Una Dedica Ad Augusto E Le Porte Di Alife

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Una Dedica Ad Augusto E Le Porte Di Alife BABESCH 90 (2015), 139-154. doi: 10.2143/BAB.90.0.3089918 Una dedica ad Augusto e le porte di Alife Enrico Angelo Stanco Abstract Two limestone blocks from a Roman monument, one of which characterized by an Ionic architrave with two fasciae, were found as reused pieces in an early medieval burial recently excavated near the city of Allifae. Two other similar fragments of architraves, housed in the Museo Civico of Piedimonte Matese (CE), on which is inscribed a dedication to Augustus, are ascribable to the same complex, and may be associated with other archi- tectural elements including two voussoirs and a fragment of a frieze, datable to the first triumviral age, engra- ved with trophies and weapons. It seems plausible to assign all those items to the façade of the triumviral colony city gates; the dedication to Augustus was added later above the gate overlooking Rome, that was monumental- ized after the construction of a paved road from Venafro (and Rome) to Alife given by the princeps.* Un recente sondaggio archeologico nell’area cir- Al primo dei due blocchi, per dimensioni, deco- costante l’anfiteatro di Alife, nel suburbio sud razione frontale e caratteristiche della lavorazione, orientale della città, ha portato in luce due sepol- sembrano avvicinabili due pezzi consimili fram- ture altomedioevali una delle quali realizzata con mentari conservati al Museo Civico di Piedi- vari blocchi lapidei di spoglio (figg. 1-3).1 I pezzi monte Matese, che presentano un’iscrizione sulle provengono in parte dal vicino anfiteatro ormai due fasce, più volte editi (figg. 6-12, 13.2-3, 15, 17):2 in abbandono, ma anche dalla circostante necropoli - Blocco parallelepipedo in calcare (cm 82+ x 46 x romana; due elementi di incerta attribuzione, evi- 38) mutilo del lato sinistro, fronte articolata in un dentemente parte di un medesimo complesso per architrave a due fasce sormontata da cornice a le consimili caratteristiche, si distinguono per la gola rovescia e listello; sulle fasce iscrizione: [---] particolare morfologia: SARI. DIVI[---] / [---]TRIBVNIC[---], lett. cm 14, - Blocco parallelepipedo in calcare (cm 111,5 x 12; superficie liscia con leggera gradina; parte 43,5 x 31-27) integro, fronte articolata in un retrostante lasciata grezza, fianco residuo con architrave a due fasce sormontata da cornice a anathyrosis a lieve sottosquadro e superfici di gola rovescia e listello, superficie liscia con leg - contatto (verso la fronte e la faccia superiore) rifi- gera gradina; parte retrostante lasciata grezza, nite a fine gradinatura, piano di posa e piano di fianchi con anathyrosis a lieve sottosquadro e attesa lisci con lavorazione a gradina. Sul piano superfici di contatto (verso la fronte e la faccia di attesa si individuano un filo scalpellato (in superiore) rifinite a fine gradinatura, piano di corrispondenza del sottostante attacco della cor- posa e piano di attesa lisci con lavorazione a nice) per il corretto posizionamento arretrato del gradina. Sul piano di attesa si individuano un blocco sovrastante, e un incasso per ingrappatura filo scalpellato (in corrispondenza del sotto- laterale sull’estremità superstite (figg. 6-7, 11, stante attacco della cornice) per il corretto po- 13.2, 15.1, 17.1). sizionamento arretrato del blocco sovrastante, - Blocco consimile al precedente (cm 59+ x 46 x 35) e due incassi per ingrappature laterali (figg. 2-3, mutilo del lato sinistro, sulle fasce iscrizione: [---] 13.1, 14.1, 16). TO. PON[---] / [---]XIII. PAT[---], lett. cm 14, 12 - Blocco parallelepipedo in calcare (cm 111,5 x 45 (figg. 8-10, 11, 13.3, 15.2, 17.2). x 34) integro, fronte liscia con leggera gradina; parte retrostante lasciata grezza, fianchi con I due frammenti iscritti vengono attribuiti ad una anathyrosis a lieve sottosquadro e superfici di medesima epigrafe monumentale di dedica ad contatto (verso la fronte e la faccia superiore) rifi- Augusto databile tra gli anni 1 a.C. e 1 d.C.:3 nite a fine gradinatura, piano di posa e piano di [Imp(eratori) Cae]sari div[i f(ilio) Augus]to pon[tif(ici) attesa lisci con lavorazione a gradina. Nella faccia max(imo)] / [co(n)s(uli) XIII] tribunic(ia) [potest(ate) superiore sono due incassi per ingrappature late- X]XIII pat[ri patriae]. rali (figg. 4-5, 14.2). Tutti e due i blocchi conservano il margine destro (il sinistro è mancante) e, considerando il testo, dovevano essere posti in opera contigui; accet- 139 98228_Babesch_90(2015).indd 139 31/08/15 13:20 tando per il secondo una lunghezza di cinque piedi esemplificativo, nei casi degli architravi del (m 1,48), nella ricostruzione grafica dell’iscri zione sacello del Genius e dei Lares Augusti di Capena si può disporre il testo della prima riga con una (inizi I secolo d.C.),9 del sacello (del Genius?) e dei corretta ordinatio e si evidenzia la presenza di una Lares Augusti di Cori (inizi I secolo d.C.)10 del maggiore quantità di spazio nella seconda riga, tale sacello di Histonium11 e dell’augusteo di