Mauro Vianello Matricola N. 747502 Anno Accademico 1998
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U N I V E R S I T À D E G L I S T U D I D I V E N E Z I A C A’ F O S C A R I F A C O L T À D I L E T T E R E E F I L O S O F I A C O R S O D I L A U R E A I N L E T T E R E T E S I D I L A U R E A L’OPERA DI PIER VITTORIO TONDELLI TRA STRATEGIE NARRATIVE E SCRITTURA DELLA MEMORIA Relatore: Prof.ssa Ricciarda Ricorda Laureando: Mauro Vianello Matricola n. 747502 Anno Accademico 1998 - 1999 Noi camminiamo nella realtà come quell’uccello della leggenda, caro ai boscaioli canadesi, che vola all’indietro poiché non gli interessa vedere dove va, ma ricordare da dove è partito J.L. Borges 2 INDICE INTRODUZIONE. 5 I ALTRI LIBERTINI. Una rappresentazione del microcosmo giovanile. 10 I.1 Il romanzo di movimento tra contestazione giovanile e mercato 11 letterario. I.2 Un romanzo ad episodi. 35 I.3 Le strategie narrative. 45 I.3.1 Aspetti del racconto. 45 I.3.2 Il personaggio. Rapporti col fumetto. 62 I.3.3 La cornice e i percorsi testuali. 70 I.4 Il linguaggio tondelliano. 79 I.5 Diverse attualizzazioni dell’archetipo del viaggio. 98 I.6 L’alterità come cifra stilistica. 117 I.7 Il catalogo. 128 I.8 “Autobahn”: il testo aperto. 133 II PAO PAO. Un romanzo, non un’inchiesta. 141 II.1 Nel segno della continuità. 142 II.2 L’istituzione e la mitobiografia. 148 II.3 Alcuni precedenti: Pascutto, Celati, Tondelli. 157 II.4 La “consapevolezza temporale della scrittura”. 176 II.4.1 Le analessi e il sentimento della separazione. 180 II.4.2 La prolessi come espressione del ritrovamento. 188 II.4.3 Prolessi e tempi verbali. 199 II.4.4 Le indicazioni temporali. 206 II.5 Una galleria di personaggi. 210 II.6 Alcune note stilistiche. 223 3 III RIMINI. La scrittura del distacco. 229 III.1 Il romanzo in terza persona. 230 III.2 Una complicata struttura polifonica. 251 III.2.1 L’esempio calviniano. 256 III.2.3 Il modello interno. 260 III.3 Una rivisitazione del romanzo poliziesco. 266 III.3.1 Gli elementi del giallo. 267 III.3.2 Una particolare tradizione italiana del romanzo poliziesco. 273 III.3.3 Dal giallo alla ricerca. 285 III.4 La riviera adriatica nella produzione tondelliana. 289 III.4.1 Il mito della riviera. 290 III.4.2 Il riutilizzo dei propri materiali. 296 III.5 La continuità tematica. 301 III.5.1 La riflessione religiosa. 302 III.5.2 L’istituzione letteraria. 308 III.5.3 La musica. 312 III.6 Una scrittura sorvegliata. 315 IV CAMERE SEPARATE. La fine del viaggio. 323 IV.1 Sulla strada per “Camere separate”. 324 IV.2 Il nuovo romanzo: un’immersione nel passato per superare il 341 presente. IV.2.1 La narrativa della memoria. 350 IV.2.2 Un riepilogo della propria produzione. 365 IV.3 Una scrittura più intimista. 374 IV.3.1 Nuovi riferimenti letterari. 376 IV.3.2 Dualismo e ricerca di se stesso. 382 IV.4 La summa tematica. 385 IV.4.1 Il viaggio. 386 IV.4.2 L’ultimo capitolo della fenomenologia dell’abbandono: la 390 morte. IV.4.3 Il rapporto con le istituzioni: l’identità sociale e la famiglia. 393 IV.4.4 La diversità e la problematica religiosa. 400 IV.4.5 La scrittura come autobiografia. 407 4 IV.5 La tensione elegiaca (note stilistiche). 411 BIBLIOGRAFIA. 424 5 INTRODUZIONE Argomento di questo lavoro è la produzione narrativa di Pier Vittorio Tondelli. Attraverso l’analisi dei suoi quattro romanzi, si cercherà di fornire un ritratto, per quanto possibile esauriente, del percorso letterario dello scrittore correggese. Supporto indispensabile di tale ricerca sarà la contemporanea produzione extra- romanzesca dell’autore, che, svoltasi nell’arco di tutta la sua attività letteraria, è stata poi riunita nei due volumi Un weekend postmoderno e L’abbandono. Questi - al di là della loro precipua natura di ricognizione nel decennio che attraversano, fornendo una precisa immagine degli anni Ottanta - si costituiscono come un secondo livello, quasi in forma di commento, rispetto all’opera narrativa, della quale consentono una lettura più approfondita. Altrettanto importante sarà il confronto con quanto emerge dalle conversazioni con Fulvio Panzeri riunite nel volume Pier Vittorio Tondelli. Il mestiere di scrittore, all’interno del quale le riflessioni di Tondelli, non solo sulla propria opera narrativa, ma anche, più in generale, sugli anni Ottanta e sui suoi rapporti con gli altri scrittori e con la critica, danno vita ad una sorta di autoritratto. Pier Vittorio Tondelli si colloca in una posizione interessante nello scenario della letteratura italiana del decennio ’80-’90, proponendo coi suoi lavori una rappresentazione artistica assai significativa del periodo. Altri libertini, il suo libro d’esordio, occupa una posizione chiave nel panorama letterario italiano, nella duplice veste di testo che chiude un’epoca, fornendone