22 e 23 Settembre 2018 DUE GIORNI SUL LAGO MAGGIORE PRIMO GIORNO: “Linea Cadorna – Montorfano, il monte solitario!!!” SECONDO GIORNO: “Isole Borromee: – Isola Bella”

Coordinatori Escursione: Giovanni Vono cell. 338/2250933 ASE – Francesca Caprari cell. 347/2790234

Accompagnatori Titolato: AE – Fabrizio Scantamburlo cell. 335/6561071 ASE – Fabio Rimediotti cell. 348/4903352

INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE E LOGISTICHE – 1° e 2° GIORNO

Ritrovo Agliana – parcheggio stadio. Orario partenza Ore 06:00 – si raccomanda puntualità. Orario rientro Tarda serata del secondo giorno. Mezzo di trasporto Pullman. Agliana – Autostrada A11 – A1 Milano – A8 Gallarate – A26 uscita Gravellona Accesso stradale direzione – SS 34 direzione Verbania - SP 54 Mergozzo. Primo giorno . Soste viaggio Andata: colazione area di servizio Secchia. Ritorno: cena area di servizio Carpi. Pernottamento Albergo a Stresa. Presso la Sede ogni venerdì dalle 21:00 alle 23:00 – telefono 0574/673852 oppure per e- Iscrizione mail [email protected]. Termine iscrizione 03 Settembre 2018. Da stabilire. I NON SOCI potranno partecipare versando, oltre alla quota di adesione, la somma di € 20,00 a copertura dell’assicurazione infortuni e Soccorso Alpino. I NON SOCI Quota adesione devono presentarsi in Sezione il venerdì antecedente l’escursione per versare la quota assicurativa e comunicare i dati anagrafici; la mancata presentazione comporta l’esclusione dall’escursione. I partecipanti all’escursione si impegnano a rispettare il Regolamento dell’Agliana Regolamento Escursioni Trekking  http://www.aglianatrekking.it/regolamento-escursioni 1

EQUIPAGGIAMENTO – INFORMAZIONI GENERALI - 1° e 2° GIORNO

Scarponi alti con suola VIBRAM, vietata ogni tipo di scarpa diversa – pena Equipaggiamento esclusione dall’escursione. Abbigliamento da trekking da media montagna (giubbotto, obbligatorio felpa, abbigliamento a strati), torcia elettrica, molta acqua (in particolare per il primo giorno). Per il secondo giorno, scarpa comoda anche bassa. Equipaggiamento Bastoncini telescopici, occhiali da sole, cappellino, k-way, copri zaino, borraccia, consigliato ricambio, cerotti, crema solare, macchina fotografica. Pranzi A sacco. Cena Albergo a Stresa. Acqua Primo giorno ovunque. Secondo giorno a Mergozzo e fontana sul Sentiero Azzurro Punti di ristoro Primo giorno a Stresa – Secondo giorno a Mergozzo. Altro Per il secondo giorno è sufficiente normale abbigliamento turistico.

INFORMAZIONI TECNICHE – ITINERARIO – SECONDO GIORNO

T – Turistico. Percorso di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si Difficoltà sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico- ricreativo. Percorso turistico rivolto alla visita delle Isole Borromee. 1) Isola dei Pescatori 2) Isola Itinerario Bella. Escursione turistica interamente in battello. Motivi di interesse Naturalistico, Ambientale, Paesaggistico, Culturale. Località inizio escursione Stresa. Tipo percorso Trekking su battello – Isole Borromee Località arrivo escursione Stresa Dislivello Salita ----- m Discesa ----- m Quota Minima 200 m Massima 200 m Sentieri Nessuno Kompass – Foglio 90 – Laghi Settentrionali: Lago Maggiore, lago di Vare. Scala Cartografia 1:50.000. Sviluppo km ------Tempo cammino 6 ore circa (compresi trasferimenti in battello) Vie di fuga Nessuna. Copertura cellulare Sempre presente. Note importanti Giornata sostanzialmente turistica, abbigliamento adeguato (non necessario da trekking).

