foto Daniele Buffa/Image Sport TMW n° 19-luglio2013 FINALLY MARIO Mario BALOTELLI

Saranno I Giganti del I Re del

FILIPPO LORA SILVIO PAGLIARI DANIELE CARNASCIALI Mercato Mercato Campioni Calcio ma Mensile dicriticaeapprofondimentocalcistico g

azine TUTTO mercato WEB

com ® TMW L’ editoriale magazineTUTTOmercatoWEB com® 2

Editore: TC&C srl Applausi a scena aperta Sede Centrale, Legale ed Amministrativa pplausi a scena aperta. È ancora Strada Setteponti Levante, 114 Carlos Tevez 52028 Terranuova B.ni (AR) molto, troppo presto per assegna- Tel. 055 9175098 | Fax 055 9170872 re Oscar e premi di una sessione Redazione giornalistica di mercato in divenire e lontana Tel. 055 9172741 | Fax 055 9170872

dalla sua fase calda, ma permet- Sede redazione Napoli A teteci di riservare una statuetta Piazza Municipio 22, di Michele ad honorem alla premiata ditta Marotta-Paratici. 81031 Aversa (CE) | Tel. 081 0148867 CRISCITIELLO Motivo? La gestione esemplare di una trattativa Sede redazione Milano di mercato. Riferimento scontato, il protagonista è Via Lodovico Settala 8, 20124 Milano Tel. 02 83412081 Carlitos Tevez: sogno proibito e negato alla Mi- Sede redazione Firenze lano rossonera dal modus operandi di una squa- Via da Pordenone 12, Firenze dra dirigenziale che si dimostra ad ogni occasio- Tel. 055 3999336 | Fax 055 3999336 ne in linea con i risultati sportivi ottenuti. Direttore Responsabile: Il plauso va non tanto per avere contattato prima Michele Criscitiello e bloccato poi il ragazzo attraverso precisi accor- [email protected] di stretti con l’entourage dell’Apache, né tantome- Redazione: Marco Conterio no per la trattativa fiume in quel di Manchester in [email protected] cui i dirigenti del City hanno suggellato un’unione Luca Bargellini [email protected] annunciata. Chiara Biondini Il vero atto di forza è stato palesato al mondo del [email protected] Gianluca Losco mercato e dell’informazione sportiva non abboc- [email protected] cando al tentativo di disturbo creato con espe- Hanno collaborato: rienza e capacità dalle sapienti arti del mercato Alessio Alaimo, Simone Bernabei, Ales- di . Quell’incontro al Principe di sio Calfapietra, Alessandro Carducci, Barbara Carere, Raimondo De Magi- Savoia avrebbe destabilizzato tanti, forse tutti i stris, Cristina Guerri, Gianlugi Longari, dirigenti di una squadra che credeva di essere in Tommaso Loreto, Gianluca Losco, Andrea Losapio, Max Sardella, Antonio vantaggio e che rischiava di vedere crollare tutte Vitiello. le sue sicurezze. Giuseppe Marotta Fa- Fotografi: Tutti tranne due, tranne e Federico De Luca, Agenzia ImageSport, bio Paratici. Il motore di questa Juve tornata a Agenzia PhotoViews. Nato ad Avellino il dominare, sempre più simile in effetti a quella 30/09/1983, giornalista e che aveva abituato i suoi tifosi a fare incetta di conduttore televisivo. Lavora scudetti e trofei, seppure con modi diametralmen- a Milano, Capo-Redattore Realizzazione grafica: te opposti. Niente voce grossa, parlano i fatti, i TC&C srl della Redazione calcio di Sportitalia. Direttore Respon- colori ed i numeri. Verde, bianco e rosso a fine TMWmagazine sabile di TuttoMercatoWeb e stagione. Bianconero e con un numero 10 in bella Supplemento mensile gratuito alla testa- di TMWmagazine vista per risolvere il caso Carlitos Tevez. ta giornalistica Tuttomercatoweb.com®

foto Giuseppe Celeste/Image Sport Testata iscritta al Registro degli Opera- tori di Comunicazione, numero 18246 TMW @FinallyMario coPERTINA/Mario Balotelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 3 in questo numero Mario Balotelli “IO BALO

3 copertina Mario Balotelli DA SOLO” 10 editoriale juventus Da Palermo a Milano. 11 editoriale inter Viaggio nella vita 12 editoriale milan di Super Mario. 13 editoriale napoli 14 editoriale roma Balotellate comprese. 15 editoriale fiorentina 16 editoriale di Marco Conterio - foto Image Sport 17 editoriale estero 18 i Re del mercato trimpellate d’amore inglesi. Silvio Pagliari “C’è un po’ di Mario in ognu- 23 i giganti del calcio no di noi”. Il re del britpop, Daniele Carnasciali Noel Gallagher, tifoso doc 30 saranno campioni del Manchester City, accorda S così l’animo rock di Mario Ba- Filippo Lora 35 l’altra metà di lotelli. Bad Boy dei tempi moderni, le radici del Mauro Zarate suo istinto e della sua sregolatezza vengono da lontano. Da un’infanzia difficile, tormenta- 36 ti presento i miei ta. Da due genitori, Thomas e Rose Barwuah, Giulio Sanseverino immigrati ghanesi a Palermo. A Borgo Nuovo, 37 questione di cuore dove d’estate il sole è cocente, dove le stra- Dario Vergassola de sono dune d’asfalto, a pochi passi da dove 40 social soccer - Cristiano Ronaldo nacque la storia, la vita e la leggenda di Totò 41 snapshoTMW - Euro Under 21 Schillaci. I Barwuah, poi, salgono presto in pro- 42 Confederations Cup vincia di Brescia, in un paesino di meno di tredi- 44 eventi TMW - TOP11 TMW cimila anime, Bagnolo Mella. I genitori naturali, però, “lo abbandonano a tre anni”, come dirà 45 recensioni - auguri TMW poi Mario. L’affido è un’opportunità di vita, per sé ma soprattutto per il piccolo, che fini- TMW coPERTINA/Mario Balotelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 4

sce nell’amore della famiglia Balotelli. Silvia e Balotelli -. Avevano capito, anche lì, che aveva Franco hanno già alle spalle esperienze d’affi- qualcosa in più. Fece due partite al campo nuovo do “ed anche quello di Mario doveva essere per di San Josè, delle giovanili, ed un’altra in un ter- due anni”, spiegheranno più tardi. Il giudice lo reno di gioco nel centro di Barcellona. Per lui fu rinnova ogni biennio e questo spiega perché un’avventura bellissima, vide subito le differenze Balotelli non ha potuto ottenere la nazionalità tra l’approccio al calcio italiano e spagnolo”. italiana sino ai diciotto anni, visto che il tutto Perché non si è trasferito, allora? Sempre il non era stato trasformato in adozione. “Si è discorso legato alla nazionalità. “Era un osta- scritto di due persone costrette, perché povere e colo che non abbiamo voluto affrontare in modo senza lavoro, a “dare in adozione” il figlio. Fal- forte, poi la trattativa non si è spostata molto da so, perché non sono mai stato dato in adozione lì. Il Lumezzane, in seguito, ha ricevuto l’offerta (ora sì che aspetto di essere adottato da quelli della Fiorentina ed è saltato il passaggio. Se il che considero i miei veri genitori) e soprattutto Barça avesse forzato l’avrebbe preso, ma c’era- nessuno li ha mai costretti ad abbandonarmi in no passi più complicati, non affrontati alla fine. ospedale quando ero neonato e a sparire negli In quel periodo avevano chiesto informazioni anni successivi all’affido. Ribadisco che penso Chelsea, Liverpool e Tottenham, ma a maggior che se non fossi diventato Mario Balotelli, di ragione in Inghilterra sono risultati decisive le me ai signori Barwuah non importerebbe nulla”, problematiche riguardanti la nazionalità ”. Già. ha scritto lui sul proprio sito ufficiale. Questo La Fiorentina. “C’era l’accordo col club ma non racconta molto, degli accordi rock di una vita con il giocatore. Non eravamo concordi su al- sregolata. Il 13 agosto 2008 Mario Balotelli cune cose, sul fatto che dovesse stare subito in è italiano. Anche per la burocrazia, anche per collegio: non era pronto. Era con noi in famiglia lo Stato, visto che lui “si è sempre sentito ita- ed altre soluzioni non sono state accettate; per liano”. Giovanni e Corrado, fratelli maggiori, questo abbiamo preferito l’Inter che veniva su diventano col tempo suoi procuratori. Cristina, e giù col pulmino a prenderlo a Brescia per il invece, fa la giornalista e l’inviata di guerra. primo anno”.

DALL’ORATORIO AL BARCELLONA - La car- IL PASSAGGIO ALL’INTER – Come nasce, riera di Super Mario è un’escalation di succes- però, il passaggio in nerazzurro? “Sono io si. Parte dai campetti polverosi della provincia la persona che, da intermediario, l’ha portato bresciana, San Bartolomeo e Oratorio Mom- all’Inter”. Patrick Bastianelli, procuratore ora piano, per poi passare al Lumezzane. Per un di Agazzi, Andreolli e molti altri talenti, lo am- milione di lire in attrezzature sportive, anche se mette con orgoglio, fierezza, sincerità. Snoccio- la prima stagione la passa in prestito alla Pavo- la ricordi e aneddoti, per quello che è stato un niana, sognando di diventare un giorno come il colpo da sogno per un settore giovanile. “Ne suo idolo Robinho. Esordisce come più giovane parlai con Piero Ausilio e della storia in Serie C, in Padova-Lumezzane che, immediatamente, si sono mossi per portarlo e, durante la sua esperienza, lo nota anche il all’Inter. L’avevo visto giocare nel settore giova- Barcellona. “Fece un provino con il Barça, ed nile del Lumezzane e, obiettivamente, si vedeva impressionò tutti - spiega il fratello, Corrado che si trattava di un giocatore fortissimo. Esor- TMW coPERTINA/Mario Balotelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 5

dì anche col Padova in deroga, aveva qualità sente Mario “da un po’ di tempo”, ma ha tutte tecniche e fisiche superiori alla media”. L’occhio le carte per descriverne un profilo caratteria- abile dell’intermediario, dello scout e la mano le. “Il suo percorso di formazione e di crescita veloce e rapida dell’Inter. Un sodalizio che ha inciso tanto su quello che è Mario adesso. ha permesso, in pochi attimi, il passaggio di Lo reputo un ragazzo esuberante e con tanta Mario Balotelli in nerazzurro. “E’ stata un’ope- voglia di vivere ma al contempo, per la giovane razione che si è sviluppata gli ultimi giorni di età, deve ancora crescere e maturare da questo agosto 2006 - prosegue Bastianelli -. Lo vole- aspetto. Negli ultimi sei mesi, però, da quando è Mario Balotelli nasce a Borgo vano in tanti in Italia, tra cui anche la Fiorentina tornato in Italia, al Milan, è sulla strada giusta. “Fece un provino con il Bar- Nuovo, Palermo, a pochi passi da che lo aveva già contattato ed aveva parlato Sta trovando continuità dentro e fuori dal cam- cellona, stupì tutti ma poi l’affare dove è nata la leggenda di Totò con la famiglia. Io ho avuto il mandato dall’In- po”. Già. Il Milan. Un capitolo da affrontare non si è chiuso”. - Corrado Balo- ter per portarlo in nerazzurro e l’operazione si Schillaci più tardi. Intanto c’è l’Inter, quella che per i telli, fratello e primo manager di concretizzò sulla basa di un prestito con diritto primi tempi dedicava pure due pagine sulla di riscatto”. Adesso, nel 2013, Bastianelli non rivista ufficiale al ragazzo, chiamandolo però Mario. TMW coPERTINA/Mario Balotelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 6

