Anno III - n. 12 - Trimestrale Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 €uro 1,00

Il futuro della piccola ETTERE editoria L

Il Festival di poesia ERIDIANE Verso sud de laltrareggio il DOMANI di

Direzione, redazione, amministrazione: Via Ravagnese Superiore, 60 89131 RAVAGNESE (REGGIO - CITTA’ DEL BERGAMOTTO) MTel. 0965644464 - Fax 0965630176 - E-mail: [email protected] - www.cittadelsoledizioni.it Il programma culturale di Marcello Veneziani Una radice di pietra e di mare più forte della diversità delle rive (Franco Cassano)

Pentedattilo Film Festival: territorio in movimento

10 anni del Paleariza Intervista a Ettore Castagna

Recensioni

I martiri di Gerace

Le nuove ipotesi sul sito di Altanum Reggio 1970, storia incompiuta Le feste dei morti: teoria e riti Quanto resta ancora da chiarire?

I laboratori di Pietre di scarto

Le novità della Città del Sole

Il genio dei calabresi In ricordo di Pasquino Crupi di Antonino Scopelliti LETTERE 2 MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 La voce Uomini del 2000 e volete cambiare il mondo, uomini del 2000, non mortifi- tetto; e pensi al tuo sole, al tuo mare, col suo profumo di eterna fre- cate le emozioni di questa gente del Sud, che aspetta con schezza, eterno asilo di gabbiani che beccano una vita ancora vita, S costanza antica l’avvicendarsi delle stagioni, per rinno- senza odore di piombo. S Se volete cambiare il mondo, uomini del 2000, è già scritto che vi vare le abitudini dei padri sotto la pioggia e sotto il sole. Non in- della piazza chiodate al suolo con i vostri stivali le foglie che cadono dagli albe- dimenticherete di noi, gente del Sud, perché noi, per voi, siamo la ri per far posto ai germogli. Non parlate di odio ai bambini che negra vergogna da condannare; ciò è scritto in ogni storia antica sanno vedere solo l’azzurro del mare e del cielo. come la nostra, la cui umanità è stata per anni calpestata dal tacco Se volete cambiare il mondo, uomini del 2000, dimenticatevi di della scarpa, e le lacrime per il sangue versato sono state per voi hiedevamo un dialogo e questa terra del Sud, dove gli uccelli tornano a cantare ogni prima- acqua contaminata. un futuro migliore e in tut- vera ed il sorriso della gente nasce da poca cosa e le piccole idee si Come volete cambiare il mondo, uomini del 2000? Se per duemi- ta risposta abbiamo rice- uniscono e piovono sui cuori pensieri d’amore e di fratellanza. Non la anni non siete stati capaci di capire che il nostro cielo non è di- ““CC fateci spaziare in nuovi ritmi di vita, rincorrendo il tempo che fugge verso dal vostro se non per l’inquinamento dai vostri pregiudizi, che vuto botte. Noi abbiamo combattuto dietro le via, sotto una nebbia tramata dai visi austeri dei passanti che non si partoriamo i figli come fate voi, ma i nostri, al contrario dei vostri, barricate perché questo non si verificasse accorgono della tua presenza, accecati da un progresso capace di restano additati come figli della miseria. più”. cambiare i connotati, e tu, già vecchio, stanco, asmatico senza aver E voi credete di essere uomini del 2000, se non sapete leggere la Parole, foto, ricordi appesantiti dal silen- mai fumato una sigaretta, ti trovi senza ossigeno vero, senza l’acuto paura nei nostri cuori e vi nascondete dietro i fucili che sparano per zio degli anni che passano, ma senza dare un sapore di salso dentro le narici e ti vedi, invece, su una sedia a ro- disperazione, per non capire quanto soffriamo per la vostra alteri- senso al passato. Gli anni della Rivolta di telle, catapultato dentro un tunnel che ti porta al piano ennesimo gia! Per la stupida sete del potere ci fate subire una sorte di suddi- Reggio, quella stessa rivolta che i politici del tram, col percorso obbligato verso il Camposanto, dopo aver tanza. trascorso giorni e giorni mandando giù in fretta un panino, su una Se volete cambiare il mondo, uomini del 2000, dimenticatevi del strumentalizzarono a loro piacimento, quella rigida sedia, di fronte ad uno sconosciuto che ti crede fortunato per- Sud, perché noi, gente di questa povera terra, abbiamo una grande stessa rivolta che i media nazionali filtrarono ché non vivi i suoi guai, e tutto ciò mentre il cuore ti piange, con il ricchezza da conservare: l’amore per la vita. come “rivendicazione campanilistica di una ricordo di una casa viva, dall’odore familiare, col profumo intenso città arretrata del profondo sud”. dei ciclamini sotto le finestre ed un manto di nei argentati sopra il Teresa Calafiore La illogica del pregiudizio e della partito- crazia ha messo radici profonde in questa porzione di mondo. Reggio ha pagato a caro prezzo le conseguenze di una protesta, tac- ciata di deliri insulsi, “l’isolamento morale” Discorso del sissizio della rifondazione dell’Italia ha impresso fratture insanabili che hanno dato respiro alla sfiducia di un popolo che si Amiche e amici carissimi, Un giorno fu chiesto ad Aristotele cosa fosse la speranza e il filosofo preparava così, e più tardi, a perdere figure rispose che la speranza era il sogno di una persona sveglia. Il filosofo vo- oggi è un giorno tra i più importanti della storia dell’umanità perché leva significare che la realizzazione del sogno richiede impegno, intelli- indispensabili al risanamento, come il sosti- siamo qui riuniti per rifondare l’Italia, dopo la prima fondazione che Re genza e determinazione: da solo il sogno non si realizzerà mai. Il volo tuto procuratore Antonino Scopelliti. Italo fece su queste terre. Dal paese degli Itali il nome di Italia si allargò umano fu per millenni ritenuto impossibile, eppure oggi, dopo innumere- Molto prende forma, oltre le maglie del a tutta la penisola e significò al mondo sogno di bellezza e destino di voli tentativi, voliamo da un continente all’altro e anche sulla luna. tempo, ma tanto resta ancora da chiarire. grandezza. Noi ora vogliamo ripartire da quell’inizio che vide il massimo Il sogno più grande di tutti i tempi è la fine della violenza, un male Potrebbe sembrare una visione apocalitti- splendore quando, per questi lidi, andavano uomini di filosofia e sapien- antichissimo che ha proliferato in tutte le forme culturali, religiose, so- za come Archita a Taranto, Alcmeone e Pitagora a Crotone, Zaleuco, Ti- ciali. Oggi abbiamo la possibilità di studiare tutto, eppure in nessuna par- ca, ma ad oggi non ravviso miglioramenti, in meo e Nosside a Locri, Ibico a Reggio. Lo stesso Platone, prima di scri- te del mondo c’è una università, facoltà o dipartimento che si dedichi questo tempo delle rappresentanze falsate e vere i Dialoghi, per sette anni visse a Crotone, dove apprese la filosofia allo studio e al coordinamento degli studi sull’origine della violenza. È fasulle. Quel dialogo non è forse mai comin- della scuola pitagorica. incredibile! Ed è incalcolabile il costo umano ed economico della violen- ciato, perché le differenze di intenti sono abis- Non ci piace questa nostra Calabria, dove problemi secolari si aggro- za! Se noi riuscissimo a ridurre la violenza della metà, potremmo vivere si, abissi di macerie con nomi senza eredi. vigliano senza vedere una soluzione. Non ci piace questa nostra Italia, tutti nel più grande benessere. Ogni giorno, sulle piazze del mondo sfila- rissosa, involgarita, impoverita moralmente ed economicamente; non ci Perciò chiediamo fermamente alle autorità accademiche delle univer- piace questo nostro mondo, devastato da violenze di ogni genere e da sità della Calabria di istituire un centro per lo studio delle cause della no cortei, voci e volti si confondono, tutto guerre di religione. violenza nell’uomo e sui possibili rimedi. La Calabria, madre dell’Italia, passa, meno che la realtà della violenza. Sigmund Freud scrisse che, se c’è un paese al mondo che può essere riprenderà così il primo posto, che la storia le ha assegnato, per la realiz- Il 14 luglio 1970, qualcuno iniziò a chie- chiamato terra del sogno, quella è l’Italia, dove la bellezza si è realizzata zazione di un mondo più umano e di una vita più degna di essere vissuta. dere, a pretendere attenzione, ma il potere nel paesaggio, nei monumenti e nelle opere d’arte. E proprio la Calabria, Vivere meglio si può e il dovere di ogni uomo è realizzare questo sogno. dei compromessi pesa, ancora oggi e pur- che dell’Italia è madre, è custode del grande sogno dell’umanità. I richiami agli Itali e alla Magna Grecia non devono far pensare che Ma cosa è il sogno che tutti sentiamo nel profondo di noi? Il sogno è siamo qui per rimpiangere un’epoca d’oro e vaneggiare un impossibile troppo, come un macigno. Soffoca l’idea di il mistero dell’esistente che bussa alla porta del nostro cuore per manife- ritorno al passato. Noi vogliamo invece andare oltre e dare al mondo una giustizia e libertà con cui volevamo ridipin- starsi. Il sogno è la parte essenziale della nostra esistenza: senza sogno nuova civiltà che può nascere solo dove è già nata, dalle stesse antiche gere il mondo, ma quando l’ultima voce sarà non si può vivere. Miliardi di galassie, di stelle e di pianeti si muovono radici saldamente impiantate nel cuore dei calabresi e di tutti quelli che azzittita, quando tutte le piazze della terra sa- incessantemente per generare in noi un sogno. Ed è proprio un sogno che hanno l’audacia e l’idealità necessarie per creare la nuova Italia e la nuo- ranno vuote, sarà allora che non avremo più oggi ci unisce: un sogno ha portato Alfred dalla natia Polonia fin qui, un va civiltà sissiziale. speranza. sogno ha riportato sua moglie Barbara alla terra degli avi, un sogno riu- Quando Pitagora scoprì il suo teorema, si rifiutò di uccidere il bue in nisce tutti noi e ci spinge a guardare in grande e in bello al futuro dell’u- sacrificio e offrì un bue di pane per non spargere sangue. Dopo venticin- Federica Legato manità. que secoli ora ripetiamo quel gesto con questo bue di pane, fatto da no- stri amici, e sacrifichiamo una sola cosa: la violenza. Non siamo soli, non siamo pochi: molti amici seguono con affetto e inte- resse i nostri sissizi, molti ci mandano saluti e auguri e si uniscono a noi di fronte a questo panorama di bellezza così forte che quasi strappa il cuore. a Redazione di Lettere Meridiane, l’editore Franco Arcidiaco e i collaboratori della Città del Sole Ringrazio voi tutti per essere venuti, soprattutto quelli che si sono LL esprimono profonda solidarietà all’amico editore Franco Pancallo che ha purtroppo perso, a causa mossi da lontano affrontando un lungo viaggio. Un grazie particolare a di un incendio, quanto era riuscito a costruire con tenacia e perseveranza nell’arco della sua vita interamen- Barbara Ferri e al marito Alfred, che ci hanno voluto ospitare in questo te dedita al lavoro. La libreria Pancallo di Locri, centro nevralgico di una cultura viva e palpitante, è sempre borgo. Grazie agli amici della Radice di Badolato, di Elpis di Sant’An- drea, agli operatori della stampa e televisione, che nel futuro avranno da stata un punto di riferimento per i giovani quanto per l’intera società civile; lo sforzo di produrre cultura, fare: se il cuore non mi inganna, nei prossimi anni i sissizi si espanderan- nonostante le implicite difficoltà, la rassicurante devozione e la sensibilità con cui Franco Pancallo ha dato no e segneranno la nuova frontiera dell’umanità. nuova vita a testi miliari della letteratura calabrese, sono il sintomo di quanto amore per la propria terra Salutiamo questo giorno con il saluto che, nel bere il vino, levavano gli antichi greci: EVOE’! Evoè alla rifondata Italia, evoè alla fine della nasconda un mestiere non facile in un territorio ancora meno facile. Gli auguriamo e ci auguriamo, pertan- violenza, evoè alla civiltà sissiziale. to, che quella perseveranza e quella devozione non vengano meno e Franco Pancallo possa ritornare a dare 19 agosto 2007 - Borgo Ferri - Santa Caterina dello Jonio il suo contributo ad una comunità che ne ha, oggi più che mai, bisogno. Salvatore Mongiardo

SSOOMMMMAARRIIOO L ETTERE Il futuro della piccola editoria - Il Festival di poesia “Verso sud” pag. 3 MERIDIANE Teatro - La rivolta di Reggio in “70 volte sud” - Il programma culturale di Marcello Veneziani “4 de Cinema - Pentedattilo Film Fest - Il libro “Un set a sud” “5Supplemento a laltrareggio n. 125 - aprile 2004 CITTÀ DEL SOLE EDIZIONI Arte - La mostra di Rabarama a Villa Zerbi - Gli incontri di Leucò “6 REGGIO CALABRIA Iscrizione Registro Stampa Trib. di Messina n° 17 Eventi in Calabria e oltre… “7 dell'11 luglio 1991 Musica - Paleariza. Intervista a Ettore Castagna “8 Iscrizione R.O.C. n° 9262 Via Ravagnese Sup. 60 Recensioni “989067 RAVAGNESE (RC) Tel. 0965644464 Legalitalia, il meeting antimafia in ricordo di Antonino Scopelliti “10 Fax 0965630176 e-mail: [email protected] Il jamboree 2007. Cento anni di scoutismo - Il veliero dei delfini “11 ABBONAMENTO ANNUO: € 10,00 comprese spese postali La rivolta di Reggio - Lo studio di una ricercatrice all’Università di Londra “ 12-13 da versare su CCP n. 55406987 intestato a Città del Sole Edizioni S.A.S. Storia - I martiri di Gerace “14 Direttore Responsabile: Storia - L’antico sito di Altano “15FRANCO ARCIDIACO Direttore Editoriale: I calabresi e la costruzione della memoria “16 FEDERICA LEGATO Coordinamento Editoriale: I Laboratori di Pietre di scarto “17ORIANA SCHEMBARI Stampa: AFFARI Morte reale e morte simbolica negli antichi riti “18Zona Asi Larderia - Messina

Rubrica L’occhio di Medusa. Il ponte di San Giacomo “19 Associato USPI Unione Stampa Rubrica Calabria Antica - Il capitano di ventura Filippo Moretto “20 Periodica Italiana La collaborazione al giornale è volontaria ed Le novità della Città del Sole Edizioni “ 21-22- 23 avviene esclusivamente in FORMA GRATUITA LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE 3 Il futuro della piccola editoria: resistere Emendamenti contrastanti e realtà imprenditoriali in un confronto difficile

l disegno di Legge sull’edi- consumatori, ossia la possibilità, in margini delle nostre azioni di certo toria presentato il 3 agosto altri termini, di un consistente rispar- più esigui, ma anche l’ultima ruota I 2007 da Ricardo Franco mio per i lettori fondato sostanzial- del carro ha la sua ragione d’esistere, I mente su l’innalzamento della com- anche noi possiamo contribuire alla Levi è stato approvato dal governo il 12 ottobre scorso. Se tale disegno di petitività e l’incentivazione dei cicli tutela del meglio. Sono tagliente e legge passerà l’esame del Parlamen- di mercato. Ma di quale mercato? poco campanilistica per ovvie ragio- to, ogni sito internet, salvo eccezioni, Quali sono i soggetti che usufruireb- ni, tutto sommato non mi sembra che sarà pertanto soggetto alla normativa bero di tali vantaggi se non ancora stiamo facendo un’ottima figura. sulla stampa, con responsabilità pe- quei quattro o cinque marchi di pa- Ciò che mi preme di precisare è, nali aggravate in caso di denuncia chidermi industriali. Per non parlare però, che i veri editori sono quelli, e penale. di questo pseudo-risparmio, uno qui mi faccio paladina del mio, che L’articolo 7 di questa legge, che specchietto per allodole, non è diffi- vanno a presentare i libri in paesini ha creato scompiglio nel mondo dei cile, infatti, capire che gli sconti esa- di duemila anime. Libri che non blogger, sancisce l’obbligo di iscri- gerati nascondono, sempre e comun- avranno, di sicuro, trafiletti su testate zione al Registro degli operatori di que direi, un altrettanto esagerato nazionali, che non verranno nemme- comunicazione (Roc) e “considera rincaro del prezzo all’origine. no considerati dalle giurie dei premi responsabile colui che ha il compito Una situazione che si complica, letterari – mi riferisco anche ai premi di autorizzare la pubblicazione delle ancor più, quando parliamo dell’edi- letterari di casa nostra, ma questi si informazioni”. La dinamica di tale toria di casa nostra, scusate il gioco avvalgono della “regola” del “nemo disposizione è parsa, senza alcun di parole ma l’ostentazione è giustifi- profeta in patria” – libri che rimar- dubbio, sconcertante, e di certo la li- emblematico lo slogan “Più Libri Più di librerie e organi di informazione. cabile. Nel profondo sud, in questo ranno sconosciuti ai più, ma che in- bertà di opinione, vista in quest’otti- Liberi”, risiede nella inesistente di- Per la serie, non ci facciamo mancare posto sperduto e desolato (esagero contreranno l’intelligenza viva di un ca, ha poco senso. Un comma ag- sciplina che regoli il mondo dell’edi- niente (concedetemi anche questa af- per sdrammatizzare), dove il libro è, lettore di provincia, che magari per- giuntivo, sempre all’articolo 7, se- toria in genere. La nostra attenzione fermazione). A fare da contrappeso, ancora e purtroppo, un alieno, e an- corre, ogni giorno, la stessa strada condo disposizioni dello stesso Levi, si posa, dunque, sulle più recenti infatti, alla legge Ripamonti, vi è l’e- che se molta parte del clero intellet- per andare in ufficio, ma che è, sicu- “salva” a quanto pare i blog, soste- “mosse” in seno all’apparato gover- mendamento di Benedetto Della Ve- tuale, a questo punto, si arrabbierà, io ramente, in grado di apprezzare mol- nendo precisamente che «sono esclu- nativo. dova votato alla Camera il 12 giu- lo devo dire perché il problema prin- to di più di chi si vanta di frequentare si dalla registrazione al Registro de- Il disegno di Legge n.957 del se- gno 2007, che intende sancire la libe- cipale - salari più bassi d’Europa o circoli accademici e centri culturali. gli operatori i soggetti che accedano natore Natale Ripamonti, comunicato ralizzazione del prezzo dei libri, e nei meno – è che il libro non si vende Questo è il genere di editoria che a Internet in forma o prodotti come alla presidenza il 15 settembre 2006, fatti, se la legge non verrà modificata perché la gente non legge. può permettersi di essere definita siti personali o ad uso collettivo che chiede, in termini semplici, l’applica- al Senato, cadrà il divieto di praticare D’altra parte, in materia di “co- tale, l’editoria coraggiosa che si di- non siano frutto di un’attività im- zione di un prezzo fisso ai libri, sen- uno sconto superiore al 20% sui libri municazioni” la nostra regione non stingue, in un mare di squali mangia- prenditoriale». za sconti se non in occasioni di fiere, per i primi due anni dalla pubblica- ha fatto grandi passi in avanti. Basti profitti, e che ogni giorno produce Rimane, però, incerta la definizio- congressi e simili e comunque mai zione. Le librerie potranno quindi pensare che il disegno di legge sul- cultura. ne di “attività imprenditoriale” e i li- superiore al 10% del prezzo di coper- vendere i bestseller con lo sconto, fin l’editoria giace, in attesa di essere ri- Se il confronto è tra 20.000 copie miti della stessa. tina il quale deve essere sempre dal primo giorno di uscita, per non discusso, da febbraio 2000. “Oggi, e 1.000 non parlatemi di qualità, per- Dal canto suo Levi sostiene che stampato sul libro. parlare poi della possibilità di vende- nel campo della comunicazione e ché ho visto molti libri di case editri- tale legge ha lo scopo di estendere ai Una soluzione ottimale, dunque, re le novità librarie direttamente in dell’editoria non c’è niente che non ci, abbastanza influenti, ricchi di giornali online le agevolazioni già per favorire e tutelare i piccoli e edicola. Un’operazione certamente si possa realizzare in Calabria”, l’a- strafalcioni grossolani. Il “proble- previste per l’editoria cartacea. Ma, medi editori, e soprattutto il valore sfavorevole per le librerie indipen- vevamo fatto notare, tempo fa, in una ma”, dei grandi e non dei piccoli, è, a come al solito, per usare un’espres- del libro in sé. Ma gli interessi in denti, per i distributori fuori dai gran- lettera aperta indirizzata alla Presi- tal punto, etico o più precisamente sione letterariamente blasfema, il campo non sono poi così facilmente di gruppi editoriali e ancora più di- denza del Consiglio Regionale, ma, deontologico, in un tempo in cui il ri- giro mi sembra alquanto lungo. eludibili, soprattutto quando si parla rettamente per le piccole e medie ancora una volta, non abbiamo avuto spetto è una conquista invece che Il problema fondamentale, però, di quei “mega”, e consentitemi il case editrici. alcuna risposta. una garanzia. ad un mese circa dalla VI Fiera della mega, gruppi editoriali che possiedo- A sostegno della sua proposta Siamo consapevoli che la nostra piccola e media editoria di Roma, no case editrici, distributori, catene Della Vedova pone l’interesse dei realtà è di certo più complicata, i Federica Legato La poesia volge “Verso Sud” L’evento di Reggio Calabria ha ospitato i più noti poeti viventi al mondo

