Lago Lungo (684m/2h) Periodo consigliato: Le piante tutto l’anno L. Bruno che si costeggia fi no quasi alla diga. Prima di arrivare al- Durata del percorso: l’argine, un ripido pendio sale a sinistra nel bosco fi no adSono presenti diversi habi- 5h un pannello che indica un’antica carbonaia. Tra faggi, ca-tat di interesse prioritario Caratteristiche: stagni, roveri e frassini, attraverso alcuni saliscendi benequali pascoli con popola- paesaggistiche, storiche (nu- attrezzati nei punti ripidi, si raggiunge una carrozzabile zionidi di orchidee, forma- merosi pannelli segnalano Bric Nasciu Cravasco servizio. Sulla destra si trovava un ponte in ferro per sca-zioni a euforbia spinosa elementi di vita materiale e L. Lungo 938 valcare il lago Bruno, attualmente prosciugato per motiviligure (Euphorbia spinosa di sfruttamento del territorio) tecnici e attraversabile sul fondo, prestando attenzione, nei botaniche ssp. ligustica) su substrati giorni feriali, ai mezzi al lavoro. Raggiunta la sponda oppo-ofi olitici, alcuni complessi sta del lago si segue la strada a destra fi no a un sentiero chedi torbiera e formazioni Gallianeto monta sul pendio boscoso. Un tratto dapprima in piano,igrofi le a falasco (Cladium quindi in salita raggiunge il Sacrario dei Martiri di Passomariscus ). Di grande rilievo M. Orditano Mezzano (eretto in memoria di 14 partigiani). Una ripidala presenza di alcuni en- Borgo Isoverde salita porta alla vetta del demismi ad areale ristretto 938 Ferrandi quali la viola di Bertoloni Bric Nasciu (916m/3h 30’) (), la peve- rina di Voltri (Cerastium detto anche Bric Lagolungo. Dalla cima, punto più elevatoutriense ), e la rarissima a- Gl dell’anello, è possibile godere di un affascinante panoramaquilegia di Bertoloni (A- Sentiero Naturalistico Laghi del Gorzente sull’estensione del Lago Lungo e sui monti circostanti. quilegiaSi bertolonii) di inte- 1 raggiunge un tratto dell’Alta Via fi no ad attraversare a mez-resse comunitario. za costa il crinale che conduce all’Osservatorio Naturalisti- co del CAI di Bolzaneto. Una piccola sosta all’osservatorio Un “classico”, per genovesi e non. Il percorso ad anello che è consigliata, qui una cartina permette di individuare le lambisce i Laghi del Gorzente è mirabilmente segnalato e cime dei monti circostanti e l’accogliente abitazione invo- corredato di pannelli informativi dai volontari del CAI di glia a una sosta. Bolzaneto. Il piacevole, intenso itinerario si snoda dagli ac- Tornati sul sentiero, si scende passando vicino alla sorgente coglienti prati dei e ai laghi che fungono detta Fontana dei Segaggin. Raggiunta una strada sterrata, anche da “riserva idrica” per la città di Genova. si segue il sentiero che risale le pendici del Bric Roncasci. Un piccolo osservatorio è a disposizione di studenti e in- Un tratto esposto sulla val Polcevera segue il tracciato del- teressati. l’Alta Via, lungo il confi ne naturale con il Parco piemontese Capanne di Marcarolo, per immettersi, giunti quasi a de-Gli animali La geologia Accesso e punto di partenza stinazione, nel bosco; una deviazione di 50 metri condu- dalla val Polcevera si risale la Provinciale n. 4 per Praglia ce in un luogo ove è stato individuato uno dei termini di Il sito è caratterizzato dalle che raggiunge il valico di Prou Renè (825m). Un piazza- confi ne citati nella famosa “Tavola Bronzea del Polcevera” rocce ofi olitiche del Grup- le che funge da parcheggio e un’edicola in legno con la (117 a.C.): il limite è identifi cato da un grosso masso che po di Voltri e dalle forma- descrizione dell’itinerario indicano il punto di partenza. defi nirebbe uno dei confi ni tra le tribù liguri dei Genuanti zioni della zona Sestri-Vol- Seguita la strada asfaltata alle spalle del pannello infor- e dei Vitutii. taggio che segnano il pas- mativo si incontra in breve il sentiero in discesa che si Si arriva infi ne al valico di Prou Renè (5h). saggio tra Alpi e Appennini. inoltra nel bosco. Sono un’ottantina le specie Alternando praterie e zone boschive, il sentiero fi ancheggia Nella pagina a fi anco: inqua- il rio Gorzente. Attraversatolo, si giunge in una area umida dell’avifauna in via di rare- drature dall’alto sui laghi del segnalata da un pannello descrittivo. Si prosegue per boschi fazione e/o protette, fra cui Gorzente. Sotto: una fi oritu- di castagni per attraversare nuovamente un ruscello, vicino l’aquila (Aquila chrysae- tos), e il biancone (Circae- ra invernale di narciso il bivio per il Giogo di Paravanico. L’itinerario prosegue a sinistra per raggiungere un’antica neviera. Oltre tus gallicus). Tra gli anfi bi la mulattiera che conduceva da Campomoro- sono segnalati il geotritone ne alle Capanne di Marcarolo si raggiunge un (Spleomantes strinatii) e la grosso masso indicato come Pietra del Grano. salamandrina dagli occhiali Procedendo oltre, la valle si apre e il tracciato (Salamandrina terdigitata). costeggia dall’alto la sponda sinistra del guado. Gli insetti sono presenti In corrispondenza della divisione tra i due brac- con vari carabidi di gran- ci del Lago Lungo si attraversa la confl uenza de interesse biogeografi co tra il rio dei Chiappuzzi e il rio Lischeo. Su- (Carabus solieri subsp. ligu- perati i due torrenti, nel bosco di noccioli, ranus, C. rossii) oltre a cer- si attraversa un tratto a pelo d’acqua (non vo volante (Lucanus cervus) percorribile in caso di livello troppo eleva- e cerambice della quercia to), fi no ad arrivare al (Cerambyx cerdo) d’inte- resse comunitario ai sensi della Direttiva Habitat.

