Mari Dipinti E Immagini Sacre Nella Cartografia Per Una Storia Di Carte, Atlanti E Planisferi Miniati a Venezia Nel XIV E XV Secolo

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Mari Dipinti E Immagini Sacre Nella Cartografia Per Una Storia Di Carte, Atlanti E Planisferi Miniati a Venezia Nel XIV E XV Secolo Corso di Dottorato di ricerca in Storia delle Arti ciclo XXIX Tesi di Ricerca Mari dipinti e immagini sacre nella cartografia Per una storia di carte, atlanti e planisferi miniati a Venezia nel XIV e XV secolo Coordinatore del Dottorato Ch.ma Prof.ssa Martina Frank Supervisori Ch.ma Prof.ssa Tiziana Franco Ch.mo Prof. Silvino Salgaro Dottorando Laura De Marchi Matricola 956127 2 Indice 1 Premessa........................................................................................................................5 2 La cartografia nautica nel dibattito critico passato e presente 2.1 Introduzione............................................................................................................9 2.2 La nascita dei portolani........................................................................................ 12 2.3 Il Liber.....................................................................................................................15 2.4 Il Compasso de navegar..........................................................................................17 2.5 La nascita delle carte nautiche.............................................................................18 2.6 La Carta Pisana....................................................................................................... 22 2.7 La Carta di Cortona.................................................................................................23 2.8 Una struttura consolidata........................................................................................ 25 2.9 L'uso nautico........................................................................................................... 27 2.10 Il calendario...........................................................................................................32 3 Le mappae mundi e la loro importanza nel Medioevo 3.1 Una forma di linguaggio....................................................................................... 39 3.2 I mappamondi illustrativi........................................................................................ 40 3.3 I mappamondi enciclopedici................................................................................... 44 3.4 I mappamondi simbolo di potere............................................................................ 49 4 Immaginare il mondo. Alla ricerca dei modelli illustrativi tra influenze antiche e suggestioni moderne 4.1 Illustrare per immagini.........................................................................................57 4.2 L'eredità del mondo antico......................................................................................62 4.3 Suggestioni 'moderne'............................................................................................. 71 5 Storie di devozione 5.1 Mediterraneo. Mare nostrum, mare di Dio......................................................... 83 5.2 Vita di bordo e pratiche devozionali nelle navi veneziane......................................84 3 5.3 La tempesta ............................................................................................................ 86 5.4 Le immagini protettive............................................................................................90 5.5 Le figure che decorano gli atlanti............................................................................92 5.6 I personaggi raffigurati............................................................................................94 6 La cartografia veneziana nel Trecento e nel Quattrocento 6.1 Da un lavoro occasionale a veri laboratori di cartografia...............................109 6.2 L'intervento del cartografo.................................................................................... 112 6.3 Preziose rifiniture.................................................................................................. 113 6.4 Il lavoro del miniatore...........................................................................................116 Catalogo delle opere..................................................................................................121 Bibliografia................................................................................................................ 