otremmo definirlo un incontro ne dedicata ad Ungaretti, ma anche con la Angoli Corsari, con le testimonianze di De- d’amore e di libertà: un viaggio presenza di poeti provenienti dall’ex-Jugo- vorah Major e, in video, di Lawrence Ferlin- PP che non giunge ad un termine, ma slavia, come Sisan Gud?evi? e Josip Osti, e ghetti e Jack Hirschman. si concede una sosta; un coro di voci che non con il seminario dedicato allo scomparso Izet Tante diverse voci, sospese in emozioni ascolta se stesso, ma si apre per accogliere Sarajli?. Sull’argomento anche l’esposizione intense e a volte sconvolgenti, sembrano la- nelle sue visionarie parole le anime disposte fotografica di Mario Boccia che nei suoi sciare un unico grande messaggio: è la forza ad ascoltarlo; ancora, semplicemente, un mo- scatti racconta la distruzione della guerra, i dell’amore ad ispirare la poesia ed è essa a mento magico di sospensione, dove si chiede morti e le macerie. Ma il tema del conflitto è muovere e innervare di sé la vita. È per non di fermarsi un attimo, rimanere in silenzio e declinato anche nelle parole dissacranti del- dimenticare che bisogna sempre e disperata- lasciare che la magia della poesia giunga. l’israeliano filo-palestinese Aharon Shabtai; mente amare, anche quando intorno a sé è Gridati, sussurrati, invocati, a volte canta- il grido di rabbia e di orgoglio nei versi dolore, morte e rovina, che la poesia si leva ti, i versi dei più famosi poeti contemporanei “scandalosi” dei poeti della comunità afroa- oggi come sempre. E il poeta diventa canto- al mondo sono giunti in riva allo stretto, nel- mericana, Amiri Baraka e Amina Baraka, re, e guida l’uomo nel terreno della memoria l’incontro dal titolo significativo “Verso che denunciano gli assassini e le violazioni e della ricerca della propria “umanità”, così sud”, voluto dalla giovane Associazione cul- civili subiti dai neri nell’America del Nord; come diceva Ungaretti, testimone fino agli turale reggina Angoli Corsari. Il 14, 15 e 16 mentre l’orrore della dittatura e dell’esilio ri- ultimi giorni della sua vita di una sorpren- settembre, nella rinnovata piazza Castello, suona nei versi della cilena Carmen Yanez, dente vitalità e di un estremo anelito alla feli- che ben ha accolto un inaspettato pubblico, sopravvissuta alla ferocia della polizia politi- cità. si sono svolti tre giorni di reading poetici, ca del regime e costretta ad abbandonare il Dire che la poesia è lontana dal sentire con momenti intensi e in una formula del tut- suo paese. Le caldi note avvolgenti degli ac- moderno sembra una sciocchezza, a giudica- to originale per la città. Abituati a spettacoli centi arabi dell’iraniana Maram-Al-Masri af- re dal successo avuto dalla manifestazione. chiassosi e ad incontri imbalsamati dalle for- fascinano nella notte di fine estate, ma rac- Anche se alcuni fra il pubblico saranno rima- malità, il pubblico reggino ha potuto godersi contano anch’esse di un conflitto che non è sti un po’ spiazzati da certi accenti, a volte uno spettacolo scabro ed essenziale, dove ad appartenuto solo ai paesi di religione musul- un po’ sopra le righe, si può dire che il mag- essere protagonista sono state, non già i poeti mana, la lotta per affermare l’uguaglianza giore apprezzamento è venuto proprio dai di calibro internazionale intervenuti, ma le femminile che, nei versi della poetessa, è pri- giovani spettatori; così come giovani sono i loro stesse poesie declamate in lingua origi- semplice polemica, ma proprio nell’atto di ma che libertà politica, è libertà dei senti- membri dell’associazione organizzatrice, che nale (sul video le proiezioni delle traduzioni disvelamento di verità sepolte e sensazioni menti e di amare. è riuscita a strappare alle Istituzioni compe- in italiano), accompagnate da composizioni inesprimibili. La poesia, diceva sempre Un- Altri i poeti intervenuti, tutti ugualmente tenti, Regione e Comune, il finanziamento di musicali di vario genere, per lo più jazzisti- garetti, «insegna a mantenerci “umani”» e di spessore: impossibile non citare il porto- una iniziativa, unica sul territorio calabrese e co. così attraverso essa rivendicava il primato ghese Ivo Machado, potente nella sua sem- estremamente dirompente nella sua origina- Un evento puro, dove i curatori si sono ri- dello spirito. plicità, la travolgente Devorah Major, splen- lità e spessore. L’evento è stato curato anche tagliati brevissimi spazi, lasciando parlare Al poeta della prima guerra mondiale, l’i- dida voce della jazz-poetry, che ha regalato con l’ausilio della Casa della Poesia di Baro- senza filtri e interpretazioni una poesia che taliano nato in Egitto e per sempre esule, è un raro momento di intensa passione, con i nissi (Salerno), con il suo direttore Sergio ia- racconta eternamente dell’essere umano, del- stato dedicato uno dei seminari pomeridiani, suoi versi cantati al ritmo delle note di artisti gulli, che ha condotto parte della manifesta- la vita, della guerra e della morte. svoltisi nelle sale interne del castello; con- come Francesco Notorio, Giampiero Loca- zione, insieme a Giada Diano. Specializzata Sosteneva Giuseppe Ungaretti: «Il poeta dotto dal critico Francesco Napoli, la discus- telli, Pucci Nicosia. E ancora il libanese Mi- nella promozione della poesia contempora- ha delle cose da dire che “sono” degli altri, sione si è avvalsa di proiezioni video, e delle chel Cassir, l’africano Nimrod, lo spagnolo nea internazionale, la Casa della poesia ha così come sono sue». La voce del poeta si fa testimonianze dirette di due dei poeti ospiti, Manuel Rico, il catanzarese Gregorio Scali- anche messo a disposizione “i juke-box poe- interprete delle coscienze che non hanno tro- gli italiani Giuseppe Conte e Gregorio Scali- se. Un momento di rilievo è stato dedicato ad tici”, intrigante trovata per ascoltare brani di vato le parole per esprimersi, facendo appel- se, quest’ultimo di origini calabresi. un altro grande della poesia del Novecento, poesia dalla viva voce degli autori. lo ai sentimenti comuni, ma si leva anche Il filo rosso della manifestazione può a Allen Ginsberg, simbolo della Beat genera- come voce che lotta e denuncia, non come ben diritto definirsi la guerra, con l’attenzio- tion. Condotto da Giada Diano, presidente di Oriana Schembari LETTERE 4 TEATRO MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 La rivolta di Reggio da non dimenticare Con “70 volte sud” Mana Chuma Teatro chiude la sua trilogia sulla memoria del Sud

i completa il ciclo A sud modo possibile: non scegliendo la Le vittime della rivolta sono tante, della memoria della lettura politica, ma quella umana e il ferroviere, il sindacalista; il fuo- S compagnia teatrale sociale. co illumina la città, il deposito è in S Il racconto è affidato al bravissi- fiamme, la folla assedia la Questu- Mana Chuma. Dopo Il mondo offe- so e Di terra e di sangue, la trilogia mo Salvatore Arena, ancora una ra. È guerriglia. chiude con 70 volte sud, spettacolo volta solo sulla scena a portare su Non era facile tessere una trama dedicato alla rivolta di Reggio; di sé le quasi due ore di spettacolo narrativa così complessa, dove l’e- fonte d’ispirazione il noto libro a più voci. lemento drammatico rischia ad “Cinque anarchici del sud” di Fa- Le voci sono quelle dei cinque ogni momento di strabordare e bio Cuzzola. Il volume del 2001 ri- anarchici morti sulla strada per dove il tema politico, comunque portava alla luce una vicenda se- Roma, in un incidente “strano” per fosse stato trattato, sarebbe potuto polta legata agli “anni bui” d’Italia il quale non ci sono colpevoli, ma sembrare di parte e dare adito a in- e di Reggio. Il 26 settembre del solo sospetti pesanti come macigni. terpretazioni non condivisibili. 1970, durante i moti per la rivendi- Nel testo scritto a quattro mani da Gli autori scelgono di stare dalla cazione del capoluogo, muoiono in Massimo Barilla e dallo stesso Are- parte della gente, dando così la loro un misterioso incidente sull’auto- na, i personaggi, però, si moltipli- lettura tra le righe. La rivolta fu di strada per Roma cinque giovani. cano all’infinito; nella città dove la popolo, spontanea e carica di rab- Erano reggini del movimento anar- gente comincia a marciare prima bia; a inserirsi le ombre di un’ever- chico. Portavano nella capitale un pacificamente, poi ad alzare barri- sione nera, che si insinuava tra gli dossier sul deragliamento del treno cate, si rincorrono commenti e ri- apparati dello Stato. Le sue vittime “La freccia del sud”, avvenuto a flessioni, gli accenti si confondono non riconosciute furono i cinque Gioia Tauro il 22 luglio, due mesi in quel nostro dialetto che non può giovani nella Mini Morris che finì prima. Passato come incidente fer- dirsi veramente calabrese, perché fuori strada, stretta tra un camion roviario, i cinque sospettavano in- guerra. La città ne uscì distrutta, ca, proprio in contrasto con chi del- frutto dell’identità di confine con la alla cui guida si scoprì c’era un di- vece di un attentato, ipotesi confer- fiaccata nello spirito e nell’orgo- la cosa pubblica voleva farne parte, Sicilia. E dalla Sicilia arrivano al- pendente di Borghese e una mac- mata nel 1993 dal pentito di glio. E non sono pochi coloro che anche a costo di alzare barricate tre voci: sono quelle dei viaggiatori china fantasma, di cui non si seppe ‘ndrangheta Giacomo Lauro. A far ascrivono a quell’evento l’inizio per le vie e assediare le forze del- del treno “Freccia del Sud” che ri- mai nulla. saltare i binari della strada ferrata, della sua caduta. Il dibattito sulla l’ordine. sale la penisola e ferma il suo viag- Si conclude con lo schianto, le al passaggio del convoglio prove- rivolta non si è mai sopito del tutto. Violenza, barbarie o rivendica- gio tra le lamiere contorte. Uno giovani vite spezzate, i sogni e gli niente dalla Sicilia, fu la crimina- La storiografia più recente si inter- zione legittima? La cittadinanza di solo dei passeggeri scende a Villa amori in fumo e, insieme, la verità, lità organizzata, in combutta con roga se effettivamente sia stato un Reggio non si è data ancora una ri- San Giovanni, saluta i compagni di ormai urlata dall’attore che “infor- quelle forze che volevano allora moto pilotato da una destra eversi- sposta, forse non è più interessata a viaggio in quel vagone in cui si re- ma” il pubblico dei risvolti della destabilizzare il paese, partendo va ed extraparlamentare, al fine di farlo. Eppure è proprio qui che i spira aria di emigrazione, nostal- vicenda: le confessioni del pentito proprio dalla città calabrese. Alla destabilizzare lo Stato italiano, o se conti del passato dovrebbero chiu- gia, speranza, sudore e mare. Un su quella che oggi è chiamata la fine di quello stesso anno, infatti, in essa vi sia da leggere l’estremo e dersi per una città che si rivorrebbe fremito, un presagio di morte scuo- strage di Gioia Tauro, e l’accerta- venne sventato il tentativo di golpe disperato tentativo di lotta di una emancipata e moderna, ma non in te l’uomo, che esita, si volta a salu- mento dei metodi dei servizi devia- del Principe Junio Valerio Borghe- popolazione meridionale, stanca di grado, forse, ancora di sanare i suoi tare, indugia sul binario alla ripar- ti dell’epoca che avevano fatto spa- se, dalle documentate frequentazio- subire soprusi e umiliazioni, di ve- traumi. tenza del treno verso la morte. rire diversi personaggi scomodi, si- ni reggine. dere perpretato l’ennesimo “scip- Lo spettacolo 70 volte sud sce- L’interpretazione coglie nel se- mulando incidenti. Tutto questo mentre Reggio Ca- po”, a fronte delle tante promesse glie coraggiosamente di raccontare, gno, l’espediente narrativo La verità ritorna a galla; tra le labria bruciava. La cittadinanza era di sviluppo e prosperità. quindi, un episodio su cui ancora struggente la narrazione che si con- ombre di un palcoscenico spoglio insorta alla designazione di Catan- Qualunque sia la risposta, di non è stato posta la parola fine. E cede intensi momenti; ancora una risuona una storia che nessuno zaro come capoluogo di regione. certo la Rivolta è stata per Reggio lo fa probabilmente nell’unico volta la morte scandisce i passaggi. vuole più ascoltare e conoscere. Una decisione che tradiva una sto- uno spartiacque. Dopo, molti gio- Abbiamo visto lo spettacolo l’e- rica aspettativa della più grande, la vani hanno deciso di andarsene, state scorsa nella provincia di Reg- più popolosa, la più gloriosa città convinti che qui non ci fosse spe- gio e a Messina, ospite di diverse della regione. Una rivolta di popo- ranza di riscatto. La comunità dello manifestazioni. Nel mese di no- lo o un moto di matrice fascista? stretto vide sparire a poco a poco i vembre sarà a Cosenza e a Catan- Il momento per l’Italia era parti- piani industriali che avrebbe dovu- zaro, a dicembre a Roma, e col colarmente travagliato. La strage di to risollevare l’economia della pro- nuovo anno si prevedono diverse Piazza Fontana aveva aperto la sta- vincia, mentre a Catanzaro era toc- tappe nelle città italiane. gione del terrorismo. L’insurrezio- cata l’autorità amministrativa e a E a Reggio? Ecco, ancora non è ne sembrava inserirsi in questa Cosenza l’Università. stato fissato nessun appuntamento. scia. Lo Stato, almeno nell’ultima La sua storia, dagli anni 70 in La città nicchia, svicola, sembra delle sue città meridionali, non po- poi, è costellata dalla pochezza del- non essere interessata a guardarsi teva permettersi di capitolare. la classe dirigente, dallo strapotere in faccia e a riflettere su se stessa. E furono sette mesi di guerriglia, mafioso che invade i palazzi della Segno che il nodo rimane lì da al termine dei quali, con i carri ar- politica, dalla guerra di mafia degli qualche parte, sepolto, in silenzio, mati dell’esercito italiano per le anni 80: l’anarchia per le strade, e che le nuove generazioni perde- strade, Reggio dovette arrendersi. cosa molto diversa dal disordine ranno, forse, ancora una volta, la Un conto aperto ci lega a quel- organizzato che aveva contraddi- possibilità di capire e di capirsi. l’esperienza, unico caso di “insur- stinto i mesi della rivolta, è diven- rezione” nell’ Europa del dopo- tata indifferenza per la cosa pubbli- Oriana Schembari Le provocazioni culturali di Marcello Veneziani Il consulente culturale del Comune di Reggio firma un cartellone di eventi “politicamente scorretti”

amministrazione Scopelliti (fatto che per la verità ha già suscitato in Scorrendo, quindi, il calendario dei pros- propone la sua prima vera sta- città una qualche polemica). Sulla scena, la simi appuntamenti, troviamo ancora spunti e LL’’ gione culturale. E lo fa affi- regia di Cosimo Damiano Damato si affida idee di un certo interesse. Così a novembre, dandosi a un personaggio che ha già dimo- dunque alla calda voce di Giannini, nonché con “Tra Mishima e Pisolini - Trasgressione strato di avere nel Dna la capacità di far di- alle musiche di Franco Battiato riarrangiate e tradizione, un incrocio pericoloso”, o a di- scutere, sempre e comunque, nel bene e nel dal “Marco Rosini Jazz Quartet”. Risultato cembre con “Penne all’Arrabbiata - Mostra male. Lui è il consulente alla cultura Marcel- finale: tutto esaurito in un paio d’ore, ma so- di penne e mostri del giornalismo”, in cui in- lo Veneziani, intellettuale dichiaratamente prattutto grandi apprezzamenti del pubblico terverranno appunto alcune grandi “firme” “di destra” ma capace di affrontare a 360 a fine spettacolo. del giornalismo italiano. E ancora a Gennaio gradi i nodi della contemporaneità. Il suo Ottobre si conclude con un “Processo alla “La musica di Zarathustra”, alla scoperta di spirito combattivo, sperimentatore, spesso al bellezza: dai Bronzi di Riace alle veline”. Un un Nietzsche compositore “religioso”, e a limite della provocazione culturale, è anche annuncio peraltro già movimentato da un’e- febbraio “(S)concerto futurista - L’arte dei in quest’ultima impresa. Molti appuntamenti clatante proposta di Veneziani, quella cioè di rumori che si fecero musica”. A Marzo poi, del cartellone restano ancora abbozzati, man- far uscire i Bronzi dal Museo, dove sarebbe- un “8 marzo alternativo” dal titolo “Le don- cano in molti casi i nomi dei protagonisti, ma ro “nascosti”, per collocarli all’aperto. Quan- ne dispari” proporrà un “viaggio tra donne ciò che è certo è che il dibattito sarà garanti- to all’evento, invece, Veneziani non si è ac- eccellenti che valorizzano la differenza”. An- to, gli spunti e i temi sono tali che non po- contentato di “interrogare” i Bronzi sul con- cora cultura “alta”, almeno come argomento tranno comunque lasciare indifferente l’opi- cetto classico di bellezza, ma ha affiancato di partenza, nella “Serata Dannunziana” di nione pubblica. Facciamo dunque un passo loro due “campioni” dell’estetica contempo- aprile e nell’ “Elogio di Eros” di maggio, indietro, e vediamo gli appuntamenti già ar- ranea come Costantino Vitagliano e Aida Je- mentre a giugno l’attenzione si concentrerà chiviati. Il 12 ottobre, l’esordio. Il “mostro spica. A condurre il “processo”, passando an- sui “grandi viaggiatori letterari” con “Vian- creare un modello fortemente caratterizzante sacro” Giancarlo Giannini sbarca in riva allo che per Dostoevskij, due personaggi d’ecce- danti per sempre”. per la città e rilanciarne così la vocazione turi- Stretto per interpretare sul palco del Teatro zione come Vittorio Sgarbi e Umberto Broc- Infine il gran finale di luglio, un “Festival stica. Ma c’è anche un altro aspetto. È la logi- Cilea “Ritorno a Sud: il cammino intermina- coli. In questo caso, però, la serata è trascor- Internazionale della pazzia” cui Veneziani ca del “politicamente corretto” che ritroviamo bile del viandante”. Il sindaco Giuseppe Sco- sa un po’ sottotono, complice anche il deter- tiene molto, e che descrive tra l’altro come nell’ascendenza ideologica dei personaggi rie- pelliti, giustamente, non sta nella pelle: «Al rente di una pioggia torrenziale e il ritardo una sorta di parodia della “febbre” festivalie- vocati, da Nietsche a Pasolini solo per fare un di là degli errori e delle imperfezioni che cer- prolungato del “polemista” Sgarbi, il quale ra che interessa molti comuni senza peraltro esempio. Lo stesso sindaco Giuseppe Scopel- tamente verranno, non possiamo ad ogni però, una volta arrivato, non ha mancato di che ci sia alla base un vero progetto cultura- liti, nel presentare il calendario, ha voluto ac- modo non prendere atto che cominciamo, movimentare da subito un clima apparso le. Si chiuderà dunque così, nel segno della canto a sé l’assessore provinciale alla Cultura come si suol dire, col botto». I grandi nomi, piuttosto soporifero. Degno “biglietto da vi- provocazione, un cartellone interamente per- Santo Gioffrè, di Rifondazione Comunista, del resto, sono sempre una garanzia e Gian- sita”, in questo senso, è stata l’ impietosa de- corso da una serie di vitali opposizioni, come sottolineando a tal proposito: «La cultura non nini è un “entertainer” di prima scelta, pa- finizione di “sottoscala” riservata al Salone dichiarato dagli stessi promotori. Tradizione e ha e non deve avere colore politico: la crescita gheresti il biglietto anche solo per ascoltarlo Versace, mentre convinto, d’altra parte, è ap- trasgressione, cultura aulica e cultura pop, complessiva della città è un obiettivo che ne- raccontare barzellette. In più, ovviamente, parso il “sostegno” ai Bronzi di Riace, così sono alcuni dei temi che si tenterà di “media- cessita la massima coesione». Su questo come c’è uno spettacolo tutto da scoprire, un come l’auspicio che possa essere valorizzata re” attraverso una sistematica contaminazione su altri aspetti, ovviamente, l’ultima parola “viaggio sentimentale nel Sud” ispirato a “Il «la città detentrice delle opere d’arte più fa- dei linguaggi. Non conferenze circoscritte, spetterà adesso al pubblico. segreto del viandante” dello stesso Veneziani mose al mondo». dunque, ma grandi eventi, nel tentativo di Francesco Russo LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE CINEMA 5 Pentedattilo Film Festival: territorio in movimento Dedicato a corti e documentari l’evento tenutosi nell’antico borgo

