E L'italia Ballò Lo Swing

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E L'italia Ballò Lo Swing Martedì 5 aprile 1994 1 !nitài? pagina 7 IL PERSONAGGIO. È morto Pippo Barzizza, grande innovatore della musica leggera LATV PJENRICOVAIME Satira: E l'Italia c'è ancora chi ride? OVE VA la satira? È un gran bel tema, no? Infatti D toma spesso con inchieste giornalistiche e dibattiti in circoli ballò lo swing culturali per lo più di provincia. La cosa si risolve con un giro di do­ È morto ieri a Sanremo, a 92 anni, il maestro Pippo Barziz- mande a qualche satìrico in servi­ zio permanente effettivo più un za. Autore di più di duecento canzoni, con le sue orche­ paio di specialisti del settore e stre swing fece ballare e sognare l'Halietta del fascismo ag­ qualche personaggio autorevole girando le regole dell'autarchia culturale. Rivale e amico ma estraneo inglobato per tappare di Cinico Angelini, divise con lui l'auditorio radiofonico, un buco e far vedere che si gioca a lanciando talenti come il Trio Lescano e Alberto Rabaglia- tutto campo. Nel caso del dibattito invece si ti. La sua biografia musicale si ferma agli anni Cinquanta: tratta di reperire un moderatore, la Sanremo biancofiore preferì Angelini. un professore di liceo che spieghi l'origine del termine («satira» dal latino «satura») e citi Orazio possi­ LEOMCARLO SETTIMELLI bilmente in originale, più un espo­ nente del genere sia esso un croni­ • «Nei paesi, invece che tra sca­ ce di Genova, il ragazzo scivola sta di costume o un disegnatore poli e ammogliati, molte partite ve­ presto verso l'operetta, poi il gene­ portato alla caricatura. In qualun­ devano schierati barzizziani e an- re tzigano, per approdare insieme geliniani. I risultati dell'incontro ci al jazz con un complesso tutto suo que delle due manifestazioni si fi­ venivano mandati per lettera e in­ al quale, tanto per dichiararsi subi­ nirà per concludere che la satira e sieme, io e Pippo, ci ridevamo so­ to, mette nome Blue Stars. in crisi, che una volta si che la si sa­ pra». Cosi Cinico Angelini, dopo la È il 1924, la radio (allora deno­ peva fare, che purtroppo in Italia guerra, rievocava la leggendaria ri­ minata Uri) comincia in quegli an: non abbiamo più una scuola né la valità tra la propria orchestra e ni il suo cammino, ma negli Stati possibilità di esercitare questa no­ quella di Pippo Barzizza, che negli Uniti è già un affare da 60 milioni bile attività che (-castigat ridendo anni Trenta divise in due l'Italia. di dollari (nel 1929 saliranno a mores». sbotterà il professore di li­ Intendiamoci, non che non ci 842). Ma Barzizza, come Angelini, ceo in un empito etico-didattico fossero altre gatte da pelare, a quei non pensa alla radio e si crogiola mentre chi viene dal classico farà tempi. Ma la musica è la musica, la nella propria nicchia, una sala da con la testa cenni di assenso e chi ' ballo, per poi andare in giro per il viene dalle tecniche si limiterà ad radio ne trasmetteva tanta e le can­ mondo con le sue formazioni, suo­ zoni diventavano subito popolari e nando quasi tutti gli strumenti, spe­ La figlia Isa un sorrisetto di sufficienza) è mae­ servivano, se non altro, a dimenti­ rimentando arrangiamenti (disci­ «Voleva stra d i vita eccetera eccetera. care qualcuno dei tanti guai. Qual­ plina nella quale diventa insupera­ che volta si prestavano anche a fa­ L'argomento toccherà il suo ac­ bile) , ritmi e sonorità: quella degli andarsene me quando si arriverà a parlare - re la fronda, come accadde in ottoni, soprattutto, che sono il nuo­ Bombolo, che era alto cosi, era come ti sbagli? - della satira televi­ vo, rispetto agli archi delle canzoni con il suo siva. E qui si scatenerà la furia di grosso cosi e poi fece un capitom­ del tempo, e la sezione ritmica, bolo e tutti ci vedevano Mussolini; con la batteria (strumento giova­ pianoforte approfondimento che colpisce o con Un'ora sola ti vorrei, cantic­ ne, allora) e il contrabbasso, che chiunque di fronte a tale suggestio­ chiando la-quale molti volgevano doveva essere pizzicato più che ca­ ne dialettica. Ma che. è satira quel­ gli occhi verso l'immancabile ritrat­ rezzato con l'archetto, la delle Tv? Vi nsparmio l'elenco to del «duce». Ma soprattutto erano La copertina di un famoso spartito de «La canzone italiana» Gruppo Ea Fabbri dei nomi scaricati a ralfica in un di­ orecchiabili, = ballabili, piene di Solo nel 1934, reduce dalle sue luvio di citazioni (da Karl Kraus a quello swing che il regime metteva migrazioni («Ormai non potevamo . ,_ GIANCARLO LORA Guareschi) buttate lì a dimostrare più oltrepassare i confini con facili­ al bando definendo le canzoni Per oltre trent'annl Pippo Barzizza ha guardato il mare dalla «uà casa sita suo Boogie-woogie film di successo del dopoguerra. che anche la televisione^ orfana di americane «idiote • melensaggini