la Vocedel popolo

mare

www.edit.hr/lavoce Anno 10 • n. 89 martedì, 17 giugno 2014

OGNI ONDA DEL MARE HA UNA LUCE DIFFERENTE, PROPRIO COME LA BELLEZZA FIUME SULLA «MAPPA» DI CHI AMIAMO VIRGINIA WOOLF DELLA MEGA-ALLEANZA

PUBBLICAZIONI AMARE IL MARE UN TUFFO NEL PASSATO

Facoltà di Marineria: la seconda vita A pesca con barba Frane: Il sacrificio di un «condottiero» degli «Annali di studi marittimi» un’occasione da non perdere veloce ma vulnerabile Rischiava di finire relegato nella storia, ma invece il L’occasione di andare a levar le nasse con barba Frane era Tutte le verità della fine di un incrociatore leggero periodico “Annali di studi marittimi” è risorto e ha ripreso imperdibile e poi, come dice l’antico adagio, “chi dorme italiano, l’«Alberico Da Barbiano», silurato dagli inglesi il cammino laddove era stato interrotto alcuni anni2 fa. non piglia pesci”… 2|3 nel dicembre del 1941 nei pressi4|5 della costa tunisina. del popolo 2 martedì, 17 giugno 2014 mare la Voce PUBBLICAZIONI di Leo Vidal AMARE IL MARE IL PERIODICO DELLA FACOLTÀ UN’USCITA IN BARCA DI MARINERIA SALVATO DAL PORTICCIOLO DALLA SCOMPARSA DI PRIVLAKA

LA SECONDA VITA DEGLI «ANNALI DI STUDI MARITTIMI»

|| I vecchi numeri degli Annali editi dalla facoltà di Marineria

l’alba e ho ancora gli occhi impastati dal sonno mentre osservo i primi Èraggi del sole emergere dalle cime dei rigogliosi pini di Zaton, nei pressi di Nona (Nin). L’occasione di andare a levar le nasse con barba Frane è però imperdibile e poi, come dice l’antico adagio “chi dorme non piglia pesci”. Balzo quindi velocemente dal letto e mi vesto con quello che capita, senza però dimenticare la sacca con maschera e pinne. Un grosso catino naturale… Al porticciolo di Privlaka non c’è quasi nessuno ed è piacevole godersi il silenzio del mattino, rotto solo dal verso di qualche sporadico gabbiano. La barca scivola sulle onde increspate da una leggera brezza che barba Frane chiama levant, confermando ancora una volta che il Mediterraneo è in fondo un grosso catino naturale in cui le genti delle sue sponde navigano, attingendovi reciprocamente usi, costumi e parole. La piccola pesca costiera a cui questo vecchio lupo di mare si dedica, all’età in cui si ritrova è più che altro un piacevole passatempo; la pratica ha comunque origini antichissime, che risalgono a epoche preistoriche. Le prime trappole per i pesci venivano infatti || Siniša Vilke || L’intervento del prof. Pavao Komadina alla presentazione degli Atti fabbricate con giunchi o vimini, ma già gli egiziani, i greci e i romani ne fecero una ischiava di finire negli annali di porto, negli uffici del Ministero... Ciò Il prof. Čedomir Dundović ha voluto vera e propria arte, assieme alla pesca con della storia, ma invece gli “Annali non significa, però, rimanere ancorati parlare della Società per lo studio e il la lenza, le reti o la fiocina, come risulta Rdi studi marittimi” della facoltà esclusivamente alla tradizione. È nostra progresso della marineria, che è riuscita anche dal famoso mosaico del III secolo di Marineria di Fiume sono risorti e intenzione, infatti, essere presenti su a... sopravvivere anche in tempi come d.C., custodito presso il Museo Sousse in hanno ripreso il cammino laddove era Internet con tutti i nostri contenuti. questi, grazie anche alla comprensione e . stato interrotto alcuni anni fa. Il nuovo Renderli pubblici. Gli ultimi dieci numeri alla disponiblitàò del preside della facoltà numero del periodico è stato presentato sono presenti anche oggi sul portale di Marineria, Serđo Kos. Le nasse, una trappola mortale recentemente proprio nella sede della Hrčak, che raccoglie in un unico posto Nell’ex Jugoslavia la Società, che era Le nasse odierne, mi spiega barba Frane, facoltà, alla presenza di quelli che ne tutte le riviste scientifiche del Paese. stata costituita a Spalato ma che poi si distinguono per l’impiego, la forma e hanno fatto la storia e, specialmente, di Si tratta di un portale informativo che si è trasferita a Fiume, disponeva il materiale. Servono a catturare polpi e quelli che hanno raccolto il testimone con funziona grazie ai finanziamenti del di un’infrastruttra amministrativa seppie, astici, aragoste e scampi, cantari, la ferma intenzione di non permettere ministero della Scienza, dell’Istruzione e notevole. Operava tramite nove sezioni, salpe, pagelli, occhiate, spari e quant’altro, che gli Annali diventino soltanto un dello Sport. Noi pianifichiamo proseguire organizzava convegni, pubblicava usando pane, sarde salate, lattuga di ricordo. in questa direzione e rendere pubblici relazioni importanti e si avvaleva di mare, ricci sgusciati oppure, come fa lui, “È una bella sensazione proseguire questa tutti i lavori su Internet. Vengono collaborazioni illustri. opera – ci ha detto il prof. Siniša Vilke, pubblicati esclusivamente articoli di La nuova redazione è composta da responsabile dell’edizione –. Stiamo carattere scientifico”. giovani ricercatori, pieni di energia e parlando di una storia, di una tradizione “Sono estremamente felice che gli Annali entusiasmo, ha puntualizzato Siniša Vilke, lunga cinquant’anni. Tutti noi siamo non si siano spenti – ha detto il prof. sottolineando l’internazionalità della molto soddisfatti. Stiamo cercando, credo Pavao Komadina –. Sarebbe stato un redazione, con professori delle Università con successo, di mantenere alto il tasso vero peccato dopo mezzo secolo. Erano di Genova, Rotterdam, Atene, Parigi, qualitativo di questa pubblicazione, anzi, necessari, però, tanto amore e tanto Hong Kong, Napoli, Istanbul, Brama, di elevarlo ulteriormente. Al suo interno impegno per impedire che ciò accadesse. Lubiana, Bitola È molto importante avver possiamo trovare lavori di professori Siniša Vilke ha accettato questa sfida, rinnovato certe collaborazioni, come pure universitari, ricercatori. Vogliamo andare con l’aiuto del prof. Miodrag Milošević, l’inserimento dei lavori pubblicati in un avanti. Dicevo, stiamo parlando di il quale lo ha preceduto in questo lavoro. numero quanto maggiore di banche dati. qualcosa di tradizionale, e anche queste Sono veramente orgoglioso che questa La completa digitalizzazione degli Annali copertine rigide rappresentano una nave continui a navigare. Ora bisogna rappresenta un progetto assestante. Il tradizione, perché noi possiamo trovare restituire agli Annali le ottime referenze nuovo numero dovrebbe vedere la luce || Un pagello i numeri degli Atti in tutte le capitanerie di cui godevano in passato”. all’inizio del 2015. del popolo la Voce mare martedì, 17 giugno 2014 3 di Chiara Veranić

