22 ottobre 2016

I Monti Reatini e il Massiccio del Terminillo

Un percorso geologico-ambientale dal Centro Appenninico ”Carlo Jucci” alla Sella di

SERVIZIO GEOLOGICO DʼITALIA Organo Cartografico dello Stato legge 68/1960 Dipartimento Difesa del Suolo I Monti Reatini e il Massiccio del Terminillo Un percorso geologico-ambientale dal Centro Appenninico ”Carlo Jucci” alla Sella di Leonessa

Il Monte Terminillo, in un particolare dell’Atlante Geografico del Regno di Napoli di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni del 1808 (Biblioteca Provinciale de L’Aquila – foto Roberto Marinelli). Inquadramento geografico

La dorsale dei Monti Reatini presenta una forma Leonessa dall’omonima Sella di Leonessa (1901 m), allungata in direzione meridiana nell’ ambito le valli Ravara e di Capo Scura che scendono invece dell’Appennino centrale e occupa l’area a nord-est verso il corso del fiume Velino e l’antica consolare del al confine con l’Abruzzo e l’Umbria fra le Salaria. Sul versante opposto si aprono invece le province di e L’Aquila. Valli dell’Inferno e degli Angeli che scendono La catena è suddivisa in quattro sotto gruppi e verso la Piana Reatina e i Monti di . il gruppo del Massiccio del Terminillo è il più Tutti i versanti fino alla quota di 1600 e 1800 m importante, raggiunge la massima elevazione con sono ricoperti da boschi. Il F. Velino defluisce l’omonima vetta (2217 m) e tra l’altro raggruppa da NE verso SO lambendo le pendici orientali le più alte vette dell’intera catena montuosa che del Gruppo del M. Terminillo, dove percorre la superano abbondantemente i duemila metri di stretta Alta Valle del Velino (attraverso le Gole quota come il Monte Terminilletto (2105 m), il del Velino che costeggiano, nella sponda opposta, Monte Elefante (2015 m), la cima Sassetelli (2181 i Monti Giano e Nuria), per poi deviare verso m) e il Monte di Cambio (2081 m). Nord attraverso la Piana Reatina e le Cascate delle Ai margini del Gruppo del M. Terminillo si Marmore, fino a immettersi nel F. Nera. La catena estendono la Piana Reatina, ad W, la Valle del dei Monti Reatini è compresa nelle ZPS (Zone di FiumeVelino, che lo separa dai rilievi dei Monti Protezione Speciale) e il massiccio del Terminillo Nuria (1888 m) e Giano (1820 m), a S e ad E, la è riconosciuto come SIC (Sito di Importanza Piana di Leonessa ed il più modesto rilievo della Comunitaria relativo alla conservazione degli Montagnola (1299 m), a N, ed il rilevo di M. habitat naturali e seminaturali e della flora e della La Pelosa (1635 m), in prosecuzione dei Monti fauna selvatica). Reatini a NW. I versanti dei vari rilievi sono segnati da ampie e profonde vallate che ne determinano i confini orografici e li separano da altri piccoli gruppi montuosi minori che lo circondano (i Monti di Cantalice, Poggio Bustone, Rivodutri e Morro Reatino). Tra queste valli spiccano per interesse naturalistico la Vallonina che scende verso

Stralcio della Carta Escursionistica - Gruppo dei Monti Reatini, scala 1:125.000, CAI - Club Alpino Italiano Sez. di Rieti, ed. LAC-Firenze (2011), [email protected] Il Centro Carlo Jucci