ei giorni 14, 15 e 16 set- esplode con energia giovanile sulle bria necessita. E nel fare questo si cir- chiesa. In alcuni momenti tembre si è tenuta la sua orme di grandi maestri. Questo vorreb- condano di circoli e associazioni cultu- gli spazi sono divenuti N seconda edizione del Pen- be essere il Pentedattilo Film Festival: rali territoriali, di esponenti riconosciuti troppo piccoli per contene- N un confine in cui tutto è possibile quan- a livello nazionale e internazionale per re tutto il pubblico accor- tedattilo Film Festival. I circa ottanta cortometraggi proiettati durante la ras- do si considera il cinema una funzione portare avanti l’ultima fatica: creare so. La seconda edizione, segna, e i numerosi eventi collaterali al dello spirito, come il regista Vittorio De un’ulteriore vetrina per registi esordien- patrocinata dalla Regione concorso vero e proprio, hanno trasfor- Seta ha ricordato ai giovani autori nella ti, un Festival competitivo, se di com- Calabria, Assessorato al mato per tre giorni consecutivi Pente- gremita chiesa bizantina dei SS. Pietro petizione si tratta, che diventa un croce- Turismo e Attività Produt- dattilo in una frontiera culturale dalle e Paolo, una delle postazioni per le via di sperimentazioni e confronti e che tive, dalla Provincia di ampie e stimolanti prospettive. proiezioni del ricco palinsesto del Pen- si inserisce meritevolmente nella rete Reggio Calabria, Assesso- Il pubblico, numeroso, ha invaso lo tedattilo Film Festival. O usando le pa- dei Festival di cortometraggi indipen- rato allo Spettacolo, dal splendido borgo di Pentedattilo nei cal- role del direttore artistico Emanuele denti. La Ram Digital, giovane società Comune di Melito Porto di pomeriggi e nelle sere di un’estate Milasi, potrebbe anche definirsi: «… che si occupa di digital cinema, condu- Salvo, ha articolato un va- che non voleva andare via. I consensi una strada di campagna che non am- ce questa pionieristica avventura. Il suo sto programma che per la raccolti dalla manifestazione testimo- mette automobili di lusso, corse sfrena- dirigente Americo Melchionda, attore e simultaneità delle proie- niano che la tenacia pionieristica di un te e aria condizionata. Andate piano, regista, che da anni collabora per la va- zioni, offriva varie possi- gruppo di giovani filmakers può rag- abbassate i finestrini, respirate aria lorizzazione artistica del borgo di Pen- bilità di scelta di visione. giungere grandi obiettivi e creare un pura, osservate, riflettete». tedattilo, ha accolto, con il rischio della La conduzione delle tre movimento “altro”, estraneo ad ogni Gli ideatori del Festival sono giova- scommessa, la proposta del giovanissi- giornate è stata affidata tipo di “prodotto” culturale super pati- ni professionisti che vogliono fare del- mo direttore artistico Emanuele Milasi, alle brave attrici Kristina nato e pre-confezionato. Un movimento l’arte cinematografica e teatrale il loro per offrire «…una possibilità in più a Mracova e Maria Milasi in cui il territorio nel divenirne l’ideale campo d’azione a qualunque costo, che chi come noi ha la necessità di raccon- (quest’ultima anche coor- contenitore, con le strutture che ha a di- scelgono Pentedattilo come uno dei tare, in cinema… con le estreme diffi- dinatrice artistica del Fe- sposizione, si identifica, assumendone punti nevralgici di quel processo di de- coltà del “caso” per produzione e distri- stival). Massiccia la parte- peculiarità e contenuti. L’inespresso centramento della cultura che la Cala- buzione. Credo sia un dovere e anche cipazione in concorso di un diritto creare una forza di coesione cortometraggi spagnoli, tra nuovi registi, attori, autori; è estre- mentre il gemellaggio in- Vittorio De Seta - Americo Melchionda mamente doloroso aspettare quando si trapreso con il Festiv’Art I cortometraggi premiati ha qualcosa da dire, da esprimere… in d’Amiens di Parigi ha re- arte. Ma fortunatamente, anche se con galato la visione dei cortometraggi Seta in poche battute cattura gli spetta- Concorso “Territorio in Movimento” grandi difficoltà, c’è un movimento che francesi d’animazione e a fine settem- tori: «…ho avuto un’emozione molto La giuria è stata composta da Francesco Calogero (regista), Franco La va al di là dei meccanismi istituzionali bre i cortometraggi vincitori della pri- forte oggi venendo qua, vedendo questo Magna (giornalista e critico cinematografico), Paolo Minuto (presiden- e televisivi dove troppo spesso l’ordina- ma edizione del Pentedattilo Film Festi- paese ripristinato. te IFFS/FICC), Elisabetta Bernardini (regista) e Laura Muzzupappa rio diventa noto e il noto artistico. Il val saranno proiettati a Parigi. Sento che dentro c’è un emblema, (sceneggiatrice). cortometraggio, con la diffusione del Alternati ai cortometraggi, numerosi un simbolo molto forte, non saprei ana- Primo premio - Meridionali senza filtro di Michele Bia digitale che è riuscito ad abbattere i co- incontri e approfondimento con espo- lizzarlo, ma si diventa ottimisti, anche Gran Premio della giuria - Va tutto bene di Fulvio Molena sti di produzione, è un mezzo che si nenti di spessore del genere documenta- se non è facile essere ottimisti oggi in espande vertiginosamente e che trasver- rio: “L’implacabile Tenente Rossi” di Calabria… Sento però che c’è una clas- Premio Pentedattilo salmente recide ogni confine, e che par- Francesco Calogero, presidente di Giu- se di giovani che fanno cinema con il Miglior soggetto - Il viandante di Andrea Di Bari la da sé, senza filtri». Il cortometraggio ria di “Territorio in movimento”; la bre- digitale. C’è una ricchezza enorme. Bi- Miglior Attore ex-aequo - Franco Ferrante e Nicola Giustino per Meri- è, dunque, il protagonista del Pentedat- ve retrospettiva su Pasolini documenta- sogna capire bene che questo non è un dionali senza filtro di Michele Bia tilo Film Festival; cortometraggi di al- rista, curata dal critico cinematografico mestiere razionale ma è una funzione Miglior Attrice - Daniela Fazzolari per Va tutto bene di Fulvio Molena tissimo spessore, italiani e stranieri, di e supervisore artistico del festival Vir- dello spirito, anche se questo a volte lo Miglior Montaggio- Claudio Di Mauro per Tana libera tutti di Vito giovani e meno giovani, suddivisi nelle gilio Fantuzzi; e soprattutto con il mae- dimentichiamo…». Palmieri sezioni competitive di Territorio in Mo- stro Vittorio De Seta, di cui è stata pro- posta un’ampia retrospettiva, dai docu- È di questo senso etico che il Pente- Miglior sceneggiatura - Ramon Alos e Javier Carneros per Antes y de- vimento, Concorso Giovani, Corto dattilo Film Festival vorrebbe appro- spues de besar a Maria di Ramon Alos Donna (premio istituito dall’Ufficio mentari brevi degli anni ’50 a “In Cala- della Consigliera di Parità Provinciale), bria” a “Lettere dal Sahara, e alla cui priarsi. La Ram Digital Film, l’Associa- Corto Notte, Documentari, Corto Cala- presenza si è inaugurato l’evento. zione Pro Pentedattilo, e i giovani che Concorso “Corto Donna” materialmente hanno lavorato alla rea- La giuria è stata composta da Elisabetta Bernardini (regista), Maria bria, giudicati da giurie competenti, con L’incontro di venerdì è stato curato Milasi (attrice) e Laura Muzzupappa (sceneggiatrice). premi in denaro e riconoscimenti arti- in collaborazione con il Circolo del Ci- lizzazione di questo coraggioso proget- Miglior Corto Donna ex-aequo -Viola fondente di Fabio Simonelli stici, e proiettati simultaneamente, dal nema Cesare Zavattini e coordinato da to sanno di dover costantemente rinsal- Corrientes circulaires di Mikel Alvarino pomeriggio fino a tarda notte, nella Lello Carullo, con gli interventi di Pao- dare il percorso intrapreso, anno dopo Casa della Pace, delle Muse, delle Pie- lo Minuto, Franco La Magna, Giovanni anno, certi che ogni scoperta è una pre- Concorso Documentari tre, oltre che nell’antica e suggestiva Scarfò, Virgilio Fantuzzi. Vittorio De ziosa risorsa da preservare. La giuria è stata composta da Fabio Cuzzola (scrittore), Franco Iannuz- zi (regista) e Francesco Paolillo (giornalista). Primo premio - Sulla strada per Bagan di Francesco Uboldi Menzione speciale- Antonio Ferroviere di Antonio Quadretti Concorso Giovani La giuria è stata composta da Livio Marchese (critico cinematografico), Roberto Trapanese (montatore) ed Emanuele Milasi (direttore artistico Pentedattilo FIlm Festival). Primo Premio -Vox rerum di Ivano Fachin Segnalazione - Un seme nell’universo di Domenico Caino Segnalazione - Ordinary Life di Manuel Giordano Concorso “Corto Calabria” Premio assegnato dalla direzione organizzativa presieduta da Americo Melchionda (attore e dirigente della RAM Digital Film). Primo Premio -In famiglia di Francesco Costabile Menzione speciale - Il viaggio di Demetrio Laganà e Alessio Praticò Menzione speciale - La cultura del silenzio di Angelo Antonuccio Se il sud si fa set e racconto di storie La primavera cinematografica del Mezzogiorno nel saggio di Paola Abenavoli n set a sud, esordio saggistico della giornalista reggina ne è il boom di fiction di successo che radicano le loro storie sui siti venendo persino sinonimo di apertura culturale. A tal fine, alcuni registi Paola Abenavoli, fotografa - con ricchezza documentaria e paesaggistici e produttivi della Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e usano l’antica arma socratica dell’ironia (da Ciprì e Maresco a Ficarra e U rivendicata passione “sudista” - una realtà in forte crescita Basilicata. A tal proposito, il saggio smaschera implicitamente il pre- Picone), altri, come Giordana, rinnovano, nell’esempio fortunato de I U giudizio che investe il film televisivo fin dai suoi esordi e che, nel mo- cento passi, la lunga tradizione del cinema d’impegno. dagli esiti ancora aperti e solo parzialmente ponderabili: la riscoperta del Mezzogiorno come set e luogo di produzione (cinematografica e di mento in cui lo relega aprioristicamente nel mare magnum della cultura Resta aperta la domanda intorno ai motivi di questa “nuova prima- fiction televisive) negli ultimi dieci anni. “bassa”, contribuisce di fatto a legittimare, perpetuandola, soprattutto la vera cinematografica” del Mezzogiorno. «Vuoi perché i costi sono infe- L’obiettivo è evidenziarne i diversi aspetti, senza mai abdicare a confusione tra produzione seriale qualificata ed i suoi evitabili cattivi riori, perché gli scenari sono più belli, perché c’è una generazione di quella scelta di fattualità che è il limite entro cui meglio si precisano la esempi. autori che viene dal sud e che al sud decide di tornare per raccontarla». professionalità dell’autrice e insieme le potenzialità che questo saggio Nel seno stesso di questo coraggioso mutamento di prospettiva, se La risposta è appena un abbozzo e resta appesa, forse, proprio alla ca- ha di fecondare un dibattito rigoroso e circostanziato. ne delinea un altro: il ribaltamento del noto assioma marxiano - che dà pacità che non solo il singolo, bensì tutto un popolo ha di compiere Il risultato è insieme scommessa e auspicio, come il sogno di Hol- una connotazione ideologica e sovra-strutturale alle diverse manifesta- fino in fondo quel nostos che lo radica nel cuore della sua terra per po- lywood reinventato qualche anno fa da Maurizio Cattelan su una colli- zioni del mondo dello spirito – a vantaggio di un pieno riconoscimento terla infine esprimere e più pienamente comunicare. na di Palermo e che non a caso è posto dalla Abenavoli in testa al suo delle capacità che quest’ultimo ha di incidere e mutare in profondità il C’è infine un altro grande ritorno che questo saggio prende in con- libro. Quest’ultimo si configura così come risposta data in anticipo, sul volto delle cose (paesaggi, ambiente, mentalità, condizioni di vita). Una siderazione: l’uso del dialetto nei film ambientati al sud (La capagira piano della ricerca, a tutto ciò che, da Duisburg in poi, la nostra terra ha “via della cultura” che, sempre più coralmente invocata in questi giorni di A. Piva, Sangue Vivo di E. Winspeare…). Si tratta di una precisa dovuto sopportare dal punto di vista della sua rappresentazione e da cui dalle maggiori sensibilità calabresi, si traduce – parafrasando Teti – an- scelta politica e culturale oltre che linguistica, in continuità con la tradi- è nato l’accorato Manifesto per una nuova Calabria, lanciato da Vito che per la settima arte nello sforzo poco retorico di «incoraggiare le zione neorealista: non c’è modo di dare protagonismo ad una terra, ov- Teti dalle pagine de “ Il Quotidiano”. nuove intellettualità del luogo» registi, autori, sceneggiatori… e, al vero possibilità di farsi conoscere e, nell’insegnamento di Alvaro,“par- La fenomenologia di ciò che realmente sostiene il “sogno Sud-Hol- contempo, «di aprirsi allo sguardo degli altri, agli scrittori, musicisti, lare” per ciò che essa è, senza darle o restituirle, letteralmente, la sua lywood” mostra, nel dettaglio storico-geografico, le grandi possibilità artisti del mondo» per vederci e conoscerci come gli altri ci vedono e viva voce. Da qui la riscoperta, a partire da “Il ladro di bambini” di che esso contiene per lo sviluppo culturale e produttivo del territorio. È raccontano. Gianni Amelio, del linguaggio parlato, a cui si accompagna - Pasolini un fatto dimostrato da veri e propri “casi” come quello campano e sici- Anche in questo senso va perciò letto il rinato desiderio, espresso maxime docet - il coinvolgimento di attori non professionisti. liano: i film prodotti al sud possono portare promozione turistica, nuo- con forza dal cinema a partire dalla metà degli anni ’90, di rendere il Ma i titoli che illustrano questa entusiasmante vicenda che vede e ve possibilità professionali e più in generale tutto ciò che si suole defi- sud di nuovo protagonista, riaffermandolo come set. Non mero sfondo, rende protagonista il sud sono ancora tanti e pazientemente rassegna- nire indotto: dalla creazione di centri di produzione al proliferare delle cartolina o bozzetto, ma auspicato “luogo dell’anima” che dà carne e ti dalla ricerca certosina della giornalista. Tanti, appunto, che val la film commission fino alla nascita sempre più diffusa e controversa di sangue al tessuto di una storia. Ne risulta una immagine del territorio pena di trarre dalla penna stessa della Abenavoli il gusto di farceli premi e festival locali. non più stereotipata e appiattita dentro comuni equazioni (Sud = mafia; raccontare. Alla base di questa riscoperta del sud come set e luogo di produzio- meridionale = emigrante), bensì critica, demitizzata, dinamica, viva, di- Elisabetta Viti LETTERE 6 ARTE MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 I corpi di Rabarama alla ricerca di un’identità A Villa Zerbi la personale della nota artista figurativa italiana

ettanta opere, di cui Vita”, ed ancora altre due scultu- sina, modelli in terracotta, gioiel- alcune inedite, tra re in bronzo “Trans-lettera” e li d’arte in oro, i più recenti mo- S sculture di grandi, “Labirintite” e una in alluminio - notipi in gomma dove la figura è S “Co-stell-Azione”esposte sul rappresentata da un neonato e il medie e piccole dimensioni, una installazione e oli su tela: questo lungomare Matteotti, hanno cala- colore si trova all’interno del il panorama creativo di Paola mitato l’attenzione di moltissimi soggetto quasi a ricordare che Epifani- Rabarama, artista roma- visitatori. Nel testo in catalogo tutto ciò che siamo è frutto di na, il cui percorso espositivo che dello storico e critico d’arte En- un’energia cosmica che ha dato approfondisce gli ultimi dieci rico Gusella si legge: «in princi- origine all’universo. Le collabo- anni di ricerca, dal 1997 a oggi, pio era il pensiero, poi il gene, la razioni con Franck Muller a Gi- è rimasto in mostra dal 5 agosto forma, il corpo, e in ultimo l’i- nevra, la personale presso città sino al 14 ottobre nella storica dentità. Una materia per un cor- del Messico nel 2005, le mostre a Pechino, Shanghai, Cacaras, il premio per la giovane ricerca ar- tistica alla Biennale di Pechino, la personale alla Fondazione Pa- lazzo Bricherasio di Torino sono alcuni tra i tanti riconoscimenti ottenuti. «La vita è dipingere e pla- smare l’argilla, è impossessarsi della materia, muoverla, forgiar- la, dipanarla, come se fosse spin- ta da un bisogno fisico e psicolo- gico al tempo stesso di trovare tera come alfabeto inciso, le fi- considerata dalla critica e dal italiano che in quello internazio- nuovi modi per ridefinire la ma- gure ricoperte di croci e stelle si collezionismo un’artista comple- nale. La sua produzione conta ol- teria in una forma plastica». ricollegano a Dio. «La mostra ta grazie ai continui riconosci- tre la scultura in bronzo, le tele, i apre nuovi orizzonti e splendidi menti ufficiali sia sul mercato vetri e i marmi, inclusioni di re- Claudia Bova scenari - ha affermato il sindaco - ospitando il lavoro di un’arti- sta apprezzata in Italia e all’este- ro. Rabarama che approda a Reggio Calabria dopo Berlino Gli eventi dell’Associazione comunica come colori e forme della materia possano non solo assumere mille combinazioni differenti, ma anche coinvolgere Culturale Leucò 2007-2008 lo spettatore in un’estasi visiva». «L’arte dà un messaggio etico na combinazione - ha sostenuto Antonella Freno - eclettica che si mi auguro che la nostra tradizio- UU muoverà libera- ne possa ispirare nuove letture mente dentro l’universo del- cariche di valori, nuove opportu- l’arte. L’intento del programma nità di offerte e di stimoli per la di eventi culturali che la galle- giovane artista». ria d’arte “Leucò” presenta a «Non amo molto parlare, Reggio Calabria per la stagio- sono le mie opere ad esprimersi, ne 2007-2008 è proporre ai vi- sitatori un viaggio mentale Paola Epifani, in arte Rabarama la mostra è orientata sul mio di- scorso di ricerca, su tematiche senza confini tra gli artisti del territorio calabrese e quelli in- cornice di Villa Genoese Zerbi di po che muta in forme riconosci- quali la mutazione genetica, l’ambiguità umana, l’identità ternazionali: Letteratura, Poe- Reggio Calabria. “Identità- Ra- bili, in identità rappresentabili, sia, Pittura, Scultura, Fotogra- barama” è un evento promosso per corporeità e fisionomie che dell’uomo contemporaneo. Chi siamo? Siamo liberi di crearci il fia, Performance, Videoart, dal Comune con la collaborazio- assumono forza, espressione, e Happening, Sfilate di moda; gli ne di Vecchiato New Art Galle- concretezza. È quanto esprime nostro destino? Esiste il libero arbitrio? Esiste un’anima ma il eventi saranno presentati nella ries di Padova e con la partecipa- l’indagine estetica e la ricerca di sede dell’Associazione Cultu- zione di Gas Natural Italia in Rabarama ed è quanto le sue corpo ha una sua durata». Queste le dichiarazioni espresse da Pao- rale Leucò (in Via Crocefisso qualità di main sponsor. Il giardi- opere racchiudono, interne come n°44-46 a Reggio Calabria). no e le sale interne della splendi- sono a una condizione tutta inte- la Epifani. «Due sono le fasi che Taciana Coimbra, Eva Gerace, Stefania Pennacchio e Mario Strati hanno caratterizzato la mia ricer- La Galleria “Leucò” è uno da villa si sono animate di colori, riore e interiorizzata, rivolta su spazio di apertura ove le visio- forme, dimensioni e corporeità. se stessa, identificata nel corpo e ca: la prima si è mossa su una particolare divisione del mondo ni contemporanee si rincorrono Aloisio Magalhães presso la 15-12-07 Questa importante antologica è in uno spazio». I corpi si presen- l’uno con l’altra a grande velo- città di Recife Brasile); Stefa- “Superfici”- Mostra Fotografi- stata inaugurata alla presenza tano raccolti, stesi o sdraiati, rin- e della vita che si è espressa nel- la negazione del libero arbitrio, cità. Questo ricco e imprevedi- nia Pennacchio ha presentato ca di Concetta Perlini dell’artista, del sindaco di Reg- chiusi in se stessi, aggrovigliati, bile ventaglio di possibilità nel giugno di quest’anno la sua gio Calabria, Giuseppe Scopelli- riavvolti, vengono scrutati in tut- nella predestinazione degli even- ti, nella riduzione dell’uomo a culturali è prodotto ed idealiz- personale presso la galleria Anno 2008 ti, dell’Assessore ai Beni Cultu- ta la loro bellezza. Le sculture zato dalle artiste Stefania Pen- “Jean Blanchaert” di Milano rali e Grandi Eventi Antonella sono collocate in un dialogo semplice computer biologico. Ecco allora che l’universo e la nacchio e Taciana Coimbra, le con l’attenzione del professore 05-01-08 Freno, e di tanti visitatori coin- ideale e serrato con l’ambiente, e quali hanno l’audacia di pro- Philippe Daverio, autore della Salvatore Canale- Video art volti in una nuova dimensione sono volte a caratterizzare sul vita sono un gioco di incastri, di puzzle, dove l’espressività dei porre iniziative originali e co- presentazione del catalogo, che 19-01-08 del pensiero, curiosi di ammirare piano estetico e su quello dina- raggiose su un territorio che in una recente visita alla galle- “Sono momentaneamente as- le opere in bronzo dipinto. L’alle- mico un tessuto urbano che di- soggetti dallo sguardo assente, immersi in un loro intimo mondo stenta a decollare sulla cultura ria Leucò si è congratulato con sente” Fotografia di Raffaele stimento degli spazi espositivi è venta lo spazio scenico in cui si europea contemporanea. le artiste non solo per le inizia- Mortelliti stato curato dagli architetti Con- delineano suggestive forme. Epi- da esplorare, paiono racchiusi entro i confini della propria pel- Taciana Coimbra, artista tive di spessore, ma definendo 26-01-08 solato Alampi e da Danila Quat- fani investe su una ricerca filoso- laureata in Arti Plastiche pres- il loro lavoro di estremo inte- fica e interiore che denota uno le, “prigione dell’anima”. Poi, Martino Giuseppe- Fotografia trone. Il catalogo edito da Vec- so l’Università Federale di Per- resse. Gli incontri hanno avuto 01-02-08 chiato New Art Galleries di Pado- studio rivolto a scoprire orizzonti l’idea che siamo unicamente ge- nerati da migliaia di cellule vie- nambuco – Brasile, vanta nu- inizio sabato 22 settembre e “Amplexo” – Progetto di Inter- va offre una presentazione di En- personali. Quello di Rabarama è merose conoscenze nel campo proseguiranno con diversi ap- rico Gusella e testi critici di Virgi- un’indagine che trae ispirazione ne superata - prosegue l’artista - scambio culturale Brasile-Italia le figure si liberano della pelle artistico che spaziano dalla puntamenti presso la sede del- 02-02-08 nia Baradel, Luca Massimo Bar- nella riflessione acuta e profonda guida didattica in diverse mo- l’Associazione alle ore 21. bero, Luciano Caprile. circa la natura esistenziale del- che li avvolge e i tatuaggi tridi- Maria Costa – Poeta. Presenta- mensionali incisi assumono nuo- stre d’arte di livello internazio- ta dal Professore architetto Le opere “Trans-mutazione”, l’individuo, la sua origine, la sua nale in Istituzioni come il MA- Di seguito il calendario: “Bozzolo”, “Trans-calare”, “A- presenza sulla terra. Il percorso ve forme simboliche mettendo a Paolo Manfredini e diretto contatto l’energia interio- MAM (Museo d’Arte Moderna Nicola Tripodi- Ceramica tlantide”, “Fa-tale”, “Cuori”, tracciato dall’artista è frutto di Anno 2007 “Esplosione”, “Fusion”, “Giro di un’operazione complessa spinta re con l’ambiente esterno. Que- 8 e 9-02-08 sta è la seconda fase. Il 2001 è 22-09-07 “Tieni il resto” - Mostra di vita”, “Con-fuso”, una installa- dal desiderio di ricostruire una Inaugurazione anno culturale zione in silicone e pigmenti “Ri- nuova figura umana che dia luo- l’anno della realizzazione di una scultura di Giovanni Longo serie di sculture monumentali, O6-10-07 16-02-08 nascita dell’uomo a una nuova go ad una esistenza diversa. I “Marlon Brando. Quando il de- vita”, i dipinti a olio “Labirinto corpi di Rabarama sono racchiu- che riassumono con grande im- Conferenza con la giornalista patto visivo le fasi principali del- siderio si fa uomo”. Conversa- Mimma Giordano mentale, Armatura, Sapere, Spe- si da una pelle che è una traccia, zione con l’autrice Eva Gerace riment-azione, Estern-azione, una scrittura, un codice, una let- la ricerca». Oggi Rabarama è 15-03-08 e mostra di pittura di Mario Serata culturale brasiliana - Fo- Strati - tografia, video e cucina tipica 13-10-07 Mario Mondani – Scultore au- 29-03-08 tore del Parco ArteNatura di Nuccio Schepis - Scultura Sorano - Grosseto 12-04-08 20-10-07 Performance d’arte “Incon e Tupingimatangi” 26-04-08 di Rosario Napoli e Angelo Ric- “Niente a che vedere con le cobene. Curato dal Professore donne di Almodòvar” - Perfor- architetto Paolo Manfredini. mance di Taciana Coimbra 03-11-07 10-05-08 Film noir - Performance musi- Giacomo Triglia - Corti ca e poesia di Alessandro Pen- 24-05-08 nacchio. Contaminazione tra Crupi- Scrittore musica rock e poesia 07-06-08 17-11-07 “Il paese dell’ adornamento” – Nando Minella- Scrittore Sfilata e Mostra di gioielli 01-12-07 21-06-08 Performance “Illuminazioni” di Performance del cantastorie Taciana Coimbra e Stefania Pen- Pino Piromalli nacchio, e Mostra di lumi , porta 05-07-08 candele, sculture luminose ecc. Silvio Mandelli - Fotografia 08-12-07 19-07-08 Corazza di Stefania Pennacchio Natale Cutrupi - Fotografia Luciano Tigani - Pittura Trans - Lettera, una delle opere in mostra LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE EVENTI 7 Le magiche atmosfere La V edizione di Ute Lemper dell’Horcynus L’artista si è esibita al Teatro “Francesco Cilea” Festival a Messina

