Appennino Genovese
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Lago Lungo (684m/2h) Periodo consigliato: Le piante tutto l’anno L. Bruno che si costeggia fi no quasi alla diga. Prima di arrivare al- Durata del percorso: l’argine, un ripido pendio sale a sinistra nel bosco fi no ad Sono presenti diversi habi- 5h un pannello che indica un’antica carbonaia. Tra faggi, ca- tat di interesse prioritario Caratteristiche: stagni, roveri e frassini, attraverso alcuni saliscendi bene quali pascoli con popola- paesaggistiche, storiche (nu- attrezzati nei punti ripidi, si raggiunge una carrozzabile di zioni di orchidee, forma- Bric Nasciu zioni a euforbia spinosa merosi pannelli segnalano Cravasco servizio. Sulla destra si trovava un ponte in ferro per sca- elementi di vita materiale e L. Lungo ligure (Euphorbia spinosa di sfruttamento del territorio) 938 valcare il lago Bruno, attualmente prosciugato per motivi ssp. ligustica) su substrati botaniche tecnici e attraversabile sul fondo, prestando attenzione, nei ofi olitici, alcuni complessi giorni feriali, ai mezzi al lavoro. Raggiunta la sponda oppo- di torbiera e formazioni Gallianeto sta del lago si segue la strada a destra fi no a un sentiero che igrofi le a falasco (Cladium monta sul pendio boscoso. Un tratto dapprima in piano, mariscus). Di grande rilievo M. Orditano quindi in salita raggiunge il Sacrario dei Martiri di Passo la presenza di alcuni en- Borgo Isoverde Mezzano (eretto in memoria di 14 partigiani). Una ripida demismi ad areale ristretto 938 salita porta alla vetta del quali la viola di Bertoloni Ferrandi Bric Nasciu (916m/3h 30’) (Viola bertolonii), la peve- rina di Voltri (Cerastium detto anche Bric Lagolungo. Dalla cima, punto più elevato utriense), e la rarissima a- Gl dell’anello, è possibile godere di un affascinante panorama quilegia di Bertoloni (A- Sentiero Naturalistico Laghi del Gorzente sull’estensione del Lago Lungo e sui monti circostanti. Si quilegia bertolonii) di inte- 1 raggiunge un tratto dell’Alta Via fi no ad attraversare a mez- resse comunitario. za costa il crinale che conduce all’Osservatorio Naturalisti- Un “classico”, per genovesi e non. Il percorso ad anello che co del CAI di Bolzaneto. Una piccola sosta all’osservatorio lambisce i Laghi del Gorzente è mirabilmente segnalato e è consigliata, qui una cartina permette di individuare le corredato di pannelli informativi dai volontari del CAI di cime dei monti circostanti e l’accogliente abitazione invo- Bolzaneto. Il piacevole, intenso itinerario si snoda dagli ac- glia a una sosta. coglienti prati dei Piani di Praglia e ai laghi che fungono Tornati sul sentiero, si scende passando vicino alla sorgente anche da “riserva idrica” per la città di Genova. detta Fontana dei Segaggin. Raggiunta una strada sterrata, Un piccolo osservatorio è a disposizione di studenti e in- si segue il sentiero che risale le pendici del Bric Roncasci. teressati. Un tratto esposto sulla val Polcevera segue il tracciato del- Gli animali l’Alta Via, lungo il confi ne naturale con il Parco piemontese La geologia Accesso e punto di partenza Capanne di Marcarolo, per immettersi, giunti quasi a de- dalla val Polcevera si risale la Provinciale n. 4 per Praglia stinazione, nel bosco; una deviazione di 50 metri condu- Il sito è caratterizzato dalle che raggiunge il valico di Prou Renè (825m). Un piazza- ce in un luogo ove è stato individuato uno dei termini di rocce ofi olitiche del Grup- le che funge da parcheggio e un’edicola in legno con la po di Voltri e dalle forma- confi ne citati nella famosa “Tavola Bronzea del Polcevera” descrizione dell’itinerario indicano il punto di partenza. zioni della zona Sestri-Vol- (117 a.C.): il limite è identifi cato da un grosso masso che taggio che segnano il pas- Seguita la strada asfaltata alle spalle del pannello infor- defi nirebbe uno dei confi ni tra le tribù liguri dei Genuanti saggio tra Alpi e Appennini. mativo si incontra in breve il sentiero in discesa che si e dei Vitutii. inoltra nel bosco. Si arriva infi ne al valico di Prou Renè (5h). Sono un’ottantina le specie Nella pagina a fi anco: inqua- Alternando praterie e zone boschive, il sentiero fi ancheggia dell’avifauna in via di rare- fazione e/o protette, fra cui drature dall’alto sui laghi del il rio Gorzente. Attraversatolo, si giunge in una area umida l’aquila (Aquila chrysae- Gorzente. Sotto: una fi oritu- segnalata da un pannello descrittivo. Si prosegue per boschi tos), e il biancone (Circae- ra invernale di narciso di castagni per attraversare nuovamente un ruscello, vicino tus gallicus). Tra gli anfi bi il bivio per il Giogo di Paravanico. L’itinerario prosegue a sono segnalati il geotritone sinistra per raggiungere un’antica neviera. Oltre (Spleomantes strinatii) e la la mulattiera che conduceva da Campomoro- salamandrina dagli occhiali ne alle Capanne di Marcarolo si raggiunge un (Salamandrina terdigitata). grosso masso indicato come Pietra del