A PESCA CON BARBA FRANE

|| Partenza all’alba || Le alghe sul fondo della laguna intrecciando dei rami sulla parte superiore, per creare una zona d’ombra, che serve ad Le pinne nobili tra le posidonie attirare il pesce. Il fondale lungo la costa di Ben pulite dalle alghe e allineate sulla Privlaka è prevalentemente sabbioso, per coperta di prora le quattro nasse si stanno cui è molto chiaro e riflette intensamente asciugando al sole, già abbastanza alto. i raggi del sole. Il pesce, i crostacei o i Il vento di levante si è spento ed è calata molluschi entrano dall’apposita apertura la bonaccia, il che permette di osservare a cono, che si fa sempre più stretta verso perfettamente il fondale, in ogni suo l’interno in modo da rendere problematica minimo dettaglio, messo in particolare l’uscita, per cui vi restano intrappolati. evidenza dalla sabbia dorata. Le grandi conchiglie delle pinne nobili si alternano Oggi c’è il GPS… tra gli steli delle posidonie, mentre le Le nasse si gettano di sera, secondo una oloturie non si contano. A tratti compare tecnica particolare, che ne permette il qualche spirografo, l’anellide marino che recupero l’indomani di prima mattina. fa fluttuare le sue branchie filiformi per Collegate alla cima madre, vengono catturare il plancton di cui si nutre. Anche disposte per lo più alla distanza di 50-60 la costa, in direzione della base militare metri l’una dall’altra, partendo da un abbandonata di Šepurine è splendida, punto iniziale che non si contrassegna in coperta dal verde cupo della fitta macchia superficie, ma viene rapportato a quattro mediterranea. riferimenti sulla costa. Generalmente, per ritrovarlo, parecchi pescatori usano I siti archeologici subacquei al giorno d’oggi il dispositivo GPS (che Barba Frane, che si gode il mare in barba fornisce le coordinate geografiche su base al magro bottino, mi porta a vedere anche satellitare); non è però il caso di questo un sito idroarcheologico presso capo vecchio marinaio, al quale basta annotare Kremenjača, che cela i resti di un’antica due punti caratteristici a settentrione imbarcazione liburnica. Qui sorgeva infatti e altri due a occidente per individuare il porto dell’antica Enona (Nin), dislocato esattamente i suoi attrezzi da posta il opportunamente da questo lato della giorno successivo, tutt’al più con uno penisola e rivolto al Canale di Zara. L’area scarto di una decina di metri. Lo osservo sommersa, che viene studiata da quasi tre || Una pinna nobile tra le cimodocee del fondale sabbioso mentre posiziona il kaić (dal turco kayik - decenni, si è rivelata una fonte preziosissima barca) con i remi, a motore spento, tutto di reperti (custoditi attualmente presso preso dall’operazione in corso: per prima il Museo archeologico di Zara) e quella cosa getta il grampin (rampino), provvisto sott’acqua è la terza imbarcazione ancora da di un’ancora in pietra dal peso di un recuperare e conservare. Frane mi racconta chilogrammo circa, che serve a trascinarlo pure della grande quantità di anfore, un sul fondo per abbrancare la cima madre. tempo ben visibili per la bassa profondità, semisommerse dalla sabbia. Adesso il posto I fondali arati è protetto da un’intercapedine, tenuta ferma Una volta intercettata quest’ultima, leva da un apposito ancoraggio, in attesa che le nasse a una a una, facendole ben l’imbarcazione e il carico sparso intorno si sgocciolare prima di aprirle. In questi possano estrarre, desalinizzare e restaurare ultimi anni, il bottino è andato sempre più al meglio. riducendosi, secondo lui probabilmente a causa della pesca a strascico, condotta Una levataccia giustificata in modo indiscriminato, le cui reti Le avventure di quest’oggi però non praticamente “arano” i fondali. Le sono ancora finite: mentre avvengono norme dell’Unione europea permettono le operazioni di ormeggio, mi calo attualmente tale pratica al minimo a tre nell’insenatura accanto al mandracchio miglia dalla linea di costa; ci vorranno però per dare un’occhiata al fondo, pieno degli anni per il recupero delle condizioni di magnifiche alghe brune e prati di ambientali d’un tempo. In effetti, anche cimodocee, tra i fili delle quali spuntano stamane il pescato non è un granché: valve e frammenti di svariate conchiglie e un sarago, un pagello, tre sciarrani, una piccole pietre coperte dai minuscoli piattini donzella e una piccola granseola che bianchi delle acetabularie. Anche se la finisce subito in mare. Mentre pulisce il pesca non è stata delle migliori, è valsa pesce sul bordo della barca, Frane brontola comunque la pena di alzarsi presto; dopo parlando dei tempi passati, quando tutta quest’aria di mare e soprattutto vista tornava a casa con un secchio stracolmo di anche l’ora, non mi dispiacerebbe affatto prede guizzanti. uno spuntino a base di pesce fresco… || Una granzeola, un attimo prima di tornare in mare del popolodel popolo 4 martedì, 17 giugno 2014 lala V Voceoce UN TUFFO NEL PASSATO di Lorenzo Pellegrini TUTTE LE VERITÀ DELLA FINE DI UN INCROCIATORE LEGGERO ITALIANO SILURATO DAGLI INGLESI

ALBERICO DA BARBIANO IL SACRIFICIO DI UN CONDOTTIERO || Un’immagine dell’Alberico da Barbiano

