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Università degli Studi di Palermo - Dipartimento di Rappresentazione Dottorato di Ricerca in Scienze del Rilievo e della Rappresentazione - Settore disciplinare ICAR 17 Tesi di Dottorato di Ricerca D.P.R 11/7/1980 - Ciclo XXII - Aprile 2011 Mirco Cannella LA CAPPELLA PALATINA DI PALERMO MISURA INTERPRETAZIONE RAPPRESENTAZIONE Scuola Nazionale di Dottorato in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo 1 La Cappella Palatina di Palermo: Misura, Interpretazione, Rappresentazione Mirco Cannella 2 Copyright Dipartimento di Rappresentazione, Palermo 2011. Tutti i diritti sono riservati: nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo (comprese fotocopie e microfilms) senza il permesso scritto del dottorando di ricerca in “Scienze del Rilievo e della Rappresentazione” Scuola Nazionale di Dottorato XXII ciclo - 2008/2010 in Scienze del Rilievo e della Rappresentazione Sede centrale di coordinamento Università degli Studi di Firenze Direttore Emma Mandelli Sedi consorziate Politecnico di Bari Università di Catania - Siracusa Università degli studi “G. D’Annunzio” Chieti - Pescara Università degli Studi di Firenze Università degli Studi di Palermo Università Mediterranea di Reggio Calabria Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Università degli Studi di Palermo Dottorato di Ricerca in Scienze del Rilievo e della Rappresentazione XXII Ciclo - Settore disciplinare ICAR 17 Coordinatore Benedetto Villa Collegio del Dottorato Fabrizio Agnello, Lucia Bonanno, Raffaello Frasca, Mauro lo Brutto, Laura Inzerillo, Francesco Maggio, Nunzio Marsiglia, Manuela Milone, Pietro Orlando. Dottorando Coordinatore del Dottorato Mirco Cannella Benedetto Villa Tutor data......................................................................... Fabrizio Agnello Stampato e riprodotto in proprio presso il Dipartimento di Rappresentazione, edificio 8, Viale delle Scienze, Palermo 3 La Cappella Palatina di Palermo: Misura, Interpretazione, Rappresentazione Mirco Cannella Voglio esprimere i miei ringraziamenti a tutti quelli che mi sono stati vicini e con entusiasmo hanno offerto il loro contributo allo svolgimento di questo lavoro: Fabrizio Agnello che in prima persona ha partecipato attivamente alle fasi dei rilievi e con costanza e pazienza ha seguito le fasi di questo lavoro; gli studiosi Maria Sofia Di Fede e Vladimir Zorić per avere supportato con preziose indicazioni la lettura storica delle vicende costruttive; Officina per le Arti Opera s.r.l per avere fornito gli strumenti per il rilievo; Federico Uccelli e la Leica Geosystems per avere concesso l’utilizzo di alcuni dei software utilizzati. Ringrazio ancora Maria Antonietta Badalamenti, Federico Maria Giammusso e Giuseppe Cavallaro per il loro generoso aiuto. Dedico infine questo lavoro ai miei genitori, che hanno compreso e tollerato i miei sbalzi di umore e in maniera discreta mi sono stati vicini. 4 Indice Premessa 7 1. L’architettura normanna in Sicilia. 1.1 Vicende storiche. 9 1.2 Sincretismo culturale nell’architettura normanna di 11 Sicilia. 2. La Cappella Palatina. 2.1 La Cappella Palatina nel Palazzo Reale di Palermo. 16 2.2 Vicende costruttive. 28 3. Il Rilievo della Cappella Palatina. 3.1 Rilievi della Cappella Palatina e delle sue pertinenze 40 tra XVIII e il XXI secolo. 3.2 Tecnologie digitali per il rilevamento 50 architettonico. 3.3 Il rilievo della Cappella. 52 4. Discreto/continuo. 4.1 Metodi ed esperienze di Rilievo e Rappresentazione 56 dell’architettura. 4.2 Discreto/continuo: Rilievo-rappresentazione-finalità 57 del rilevamento architettonico. 4.3 Modelli digitali. 64 4.3 Modellazione poligonale. 66 5. Ricostruzioni congetturali della Cappella. 5.1 La Chiesa Inferiore. 72 5.2 La Cappella. 76 5.3 Ambienti collegati alla Cappella. 85 6. “Rendere visibile l’invisibile”: Modelli virtuali della Cappella. 6.1 Modelli multimodali. 89 6.2 Visualizzazione dei modelli. 90 6.3 Realtà virtuale aumentata. 92 6.4 I modelli virtuali della Cappella Palatina. 94 BIBLIOGRAFIA 96 5 La Cappella Palatina di Palermo: Misura, Interpretazione, Rappresentazione Mirco Cannella 6 Premessa Lo studio che segue è incentrato sull’analisi delle vicen- e archivistici; attraverso le tecniche digitali della rappre- de costruttive della Cappella Palatina nel Palazzo Reale di sentazione offrire alla comunità scientifica un modello di- Palermo, costruita per volontà di Ruggero II nella prima gitale condivisibile che unisce alla documentazione della metà del XII secolo. caratteristiche morfologiche del manufatto la puntuale do- La peculiarità della Cappella è quella di aver mantenuto cumentazione dei suoi apparati decorativi nella loro confi- pressoché inalterato i caratteri spaziali dell’interno attra- gurazione spaziale. Il raggiungimento di tali