Dieci Quadri Seicenteschi Per La Biennale

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Dieci Quadri Seicenteschi Per La Biennale DIECI QUADRI SEICENTESCHI PER LA BIENNALE 1 3 Giardino di Palazzo Antonelli Via di Monserrato 34, 00186 Roma [email protected] miriamdipentafinearts.com +39 388 8496554 DIECI QUADRI SEICENTESCHI PER LA BIENNALE a cura di Miriam Di Penta Testi di: Francesca Baldassari Francesca Cappelletti Miriam Di Penta Progetto grafico Michele Nicolaci Zlatina Kostova Gianni Papi Stampa Yuri Primarosa Tipografia Medaglie d’oro Marco Tanzi Fotografie Caterina Volpi Alessandro Vasari Matthew Hollow (Commodi, Guidotti, Tassi) Finito di stampare nel mese di settembre 2019 Firenze, Palazzo Corsini, 21-29 settembre 2019, Stand. 75 5 Introduzione Per l’esordio alla Biennale di Palazzo Corsini con la stato di conservazione consente fra l’altro di apprez- Galleria che porta il mio nome - dopo le due edi- zare a pieno la freschezza della materia e la velocità zioni realizzate insieme a GOMP (2015, 2017) - ho della pennellata, che con pochi colpi ci restituisce in scelto di esporre una selezione di dipinti di Maestri un lampo le fattezze di questo estroso pittore-intel- toscani o che hanno lavorato per la corte granducale lettuale. fiorentina, accanto ad una rosa di dipinti realizzati da pittori del Barocco romano e napoletano, ma non Accanto a questi sperimentali saggi della ritrattistica solo, che più tradizionalmente rappresentano il cuore d’inizio secolo, la raffinata Santa Dorotea con l’an- pulsante dei miei interessi scientifici. gelo di Bernardo Cavallino è un raro esempio di quella “Grazia e tenerezza in posa” messa in scena Il catalogo si apre con un raro quanto inedito Ritratto da questo pregiato pittore scomparso precocemente femminile di Andrea Commodi, un’importante ag- nella peste del 1656. Una tela museale originaria- giunta al corpus di questo raffinato artefice fiorentino mente compagna di un dipinto oggi a Capodimonte dilaniato tra tradizione e spinta verso la modernità, e da oltre cinquant’anni custodita in un’importante che ebbe con Roma rapporti intensi e duraturi tra la collezione privata, per la prima volta messa in mostra fine del Cinque e il primo quarto del Seicento. in questa occasione. Probabilmente realizzato a Roma nell’ultimo decen- Si affiancano a queste opere di assoluto rilievo, di- nio del Cinquecento, l’elegante quanto misterioso pinti scelti di artisti attivi entro la prima metà del XVII Ritratto di giovane donna incarna proprio questo secolo che, per diversi motivi, incarnano con la loro conflitto interiore vissuto dall’artista fra tarda maniera produzione il cambio e l’evoluzione segnata dalla fiorentina - di cui sembra impersonare l’elitario di- prima età barocca: i lucidi, lenticolari paesaggi di stacco - e l’incipiente naturalismo romano di marca Filippo Napoletano, cari alle raccolte granducali; lo caravaggesca, di cui pare riflettere un immediato spirito guizzante e anticonformista di un altro pae- sentore, come il confronto con la Cortigiana Fillide, saggista di primissimo piano, Agostino Tassi, anche prepotentemente rievocata in questo austero, ma po- lui promotore di un nuovo genere di pittura tanto tentissimo dipinto, sembra dimostrare. in affresco quanto in quadri da cavalletto. Troviamo quindi l’irriverenza e la libertà ancora rinascimenta- L’Autoritratto di Paolo Guidotti Borghese è anch’esso le delle invenzioni erotiche di Agostino Carracci, ac- opera che s’impone per la forza espressiva e sembra canto al fantastico estro espressivo dello scenografo, a sua volta anticipare quella “Rassomiglianza par- prospettico e costumista fiorentino Baccio del Bian- lante” messa a punto da Bernini e Vouet nella Roma co, che con la sua Messa in scena della Commedia degli anni Venti, inaugurando la stagione del Ritratto dell’Arte ci offre una rara, informale testimonianza barocco. Se, come sembra, esso fu realizzato entro della nascita del teatro moderno, che esce dai sa- il secondo decennio del Seicento e anzi probabil- loni chiusi della corte e si apre a tutto un mondo di mente nel 1619, in occasione della seconda elezione spettatori. Opere che pur nella loro dimensione ridotta dell’artista a Principe dell’Accademia di S. Luca, l’Au- costituiscono preziose testimonianze di un’epoca ete- toritratto precorre per modernità e forza espressiva rogenea ed estremamente evolutiva come fu, appun- tutta la ritrattistica del Barocco maturo, rompendo gli to, il Seicento italiano. schemi e così imponendosi prepotentemente come Fuori catalogo presenteremo inoltre una selezione il capolavoro di Paolo Guidotti, non a caso onora- di opere quasi tutte già pubblicate che dialogano to dai Borghese di un cavalierato e del privilegio di felicemente con i dipinti qui studiati per la prima vol- chiamarsi con il proprio cognome. Lo straordinario ta: la solare Veduta di una villa sul mare di Viviano 7 Codazzi e Domenico Gargiulo datata 1647, dall’in- i dipinti inediti qui presentati, e quindi: Francesca confondibile atmosfera mediterranea (Sestieri-Daprà Baldassari, Francesca Cappelletti, Michele Nicolaci, 1994, n. 132, pp. 276-277); l’altrettanto meridiana Gianni Papi, Yuri Primarosa, Marco Tanzi, Caterina Veduta