INFORMAZIONI TECNICHE – ITINERARIO – PRIMO GIORNO

E – Escursionistico. Percorso privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a Difficoltà mulattiere realizzate per scopi agro-silvo-pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento tra valli vicine. Percorso ad anello con inizio dal borgo di Mergozzo sull’omonimo lago – Brusco – Linea Itinerario Cadorna – Montorfano vetta – Montorfano paese – Sentiero Azzurro lungolago – Mergozzo. Motivi di interesse Naturalistico, Ambientale, Paesaggistico, Storico. Località inizio escursione Mergozzo. Tipo percorso Anello. Località arrivo escursione Mergozzo. Dislivello Salita 590 m Discesa 590 m Quota Minima 204 m Massima 794 m Sentieri n° A58 – A56 Sentiero Azzurro Kompass – Foglio 90 – Laghi Settentrionali: Lago Maggiore, lago di Vare. Scala 1:50.000. Cartografia Istituto Geografico Centrale – Foglio 12 – Lago Maggiore, d'Orta e di Varese: Carta dei Sentieri. Scala 1:50.000. Sviluppo km 10,00 km circa. Tempo cammino 5 ore circa. Vie di fuga Sulla Linea Cadorna possibilità di abbandonare la salita, verso Prato Michelaccio. Copertura cellulare Quasi sempre presente. Alcuni tratti per la salita alla vetta del Montorfano e la successiva discesa sono un ’ Note importanti esposti e pertanto è richiesto piede fermo e buon passo, assenza di vertigini. Non sono tratti classificabili EE ma è necessaria particolare attenzione.

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DESCRIZIONE ESCURSIONE

Immerse nelle meravigliose e suggestive acque del Lago Maggiore, le Isole Borromee costituiscono un prezioso arcipelago lacustre ricco di flora e fauna. Amato da Ernest Hemingway e meta favorita dei reali d’Inghilterra, l'arcipelago è formato dalla monumentale Isola Bella che ospita il seicentesco palazzo Borromeo e i suoi scenografici giardini, dalla pittoresca Isola dei Pescatori, dall’ - nota per il giardino botanico ricco di piante rare - dall’Isolino di S. Giovanni di fronte a Pallanza e dallo scoglio della Marghera.

Montorfano, il monte che voleva restare da solo. I monti solitari si chiamano ‘orfani’. In Lombardia ce ne sono almeno due, in Piemonte uno, sul Verbano. Il Montorfano del Verbano sta in fondo al Golfo Borromeo e sembra sbarrare la via per la Val d’. Il monte ha un’apparenza tozza, una grossa gobba di dura pietra, alta non più di 794 metri, ma nasconde insospettate attrattive: tesori archeologici, i segni tangibili della Prima Guerra Mondiale con la Linea Cadorna, antiche cave di granito bianco con le quali si è costruita la fama degli abitanti di Mergozzo come scalpellini e scultori

Secon do giorno – Domen ica 23 Settembre 2018

Il primo giorno visiteremo l'arcipelago delle Isole Borromee (in dialetto locale Isol Boromei) situato nel medio Lago Maggiore, ad occidente, nel braccio di lago chiamato Golfo Borromeo che vede affacciate e contrapposte Stresa e Pallanza. L'arcipelago si compone di tre isole, un isolino ed uno scoglio: l’isola più grande è l’Isola Madre (superficie di 7,8 ha) con 4 abitanti, l’Isola Bella (superficie 6,4 ha) con 36 abitanti, l’Isola Superiore o dei Pescatori (superficie 3,4 ha) con 57 abitanti, la più popolosa, l’ (superficie 0,4 ha) con soli 2 abitanti, e lo Scoglio della Malghera (superficie 0,02 ha). Nel XIV secolo i Borromeo, potenti feudatari della zona ma originari di Firenze, divennero proprietari delle isole e iniziarono così la loro trasformazione. Tutt'oggi la famiglia possiede ancora l'Isola Bella e l'Isola Madre, oltre ai due scogli emersi conosciuti come per via delle rovine di due fortificazioni medioevali. L'isola dei Pescatori è l'unica abitata stabilmente, anche se da una piccola comunità, mentre le due isole "sorelle" sono ambite tra i turisti che ammirano i due splendidi palazzi ed i relativi giardini, famosi in tutta Europa per la qualità del paesaggio e per la cura e la varietà delle architetture vegetali, composte da oltre 2000 varietà di specie differenti. Nell'Isola Madre è presente anche una numerosa fauna di volatili orientali, come pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli, liberi nello splendido giardino. L'Isola Bella possiede invece un giardino che, abilmente progettato nei secoli, presenta fioriture multicolori per tutto l'anno, a rotazione tra le varie specie floreali (rose, orchidee, bulbose, magnolie, frutteti, azalee, gardenie, glicini).