4 5 7 Eupla- , specie anco anco all’in- oranti oranti sono in Speleomantes stri- ). Inoltre segnalano ). si anco il geotritone (Spe- anco natii di uccelli una quarantina protetti falena e la quadripunctariagia interessedi prioritario per Europea. l’Unione La geologia I terreni affi dolomie e massima di linea dolomitici. calcari Gli animali endemi- specie Interessanti geo- il che legate cavità alle car- esempio siche si trovano nell’area, ad come ( tritone Nella pagina a fi pagina Nella pe- l’esclusiva del box: terno e la alto) (in di Voltri. verina Ligustica Romulea alture delle panorama Sopra: Gazzo. del monte A fi strinatii). leomantes Euplagia falena la Nel box quadripunctuaria. ttiscono, in questa zona, le le questa in zona, ttiscono, cialmente. Successivamente si Successivamente cialmente. no a condurre, nell’arco di pochi pochi di nell’arco no a condurre, no al terminal container di Genova-Voltri.

Si percorre quindi una sorta di crinale - recintata su ambo i lati - ambo i lati su - recintata sorta una crinale di quindi percorre Si infi artifi ricavate falesie le si lungo bosco: stretta più via nel fa via si che a destra, stradina una imbocca sviluppa si e a cave. adibite aree le delimitano che recinzioni attraverso Superati e, alcuni Monte del Urbano tornanti Parco del percorso storico-naturalistico il morbido si raggiunge più e immersa fa illustrativi) pannelli alcuni con (corredato Gazzo la si strada asfaltata, poi, in strada la ignorare tuttavia Occorre lecci. bosco di nel lungo qui da scalinata. agevole e procedereasfaltata per piuttosto una sentiero, Il alcuni tornanti sale fi a quota 421 trova, si dove vetta monte, del sulla minuti, nel inaugurato Gazzo, del Madonna della Santuario il metri, statua bianchissima è la suggestione particolare Di 1700. nicchia una in metri e collocata cinque alta Madonna, della la 1873, nel Ultimata facciata. parte della alta nella esterna distanza. ragguardevole da anche è riconoscibile scultura Levante dal a 180° offre panorama un chiesa della sagrato Il cittadino fi