Centro Appenninico del Terminillo “Carlo Jucci” raccolti annualmente in una pubblicazione Recentemente, con la nuova riorganizzazione Stop 1 che è diventata punto di riferimento per delle strutture periferiche dell’Università, il Università degli Studi di Perugia gli Enti, le scuole, i ricercatori, i liberi Centro Appenninico è stato trasformato in professionisti e gli studenti del territorio. Centro Servizi Universitari, si è dotato di Il Centro Appenninico del Terminillo è stato campi sperimentali sistemati a gradoni, Il Centro Appenninico del Terminillo ospita un nuovo regolamento, è stato nominato il fondato nel 1949 dal professor Carlo Jucci, una stazione meteo; sui propri terreni, grazie a un rapporto nuovo Consiglio e il nuovo direttore. Nel ordinario di entomologia all’Università degli • Stazione di Leonessa, 980 m s.l.m.- 1500 di collaborazione regolato da apposita 2012 il Magnifico Rettore ha nominato Studi di Pavia con lo scopo di: «…favorire metri quadrati di parcelle sperimentali convenzione, le stazioni meteo automatiche direttore del Centro Appenninico il prof. l’attività degli studiosi sia nell’investigazione in affitto, una stazione meteo. di Arsial, Istituto Idrografico e Mareografico Marco Fornaciari da Passano, tuttora in dei problemi generali dell’ereditarietà, di Stato, Arpa Lazio. carica. della variabilità e dell’evoluzione, sia nella Subito è iniziato lo studio delle condizioni Dopo i moltissimi anni dedicati agli studi sul La sede di lavoro del Centro Appenninico sperimentazione sulle piante agrarie utili climatiche del territorio reatino e i dati miglioramento genetico delle piante agrarie, del Terminillo è la Stazione di Base, situata per il riscatto economico della montagna”. meteo completi sono rilevati con continuità con particolare riguardo alla produzione e al centro della Piana Reatina (via Comunali Tale impostazione determinò la necessità dal 1955, per cui costituiscono una banca alla creazione di nuovi ibridi di specie ortive, 43) a circa 8 chilometri dal centro abitato di di attrezzare strutture di ricerca a diverse dati unica nel suo genere. Dal 1992 vengono nel 1978 dopo il passaggio all’Università Rieti. altitudini, dalle quali ancora oggi il Centro di Perugia, il Centro Appenninico del METEOROLOGIA è costituito: Strumentazione meteorologica. Terminillo ha subito una profonda I dati sperimentali forniti dalla ricerca • Stazione di Base, 378 m s.l.m. - 11 ettari Stazione di base ristrutturazione sia a livello di indirizzi della agronomica non si possono leggere e di campi sperimentali, ricerca sia di organizzazione della struttura. interpretare, come non è possibile trarre fabbricati, laboratori, conclusioni o accertare il valore dei serra, capannoni, Centro Appenninico del Terminillo “Carlo Jucci” risultati scientifici, se non si ha la perfetta stazione meteo - Foresteria in località Colle Scampetti conoscenza delle condizioni ambientali automatica e e meteorologiche in cui la meccanica; stessa sperimentazione è stata • Stazione Superiore, eseguita. 1700 m s.l.m. - Monte Agricoltura e meteorologia Terminillo, località viaggiano insieme, l’una è alle Colle Scampetti: strette dipendenze dell’altra. una foresteria del Per questo motivo il Centro demanio concessa al Appenninico del Terminillo Centro in comodato, «Carlo Jucci», che per suoi 2.5 ettari di campi doveri istituzionali opera sperimentali sistemati nel campo della ricerca bio- a gradoni, una stazione agronomica e naturalistica, meteo, una faggeta rivolge particolare attenzione monitorata e studiata allo studio e alla registrazione dal 1950; di dati che sono e saranno • Stazione Intermedia, sempre parte integrante di 1.000 m s.l.m. - Pian ogni ricerca e di ogni lavoro di Rosce: 1.8 ettari di sperimentale. In base a questi principi di esigenza La particolare completezza della serie storica bisogno di conoscere l’evoluzione stagionale 14.00 + UR% ore 19.00) / 3; della ricerca bio-agronomica il Centro fornisce un preciso quadro dell’evoluzione di una zona particolarmente interessante per Precipitazione in mm Appenninico del Terminillo «Carlo Jucci» della situazione meteorologica attraverso i la sua potenzialità produttiva in agricoltura. Ad 1 mm corrisponde una precipitazione dispone di una banca dati particolareggiata, possibili confronti tra oltre mezzo secolo di Dati meteorologici di 1 l m2; E’ considerato giorno di pioggia che vede coinvolte zone profondamente eventi climatici. I dati meteorologici elaborati vengono quello in cui si registra una precipitazione = diverse e interessanti sotto il profilo agricolo, Quello che per un ricercatore è un raccolti in tabelle mensili nelle quali 1mm nell’arco delle 24 ore; quali la fertile pianura reatina, il Monte indispensabile strumento di lavoro, con la compaiono in ordine: Radiazione solare totale in cal cm2 Terminillo, l’altopiano di Leonessa e quello pubblicazione integrale dei dati annuali e dei Temperatura dell’aria Evaporazione in mm* di Pian di Rosce. confronti poliennali, iniziata nel 1992, viene in gradi centigradi (°C) Altezza manto nevoso in cm Dai primi anni pionieristici a oggi la messo a disposizione di tutti gli studiosi, Valori rilevati alle ore 08.00, alle ore 14.00 ed Profondità di falda in cm** dotazione di strumenti per il rilevamento delle varie categorie produttive e di interesse alle ore 19.00; Temperatura del terreno in gradi centigradi dei dati meteo è stata integrata e aggiornata, economico della Provincia di Rieti, quale Valore della temperatura Massima e minima (°C) ai tradizionali strumenti meccanici con valido supporto tecnico per la comprensione assoluta nell’arco delle 24 ore; Valori rilevati alla profondità di cm 5, cm 10, diagrammi cartacei e pennino a inchiostro, dei fenomeni che regolano i diversi Media diurna = (T°C ore 08.00 + T°C ore cm 20; si è aggiunta una centralina completamente andamenti stagionali. Il numero crescente di 14.00 + T°C ore 19.00) / 3; Per ogni profondità viene riportata la automatica, installata presso la Stazione richieste provenienti da Enti pubblici, organi Media giornaliera = (T°C ore 08.00 + T°C temperatura massima e minima registrata di Base di via Comunali. Sforzi fatti per di informazione ore 19.00 + T°C Max + T°C min) / 4; nell’arco delle 24 ore. offrire un servizio sempre più puntuale studi tecnici o privati cittadini, ha suggerito Escursione termica = T°C Max – T°C min; *rilievi effettuati presso la Stazione di Base e e rispondente alle attuali esigenze della al Centro Appenninico del Terminillo Umidità’ dell’aria in % presso la Stazione di Leonessa ricerca. Le tabelle che compaiono nelle «Carlo Jucci» un aggiornamento sempre Valori rilevati alle ore 08.00, alle ore 14.00 ed **rilievo effettuato quotidianamente alle ore varie pubblicazioni annuali sono il frutto di più completo della pubblicazione, che così è alle ore 19.00; 08.00 esclusivamente presso la Stazione di un’attenta integrazione tra i dati registrati diventata un punto di riferimento per chi ha Valore dell’umidità massima e minima Base dagli strumenti tradizionali e quelli raccolti assoluta nell’arco delle 24 ore; In ogni tabella vengono riportati i dati ed elaborati dalle moderne capannine Stazione Superiore in località Colle Scampetti Media diurna = (UR% ore 08.00 + UR% ore raccolti quotidianamente, insieme alle medie elettroniche. ( 1730 m s.l.m.) e ai totali calcolati per decade e alle medie e Annuario dei dati meteorologici ai totali calcolati mensilmente Gli strumenti in dotazione presso tutte le stazioni meteo sono: Pluviografo a vaschette oscillanti; Termoigrografo; Piranografo di Robitzsch; Anemometro a coppe rotanti. Presso la Stazione di Base e la Stazione di Leonessa è inoltre presente un Evaporimetro di classe “A”. La gamma di rilievi nella Stazione di Base è completata da quelli effettuati da: Geotermografo; Freatimetro, posto ad una profondità di cm 190. Geologia