carattere di Super Mario. Che sui titoli è bad boy, che nelle parole di chi l’ha vissuto e lo fa tuttora, è semplicemente un ragazzo di venti- tré anni. “Esuberante”. Ecco. La parola di mister Esposito fa eco con quella pronunciata da tutti gli altri. “E’ un perfezionista estremo, uno che vuole sempre essere protagonista, campo com- preso, e quando non ci riesce si nota una profon- “L’ho visto al Lumezzane e da frustrazione in lui. Poi per il resto non sono l’ho consigliato all’Inter: Ausilio e un moralizzatore: gestisca pure la vita privata Casiraghi chiusero l’affare in pochi foto Alberto Lingria/PhotoViews come meglio crede, ma il ritorno d’immagine ne- giorni”. Patrick Bastianelli, interme- gativo è dato solo all’eccesso di esuberanza”. diario dell’affare Balotelli-Inter. IL LANCIO DELLA MAGLIA – L’esordio arriva a diciassette anni, nel 2008 è già capocan- Barwuah di cognome. Il rimedio? Con la Prima- noniere della Coppa Italia. Balotelli diventa vera, nella distinta, era solo Mario... anche l’interista più giovane a segnare in Eu- ropa, a 18 anni e 85 giorni, contro l’Anortho- PRIMAVERA RIBELLE – “Ha subito messo in sis Famagosta. Il carattere non manca: zittisce mostra le sue grandi qualità - spiega l’allora Cristiano Ronaldo dopo un contrasto di gioco tecnico della Primavera nerazzurra, Vincenzo ed in campo, oltre ai gol, s’accapiglia spes- Esposito -. Ha sempre avuto potenzialità supe- so con gli avversari. Cose di campo, cose di riori alla media, per questo fece sei mesi con gli calcio. Nell’aprile 2009 a Torino è vittima di Allievi di Bernazzani e poi subito in Primavera. cori razzisti da parte dei tifosi della Juventus, Esordì contro ragazzi di due-tre anni più grandi tanto che la FIGC da lì in poi darà la possibi- nel derby col Milan segnando due reti”. Un’Inter lità di sospendere la gara al fischietto qualo- fantastica, quella di Balotelli. Bonucci, Destro, Biabiany e non solo. “Mario è stato due anni con me, ma nel secondo è stato ‘saltuario’, visto che è andato tante volte in prima squadra. Insieme abbiamo vinto tante cose - prosegue Esposito -, perché con lui si vince più facilmente”. Sembra lo slogan di un progetto, di un’idea di calcio, di futuro, di domani. “Mario diventò subito un fenomeno mediatico: al secondo anno, andò in “Mario è diventato subito un prima squadra e siglò due reti in Tim Cup. Poi fenomeno mediatico. Le tv veniva- tornò a Viareggio per la Coppa Carnevale e la vincemmo: accentrava gli interessi della gente no all’albergo della Primavera du- ma anche quello mediatico, tanto che le tv na- rante la Viareggio Cup”. Vincenzo zionali erano addirittura sotto l’albergo per in- Esposito, ex tecnico Primavera Inter

tervistarlo”. E poi un’altra fotografia chiara del foto Federico De Luca TMW coPERTINA/Mario Balotelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 7

ra dovessero ripetersi insulti razzisti da parte quantamila sterline per aver violato il coprifuo- del pubblico. Vince lo Scudetto, si prende un co del club ed esser stato visto all’uscita di un calcione da che lo rincorre per night alle tre di notte. Tra una gita a Scampia tutto il campo ed in tutta quest’apnea d’emo- ed un ingresso nel carcere femminile di Ber- zioni, fatti ed accadimenti, rompe col pubbli- gamo con l’auto (la giustificazione di Balo fu co dell’Inter. Prima ‘grazie’ ad un servizio di “ho trovato il cancello aperto”), c’è anche molto Striscia La Notizia, che lo veste con la maglia altro. C’è quello che non fa notizia, perché Ba- del Milan targata Balotelli. Poi lanciando a lotelli stesso ha preferito così. La beneficenza, terra la maglia dell’Inter, dopo la semifinale le visite in ospedale ai bambini. Poi c’è anche Champions contro il Barcellona, accusando così quel che riempie i titoli, come le mille sterline il pubblico che non lo amava più. al clochard una volta uscito dal casinò, ma se tanto si è parlato della Bentley dal gusto di- LE BALOTELLATE – “Non sono un bad boy”. Lo scutibile, in pochi hanno sottolineato che Super sottolinea e lo ribadisce subito, Mario Balotel- Mario poi l’ha messa all’asta per aiutare chi li. Che passa al Manchester City, ritrovando ha bisogno. Così come la maglia ‘Why Always il primo maestro , dopo l’av- Me?’, un vero e proprio brand per il calciatore, ventura interista con Josè Mourinho. Le balo- il cui ricavato delle vendite (negli store del City tellate, neologismo d’Italia trasferito al volo è ancora presente) è andato in beneficenza. in terra d’Albione, si susseguono. La Audi R8 Da Raffaella Fico in poi, passando dalla figlia parcheggiata dovunque, tanto che i tifosi gli Pia, alle scorribande amorose, sino all’amore cantano “he parks where he wants”. Una con Fanny, tante righe potrebbero esser rove- Bentley completamente dipinta di militare. La sciate qui. Ma tutto è già stato scritto. Troppo, rissa con Jerome Boateng, quella che verrà con forse. “Si rispetti la mia privacy”, ha detto poco Roberto Mancini, il colpo di tacco sotto porta tempo fa Mario o ‘Wario’, crasi tra il nome e contro i Galaxy che farà infuriare in America il ‘war’, guerra, come è stato ribattezzato dagli Mancio. Le freccette ai bambini dell’Academy inglesi su Twitter. Affare fatto, meglio parlare del Manchester City dalla finestra, i ‘giochi’ coi di altri amori. fuochi d’artificio e l’incendio appiccato in casa a Mottram St Andrew la notte prima del derby LA MILANO DEL CUORE – Due istantanee, contro lo United. La maglia ‘Why Always Me?’, che precedono il matrimonio. La prima: “Sogno il cibo lanciato a tavola all’escort che, pare, di vestire la maglia del Milan entro due anni”. E’ andò con Wayne Rooney. E poi ancora: il vi- il 18 gennaio 2011. La vestirà due anni e undi- deo-virale di Balotelli che non riesce ad infilar- ci giorni più tardi. Questioni di cuore, il tifo del si una casacca gialla da allenamento, i soldi in numero nove dell’Italia è a forti tinte rossonere. auto che avrebbe giustificato ai vigili con“sono La seconda: “Balotelli è una mela marcia”. Fir- ricco, faccio quel che voglio”, come hanno scrit- mato, . Che poi si rimangia gli to i tabloid, chiacchiera ancora da verificare. spicchi di parole, dette e non dette, sino alla fu- A proposito di auto: undicimila euro di multe mata rossonera. Mario Balotelli è un giocatore e ventisette rimozioni, hanno accompagnato la del Milan. Il ventinove gennaio 2013, si corona sua vita inglese, compresa una da duecentocin- il sogno di una vita, anche grazie alla figura TMW coPERTINA/Mario Balotelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 8

pesante ed importante del suo agente, Mino maglia dell’Italia. Cecchino infallibile su calcio Raiola. Il rapporto tra i due è stretto, forte: fu di rigore, Time l’ha eletto tra i 100 personaggi lui, il magnate del mercato di Nocera Inferiore, più influenti del 2012. Lui, intanto, sogna un gol a portarlo a Manchester ed a riportarlo poi nella finale del Mondiale.“Solo lì esulterò dav- nell’altra sponda di Milano. Spesso è suo por- vero”, ha detto. Intanto, dal ritorno in Italia, ha tavoce, altre volte suo primo difensore, altre ripreso a sorridere davvero anche sul terreno curatore delle mirabilie calcistiche. Fu Ibrahi- di gioco, a mostrare i muscoli che hanno reso movic a consigliarlo a Raiola. “Qui all’Inter c’è celebre una sua esultanza azzurra. Ha i sogni un ragazzo che con la palla fa quello che vuole”. di un ragazzo qualunque, l’esuberanza di uno Due anni più tardi, Balotelli chiamò Raiola e che ha vissuto un’infanzia complicata, qualche da lì è nato l’idillio. Quello che l’ha portato eccesso di troppo ed un talento straordinario. ad esser tatuato nel cuore e nella passione dei “C’è un po’ di Mario in ognuno di noi”. In fondo, tifosi del Milan, che l’ha portato ad essere star ha un po’ ragione Noel Gallagher. vera su Twitter con il suo account @FinallyMa- rio, che l’ha portato alla ribalta anche con la TMW coPERTINA/Mario Balotelli magazineTUTTOmercatoWEB com® 9

“Sogno di vestire la maglia del Milan entro due anni”. 18 gennaio 2011, Mario Balotelli. La vestirà due anni e undici giorni più tardi. TMW Sera eOdeonTV. con ilCorrieredella 2008, Collabora toMercatoWeb nel aTutcollaboratore - approdare come te localiprimadi lavora intesta- 23 giugno1984, a BergamoNato il di Andrea LOSAPIO ma minutaggio decisamente troppo basso - e il termine minutaggio decisamente troppotermine basso -eil te aveva quasi intenzione di lasciare il club per un quattro stagionisottotono. Le prime tre, dove Lloren- sonodrogatima che -versoli, basso -daalmeno il non sembrano irresistibi in 262 presenze. Numeriche offensivodel reparto dell’Athletic Bilbao, con 85 reti la nazionalespagnola,simbolo perquasiundecennio Ventotto anni, Campione d’Europa e del Mondo con della Juventus èstato, appunto, Llorente Fernando primo colpo il Godot diBeckettianamemoria,che il sembra più questa costantericercadelfuoriclasseche siricordano,le sponde dell’iberico. infatti,in Inpochi punta - siaconLlorente, girando al largoesfruttando ben si integrerebbe sia con Tevez - agendo da prima la rosaConte. diAntonio sarebbe Ci poiJovetic,che più delfunzionalePeluso, bensiintegrerebbe con che è quel terzino sinistro di spinta e di livello europeo, salto dispondaperallenarsiaVinovo.farà il serbo Il stopper lo - sacrifici quali tramite e - formula che con una ventinaesitratta solamentedidecidere digiorni c’è nulladiscontato, sonovicineda oramai maleparti oramai fatta. Vero in tempo di calciomercato non è che quasi, sivalutano lecontropartite madovrebbe essere League. Per ildifensoredelTorino l’accordo c’è già,o LL FERNANDITO ZLATAN? NO, e dialtre sorprese in attesa diOgbonna g O orente èilprimocolpo azine TUTTO mercato WEB

interno, bensìpureper la Champions competitiva non solo per il mercato tus, una squadra intenta a costruire due prossimi obiettiviper la Juven- dell’affare gbonna e Kolarov. Dopo la chiusura com ® Tevez sarebbero questii , - . quasi undecennio delreparto offensivo dell’Athletic Bilbao” “Ventotto anni esimboloper

foto Alterphotos/Image Sport bel biglietto da visita. Altro che Anelka oBendtner.bel biglietto davisita. Altro che dovrebbe arrivare, comunque un macertamente Madrid. Troppo untopplayer, pocoperfarne che da almenotrestagioni,c’erano BarcellonaeReal pazzescadelclubbasco)esullesuetracce,richiesta to l’annoscorsosarebbe costatopiùdi30milioni(la roji- blanco nella filosofia calcistica di Conte. D’altro l’ex can- integrare potrà si come capire da Resta dal prossimo primoluglio, dell’ariete diPamplona. perlapresenzainrosa, anche passato larichiesta aveva proprio losvedese, chiesto mailCdAnonha juventino tecnico il Perché vuoto. a finora, andate, diAntonioContesono lerichieste per questoche èdiveroruolo eproprio puntodiriferimento. Sarà far presupporreilcontrario (195 centimetri) eilsuo conipiedi,nonostante l’altezzapossa di testache Llorenteèmenoforte Zlatan Ibrahimovic, perché eriesconoagiocaremeglio.diintorno Unasorta e propria stella dellasquadra, dove tuttiruotano diLlorente,il ruolo passatodamarginaleavera cambiato tutto, siailmododivedere ilcalcio, sia in tre annate. Poi, l’arrivo di Joaquin Caparros ha Clemente, delcalciospagnolo -oltreaisettegol guru Javier con cui lo chiamava dispregiativo di Fernandito editoriale Carlos Tevez juventus 10

foto Imago/Image Sport TMW editoriale inter magazineTUTTOmercatoWEB com® 11 Un diamante Mauro Icardi allo stato di Gianluigi LONGARI grezzo Dopo una stagione di apprendistato alla Samp per Icardi è il momento di consacrarsi. Sotto la guida di Mazzarri e rifondazione deve essere, che al- meno la si faccia con la qualità che