a r e v e P c l o co nella co

ancheggiano,

Ponente

Sestri

Cornigliano

del Gazzo

Madonna Santuario

no a una croce. Qui occorre prendere occorre Qui croce. no a una

GENOVA

Cassanello

Granara

Pegli A10 Accesso e punto di partenza occorre Sestri di Ponente ferroviaria stazione dalla Sestri. via e superare fronte di centrale via la attraversare in Canepa viale risale si e Baracca Machiavelli piazze le Oltre trasforma strade le (entrambe si Oliva Domenico via per raggiungere Domenico a via fondo In 58). bus n. sono servite dal tracciato il la risalita e, ferrovia della i binari attraversano si Oliva abitazioni sulla crosa una bivio prende a un si asfaltata, strada breve ultime le destra. Superate tondo rosso vuoto barrato. con segnato sentiero, sua collocazione vicino alla costa e alle abitazioni. e alle costa alla vicino collocazione sua È il tracciato meridionale, il più faticoso in quanto diretto, diretto, quanto in faticoso più il meridionale, tracciato È il ricco più sentiero del tuttavia tratta Si Gazzo. Monte il per di fascino, per via degli splendidi spunti panoramici su portuale del Ponente zona sulla particolare in città e mare, Genovese. Montagna sventrata dall’assidua attività estrattiva, Il rosicchiato. torsolo a un paragonato viene Il Gazzo calcare il evidenza in messo tuttavia ha dell’uomo lavoro scenografi e luminoso, caratteristico così dolomitico, la strada a destra, sempre bene indicata dal segnavia. dal indicata bene sempre a destra, strada la Oltre la vegetazione si risale una scala metallica. Un Un metallica. scala una risale si vegetazione la Oltre mentre destra e prende a salire, sulla piega comodo sentiero sullo sfondo si intravedono Sestri con suo il mare. fi si Levante Si verso lato avanza sul salita; in ancora e proprie vere ulivi, dagli dominato paesaggio un in ben ovunque sentiero, Il scavo. di lavori dai create falesie porto, sul mare, sul vista è la notevole ripido: sale segnalato, elettrodotti il Vari disturbano produttivi. insediamenti sugli Oltre alberi. degli verde e il bianca roccia tra la paesaggio avvertono I cartelli vuoto. sul a picco falesie le recinzioni, le scavo”. di ciglio del i cavi oltrepassare “non di elettrica occorre corrente della tralicci di selva la Oltre tratto un e procedere lungo a sinistra sentiero il seguire coltivato a uliveto fi ). Romulea li-Romulea or or gallinaccio Tuberaria acu- olitici olitici condiziona Cerastium utriense ), il fi ), qui descritto qui ), per la cative popolazioni di di popolazioni cative Genova Sestri - Monte Gazzo Genova acutissimo ( minata prima volta, la peverina di di peverina la volta, prima Voltri ( Signifi orchidee, un lembo lec- di ceta castagno e boschi di sono parte del patrimonio vegetale del sito. Periodo consigliato: Periodo tutto l’anno tanne le giornate più calde del percorso: Durata 1h Caratteristiche: botanico, geologico, panoramico Le piante strettoLo contatto tra le calcareelitologie e i sub- ofi strati fortemente distribuzio- la specie.ne delle Diverse ed endemiche rare specie zaffera- lo presenti: sono ( ligure nino gustica 6 2 Periodo consigliato: tutto l’anno Durata del percorso: Gli animali 40’ Pedemonte Particolare importanza han- Caratteristiche: no le specie legate al corso botanico Sant’Olcese d’acqua quali la salaman- drina dagli occhiali (Sala- Tullo mandrina terdigitata) e il Piccarello vairone (Leuciscus souffi a). M. Alpe Tra gli uccelli sono segnala- te due specie d’interesse 800 comunitario il succiacapre (Caprimulgus europaeus) e l’averla piccola (Lanius col- 3 Sentiero Botanico di Ciaè lurio), mentre tra gli insetti sono presenti il cervo vo- lante (Lucanus cervus), e la Creato nel 1984 lungo l’antico tracciato che collegava falena Euplagia quadripun- Sant’Olcese a Orero e ripristinato nel 1991 dai volonta- ctaria entrambe specie d’in- ri della Guardia antincendi del Comune di Sant’Olcese, teresse comunitario. questo percorso “obbligato”, in dolce discesa permette Cerro, Maggiociondolo, Corbezzolo, Loppo, Agrifoglio, di individuare una trentina di specie diverse di alberi e Pungitopo, Corniolo, Gattice, Castagno, Carpino Nero, arbusti della zona, tutti “raccontati” con l’aiuto di ecolo- gici pannelli in legno. Si potrà così, strada facendo, fare Acero, Sambuco, Robinia, Nocciolo, Nespolo, Sanguinel- conoscenza con il salicone, il ciliegio, il melo selvatico, il la, Ontano Nero, Olmo, Biancospino, Fusagine, Rovere. pungitopo, il cerro... Il percorso stesso è bene attrezzato: ci sono panchine per la sosta e scalette in legno a favorire il passaggio dei punti più delicati. Accesso e punto di partenza Occorrono meno di 40 minuti per giungere a fondoval- Si può arrivare anche in macchina, proseguendo oltre le, in riva al torrente. Un ponte medievale scavalca il Sant’Olcese in direzione Casella. Ma il mezzo più invi- corso d’acqua, intorno al quale si concentrano le poche tante ed ecologico per raggiungere il punto di partenza case del minuscolo villaggio di Ciaè. L’antico mulino non del sentiero è il Trenino di Casella. Chi arriva da Ge- funziona più, ma i volontari della Guardia antincendi di nova (stazione di piazza Manin) avrà modo, in parti- Sant’Olcese hanno recuperato una vecchia casa attrez- colare, di percorrere un tratto a mezza costa lungo la zandola a rifugio escursionistico, dotato di 16 posti letto, val Bisagno, dominata dalle antiche fortifi cazioni alte un centro accoglienza per i gruppi in visita al sentiero, la sulle colline. loggia coperta. Per la prenotazione e il ritiro delle chia- Scesi a Sant’Olcese-Tullo si scende verso l’abitato di vi ci si può rivolgere al Ristorante Pizzeria Cacciatori a Ronco fi no alla deviazione indicata per il: sentiero bo- S. Olcese Chiesa. (tel. 010709825). Si tratta di un posto tanico e il rifugio di Ciaè. Percorsi circa 1,5 Km dalla tappa convenzionato dell’Alta Via dei Monti Liguri, con stazione, un cartello in legno sul lato sinistro della stra- tariffe prestabilite. da indica il punto di partenza del sentiero. Quanti non intendessero pernottare possono concludere Oltre il cartello indicatore si incontrano