Alberto Camenzind, Alle Origini Della Modernità Ticinese

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Alberto Camenzind, Alle Origini Della Modernità Ticinese Alberto Camenzind, alle origini della modernità ticinese Autor(en): Fumagalli, Paolo / Schnebli, Dolf / Brocchi, Bruno Objekttyp: Article Zeitschrift: Archi : rivista svizzera di architettura, ingegneria e urbanistica = Swiss review of architecture, engineering and urban planning Band (Jahr): - (2004) Heft 5 PDF erstellt am: 10.10.2021 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-132983 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. 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Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch ITT Alberto Camenzind, alle origini della modernità ticinese Le trasparenze di Expo 64 Dal sasso al cemento armato di Paolo Fumagalli Infaticabile, Alberto Camenzind ha costruito nel Il 29 settembre 2004 muore a 90 anni Alberto Ticino, nella Svizzera Romanda, ha insegnato a Camenzind. Con lui scompare l'ultimo di quella Zurigo, e mille volte ha viaggiato tra Ginevra e generazione che ha traghettato l'architettura del Losanna e Zurigo e Lugano, inseguito dagli impazienti Ticino nel Dopoguerra. Assieme a Rino Tami, Bruno Brocchi (collaboratore sin dal 1952 e Bruno Brunoni e AugustoJäggli è tra i padri suo associato dal 1959) e Alberto Sennhauser fondatori di quel Moderno che - finalmente e in (associato dal 1972) per discutere di progetti e di ritardo - si affaccia e si afferma nel Cantone dalla cantieri. Se da un lato Camenzind ha realizzato fuori metà degli anni Quaranta. E attorno ai quali si Cantone due importanti edifici entrambi a Ginevra coaguleranno poi i giovani di allora - come Peppo nel perimetro delle Nazioni Unite - tra il 1965 e il Brivio, Franco Ponti, Tita Carloni - per 1975 il Bureau International du Travail (bit) in costruire il piedestallo sul quale si è poi innestata associazione con Eugène Beaudoin e Pier Luigi Nervi la felice stagione degli anni Settanta. Ma a e tra il 1969 e il 1973 il Centre International de differenza dei suoi colleghi di allora, Camenzind ha Conférences de Genève (cicg) in associazione con avuto un ruolo particolare nella storia André e Francis Gaillard - nel Ticino è autore di dell'architettura del Ticino, nel senso che è stato attore numerose opere, dalle piccole ville a lavori di maggior non solo nella ristretta provincia di queste terre, dimensione, a edifici pubblici. Durante la sua ma anche attivo nel resto della Svizzera. Un lunga attività ha progettato architetture seguendo cammino iniziatosi subito dopo il diploma al- un percorso progettuale in definitiva chiaro e I'eth nel 1939 andando a lavorare a Zurigo presso coerente, che lo ha portato da una prima fase che si due architetti allora carismatici, Salvisberg e potrebbe dire sperimentale, durante la quale ha Dunkel, e proseguito in un arco di attività che lo indagato i materiali della tradizione ticinese, come il ha portato poi ad un ruolo di grande responsabilità sasso e il legno e il loro confronto con quelli nella realizzazione dell'Esposizione nazionale contemporanei, come il cemento armato, e approfondito a Losanna del 1964, e infine in veste di i loro possibili esiti formali e spaziali, ad una Professore, dal 1965 al 1981, al Politecnico di Zurigo. successiva fase dove il mattone a facciavista e il Non solo, ma Camenzind è stato anche presente calcestruzzo armato diventano primari nell'esprimere e impegnato in molte attività collaterali alla i pieni e i vuoti di volumi gradualmente sempre più progettazione, in particolare all'interno della FAS, compatti, fino alle ultime opere nelle quali rimane Federazione Architetti Svizzeri, di cui sarà il solo cemento armato, quasi sempre bocciardato, presidente centrale dal 1958 al 1964, nella Commissione a dare forma alle masse architettoniche. federale dei Monumenti storici (1951-1956) e nella Commissione cantonale (1951-1957), è tra Cinque opere i fondatori del CRB, centro di razionalizzazione Se si tralasciano i suoi lavori iniziali, cinque della costruzione, è membro della Commissione sembrano essere esemplari per sintetizzare la sua dei Politecnici (1965-1978). Vicende professionali opera. che hanno fatto di lui l'architetto del Ticino Primo, l'edificio La Panoramica a Lugano, terminato più conosciuto