accumulati sui margini della piattaforma, spazzati via e risedimentati nel bacino Stop 2 Caratteristiche geologiche (calcareniti), sia di materiale clastico derivato dall’erosione dei margini della piattaforma Il Terminillo è la cima più alta dei Monti procede oltre il Giurassico Inferiore a stessa (brecce e megabrecce calcaree). Reatini. Essi occupano una posizione seguito di un approfondimento di origine Nell’attuale struttura dei Monti Reatini, centrale nell’ ambito dell’Appennino. Dal tettonica (tettonica da rifting) che portò determinata dalle diverse fasi dell’Orogenesi punto di vista geologico i Monti Reatini all’annegamento di questa parte della Appenninica, i depositi di piattaforma appartengono all’Appennino settentrionale, piattaforma carbonatica, che separandosi carbonatica del Calcare Massiccio in quanto sono posti a ovest dell’ elemento dalla Piattaforma Laziale-Abruzzese, originò compongono le cime più alte (Monte tettonico noto come Linea Olevano- il Bacino Umbro-Marchigiano-Sabino. Terminillo e Monte di Cambio) mentre le Antrodoco-Monti Sibillini. Questo A partire dal Giurassico Inferiore, quindi aree circostanti sono composte dai depositi elemento, formatosi durante l’ Orogenesi si instaurarono condizioni di bacino più di bacino; la successione giurassica di bacino Appeninica, proprio nel tratto intorno ad profondo caratterizzati dalla deposizione di è esposta quasi tutta, con eccezione della Antrodoco, oggi separa i depositi pertinenti depositi carbonatici fini (fanghi pelagici), parte inferiore, lungo le pendici del Monte alle due strutture che per gran parte delle ere con componente silicea dominante in Terminilletto, dove è possibile riscontrare mesozoica e cenozoica hanno caratterizzato alcuni intervalli (tra il Giurassico Medio e negli strati più spessi ben evidenti, le la paleogeografia appenninica: il Bacino Superiore). Le porzioni di questo bacino intercalazioni detritiche di materiale Umbro-Marchigiano-Sabino e la Piattaforma più prossime alla Piattaforma Laziale- proveniente della Piattaforma Laziale- Carbonatica Laziale-Abruzzese. Le strutture Abruzzese, il Bacino Sabino sensu strictu Abruzzese. e i depositi relativi alla Piattaforma Laziale- cui appartengono proprio i monti Reatini, Abruzzese compongono gran parte dell’ si caratterizzano per la presenza in alte Profilo geologico attraverso i Monti Reatini e il Monte Terminillo che illustra i rapporti Corpi di megabrecce molto spessi inclusi negli Appennino centrale, a Est della Linea percentuali di depositi più grossolani, che tettonici tra i depositi del Trias-Giurassico strati più sottili della Corniola Olevano-Antrodoco-Monti Sibillini. provengono dalla adiacente piattaforma Inf. (a Ovest), quelli di transizione-Bacino del Si tratta, in particolare per l’intervallo carbonatica: si tratta sia di sedimenti “freschi” Cretacico Miocene (a Est) Triassico-Cretacico Mesozoico, di carbonati di acque basse, accumulati in un ambiente assimilabile alle odierne Bahamas. Questo tipo di depositi si ritrovano solo nella porzione più bassa della successione stratigrafica che caratterizza i Monti Reatini: infatti solo il Triassico e il Giurassico inferiore sono composti da dolomie e calcari di piattaforma carbonatica. I calcari di acque basse del Giurassico Inferiore, ben esposti lungo le pareti del Monte Terminillo, sono denominati Calcare Massiccio perché generalmente stratificati a banconi di spessore metrico. La sedimentazione di acque basse non Geomorfologia