contraddistingue i progetti vincenti. Sport foto Daniele Buffa/Image Non sappiamo quale sia stato il vir- fondamentale per portare a termine il trasferimento e golettato pronunciato da Massimo soprattutto per portare avanti un processo di crescita S Moratti ai suoi uomini mercato nel che all’ombra dei fuoriclasse blaugrana non può che momento in cui si decise di anticipare la concorren- raggiungere il suo stadio definitivo. za sferrando l’assalto a Mauro Icardi, ma di certo L’occhio lungo di Riccardo Pecini, spinto da quello che il senso deve essere stato molto vicino a quello che diventerà l’entourage italiano del Canito, consente abbiamo sentito poco fa. poi alla Sampdoria di portare a termine uno dei più Nato a Milano il L’impatto con il calcio dei grandi, infatti, non è stato grossi affari della sua storia. L’esordio in A confer- 18 agosto 1986, certo un problema per uno che al destino è sempre ma le stimmate di cui abbiamo parlato in preceden- vive e lavora nella riuscito a dare tranquillamente del tu, attorniato da za: decide il derby e conquista dopo il primo anno sua cittá dal 2010 quell’aura da predestinato sempre presente e ben vi- di apprendistato in serie B, un posto da titolare che per la redazione sibile fin dai suoi esordi. non abbandona sino al termine del campionato. Dieci di Sportitalia e dal 2006 per quella di Da quando a nove anni lascia Rosario per trasferirsi realizzazioni e almeno tre offerte più tardi, è l’Inter Tuttomercatoweb. nelle Canarie, dopo un’infanzia nella città che diede a sottrarre alla concorrenza uno dei diamanti grezzi Esperto di mercato, i natali a Leo Messi e tante partite nel Barrio de Sa- più lucenti del panorama calcistico europeo. I neraz- partecipa quotidia- ratea, per poi far deflagrare tutto il suo talento nelle zurri lo affideranno alle sapienti mani del re dei namente alle tra- giovanili del Vecindario: qualcosa come 348 gol in 6 bomber per , quel Walter Mazzarri smissioni calcistiche Calcio€Mercato e anni di giovanili rendono l’idea del suo impatto con “Oltre 300 gol nel settore che plasmò l’apatico Cavani di Palermo trasfor- Speciale Calciomer- la sua nuova esperienza e soprattutto dei motivi per i giovanile rendono l’idea mandolo nell’incubo delle difese e nel sogno di cato in onda sull’e- quali l’avvoltoio Barcellona lo rastrella nella Macia a tutti i top club d’Europa che conosciamo ora. Con mittente televisiva 15 anni di età. La spinta di quello che diventa qual- delle sue potenzialità” questo genere di premesse, viene da pensare che nazionale cosa in più di un agente per lui, Abian Morano, è lì davanti l’Inter si sia sistemata per un bel po’. foto Daniele Buffa/Image Sport foto Daniele Buffa/Image TMW editoriale milan magazineTUTTOmercatoWEB com® 12 ed El Shaarawy, ricoprendo il suo ruolo preferi- to. La sua crescita è stata esponenziale in que- sti anni, passando dal Ravenna all’Empoli, fino La garanzia all’approdo in Nazionale Under 21 e al Milan. Un ragazzo che si è fatto le ossa prima di salire sul palcoscenico più importante d’Italia. I suoi di chiamarsi anni con la maglia del Ravenna lo hanno for- di Antonio mato tanto e per questo ha sempre ringraziato VITIELLO Atzori che lo portò in prima squadra e gli diede Ricky fiducia nonostante fosse giovanissimo. Ad Empo- li poi ha trovato l’ambiente ideale per miglio- Da sempre tifoso del Milan il rarsi, anche grazie ai consigli di veterani come talento cresciuto nell’Empoli Maccarone e Tavano, gente che ha tantissima

è pronto ad un ruolo da esperienza e ha girato il mondo. Poi la chiamata foto Federico De Luca protagonista alle dipendenze del Milan, un’operazione lampo perché tra i ros- soneri e Saponara è stato amore a prima vista. di mister Allegri Galliani l’ha voluto e ha insistito perché arrivas- uattro anni dopo l’addio di Kakà se da subito. Saponara inizierà la preparazio- un altro Riccardo sta per impos- ne estiva a Milanello e comincerà a conoscere sessarsi della maglia rossonera. l’ambiente Milan, anche se un primo assaggio Saponara sbarca a Milanello con c’è già stato. Durante l’inverno per sottoporsi ad il vento in poppa e il grande en- alcune cure e nel ritiro della nazionale Under21 Q tusiasmo di un ragazzo che fin con Mangia. Il piccolo assaggio ha solo accen- da bambino ha sognato di calcare il prato di tuato la fame di Milan, Riccardo non vede l’ora San Siro. Il suo idolo, nemmeno a dirlo, il celebre di iniziare e il gruppo rossonero di poterlo final- brasiliano ed ex pallone d’oro Riccardo Kakà. mente conoscere dal vivo. Fino ad ora ha vissu- Non solo il nome li accomuna, ma anche il ruolo to dall’esterno, entrando e uscendo velocemen- e alcune movenze palla al piede. Saponara è te dal mondo Milan. Il giorno della firma nella il vero colpo di mercato della società di via Tu- sala dei trofei è stato talmente emozionante che rati che per assicurarselo ha dovuto anticipare Riccardo si è ripromesso di vincerne altri per en- Nato il 6 maggio la concorrenza già nello scorso gennaio e met- trare di diritto nella storia del club più titolato 1986, vive e la- tere le mani sul gioiellino sei mesi prima della al mondo. lo valuterà nel vora a Milano. suo ruolo principale ma non sono esclusi sposta- Direttore edi- fine della stagione. Una comproprietà prima con toriale di Mi- l’Empoli, poi con il Parma, che si trasformerà in menti, d’altronde la disponibilità del giocatore lanNews.it e acquisto definitivo perché il Milan vuole punta- a volersi adattare è massima pur di ritagliarsi redattore di Tut- re tantissimo sul fantasista classe 1991, tanto uno spazio da titolare. L’auspicio della piazza tomercatoweb. da considerarlo già perno fondamentale del milanista è quella di rivedere un altro campione, com. Collabora un altro Ricky da amare e sostenere nelle grandi con Sportitalia, futuro 4-3-1-2 che Massimiliano Allegri adotte- “In Via Turati per INFRONT e Radio rà nel prossimo campionato. Saponara, insieme assicurarselo hanno notti di San Siro. Con la differenza che il Radio. Opinioni- a Boateng, a detta della dirigenza milanista, anticipato tutti di sei mesi” Riccardo italiano è sempre stato tifo- sta su Odeon TV sarebbe il candidato a giocare dietro Balotelli so del Milan ed ora che ha l’occasione e Milan Channel. foto Daniele Mascolo/PhotoViews della vita non vuole farsela scappare. TMW editoriale napoli magazineTUTTOmercatoWEB com® 13 mi non sono finiti. Ben presto arriva alla conclusione che Dries Mertens deve abbandonare il paese se vuole vivere di calcio. Al Gent gioca due stagioni, ma non esordirà mai in Jupiler Il talento Pro League. Riparte dal basso, un anno e le prime pre- senze nel calcio che conta con l’Eendracht Aalst - terza divisione belga - prima di trasferirsi in Olanda. Lo acqui- prima sta l’AGOVV: un anno in prestito e poi a titolo definitivo. di Raimondo E’ la squadra in cui è esploso Klaas Jan Huntelaar, club DE MAGISTRIS tornato in scena nel 2003 e nuovamente scomparso lo di tutto scorso gennaio. Per Mertens finalmente una società che Rapidità, tecnica, dribbling e crede in lui: i tifosi di Apeldoorn lo adottano come be- niamino dell’Sportpark Berg & Bos e lui li ricambia con una classe che va oltre un gli interessi. Ventuno anni e carisma da vendere tanto da fisico tutt’altro che guadagnarsi la fascia di leader. Nella terza stagione imponente. Mertens è pronto diventa il capitano della squadra. Perché combattere fin a conquistare il Napoli da bambino contro i pregiudizi ha anche i suoi vantaggi, ti porta a crescere e maturare prima degli altri. Gioca e a colpi di genio migliora con Nacer Chadli, suo futuro compagno di na- alento e dribbling. Rapidità di gambe zionale, incanta tanto da guadagnarsi al termine della e di pensiero, ma anche personalità e stagione 2008/09 il ‘Gouden Stier’, riconoscimento nato spalle larghe. Leader nello spogliato- proprio quell’anno per i calciatori della Jupiler League. io ancor prima che in campo. Perché E’ lui il miglior giovane della seconda divisione olandese. quando il fisico non ti aiuta devi fare L’occasione che l’AGOVV gli ha concesso è stata sfrutta- T affidamento solo sulla tua classe e di- ta, è tempo di misurarsi con i talenti della Eredivisie. Lo mostrare anche agli altri che nel calcio sono i piedi che acquista l’Utrecht, Mertens si trasferisce nella città che contano e non l’altezza. Assioma che non tutti prendono in ha dato i natali a uno dei calciatori più forti della storia seria considerazione e con cui Dries Mertens - primo ac- del calcio: . La sua carriera procede quisto del Napoli targato Benitez - ha dovuto fare i conti ormai spedita, la crescita è costante. Nella prima stagio- fin da bambino. L’Anderlecht lo accoglie nel suo settore ne agli ordini di Ton du Chatinier guadagna addirittura giovanile per cinque stagioni, ma non crederà mai vera- l’Europa League, nella seconda giocherà con Kevin Stro- mente in lui. “Fisico troppo esile per giocare ad alti livel- otman, centrocampista classe ‘90 con cui nel 2011 si tra- li”, la motivazione con cui viene scaricato. Mertens ha 16 sferisce al Psv Eindhoven. Il resto è storia nota, due anni anni e passa all’AA Gent, saluta anche l’amico d’infanzia al Philips Stadion per una consacrazione che è passata Nato a Napoli il Denis Odoi con cui ha giocato insieme fin dai nove anni, anche per le prestazioni col Belgio, una delle nazionali 10/03/88, colla- fin dai tempi dello Stade Leuven. Vicino casa – in un club più giovani e promettenti del panorama continentale. Il boratore di Tutto- che ormai da più di dieci anni non esiste più – ha mosso biglietto da visita per i tifosi del Napoli è di qualche mercatoweb.com i primi passi da calciatore. Fisico più strutturato quello di mese fa: 4 ottobre 2012, il Psv batte il Napoli 3-0. dal 2008. Esperto Mertens segna il secondo gol con una splendida conclu- di calciomercato Odoi, in lui l’Anderlecht crede di più e se lo tiene stretto “Ha caratteristiche simili a per Radio Incontro ancora per un anno. Un errore clamoroso perché il talen- sione al volo di sinistro. Ma è col destro che l’ala belga e Radio Sportiva, to - quello buono - è Dries Mertens. Proveranno a ripor- quelle di Insigne. Toccherà a dà del tu al pallone. Caratteristiche simili a quelle di collabora con Tutto- tarlo a casa anni dopo, ma sarà troppo tardi. L’esterno Benitez farli coesistere” Insigne, ora dovrà essere bravo Benitez a farli coesi- napoli.net. di Leuven, quindi, lascia l’Anderlecht, ma i suoi proble- stere. A entrambi il talento di certo non manca. TMW editoriale roma magazineTUTTOmercatoWEB com® 14 nelle mani Rudi Garcia Daniele De Rossi di Garcia di Alessandro Il tecnico francese è deciso e CARDUCCI determinato. Serviranno però

un mercato all’altezza e un foto Giuseppe Celeste/Image Sport De Rossi ‘Nazionale’ Le soluzioni sono due: o il giocatore tornerà anche a Roma quel giocatore apprezzato in tutto il mondo oppure diffi- dee chiare, sguardo deciso e per niente cilmente finirà la carriera nella Capitale. L’ambiente non intimorito quello di Rudi Garcia nel gior- lo aiuta perché il centrocampista di Ostia viene oramai no della presentazione ufficiale come vivisezionato in ogni suo movimento. Le aspettative sono nuovo tecnico della Roma. È il quarto tante, la pressione enorme e, in questo modo, è molto più tecnico dell’era americana, dopo Luis facile sbagliare. Certo è che il suo rendimento in campo è I Enrique, Zeman ed Andreazzoli. Si pre- insufficiente: a lui e alla società la scelta di come impostare senta con un campionato francese vinto e una Coppa di il futuro. È giusto andare avanti solo se entrambi sono con- Francia conquistati con il Lille. Predilige un gioco offensivo vinti al 100%. A proposito di Garcia, De Rossi si è lasciato ma più pragmatico rispetto ai suoi predecessori. Schiera il sfuggire che l’allenatore giallorosso gli ricorda Luis Enri- 4-3-3 o il 4-2-3-1, cercando però sempre di dare equi- que. Certamente non si riferiva ai risultati ma alla perso- librio alle proprie formazioni. Ha uno sguardo affabile nalità del tecnico asturiano, adorato da tutta la rosa nono- ma non è assolutamente malleabile. Dovrà essere bravo stante la stagione negativa e alcune decisioni impopolari ad entrare nello spogliatoio in punta di piedi ma contem- ma giuste e quindi accettate da tutti. Lontano da Roma, poraneamente non dovrà farsi vedere debole. Non lo è De Rossi farebbe sicuramente meglio (fa già meglio, basti e l’ha già mostrato in conferenza stampa. Ha risposto a pensare alla Nazionale) ma per la città sarebbe se non tutti in maniera affabile e mai scortese ma, per fare un una sconfitta almeno un grosso rammarico quello di ve- esempio, non ha assecondato le esigenze della stampa dere il giocatore riaffermarsi lontano dalla sua Roma. I di approfondire lo spinoso caso De Rossi (“Devo ancora capitolini sono così pronti ad inseguire un posto in Europa parlare con lui come con tutta la squadra”, ha ripetuto che manca da troppo tempo. Garcia dovrà essere bravo Nato a Roma il 25 più volte), si è fatto rispettare ma non piegare dalla pri- gennaio 1986, a coniugare il bel gioco con una necessaria accortezza di- giornalista pub- ma raffica di domande romane. Inoltre non ha esitato a fensiva. Proprio sul reparto arretrato occorrerà lavorare blicista all’età di correggere in più di un’occasione il suo traduttore. Capisce parecchio e, in tal senso, potrebbe rivelarsi molto impor- vent’anni, inizia a qualcosa di italiano ma vuole impararlo in fretta e non è collaborare con il tante l’acquisto di Benatia. Il difensore marocchino (classe da escludere che già nei prossimi mesi possa interagire ’87, 26 anni), è dotato di un fisico possente ma anche di Corriere Laziale. con la stampa proprio in italiano. Il messaggio che ha vo- Ospite per il cal- “Da risolvere la una discreta velocità. Autore di due gol nella passata sta- ciomercato a Radio luto mandare è chiaro: “Sono in un ambiente nuovo, voglio situazione De Rossi, gione, il centrale dell’Udinese è abituato a giocare in Friuli Sportiva, è collabo- entrarvi in punta dei piedi e studiarlo ma non mi sfugge sul centrodestra in una difesa a tre ma, precedentemente, ratore di Vocegial- niente ed è bene che lo sappiate tutti”. Un altro acquisto in attesa del mercato” in Francia era stato schierato in una difesa a quattro, quel- lorossa.it dal 2010. importante potrebbe essere quello di Daniele De Rossi.

