Palio di Asti 20_09_2009 Il di Asti rientra a pieno titolo tra gli eventi più attesi del set- tembre piemontese, non solo astigiano, accompagnato come sem- pre da manifestazioni di forte richiamo, dalla Douja d’Or al Festival delle Sagre. Ad affascinare il grande pubblico sono soprattutto lo splendido cor- teo in costume medievale che sfila verso il luogo della competizione e il Palio, l’avvincente corsa che si svolge nell’arena di piazza Alfieri, dove ventun contendenti si lanciano alla conquista del drappo con le insegne della città e la raffigurazione di San Secondo, patrono della città. E, come ogni anno, a precedere il clou della manifestazione sono lo spettacolare Palio degli sbandieratori, che ad ogni edizione decreta il miglior gruppo rionale, il colorato mercatino con i prodotti dell’arti- gianato rionale, e le cene propiziatrici che animano i rioni e i comuni partecipanti, rievocando tradizioni, costumi e sapori del passato. Ogni edizione del Palio è quindi un omaggio alla storia cittadina, ma anche un’occasione di aggregazione e di richiamo per il nostro territorio, oggi più che mai attento ad ottimizzare una rete turisti- co-culturale di indiscussa eccellenza, a far conoscere il proprio pa- trimonio paesaggistico, artistico, enogastronomico ad un pubblico internazionale. La Regione Piemonte rinnova stima e apprezzamento a tutti gli or- ganizzatori, enti pubblici e soggetti privati che coralmente contri- buiscono alla buona riuscita della manifestazione, e in particolare ai Comitati Palio dei borghi, che si prodigano per offrire al pubbli- co uno spettacolo unico e che costituiscono anche un importante patrimonio sociale per l’attività di volontariato che portano avanti con impegno e passione durante tutto l’anno.

Mercedes Bresso Presidente della Regione Piemonte

Palio che passione ! Siamo tutti al lavoro per la migliore riuscita dell’edi- zione 2009: l’Amministrazione Comunale, in prima fila come sempre, è validamente coadiuvata dal Collegio dei Rettori e dalle Commissioni, affinchè tutto fili liscio. Organizzare il Palio non è uno scherzo: dagli uffici comunali ad ogni singolo borghigiano, ognuno ha il suo compito preciso che si compone, a settembre, in quel grandioso mosaico di iniziative che è il Palio. Mostre e cene propiziatorie, mercatino, Palio degli Sbandieratori e pro- ve generali sono gli elementi che preparano la città alla Festa, offrendo anche agli ospiti e ai turisti, sempre più numerosi, un affresco medievale di rara bellezza. Forse è proprio questo il fascino del Palio, non è soltanto una rievo- cazione storica, non è solo una corsa di purosangue: è una vera Festa che nasce con il coinvolgimento di tutti e, sempre di più, con la fattiva collaborazione dei giovani. Da parte nostra, convinti che il Palio debba avere lo spazio che merita, ci adoperiamo affinchè non vengano a mancare le risorse economiche, perciò, anche in tempi di crisi, garantiamo il nostro impegno e riuscia- mo a mantenere prestigiosi sponsor privati come la Centrale del Latte di Torino e la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti che ringraziamo per la loro costante vicinanza. Da anni ormai, non manca l’appoggio della Regione Piemonte che at- tribuisce al Palio valenze turistico culturali e capacità di attrattiva nei confronti della città e del territorio. Dunque brindiamo insieme al Palio 2009, naturalmente con un calice di profumato Asti Spumante.

Maurizio Bertolino Giorgio Galvagno Consigliere Comunale delegato al Palio Sindaco di Asti

Comune di Asti

la città e la sua storia 5 La Città e la sua Storia

Fondata dai Liguri su una altura (“Ast” in ligure devolmente con le lunghe teorie di portici otto- significherebbe terra rialzata), la ro­mana Hasta centeschi, con le piazzette del centro storico e Pompeia è segnalata da Plinio fra le colonie roma- con il carattere schivo, ma ospitale, della gente ne di maggiore impor­tanza dell’antica Liguria. astigiana. Presumibilmente nell’89 a.C. fu ricono­sciuta co- lonia romana, per effetto della Lex Pompeia che diede lo Ius Latii e la Latinitas alla Transpada­ Asti oggi nia. Da allora essa accrebbe sempre più la sua impor­tanza economica e, nel 568, ebbe inizio il È una città ospitale, a misura d’uomo, né troppo suo periodo di maggior floridezza, quale sede di grande né troppo piccola; una città in cui è un importante Du­cato longobardo e di una pri- piacevole fare due passi in centro alla scoperta di maria Corte di Giustizia. Costituita in Contea torri, palazzi e botteghe, inserite in un contesto sotto i Franchi, governata­ in seguito dall’autorità urbano medievale. dei vescovi, la città si affermò vigorosamente ver- so la fine del sec. XI diventando, in breve, il più importante del Piemonte. Nel sec. XII divenne uno dei più ricchi e potenti comuni d’Italia, ebbe diritto di bat­tere moneta e diede vita ad una fitta serie di rapporti com- merciali con la Francia, le Fiandre e l’Inghilter- ra. Conservò la forma repubblicana fino al 1313 quando passò agli Angioini, poi ai Visconti ed infine ai Savoia (1575). Nei secoli XVII e XVIII durante le guerre di suc- cessione di Spagna ed Austria per il possesso del Monferrato, fu ripetutamente invasa ed occupa- ta. In epoca napoleonica Asti divenne capoluogo del Dipartimento del Tanaro per tornare defini- tivamente ai Savoia dopo la Restaurazione. Abitanti: Dopo l’Unità d’Italia i destini della cit­tà seguiro- astigiani, astesi no quelli della neonata nazione, confondendosi Superficie territorio: con la storia d’Italia. Carat­terizzata sin dal XIII Ha 15.182 secolo da una econo­mia vivace, ricca di traffici Perimetro Territorio: e di commerci, spesso divisa dalle faide di nobi- Km. 103.5 li quanto animose casate, concupita da Signorie Popolazione: 75.297 abitanti (al straniere per la ric­chezza delle sue contrade e per 31/12/2008) la posizione strategica, «Asti Repub­blicana» Latitudine: 44° 54’ Nord conserva una gradevole atmosfera medievale. Longitudine: 8° 12’ Est Le torri e le caseforti, testimo­nianza di un Altitudine: 123 m. s.l.m. passato nobile e pre­stigioso, si inseriscono nel Patrono: San Secondo tessuto urbano con fierezza, armonizzan­do gra- (si festeggia il 1° martedì di maggio) 6 il palio il palio 7 Il Palio

Secondo il cronista Ogerio Alfieri, antenato del più noto Conte Vittorio, la città di Asti, «...nell’anno del Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edi- fici, torri, palazzi e case da poco costruite». Nella descri- zione, precisa e puntuale, Ogerio cita le buone qualità dei cittadini astesi giudicando­li «...assennati e nobili, ricchi e potenti»e dice che «in caso di necessità la città può contare su seicento cava­lieri dotati di due cavalli...» mentre «il contado può for­nire centosessanta cavalieri dotati di un cavallo o di una cavalla...». In quegli anni gli astigia­ni davano vita alla corsa del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale al 1275 anno in cui, secon- do Guglielmo Ventura, speziale di professione e cronista per diletto,­ gli astigiani corsero il Palio, per dileggio, sot- to le mura della nemica città di Alba, portando danni e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva un tessu- to urbano testimo­nianza dei fasti di un tempo; le torri e le caseforti, i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico fanno da scenario alla affascinante rie- vocazione storica del Palio. Sono ventuno i contendenti che nei giorni della vigilia hanno vigorosamente­ tentato di propiziare la vittoria con cene pan­tagrueliche, riti sca- ramantici, burle salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all’ultimo intenso confronto in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milledue­cento figuranti in costume medievale. Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti affanni uno soltanto potrà stringere tra le mani il drappo cremisino con le insegne della città e l’immagine del Santo Patrono. Per tutti la grande Festa incomincia già il fine settimana prece­dente con l’inaugurazione della Mostra del Maestro del Palio, poi il Palio degli sbandieratori, il variopinto mercatino, il venerdì e il sabato le prove in pista per saggiare le forze in campo, in un crescendo da cardiopalma. Ma per capi- re il Palio è necessario esserci, calarsi nella Festa, magari seguendo direttamente le vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato un anno intero, si capirà davvero che cosa si- gnifica la passione viscerale, l’attacca­mento fortissimo ai colori, l’irrefrenabile voglia di vincere, l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza della sconfitta. 8 un secolo dopo l’altro il Palio un secolo dopo l’altro

1095-28 marzo - Nasce il Comune di Asti, grazie 1545 - Emanuele Filiberto di Savoia assume per sé all’investitura del feudo di Castello d’Annone da e per i suoi successori l’obbligo della fornitura dei parte del Vescovo Ottone ai Consoli astesi. due Palii alla Città di Asti. Si costituisce così una prima “dote” territoriale per la città di Asti. 1677 - L’Arciconfraternita della S.S. Trinità com- missiona un dipinto come ex voto per ricordare 1275 - La prima menzione certa sul Palio di Asti la rovinosa caduta del suo fantino, salvatosi mira- viene dal cronista astigiano Guglielmo Ventura colosamente nella corsa del Palio di quell’anno. Il (1250-1325) al cap. X del suo “Memoriale” (copia dipinto è la più antica e completa raffigurazione presso l’Archivio storico comunale). pittorica della corsa.

1387 - Gian Galeazzo Visconti, appena creato si- 1688 - Viene redatto un nuovo regolamento della gnore di Asti, decreta che il Palio sia corso secondo corsa con la riammissione dei “forestieri”, esclusi le vecchie consuetudini. dopo la vittoria riportata in Asti dalla Città di Alba.

1401 - Giovanni Fontaines, governatore di Asti in 1703 - Il duca di Vendome, appena occupata Asti, nome di Luigi d’Orléans, ordina al tesoriere Gio- preso esame degli antichi privilegi da essa goduti, le vanni Roero di rimborsare al Comune le spese so- concede di correre il Palio. stenute per l’acquisto dei drappi di stoffa usati nella confezione dei due Palii annuali. 1776 - Lo storico Stefano Incisa sul “Giornale d’Asti” inizia una dettagliata relazione annuale sul- 1441 - Il tesoriere ducale Enrico Buneo si rifiuta la manifestazione. di acquistare il velluto per confezionare i due Palii, memore dell’offesa patita a causa dei canonici della 1861 - La corsa si svolge quell’anno “in tondo” sulla Collegiata di San Secondo che, l’anno prima, ave- nuova piazza del mercato, attuale Campo del Palio. vano utilizzato il drappo per farne una “pianeta”. Fino a quel momento, infatti, la corsa si effettuava “alla lunga”, cioè dal cosiddetto “Pilone” (fuori porta San 1479 - Il poeta albese Jacopo Nano, per la vittoria ri- Pietro, estremità est della città) sino a Palazzo Otto- portata dai suoi concittadini nella corsa astigiana di lenghi lungo la via Maestra, l’odierno corso Alfieri. quell’anno, compone il “Carmen de cursu Astensi”, come omaggio alla Città di Asti. 1929 - La grande manifestazione, dopo alcuni de- cenni di alterne vicende, riprende secondo le anti- 1507 - Asti è sotto il dominio degli Orleans. Luigi che tradizioni. XII, re di Francia partecipa al Palio di Asti e, secon- do un documento di proprietà dell’Archivio di Stato 1936 - A causa dei noti eventi politici e militari, il di Mantova, Archivio dei Gonzaga, dopo la corsa Palio subisce una battuta d’arresto. decide di sfidare il Gonzaga, Signore di Mantova e sodale di Luigi XII, scommettendo 1000 scudi. 1967 - Il Palio rinasce in tutta la sua grandiosità e un secolo dopo l’altro 9

l’artista Emanuele Luzzati realizza il marchio che ancora oggi caratterizza il Palio.

1988 - La corsa cambia sede : da Campo del Palio si sposta in piazza Alfieri, cuore della Città.

1992 - Al Palio di Asti viene abbinata la Lotteria Nazionale.

1994 - 5/6 novembre - Asti è colpita da una disa- strosa alluvione. Centinaia di imprese e migliaia di privati subiscono danni pesanti. Tra questi anche i Borghi Tanaro, S. Martino, S. Marzanotto, S. Pie- tro, S. Paolo, S. Lazzaro e i comuni di Canelli e Niz- za, che corrono il Palio, sono gravemente coinvolti dall’esondazione.

1995 - Asti celebra il novecentenario della fonda- zione del Comune.

1996 - Il Palio celebra il Trentennale dalla ripresa.

1997 - 1998 - Il Corteo del Palio rievoca i pellegri- naggi sulla Via Francigena e si prepara al Giubileo del 2000.

1999 - Si corre l’ultimo Palio del millennio.

2000 - Domenica 11 giugno si corre l’edizione stra- ordinaria del Palio in occasione del Giubileo. Vince il Rione di San Secondo.

2005 - La Città di Asti ospita il Campionato Italia- no Sbandieratori.

2006 - Il Palio è presente all’apertura delle Olim- piadi invernali a Torino.

2007 - Si festeggia il 40° anniversario dalla ripresa avvenuta nel 1967.

2008 - L’A.S.T.A. festeggia il quarantennale dalla fondazione. 10 la pista

la pista

Non è facile costruire una pista per cavalli in pieno centro, in una bella piazza trapezoidale che porta il nome del più noto degli astigiani. Ma ad Asti, per il Palio, si fa anche questo e Piazza Alfieri si trasforma: un gruppo di esperti, coordinati da un geologo, ve- rifica l’esatta miscela di sabbie astiane del pliocene superiore, così che l’impasto non sia troppo cede- vole o, al contrario, troppo consistente. La pista in- fatti dovrà «tenere» per tre giri di corsa, sia in caso di pioggia imprevista, sia in caso di tempo asciutto, perché i cavalli, in curva come in rettilineo, possa- no esprimere il massimo in sicurezza. Proprio per questo il tracciato è stato lungamente studiato da una commissione di tecnici: le curve sono state ca- librate in modo da consentire la massima sicurezza in corsa e sono protette da robusti «materassi». Gli astigiani tengono molto ai cavalli. Tanto che una commissione di docenti universitari, esperti nelle varie branche della veterinaria, visita accurata- mente gli animali nei giorni che precedono la corsa, verificandone con estrema attenzione le condizioni fisiche: in fondo sono atleti e come tali dovranno affrontare al meglio della forma una competizione impegnativa. La partenza si dà «al canapo»: vie- ne tesa una grossa corda -immaginate la gomena di una nave- lunga circa 15 metri e pesante quasi un quintale, che, con un sistema di argano elettro- meccanico, attraversa la pista da un punto all’altro della linea di partenza. Il mossiere, piazzato su un podio, chiamerà i diversi partecipanti alla batteria e quando giudicherà regolamentare l’allineamento, farà cadere il canapo. A quel punto per i 450 metri di pista e per i tre giri di corsa, sarà tutto in mano all’abilità dei fantini e allo sprint dei cavalli. Per al- lestire la pista servono circa ottocento metri cubi di sabbie astiane. la pista 11 12 i vincitori

i vincitori

Anno Rione vincitore Fantino Cavallo Mossiere

1967 Don Bosco/Viatosto Pietro Altieri (Petruzzo) Gavin Felice Appiano 1968 San Pietro Andrea Degortes (Aceto) Stereo Giuseppe Giulianini 1969 San Pietro Rosario Pecoraro (Tristezza) Skygirl (Losna) Luigi Emanuele Necchi 1970 Torretta/Santa Caterina Sergio Ruiu (Il Professore) Amedeo Alberto Castellani 1971 Don Bosco/Viatosto Giovanni Manca (Gentleman) Via Veneto Alberto Castellani (Via Col Vento) 1972 Santa Maria Nuova Gaetano Lobue Gaytimex (Tornado) Alberto Castellani (sostituito in finale da Luigi Sassano) 1973 San Pietro Rinaldo Spiga (Spingarda) Avella (Speranza) Sabatino Vanni 1974 Canelli Mauro Finotto (Jora) Anin (Spumantino) Sabatino Vanni 1975 San Paolo Renato Magari (Il Biondo) Capriccio Sabatino Vanni 1976 Torretta/N.S. Lourdes Mario Beccaris (Lo Scarus) Cel (Cus Cus) Sabatino Vanni 1977 Cattedrale Marco Grattarola Larson Sabatino Vanni 1978 San Paolo Sergio Ruiu (Il Professore) Napo (Nobel) Sabatino Vanni 1979 San Paolo Sergio Ruiu (Il Professore) Mec (Nobel II) Sabatino Vanni 1980 Don Bosco/Viatosto Mariano Zedda (Pepe) Skat (Imprevisto) Sabatino Vanni 1981 Montechiaro Renato Magari (Il Biondo) Albert Totd Sabatino Vanni (Capriccio) 1982 San Secondo Mario Beccaris (Lo Scarus) Gamble on gold Sabatino Vanni (Argento) 1983 San Pietro Domenico Ginosa Criugleford (Fortino) Sabatino Vanni 1984 San Martino-San Rocco Andrea Degortes (Aceto) Stachys (Sotto) Sabatino Vanni 1985 San Martino-San Rocco Mario Cottone (Truciolo) Prairie Speedy Ulrico Ricci (Olivoli Olivolà) 1986 Nizza Leonardo Viti (Canapino) Varigino (Elf ) Ulrico Ricci 1987 San Lazzaro Massimo Coghe (Massimino) Akebat (Nuvola) Ulrico Ricci i vincitori 13