obiettivi, pos- verso i secoli; tale peculiarità ha fatto si che la Cappella sibile solo attraverso il superamento della dicotomia sopra sia stata oggetto di studi molto approfonditi condotti da ricordata, intende riaffermare il ruolo prevalente che le storici dell’arte a partire dalla del XIX secolo fino ai nostri discipline del rilievo e della rappresentazione hanno avuto giorni. nel corso della storia nei processi di conoscenza dell’archi- Lo studio intende porsi come contributo alla conoscenza tettura e di codificazione di nuovi linguaggi architettonici. della Cappella, alla interpretazione di alcune questioni rimaste irrisolte, come stimolo ausilio per successivi stu- di, attraverso gli strumenti disciplinari del Rilievo e della Rappresentazione. A tali discipline è dedicata una parte significativa di questo lavoro, incentrata prevalentemente su riflessioni intorno alle trasformazioni che le nuove tecnologie per il rilievo e la rappresentazione hanno indotto negli approcci concet- tuali ed operativi alla conoscenza dell’architettura. La tesi che si intende sostenere è la necessità di superare la dicotomia tra la figura dello studioso dell’architettura e quella dello specialista nell’uso delle strumentazioni per il rilievo e la rappresentazione. Tale dicotomia si è conso- lidata negli ultimi venti anni sotto la spinta della rapida evoluzione che ha caratterizzato, fin dal loro apparire, le tecnologie digitali per il rilevamento e la rappresentazione. Tale dicotomia ha contribuito non poco ad sottovalutare le opportunità che le nuove tecnologie offrono agli studi di architettura ed a confinare tali discipline nell’ambito più generico della documentazione e della conservazione. Questo lavoro intende contribuire agli studi sulla Cappel- la Palatina sotto due modi: validare, confutare e proporre chiavi di interpretazione delle vicende costruttive della Cappella attraverso l’interpretazione dei dati di misura ac- quisiti ed il confronto con precedenti rilievi e studi storico 7 La Cappella Palatina di Palermo: Misura, Interpretazione, Rappresentazione Mirco Cannella Ruggero offre a San Pietro la Cappella Palatina. Disegno di Andrea Terzi in Amari et al. (1889). 8 La Cappella Palatina e l’architettura normanna in Sicilia Architettura normanna in Sicilia Vicende storiche Dopo la caduta dell’Impero Romano, la penisola italica gero acquisì il controllo dei possedimenti del fratello e nel divenne territorio dell’impero bizantino fino al 568, quan- 1091 anche di metà della città di Palermo già in possesso do ebbe inizio dal nord l’invasione Longobarda; Calabria, al nipote, il Duca Ruggero Borsa succeduto al padre Ro- Sicilia e Sardegna rimasero sotto il dominio bizantino fino berto il Guiscardo4. alla conquista araba dell’827. Durante la dominazione bi- La città di Palermo avrà un solo Signore solamente nel zantina la Sicilia divenne una zona di fondamentale im- 1123, quando il giovane Conte Ruggero II, figlio del duca portanza per il controllo delle province occidentali ancora Ruggero, riscatterà la rimanente metà dal Duca Gugliel- sotto il dominio dell’Impero d’Oriente1; il greco divenne mo, figlio di Roberto il Guiscardo. la lingua corrente di gran parte della popolazione e nel ce- Fino ad allora la residenza dei sovrani normanni si era col- rimoniale religioso si diffuse il rito greco-bizantino2. locata tra Troina e Messina; dopo il 1101, anno della morte Tra i secoli VII ed VIII i musulmani della penisola Arabica del Conte Ruggero, la contessa Adelasia, moglie del Con- estesero il loro dominio dal medio oriente sino alla costa te e reggente (data la minore età dell’erede Ruggero II), atlantica del nord d’Africa e nell’827, con lo sbarco delle decide di trasferire la propria residenza a Palermo. A più truppe arabe nei pressi di Marsala, si avviavano alla con- di trent’anni dalla conquista, Palermo diviene quindi sede quista della Sicilia, che si concluse nel 903 con la caduta stabile della corte Normanna. della roccaforte bizantina di Rometta. Da un diploma redatto a Palermo si apprende che nel Nel secolo XI, si stanziarono nell’Italia meridionale diver- 1112, al raggiungimento della maggiore età, Ruggero II, si gruppi provenienti dal nord Europa, che si offrivano ai con una cerimonia che si svolse nel vecchio palazzo degli potenti signori locali come milizie mercenarie. Un certo emiri, venne nominato cavaliere. coordinamento tra le file normanne si ebbe con la supre- Ruggero II promosse a Palermo un’intensa attività edilizia mazia del nucleo familiare degli Altavilla (costituito dai già prima della sua incoronazione a re di Sicilia nel 11305. dodici figli di un piccolo signore feudale della Normandia) Di tale fervore edilizio si ha testimonianza dai racconti de- che, sotto la guida di Roberto il Guiscardo e del fratello gli innumerevoli viaggiatori