foto Daniele Buffa/Image Sport foto Daniele Buffa/Image la che la Roma di Garcia utilizzerà il prossimo anno. TMW editoriale fiorentina magazineTUTTOmercatoWEB com® 15 MERCATO Daniele Pradè al VIA… A di Tommaso LORETO COSTO ZERO Quattro colpi già ufficiali Eduardo Macia foto Federico De Luca cato viola, di questi tempi, ruota intorno a due nomi e un quinto in arrivo senza che portano dietro di sé cifre ben altre cifre. Almeno praticamente alcun esborso. 30 i milioni richiesti dai viola per cedere Jovetic, poco Pradè-Macia al lavoro più della metà quelli necessari per convincere il Ba- in tutta Europa yern Monaco a liberare quel Mario Gomez che tutta Firenze attende in modo spasmodico. Fantasia e cono- na partenza praticamente gratuita. scenza del mercato, alla base del lavoro di ricerca di Nei primi quattro movimenti ufficiali Macia, abbinate ai contatti e alle relazioni intrecciate del mercato viola è facile scorgere da Pradè, questa la ricetta (per ora vincente) del duo il lavoro chirurgico dell’accoppiata di mercato che ha ulteriormente acceso gli entusiasmi in Pradè-Macia, abile a individuare, e città. Perché le 4000 tessere vendute nella prima set- U successivamente prelevare, giocatori timana di campagna abbonamenti questo dimostrano, a scadenza che potessero abbracciare l’avventura in cioè l’assoluta fiducia che la piazza riversa nei confronti viola alla corte di Vincenzo Montella. Nomi già seguiti dei dirigenti adibiti a fare il mercato. A ben guardare e corteggiati già nella finestra invernale di mercato, o le quattro ufficialità di cui stiamo parlando, poi, c’è di direttamente usciti nelle ultime settimane, ma tutti acco- che complimentarsi. Perché Joaquìn, le cui doti sono ben munati dal basso esborso per il cartellino. E non è un note dai tempi del Betis, è reduce da un’annata positiva caso se dopo Iakovenko, Alonso, Joaquìn e Munùa il al Malaga, e perché sugli stessi Iakovenko, Alonso e Mu- prossimo sulla lista si chiami Ambrosini, perché a quel nua sono in tanti pronti a scommettere sulle buone qualità punto sarebbero addirittura cinque i giocatori arrivati dei giocatori in questione. Comunque la si pensi, perciò, alla Fiorentina con le uniche spese legate agli ingaggi. Nato nel 1976, anche quest’estate Pradè e Macia hanno cominciato la direttore di Firenze- Escluso il caso di Joaquin, del resto, con la Fiorentina propria opera di rafforzamento nel migliore dei modi. viola.it. Collabora- che ha versato circa 2 milioni di euro nelle casse delle E se il prossimo anno l’Europa costringerà la Fiorentina tore del quotidiano “Acciughe” di Malaga, tutti gli altri rinforzi sono arrivati ad affidarsi a una rosa più ampia per affrontare più La Nazione, è una a parametro zero. L’esterno del Bolton Marcos Alonso, impegni, ecco che le ulteriori idee low-cost non mancano. delle voci di punta già vicino a vestire la maglia viola a gennaio ma poi dell’emittente tosca- Detto di Ambrosini sono anche altri i colpi che la dirigen- na Radio Blu di cui rimasto fino a fine stagione in Inghilterra, l’attaccante “Una partenza a costo zero za viola sta preparando, pur restando vigile sul doppio è esperto di calcio- dell’Anderlecht Iakovenko (alla lunga finito ai margini per un mercato destinato a fronte Jovetic-Gomez. Una partenza a costo zero, per- mercato e voce su della rosa proprio per il mancato rinnovo) e il portie- far sognare comunque” ciò, per un mercato destinato a far sognare comunque Firenze per Radio re del Levante Munua sono tutti giocatori in scadenza a occhi aperti una tifoseria di nuovo in coda per ab- Sportiva. e per questo arrivati a costo zero. D’altronde il mer- foto Federico De Luca bonarsi alla nuova stagione (europea) della Fiorentina. TMW editoriale serie b magazineTUTTOmercatoWEB com® 16 IL RINGHIO DI GATTUSO di Gianluca Il Palermo sceglie l’entusiasmo LOSCO di Rino, al debutto in Italia dopo un mese di Sion

Giorgio Perinetti foto Federico De Luca l Palermo ha voluto Gattuso, Gattu- qualche tempo fa Giorgio Perinetti, citando esempi di so ha voluto il Palermo. Soprattutto è giovani tecnici come e Vincenzo Montella. stato Zamparini a spingere per l’ex Quello che potrebbe inizialmente patire è proprio la mediano del Milan, e questo potreb- mancanza di esperienza, perché va bene essere gio- be essere garanzia di un matrimonio vani ma per Gattuso si tratta in effetti della prima I lungo e felice, a patto naturalmente panchina, se si esclude il mese alla guida del Sion. che arrivino i risultati. Un legame cominciato da tem- Forse in molti si aspettavano e si attendevano un tec- po, un parto però difficoltoso per arrivare all’ufficiali- nico più navigato, che con il proprio bagaglio potesse tà, a causa soprattutto degli intoppi burocratici legati dare anche un’immagine diversa al Palermo. Qualcu- al trasferimento del tecnico dal Sion. no che conoscesse già bene la categoria, con anni alle Dunque due caratteri forti e battaglieri per guidare il spalle di lotte, sembrava una scelta più sensata. Ep- Palermo verso la risalita in . Un’idea nata già pure la storia recente del campionato di Serie B parla sul finire di maggio, prima come semplice suggestio- chiaro: non sempre l’esperienza è stata sinonimo di ne e poi sempre più concreta. Le smentite iniziali sono risultati. Già quest’anno in Serie A sono approdati Di servite forse solo a rafforzare ciò che ormai sembrava Francesco e Nicola, due non proprio veterani. Bisoli, Nato a Firenze certo; alla fine tutti felici. Il temperamento e la grinta di alla guida del Cesena nel 2010, era alla prima espe- il 16 novembre “Ringhio” sono un marchio di fabbrica indelebile, e in rienza in Serie B dopo aver ottenuto la promozione 1982, inizia a la- un campionato dove la condizione psicologica (dovuta dalla Lega Pro l’anno prima. Iachini, già promosso vorare nel mondo soprattutto alla lunghezza del torneo) conta moltissimo tre volte, aveva 44 anni quando portò il Chievo in A, del giornalismo calcando i campi sicuramente questo qualche beneficio lo porterà. Se da mentre Conte a Bari era alla sua seconda esperienza del calcio giova- giocatore per Gattuso il Pallone d’Oro era “recupera- in B dopo quella terminata anzitempo con l’Arezzo. nile per Calciopiù. re più palloni possibili”, adesso da allenatore rosanero Ecco quindi che la scelta di Gattuso pare essere asso- Successivamente si sarà sicuramente quello di riportare la squadra in Se- lutamente lineare, forse quasi la più logica; anche se affaccia al mon- rie A allo stesso modo: fermando gli avversari. Lo farà i risultati si attendono subito da un tecnico che col Pa- do del web con FirenzeViola.it e attraverso i suoi uomini, passando loro il suo credo e la lermo approda per la prima volta alla palestra della CalcioNews24. sua tempra. L’entusiasmo di Rino ha contagiato tutti, l’e- guida tecnica. Rino dovrà bruciare le tappe, fare in com prima di ap- nergia e la voglia di spaccare il mondo sono stati il bi- “In Serie B non sempre modo che il suo temperamento oscuri l’inesperienza, prodare nel 2010 glietto da visita di quello che arriva nel campionato ca- l’esperienza è stata anche perché con Zamparini un unico errore potrebbe alla redazione di detto italiano di fatto da debuttante. “Il mercato degli essere l’ultimo. Questa la situazione ai nastri di par- Tuttomercatoweb. sinonimo di risultati” allenatori sta andando in controtendenza” ha dichiarato tenza; il campo, come sempre, sarà l’ultimo a parlare.

com. foto Daniele Mascolo/PhotoViews TMW editoriale estero magazineTUTTOmercatoWEB com® 17 ha creduto Fernando Roig, presidente del Villarreal, Manuel Pellegrini che consegnò a Pellegrini le chiavi del Sottomarino Giallo con un contratto da duecentocinquantamila INGEGNER euro stagionali. Un accordo non di platino, risultati però stellari con i vari Riquelme, Forlan e Cazorla a disposizione: una Coppa Intertoto e, soprattutto, un CITY secondo posto nella Liga e la semifinale Champions di Marco Alla scoperta di Manuel nel 2006. L’ingegnere è pronto per il salto in una CONTERIO grande: il 1° giugno 2009, diventa il nuovo allena- Pellegrini, il cileno che tore del Real Madrid, primo tecnico del nuovo corso raccoglie l’eredità di dell’era Florentino Perez. Secondo nella Liga con 96 Roberto Mancini E che punti conquistati, l’avventura si conclude a Maggio vuole riportare il Manchester dopo che nella stessa annata esce agli ottavi Cham- City sul tetto d’Inghilterra. Malaga hanno dedicato una piazza all’ingegner Manuel Luis Pellegrini Ripamonti. Nei pressi della Rosale- da, la città che ha portato nell’Eu- ropa che conta a suon di risultati e A miracoli. Quella che, poco prima, gli ha conferito anche la cittadinanza onoraria con tanto di medaglia ricordo. Gli allori non arrivano a caso. Pellegrini, origini italiane con il nonno della Ba- silicata, di Picerno, è un self made man, uno che si è costruito una carriera d’oro da solo, con sudore e pions e vola fuori dalla Coppa del Re contro il piccolo fatica. Uno che ha smesso di giocare a calcio “quan- e modesto Alcorcon. Parentesi stonata in una carriera do un diciassettenne lo sovrastò di testa. Era Ivan luminosa che riparte nel novembre 2010 a Malaga. Zamorano”. Uno che è laureato in ingegneria civile Dagli sceicchi senza portafoglio dove, comunque, Nato a Firenze il e che, in patria, ha una ditta edile di costruzioni. La arriva in Champions per due volte di fila ed anche 5 maggio 1985, prima panchina è quella dell’Universidad de Chile, ai quarti di finale dell’ultima competizione, uscendo collabora con Tut- contro il Borussia Dortmund in modo rocambolesco e tomercatoweb.com nel 1988, la squadra dove aveva militato da onesto dal 2011. Inizia mestierante del rettangolo di gioco come difensore con una squadra, peraltro, di livello inferiore sulla con Firenzeviola. per tredici lunghi anni. In patria guida anche il Pa- carta rispetto ad ogni concorrente. Pellegrini in pas- it, per poi colla- lestino e l’O’Higgins, nel 1994 passa all’Universidad sato ha detto no alla Roma, ha scartato l’ipotesi Na- borare con Radio Catolica con cui vince una coppa nazionale. La prima poli ed ha sposato la causa Manchester City. Quello Blu, Lady Radio e degli sceicchi con le tasche fiorenti di milioni e con la La Nazione. Ora all’estero è in Ecuador, dove vince al primo colpo il firma de Il Mes- titolo con l’LDU Quito, in seguito vince due campiona- “In Europa, è stato il rosa ricca di campioni che sono e che saranno. “Devo saggero e Leggo, ti in Argentina tra San Lorenzo e River Plate. In Suda- Villarreal il primo club a vincere il titolo e sono sicuro di potercela fare”, ha è stato speaker e merica viveva uno splendido momento ma in Europa credere nelle sue capacità” nicchiato nella conferenza stampa di presentazione. conduttore per Ra- Viaggia a testa alta, l’ingegnere cileno. Per costruire dio Sportiva. l’eco delle sue gesta non era ancora arrivato. In lui foto Alterphotos/Image Sport - 2 foto le fondamenta del suo nuovo miracolo. i Re del mercato / Silvio Pagliari TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 18 Silvio Pagliari Una famiglia nel pallone Quattro fratelli. Due allenatori, un ex preparatore atletico e un procuratore: Silvio Pagliari. Una famiglia legata a doppio filo al mondo del calcio raccontata dalla voce di colui che vive l’ambiente dai corridoi del calciomercato di Cristina Guerri - foto Daniele Mascolo/PhotoViews

a famiglia Pagliari ha fat- to del calcio la propria vita. Quattro fratelli: Dino, Gio- vanni, Silvio e Ivo. Una sorel- la, Manuela. Due allenatori, L un agente, un ex preparatore atletico, mentre Manuela, tiene la contabilità nella agenzia di Silvio, la Player Management. Una scelta, quella di affrontare la carriera di procuratore che si stacca in qualche maniera dalla canonica visione del calcio. “Qualsiasi fosse la nostra scelta di vita i nostri genitori non ci hanno mai ostacolato nel nostro percorso”. i Re del mercato / Silvio Pagliari TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 19