alcune panche subito la gita spingendosi, al di là del ponticello, lungo per la sosta e, sulla destra, una casetta con tratto recin- un breve tratto in salita (non più di cinque minuti) che tato oltre il quale si estende un frutteto di mele, bene conduce alla quercia secolare. Le piante organizzato e in perfetto ordine. L’albero raggiunge l’altezza di un palazzone ed Nell’areaè impos- sono segnalati Le singolarità botaniche del percorso sono evidenziate sibile da abbracciare per un essere umano. alcuni subendemismi li- da ecologici e gradevoli pannelli in legno, a segnalare e Prima di varcare il ponticello, si dia un’occhiatagure-provenzali, ai rusti- quali la descrivere specie comuni quali il Ginepro, il Cotogno, il ci tavoli in pietra dell’area pic-nic. Chi si fossescilla portato (Scilla italica), la cam- In alto e nella pagina a fi an- Melo Selvatico, e altre meno frequenti quali il Salicone. dietro da mangiare potrà consumare qui il suo pranzopanula toscanaal (Campa- co: il abbandonato di Ciaè. Si scende a zig-zag, ed ecco altre specie arboree, an- sacco (ci sono anche le griglie per eventuali barbecues).nula medium ) e la coriaria (Coriaria myrtifolia) specie Al centro: il trenino di Ca- ch’esse segnalate e descritte: il Pioppo Tremolo, l’Erica, Altrimenti l’alternativa è ghiotta: la risalita a Sant’Olce- mediterraneo-occidentale sella è il mezzo ideale per il Carpino Bianco… Ma sono in tutto 32 le specie indi- se, dove sarà possibile gustare il famoso salame appena raggiungere il punto di par- molto rara in Italia in quan- cate. Le altre sono: Frassino, Orniello, Roverella, Ciliegio, affettato... to limitata alla oc- tenza. sopra: il succiacapre. cidentale e a una stazione Nella pagina a fi anco, il cer- lungo il Taro. vo volante e salamandre. 8 9 Periodo consigliato: Gola di Sisa durante tutto l’anno fatta ec- Tullo cezione dei periodi più caldi 730 Durata del percorso: M. Alpe panoramico ma esposto: L’occhio può spaziare ammirato su 4h Genova, sulle valli Bisagno e Polcevera, sul Diamante, sul 800 M. Alpesisa , sul torrente Geirato. Caratteristiche: Oltre un tratto in piano si arriva in breve su una sella. Ol- botanico, panoramico 983 tre un paletto del metanodotto occorre tenere il sentiero a destra - contrassegnato dal solo segnavia “pallino rosso pie- Colle di Creto (604m/2h). Colle di Creto no” che sale dolcemente per tagliare in costa il fi anco della Brughe Da qui montagna.bisogna seguire In circa la strada20’ dalla tra sellai prati il tracciatoe i recinti si fi congiungeno 604 all’abitatocon di l’Alta Creto. Via Giunti sulle praterie sulla strada del provinciale si pro- segue verso sinistra. Poco oltre un ristorante, una stradina prosegue in salita verso destra (è indicato anche un cam- peggio). Il segnavia da seguire è quello dell’Alta Via. La stra- Crocera di Pino - Colle di Creto - Alpesisa da asfaltata passa in mezzo alle case, di fi anco a un Chiesa. 4 Le abitazioni si diradano e oltre l’ultima residenza il tratto asfaltato lascia il posto al sentiero, nel bosco. Si procedeGli animali Un itinerario inconsueto, che abbraccia diverse delle vallate in piano. Osservando dall’alto la valle del Rio Torbido, è Le piante e delle alture intorno Genova: valle del torrente Geirato, val possibile scorgere il ponte canale dell’Acquedotto Storico di Genova. Tra gli habitat d’interes- Bisagno, val Polcevera, monte Ratti, monte Fasce e Forte Il sentiero supera una valletta caratterizzata in stagione da se comunitario sono da Diamante. È un cammino lungo le montagne di casa, un percorso “ae- folte fi oriture di zafferanino ligure. Vecchie costruzioni e segnalare i prati umidi a ruderi abbandonati precedono il bosco. Oltre un secondo molinia (Molinia coerulea) reo”, per osservare la città da una prospettiva differente e gratifi cante. Sorprende poi notare come, lungo il percorso cancello occorre rimanere sul tracciato principale. Dopo un e piumini (Eriophorum lati- tratto in salita, inatteso, un prato in cui è possibile incontra- folium) e le cinture riparie poco oltre i confi ni della città, alcune zone prative fungano da pascolo per greggi ma anche per bovini. re bovini al pascolo: questa depressione tra i due colli è laNumerosa la fauna orniti- ad ontano (Alnus glutino- ca migratoria. Si segnalano sa). Le praterie su substrati inoltre diversi anfi bi pro- calcarei, habitat prioritario, Accesso e punto di partenza Gola di Sisa (730m/3h30’) tetti tra cui tritoni (Triturus ospitano signifi cative po- alpestris e T. carnifex), sa- seguendo la strada statale per Torrazza, subito dopo la dominata dalla cima dell’Alpesisa. La vista sulla costa, se la polazioni di orchidee. lamandrina dagli occhiali galleria di Pino Soprano una stradina sulla destra raggiun- giornata è soleggiata, offre una prospettiva di indubbia bel- (Salamandrina terdigitata), ge la stazione ferroviaria del trenino di Casella. Oltre i lezza sulla città. Per salire sulla sommità dell’Alpesisa, che geotritone (Speleomantes binari occorre prendere la strada sterrata, a sinistra della domina con la sua cresta piatta, vi sono due sentieri, en- La geologia strinatii). Tra gli invertebrati cappella di San Bernardo. trambi tuttavia di diffi cile percorrenza a causa del loro stato Dominano i calcari del Ancora una volta il mezzo di trasporto ideale è il trenino: di abbandono e trascuratezza: il primo, a nord, procede siin evidenzia il gambero di (calcari mar- si scende alla fermata di Pino è si è già sul posto. Diver- un castagneto passando dal tracciato dell’Alta Via; il secon-fi ume (Austropotamobius nosi, marne calcaree, mar- samente ancora, l’autobus 481 parte da Molassana e fa do si sviluppa sul lato sud. È consigliabile quest’ultimo, piùpallipes ) e Vulda doderoi, ne argillose); diaspri affi o- capolinea dopo la galleria. percorribile per via della rada vegetazione: per raggiungerlocoleottero stafi linide ende- rano presso il Monte Alpe. Dal punto di partenza, cioè dalla occorre attraversare il terreno recintato per i bovini in modomico dell’Appennino ligure. da poter risalire verso la parte più orientale.