Anno Rione vincitore Fantino Cavallo Mossiere

1988 Moncalvo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Scodata (Aida) Ulrico Ricci 1989 Moncalvo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Scodata (Carmen) Lalla Novo 1990 Tanaro-Trincere-Torrazzo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Phantasm (Brown Davil) Ulrico Ricci (scosso) 1991 San Lazzaro Tonino Cossu (Cittino) Blu Bell Music (Lingotto) Ulrico Ricci 1992 San Silvestro Angelo Depau (Lucifero) Ulita Deis Ulrico Ricci 1993 San Paolo Giuseppe Pes (Il Pesse) Grand Prix Ulrico Ricci 1994 Moncalvo Mario Cottone (Truciolo) Rapsodia (scosso) Amos Cisi 1995 Moncalvo Mario Cottone (Truciolo) Rapsodia (scosso) Amos Cisi 1996 Don Bosco Maurizio Farnetani (Bucefalo) Blue Baker (Bingo) Amos Cisi 1997 Castell’Alfero Claudio Bandini (Leone) Pierino G.Carlo Matteucci 1998 Castell’Alfero Claudio Bandini (Leone) Pierino (Pierino bis) G.Carlo Matteucci 1999 San Lazzaro Massimo Coghe (Massimino) Shakuntala (Nuvoletta) G.Carlo Matteucci Palio del Giubileo 2000 San Secondo Maurizio Farnetani (Bucefalo) Thera (Luna Rossa) G.Carlo Matteucci Edizione di settembre 2000 Santa Maria Nuova Martin Ballestreros (Pampero) Guera G.Carlo Matteucci 2001 San Lazzaro Massimo Coghe (Massimino) Millenium Bug Renato Bircolotti 2002 Tanaro-Trincere-Torrazzo Martin Ballestreros (Pampero) Soprano (Doctor Glass) Renato Bircolotti 2003 Santa Caterina Giovanni Atzeni (Tittia) Ergo Song Renato Bircolotti 2004 Torretta Giuseppe Zedde (Gingillo) Ergo Song (Fischietto) Renato Bircolotti 2005 Santa Maria Nuova Maurizio Farnetani (Bucefalo) L’Altro Renato Bircolotti 2006 Santa Maria Nuova Maurizio Farnetani (Bucefalo) Un Altro Bartolo Ambrosione 2007 San Secondo Giovanni Atzeni (Tittia) Impera (scosso) Renato Bircolotti 2008 San Lazzaro Giuseppe Zedde (Gingillo) Domizia Renato Bircolotti 14 il drappo

il drappo i premi

Il Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti Al primo arrivato: e la raffigurazione­ del patrono San Secondo, è il «so- il Palio gno» cui aspirano ben ventuno contendenti. Ma, per Al secondo arrivato: «Palio», si intende la corsa animosa e appassionata che la borsa di monete d’argento infiamma le terre astesi a settembre. Gli astigiani, quasi a Al terzo arrivato: voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno gli speroni a maggio, un altro drappo con le medesime insegne. Al quarto arrivato: D’altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella il gallo vivo protezione che San Secondo non ha mai man­cato di Al quinto arrivato: elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti, si la coccarda soleva correre il Palio in occasione del­la festa del Santo. All’ultimo arrivato: Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di cor- l’inchioda (acciuga) con l’insalata rere il Palio pronunciando antiche parole «...andate e che San Secondo vi assista!». E per i ventuno parteci- panti incomincia una spasmodica attesa che dura per il tempo infinito - un paio di minuti! - di ognuna delle tre batterie e della finale. Sette cavalli al canapo per ogni contesa, nove per la finale e migliaia di borghigiani che sperano, tutti, nel miracolo della vittoria. Ma a vincere sarà uno soltanto: il più bra­vo, il più fortunato e scaltro, il più irruente. La gioia del vincitore è incontenibile. In un attimo tutto il borgo dimentica le fatiche di un anno: il lavoro per studiare e cucire i preziosi costumi della sfilata, l’affanno per organizzare le feste e le panta- grueliche cene propiziatorie della vigilia, l’impegno per mettere a punto bandiere e stendardi. Si dimenticano anche le nottate passate in scuderia accanto al cavallo, le levatacce per seguire gli allenamenti. Tutto è ripagato da un «incredibile» drappo cremisino che stringe il Ret- tore tra le mani: il Palio. I Palii sono composti da due elementi essenziali: il «la- baro» di­pinto, che porta l’effige del Santo e le insegne della Città di Asti e il «Palio» propriamente detto, costituito da una lunga pezza di velluto cremisino con- giunta al «labaro». Il Palio si misura in «rasi»: sedici per il Palio della corsa, dieci per il Palio offerto alla Col­ legiata. Il raso, antica misura piemontese, corrisponde a sessanta centimetri. il drappo 15 16 il maestro del Palio 2009 il maestro del Palio 2009

Nata Rampazzo, 54 anni. Nato a Torino, dove ha studiato scenografia all’Accademia Albertina di Belle Arti (dal 1975 al 1980), allievo di Ottavio Coffano e Francesco Poli, ed è stato assistente di Francesco Fran- co (tecniche grafiche, 1979-1980). Per tre anni ha se- guito lezioni di filosofia e teoria della comunicazione alla Sorbona di Parigi, dove risiede da trent’anni. È direttore creativo di Rampazzo & Associes, società che ha creato nel 1983 e che è specializzata nella re- alizzazione editoriale grafica e per il web. Nel 1993 ha fondato le Éditions Mille et Une Nuits, nel 1999 le Éditions des Falaises e, nel 2005, assieme a Pascal Bru- chner, André Glucksmann e Michel Taubmann la rivista di cultura politica Le meilleur des mondes. Col- labora regolarmente con la rivista Media. Consulen- te editoriale delle Éditions de La Martinière (1992- 2000), ne ha curato i siti e la corporate identity. Ha disegnato e concepito diversi periodici tra cui L’ Ex- press, Challenges, La Vie, Le Point, Le Nouvel Obser- vateur, di cui ha realizzato anche il sito, il settimanale della svizzera francese L’Hebdo, i mensili Le magazin littéraire, Alternative économiques, Senso, Cahiers du Cinema, Série Limitée, Vocable, Epok, l’edizione stam- pata e on line del mensile Books… Suoi anche i proget- ti del quotidiano France-Soir, dei giornali del Groupe Centre France (La Montagne, Le Berry Républicain, Le Populaire du Centre e Le Journal du Centre), La Provence, La Voix du Nord, Direct Soir, La Croix e il rifacimento di Liberation nel 2008. È autore di due documentari per la televisione francese Ernest rescapé d’Auschwitz, e Bella Ciao. Ha illustrato i volumi Rêve de sucre (Hachette) e Le tour du monde en 80 jours (Éditions Nathan) e realizzato più di trecento illu- strazioni per le copertine delle Éditions Mille et Une Nuits e altre centinaia per i più grandi editori francesi: Hachette, Calmann-Lévy, Belin, Chêne, Arte, Flam- marion… Ha curato la corporate identity di: Total, Cité des sciences et de l’industrie, Moêt-Chandon, Er- nest & Young, Ugc, Michelin e la linea editoriale dei Giochi Olimpici di Albertville nel 1992.

Palio_Asti_OK_P.indd 1 10/04/09 16:30:39 i maestri del palio dal 67 ad oggi 17

i Maestri del Palio dal ’67 ad oggi

1967 Gea Baussano 1968 Gea Baussano 1969 Gea Baussano 1970 Gea Baussano 1971 Gea Baussano 1972 Silvio Ciuccetti 1973 Gea Baussano 1974 Gea Baussano 1975 Ottavio Coffano 1976 Gea Baussano 1977 Gea Baussano 1978 Gianni Peracchio 1979 Silvio Ciuccetti 1980 Gea Baussano 1981 Amelia Platone 1982 Gea Baussano 1983 Emanuele Luzzati 1984 Eugenio Guglielminetti 1985 Guido Tulelli 1986 Ernesto Treccani 1987 Enrico Paulucci 1988 Remo Brindisi 1989 Francesco Tabusso 1990 Claudio Bonichi 1991 Francesco Casorati 1992 Giacomo Soffiantino 1993 Piero Ruggeri 1994 Giuliano Vangi 1995 Luigi Mainolfi 1996 Giovanni Buoso 1997 Paolo Fresu 1998 Floriano Bodini 1999 Gigino Falconi 2000 Carlo Carosso (edizione del Giubileo) 2000 Ugo Nespolo (edizione di settembre) 2001 Radu Dragomirescu 2002 Ezio Gribaudo 2003 Eugenio Guglielminetti 2004 Enrico Colombotto Rosso 2005 Emanuele Luzzati 2006 Silvio Ciuccetti 2007 Paolo Conte 2008 Flavio Piras 2009 Nata Rampazzo

Palio_Asti_OK_P.indd 1 10/04/09 16:30:39 18 l’asta e il gioco della bandiera l’A.S.T.A. e il gioco della bandiera

L’Associazione Sbandieratori di Tradizione Astigia- na (A.S.T.A.) nasce nel 1968 a seguito della ripresa della storica Corsa del Palio nel 1967 e si presenta per la prima vola al pubblico della propria città nell’aprile del 1969. Nel 1970 il Consiglio del Palio , presieduto dal Sin- daco, conferisce all’A.S.T.A. il prestigioso titolo di “Sbandieratori del Palio di Asti”. Il Gruppo, nato dal Palio, ne diventa ufficialmente il “biglietto da visita” ufficiale in Italia e nel mondo. Lo spettacolo che viene proposto si ricollega alla tradizione artigiana del gioco di bandiere nelle sue espressioni storico-sportive già citate in documenti ufficiali del 1275. I costumi sono fedeli riproduzioni medievali e le bandiere presentano i colori dei Bor- ghi, Rioni e Comuni che corrono il palio la terza do- menica di settembre di ogni anno. Il Gruppo, composto da circa 30 persone, tra musici (tamburini e trombettieri) e sbandieratori, offre una spettacolare varietà di esibizioni, occupando uno spazio temporale che può raggiungere i 30/35 mi- nuti. In 40 anni di attività, numerosissime sono state le partecipazioni a importanti manifestazioni folclori- stiche, storiche e a trasmissioni televisive in Italia e all’Estero. L’A.S.T.A. si è esibita in Francia, Spagna, Gran Bre- tagna, Germania, Svizzera, Austria, Ungheria, Re- pubblica Ceca, Bulgaria, Irlanda, Scozia, Svezia, Por- togallo, Belgio, USA (New York, Miami, Atlanta), Giappone (Tokio, Kioto, Osaka) ricevendo sempre il caloroso apprezzamento del pubblico e importanti riconoscimenti tra i quali, particolarmente ambito, il premio “Maschera d’argento” per i benemeriti del turismo. L’impegno dell’A.S.T.A. ha prodotto frutti impor- tanti: infatti sulla scia dell’esperienza dell’A.S.T.A. è nata una vera e propria «scuola astigiana» di sbandie­ratori che viene continuamente alimentata dai vari Rioni. I Comitati Palio hanno creato, in­fatti, l’asta e il gioco della bandiera 19

gruppi autonomi ed altrettanto validi che difendono i colori di ogni borgo. Tra i gruppi di più antica tradi- zione si distinguono gli «Amis d’la Pera» (letteral- mente «Amici della Pietra», sodalizio nato all’om- bra di Porta Torino, la cui usanza voleva che i gio- vani provenienti da altre contrade sollevassero una pesante pietra prima di poter frequentare le giovani da marito residenti­ nel quartiere) che dal 1968 an- novera un nutrito gruppo di sbandieratori. Gli Amis d’la Pera, nel giugno del 1996, si sono classificati ai primi posti in occasione della Parata Nazionale della Bandiera (musici e coppia). Nel 1992, in questo pa- norama rutilante di colori, si inserisce il gruppo degli «Alfieri del­le terre Astesi» che prendono spunto dal «suol d’Aleramo» e rappresentano il contado astese e monferrino vestito di torri e castelli. Ultimo nato (1996) è il gruppo degli «Alfieri della Valle Belbo» che ha già al suo attivo par­tecipazioni qualificate ad importanti manifestazioni enogastronomiche.Per dare risalto alla grande tradizione degli sbandieratori Asti ha ospitato il 23 e 24 luglio 2005 il Campionato Nazionale Sbandieratori di A2. 20 il Palio degli sbandieratori il Palio degli sbandieratori

Il momento clou per verificare la reale perizia dei grup­pi rionali è rappresentato dal «Palio degli Sbandieratori», manifestazione, in notturna, che ha luogo il giovedì antecedente il Pa­lio e che funge da vetrina per le promesse astigiane. Sotto il vigile e severo occhio di esperti nell’arte della bandiera e con la supervisione del Capitano del Palio, i giova- ni atleti si cimentano in eser­cizi e figure particolar- mente spettacolari, per aggiudicarsi il «paliotto», ambito drappo riproducente le insegne della città. Il Palio degli Sbandie­ratori laurea ogni anno il mi­ glior gruppo rionale di sban­dieratori. Intorno alla mezzanotte il verdetto: per un anno intero il Rione vincitore avrà gli onori della cronaca e si aggiudicherà, a buon diritto, la partecipa­zione alle manifestazioni italiane di maggior prestigio. Il vincitore dell’edizione del 2008 è stato il gruppo del Borgo San Lazzaro.