“Alberico da Barbiano” fu un “maledetta” spedizione italiana affondata impiegate per il trasporto su unità da guerra, 28 nodi alle 3.00, un’ora dopo gli italiani. incrociatore leggero, della classe nel ’41, raccontata da Andrea Ghisotti, bensì in fusti, la cui tenuta, oltretutto, Così non fu considerato necessario annullare L’Alberto di Giussano della Regia ci apre una nuova finestra su quei fatti, non era ermetica. I fusti furono caricati in la missione o accelerare la velocità di Marina, battezzato in onore del cavaliere passati alla storia come una tragica coperta, nella zona poppiera. Si trattava navigazione. e capitano di ventura del XV secolo disfatta, causata da un inspiegabile effettivamente di un carico esplosivo, che Alberico da Barbiano. Di questa nave, che ordine di rientro all’ultimo momento. rendeva gli incrociatori vulnerabili a ogni L’Enigma colpisce ancora come tante altre ebbe una vita gloriosa e Una spedizione, durante la quale è stato attacco, sia aereo che navale. In totale il Ma l’Italia non aveva fatto i conti con il una fine tragica, sappiamo che è entrata scoperto il relitto della nave, ha fatto luce carico imbarcato era di 100 tonnellate di servizio di decrittazione britannico “Ultra”, in servizio all’inizio degli anni Trenta su come si svolse lo scontro navale di benzina avio, 250 di gasolio, 600 di nafta e in grado d’intercettare e decifrare i messaggi e che durante la guerra civile spagnola Capo Bon, quando il 13 dicembre 1941 900 di viveri, oltre a 135 militari destinati a in codice inviati dalle forze dell’Asse con effettuò diverse missioni nel Mediterraneo navi alleate affondarono due incrociatori : un equipaggio di 1.504 persone, più la famosa macchina Enigma. Gli inglesi occidentale. Nel luglio del 1940 partecipò italiani, uccidendo 817 persone. Una 155 a bordo del Cigno. seppero tutto nei dettagli, comprese le alla battaglia di Punta Stilo, durante la pagina nera, nella storia della Marina, velocità degli incrociatori e inviarono contro quale catapultò un idrovolante per la riscritta grazie all’impegno dei ricercatori La carta della velocità gli italiani quattro cacciatorpediniere già ricognizione. Successivamente operò come Andrea Ghisotti, Pietro Faggioli, Stefano La missione era oltremodo pericolosa. in rotta verso l’Egitto (Sikh, Maori, Legion copertura a distanza per convogli truppe Ruia, Daniele Bianconi, i quali sono Lo scafo degli incrociatori leggeri non e Sweers), che dopo aver lasciato Algeri e rifornimenti diretti verso il nord Africa riusciti a fare luce sulla dinamica di questa era idoneo per resistere ai siluri né ai tiri aumentarono la velocità a 30 nodi. e compì 7 missioni di guerra, percorrendo battaglia, nel 2007 dopo un lungo studio, d’artiglieria e l’unico loro punto di forza 13.241 miglia. restituendo l’onore al comandante della era la velocità. Potevano, infatti, toccare Il comandante Toscano flotta italiana, l’ammiraglio Antonino raggiungere i 37 nodi, pari a 68,5 km/h. Per Intanto, le navi italiane arrivarono a Capo Rifornimenti urgenti... Toscano e ritrovando il relitto dell’Alberico risparmiare nafta, però, in modo da poterne Bon alle 3.00 del 13 dicembre, ma la Marina Il 12 dicembre 1941, assieme alla nave da Barbiano nelle acque tunisine. scaricare di più a Tripoli, fu imposta la non lo seppe e non ordinò di recuperare gemella “Alberto di Giussano”, lasciò il velocità di soli 22 nodi. Non volendo giocare il ritardo. Poco prima, alle 2.45, le unità porto per trasportare rifornimenti urgenti La «guerra dei convogli» la carta della velocità, si cercò in tutti i modi italiane sentirono un rumore d’aereo: era di carburante per aerei da Palermo a Ma che cosa avvenne quella notte? E di tenere segreta la missione. L’arrivo a Capo un ricognitore della Raf di , che aveva Tripoli. Venne intercettato al largo di perché questo scontro segnò i destini della Bon era previsto alle 2.00 del 13 dicembre. individuato le navi. La Cigno allertò il Da Capo Bon da quattro cacciatorpediniere guerra? Il 1941 fu un anno durissimo per Poi si sarebbe puntato sulle isole Kerkennah, Barbiano con i proiettori luminosi, ma lo della 4th Flotilla della Royal la Marina italiana: il 21 ottobre, la Gran dove la 4ª Divisione doveva incontrarsi con scambio fu notato dai cacciatorpediniere Navy (i britannici Sikh, Legion e Maori e Bretagna aveva inviato a Malta la “Forza le torpediniere Calliope e Cantore, per essere britannici, che si stavano avvicinando a l’olandese Hr. Ms. Isaac Sweers). Prima K”, un gruppo di navi che affondavano scortata fino a Tripoli, con arrivo previsto Capo Bon a grande velocità. Il comandante di avere neppure il tempo di reagire sistematicamente i convogli italiani diretti alle 13.00. Toscano allertò il convoglio. Alle 3:20 il (solo poche mitragliere poterono aprire alle colonie in Africa. In un solo mese, era da Barbiano invertì la rotta mettendo le il fuoco), la nave, centrata da almeno tre arrivato a destinazione meno del 40 per Pattugliamenti... inutili macchine alla massima forza e comunicò la siluri lanciati dal Sikh, dal Legion e dal cento dei carichi di carburante e di armi. Per proteggere la spedizione, la Marina manovra alle altre due navi. Il di Giussano Maori, e da varie cannonate, s’incendiò Era la “guerra dei convogli”, organizzata dispose alcuni pattugliamenti aerei lungo lo seguì, mentre il Cigno non se ne accorse all’istante, senza scampo per chi si trovava per indebolire le forze dell’Asse in Africa. a est e a ovest di Capo Bon. Un ricognitore e proseguì fino alle 3.25, quando invertì la sottocoperta. Di fronte al rischio che le truppe inglesi avvistò quattro cacciatorpediniere britannici rotta, restando distanziato a sud. avanzassero in Libia, impossessandosi a 60 miglia da Algeri, diretti a Capo La «scomparsa volontaria» del comandante dello strategico porto di Bengasi, a Bon, mentre i tedeschi avevano avvisato Un siluramento infernale Fuori controllo, il Da Barbiano andò dicembre il governo italiano aveva deciso il comando italiano che di notte alcuni Sul Da Barbiano intanto, l’ammiraglio ordinò alla deriva scosso da varie esplosioni, e di inviare un grosso carico di munizioni piroscafi inglesi avrebbero lasciato Malta di aprire il fuoco contro le navi nemiche, affondò, capovolgendosi, alle 3.35 del e carburante a bordo di navi veloci. La per Gibilterra. Per i caccia la Marina italiana ormai distanti solo 300 metri. Ma dal Sikh 13 dicembre, a meno di dieci minuti missione fu affidata a due incrociatori calcolò la loro ora di passaggio a Capo Bon: erano partiti quattro siluri: due colpirono dall’inizio dell’attacco. Dei 784 uomini leggeri, ossia il “nostro” Alberico da ipotizzando una velocità costante a 20 nodi il Da Barbiano sulla sinistra, causando dell’equipaggio i morti furono 534, fra Barbiano e l’Alberto di Giussano. Le navi (quella calcolata dai ricognitori) sarebbero un’esplosione e un incendio. Il Legion lanciò di loro l’ammiraglio Antonino Toscano, dovevano caricare viveri, materiali e arrivati alle 5.00, se avessero aumentato a sei siluri, uno dei quali colpì il di Giussano. comandante della IV Divisione, nonché il armi nei porti di Brindisi e di Palermo, capitano di vascello Giorgio Rodocanacchi, per poi dirigersi a Tripoli il 9 dicembre, comandante della nave. Entrambi costeggiando la Tunisia. scomparvero volontariamente con l’unità e furono decorati con Medaglia d’Oro I fusti di carburante al Valor Militare alla memoria. Con loro L’operazione, però, era partita male. ricevette la Medaglia d’Oro alla memoria Le navi che dovevano scortare gli l’ufficiale di macchina Tenente Franco incrociatori (Bande nere e Climene) erano Storelli. in panne e così la scorta fu affidata alla sola torpediniera Cigno. In più non era Una spedizione «maledetta» possibile la copertura aerea da Tripoli, Sul sito Focus.it abbiamo trovato alcuni perché in Libia mancava il carburante per dettagli interessanti sul destino di questa gli aerei, come sottolineato da Andrea nave, come pure alcune considerazioni Ghisotti. Così fu deciso di caricare sui due che si sono rivelate determinanti per incrociatori diverse tonnellate di benzina la sua fine ingloriosa. La storia della per aerei, ma non nelle solite lattine || Il Da Barbiano a Venezia del popolo marela Voce martedì, 17 giugno 2014 5

