Relazione Geologica a Corredo Del Regolamento
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0 1. PREMESSA. .............................................................................................. 2 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO. .......................................................... 5 3. ASSETTO STRUTTURALE. ..................................................................... 9 4. SISMICITA’ STORICA DEL COMUNE DI MARATEA ........................... 11 5. ASSETTO GEOLITOLOGICO. ............................................................... 19 6. ASSETTO GEOMORFOLOGICO. .......................................................... 23 7. ASSETTO IDROLOGICO ........................................................................ 30 8. ASSETTO IDROGRAFICO. .................................................................... 32 9. ASSETTO IDROGEOLOGICO................................................................ 34 10. EMERGENZE GEOLOGICHE – GEOSITI. ........................................... 41 11. GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLE AREE MAGGIORMANTE INTERESSATE DAL PIANO STRUTTURALE. .......................................... 56 12. CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ E CRITICITÀ GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA. ...................................................... 67 13. INDIRIZZI RELATIVI ALLA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO ..... 89 14. DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E CONTENUTI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE .................................................................... 98 14.1 Progetti d’area ....................................................................................... 99 14. 2 Progetti delle connessioni .................................................................. 117 14.3 REGIME DI TRASFORMAZIONE ....................................................... 120 1 1. PREMESSA. A seguito dell’incarico conferito con Determina Dirigenziale n° 3/SU del 30/11/2004, gli scriventi hanno espletato lo studio geologico relativo al Piano Strutturale del Comune di Maratea. Esso ha interessato l’intero territorio comunale ed è stato svolto attraverso una prima fase di analisi finalizzata sia alla conoscenza delle caratteristiche litologiche, geomorfologiche, idrografiche ed idrogeologiche del territorio investigato che all’individuazione degli elementi ed ambiti di particolare interesse geologico e geomorfologico. Le tecniche utilizzate a questo scopo sono quelle tipiche degli studi del settore: la ricerca bibliografica, il rilevamento di terreno e la fotointerpretazione. Successivamente, è stato realizzato un elaborato finale che sintetizza i risultati acquisiti dall'analisi dei vari tematismi prima elencati e fornisce indicazioni utili sulle problematiche geologiche connesse all’utilizzazione del territorio comunale. Il rilevamento geologico e geomorfologico è stato eseguito utilizzando la cartografia di base in scala 1:5.000; le carte tematiche prodotte sono state restituite in scala 1:5.000. Esse rappresentano un valido strumento per la programmazione generale del territorio, ma non sempre permettono di evidenziare e quindi di cartografare particolari situazioni con caratteristiche differenti da quelle dell'ambito generale in cui sono inserite. Pertanto, potranno essere integrate, aggiornate ed approfondite nelle 2 successive fasi della pianificazione che saranno condotte ad una scala di maggiore dettaglio. L'attuale stesura, aggiornamento gennaio 2014, tiene conto dei risultati acquisiti con il rilevamento geologico e geomorfologico di dettaglio condotto in scala 1:2.000 e con le indagini geognostiche programmate ed eseguite per la redazione del Regolamento Urbanistico. Lo studio geologico è stato redatto sulla base delle indicazioni contenute nell’allegato “B” del “Regolamento d’Attuazione” della Legge Regionale N° 23 del 11/08/99 (Tutela, governo ed uso del territorio). In questa fase, è stato fatto riferimento agli studi ed alla vasta bibliografia esistente nonchè alle stratigrafie di diversi sondaggi a carotaggio continuo eseguiti in precedenza nella zona circostante il centro abitato; le stratigrafie esistenti, quelle relative ai sondaggi a carotaggio continuo ex novo eseguiti nelle diverse zone interessate dal R.U. e le indagini sismiche, Down - Hole, MASW e misure di microtremori HVRS, sono allegate alla relazione geologica a corredo del Regolamento Urbanistico. I risultati acquisiti sono stati evidenziati nei seguenti elaborati: - Carta geolitologica in scala 1:5.000; - Sezioni geolitologiche in scala 1:5.000; - Carta geomorfologica in scala 1:5.000; - Carta del reticolo crinali/idrografia in scala 1:5.000; - Carta idrogeologica in scala 1:5.000; 3 - Carta delle emergenze geologiche (geositi e siti geomorfologici) in scala 1:5.000; - Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica in scala 1:5.000. 