17 settembre 2009 33° Palio degli Sbandieratori Piazza San Secondo ore 21 albo d’oro del Palio degli sbandieratori 21 albo d’oro del Palio degli sbandieratori

1977 - S. Maria Nuova 1978 - S. Caterina 1979 - Torretta 1980 - S. Pietro 1981 - S. Caterina 1982 - Viatosto 1983 - Torretta 1984 - Viatosto 1985 - Cattedrale 1986 - S. Caterina 1987 - Torretta 1988 - S. Lazzaro 1989 - S. Caterina 1990 - Torretta 1991 - Torretta 1992 - S. Martino S. Rocco 1993 - Torretta 1994 - Torretta 1995 - Torretta 1996 - S. Secondo 1997 - Castell’Alfero 1998 - Torretta 1999 - Torretta 2000 - S. Caterina 2001 - S. Caterina 2002 - S. Caterina 2003 - S. Lazzaro 2004 - S. Caterina 2005 - S. Lazzaro 2006 - Santa Caterina 2007 - S. Lazzaro 2008 - S. Lazzaro 22 il gruppo del Comune il gruppo del Comune

Il Gruppo del Comune, composto dal Capita­no e dal suo seguito a cavallo, apre il corteo storico. I costumi, realizzati su bozzetti dello sceno­grafo astigiano Eugenio Guglielminetti, richia­mano i colori della città ed esaltano le funzioni di magi- strati e cavalieri che hanno il non facile compito di sovrinten­dere allo svolgimento della corsa. Il Capitano ed il suo gruppo, infat­ti, sono i garanti della corretta interpretazio­ne del regolamento; in caso di gravi inottemperanze, possono comminare sanzioni che culminano nell’esclusione del concor- rente dalla corsa. Il , elemento comunale per eccellenza, chiude il corteo ed è scortato da una schiera di armigeri in rappre­sentanza dei ventuno partecipanti. Il Carroccio rappresenta­ gli antichi carri da guerra : tuttavia la sua origine è incerta an- che se alcuni storici ne fanno risalire l’utilizzo ai sa- raceni e ad alcune tribù germaniche. Il termine de- riva dal latino medievale «Carrochium» e significa carro a funzione sia civile sia militare, utilizzato in tutta Italia all’epoca dei liberi comuni. Il Carroccio astese, trainato da tre coppie di candidi buoi, porta, come vuole la tradizione, le insegne della città - cro- ce bianca in campo rosso - il gallo in ferro battuto, simbolo delle libertà comunali ed il Palio, ambito premio del vincitore della corsa. Gli altri premi - la borsa di monete d’argento, gli speroni, il gallo vivo, la coccarda e l’acciuga - precedono il Carroccio e sono portati da altret­tanti messi comunali. il gruppo del Comune 23 24 i temi della sfilata i temi della sfilata

L’elemento che più affascina i numerosi visitatori che assistono al Palio è il corteo storico composto da oltre milleduecento personaggi in costume me- dievale. L’accuratezza delle rievocazioni storiche verificate da un’apposita commissione di esperti, il pregio dei costumi e la maestria delle sartorie di borgo nel riprodurre fedelmente le fogge degli abiti traendole da affreschi e dipinti d’epoca, fanno del corteo uno spettacolo davvero unico. I quadri vi- venti che compongono la sfilata rappresentano fatti realmente accaduti della storia astese: si vedranno dunque sfilare nobili e popolani, armigeri e alto cle- ro, dame e cavalieri che per un giorno torneranno ad abitare la città raccontando la vita quotidiana di più di sette secoli.

Dal 1983 il Soroptimist Club di Asti ha istituito un premio speciale per la migliore presenza nel corteo storico, prerogativa unica tra le manifestazioni ana- loghe a livello nazionale, per la serietà dei contenuti storici e per la presenza di dame e cavalieri. Il premio consiste in una Pergamena d’Autore di- pinta da un maestro scelto dall’Assemblea del Club ed è governato da un regolamento che ne prevede l’assegnazione da parte di una Giuria altamente qualificata, esterna alla Città, di cui solitamente fanno parte attori, registi, scenografi, costumisti, professori di storia medievale, di storia del costume e di storia dell’arte. Sin dal momento dell’istituzione del premio, nomi famosi sulla scena artistica e culturale italiana si sono alternati tra i membri della Giuria ed esimi pittori di fama nazionale hanno donato le Perga- mene d’Autore. i temi della sfilata 25 26 i temi della sfilata

San Lazzaro

Colori: giallo e verde Rettore: Remigio Durizzotto

Il Borgo è situato nella zona est della città oltre por- ta San Pietro, dove anticamente esisteva l’Ospedale dell’Ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Laz- zaro da cui prende il nome, lo stemma ed i colori. San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991, nel 1999, nel 2001 e nel 2008.

PRO COLATIONE FACTA IN PALLATIO MAGNIFICI DOMINI POTESTATIS I festeggiamenti civici nei giorni di S.Giovanni e di S.Stefano

Nel Medioevo le feste di San Giovanni e di Santo “stara” di Stellaria, prezioso vino bianco aromatiz- Stefano erano ricorrenze importanti e ad Asti, alme- zato, e sei pinte di Ippocrasso, vino speziato con no dall’inoltrato XIII secolo, prevedevano anche il funzioni digestive. rinnovo del Consiglio di Credenza e di quello dei Il Borgo San Lazzaro intende rievocare il festoso Dodici con l’avvicendamento dei Consiglieri. Tali rinfresco pubblico, incorniciato da “una carrata di eventi non erano semplici formalità burocratiche, frasche ed una somata di fascine” e sottolineare il ma prevedevano una festosa cerimonia pubblica se- ruolo centrale del “cibo” visto come simbolo di po- guita da un costoso rinfresco a spese del Comune. tere, momento di aggregazione e festa, riportando Il rinfresco era particolarmente affollato, infatti il alla luce antiche ricette medioevali. solo Consiglio era composto da 180 membri, ai quali andavano aggiunti i numerosi addetti agli “Officia” comunali, podestarili e ducali - piace pen- sare con relative signore - per non meno di 500 in- vitati. Nel volume dei conti della tesoreria ducale del 1498 è attestato che in quell’anno il Governo rimborsò a Gandolfo Bichi e a Bernardo Forno di Asti la som- ma complessiva di 32 fiorini spesa “…pro colatione facta in pallatio magnifici domini potestatis” nei giorni di Santo Stefano e di San Giovanni, “la cui festa è celebrata secondo antica consuetudine da molto tempo praticata”. Nel dettaglio, risultano acquistate 20 libbre (circa 7 Kg) di “Dragea” (frut- ta secca candita in forma di confetti), 20 libbre di “Pignoccate” (pasticcini a base di pinoli) e 1000 “obiate” cioè le cialde ancora oggi conosciute col nome di “canestrelli”. Il tutto veniva accompagnato da due “stara” (circa 100 litri) di vino Moscato, due i temi della sfilata 27

Don Bosco

Colori: giallo e blu Rettore: Maddalena Spessa

Borgo di recente costituzione, si trova nella zona nord di Asti ed è caratterizzato da ampie aree de- stinate a verde pubblico oltre ad essere la zona re- sidenziale della città. La chiesa, costruita nel 1962, è dedicata a Don Bosco figura di educatore e sacer- dote di origine astigiana, la cui opera ha, di gran lunga, valicato i confini cittadini. Originariamen- te il Borgo Don Bosco ha partecipato al Palio con l’attiguo Borgo Viatosto aggiudicandosi il Palio nel 1967, 1971, 1980. Dopo la separazione da Viatosto ha ancora vinto nel 1996.

DUE BANCHIERI ASTIGIANI SI TRASFERISCONO OLTRALPE PER DIRIGERE LE LORO CASANE

Siamo ai primi giorni di Settembre dell’anno 1307 guono con amore ed apprensione fino ai confini del ed è da poco giunta in Asti l’attesa notizia che il loro borgo, ad una delle grandi porte che si aprono valico del Moncenisio, ancora libero da neve, è age- nelle mura cittadine: qui già li attendono i caval- volmente transitabile. lanti con il carro predisposto per il loro viaggio ed Per tale motivo, approfittando dell’occasione pro- i somieri con i muli sui quali caricare i bagagli con- pizia a valicare con facilità quel passo alpino, due tenenti il vestiario, i molti documenti ed il denaro magnati di Asti, appartenenti alle nobili famiglie utile al pagamento dell’alloggio, del cibo e dei vari dei Guttuari e degli Isnardi, si accingono a lasciare pedaggi per il transito su terre straniere. la loro città per recarsi in Francia, e precisamente A quella porta i familiari in lacrime potranno an- alla città di Besançon, nella Franca Contea, per di- cora stringerli in un ultimo abbraccio prima della rigere i banchi di cambio e pegno che posseggono dolorosa e inevitabilmente lunga separazione. in società in quel capoluogo e nel suo distretto. Essi fanno parte dello stuolo di intraprendenti uomini d’affari astigiani chiamati “Lombardi” che nelle contrade di Olanda, Fiandre, Brabante e Francia da tempo reggono ed amministrano società finanziarie, le cosidette “casane”, svolgendo la fun- zione creditizia, fondamentale per l’economia me- dievale, che di riflesso procurerà anche alla patria astese ricchezze e potenza. Accompagnano i due illustri personaggi nel diffi- coltoso e pericoloso viaggio oltralpe due segretari e numerosi servitori, mentre parenti e famigliari li se- 28 i temi della sfilata

San Paolo

Colori: rosso e oro Rettore: Silvano Ghia

Il Rione San Paolo, situato al limite del centro sto- rico, è sicuramente uno dei più estesi ed uno dei più antichi. Già nel 1292 si trova traccia della chiesa di San Paolo che, secondo gli storici, era stata eretta presso il muro di cinta. L’attuale chiesa di San Pao- lo, da cui prende il nome il Rione, è stata costruita intorno al 1790 in stile corinzio e custodisce, tra l’altro, il Palio che il Rione ha vinto nel 1975, set- tecentesimo anniversario della corsa. Ha poi vinto nel 1978,1979 e 1993.

ARRIVO AD ASTI DI BEATRICE D’ESTE, CONSORTE DI LUDOVICO IL MORO

Beatrice d’Este, giovane e bella moglie di Ludovico volle unirsi ad esse assieme al cugino Luigi duca Sforza detto il Moro, signore di Milano e governa- D’Orleans, nipote di Valentina Visconti e destina- tore di Asti, si diresse nel 1494 alla volta di questa to a succedergli sul trono di Francia. città per attendervi la venuta del re di Francia Carlo Il gruppo di sfilanti del rione San Paolo rappresen- VIII; raggiunta dapprima Pavia, da qui pervenne ta il percorso verso la piazza cittadina, per assistere al villaggio di Annone, a quei tempi possedimento all’imponente parata militare, della duchessa Bea- milanese, nel cui castello soggiornò alcuni giorni trice e del suo grazioso seguito, in compagnia del re col marito, col padre Ercole I duca di Ferrara e con Carlo, del duca Luigi, di Ercole I, padre di Beatrice, un seguito di venti nobildonne. del di lei consorte Ludovico il Moro, del governa- L’11 settembre, proseguendo il viaggio, arrivò ad tore di Asti Ettore di Monteynard, di Ambrogio di Asti insieme al corteo di damigelle, che si era dispu- Rosate, medico personale di re Carlo e del poeta tato l’onore di accompagnarla a rendere omaggio al astese Giovan Giorgio Alione, l’appassionato can- re francese. tore dei fasti francesi di quell’epoca. Lungo le vie della città si affollarono spettatori en- tusiasti alla vista di Beatrice e delle sue dame , ab- bigliate con vesti di seta, broccato e damasco dalle audaci scollature e costellate di pietre preziose; per lungo tempo sarebbe rimasto vivo il ricordo dell’av- venente duchessa che percorreva alla testa del suo gentile corteggio le vie di Asti. Qui, nel cosidetto “campo di Marte” di allora, ossia nella stessa piazza dove oggi si corre il Palio, in loro onore sarebbe sfilato in parata l’esercito di Carlo VIII, re di Francia, di Gerusalemme e delle Due Si- cilie, il quale affascinato dalla bellezza delle dame, i temi della sfilata 29

San Damiano

Colori: rosso e blu Asti Rettore: Davide Migliasso

A 15 km da Asti, il Comune di San Damiano è cen- tro agricolo di primaria importanza, soprattutto per la produzione frutticola e vinicola. Fondato nel 1275, nello stesso anno in cui ad Asti si consolidava la tradizione del Palio, conserva la pianta rettan- golare ed una medioevale torre cilindrica. Non ha ancora vinto il Drappo.

L’ARTE DEGLI SPEZIALI ASTESI

Nel Medioevo la scienza medica era legata alla I malati più facoltosi potevano usare anche prodot- superstizione, alla magia e alle pratiche religiose: ti a base di pietre preziose: smeraldi, rubini, mala- i medici dell’epoca si basavano sulla conoscenza chiti, lapislazzuli, diaspri, ametiste e coralli, ridotti della filosofia e dell’astrologia e si affidavano es- in polvere nei mortai dagli speziali, davano origine senzialmente alle virtù curative di erbe, piante e di a composti molto costosi, considerati di particola- molti elementi naturali, senza trascurare pianeti e re valore terapeutico, somministrati sotto forma di fasi lunari. elisir, impiastri e pozioni miracolose. La scienza farmaceutica, derivata dalle conoscenze Con queste stesse gemme si potevano realizzare arabe ed ebraiche, veniva coltivata soprattutto dai gioielli-talismano da portare indosso con la funzio- monaci che usavano erbe, radici ed essenze coltiva- ne di prevenire le malattie. te negli horti. Ma il farmaco per eccellenza, capace di risolvere La farmacopea medievale era ricca di erbari e di an- ogni tipo di male, dalle coliche addominali alle feb- tidotari, distinti in verdi o rossi a seconda se erano bri maligne, dall’emicrania all’insonnia, dall’angi- connessi alle piante o agli animali; venivano utiliz- na ai morsi delle vipere e dei cani, era la teriaca, così zati in minime proporzioni anche veleni potenzial- chiamata dal vocabolo greco therion, cioè vipera, le mente mortali come il giusquiamo e l’elleboro. cui carni opportunamente trattate confluivano in- Le erbe vendute nelle spezierie erano raccolte da sieme a molti altri elementi nel preparato. E proprio donne che venivano denominate radicciaie o er- una vipera, secondo la testimonianza dello speziale bolaie, che per tale attività venivano regolarmente Guglielmo Ventura, era nel XIV secolo il simbolo pagate alla consegna della merce; oltre alle spezie del collegio degli speziali astigiani. e alle sostanze medicinali venivano venduti an- Le effigie dei santi patroni Cosma e Damiano, pro- che profumi, confetti, candele ed ex-voto in cera. tettori dei medici e degli speziali, aprono la sfilata I farmaci sotto forma di polveri, infusi, sciroppi, del corteo rosso blu, che rappresenta gli strumenti e i unguenti e pillole venivano riposti in albarelli, preparati delle spezierie medievali situate nel XV se- brocche, versatoi, idrie, bocce, fiasche e pilloliere, colo lungo la contrada maestra del paese, antica sede appositi recipienti custoditi negli armari pigmen- delle botteghe artigiane e del commercio locale. tariorum o armari apothecariorum all’interno delle spezierie. 30 i temi della sfilata

Moncalvo

Colori: bianco e rosso Asti Rettore: Diego Musumeci

Importante centro monferrino, Moncalvo dista 20 km da Asti ed è noto per la sua indiscussa tradizio- ne enogastronomica e per essere stato capitale del Marchesato di Monferrato. Ricco di storia, le cui vestigia si possono ammirare ancora oggi - Chiesa di S. Francesco, bastioni, Chiesa della Madonna: ha, tra l’altro, dato i natali a Rosa Vercellana (la Bela Rusin) moglie morganatica di Vittorio Ema- nuele II. Moncalvo ha vinto il Palio per due anni consecutivi nel 1988 e nel 1989 e nel 1994 e 1995.

