Monumenti – Temi : Risorgimento – Toscana
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Edizioni dell’Assemblea 112 Res publica Centro Studi ‘Sidney Sonnino’ Luoghi e simboli della memoria Le piazze della Toscana nell’Italia unita a cura di Pier Luigi Ballini e Romano Paolo Coppini Luoghi e simboli della memoria : le piazze della Toscana nell’Italia unita / a cura di Pier Luigi Ballini e Romano Paolo Coppini. - Firenze : Consiglio regionale della Toscana, 2015 ((In testa al front: Centro studi Sidney Sonnino. I. Ballini, Pier Luigi II. Coppini, Romano Paolo III. Centro studi Sidney Sonnino. 711.5509455 Monumenti – Temi : Risorgimento – Toscana CIP (Cataloguing in publishing) a cura della Biblioteca del Consiglio regionale Volume in distribuzione gratuita Redazione del volume a cura di Letizia Pagliai In copertina: Dario Manetti - Carlo Rivalta, Monumento ai Caduti, 1925, piazza della Vittoria (già piazza Vittorio Emanuele), Empoli. I criteri di citazione sono stati uniformati compatibilmente con le peculiarità degli apparati critici dei singoli testi compresi nel volume. Consiglio regionale della Toscana Settore Comunicazione istituzionale, editoria e promozione dell’immagine Progetto grafico e impaginazione: Patrizio Suppa Pubblicazione realizzata dalla tipografia del Consiglio regionale, ai sensi della l.r. 4/2009 Volume pubblicato nell’ambito delle iniziative della Festa della Toscana 2012 Settembre 2015 ISBN 978-88-89365-50-2 Sommario Presentazione VII Eugenio Giani Introduzione IX Pier Luigi Ballini, Romano Paolo Coppini Monumenti in piazza ad Arezzo fra Risorgimento e fascismo 1 Valeria Galimi I monumenti di una capitale ‘interrotta’. Il dominio statuario liberal-monarchico nella Firenze post-risorgimentale 21 Sheyla Moroni Monumenti (ri)mediati. Comunicazione pubblica e identità civiche nella Livorno post-unitaria 69 Gian Luca Fruci Mitologie civili e identità di una ‘società cristiana’. I monumenti di Lucca in età post-unitaria 119 Alessandro Breccia La Provincia di Massa-Carrara 159 Michele Finelli Glorie Patrie. La monumentalità pubblica a Pisa tra memoria cittadina Nation-building e culto della scienza 185 Pietro Finelli Memorie cittadine e identità nazionali. La monumentalità pubblica tra Pistoia e Prato 229 Paolo Benvenuto Memorie di pietra: monumenti a Siena e Grosseto fra Risorgimento e Grande Guerra 267 Valeria Galimi La Toscana dei monumenti ai soldati caduti nella Guerra 1915-1918. Esempi di tipologie celebrative e di esiti artistici 289 Carlo Cresti Monumenti alla Resistenza in Toscana. Appunti per una ricerca 319 Sandro Morachioli Gli autori 357 Indice dei nomi 363 Presentazione La nostra storia passa anche dalle piazze d’Italia e quindi della Toscana. Come un racconto a cielo aperto gli spazi pubblici narra- no avvenimenti che hanno lasciato un segno indelebile nella nostra identità di Popolo, contribuendo a consolidare un senso di appar- tenenza al territorio che ha trovato espressioni diverse per ogni fase storica. Si è passati dal fiorire della monumentalità pubblica risor- gimentale con una valenza anche pedagogica e civica tipica di una nazione in itinere alla fase in cui le celebrazioni della guerra presero il posto delle memorie risorgimentali, complice anche la strategia fascista, che mise in atto il tentativo di far coincidere simbolicamen- te memoria e fascismo nella prospettiva di una rinascita nazionale di cui la guerra avrebbe dovuto rappresentare l’inizio. Al termine della guerra poi una nuova fase con la Resistenza protagonista del- la memoria pubblica. Prima ancora: la celebrazione dei Caduti del ’15-’18 ha portato infatti anche in Toscana alla nascita di un vero e proprio museo tentacolare, che racconta, per tutto il territorio re- gionale fatto di piazze, giardini, viuzze, sentieri, edifici e scuole, il caro prezzo pagato in nome della libertà. Basti pensare che in quasi tutti i Comuni furono collocati ceppi, semplici lapidi marmoree o lapidi monumentali ad opera di amministrazioni locali, comitati, associazioni, collegi e ordini professionali. Penso alla statua di Dante che sorge in piazza Santa Croce a Firenze e alla sua storia. Il mito di Dante, di cui quest’anno ricorre il 750° anniversario della nasci- ta, si alimenta infatti di un aspetto essenziale: Dante profeta della nazione italiana e quindi padre dell’Unità d’Italia. Questo proprio il senso che 150 anni fa, il 14 maggio 1865, in una Firenze appena diventata capitale provvisoria, si volle dare alla posa della statua del Poeta al centro della piazza Santa Croce, al cospetto di Re Vittorio Emanuele II. Nacque quindi sulla spinta di un sentimento popolare più che di una precisa volontà politica, in un momento in cui si cercavano simboli di un’identità nazionale ancora tutta da costruire. Autofinanziata da 40 Comuni italiani, la statua dello scultore raven- VII