IMI Del Comune Di Pistoia Deportati Nei Lager Nazisti

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

IMI Del Comune Di Pistoia Deportati Nei Lager Nazisti I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI nati nel Comune di Pistoia. DEPORTATI NEI LAGER NAZISTI 1943 – 1945 Ricerca curata da Marco Paolini. 27 Gennaio 2019. 2 I.M.I. Nati nel Comune di Pistoia. Internati Militari Morti 63 Internati Militari Dispersi 13 Totale Internati Militari della Ricerca 584 La sigla I.M.I., non è altro che il raggruppamento delle iniziali di tre parole tedesche che, tradotte letteralmente in lingua italiana significano “Italiano Militare Internato”. La figura giuridica di Internato Militare non esiste, non se ne trova menzione in nessun trattato internazionale e nella Convenzione di Ginevra del 1929 sui prigionieri di guerra. Esiste invece la figura di “Militare Internato” che rappresenta lo stato giuridico di quei militari che, per qualsiasi ragione o accidentalità (diserzioni, sconfinamenti, atterraggi di fortuna in 3 territori neutrali, ecc.), vengono a trovarsi in un dato momento nel territorio metropolitano o coloniale di una nazione non in guerra. Questa Nazione, allo scopo di difendere la propria neutralità e di non essere tacciata di “cobelligeranza” da parte di una delle Nazioni in guerra, è costretta a prendere nei confronti dei suddetti militari il provvedimento dell’internamento militare, il quale non è altro che un provvedimento di polizia mirante ad impedire a questi individui una qualsiasi attività a favore della Nazione in guerra a cui appartengono. Quindi risulta che la qualifica di I.M.I. è assolutamente falsa e priva di fondamento. Inoltre si deve osservare che detta qualifica di Internati Militari oltre ad essere giuridicamente inesistente è anche sprovvista di valore giuridico perché concordata tra due Governi (Reich e Repubblica Sociale Italiana) dei quali uno (quello della Repubblica) mancante di ogni prerogativa e di ogni potere in quanto Governo illegittimo, non Costituzionale, sorretto dai Tedeschi. Quando la Croce Rossa Internazionale manifestò al Governo nazista il desiderio di inviare pacchi ai prigionieri Italiani quest’ultimo oppose un netto rifiuto asserendo che gli I.M.I. non erano dei prigionieri. Gli chiameremo ancora I.M.I. perché quantunque la sigla sia errata nel suo concetto e nel suo significato, è ormai accettata dall’uso corrente. Resta fermo però che essi non sono degli ex Internati Militari, ma bensì una parte degli ex prigionieri di guerra nella lotta combattuta con le armi e con il sacrificio per la Resurrezione della Nuova Italia Libera. ____________________________________ 4 Per comprendere le vicende che comportarono l’internamento di migliaia di soldati Italiani nei lager tedeschi nel periodo 1943 – 1945 è necessario partire dall’8 settembre 1943 giorno dell’armistizio. Alle ore 18.30 dell’8 settembre 1943 il generale Eisenhower, trasmise un comunicato del quale dava notizia che il governo Italiano aveva chiesto la resa incondizionata dell’Esercito Italiano, e Unione Sovietica, Gran Bretagna e Stati Uniti avevano concesso l’armistizio. Il proclama del Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio. Discorso letto alle 19.42 dai microfoni dell'EIAR da parte del Capo del Governo, maresciallo d'Italia Pietro Badoglio con il quale si annunciava l'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile firmato con gli anglo-americani il giorno 3 dello stesso mese. Richiesta di Armistizio da parte dell’Italia Il Governo Italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto l’armistizio al Generale Eisenhower Comandante in Capo delle Forze Alleate anglo-americane. La richiesta è stata accettata. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le Forze anglo-americane deve cessare da parte delle Forze Italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi provenienza. 