TEATRO E TEATRANTI

Nel Monferrato, come in ogni regione, ma in parti- co si svolgeva in una cornice coloratissima, surre- colare nelle terre che si trovavano lungo le grandi vie ale, allegorica, non di rado confusa, tesa a stupire dei pellegrini, il teatro rappresentava un momento la folla che diventava parte integrante dell’evento. di festa e svago. In tutto il territorio del Marchesato Non tutti, però, accettavano di buon grado artisti non esistevano particolari divieti volti a limitare il di tal genere. I rappresentanti del clero, ad esempio, lavoro dei commedianti, anzi molto spesso questi condannavano queste forme di espressione che si erano direttamente ingaggiati dai nobili signori allontanavano dai precetti della chiesa. E questo locali o da ricchi anfitrioni. Questi artisti viaggia- nonostante gli spettacoli fossero quasi tutti a sfon- vano di paese in paese portando con loro tutto il do religioso, ma di una religiosità poco solenne, con necessario per mettere in scena le rappresentazio- molti momenti buffoneschi. Conflitti fra bene e ni. Già al loro arrivo erano accolti dalla gente con male, personificazioni di vizi e virtù, angeli e demo- calore ed entusiasmo. Adulti e bambini, anche di ni sono i temi più ricorrenti. Moncalvo, che aveva diverso ordine e ceto, accompagnavano con grande già ospitato il grande poeta trovatore Rambaldo de partecipazione l’ingresso in città della compagnia, Vaqueiras, non si differenziava da quanto succedeva che spesso dava luogo a una sorta di anticipazione nel resto del mondo conosciuto: non mancavano, dello spettacolo, come in alcune occasioni si usa infatti, attori teatranti che attraversavano piazze e fare ancora oggi. La folla restava incantata nel ve- strade del contado coinvolgendo tutti gli spettatori dere i costumi e le grandi maschere, elementi indi- nelle loro farse, nei loro balletti e in grandi risate. spensabili per catturare l’attenzione del pubblico e successivamente caratterizzare il personaggio da interpretare. Questa platea di spettatori occasionali era attratta anche dagli attrezzi e dai “trucchi’, pri- mordiali effetti speciali che da lì a poco sarebbero stati utilizzati per allestire le diverse scenografie. Il primo incontro tra i commedianti e il loro pubbli- i temi della sfilata 31

Baldichieri

Colori: argento, azzurro e oro Asti Rettore: Massimo Bonino

Baldichieri, centro agricolo di antica tradizione situato sulla strada Romana a 10 km da Asti, è già menzionato in un manoscritto del 969 con il nome di “Mons Baldicherii”. Nel settecento, durante la guerra di secessione spagnola, fu gra- vemente danneggiato il castello di cui rimango- no alcuni resti. Non si è ancora aggiudicato il Drappo.

RIAPPACIFICAZIONE OPERATA DA CATERINA DI VIENNE

Dopo la dedizione del libero Comune di Asti torno dallo scontro del Principe Giacomo con a Roberto d’Angiò (1312) Filippo d’Acaja non le truppe vittoriose e i successivi patti che la desistette dai tentativi di insignorirsi della cit- madre Caterina di Vienne riuscì a stipulare con tà. Per resistergli il 21 giugno 1333 negli orti il Comune di Asti. dei Frati Minori venne stipulata una lega tra il siniscalco angioino della città, Pietro Bocono, Teodoro I di Monferrato e Federico e Tommaso di Saluzzo. Avuta notizia del trattato, Filippo devastò il territorio di Villanova, poi, ritirato- si a Torino, riuscì a reprimere una congiura che mirava a sottrargli la città. Mentre gli avversari, delusi nelle loro speranze dopo il fallimento della congiura, allentavano il vigore delle azioni militari, Filippo si ammalò e morì il 25 settembre 1334, dopo aver designato a suo successore il figlio Giacomo, sotto la tu- tela della madre, Caterina di Vienne. Costei da subito si adoperò per riportare la pace nelle ter- re che erano alle sue dipendenze e con tenacia raggiunse un accordo con Federico di Saluzzo. Dopo che il figlio, Principe Giacomo, ebbe respinto un attacco delle truppe angioine ed astigiane contro Sommariva Bosco, fu possibile giungere ad un accordo anche con il Re Rober- to d’Angiò ed il Comune di Asti. Il comune di Baldichieri intende rievocare il ri- 32 i temi della sfilata

San Martino San Rocco

Colori: bianco e verde Rettore: Franca Sattanino

Nella parte occidentale della città si stende il Rione San Martino San Rocco che occupa per tre quarti quello che fu il centro antico di Asti dove avevano i loro palazzi le nobili famiglie astigiane dei Roero, Pelletta, Malabayla, Catena; di quest’ultimo casato è ancora possibile ammirare il palazzo che alterna - come nella maggior parte dei monumenti astigia- ni - il cotto e il tufo a ricordare i colori di Asti, il bianco e il rosso. San Martino San Rocco ha vinto il Palio nel 1984 e nel 1985.

LA LAVORAZIONE DELLA LANA NEL RIONE DI SAN MARTINO

Nei secoli del Medioevo le famiglie, soprattutto tino e il pozzo omonimo. quelle più povere, producevano in casa le proprie La lana appena tosata veniva lavata, cardata e a volte vesti, ricorrendo in particolare alla lavorazione del- sottoposta a tintura. Si procedeva quindi alla filatu- la lana, che impegnava le donne in un lungo lavoro ra e alla confezione del panno grazie a telai azionati di filatura con rocca e fuso. per lo più da uomini. Infine una parte della produ- A partire dal secolo XI si cominciarono ad impie- zione veniva messa in vendita e acquistata dalla no- gare macchine azionate dalla forza idraulica che biltà locale per la realizzazione degli abiti comuni. trasformarono l’attività in una vera e propria pro- Il corteo presenta alcuni personaggi del popolo che duzione artigianale. conducono gli animali nel luogo adibito alla tosa- Ad Asti non è documentata la lavorazione di panni tura, sotto l’occhio vigile del podestà e dei funzio- di pregio, ma piuttosto la realizzazione di tessuti nari incaricati di verificare il rispetto delle norme. di genere grossolano, con colorazioni che vanno Sfilano i cardatori e le popolane con i loro arnesi da dall’avorio al grigio. lavoro, mentre le dame della nobiltà locale si affret- In questa attività si distinsero in particolare le co- tano a scegliere i tessuti migliori, messi in vendita munità religiose degli Umiliati e delle Umiliate, che da alcuni mercanti. ad Asti risiedevano presso la chiesa di San Quirico e presso la Domus Dei, o Cadè ed erano riconoscibili proprio per i loro abiti di color bigio. La lavorazione della lana iniziava con la tosatura delle pecore, nei mesi di aprile - maggio. Questa operazione, secondo quanto attestato nel Codice Catenato, doveva svolgersi unicamente nel chiostro di San Martino, compreso tra la Chiesa di San Mar- i temi della sfilata 33

Torretta

Colori: bianco, rosso e blu Rettore: Giovanni Spandonaro

Il Borgo si trova alle porte della città, a occidente. La sua denominazione ricorda l’antica torre del borgo che era utilizzata per vigilare la frequentatis- sima strada per Torino. Dal 1578 al 1801 fu attivo il Convento dei Cappuccini di cui rimane il ricordo nell’omonima località situata ai limiti del Borgo. Il primo Palio vinto fu nel 1970 quando la Torretta formava un unico Borgo con Santa Caterina, da cui successivamente si è separato formando un Comi- tato autonomo. La Torretta ha vinto il Palio nel 1976 e nel 2004.

LA GUERRA PER FINTA. I CRUENTI GIOCHI DI AFFRONTAMENTO NELLA CITTA’ MEDIEVALE

Già agli albori dell’epoca comunale, la necessità di nerazione in rappresaglie e vendette. Non a caso, trasformare borghesi e popolani in soldati da im- dopo la dissoluzione degli eserciti cittadini, molti piegare nelle fanterie degli eserciti cittadini portò a Comuni tentarono di proibirla. Dal 1470 Asti ten- forme collettive di addestramento militare. Ragioni terà, senza molto successo, di vietare la pugna in di tipo economico, logistico e sociale impedivano quanto… “occasione di molti mali, di morte d’ uomi- che queste si attuassero nella forma di esercitazioni ni, di ferite, di infermità e di odii”. regolari, facendo in modo che assumessero il carat- Il corteo del Borgo Torretta rappresenta uno spacca- tere di competizioni ludiche. Per sviluppare ed esal- to di tale realtà. Piccoli eserciti di quartiere composti tare l’attitudine al movimento coordinato ed allo da adulti e da ragazzi si affrontano in battaglie simu- “spirito di corpo”, tali competizioni si svolgevano late per la conquista di una strada o di una piazza. fra squadre allestite dai quartieri urbani, diventan- Combattono con armi di legno, a colpi di sassi o a do in breve tempo anche l’occasione per scaricare le mani nude. Anche le donne partecipano attivamen- tensioni interne e le rivalità rionali facendole esplo- te, trasportando e reperendo i proiettili, approntan- dere ed autoconsumarsi in forme rigorosamente do le finte armi e soprattutto accorrendo per soccor- controllate. La “guerra per finta”, col nome di bat“ - rere i feriti e tentare di frenare gli eccessi. tagliola”, “pugna”, o “gioco della battaglia”, divenne così una costante nel panorama folklorico delle cit- tà medievali italiane. Combattuta in forme svariate e spesso sovrapponibili, dallo scontro con armi di legno alla sassaiola fino alle semplici scazzottate, era però sempre violenta e cruenta, comportando spesso ferimenti e uccisioni, e non di rado la dege- 34 i temi della sfilata

San Secondo

Colori: bianco e rosso Rettore: Marco Zappa

Il Rione San Secondo, comunemente detto “del San- to” è il borgo del Santo patrono. Situato nel cuore della città, comprende, tra l’altro, Piazza Alfieri, sede della corsa. La Collegiata di San Secondo (sec. XIII) che ha sede nel Rione, conserva nella cripta una preziosa urna d’argento contenente le spoglie mortali del Santo nel cui nome si corre il Palio. Su Piazza San Secondo si af- facciano i più importanti palazzi della città, da Palazzo Civico, di gusto settecentesco su preesistenze medie- vali, a Palazzo degli Antichi Tribunali in cui si ammi- nistrava la giustizia. San Secondo ha vinto il Palio nel 1982, nel 2000 (edizione del Giubileo) e nel 2007.

IL RITO DELL’INVESTITURA DEL FEUDATARIO

La cessione di potere giurisdizionale su uomini e così nel 1198, il vescovo Bonifacio consegnò il ca- territori da un signore a un proprio sottoposto in stello e villaggio di Rupe (Rocca d’Arazzo) al pode- cambio di un giuramento di fedeltà rappresenta il stà Fontana dandogli un sasso e una zolla; nel 1217 nucleo di quel legame vassallatico-beneficiario che Enrico Semplice diede a Bernardo dei Solari il pos- è alla base del feudalesimo, il sistema economico e sesso di Montestono (presso Moasca) per mezzo di sociale tipico dell’Europa medievale. una pietra tolta allo zoccolo della torre. Nel 1221 il Il beneficio feudale veniva concesso durante una ce- vescovo Giacomo investì il Comune di Asti di tutti rimonia, detta investitura, che comportava un pre- i diritti che la Chiesa aveva in Azzano con un pez- ciso rituale. Essa poteva essere costituita da alcuni zo di legno tolto da una siepe. Poco dopo lo stesso gesti semplici ma significativi: le mani del vassallo vescovo cedette Masio al podestà Guido di Lan- dovevano essere racchiuse nelle mani del signore, ci driano consegnandogli una tegola. Ancora nel set- doveva essere il bacio sulla bocca tra i due e dove- tembre 1274 i patti di fedeltà tra il comune d’Asti va venire recitata una breve formula con la quale il da una parte e i signori di Canelli e di Calamandra- suddito si riconosceva “uomo” del suo signore (da na dall’altra riguardo Loazzolo vennero suggellati qui deriva la parola omaggio). “con un pezzo di legno e con un bacio di bocca in Ma anche semplici negozi giuridici che prevedeva- bocca, quanto più solennemente si poteva”. Tutta- no passaggi di proprietà e beni venivano perfezio- via non va dimenticato che queste azioni ritualizza- nati da precisi rituali simbolici. Il Codex Astensis te non sostituivano affatto la rigorosa compilazione conserva numerosi documenti che attestano rituali di dettagliati documenti notarili, sottoscritti dalle lontani dalla nostra sensibilità, ma in realtà estre- parti: quelli grazie ai quali siamo in grado di rico- mamente significativi per l’uomo del medioevo: struire anche queste singolari cerimonie. i temi della sfilata 35

San Marzanotto

Colori: blu e oro Asti Rettore: Antonio Binello

San Marzanotto, borgo arroccato sulle colline a sud della città, al di là del Tanaro, è l’antico “Sanctum Marcianum de Rocha Sclavina”, ricordato dal cro- nista astigiano Ogerio Alfieri tra la più antiche lo- calità che costituivano il territorio del Comune di Asti nel secolo XII. Fuori dall’odierno abitato, su una collina che si af- faccia sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell’epoca medievale, il castello di Belangero, anti- co feudo della nobile famiglia Asinari. San Marza- notto non ha ancora al suo attivo alcuna vittoria.

LA DONNA NELLA VITA CITTADINA DEL MEDIOEVO

Nel Medioevo, anche in Asti, l’attività femminile si famiglia: per questo in molti documenti si trovano estrinsecava soprattutto tra le mura domestiche con donne investite di funzioni di tutrice e curatrice e la filatura, la tessitura, il ricamo, il cucito, la cucina; quindi dotate di capacità giuridica. ma le donne non mancavano di aiutare il marito o Rievocando il ruolo della donna nella vita del Me- il padre nei campi, negli orti e nei lavori artigianali dioevo s’intende presentarla nelle diverse attività a svolti nelle abitazioni o nelle botteghe. seconda dei ceti sociali di appartenenza. L’educazione delle ragazze dei ceti meno abbienti consisteva nell’apprendimento dei lavori domestici e del mestiere di famiglia, oltre che nel prepararsi ad essere una brava moglie. Negli ambienti borghesi le ragazze ricevevano un’edu- cazione non molto dissimile, incentrata sulle attività domestiche che una buona moglie doveva conoscere per la conduzione della famiglia e della casa. Per le ragazze ricche e aristocratiche, destinate a una vita di relazioni ad alto livello, si rendeva indispen- sabile la conoscenza, oltre che delle buone maniere, delle consuete attività femminili utili a dirigere la servitù, della letteratura, della musica, della pittura, del canto e della danza. In Asti l’attività mercantile portava sovente gli uo- mini lontano da casa per periodi anche molto lun- ghi, così le donne dovevano curare gli interessi di 36 i temi della sfilata

San Pietro

Colori: rosso e verde Rettore: Paola Fogliati

Il Borgo si colloca a est su una antica area suburba- na, poco fuori l’antica porta di Santa Maria Nuo- va. L’elemento indubbiamente più importante del Borgo è il pregevole complesso di San Pietro in Consavia che comprende il Battistero, già chiesa del San Sepolcro, la chiesa quattrocentesca e la casa dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, at- tuale sede espositiva e del Civico Museo Archeolo- gico e Paleontologico. San Pietro ha vinto il Palio nel 1968, 1969, 1973, 1983.

