Il Cammino Di Sicilia Da Palermo Ad Agrigento Per 183 Chilometri
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TRAVEL IL CAMMINO DI SICILIA DA PALERMO AD AGRIGENTO PER 183 CHILOMETRI. ALLA SCOPERTA DELLA MAGNA VIA FRANCIGENA, CHE ATTRAVERSA 20 COMUNI E ATTIRA PELLEGRINI DA TUTTO IL MONDO di Valentina Lo Surdo valentina.losurdo.3 ValuLoSurdo ilmondodiabha ilmondodiabha.it i sono cammini che nasco- nel 2019 ha attratto più di 2.100 per- si riferisce alla nobile famiglia di ori- no sotto una buona stella, sone, sfiorando il raddoppio di anno gine piccarda, discendente dal casa- C quasi che possiedano già, in anno. to francese dei de Clermont, giunta nel loro Dna, il famoso fattore X. Altri «La Magna Via è il nostro primo so- nell’isola ai tempi del Gran Conte invece, malgrado sulla carta abbiano gno: nata come un esperimento è, Ruggero I d’Altavilla, i cui più antichi tutti i numeri per meritare il successo oggi, la più piccola delle Vie Franci- componenti pare si siano installati del pubblico, stentano a decollare. gene ma probabilmente rappresen- qui già tra la fine dell’XI e l’inizio del La Magna Via Francigena, il percorso ta il tracciato più reale, verificabile XII secolo. Prosegue così Comunale: che in 183 chilometri unisce Palermo e il più riuscito dell’intero sistema «Qui da noi c’è sempre un gran par- ad Agrigento, porta nei suoi passi un delle Francigene di Sicilia», spiega lare di Greci, Romani, Siculi e Sicani, fascino senza pari, difficile da spiega- Comunale. «Un percorso che rac- ma spesso ci si dimentica di quella re a parole. Per questo ci siamo rivolti conta storie celebri intrecciate ad Sicilia che per secoli, e specialmen- al suo ideatore, Davide Comunale, ri- altre meno conosciute, come quella te tra l’800 e il 1300, è stato il luogo cercatore, archeologo e autore della dei Chiaramonte, che giocò un ruolo più importante di scambio, incontro guida per Terre di Mezzo editore, per di primo piano nella politica siciliana e confronto tra culture diverse. Vi fu- comprendere il fenomeno, che solo del tempo». Lo studioso messinese rono piedi bizantini a calcare il nostro © Emanuela Tomaselli Emanuela © Panorama della Magna Via Francigena verso Milena (CL) 70 suolo, quindi i musulmani dalla Tuni- li per accogliere i viandanti». bellezza degli ambienti attraversati: sia e dalla Spagna. Poi vi passarono Dal 2013, da quando cioè Comunale «È un racconto a piedi che tocca 20 scalpitanti i cavalieri normanni, che ha intrapreso le sue ricerche proprio comuni e permette di camminare da cambiarono il Dna della nostra ter- sulla Magna Via, lo studio della to- un castello a un’area archeologica ra, trasformandola in una provincia pografia antica, insieme al recupero bizantina, da un rabato arabo a una provenzale e restituendole un ruolo fisico dei tracciati, ha permesso alla bifora normanna, salutando il mar centrale nella cornice del loro futuro rete delle Francigene di Sicilia di vi- Tirreno per toccare il cuore del Me- regno e del Mediterraneo». Per que- vere una crescita che quasi non ha diterraneo abbracciando il mar d’A- sto, aggiunge, «nel ricreare l’antico pari in Italia. «Il punto di partenza fu frica, teatro di così tanti lutti e soffe- percorso della Magna Via, abbiamo quando mi misi sulle tracce delle renza», sottolinea l’archeologo. cercato di far rivivere anche quello culture antiche che abitano l’isola: Andiamo dunque a ripercorrere le spirito, frutto dell’incrocio sapiente romani, bizantini, musulmani e nor- tappe di questo itinerario «fatto dai tra ecumenismo e volontà di pace, manni». Al fianco di Davide, da anni, cavalieri normanni per collegare portato nell’isola da Re Ruggero II, oltre agli inseparabili Irene Marraffa Palermo con Agrigento e che rical- da Guglielmo II il Buono, ma anche e Salvatore Balsamo, l’associazione ca il tracciato compiuto dai soldati da Federico II e dalla madre Costan- di volontari Amici dei Cammini Fran- romani, molti secoli prima, per sot- za d’Altavilla, simbolo splendente cigeni di Sicilia e, a mano a mano, i trarre Palermo alla mano fenicia». di una schiera di donne di potere di comitati di accoglienza dei comuni Il primo passaggio ci porta davanti quel tempo e di quei luoghi». attraversati, responsabili del funzio- all’abbagliante bellezza del Duomo Sotto il nome di Magna Via Francige- namento di ogni tratta, tappa per di Monreale (PA), poi, attraversando na è tornata alla luce la doppia anima tappa. «Magna Via significa anche la Riserva d’Altofonte recentemente di questo sistema viario: da una parte testimonianza di vicinanza di quel- devastata da un terribile incendio, adibito al