Crocera di Pino (o Colla di Torrazza) 362m occorre seguire i segnavia x rosso e tondo rosso pieno. Si procede in piano, sulla strada sterrata in direzione nord-est costeggiando la val Bisagno. Il percorso procede parallelo ad alcuni elettrodotti. Si prosegue quindi lungo lo sterra- to principale che costeggia la val Bisagno prima e la valle del torrente Geirato poi. Dopo circa un’ora si raggiunge un piccolo spartiacque, altresì riconoscibile per la presenza di un grosso traliccio sulla sinistra. Il tracciato si restringe fi no a diventare sentiero. Si segue ora la piccola mulattiera in salita sulla sinistra (segnavia “X” rossa). Terminata la salita In alto e in basso: panora- e superato un pianoro, il sentiero sale per breve tratto nel miche su monti e città dal bosco fi no allo spartiacque che domina la vallata. In questo sentiero. punto una minuta costruzione può fungere da riparo. Sopra: il lago di val Noci. Si procede quindi su un sentiero arioso che domina la val Nel Box: Gambero di fi ume Geirato e i Prati Casarile (localmente chiamati Casalini). Oc- (in alto) e un tritone. corre tuttavia prestare una certa attenzione, ché il sentiero è Nella pagina a fi anco: fi ori- tura di dente di cane. 10 11 o Periodo consigliato: Bocca di Feia Tutto l’anno 1131 Durata del percorso: M.Ramaceto 2h Caratteristiche: Lorsica 1318 paesaggistiche, culturali (tra- dizioni agricole), botaniche Casone Crocedelle Piove d’Orero779 a 5 Croce di Orero -