Il suo primo approccio nel mondo del calcio Quindi ha preferito la scrivania alla panchina. vanile, poi sono diventato direttore sportivo. “Avevamo un amico comune fuori dal calcio, ci quando risale? “Mai pensato di fare l’allenatore. Ho cominciato Nel ‘95-’96 abbiamo vinto il campionato con siamo conosciuti e dopo poco tempo mi ha chia- “Andavo allo stadio a vedere mio fratello Dino. a fare l’osservatore per la Fidelis Andria sotto la Colantuono capitano. Poi le varie esperienza mato. Devo dire che è stata una bella esperienza Ha giocato prima in nella Maceratese, guida di Angelozzi. Questo per un paio d’anni, formative con Ancona in Serie B, la vittoria del formativa. Con Marotta ho avuto l’opportunità club della nostra città, poi passò alla Fiorentina. fino a quando non è arrivata l’opportunità di campionato di C2 con il Taranto e la C1 con crescere, di imparare da chi ne sapeva certa- Ho anche provato a giocare, ma io e Ivo era- tornare a casa”. l’Avellino”. mente più di me. Da lui ho capito che la pazienza vamo meno bravi degli altri nostri fratelli. Ho è una buona virtù. In due anni non gli ho mai giocato fino ai 25 anni, poi ho capito che era Alla Maceratese, dunque. Poi l’approdo alla Sampdoria con Marotta. visto perdere la calma”. meglio smettere per fare qualcos’altro”. “Ho fatto prima il responsabile del settore gio- Come vi siete conosciuti? I rapporti sono rimasti buoni con il passare i Re del mercato / Silvio Pagliari TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 20

del tempo? tonelli e Danilo Caravello. “C’è sempre grande stima e rispetto, ci man- “Sì, una volta terminato il mio percorso con cherebbe altro, ma è chiaro che uno deve la Sampdoria andai a lavorare con loro. Poi guardare ai propri interessi”. quando Stefano ci lasciò per intraprendere il ruolo di direttore sportivo (Ci siamo dati il Vedi la situazione di Gabbiadini? cambio, in pratica), io e Danilo decidemmo di “Ecco, appunto”. prendere strade diverse”.

Il settore giovanile della Samp che poi ha Torniamo alla famiglia. Dino è sicuramente il sfornato buoni giocatori. fratello più famoso. Anche per la capigliatura. “Qualcheduno l’ho portato. Da Marilungo a “Non fatevi ingannare da Dino e dal suo look. Diakité (prelevato direttamente a Parigi, ndr), E’ un buono, forse anche troppo. Tra noi fra- da Cacciatore a Soddimo. Per 5/11 la squa- telli Giovanni è sicuramente il più scherzoso e dra che ha vinto il Tricolore con Pea faceva simpatico, mentre io, Dino, Ivo e mia sorella parte del mio settore giovanile”. Manuela siamo più riservati”.

Qualche rimpianto? Da uomo di calcio un giudizio sui suoi fra- “Si, si chiama Alessandro Romeo. Si infortunò telli allenatori Dino (tecnico del Pisa) e Gio- al crociato svariate volte quando giocava con vanni (tecnico dell’Aquila) ce lo deve dare. la Primavera. Aveva un bel carattere, sareb- “Difficile dare un giudizio sui fratelli come tec- be diventato un buon calciatore. Davvero un nici. Sicuramente posso dire che lavorano molto grande rammarico”. bene sul campo e che avrebbero meritato una carriera diversa in categorie superiori”. Poi il desiderio di cambiare mestiere, restan- do sempre nel mondo del calcio. Ivo, invece, ha scelto un’altra strada... “Dopo 12 anni avevo capito di voler dare una “Per quindici anni ha fatto il preparatore atleti- svolta alla mia vita e alla mia carriera. Volevo co, ma adesso ha deciso di affrontare la carrie- creare qualcosa di mio, lavorare cercando di ra di professore di educazione fisica”. creare un progetto. E così è stato”. Si prende cura anche delle situazioni dei fra- Quali difficoltà ha trovato all’inizio di questa telli allenatori? nuova esperienza? “I fratelli sono maturi per gestirsi in maniera “Ovviamente sapevo che i risultati non sa- autonoma”. rebbero arrivati subito, ma con il tempo. Il nostro è un lavoro dove serve pazienza e Tra i suoi assistiti scoviamo nomi come umiltà. I primi giocatori li andavo a scovare quelli di Donati, appena passato al Bayer nei campetti di periferia”. Leverkusen, Di Cesare, Frison, Giorgi e tanti altri. Gabbiadini e Marilungo, in quanto at- Iniziò la sua nuova esperienza con due volti taccanti, sono però quelli che forse le hanno conosciuti nel mondo del calcio: Stefano An- regalato maggiori soddisfazioni. i Re del mercato / Silvio Pagliari TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 21

“Manolo mi fu segnalato e quando andai a Guido è cresciuto in fretta, ha perso la mamma vederlo rimasi subito attratto da questo ra- da piccolo. Da ragazzino era già consapevole gazzo mancino che giocava del Montichiari. della sua forza. Ha un carattere straordinario, E’ un ragazzo eccezionale, sono sicuro che che lo aiuterà a recuperare dall’infortunio”. farà grandi cose”. Tra le sue scoperte c’è anche Cristian Bucchi. Chi è più forte: lui o sua sorella? “Cristian lo scoprii durante una partita di Eccel- “La prima volta che entrai a casa Gabbiadini lenza. Mi ricordo ancora bene quella giornata: feci una brutta figura perché notai una bella si giocava una gara di recupero di mercoledì; stanza piena di trofei, e ovviamente pensai che fece una doppietta di testa, aveva un fiuto del fossero di Manolo. Erano invece di Melania. E’ gol eccezionale. Dicevano tutti che più della Se- fortissima, segna spesso. Di viso si somigliano rie C non avrebbe mai fatto, io ho sempre pen- molto, in campo sono diversi. Lei poi è destra”. sato che se uno vede la porta non ha categorie. Al Perugia costò 120 milioni di lire”. Marilungo? “Aveva 13 anni e mezzo quando lo scovai e lo Capitolo giovani, una tematica a lei cara: in portai alla Samp. Mi colpì subito per le sue qua- Italia si fa sempre più fatica a farli sbocciare. lità, marchigiano come me. Quando comincia a “Parto con un altro concetto, quello del lavoro “Ho smesso di giocare a 25 anni ma non fare il procuratore lo presi sotto la mia gestione; sui giovani. La mia agenzia vanta 11 ragazzi con il padre era nato un rapporto davvero forte. nelle varie Nazionali. Questo è un segnale evi- ho mai pensato di fare l’allenatore”

dente del lavoro che viene fatto. Sono il primo a “Riccardo e Andrea non seguono molto il calcio puntare sui giovani talenti italiani, chiaro che poi e in questo senso hanno preso da mia moglie devo soddisfare le loro richieste”. Barbara, che fortunatamente non tocca spesso l’argomento pallone. Gli auguro di fare un lavo- Giulio Donati, per esempio, dopo l’ottimo ro che gli piaccia. L’importante è portare avanti Europeo con l’Under 21 ha scelto il Bayer Le- le proprie cose con la perseveranza, una dote verkusen. L’Inter non ci ha creduto? che riscontro pochissimo in giro”. “L’Inter non ci ha creduto, ma in compenso ap- prezziamo il fatto che non abbia ostacolato le scelte del ragazzo. La tendenza sta cambian- do, il nostro è diventato un paese esterofilo. Questa nuova generazione di 20enni sente il bisogno di andarsene via per giocare fuori dall’Italia. E noi agenti dobbiamo rispettare la loro volontà, ovvero quella di dare ai nostri ragazzi l’opportunità di crescere”. “Gabbiadini? Un ragazzo eccezionale. Vista la tradizione della famiglia Pagliari cosa si aspetta dai suoi figli? Marilungo? Ha un grande carattere” i Re del mercato / Silvio Pagliari TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 22 “Da dirigente a procuratore? Dopo 12 anni di professione volevo creare qualcosa di mio” foto Image Sport i giganti del calcio / Daniele Carnasciali TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 23 Daniele Carnasciali La Classe operaia va in paradiso Ha vinto con la Fiorentina, ha giocato con Batistuta e Baggio. Daniele Carnasciali racconta la sua carriera nel grande calcio di Luca Bargellini - foto Federico De Luca

uando in carriera un calcia- tore professionista riesce a conquistare una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e ad entrare nella storia di un club Q blasonato del livello della Fio- rentina come elemento di una delle formazioni più forti della storia della società gigliata spes- so l’appagamento è il sentimento che identifi- ca meglio il percorso di questo giocatore. Tale descrizione non sembra però ricalcare per niente il ritratto di Daniele Carnasciali. i giganti del calcio / Daniele Carnasciali TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 24

Toscano, cresciuto nel vivaio dell’Atalanta e consacrato con la Fiorentina targata Cecchi Gori dove i leader erano campioni del ca- libro di Gabriel Omar Batistuta, Manuel Rui Costa e Francesco Toldo.

Carnasciali, iniziamo dalla fine. Come definirebbe la sua carriera? “Dico che, ad alti livelli, poteva iniziare pri- ma. Non penso che i cinque anni trascorsi in Serie C siano stati buttati via, ma quella pote- va sicuramente essere una parentesi più breve. Almeno mi sono serviti per fare esperienza”.

Cosa non è andato agli inizi? “A 17 anni giocavo con la Primavera dell’A- talanta e forse in quell’annata ho reso meno rispetto a quanto potevo. Per questo motivo nelle due stagioni successive sono approdato prima al Mantova, dove ho vinto il campiona- to di C2, e poi allo Spezia in C1. Sono stati questi gli anni in cui avrei dovuto fare il salto di qualità. Detto questo, nella mia avventura con l’Ospitaletto ho avuto la fortuna d’incon- trare una grande persona come Gino Corioni. A quei tempi era il presidente della squadra e devo a lui il prosieguo della mia carriera”.

