Omaggio a 2013
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1813 OMAGGIO A 2013 un italiano dell’ottocento che ha ancora molto da raccontare Pantone warm red: C0. M75. Y90. K0. Black 70% Busto di Giuseppe Verdi, Viterbo. Scultura eseguita agli inizi del Novecento da Silvio Stricoli Da un idea di Paolo Pelliccia COMMISSARIO STRAIRDINARIO BIBLIOTECA CONSORZIALE DI VITERBO Editing Gianlorenzo Rocchetti Immagini Utet Cultura Progetto Grafico Simone Iocco MAJAKOVSKIJ COMUNICAZIONE Daniele Capo Stampa Primaprint Viterbo Con il patrocinio di PROPOSTA DI RESTYLING Logotipo Primaprint PROVINCIA DI VITERBO sponsor tecnici partner Associazione Incontri mediterranei Laboratorio di restauro della Provincia di Viterbo modulo x area di rispetto © Copyright Biblioteca Consorziale di Viterbo Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria riservati. Non è consentita la ristampa dei lavori pubblicati senza autorizzazione scritta dell'Editore. é vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte PRESENTAZIONE Nell’ottobre 2012 il Senato della Repubblica Italiana ha affermato che “La Repubblica, nell’ambito delle finalità di salvaguardia e di promozione del proprio patrimonio culturale, storico, artistico e musicale, celebra la figura di Giuseppe Verdi nella ricorrenza del secondo centenario della sua nasci- ta e ne valorizza l’opera. L’anno 2013, ricorrenza del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, è dichiarato «anno verdiano»”. L’ anno verdiano, che stiamo vivendo, è quindi un’occasione imperdibile per far conoscere Giuseppe Verdi alle nuove generazioni. Non solo l’Italia, ma il mondo intero è impegnato a rendere omaggio al genio di Busseto, ad uno dei più illustri italiani. Il Rigoletto, la Traviata, il Trovatore, il Nabucco, il Macbeth, l’Aida, il Don Carlo, l’Otello sono opere che i teatri lirici di tutto il mondo ospitano ed anelano ad avere nelle loro programmazioni. Gli anniversari vanno quindi festeggiati. Tanto più se si tratta di un bicen- tenario come quello dei compositori Richard Wagner e Giuseppe Verdi, nati entrambi nel 1813. Attraverso questo libretto presentiamo le opere e la vita di Verdi, ripercor- rendo i pannelli di una bella mostra sul musicista italiano allestita presso il Consorzio delle Biblioteche di Viterbo, con l’intento di farlo conoscere alle giovani generazioni; una mostra che è stata realizzata grazie alla col- laborazione di diversi enti, ai quali va il mio personale ringraziamento e che con molta probabilità verrà allestita anche in altre “località verdiane”. Non mi resta che lasciarvi leggere queste pagine sugli eventi che hanno caratterizzato la vita di “un italiano dell’Ottocento, che ha ancora molto da raccontare”; ma non prima di avervi dato un buon consiglio per la lettura di queste pagine: leggetele ascoltando la musica di Giuseppe Verdi, proprio come hanno potuto fare i visitatori della mostra! Buona lettura e buon ascolto! Paolo Pelliccia COMMISSARIO STRAIRDINARIO BIBLIOTECA CONSORZIALE DI VITERBO BUON COMPLEANNO, VERDI! nel bicentenario della sua nascita una mostra su Giuseppe Verdi (1813-2013). Giuseppe Verdi è il maestro del teatro lirico in Italia, il più famoso compositore italiano, ancora oggi ammirato in tutto il mondo. Nato il 10 ottobre 1813 nella Valle del Po fra Parma e Mantova, nel bicentenario della sua nascita l’Italia non può non fermarsi a commemorarlo! Così facciamo anche noi attraverso questa mostra sulla sua vita. iuseppe Fortunino Fran- le la condizione del protagonista è il cesco nasce a Le Ronco- presupposto indispensabile per la le (divenuta in seguito costruzione della vicenda e dei con- “Roncole Verdi”), frazio- fl itti drammatici. Ecco allora perso- Gne di Busseto, nelle campagne della naggi complessi e ambivalenti: Ri- bassa parmense, il 10 ottobre 1813. goletto, il buffone dalla personalità Contemporaneo di Richard Wagner, doppia, cinico e maligno, alla corte sono entrambi nati nel 1813, Giu- del duca, ma padre tenerissimo con Giovanni Boldini, Ritratto di Giuseppe Verdi, pastello su carta preparata, 1886. seppe Verdi domina con questi la la fi glia allevata in segreto; Azucena, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna scena del teatro musicale europeo divisa tra l’ansia di vendicare la ma- e Contemporanea. nella seconda metà del XIX secolo. dre arsa sul rogo e l’amore per il fi - Nato nella povertà di una famiglia glio Manrico; Violetta, frivola e bril- contadina, di animo semplice e lante nella Parigi mondana, ma aperto, ma anche soggetto a pro- amante sincera e appassionata in fonde crisi esistenziali e dotato di privato. In tutti la passione dominan- grande umanità, Verdi resterà sem- te agisce da elemento catalizzatore pre legato a queste sue origini, alla nei rapporti umani, familiari e sociali. terra di Parma, città che diventerà la Ma al di là della sua musica e delle patria dei verdiani. sue scelte artistiche, nell’Italia Verdi musicò 28 opere, alle quali dell’Ottocento Verdi divenne il sim- vanno aggiunti cinque rimaneggia- bolo delle battaglie risorgimentali, menti. Dal giovanile