5 Lo stesso giorno alle ore 20.30 il generale Rommel, comandante tedesco ordinò tramite la parola d’ordine “Achse” in Italiano “Asse”, il piano prevedeva il disarmo immediato dei soldati e ufficiali italiani, la loro cattura e l’internamento, coloro che dichiaravano di essere disponibili a continuare a combattere al fianco delle unità germaniche non venivano internati. La netta maggioranza rispose “NO”; da allora iniziò il loro calvario. In quelle ore migliaia di soldati Italiani vennero fatti prigionieri dall’esercito tedesco su tutti i fronti di guerra in Italia, Francia, nei Balcani, e trasportati nei Lager. Di essi, oltre 650.000 furono trasferiti in campi di prigionia situati nel Terzo Reich, oppure nei territori polacchi occupati dalla Germania. I militari italiani vennero posti nelle peggiori condizioni fisiche e morali col preciso intento di costringerli ad accettare ogni proposta di adesione alla R.S.I. e alla Germania, ma 650.000 militari Italiani rifiutarono, invece di collaborare in qualsiasi forma con il Terzo Reich e con i suoi alleati di Salò. La loro condizione di internamento fu particolarmente dura, il prezzo che pagarono fu oltre le 50.000 vite umane: 25.000 circa per inedia e malattie. 5.000 furono uccisi 3.000 circa, furono vittime di bombardamenti aerei. 10.000 perirono per varie cause (incidenti, malattia, fame, percosse). 7.000 morirono sul Fronte Orientale, fra gli I.M.I. inquadrati nei Battaglioni militarizzati al seguito dell’Esercito tedesco, per lo sgombero delle macerie o per la realizzazione delle fortificazioni. A questi Caduti si deve aggiungere un numero altissimo di decessi di malati, dopo il rientro in Italia, in conseguenza della loro permanenza nei Lager. 6 Il loro trattamento fu molto peggio degli altri prigionieri di guerra, solo i militari russi avevano un trattamento peggiore. I Militari Italiani con il loro “NO” alla collaborazione con i nazisti e la Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.), scissero una pagina importante, ma spesso dimenticata nella storia Italiana. Campi di Concentramento All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, l’Esercito tedesco era diviso in 17 distretti militari, a ciascuno dei quali era assegnato un numero romano. Una lettera dopo il numero romano segnalava i diversi Stalag. 7 Definizione di Campo di Concentramento. Vernichtungslager – sigla VL – Campo di sterminio, concepito esclusivamente per lo sterminio razziale. Konzentrationslager – sigla KL – Campo di concentramento, Lager. Stalag – acronimo di Stammlager, campo permanente per prigionieri di guerra, e campo principale. Oflag (Offizierslager) era un campo di prigionia per i soli Ufficiali prigionieri di guerra. Straflager – Campo di punizione per detenuti ribelli. Aussenlager – Campo esterno principale. Gefangenenlager – Campo per prigionieri Hauptlager – Campo Principale Kriegsgefangenenlager – Campo per prigionieri di guerra. Sonderlager – sigla SOL – Campo speciale, in genere venivano rinchiusi coloro che costituivano un rischio per il Reich (come stranieri che si rifiutavano di lavorare o boicottavano la produzione industriale, asociali, criminali). Gefangenennumer 6585 – Prigioniero di guerra 6585. Arbeitskommandos – I Prigionieri venivano selezionati per le Arbeiteinsatz. Venivano principalmente impiegati nell’industria da guerra ed erano organizzati secondo i cosiddetti Arbeitskommandos (Kfg. Arb. Kdo). Spesso stanziati in prossimità dei luoghi di lavoro. 