Il Ramaceto: una cima elevata sul mare, l’Appennino, le Alpi e la Val d’Aveto. Tra castagneti curati, numero- se ardesie affi oranti e fi oriture estese che colorano in primavera il percorso, la fatica della salita è appagata dalla vista superba offerta dalla vetta del monte. Accesso e punto di partenza giornata si scorgerà già il mare alle proprie spalle e La geologia provenendo da Genova si segue la provinciale per le Alpi alla propria sinistra. La vegetazione, più rada la Fontanabuona. Oltre Cicagna una strada sale a durante la primavera, è vivacizzata da una notevo- I substrati geologici pre- monte, verso Orero e la frazione di Croce di Orero. le fi oritura del “brugo”. Saliti rapidamente di quota il valenti appartengono alle È consigliabile raggiungere il punto di partenza del sentiero si estende a piccola mulattiera ciottolata. Unità del Gottero e della sentiero con la macchina. In corrispondenza di una lastra di ardesia con segna- Val Lavagna. Dal bivio al termine dell’abitato di Croce si segue la via la strada prenderà ad allargarsi per un breve tratto. strada asfaltata che sale a sinistra. Rimontato que- A un vicino tornante il tragitto procede sulla destra e Gli animali Le piante sto tratto si oltrepassa il tornante; una stradina sulla sale decisamente per raggiungere le pendici del mon- destra sale verso un’abitazione privata (segnavia “x” te. Risalito un tratto di strada più aereo e morbido si Sono presenti circa 60 Gli estesi pascoli dei ver- rosso). specie di uccelli protetti santi meridionali, habitat di procede ancora verso est. Un altro tornante vira verso la cima alberata di fronte. Si giunge sul crinale alla da normative internazio- interesse prioritario, ospi- In corrispondenza della casa un arco immette a un nali, tra le quali l’aquila Bocca di Feia (1131m/ 2h 10’) tano specie come la viola breve tunnel, oltre il quale il percorso prosegue a de- reale (Aquila chrysaetos). di Cavillier (Viola calcarata stra. Il tracciato si sviluppa su comoda mulattiera, tra in cui confl uiscono diversi sentieri. Si procede ver- Da segnalare il geotritone ssp. cavillieri), rara sull’Ap- muretti di contenimento e fi eri castagneti. Il percorso so sud, ancora in salita, mentre compare alla vista la (Speleomantes strinatii) e pennino ligure, la genziana risale il versante occidentale del monte Zuccarello. cappelletta del Ramaceto e il panorama, impagabile, la rana temporaria (Rana di Koch (Gentiana kochiana) Agli estesi castagneti si alternano tratti costituiti da si fa sempre più netto e rivela le Alpi, l’Appennino, temporaria). Tra i lepidot- e diverse specie di orchidee. la Val d’Aveto. L’itinerario procede sull’ampio crinale, teri, sono presenti la rara Altro habitat di maggiore cerri, ornelli e carpini. Con una discreta salita si rag- giunge un castagneto molto curato che, come riferi- che nel lato rivolto a Ponente è coperto da una vege- Erebia meolans e la falena interesse del sito è costi- Euplagia quadripunctaria. tuito dalle belle faggete dei scono i cartelli informativi, è “ancora coltivato dagli tazione decisamente pronunciata. Dopo circa 20’ si versanti settentrionali. Di un anziani di Caprile”. giunge alla cappelletta del certo rilievo anche alcuni In breve si giunge nei pressi di vasti prati punteggiati Monte Ramaceto (1318m/2h 30’) esemplari di cerro-sughera da alcuni casolari in discreto stato in località punto più panoramico di tutto il percorso. Da un lato (Quercus crenata). Casone delle Piove (779m/1h). la vista sul mare, mentre sul versante sud si indivi- Si raggiunge la strada che unisce Orero con il Comu- duano i pascoli abbandonati della val Cichero e il ne di Lòrsica su una strada sterrata. dirupato versante del monte, dalla spettacolare Terminato il tratto sterrato si incrocia la stradina asfal- e caratteristica forma ad anfi teatro. La vetta Sopra: Genziana di Knock. tata che proviene da Lorsica; il percorso procede in vera e propria della montagna, a quota Nella pagina a fi anco in alto: salita sulla destra. Il segnavia x rosso adesso è affi an- 1345 metri, si raggiunge proseguendo inquadrature dalla “vetta” cato da quello dell’Alta Via. Il sentiero per un lungo ancora lungo l’Alta Via per una ventina del monte Ramaceto. tratto rimane stretto e sale decisamente fi ancheggian- di minuti nel bosco. Non si tratta di un Sempre a fi anco in basso: do il lato occidentale della montagna. Dopo alcuni punto panoramico né particolarmente Aquila reale tornanti si prende quota velocemente e in una bella caratterizzato. 12 13 15 ). Da brino brino cative cative anco: Aver- anco: Drosera rotundi- Drosera Genista salzman- ) e il trifoglio fi trifoglio ) e il ) endemismo dell’alto ) endemismo dell’alto Menyanthes trifoliata Menyanthes segnalare la ginestra di Sal- di ginestra la segnalare zmann ( nii setten- limite al Tirreno trionale del suo areale di distribuzione. Signifi riparie ad ontanole cinture torrenti. alcuni lungo Le piante interesseHabitat elevato di l’importanza determinano aree con prative del sito: orchidee, di popolazioni con specie umide zone in la quali rarefazione di via ( rosolida folia ( Nella pagina a fi pagina Nella la piccola. le vette innevate Sopra: dell’Antola, catena della a scende che sentiero dal Casanova. tridenta- orchidea box: Nel rosolida Sotto: ta. - lo bota- ancheg- no a una no a una no a raggiungere il il no a raggiungere ne il ne il ne l’asfalto. È la strada che raccorda Casanova Casanova raccorda che strada È la ne l’asfalto. tta faggeta, attraversata da alcuni ruscelletti. La La ruscelletti. alcuni da attraversata faggeta, tta oliti e blocchi di conglomerato). Il sentiero fi sentiero Il conglomerato). di blocchi e oliti monte Roccabruna (1415m/3h) Roccabruna monte Fontanigorda. di conca sulla panorama suo per il splendido Ripreso il sentiero principale (pallino giallo pieno) ci si inol- fi una in tra di per l’assenza delusione la bosco mitiga del suggestione fra e là, qua scorgere è possibile inverno in (solo panorama d’Aveto.) val della innevate cime le spogli, alberi gli Si continua dapprima in salita, quindi anche decisamente in discesa, raggiungendo infi passo di Esola (1310m/4h) calca- massi Si segue ora il segnavia “croce gialla” e si procede anche in decisa profi sotto il interessante tratto un scosceso, evidenti lungo discesa appariranno argilloscisti di particolare, in presenza, per la geologico lo sentiero il (lungo ofi rei, la e raggiunge Roccabruna dal scende che torrente un gia piana del Lago Marcotto (1288m/4h30’) sotto profi il e interessante ridotto a torbiera ormai zona la panoramico, vista di punto Dal e faunistico. nico e Gifarco del cime sulle inquadratura offre splendida una Roccabruna. del prosegueSi discesa ancora ripida in fi bosco e infi lo- la verso e incamminandosi a Fontanigorda, Rovegno di perfet- acqua ad partenza di varrà calità poco chilometro) un (lontana di più mulino un destra, sulla osservare, pena la tamente funzionante. Ancora pochi strada, la minuti lungo prima di terminare sotto parcheggio chiesa. nel la l’escursione contrassegnata da tre pallini gialli permette di raggiungere raggiungere di permette monte del Gifarco. “dente” maestoso appare il sinistro lato gialli deviazione una pallini passo (1279m) tre l’omonimo Appena oltre da contrassegnata offre che panorama un vetta (1380m), la monte del breve in incontrastato.ancora più fi bel sentiero-balcone il lungo prosegueSi ancora seconda deviazione: si sale ora al al ora sale si deviazione: seconda eri eri