dell’attuale limite nivale non può essere Valle Vallonina, Vall’Organo e Vallone determinato con sufficiente approssimazione, Capo Scura. Tutte e tre le valli sono a Stop 2 Caratteristiche geomorfologiche perché sull’unico ghiacciaio esistente carattere prettamente glaciale e hanno (Ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso), orientazione differente, così da racchiudere il limite orografico è fortemente influenzato le caratteristiche più varie possibili. Ad un Le tracce di fenomeni glaciali nell’Appennino glaciale e verosimilmente è possibile la da fattori locali, pertanto sembra logico fare massimo avanzamento dei ghiacci posto a sono state da tempo riferite tutte alla distinzione di differenti fasi glaciali. riferimento al limite delle nevi della fase quote leggermente diverse, fanno seguito un glaciazione di Würm, sia pure con qualche È molto probabile che il detrito morenico di massima avanzata. Può essere valutato primo periodo delle fronti glaciali. Il I Stadio riserva sulla possibilità che si siano verificate delle prime espansioni Würmiane sia stato considerando le tracce glaciali quaternarie Appenninico con probabile serie di piccole espansioni precedenti. L’argomento è ripreso dai ghiacciai nella massima avanzata, lasciate sul terreno e, ovviamente, attribuendo oscillazioni sembra disporre una prima controverso anche perché non è facile e pertanto dovrebbe esserne coinvolto e al Würm III l’ultima morena frontale come serie di morene frontali. A questo sarebbe applicare all’Appennino gli stessi criteri che confuso. Le morene, che si trovano distribuite massima espansione dei ghiacciai. seguito un ritiro nelle valli con livello delle sono stati usati per le Alpi, come ad esempio lungo le valli a monte degli apparati frontali Nonostante i ghiacciai appenninici non nevi perenni incrementato di 150 m circa. il criterio paleopedologico. Da alcuni anni più bassi, devono essere intese come deposte siano stati molto estesi, la loro ricostruzione Con questa deposizione e il successivo forte le ipotesi e le prove dell’esistenza di morene durante le fasi di sosta o di parziale riavanzata presenta un grande margine di incertezza per ritiro glaciale, è probabile che i ghiacciai aventi un’età antecedente il Würm hanno nell’ambito del generale ritiro tardo e post – gli imponenti fenomeni erosivi che si hanno abbiano definitivamente abbandonato i assunto una consistenza maggiore. Così Würmiano dei ghiacciai. su queste montagne, ma il limite climatico Monti Reatini: nessuno dei circhi glaciali durante il Pleistocene Superiore l’Appennino In mancanza di qualche fondamentale delle nevi durante la fase di massima avanzata censiti sembra aver raggiunto il III Stadio era contrassegnato dalla presenza di numerosi riferimento (ad esempio una età assoluta o dei ghiacciai Würmiani si è aggirato nei vari Appenninico. È probabile che nel Vallone ghiacciai, sui Monti Sibillini, sui Monti al limite, correlazioni cronopedologiche e/o massicci dell’Appennino Centrale, intorno Capo Scura il ghiacciaio abbia abbandonato della Laga, nel Gruppo del Gran Sasso, nel cronostratigrafiche), il metodo di datazione ad una altitudine media generale di circa la valle già in epoca precedente: infatti, le Gruppo della Maiella e del Morrone, nel dei depositi stadiali è notoriamente basato 1750 metri, con modesti scarti tra un gruppo morene stadiali sembrano organizzate in una Monte Terminillo, nel Gruppo dell’Ocre – sulla determinazione dei limiti delle nevi e l’altro, salvo i casi dei – sola serie, posta a quote comprese tra circa Velino, nei Monti della Marsica, nei Monti persistenti degli antichi ghiacciai, quindi Simbruini e della Maiella, ove esso ha valori 1200 m e 1340 m. Se per le morene poste ad della Meta e nel Gruppo degli Ernici – sulla differenza di quota tra detti limiti e rispettivamente di 1550 e 1990 metri. Si sono altimetrie inferiori a quota 1200, riferibili Simbruini. quello attuale e anche, indirettamente, con considerate fornitrici di valori attendibili le a fasi precedenti, è possibile ipotizzare Non tutte le morene di questi massicci quello della fase di massima espansione. tre maggiori valli glaciali presenti all’interno il ‘cannibalismo’ ad opera degli agenti appartengono allo stesso periodo di attività Nell’Appennino Centrale, il valore della zona analizzata: Valle della Meta – esogeni (terreni più impermeabili, quindi

Il grande circo glaciale de I Sassatelli. In primo piano la cresta de Le Scangive Il Monte Terminillo e la Sella di Leonessa maggiore facilità di scorrimento delle acque laterale sembra pertanto confermare il Stadio Appenninico, riducendo la lingua È ipotizzabile che detti circhi siano superficiali, allargamento considerevole del transito di una lingua; un’evoluzione analoga a dimensioni pressoché inconsistenti, con sopravvissuti come isolati durante il II Stadio bacino di raccolta), sembra improbabile è ipotizzabile anche a Valle della Meta e Colle effetti di ghiacciai di circo isolati, testimoniati Appenninico e che siano stati definitivamente ipotizzare una situazione analoga 1 km delle Pozze. Più probabilmente, l’accentuato dalle imponenti coltri detritiche presenti abbandonati con l’interstadio successivo per più a monte, dove il profilo longitudinale gradino morfologico presente a 350 m nei circhi di Prato Cristoforo, Pratorecchia, il forte ritiro dei ghiacci. della valle mostra andamento pressoché dalla linea di cresta ha limitato la riavanzata Iaccio Crudele e Sella Iacci, alimentatori pianeggiante. La presenza di una morena della lingua glaciale, nell’imminenza del II della lingua stessa del ghiacciaio. Stralcio della “Carta geomorfologica-turistica di Monte Terminillo”

