Referto Spese Di Rappresentanza 2015
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SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA REFERTO SU LE SPESE DI RAPPRESENTANZA NEGLI ENTI LOCALI - ESERCIZIO 2015 - (art.16, comma 26, d.l. 13 agosto 2011, n. 138, conv., con modiff., dalla l. n. 148/2011) SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA REFERTO SU LE SPESE DI RAPPRESENTANZA NEGLI ENTI LOCALI - ESERCIZIO 2015 - (art.16, comma 26, d.l. 13 agosto 2011, n. 138, conv., con modiff., dalla l. n. 148/2011) MAGISTRATO RELATORE : Cons. Nicola BONTEMPO HANNO COLLABORATO: - ad istruttoria e elaborazione dati: Sig.ra Simona COLASANTI - ad attività di supporto e segreteria: Sig.ra Michela BATTISTINI DELIBERAZIONE Del. n. 3/2019/VSG SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA TOSCANA composta dai magistrati: Cristina ZUCCHERETTI Presidente Nicola BONTEMPO Consigliere, Relatore Mauro NORI Consigliere Francesco BELSANTI Consigliere Fabio ALPINI Referendario VISTO l’art. 100, comma 2, della Costituzione; VISTO il r.d. 12 luglio 1934 n.1214 s.m.i., T.U. delle leggi sulla Corte dei conti; VISTO il regolamento (14/2000) per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni riunite il 16.06.2000, e s.m.i.; VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; VISTO l’art.16, comma 26, d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, con l. 14 settembre 2011, n. 148; VISTA la deliberazione 25 gennaio 2018 n.1 con cui questa Sezione regionale di controllo ha approvato il programma di attività per il 2018, e il punto n.15 di detto programma; VISTA la documentazione trasmessa dagli enti per l’esercizio 2015; VISTE le richieste formulate agli enti, nel corso dell’istruttoria, di integrazioni documentali e/o di chiarimenti, come in referto indicato; VISTO il referto che illustra gli esiti della analisi, trasmesso il 14.12.2018 alla Segreteria dall’istruttore Cons. Nicola Bontempo; VISTA l’ordinanza presidenziale di convocazione della Sezione per l’odierna adunanza; UDITO in camera di consiglio il relatore, Cons. Nicola Bontempo; DELIBERA 1) E’ approvato il referto relativo a “Spese di rappresentanza negli enti locali - esercizio 2015”, redatto ai sensi dell’art.16, comma 26, d.l. n.138/2011 s.m.i., che è accluso alla presente deliberazione a formarne parte integrante e sostanziale. 2) Copia della presente deliberazione e dell’accluso referto sono trasmesse via posta elettronica, a cura della Segreteria della Sezione, cui è dato mandato, a : a. Consigli di Comuni, Città Metropolitana, Provincie e Unioni di comuni della regione; b. Sindaci e Presidenti dei predetti enti; c. Segretari Generali, Direttori Generali, Responsabili del servizio finanziario, Organi di revisione, Organi di controllo interno, OIV, dei predetti enti; d. Responsabili per la prevenzione della corruzione ex art.1 comma 7 l. n.190/2012 dei predetti enti quali Responsabili per la trasparenza ai sensi dell’art.43 d.lgs. n.33/2013, ai fini degli adempimenti di cui all’art.31 d.lgs. n.33/2013 cit.; e. Consiglio delle Autonomie locali della Toscana, per il tramite del suo presidente; f. Procuratore regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Toscana della Corte dei conti, ai sensi e per gli effetti degli artt.51 e 52, comma 4, d.lgs. 26 agosto 2016 n.174; g. Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, ai sensi dell’art.9 comma 9 del citato Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, e per quant’altro di ragione; Così deciso in Firenze, nella Camera di consiglio del 19 dicembre 2018. Il Relatore/Estensore Il Presidente f.to (Cons.Nicola BONTEMPO) f.to (Pres.Cristina ZUCCHERETTI) Depositata in Segreteria il 9 gennaio 2019 Il funzionario preposto al Servizio di supporto f.to Claudio FELLI REFERTO INDICE 1. Introduzione. ...............................................................................................................p....1 2. Premessa: i vincoli di legge e il controllo della Corte sulle spese di rappresentenza ........p....3 3. L’attività di rappresentanza. - (a) In generale. ............................................................. p…7 4. L’attività di rappresentanza. - (b) Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni...........p....9 5. I regolamenti in tema di spese di rappresentanza.......................................................... p..17 6. Le spese di rappresentanza degli enti locali toscani nel 2015: analisi ”macro”. .............. p..19 7. Le spese di rappresentanza degli enti locali toscani nel 2015: analisi ”micro”. ............... p..23 8. Conclusioni................................................................................................................... p..43 T a b e l l e 1. INTRODUZIONE. Il presente referto analizza