nate Enrico Pazzi venne scoperta davanti ai gonfaloni provenienti dai Comuni di tutta Italia e posta al centro della piazza da dove venne successivamente spostata nell’attuale collocazione. Non c’è una città, o un paese che non abbia una statua, o una via intitolata a Garibaldi, Mazzini, o Cavour questo perché la memoria pubblica di personaggi e di fatti storici di rilievo è stata coltivata con continuità. In quest’ot- tica il presente volume rappresenta un contributo prezioso alla ricer- ca sulla politica dei monumenti in Toscana. Un’indagine che porta a un’attenta mappatura di quello che mi piacerebbe definire un vero e proprio museo a cielo aperto. Certo, ogni periodo ha le sue storie da raccontare, magari lontane ma sempre attuali, o tutte da riscrivere. In occasione della Festa della Toscana, che da 15 anni il Consiglio regionale promuove sul territorio per evocare lo storico avvenimento coincidente con l’abolizione della pena di morte nel 1786 ad opera del Granduca Leopoldo di Toscana, e come momento di riflessione sui diritti dell’uomo e della pace, ho voluto lanciare un concorso di idee per la realizzazione di una statua dedicata al Granduca Pietro Leopoldo. La sua memoria infatti ci deve servire a non dimenticare mai quale straordinaria vittoria civile sia stata l’abolizione della pena di morte, una forma di giustizia arroccata su radici barbare e medio- evali la cui abolizione ha significato l’ingresso nell’era moderna. E le tragiche involuzioni dei fondamentalismi religiosi di oggi ci ricor- dano ogni volta che una democrazia compiuta non sarebbe potuta esistere prima dell’abolizione voluta dal Granduca di Toscana. La memoria non ha una data di scadenza, al contrario lancia un messag- gio sempre attuale sul quale si fondano le solide radici della libertà. Eugenio Giani Presidente del Consiglio regionale della Toscana VIII Introduzione Fin dai primi anni dopo la proclamazione del Regno d’Italia vennero realizzati anche in Toscana monumenti per ricordare pro- tagonisti, personaggi emblematici, eventi significativi dell’Unità nazionale. La monumentalità pubblica risorgimentale ha costitu- ito, con opere di qualità e valore assai diversi, «un singolare per- corso di pedagogia civile, soprattutto nel periodo compreso fra l’ascesa al potere della Sinistra storica e la caduta di Crispi – con l’obiettivo di costruire ‘una religione civile’ imperniata sul mito laico del Risorgimento» (M. Baioni), poi alla fine del secolo, di nuovo nell’età giolittiana e dopo la guerra di Libia. Con l’obiet- tivo di contribuire a consolidare senso di appartenenza e identità nazionale vennero poi realizzate architetture e statue per i Caduti della Prima guerra mondiale, che hanno avuto un ruolo decisivo nella memoria del conflitto. Nel secondo dopoguerra altre opere hanno inteso ricordare la Resistenza come riferimento ineludibile e legittimante della democrazia repubblicana, pur nelle differenti fasi delle sue celebrazioni. L’interesse per lo studio dei monumenti ha avuto, dai primi con- tributi degli anni Settanta del secolo scorso ad oggi, una larga for- tuna nella storiografia internazionale. Anche per quanto concerne l’Italia si dispone ormai di un’ampia bibliografia sulle iniziative as- sunte negli oltre centocinquant’anni di vita unitaria. Il volume che si presenta s’inserisce come un primo contributo di ricerca sulla ‘politica dei monumenti’ in Toscana. È stato reso possibile dall’inserimento del progetto presentato dal Centro Studi ‘Sidney Sonnino’ nelle iniziative culturali promosse dal Consiglio Regionale per la Festa della Toscana. L’indagine monumentalistica nelle varie provincie è stata affidata a studiosi di provata esperienza scientifica che hanno scelto i memoriali da studiare e da illustrare svolgendo poi ricerche in archivi pubblici e privati e nelle bibliote- che delle città considerate. *** IX Introduzione Pier Luigi Ballini – Romano Paolo Coppini Pier Luigi Ballini – Romano Paolo Coppini La memoria pubblica di personaggi e di rilevanti eventi storici è stata coltivata con continuità nel lungo periodo considerato, nono- stante la diversità fra le grandi fasi della monumentalità pubblica, e non soltanto con i monumenti. Stampe, cartoline, fotografie, di- segni sulla stampa quotidiana o su quella periodica illustrata, come «L’Illustrazione Italiana», hanno favorito la memoria di protagonisti della vita nazionale o di quella locale, ponendo in evidenza conso- nanze o fratture. Lo stesso effetto aveva avuto, negli anni precedenti l’Unità, la diffusione delle stampe che ritraevano Elbano Gasperi, emblema delle spartane Termopili del Battaglione universitario a Curtatone, subito immortalato sul giornale torinese «Il Mondo il- lustrato» (17 giugno 1848), poi riprodotto largamente nel periodo unitario. Le opere considerate nei diversi, interessanti e documentati