0 0,5 km Geomorfositi 1 5 Tra gli aspetti fisici del paesaggio, i più diffusi laterale a Ovest di Sella Iacci, con tutta i più spettacolari sono quelli geomorfologici. probabilità prodotta dalla lingua glaciale di Tali aspetti sono stati indicati in vario modo, Monte Terminillo e parzialmente conservata M. Panizza e S. Piacente definiscono il grazie alla posizione sfavorevole rispetto a Geomorfosito come ” Forma del paesaggio successivi fenomeni di erosione superficiale. con particolari e significativi attributi 4 - Immediatamente a nord della sella di geomorfologici che la qualificano come Leonessa si riconoscono due importanti componente del patrimonio culturale (in nicchie di nivazione impostatesi in senso lato) di un territorio”. corrispondenza del gradino di valle glaciale Nell’area del Massiccio del Terminillo sono di Monte Terminillo. presenti alcuni Geomorfositi evidenziati 5 - Vegetazione rada in corrispondenza nello stralcio della carta geomorfologica (il dell’accumulo relativo a due episodi di numero indica la posizione di riferimento) e valanga principali verificatisi nel febbraio di seguito elencati: 1983, periodo durante il quale si sono 1 - Accumulo di detrito morenico prodotto verificati almeno altri 9 episodi distruttivi sul dalla lingua glaciale originariamente posta a versante nordest di Monte di Cambio (2 km est della vetta di Monte Terminillo; si nota a Nord); si notano ancora le tracce al piede una massiccia presenza di kettle-hole, cioè di della parete ovest di Monte I Porcini. depressioni prodotte dal crollo del detrito per 6- Canaloni principali di scarico del effetto dello scioglimento di ghiaccio morto materiale di crollo proveniente dalla parete 6 rimasto inglobato nella fase di ritiro glaciale; Nord-Ovest di Iaccio Crudele che investe le forme concave conseguenti raggiungono la S.P. 10; si nota la potente falda detritica 4 in alcuni casi dimensioni decametriche. attiva al piede della scarpata. 2 - In corrispondenza della potente falda detritica a est di Monte Terminillo, presenza di consistenti cordoni 1 nivomorenici distinti in attivi e inattivi (dell’ordine delle centinaia di metri), posti in direzione NNE- SSO; presentano la tipica forma rilevata rispetto alla massima avanzata del normale accumulo detritico. 3 - Forma allungata riconducibile alla possibile presenza di una morena Idrogeologia

Schema Idrogeologico del Monte Terminillo e delle zone limitrofe Stop 2 Caratteristiche idrogeologiche