le spese di rappresentanza, sostenute, nell’anno 2015, da comuni, province, e unioni di comuni della regione Toscana, siccome da essi comunicate a questa Sezione regionale di controllo ai sensi e per gli effetti dell’art.16, comma 26, d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla l. 14 settembre 2011, n. 148, a mente del quale le spese di rappresentanza sostenute dagli organi degli enti locali sono elencate, per ciascun anno, in apposito prospetto (poi approvato con D.M. 23 gennaio 2012, pubblicato in G.U. 3.2.2012 n.28) accluso al rendiconto della gestione e, entro dieci giorni dall'approvazione di quest’ultimo, pubblicato nel sito web dell’ente e trasmesso alla Corte dei conti. Dopo avere individuato la nozione di spesa di rappresentanza per le pp.aa. e i limiti ad essa, il referto dà conto del rispetto delle condizioni e dei limiti che legittimano la effettuazione di tali spese, e illustra le risultanze, in proposito, dell’esame dei prospetti e, per un campione di enti, della documentazione a corredo. §§§ __________________________________________________________________________________________ Corte dei conti - Sezione controllo Toscana | Referto spese di rappresentanza enti locali 2015. 1 / 43 __________________________________________________________________________________________ Corte dei conti - Sezione controllo Toscana | Referto spese di rappresentanza enti locali 2015. 2 / 43 2. PREMESSA: I VINCOLI DI LEGGE E IL CONTROLLO DELLA CORTE SULLE SPESE DI RAPPRESENTANZA. Quello delle spese di rappresentanza è, negli ultimi due-tre lustri, uno degli ambiti di spesa pubblica (unitamente a quelli per studi e consulenze, missioni, convegni, auto di servizio) maggiormente oggetto dell’attenzione del legislatore ai fini del contenimento della spesa stessa. Nel nuovo contesto di finanza pubblica conseguente all’attuazione dell’Unione Economica e Monetaria e alle connesse regole del Patto di Stabilità e Crescita1, risulta maggiormente sentita, anche dalla collettività, l’esigenza di contenimento di spese che, come quelle di rappresentanza, appaiono, se non superflue, recessive rispetto ad altre voci di spesa pubblica. Il primo intervento in materia risale all’art. 1, comma 10, d.l. 12 luglio 2004 n.168 (conv. con l. n. 191/2004), secondo cui nel 2004 (salvo casi eccezionali) la spesa delle aa.pp. per missioni all’estero, rappresentanza, relazioni pubbliche e convegni non avrebbe dovuto superare la relativa spesa annua media degli anni 2001/2003 ridotta del 15%. Ma di tale disposizione2 veniva dichiarata la illegittimità costituzionale “nella parte in cui si riferisce alle Regioni e agli enti locali” 3. Anche la l. n. 266/2005 (l. finanziaria 2006), che, all’art.1, comma 10, stabiliva che dal 2006 le pp.aa. di cui all’art. 1, comma 2, d.lgs. n. 165/2001 s.m.i. “non possono effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza 4, per un ammontare superiore al 50 5 per cento 1 Il processo di costituzione dell’U.E.M. tra i paesi dell’U.E., avviato con la presentazione, da parte dell’apposito Comitato incaricato dal C.E., del relativo progetto (cd. “Rapporto Delors"), come proposto da quest’ultimo è stato attuato in tre fasi: prima fase (1.7.1990/31.12.1993) iniziata con l’abolizione delle restrizioni alla circolazione dei capitali e comprendente il lavoro preparatorio sfociato nel Trattato U.E., firmato a Maastricht il 7.2.1993 ed entrato in vigore il 1.11.1993, recante i cd. parametri di Maastricht (“criteri di convergenza”, requisiti economico-finanziari su prezzi, finanza pubblica, tasso di cambio, tassi di interesse a lungo termine, richiesti agli Stati per l’ingresso nell’UEM); seconda fase (1.1.1994/31.12.1998) iniziata con l’istituzione dell’IME (che ha poi concluso il suo mandato con l’istituzione della BCE dall’1.6.1998) competente per tutte le attività preparatorie e di rafforzamento del coordinamento delle politiche monetarie degli Stati; terza fase (dal 1.1.1999) che vede l’introduzione dell’euro in base ai tassi di cambio con le divise nazionali fissati dal C.E.-Ecofin il 31.12.1998 col Reg.CE n.2866/98, l’assunzione della responsabilità della politica monetaria unica da parte della BCE, e l’entrata in vigore del Patto di Stabilità e crescita. 2 Su cui v. l’ Atto di indirizzo per la prima attuazione, adottato da Corte dei conti, Sez. Aut., delib. n. 16/AUT/2004. 3 V. C.Cost., n.417/2005: “i commi impugnati, infatti, introducendo puntuali vincoli che riguardano le spese per beni e servizi [...] non fissano limiti generali al disavanzo o alla spesa corrente, ma stabiliscono vincoli che, avendo ad oggetto singole voci di spesa, non costituiscono principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica, ai sensi dell'art. 117, terzo comma, della Costituzione,