4 2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO. Il territorio comunale di Maratea ospita alcuni importanti rilievi montuosi Monte Crivo – Monte San Biagio, Monte Coccovello, Monte Serre, Monte Maiorino, Monte Rodonta, Serra Murazze (P.Lorenzo et al., 2001), i cui caratteri geologico - strutturali sono stati oggetto di recenti studi di Cotecchia et Al. (1990, 1993). Nell’area affiorano due distinte successioni carbonatiche mesozoiche derivanti dalla deformazione della Piattaforma campano-lucana e terreni prevalentemente argilloso -marnosi riferibili alle Unità Liguridi, ovvero ad unità stratigrafico-strutturali derivanti dalla deformazione dei domini oceanici interni liguride e sicilide. Su di questi si rinvengono formazioni della copertura quaternaria differenziate per età, natura e assetto giaciturale; si riconoscono coperture detritiche continentali, antiche, recenti e attuali, nonché depositi alluvionali e deltizi con spessori significativi solo limitatamente alla piana costiera del F. Noce. Le rocce carbonatiche, che condizionano gran parte della morfostruttura dei Monti di Maratea, appartengono all’Unità Bulgheria - Verbicaro e all’Unità Alburno - Cervati. La prima è costituita da una potente successione carbonatica riferibile, come posizione paleogeografia, ad ambiente deposizionale della facies di transizione tra piattaforma e bacino pelagico, sulla quale si rinvengono in trasgressione conglomerati paleogenici. Affiora diffusamente nella zona compresa tra la valle di Maratea ed il Fiume Noce, e comprende i rilievi di Monte Crivo, Madonna 5 del Soccorso, Monte Maiorino, Monte Rotondo e Serra di Castrocucco. La seconda unità costituisce i rilievi presenti a nord della Valle di Maratea, Monte La Serra, Monte Coccovello e Monte Messina; affiora, inoltre, a Capo Iannizzo ed al Porto di Maratea. E’ formata da calcari oolitici, calcareniti, calciruditi e calcari con rudiste in facies di retroscogliera e corrisponde ad una successione di facies assiale di piattaforma, compresa tra le unità marginali, interna ed esterna, riconducibili rispettivamente all’Unità Bulgheria - Verbicaro ed all’Unità dei Monti della Maddalena. Tutte le rocce risultano essere intensamente fratturate e non di rado anche carsificate. L’Unita del Monte Bulgheria – Verbicaro presenta caratteristiche differenti tra la zona a Nord ed a Sud della congiungente Maratea – Brefaro – Piano dei Peri. A Nord, la serie è in continuità dal Trias medio al Dogger e presenta dei terreni paleogenici trasgressivi sul Dogger (in un lavoro di Civita viene considerata potente circa 800 – 1.000 m e costituita dal basso verso l’alto da dolomiea straterellata (Trais sup), da calcari dolomitici (Trias sup. Lias), da calcari rosati (Lias), da calcari con selce (Lias – Dogger) e da conglomerati poligenici trasgressivi del Paleogene). A Sud della congiungente Maratea – Brefaro – Piano dei Peri si rinvengono solo i termini dolomitici triassici e quelli trasgressivi paleogeneici a cui segueuna successione argilloso – marnosa con livelli calcarenitici ed arenacei, in facies di flysch, riferibile al Miocene inferiore. 6 Questa unità poggia tettonicamente sia sull’Unita Alburno – Cervati che sull’Unità Liguride. I termini più antichi in affioramento dell’Unità Alburno – Cervati sono di età giurassica, si riscontrano alla base di Monte Coccovello, presso Passo Colla, e sono formati da calcari oolitici, calcareniti e calcilutiti. I termini cretacici sono costituiti da calcareniti e calciruditi con rudiste e da un livello argilloso – marnoso verdastro con Orbitolina. Al tetto, questa unità, è ricoperta tettonicamente sia dall’Unità Bulgheria – Verbicaro e sia dall’Unità Liguride (Cotecchia, 1990). Le unità Liguridi, che a luoghi circoscrivono le predette rocce carbonatiche, sono qui rappresentate essenzialmente dalla Formazione delle Crete Nere (Cretacico-Eocene); essa è formata da un complesso argilloso-marnoso in facies di bluck shale, intensamente tettonizzato e spesso in giacitura caotica. Le caratteristiche geomeccaniche sono scadenti ed il grado di erodibilità risulta elevato. L’Unita Liguride poggia per contatto tettonico con sull’Unità Alburno – Cervati ed è ricoperta, a nord dell’allineamento Maratea – Brefaro – Piano dei Peri, per sovrascorrimento dall’Unità Bulgheria – Verbicaro. Su questi terreni, di origine marina, poggiano importanti formazioni continentali formati da potenti accumuli detritici, derivanti sia dall’azione demolitrice dei versanti, operata dagli agenti esogeni, e sia da fenomeni franosi, talvolta di grandi dimensioni, che hanno portato alla formazione di 7 grossi blocchi carbonatici. Le formazioni continentali, particolarmente significative, sono rappresentate dai potenti accumuli detritici, spesso costituiti da brecce calcaree, posti alla base dei rilievi calcarei, ed in particolare dai coni detritici che caratterizzano la base