l buio del palcoscenico – come la notte che pre- Plausi e polemiche per una manifestazione cede l’alba - preannuncia il suo arrivo e rende più I intensa l’attesa. Poi, all’improvviso, eccola: Ute che fa incontrare arti e culture Lemper.I Preceduta dal quartetto di musicisti che l’affian- cano: Mark Lambert alla chitarra, Vana Gierig al pia- noforte, Todd Turkisher alla batteria e Gregory Jones al er la città di Messina si è trattato di un evento di grande rile- basso e contrabbasso. Appare come una sula all’orizzonte vanza e, forse proprio per questo, si è svolto e si è concluso che volteggia nel cielo, con grazia e vigore, pronta a tuf- PP tra un altalenante susseguirsi di plausi e polemiche. farsi in picchiata: senza paura. Il 16 ottobre al Teatro L’Horcynus Festival ‘07, dedicato alle arti mediterranee (svoltosi dal “Francesco Cilea” dopo il saluto al pubblico reggino si 17 al 26 agosto), ha visto la partecipazione del Comune ed ha fatto parte immerge nel cuore d’Europa e comincia il suo spettacolo di un progetto interdisciplinare delle arti cinematografiche, visive e let- “Voyage”. terarie. La finalità è stata quella di sviluppare riletture interculturali Inizia narrando la storia di Edith Piaf (il passerotto, un degli eventi storici e socio-politici che, a vario titolo, hanno caratteriz- dolce vezzeggiativo che Ute Lemper rivolgerà in seguito zato il Mediterraneo. agli spettatori chiamandoli passerotti di Reggio) e cantan- Plausi, dunque, per una manifestazione che ha saputo attrarre a sé do Milord e la Vie en Rose che ci conducono alle eterne circa cinquemila persone, oltre ad un gran numero di testate (si stima atmosfere parigine. Il Viaggio prosegue senza sosta e siano state un centinaio) nazionali e straniere, soprattutto mediorientali, senza meta nel tempo e nello spazio; come il volo di un uccello attraversa il cuore d’Europa. Da Parigi alla Berli- che hanno contribuito a far conoscere realtà, come ad esempio quella no degli anni Venti. Quindi spazio a Bertold Bretch e a irachena, molto diverse dalla nostra. Kurt Weill; all’atmosfera decadente della Repubblica di Particolare rilevanza culturale e politica hanno avuto anche i due Weimar su cui proietta la sua cupa ombra il nazismo. Seminari Internazionali organizzati con i vertici dell’Onu in Irak, e che Dopo Marlene Dietrich, con il boa rosso e l’Angelo hanno rappresentato un momento di felice incontro che ha condotto alla Azzurro, si arriva alla Seconda Guerra Mondiale: Lili stesura di un comune “Appello Conclusivo” sottoscritto da molti intel- Marleen. La canzone resa immortale da Lale Anderson e lettuali iracheni, arabi e italiani, nonché dagli stessi rappresentanti trasmessa ogni sera da Radio Belgrado alla fine delle tra- dell’Onu in Irak. smissioni. La struggente storia di due innamorati separati Tale appello richiama, da un lato, gli intellettuali laici iracheni alla dalla guerra ma uniti da un amore profondo che travalica responsabilità di contribuire ai processi di pacificazione e di costruzio- gli eventi. ne di uno Stato laico e democratico che risolva i problemi di una nazio- E il pensiero va ai soldati di tutti gli eserciti che ascol- definizione generica che si usa, quando non si sa cosa ne attualmente devastata da quella che è divenuta una vera e propria tavano pensosi e con speranza Lili Marleen da Parigi a dire. Un termine così vago da comprendere tutto e quindi guerra civile, e dall’altro la comunità internazionale, affinché si impegni Stalingrado; da Tobruck a Capo Nord. incapace di definirla con chiarezza. Ma se servono poco a sostenere e tutelare il Patrimonio Umano intellettuale iracheno. Non poteva mancare la tradizione yiddish che ci con- le aride definizioni per indicare un uomo ancora più diffi- cile è per chi è capace di far palpitare i nostri cuori con E poi le polemiche, quelle provenienti da parte di chi, da buon criti- duce all’atmosfera degli shetl: un mondo ormai scompar- co, ha evidenziato le “pecche” di alcune serate che non hanno brillato so. Resiste solo nei libri di storia e nelle note della musica tanta passione. Osservandola sul palcoscenico ci si rende conto che è quanto a capacità organizzativa e di chi, invece, ha voluto scagliarsi klezmer che la ferocia nazista non poteva distruggere. C’è contro la partecipazione dell’Amministrazione locale ad un evento che, spazio anche per il nostro Bruno Martino e la sua Estate un’anima che vibra. Le sue vibrazioni assumono forme che ben si adatta a questo autunno che profuma ancora diverse: canto, danza e recitazione. A noi, suoi ammirato- volendo, avrebbe potuto benissimo “reggersi” da solo. d’estate: una lunga stagione calda che non vuole lasciarci. ri, il piacere di coglierle e custodirle con cura; nel quoti- Ma tant’è: nel bene e nel male l’Horcynus Festival (giunto quest’an- Due ore di emozioni e sensazioni incomunicabili tra- diano deserto che ci circonda sono gocce d’acqua da no alla sua quinta edizione) ha “elevato” agli onori della cronaca una smesse da Ute Lemper ai reggini. tenere in serbo per il domani. Quando questo concerto città che non sempre riesce a mettere in luce i suoi aspetti più belli. Lei, Ute, vola come una sula sugli oceani della vita – sarà un ricordo lontano. Allora ci basterà chiudere gli Una nota su tutte: per il prossimo anno l’Onu ha chiesto di parteci- sola ma non isolata - scendendo in picchiata su questa o occhi e pensare a Lei per sentire un tuffo al cuore e ritor- pare in maniera strutturata all’organizzazione delle prossime edizioni quella canzone; su questo o quell’autore. nare a quella magica atmosfera che, una sera d’ottobre al del Festival, così come ha fatto anche la Rai che, in un recente consiglio Capace come i veri saggi di apprendere da tutti; non Teatro Francesco Cilea, ha saputo creare Ute Lemper: di amministrazione, ha deliberato l’adesione quale partner al cerca la vita immortale, ma esplora tutti i mondi del pos- europea che vive a New York o newyorchese nata in Programma Culturale della Fondazione Horcynus Orca e all’Horcynus sibile come insegna Pindaro. Ma chi è Ute Lemper? Europa. Festival. Un’attrice, una ballerina o una cantante? (rigorosamente Auf wiedersehen Ute. Maria Cristina Rocchetti in ordine alfabetico). Potremmo definirla un’artista: una Tonino Nocera La via del petrolio Mostre in Calabria

di Bernardo Bertolucci Dodici Artisti ad Open Space clima classicistico romano il Pascaletti, ritornato in Calabria, fu il maggior esponente, realizzando Alla Mostra del Cinema di Venezia restaurato di Catanzaro numerose pale d’altare per chiese e confraternite, riproponendo i modelli romani antichi e moderni. il primo documentario del regista al 18 ottobre al 23 novembre 2007 in La mostra a cura di Giorgio Leone ha l’intento D svolgimento la Rassegna di arte contem- di mettere in luce l’opera del pittore calabrese poraneaD “In-Out tre”, ciclo di mostre, eventi, pressoché sconosciuta, rilevandone l’intreccio di urante l’ultima Mostra incontri, promossi ed organizzati, per la stagione relazioni con quanto contemporaneamente avveni- del Cinema di Venezia artistica 2007/2008, dal Centro per l’Arte Con- va sia nel Regno meridionale che a Roma. Il per- DDè stato assegnato al temporanea “Open Space” di Catanzaro. Mistiche corso prevede circa quaranta dipinti, divise in due regista Bernardo Bertolucci il Extreme (…Come una rosa rossa nel bianco) sezioni: la prima, dedicata a dipinti napoletani e premio istituito per celebrare i 75 scritture, ex-voto, ambienti come arte-desiderio è romani presenti in Calabria, la seconda, alle circa anni della mostra. Nell’occasio- il titolo e il tema della rassegna che presenta dodi- trenta opere del Pascaletti. ne l’ENI - in collaborazione con ci artisti, differenti per formazione, generazione e La mostra, inoltre, offre una sezione dedicata la Cineteca Nazionale - ha linguaggi espressivi (pittura, scultura, installazio- ai restauri e alle indagini diagnostiche realizzate restaurato “La Via del Petrolio” ne, fotografia, light-box), accomunati da una sui dipinti del pittore. primo documentario del regista, ricerca, non assimilabile a parametri di moda che ne ha curato anche la sce- imperante: il loro linguaggio, sia nella poetica che Complesso monumentale neggiatura. Paolo Scaroni, nella creazione, è attento e dialettico ai moventi di San Domenico - Lamezia Terme Amministratore Delegato dell’E- della “mistica”, rielaborati in chiave antropologi- 16 ottobre 2007 - 8 gennaio 2007 NI, ha consegnato a Palazzo ca, con significative immagini iconiche ed anico- 9.00/18.00 - Aperto tutti i giorni, feriali e festivi Quercini Dubois - sede della niche. Le opere esposte sono di Caterina Arcuri, (escluso il lunedì) Biennale - un cofanetto con la Laura Baldieri, Tomaso Binga, Tiziana Conti- copia restaurata del film. no, Giulio De Mitri, Vittorio Fava Toni Ferro, Scaroni ha ricordato come l’ENI ha sempre avuto un grande coraggio in queste scelte culturali Pino Labarbera, Giulia Lusikova, Mario perché affidare a uno sconosciuto regista di 23 anni la realizzazione di questo documentario fu Parentela, Tiziana Peritoso, Salvatore Santoddì Carlo Levi una scelta coraggiosa. Il tema, inoltre, è ancora attuale perché la sicurezza delle vie energetiche è La rassegna è curata dal noto critico Vitaldo ancora oggi a rischio. Conte, docente di Storia dell’arte all’Accademia Opere scelte 1926 -1974 La pellicola, proiettata presso la Sala Grande del Lido di Venezia, fu realizzata da Bernardo di Belle Arti di Catania ed è patrocinata dall’As- Bertolucci nell’ottobre–novembre 1965 e descrive il viaggio del petrolio dall’estrazione alla raf- sessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro. fineria. a mostra presenta ben 63 importanti Centro per l’Arte Contemporanea Open dipinti di Carlo Levi [Torino 1902 - Roma È divisa in tre parti: “Le Origini”, “Il Viaggio” e “Attraverso l’Europa”. Space - via Romagna, 55 - S. Maria di Catanzaro. LL Le Origini comincia tra i monti Zagros in Iran e si concentra sulla terra dove nasce il petrolio 1975], nella quasi totalità di proprietà Fondazione 18 ottobre- 23 novembre (lunedì, mercoledì Carlo Levi di Roma, compresi una ventina di e sulla presenza magica del fuoco. e venerdì, dalle ore 17,00 alle 20,00). Il Viaggio si svolge sulla petroliera Agip Trieste che trasporta il greggio; suggestivo è l’attra- opere (in prevalenza i dipinti degli anni del confi- Info: tel 0961/61839 - e-mail: openspace.arte- no) provenienti dal Museo Nazionale d’Arte versamento del Canale di Suez. [email protected] Durante le riprese di questa parte il regista ha anche realizzato un cortometraggio di 12 minuti Medievale e Moderna della Basilicata. dedicato al Canale di Suez. La selezione delle opere, curata dalla professo- Infine, in Attraverso l’Europa, il poeta argentino Mario Trejio racconta il percorso dell’oleo- ressa Pia Vivarelli, la più autorevole studiosa del- dotto che da Genova porta il petrolio alla raffineria di Ingolstad in Baviera. l’opera pittorica di Carlo Levi e già Presidente Fu Enrico Mattei a creare a metà degli anni ’50 un ufficio cinema all’ENI. Tra gli autori di Giuseppe Pascaletti (1699-1757) della Fondazione Levi, è composta dai dipinti con alcuni documentari: Gillo Pontecorvo, Folco Quilici e i Fratelli Taviani. Gli sceneggiatori e gli di arco temporale che va dal 1926 (periodo in cui autori dei testi erano Alberto Moravia, Leonardo Sciascia e Alberto Ronchey. Il restauro di “La Un percorso artistico tra Carlo Levi si afferma sulla scena artistica naziona- Via del Petrolio” non è un caso singolo. È intenzione dell’Ente Nazionale Idrocarburi (ogni tanto le e che lo vedono a Parigi con sempre maggiore ricordiamoci cosa indica l’acronimo ENI) restaurare, schedare e valorizzare il proprio patrimonio la Calabria, Napoli e Roma frequenza), al 1974 (la vigilia della morte del pit- culturale. Si tratta di materiale di varia natura conservato presso l’Archivio Storico dell’ENI che tore, avvenuta a Roma l’anno successivo, il 4 gen- consente di conoscere le tante attività svolte nel corso della sua storia. Gli argomenti sono altret- resso il restaurato Complesso monumen- naio del 1975) ed è rappresentativa delle cinque e tanti vari: la costruzione dei metanodotti, la ricerca petrolifera in aree geografiche complesse, la PP tale di San Domenico a Lamezia Terme è fondamentali tematiche pittoriche del “Torinese convivenza tra etnie diverse. aperta la mostra dedicata a Giuseppe Pascaletti, del Sud”: paesaggi, ritratti, nature morte, dipinti di Bernardo Bertolucci rivedendo il documentario dopo tanti anni ha ricordato come fu impegna- pittore calabrese del Settecento, nel 250° anniver- contenuto sociale, soggetti mitologici e visionari. tivo girare sulla petroliera Trieste per il continuo movimento causato dal mare. Guardando il sario della sua morte. film, alla luce dei suoi film successivi, ha anche affermato che nel documentario ha intravisto i Giuseppe Pascaletti, nato a Fiumefreddo Bru- Palazzo Arnone di Cosenza, semi di una tentazione epica che poi avrebbe trovato concreta attuazione in film come Novecento zio, in provincia di Cosenza, nel 1699 dopo un sede della Galleria Nazionale di Cosenza e L’Ultimo Imperatore. presumibile apprendistato svolto nella sua regione fino al 30 novembre 2007, T. N. d’origine e a Napoli, si trasferì a Roma attorno al ore 9.30 – 13.00 / ore 15.30 – 18.00 - tutti 1727, dimorandovi per oltre un ventennio. Del i giorni (escluso il lunedì), compreso i festivi LETTERE 8 MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 Il decennale del Paleariza Conversazione con il direttore artistico e musicologo Ettore Castagna