8 Elenco dei Campi di Concentramento 9 10 Slovenia - Campo di Concentramento di Sternthal Pettau. Kidricevo 11 DISLOCAMENTO DEL REGIO ESERCITO ITALIANO ALLA DATA DELL’8 SETTEMBRE 1943. ITALIA SETTENTRIONALE – Divisioni: Cosseria, 3° Celere, Cuneense, Tridentina, Torino, Sforzesca, Julia, Re, Alpi Giulie, Rovigo. ITALIA CENTRALE – Divisioni: Ravenna, Piave, Granatieri, Piacenza, Centauro, Sassari, Ariete, 18° Bersaglieri. ITALIA MERIDIONALE – Divisioni: Pasubio, Piceno, Legnano, Mantova. SARDEGNA – Divisioni: Calabria, Bari, Sabauda, Nembo, Raggruppamento Scalabrino. PROVENZA – Divisioni: Taro, Pusteria, 2° Celere, Lupi di Toscana. CORSICA – Divisioni: Friuli, Cremona, 10° Alpini, Regg.to Granatieri, Regg.to Motocorazzato. SLOVENIA – CROAZIA – DALMAZIA – Divisioni: Cacciatori, Isonzo, Lombardia, 1° Celere, Macerata, Murge, Zara, Bergamo, 4° Bersaglieri ciclisti. ERZEGOVINA – MONTENEGRO – Divisioni: Messina, Marche, Emilia, Taurinense, Ferrara, Venezia. ALBANIA – Divisioni: Puglie, Parma, Arezzo, Firenze, Brennero, Perugia. 12 GRECIA – Divisioni: Modena, Pinerolo, Casale, Forlì, Piemonte, Cagliari, Acqui. CRETA – Divisione: Siena. EGEO Divisioni: Regina, Cuneo. All’atto dell’Armistizio erano presenti in Italia queste Forze: Grandi Unità mobili 400.000; Truppe costiere, contraeree, reparti protezione impianti e antiparacadutisti 400.000; Marinai a terra. 160.000; Avieri 130.000; Totale 1.090.000. Forze Armate Italiane oltre frontiera: Francia e Corsica 223.000; Slovenia, Croazia e Dalmazia 223.000; Montenegro e Bocche di Cattaro 80.000; Albania 105.000; Grecia 209.000; Egeo 53.000. Totale 900.000. 13 27 gennaio 1944. Stalag XVIII A – Thalerhof ( Graz). Austria. Modulo di corrispondenza per prigionieri di guerra. 14 Lettera di un Internato Militare. 15 16 17 18 Campo di Concentramento di Fallingbostel. Germania. Il Campo è simile a una ragnatela, fitte siepi di reticolati dividono i prigionieri a gruppi di 200 (duecento), vigilati da una sentinella. Una torretta munita di sentinella armata con mitragliatrice e un faro, può controllare un gruppo di quattro baracche. Il filo spinato che divide il campo con l’esterno è attraversato da corrente ad alta tensione, poi viene una zona disseminata di mine anticarro, poi ci sono ronde, che girano per il campo armate di mitra e cani lupi.
Recommended publications
  • N 1-11 Commissione D'inchiesta Per I Criminali Di Guerra Italiani Secondo
    (Stanza segreta I) ELENCO SOMMARIO DI CONSISTENZA DELL’ARCHIVIO DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER I CRIMINALI DI GUERRA ITALIANI SECONDO ALCUNI STATI ESTERI di ALESSANDRO GIONFRIDA (gli elenchi di versamento con la rispettiva segnatura data dall’Ufficio storico sta in fondo Ar., b. 11, fasc. 123). Elenco abbreviazioni - b.= busta, - fasc. = fascicolo, - ins. = inserto, - s. fasc. = sotto fascicolo, - commissione di stato jugoslava = “commissione di stato jugoslava per l’accertamento dei crimini degli occupatori e dei loro coadiutori”, 3 spazi tra fascicoli 6 tra bb. * i documenti del 1939-1943 sono copie di diari storico-militari e relativi allegati delle grandi e minori unità italiane nei territori occupati dalle truppe italiane in quel periodo (Jugoslavia, Montenegro, Albania, Grecia, Russia) - Quando manca la documentazion si usa questa formula: l’inserto (il fasc., sfasc.) al suo interno risulta privo di documentazione. - Nota interna sulla mancamza di documentazione. *Dal fasc. 130 sono indicati provvisoriamente anche i nomi. - Quando sono solo pubblicazioni o registri non mettere s.fasc., ins., ecc, ma solo, eventualmente, un elenco enumerato. Busta 2255 (1) fasc. 1 ”1. 2255, Generale Orlando Taddeo1” cc. 572 1941 aprile 16- 1948 gennaio 18 Documentazione, in copia, dello SME- Ufficio Informazioni. - s.fasc. 1 “A. 1. Generale di corpo d’armata Orlando Taddeo già comandante della Divisione Granatieri di Sardegna”. Nota biografica sul generale Orlando. 1 Fu comandante la Divisione Granatieri di Sardegna dal 1° marzo 1940 all’ottobre 1942. La Divisione fu invita a Lubiana nel maggio 1941 al settembre 1942, poi fu trasferita in Croazia nei 2 mesi successivi. Il generale Orlando durante l’attività di inchiesta della Commissione sui presunti criminali secondo alcuni stati esteri era presidente della commissione d’avanzamento per meriti di guerra degli ufficiali inferiori, nonché presidente della Commissione di avanzamento speciale.