|| Il capitano di vascello Giorgio Rodocanacchi (1897-1941), comandante l’incrociatore leggero “Alberico da Barbiano” || Il punto in cui avvenne l’affondamento VELOCE MA VULNERABILE Apparteneva alla classe “Condottieri” tipo “Alberto di Giussano” costruito su progetto del generale Giuseppe Vian. Era dotato di sistemazioni per la posa di mine. Nel 1938-39 i pezzi da 37 furono sostituiti con pezzi da 20/65 e furono anche imbarcati due lanciabombe anti- sommergibile. Era considerata una unità leggera e vulnerabile, soggetta a forti sollecitazioni alle elevate velocità al punto che si dovette rinforzare le strutture dello scafo. Costruzione Cantiere: Ansaldo – Genova Impostazione: 1928 || Una tragica foto dell’incrociatore Alberico da Barbiano prima dell’affondamento Varo: 1930 Completamento: 1931 Perdita: 1941 Alle 3.26 il Maori si accanì contro il Da incrociatori fossero vulnerabili, con il carico Barbiano già in fiamme, falciando il ponte di benzina a poppa: se avesse proseguito Caratteristiche tecniche di comando e lanciandogli contro due siluri, a sud, avrebbe esposto la nave al fuoco Dislocamento: uno dei quali andò a segno. Il Da Barbiano, nemico, senza poter utilizzare le torri Normale: 6.571 t colpito al centro e a poppa, sbandò e affondò poppiere. Così decise di cambiare rotta Pieno carico: 6.954 t in 4-5 minuti, in un inferno di nafta e per puntare la prua verso le navi nemiche, Dimensioni: benzina in fiamme. utilizzando i cannoni anteriori. Lunghezza: 169,3 m fuori tutto Un’ipotesi confermata dalla scoperta del Larghezza: 15,5 m I naufraghi recuperati sito d’affondamento del da Barbiano, a 1,1 Immersione: 5,3 m Il di Giussano, colpito da un siluro e da miglia (2 km) di distanza dalla costa: un Apparato propulsore: due granate, privo di energia per utilizzare punto in cui le navi nemiche erano visibili. 6 caldaie le artiglierie, con il centronave sconvolto D’altronde, al momento del lancio dei siluri 2 turbine dallo scoppio del siluro, sbandava sempre del Sikh sappiamo, dalle testimonianze dei 2 eliche più. Prima che l’incendio in sala macchine sopravvissuti, che la distanza tra le 2 navi era Potenza: 95.000 CV si propagasse ai fusti di benzina in coperta, ridottissima (300 m). Dunque, nessuna fuga! Velocità: 37 nodi il comandante ordinò di abbandonare la Dopo aver avvistato le navi nemiche, Toscano Combustibile: 1.250 t di nafta nave. Alle 4.42 il di Giussano si spezzò in decise di attaccare per uscire da quella Autonomia: 3800 miglia a 16 nodi due e affondò. Il Cigno, mancato dai siluri trappola. Ma gli inglesi lo colpirono prima, degli avversari, si prodigò per raccogliere sostenne il compianto Andrea Ghisotti, Protezione i naufraghi, in condizioni disperate. Sulla scomparso nel 2010. Orizzontale: 20 mm superficie del mare, piena di nafta, si Verticale: 24 mm svilupparono molti incendi, cui si aggiunsero Una vera follia Artiglierie: 23 mm i pescecani giunti sulla zona. Con l’aiuto Su trentoincina.it abbiamo trovato Torrione: 40 mm di pescatori tunisini e di un idrovolante un’interessante considerazione, che italiano, furono recuperati 687 naufraghi, sintetizza la tragedia dell’“Alberico da Armamento 8 pezzi da 37/54 mm (4 installazioni binate) poi trasportati a Trapani: nello scontro erano Barbiano”: “Sembra una vera follia caricare 8 pezzi da 152/53 mm Ansaldo 1926 (4 installazioni binate) morte 817 persone. di infiammabile benzina avio, in quel modo, 6 pezzi da 100/47 mm OTO 1928 (3 installazioni binate) due navi di valore, invece di una petroliera, 2 mitragliere da 40/39 mm Breda 1931 (4 installazioni binate) Le tre ipotesi trasformandole in bombe e rendendo del tutto 8 mitragliere da 13,2/75,7 mm Ma perché il comandante Toscano decise inutile il loro potenziale offensivo. Questo 4 tubi lanciasiluri da 533 mm quel repentino cambio di rotta? “Nessuno evidenzia la penuria di carburante a cui ci si 2 aeroplani IMAM Ro.43 l’ha mai spiegato – afferma lo storico Giorgio era ridotti per imprevidenza logistica. Secondo catapulte fisse a prua Giorgerini – anche perché l’ammiraglio e affermazioni delle forze africane, gli aerei non il suo Stato Maggiore riposano da 60 anni potevano più alzarsi in volo se non arrivava Equipaggio nello scafo della nave ammiraglia poggiata quel carico. Di fronte a tale situazione la 507 sul fondo delle acque tunisine”. Gli storici si non poteva sottrarsi al rischioso sono accapigliati per decenni, ipotizzando 3 trasporto. Inoltre un primo annullamento del Origine del nome: scenari: viaggio rese di fatto impossibile sospendere