edizione del Montana V.J.M. “Capo Sud” grecanici, che hanno matura- Sì, è vero, ma i finanzia- 2007 rappre- - vollero partecipare all’e- to in questo decennio una menti APQ sono appena suf- L’ senta un mo- vento. Alcuni comuni hanno graduale crescita di consape- ficienti e ogni anno sono ri- L’ anche richiesto di ospitare volezza delle proprie poten- messi in discussione: dietro il mento particolare nella storia del Festival di musica etnica due serate del Festival, come zialità. L’obiettivo è quello di Festival c’è un enorme lavo- “Paleariza”, il cui nome in è accaduto a Staiti. raggiungere uno sviluppo so- ro di rete fra operatori locali, lingua grecanica significa: Dopo i primi anni di lavo- stenibile di tutta l’Area, cosa organizzatori, ristoratori, antica radice. Paleariza è ro si verificò un momento di che in parte già avviene con cooperative per l’ospitalità giunto alla sua decima edi- crisi, tanto che nel 2001 Pa- l’offerta di un’attrattiva turi- diffusa e il turismo rurale, zione: un buon momento per leariza non si svolse. Senza stica non convenzionale che guide escursionistiche, vo- tirare le somme su questo fondi adeguati non si poteva rende partecipi le comunità lontari e appassionati che evento musicale che, parten- mettere in moto una struttura locali e le cooperative di gio- collaborano alla riuscita di do dall’etno-musica, è arriva- così complessa e soprattutto vani direttamente impegnate questa macchina complessa, to a toccare molti punti ne- tradire le aspettative dei suoi in attività di ospitalità diffu- che sarebbe meglio definire vralgici del territorio grecani- fans, che ne avevano potuto sa, di ristorazione e di gestio- “format”, rispetto alla deno- co. apprezzare le scelte di qualità ne dei trekking. Le cooperati- minazione di Festival. Ricor- ve “Naturaliter” e “Pu- do che Paleariza è un mar- cambù” hanno fatto molto in chio d’area che mette in rete questi anni e sono cresciute molti altri eventi culturali insieme al Festival, offrendo collaterali come eventi tea- nuove proposte di ospitalità e trali, proiezione di filmati e di percorsi naturalistici. documentari (Palavideo), Paleariza percorre un conferenze tematiche sul- itinerario ideale che parte l’ambiente, sul trekking, l’o- dalle sonorità esotiche della spitalità rurale, il turismo re- world music, dal bacino del sponsabile e sostenibile, ma grecanici. Per Paleariza è ne- le Patrimonio d’area, Mar- Mediterraneo fino all’Ir- soprattutto è un volano di cessaria inoltre una ideale chio d’area e Rete territo- landa, passando dal Brasile cultura grecanica al di fuori programmazione che ricopra riale, così come avviene per fino all’Oriente, per appro- di ogni retorica. La mobilita- i tre mesi estivi e andrebbero Roccella Jazz, per facilitare dare alle proposte di etno- zione di questa struttura or- garantiti al Festival fondi cer- il reperimento di fondi ade- musica provenienti da ogni ganizzativa è notevole, e si ti e adeguati alla crescita guati. Cosa ne è venuto fuo- parte d’Italia, sempre in- avvale della collaborazione esponenziale della manifesta- ri? farcite di echi mediterranei dei volontari della protezione zione. In questo modo la pia- Non se ne è fatto più e di una commistione di civile e di un forte coinvolgi- nificazione si potrebbe svol- niente. sound antico e moderno, mento delle popolazioni lo- gere con un adeguato antici- Non si può negare al Fe- fino alla riscoperta, o me- cali per la ristorazione e l’o- po, senza dover arrivare ogni stival una grande ricaduta glio, alla valorizzazione del- spitalità. Ricordo che la ri- volta al bilancio consuntivo sociale ed economica per la nostra musica grecanica, chiesta di ospitalità rurale da per il rotto della cuffia. tutta l’area grecanica, dove della musica ‘a ballu. Mae- parte dei turisti appassionati Al termine dell’edizione la musica etnica si avvale di stri ciarameddari, di orga- di trekking si protrae ormai del 2005 si era parlato di una cornice unica nel suo netto, di pipite e tamburelli, per tutto l’anno, con la con- proporre una legge regio- genere, che le dà lustro e di lira calabrese e chitarra seguente ricaduta in positivo nale che potesse definire un permette la riscoperta di un battente, tutti di provenien- per la rinascita dei borghi evento come Paleariza qua- substrato socio-antropolo- za grecanica, hanno reso magica l’atmosfera degli antichi borghi. La musica etnica diventa così la colon- na sonora di una concezio- ne territoriale a cavallo fra tradizione e innovazione, per il rilancio di un intero territorio. Dall’edizione del 2004 Paleariza viene finanziato La formula vincente di in campo musicale e organiz- con i fondi APQ - (Accordo Paleariza, partendo da eventi zativo. Ma l’anno successivo di Programma Quadro) musicali folk sempre più ri- il Festival venne richiesto a Beni culturali Regione Ca- cercati e raffinati nel corso furor di popolo dagli affezio- labria, gestiti dal Comune degli anni, è quella di coin- nati, ogni anno più numerosi. di Bova, nel quadro del volgere le popolazioni locali Paleariza ha rappresentato programma Leader +, per la riscoperta della cultura in questi anni un punto fermo coordinato dai GAL locali. grecanica, carica di anni e di per lo sviluppo dei comuni È esatto? storia, e di proporre musica, tradizioni, gastronomia in gico dalle infinite valenze, una cornice paesaggistica an- riscoperto dagli studiosi tica e affascinante per il visi- con il nome di “socio-eco-si- tatore. Le edizioni di Paleariza dal 1997 al 2007 stema”. In questi anni ti sei Ettore Castagna, musici- occupato prevalentemente sta, musicologo e antropolo- di animazione territoriale e go, è direttore artistico del- Nasce la sezione etno-video, denominata “Palavideo” di antropologia del turismo. Edizioni 1997, 1998, 1999, Quanto ha influito sulla l’evento. Dal 2004 è docente 2000, 2002, 2003 con una rassegna di video dedicati al tema: “L’Europa all’Università di Bergamo nel Mediterranea”. Paleariza continua a proporre “U riuscita di un format a così corso di Storia delle Culture Stegg!”. alto impatto territoriale la locali e del Territorio e si in- Area Grecanica. conoscenza del territorio e teressa di antropologia cultu- Interessi principali: etnomusica, trekking e ospitalità Edizione 2005 delle sue genti? rale dal 1979, e specialmente rurale. Moltissimo, senza dubbio. di animazione territoriale e di Comuni ospitanti: Africo, Bagaladi, Bova, Bova Mari- Mi ha aiutato ad avvicinarmi na, Cardeto, Condofuri, (Gallicianò, Amendolea, Festival “FemminaFolk”: un mese di world music tutto alla cultura più genuina delle antropologia del turismo. al femminile. Dopo le fatiche del Festival Condofuri Superiore), Melito Porto Salvo (Prunella, popolazioni locali, quella che Pentedattilo), Fossato di Montebello Jonico, Palizzi, Area Grecanica. affascina il visitatore con l’o- si trova a Cardeto a insegnare Comuni ospitanti: Bova, Bagaladi, Bova Marina, la lira battente agli iscritti al Roghudi, San Lorenzo, Staiti (Reggio Calabria). spitalità e l’accoglienza delle Brancaleone, Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi, nostre genti e con le figure di “Conservatorio Grecanico”, Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo, Staiti. corso di etno-musica e danza Edizione 2000 “animatori locali”, straordi- popolare collegato a doppio Seconda edizione di “Paleavideo”, rassegna destinata nari musicisti, menestrelli e filo a Paleariza. Cardeto è Festival “Sentieri Sonanti”. all’etnovideo, dal tema : “Il ruolo sociale della donna cantastorie che hanno le sem- una delle sedi del corso de- Area Aspromonte Settentrionale. nella cultura rurale”. bianze dei vecchi che parlano nominato “U stegg!”, con Interessi principali: etnodanza e trekking. Comuni l’antica glossa greca. sede a Cataforio dalla fine ospitanti: Canolo Vecchio, Cittanova, Cinquefrondi, Edizione 2006 Progetti futuri? degli anni ’80. Gerace, San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria). Speriamo di poter andare Come è nata l’idea di un Festival “Isole nel grande mare”. sempre avanti, nel solco delle Festival itinerante di musi- Area Grecanica. proposte musicali di qualità e ca etnica a così alto impatto Edizione 2003 Comuni ospitanti: Bova, Bagaladi, Bova Marina, dello sviluppo territoriale so- territoriale, tanto da meri- Brancaleone, Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi, stenibile, perché l’animazio- tarsi la denominazione di Festival “Forse lontano, di certo vicino”. Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo, Staiti. ne territoriale a tutti i livelli è “evento cultural-antropolo- Area Grecanica. Tra gli eventi collaterali: osservazione del cielo a cura quello che più mi sta a cuore. gico”? Comuni ospitanti: Bova, Bagaladi, Bova Marina, Car- della Società Astronomica Italiana. Sperando di poter contare in Dopo un periodo embrio- futuro su risorse più consi- deto, Melito Porto Salvo, Fossato di Montebello Joni- stenti che ci permettano di nale necessario a definire i co, Palizzi, Roghudi, San Lorenzo, Staiti. Edizione 2007 connotati del Festival, nel garantire alla manifestazione Paleariza si collega all’Associazione Culturale “Conser- il giusto respiro conquistato 1997 si svolse la prima edi- vatorio Grecanico” che propone “U Stegg!” stages Festival “L’importante è il viaggio” zione di Paleariza con una Area Grecanica. con tanti anni di impegno. didattici di musica e di danza tradizionale nelle seguenti Ricordo che Paleariza è il più sola tappa a Bova, soprattutto località: Cataforio, Cardeto, Mosorrofa, Bova e Palizzi. Comuni ospitanti: Bova, Bagaladi, Bova Marina, con l’intento di rilanciare la Brancaleone, Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi, importante Festival territoria- le del Sud d’Italia e uno dei “Chora tu Vùa”. Nel 1998 Edizione 2004 Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo, Staiti. anche altri comuni dell’area Tra gli eventi collaterali: spettacolo teatrale “70 volte più importanti Festival di grecanica scommisero sul Sud”, Manachuma. musica etnica del Mediterra- Festival, in un momento di Festival “Il cuore e la sorgente”. neo. Area Grecanica. Auguri di buon lavoro! Il precarietà stabile, fino al www.paleariza.org 1999, quando tutti i comuni Comuni ospitanti: Bova, Bagaladi, Bova Marina, Con- popolo di Paleariza è dalla dell’area del versante jonico dofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi, Roccaforte del www.conservatoriogrecanico.it vostra parte, come sempre. Greco, Roghudi, San Lorenzo, Staiti. www.galareagrecanica.it meridionale - Comunità Ketty Adornato LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 ERIDIANE 9 M RECENSIONI Sensualità e mistero nella Delfi di Sandro Dell’Orco

efinire “Delfi” (Edi- scegliersi da sola i possibili svilup- Controllo”, il vero committente giarlo in questa impresa disperata è zioni Hacca pp.372 € pi, proprio come fa un padre che dell’indagine, che con la sua onni- la prepotente volontà di esaudire D 13,50) un romanzo dopo aver educato il figlio l’osser- presenza domina la vita dei cittadi- un desiderio: riuscire ad incontrar- D va mentre si allontana da lui, con- ni di Delfi in modo assoluto. La si con Castalia anche per una sola investigativo non solo è riduttivo ma in un certo modo anche scor- sapevole che soltanto così può Delfi “creata” dalla penna dell’au- volta. La trama suggestiva è ben retto, perché il “mistero” che il formare la propria personalità e tore è un “luogo” oltre i confini del supportata da una narrazione velo- protagonista si trova a dover svela- raggiungere la piena maturità. reale, dove vivono donne dotate di ce e descrittiva che riesce a cattu- re non è il solito omicidio, tema Ogni opera, infatti, è per l’artista una irrestibile sensualità e dove rare completamente l’attenzione ricorrente nei libri del genere, ed un figlio: è il meglio di sé, contie- ogni cosa si compie dietro la rada del lettore, con inaspettati colpi di inoltre le possibili soluzioni del- ne tutto quello che desidererebbe foschia del “mistero”. I due binari scena ed emozionanti episodi di l’indagine sfuggono ad ogni tipo di fosse reale ed i fantasmi che vor- sui quali si muove questo roman- puro coinvolgimento emotivo. Non interpretazioni razionale. rebbe dissolvere. La trama del zo, dai forti echi kafkiani, sono sono in grado di affermare con La letteratura, in fondo, è il romanzo di Dell’Orco è tutta infatti la sensualità e il mistero, assoluta sicurezza che, nello scri- frutto dell’irrefrenabile ed a volte incentrata sulle vicende del prota- temi che hanno sempre condizio- vere questo romanzo, Dell’Orco inspiegabile necessità dell’uomo di gonista, il famoso investigatore nato l’esistenza dell’uomo, portan- abbia voluto caratterizzare, ricor- modificare, correggere ed alterare Egon Hereafter, che viene assunto dolo o sull’orlo del baratro o sulla rendo a delle metafore, gli aspetti la realtà, e di questo l’autore e ben dal direttore del museo di Delfi, il vetta del mondo. L’onnipotente psicologici più profondi che domi- consapevole, visto che nella stesu- Dottor Fantasia, per scoprire l’i- società segreta “Il Controllo”, nano la vita degli esseri umani, ma ra del libro si avventura con sprez- dentità di due amanti che si sono descritta nel libro, lentamente mi sento in grado di affermare di zante sicurezza nel fitto bosco introdotti nel tempio di Apollo elu- assume le caratteristiche del desti- aver rivisto, in chiave surreale, i incantato del surreale. dendo i sofisticatissimi sistemi di no cieco ed avverso il quale, incu- misteriosi meccanismi che regola- Ed inoltrandomi sempre più sicurezza. L’incarico inizialmente rante degli sforzi o dei meriti degli no il continuo ruotare dell’esisten- nella lettura del romanzo, mi sono non sembra così difficile da assol- uomini, gioca con la loro esisten- za, meccanismi dei quali noi, convinto di questo, avendone con- vere e le prime ricerche portano ne, purtroppo, due nuovi “fattori” za, punendoli per colpe che non nonostante ogni sforzo ed essendo ferma dal fatto che la trama, appe- Egon a scoprire l’identità della compromettono la già labirintica riescono a compredere. Egon, allo scuro di tutto, siamo condan- na giunta al suo apice, sembra in donna, la bella e riservata Castalia, ricerca della verità: la sempre mag- comunque, pur di giungere alla nati a rimanere dei minuscoli e un certo senso “sfuggire” al con- ma in seguito ogni sforzo di svela- giore attrazione che Egon prova soluzione del caso è disposto a insignificanti ingranaggi. trollo dell’autore come se questi, re anche quella del suo compagno nei confronti di Castalia e l’esi- scontrarsi con l’indiscutibile auto- abbia preferito lasciarla libera di si rivelerà vano. Durante l’indagi- stenza di una società segreta, “Il rità de “Il Controllo”, e ad incorag- Gianni Ferrara La ricerca di un senso tra Verismo ed ironia, dolore e armonia: la poesia di Mimma Scibilia l’esordio di Luigi Carbone on è certo annoiante tuffarsi nelle pagine di “Tra gli a vita è come un viaggio senza confini che € sedimenta strati di consapevolezza, mentre ulivi”( Luigi Pellegrini Editore, pp.168 - 12), il l’anelito alla perfezione ci vince. L’uomo primo libro dello scrittore Luigi Carbone. LL NUnaN vitalità che deriva da quella schiettezza nello scrivere smarrito, tra le stagioni dell’esistenza, è costretto ad essere e niente lo consolerà più di questa costrizione. tipica di un autore sciolto che si è formato nella quotidianità della La poetessa Mimma Scibilia, penna lieve che acca- vita con esperienze dirette. Nonostante la giovane età (36 anni), rezza l’anima del mondo, nella sua ultima opera “Del- infatti, egli dispone già, nel suo bagaglio personale, di importanti l’Amore e della Bellezza” (Laruffa Editore, pp.65 - € momenti di vita vissuta sul territorio calabrese che lo porta 10,00), esprime, attraverso la “leggera pesantezza dei attualmente a dividersi tra l’insegnamento e la professione di gior- ricordi”, la sua ricerca senza riposo di un senso, unico, nalista impegnato “sul campo”, tra cronaca nera e giudiziaria. universale, oltre le logiche della materialità e dell’as- E nel suo primo scritto Carbone condensa in maniera morbida senza, oltre i limiti del fisico, oltre la corrotta dimanica ma intensa, spensierata ma prorompente, circondata da un’avvol- del pensiero, verso un equilibrio cosmico che da solo gente velo di mistero e intrigo una fetta considerevole del suo tra- può renderci “creature di vita capaci di dare vita”. scorso, soprattutto per ciò che concerne l’aspetto “investigativo” I luoghi dell’anima nascosti in paesaggi che mutano che caratterizza il giornalismo di cronaca in cui prevale l’elemento al mutare delle stagioni, schiavi del proprio sentire, dell’inchiesta. Un estratto che si mescola, nel corso della narrazio- perché, ancora una volta e per sempre, nel freddo spa- ne, con l’evidenziazione della genuinità dei rapporti umani tanto zio del dolore “è il cuore inquieto a vacillare”. Ma è un cari al popolo calabrese. Ne esce fuori un racconto interessante e ritmo naturale, e la terra sa accogliere ogni seme, con la forza della tolleranza e della attuale nei contenuti che rappresentano, purtroppo, una realtà della nostra terra, reso ancor più comprensione, si illumina allora il cammino con il primo raggio di sole, perché il piacevole da un linguaggio colorito e spontaneo. Il maresciallo Calabrò indaga sulla scomparsa di tempo non ha fine, ma si scompone e si ricompone, attraverso meccanismi misteriosi, due sorelle appartenenti ad una famiglia importante di un piccolo borgo. Si formulano una serie lungo sentieri impervi e sconosciuti, plasmati dalla speranza, ed è così che l’uomo di ipotesi non escludendo neppure il movente passionale e, durante le indagini, vengono portate lotta “per dare un senso alla propria storia”. Il canto della poetessa Scibilia è carico di alla luce alcune realtà scottanti che non tutti desiderano divulgare e fare in modo che diventino immagini, percezioni emblematiche del sentire, “io non ti temo perché intorno / vola note. Nonostante l’indubbia serietà della vicenda, l’autore non trascura l’ironia che non soltanto il respiro universale / la sinfonia e il miracolo / armonizzati in gemme e fiori”. Ogni aiuta a comprendere in maniera più sincera gli eventi ma contribuisce anche ad arricchire il tono giorno, ogni istante, porta in sé l’eterno, un richiamo senza forma che ci convince e ci umorale degli stessi consegnando a chi legge pagine più vere e complete che tengono conto di placa “e nella notte che possiede / meravigliosa è la creazione / noi siamo gocce del- tutti gli elementi che affiorano nell’animo umano in ogni situazione della vita. A ciò si aggiunge l’eterno / nella perenne evoluzione”. un’analisi psicologica dei personaggi ben visibile e organica, formulata sia attraverso l’impianto L’esiguo spazio “tra l’essere e l’oblio”, la convinzione a perseverare nello spirito, descrittivo con la voce dell’autore che tramite i dialoghi, vero e proprio perno del racconto. fanno da cornice a quel volere e a quella volontà che trovano coraggio nella “lucida E ad essi che è affidato il compito di vivacizzare il naturale scorrimento dei fatti senza cor- follia”, quando la notte tarda a lasciare il suo cielo e le stelle sono punti fissi senza più rere il rischio di diventare una narrazione troppo rigida. Un aspetto che, al di là di tutto, non agonia. esiste nell’opera di Luigi Carbone in quanto, pur senza considerare i dialoghi in discorso diret- Paladina contro il nulla, l’autrice consegna il suo messaggio ricco di Bellezza e di to, il lettore viene istantaneamente coinvolto e “avvinghiato” dal libro a causa della naturale perfezione, ricco di verità, quella verità che ha gettato i muri issati dall’intolleranza capacità dell’autore di esprimere familiarità. Ed è proprio questo fattore che fa divorare le pagi- all’oscurità, guardando oltre, ben oltre quel confine. Una sorgente che si rinnova, ne alimentando l’interesse. Leggere “Tra gli ulivi” è come parlare con una persona che ci rac- scardinando con il suo scorrere la diga riparatrice che non consola e, trascinando la conta una storia seduti al bar davanti ad un caffè. Non si avverte mai quella sorta di parete sua porzione di vita, continua a scorrere, ma ormai è chiaro che non ha scelta perché psicologica che, a volte, si frappone tra autore e lettore. Sembra di sentire la voce di chi scrive “sulla terra come un’amante / vieni chiamata dall’amore”. tanto la semplicità e il magnetismo del linguaggio utilizzato hanno il merito di infondere.

Federica Legato Alessandro Crupi HttpGeneration, una comunità virtuale a sostegno di giovani narratori

ttpGeneration è un progetto mente curata da Carolina Leonetti, giova- tasia del lettore e lasciare molto spazio al il maggior numero di persone possibile, culturale, nato agli inizi del nissima studentessa di Scienze giuridiche, non detto. Questo è l’obiettivo primario perché più saremo più aiuteremo la diffu- H mese di settembre, che ha profondamente appassionata di letteratura. della brevità dei pezzi. sione di questo innovativo modo di fare H Ogni membro di HttpGeneration rice- Hanno firmato i primi scritti inviati letteratura... come scopo quello di dare spazio a giovani narratori, permettergli di far circolare il verà per email un brevissimo racconto con all’interno di questa “comunità virtuale” Per aderire come lettore o eventualmen- loro nome e far conoscere la loro produzio- scadenza più o meno settimanale. Brevis- La’a, Tom Eccel, Ted Carter. I prossimi te come giovane autore basta semplice- ne in maniera facile e del tutto gratuita. simo proprio per “rubare” poco tempo a racconti che circoleranno saranno creazio- mente darne comunicazione all’indirizzo Se è vero che oggi Internet è il principa- chi legge ed essere sicuri che la nostra ni di Gaetano Maiorino e della stessa Caro- [email protected]. Si potrà in tal le strumento di comunicazione, perché non email non verrà cestinata senza essere lina Leonetti. modo ricevere ogni settimana (sottolinean- sfruttare le sue immense possibilità per neanche aperta. Per giocare, poi, sull’ele- In pochissimi giorni si è già giunti a più do ancora la completa gratuità del proget- diffondere della buona cultura? Per pubbli- mento “novità”: siamo tutti abituati a una di settanta aderenti, ma speriamo che il to) per posta elettronica una composizione cizzare le belle idee di giovani pieni di narrativa dalle trame più complesse e dalle loro numero possa aumentare ancora, ecco scelta e selezionata dallo staff di HttpGe- entusiasmo, di fantasia e con tanta voglia descrizioni più dettagliate. perché confidiamo nell’aiuto di ciascuno neration nella speranza di poter offrire un di affermarsi in un ambito di per sé così I nostri racconti, invece, sono istantanei per poter creare un efficace passaparola momento, piacevole e intenso, a ciascuno complicato? come una fotografia. Sono di poche parole generale. di voi, nascosto dietro lo schermo illumi- L’iniziativa è stata ideata ed è attual- e ricchi in immagini per stuzzicare la fan- Nostra intenzione, infatti, è coinvolgere nato del proprio pc. LETTERE 10 MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 A Reggio uniti contro la mafia Legalitalia, il meeting dei Ragazzi di Locri in ricordo del giudice Antonino Scopelliti

