Piero Della Francesca, Autoritratto, Partic

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Piero Della Francesca, Autoritratto, Partic PIEROPIERO DELLADELLA FRANCESCAFRANCESCA ► Una delle più importanti personalità dell’arte italiana. ► Protagonista del Rinascimento. ► Pittore, ma anche trattatista, teorico, conoscitore di scienze matematiche e geometria. Conoscenze che applicò allo studio della prospettiva. ► Lavorò per le più importanti corti e città italiane del tempo: Ferrara, Rimini, Arezzo, Urbino e Perugia. Piero della Francesca, Autoritratto, partic. Storie della Vera Croce, 1452 - 1466, Arezzo, Chiesa di San Francesco. LaLa formazioneformazione aa BorgoBorgo SansepolcroSansepolcro ► Piero della Francesca nasce a Borgo Sansepolcro (vicino ad Arezzo) intorno al 1415/1420 da una famiglia di mercanti. ► La sua iniziale educazione è affidata ad un maestro di abaco, che gli dà i primi insegnamenti di aritmetica, algebra e geometria, indispensabili per apprendere la contabilità mercantile. ► Egli coltiverà per tutta la vita un profondo interesse per le scienze matematiche. ► Dopo un breve apprendistato a Borgo Sansepolcro si reca nella vicina Firenze, dove è Piero della Francesca, Veduta di Borgo San Sepolcro, partic. San Gerolamo, documentato nel 1439. 1460 ca., Venezia, Galleria dell’Accademia. IlIl soggiornosoggiorno aa FirenzeFirenze (1439(1439 –– 1440)1440) ► La Firenze della prima metà del Quattrocento è un centro artistico vivo e moderno. ► Piero rimarrà influenzato dalla pittura di Masaccio, dalle sculture di Donatello, dalle architetture di Brunelleschi. ► Studio della prospettiva. ► A Firenze poteva studiare anche la F. Brunelleschi, Cupola di Santa Maria Masaccio, Trinità, 1426 - 1428, Firenze, pittura del Trecento (Giotto). del Fiore, 1420 – 1436, Santa Maria Novella. ► Una nuova generazione di pittori (Paolo Uccello, Beato Angelico) porta avanti in quegli anni lo studio della prospettiva e l’interesse per la raffigurazione della luce. Giotto, Funerali di San Francesco, 1325 Beato Angelico, Annunciazione, ca., Firenze, Basilica di Santa Croce 1440 ca. Firenze, Convento di San Marco. LaLa lezionelezione didi DomenicoDomenico VenezianoVeneziano ► L’esperienza più importante del soggiorno fiorentino di Piero è la collaborazione nel 1439 con il pittore Domenico Veneziano nella realizzazione degli affreschi perduti del coro della chiesa di Sant’ Egidio a Firenze. Domenico Veneziano, Pala di Santa Lucia dei Màgnoli, 1440 ca. Firenze, Uffizi. ► La scena (Sacra Conversazione) è ambientata sotto un loggiato decorato con eleganti intarsi marmorei di gusto classico. ► Lo spazio, definito da un complesso sistema prospettico, è scandito dai santi posti in semicerchio intorno alla Vergine in trono. ► L’aspetto più innovativo è la rappresentazione della luce che penetra attraverso la finestra in alto a destra ed investe architetture e figure, esaltando i colori pastello che dominano la composizione. ► Sintesi di prospettiva e studio della luce. Borgo Sansepolcro, le prime opere (1442 – 1445) ► Dopo il suo soggiorno fiorentino Piero torna nella sua città natale Borgo Sansepolcro, dove è documentato nel 1442. Risalgono a questo momento le prime importanti opere: - Battesimo di Cristo - Polittico della Misericordia • Il Battesimo di Cristo • Parte centrale di un trittico per la chiesa di S. Giovanni a Sansepolcro, 1440 – 1445 ca. (oggi a Londra, National Gallery). •Gesù immobile occupa il centro della scena, a destra il Battista, a sinistra tre angeli. •Geometrizzazione delle forme: Piero riduce ogni forma della realtà a figure geometriche (tronco-cilindro; chioma albero -cupola emisferica; volti-ovali). •Figure immobili, come bloccate nell’azione. •Il senso di profondità è dato dal corso del fiume, strada, colline in lontananza. •Una luminosità solare avvolge la scena. •Atmosfera sospesa e irreale. •Uso di colori chiari e brillanti che danno volume agli oggetti e alle figure. •Straordinaria capacità nella rappresentazione del paesaggio. • Forma della tavola: parte inferiore rettangolare e superiore semicircolare. • Composizione geometrica (cerchio, triangolo, simmetria). Gesù, la coppa sostenuta dal Battista e la colomba si allineano sullo stesso asse mediano. Triangolo simbolo della Trinità Schema compositivo • Polittico della Misericordia ► L’opera è stata commissionata nel 1445 dalla Confraternita della Misericordia di Sansepolcro. Viene portata a termine solo nel 1459. ► Nonostante l’uso del fondo oro Piero riesce a dare alle figure un notevole risalto plastico ► Colloca i piedi dei santi, sopra un pavimento in finto marmo, ove si proiettano ombre delicate. Masaccio, Crocifissione, 1426 ca. Napoli, Museo di Capodimonte. ► Solo Masaccio prima di Piero era riuscito a creare sul fondo piatto dell’oro uno spazio reale dove situare figure in carne e ossa. ► La Crocifissione è un omaggio a Masaccio, anche se rispetto a lui