    [Show full text]
  • Le Immagini Dell'adunata Di Maggio
    Aut. Trib. Trieste n. 977 del 13 gennaio 1998 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27.02.2004 n. 46) Art. 1, Comma 2, DVB TS PORT PAYEE - TASSA RISCOSSA - TAXE PERCUE - TAX PAID Anno XLIII - n. 193 - LUGLIO 2018 Trimestrale inviato gratuitamente a Soci e Sezioni A.N.A. I “MULI” 3 IN QUESTO NUMERO A TRENTO Le vacanze finalmente 2 A piedi da Genova a Palermo 3 LE IMMAGINI DELL’ADUNATA DI MAGGIO Gita del coro 5 Alpini in barca a vela 7 La leva obbligatoria 10 Trincea Joffre 11 Troppo poco 15 L’adunata di Trento 16 5 Diario di Val Rauno 18 Com’era, com’è 20 Lettere al Direttore 23 La verità su Val Cismon 24 La staffetta della vittoria 26 La prei...storia si ripete? 28 I calci del Mulo 30 10 L’ALPIN DE TRIESTE Trimestrale dell’A.N.A. Sez. M.O. Guido Corsi - Trieste Fondato nel 1976 dal prof. Egidio Furlan Redazione Via della Geppa, 2 - 34132 TRIESTE Tel. 3475287753 - Fax 040662387 E.mail: [email protected] (per gli articoli: [email protected]) Il giornale è on-line nel sito www.anatrieste.it Direttore Responsabile dott. Dario Burresi Comitato di Redazione Dario Burresi, Livio Fogar, Giovanni Nieri, Matteo Racchi, Giuseppe Rizzo Correzione bozze Giuliana Magnarin Hanno collaborato a questo numero Giuliano Bianchi, Italico Cauteruccio, LE VACANZE Giampiero Chiapolino, Michele Corbelli, Claudio Susmel, Massimo Virno e … Titivillo. FINALMENTE L’anno scolastico si è concluso ed il suo Secondo quanto si credeva nel Medioevo, mondo è andato in vacanza lasciando Titivillo era un diavoletto malizioso e dispet- sul campo, per un po’, solo gli esaminan- toso che si divertiva e far commettere errori di e gli esaminatori.
    [Show full text]
  • 1 Filatelia Tematica LA GUARDIA ALLA FRONTIERA ORIGINE DELLA GAF. Se Chiedete Ad Un Italiano Di Giovane Età Se Sa Chi
    1 Filatelia Tematica LA GUARDIA ALLA FRONTIERA ORIGINE DELLA GAF. Se chiedete ad un italiano di giovane età se sa chi custodisce le nostre frontiere, vi risponderà che a tale compito sono preposti Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Se però ponete la stessa domanda ad un italiano anziano, egli soggiungerà che oltre a tali Corpi, in passato operavano anche la Milizia Confinaria ( ai tempi del regime fascista ) e la Guardia alla Frontiera. (Fig.1). Andiamo quindi a scoprire qualcosa circa quest’ultima specialità delle Forze Armate. La GAF nacque nel 1934 con il compito specifico di difendere i confini alpini ( allora si chiamavano : il Vallo alpino del Littorio ), affidando ad essa il presidio di tutti i forti e dei capisaldi situati lungo l’arco montuoso che andava da Ventimiglia a Fiume ( Dalmazia ). ( Figg. n.2-4 ). Fig.1 = Reparti della GAF. Fig.2 = Bunker del Vallo Alpino. Fig.3 = Fortino GAF in alta montagna. Fig.4 = Artiglieria d’arresto GAF 2 La definitiva struttura di tale Corpo però si ebbe soltanto nel 1937 a seguito della cosiddetta Riforma Pariani, dal nome dell’allora Capo di Stato Maggiore. L’atto istitutivo è rappresentato dal Regio Decreto Legge n.833 del 28 aprile 1937. Il gen. Alberto Pariani trasformò 5 reggimenti di artiglieria pesante d’Armata in altrettanti reparti di artiglieria GAF ( detti d’arresto ). Furono quindi costituiti 8 Comandi con 27 Settori confinari , per una forza di oltre 20.000 uomini che si stanziarono negli oltre mille fortini di montagna ; ebbero in prima dotazione 7.000 mitragliatrici pesanti, 1.000 mortai, 100 cannoni controcarro ed oltre mille pezzi d’artiglieria varia, soprattutto cannoni da 75/27 e da 149/35.
