Letteratura Tattile Corso Giovanni XXIII, 31 - 47921 - Rimini Telefono: 0039 - (0)541 - 21758 Mobile: 0039 - 339 - 3400580 mail:
[email protected] socio ALAI - ILAB web: www.letteraturatattile.it Cesare Pavese La letteratura come mestiere Ragazzo nel mondo degli adulti, senza me- stiere nel mondo di chi lavora, senza donne nel mondo dell’amore e delle famiglie, senza armi nel mondo delle lotte politiche cruente e dei di- ritti civili ... (Italo Calvino). Cesare Pavese si congedò dalla vita e dalla letteratura (in lui due aspetti della stessa realtà), dopo 42 anni trascorsi a cercare di entrare in un’esistenza che sentiva lontana, se non estranea, a causa della sua rasse- gnazione all’incomunicabilità, dell’impossibilità di impegnarsi in qualunque attività che non fosse lo scri- vere; sedotto dall’entusiasmo di vivere, ma incapace di assumersene il peso: un significato della mia presenza in questo secolo potrebbe essere la missione di sfatare il leopardiano-nietzschiano mito che la vita attiva sia superiore alla contemplativa, scriveva Pavese ne Il mestiere di vivere. (...) E ancora parlando di sè in terza persona: (...) La sua tendenza fondamentale è di dare ai suoi atti un significato che ne trascenda l’effettiva portata; di fare dei suoi giorni una galleria di momenti inconfondibili e assoluti. Nasce qua che, qualunque cosa dica o faccia, P. si sdoppia e mentre pare prendere parte al dramma umano, altro intende nel suo intimo e già si muove in una diversa atmosfera che traspare nelle azioni come intenzione simbolica. Questa, che parrebbe doppiezza, è invece un inevitabile riflesso della sua capacità di essere - davanti a un foglio di carta - poeta.