Bibliografia Ligure 1995 Quaderni Franzoniani, Anno X, N. 1, Gennaio-Giugno 1997

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Bibliografia Ligure 1995 Quaderni Franzoniani, Anno X, N. 1, Gennaio-Giugno 1997 Bibliografia Ligure 1995 Quaderni Franzoniani, anno X, n. 1, gennaio-giugno 1997 Il decimo appuntamento con la Bibliografia Ligure presenta i materiali riguardanti il nostro territorio pubblicati nel 1995. Il volume raccoglie 1522 schede bibliografiche: oltre ai volumi monografici sono stati presi in esame oltre 1100 periodici e 500 volumi miscellanei e di atti di convegni. Tale ampia ricerca propone all„attenzione del lettore gli studi scientifici ed eruditi, i contributi divulgativi e tutto quanto illustra la tradizione culturale della Liguria. Indice Preistoria - Storia Antica (schede nn. 1-189)>> Secoli VII-XIV (schede nn. 190-420)>> Secoli XV-XVI (schede nn. 421-634)>> Secoli XVII-XVIII (schede nn. 635-908)>> Secoli XIX-XX (schede nn. 909-1368)>> Varia (schede nn. 1369- 1522)>> Indice degli autori e delle opere>> Indice tematico>> © 1997, Associazione Amici della Biblioteca Franzoniana - Genova eBook pubblicato nel mese di gennaio 2014 disponibile on line sul sito www.quadernifranzoniani.it scansione OCR, editing: Andrea Lavaggi PREISTORIA - STORIA ANTICA indice>> 1. 3500 anni fa a Millesimo. Bric Tana: un sito dell‟età del Bronzo, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza Archeologica della Liguria 1995, pp. 4. Pieghevole realizzato in occasione della mostra allestita nella Sala didattica a Palazzo Reale a Genova (15 dicembre 1994-15 gennaio 1995) per presentare i risultati delle indagini effettuate, tra il 1987 e il 1992, al Bric Tana di Millesimo e per ricostruire la storia dell‟ambiente e delle attività umane del sito. E.S. 2. Analisi e classificazione dei dati (parte IV), in La monetazione preromana dell‟Italia Settentrionale: approvvigionamento del metallo, coniazione, circolazione. Atti dell‟incontro di studio (Bordighera, 16-17 settembre 1994), in «Rivista di Studi Liguri» LXI (1995) [1996], pp. 291- 343. Alla Premessa di P. Piana Agostinetti (p. 292) seguono 5 carte e 4 tabelle. Carta I: Monetazione aurea e argentea in Europa tra IV e I sec. a.C. Prototipi e loro imitazioni (p. 293); carta II: Monetazione aurea transalpina e argentea cisalpina in Italia Settentrionale (p. 294); carta III: La monetazione cisalpina e la sua diffusione (p. 295); carta IV: Rinvenimenti di monete cisalpine in Italia Settentrionale (pp. 296-297); carta V: Rinvenimenti di monete cisalpine e loro imitazioni in Italia Settentrionale e in Europa Centrale (p. 298). Tabella I: Correlazione tra le classificazioni delle dramme e dei divisionali cisalpini (p. 299); tabella II: Repertorio delle località di rinvenimento delle monete cisalpine (pp. 300-315); tabella III: Prospetto sinottico della monetazione cisalpina (pp. 316-339); tabella IV: Proposta di cronologia delle emissioni celtiche cisalpine (pp. 341-343). 3. Archeologia e storia in una mostra permanente allestita a Cicagna, in «Dimensione Tigullio», II (1995) n. 2, p. 7. Si dà notizia dell‟inaugurazione del museo storico-archeologico nella località della Fontanabuona (Ge), comprendente reperti dal Paleolitico all‟Età moderna. 