una mafia in evolu- Calabro, dal movimento “Am- pe Lumia, vice- disce Don Ciotti richiamandosi zione, molto più mazzateci tutti”, con l’alto Pa- presidente della allo storico e filosofo Norberto È ricca ma forse mol- trocinio della Presidenza del commissione Bobbio secondo il quale una È Consiglio dei Ministri. Dibatti- parlamentare democrazia abbisogna di buo- to meno potente di una volta, economicamente e politica- ti, momenti di spettacolo, cul- Antimafia con ne leggi e buoni costumi. «La mente consolidata ma non in- tura e musica hanno scandito delega specifica creazione di strumenti per far vincibile. Questo il ritratto del- la tre giorni a piazza Duomo in alla leggi di mo- bene e in fretta, da un lato, e il la criminalità organizzata deli- cui centinaia di giovani hanno difica della di- coraggio della denuncia come neato in occasione del primo discusso di temi inerenti la ma- sciplina sui beni annuncio salvifico, dall’altra, - meeting nazionale Antimafia, fia e la legalità. confiscati, a sot- ha sottolineato don Ciotti - po- svoltosi a Reggio Calabria al Ad aprire la manifestazione tolineare «la ne- trebbero rappresentare le stra- cospetto di centinaia di giova- l’inaugurazione della fonda- cessità di una de percorribili parallelamente ni. Intitolata “Legalitalia”, la zione “Antonino Scopelliti” e compattezza in da istituzioni e cittadinanza per manifestazione si è proposta di la messa in sua memoria cele- grado di fronteg- sconfiggere la mafia. Bisogna riunire tutti i giovani del paese brata presso la Cattedrale della giare una crimi- decidere da che parte stare e nel segno di un rinnovato im- città da don Luigi Ciotti, presi- nalità che non starci con fatti, proposte e par- pegno civile di lotta alle mafie. dente di Libera, associazione miete solo vitti- tecipazione. La saldatura tra Ad Antonino Scopelliti, sosti- di nomi e numeri contro le me ma produce cielo e terra - ha continuato - tuto procuratore della Corte di Mafie. Parole di coraggio e di anche clienti, altro non è una legalità fatta di Cassazione assassinato dalla speranza, ma anche di invito che non si serve responsabilità e giustizia socia- ‘Ndrangheta su ordine di Cosa alla responsabilità e a pronun- più di sequestri le, valori non occasionali o Nostra il 9 agosto del 1991, ciarle non solo politici e magi- ma contamina la contingenti ma costanti, coe- l’intitolazione di questo primo strati ma anche testimoni, au- politica e traffica renti e credibili. Perché non appuntamento, organizzato tentici e coraggiosi sfidanti la droga, che crea esiste altro modo per avere dalla fondazione dedicata allo della criminalità, e portavoce grandi e ingenti speranza anche quando le cur- stesso magistrato di Campo di vittime della mafia, della so- profitti non ser- ve sono frequenti e impervie. vendosi esclusi- Perché non esiste altro modo - Un momento della manifestazione, al centro il testimone di giustizia Pino Masciari vamente di atti ha concluso - per far risorgere cruenti». la Calabria, cui anche la radice In arrivo la nuova legge litudine, dell’indifferenza, tra due fenomeni sono connaturati Una compattezza che sia si- etimologica del nome aspira». cui ricordiamo i giovani Rita poiché l’omertà, l’indifferenza, nonimo di trasversalità, di im- Ad una Calabria positiva ha Atria e Massimiliano Carbone. il tacito e rassegnato ricorso pegno condiviso e non fram- anche fatto riferimento, Paolo sui beni confiscati Solo pochi giorni dopo que- alla compiacenza e alla ricerca mentato e che argini concreta- Sofia voce del gruppo musica- sta riflessione comune nella di scorciatoie, costituiscono mente il rischio di cattive al- le “Quartaumentata” protago- n un’epoca in cui la mafia accumula ingenti capitali e li piazza antistante il Duomo di manifestazioni del medesimo leanze, delineando un quadro nista della prima serata della investe in immobili e aziende, la confisca di questi beni Reggio Calabria, la strage di atteggiamento complice, con- istituzionale capace di costitui- manifestazione. «È giusto par- provenienti da proventi illeciti rappresentano piccole Duisburg, le cronache naziona- nivente dunque legittimante. re una solida alternativa alla lare di mafia ma è anche giusto II li e internazionali che dipingo- Non agire o non reagire, l’ac- connivenza mafiosa. Dunque parlare di una Calabria positi- cose capaci di moltiplicarsi e generare così un effetto talmente significativo da indebolire la potenza economica dei mafiosi e no San Luca, nel cuore dell’A- cettare o l’adeguarsi favorisco- alla mafia non può continuare va e soprattutto è importante accrescere la consapevolezza della comunità. Dunque l’aggres- spromonte, come il santuario no quei meccanismi sociali per ad essere riservata una risposta accostare alle tante parole che sione ai patrimoni delle famiglie mafiose è stata l’intuizione della ’ndrangheta e, recente- cui i forti calpesteranno i debo- emergenziale, ha affermato il sull’argomento vengono pro- della legge Rognoni – Latorre del 1982, seguita dalla legge 109 mente, la magistratura nuova- li in una società che resta a giornalista Antonio Prestifilip- nunciate anche fatti e compor- del 1996 che ha disposto l’utilizzo sociale dei beni confiscati mente protagonista perché guardare o che, ancor peggio, po. E con la necessità di un’ef- tamenti». prossimo bersaglio delle co- si auto-commisera dimentican- ficace azione legislativa esor- Anna Foti alle cosche. sche e perché soggetta a trasfe- do che esistono la dignità, la Un quadro legislativo che ha collezionato nel tempo plausi e rimenti contestati. Una moda- denuncia e il riscatto. L’esem- critiche e di cui la commissione nazionale Antimafia sta discu- lità, questa, con cui secondo pio dello Stato e della Giusti- tendo la bozza definitiva di modifica per avviare il consueto iter alcuni oggi si uccidono i magi- zia devono in questo senso es- legislativo. In tema di lotta alla criminalità organizzata al vaglio strati in Calabria. Ciò dimostra sere maggiormente credibili dell’organo parlamentare anche il potenziamento delle forze del- ulteriormente che la mafia è un ma per esserlo hanno bisogno l’ordine e dei magistrati della Dia allo scopo di incentivare e fenomeno attuale e grave, che anche, e non solo, della colla- rafforzare l’attività investigativa. “La bozza in oggetto – ha spie- necessita di interventi struttu- borazione dei cittadini. gato Angela Napoli componente della Commissione parlamenta- rati e complessi oltre che di Ad intercettare attenzione e re Antimafia - si propone di dare un nuovo impulso all’attività una comunità attenta, vigile, interesse è l’appello accorato finora svolta dal Demanio in termini di destinazione dei beni capace di analizzare la realtà del coordinatore della Direzio- sottratti alle cosche mafiose”. La bozza prevede, infatti, la crea- senza cedere a strumentali en- ne Distrettuale Antimafia di zione di un’articolazione provinciale, coordinata dai prefetti, fatizzazioni e amare banalizza- Reggio Calabria, Salvatore dell’agenzia centrale composta da rappresentanti del Demanio e zioni, capace di interpretare i Boemi, che rivolgendosi alla dagli amministratori giudiziari nonché la riduzione dell’iter di fatti sulla base di elementi platea con convinzione annun- confisca e della assegnazione per fini sociali. Attualmente una obiettivi e non sulla scia di cia uno Stato imbattibile se as- delle questioni maggiormente spinose è proprio quella relativa condizionamenti ambientali, sistito da una cittadinanza che allo stato di abbandono e degrado in cui, dopo un iter giudiziario storici e politici. La mafia non varca le porte aperte della ma- pressoché decennale, questi beni vengono consegnati ad associa- è solo quel problema giudizia- gistratura per denunciare e non zioni e cooperative per il riutilizzo sociale. Tale ritardo pregiudi- rio che si rivela quando i magi- essere più complice. È lui stes- ca notevolmente la realizzazione dell’autentico scopo della strati vengono assassinati, i so a lanciare un importante se- legge 109, poiché tali beni, dopo la fase finale dell’assegnazio- pentiti godono di privilegi, i gnale di speranza unitamente ne, spesso necessitano di ingenti finanziamenti per essere riqua- processi non terminano mai, le al ritratto di «una mafia gran- lificati e resi fruibili e funzionali. Ciò richiede ulteriore tempo e, persone condannate escono dal demente indebolita da defezio- nella peggiore delle ipotesi, scoraggia persino il recupero del- carcere, i beni confiscati non ni interne che avrebbero con- l’immobile in questione. Una delle soluzioni potrebbe essere, vengono assegnati, ma è anche segnato nel tempo molti colla- dunque, quella della riduzione dei tempi intercorrenti tra il e soprattutto un problema so- boratori alla Giustizia, una ma- sequestro, misura non definitiva in attesa di giudizio, e la confi- ciale che si rivela in tutta la fia segnata da destabilizzazioni sca legata alla sentenza di condanna. Tali profili di criticità sono sua gravità quando le denunce attestate da svariate vertenze emersi anche nell’analisi della situazione dei beni confiscati per racket non vengono sporte, sindacali». Oggi la mafia è, al- nella nostra provincia e nella nostra città laddove, a seguito del quando di fronte alle illegalità tresì, molto meno segreta, più protocollo firmato a febbraio tra Demanio, Prefettura e Ammini- si voltano le spalle, quando per controllabile e di essa gli in- strazione Comunale di Reggio Calabria, vi sono 48 beni immo- rivendicare un diritto si chiede quirenti adesso riescono a for- bili confiscati adesso in attesa di assegnazione ad attori sociali un favore e per ottenere qual- nire una mappatura (oltre 60 le del territorio. Questi si aggiungono ad altri, non ancora assegnati cosa che non ci spetta si è di- cosche nel reggino e poco o rimasti inutilizzati, destinati in passato al comune reggino. sposti a vendere la propria in- meno di 50 nel catanzarese). Molta attenzione continuerà ad essere riservata alla confisca dei tegrità per comprare qualcosa Da più parti è ribadito che la beni aziendali laddove vi è anche l’esigenza di tutelare i lavora- che non nasce per avere un criminalità organizzata neces- tori dipendenti di imprese sottratte a famiglie mafiose. prezzo. Il confine tra mafia e sita anche di buone leggi e A.F. mafiosità è indubbiamente onesti amministratori della consistente ma, al contempo, i cosa pubblica. È lo stesso Bep- Antonino Scopelliti, morte di un giudice solo

il 9 agosto 1991. In una frazione di Cassazione fu anche la mafia era considerata di serie B, costitui- Questa è la storia. Il giudice reggino muore e Campo Calabro, piccolo comune tra immediatamente ta da rozzi contadini e pastori. Lì di omicidi eccel- viene subito dimenticato. La ‘ndrangheta mafia di È Reggio Calabria e Villa San Giovanni, compreso dallo lenti non c’erano stati mai. Quasi mai. Perché serie B, Calabria regione di Serie B, Reggio città È stesso Falcone, sempre in un agosto, del 1989, l’ex-presidente di serie B. Anche i morti ammazzati, gli uomini viene ucciso il sostituto procuratore generale di Cassazione Antonino Scopelliti; il magistrato che pochi giorni delle Ferrovie dello Stato, il reggino Lodovico dello Stato sacrificati non hanno meritato gli onori stava tornando in macchina dal mare alla casa di dopo, il 17 ago- Ligato era stato barbaramente ucciso. Un altro della cronaca e dello sdegno nazionale. famiglia, dove trascorreva le sue ferie estive. 56 sto, pubblica un delitto importante: la mafia contadina calabrese Vale anche la descrizione del giornalista Anto- anni, una vita spesa per la giustizia italiana, è un intervento illumi- aveva alzato il tiro, contro un politico potente, nio Prestifilippo, autore del minuzioso e valido magistrato importante: alla Suprema Corte aveva nante su La Stam- coinvolto da uno scandalo, ma ancora in grado di libro “Scopelliti. Morte di un giudice solo”, in cui rappresentato la pubblica accusa nei maggiori pro- pa. Il giudice far valere la sua influenza negli affari della città. racconta molto bene l’atteggiamento di una città cessi per terrorismo, Brigate rosse, Aldo Moro, e Falcone riassume La città. Reggio Calabria: “Beirut” per i croni- davanti a quella morte, l’ennesima di una catena per molti crimini mafiosi degli ultimi anni. Lavo- tutti gli elementi sti dell’epoca. La guerra di mafia, tra il clan domi- che sembrava non avere fine: «Cossiga (allora rava presso la Prima Sezione di Cassazione, pre- importanti della nante dei De Stefano e gli emergenti Presidente della Repubblica, “sceso” a Reggio per sieduta allora da Corrado Carnevale. Dopo i primi vicenda: un omi- Imerti-Condello, stava devastando il comune dello i funerali, ndr) adesso attraversa a piedi un breve accertamenti svolti, non ci sono dubbi. Omicidio cidio eclatante, Stretto dal 1985, lasciando centinaia di morti sulle tratto di Corso Garibaldi, il salotto buono di Reg- di mafia. Arrivano a Reggio il capo della Crimi- sconcertante per- strade: nel 1991 la guerra stava continuando, l’or- gio, e la gente si ritrae in un moto quasi istintivo nalpol, il Prefetto Luigi Rossi, il Ministro della ché punta diretta- rore montava da una parte e l’indifferenza dall’al- di diffidenza e di fastidio. Neanche il delitto Giustizia Martelli, l’allora Direttore degli Affari mente ai vertici tra. Un conflitto che aveva finito per pesare su eccellente di Antonio Scopelliti riesce ad aprire Penali del Ministero Giovanni Falcone. della magistratura tutte le organizzazioni mafiose oltre regione; una breccia nel muro di rancore che questa gente Antonino Scopelliti doveva essere il pubblico italiana, consumato in agosto, in un Paese sonnec- anche la più potente fra tutte, Cosa Nostra, aveva ha alzato piano piano, giorno dopo giorno, tra sé e ministero nell’ultimo grado di giudizio del maxi- chiante e distratto, un omicidio che già a meno di deciso di intervenire per portare la “pace”: e pace i Palazzi, Roma, lo Stato. Semmai fa aumentare il processo alla mafia siciliana, quello portato avanti una settimana può dirsi “dimenticato”. Uccidere fu “fatta” proprio in quell’estate del 1991, la tre- senso di solitudine e di lontananza. (…) Ho dal pool di Falcone e Borsellino. Il maxiprocesso magistrati, uomini di Stato, poliziotti e politici è gua definitiva ebbe inizio, la magistratura reggina comunque la sensazione, ormai è quasi una con- che avrebbe sancito la credibilità del teorema in Italia, in quel periodo, quasi scontato, tanto da non fece in tempo ad accorgersene, perché subito vinzione, che tutti abbiano una gran premura di Buscetta, e che, con i suoi circa 400 imputati e non destare più di tanto scalpore. L’omicidio di un arrivò quell’assassinio senza precedenti, quel partirsene da Reggio Calabria. Con discrezione e una ventina di ergastoli, la mafia siciliana voleva uomo che, nonostante il suo ruolo, non aveva mai “favore” che la ‘ndrangheta aveva fatto agli amici nemmeno tanta diplomazia, ma il più presto possi- fermare, ad ogni costo. avuto l’onore delle prime pagine dei giornali. siciliani: sul piatto della pace era stata posata la bile». Il collegamento dell’omicidio al giudizio in Compiuto nella selvaggia e povera Calabria, dove testa del giudice Scopelliti. Oriana Schembari LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE 11 Jamboree 2007: cento anni di scoutismo La testimonianza della delegazione reggina CNGEI al megaraduno di Londra

vete presente la IMPEGNO CIVILE, per re di questo movimento. Lette- può immaginare siamo partiti sensazione che si assumersi responsabilità verso ralmente significa “marmellata con uno dei reparti italiani, il A prova, quando si la comunità locale, nazionale e di ragazzi”, dall’unione della Reparto Sud, formato in totale A internazionale; ci impegniamo parole inglesi jam e boy. Baden- da 36 esploratori e 4 capi. In In- raggiunge un obiettivo rincorso per anni, sognato e risognato… come adulti a operare in azioni Powell gli diede questo nome ghilterra abbiamo trovato l’at- il traguardo di un percorso fatto di solidarietà, con impegno vo- perché voleva che tutti gli scout mosfera che avevamo per tanto di speranze, desideri e sacrifici? lontario, in difesa dei diritti, del mondo si incontrassero in tempo sognato: il campo era Le stesse emozioni che pro- per la promozione della pace e un luogo per fare un campo in- enorme e gli scout di differenti va l’alpinista che raggiunge la per la tutela e valorizzazione sieme e quindi una “marmella- nazioni mescolati fra loro. vetta, l’atleta che vince la me- sostenibile dell’ambiente e ad ta” di colori e usanze. Ad accoglierci c’è stata la daglia d’oro… le prova lo scout educare i giovani a questi valo- I ragazzi che vi partecipano cerimonia di apertura, un mo- che partecipa al Jamboree…! ri. Come le altre associazioni, si devono prima superare delle mento tra i più suggestivi: era- Lo scautismo è un movi- divide in tre branche che raccol- particolari selezioni, organizza- vamo riuniti tutti 40.000 nell’A- mento diffuso in tutto il mondo, gono le diverse fasce d’età: la te dal contingente del proprio rena, la piazza principale. I pre- nato precisamente cento anni fa, branca L, dove si educano i ra- paese. Le prove non mirano sentatori hanno dato il benvenu- quando lord Robert Baden gazzi dagli otto ai dodici anni, solo alla selezione dei ragazzi, to accompagnati da spettacolari Powell organizzò il primo cam- chiamati lupetti; la branca E, ma anche alla preparazione a fuochi d’artificio. Ogni regione po scout sull’isola di Brownsea dove si educano i ragazzi dai questo particolare evento, che dell’Inghilterra (in quanto paese con venti ragazzi inglesi. dodici ai sedici anni, chiamati deve essere tale da educare al ospite) ci ha accolto con degli Questo movimento ha il fine esploratori/trici e la branca R rispetto delle altre culture e tra- spettacoli. di formare noi giovani, educan- dove si educano i ragazzi dai dizioni. Infatti al Jamboree si In linea generale l’organiz- doci alla convivenza civile, ren- zazione del campo prevedeva la dendoci così in grado di cono- suddivisione in 16 sottocampi scere il concetto di pace. Pace riuniti a loro volta in 4 gruppi. mentava nella tipica danza olan- sua lingua ma tutti ispirati dagli intesa come l’applicazione di Noi abbiamo vissuto per due dese (zoccoli compresi) o impa- stessi ideali. Questo è infatti il quegli ideali di fratellanza e tol- settimane in compagnia di Al- rava a scrivere in celtico; chi di- senso del motto del Jam ’07: leranza che da sempre ci hanno gerini, Americani, Inglesi, pingeva un galletto portoghese “Un mondo Una promessa”. caratterizzato. Esistono diverse Giapponesi, Spagnoli, Finlande- o imparava a far schioccare la Per festeggiare il compimen- realtà scautistiche in Italia, e si e molti altri. Svegliandoci la frusta come si faceva nel vec- to di cent’anni si è deciso di far quella a cui apparteniamo è il mattina ci scambiavamo il buon chio West. partire dalla tomba di lord Baden C.N.G.E.I. (Corpo Nazionale giorno in tutte le lingue del Per concludere ricordiamo il Powell, in Kenya, una fiamma Giovani Esploratori/trici Italia- mondo. Ogni giorno era previ- Food Festival: un’attività dedi- diretta a Brownsea- Inghilterra. ni), caratterizzato, rispetto agli sta un’attività diversa: c’è stata cata alla cucina tipica di ogni Da questa fiamma ne sono state altri movimenti, da cinque scel- quella di servizio, “Starburst”, paese, dall’effetto elettrizzante. accese molte altre che hanno ri- te associative (elenco tratto dal che prevedeva la pulizia di par- Si correva da un tavolo all’altro, percorso le tappe fondamentali sito ufficiale del C.N.G.E.I.): chi pubblici; quelle svolte fuori ma in particolare era richiestis- della vita di B. P. Una di queste LAICITA’ per poter scegliere, dal campo come “Splash”, pres- sima la pasta al sugo italiana! fiaccole è arrivata anche nella per stimolare il cammino perso- so un magnifico lago dove ab- La cerimonia di chiusura del nostra città, dove è stata accolta nale di crescita di ciascuno, per biamo avuto la possibilità di campo ci ha riuniti per l’ultima con una cerimonia all’Arena del- incentivare il dialogo e l’interio- provare diversi tipi di sport ac- volta, spettacolare come quella lo Stretto da tre gruppi locali: rizzazione dei valori, per educare quatici, o la visita a Gilwell di apertura. Il testimone del C.N.G.E.I., A.G.E.S.C.I. ed alla ricerca spirituale; Park, luogo simbolo della no- Jamboree è passato ufficialmen- F.S.E. (Reggio è stata scelta COEDUCAZIONE che im- stra associazione; e altre come te alla Svezia dove si terrà nel come tappa poiché B. P. aveva plica l’educare insieme ragazze sedici ai diciannove anni, chia- diventa “cittadini del mondo”. “Trash” che aveva per tema i ri- prossimo 2011. visitato la città negli anni Venti). e ragazzi diversi per naziona- mati rover. Le bandiere nazionali non han- fiuti; “Elements” incentrata sui Siamo rimasti tutti entusiasti Queste cerimonie vogliono lità, etnia, religione, in un per- A rappresentare il C.N.G.E.I. no più valore, se non quello di quattro elementi, che proponeva di questa esperienza: ogni cosa ricordare che quel fuoco acceso corso di conoscenza, confronto, di Reggio Calabria al Jamboree essere oggetto di scambio… interessanti esperimenti scienti- che abbiamo fatto ci ha lasciato cent’anni fa da B. P. insieme a arricchimento di sé; sono stati scelti per la branca E l’unica bandiera presente è fici. Ma quelle che ci hanno un segno dentro. quei venti ragazzi in quella pic- DEMOCRAZIA ASSOCIA- sei esploratori: Irene Amoroso, quella dello scoutismo mondia- coinvolto di più sono state Quest’anno, l’essere al Jam- cola isola inglese, è ancora TIVA che favorisce nei giovani Lidia Cardone, Simon Laurin le. È con questo spirito che ab- “Aquaville” e “Terraville”: era- boree ha avuto un significato vivo, e noi scout siamo il moti- la costruzione collettiva dei Salazaar, Jacopo Montalto, biamo vissuto il nostro campo no quelle incentrate sullo scam- ancor più importante, infatti si è vo per cui questa fiamma arde processi decisionali ed educa Edoardo Romeo, Irene Signo- in Inghilterra. bio culturale; infatti ad ogni presentata l’opportunità di fe- ancora, alimentata dalle nostre all’utilizzo efficace dei princi- riello e per la branca R il rover Il Jamboree in questione è il paese era stato assegnato uno steggiare il centenario della fon- emozioni e dai nostri ideali. pali strumenti democratici; Ciro Signoriello. ventunesimo, e si è tenuto in stand dove organizzare attività dazione dello scautismo insie- SCELTA ADULTA che con- Il Jamboree è un campo per Hylands Park, in provincia di sulle cose più caratteristiche. Il me a tutti gli scout del mondo. Irene Amoroso sidera i soci adulti parte inte- giovani scout di tutto il mondo, Londra. Dopo 100 anni quasi risultato era un labirinto colora- Infatti in occasione dell’ “Alba Lidia Cardone grante dell’Associazione di cui organizzato ogni quattro anni. 40.000 ragazzi di tutto il mondo to e magico in cui ogni angolo del Centenario” tutti i parteci- Jacopo Montalto essi assicurano, volontariamen- Rappresenta uno dei traguardi si sono riuniti in questo splendi- presentava una speciale oppor- panti al Jamboree si sono riuniti Simon Laurin Salazaar te, il funzionamento: per ogni più importanti della carriera do parco inglese in nome dello tunità: c’era chi cuoceva sui la- per recitare contemporaneamen- Edoardo Romeo ruolo è garantita un’adeguata scautistica. Il nome gli venne scautismo. stroni di pietra delle frittelle alla te al resto degli scout del mon- Ciro Signoriello formazione; dato da Baden Powell, fondato- Con tutta l’emozione che si maniera dei Vichinghi; chi si ci- do la “promessa”, ognuno nella Irene Signoriello 2007: Anno internazionale dei delfini e della tutela della biodiversità CTS e Ministero dell’Ambiente dedicano a questo cetaceo una campagna di ricerca e sensibilizzazione

