Palio Di Asti
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Palio di Asti 20_09_2009 Il Palio di Asti rientra a pieno titolo tra gli eventi più attesi del set- tembre piemontese, non solo astigiano, accompagnato come sem- pre da manifestazioni di forte richiamo, dalla Douja d’Or al Festival delle Sagre. Ad affascinare il grande pubblico sono soprattutto lo splendido cor- teo in costume medievale che sfila verso il luogo della competizione e il Palio, l’avvincente corsa che si svolge nell’arena di piazza Alfieri, dove ventun contendenti si lanciano alla conquista del drappo con le insegne della città e la raffigurazione di San Secondo, patrono della città. E, come ogni anno, a precedere il clou della manifestazione sono lo spettacolare Palio degli sbandieratori, che ad ogni edizione decreta il miglior gruppo rionale, il colorato mercatino con i prodotti dell’arti- gianato rionale, e le cene propiziatrici che animano i rioni e i comuni partecipanti, rievocando tradizioni, costumi e sapori del passato. Ogni edizione del Palio è quindi un omaggio alla storia cittadina, ma anche un’occasione di aggregazione e di richiamo per il nostro territorio, oggi più che mai attento ad ottimizzare una rete turisti- co-culturale di indiscussa eccellenza, a far conoscere il proprio pa- trimonio paesaggistico, artistico, enogastronomico ad un pubblico internazionale. La Regione Piemonte rinnova stima e apprezzamento a tutti gli or- ganizzatori, enti pubblici e soggetti privati che coralmente contri- buiscono alla buona riuscita della manifestazione, e in particolare ai Comitati Palio dei borghi, che si prodigano per offrire al pubbli- co uno spettacolo unico e che costituiscono anche un importante patrimonio sociale per l’attività di volontariato che portano avanti con impegno e passione durante tutto l’anno. Mercedes Bresso Presidente della Regione Piemonte Palio che passione ! Siamo tutti al lavoro per la migliore riuscita dell’edi- zione 2009: l’Amministrazione Comunale, in prima fila come sempre, è validamente coadiuvata dal Collegio dei Rettori e dalle Commissioni, affinchè tutto fili liscio. Organizzare il Palio non è uno scherzo: dagli uffici comunali ad ogni singolo borghigiano, ognuno ha il suo compito preciso che si compone, a settembre, in quel grandioso mosaico di iniziative che è il Palio. Mostre e cene propiziatorie, mercatino, Palio degli Sbandieratori e pro- ve generali sono gli elementi che preparano la città alla Festa, offrendo anche agli ospiti e ai turisti, sempre più numerosi, un affresco medievale di rara bellezza. Forse è proprio questo il fascino del Palio, non è soltanto una rievo- cazione storica, non è solo una corsa di purosangue: è una vera Festa che nasce con il coinvolgimento di tutti e, sempre di più, con la fattiva collaborazione dei giovani. Da parte nostra, convinti che il Palio debba avere lo spazio che merita, ci adoperiamo affinchè non vengano a mancare le risorse economiche, perciò, anche in tempi di crisi, garantiamo il nostro impegno e riuscia- mo a mantenere prestigiosi sponsor privati come la Centrale del Latte di Torino e la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti che ringraziamo per la loro costante vicinanza. Da anni ormai, non manca l’appoggio della Regione Piemonte che at- tribuisce al Palio valenze turistico culturali e capacità di attrattiva nei confronti della città e del territorio. Dunque brindiamo insieme al Palio 2009, naturalmente con un calice di profumato Asti Spumante. Maurizio Bertolino Giorgio Galvagno Consigliere Comunale delegato al Palio Sindaco di Asti Comune di Asti la città e la sua storia 5 La Città e la sua Storia Fondata dai Liguri su una altura (“Ast” in ligure devolmente con le lunghe teorie di portici otto- significherebbe terra rialzata), la ro mana Hasta centeschi, con le piazzette del centro storico e Pompeia è segnalata da Plinio fra le colonie roma- con il carattere schivo, ma ospitale, della gente ne di maggiore impor tanza dell’antica Liguria. astigiana. Presumibilmente nell’89 a.C. fu ricono sciuta co- lonia romana, per effetto della Lex Pompeia che diede lo Ius Latii e la Latinitas alla Transpada- Asti oggi nia. Da allora essa accrebbe sempre più la sua impor tanza economica e, nel 568, ebbe inizio il È una città ospitale, a misura d’uomo, né troppo suo periodo di maggior floridezza, quale sede di grande né troppo piccola; una città in cui è un importante Du cato longobardo e di una pri- piacevole fare due passi in centro alla scoperta di maria Corte di Giustizia. Costituita in Contea torri, palazzi e botteghe, inserite in un contesto sotto i Franchi, governata in seguito dall’autorità urbano medievale. dei vescovi, la città si affermò vigorosamente ver- so la fine del sec. XI diventando, in breve, il più importante comune del Piemonte. Nel sec. XII divenne uno dei più ricchi e potenti comuni d’Italia, ebbe diritto di bat tere moneta e diede vita ad