Il Finanziere N. 2/2017
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Motori&Società LA “SORELLA” DELLA MITICA 500 ECCO LA STEYR PUCH di MARCO BIONDI a Fiat 500 compie 60 anni e, da Nord a Sud, si moltiplica- no le iniziative per celebrare la compagna di viaggio di unL intero Paese. La piccola utilitaria di casa Fiat raggiunse, infatti, i 4 milioni di esemplari prodotti e, con la sua sem- plicità meccanica e buona – per l’epoca – abitabilità interna, contribuì a moto- rizzare la Nazione. Non tutti però conoscono una stret- ta “sorella” della nostra mitica 500, ov- vero la Steyr Puch 500. Steyr Puch è un colosso industriale austriaco, nato dalla fusione, negli anni 30, di tre realtà in- dustriali: la Steyr, l’Austro Daimler e la PRODOTTA DAL 1957 AL 1973 SU LICENZA FIAT NON Puch, con vasta esperienza nel campo ERA UNA SEMPLICE COPIA DELL’UTILITARIA ITALIANA della metalmeccanica. A metà degli an- ni ’50, la società austriaca ritiene pro- ficuo poter commercializzare un’auto- vettura piccola e dai bassi costi di ge- stione e, grazie a un accordo con la Fiat, nel 1957 viene avviata la produzione su licenza dell’utilitaria italiana. L’intesa commerciale prevede, tuttavia, che la Steyr Puch 500, potrà essere venduta solamente sul mercato interno. L’auto non è una vera e propria fo- tocopia “integrale”, poiché gli austria- ci preferiscono abbinare un motore del “Un disegno dei due propulsori Steyer Puch (a sinistra) e Fiat 500 (a destra) da cui si evince la tutto diverso alla scocca, agli interni e differente impostazione tecnica” all’avantreno che provengono da Tori- no. ra ingegneristica, sembra vicina all’in- tano quasi 40 e la velocità massima 140 Completa la personalizzazione un dirizzo seguito dalla Volkswagen per il km/h, rendendola, anche grazie alla ro- nuovo fregio anteriore, una differente motore “boxer” del suo celebre “Mag- bustezza meccanica, la regina di cate- forma del cofano motore, paraurti più giolino”. E premia, perché mentre la goria delle competizioni, soprattutto avvolgenti e i cerchi ruota con canale prima serie della Steyr Puch, equiva- nel campo dei rally. più largo. Anche la linea del padiglione lente alla Fiat 500 N, raggiunge i 100 Solo sul finire degli anni ‘60, con posteriore diventa leggermente più al- km/h, l’italiana si ferma ad 85 km/h. l’introduzione delle “Abarth 695 SS ta, in modo da favorire l’abitabilità per i La favorevole differenza prestazio- assetto corsa” e delle “Gannini da 700 passeggeri che siedono dietro. nale rimarrà durante tutta la vita pro- cm3”, le italiane riprendono a domina- La vera particolarità è rappresenta- duttiva del modello, tanto da permet- re la competizioni su asfalto. ta dal propulsore. Mentre la vettura ita- tere all’austriaca, durante la sua carrie- La Steyr Puch termina la produzio- liana è equipaggiata con motore lon- ra agonistica, di porsi direttamente in ne nel 1973 e oggi rappresenta una ve- gitudinale a due cilindri paralleli, ero- competizione con le ben più pepate ra rarità tra i collezionisti. Rispetto al- gante 13 cv, la sorellina austriaca monta Fiat “500 Abarth” e Fiat “500 Gianni- le normali Fiat 500, le quotazioni sono un motore a cilindri contrapposti, to- ni”. Nel 1964, con il lancio della Steyer decisamente superiori, mentre le ver- talmente in alluminio che, nella prima Puch 650 TR2, sulla quale era possibi- sioni più sportive, come le menziona- versione, raggiuge ben 16 cv. La scelta le montare un “kit” di potenziamento te 650 TR2, si avvicinano ai valori delle progettuale, lontana dalla nostra cultu- definito “Montecarlo”, i cavalli diven- “Abarth” ovvero 35.000-50.000 euro. 72 | il FINANZIERE | Agosto/Settembre 2017.