EDUCAZIONE DI UN CAVALIERE DI SAN GIOVANNI DI GERUSALEMME

Costituitosi in Terra Santa dopo il successo della pri- possedimenti territoriali dell’Ordine erano suddivisi lo- ma Crociata, l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni calmente in “priorati”affidati alla guida di un priore, che di Gerusalemme o Cavalieri Gerosolimitani svolgeva poteva ambire a questa carica solo dopo aver dato prova compito di protezione armata e assistenza medica nei di valore militare in servizio attivo e che aveva il compi- confronti dei pellegrini nel lungo viaggio verso il Santo to di gestirli nel modo migliore. Asti fu per secoli sede Sepolcro. Posta lungo il percorso della Via Francigena, del Priorato di Lombardia, uno dei più importanti della che portava i pellegrini dell’Europa nord-occidentale a “Lingua”d’Italia, con giurisdizione su circa sessanta pre- Roma ed ai luoghi di imbarco verso la Terra Santa, Asti cettorie e ospedali presenti in Piemonte, Lombardia, fin dal XII secolo rappresentava sotto questo profilo Liguria ed Emilia. L’Ordine divenne ben presto un cor- una tappa importante: lo dimostra la costruzione della po d’élite, con severe e rigorose regole di ammissione: in Rotonda del Santo Sepolcro, patrocinata dal Vescovo particolare il candidato, oltre a devolvere all’Ordine le Landolfo da Vergiate e presto affidata alle cure dell’Or- proprie sostanze, doveva certificare di essere nobile per dine dei Cavalieri di San Giovanni, presenti in Asti fin 4/4, ovvero per parte di entrambi i genitori. Destinato dai primi anni del secolo. Alla protezione armata dei alla carriera di cavaliere fin dalla più giovane età, riceve- pellegrini oltremare si affiancava in Occidente l’ospita- va una formazione militare e religiosa, ma gli venivano lità in termini di ristoro ed assistenza medica, garantita fornite anche precise competenze mediche. Compiuto attraverso la costruzione di ostelli e infermerie. L’orga- questo percorso educativo, doveva infine giurare fedeltà nizzazione interna dell’Ordine in “convento”, ovvero all’Ordine e pronunciare i voti di povertà, castità ed ob- prima a Gerusalemme, poi a Rodi e infine a Malta, bedienza, che ne facevano un perfetto monaco-soldato. vedeva il Gran Maestro presiedere il Gran Consiglio, Il corteo storico del Borgo San Pietro rappresenta tre composto da 7 membri chiamati “Pilier”o Sostegni, momenti della vita del futuro cavaliere di San Giovanni uno per ciascuna delle 7 “Lingue”in cui a partire dagli di Gerusalemme: il battesimo con la presentazione del- inizi del XIV secolo erano suddivisi i cavalieri a seconda le prove di nobiltà, l’educazione adolescenziale e infine dell’appartenenza linguistica. In occidente i vastissimi la pronuncia dei voti solenni. i temi della sfilata 37

Cattedrale

Colori: bianco e azzurro Rettore: Francesco Peraino

Il Rione cittadino della Cattedrale prende il nome dalla monumentale fabbrica gotica che si erge in tutto il suo magico splendore nell’antico centro storico. Il Duomo che risale al XIV secolo, rap- presentava nel medioevo il fulcro della vita astese: nella attigua piazza si svolgeva il mercato più im- portante della città e da quella stessa piazza, anco- ra oggi, prende avvio il corteo storico del Palio. La Cattedrale ha vinto il Palio nel 1977.

PELLETTA, SOLARO E MALABAILA: FAMIGLIE DI MERCANTI E BANCHIERI ASTIGIANI NEL NORD EUROPA

Durante tutta la prima metà del XIV secolo i mercan- Luigi e Ludovico Pelletta che, assieme ai Mirabello, ti e i banchieri astigiani, membri delle nobili famiglie concessero intorno al 1340 ingenti prestiti ad Edoar- della città e conosciuti col nome di Lombardi, vide- do III di Inghilterra. I Solaro, importante famiglia al ro crescere la loro sfera di influenza in tutto il nord centro delle guerre civili di primo ’300, furono sia at- Europa: in Francia, Germania, Inghilterra e Fiandre tivi mercanti sia banchieri: esercitarono il commercio aprirono banchi di prestito, riscossero tributi per le sin dalla prima metà del secolo XIII dalla Fiandra fino grandi signorie europee e per il papa e estesero il com- all’Irlanda importando spezie, allume, cuoio, tinture e mercio dei prodotti che importavano da Genova in stoffe pregiate. Giacomo Malabaila, fratello del vesco- queste terre lontane. Cotone, seta, stoffe preziose, sale vo Baldracco e attivo mercante nel Brabante fin dagli e spezie erano le merci principali che venivano impor- anni ’30 del secolo, dal 1353 esercitò per conto della tate nelle città nordiche e lì vendute. Con il ricavato curia pontificia, allora sedente in Avignone, l’attività dalla loro vendita venivano acquistati prodotti locali di tesoriere e gestore dei tributi ecclesiastici con filiali e riempite le casse dei banchi che offrivano prestiti su a Bruxelles, Londra e Bruges. I contatti con Londra pegno a nobili e sovrani europei. Grandi carri riattra- permisero ai Malabaila di aprire un canale commer- versavano le Alpi alla volta di casa ripercorrendo ver- ciale tra Brabante e Inghilterra per l’importazione di so sud la via Francigena carichi di denaro, pelli, panni lana inglese nel continente. Il Rione Cattedrale vuole fiandreschi, lana inglese nonché di oggetti artistici rievocare le figure di queste tre nobili famiglie recanti richiesti dai committenti astigiani. Tra le famiglie no- i simboli del loro potere, denaro e merci pregiate. Li biliari tre si distinsero nelle attività commerciali e di segue un piccolo gruppo di carri e animali da soma, pegno: i Pelletta, i Malabaila e i Solaro. I Pelletta si de- mezzi indispensabili a sostenere i lunghi viaggi per le dicarono soprattutto all’attività di prestatori, apren- attività commerciali. do numerosissime casane dislocate dalla Francia alle Fiandre. Tra i vari membri della famiglia che esercita- rono l’attività di prestito ebbero un ruolo importante 38 i temi della sfilata

Montechiaro

Colori: bianco e celeste Asti Rettore: Enrico Perotti

Il Comune di Montechiaro, 15 km da Asti in posi- zione collinare, conserva un pregevole centro stori- co medievale,con avanzi di fortificazioni. Poco fuo- ri dall’abitato, su di un poggio, la Chiesa romanica di San Nazario, gemma del romanico, risalente, probabilmente, al XII secolo. Il Comune di Montechiaro ha vinto il Palio nel 1981.

I BOSCHI DELLA CARNE VENDUTA

Fondato il 19 marzo dell’ anno 1200 e popolato d’origine difettavano gli abitanti, specie gli uomini dagli abitanti dei preesistenti borghi di Mairano, validi alle armi, mentre il contiguo Montechiaro Maresco e Pisenzana, Montechiaro conobbe per era in piena espansione demografica. Opportuna tutto il corso del XIII secolo una costante crescita quindi si presentò l’occasione di un trasferimento demografica non priva di risvolti in campo econo- di ben 18 famiglie da Montechiaro a Cossombra- mico. to: soluzione vantaggiosa che fu compensata con la A questo proposito un caso singolare è quello che consegna a Montechiaro del vasto appezzamento portò all’ acquisizione da parte di Montechiaro di boschivo noto da allora come “boschi della carne ben 225 giornate di bosco ceduo situate ad est di venduta’. Cossombrato, i cosidetti “Boschi della Carne Ven- Un appellativo a ben vedere ingiustificato, perché d uta”. non si trattò di “vendere”carne umana, ma di stipu- Nel 1296 a Cossombrato una rivolta contadina cac- lare un regolare contratto tra uomini liberi, vantag- ciò i vassalli del luogo, cioè un ramo della casata dei gioso per ambo le parti. Pelletta e il consortile dei signori De Cossombrato Il corteo storico di Montechiaro intende ricordare e per impedirne il ritorno venne stretto un patto di le 18 famiglie “vendute”da Montechiaro a Cossom- dedizione al Comune di Asti. Ma la città, allora in brato insieme al podestà di Montechiaro e ai Pellet- piena crisi interna per lotte tra fazioni, non seppe ta, signori di Cossombrato. dare agli uomini di Cossombrato assicurazioni suf- ficienti. Così nel 1311 gli abitanti di Cossombrato in parte firmarono convenzioni con gli antichi signori, in parte intrapresero la fondazione di una villanova, conquistando una piena autonomia: la fondazione di Villa Nova Sancti Secundi, posta a poco più di mezzo miglio a nord di Cossombrato, avvenne tra il 1311 e il 1312. Ma sia a questo nuovo insediamento sia a quello i temi della sfilata 39

Canelli

Colori: bianco e azzurro Asti Rettore: Gian Carlo Benedetti

Canelli, centro spumantiero noto a livello interna- zionale, si trova a 30 km da Asti. Il paese, dominato dall’imponente mole del castello Gancia, ha il suo fulcro nella produzione vinicola di alta qualità do- vuta, sopratutto, a terreni particolarmente vocati per la coltivazione del vitigno moscato, “padre” del rinomato Asti Spumante. Canelli ha vinto il Palio nel 1974.

L’ORO BIANCO DI CANELLI

Chiamato Anathelicon moschaton in Grecia, Uva api- stare, allora vignirà vin moscatello de odore e de sa- cia da Catone, apiana da Plinio perché uva prediletta pore». dalle api per profumo e sapore e Vitis apiana in Gallia, Anche ad Asti il Moscato godeva di attenzioni parti- l’oro bianco di Canelli è il delizioso Moscato, la cui colari: così gli Statuta del 1379 proibivano la vendita coltivazione nel territorio canellese è menzionata per dell’uva prima della festa di San Michele, tranne che la prima volta nel 1297 in una pergamena che sancisce per il Moscato. Canelli, in onore del prelibato nettare, la vendita di una vigna. Gli antichi Statuta del Comu- ripropone una gioiosa rievocazione del ciclo e delle fe- ne di Canelli, riordinati nel 1344 e quindi efficaci già ste collegate al proprio “oro bianco” nel suo percorso in precedenza, contengono numerose disposizioni, dalle barbatelle, all’assaggio, al pagamento della reva assai minute e rigorose, a tutela delle vigne, a riprova o dazio, al brindisi di coppa. che la vite già all’epoca era la coltivazione principale della zona. Una di queste norme faceva esplicito ob- bligo al podestà di eleggere quattro guardie per ogni regione del territorio, le quali dovevano “per totum annum custodire et accusare omnes qui offendent in ipsis locis et toto anno in vineis et in omnibus aliis damnis et rebus”. Nel corso della sua complessa storia il vitigno Moscato ha subìto notevoli “incroci”, dando origine a varietà diverse: Moscato Bianco, giallo, rosa, nero, ma la tipologia Moscato Bianco è sicuramente quella di origini più antiche. Tanto importante e ri- cercato da essere persino imitato e contraffatto: nel Tesoro dei rustici, composto intorno al 1360, Pagani- no Bonafede insegna a trasformare un insulso vino in un gradevole moscato: è sufficiente a suo dire prende- re una bracciata di fiori di sambuco seccati all’ombra e porla in due corbe di vino mosto e poi: «… lassalo 40 i temi della sfilata

Santa Maria Nuova

Colori: rosa e azzurro Rettore: Barbara Concone

Borgo cittadino tra i più antichi, deve il suo nome alla chiesa omonima la cui torre campanaria risale, probabilmente, all’anno mille. All’interno della chiesa si può ammirare la pala d’altare di Gandolfino da Roreto “Madonna col bambino e coi santi” risalente al 1496. Sino alla prima metà del XIV secolo il borgo sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342, quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece costruire la cerchia interna delle mura. Santa Maria Nuova ha vinto il Palio nel 1972, 2000, 2005, 2006.

REVISIONE E STESURA DEL CODICE CATENATO

Il 27 marzo 1379 la città di Asti fece solenne atto membranaceo con legatura in legno e cuoio ornata di dedizione al signore di Milano Gian Galeazzo di borchie in ottone, ancor oggi conservato presso Visconti. Il 29 marzo il Visconti riunì nuovamente l’Archivio Storico di Asti. La parte anteriore della il consiglio comunale affinché il Podestà Luterio de’ legatura presentava una catena in ferro, per mezzo Rusconi proponesse la riforma degli statuti locali. della quale il Codice era fissato ad un leggio, così Tra le varie proposte, fu accolta quella di Gaspa- che ne fosse possibile la consultazione senza che rone Alione, uno dei quattro sindaci della città, potesse essere asportato. Per questa caratteristica il nobile “de populo” del borgo di Santa Maria Nuo- libro è conosciuto come Codice Catenato. va: eleggere una speciale commissione di undici Il borgo intende rappresentare quest’importante legislatori incaricati della stesura dei nuovi Statuti. momento per la città di Asti: sono rappresentati il Dopo circa due anni la commissione, composta da duca Gian Galeazzo con i propri consiglieri, il po- tre dottori in legge, tre nobili de hospicio, tre nobili destà ed i quattro sindaci della città, oltre agli undi- de populo e due notai giunse alla revisione completa ci legislatori ed ai nobili de hospicio e de populo. delle disposizioni fino ad allora in vigore. Il nuovo testo, inviato a Milano e modificato a propria volta dai consiglieri di Gian Galeazzo, fu approvato il 17 marzo 1381, con lettera che ordinava al podestà di Asti di dare inizio alla trascrizione. Le prime ven- ti collazioni furono terminate dopo poco tempo e sicuramente la stesura della maggior parte del te- sto avvenne entro il 1386. Gli Statuti di Asti, che comprendono norme di diritto amministrativo, ci- vile e penale, furono trascritti in un grosso volume i temi della sfilata 41

Viatosto

Colori: bianco e azzurro Rettore: Roberto Boero

Il Borgo Viatosto (anticamente detto Ripa Rupta) si trova all’estremo nord della città, graziosamente raccolto intorno alla chiesetta della Madonna di Viatosto,intatto, pregevole esempio di romanico. Dal sagrato della chiesa si può godere il singolare panorama della città di Asti. Viatosto, insieme con Don Bosco, ha vinto il Palio nel 1967, 1971 e 1980. Dal 1982 Don Bosco e Viatosto hanno costituito due Rioni distinti.

LA PESTE NERA E LA LEGGENDA DI VIATOSTO

“ Nel detto anno, del mese d’ agosto, aparve in cielo la secondo la leggenda, di un voto della popolazione stella commeta … la quale significa pure male e morte locale alla Madonna, se avesse fermato l’imperver- di re e di potenti; e questo dimostrò assai tosto… e in- sare della terribile malattia. generò grande mortalità”. “ …E il morbo scomparve tosto, non appena fu fatto Il passaggio di una cometa ricordato nella Chronica il voto…” di Giovanni Villani e interpretato dall’uomo me- Così c’è chi sostiene che il toponimo “Viatosto” dioevale come un cattivo presagio, segnò effettiva- alluda alla miracolosa scomparsa della peste dalla mente l’inizio in Italia della terribile epidemia nota città a seguito del voto. con il nome di “peste nera”. Il corteo del Borgo intende rievocare il terribile mo- Seguendo il cammino delle carovane dall’Asia cen- mento della peste e il senso di paura e di abbandono trale, area di origine della pandemia nei primi anni che si impadronì della popolazione; la devozione ’30 del XIV secolo, il morbo giunse in Crimea e a popolare e il voto alla Madonna; la leggendaria e Costantinopoli. Da lì a bordo delle navi il contagio miracolosa scomparsa della peste, e infine la rina- prese la via dell’Europa: Creta, Genova e la Francia scita del Borgo, testimoniata anche dalla globale meridionale furono le prime regioni ad essere colpi- ristrutturazione della chiesa di Viatosto tra gli anni te. La malattia si trasmetteva per lo più attraverso la ’40 e ’50 del XIV secolo. puntura di pulci presenti soprattutto nel pellame dei Intorno alla metà del XIV secolo infatti, al termi- roditori e in tre casi su quattro risultava mortale. ne del passaggio della “peste nera” si assistette alla Nel 1348 il morbo giunse ad Asti. Non siamo in graduale ripresa della vita sociale ed economica grado di stimare con quali conseguenze per la po- dell’Europa. Dovunque si cercavano uomini, si of- polazione, ma è significativo che negli anni imme- frivano alti salari per riorganizzare le colture e far diatamente successivi abbiano avuto inizio i lavori ripartire le attività produttive. Per questo motivo che portarono all’ampliamento e all’abbellimento la peste è stata in seguito definita come “l’ora degli della suggestiva chiesa di Viatosto: l’adempimento, uomini nuovi”. 42 i temi della sfilata

San Silvestro

Colori: oro e argento Rettore: Maria Teresa Perosino

Il Rione San Silvestro si trova nel cuore della città nei pressi della Torre Troyana o dell’Orologio. La chiesa da cui prende il nome e i colori fu consacrata nel 1096 da Papa Urbano II. La figura storica a cui si ispira il Rione è quella di Valentina Visconti, fi- glia di Gian Galeazzo Visconti, signore di Asti e di Milano. San Silvestro ha vinto un solo Palio, quello a cui era abbinata la Lotteria nazionale nel 1992.