Idrostruttura del gruppo del M.Terminillo alluvionali e lacustri a causa della loro L’idrostruttura carbonatica del gruppo del M. permeabilità molto variabile in funzione della Terminillo copre un’area di circa 215 km2 ed granulometria, consentono travasi sotterranei è limitata dalle idrostrutture di M.Porillo a E, dalle falde degli acquiferi regionali negli di M.Poponi-M.Mucchio a NE, di V. Lunga- acquiferi porosi multistrato. Montagnola e della Piana di Leonesa a N, e di Acquiferi sospesi di alta quota sono piuttosto M.Aspra-Coscerno, di M.Solenne-Ferentillo frequenti nel sistema orografico del M. e della Piana Reatina a W, dei M.Sabini Terminillo, a causa della variabile permeabilità meridionali-Prenestini a S. idraulica dei differenti litotipi presenti nella E’ costituita principalmente dai rilievi del successione sedimentaria locale, con i termini complesso idrogeologico Calcareo meno permeabili che svolgono funzione ma include piccole porzioni dei di aquitard o aquiclude. complessi Calcareo-Marnoso L’infiltrazione efficace media (Serie Umbro-Marchigiano- annua della struttura Sabina dal Liassico inferiore idrogeologica del gruppo all’Eocene superiore- del M.Terminillo Oligocene) (M.Cambio calcolata dalla portata e Cimata di Castello) dei totale è di circa 900 terreni Conglomeratico- mm; essa rappresenta, Sabbiosi e Detritico quasi totalmente, il e delle Alluvioni, che bacino di alimentazione comunque rivestono di importanti sorgenti un ruolo idrogeologico ubicate al bordo orientale secondario. della Piana Reatina la cui L’assetto idrogeologico di queste portata media totale è di circa aree è caratterizzato da estesi acquiferi 6,5 m3/s. Tra queste si annoverano: che costituiscono le principali dorsali la sorgente di S. Susanna (5 m3/s), ubicata montuose, la cui permeabilità è molto elevata a quota 383 m s.l.m., al contatto tra i Monti Riara (0,07 m3/s, 374 m s.l.m.), che sgorga dei Monti Giano-Nuria-Velino ricevono per fessurazione e carsismo. Gli acquiferi Reatini e la Piana Reatina, che rappresenta nella Piana Reatina da acque proveniente dal con tutta probabilità contributi anche dalle più importanti alimentano sorgenti basali una sorgente basale d’importanza regionale; substrato carbonatico attraverso vie di flusso propaggini meridionali del Gruppo del di notevole portata, ubicate nelle zone più altre sorgenti di minore portata, tutte situate preferenziali costituite molto probabilmente M.Terminillo, per un totale di circa 30 m3/s. depresse, dove l’acquifero è tamponato da alla base del versante occidentale del gruppo da conoidi sepolte, la sorgente del Cantaro (0,5 Sorgenti lineari si rinvengono a N della sedimenti a permeabilità più bassa, costituiti montuoso del Terminillo, quali S. Liberato m3/s, 400 m s.l.m.), utilizzata parzialmente struttura lungo il corso di Rio Fuggio nel da depositi terrigeni flyschoidi o da sedimenti (0,1 m3/s, 580 m s.l.m.), con acquifero nel dall’acquedotto di Rieti tramite captazione da Bacino del fiume Corno (50 l/s) ed a E, I plio-quaternari di riempimento delle valli complesso calcareo-marnoso sospeso dalla pozzi; altre numerose emergenze, che sono in Pisciarelli (80 l/s) nell’alto Bacino del F. Velino. fluviali. In alcuni casi i depositi di versante, formazione delle Marne a Fucoidi, e Vicenna parte direttamente alimentate dall’acquifero Sub-idrostruttura di M. Cambio mm/a per l’intera struttura e pertanto hanno l/s, le portate medie tra 5-25 l/s e le massime Riara, nella Piana Reatina. A NE della struttura idrogeologica di ipotizzato che una parte delle acque dreni circa 10-30 l/s. Idrologia di superficie M. Terminillo è stata individuata la sub- verso l’acquifero carbonatico basale che I parametri chimico-fisici delle acque, L’area del Gruppo del M.Terminillo include, idrostruttura di M.Cambio che occupa una contribuisce alla portata di sorgenti perenni misurati in situ, presentano valori di a SE, un’estesa fascia, con orientazione circa superficie di circa 3 km2 . Essa è delimitata a quali Riofreddo, situata a NNE, e Capo Conducibilità Elettrica tra 250 e 350 μS/ NE-SW, interessata dal settore di monte del NE da una linea tettonica diretta subverticale Scura, a SE. cm; Temperature tra 8 e 12 °C; pH neutro o Bacino del Fiume Velino, e a NW, un settore e a S e a W dall’acquiclude basale. I parametri chimico-fisici delle acque, leggermente alcalino. di alcuni tributari in destra idrografica del L’acquifero di alta quota è caratterizzato misurati in situ, ricadono in intervalli ristretti Alcune sorgenti dell’idrostruttura di Colle Bacino del Fiume Corno. dal Complesso calcareo sospeso sui termini di Conducibilità Elettrica tra 228 e 294 μS/ la Forca sono captate ad uso di acquedotti Il Fiume Velino è un affluente di sinistra argilloso-marnosi delle Marne del Monte cm; Temperature tra 7 e 10 °C; PH neutro o locali (es. Sorgente S.Liberato, Comune di del Fiume Nera, che è a sua volta affluente Serrone e della parte superiore della leggermente alcalino. Cantalice). Studi effettuati da Autori vari di sinistra del Fiume Tevere. All’altezza Corniola, che svolgono funzione di aquitard hanno rilevato una potenzialità acquifera più dell’abitato di Posta, il Bacino del Velino viene o aquiclude. In superficie la parte sommitale Sub-idrostruttura di Colle La Forca alta rispetto all’infiltrazione efficace stimata diviso in un settore di monte (da Collicelle ricopre il ruolo di spartiacque tra il bacino A NW della struttura idrogeologica di circa 200mm/a per l’intera struttura e a Posta) e in un settore di valle (da Posta a del fiume Corno e il bacino del fiume Velino. di M. Terminillo è stata individuata la pertanto hanno ipotizzato che una parte delle Borgovelino), con caratteristiche differenti. Le sorgenti alimentate da tale struttura sub-idrostruttura di Colle La Forca. acque dreni verso l’acquifero carbonatico Nel settore di monte il F.Velino ha regime si rinvengono tra una fascia altimetrica L’idrostruttura è caratterizzata dai depositi basale che in comunicazione idraulica con perenne con una portata media di 150-200 compresa tra quota 1600 e 1700 m s.l.m. del complesso idrogeologico Calcareo- i depositi detritici vada ad incrementare la l/s e una portata di massima magra di 20-30 Le portate di magra di quelle perenni non Marnoso. L’acquifero di alta quota portata della sorgente perenne di Vicenna l/s interpretabile come flusso di base, a valle superano i 4 l/s, le maggiori hanno portata individuato nell’idrostruttura è sospeso sui di Posta dopo la deviazione il fiume ha una media tra 5-10 l/s e massima pari a circa 25- termini argilloso-marnosi delle Marne a La Sorgente Pisciarelli (Vallone Capo Scura) portata media 400-450 l/s. e 100-110 l/s di 30 l/s, pertanto il loro regime è fortemente Fucoidi che bordano la struttura e fanno flusso di base. variabile con le stagioni. di aquitard o aquiclude. L’area sottesa da Il Fiume Corno è affluente di sinistra del Le sorgenti dell’idrostruttura di M.Cambio tali limiti misura circa 5 km2. Le sorgenti F.Nera, a sua volta affluente di sinistra del con portata media maggiore di 1 l/s sono presenti sono collocate in corrispondenza F.Tevere. I suoi affluenti Torrente Valle Lunga captate ad uso dell’Acquedotto Reatino di una fascia altimetrica compresa tra quota e, per un brevissimo tratto, Torrente Vallonina, (sorgenti Cavalli, Porcini 1 e 2). 550 e 1500 m s.l.m. Le portate di magra di con i loro fossi tributari, interessano la parte Studi effettuati da Autori vari hanno rilevato quelle perenni sono tra qualche unità e i 20 NW. una potenzialità acquifera più alta rispetto In particolare, i sottobacini del Fosso Veticone all’infiltrazione efficace stimata di circa 250 Sezione N-S della Sub-Idrostruttura di e del Fosso Carpineto, affluenti del Torrente M. Cambio Valle Lunga sono tutti corsi d’acqua a carattere stagionale e con portate idriche limitate anche nel periodo invernale, probabilmente poiché i loro alvei poggiano su aree occupate dai complessi calcareo basale e calcareo-marnoso ad elevato coefficiente d’infiltrazione (aree di ricarica). La portata di morbida osservata nell’alveo del Torrente Valle Lunga, che è asciutto in magra estiva e scorre nel Complesso delle Alluvioni, è piuttosto limitata e variabile ed è compresa tra 1-10 l/s. Geomorfologia