Falerii da giustificare l’integrazione potestat(e) (fig. 12).4 Novi (giulio-claudio),12 tali edifici colonnati, con Nella ricostruzione proposta il testo occupa architravi alti circa la metà di quello in esame,13 l’architrave per un’ampiezza di circa m 3,90 (13 presentano anche iscrizioni con lettere di dimen- piedi). sioni proporzionalmente ridotte, che dovevano In considerazione delle caratteristiche morfo- teoricamente risultare leggibili ad altezze (calco- logiche si deve escludere l’attribuzione di tali late per le colonne complete) di poco più di 15 elementi a complessi colonnati, risultando evi- piedi. Facendo invece riferimento ad alcuni archi dente l’appartenenza ad un edificio con struttura trionfali di età augustea, si riscontra che ad altezze a facciata piena di blocchi squadrati (applicati da terra superiori (anche doppie rispetto a quelle verosimilmente ad un nucleo cementizio); ipotizzate per il monumento in studio),14 l’altezza l’assenza di qualsiasi evidente difformità visibile delle lettere in alcuni casi aumenta in proporzione, nella lavorazione delle facce inferiori sembrerebbe in altri di poco o affatto (tabella); se ne desume indicare un aggetto minimo della cornice rispetto che l’iscrizione alifana, con lettere di 14 e 12 cm, al resto della facciata. dovesse presentare almeno teoricamente dimen- L’architrave appare costruito secondo un disegno sioni tali da essere considerata leggibile ad teorico basato sulla misura romana del digitus (1/16 un’altezza anche superiore ai 20 piedi. di piede); dal basso le fasce dovrebbero corrispon- Nelle murature di epoca medioevale della dere a 10 e 9 digiti (teorici 18,5 e 16,65 cm) e la cor- porta Volturno (o porta Fiume) del recinto urbano nice a 5 digiti (teorico 9,25 cm) per un totale di 24 è visibile un blocco calcareo parallelepipedo reim- digiti (un pes più un semipes). piegato (spessore cm 33, ampiezza cm 66, altezza Seguendo l’enunciato vitruviano,5 un architrave non rilevabile) di cui si vede la sola faccia supe- di 1,5 piedi presuppone una colonna completa alta riore con due incassi laterali per grappe - fig. 19), piedi 19,5 (più presumibilmente, per arrotonda- molto simile per dimensioni e caratteristiche al mento, 20).6 Inoltre, dal confronto con i rapporti blocco liscio reimpiegato nella sepoltura presso dimensionali documentati in alcuni edifici tem- l’anfiteatro, mentre nel rifacimento medioevale plari di epoca romana con ordine corinzio,7 si della torre di sinistra della stessa porta è murato potrebbe ipotizzare un’altezza totale per la tra- un frammento di fregio in calcare con armi e tro- beazione, completa della cimasa, di 4,5 piedi.8 fei che sembra accostabile a tale gruppo di ele- Ovviamente tali osservazioni devono considerarsi menti (fig. 18): del tutto indicative, derivando da confronti con edi- - Blocco parallelepipedo in calcare (cm 80+; 43,5; fici di tipologia del tutto differente; purtuttavia 27) fratto sul lato sinistro e privo di parte del non sembra improbabile che l’architrave potesse listello superiore e dell’estremità destra del essere posto in opera ad un’altezza prossima ai campo figurato residuo, fronte articolata in sei metri (20 piedi) considerando che, a titolo due listelli aggettanti (superiore h cm 3, inferio re Tabella. Confronto tra altezza da terra delle iscrizioni ed altezza delle lettere. Monumenti Altezza iscrizione da Altezza lettere Centimetri digiti terra (in piedi) Arco di Rimini 50-56 35; 20 18 digiti; palmus maior (12 digiti) Arco aziaco 42-45 22 palmus maior (12 digiti) Arco di Susa 40-45 23; 14 palmus maior (12 digiti) semipes (8) Arco di Fano 35-40 30; 24 pes (16 digiti); 13 digiti Arco di Pola 34-36,5 15 10? semipes (8 digiti) Arco di Alife 20-21,5 14; 12 semipes (8 digiti); 7 digiti Sacello di Capena 15-16,5 9; 7,5; 6,5 5 digiti; palmus (4 digiti); 3 digiti Sacello di Histonium 15-16,5 7,5; 4,5 palmus (4 ); 3 digiti Sacello di Cori 15-16,5 9,5; 5,5; 5,5 5 digiti; 3 digiti Augusteo di Falerii Novi 15-16,5 6 3 digiti 140 98228_Babesch_90(2015).indd 140 31/08/15 13:20 h cm 4,5) che racchiudono un fregio a rilievo complesso in esame. Si deve però rilevare che il fre- con trofei di armi, superficie liscia con leggera gio, per le caratteristiche iconografiche, non è coevo gradina; fianco integro e piani di posa e di attesa all’iscrizione, ma risulterebbe di alcuni decenni più non visibili, retro irregolare.15 antico; pertanto qualora si accettasse l’attribuzione ad un medesimo monumento, ne deriverebbe o Il fregio, che presenta stessa altezza e lavorazione un notevole attardamento culturale dei lapicidi dei blocchi con cornice a fasce,16 mostra caratteri- locali, oppure si dovrebbe concludere che su un s tiche iconografiche che si distaccano dal reperto- monumento pubblico eretto in età triumvirale, rio normalmente riscontrabile negli edifici privati all’atto della fondazione della colonia o poco dopo, (sepolcri) e che risultano maggiormente coerenti sarebbe stata successivamente apposta una dedica con un edificio pubblico.17 ad Augusto negli anni tra l’1 a.C.
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