Alberico da Barbiano, detto “Il Grande”, (1349 –1409) è stato un condottiero italiano, celebre 1) Quando era stato avvistato l’aereo della il secondo tentativo. I cacciatorpediniere capitano di ventura e conte di Cunio. Sin da ragazzo mostrò un temperamento “infaticabile, Raf, Toscano aveva deciso di annullare la britannici erano stati avvistati e avevano senza paura e pieno di amor di gloria” che lo portò ben presto a tralasciare gli studi per porsi missione e tornare a Palermo. Un’ipotesi una velocità massima che avrebbe consentito al servizio di Giovanni Acuto; narra infatti un aneddoto che, dopo esser stato sconfitto dal assurda: il governo voleva che la missione l’intercettazione dei nostri incrociatori. Però fratello Giovanni mentre si esercitavano con la spada, egli giurò di lasciarsi morire di fame fosse portata a termine a ogni costo. si pensava che non sapessero niente e che non rifiutando ogni tipo di cibo piuttosto che sopravvivere a un tale disonore, che venne riscattato 2) La manovra serviva a evitare i campi avessero motivo di accelerare. Invece erano in seguito a un successivo incontro. minati lungo la costa tunisina: ma anche a conoscenza dei piani italiani, tramite la Lo spirito battagliero di Alberico e la potenza della sua compagnia ebbero subito una grande questa spiegazione non regge, dato che la decifrazione, e corsero all’appuntamento fama su tutta la penisola: quando le milizie mercenarie bretoni dell’Antipapa Clemente VII presenza dei campi minati era già nota. appena tramontato il sole. Decifrazione ed scesero in Italia intenzionate a deporre Papa Urbano VI, egli rispose prontamente alla chia- 3) L’ammiraglio aveva avvistato qualcosa uso del radar sembrano quindi determinanti mata di aiuto da parte del pontefice e di Caterina da Siena. Nella battaglia di Marino (1379) a prua: ma a sud non c’era alcuna nave in questo successo britannico e il fatto che dei sconfisse le milizie bretoni e guascone comandate da Giovanni di Maléstroit, Luigi di Montjoie nemica (arrivavano da nord) e se ci fosse cacciatorpediniere abbiano colato a picco degli e Bernardo della Sala, sbaragliando le truppe avversarie in poco meno di 5 ore: verso sera egli stata, sarebbe stata avvistata prima dal incrociatori dimostra l’inferiorità reale in cui si entrò trionfante a Roma acclamato da una moltitudine di persone; il Papa, recatosi incontro al Cigno. trovavano le unità italiane nella notte. Il rischio vincitore a piedi nudi, lo nominò “Cavaliere di Cristo” e gli conferì solennemente nella Basilica di intercettazione era noto, ma la Marina, di San Pietro un grande stendardo bianco attraversato da una croce rossa, riportante il motto Ma gli inglesi lo colpirono prima... non avendo scelta, fu costretta a correrlo e la dorato “LI-IT-AB-EXT” (“Italia ab exteris liberata”). Venne inoltre nominato senatore dello Dopo lunghe ricerche storiche e una benzina non arrivò mai a destinazione. Anche Stato della Chiesa. In seguito alla vittoria Santa Caterina scrisse una lettera ad Alberico per spedizione in Tunisia (grazie alla in questo caso, il disastro non fu una tragica esortarlo a rimanere schierato col pontefice: “Al nome di Gesù Crocefisso e Maria dolce. collaborazione della Marina militare italiana fatalità, ma la diretta conseguenza di errori Confortatevi, confortatevi in Cristo, dolce Gesù, tenendo dinanzi a voi il sangue sparso con e del governo tunisino), è stato ricostruito strategici commessi prima ed occasioni perdute tanto fuoco di amore, stante nel campo col gonfalone della santissima Croce. Pensate che il uno scenario diverso: l’ammiraglio ordinò (ovvero non aver costituito ampie scorte in sangue di questi gloriosissimi martiri sempre guida al cospetto di Dio, chiedendo sopra di un’inversione così repentina perché aveva Africa, prima della dichiarazione di guerra). Ci voi l’aiuto suo. Pensate che questa terra è il giardino di Cristo benedetto ed il principio della avvistato qualcosa a dritta, sottocosta, un si trovò quindi costretti a correre un rischio che nostra fede e però ciascuno, per se medesimo, ci debbe essere inanimato”. po’ arretrato. Sapeva bene quanto i suoi doveva essere evitato in condizioni normali”. del popolo 6 martedì, 17 giugno 2014 mare la Voce NAVIGARE NECESSE EST di Ivo Vidotto P3 NETWORK, UN CAMBIAMENTO DI PORTATA MONDIALE NEGLI ASSETTI DELLA PORTUALITÀ E NELLA DEFINIZIONE DEGLI SCAMBI COMMERCIALI. DOPO L’OK DELLA FEDERAL MARITIME COMMISSION AMERICANA E DELLA COMMISSIONE EUROPEA, MANCA SOLTANTO IL PARERE POSITIVO DELL’ANTITRUST CINESE