    [Show full text]
  • Rivista Militare 2007
    el momento del congedo dalla Forza Armata, desi- Ndero rivolgere ai lettori della Rivista Militare un rispet- toso saluto e un sincero ringra- ziamento per la fedeltà e la co- stanza con la quale seguono il periodico dell’Esercito che, nel panorama della pubblicistica militare, costituisce certamente un’importante e riconosciuta realtà. In questo momento, alla no- stalgia legata ai ricordi dei tanti lustri in uniforme si con- trappongono i sentimenti di orgoglio e gratitudine per aver passato gli ultimi anni alla gui- da dello Stato Maggiore dell’E- sercito. È stato un periodo particolar- mente intenso, caratterizzato dall’accresciuto impegno della Forza Armata nelle operazioni all’estero, che hanno portato all’Esercito meritati riconosci- menti in ogni ambito, ma anche gravosi impegni e sacrifici soprattutto da parte degli uomini e delle donne delle nostre Unità. Alla quantità dei militari impe- gnati si è unita la qualità espressa, in termini capacitivi, confermando, più che mai, come oggi le operazioni siano prevalentemente condotte da forze di terra. La situazione finanziaria degli ultimi anni difficilmente potrà essere conside- rata come transitoria, ma gli impegni ai quali la Forza Armata è chiamata a ri- spondere costantemente imporranno, nel prossimo futuro, un processo di tra- sformazione nel quale l’Esercito, pur mantenendo una capacità quantitativa ir- rinunciabile, dovrà incrementare ulteriormente quella qualitativa e tecnologica- mente avanzata, in sinergia con le altre risorse del sistema Paese. La Rivista Militare non solo ha saputo accompagnare la Forza Armata nelle sue diverse e molteplici trasformazioni, ma ha anche garantito al massimo l’o- biettività dell’informazione, divenendo pertanto importante e riconosciuto punto di riferimento del pensiero militare.
    [Show full text]
  • T-821 Publication Title: Collection of Italian Military Records, 1935-1943 Date Published
    Publication Number: T-821 Publication Title: Collection of Italian Military Records, 1935-1943 Date Published: 1967 COLLECTION OF ITALIAN MILITARY RECORDS, 1935-1943 Introduction Reproduced on the 514 rolls of this publication, T-821, is a three-part Guide prepared by members of the staff of the National Archives to describe seized World War II records of the Italian Armed Forces presently in the care of the National Archives. The records cover the years of World War II through 1943 and include some prewar material. The main part of the seized records of the Italian Armed Forces was taken by German military forces from several depositories in various parts of Italy after the surrender of the Italian Government to Allied Forces in September 1943. these records were administered by the Aktensammelstelle Süd, a records center originally located at Ingolstadt and later at Munich, which was under the jurisdiction of the Heeresarchiv Potsdam. In 1945 the records were captured by U.S. Forces during the campaigns in North Africa and Sicily in 1942 and 1943, and Italian Navy records. All folders containing Italian records held by the Aktensammelstelle Süd were assigned consecutive numbers preceded by the symbol IT (for Italy). These numbers extend from IT 1 through IT 5463. Folders numbered IT 5464 through 6060 were also in the custody of the Aktensammelstelle but had not been assigned numbers at the time of the capitulation of Germany in May 1945. Later they were given IT numbers by personnel in Germany under U.S. Army supervision. All other folders containing Italian records were assigned IT numbers in the National Archives as an extension of the Aktensammelstelle Süd system.