Grano. Gli insetti sono presenti Procedendo oltre, la valle si apre e il tracciato con vari carabidi di gran- costeggia dall’alto la sponda sinistra del guado. de interesse biogeografi co In corrispondenza della divisione tra i due brac- (Carabus solieri subsp. ligu- ranus, C. rossii) oltre a cer- ci del Lago Lungo si attraversa la confl uenza vo volante (Lucanus cervus) tra il rio dei Chiappuzzi e il rio Lischeo. Su- e cerambice della quercia perati i due torrenti, nel bosco di noccioli, (Cerambyx cerdo) d’inte- si attraversa un tratto a pelo d’acqua (non resse comunitario ai sensi percorribile in caso di livello troppo eleva- della Direttiva Habitat. to), fi no ad arrivare al 4 5 Santuario a Periodo consigliato: r Madonna e tutto l’anno tanne le giornate v e più calde del Gazzo c l Durata del percorso: Granara o 1h Sestri P Caratteristiche: Ponente botanico, geologico, A10 panoramico Cassanello Pegli Cornigliano GENOVA Si percorre quindi una sorta di crinale - recintata su ambo i lati - La geologia 2 Genova Sestri - Monte Gazzo lungo le falesie ricavate artifi cialmente. Successivamente si imbocca una stradina a destra, che si fa via via più stretta I terreni affi oranti sono in e si sviluppa nel bosco: si infi ttiscono, in questa zona, le linea di massima dolomie e È il tracciato meridionale, il più faticoso in quanto diretto, Le piante recinzioni che delimitano le aree adibite a cave. calcari dolomitici. per il Monte Gazzo. Si tratta tuttavia del sentiero più ricco Superati alcuni tornanti si raggiunge la strada asfaltata, lungo di fascino, per via degli splendidi spunti panoramici su il percorso storico-naturalistico del Parco Urbano del Monte città e mare, in particolare sulla zona portuale del Ponente Gazzo (corredato con alcuni pannelli illustrativi) e immersa Gli animali Genovese. Montagna sventrata dall’assidua attività estrattiva, nel bosco di lecci. Occorre tuttavia ignorare la strada Il Gazzo viene paragonato a un torsolo rosicchiato. Il Interessanti specie endemi- asfaltata e procedere piuttosto per una agevole scalinata. lavoro dell’uomo ha tuttavia messo in evidenza il calcare che legate alle cavità car- Il sentiero, da qui in poi, si fa più morbido e, attraverso dolomitico, così caratteristico e luminoso, scenografi co nella siche si trovano nell’area, alcuni tornanti sale fi no a condurre, nell’arco di pochi come ad esempio il geo- sua collocazione vicino alla costa e alle abitazioni. tritone (Speleomantes stri- Lo stretto contatto tra le minuti, sulla vetta del monte, dove si trova, a quota 421 natii). Inoltre si segnalano litologie calcaree e i sub- Accesso e punto di partenza metri, il Santuario della Madonna del Gazzo, inaugurato nel una quarantina di uccelli strati ofi olitici condiziona dalla stazione ferroviaria di Sestri Ponente occorre 1700. Di particolare suggestione è la bianchissima statua protetti e la falena Eupla- fortemente la distribuzio- attraversare la via centrale di fronte e superare via Sestri. della Madonna, alta cinque metri e collocata in una nicchia gia quadripunctaria, specie ne delle specie. Diverse Oltre le piazze Machiavelli e Baracca si risale viale Canepa esterna nella parte alta della facciata. Ultimata nel 1873, la di interesse prioritario per specie rare ed endemiche scultura è riconoscibile anche da ragguardevole distanza. per raggiungere via Domenico Oliva (entrambe le strade l’Unione Europea. sono presenti: lo zaffera- sono servite dal bus n. 58). In fondo a via Domenico Il sagrato della chiesa offre un panorama a 180° dal Levante nino ligure (Romulea li- Oliva si attraversano i binari della ferrovia e, risalita la cittadino fi no al terminal container di Genova-Voltri. gustica), il fi or gallinaccio breve strada asfaltata, si prende a un bivio una crosa sulla acutissimo (Tuberaria acu- destra. minata), qui descritto per la prima volta, la peverina di Superate le ultime abitazioni il tracciato si trasforma in Voltri (Cerastium utriense). sentiero, segnato con tondo rosso vuoto barrato. Signifi cative popolazioni di Oltre la vegetazione si risale una scala metallica. Un orchidee, un lembo di lec- comodo sentiero piega sulla destra e prende a salire, mentre ceta e boschi di castagno sullo sfondo si intravedono Sestri con suo il mare. Si avanza sono parte del patrimonio ancora in salita; sul lato verso Levante si fi ancheggiano, vegetale del sito. in un paesaggio dominato dagli ulivi, vere e proprie falesie create dai lavori di scavo. Il sentiero, ovunque ben Nella pagina a fi anco all’in- segnalato, sale ripido: notevole è la vista sul mare, sul porto, terno del box: l’esclusiva pe- sugli insediamenti produttivi. Vari elettrodotti disturbano il verina di Voltri. (in alto) e la paesaggio tra la roccia bianca e il verde degli alberi. Oltre Romulea Ligustica le recinzioni, le falesie a picco sul vuoto. I cartelli avvertono Sopra: panorama delle alture di “non oltrepassare i cavi del ciglio di scavo”. del monte Gazzo.