Oltralpe, senz'altro meglio che nel 1957, una casa d'appartamenti con garage nel Ticino stesso, un riconoscimento che gli sarà al piano terreno sorta in un difficile contesto - dettato poi tributato nel 1998 quando nel grande atrio dalla forma irregolare del sedime, dalle forti del Politecnico a Zurigo verrà organizzata una differenze altimetriche del terreno e dalla presenza importante mostra sulla sua persona e la sua di una ripida e trafficata strada urbana. Un'architettura volta opera. nella quale emerge per la prima una piena maturità, espressa dalla forte valenza posti all'incontro delle due falde dei tetti, lucernari volumetrica, con spiccati accenti quasi espressionistici, che portano la luce fin dentro gli spazi più evidenti sia nell'innesto di volumi ruotati tra loro interni. Una luce di grande bellezza, riflessa da due di 30° che risolvono le diversità funzionali e i superfici di diversa inclinazione e colore, la prima differenti affacci verso gli intorni, sia nei ballatoi di in legno naturale che segue la pendenza del tetto accesso agli appartamenti che assumono un ruolo e conferisce un tono morbido alla luce, la seconda, plastico preminente, dettato dalla loro differente verniciata in bianco, e posta in modo da riflettere lunghezza e dalla forza del volume chiuso che li la luce stessa verso l'interno dell'aula. Il conclude. Un'opzione di forte geometria accentuata Ginnasio di Bellinzona è un'architettura esemplare in nel rivestimento delle facciate con piastrelle, che ambito scolastico, e sarà di modello tipologico in aggiunge precisione, spigolosità, durezza ai volumi Svizzera per molte altre scuole. aggettanti. Terzo, lo Studio Radio rsi a Besso, del 1961, in Secondo, il Ginnasio di Bellinzona, oggi Scuola collaborazione con Rino Tami e Augusto Jäggli. Un Media, realizzato nel 1958 nell'allora periferia della progetto dal disegno complessivo molto articolato, città. Un'architettura caratterizzata dalla sensibilità forse troppo, e che probabilmente in questo verso il verde circostante, quasi espressa sottovoce senso ha sofferto della collaborazione assolutamente nella modestia delle scelte formali, ma dove i casuale dei tre architetti, riuniti unicamente tetti dalle lunghe falde e le murature in mattoni a per ragioni di incarico, leggi di equilibrio politico. facciavista nascondono luoghi di grande qualità. Ma un edificio comunque importante, con Architettura qualificata da molte intuizioni degli spunti di grande interesse nelle singole parti progettuali, come le aule organizzate su due file architettoniche e in molti spazi interni, dove una parallele che racchiudono tra loro aree a verde nella maglia esagonale si dilata di volume in volume alla costante preoccupazione di una chiara continuità ricerca di un'unità tipologica e formale ad un tra gli spazi d'insegnamento e l'esterno, programma complesso, mentre alcuni luoghi come le prese di luce dall'alto dovute ai lucernari interni trovano soluzioni e spazi di grande qualità: m Mm/m m t W> / y /' ,_„ -u.-— —. Alberto Camenzind, Esposizione Nazionale di Losanna, 1964 la lunga pensilina d'ingresso sorretta da pilastri a traddetto negli altri edifici attigui: un gioco fungo che si infila all'interno (con l'entrata progettuale di notevole fattura, con continui cambiamenti purtroppo malamente manomessa in anni recenti), il di significati, di forme, di dimensioni, vissuti bar e la sua corte interna, e l'auditorio principale, e tematizzati come episodi di un unico e difficile uno spazio pentagonale qualificato dai percorsi racconto. d'accesso, dalla distribuzione del pubblico, dal Quinto, il Quartiere Maghetti del 1984, un insieme rivestimento delle pareti in legno. urbano nel centro storico di Lugano racchiuso Quarto, l'edificio Alfa Romeo ad Agno, del 1963, nel suo perimetro da antichi edifici, con contenuti oggi supermercato Migros. Un progetto basato su plurifunzionali, negozi, uffici, abitazioni, il una forte idea progettuale: la suddivisione del cui interesse non è nelle proposte formali ma piuttosto complesso programma - costituito da una sala di nella concatenazione e caratterizzazione esposizione per le automobili, da un'autorimessa, spaziale. Un tema difficile che viene qui risolto da un'officina e dagli uffici - in altrettanti volumi con la frammentazione architettonica
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