del tempio di Venere a Baia di Carlo Bo- Volpi; né senza il fondamentale lavoro di coordina- navia, uno snapshot di un’elegante passeggiata del mento della mia fidata collaboratrice Laura Nani. Grand Tour durante una mattinata di fine maggio-i- Zlatina Kostova ha energicamente realizzato l’impa- nizio giugno nella Napoli di Ferdinando III, pros- ginato e tutta l’immagine grafica della galleria, sem- sima nell’inquadratura, ma diversa nell’atmosfera e pre disponibile e attenta. Ringrazio tutti per la loro nella luce, al dipinto di collezione Molinari Pradelli; disponibilità e l’impegno, insieme ad altri amici che infine un etereo disegno de Il Giardino Inglese alla con il loro contributo e i loro consigli hanno cercato Reggia di Caserta tracciato a inchiostro bruno su car- di rendere migliore questo mio lavoro e in partico- ta da J. P. Hackert nel 1797 e già esposto in mostra lare: Nicola Spinosa, Mario Epifani, Arrigo Benedet- in quella sede: ancora tre paesaggi che incarnano ti, Stefania Viglianesi; i restauratori Andrea Cipriani, diversi momenti del Barocco partenopeo fino alle so- Simona Floris, Angelica Pediconi ed Eugenie Knight; glie della Repubblica Napoletana del 1799 e che, i fotografi Alessandro Vasari e Matthew Hollow; Fa- insieme all’inedito Martirio di Santo Stefano di An- brizio Canto, Mirco Capenti, Bruno Muratori e tutti gli drea De Leone che chiude il volume, ben illustrano le amici e vicini di via Monserrato. diverse sfaccettature di quella vivace e solare cultura. Questo lavoro non avrebbe potuto realizzarsi senza il prezioso contributo dei miei illustri amici e colle- Miriam Di Penta ghi che con generosità e passione hanno studiato Agosto 2019 8 9 Andrea Commodi (Firenze 1560-1638) Ritratto di giovane donna olio su tela, cm 65,6 x 51,5 1590-1600 ca. Provenienza: Roma, collezione privata Bibliografia: inedito Nel variegato contesto dei pittori fiorentini suoi coeta- presentato incarna ed esplicita proprio questo dialo- nei e compagni, come l’Empoli (1551-1640), Andrea go sperimentale tra tradizione fiorentina e primissime Boscoli (1560 ca-1607), il Cigoli (1559-1613) e Do- aperture al naturalismo vissute, ma anche promosse menico Passignano (1559-1638), Andrea Commodi in prima persona, tra Firenze e Roma. A partire dal (Firenze 1560-1638) raccolse e sviluppò in modo 1592, infatti, e fino al 1622 Commodi visse nell’Urbe, assai originale le indicazioni dei suoi maestri Santi dove risiedeva attivamente una forte compagine di di Tito (Firenze 1536-1603) e Alessandro Allori (Firen- artisti toscani, tra i pontificati Aldobrandini e Borghe- ze 1535-1607), per una svolta in senso naturalistico se, con un’interruzione cortonese di almeno tre anni. della pittura toscana. A Cortona, dove restano diverse sue opere, spiccano La ricerca grafica e pittorica dell’artista ebbe sin dai il ciclo raffigurante le Storie di Sant’Ignazio e la bellis- suoi esordi un’intenzione sperimentale e indagatri- sima Consacrazione del SS. Salvatore, conservata nel ce, potentemente anticonformista, che a partire dagli Duomo. A Roma, all’alba del Seicento, si collocano le anni ottanta del Cinquecento, si manifesta nei ce- commissioni più importanti della carriera dell’artista: lebri disegni tratti da modelli in posa conservati al gli straordinari affreschi della Basilica di San Vitale Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, di (1599-1600), da poco concessa all’Ordine da papa incredibile novità e modernità, che rompono con la Clemente VIII Aldobrandini, e l’incompiuta decora- tradizione accademica nella ricerca di una resa del zione dell’abside della Cappella Paolina nel Palazzo vero spesso cruda e violenta nel segno. Si tratta di un di Montecavallo (cioè del Palazzo del Quirinale), con fenomeno che, sul piano grafico, non trova paragoni un grande affresco raffigurante la Caduta degli an- nel suo tempo e che corrisponde a un vero e pro- geli ribelli (cfr. Papi 1994, pp. 43-49), che avrebbe prio azzeramento linguistico a fronte di una nuova dovuto avere l’estensione del Giudizio universale di espressività. Michelangelo. Al suo ritorno definitivo a Firenze, il pit- Anche per quanto riguarda la sua produzione pit- tore fu spesso ospite della Casa Buonarroti: un’amici- torica Commodi, sebbene in modo meno evidente, zia testimoniata dal bellissimo autoritratto a pastello persegue un progetto innovativo che lo distingue da da lui donato a Michelangelo il Giovane (cfr. Papi in quanto proponeva il panorama artistico della Roma Firenze 2012, cat. 2, pp. 88-89). di fine Cinquecento, prima che si rivelasse la rivo- luzionaria presenza del Caravaggio. Il quadro qui 10 11 Un Ritratto di giovane donna di Andrea Commodi che nell’uomo con baffi e pizzo presente nel disegno di giovane donna. L’espressione sembra chiusa in 18649F possa celarsi un autoritratto del Commodi una distante austerità, la raffigurazione è diretta, sen- (si confrontino i tratti somatici con le immagini sicu- za filtri, senza abbellimenti che possano rimandare a re del volto di Andrea, ad esempio l’Autoritratto di un significato più alto, o a un’immagine più attraente Casa Buonarroti a Firenze, e quello, per me altrettan- e sensuale.
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