VALENTINA DAMA ALLA CORTE D’AMORE

Presso l’alta aristocrazia francese del XV secolo è lecito ipotizzare che anche Valentina Visconti, tornarono in vigore le Corti d’Amore, fiorite nel domina di Asti, sua sposa, abbia preso parte a una XII secolo intorno a Eleonora d’Aquitania come delle corti d’amore, che ben presto divennero una tribunali galanti regolati dal Codice d’Amore. Si ricorrenza annuale proprio nel suo giorno onoma- ha notizia che nel 1401, mentre la peste infuriava a stico: “ogni anno il 14 febbraio dopo la messa e il Parigi, i duchi di Borgogna e di Borbone per svagar- banchetto si terrà dunque una gioiosa ricreazione si e distogliere il pensiero dall’infuriare del morbo e amorosa conversazione” come recita l’antico atto chiesero a re Carlo VI l’autorizzazione a nominare costitutivo del sodalizio preposto alla organizzazio- un “principe d’amore”. Venne quindi allestita una ne della festa. Cour amoureuse che rispecchiava l’organizzazione Il Rione oro-argento ripropone il Tema “Corte della corte regia: vi erano dignitari con nomi e fun- d’Amore” con quadri viventi in cui dominano la zioni bizzarre, ministri, scudieri d’amore, tesorieri rosa, icona dell’amore, il richiamo della natura con di documenti e registri amorosi, segretari di carteg- le “infiorate” e le “uccellate”, pergamene poetiche e gi poetici, custodi dei giardini e delle vergini. Scopo “tibi dabo litterati”, frasi a tema dipinte o ricamate della corte d’amore era onorare le dame e coltiva- su tessuto secondo l’iconografia e le testimonianze re la poesia: i cavalieri leggevano alle dame balla- documentarie dell’epoca. te, canzoni e poesie, che le nobildonne avrebbero giudicato, assegnando premi alle composizioni mi- gliori. Ma era soprattutto un’importante occasione mondana, alla quale prese parte nel 1401 anche il poeta Eustache Deschamps, misogino autore del Miroir de mariage. La moda della corte d’amore si diffuse ben presto dalla capitale alle province, specie quelle settentrionali. Per questo motivo e in considerazione del ruolo importante che nella cour parigina del 1401 ebbe Lodovico duca d’Orléans i temi della sfilata 43

Castell’Alfero

Colori: azzurro, bianco e oro Rettore: Sergio Ravizza Asti

Ammesso alla corsa per la prima volta nel 1989 Castell’Alfero, situato a 12 km da Asti in posizione panoramica, è rinomato per la produzione vinico- la e per il castello settecentesco già appartenuto ai Conti Amico, ora sede del Comune. Nota, ai più, la frazione Callianetto che, secondo la tradizione, avrebbe dato i natali alla popolare maschera pie- montese Gianduia. Castell’Alfero ha vinto nel 1997 e nel 1998.

NOMINA DI FRA’ VERCELLO DA CA- STELL’ALFERO A PROCURATORE DI FRA’ FLORIO DE REVEZOLIS D’ASTI

Il 10 febbraio 1331 Fra’ Vercello, cavaliere di San la Ad providam di papa Clemente V del 2 maggio Giovanni, fu nominato procuratore di Fra’ Florio 1312, le sostanze del disciolto Ordine dei Templari de Revezolis d’Asti, priore di Lombardia dell’Ordi- passarono a quello degli Ospitalieri di San Giovan- ne Gerosolimitano, in quest’epoca retto nell’isola ni che dovette riorganizzare la gestione di un pa- di Rodi dal magistero del Gran Maestro Fra’ Hélion trimonio immenso per quantità e qualità dei beni. de Villeneuve. L’Ordine dei Gerosolimitani (attua- E proprio ai Templari erano appartenute le case di le Sovrano Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Rovagnasco, nei pressi di Segrate, e di Milano, di Gerusalemme, di Rodi e di Malta) è stato il più pre- cui nel 1331 era precettore Fra’ Vercello. stigioso fra gli antichi ordini religiosi e cavallereschi Con questo tema il Comitato Palio di Castell’Al- cattolici ed è l’unico ancora oggi esistente. Nato fero vuole rappresentare la nomina di Fra’ Vercello, come Ordine Ospitaliero di San Giovanni in Ge- ritenuto di nobile famiglia di Castell’Alfero, all’in- rusalemme e riconosciuto da papa Pasquale II nel carico di procuratore del priore di Lombardia Fra’ 1113, riorganizzato in “Lingue” nel 1319 secondo i Florio de Revezolis, che aveva evidentemente tanta vari paesi di provenienza dei membri, l’Ordine era fiducia nel suo concittadino da farne il proprio rap- composto di cavalieri che erano religiosi a tutti gli presentante e incaricato. effetti, legati ai tradizionali voti monastici di casti- tà, povertà ed obbedienza. Ebbe in Asti una delle prime sedi in Europa, come dimostra il fatto che la città è citata nella sopra ricordata bolla del 1113: la chiesa di San Pietro in Consavia fu per secoli la sede del potente Priorato di Lombardia, uno dei sette componenti la Lingua d’Italia, con giurisdizione su circa sessanta precettorie e ospedali presenti in Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia. Con bol- 44 i temi della sfilata

Tanaro Trincere Torrazzo

Colori: bianco e azzurro Rettore: Maurizio Rasero

Il Borgo si stende a sud della città e prende il nome dal fiume Tanaro che lambisce Asti a meridione. Borgo popolare per eccellenza, era abitato in par- ticolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e ortolani che traevano in prevalenza il loro sostentamento dal fiume. La fertile piana del Tanaro ha sempre dato pregiati frutti ed ancora oggi è fiorente la pro- duzione orticola in serra. Tanaro ha vinto nel 1990 e nel 2002.

LA STUPHAE E I PIACERI DEL BAGNO NELLA CITTA’ MEDIOEVALE

Molto spesso si pensa al Medioevo come ad un pe- piacevoli. Una graziosa ragazza vi massaggerà con riodo caratterizzato da una scarsa cura della persona. la sua dolce mano, poi una donna graziosa vi acco- In realtà i nostri antenati avevano fatto dell’igiene moderà i capelli con abile pettine. Chi non le car- personale anche una piacevole occasione di vita pirebbe dei baci, se lui ne ha voglia e lei non rifiuta? sociale. Poiché il bagno privato era un lusso costo- Stanco del bagno, troverete un letto per riposare. so riservato a pochi privilegiati, le città medievali Vi si chiede pure un compenso: un semplice denaro europee almeno a partire dal XIII secolo, si erano basterà”. dotate di bagni pubblici in grado di soddisfare le Ad Asti la stuphae è sicuramente documentata dalla esigenze di tutta la popolazione. seconda metà del Trecento: vi fanno riferimento al- Chiamati stuphae secondo l’uso latino, rivestiva- cuni documenti della chiesa di San Secondo, men- no un ruolo simile a quello delle terme nel mon- tre una contrata stuphae è ricordata prima del 1393 do romano e degli hammam nei paesi islamici. Le nei Fondi Orleanesi. A partire dal Rinascimento i stuphae erano quasi sempre di proprietà comunale bagni pubblici cominciarono ad essere visti come ed erano costituite da spaziosi edifici nei cui locali luoghi equivoci di malaffare, di disordini e di im- si poteva usufruire di bagni caldi, freddi o di vapo- moralità, e ciò ne provocò l’estinzione. re, o reperire i servigi di barbieri e massaggiatrici. I bagni si prendevano entro grandi tinozze di legno fasciate di teli, nelle quali uomini e donne entrava- no in gioiosa promiscuità, rimanendo a volte per ore nell’acqua a chiacchierare, giocare a dadi o a scacchi, a consumare spuntini o interi pranzi porta- ti dalle vicine osterie. La promiscuità generava na- turalmente un’atmosfera rilassata e licenziosa. Una fonte del XIII secolo descrive così i bagni pubblici, consigliandoli, perché “…saranno per voi molto i temi della sfilata 45

Nizza

Colori: giallo e rosso Asti Rettore: Pier Paolo Verri

Nizza Monferrato, anticamente detta “Nizza della paglia” perché secondo la tradizione nella fretta di costruire il borgo, gli abitanti coprirono i tetti con la paglia anziché con i coppi. Dista 29 km da Asti ed è centro agricolo di notevole importanza. Ric- co di vestigia del passato - Palazzo Crova e Palazzo Civico con torre merlata - Nizza ha vinto il Palio nel 1986.

“ALLA FORCA, ALLA FORCA”: LA GIUSTIZIA NEL MEDIOEVO

È il Liber Catenae, che contiene le norme statutarie chi non avesse potuto pagare, sarebbe stato incarce- civili, amministrative e penali del Comune di Niz- rato e sottoposto a pene corporali alternative. za Monferrato, a disegnare il quadro delle pene che Così dispongono gli Statuti a seconda dell’entità potevano essere comminate dal Podestà e dai suoi o gravità del reato: “chi avrà commesso furto o ru- delegati. beria sarà frustato per strada da una porta all’altra In analogia con le disposizioni dei maggiori centri delle mura o sarà marchiato a fuoco sugli zigomi o dell’area astigiana, l’ottica che ispira l’azione san- in fronte, gli sarà tagliato il piede o la mano o cava- zionatoria di Nizza è quella per cui “chi sbaglia to un occhio”; per giungere al massimo della pena, paga”. Ogni logica rieducativa è sconosciuta e la quella di essere “sospeso alla forca così che muoia”. pena ha solo due funzioni possibili: quella di ri- Se poteva accadere che il responsabile di delitti sarcire la parte lesa per il danno subito e quella di anche gravi potesse essere prontamente salvato dal scoraggiare, con estrema severità, dal commettere denaro, due soli delitti non erano commutabili in altri crimini. ammenda: il “tradimento di Nizza” e l’incendio vo- Infatti per quasi tutti i reati, anche i più gravi, la lontario di case della Città. La pena per questi reati pena di partenza era economica, finalizzata a risar- era l’impiccagione o la decapitazione. cire il danneggiato e rispondere alla sanzione del Comune. Ogni pena doveva essere rigorosamente saldata in moneta astese: ed è molto preciso il “tariffario”per reati da gioco e da piccola rissa, tipicamente da oste- ria o da taverna, per il meretricio, che non poteva essere esercitato nelle taverne o in Città ma unica- mente in postriboli pubblici nelle vie che correvano intorno allo spalto. Una sanzione particolare puni- va l’oltraggio o la bestemmia contro Dio o la vergi- ne Maria: il bestemmiatore sarebbe stato immerso per tre volte a testa in giù nell’acqua del Nizza. Chi si fosse sottratto alla pena pecuniaria, ovvero 46 i temi della sfilata

Santa Caterina

Colori: rosso e celeste Rettore: Alex Ferello

Il nome del Rione deriva dalla pregevole chiesa parrocchiale (sec. XVIII) dedicata a Santa Cateri- na d’Alessandria d’Egitto. Adiacente alla chiesa si ammira la torre rossa o di San Secondo che nella parte inferiore conserva la struttura di porta pala- tina della cinta muraria di epoca romana. Il primo Palio è stato vinto nel 1970 con il Borgo della Tor- retta, da cui successivamente si è separato. Ha poi vinto nel 2003.

LO SVILUPPO CULTURALE E ARTISTICO ASTESE SOTTO IL PACIFICO GOVERNO DI MARIA DI CLÈVES, SIGNORA DI ASTI

Negli anni che vanno dal 1465 al 1482, la nobile Non mancarono così molteplici e fecondi scambi città di Asti conobbe un periodo di tranquillità culturali tra Asti e la corte di Blois. politica, di prosperità economica e di sviluppo cul- Tra le mura astesi si avvertì la forte influenza del- turale. la cultura francese e fiorirono numerosi i poeti, Tutto ciò grazie a Maria di Clèves, che resse Asti gli scrittori e gli artisti in genere. Il corteo intende per diciassette anni, intervenendo in importanti testimoniare quella irripetibile stagione culturale, frangenti della vita cittadina in modo da guadagna- vissuta dalla città per circa un ventennio grazie a re alla sua reggenza il giudizio di “Buon Governo”. una donna attenta, capace e raffinata come Maria di Maria, ottava figlia di Adolfo, primo duca di Clèves, Clèves “dame d’Ast”. e di Maria di Borgogna, nacque a Clèves il 19 set- tembre 1426 e venne data in moglie all’età di quat- tordici anni a Carlo d’Orléans, allora cinquantenne al terzo matrimonio. Alla morte del consorte (1464) Maria assunse la reggenza di tutti i suoi domini: il Ducato di Or- léans, di Valois, la Contea di Blois, le signorie di Beaumont, di Pavia, di Coucy e di Asti. Sotto il pacifico governo di Maria di Clèves, sostenuta da illustri famiglie astesi come i Ricci ed i Malabaila, la città conobbe un incremento edilizio e una vera e propria fioritura artistica. Colta poetessa amante dell’arte, presso la corte di Blois, dove risiedeva, si attorniò di artisti, tra i quali il poeta astigiano An- tonio Astesano e anche ad Asti favorì la cultura sot- to ogni sua forma -dalla letteratura, alla poesia, alla pittura. i temi della sfilata 47 48 appuntamenti: da San Secondo al Palio da San Secondo al Palio

Fino al 18 ottobre 5 maggio IL TEATRO DEL SACRO: FESTA PATRONALE DI SAN SECONDO scultura lignea del sei e settecento nell’astigiano Esibizione degli Sbandieratori dell’A.S.T.A , corteo Asti - P.zzo Mazzetti, c.so Alfieri, 357 in costume , offerta del Palio e, a seguire, Minestra dei Da martedì a domenica 10.30/18.30, lunedì chiuso Poveri. Asti - Centro Storico, dalle 10.30 Fondazione CRA in collaborazione con le Diocesi di Comune di Asti in collaborazione con i Comitati Palio Acqui e di Casale, Atl, CRA, patrocinato da Regione Piemonte, Provincia di Asti, Comune di Asti 5 maggio CONCERTO DELLA BANDA CITTÀ DI Dal 30 aprile al 10 maggio a ASTI in onore di San Secondo 57 FIERA CITTA’ DI ASTI Asti - Giardini Pubblici, ore 17 Asti - Corso Felice Cavallotti Ex Enofila Comune di Asti e Banda Cittadina “G. Cotti” Comune di Asti e Gu&Gi

6 maggio Dal 30 aprile al 10 maggio LUNA PARK DI SAN SECONDO FIERA CAROLINGIA Asti - Piazza Campo del Palio Asti - Centro Storico, dall’alba al tramonto Comune di Asti e Esercenti Spettacoli Viaggianti Comune di Asti