Stop 3 Vallone Capo Scura

Il Vallone Capo Scura, con andamento caratterizzati dalla presenza di massi di grandi est-ovest, interessa il versante orientale del dimensioni. Nella parte media e bassa i fianchi Complesso dei Monti Reatini, il torrente sono ricoperti da detriti e da conoidi, formati Scura la percorre interamente e confluisce da elementi eterometrici per lo più sciolti. I nel fiume Velino dopo aver attraversato il depositi alluvionali, presenti lungo i fianchi centro abitato di Sigillo (621 m), frazione del e sul fondo della valle, sono rappresentati da Comune di Posta (Rieti). massi, ciottoli più o meno evoluti, sabbie e La testata della valle è chiusa da Monte Porcini limi. Le direttrici tettoniche principali ad (1982 m), da Monte Iaccio Crudele (1920 andamento appenninico controllano l’assetto m) e da Monte Elefante (2015 m); in destra geologico e contribuiscono a delineare idrografica Monte Brecciaro (1954 m) e la morfologia dell’area: nella parte alta e Monte Ritornello (1907 m), in sinistra Monte centrale della Valle Scura affiora la successione di Cambio (2081 m) e Colle dei Tratturi calcarea e calcareo-dolomitica di piattaforma (1448 m) degradano verso la Valle del fiume (Calcare Massiccio) e la successione pelagica Velino: un bacino idrografico di oltre 15 km2. umbro-sabina, costituita da calcari e calcari Nella parte alta della valle, modellata da un marnosi, procedendo verso la Valle del Velino insieme di circhi glaciali, i depositi morenici si presentano caotici, formati da elementi Panoramica del Vallone Capo Scura da Monte medio fini, poco o scarsamente cementati e Terminillo

il complesso marnoso-calcarenitico segna il La mappa delle frane del Vallone Capo Scura passaggio tra la sedimentazione carbonatica e quella terrigena (Eocene sup. – Miocene sup.). al piede di entrambi i versanti, riattivando il La linea tettonica regionale Olevano- movimento franoso innescato nel 1999. Antrodoco mette a contatto i domini di Il torrente ha in più punti deviato il suo corso, bacino e di piattaforma meso-cenozoici e i invadendo e distruggendo il sentiero, che sale da depositi flyschoidi miocenici. Sigillo verso la testata della Valle Scura. Ancora La valle è stata interessata da fenomeni oggi sono visibili gli effetti dell’esondazione alluvionali estremi: l’evento del 1999 ha e l’abitato di Sigillo, perimetrato dal PAI a innescato un grosso movimento franoso in rischio idraulico e da frana molto elevato R4, è destra idrografica e causato la distruzione attualmente esposto seriamente a inondazione dell’opera di presa della Sorgente San per improvvisi eventi di piena che potrebbero Giuseppe; l’alluvione del dicembre 2010 ha mobilitare ingenti volumi di materiale con prodotto numerosi e diffusi processi erosivi conseguenze disastrose. Storia & Cultura