FIUME SULLA «MAPPA» DELLA MEGA-ALLEANZA || La CMA CGM Don Pascuale poco dopo il suo arrivo in Brajdica

alleanza armatoriale P3 Network, di importanti associazioni della costituita da Maersk Line, committenza, che temono l’affermazione L’Mediterranean Shipping Company di un oligopolio sulle rotte tra Asia ed (MSC) e CMA CGM, i primi tre vettori Europa che potrebbe causare un rialzo mondiali del settore di linea, sarà operativa dei noli. L’associazione degli spedizionieri non prima del prossimo autunno. Questa tedeschi Deutsche Seeverladerkomitee, proroga è risultata necessaria in quanto ad esempio, aveva scritto alla statunitense manca ancora il parere delle autorità Federal Maritime Commission rilevando il antitrust di Pechino. Il P3 Network ha rischio di conseguenze negative derivanti incassato a fine marzo il nullaosta dalla da possibili “condizioni di mercato Federal Maritime Commission americana, monopoliste”. Questa levata di scudi degli l’agenzia che regola il trasporto marittimo. spedizionieri tedeschi, secondo i quali nel Un importante via libera, su cui i tre colossi lungo periodo questa alleanza potrebbe dello shipping contavano. Le attività causare un aumento dei noli e un calo dell’alleanza del trasporto container – era della qualità del servizio, – l’obiettivo stata annunciata da Maersk, MSC e CMA dichiarato dell’alleanza è invece quello CGM il 18 giugno 2013 – avrebbero dovuto di migliorare e ottimizzare le operazioni iniziare a primavera, ma poi era stato e i servizi offerti – non ha condizionato, annunciato un primo rinvio a inizio estate. però, il giudizio della US Federal Maritime Commission. A sostegno della loro tesi, gli Il benestare della Commissione europea spedizionieri tedeschi hanno esibito una A inizio giugno, anche la Commissione stima secondo la quale la nuova alleanza europea ha dato il suo benestare alla nascita potrebbe raggiungere il 29 per cento dell’alleanza proposta dai tre maggiori player della quota di mercato nei collegamenti del trasporto marittimo di container. La attraverso il Pacifico, il 35 per cento decisione ha ottenuto i crismi dell’ufficialità attraverso l’Atlantico e ben il 45-50 per ed è stata comunicata dagli organi di cento in quelli tra Asia ed Europa. Bruxelles alle tre compagnie. “Non apriremo una procedura in materia di concorrenza, Attenti a quei tre... ma vigileremo affinché P3 Network continui Va detto, però, che i grandi carrier che si a rispettare le norme comunitarie del libero occupano di trasporto container stanno mercato”, si legge in una nota di Bruxelles. stringendo da tempo accordi e ridefinendo Considerando che il “via libera” dagli Stati le rotte da seguire, con joint venture che Uniti era già arrivato a fine marzo, non assumono sigle sempre più strane (G6, rimane che attendere il “via libera” asiatico, Ckyhe, HALO-CSAV…). Il nickname quello più temuto, perché le compagnie “P3 Network”, però, è quello che fa più di navigazione pubbliche cinesi vedono paura, poiché annuncia un cambiamento negativamente questa alleanza al vertice del di portata mondiale negli assetti della trasporto marittimo mondiale. portualità e nella definizione degli scambi commerciali tra i Paesi Atlantici, Europei Non solo «P3», ma anche «G6» e Orientali, in quanto i tre carrier europei L’alleanza fra Maersk, MSC e CMA CGM che la compongono sono leader mondiali prevede, infatti, una cooperazione basata del trasporto marittimo container e sulla condivisione di una flotta di 250 navi insieme detengono, secondo Alphaliner, portacontainer (pari a un’offerta di stiva una quota di mercato pari al 37 per cento di 2,6 milioni di TEU) impiegate nei tre dei TEU (6,5 milioni) trasportati sul globo maggiori traffici transoceanici (Asia-Europa, terrestre, come sottolineato su “Costozero. || Jakov Karmelić (il primo a sinistra), con Pavao Komadina e Miroslav Matešić all’arrivo della Cendrillon in Brajdica Asia-Stati Uniti ed Europa-Stati Uniti). Oltre it”, magazine di economia, finanza, politica a P3 Network, però, l’Antitrust europea si è imprenditoriale e tempo libero. francese che ha introdotto recentemente riduzione dei disservizi causati ai clienti pronunciata positivamente anche su un’altra nella rotazione della AE12, il servizio di dalle partenze annullate. Allo scopo di alleanza, la cosiddetta “G6”, composta da Vendita e marketing... indipendenti linea tra l’Estremo Oriente e l’Adriatico, navi fornire un’offerta di servizi coerenti in tutto Hapag Lloyd, NYK, OOCL, APL, Hyundai e “Per chiarire alcune questioni operative, di dimensioni maggiori rispetto al passato, il network, le linee stabiliranno un centro MOL, confermandole il via libera a operare bisogna dire che le portacontenitori di cui le prime due (CMA CGM Cendrillon indipendente per la gestione delle navi in sulle rotte tra Estremo Oriente ed Europa. utilizzate nel P3 Network saranno e CMA CGM Don Pascuale, 334 metri di joint. L’alleanza porterà quindi a ottimizzare Questa alleanza può contare su una flotta gestite autonomamente da un centro lunghezza), hanno già fatto scalo in Brajdica. i container trasportati e a rendere le navi complessiva di 90 navi impiegate su nove operativo congiunto, ma che le tre linee piene di merci nei limiti del possibile, servizi di linea che toccano anche i porti del continueranno a disporre delle proprie Razionalizzazione delle rotte contrariamente a quanto successo finora, dove Mediterraneo. funzioni di vendita, marketing e di Insomma, ciascuna delle linee effettuerà le big ships erano spesso costrette a trasportare servizio ai clienti in modo completamente più partenze settimanali nella nuova contenitori vuoti. A questo seguirà un minor L’opposizione della committenza indipendente”, ci ha spiegato Jakov rete combinata di quanto non facciano numero di navi in circolazione poiché le rotte La nascita della “megaalleanza” P3 si sta Karmelić, direttore della CMA CGM singolarmente. Il miglioramento portato verranno razionalizzate e ciò verosimilmente scontrando ancor sempre con l’opposizione Croazia, con sede a Fiume, la compagnia dal nuovo accordo, riguarderà anche a una porterà all’utilizzo di mezzi più grandi. del popolo la Voce mare martedì, 17 giugno 2014 7