    [Show full text]
  • Commissione Parlamentare Di Inchiesta Sulle Cause Dell’Occultamento Di Fascicoli Relativi a Crimini Nazifascisti
    CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA Doc. XXIII N. 18-bis COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE CAUSE DELL’OCCULTAMENTO DI FASCICOLI RELATIVI A CRIMINI NAZIFASCISTI (istituita con legge 15 maggio 2003, n. 107) (composta dai deputati: Tanzilli, Presidente; Verdini, Vicepresidente; Bocchino, Colasio, Segretari; Abbondanzieri, Arnoldi, Banti, Bondi, Carli, Damiani, Delmastro delle Vedove, Perlini, Raisi, Russo Spena, Stramaccioni, e dai senatori: Guerzoni, Vicepresidente; Brunale, Corrado, Eufemi, Falcier, Frau, Marino, Novi, Pellicini, Rigoni, Sambin, Servello, Vitali, Zancan, Zorzoli) RELAZIONE DI MINORANZA (Relatore: on. Carlo CARLI) Presentata alla Commissione il 24 gennaio 2006 Trasmessa alle Presidenze delle Camere il 9 febbraio 2006 ai sensi dell’articolo 2, comma 4, della legge 15 maggio 2003, n. 107 STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO Camera dei Deputati —2— Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI Camera dei Deputati —3— Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI Camera dei Deputati —5— Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI INDICE — 1. Premessa. La legge istitutiva, la composizione e le finalita` della Commissione ................................................ Pag. 9 2. L’attivita` istruttoria compiuta dalla Commissione: scopo, svolgimento e contenuto delle missioni svolte, archivi ed altri organismi consultati. Le audizioni effettuate ed il sopralluogo a Palazzo Cesi, sede
    [Show full text]
  • 1941 Alexis Mehtidis XXVI Corpo D'armata, Ma -.:: Zimmerit
    ITALIAN XXVI ARMY CORPS IN ALBANIA, SELECTED ORDERS OF BATTLE AND STRENGTHS, 1940 - 1941 Alexis Mehtidis XXVI Corpo d'Armata, May 20th, 1940 Forces available for C.S.T.A. (Comando Superiore Truppe Albania) - XXVI Army Corps -, September 4th 1940 Distribution of the C.S.T.A. forces , September 16th, 1940 Distribution of the C.S.T.A. (XXVI Corps) forces, September 25th, 1940 XXVI Corpo d'Armata strengths of formations in battalions, October 27th, 1940 XXVI Corpo d'Armata, end of October, 1940 XXVI Corpo d'Armata, December 10th, 1940 XXVI Corpo d'Armata, March 21st, 1941 XXVI Corpo d'Armata, April 1st - 4th, 1941 XXVI Corpo di Armata, May 20th, 1940 order of battle - divisione fanteria ' Venezia ' - divisione fanteria ' Ferrara ' - divisione fanteria ' Arezzo ' - divisione corazzata ' Centauro ' - divisione alpina ' Julia ' - corps artillery, engineers and services - CC.RR. - G.d.F. XXVI Corpo di Armata, May 20th, 1940 strengths Albanian Albanian NCOs & Italian officers Italian NCOs & troops officers troops ' Venezia ' Infantry Division 281 62 5953 1933 ' Ferrara ' Infantry Division 242 56 5673 1928 ' Arezzo ' Infantry Division 300 65 5588 2415 ' Centauro ' Armoured 234 5 3129 - Division ' Julia ' Alpini Division 282 12 8666 5 Army Corps artillery 187 30 3173 608 Army Corps engineers 158 7 6182 243 Army Corps services 425 99 7023 1084 Total 2445 336 53603 8216 2781 Italian & Albanian 61819 Italian & Albanian Army Total officers NCOs & troops Carabinieri Reali (Royal 67 96 1340 2870 Military Police) 163 Italian & Albanian 4210 Italian & Albanian Total officers NCOs & troops Reale Guardia di Finanza 35 58 932 897 (Customs) 93 Italian & Albanian 1829 Italian & Albanian Total officers NCOs & troops 3037 Italian & Albanian 67858 Italian & Albanian GRAND TOTAL officers NCOs & troops Forces available for C.S.T.A.