Si spieghi meglio. “Dopo la seconda stagione ad Ospitaletto la squadra retrocedette dalla C2 e io non avevo voglia di tornare a giocare per una squadra che giocava in Interregionale a quasi 400 chilometri da casa mia. Per questo motivo, quando l’allora ds del club, Tiberio Caval- leri, mi contattò ero titubante nell’accettare la nuova offerta della squadra seppur tutti si dicevano convinti del ripescaggio in C2. Era troppo forte la tentazione di cercarmi una squadra vicino casa mia, in Toscana, oppure i giganti del calcio / Daniele Carnasciali TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 25

“Batistuta un campione che si è costruito giorno dopo giorno. Baggio? Il più grande”

di smettere. A quel punto si fece vivo il pre- rioni aveva comprato le Rondinelle. Fu Ca- sidente Corioni che disse di volermi a tutti i valleri, che nel frattempo era passato dal costi in squadra. Così, alla fine, accettai e ruolo di direttore sportivo a quello di procu- tornare a giocare ad Ospitaletto. Tutto gra- ratore, ad avvisarmi. E’ stata una sorpresa”. zie a lui”. Come ricorda le due stagioni a Brescia? Un binomio, quello fra lei e il presidente “Il primo campionato ci salvammo all’ultima Corioni, che da quel momento non le por- giornata, mentre nel secondo arrivò alla gui- tò altro che bene. da della squadra Mircea Lucescu. Un grande “Esatto. La stagione successiva agli ordini di allenatore. Uno di quelli che in Italia abbia- Claudio Onofri facemmo una buona stagione mo capito poco. Era un vero innovatore: che tanto che verso aprile il presidente mi chiamò io sappia ad inizio anni ‘90 nessuno tranne per dirmi che nel campionato 1990/1991 mi lui faceva rivedere le partite per analizzare avrebbe portato al Bologna, l’altra squadra gli errori commessi. Sul piano tattico, poi, ha di cui era presidente. Così io me ne andai sempre amato il calcio spettacolare. Il suo al mare convinto che avrei vestito la maglia più che un 4-4-2 era un 4-2-4 dove anche rossoblù e invece…” i terzini erano chiamati a partecipare all’a- zione offensiva. Grazie a Lucescu credo di E invece...? aver fatto la mia miglior stagione a livello “Passai al Brescia perché nel frattempo Co- personale”. i giganti del calcio / Daniele Carnasciali TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 26

“E’ merito di Corioni se sono diventato un calciatore professionista” Un rendimento che le è valso la chiamata Il più classico dei retroscena di mercato. della Fiorentina. Mai avuto rimpianti? “Anche in questo caso sono stato avvisato dal “Sinceramente no. Anche perché la Fiorentina mio procuratore che la società viola era interes- di cui stiamo parlando era quella di Mario sata ad acquistarmi e a chiudere in tempi brevi Cecchi Gori e probabilmente era una realtà l’operazione. Così, infatti, è stato con la mia più solida di quella nerazurra. E dico questo firma che arrivò senza intoppi su un contratto da simpatizzante dell’Inter fin da bambino”. quadriennale. Il giorno dopo, però, mi arrivò una chiamata che non mi sarei mai aspettato”. Una scelta, dunque, positiva, anche se la prima stagione in viola terminò con Da parte di chi? una clamorosa retrocessione dopo che la “Di Ernesto Pellegrini, presidente dell’Inter. squadra allenata da aveva Voleva sapere quando sarei potuto andare a toccato anche il terzo posto in classifica. Milano per firmare il mio nuovo contratto”. “La fine ebbe inizio con l’esonero di Radice. Al suo posto venne chiamato Agroppi e con Una bella sorpresa. lui alcuni giocatori non resero più come pri- “Capisco subito che il presidente Corioni ma; mi riferisco ad elementi del calibro di aveva portato avanti due trattative parallele Stefan Effenberg e Brian Laudrup, coloro che per poi chiudere quella più vantaggiosa a li- tiravano il gruppo. Persi loro, il resto della vello economico”. squadra non seppe più reagire”. i giganti del calcio / Daniele Carnasciali TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 27

Sull’esonero di Radice da parte di Vittorio Cecchi Gori se ne sono dette e lette moltis- sime. Qual è la sua versione? “Io so quello che ho visto. Era la prima par- tita del 1993 e giocavamo contro l’Atalanta al Franchi. Per tutta la partita dominammo il campo creando una miriade di occasioni. Loro vennero su una volta sola con Perrone e andarono in gol portandosi a casa l’intera posta. Rientrati negli spogliatoi entro Cecchi Gori che si rivolse verso Radice dicendogli: “Ti mando via”. Questo è quello che è suc- cesso nello spogliatoio. In questi anni ho letto di schiaffi e tanto altro, ma su questo non voglio dire niente perché non ero presente”.

Il nuovo corso parte all’insegna di un al- tro tecnico importante nella sua carriera. Ovvero . “Stiamo parlando di un grande allenatore e la sua carriera ne è la riprova. Con Ranie- ri in panchina mi sono tolto, assieme a tutta Firenze e a tutta la Fiorentina, delle grandi soddisfazioni. La Coppa Italia vinta in fina- le sull’Atalanta e la Supercoppa conquistata sul prato di San Siro contro il Milan, come prima vincente della coppa nazionale ad as- sicurarsele, sono traguardi importantissimi. C’è però una cosa che non perdonerò mai a Ranieri…”

Cosa? “Di avermi tenuto in panchina nel match di Barcellona in Coppa delle Coppe. In quella stagione giocai praticamente sempre tranne quella partita, contro una delle formazioni più forti della storia. Giocai anche il ritorno quando perdemmo per 2-0, ma al Camp Nou no. In quell’occasione l’avrei veramente ‘am- mazzato’ (ride, ndr)”. i giganti del calcio / Daniele Carnasciali TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 28

serie di esercizi, prima e dopo il normale allenamento, per rendere al meglio. Se non fosse stato un professionista avrebbe potu- to tranquillamente evitare certe accortezze che, invece, lo hanno reso il campione che tutti conosciamo”.

Dai campioni ai presidenti. Lei in carrie- ra ha avuto a che fare prima con Gino Corioni, poi con Vittorio Cecchi Gori e a Venezia anche con Maurizio Zamparini. Tre caratteri forti. “Con ognuno di loro ho avuto splendi- di rapporti. Che debbo a Corioni la mia carriera da professionista l’ho già ricor- Facile ricollegare quella notte magica al dato, mentre su Vittorio Cecchi Gori dico nome di Gabriel Omar Batistuta. che la sua sfortuna è stata quella di essere “La prima volta che lo vidi allenarsi fran- una persona troppo buona attorniata da camente non mi fece un grande effetto. E’ elementi non all’altezza. Zamparini? Nel stata la sua forza di volontà che lo ha reso primo anno a Venezia io, assieme ad altri il campione che tutti abbiamo imparato ad compagni, riuscimmo a convincerlo a non apprezzare e uno dei centravanti più forti esonerare Novellino nonostante un girone della storia. Dopo ogni allenamento si fer- d’andata non positivo. Alla fine avemmo mava a calciare in porta per continuare a ragione noi e la squadra si salvò”. Non migliorarsi, sempre. Batistuta è un giocatore male anche solo averci provato. che si è costruito con il tempo grazie alla voglia di diventare il numero uno”.

Lasciata Firenze lei ha incontrato un al- tro numero uno: . “Ecco, come lui non diventi neanche se ti allenti tre ore al giorno per tutta la vita… (ride, ndr). A parte le battute, Roberto Baggio era un vero fuoriclasse. Oltre ad essere un bravissimo ragazzo, poi, era an- che un vero professionista. Spesso ho senti- to dire che era un giocatore che non aveva voglia di allenarsi e invece posso dire che aveva un preparatore personale che lo se- guiva per i suoi problemi alle ginocchia e per tre volte la settimana faceva tutta una intervista di Luca Bargellini i giganti del calcio / Daniele Carnasciali TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 29

“Devo molto a Ranieri ma non lo perdonerò mai per avermi tenuto in panchina al Camp Nou” SARANNO CAMPIONI / Filippo Lora TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 30 Filippo Lora E’ Lora giusta! Nato calcisticamente con la maglia del Vicenza Filippo Lora dopo sei stagioni con il Milan è pronto per il salto nel grande calcio. L’ultimo capitano della Primavera rossonera si racconta per la prima volta da calciatore professionista. di Antonio Vitiello - foto per gentile concessione di Filippo Lora ei anni di Milan non si di- menticano facilmente. La formazione calcistica al fianco dei grandi cam- S pioni rossoneri ti resta per tutta la vita. Filippo Lora, centro- campista classe 93’ della Primavera, capitano per alcuni tratti della passata stagione, lascerà i rossoneri per pro- vare la prima avventura nel calcio dei SARANNO CAMPIONI / Filippo Lora TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 31

grandi. Ma il ricordo del mondo Milan le perché i compagni e la mia tutor rimarrà sempre intatto, con la speranza mi hanno aiutato molto. Poi è molto e il sogno di tornarci tra qualche anno. meglio trasferirsi in una grande cit- tà che una piccola città come Vicen- Com’è nato il tuo feeling con il za. Nei primi anni non sono uscito gioco del calcio? parecchio, ma ero in collegio con i “Me lo ricordo molto bene perché mio compagni del Milan, poi man mano padre allenava e io andavo al campo con che sono cresciuto ho iniziato a co- lui. Avevo 5 anni e insieme alla sua squa- noscere meglio la città”. dra ho cominciato a dare i primi calci. Poi sono passato nella scuola calcio dei baby E’ vero che il Milan è una grande iniziando tutta la trafila nel Vicenza”. famiglia? “Si, sembra una frase fatta, ma è Hai praticato anche altri sport? quello che rispecchia meglio la real- “No, mai fatto altro. Solo calcio”. tà. Mi sembra una grande famiglia quando sei con i compagni, con lo Come è nata la storia d’amore staff di lavoro, con tutti coloro che con il Milan? ho avuto a che fare mi sono sempre “Avevo 13 anni e dopo aver fatto due trovato bene, magari anche per il mio stagioni nel Vicenza bisognava firma- carattere, però è verissimo che il Mi- re il cartellino per 4 anni per una squa- lan è una grande famiglia”. dra. Sapevo di avere qualche propo- sta, più di una, e volevo giocarmela Quali sono le tue abitudini? Ci descri- bene. Ho provato al Milan nei giova- vi una tipica giornata di Filippo Lora? nissimi Nazionali, ai tempi c’era Era- “Mi alzavo al mattino presto per an- nio, il provino andò bene e mi presero, dare a scuola, quest’anno non l’ho io poi accettai volentieri di firmare”. fatto perché ero al primo anno di uni- versità e non c’era l’obbligo di fre- Come è stato il trasferimento in una quenza. Finivo prima perché avevo gli grande città come Milano? allenamenti, di corsa tornavo a casa “Il primo mese lasciare la famiglia per mangiare e poi andavo al campo, e tutto è stato particolare, poi in- la sera verso le 20 quando non dove- vece l’ambientamento è stato faci- vo studiare, mi dividevo tra amici e SARANNO CAMPIONI / Filippo Lora TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 32

molto taglienti e svelavano i segreti del giocatore. Lui è andato in paranoia e lo scherzo è riuscito benissimo anche perché chiamò subito il padre che ov- viamente era d’accordo con noi. Di- ciamo che in trasferta quando il tempo non passava sapevamo come divertirci. A me queste cose piacciono un sacco”. “Grazie ai miei compagni l’adattamento alla città di Che effetto fa essere il capitano della Milano non è stato difficile” Primavera del Milan? “E’ un grande orgoglio. La fascia altro. Però non ho grandi hobby”. quest’anno l’ha tenuta principalmente Ganz però mi hanno sempre fatto sen- Invece il discorso è diverse quando tire un capitano. Il primo anno che ero parliamo delle trasferte, in quel caso al Milan vedevo le partite della Pri- si va fuori dalla routine… mavera e pensavo che da grande mi “Le trasferte con la squadra mi sono sarebbe piaciuto tanto fare il capita- sempre piaciute un sacco. Ero sempre no, quindi ho lavorato bene per diven- in camera con Ganz, mi ricordo an- tarlo. Quest’anno è stato un bell’orgo- che che mi sono sbizzarrito in un paio glio, però, è anche una responsabilità di scherzi. Nello spogliatoio mi sono sempre divertito con queste cose. Mi ricordo una volta facemmo uno scher- zo a Ganz e Lucarini”.

Ora tocca raccontarlo… “Quello a Ganz è stato bellissimo. Ci mettemmo d’accordo con lo staff e con i suoi genitori, eravamo a Lecce a fare “Adoro le trasferte. Sono un torneo, in collaborazione con Comi l’occasione perfetta per organizzammo una finta intervista da fare scherzi” un giornale, però le domande erano SARANNO CAMPIONI / Filippo Lora TMW “Il Milan è davvero una grande famiglia” magazineTUTTOmercatoWEB com® 33

perché in campo e fuori devi dare sem- “A me piace Vasco. Sono stato anche pre l’esempio. Poi non è una squadra a al suo concerto con qualche amico. Poi casa, sei capitano del Milan, bisogna vario un po’”. curare tutti gli aspetti”. Se dovessi immaginare una partita Hai mai pensato che ci sono tanti storica del Milan, in quale vorresti ragazzi che vorrebbero indossare la aver preso parte? maglia rossonera mentre tu l’hai vis- “La semifinale di Champions League suta per ben sei anni? in casa con il Manchester. Una di “Sono un privilegiato, ma è tutto di gua- quelle gare che ancora oggi ti fa dagnato. L’ho indossata per sei anni per- venire la pelle d’oca”. ché è stato un mio merito, ma ci vuole anche fortuna perché il Milan mi ha visto L’obiettivo è tornare al Milan dopo un e mi ha voluto. Ci penso tanto, è uno sti- periodo in prestito, secondo te sarà molo in più per andare avanti e giocare una cosa semplice? più partite possibili con questa maglia. Mi “Dico sempre che dal Milan si fa pre- sento privilegiato ma è stato un obiettivo sto ad andare via ma tornarci è dura. che ho portato a termine io, quella di in- Ovviamente sarà un obiettivo nella dossarla più tempo possibile”. mia vita, ma non sarà cosa facile, bi- sogna sudarselo. Sinceramente non so Chi è il tuo idolo calcistico? se in futuro avrò le caratteristiche, le “Sai che non ho un vero e proprio qualità e i meriti per tornare al Mi- idolo calcistico... Mi baso tanto sulle lan, in ogni caso so che ce la metterò caratteristiche di un Vidal, di un Gat- tutta, poi dove arriverò farò in modo tuso o Ambrosini”. che sia il mio punto d’arrivo migliore che potessi raggiungere”. A proposito di questi ultimi due, un vero peccato che abbiano lasciato il La cosa sicura è che porterai con te Milan… tanti ricordi… “Chiaro, a vederli giocare si impara- “Un ricordo fantastico, ancora adesso va molto”. ho un po’ di malinconia a pensare di do- ver lasciare il Milan. Però è normale, il Che musica ti piace ascoltare? Milan lo porterò sempre dentro di me”. SARANNO CAMPIONI / Filippo Lora TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 34