villa al Terminillo, a Pian Notizie storiche sul Terminillo de’ Valli sono edificati “Tetricus, mons Sabinorum asperrimus”, citato orografia del territorio. numerosi alberghi: il da P. Virgilio Marone , è da identificare Nell’ Atlante Geografico del Regno di Napoli, Roma, dove alloggiava il nella vetta più alte del Gruppo dei Monti redatto da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni Duce durante le sue gite, Reatini: il Monte Terminillo. Marco Terenzio ed editato nel 1808, per la prima volta figura il l’albergo Savoia, il lussuoso Varrone, erudito reatino, descrive i “Gurgures toponimo Monte Terminillo. Parioli, il Cavallino Bianco alti montes” con verosimile riferimento Nel 1873 viene fondata la sezione di Roma del e la Stella Alpina. alle cime del Monte Terminillo, del Monte Club Alpino Italiano e sulla montagna reatina Anche dopo la guerra, Terminilletto e dei Monti Vallone ed Elefante. arrivano i primi escursionisti e alpinisti. Nel negli anni cinquanta e Nella descrizione, fatta nel quattrocento 1901 il C.A.I. di Roma realizza in cima al sessanta il Terminillo dal viaggiatore Flavio Biondo, si legge che “i Terminilletto (2108 m) il rifugio Re Umberto continua a essere rilievi si presentano come montagne altissime, I: una innovativa struttura prefabbricata frequentato da importanti con zone impervie difficili da raggiungere in legno, presentata e premiata all’Expo di personaggi della politica, e ricoperte di boschi e di animali feroci”, ma Parigi del 1900. Il rifugio, ricostruito in dell’aristocrazia e della di fatto “l’attraversamento del Massiccio muratura negli anni 1966-69, oggi è intitolato cultura e conosce un del Terminillo non ha mai costituito un a Massimo Rinaldi, missionario scalabriano vero boom turistico ed problema tecnico particolarmente arduo[…] in Brasile, Vescovo di Rieti, appassionato di economico. L’antichissima via detta di Cima di Monte è montagna, soprannominato affettuosamente Nel 1950 a Pian de’Valli descritta come alternativa alla via Salaria[…] “Vescovo Scarpone”. inizia la costruzione della il cui tratto delle Gole di Sigillo risultò Le prime ascensioni alle alte vette, datate grande chiesa dedicata a impercorribile fino alla metà del XIX secolo 1923, sono effettuate da Domenico e Aldo San Francesco. Nel 1961 a causa di frane e delle piene del fiume Rinaldi. Nel 1933 è istituita la sezione di Rieti sul versante nord est del Velino[…]I percorsi in quota divennero così del C.A.I.: gli alpinisti tracciano numerosi Terminillo, a quota 1820 estremamente frequentati, e lungo quelle percorsi e vie su roccia per la vetta principale e m, a ridosso della Sella di direttrici andarono a posizionarsi castelli, le altre cime del Massiccio del Terminillo. Leonessa, la sezione di monasteri, chiese rupestri, pievi e ospedali” Sono datati inizi del 1930 il progetto e i Rieti del C.A.I. inaugura il (Marinelli, 2002). lavori per la realizzazione della strada da rifugio Angelo Sebastiani. Le popolazioni che abitavano e frequentavano Vazia, a Pian di Rosce e poi a Pian de’Valli, Negli anni 1970 e 1980 i Monti Reatini erano dedite alla caccia, alla fino a Campo Forogna: è la “Via Salaria 4 il turismo montano pastorizia, all’allevamento e al taglio dei bis”, terminata nel 1939 e inaugurata con invernale ed estivo si boschi; una particolare attività estiva era una tappa del Giro d’Italia. La costruzione rivolge verso altre località “l’appalto della neve e del ghiaccio”, che veniva della strada e l’entrata in funzione dei primi dell’Appennino centrale, trasportato fino a Roma. impianti di risalita danno impulso al turismo meglio collegate con Area di attraversamento dell’Appennino, del Terminillo: la “Montagna di Roma”, prima Roma, dotate di impianti tra Abruzzo, Umbria e Marche, i rilievi del stazione sciistica dell’Appennino. Un filo moderni e adeguate Terminillo hanno rappresentato il confine tra diretto, voluto da Benito Mussolini, unisce strutture ricettive, l’attività lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, la montagna del Terminillo al mare di Ostia turistica del Terminill0o riconosciuto tra gli anni 1840-1846, dopo passando per Roma. diminuisce sensibilmente, secoli di contese, e materializzato mediante la In quel periodo viene realizzata l’avveniristica molti alberghi sono messa in opera di ben 82 Cippi o Colonnette Funivia del Terminillo, famosi personaggi trasformati in complessi di Confine, necessari per seguire l’accidentata della nobiltà e della politica si costruiscono la residenziali. Per saperne di più

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A cura di : Serafino Angelini* Simona Fiorentino** Giovannelli David** Maurizio Marino**** Lucio Martarelli**** Riccardo Massimiliano Menotti*** Paolo Moretti**** Guido Motteran***** Sabatino Olivieri** Anna Rosa Scalise**** Roberto Serafini**** * già LAC-Firenze ** Università degli Studi di Perugia – Centro Appenninico del Terminillo “Carlo Jucci” *** CNR – Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” **** ISPRA – Servizio Geologico d’Italia ***** già ISPRA – Servizio Geologico d’Italia

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