    [Show full text]
  • Sectoral Division of Rapallo Border Defence Systems and Discovering
    Št. 6 / 2018 IGRA USTVARJALNOSTI – teorija in praksa urejanja prostora | THE CREATIVITY GAME – Theory and Practice of Spatial Planning Znanstvena revija, št. 6 / leto 2018 Scientific journal, no 6 /Y ear 2018 Univerza v Ljubljani University of Ljubljana Fakulteta za arhitekturo in Faculty of Architecture and Fakulteta za gradbeništvo in geodezijo Faculty of Civil and Geodetic Engineering Ljubljana, 2018 Ljubljana, 2018 Naslov revije: Title of the Journal: IGRA USTVARJALNOSTI THE CREATIVITY GAME teorija in praksa urejanja prostora Theory and Practice of Spatial Planning Urednici: Alenka Fikfak, Alma Zavodnik Lamovšek Editors: Alenka Fikfak, Alma Zavodnik Lamovšek Oblikovanje in naslovnica: Gašper Mrak Design and Title page: Gašper Mrak Lektoriranje: Mojca Vilfan Slovene text proofread by: Mojca Vilfan Prevod: Mojca Vilfan Translation: Mojca Vilfan Klasifikacija: (UDK) Renata Stella Čop, (DOI) Teja Koler Povh Classification: (UDK) Renata Stella Čop, (DOI) Teja Koler Povh Založila: Univerza v Ljubljani, Published by: University of Ljubljana, Fakulteta za arhitekturo in Faculty of Architecture and Fakulteta za gradbeništvo in geodezijo Faculty of Civil and Geodetic Engineering Spletna stran revije: Journal's Web Page: https://www.iu-cg.org/ https://www.iu-cg.org/en/ Spletna stran številke Currrent Issue LInk https://www.iu-cg.org/stevilka.php?vol=6&lang=si https://www.iu-cg.org/stevilka.php?vol=6&lang=en ISSN 2350-3637 ISSN 2350-3637 Revijo je sofinancirala The journal is financially Javna agencija za supported by the Slovenian 182 raziskovalno
    [Show full text]
  • I Servizi Di Polizia Politica Durante Il Fascismo
    ANCORA SULLA QUESTIONE DELL’ « OVRA » 33 fica giudizio ed io sono teste e non giudice; niente azione subdola per­ chè non debbo difendere posizioni nè debbo conquistarne. Cronaca, dunque, pura e semplice, spassionata per quanto uma­ namente possibile; difesa della polizia di Stato alla quale mi onoro di appartenere, difesa fallita — dice il Cosmo — e qui ha il diritto di giudicare, ma fatta con purezza di intenti e senza l’ombra d’ influenze o di finalità politiche. Per altre considerazioni rimando il paziente lettore a quanto ho scritto nella prefazione alla seconda edizione del mio libro. Guido L eto Roma, 29 dicembre 1951. I servizi di polizia politica durante il fascismo S ommario: I. La polizia dello Stato totalitario contro gli oppositori. — II. Molte­ plici organi di polizia concordanti nello scopo. — III. Difficoltà di una valuta­ zione delle spese per i servizi di polizia. — IV. Posizione preminente del- P OVRA e zone di confine. 1° - La polizia dello Stato totalitario contro gli oppositori. Un lettore affrettato e straniero potrebbe domandarsi perchè que­ sta rivista organo dell’ Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia si occupi di problemi e aspetti relativi alla vita politica italiana durante il cosiddetto «ventennio». In realtà le forze che troveremo unite nei Comitati di Liberazione Nazionale si addestrarono alla vita clandestina, si svilupparono sotto 1’ aspetto ideologico e pratico, si collegarono reciprocamente sia al centro che alla periferia ancor prima del 25 luglio 1943. Alla testa della battaglia contro il tedesco invasore e la Repubblica Sociale tro­ veremo poi gli elementi che si erano temprati nella lotta contro la dittatura.