una fitta serie di rapporti com- merciali con la Francia, le Fiandre e l’Inghilter- ra. Conservò la forma repubblicana fino al 1313 quando passò agli Angioini, poi ai Visconti ed infine ai Savoia (1575). Nei secoli XVII e XVIII durante le guerre di suc- cessione di Spagna ed Austria per il possesso del Monferrato, fu ripetutamente invasa ed occupa- ta. In epoca napoleonica Asti divenne capoluogo del Dipartimento del Tanaro per tornare defini- tivamente ai Savoia dopo la Restaurazione. Abitanti: Dopo l’Unità d’Italia i destini della cit tà seguiro- astigiani, astesi no quelli della neonata nazione, confondendosi Superficie territorio: con la storia d’Italia. Carat terizzata sin dal XIII Ha 15.182 secolo da una econo mia vivace, ricca di traffici Perimetro Territorio: e di commerci, spesso divisa dalle faide di nobi- Km. 103.5 li quanto animose casate, concupita da Signorie Popolazione: 75.297 abitanti (al straniere per la ric chezza delle sue contrade e per 31/12/2008) la posizione strategica, «Asti Repub blicana» Latitudine: 44° 54’ Nord conserva una gradevole atmosfera medievale. Longitudine: 8° 12’ Est Le torri e le caseforti, testimo nianza di un Altitudine: 123 m. s.l.m. passato nobile e pre stigioso, si inseriscono nel Patrono: San Secondo tessuto urbano con fierezza, armonizzan do gra- (si festeggia il 1° martedì di maggio) 6 il palio il palio 7 Il Palio Secondo il cronista Ogerio Alfieri, antenato del più noto Conte Vittorio, la città di Asti, «...nell’anno del Signore 1280 era colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edi- fici, torri, palazzi e case da poco costruite». Nella descri- zione, precisa e puntuale, Ogerio cita le buone qualità dei cittadini astesi giudicando li «...assennati e nobili, ricchi e potenti»e dice che «in caso di necessità la città può contare su seicento cava lieri dotati di due cavalli...» mentre «il contado può for nire centosessanta cavalieri dotati di un cavallo o di una cavalla...». In quegli anni gli astigia ni davano vita alla corsa del Palio: infatti la prima notizia certa della corsa risale al 1275 anno in cui, secon- do Guglielmo Ventura, speziale di professione e cronista per di letto, gli astigiani corsero il Palio, per dileggio, sot- to le mura della nemica città di Alba, portando danni e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva un tessu- to urbano testimo nianza dei fasti di un tempo; le torri e le caseforti, i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico fanno da scenario alla affascinante rie- vocazione storica del Palio. Sono ventuno i contendenti che nei giorni della vigilia hanno vi gorosamente tentato di propiziare la vittoria con cene pan tagrueliche, riti sca- ramantici, burle salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all’ultimo intenso confronto in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milledue cento figuranti in costume medievale. Dopo molto impegno, tanta passione e altrettanti affanni uno soltanto potrà stringere tra le mani il drappo cremisino con le insegne della città e l’immagine del Santo Patrono. Per tutti la grande Festa incomincia già il fine settimana prece dente con l’inaugurazione della Mostra del Maestro del Palio, poi il Palio degli sbandieratori, il variopinto mercatino, il venerdì e il sabato le prove in pista per saggiare le forze in campo, in un crescendo da cardiopalma. Ma per capi- re il Palio è necessario esserci, calarsi nella Festa, magari seguendo direttamente le vicende di uno dei ventuno partecipanti: dagli sguardi dei borghigiani, che hanno lavorato un anno intero, si capirà davvero che cosa si- gnifica la passione viscerale, l’attacca mento fortissimo ai colori, l’irrefrenabile voglia di vincere, l’incontenibile gioia della vittoria, l’amarezza della sconfitta. 8 un secolo dopo l’altro il Palio un secolo dopo l’altro 1095-28 marzo - Nasce il Comune di Asti, grazie 1545 - Emanuele Filiberto di Savoia assume per sé all’investitura del feudo di Castello d’Annone da e per i suoi successori l’obbligo della fornitura dei parte del Vescovo Ottone ai Consoli astesi. due Palii alla Città di Asti. Si costituisce così una prima “dote” territoriale per la città di Asti. 1677 - L’Arciconfraternita della S.S. Trinità com- missiona un dipinto come ex voto per ricordare 1275 - La prima menzione certa sul Palio di Asti la rovinosa caduta del suo fantino, salvatosi mira- viene dal cronista astigiano Guglielmo Ventura colosamente nella corsa del Palio di quell’anno. Il (1250-1325) al cap. X del suo “Memoriale” (copia dipinto è la più antica e completa raffigurazione presso l’Archivio storico comunale). pittorica della corsa. 1387 - Gian Galeazzo Visconti, appena creato si- 1688 - Viene redatto un nuovo regolamento della gnore di Asti, decreta che il Palio sia corso secondo corsa con la riammissione dei “forestieri”, esclusi le vecchie consuetudini. dopo la vittoria riportata in Asti dalla Città di Alba.