trasporto commerciale, rie- le comunità che operano per il ter- si raggiungono le vedute a perdita vocando un fitto transito di mercanti, ritorio: la nascita dei comitati sorti d’occhio che circondano il Lago di dall’altra animato dalla presenza di nel corso degli anni rappresenta un Piana degli Albanesi, nei cui pressi pellegrini: perché dalla Sicilia ci si esperimento senza precedenti in Ita- Santa Cristina Gela ci accoglie con spostava per raggiungere Santiago, lia di come singoli cittadini possano il suo scrigno di tradizioni arbëreshë Roma, Gerusalemme, «e fu così che sostenere il bene comune». tutte da scoprire. Il santuario di Ta- l’isola si popolò sempre più di chiese Tra le ragioni dell’exploit di questo gliavia impone una sosta nel silenzio rurali, grange benedettine e hospita- percorso figura anche l’eccezionale e un sorso della sua acqua conside- Al tramonto, verso Sutera (CL) © Emanuela Tomaselli Emanuela © 71 TRAVEL © Pino Gentile Pino © Panorama dopo Acquaviva (CL) rata miracolosa al punto da valerle normanno della Rocca di San Vitale cristiano, Sutera rappresenta in pie- l’appellativo di piccola Lourdes. Si e il kastrum bizantino del Kassar, che no il fascino della Magna Via, con il giunge così a Corleone, dove ca- riporta testimonianze di vita risalenti castello normanno e il santuario di dranno i veli del pregiudizio di fronte al VI secolo a.C. San Paolino arroccati sulla sommi- all’arcaica potenza dei suoi paesag- La street art è protagonista anche a tà rocciosa a 820 metri d’altezza. Si gi carsici e alla sua storia rigogliosa, Cammarata, delizioso borgo che si prosegue attraversando il territorio tanto da essere soprannominata la raggiunge sconfinando in provincia confinante con la Riserva Natura- cittadina dalle 100 chiese. Con i suoi di Agrigento dopo un percorso moz- le di Monte Conca, lambendo i re- 1.043 metri, il paese più alto del per- zafiato sulla trazzera esplorando an- sti del ponte romano-medievale di corso è Prizzi: noto per una delle fe- che le sicane Grotte di Capelvenere. Campofranco, vari siti archeologici ste tradizionali più esaltanti di tutta la Quindi siamo pronti per ascendere che punteggiano la valle e la bella Sicilia, il Ballo dei Diavoli, ti accoglie al monolite gessoso di Sutera (CL), Milena, la città delle “robbe”, i pic- con la gioia colorata dei suoi mu- regalandoci una visione così spet- coli villaggi sorti nella parte antica. rales. Per giungere a Castronovo si tacolare da richiamare, nel lento av- Giungere a Racalmuto (AG) signifi- attraversa la Riserva Naturale Orien- vicinarsi alla meta, le emozioni vis- ca vivere l’emozionante esperienza tata Monte Carcaci, uno dei polmo- sute davanti alla Monument Valley di contatto tra il territorio e il suo ni verdi dell’isola, da cui sbuchiamo americana o al monolite australiano più celebre concittadino: lo scritto- nel cuore autentico della Magna Via, di Uluru. Con il suo quartiere arabo, re Leonardo Sciascia. A risvegliarci raggiungendo l’antico insediamento lo stanziamento bizantino e quello dalle affascinanti letture che ci han- La segnaletica della Magna Via Francigena © Davide Comunale Davide © 72 © Davide Comunale Casale di San Pietro, Castronovo di Sicilia (PA) no assorbito presso la Fondazione ta Cristina Gela (PA), delle ricette del Leonardo Sciascia, ci pensa Grotte: pastry chef Giuseppe Sparacello a l’accoglienza è festante come i mu- Castronovo, del pane scanatu di Mi- rales che ridanno colore a questa lena, delle ‘mbriulate di Grotte, dei cittadina del ’600. Bisogna poi dedi- taralli dolci di Racalmuto e di tutto care tempo al passaggio verso Co- l’agrigentino», conclude Davide Co- mitini, con le sue miniere di zolfo, e munale. «È un acceleratore di espe- Aragona. Infine, divertimento assicu- rienza che in una decina di giorni ti rato a Joppolo Giancaxio, dove non conduce all’essenza di quell’univer- può mancare un giro nei percorsi del so a sé che è la Sicilia, un’isola che Parco Avventura Il Boschetto, per contiene al suo interno tante altre sperimentare i brividi tra gli alberi isole. Ma è anche un cammino di re- affrontati però con la leggerezza di sistenza: di chi ha deciso di non ab- sentire vicina la meta. Agrigento è bandonare Corleone al racconto che dietro l’angolo e ci aspetta con la sua ne fanno i giornali». storia antica come il nome Akragas, nell’abbraccio monumentale della magnaviafrancigena.it Valle dei Templi. «Ma la Magna Via magnaviafrancigena racconta anche della ricotta di San- magnaviafrancigena Terre di Mezzo editore, pp. 108 € 15 La mappa ufficiale delle Vie Francigene di Sicilia, elaborata da Davide Comunale 73.