vicinanze della nostra imbarcazione e ad eventuali a toccare persino punte di 1,7° sotto zero. si sono appiattite e l’articolazione del gomito è segni distintivi che l’esemplare presenta nella sua fi- Sono nuotatori formidabili. Il loro corpo liscio, scomparsa, evolvendosi nelle attuali pinne pettorali sicità e nei suoi comportamenti, specie se trattasi di senza organi esterni che oppongano resistenza al- che danno direzione al movimento dell’animale. Le gruppi di individui. Ad esempio abbiamo potuto l’acqua (come padiglioni auricolari o arti), il loro zampe posteriori non esistono più, essendoci una foto-identificare una coppia di tursiopi che nella per- idrodinamismo, la produzione di gocce oleose che coda orizzontale - non verticale come per i pesci - correnza dello Stretto di Messina ci ha affiancato per favoriscono il veloce scorrimento dell’acqua sul loro che funge da organo di propulsione. La pinna dorsa- ben 25 minuti». Gli obiettivi della campagna sono corpo, ostacolando il deposito di alghe e parassiti, le, che dà stabilità all’esemplare, è costituita da fibre stati quelli di monitorare i cetacei del Mediterraneo, annullano l’effetto dell’acqua sul loro corpo consen- senza scheletro. tutelare la biodiversità e stimolare un nuovo interes- tendogli di raggiungere velocità di 30 km/h (tursio- Diversi studi hanno ormai accertato che i delfini se nei confronti di questa straordinaria specie. pi) e addirittura quella record di 65 km/h (delfino sono animali curiosi, intelligenti e socievoli che vi- I delfini condividono con l’essere umano l’ap- comune). vono in comunità stabili organizzate, cacciano, si di- partenenza alla classe dei mammiferi. Caratterizzata Il delfino ha occhi iridescenti che, grazie a po- fendono in branco, stringono relazioni sociali com- da sangue caldo, respirazione a mezzo dei polmoni, tenti muscoli che ne favoriscono diverse possibilità plesse, non si accoppiano solo a fini riproduttivi, temperatura costante e ghiandole mammarie per al- di curvatura, vedono allo stesso modo sia dentro che poiché dedicano molto tempo al gioco e alle carez- lattare i piccoli, i mammiferi discendono dai rettili a fuori dall’acqua. I bordi della lingua sono provvisti ze. Abituati a percorrere lunghi tratti di oceano spes- Il veliero dei delfini sangue caldo che vivevano 190 milioni di anni fa. di papille gustative che adempiono alla funzione ne- so compiono dei salti per determinare il cosiddetto Fu la misteriosa scomparsa dei dinosauri, avve- cessaria per gli organismi marini, ossia la localizza- assetto del branco, specie se numeroso. È il caso l delfino non è solo amico per l’uomo, ma nuta circa 65 milioni di anni fa (inizio dell’era ter- zione chimica. L’odorato dei delfini è paragonabile a delle splendide acrobazie delle stenelle o dei delfini è anche musica, incantesimo e armonia di ziaria), a favorire un loro incalzante sviluppo. Così, quello dell’uomo. Il delfino non ha corde vocali, tut- comuni presenti, unitamente ai tursiopi, nei nostri strumenti (Plinio il Vecchio). Un ritratto circa 60 milioni di anni fa tre gruppi di essi preferi- tavia quando comprime i polmoni l’aria esce tra le mari. I delfini, dunque mammiferi straordinari, ma II rono il mare alla terra. Furono i cetacei, l’ordine cui labbra della laringe dalla cui forma viene modulato in pericolo. La causa? Non altre creature acquatiche poetico quello ereditato dallo scrittore e naturalista romano che soleva definire il mammifero marino appartengono i delfini, i primi a scegliere la vita ac- il suono. Ogni fischio, ogni stridio, ogni schiocco ha ma l’uomo con il suo comportamento irrispettoso in più conosciuto come una creatura affascinante oltre quatica e oggi sono infatti quelli più evoluti in que- un suo significato. Si tratta infatti di un vero e pro- mare. Altra questione riguarda poi la cattività cui i che amichevole. A questo mammifero tra i più stu- sto habitat. Il primo antenato dei delfini fu il ken- prio linguaggio, attualmente oggetto di studio di de- delfini sono condannati al solo scopo di assicurare diati e decantati, la Convenzione ONU sulle specie triodonte, apparso nel Miocene (da 25 a 5 milioni di codificazione, di una vera e propria comunicazione. un profitto e divertire. migratorie dedica l’anno 2007. Una scelta determi- anni fa). Un’evoluzione che condusse alla formazio- Anche il tatto è particolarmente sviluppato, conside- nata dalla recente estinzione del delfino di acqua ne di quattro famiglie che oggi raggruppano ben 45 rando la loro spiccata attitudine alla ricerca di con- Anna Foti dolce e dalle minacce rappresentate dalle reti per specie: Monodontidi della regione artica (narvalo, tatto con altri simili e con l’uomo. tonni nelle quali rimangono intrappolati, dalla pesca beluga e orcella), Delfinidi con più di 31 specie dif- L’esigenza di sopravvivenza in ac- indiscriminata che sottrae risorse alimentari e dal- fuse negli oceani (tursiope, stenella, delfino comune, qua ha favorito lo sviluppo di un l’inquinamento acustico e chimico che pregiudica la orca, globicefalo, capodoglio, zifio, grampo), Foce- sistema di ecolocalizzazione che salubrità dell’habitat marino. Alla luce di tali rischi nidi (focene), Platastinidi o cetacei fluviali dell’A- consiste nell’emissione di onde so- il Centro Turistico Studentesco e il Ministero del- merica del Sud o dell’Asia estintisi lo scorso dicem- nore e poi nell’analisi del loro eco. l’Ambiente hanno lanciato una campagna di ricerca bre. L’adattamento alla vita acquatica ha comportato Il principio è quello dei sonar. In e sensibilizzazione intitolata “Il veliero dei delfini” nel tempo mutamenti profondi in queste creature, il questo modo essi riescono ad che in giro nei porti italiani, di cui quattro calabresi, cui problema più grande fu rappresentato dalla re- avanzare anche in acque torbide e nei mesi di luglio e agosto ha raccolto dati relativi spirazione attraverso i polmoni. L’estrema flessibi- nella più totale oscurità e tutto gra- alla presenza di cetacei e, di concerto al Nucleo ope- lità della gabbia toracica ha poi consentito ai delfini zie al suono che nell’acqua si pro- rativo ambientale dei Carabinieri, allo stato di salute di rinnovare in occasione di ogni riemersione il 90% paga cinque volte più velocemente dei mari. «Il Mar Ionio - ha spiegato Marco Bonato, dell’aria viziata. Il delfino riesce, altresì, ad imma- che nell’aria. Tale sistema compor- capo spedizione del veliero in sosta a Cetraro - è un gazzinare una ingente quantità di ossigeno e a tolle- ta un sistema uditivo di notevoli mare che gode di buonissima salute ed è molto ricco rare un’alta percentuale di anidride carbonica. Que- dimensioni e ha prodotto la forma- di cetacei. Numerosi sono stati gli avvistamenti. Vi sto gli consente di rimanere più a lungo sottacqua zione del cosiddetto melone, sotto- sono state anche delle occasioni per procedere alla senza respirare. Essi dormono per brevi periodi di stante ad una leggera gobba di foto-identificazione, lo strumento che noi utilizzia- due o tre ore prima di riemergere, respirare e riad- grasso sulla fronte. I fori nasali si mo per studiare le diverse specie e i loro comporta- dormentarsi. Lo spessore grasso di circa due cm pro- sono riuniti verso l’alto nello sfia- tegge l’animale dalla perdita di calorie e dal freddo, tatoio. Le vertebre del collo sono menti». «La foto-identificazione - ha continuato - Marco Bonato e Francesca Fileri, viene eseguita in base al tempo di permanenza nelle consentendogli di mantenere la sua temperatura a saldate, impedendo il movimento 37° nonostante l’ambiente circostante possa arrivare libero del collo. Le zampe anteriori membri dell’equipaggio del “Veliero dei delfini” LETTERE 12 MERIDIANE de N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 Reggio 1970: sommossa p Lo studio condotto da una ricercatrice reggina presso il B

ipensando ai moti di Reggio mente popolare e che sia rimasta tale barazzo della fascia intellettuale reggina del 1970, i miei ricordi più fino all’ultimo, nonostante il sovrappor- nel discutere su quei fatti. Forse un ten- R vividi sono l’odore acre dei si di altri fattori, quali strumentalizza- tativo di rimozione collettiva. Perché? R zioni politiche e infiltrazioni criminali. Certamente a livello nazionale siamo candelotti lacrimogeni e l’immagine dei macellai del Mercato Coperto che corre- In seguito all’immediata condanna da stati oggetto di derisione. Eppure i lun- vano, con enormi coltelli in mano, a di- parte dei media nazionali, della classe ghi mesi della rivolta di Reggio avevano fendere qualche ragazzo inerme dai pe- politica al potere e, di conseguenza, del- visto in piazza decine di migliaia di cit- staggi dei celerini. Il tempo non ha atte- l’opinione pubblica, questo gravissimo tadini, generato morte e violenza, insta- nuato il senso di sdegno viscerale che episodio della storia contemporanea ita- bilità politica ed enormi perdite econo-

provavo allora, ancora ragazzina, a ve- liana è stato quasi obliterato dalla me- miche. Qui c’è poco da ridere. La mia dere tutta quella violenza dalla finestra di casa mia.

La rivolta di Reggio del 1970 si inse- risce in un periodo di agitazioni che, a livello nazionale, chiedevano riforme a All’opinione pubblica naziona- gran voce e che invece si scontrarono “ con le tattiche di deviazione del gover- le sfuggì il fatto che la città implo- no. Lo storico Paul Ginsborg afferma rasse dignità, considerazione, la- che il pantano dell’apparato statale ita- “ liano fu in grado di fermare qualsiasi voro e servizi. Questo non sfuggì impulso di progresso. Quasi niente fu fatto per mantenere le promesse di allo- però agli osservatori stranieri. ra. L’autunno caldo scatenò un periodo di grandi violenze, che la storia italiana ricorda come strategia della tensione. È indiscutibile che questa strategia abbia rallentato l’ascesa delle sinistre e fatto moria collettiva: a livello nazionale non ricerca si è basata su un’analisi capillare ripiegare l’Italia verso i partiti moderati. ha avuto luogo nessun serio dibattito su di quello che è stato scritto da storici e La rivolta di Reggio si potrebbe a buon questo tema. Molte domande senza ri- antropologi, i resoconti di giornali na- diritto inserire fra i movimenti di quegli sposta lasciavano per me quel capitolo zionali e internazionali, la corrisponden- anni e infatti fece parte di una serie di della storia della mia città ancora in- za dei funzionari dell’Ambasciata Bri- agitazioni apparentemente campanilisti- compiuto. tannica in Italia con il Ministero degli che che travolsero il Sud d’Italia. Ho notato in quasi tutta la letteratura Esteri britannico, la lista delle persone Ho avuto il privilegio di crescere con sulla rivolta una marcata polarizzazione arrestate e incriminate durante la rivolta vedute progressiste, che, tuttavia, non dei giudizi: da una parte la retorica della e le testimonianze di personaggi che ne hanno contribuito a farmi archiviare in- gloriosa e fiera Rhegium, dall’altra la hanno preso parte. tellettualmente la rivolta di Reggio demonizzazione di una città divenuta un come un fatto tout-court fascista o ma- simbolo del Sud nel Sud, commiserata fioso. La ragione per cui ho scelto di ri- per la sua povertà e conseguente miseria cercare su quegli avvenimenti, in occa- morale. Mi sembra che i tempi siano Le posizioni sione dei miei studi presso un’università maturi per aprire un diverso dibattito e della stampa londinese, è nata dalla necessità di veri- cominciare a colmare il vuoto che esiste ficare l’ipotesi che la rivolta per Reggio fra posizioni estreme. Ho potuto consta- all’analisi della stampa nazio- capoluogo fosse una rivolta genuina- tare personalmente la reticenza e l’im- DD nale, è apparso subito evidente che, già all’indomani della prima mani- festazione di piazza del 14 luglio 1970, più che l’assurda demagogia dei leader sentanti locali del suo partito. Il 29 lu- fascisti. Parlato fece inoltre un’interes- glio un documento da Roma risolse di da “L’Unità“ a cui parteciparono circa quarantamila persone, ci si affrettò a presentare all’o- sante osservazione sui capi fascisti della lasciare il problema del capoluogo in un pinione pubblica la rivolta come obsole- rivolta: i leader storici erano inizialmen- limbo istituzionale. Reggio si sentì tradi- ta rivendicazione campanilistica di una te invisi all’interno del MSI e rappre- ta e il partito di maggioranza perse il città arretrata del profondo sud. Furono sentavano il movimento massimalista e controllo. La frattura fra le masse e la ripescati dal passato della città tutti gli populista, più che la vera destra. Le loro classe politica divenne irreversibile e episodi di carattere conservatore, tacen- iniziative furono avallate in seguito a come Franco Pierini scrisse sulla Stam- do quelli più progressisti. Già il 15 lu- vari dibattiti all’interno del MSI per pa, «Reggio aveva scoperto l’anti-politi- glio l’Avanti, organo del Psi, allora par- puro opportunismo politico. A mio pare- ca». Il governo aveva scelto di trattare la tito di governo, e, con toni leggermente re le forze eversive fasciste che si infil- rivolta come un problema di ordine pub- più moderati, l’Unità fecero uso nei pro- trarono in seguito, non erano diretta- blico e non politico. La popolazione fu pri articoli di termini fortemente aggres- mente collegate ai capi storici della ri- abbandonata a se stessa e alla sua rabbia. sivi. Definizioni come squadracce fasci- volta. Il cambiamento di rotta è evidente I reggini si rivolsero anche ai partiti ste, ruffiani, facinorosi, sciacalli, van- nella progressiva e acritica accettazione di sinistra per essere guidati, ma il Psi dali saccheggiatori, mafiosi, selvaggi degli eventi da parte della stampa di de- locale non poteva, per ovvi motivi, as- aggressori, feccia, teppa, istigatori ma- stra. Giancesare Flesca su Astrolabio in- sumere posizioni diverse dal suo segre- fiosi, furono usati un po’ troppo affretta- terpretò la rabbia dei suoi concittadini tario, l’onorevole Mancini. Il Pci, dopo tamente, tradendo così, a mio avviso, come «catalizzatrice del profondo senso un periodo di tentennamenti, chiuse il l’ansia di dare agli eventi le fosche tinte di ansia e frustrazione per la consapevo- dialogo con la popolazione e l’atteggia- di una cospirazione fascisto-mafiosa. lezza di essere stati tagliati fuori da mento inflessibile di Amendola preval- Giovanni Spadolini, in un editoriale per qualsiasi piano di vero sviluppo». Fle- se. La città a quel punto era pronta a se- il Corriere della Sera, scrisse che solo un sca argomentava che il senso di impo- guire chiunque gridasse «capoluogo!» e esasperato amore per il pennacchio e l’il- tenza e l’opposizione al principio di de- la città fu intrappolata dalla demagogia lusione di sanare i propri problemi eco- lega politica, base del clientelismo, era- del Boia chi molla! D’altra parte i reggi- nomici attraverso la rivendicazione del no invece segni di progresso per la città. ni apparivano altrimenti politicamente capoluogo avevano portato i reggini in I graffiti che ricoprivano i muri della isolati; quando il Psiup aveva proposto piazza. Questa lettura dei fatti, a prima città riflettevano l’atteggiamento di sfi- al Pci di intervenire e fare parte del mo- vista «appariva semplice, chiara, comoda da della gente verso il sistema politico. vimento, la risposta negativa era stata e seducente», per usare le parole di Bri- All’ingresso di S. Caterina una scritta categorica. Forse la possibilità di soste- gitte Friang di Le Monde Diplomatique. avvertiva i visitatori: “Perdete ogni spe- nere un’istanza così apertamente cam- Proprio dalle pagine del Corriere ranza, o voi ch’entrate; la partitocrazia panilistica sembrava ideologicamente della Sera però vennero fuori voci che ha ucciso la democrazia” o nel retro del- inaccettabile. O piuttosto, una tale deci- prendevano maggior distanza dalla pura la sedia a rotelle di un disabile “Reggini sione era dovuta alla considerazione che i propaganda. Alfonso Madeo ed Egidio aprite gli occhi!” e sulle barricate “Se la rapporti con il Psi fossero troppo impor- Sterpa produssero, per tutta la durata del- protesta è vandalismo, arrestateci tutti” tanti da poter essere compromessi per la rivolta, pagine di ottimo livello giorna- o ancora “Cercate di capirci”. Queste una protesta senza futuro politico. Il Pci listico. Nei loro articoli non vennero mai scritte sembrano il frutto spontaneo di aveva ben altre carte da giocare in quel usati termini con forte carica emotiva o una rabbia popolare che forse avrebbe periodo. I discorsi e gli editoriali di Ber- che potessero in nessun modo indicare meritato maggiore attenzione e riflette- linguer non lasciavano alcun dubbio; il l’origine fascista dei moti. Sottolineava- vano un genuino oltraggio alla prassi Pci chiedeva l’immediata restaurazione no regolarmente la partecipazione di tutta politica clientelare dei partiti che stava- dell’ordine pubblico, a qualsiasi costo. la città alle dimostrazioni, a prescindere no privando la gente del suo diritto co- Il 24 gennaio 1971, la Commissione dal ceto, colore politico, età e sesso. Ster- stituzionale di appellarsi al parlamento per gli Affari Costituzionali, tornando pa scrisse di non aver trovato mai alcun nazionale, a prescindere dalla bontà del- indietro sulla promessa del presidente reggino che non fosse d’accordo con i di- le istanze. Sembrò comunque che queste del consiglio Colombo, affidò la deci- mostranti. Madeo espresse la sua sorpre- analisi venissero ignorate, mentre la sione sul capoluogo al Consiglio Regio- sa al trattamento che la protesta riceveva stampa nazionale si spostava gradual- nale, con risultati prevedibili. A Reggio, da altri organi della stampa e fece notare mente verso una condanna assoluta del- dopo il periodo di attesa per quella deci- la partecipazione alle dimostrazioni di la protesta. sione, i disordini ricominciarono con donne e giovani di cui molti appartenenti nuovo impeto. Berlinguer denunciò il alla sinistra: la prima vittima fu infatti un rinfocolarsi della protesta come sovver- iscritto alla CGIL. I partiti e la città sivo e invitò il governo a schiacciare le Ci furono quindi analisi alternative. oscure trame fasciste, «Il Partito Comu- Valentino Parlato, dalle pagine de Il Ma- olti anni dopo la protesta, il nista non starà lì a guardare» tuonò. Se- nifesto, osservò che la classe operaia e MM sindaco di allora, Battaglia condo alcune fonti attendibili all’interno gli studenti di Reggio nel 1970 avevano ammise la divisione e l’isolamento dal della sede reggina del Pci c’erano armi da in mente le lotte dei metalmeccanici e suo partito, la DC. Colombo rifiutò di usare contro la folla in caso di necessità. dell’avanguardia studentesca del nord avere un dialogo ufficiale con i rappre- Fu probabilmente la percezione di un LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE de 13 popolare o moto fascista? Birkbeck College di Londra riapre il dibattito sulla rivolta

benevolenza controbilanciava la diffi- za delle emozioni dei reggini di fronte a sembrato un osservatorio privilegiato denza verso la classe politica. Il compito una decisione ingiusta, nata come sotto- per considerare le strategie politiche di di “purificare” le azioni violente fu in- prodotto di un accordo per la spartizione quel periodo. Ho raggiunto alcune con- vece affidato a una protettrice sacra, la di potere da parte di alcuni uomini poli- clusioni. Molti elementi contraddicono Madonna della Consolazione. Lei rap- tici. Il giudizio sulle regioni viene corro- la teoria che i moti siano stati parte di presentava il potere e il valore della giu- borato dallo storico Paul Ginsborg, che un complotto fascista. Per prima cosa i stizia. Quando la gente rapì il suo qua- indica come niente avrebbe potuto im- dimostranti non usarono metodi fascisti. dro dal santuario dell’Eremo, un festone pedire che l’istituto delle regioni diven- Inizialmente la protesta fu pacifica. Lo esprimeva il senso di crescente isola- tasse il nuovo depositario dell’abuso di Stato cercò una soluzione violenta che mento “Maria, ci rimani solo tu!” e potere a livello intermedio fra il gover- provocò una reazione altrettanto violen- quando i dimostranti la fecero girare di no centrale e le istituzioni locali. In Ca- ta. La violenza popolare si rivolse pre- spalle di fronte al palazzo prefettizio, labria, l’emigrazione di massa, il degra- valentemente contro la polizia e i sim- espressero decisa condanna verso lo do sociale, la crescita urbana abnorme, boli dello Stato. In secondo luogo le di- Stato. Analogamente, durante la rivolta il boom della speculazione edilizia, il ri- mostrazioni videro in piazza decine di di Napoli del 1647, la devozione alla gonfiamento del settore terziario, le migliaia di reggini di tutte le classi so- Madonna del Carmine aveva rappresen- clientele e la corruzione politica e istitu- ciali e orientamenti politici. Chiedevano tato un momento di forte coesione po- zionale formavano la base dell’istituto un dialogo con il governo per la revisio- polare. della Regione. ne di una decisione che consideravano Lo slogan “Capiteci” dei moti del profondamente ingiusta. Più che minac- 1970 era rimasto ampiamente inascolta- ciare le istituzioni democratiche, essi si Le opinioni all’estero to. Il silenzio o le travisazioni degli rivolsero all’istituzione democratica del eventi da parte dei partiti di maggioran- parlamento per una decisione. olti giornali stranieri manda- za e dei media nazionali impedirono a La questione principale riguarda, a MM rono i propri corrispondenti a Reggio di stabilire un contatto con l’o- mio avviso, l’incapacità dell’Italia di Reggio e i loro articoli divennero un pinione pubblica nazionale, contribuiro- aprire un dialogo con Reggio. La città punto di riferimento dei reggini che ave- no all’inasprirsi degli animi e all’isola- chiedeva qualche forma di controllo sui vano maggior fiducia nelle cronache e mento morale della città. Tutte le ritua- processi decisionali. Il silenzio della analisi dei giornalisti stranieri. Accanto lizzazioni popolari sembravano un ten- controparte confinò la città alla rivalsa ai lucidi resoconti di Brigitte Friang che ho già citato, sono degni di nota gli arti- coli di Peter Nichols di The Times. Un articolo di Nichols in particolare sembrò aver scosso Colombo alla vigilia di una Chiedevamo un dialogo e un sua visita negli Stati Uniti. Il 2 febbraio 1971 le conclusioni di Nichols sulla ri- futuro migliore e in tutta risposta volta erano molto diverse dalla propa-