no a un no a un

1418

1310 M. Roccabruna M.

ca balconata. Sul

P.so di Esola P.so 1261

no al passo di Esola) si si Esola) di passo al no P.so del Fante P.so

Lago Marcotto Casanova

ne su un pianoro, dominato sulla destra dai fi destra dai sulla dominato pianoro, un ne su Fontanigorda Loco di Rovegno, la deviazione per Fontanigorda. Fontanigorda. per deviazione Accesso e punto di partenza la località in prende, si Trebbia val della SS45 Dalla Rovegno, di Loco di- in sale stradina una chiesa, della a lato Proprio contrassegnata già Levante, segnavia rezione con il giallo” “anello Un itinerario dai diversi volti: si passa dagli ambienti dolci e dolci ambienti dagli passa si volti: diversi dai itinerario Un selvaggia alla di ruscelli, guado dal dei boschi, rasserenanti autentici e del Roccabruna, del Gifarco rupi delle bellezza e del- del Trebbia valli sulle affacciati bastioni panoramici l’Aveto. delle Bosco suggestivo il attraversa si tratto breve un Dopo muschio. ricoperti di massi grossi dai caratterizzato Fate, e impian- giochi parco un castagni, maestosi dei All’ombra “Parco il stesso boschetto allestito è stato Nello ti sportivi. alcune citano che pannelli con Caproni”, Giorgio culturale Loco”. di “maestro del poesie Si continua in salita lungo la comoda rotabile, fi Passo del Fante (1261m/1h45’) d’Aveto val sulla affacciata panoramica sella splendida affronterebbe si Proseguendo diritti cime. alte sue e sulle a seguire continuando mentre per Rezzoaglio, discesa la segnaviail (alternato ora pieno” da quello giallo “cerchio fi l’escursione accompagnerà che sorta una scenografi di lungo proseguirà bivio (30’). Proseguendo a destra in un ambiente che alter- che ambiente un Proseguendo a destra in (30’). bivio per sterrata un la abbandona si prative, bosco a zone il na Lungaie. delle fonte alla conduce destra che sulla sentiero nel salita e procedere in torrentello il guadare qui, Occorre, pino dal ora faggio, del ora prevalenza con bosco misto, os- di e castagni. tremuli pioppi di presenze con nero, altresì capita bosco di zaf- presenza dello la evidente sempre tratto più appare Salendo questo In ligure. ferano cinghiali. di tracce servare Si esce infi raggiunge si breve In Fante. del Castello monte del bastioni l’omonimo ) ). Tri- ysch Lanius Lanius ). bi tra cui tritoni ( Fontanigorda - Passo del Gifarco - Lago Marcotto del Gifarco - Passo Fontanigorda Caprimulgus europaeus Caprimulgus Periodo consigliato: Periodo aprile ottobre del percorso: Durata 5h 30’ Caratteristiche: botanico, geologico, panoramico culturale, geologia La comprende substrato Il rocce di diversa natura tra cui brecce, basalti, ser- pentiniti del complesso di Ottone-Casanova e fl Ottonedi con arenarie calcaree, calcari marnosi e argilliti. Gli animali ospita- umide Stagni e zone importantino popolazioni di anfi Una quarantina sono quarantina Una gli da presenti tutelati uccelli quali norme internazionali, ad esempio succiacapre il ( ( piccola e l’averla collurio turus alpestris, T. vulgaris T. alpestris, turus 14 6 Altre vie per conoscere la Rete natura 2000 genovese