Oberto al con- quasi l’alfi ere della lotta per la libertà clusivo Falstaff, l’opera verdiana at- e contro la dominazione straniera: le traversa oltre mezzo secolo di storia arie più «patriottiche» delle sue ope- italiana, dai primi fermenti risorgi- re venivano accolte con incredibile mentali all’unità e oltre. entusiasmo nei teatri e cantate nelle Nabucco, Aida, Otello… ma anche piazze, contribuendo a celebrare la Rigoletto, Trovatore e Traviata, le fama e il mito del compositore. opere verdiane più amate, soprattut- Attraverso questa mostra ci si potrà to in virtù delle melodie appassiona- accostare semplicemente a quella te e memorabili che vi si trovano potenza creatrice che fa di Giuseppe disseminate. Vi è messa a punto Verdi un punto fermo della storia una nuova drammaturgia, nella qua- della musica di tutti i tempi. LA SUA GIOVINEZZA gli anni dell’orientamento musicale (1813-1831). Un illustre sconosciuto, un musicista in erba, un fi glio del suo tempo e della sua terra… questo è stato Giuseppe Verdi nella sua giovinezza. Se pur iniziato alla musica fi n da giovane, non fu mai considerato un prodigio. La sua fama di musicista fu un processo lento ma inesorabile: un prodigio lo diventerà! “Sono nato il 10 ottobre 1813 a Le Roncole di Busseto, in provincia di Parma. A quel tempo Parma Joseph Fortunin François. era un dipartimento Il mio certifi cato di nascita dell’Impero francese e solo originale è stato stilato in successivamente diventò francese essendo il mio paese Ducato di Parma e Piacenza e in quel tempo sotto il dominio poi Provincia di Parma. napoleonico. Figlio di Carlo, oste, e di Luigia Pur non essendo un ragazzo Utini, fi latrice, sono stato prodigio, mostravo già a sette battezzato il 12 ottobre con i anni una speciale attitudine nomi di Giuseppe Fortunino alla musica. Fin da bambino ho Francesco. Solo il 13 ottobre preso lezioni dall'organista del è stata notifi cata la mia paese, esercitandomi su una nascita nel registro comunale spinetta scordata regalatami di Busseto con i nomi di da mio padre.” LA SUA GIOVINEZZA Gli Anni dell'orientamento musicale ià in tenera età il giovane Gli studi musicali proseguono in Verdi manifesta la sua questo modo sconclusionato e forte predisposizione per poco ortodosso fi no a quando, la musica ed è grazie nel 1831, Antonio Barezzi, grossista Gall’organista della chiesa di Roncole, di drogheria e produttore di liquori Pietro Baistrocchi, che riceve la sua che fornisce l’osteria di Carlo prima educazione musicale. Verdi, è disposto a giurare sul suo Per alcuni anni Verdi è stato avvenire di musicista. organista nella chiesa locale, ma Il Barezzi comincia a invitarlo in casa ben presto lascia il paesino natale dove prende confi denza con i suoi per una cittadina, Busseto, nel sei fi gli, gli mette a disposizione, quale ambiente culturale avrebbe nel suo salone, tipico di una casa avuto un effetto più benefi co sulla signorile, il pianoforte viennese, sua educazione. un Tomascheck, gli insegna la Nel 1829 Giuseppe Verdi fa meccanica degli strumenti a fi ato, il DALL'ALTO domanda per ottenere il posto fl auto, il corno, il clarinetto, persino Ritratto di Antonio Barezzi, 1877. d’organista nella chiesa parrocchiale l’ofi cleide (una sorta di trombone Monumento a Verdi, Roncole Verdi. di San Giacomo di Soragna (Parma). ora in disuso), nei quali eccelle. DA SX Il posto gli viene negato. Casa Natale di Giuseppe Verdi (ieri); in basso Casa Natale di Giuseppe Verdi (oggi); cartolina centenario verdiano. L’APPRENDISTATO preludio di un trionfo (1832-1841). Giuseppe Verdi, ventenne: c’è chi crede in lui nonostante le tante vicissitudini e i tanti ostacoli che dovrà affrontare all’inizio della sua carriera di compositore; vivrà tante sofferenze causate dai troppi lutti familiari… Nonostante ciò, Verdi fa i suoi primi passi come musicista con la sua prima opera: “Oberto, conte di San Bonifacio”. "Questi sono stati per me anni molto difficili Oltre ai tanti “no” che mi Ricordo che sono arrivato a son sentito dire nella mia Milano nel 1839, una volta carriera di musicista, i dolori lasciato defi nitivamente più grandi li ho vissuti nella Busseto, ed è stato subito mia vita privata. A casa di successo: al Teatro alla Antonio Barezzi dove mi ero Scala con la mia prima trasferito, ho conosciuto sua opera “Oberto, conte di San fi glia, Margherita, alla quale Bonifacio”. Non altrettanta davo lezioni di musica. Ci fortuna ho avuto, nel 1840, siamo innamorati e nel 1836 con la mia seconda opera “Un ci siamo sposati. Abbiamo giorno di regno”, opera comica avuto due fi gli, Virginia e Icilio che andò in scena nello stesso Romano, ma entrambi sono anno in cui sono stato colpito morti prima di aver compiuto dalla morte di mia moglie i due anni. Purtroppo in quegli Margherita. Deciso a lasciare anni la mortalità infantile era la carriera teatrale, tornai sui molto alta, anche in Italia. Nel miei passi grazie alla tenacia 1840 muore improvvisamente, del mio editore, quel Ricordi all’età di 26 anni, anche mia che mi propose di musicare moglie, Margherita: non aveva Nabucco.