4. Aspects cultuels et religieux. Témoignages et évolution de la Préhistoire à l‟an Mil (Actes du VII Colloque sur le Alpes dans l‟Antiquité, Chatillon, Vallèe d‟'Aoste, 11-13/3/94), in «Bulletin d‟études préhistoriques et archéologiques alpines», V-VI (1994-95) [1997], pp. 292. Si segnala il contributo di H. De Lumley, A. Echassaux, T. Serres, Signification des gravures corniformes du chalcolitique et de l‟Age du Bronze Ancien de la région du Mont Bego (pp. 79-142) in cui vengono descritti e suddivisi, secondo le caratteristiche stilistiche, le incisioni rupestri del Monte Bego con soggetti cornigeri. In particolare gli AA. si soffermano sulle raffigurazioni del dio- toro e della mucca, sottolineando come le associazioni di immagini probabilmente costituivano un linguaggio simbolico ancora difficile da interpretare. Seguono le pagine di M. Venturino Gambari, Le statuette fittili nel Neolitico della Padania Occidentale (pp. 143-149) la quale, esaminando da un punto di vista stilistico il materiale archeologico recuperato nei siti neolitici di Alba e Brignano Frascata (Alessandria), evidenzia come i frammenti delle statuette antropomorfe femminili siano riferibili cronologicamente al Neolitico Antico Padano, mentre le statuette fittili rinvenute a Casalnoceto (Alessandria) siano databili alla cultura dei Vasi a Bocca Quadrata. Inoltre l‟A. sottolinea come alcuni elementi decorativi presenti su alcune statuette neolitiche piemontesi e su altri oggetti ceramici coevi sembrino indicare una connessione simbolica con il culto della Dea Bibliografia Ligure 1995 Quaderni Franzoniani, anno X, n. 1, gennaio-giugno 1997 Madre. A sua volta F.M. Gambari, Rocce a coppelle e possibili aree di culto negli abitati piemontesi dell‟età del Ferro (pp. 189-193) cercando di definire gli ambiti tipologici e cronologici all‟interno delle rocce a coppelle rinvenute a Segusio, Cavour e nel centro ligure di Montaldo di Mondovì, ipotizza una connessione di queste incisioni rupestri con le pratiche religiose e cultuali durante l‟Età del Ferro. Infine F. Landucci Gattinoni, L‟iconografia delle dee madri in Gallia Cisalpina (pp. 259-264) analizza alcuni bassorilievi e incisioni in cui le Matronae-Iunones, divinità di tradizione celtica, vengono rappresentate secondo i canoni artistici tipici delle popolazioni italiche che si insediarono a nord dell‟Appennino. Gi.R. 5. Conferenza della professoressa Giulia Petracco Sicardi sui Liguri nell‟Alessandrino, in «Novinostra», XXXV (1995) n. 1, p. 109. Si dà notizia della relazione sul territorio alessandrino al tempo dei Liguri tenuta il 25 febbraio 1995 presso il palazzo Guasco ad Alessandria. E.S. 6. Enciclopedia dell‟arte antica classica e orientale. Secondo supplemento 1971-1994, 1995, III (H- NEO), pp. 896. Nel terzo volume del Il Supplemento, relativo all‟attività di esplorazione e di studio dal 1971 al 1994, sono state prese in considerazione, fra l‟altro, Industria, la Liguria, IX regione augustea, e Luna: le relative voci sono state curate rispettivamente da E. Zanda (Industria, pp. 114-115), G. Spadea (Liguria, pp. 355-363), A. Frova, M.P. Rossignani, S. Lusuardi Siena (Luni, pp. 475-478). Inoltre, a p. 825, all‟interno della voce Mosaico curata da F. Bisconti e D. Mazzoleni, si accenna anche al mosaico con cristogramma e colombe ancora visibile nel Battistero di Albenga e riprodotto nella tavola f.t. tra p. 824 e p. 825. E.S. 7. Immagini della preistoria. Incisioni e pitture rupestri: nuovi messaggi dalle rocce delle Alpi occidentali. Catalogo della mostra documentaria, Cuneo, Museo Civico, Soprintendenza Archeologica del Piemonte, 1995, pp. 132, ill. Nel volume sono raccolti contributi sull‟arte rupestre alpina, che è stata oggetto della mostra documentaria tenutasi a Cuneo dal 28 settembre al 22 ottobre 