Piero predilige una composizione ordinata e simmetrica, in cui le figure esprimono un’emotività più contenuta. ► Al centro è raffigurata la Madonna della Misericordia che nella tradizione popolare è madre e protettrice dell’umanità. ► La Vergine, figura solenne e maestosa, posta frontalmente al centro della tavola, solleva il pesante manto creando un ampio vano circolare che accoglie i fedeli. ► Le figure diventano corpi geometrici (ovale del volto) messi in evidenza dalla luce. ► Semplice veste della Madonna, impreziosita solo dal raffinato gioiello che chiude il manto. ► Tra le figure inginocchiate il giovane con il volto alzato è un probabile autoritratto del pittore. RiminiRimini ► Nel 1451 Piero si reca a Rimini alla corte del potente Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore della città. Abile condottiero e amante delle arti, promosse prima metà del Quattrocento un rinnovamento artistico della città. •Nel 1446 Sigismondo Pandolfo decide di farsi costruire un Piero della Francesca, Sigismondo Pandolfo grandioso monumento funebre celebrativo di sé e dei Malatesta, 1451, Parigi, Louvre. suoi discendenti, il Tempio Malatestiano. •Il progetto viene concepito dall’architetto Leon Battista Alberti. •Facciata: recupero della tipologia classica dell’arco di trionfo romano. ► Nel Tempio Malatestiano Piero esegue l’affresco con Sigismondo Pandolfo Malatesta davanti a San Sigismondo. ► La scena si svolge in un’elegante sala con elementi classici. Il Malatesta è raffigurato di profilo, inginocchiato con le mani unite in preghiera. ► Motivi devozionali e politici: il Santo è raffigurato con il volto dell’ imperatore Sigismondo di Lussemburgo, che aveva conferito al Malatesta le insegne del potere. ► Celebrazione del proprio potere • I levrieri, disposti ad incastro, sono simboli di fedeltà e prudenza. Arezzo Le Storie della Vera Croce ► Dal 1452 al 1466 Piero realizza l’opera più importante tra quelle conservatesi: il ciclo di affreschi della cappella maggiore della chiesa di San Francesco ad Arezzo. ► Su tre pareti suddivise in altrettanti registri Piero dipinge la complessa storia della Vera Croce. ► L’argomento del ciclo è tratto da un testo del Duecento (La Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine) e narra le vicissitudini del Sacro Legno sul quale venne crocifisso Gesù. ► Il tema dominante del ciclo pittorico èil trionfo della Croce che dalla morte di Adamo guida gli uomini alla salvezza. Adorazione del sacro legno e incontro di Salomone con la regina di Saba ► Scena: L’albero della Croce, cresciuto sulla tomba di Adamo, è stato abbattuto ed usato come un ponticello su un fiume. La regine di Saba di fronte al ponte ha una premonizione e così si ferma ad adorarlo. In seguito rivela al re Salomone la sua visione. ► L’organizzazione prospettica delle scene e la geometrica semplificazione delle figure umane (volti come sfere, colli come cilindri), conferiscono alle scene solennità e rigore. ► I personaggi indossano ampie vesti dai colori intensi e nitidi, eleganza dei gesti. ► Grande capacità nel raffigurare le architetture in prospettiva: ampio colonnato classico, dove avviene l’incontro tra la regina di Saba e il re Salomone. Sogno dell’imperatore Costantino ► Scena: l’imperatore Costantino, alla vigilia della battaglia contro il re barbaro Massenzio, vede in sogno un angelo che gli predice la vittoria. In mano l’angelo ha una piccola croce. L’imperatore vincerà la battaglia sul Ponte Milvio contro Massenzio nel segno della Croce. ► Interesse di Piero per le ricerche sulla luce: angelo, dipinto in controluce, piomba sull’accampamento e rischiara con un fascio luminoso la tenda dell’imperatore e dei soldati di guardia. ► Forme geometriche (tenda cilindrica), simmetria. Battaglia tra il re persiano Cosroe e l’imperatore Eraclio. ► Scena: Battaglia tra il re persiano Cosroe, che aveva trafugato la Santa Croce dalla città di Gerusalemme, e l’imperatore romano Eraclio, il quale vincitore restituirà la croce alla città Santa. ► Anche nelle scene di battaglia Piero immobilizza i gesti dei personaggi: l’orrore della guerra non si rivela dalla visione di insieme, ma dai singoli episodi raffigurati ( affrontarsi dei due soldati, uomo colpito in primo piano, particolare del sangue gocciolante). ► Atmosfera sospesa e irreale. Tutto è come cristallizzato. ► Attenzione per i particolari: armature, vessilli, cavali, vesti. •La Madonna del parto ► In una piccola chiesa di Monterchi (paese vicino a San Sepolcro) Piero dipinse, intorno al 1465, uno dei suoi più famosi ed affascinanti capolavori. ► Madonna in attesa de parto immagine di grande umanità e modernità. Opera molto venerata, Madonna protettrice delle partorienti. ► Scena: La Vergine appare al centro di una tenda cilindrica i cui teli sono tenuti aperti da due angeli collocati in rigorosa simmetria (anche nei
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