Una «condivisione di stiva» “La MSC continua a operare autonomamente e con le navi usate finora. Maersk e CMA CGM collaborano già da diversi anni in base a un vessel sharing agreement, ossia un accordo di condivisione di stiva per un servizio operato con dieci navi, cinque per ciascuna compagnia. La CMA CGM ha già provveduto a una sostituzione della flotta, inserendo nella rotazione navi da 8.500 TEU. Per quanto riguarda la Maersk e la MSC, credo che introdurranno navi più grandi non appena arriverà luce verde dall’antitrust cinese per la P3”, ha voluto precisare Jakov Karmelić. Le cinque rotte principali Va detto in questo contesto che la Maersk Line contribuirà con circa il 42 per cento della capacità (tra cui le nuove navi Triple-E), pari a circa 1,1 milioni di TEU, la MSC con circa il 34 per cento della capacità (circa 0,9 milioni di TEU), mentre la CMA CGM con il 24 per cento della capacità, pari a 600mila TEU. Le navi utilizzate nel “P3 Network” continueranno a essere di proprietà oppure noleggiate dalle linee. La nuova rete di servizi sarà suddivisa in cinque principali rotte di traffico: i collegamenti Asia-Nord Europa, che saranno realizzati con otto rotazioni, la rotta Asia-Mediterraneo/ Mar Nero, che sarà coperta con cinque rotazioni; i collegamenti Asia-USA (West Coast) e Asia-USA (East Coast), realizzati rispettivamente con cinque e quattro rotazioni; le linee transatlantiche, che presenteranno cinque rotazioni. || Una delle portacontainer della MSC Alla conquista dell’Europa centrale “L’arrivo di navi di queste dimensioni ha un significato importante per il porto di Fiume – ha puntualizzato Jakov Karmelić – e apre nuove prospettive di sviluppo. Da una parte parliamo sempre degli stessi armatori, che sono già presenti da anni a Fiume, ma non appena questi armatori decidono di investire nelle… stive, significa che ci possiamo aspettare anche nuovi carichi. È importante sottolineare che queste nuove merci non sono previste sul territorio dell’ex Jugoslavia perché non ci sono segnali di ripresa economica su quest’area. Questo è un fattore molto importante per noi, perché nei contenitori vengono trasportati principalmente generi di largo consumo. Non si intravvede una tendenza di aumento dei consumi e non abbiamo neppure notizia della costruzione di qualche nuova fabbrica o centro logistico-distributivo. Il mercato che dovrebbe interessare il porto di Fiume è pertanto quello dell’Europa centrale, tutti mercati che non vengono trattato dal porto di Fiume. Per poter conquistare queste merci mitteleuropee, dobbiamo rimuovere tutte le barriere amministrative esistenti e migliorare la qualità dei trasporti su rotaia, perché le merci da e per l’Europa centrale non potranno venir trasportate su gomma, bensì solo ed esclusivamente tramite ferrovia. Per poter trattare questi mercati, quindi, è necessario avere vettori ferroviari che saranno in grado di offrirci tariffe concorrenziali e un servizio di qualità. Appena allora l’arrivo di navi così grandi a Fiume avrà un senso compiuto. In pratica, possiamo dire che sono arrivati dei nuovi spazi che noi dobbiamo saper sfruttare”.

Rimuovere le barriere amministrative || Una portacontainer della Maersk Line “Per quanto riguarda la... prima linea del porto, possiamo dire di aver fatto tutto il è che una razionalizzazione della stiva, compagnie sono praticamente costrette multimodale. Un servizio del genere può possibile, il che significa che tutti gli armatori delle capacità di carico di ciascuna nave. a entrare in rapporti di cooperazione venir offerto dai grandi spedizionieri, dai le cui navi raggiungono l’Alto Adriatico I noli vengono fatti in base al rapporto per ridurre le spese operative – ha gruppi logistici, ma anche dagli armatori”, e approdano a Trieste e Capodistria, tra domanda e offerta – ha detto ancora il spiegato ancora Jakov Karmelić –. Ogni ha aggiunto. vengono accolti anche a Fiume – ha direttore della CMA CGM Croazia –. Quando spedizioniere è ben consapevole che in proseguito Jakov Karmelić –. Il terminal l’offerta di spazi supera la domanda, i queste alleanze ci possono essere anche sei Le merci non seguono la... logica in Brajdica, dopo i lavori di ampliamento noli calano. Con noli troppo bassi e poco armatori e se lui va a chiedere a ciascuno Ci sono stati diversi tentativi di instaurare della banchina operativa e in virtù di una remunerativi, non possiamo avventurarci di essi un’offerta per trasportare una un servizio di treni blocco, treni maggiore profondità del mare, e grazie in nuovi investimenti e nella costruzione di determinata merce su una determinata specializzati per il trasporto di container, alle nuove attrezzature, specialmente le nuove navi. L’obiettivo degli armatori è di nave, rischia di ricevere sei tariffe diverse. che hanno precisi orari di partenza e di due nuove gru di banchina, ora è in grado equilibrare questo rapporto e di stabilizzare Questa è la dimostrazione di quanto arrivo, quindi senza fermate dal porto di di operare con navi di queste dimensioni. il mercato dei noli, che risponde sempre affermato prima e cioè che gli armatori imbarco alla destinazione. Prima che la In questo momento, però, ci sono barriere alle logiche di mercato. Queste tre grosse rimangono in concorrenza e ognuno di essi Croazia entrasse a far parte dell’Unione amministrative che rappresentano un compagnie armatoriali hanno deciso questo continua a sviluppare il proprio marketing europea, i Paesi dell’UE avevano il diritto serio ostacolo e che impediscono un passo dopo aver studiato minuziosamente le e i propri servizi commerciali. Le differenze di fermare i treni, effettuare controlli servizio completo e di qualità, ma ciò che prospettive future riguardanti il mercato dei nascono allora in altri elementi del servizio e campionature, provocando ritardi maggiormente preoccupa è l’assenza di una noli e proprio per stabilizzare il rapporto tra di trasporto”. inammissibili. Ora questi ostacoli non sana concorrenza nel comparto ferroviario e domanda e offerta”. esistono. “Dobbiamo combattere con i l’impossibilità di provvedere a una corretta «One stop shopping» porti concorrenti e offrire sul mercato distribuzione delle merci sui mercati Costretti a costruire navi sempre più grandi “Dobbiamo sottolineare il fatto che servizi che possano essere uguali se non dell’Europa centrale”. Gli spedizionieri richiedono, però, noli oltre a offrire i noli, noi offriamo un miglior della concorrenza – ha sottolineato marittimi quanto più bassi, servizi quanto servizio di trasporto completo. In altre Jakov Karmelić –. Negli ultimi dieci anni, Un equilibrio molto importante più frequenti e un intervallo di tempo quanto parole, siamo in grado di offrire trasporti i percorsi delle merci si sono stabilizzati e Ritornando alla megaalleanza, dal cui più breve tra il porto d’imbarco e quello di marittimi ma anche terrestri. La tendenza seguono pertanto le stesse vie. Ad esempio, successo (ma non solo...) dipenderanno sbarco, mentre dall’altra parte, gli armatori, è offrire ai fruitori dei nostri servizi un l’Ungheria utilizza esclusivamente il porto anche le sorti del porto di Fiume, va detto per poter soddisfare le loro esigenze sono sistema one stop shopping, ossia door di Capodistria per tutto il mercato del che la condizione fondamentale per rendere costretti a costruire navi più grandi per to door. Ciò significa che c’è un solo bacino mediterraneo e dell’Oriente. In un operative simili alleanze è il mantenimento ridurre le spese per ogni unità e aumentare il organizzatore del trasporto, una tariffa passato molto lontano, queste stesse merci dell’autonomia dei servizi commerciali. numero di navi. “Nessun armatore potrebbe unica e anche una responsabilità unica e transitavano per il porto di Fiume. “Il vessel sharing agreement altro non fare tanto autonomamente, per cui le un unico documento, una polizza di carico  del popolo 8 martedì, 17 giugno 2014 mare la Voce