ZPS “Beigua Turchino”: Si tratta di un’area estesa per 9960 ettari e sovrapposta in gran parte al Parco Naturale Regionale del Bei- gua a cavallo tra le province di Savona e Genova. In essa, per situazioni di contiguità geografi ca, ma anche di continuità ecologica e di uniformità gestionale, insistono vari istituti comunitari di protezio- ne della Natura: oltre all’intera ZPS “Beigua - Turchino”, si trovano i proposti Siti d’Importanza Comunita- ria “Beigua - Monte Dente - Gargassa - Pavaglione” (16.846 ha - che include quasi per intero la ZPS ed il territorio del Parco), “Foresta della Deiva - Torrente Erro” (879 ha) e “Pian della Badia (Tiglieto)” (248 ha). Questa zona è caratterizzata dalla presenza di ampie aree di versante e di fondovalle ove le aree in quota hanno pendenze molto modeste. Tutta l’area è caratterizzata dalla presenza di ampi valichi, importanti punti di passo per gli uccelli migratori, e di zone umide di rilevanza geomorfologica e biologica. Dal punto di vista geologico, le rocce affi oranti appartengono al gruppo di Voltri prevalentemente ofi olitico. Nel sito è compresa la Foresta Demaniale Regionale “Lerone” di 1638 ha e quella di “Tiglieto” di 700 ha. Si tratta di boschi misti e di conifere piuttosto radi. Dal punto di vista ornitologico il sito è fra i primi in Liguria per la ricchezza di specie nidifi canti e risulta la più importante area cosiddetta “a collo di bottiglia” dell’Italia Settentrionale per la migrazione prenun- ziale dei falconiformi, in particolare per il Falco Pecchiaiolo, il Biancone, il Falco di Palude. Ma globalmente l’avifauna nell’area appare molto ricca e diversifi cata, includendo oltre 155 specie, delle quali poco meno di 90 sono quelle nidifi canti e 70 le svernanti (delle quali 58 sedentarie), mentre 55 sono migratrici di solo transito. La zona gravita su un esteso e articolato massiccio montuoso a ridosso dell’area costiera in cui è evidente il contrasto fra i versanti esposti verso il mare e quelli settentrionali; le quote relativamente elevate e la presenza di microclimi freddi consentono la presenza di specie boreali a breve distanza dal Mar Ligure.

Centro Ornitologico e di Educazione Ambientale Loc. Vaccà Arenzano (GE) Tel. 019 84187300 Questa struttura si colloca all’interno della Foresta Regionale del “Lerone” e nella ZPS “Beigua - Turchino”, in una delle zone più interessanti per quanto concerne la migra zione dei rapaci e rappresent a un nodo di e ccellenza per le attività di ricerca scientifi ca e divulgazione sul tema avifaunistico. Il centro è dotato di sistemi multimediali che con- s e n t o n o, o lt r e la visi o n e d i d o cu m e n t a r i, d i in t e r agir e in m a ni e r a in t e r at t iva c o n l o s t r a o r d ina r i o m o n d o d e gli u c c e lli.

ALTRI CENTRI DI RIFERIMENTO Vivaio Forestale Regionale Pian Nicola e CannetiStrada Provinciale 456 del Turchino - Masone (GE) Esempio di struttura per la tutela attiva delle specie vegetali autoctone che ben si integra con le attività di con- servazione avviate in questo senso dal Parco del Beigua. Giardino Botanico di Pratorondanino Località Pratorondanino - Campo ligure (GE) Tel. 0105499827 Ambienti ricostruiti alla perfezione ospitano una grande varietà di piante e fi ori di grande interesse botanico: la Flora ligure è rappresentata nella quasi totalità delle specie montane protette e da numerosi endemismi. Annesso al Giardino Botanico è stato creato il Centro per la Didattica e la Divulgazione scientifi ca

SIC Point c/o Museo Civico di Storia Naturale di Genova A.il MuseoD’Oria: di Storia Naturale, vero e proprio monumento dalla scienza e alla natura ligure, si arricchisce di uno spazio permanente di informazione sugli ambienti naturali e sulle specie animali e vegetali d’interesse comunitario presenti nel territorio ligure. Si tratta di una struttura dinamica con momenti di animazione scientifi ca e culturale, che consente l’utilizzo di strumenti multimediali, incontri e interviste, diversifi cando le offerte informative e didattiche sulla base delle tipologie dei visitatori, sempre coniugando rigore scientifi co e semplice divulgazione.

Osservatorio Regionale Ligure per la biodiversità: Struttura nata dall’iniziativa della Regione Liguria e del DIPTERIS dell’Università di Genova, ha la funzione di raccogliere, validare e archiviare i dati naturalistici: di pianifi care il monitoraggio delle specie e degli habitat liguri d’interesse comunitario; di predisporre una li- sta rossa delle specie e degli habitat che risultino particolarmente vulnerabili o minacciati di estinzione.

PUBBLICAZIONI

• Biodiversità in Liguria - La rete Natura 2000 anno 2002 a cura della Regione Liguria • Incontri con la Natura in Liguria anno 2005 a cura di Regione Liguria • Valori e rarità della Flora Ligure anno 2005 a cura di Regione Liguria • Guida alla conoscenza delle specie liguri della Rete Natura 2000 schede per il riconoscimento, la gestione ed il monitoraggio. anno 2006 a cura di Regione Liguria • Guida agli Uccelli della ZPS “Beigua-Turchino” e del Parco del Beigua anno 2006 a cura di Loris Galli in collaborazione con Antonio Aluigi e Luca Baghino • I Chirotteri della ZPS “Beigua-Turchino” e del Parco del Beigua anno 2006 a cura di Di Mara Calvini • e Monte Ramaceto – I siti di Importanza Comunitaria anno 2006 a cura della Comunità Montana Fontanabuona

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