2 maggio Dall’8 al 30 maggio CORTEO IN NOTTURNA, MOSTRA DI RENZO DE ALEXANDRIS GIURAMENTO DEI RETTORI, STIMA “ASTI COME TI RICORDO” DEL PALIO Asti - Archivio Storico Asti - da Piazza Cattedrale a Piazza San Secondo, ore 21 Via Cardinal Massaja Comune di Asti in collaborazione con i Comitati Palio Da lunedì a venerdì 9/13 martedì e giovedì 9/13 - 15/17.30 3 maggio MESSA E PANEGIRICO DEL SANTO Comune di Asti Asti - Collegiata di San Secondo, ore 11 9 maggio Insigne Collegiata di San Secondo e Comune di Asti CORSA A PELO 4 maggio Asti - Stadio Comunale Censin Bosia, ore 20.30 SPETTACOLO PIROTECNICO Collegio dei Rettori del Palio SULL’ACQUA IN ONORE DEL SANTO Asti - Lungo Tanaro, ore 21.30 10 maggio Comune di Asti MEMORIAL PIERO VOGLIOLO - corsa podistica competitiva (10 km) AGNOLOTTATA SOTTO I FUOCHI Asti - Via Lessona, ore 9 Asti - Lungo Tanaro Comitato Palio San Martino San Rocco Comitato Palio 3t appuntamenti: da San Secondo al Palio 49

10 maggio 24° ASTIPEDALANDO... TRA I BORGHI Asti - Piazza Medici e vie cittadine, ore 10.30 Albatros Comunicazione

10 maggio FESTA DEI BAMBINI Asti - Località Viatosto - Sede del Comitato Palio ore 15.30 Comitato Palio Viatosto

16 e 17 maggio VINISSAGE - salone di vini da agricoltura biolo- gica e biodinamica Asti - Corso Alfieri - Palazzo del Michelerio Comune di Asti

17 maggio SAGRA DEL BORGO - Sbanca il Banco Asti - Corso Alfieri: da piazza Alfieri a piazza I mag- gio, dall’alba al tramonto Comitato Palio Santa Maria Nuova

30 e 31 maggio ANTEPRIMA D’ESTATE Asti - Piazza Santa Caterina Comitato Palio Santa Caterina

Giugno/luglio ASTITEATRO Asti - Teatro Alfieri Comune di Asti

2 giugno PASSEGGIANDO TRA ARTISTI E MERCANTI Festa del Borgo con bancarelle, area giochi, punti ristoro Asti - Vie: Conte Verde, Manzoni, Gozzano, B. Cro- ce, Boccaccio, Petrarca, C.so Dante. Dall’alba al tramonto Comitato Palio Don Bosco 50 appuntamenti: da San Secondo al Palio

6 e 7 giugno 9 luglio FESTA GIALLOVERDE: musica, FESTA D’ESTATE stand gastronomico Asti - Via Lessona Asti - Vie del Borgo San Lazzaro. Comitato Palio San Martino San Rocco Dall’alba al tramonto Comitato Palio San Lazzaro 10 luglio CORSA A PELO 6 e 7 giugno Asti - Stadio Comunale Censin Bosia, ore 20.30 GUSTADOM: passeggiata enogastronomia per Collegio dei Rettori del Palio giardini, cortili e piazze del Rione Asti - Vie e piazze del Rione Cattedrale 11 luglio Comitato Palio Cattedrale CENA SOTTO LE STELLE NELL’ANTI- CA CORTE con musiche e danze 7 giugno Asti - Via Solari - Sede Comitato San Paolo MERCA’ D’IJ BUSIARD ore 20.30 Rassegna d’antiquariato Comitato Palio San Paolo Asti - Piazza Cattedrale, dall’alba al tramonto Comitato Palio Cattedrale 11 e 12 luglio TORRETTA IN FESTA SOTTO LE 13 giugno STELLE (XII edizione) FESTIVAL DEGLI SBANDIERATORI Festa del borgo con cene, musica e ballo “IL PODESTA’” Asti - Borgo Torretta, ore 20 II Memorial Don Giacomo Accossato Comitato Palio Torretta Asti - Piazza San Secondo, ore 21 Comitato Palio San Lazzaro Dal 17 al 19 luglio FESTA DI LUGLIO Dal 26 al 28 giugno Asti - Piazza Volontari dell’alluvione 1994 FESTA IN ONORE DEI Comitato Palio 3t SANTI PIETRO E PAOLO cene con esibizioni paliofile e iniziative varie 18 luglio Asti - Corso Genova e Piazzetta S. Pietro GIOCHI DEI BORGHI DEL PALIO Comitato Palio San Pietro Asti - Frazione San Marzanotto Paese Comitato Palio e Circoscrizione San Marzanotto Dal 2 al 22 luglio ASTIMUSICA 29 agosto Asti - Piazza Cattedrale CORSA A PELO Comune di Asti Asti - Stadio Comunale Censin Bosia, ore 20.30 Collegio dei Rettori del Palio 5 luglio CAMPIONATO REGIONALE Dal 30 agosto al 27 settembre SBANDIERATORI PROVOCAZIONI ARTISTICHE Asti - Piazza Alfieri, pomeriggio ASPETTANDO MONTECHIARO AL Comitato Palio San Paolo PALIO: artisti di tutt’Italia per Montechiaro al Palio Mostra personale di pittura e poesia di Milvia Lauro e appuntamenti: da San Secondo al Palio 51 mostra dello scultore Cesare Oneda Dal 14 al 18 settembre Montechiaro (AT) CENINI PREPALIO Comitato Palio Montechiaro Asti - Via Ferrero (palestra) Comitato Palio 3T Settembre I COLORI DEL TEMPO: mostra di costumi 16 settembre storici del Palio dagli anni ’60 agli anni ’80 ANTEPRIMA DEL PALIO San Damiano (At) -Galleria Comunale- Palazzo IN NOTTURNA PER LE VIE Carlevaris DEL CONTADO Apertura: tutti i sabati e le domeniche di settembre con esibizione di musici e sbandieratori Montechiaro (AT) Dall’11 settembre al 31 ottobre Comitato Palio Montechiaro MOSTRA DEL MAESTRO DEL PALIO: Nata Rampazzo 17 settembre Asti - Battistero di San Pietro. PALIO DEGLI SBANDIERATORI Da martedì a domenica, ore 10/13 - 16/19 Asti - Piazza San Secondo, ore 21 Comune di Asti Comune di Asti e Comitato Palio San Lazzaro

Dall’11 al 18 settembre 18 settembre SAN ROCH POINT PROVE UFFICIALI DEL PALIO Asti - Piazza Roma, ore 20/24 Asti - Piazza Alfieri, ore 13.30/19.30 Comitato Palio San Martino San Rocco Comune di Asti

Dall’11 al 20 settembre 18 settembre 43^ DOUJA D’OR SFILATA DEI BAMBINI Salone Nazionale di Vini Selezionati IN COSTUME MEDIEVALE Asti - Palazzo del Collegio - feriali ore 17/24, Asti - Piazza Dante, C.so Dante, C.so Alfieri ang. Via sabato ore 11/24, domenica ore 10/24 Rossini. Dalle ore 17.15 Comune, Regione Piemonte, Camera di Commercio e Comitato Palio Santa Maria Nuova Provincia di Asti

18 settembre 12 e 13 settembre VISITA GUIDATA FESTIVAL DELLE SAGRE Grandiosa rassegna della cucina contadina con la par- DEL RIONE SANTA CATERINA tecipazione di 40 Pro Loco dell’astigiano e distribu- Partenza dalla sede del Comitato e arrivo Piazza Al- zione di piatti tipici locali fieri per assistere alle prove del cavallo. Asti - da piaz- Asti - Piazza Campo del Palio - sabato ore 19/24 za Santa Caterina a Piazza Alfieri - pomeriggio domenica ore 11,30/24 Comitato Palio Santa Caterina Domenica ore 10: sfilata in costume per le vie della città (partenza da Piazza Campo del Palio) 18 settembre Comune, Regione Piemonte, Camera di Commercio e LE CENE PROPIZIATRICI Provincia di Asti Torretta Asti - Piazza Ns Signora di Lourdes, ore 20 Viatosto Asti - Loc. Viatosto - piazzale antistante la sede, ore 21 52 appuntamenti: da San Secondo al Palio

Don Bosco Asti - Via Cavour, ore 20.30 Asti - Corso Dante - Oratorio Don Bosco, ore 20.30 San Martino San Rocco San Marzanotto Asti - Piazza Roma, ore 20.30 Asti - Fraz. San Marzanotto paese, ore 20.30 San Lazzaro San Silvestro Asti - Località Valgera presso il Ristorante l’Ortola- Asti - Piazza Medici, ore 20.30 no, ore 20.30 Tanaro Trincere Torrazzo San Pietro Asti - Via Ferrero Salone delle Feste, ore 20.30 Asti - C.so Genova - Presso Oratorio, ore 20.30 Santa Maria Nuova Castell’Alfero Asti - Piazza Santa Maria Nuova, ore 20.30 Castell’Alfero (AT) - Piazza Castello, ore 20.30 Nizza Baldichieri Nizza Monferrato (AT) - Foro Boario, ore 20.30 Baldichieri (AT) presso il Comune, ore 20.30 Montechiaro Montechiaro (AT) - Teatro Comunale, ore 20.30 18 e 19 settembre San Damiano MERCATINO DEL PALIO San Damiano (AT) - Piazza Libertà, ore 20.30 Asti - Piazza San Secondo Moncalvo Comune di Asti e Comitati Palio Moncalvo (AT) - Cortile Palazzo Testafochi, ore 20.30 Canelli 19 settembre Canelli (AT) Piazza Gancia, ore 20.30 PROVE DELLA VIGILIA Asti - Piazza Alfieri, ore 16 20 settembre Comune di Asti PALIO DI ASTI - corteo storico e corsa Centro Storico e Piazza Alfieri 19 settembre Comune di Asti SFILATA DEI BAMBINI Asti - Piazza Roma, Corso Alfieri, V. Gobetti, Piazza San Secondo, Piazza Alfieri. Dalle ore 15.00 Comitati Palio

19 settembre FESTA DELLA VIGILIA Animazione, spettacolo, scene di mercatura Asti: vie del Rione San Silvestro - ore 8/20 Comitato Palio San Silvestro

19 settembre LE CENE PROPIZIATRICI Cattedrale Asti - Piazza Cattedrale, ore 20.30 San Secondo Asti - Via Aliberti, ore 20.30 Santa Caterina Asti - Piazza Santa Caterina, ore 20.30 San Paolo la giornata del Palio 53 la giornata del Palio ore 10 - Presso le Parrocchie Cittadine cerimonia della benedizione del cavallo e del fantino. ore 11 - Piazza San Secondo esibizione degli sbandieratori dell’A.S.T.A. ore 12 - Piazza San Secondo - Municipio Pubblicazione all’Albo Pretorio dell’elenco dei cavalli e dei fantini iscritti alla Corsa del Palio ore 14 - Piazza Cattedrale avvio del corteo storico con la partecipazione di milleduecento figuranti in costume medievale: il primo a sfilare è il vincitore del Palio 2008, seguono gli altri borghi classificati. L’ordine dei successivi è stabilito dalla sorte. Il corteo è aperto dal Gruppo del Capitano del Palio e rappresenta momenti di vita medievale

Percorso del corteo storico: Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, Corso Alfieri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, Via Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfieri. ore 16 - Piazza Alfi eri Corsa del Palio con cavalli montati “a pelo” (senza sella) tre batterie da sette cavalli, finale da nove ore 17 - Esibizione degli sbandieratori ore 18 - Finale e Assegnazione del Palio 54 per gli ospiti stranieri

Asti ne signifie pas seulement “Palio”; le visiteur atten- tif pourra découvrir des musées et des monuments, des boutiques d’antiquités et des petits marchés, des tours crenelées et des cours ombragées; en parcourant LE PALIO D’ASTI de long en large C.so Alfieri, l’ancienne grand route, 3 ÈME DIMANCHE DE SEPTEMBRE il pourra admirer un immeuble imposant et élégant dans ses formes baroques: il s’agit de la demeure des Selon le chroniqueur Ogerio Alfieri, ancêtre du cé- comtes Alfieri, dans la lignée desquels naquit Vittorio lèbre Comte Vittorio, la ville de Asti, en l’an 1280, (Asti 1749 - Florence 1803), tragédien éminent et es- “.était pleine de richesses, entourée de murs solides et prit libre, fameux pour ses oeuvres et pour sa passion récents et presque entièrement constituée par de nom- profonde pour les chevaux. Asti, capitale du vin, est breux édifices, tours, immeubles et maisons construi- également fameuse pour sa gastronomie exquise. De tes depuis peu .”. Dans sa description, précise et ponc- la truffe blanche savoureuse aux “agnolotti” accompa- tuelle, Ogerio cite les bonnes qualités des citoyens de gnés de Barbera; du pot-au-feu enrichi par les assaison- Asti en les jugeant “.sages et nobles, riches et puissants nements à la “bagna caôda”, sauce forte faite d’anchois, .” et il déclare qu’en cas de besoin, la ville peut compter d’ail et d’huile, dans laquelle tremper les légumes du sur “.six cents cavaliers munis de deux chevaux” alors Tanaro; du “bönet”, sorte de flan au chocolat, aux ma- que la population de la campagne peut fournir “.cent carons croquants noyés dans une flûte parfumée de soixante cavaliers possédant un cheval ou une ju- Mousseux de Asti, à toutes les recettes typiques d’une ment...”. Ces années-là, les habitants de Asti donnaient ville dans laquelle la bonne cuisine et le bon vin ne vie à la course du “Palio”. La première indication cer- font qu’un avec sa riche histoire séculaire. taine au sujet de la course remonte en effet à l’an 1275 en occasion duquel, d’après Guglielmo Ventura, un PROGRAMME DE LA JOURNÉE DU PALIO autre chroniqueur local, les habitants de Asti couru- rent le “Palio”, par dérision, sous les murs de la ville en- 10h00 - Auprès des Paroisses de la ville: cérémonie de nemie d’Alba, en faisant des ravages et en dévastant les la bénédiction du cheval et du cavalier. vignes. Aujourd’hui, la ville conserve un tissu urbain 11h00 - Piazza San Secondo: exhibition des lanceurs témoignage des fastes d’antan: les tours et les châteaux de drapeaux de l’A.S.T.A. (Association Lanceurs de forts, les palais médiévaux et les rues caractéristiques drapeaux de Tradition d’Asti). de la cité servent de décor à l’évocation historique fas- 12h00 - Piazza San Secondo: hôtel de Ville. Inscrip- cinante du “Palio”. Au cours des semaines précédant la tion officielle des cavaliers et des chevaux. course, les vingt et un adversaires ont vigoureusement 14h00 - Piazza Cattedrale: départ du cortège histori- tenté de remporter la victoire avec des soupers pan- que avec la participation de mille deux cent figurants tagruéliques, des rites superstitieux, des plaisanteries en costume du moyen âge: le premier à défiler est le osées vis à vis des bourgs adversaires, jusqu’à la der- vainqueur de l’édition précédente du Palio, suivi des nière rencontre intense sur le terrain, précédée d’un autres bourgs qui se sont classés. L’ordre des suivants cortège somptueux représenté par mille deux cents est établi par le tirage au sort. Le cortège est ouvert par figurants en costumes médiévaux. Après énormément le Groupe du Capitaine du Palio et représente des mo- de dévouement, beaucoup de passion et tant de peine, ments de vie médiévale. un seul pourra enfin saisir le drapeau cramoisi portant Parcours du cortège: le blason de la ville et l’image du Saint Patron. Dès la Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, première de ces journées, l’hôte pourra apprécier les Corso Alfieri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, Via nombreuses initiatives collatérales et préparatoires: Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfieri la démonstration des jongleurs de drapeaux, la multi- 16h00 - Piazza Alfieri: course du Palio avec chevaux tude d’étalages du petit marché, le spectacle des cava- montés “à cru” (sans selle). 3 séries de sept chevaux, liers titulaires sur le terrain: une opportunité à ne pas finale de neuf. manquer pour tous ceux qui veulent vraiment plonger 17h00 - Exhibition des lanceurs de drapeaux. dans l’atmosphère particulière de cet événement. Mais 18h00 - Finale et attribution du Palio. per gli ospiti stranieri 55