un riepilogo, e segnale di un risvegliato interesse verso la produzione narrativa. Fin dall’inizio, Tondelli effettua delle scelte - linguistiche e contenutistiche - che rompono con la tradizione letteraria, costituendo il testo - senza privarlo della sua natura di opera creativa - quasi come un documento in tempo reale; fissa, inoltre, l’oggetto della sua scrittura nella rappresentazione di contesti che sono sempre in qualche maniera specifici. Nel caso di Altri libertini, si tratta del microcosmo giovanile dell’area ‘alternativa’ di fine anni Settanta, ma la singolarità del contesto non verrà mai meno: il mondo della caserma e, più in generale, dell’anno di leva nel successivo Pao Pao; la riviera adriatica nel pieno della stagione estiva in Rimini; la dolorosa riflessione di un unico protagonista in Camere separate. Sono opere che, se pure assai diverse sia sotto il profilo estetico che sotto quello strutturale, si dimostrano omogeneamente fedeli a determinate tematiche, nonché a ben identificabili meccanismi testuali, ponendo così il percorso globale della narrativa 6 tondelliana sotto il segno della continuità, anche grazie ai frequenti reciproci richiami tra i vari romanzi. La ricostruzione dell’itinerario artistico tondelliano cercherà di inserirlo in un più ampio panorama letterario, considerando quindi sia le suggestioni e i modelli ai quali la sua opera in qualche maniera si richiama, sia i rapporti con la narrrativa a lui contemporanea, alla ricerca di una valutazione che ne segnali il ruolo di riferimento per gli scrittori più giovani. Pier Vittorio Tondelli nasce il 14 settembre del 1955 a Correggio (Reggio Emilia). Lì compie i suoi primi studi ed attua le sue prime realizzazioni culturali, tra le quali una riduzione teatrale de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exuperi. L’amore per il teatro - che porterà nel corso della sua carriera artistica a varie collaborazioni ed alla composizione di un testo, Dinner Party - lo spinge ad entrare nel 1976 nel Comitato di Gestione del Teatro Asioli di Correggio. Dopo la maturità classica, si iscrive al DAMS di Bologna, dipartimento di Cinema e Spettacolo; ha occasione di seguire i corsi di Eco e di Celati, lavorando nel frattempo ad un primo romanzo. Ne invia il dattiloscritto, che non verrà mai pubblicato, alla Feltrinelli, dove era allora responsabile della narrativa Aldo Tagliaferri, una persona che svolgerà un importantissimo ruolo di consigliere durante tutta la produzione letteraria tondelliana, indipendentemente dal passaggio a Bompiani. Tondelli ha considerato questa prima prova, poi accantonata, una “questione molto personale, non pubblicabile, forse proprio per questo motivo”, definendola “un inventario dei desideri di una persona di diciotto-diciannove anni, con tutto ciò che può esserci in una vita di provincia”.1 Dal confronto con Tagliaferri viene l’ispirazione per gli episodi di Altri libertini, che sostituiscono il dattiloscritto del romanzo originale e vengono pubblicati nel gennaio del 1980, da Feltrinelli, con un immediato successo di pubblico, soprattutto giovanile, e di critica. Il romanzo è già alla terza edizione quando, venti giorni dopo la pubblicazione, ne viene disposto il sequestro su tutto il territorio nazionale dal Procuratore Generale di L’Aquila, per il reato di oscenità.2 Sarà poi pienamente assolto, l’anno successivo, dal tribunale di Mondovì (Cuneo). 1 F. Panzeri-G. Picone, Tondelli. Il mestiere di scrittore, Ancona, Transeuropa, 1994, Roma, Theoria, 1997, p. 42. 2 Il sequestro crea un’ulteriore camera di risonanza attorno ad Altri libertini, aumentando la curiosità verso il libro, come testimonia il contatto che ne ebbe un concittadino di Tondelli: “Il libraio del paese mi disse che non si poteva venderlo: era sotto sequestro. Poi me lo mise in una bustina e, con furtività da pusher, me lo allungò sotto banco. Io caddi in pieno trip da Carboneria e mi cacciai libro e busta sotto la maglietta.” L. Ligabue, Un libro così rock, in B. Casini (a cura di), Pier Vittorio Tondelli e la musica. Colonne sonore per gli anni Ottanta, Firenze, Tosca, 1994, Milano, Baldini & Castoldi, 1998, pp. 88-90 [ora anche in L. Ligabue, Fuori e dentro il borgo, Milano, Baldini & Castoldi, 1997, pp. 162-165]. 7 Poco dopo la pubblicazione di Altri libertini, Tondelli si laurea al DAMS, con una tesi dal titolo Letteratura epistolare come problema di teoria del romanzo. Comincia in questo periodo una collaborazione giornalistica con “Il Resto del Carlino”, nel quale apparirà, l’anno successivo, in contemporanea con “La Nazione”, Il diario del soldato Acci, dal 15 febbraio 1981 al 22 aprile dello stesso anno, per il quale Tondelli trae ispirazione dal servizio di leva che svolge, dall’aprile del 1980, tra Orvieto e Roma.