Partiremo da Stresa col traghetto ed arriveremo all’Isola dei Pescatori dove faremo la sosta del pranzo; l'Isola dei Pescatori, conosciuta anche come Superiore (in dialetto locale Isola di Pescador), è l'unica dell'arcipelago delle Isole Borromee ad essere stabilmente abitata. Larga 100 metri per 350 di lunghezza, ospita un piccolo borgo, dalle caratteristiche case a più piani (con lunghi balconi per essiccare il pesce), con una piazzetta, caratteristici vicoli stretti, il lungolago e la via principale per permettere gli spostamenti rigorosamente a piedi dei 57 abitanti che vivono di pesca e turismo. Abitata da almeno 700 anni l'isola dispone di una parrocchia dedicata a San Vittore e un belvedere alberato dal lato opposto. Un fenomeno che si verifica periodicamente (in genere in autunno e primavera) è quello dell'acqua alta. In seguito ad abbondanti precipitazioni, il livello del lago sale e l'acqua invade la passeggiata a riva fino a lambire le case. Ma le vecchie abitazioni dimostrano una saggezza architettonica nella loro

3 costruzione. Le loro soglie infatti sono sempre collocate nelle stradine interne a livelli più rialzati rispetto alla riva, dunque l'acqua non entra nelle case. Riprendiamo il traghetto ed andremo a visitare l'Isola Bella (in dialetto locale Isola Bela), a circa 400 metri al largo di Stresa, misura 320 metri di lunghezza e 180 di larghezza ed è in gran parte occupata dal giardino all'italiana del palazzo Borromeo, che occupa la costa nord- occidentale dell'isolotto. Di nuovo in traghetto, verso Stresa dove alloggeremo e ceneremo in albergo.

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Primo giorno – Sa bato 22 Settembre 2018

Il Montorfano del Verbano è situato in fondo al Golfo Borromeo, come a sbarrare la via, a guisa di sentinella naturale, per la Val d’Ossola. Un monte solitario, per questo è chiamato “orfano”; posto in una delle tante perle delle nostre Prealpi. È alto solo 794 metri sul livello del mare eppure raggiungere la vetta ti dà quella sensazione di estrema libertà che si prova solo quando si è immersi nella natura. Il Montorfano non ha nulla da invidiare agli altri fratelli maggiori, forse solo qualche roccia e passaggio più impegnativo..., ma in quanto a panorama... beh il Montorfano (o Mont'Orfano) non è secondo a nessuno e ve lo dimostrerà offrendovi uno dei più splendidi panorami sul Lago Maggiore con le sue bellissime Isole Borromee e su quello di Mergozzo.