tà», ricordava, riferendosi al cre­ al numero 407 di corso Mazzini, quasi alla periferia orientale di Sanremo. La sua biografia musicale si fer­ scente isolamento del fascismo) I loro dischi, qui in Italia, passa- esponenti qualificati per frequenta­ negroidi e sinagogali» ma senza Una città dove venne a rifugiarsi negli anni Sessanta quando un Infarto nodi mano in mano quasi di na­ ma qui, agli anni Cinquanta. Che re il genere. Un deserto. Ma non ò riuscire a frenarle. In attesa di vieta­ approda alla Sala Odeon, sempre a Milano, considerata una sede aveva messo fine alla sua Impegnativa attività, proseguita però come scosto e per scrivere gli arrangia­ cosa sia accaduto, non si sa. Se du­ poi vero. In Tv sono in tanti ad re la loro diffusione dopo l'entrata prestigiosissima. È qui che lo rag­ maestro di musica e di canto attorniato da numerosi allievi. menti, Barzizza (e Angelini) sono rante il fascismo, i dirigenti del- orientarsi verso quei moduli dai in guerra, il Minculpop ne criticava giunge t'invito della radio (divenu­ Unico desiderio mancato, quello di morire con le mani ancora costretti ad ascoltare cento volte le l'Eìar avevano volentieri chiuso un più confusi con la comicità. l'importazione. E di fronte a quei ti­ incisioni ancora poco fedeli per occhio di fronte ai suoi indiavolati ta Eiar) a mandare in onda il suo­ appoggiate alla tastiera del pianoforte. La morte lo ha colto alle 8.10 di Se i risultati non sono tali da pla­ toli inglesi, i traduttori dovevano fa­ no di un'orchestra da luì diretta, ieri mattina, nella sua casa dove appena un mese fa aveva superato una isolare i vari strumenti e trascriver­ arrangiamenti, nel dopoguerra ac­ re i salti mortali: e come si poteva ne il disegno. Una fatica improba. cadde qualcosa che lascia sulla care i bisogni degli intervistati dai l'orchestra Cetra. È il 1936. «Mi tro­ trombosi. Alla soglia del 92 anni aveva superato la crisi, ma «poi si è giornali o dei partecipanti alla ta­ tradurre Tiger Rag, dove Rag indi­ vai di fronte a dei musicisti che cre­ spento come una candela», racconta la figlia Isa, celebre attrice. La casa Ma il risultato, per gli ascoltaton, e scena il solo Angelini. Il quale di­ cava un genere musicale, quello devano di essere ancora alla belle- eccitante. Con la propria orchestra, venta il re di Sanremo, dove le can­ vola rotonda del circolo cittadino, dal quale discendeva per li rami lo sul mare Pippo se l'era fatta costruire quaranta anni fa e ci viveva con la questo non deve impedire un esa­ epoque», raccontava Barzizza. Un moglieTatlna, che ha ora 85 anni, di famiglia sanremese, e da lui sposata Barzizza lancia Alberto Rabagliati, zoni sono formato-famiglia, bian­ swing? Non esiste un equivalente anno di tempo, e ci sarà Angelini il Trio Lescano e molti cantanti del covestite (siamo all'indomani del­ me obiettivo del panorama catodi- italiano. E allora ecco venir fuori // quando lei aveva appena 18 anni. «Sono sempre stati Innamorati - ricorda tempo, facendone divi acclamati. l'Anno Santo, ricordiamolo, e della . da Torino a contendergli lo scettro, la figlia - e qui, In riva al mare, sono vissuti soli, ricevendo giovani co-satirico nazionale. Non c'ò gior­ martello della tigre, roba da riderci . determinando quella rivalità che ri­ 1 dischi di quegli anni recano i sconfitta del Fronte popolare, no che non abbia in palinsesto un una settimana. E del resto, 5. Louis corda un po' quella tra Banali e studenti, ed attorniati soltanto da cani e gatti. Niente vita mondana pur ahi...). Sono canzoni caste e pie, abitando in una città quale Sanremo, che di occasioni ne offre molte». nomi delle orchestre di Petralia, angolo, uno squarcio satmeo. Blues veniva tradotto Le tristezze ài Coppi, anche se quest'ultima ebbe Zeme, Gallino. Angelini ma soprat­ con mamme che pregano, saghe Giovanissimo, Pippo Barzizza si era diplomato al Conservatorio al San Luigi come se si trattasse di un connotazioni più chiaramente po­ tutto di Pippo Barzizza e dei suoi alpine, campane nella sera, co­ RENDIAMO ' domenica canto da oratorio. •. litiche. Genova, e a 22 anni aveva messo Insieme l'orchestra Jazz «Blue Star», per successi, come la Canzone del bo- lombe patriottiche, vecchi scarpo­ approdare nel 1935 all'Elar, l'ente radiofonico nazionale, con l'orchestra scorsa, Pasqua di Resurre­ Insomma, questo era il clima di scaiolo, Ba-ba-baciami piccina, ni, fragole e cappellini. E come se In reaità, Pippo e Cinico erano Cetra, che diresse perverti anni. Barzizza scontasse ora il coraggio P zione, ricorrenza non pro­ quegli anni. Nei quali la radio - amici e pare si giocassero a dadi le Non dimenticar le mie parole. C'è prio pertinente forse: anche l'altro semplificando un poco - era come Il ritiro ufficiale a 61 anni, a Sanremo.
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