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“Album dei ricordi blucerchiati”: Fabian Valtolina, il velocissimo ‘Beep Beep’ di Claudio Nucci 04 Aprile 2021 – 21:00

Genova. Ricordate quando Riccardo Garrone, presentando la Sampdoria, affermò: “La Samp era una ballerina bellissima e bravissima. Poi si è ammalata gravemente, aveva bisogno di cure urgenti. Siamo riusciti a guarirla. Ora contiamo di farla tornare la ballerina bellissima e bravissima di qualche tempo fa. Passo dopo passo, ci stiamo provando”?

Bene, uno dei medici, cui il d.g. Giuseppe Marotta si affidò, per concretizzare il progetto del Presidente, è stato Fabian Valtolina, con Walter Alfredo Novellino insignito delle vesti di “Professore”, affiancato da altri ‘assistenti’ di valore, comeSergio Volpi, Francesco Pedone, Stefano Bettarini, Fabio Bazzani e Stefano Sacchetti, che già avevano ‘operato’ con lui in precedenti esperienze.

Valtolina cresce nelle giovanili del , alternando lavoro vero, sin dai 14 anni, agli allenamenti, finché – a fatica – lo convincono a licenziarsi, per poter prendere parte a tutte le sedute di allenamento, che col passare del tempo lo vedono anche a fianco ai mostri sacri Gullit, Van Basten, Ancelotti, Maldini e Baresi, al punto di sfiorare anche l’esordio in rossonero – in – contro il Lecce di Zibì Boniek, finché la Pro Sesto lo lancia poi nel mondo professionistico.

Seguono Monza, Bologna, Chievo ed ancora Bologna, prima di arrivare a Piacenza (c’è anche lo Zar Vierchowod), dove trova la sua giornata di gloria, in un Piacenza- Roma, quando, al 90°, con una rovesciata in bicicletta, regala ai tifosi emiliani un rocambolesco 3-3, contro i giallorossi di Zdeněk Zeman. Un goal talmente bello ed acrobatico, che il compagno di squadra, (recente ex allenatore del Crotone) a momenti gli stacca la testa, dalla gioia e che fa entrare Fabian Valtolina nel cuore della tifoseria piacentina, oltre a renderlo improvvisamente celebre, tanto da passare dal ruolo di giovane promessa, al rango di protagonista della .

La conferma dell’assioma arriva dalla chiamata di , che lo vuole con sé nel Venezia (che col presidente , ha appena portato proprio nella

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massima serie), dove gioca in coppia con un certo Álvaro Recoba.

Quattro anni in laguna (112 partite e 12 goal), prima che Novellino e Marotta lo chiamino anche ad assolvere al compito di guarire la ‘ballerina ammalata’… Pronti via ed alla prima partita di campionato, il Doria vince a Livorno (2-0), con reti di Francesco Flachi e Fabian Valtolina, che poi si ripete anche in un 3-3 a Messina ed in un 4-0 al Venezia, in cui oltre al serbo Bratislav Živković, vanno a segno altri due ex neroverdi, Pedone e Volpi… Si capì subito che l’anno dopo il vessillo blucerchiato avrebbe sventolato in Serie A…

Della stessa serie “Album dei ricordi blucerchiati”

Bruno Mora, l’ala perfetta

Trevor Francis, “the striker”

Ruud Gullit , “Cervo che esce di foresta”

Nacka Skoglund, il re del tunnel

Toninho Cerezo, samba scudetto

Graeme Souness, “Charlie Champagne”

Aleksei Mikhailichenko, la stella dell’Est

Sebastián Verón, “La Brujita”

Luisito Suárez, “El arquitecto” dei primi anni ’70

Tito Cucchiaroni, una leggenda nella storia della Samp

Ernst Ocwirk, il faro del Prater

Giancarlo Salvi, il “golden boy” di Dego

José Ricardo “China” da Silva, il goleador brasileiro

Srecko Katanec, la gazzella slovena

Jorge Toro, dalle Ande agli Appennini Liguri

Luca Vialli, il bomber

Eddie Firmani, il “tacchino freddo”

Ermanno Cristin, il “Nordahlino” di Marassi

Sergio Brighenti, il capocannoniere

Roberto Vieri, la fantasia al potere

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Mario Frustalupi, il piccolo grande” regista

Gaudenzio Bernasconi, l’orsacchiotto

Fausto Pari, una vita da mediano

Giovanni Invernizzi, la classe operaia in paradiso

Walter Zenga, l’uomo ragno

Giovanni Lodetti, da “basleta” a “baciccia”

Attilio Lombardo, il “Popeye”

Valter Alfredo Novellino, il Monzon della panchina

Alessandro, “il conquistatore” Scanziani

Enrico Nicolini, “il Netzer di Quessi””

Loris Boni, il “baffo” col numero 8

Boškov e Veselinović, gli jugoslavi Maryan Wisnuewski , il francese arrivato da Lens

Giorgio Garbarini, il generale Custer

Marco Rossinelli, fuga per la vittoria

Pietro Vierchowod, lo Zar

Francisco Ramón Lojacono, “el tanguero”

Domenico Arnuzzo, il geometra di fascia

Giovanni Guerrni, il Robot Mazinga Z

Marco Sanna, il guerriero ichnuso

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