383 4 1. Premessa Nel Medioevo la rappresentazione dell'ecumene veniva riassunta nella forma tradizionale di un mappamondo, al cui interno coesistevano nozioni di tipo geografico insieme ad una pro- fonda riflessione teologica sull'universo terrestre. Con la comparsa delle prime carte nautiche, sul finire del XIII secolo, l'immagine geografica venne veicolata in una forma nuova, con la raffigurazione su pergamena dei litorali del bacino mediterraneo, dal mar Nero all'Atlantico, con i toponimi trascritti perpendicolarmente alla costa nei colori alternati rosso e nero, e il re- ticolo della rosa dei venti esteso su tutta la superficie. Il disegno approssimativo che caratte- rizzava le mappae mundi venne corretto secondo informazioni basate su esperienze vissute e su una precisa conoscenza dei litorali acquisita nel tempo dalle popolazioni costiere e perfe- zionata grazie all'uso della bussola. La prima carta nautica nota, la cosiddetta carta pisana, eseguita da un cartografo genovese sul finire del Duecento, pone il capoluogo ligure quale primo centro propulsore di questo ge- nere di mappe, seguito poi, a partire dal secolo successivo, dalle città marinare di Venezia e Maiorca. Venezia, in particolare, si distinse per la produzione di carte nautiche decorate con miniature, i cui più antichi esemplari risalgono al secondo e terzo decennio del XIV secolo e sono opera dei cartografi Pietro e Perrino Vesconte. I lavori successivi riproposero in maniera pressoché invariata la formula grafica con la rosa dei venti, differenziandosi principalmente per il grado di compiutezza e per la presenza o meno di dettagli miniati. Nella Venezia della prima metà del XV secolo, inoltre, continuò in parallelo un mercato di mappamondi aggiorna- ti ai progressi della cartografia nautica e arricchiti con miniature atte a illustrare i contenuti geografici e testuali. L'obiettivo della presente ricerca è quello raccogliere, in un corpus omo- geneo, tutti i lavori cartografici veneziani compresi tra il 1313, anno del primo atlante firmato da Pietro Vesconte, e l'ultimo quarto del Quattrocento, quando altri importanti centri di produ- zione si affiancarono al polo veneziano e l'attenzione dei cartografi venne veicolata verso nuo- vi spazi, diversi da quelli mediterranei. Negli ultimi vent'anni la storiografia ha affrontato in maniera sistematica il tema dei mappa- mondi e delle carte nautiche con una serie di studi di grande spessore e respiro; basti citare il monumentale lavoro pubblicato nel 1987 da Tony Campbell e la tesi di Ramon Pujades i Ba- taller, data alle stampe venti anni più tardi, nel 2007, contenente una meticolosa trascrizione delle testimonianze documentarie note, le quali comprendono oltre ad atti notarili anche brani 5 di lettere di mercanti, resoconti di viaggio, testi tecnici e scientifici, e opere letterarie; allo stesso modo anche il ricercatore americano Richard Pflederer ha contribuito, nel 2009, a far conoscere il materiale cartografico attraverso un censimento sistematico degli esemplari con- servati. Tuttavia nelle numerose pubblicazioni, lo studio dell'apparato miniato non ha raggiun- to un interesse equivalente a quello dedicato all'analisi dei contenuti cartografici. Spesso le miniature sono state solamente accennate con brevi riferimenti all'interno di lavori più vasti, come dimostra il catalogo dell'Esposizione L'Âge d'or des cartes marines, tenutasi a Parigi nel 2010. Il presente lavoro, oltre a focalizzare l'attenzione sull'illustrazione, si propone anche di evidenziare gli esemplari attribuibili alla sola scuola lagunare, favorendone uno studio dedica- to. Il catalogo delle opere segue un ordine cronologico, adeguato a mostrare le modificazioni avvenute nella scelta delle tipologie e dei modelli decorativi nel corso del tempo; descrive in modo approfondito tre carte nautiche, quattordici atlanti e cinque planisferi, per un totale di ventidue esemplari. Il numero superiore di atlanti miniati è stato certamente favorito dalle mi- gliori condizioni di conservazione offerte dal supporto rigido, e dalla modalità di chiusura a li- bro, che ha conferito maggiore protezione alle pergamene interne. Nei casi analizzati, i colori brillanti di alcune miniature e l'uso della lamina d'oro, perfettamente conservata, rendono gli atlanti dei veri e propri volumi di lusso, il cui piccolo formato e le custodie protettive con aso- le per la cinghia a tracolla portano ad ipotizzare anche un utilizzo itinerante. É stato possibile proporre un uso pratico che viene spesso escluso a priori dalla maggior parte degli studiosi. Il primo atlante di Pietro Vesconte, del 1313, possiede, ad esempio, un calendario circolare che mostra i segni di una volvella, il cui movimento rotatorio ha in parte determinato la scomparsa dei segni zodiacali dipinti lungo la circonferenza. Ancora, l'analisi dal vivo di un atlante oggi conservato a Vienna, firmato da Vesconte e datato 1318, ha permesso di notare i segni della punta di un compasso in corrispondenza dei tratti di mare. Le preziose rifiniture di carattere illustrativo dialogano con il disegno cartografico in esempi di grande vivacità. 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