|| La mole imponente della Cendrillon

Con azioni congiunte, bisogna portare di disporre di un’organizzazione terrestre a termine un progetto nel quale avremo efficiente. Se uno solo di questi elementi anzitutto più operatori ferroviari in dovesse fare cilecca, non saremmo più in concorrenza, allo stesso modo in cui grado di essere concorrenziali con gli altri noi armatori siamo in concorrenza nel porti e certamente non potremo far venire campo dei trasporti marittimi. Fiume deve a Fiume merci che ora vanno altrove”. esser in grado, quindi, di offrire tariffe più basse rispetto a Capodistria e anche I «colli di bottiglia» tempi di transito inferiori. Dobbiamo Il passo successivo? L’arrivo di navi più essere preparati, quindi, a mantenere grandi a Fiume potrebbe essere foriero la regolarità del servizio. Soltanto così di una ridistribuzione delle merci per potremo far arrivare a Fiume quelle merci i Paesi dell’Europa centrale e di una che a rigor di logica dovrebbero passare specializzazione dei corridoi terrestri. per Fiume in virtù della sua posizione Dal punto di vista logistico, avremo una geografica, ma non è un percorso facile”. situazione con tre armatori presenti sulla medesima nave, sul medesimo servizio, e Il problema delle rotazioni tutti loro hanno merci sia per il mercato Un altro problema è rappresentato dalla locale, sia in transito e tutti scaricano rotazione dei porti nell’Alto Adriatico. le proprie merci dalla stessa nave e allo Le navi vanno prima a Capodistria, poi a stesso tempo. “Credo che non sarà facile Trieste e infine a Fiume. In altre parole, distribuire tutte queste merci in maniera i tempi di trasporto per una merce efficiente e veloce attraverso un solo proveniente da Shanghai si allunga di porto – ha concluso Jakov Karmelić –. In alcuni giorni se viene fatta transitare per questo senso, non è da scartare l’ipotesi Fiume. Considerato che per i porti di che si verifichi una ridistribuzione delle Capodistria e Trieste transita una quantità merci e questa specializzazione dei controllo può essere eseguito in sei ore, Jakov Karmelić –. I colleghi capodistriani enorme di merci per l’Europa centrale, corridoi. Questa è una grande opportunità mezza giornata, una o due giornate. hanno saputo sfruttare nel migliore dei queste non possono venir distribuite per il porto di Fiume. Affinché ciò possa Dobbiamo migliorarci anche qui”. modi il fatto che tutta la forza del Paese in uno o due giorni. Quindi, potendo avvenire, la dirigenza del porto, la Port è concentrata su un porto. Sono entrati contare su treni blocco, il ritardo delle Authority e il ministero competente La situazione a Capodistria nell’UE nel 2004, ossia dieci anni fa, e navi potrebbe venir recuperato con devono individuare ed eliminare i... Ma perché si ha l’impressione che hanno saputo impostare un’organizzazione una maggiore velocità di smistamento colli di bottiglia, che nel nostro caso Capodistria viaggi su una... corsia commerciale efficiente attraverso una delle merci. “Per poter realizzare un sono rappresentati dalla ferrovia e dagli preferenziale? “La Slovenia dispone di rete di rappresentanze, sia in Europa che progetto del genere, dobbiamo offrire operatori ferroviari, un’armonizzazione un unico porto commerciale e allora oltre oceano. Hanno attirato gli operatori condizioni uguali se non migliori sia per delle norme doganali e fiscali. Anche il tutta la forza finanziaria commerciale e ferroviari, il che è molto importante ed quanto riguarda i noli, che per la qualità servizio di controllo fitosanitario sottostà a tutti gli investimenti sono concentrati in è questo che ci manca. La concorrenza si dei servizi, dei tempi di percorrenza un regime di mercato, per cui deve essere questo unico porto, per cui è molto più deve manifestare anche sulla… terraferma e delle procedure doganali. Il ruolo concorrenziale, perché un determinato facile condurne il management – ha detto e non soltanto nei trasporti marittimi”. della ferrovia è importantissimo, ma anche quello degli altri servizi, in primo luogo lo sdoganamento delle merci. Facendo parte dell’UE – ha aggiunto –, abbiamo la possibilità di offrire, ad esempio, a un partner ungherese la possibilità di sdoganare le proprie merci di importazione già nel porto di Fiume e non in Ungheria. Questo è molto importante, perché in base alle leggi, se le merci vengono sdoganate nel porto, il cliente riceve una proroga sul pagamento dell’IVA nel proprio Paese. L’interesse della Croazia dovrebbe essere grande, perché nel processo di sdoganamento, il 25 per cento del valore della merce rimane in Croazia. Ciò significa che la Dogana deve essere pronta ad accettare le sfide di mercato e convincere i partner stranieri che anche noi siamo in grado di essere veloci ed efficienti. Un ragionamento analogo riguarda pure i controlli fitosanitari, veterinari. Se tutti questi elementi funzionassero, potremmo dire

del popolo Anno 10 / n. 89 / martedì, 17 giugno 2014 la Voce IN PIÙ Supplementi è a cura di Errol Superina [email protected] Edizione MARE

Caporedattore responsabile Redattore esecutivo Errol Superina Ivo Vidotto Impaginazione Saša Dubravčić Collaboratori Danilo Prestint, Lorenzo Pellegrini, Leo Vidal, Chiara Veranić Foto Chiara Veranić, Ivo Vidotto