“Tornare in rossonero? Non sarà facile, ma ci proverò” l’altra metà di / Mauro Zarate TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 35 L’amore Natalie Weber con Mauro Zarate ai tempi di Barbara CARERE della rete Conosciuti tramite i social network l’attaccante della Lazio e la sua Natalia hanno trasformato il loro amore in realtà. Barbara Carere nata a Napoli il 27 fondare nel calcio non è una cosa Aprile 1974, Gior- semplice. Lo stesso vale in amore. Per nalista e Speaker Radiofonico, nel conquistare sua moglie Natalie We- Cosa ti piace in particolare di Mauro? 2001 inizia la sua ber l’attaccante della Lazio Mauro “E’ un ragazzo umile, dolce, divertente e in più è anche carriera come gior- Zarate ha dovuto sudare le prover- bello! Bello dentro e fuori” nalista sportiva per S biali sette camice ed è la stessa attri- Cronache di Napoli, ce e modella argentina a rivelarcelo: “Mauro ha visto E, invece, il suo peggior difetto? Napoli+ e il Gior- nale di Caserta. Nel delle mie foto in rete e ha cercato subito di contattarmi. “A dire il vero non ha nessun difetto anche se posso dire 2002 fino al 2008 Io però non ho mai risposto perché non lo conoscevo e che mi piacerebbe che ascoltasse di più i miei consigli. co-conduce un pro- non seguendo il calcio il suo nome non mi diceva nulla. Forse è un po’ troppo impulsivo”. gramma sportivo a Era un perfetto sconosciuto. Lui, però, non si è arreso ed Radio Marte, dove ho iniziato a parlare con lui tramite alcuni social net- Noi conosciamo lo Zarate calciatore, com’è invece inizia a curare la ru- brica dedicata alle work. Dopo qualche mese sono dovuta andare a Cordo- in veste di marito? mogli dei calciatori. ba per alcuni impegni lavorativi e ci siamo incontrati per “E’ tranquillo e pensa al calcio 24 ore su 24. Ama il suo Nel 2008 da’ vita la prima volta. Era il 22 dicembre 2009 e da quell’in- lavoro e lo svolge sempre con dedizione e professio- alla rubrica L’ altra contro non ci siamo più separati. Anche quando siamo nalità. Come padre, invece, è molto premuroso e devo Metà su TuttoMer- lontani per lavoro troviamo sempre il modo di rimanere ammettere che ha superato ogni aspettativa. Ama farla catoWeb. Attual- mente collabora per in contatto. Le nostre chiamate su Skype, ad esempio, addormentare. E’ un papà esemplare. Con me, poi, rie- www.noesolofutbol. durano ore e ore”. sce sempre a farmi sentire una regina”. com e cura una ru- brica sulle frequen- Si può parlare di un vero colpo di fulmine. Un amore inciso anche sulla vostra pelle. ze di Radio Crc e “E’ stato senza dubbio amore a prima vista. Dalla prima “Sì. Entrambi abbiamo le iniziali dell’altro tatuate sul Capri Event. Autrice del Ebookwww l’al- volta che ci siamo visti mi sono subito innamorata del collo, mentre sul braccio io ho la scritta ‘Mau my love’ e tra metà’. suo viso e delle sue labbra”. lui quella ‘Nat my love’”. ti presento i miei / Giulio Sanseverino TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 36 GIOVANI Giulio Sanseverino Umberto Calaiò TALENTI di Alessio ALAIMO CRESCONO SULLE ORME DI SOGNA IL SALTO TRA I GRANDI iulio Sanseverino, centrocampista del Palermo, qualche apparizione in A l’ha già fatta. E nella prossima sta- gione sogna il definitivo salto di qua- lità. “Comincia a giocare nella scuola G calcio di Schillaci a nove anni, poi nella stagione 2008/2009 passa al Palermo, dietro segnalazione dell’allenatore Salvatore Zammitti. Lì fa Giulio Sanseverino tutta la trafila, fino ai giorni nostri...”, racconta il suo agente Umberto Calaiò.

Caratteristiche e qualità: dove rende meglio? “Giulio ha sempre giocato da punta esterna. Poi è stato provato nel ruolo di mezzala sinistra nel 4-3-3 e da lì la consacrazione nel ruolo”.

Spazio ai paragoni... “Sannino l’anno scorso lo paragonava a Giaccherini, un bel paragone. Impegnativo. Ma per me ricorda anche un po’ Candreva per qualità”.

Redattore di Tut- L’allenatore che gli ha dato di più? tomercatoweb. “Sia Sannino che Gasperini. Il primo gli ha dato fiducia Ambizioni ed obiettivi per il futuro: quali? com e TMW Ma- gazine, collabora fin dall’inizio sbilanciandosi addirittura con Zamparini. “Fare un passo alla volta. Il Palermo ha deciso di tener- con Radio Spor- Gasperini invece lo ha fatto esordire, schierandolo sulla lo, vede in lui delle qualità. Il prossimo anno la squadra tiva. Direttore di sinistra, in un ruolo difficile, fin dal primo minuto, contro il di Gattuso punterà a vincere, ma se la società ha rifiu- TuttoChampions.it tato delle richieste vuol dire che punta anche su Giulio”. Parma. Poi Sannino quando è ritornato lo ha riconsacrato”. Sport foto Daniele Buffa/Image questioni di cuorE / Dario Vergassola TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 37 Dario Vergassola Tifoso per caso Comico televisivo, teatrale, scrittore e cantautore, Dario Vergassola ci rivela il suo particolarissimo rapporto con il mondo del calcio

di Alessio Calfapietra

evento è di quelli interessanti. Un dibattito sulla moda del momento, animato dal libro “Come smettere di fumare con la sigaretta elettronica”, scritto L’ dal giornalista Cosimo Cola- santo e pubblicato da “Editori Internazionali Riuniti”. La saletta conferenze della Feltrinelli nei pressi di Piazza della Repubblica si sta ri- empiendo, e poggiata su una sedia spicca la sagoma scanzonata di Dario Vergassola, noto comico televisivo e teatrale oltre che cantau- questioni di cuorE / Dario Vergassola TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 38

lia che sta prendendo fuoco, credo che il nostro volte mi informo sui risultati continuo a saperne paese si stia cremando, rimarrà soltanto un’urna pochino, in ogni caso sono contento che siano cineraria, invece che quella per votare”. rimasti in serie A e abbiano vinto un derby”.

Sfatiamo un mito: sei davvero il cugino di Quindi sei un simpatizzante. Simone Vergassola? “Esatto, sono un simpatizzante della Sampdo- “Ti svelo l’arcano. Quando Fabio Fazio condu- ria quando capita, mi fa piacere quando vince ceva il meraviglioso programma “Quelli che il perché a furia di fingere sono diventato come calcio”, io cercavo di essere invitato ma senza certe mogli... vado a vedere anche lo Spezia, successo. Ogni tanto chiamavano le persone in tra l’altro c’è un gemellaggio tra i tifosi secondo base ai cognomi, allora quel furbone del mio dei meccanismi che fatico a comprendere, visto agente, Carlo Gavaudan, lo stesso di Fazio, è che ci vuole l’Onu per capire bene come sono andato a dirgli che ero il cugino di Simone Ver- posizionati sul campo gli ultras. Ultimamente gassola che giocava nella Sampdoria, spezzino sono stato invitato dalla Cabello ad un derby Simone Vergassola Fabio Fazio come me. Il grande Fazio ha abboccato in buo- per “Quelli che il Calcio”, è stato molto diverten- tore, capace di strapparti una risata anche na fede e mi ha invitato a vedere le partite dei se non mi facevo vedere in giro, mi è sorta l’in- te, nel bar dove gioco a boccette eravamo divisi soltanto con l’espressione del viso. L’occasione doriani. Io però non ne sapevo nulla, al calcio ho vidia del pene già all’interno dello spogliatoio, e tra fazioni, ero affiancato da Corrado Tedeschi, è ghiotta per scambiare qualche battuta sulla giocato una volta sola ed è andata male”. la cosa mi ha molto depresso. Non giocando a lui molto preciso e attento faceva la parte del sua passione calcistica, vera o presunta, e to- calcio, ed essendo una schiappa, non mi è venuta tecnico, io quella del cazzaro”. gliersi la soddisfazione di capovolgere i ruoli In che senso? nemmeno la voglia di diventare un accanito ultras, e mettersi a fare domande scomode e sarcasti- “Sono figlio unico, non ho mai avuto comparazio- semplicemente non me ne fregava una mazza”. C’è un personaggio del mondo del calcio che che. Con la stessa bravura con la quale è solito ni maschili nudi sotto la doccia, mio papà era un vorresti intervistare? porgere quesiti inusuali e scottanti, Vergassola contadino vecchio stampo, quindi mai visto nes- E poi la folgorazione... “Ne ho intervistati tanti, ho fatto un program- sa controbattere con il suo umorismo a 360 °, suno nudo per strada, e la prima volta che sono “Quando sono andato a “Quelli che il Calcio” ma intitolato “Dieci”, uno dei primi su SkySport, una dote naturale e non soltanto qualcosa da finito in uno spogliatoio ho capito che era meglio mi hanno insignito di questo tifo per la Sampdo- dove ho intervistato una marea di gente in alle- mostrare in pubblico o un mestiere da sfrutta- ria, in realtà i miei amici erano in massima parte re. All’inizio prendiamo una curva pericolosa blucerchiati, quindi c’era un pochino di associa- Corrado Tedeschi sconfinando nella politica, forse il modo miglio- zione in più verso quei colori, e andando a ve- re per avviare questa lunga chiacchierata, ma dere le partite mi era piaciuto, all’epoca c’erano Vergassola è così. Prendere o lasciare, e noi lo ancora Cassano e Pazzini, quindi pur capendone prendiamo volentieri. molto poco ho intuito che nel calcio poteva es- serci qualcosa di divertente, solo che questa sto- Domanda doverosa dato il contesto, pensi ria della parentela è diventata più grande di me, che l’Italia stia andando in fumo? tanto che qualcuno addirittura millantava che “Questa è una bella battuta, siamo qui a parlare fossimo fratelli, pensa te! Una cosa impossibile, un po’ di fumo, io sono un ex tabagista, quelli che soprattutto perché fisicamente non abbiamo nul- hanno smesso come me sono i più fetenti perché la in comune, lui è alto, moro, un bel ragazzo, io sentiamo ancora i posacenere quando entriamo invece sono grasso e pelato, geneticamente ca- nelle macchine, però quell’odore di bruciato che scava l’asino... Io sono diventato colui che ogni si avverte oltre la sigaretta potrebbe essere l’Ita- tanto va a vedere la Samp, ma anche se delle questioni di cuorE / Dario Vergassola TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 39