1995. La seconda parte è dedicata ai siti di indagine più recente che confermano l‟esistenza di scambi tra i diversi versanti delle Alpi, mentre nella prima parte del catalogo l‟evoluzione degli studi nel settore è sottolineata dai contributi di F. M. Gambari (L‟arte rupestre in Piemonte: problemi di tutela ed indirizzi di ricerca), A. Santacroce (Scheda internazionale per il censimento delle incisioni e delle pitture rupestri delle Alpi occidentali), L. Mano (Tecniche di incisione: il caso della regione del Monte Bego), A. Fossati (L‟arte rupestre delle Alpi occidentali: confronti con la tradizione rupestre camuna) e di A. Arcà (Dalla ricerca all‟interpretazione: il ruolo dell‟archeologia rupestre). E.S. 8. La monetazione preromana dell‟Italia Settentrionale: approvvigionamento del metallo, coniazione, circolazione. Atti dell‟incontro di studio (Bordighera, 16-17 settembre 1994), in «Rivista di Studi Liguri», LXI (1995) [1996], pp. 365, ill. Raccoglie gli Atti del Convegno, promosso dall‟Istituto Internazionale di Studi Liguri, dall‟Università di Roma La Sapienza-Scuola di Specializzazione in Archeologia e dal Comune di Milano-Civiche Raccolte Numismatiche e coordinato dai prof. P. Piana Agostinetti e P. Pergola, nei quali, oltre ad essere presentate e descritte numerose tipologie monetarie preromane di ambito settentrionale, vengono indagati anche i risvolti economici, storico-artistici e sociali legati alla Bibliografia Ligure 1995 Quaderni Franzoniani, anno X, n. 1, gennaio-giugno 1997 produzione e utilizzazione delle diverse tipologie. Il volume si articola in quattro parti: 1. Le attuali conoscenze (pp. 13-191); 2. Aggiornamento ed elaborazione della documentazione (pp. 193-278); 3. Altri contributi (pp. 279-290); 4. Analisi e classificazione dei dati (pp. 291-343). V. schede nn. 2, 24, 31, 32, 46, 82, 112, 134, 150, 151, 152, 189. G.M.A. 9. Le pietre degli dei. Menhir e stele dell‟età del Rame in Valcamonica e Valtellina, Bergamo, Centro Culturale Nicolò Rezzara, 1994, pp. 224. Si segnala il contributo di R. C. De Marinis (Il fenomeno delle statue-stele e stele antropomorfe dell‟età del Rame in Europa, pp. 31-58) il quale, esaminando il fenomeno della diffusione delle statue-stele durante l‟età del Rame, descrive anche i monumenti rinvenuti in Lunigiana e Garfagnana. Secondo l‟A. queste statue-stele, connesse ad aree funerarie e a santuari, potrebbero rappresentare delle immagini di divinità antropomorfe. Esse risultano suddivisibili in due gruppi: il tipo Pontevecchio, diffuso sul versante destro del Magra, con la testa a forma di calotta unita al corpo senza la delineazione del collo, e il tipo Filetto-Malgrate, circoscritte al versante sinistro del Magra, con la testa a forma di cappello di gendarme e il collo distinto dalla testa e dalle spalle. Si sottolinea, infine, come l‟analisi dei pugnali raffigurati sulle statue-stele della Lunigiana sia stata determinante per stabilire la cronologia di questi monumenti (2800-2400 a.C.). La questione della datazione sulla base dei pugnali tipo Remedello è ripresa dallo stesso autore in La datazione dello stile III A, pp. 69-88. Nelle pagine di S. Cassini e A. Fossati (Le stele e i massi incisi della Valcamonica e della Valtellina nell‟ambito dell‟arco alpino, pp. 59-68) si cerca di individuare gli elementi simili o discordanti tra i vari gruppi di statue-stele: quelle di Aosta, di Sion, della Lunigiana, della Valcamonica-Valtellina e del Trentino Alto-Adige.
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