initiativen viel Kurzweil geboten. Hierzu zählen der Palio der Fahnenträger, der Jahrmarkt, sowie die Probeläufe der offiziellen Reiter vor Ort. Wer die besondere Faszination der Stadt kennenlernen DER PALIO VON ASTI möchte, darf sich diese Gelegenheiten einfach DRITTER SONNTAG IM SEPTEMBER nicht entgehen lassen. Asti ist jedoch nicht nur Pa- lio. Der aufmerksame Besucher wird Museen und Nach Aufzeichnungen des Chronisten Ogerio Al- Sehenswürdigkeiten, Antiquitätenhandlungen fieri, eines Vorfahren des bekannteren Grafen Vitto- und kleine Märkte, Türme mit Zinnen und schat- rio Alfieri, war die Stadt Asti im Jahr 1280 „… voller tige Höfe entdecken können. Bei einem Spazier- Reichtümer, von soliden, kürzlich gezogenen Mau- gang auf dem Corso Alfieri, der ehemaligen, von ern umschlossen und fast vollständig aus vielen neuen Ost nach West verlaufenden Hauptstraße, wird er Gebäuden, Türmen, Palästen und Häusern gebaut...“ einen imposanten, eleganten Barockbau erblicken. In seiner genauen, detaillierten Beschreibung zählt Es handelt sich um die Residenz der Grafen Alfieri, Ogerio Alfieri die Vorzüge der Bürger von Asti auf aus deren Geschlecht Vittorio Alfieri (Asti 1749 und charakterisiert sie als „…verständig und edel, - Florenz 1803), der herausragende Tragödien- reich und mächtig...“ und sagt, daß„...der Stadt bei schreiber und Freigeist, hervorging, der nicht nur Bedarf sechshundert Reiter mit jeweils zwei Pferden für seine Werke, sondern als echter Abkömmling zur Verfügung stehen...“, während “...die Stadtumge- von Asti auch für seine große Liebe zu Pferden bung einhundertsechzig Reiter mit einem Hengst berühmt ist. Asti, die Hauptstadt des Weines, ge- oder einer Stute aufbieten kann...“ In jenen Jahren nießt auch wegen seiner erlesenen Küche große Be- riefen die Einwohner Astis den Palio ins Leben. rühmtheit. Angefangen von weißem Trüffel bis hin Das Rennen ist erstmals im Jahr 1275 belegt, in dem zu Agnolotti, zu denen Barbera getrunken wird, nach Aufzeichnungen von Guglielmo Ventura, ei- über Gesottenes, die vielgerühmte „bagna caôda“, nem anderen Ortschronisten, die Einwohner Astis eine wunderbare Sauce aus Sardellen, Knoblauch den Palio zum Hohn vor den Mauern der feindli- und Öl, in die das Gemüse des Tanaro getunkt chen Stadt Alba austrugen und hierbei die Wein- wird, den „bönet“, eine Art Schokoladenpudding, pflanzungen zerstörten und verwüsteten. Das heu- bis hin zu den zarten Mandelmakronen in einem tige Stadtbild ist Zeuge einstiger Herrlichkeit. Die Kelch Asti Spumante und allen weiteren kulinari- Türme und Häuser mit Wehranlagen, die mittelal- schen Spezialitäten einer Stadt, in der gutes Essen terlichen Paläste und die charakteristischen Strassen und gute Getränke mit ihrer reichen jahrhunder- der Altstadt bilden hierbei den faszinierenden Rah- tealten Geschichte zu einem einheitlichen Ganzen men für die Veranstaltung des historischen Palio. verschmolzen sind. Zum Rennen, dem ein prächtiger Umzug mit über eintausendzweihundert Teilnehmern in mittelal- TAGESPROGRAMM DES PALIO-PFERDE- terlicher Tracht vorangeht, treten insgesamt ein- RENNENS undzwanzig Konkurrenten an, die in den voraus- gehenden Wochen mit üppigen Abendessen, Be- 10,00 Uhr - Bei den Pfarrkirchen der Stadt: festli- schwörungsriten und deftigen Scherzen gegenüber che Segnung des Pferdes und des Jockeis. den gegnerischen Vierteln bis zur letzten Entschei- 11,00 Uhr - Piazza San Secondo: vorführung der dung, die auf der Rennbahn gefällt wird, versu- Fahnenschwinger der A.S.T.A(Traditioneller Fah- chen, das Schicksal günstig zu stimmen. Nach auf- nenschwingerverein der Region von Asti). wendigen Vorbereitungen, großer Spannung und 12,00 Uhr - Rathaus Piazza San Secondo: offizielle auch viel Schweiß, wird nur ein einziger die karme- Einschreibung der Jockeis und der Pferde. sinrote Fahne mit dem Wappen der Stadt und dem 14,00 Uhr - Piazza Cattedrale: Bild des heiligen Schutzpatrons ergreifen dürfen. beginn des historischen Umzugs, an dem tausend- Schon in den vorausgehenden Tagen wird dem zweihundert Figuranten in mittelalterlichen Kostü- Gast mit zahlreichen Begleit- und Vorbereitungs- men teilnehmen: Der erste der vorbeimarschiert, ist 56 per gli ospiti stranieri

der Sieger des vorigen Palio-Pferderennens, danach the Palio. There are twenty-one contenders in the folgen alle anderen Stadtteile, die sich klassifiziert race and, in the weeks that precede it, they all do haben, und zwar in der durch Los entschiedenen their utmost to propitiate the victory by holding Reihenfolge. Der Umzug wird durch die Gruppe huge banquets, enacting magic rituals, playing ter- des Palio-Mannschaftskapitäns eröffnet und stellt rible pranks on their adversaries, right up until the Szenen aus dem mittelalterlichen Leben dar. big day when they meet on the field, preceded by a Strecke des historischen Umzugs: sumptuous parade of over twelve hundred persons Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, in medieval costume. Corso Alfieri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, After a difficult challenge requiring all their skill, Via Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfieri passion and courage, only one of them will win 16,00 Uhr - Piazza Alfieri: Palio-Rennen mit Pfer- possession of the crimson banner with the coat of den, die ohne Sattel beritten werden. 3 Staffeln mit arms of the city and the image of its Patron Saint. sieben Pferden, die letzte mit neun. In the days preceding the race, visitors may enjoy 17,00 Uhr - Vorführung der Fahnenschwinger. many collateral and preparatory events: the Palio 18,00 Uhr - Finale und Verleihung des Siegespreises of the Flag-wavers, the colourful flea-market, the trials of owner-jockeys on the field. Opportunities not to be missed for those who really want to im- merse themselves in the special atmosphere of this event. But Asti is more than just its Palio: the in- PALIO OF ASTI terested visitor can discover museums and monu- 3° SUNDAY OF SEPTEMBER ments, antique shops and flea markets, embattled towers and mysterious courtyards. Walking from According to the historian Ogerio Alfieri, ancestor east to west on Corso Alfieri, the ancient main of the more famous Count Vittorio, in the Year of street, it is impossible not to notice an imposing, the Lord 1280, the city of Asti “...was bursting with elegant palace in Baroque style: the home of the riches, enclosed within solid walls erected recently, Alfieri counts, from whom Vittorio descended (b. and consisted almost entirely of buildings: towers, Asti, 1749, d. Florence, 1803), the great tragedian palaces and houses, all of recent construction...” In and free spirit, famous for his works as well as for his accurate, detailed description, Ogerio stresses his love of horses. Asti is as famous for its wines as the good qualities of the people of Asti, stating it is for its fine food: heavenly white truffles, agnol- that they are “…wise and noble, rich and pow- otti accompanied by Barbera, rich boiled meats en- erful...” and says that in case of need the city can hanced by “bagnetti”, and especially “bagna caôda”, count on “...a cavalry of six hundred men with two a rich sauce with anchovies, garlic and oil in which horses each...” while the surrounding countryside to dip vegetables of the Tanaro. can supply “...an additional cavalry of one hundred Plus there’s “bönet”, a sort of chocolate pudding, and sixty men each with a horse or a mare...” It was fragrant almond cookies soaked in a goblet of Asti at about this time that the Palio was first held in Spumante, and all the typical recipes of a city in Asti. The first mention of the race goes back to the which fine food and wine go hand in hand with year 1275 when, according to Guglielmo Ventura, centuries of history. another local historian, his townsmen ran a horse race for their own amusement, beneath the walls of PROGRAMME FOR THE DAY OF THE PALIO the enemy city of Alba, causing heavy damage and devastation to the vineyards. Today, the city still 10:00 am - Parish churches: blessing of horse and preserves a structure that bears witness to the great- jockey. ness of its past, with the towers and bulwarks of 11:00 am - Piazza San Secondo: exhibition by flag its medieval palaces and the characteristics streets throwers from the A.S.T.A. (Association of Tradi- of its historical centre that provide an appropri- tional Flag Throwers from Asti). ate setting for the fascinating historical revival of 12:00 am - Piazza San Secondo - Town Hall: for- per gli ospiti stranieri 57 mal registration of jockeys and horses competing in the Palio. 2:00 pm - Piazza Cattedrale: start of the historical procession with one thousand two hundred people in medieval costume: it is led by the overall winner of the previous edition of the Palio, followed by the other classified quarters. The order of the remain- ing participants is drawn by lot. The procession, which is opened by the Group of the Captain of the Palio, re-enacts scenes of medieval life. Parade route: Piazza Cattedrale, Via Caracciolo, Piazza Cairoli, Corso Alfieri, Via Gobetti, Piazza San Secondo, Via Garibaldi, Via Gardini, Piazza Alfieri. 4:00 pm - Piazza Alfieri: Palio bareback horse-race (jockeys ride without a saddle). Three preliminary heats in which seven horses compete; best three in every heat proceed to the final. 5:00 pm - Flag throwers show. 6:00 pm - Final race and awarding of the Palio to the winner

CORSO DON MINZONI DON CORSO CORSO CORSO DON MINZONI

V.LE SANTUARIO

58 il percorso del corteo S. VIA ANNA

V I A G A L I M B E R T I I T T R R E E B B M M I I L L A A G G A A I I V V CORSO TORINO CORSO

P.ZA S.TA CATERINA

VIA S. V

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C A VIA

R ISNARDI

M VENEZIA IN MONT MONT MONT il percorso del P..TTP..TTP..TT VIA E

AFIA AFIA

A A P.ZA CAGNI P.ZA C O R S O G R A M S C I C S M A R G O S R O C

GRASSI

V. RAMELLI V.

C O R S O M A T T E O T T I I I T T T T T T O O O E E E T T T T T T A A A M M M O O O S S S R R R O O O C C C C O R S O M A T T E O T T I T T O E T T A M O S R O C VARRONE

V. SCARAMPI V. MAZZINI

VIA MALABAILA MALABAILA VIA VIA

V. MASSAIA V.

V I A C A R D U C C I I I I C C C C C C C C U U U U D D D D R R R R A A A A C C C C A A A A I I I I V V V V CAIR CAIR I C C U D R A C A I V V I A A N G E L O O L L E E G G N N A A A A I I V V

GIUSEPPE GIUSEPPE P P P P P P VIA

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corteo OLI

V. CARACCIOLO VARR V. Q. S E L L A A L L E S Q. V. ONE

V. ASINARI CATTEDRALE CATTEDRALE VIA ROERO

P P P P P P

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VIA XX SETTEMBRE SETTEMBRE XX XX VIA VIA

VIA S. FRANCESCO MAR

P.ZAS. GOLTIERI

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VIA ROERO CAS NATTA VIA

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B R O F F E R I O I R E F F O R B

V.B VIA GIOBERT VIA MILLIAVACCA V. Q. S E L L A A L L E S Q. V.

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CORSO G. FERRARIS G. CORSO

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VIA G. PASCOLI

VIA ROSSINI V I A A R O' A L F I E R I R E I F L A

CORSO PIETRO CHIESA

CALOSSO

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P.ZAI°

VIA LAMARMORA C.SO GENOVA

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C O R S O S R O C V.LE PILONE V.LE

60 il catino della corsa il “catino” della corsa

Isnardi Guttuari Gardini Comentina Pelletta Malabaila Catena

Roero Solaro

Alfieri Centrale Alfieri Canapo PiazzaAlfieri

a r r i v o p a r t e n z a

a r r i v e s t a r t PiazzaAlfieri

Biglietteria Automobile Club di Asti via Cesare Battisti, 39 -14100 ASTI tel. 0141.593.534 - fax. 0141.356.998 [email protected]

Tribuna centrale coperta Alfieri (canapo) euro 83 Alfieri (centrale) euro 52

Tribune in curva Solaro euro 57 Roero euro 42 Guttuari euro 21 Isnardi euro 21

Tribune in rettilineo Catena euro 36 Malabaila euro 26 Pelletta euro 21 Comentina euro 21 Gardini euro 21 fino a 5 anni ingresso gratuito parterre gratuito 170x240 10-04-2009 10:26 Pagina 1

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Settembre Centrale del Latte di Torino 20 2009 sponsor del Palio di Asti

I nostri comuni valori aiutano a vincere le sfide.

Tanti sono gli elementi che accomunano idealmente il Palio e la Centrale del Latte. Il rispetto ed il mantenimento delle tradizioni, la genuinità dei valori, il profondo legame con il territorio e, soprattutto, la passione per le cose fatte a regola d’arte.

Colori compositi 62 capitolo corrente capitolo corrente 63

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Capitano del Palio: Mario Vespa - Magistrati: Massimo Amisano, Claudio Gamba Mossiere: Renato Bircolotti Presidente Commissione Tecnica: Gilberto Berlinghieri Presidente Commissioni Veterinarie: Fulvio Brusa Presidente Giuria: Walter Cassulo

Edito dal Comune di Asti

www.comune.asti.it www.palio.asti.it Servizio Manifestazioni e Turismo - Tel. 0141 399.482/399.486 Fax 0141 399.483 [email protected] Ufficio Relazioni con il Pubblico: Tel. 0141 399.399 Fax 0141 399.250 Ufficio Stampa: Tel. 0141 399.388 [email protected]

Coordinamento: Gianluigi Porro Responsabile del Servizio: Silvana Ferraris Organizzazione: Katia Bovio Ufficio Stampa: Fernanda Francia

Fotografie: Mingo Pasquale Progetto grafico: Diffusione Immagine ASSOCIATI Stampa: Artigrafiche M.A.R., Castelnuovo don Bosco Finito di stampare I° decade di maggio 2009 - Distribuzione gratuita Il Comune di Asti ringrazia: Regione Piemonte Presidenza della Giunta Regionale e Assessorato Regionale al Turismo Amministrazione Provinciale di Asti - Consorzio per la Tutela dell’Asti Spumante Tutte le imprese, le associazioni e il personale comunale che contribuiscono alla realizzazione dell’edizione 2009 del Palio di Asti Si ringraziano inoltre: Nata Rampazzo, Elio Arleri, Donatella Gnetti, Ezio Claudio Pia, la Società di Studi Astesi, la ditta “Dimensione Sport” per la disponibilità dimostrata e la ditta “Promotivi” per l’ideazione della linea moda dedicata al Palio

Agenzia Turistica Locale Tel. 0141.530.357

Il Palio è affiliato alla Federazione Italiana Giochi Storici