gria, e ancora prima ho partecipato ad un “Mai Torino e venivo conteso da entrambi, evidente- Dire Gol” presentato dalla Arcuri e con Crozza mente mi hanno confuso sin da allora ed ancora che interpretava , quindi diversi anni oggi non ho un marchio definito”. fa, ogni volta intervistavo un calciatore, mi ri- cordo Mihajlovic della Lazio, il biondino con la Ti abbiamo visto a “In Onda” su La7, quali fascia in testa che gioca da sempre nel Milan, mi sono i tuoi programmi per il futuro? sembra fosse Ambrosini. Un tipo davvero simpa- “Spero di rimanere in questa trasmissione, e di tico, me lo ricordo a queste cose del Milan con i trovare altre cose, visto che i mutui corrono, o macchinoni, tanta gnocca fuori, il biliardo, e lui hai messo le “palanche” da parte oppure è un che da giovane era un po’ agitatello e si sentiva casino, la televisione me la ricordavo con gente in imbarazzo con me, mi temeva senza motivo che ogni anno si faceva aumentare il cachet del perché alla fine ci si divertiva sempre cazzeg- 15-20%, da quando ci sono io dicono sempre giando. Ho anche scritto un libro, “Calciatori e che ci sono meno risorse, ho beccato la crisi nera Veline”, con tante interviste ai giocatori e alle nel momento che giravano più soldi, ho sbaglia- loro dolci metà che lavorano nello spettacolo, to tutto. Comunque non ho ancora concordato ha venduto moltissimo. Ho fatto qualcosa anche nulla, sino a fine giugno sono a “In Onda” e mi nel ciclismo, al Giro d’Italia, solo che non riesco auguro di ripartire a settembre”. ad essere attratto più di tanto dallo sport, e mi dimentico quello che faccio come succede ai pen- Il personaggio più comico nel mondo del titi, anche se loro in genere si ricordano”. calcio? “Sicuramente Cosmi, è spassoso sia nella versio- E delle volte si ricordano anche dei fatti non ne originale che nella parodia, incazzoso, rin- accaduti... ghioso, con il cappelletto e la giacchetta, sem- “Già, a volte i pentiti rammentano anche del- brava un bimbo mal cresciuto, l’ho conosciuto le cose non vere. Ma un fatto lo ricordo molto dal vivo, pare un cane da guardia dei cartoni bene, e riguarda lo Spezia. Era appena morta animati con i denti in fuori, un vecchio cartone mia mamma prematuramente, mio padre era che non puoi ricordarti perché sei troppo giova- molto giù, una volta l’ho portato a vedere lo ne. Ma ora mi sovvengono altri calciatori nella Spezia dalla Curva Ferrovia, chiamata così per- mia cerchia di amicizie e conoscenze”. ché di lì passava il treno, dove si vedeva solo una porta, non pagavo il biglietto e si scorgevano Sarebbero? soltanto gli attaccanti e i difensori, era lo Spe- “A Forte dei Marmi frequento molto Nicola Za- zia promosso dalla C2 alla C1, una giornata di none, ex di Juventus e Sampdoria, ha giocato festa. Ricordo poi i miei festeggiamenti smodati anche con , andiamo tutti insieme a quando l’Italia ha vinto i Mondiali, avevo messo pescare, e poi una volta mi ritrovai a cena con il tricolore intorno al cane, poi ho fuso il clacson Tardelli, non sapevo chi fosse, per cui passai della due cavalli, forse in occasione di una vitto- tutta la serata a fare battute e dire cavolate, ria della Juventus. Ora che mi ci fai pensare mi poi alla fine quando mi chiesero se sapessi con sembra di essere stato juventino da piccolo, mia chi avevo parlato, risposi di no e metà tavolata cugina era bianconera ma fidanzata con uno del si alzò mandandomi a quel paese.” TMW web corner magazineTUTTOmercatoWEB com® 40 Cristiano Ronaldo Web Star di Max Sardella Awards 2013! And the Winner is… Messi e Ricardo Kakà grazie al Cristiano Ronaldo! suo network ufficiale. Con oltre La rete ha incorona- 80 milioni di fan, tra Facebook, I to l’attaccante del Twitter, YouTube e Instagram, Real Madrid “Per- Cristiano Ronaldo è il calciatore sonaggio sportivo dell’anno del più seguito della rete: un prima- Web 2013” durante la seconda to assoluto. E su www.cristiano- edizione dei Social Star Awards: ronaldoofficial.com è iniziato l’evento organizzato da Star- countdown per il nuovo sito uf- count.com, il primo portale al ficiale della stella portoghese mondo che misura la popolarità che attraverso un form online ha globale delle star online utiliz- dato l’opportunità a tutti i fan zando l’engagement dei social di essere informati in anteprima network. Cristiano Ronaldo ha della pubblicazione del sito uf- battuto a colpi di “tweet” e di ficiale. Sul campo e on line, Cri- “like” illustri colleghi in nomina- stiano Ronaldo è sempre pronto tion come David Beckham, Lionel a conquistare la rete! TMW SNAPSHOTMW/Europei Under 21 2013 magazineTUTTOmercatoWEB com® 41

EUROPEI UNDER 21 2013 Isco De Gea Alcantara Tello Una Rojita imbattibile di Gianluca Losco - foto Image Sport

n uragano rosso. Anche nell’Under 21 la Spagna non ha lasciato speranze alle altre compagini pre- senti in Israele, dominando, U e di conseguenza vincendo più che meritatamente il titolo. Le “giova- ni” Furie Rosse (la Rojita) arrivano così al quarto titolo nella competizione, bissan- do il successo di due anni fa in Danimar- Morata Mangia Insigne Gabbiadini ca. Troppo forti i ragazzi a disposizione di Julen Lopetegui, che hanno vinto tutte le partite della fase finale, realizzando dodici gol e subendone solo due (entram- bi nella finale contro l’Italia). Giocatori già di alto, se non altissimo livello, quelli spagnoli; alcuni oltretutto già abituati ai grandi palcoscenici, come Isco (a Malaga si parla già di ritirare la sua maglia), De Gea (Manchester United), Thiago Alcan- tara e Tello (pepite promettentissime del Barcellona) e bomber Morata (Real Ma- drid). L’Italia di Devis Mangia ha comun- que fatto un’ottima figura, arrivando a disputare la finale di Gerusalemme dopo aver vinto il girone e battuto in semifi- nale la più accreditata Olanda. Applausi dunque per entrambe, anche se la Spa- gna, nel caso ce ne fosse bisogno, dà la sensazione di avere un futuro assicurato. TMW SNAPSHOTMW/Confederations Cup 2013 magazineTUTTOmercatoWEB com® 42 CONFEDERATIONS CUP OBRIGADO BRASIL di Simone Bernabei - foto Image Sport

erzo titolo consecutivo porta- to a casa, miglior giocatore del torneo (Neymar), miglior portiere (Julio Cesar) e miglior realizzatore (Fred). Questa T la sequenza di onorificenze raccolte dal Brasile di Felipe Scolari nella Con- federations Cup appena conclusasi in terra ver- deoro, dove come previsto Spagna e Brasile si sono affrontate nella finale “perfetta” vinta in maniera perfetta dai padroni di casa trascinati da uno straripante Neymar, inebriato dai pro- fumi blaugrana e da un pubblico tanto colorato quanto agguerrito. Nelle ultime due settimane di giugno infatti in Brasile è andato in scena il pa- radosso di una Nazione in cui la sfarzosità degli TMW SNAPSHOTMW/Confederations Cup 2013 magazineTUTTOmercatoWEB com® 43

stadi fa a pugni con la povertà dilagante nella dare con fiducia ai Mondiali del 2014. Dove, popolazione. Paradosso sfociato, come prevedi- giusto sottolinearlo, non ci saranno i folkloristici bile, in disordini e manifestazioni che hanno ad- giocatori di Tahiti. I polinesiani, saliti agli onori dirittura messo a rischio il normale svolgimento della cronaca per camicie hawaiiane e improba- del torneo. Il polverone che poteva sfociare in bili esultanze (una sola, per la precisione) a ritmo tempesta è però presto rientrato e si è così ar- di pagaiate, grazie alla loro genuinità sono stati rivati alla notte del 30 giugno, quando il Brasile comunque una delle note più liete della Confe- ha sbriciolato le certezze della Spagna pluride- derations Cup. “Obrigado Brasil”, hanno scritto corata di Del Bosque. Che, per dirla tutta, aveva al termine dell’ultima partita. “Adeus a 2014”, già dato segni di cedimento contro l’ottima Italia aggiungiamo noi. Con la speranza che la cresci- di Prandelli, uscita a testa altissima nonostante ta degli azzurri possa continuare. E che Balotelli, il forfait pesante di Balotelli. Se queste sono le per l’occasione, venga assistito dalla salute. basi, Prandelli e gli italiani tutti possono guar- TMW EVENTI TMW/TOP 11 TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 44 questi alcuni scatti delle precedenti edizioni CASTIGLIONCELLO 2013 a luglio TMW si ripete: Top 11 e forum di redazione TMW - foto F. De Luca

ue giorni di calcio, con am- pio spazio dedicato al so- ciale. Tutto sotto l’ombrello- ne, al sole di Castiglioncello. Tuttomercatoweb.com si ri- D pete: anche quest’anno va in scena Media&Calciomercato. Appuntamento al 4 luglio con la TOP 11 TMW, la manifesta- zione che premierà una formazione di undici calciatori, scelta dalla nostra giuria. Spazio anche per le promosse dalla serie B alla A e dalla Lega Pro alla B. Un premio anche per il giovane emergente della serie A e per quello della serie B. Senza dimenticare il direttore sportivo dell’anno e il giornalista. Il 5 luglio invece si terrà un forum sul raz- zismo negli stadi. Interverranno ospiti presti- giosi, TMW dice no alle discriminazioni e al razzismo. Tanti gli spunti di discussione. 4 e 5 luglio, due giorni di calcio sotto l’ombrellone. Appuntamento da non perdere. Agenti Fifa, avvocati, giornalisti e addetti ai lavori, possono partecipare gratuitamente (a loro carico soltanto le spese di pernottamen- to) richiedendo l’accredito a: [email protected]. Vi aspettiamo numerosi, ancora una volta. Vuoi leggere la recensione del tuo libro su TMWMagazine? recensioni TMW Scrivi a [email protected] magazineTUTTOmercatoWEB com® 45 LA RECENSIONE TMW AUGURI di Chiara Biondini di Gianluca Losco DI MARZIO racconta DI MARZIO (Cremona, 9 Luglio 1964) Autore: Gianluca Di Marzio - Wondermark Edizioni - 56pp Fra i nove calciatori al mondo ad aver vinto le tre eBook Disponibile su Apple iBookstore, Amazon Kindle e Google Play principali competizioni UEFA, nonché terzo capocan- noniere di tutti i tempi della Coppa delle Coppe, l noto giornalista di Sky ed editorialista di Tutto- Gianluca Vialli è sicuramente uno dei giocatori ita- Gian- mercatoweb.com, esperto di calciomercato, liani più rappresentativi a cavallo fra gli anni ‘80 e luca Di Marzio ha voluto raccontare la vita vissu- ‘90. Nato a Cremona nel 1964, l’attaccante inizia la ta a fianco del padre nel mondo del calcio, fin da propria carriera calcistica nella squadra della città, quando era bambino, in un eBook dal titolo “Di venendo poi prelevato nel 1984 dalla Sampdoria. I Marzio racconta di Marzio“, in quello che è prima Vialli è ricordato soprattutto proprio per i suoi suc- di tutto omaggio di un figlio al proprio padre. cessi in blucerchiato, in particolare per lo scudetto del “Quelle frequentazioni da spogliatoio mi sono servite comunque per 1990-91. A Genova forma la coppia dei “gemelli capire i segreti delle squadre, cosa succede quando un allenatore del gol” in- sieme a Ro- parla ai giocatori prima e durante le partite”. Si perchè Gianluca berto Man- cini, uno seguiva il genitore nel suo lavoro di allenatore prima e dirigente dei binomi più forti e poi, di numerose squadre di serie A e serie B. collaudati della storia In questo libro si ripercorre la storia di Gianni Di Marzio, dagli del calcio italiano. In esordi con il Brindisi fino all’approdo alla panchina del Napoli, precedenza alla Samp e del relativo racconto inedito riguardo la scoperta di uno dei erano ar- rivate tre giocatori più forti di tutti i tempi: Diego Armando Maradona, pro- Coppe Ita- lia (nell’ul- posto a Ferlaino, allora presidente del club partenopeo, a qual- tima l’at- taccante che centinaio di migliaia di dollari e poi arrivato 6 anni dopo a realizza 13 gol, record

suon di miliardi. La prefazione che apre l’opera è stata scritta finora im- battuto). foto Giuseppe Celeste/Image Sport da Claudio Ranieri, affermato allenatore di fama internazionale Passato alla Juventus attualmente alla guida della squadra francese del Monaco, ma vince un altro scudetto, una Coppa Uefa e soprat- anche vecchia gloria di quel Catanzaro che Gianni Di Marzio por- tutto la Champions League del 1996, riuscendo così a rifarsi della sconfitta in finale del 1992 ad opera tò in Serie A nel 1976. “Lui mi avviò con passione alla carriera di del Barcellona. Chiude la carriera al Chelsea, dove allenatore. Gianluca vi porterà per mano nel cuore di una famiglia ha il doppio ruolo di giocatore e allenatore; in tota- che vive di calcio e sorrisi”. le conquista cinque trofei, divenendo il manager più Dopo i ricordi da bambino, la storia diventa quella di due carriere vincente del club fino a quel momento. Per il suo ta- diverse, ma unite da un’unica grande passione, il “calcio”, raccontata anche attraverso numerosi aneddoti e fotografie storiche. “Da piccolo lento, incide forse poco a livello Nazionale, anche se mi chiedevano se ero il figlio di Gianni Di Marzio, oggi chiedono a lui se è mio padre”. Questa in breve è la frase che riassume l’evoluzione di contribuisce al terzo posto di Italia ‘90. Insignito nel Gianluca, passato da spettatore e testimone delle vicende del proprio genitore, a protagonista dello scenario giornalistico del calcio, con i 1991 dell’Ordine al merito della Repubblica italia- suoi numerosi scoop di mercato delle più grandi squadre italiane e non solo. na, Vialli dal 2004 è anche impegnato nel sociale Le ultime pagine sono dedicate alla storia di amicizia con Stefano Borgonovo, simbolo di chi non si arrende mai, alla cui fondazione onlus, nella lotta alla sclerosi laterale amiotrofica (anche Di Marzio ha deciso di devolvere parte dei proventi di questo e-book per la Ricerca scientifica sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). conosciuta come morbo di Lou Gherig) ed al cancro.