Si giunge nel paese di Mergozzo (204 m s.l.m.), inizio della nostra escursione; percorriamo alcune strade del paese avendo davanti a noi la bassa e tozza montagna, nostra meta. Le case si diradano, finiscono ed inizia il nostro sentiero. Poco dopo inizia a salire, prima dolcemente, poi si fa più ripido fino ad arrivare alla famosa cava di granito verde ormai in disuso. Lasciata la cava dopo altri dieci minuti circa arriviamo ad un bivio dove a sinistra si prosegue verso Montorfano vetta, proseguendo dritto per poche decine di metri invece troviamo due casermette seminascoste dalla vegetazione sovrastate da una torretta di guardia ancora in buono stato. Ci fermiamo per una breve visita dopo di che ritorniamo sui nostri passi e seguiamo le indicazioni per Montorfano vetta. La strada che stiamo percorrendo altro non è che un tratto della celebre Linea Cadorna sistema difensivo ideato dal Generale Luigi Cadorna per contrastare un eventuale aggressione austro-tedesca durante la Prima Guerra Mondiale. Qua e là durante il percorso incrociamo diverse costruzioni di incanalamento dell'acqua costruite per evitare il deterioramento della strada. Si possono anche scorgere i muri di contenimento della strada stessa che peraltro è molto panoramica. Presto incrociamo il sentiero che sale da Prato Michelaccio e l'indicazione per la polveriera. Completamente scavata nella montagna, è costituita da un tunnel sui cui lati si aprono i locali che erano destinati a ricovero armi e munizioni; per la visita è indispensabile un torcia. Sul fondo della galleria, un angusto passaggio sopra un muretto permette di accedere ad un cunicolo verticale provvisto di scala a pioli in ferro con la quale è possibile riguadagnare l’esterno. Proseguiamo passando sotto ai muri di protezione del soprastante poligono di tiro che merita sicuramente una visita. Da qui la strada si trasforma in mulattiera che sale serpeggiando sul fianco della montagna regalandoci splendidi scorci del Mottarone e dei Monti Cerano e Massone. In men che non si dica arriviamo in vetta dove visitiamo alcune trincee ancora in buono stato. Dopo la meritata sosta per il pranzo iniziamo la discesa verso il paese di Montorfano e il . Ci dirigiamo verso il ripetitore e iniziamo la discesa su un sentiero molto ripido e sconnesso sicuramente poco adatto persone senza esperienza di montagna. Occorre prestare molta attenzione per non scivolare sull'erba secca. Proseguendo la discesa si giunge ad un primo punto panoramico dove ci fermiamo qualche minuto ad ammirare il panorama verso il Lago Maggiore e verso . Continuando a scendere il sentiero incontra la Via di Lizza, scivolo molto ripido sul quale venivano fatti scivolare i blocchi di granito sistemati su grosse slitte di legno ancorate da funi di canapa avvolte sui tronchi poi sostituite da funi di acciaio e argani. Se non si vuole finire nei guai meglio non scendere seguendo la lizza che è veramente ripida e liscia ma procedere sul sentiero che procede zigzagando fino a passare sotto alla palestra di roccia. Da qui in poi il percorso si fa più tranquillo fino ad arrivare al paese di Montorfano con la sua chiesa romanica dedicata a San Giovanni Battista. Da qui seguendo la strada asfaltata per circa cinquecento metri arriviamo in prossimità di un tornante dove parte sulla sinistra il Sentiero Azzurro che ci riporterò a Mergozzo in circa 50 minuti di percorso pianeggiante. A circa due terzi di percorso incontriamo una fonte datata 1912 che

5 viene definita dai locali la sorgente del Munasté e dopo un bivio a destra entriamo in paese e ci dirigiamo verso il nostro pullman per far rientro ad Agliana.

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Nota su La Linea Cadorna

È un sistema di fortificazioni militari che doveva difendere il confine nord dell’Italia a ridosso della Svizzera. Le linee fortificate proteggevano il territorio italiano tra il Gran San Bernardo e la Valtellina. Nel VCO (Verbano Cusio Ossola) esse coprono un dislivello di 2000 m tra la piana del Toce e il Monte Massone e fra il Lago Maggiore e il Monte Zeda. Furono costruite nel corso della prima guerra mondiale tra il 1916 e il 1918 in funzione difensiva a fronte di un eventuale attacco austro-tedesco attraverso la Svizzera e furono volute dal generale Luigi Cadorna. Il generale Luigi Cadorna fu capo di stato maggiore dell’esercito italiano fino al 1917. Era originario di Pallanza sul Lago Maggiore e proveniva da una nobile famiglia di tradizioni militari. Il padre Raffaele nel 1870 guidò la conquista di Roma attraverso la “Breccia di Porta Pia”. La Linea Cadorna comprende un fitto reticolo di strade e mulattiere militari, trincee, postazioni d’artiglieria, luoghi di avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche, centri di comando. Il sistema difensivo vide la costruzione di 72 km di trincee, 88 baraccamenti, 296 km di strade camionabili e 398 km di mulattiere. Furono impiegati 15-20.000 operai con punte di 30.000 nella primavera del 1916. Non vennero mai utilizzate per il successivo decadere delle strategie militari legate alla “guerra di posizione”. Oggi la Linea Cadorna rimane come un patrimonio di sentieri per l’escursionismo e uno stupefacente complesso di archeologia militare. Una lezione della Storia per cui queste strade di guerra sono diventate sentieri di pace.

Tratto dai pannelli della "Comunità Montana Alto Verbano"

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