    [Show full text]
  • T94 Publication Title: Guides to Records of the Italian Armed Forces
    Publication Number: T94 Publication Title: Guides to Records of the Italian Armed Forces Date Published: 1969 GUIDES TO RECORDS OF THE ITALIAN ARMED FORCES Introduction This finding aid has been prepared by the National Archives as part of its program of facilitating the use of records in its custody. The microfilm described in this guide may be consulted at the National Archives, where it is identified as Microcopy No. T-821. Some of the papers reproduced on the microfilm referred to in this and other guides of the same series may have been of private origin. The fact of their seizure is not believed to divest their original owners of any literary property rights in them. Anyone, therefore, who publishes them in whole or in part without permission of their authors, may be held liable for infringement of such literary property rights. This is Part I of a three-part Guide prepared by members of the staff of the National Archives to describe seized World War II records of the Italian Armed Forces presently in the care of the National Archives. The records cover the years of World War II through 1943 and include some prewar material. The main part of the seized records of the Italian Armed Forces was taken by German military forces from several depositories in various parts of Italy after the surrender of the Italian Government to Allied Forces in September 1943. These records were administered by the Aktensammelstelle Süd, a records center originally located at Ingolstadt and later at Munich, which was under the jurisdiction of the Heeresarchiv Potsdam.
    [Show full text]
  • Tra Baita E Bunker Totalitaire
    La Fondation Émile Chanoux è nata nel 1994 dalla collaborazione tra la Re- F ondAtion émiL e chA noux Émile Chanoux è senza dubbio il valdostano il cui nome è più conosciuto gione Autonoma Valle d’Aosta e il Centre International de Formation Européen- in Valle. Cionondimeno, molti aspetti della sua formazione e della sua opera ne per dotare la Valle di un istituto che si dedicasse allo studio del federalismo, rimangono sconosciuti o poco approfonditi. A cercare di colmare questa lacuna del regionalismo e della condizione delle minoranze. Ha al suo attivo numerose e facendo seguito alla pubblicazione, nel maggio 2008, del volume Contre l’état pubblicazioni e ricerche, tra le quali il primo sondaggio linguistico approfondito tra baita e bunker totalitaire. Aux sources de la pensée chanousienne, la Fondation Chanoux è felice di (2001) realizzato in Valle d’Aosta dal 1921 e, da ultimo, il primo volume di que- presentare la seconda parte di questa serie di studi, che tratteggia alcuni aspetti di sta collana, Contre l’état totalitaire. Aux sources de la pensée chanousienne (2008). La militarizzazione un momento della storia militare della Valle e alla cui realizzazione ha contribuito Dopo aver gestito per due anni un Master di geopolitica in collaborazione con della Valle d’Aosta durante in modo fondamentale il Centro Addestramento Alpino. la Sorbona, la Fondation Émile Chanoux riprende da quest’anno l’organizzazione Si è infatti pensato di ricreare, per quanto possibile, il clima nel quale Cha- del Collège d’Études Fédéralistes, corso estivo di formazione incentrato sulla dot- il Fascismo noux vive e pensa, al fine di evocare alcuni elementi che possono aver influito sul- trina del federalismo, il federalismo fiscale e le minoranze etnolinguistiche.
    [Show full text]
  • The Italian Occupation of Southeastern France in the Second World War, 1940–1943
    Italiani Brava Gente? The Italian occupation of southeastern France in the Second World War, 1940-1943 by Emanuele Sica A thesis presented to the University of Waterloo in fulfillment of the thesis requirement for the degree of Doctor of Philosophy in History Waterloo, Ontario, Canada, 2011 © Emanuele Sica 2011 Author's Declaration I hereby declare that I am the sole author of this thesis. This is a true copy of the thesis, including any required final revisions, as accepted by my examiners. I understand that my thesis may be made electronically available to the public. ii Abstract Many academic works have focused on the German occupation of France in the Second World War, both from the perspective of the occupiers and the occupied. Only a few monographs however had dealt so far with the Italian military occupation of southeastern France between 1940 and 1943. My dissertation strives to fill this historiographical gap, by analyzing the Italian occupation policy established by both Italian civilian and military authorities. Compared to the German occupation policy, the Italian occupation was considerably more lenient, as no massacres were perpetrated and wanton violence was rare. In fact, the Italian occupation of France contrasts sharply with the occupation in the Balkans, where Italians resorted to brutal retaliation in response to guerilla activities. Indeed, softer measures in France stemmed from pragmatic reasons, as the Italian army had not the manpower to implement a draconian occupation, but also due to an humanitarian mindset, especially with regards to the Jewish population in southeastern France. This work endeavors to examine the occupation and its impact on southeastern France, especially at a grassroots level, with a particular emphasis on the relations between the Italian soldiers and the Italian immigrants in the area.
    [Show full text]