ganda dei media italiani. Nichols affer- abbiamo ricevuto botte. Da quel mava infatti che la città aveva sofferto “

atrocità ingiustificate e non voleva su- momento in poi abbiamo visto solo birne più. Denunciava le ambiguità del- maggiore degrado e disoccupazio- le posizioni del governo italiano e il suo tradimento ai danni di Reggio. Conclu- ne; i nostri ragazzi devono studia-“ deva l’articolo affermando che la rivolta di Reggio era a suo parere una genuina re ed emigrare. Noi abbiamo com- tradimento che provocò l’attacco della ciale o ideologia, la forza coesiva dei rivolta popolare, nonostante gli sforzi battuto dietro le barricate perché popolazione alla sede del Partito Comu- reggini durante i moti. Un’attenta anali- dell’establishment volti a dargli un par- nista. Gli eventi di Reggio mettevano in si comunque avrebbe potuto mettere in ticolare colore politico. In articoli suc- questo non si verificasse più. luce senza pietà i profondi limiti della rilievo come, nonostante l’assenza di un cessivi, Nichols denunciò la volontà di travisare le vere ragioni dietro la prote- politica della sinistra nel Sud. In quel- comune retroterra ideologico, il tentati- sta e quindi di privarla del suo genuino l’occasione sembrava infatti che la sini- vo dei reggini era quello di denunciare i significato. Era consapevole che quella stra avesse dimenticato quello che meccanismi corrotti di egemonia sociale Gramsci aveva indicato: un partito rivo- rivolta era stata l’occasione perfetta per e politica e l’incapacità della classe po- l’estrema destra di riempire il vuoto po- tativo di comunicazione immediata là campanilistica. La rivolta fallì anche per luzionario che si trovi impreparato di litica locale di mediare efficacemente dove tutti gli altri tipi di comunicazione l’assenza di un programma politico che fronte a una rivolta popolare deve am- litico lasciato dai partiti moderati. Con- con il governo centrale. tinuò scrivendo articoli di condanna alla erano falliti: l’appello a una protezione oltrepassasse i confini municipali della mettere la sconfitta e dovrebbe cogliere A mio avviso, due ulteriori elementi ultraterrena rappresentava la speranza città. In questo senso, anche se la man- quell’occasione per analizzare il suo ferocia della polizia; la sua conclusione sostengono l’ipotesi di rivolta popolare. era che l’etichetta di fascismo si era ri- del ribaltarsi delle regole del gioco. Il canza di disponibiltà a un dialogo politi- rapporto con la realtà sociale. Un aspet- Il primo è il mito del passato glorioso, senso di apparteneza che aveva unito co era segno di debolezza intrinseca e di to che certamente affiorò fu la confusio- velata estremamente utile per guadagna- identificato da Yves-Marie Bercè come re il sostegno dell’opinione pubblica ita- Reggio non doveva essere necessaria- incapacità di affrontare una crisi con ne di ruoli politici fra la destra e la sini- mente un ostacolo al reale progresso e ai equilibrio della classe dirigente naziona- tratto costante delle ribellioni popolari. liana alla pura repressione, concedendo- stra. I garanti storici dei diritti popolari moderni rapporti sociali. Come Pietro le, la strategia di governo riportò un Secondo Bercè, l’identificazione di mi- si il lusso di ignorare le lagnanze fonda- si trasformarono in sostenitori di repres- Fantozzi ha fatto osservare, il sentimen- successo clamoroso. Ogni promessa nistri corrotti come nemici è comune a mentali della città. sione poliziesca, mentre i sostenitori to di appartenenza potrebbe essere un mancata e aspettativa tradita si tradusse- tutte la rivolte popolari violente. Questi I bollettini dell’Ambasciata Britanni- dello stato forte e repressivo “cavalcaro- utile strumento di progresso; il solo pe- ro in ulteriore violenza. I media nazio- due aspetti possono essere certamente ca di Roma al Ministero degli Esteri non no la tigre” delle garanzie politiche per osservati nel caso di Reggio. Tutti i di- ricolo è rappresentato dalla sua strumen- nali furono lo strumento della propagan- il popolo. si discostavano molto da quella posizio- talizzazione. Le clientele politiche, per da e questo si avvicina alla vera essenza scorsi e gli scritti apologetici sulla rivol- ne. Due fattori importanti emergono dal- Le analisi di E. P. Thompson sulla ta esaltavano il passato glorioso della ottenere privilegi personali e potere, si del fascismo. Gli italiani trovarono ac- violenza popolare del diciottesimo seco- l’analisi dei bollettini ufficiali dei fun- sono servite del sentimento di apparte- cettabile che mezzi cingolati venissero città e il suo inalienabile diritto a essere zionari britannici. Per prima cosa espri- lo in Inghilterra potrebbe aiutare a far capoluogo. Il “perverso” trio Mancini, nenza territoriale dandogli un’impronta inviati per proteggere “la nobile popola- luce sulla natura delle rivolte popolari mevano l’opinione che fosse prevedibile fascista. Se, come Dennis Mach-Smith zione di Reggio” contro la teppa fasci- Misasi, Pucci, con la simbolica impicca- il fallimento del sistema regionale nel contemporanee. Secondo Thompson, in gione e il funerale dei loro fantocci, rap- insegna, la propaganda e la violenza sta. All’opinione pubblica nazionale periodi di difficoltà economiche, l’azio- Sud d’Italia e in secondo luogo denun- rappresentarono l’essenza del regime fa- sfuggì il fatto che la città implorasse di- presentava un rituale molto antico: attri- ciavano la convinzione che i comunisti ne popolare non è innescata da rabbia ir- buire tutti i mali a un’immagine e poi scista, allora, si potrebbe concludere che gnità, considerazione, lavoro e servizi. stessero, in malafede, attribuendo la re- i media e lo stato italiano si sono serviti Questo non sfuggì però agli osservatori razionale, ma dall’oltraggio causato dal- distruggerla assumeva la funzione di ca- l’infrazione di pratiche tradizionali le- sponsabilità della rivolta ai fascisti. Ve- di strumenti fascisti per reprimere una stranieri. tarsi collettiva. gittime. In tal caso il ricorso alla prote- devano invece la rivolta come un fatto rivolta squisitamente popolare. Una persona che lottò dietro le barri- Il secondo elemento è rappresentato sta violenta riceve consenso e costitui- completamente spontaneo, in cui infatti, Reggio ha pagato a caro prezzo le cate mi ha espresso lo sconforto della sce un tentativo per riaffermare l’econo- dalla religione come forma di legittima- i neofascisti giocavano un ruolo secon- conseguenze della rivolta del 1970. Il consapevolezza di essere stati abbando- mia morale dei poveri. La rivolta di zione della rabbia popolare. L’arcive- dario. Anche durante le fasi finali dei suo epilogo era prevedibile. La rabbia nati dallo stato «Chiedevamo un dialogo Reggio può essere paragonata alla rivol- scovo di Reggio fu identificato come moti, secondo l’analisi di G.E. FitzHer- popolare non si era trasformata in co- e un futuro migliore e in tutta risposta ta di Masaniello a Napoli più che alle paladino della causa della città e la sua bert, l’elemento chiave era stato la for- struttiva proposta politica; questo è stato abbiamo ricevuto botte. Da quel mo- marce di squadrismo fascista. Il diritto volutamente impedito con un intervento mento in poi abbiamo visto solo mag- al capoluogo veniva percepito dalla gen- magistrale. L’opinione pubblica nazio- giore degrado e disoccupazione; i nostri te come un diritto tradizionale calpesta- nale aveva immancabilmente sposato la ragazzi devono studiare ed emigrare. to. C’era la certezza che il trasferimento propaganda. Il dubbio a proposito del- Noi abbiamo combattuto dietro le barri- del capoluogo fosse una decisione dovu- l’attentato al treno a Gioia Tauro aveva cate perché questo non si verificasse ta a pratiche politiche clientelari più che gettato un’ulteriore, inquietante ombra più». a solide ragioni di stato. I reggini si ri- su degli eventi già complessi e di diffi- Apparentemente anche a Reggio è ri- bellarono a quelle pratiche, non allo sta- cile lettura. A Reggio rimase una scon- masto un deserto politico e morale. Gli to. Paradossalmente, nel chiedere la de- fitta a tutti i livelli. Il famoso “pacchetto eventi del 1970-71 hanno lasciato nella cisione parlamentare, il popolo chiedeva Colombo” si era gradatamente ridotto gente un profondo senso di abbandono, “più Stato”. Ma quello stato mandò alle dimensioni di francobollo, il tanto ingiustizia, scetticismo, acuita diffiden- come unici interlocutori i celerini. pubblicizzato Centro Siderurgico, da za nei confronti dello Stato e vuoto “cattedrale nel deserto” si era traformato ideologico. Questo vuoto è stato pronta- in “deserto senza cattedrale”. mente colmato da feroci clientelismi e L’analisi antropologica criminalità organizzata. Forse sarebbe necessario riaprire un onesto dibattito n’analisi antropologica oltre Alla ricerca sui fardelli del passato, per reinglobarlo UU che politica degli eventi contri- diversamente nella propria storia ed es- buisce, a mio parere, a sostenere il ca- della dignità sere liberi di progettare la dignità del fu- rattere popolare della rivolta. Vincenzo turo. Bova e L. M. Lombardi Satriani hanno o iniziato la mia ricerca con identificato nel senso di appartenenza al HH l’intento di esplorare la natura Adriana Murolo Lepori territorio, piuttoso che a una classe so- e le ragioni della rivolta. Reggio mi è LETTERE 14 MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007

Nella locride del 1847 il sacrificio di cinque giovani in lotta per la Costituzione Gerace ricorda i suoi martiri

l 2 ottobre 1847, esat- mise sull’imbarcazione 200 Bonafede in persona. «Appunto degli insorti che si dispersero. tamente 160 anni fa, coccarde, due bandiere tricolore lui cerchiamo!», fu la risposta. Addirittura pare che l’allarme I nella Piana di Gerace, e proclami e se ne tornò nelle Nel momento in cui venne se- sia stato uno stratagemma preso I acque del proprio Distretto. questrato, al funzionario, sebbe- al volo dal padre del Mazzone un ampio spazio ai piedi della Città, venivano fucilati dall’e- Bello affermava che la Costitu- ne gli ordini fossero diversi, per interrompere la sommossa e sercito borbonico Michele Bello zione era stata promulgata con non verrà torto nemmeno un ca- non aggravare le responsabilità da Siderno, Pietro Mazzone da l’assenso del re a Reggio, Mes- pello, usando i riguardi dovuti del figlio. Roccella, Rocco Verduci da Ca- sina, Napoli, Roma e che anche ad un prigioniero di guerra. Il Bonafede dopo aver se- raffa (del Bianco), Domenico le altre regioni di li a poco A Bovalino i rivoltosi ebbe- questrato la bandiera tricolore Salvadori da Bianco e Gaetano avrebbero ottenuto la preziosa ro una degna accoglienza dal cominciava a scrivere ai giudici Ruffo da Bovalino, cinque gio- carta. Il capo reggino Domenico sindaco, dai notabili e dal capo ed alle autorità comunali di atti- vani intellettuali del Distretto di Romeo in varie riunioni si era urbano. In chiesa, dopo aver varsi per la cattura dei rivoltosi. Gerace rei di aver causato una soffermato nei colloqui con il convocato tutto il clero, verrà Furono moltissime le guardie rivolta nel Distretto di Gerace. Comitato liberale, sulla volontà cantato il Te Deum, fatto segui- urbane reclutate con la paga Il moto era stato caratteriz- del re di concedere la Costitu- re da un discorso patriottico di giornaliera di 15 grana, come zato da larghi consensi da parte zione, contrastata dall’Austria. Gaetano Ruffo e dalla lettura nel caso del Circondario di Ar- della borghesia e i giovani Mar- Ferdinando avrebbe aspettato del proclama. dore dove erano stati ingaggiati tiri erano rappresentanti di quel una “spinta popolare” per con- L’armata fu suddivisa in va- 330 urbani. rie squadre (composte da 10/12 Bello, Salvadori, Gemelli e persone) ognuna delle quali era Verduci furono catturati grazie comandata da un caporale e ad al tradimento di Nicola Cicca- ogni uomo veniva corrisposta la rello, al quale avevano chiesto paga di 2 carlini al giorno. ricovero per la notte e dato del Intanto nei geracesi più fa- danaro. Mazzone rinunciò a sal- coltosi crebbe la paura. Il ve- varsi per non abbandonare l’a- scovo della città Mons. Luigi mico Ruffo. All’opinione pub- M. Perrone e l’ispettore di poli- blica veniva fatto credere che zia De Marinis inviavano ur- fossero ladri e mascalzoni. Gli genti rapporti a Napoli. Si as- interrogatori, come tutti gli altri serragliarono porte e strade, vi elementi d’istruzione, sono collocarono avamposti, senti- scomparsi, tranne il costituto nelle, cannoni a mitraglia, squa- del Bello pubblicato in seguito dre di urbani salariati a quindici dal Bonafede. grana a testa, contadini con fal- Quello che ancora oggi col- ci e scuri. pisce è la fretta con cui si pro- il luogo dove furono fuciliati La mattina del 5 settembre cedette a sopprimere le cinque gli insorti si diressero verso Ar- vite umane, che probabilmente solo due favorevoli, non gli “farsa” si sarebbe risolta con la dore. Il giorno successivo si av- rappresentavano un “pericolo” aveva riconosciuto la spontanea concessione della grazia. Ma viavano verso Siderno. Ovun- per la stabilità sociale di antico presentazione. Fu dunque un così non fu. que seguivano la stessa prassi. regime. Un’esecuzione plateale delitto condannarlo, poiché nel Accanto alla vetusta stele in A Gioiosa le famiglie emergenti che doveva per intimorire le al- dubbio si sarebbe potuto riflet- pietra, del 1782, sormontata da rimasero neutrali: contro i circa tre “teste calde”. Il Bello diede tere e aspettare quantomeno un una croce in ferro i condannati 700 insorti poteva scaturire una spiegazione del movimento in- segno dall’alto. Alle ore 4 del 2 furono schierati con la destra lotta da cui sicuramente avreb- surrezionale intrapreso che per ottobre, il generale Ferdinando verso la colonna e le spalle con- bero avuto la peggio. niente corrispondeva al moven- Nunziante riconvocava la Com- tro il dirupo retrostante. Salva- Arrivati a Roccella a notte te per cui erano stati condanna- missione militare con i poteri dori gridò ai suoi compagni: fonda, i gregari si accamparono ti. A Bianco si inalberò la ban- conferitigli dal Ministro, onde «Coraggio fratelli, moriamo da sulla spiaggia, mentre i capi al- diera tricolore e si gridò Viva sospendere l’esecuzione per forti, viva Pio IX, Viva l’Italia, loggiavano in casa del Mazzo- Ferdinando Secondo Re della eventuali condannati di secon- viva la Costituzione...». Il fuoco ne. Erano trascorse le tre di not- Costituzione; Viva Pio Nono; daria importanza. Ciò sarà fatto di 40 fucili si abbatté sui cinque te. Giuseppe Mazzone, il padre Viva Italia «e ciò perché si de- per Rosetti e Gemelli che saran- valorosi, straziandone i corpi. di Pietro, pigliava il fresco sul notava la concessione fatta da no condannati a 30 anni di ferri. Le donne del Borgo Mag- terrazzo di casa sua. Fermo nel- Ferdinando solo Sovrano desi- Il Commissario del re Fran- giore levarono un terrificante La cella dove furono detenuti durante il processo la rada stava un brigantino mer- derato, il Pontefice perché l’a- cesco Pomar insistette affinché grido di dolore e una giovinetta cantile che aveva mandato a ter- vea data al suo Regno, e l’Italia la sentenza fosse eseguita entro del luogo, Teresa Malafarina, ceto medio, laureatosi a Napoli, cederla. Fin dal 1843 si paven- ra il battello per fare provvista perché si sperava che gli altri le 24 ore, prima del tramonto. impazzì dal dolore; il cameriere che rivendicava il proprio posto tava l’idea di un’intesa tra il Re di viveri e d’acqua; ma il capi- Sovrani le avessero pure data la Nunziante, quindi, dispose per del vescovo, Andrea Portaro in una società essenzialmente e la corrente liberale. Proposito tano, avendo da una barca vici- costituzione». l’esecuzione un battaglione. nell’udire le detonazioni fu pre- conservatrice. Questa piccola che verosimilmente non poté na appreso che la città era inva- Il 1° ottobre a Gerace si co- Il responso venne notificato so da un terribile shock nervo- borghesia, intellettualmente più concretizzarsi per i molteplici sa da bande armate e in preda stituiva presso il tribunale la in carcere alle 7 del mattino. I so. Le salme furono composte avanzata, urtava contro gli inte- fattori di influenza delle poten- alla sedizione, richiamava in Commissione giudicante. Sul cinque ascoltarono la sentenza alla rinfusa nella fossa comune ressi già costituiti e stabilizzati, ze straniere sugli stati italiani ed fretta a bordo i suoi marinari, banco degli imputati vi era la imperturbabili. Alle 14 di quel chiamata Lupa del vicino con- come quella della grossa bor- in particolare sul Regno delle per mezzo dei segnali luminosi. bandiera, capo d’accusa. La piovigginoso 2 ottobre 1847, i vento dei Riformati di S. Fran- ghesia terriera che temeva ogni Due Sicilie, rimasto sotto l’ala Le luci trassero in inganno il sentenza, emessa a mezzanotte, carcerati furono confessati nella cesco. Alle famiglie delle vitti- mutamento. austriaca. L’avvicinamento di vecchio Mazzone al quale sem- fu lapidaria: i sette, «imputati di chiesa di S. Francesco, dopodi- me fu vietato di vestire a lutto. La loro azione non fu isola- tale corrente era avvenuta per la brò fossero i fanali di una nave lesa maestà tutti per aver com- ché il Ruffo recitò quattro sesti- La strage ebbe ripercussioni in ta, ma faceva parte di un pro- questione degli zolfi siciliani getto organico che doveva coin- nel 1840, quando il Metternich volgere tutta la Provincia di Ca- non aveva dato l’appoggio poli- labria Ultra Prima e la zona tico per la vertenza tra la corte orientale della Sicilia per poi napoletana e quella inglese, e propagarsi come delle onde per una serie di strategie di ma- concentriche per tutto il Regno trimonio tra dinastie per assicu- fino a Napoli. I “moti” del ‘47 rarsi fruttuose alleanze. Le cir- volevano essere una dimostra- costanze avevano portato Ferdi- zione pacifica, un atto dimostra- nando II ad avvicinarsi alle due tivo realizzato senza spargimen- monarchie costituzionali euro- to di sangue che fu scemato dal- pee di Francia e Spagna, susci- l’incomprensione generale in tando il risentimento dell’Au- cui i capi si mossero. stria costretta ad inviare a Na- Gli insorti del Distretto di poli un nuovo ambasciatore per Gerace non andarono al di là di ripristinare gli antichi patti di vaghe ispirazioni riformistiche, “amicizia”. nell’ordine e nella legalità, con Gli organizzatori nel centro il beneplacito, essi credevano di Bianco cominciarono a gri- del re e del papa. Il documento dare Viva la Costituzione, viva letto dai rivoltosi è di grande Pio IX, agitando un drappo tri- spessore politico e sociale. colore con la scritta nelle due L’appello non viene rivolto per bande rispettivamente di Viva ottenere un’Italia unita o per in- L’Italia Viva Pio Nono da una nalzare un altro re sul trono. A parte e Viva la Costituzione dal- Michele Bello Pietro Mazzone Rocco Verduci parte le rimozioni di ordine so- l’altra. ciale annunciate, come l’aboli- Ad un certo punto giunse ai da guerra. La falsa notizia del- messo atti prossimi alla esecu- zione del dazio fiscale, la dimi- rivoltosi la notizia che il sottin- l’arrivo dei legni borbonici, as- zione di detto misfatto», ebbero ne sulla libertà dell’anima dopo tutta Italia. Il sacrificio era stato nuzione del prezzo del sale e tendente del Distretto di Gerace secondata probabilmente anche la condanna a morte per mezzo la morte tratte dal “Guido Man- consumato. In fondo, i cinque dei tabacchi o la soppressione Antonio Bonafede era partito dal marinaio Nicola Caristo, pa- della fucilazione. La pena in nering o l’Astrologo” di Walter giovani avevano intrapreso una della privativa delle acque ma- alla caccia dei rivoltosi accom- dre di un seguace del Mazzone teoria era un atto legale. Tranne Scott. marcia dimostrativa, senza pro- rine che costituivano un indi- pagnato da alcuni suoi collabo- per salvare il proprio figlio, per il Mazzone. La Commissio- Nel primo pomeriggio il cor- vocare vittime, rivendicando scutibile alleviamento economi- ratori. Dall’altra parte, stesso provocò lo scompiglio tra le fila ne, con quattro voti contrari e teo dei condannati, tra due fila solo la Costituzione. All’inizio co del diffuso pauperismo, il intendimento l’ebbero Verduci, di soldati e accompagnati dai ri- dell’insurrezione presumibil- manifesto esprime a chiare let- il Bello, Salvadori, Giuseppe e spettivi confessori, attraversò la mente sapevano che le probabi- tere le intenzioni di “correzio- Stefano Gemelli, Parisi, Vizzari, Per saperne di più: Città per arrivare alla Piana. lità di riuscire nell’impresa era- ne” del regime esistente con Massara e Giulio Mezzatesta. Il viatico era preceduto dalla no davvero pochissime. La sto- una forma di governo più de- Giunto a Siderno, il Sottin- Confraternita del Sacro Cuore ria conferma che i vertici mili- mocratico e confederato. tendente fece mobilitare 50 ur- A. BONAFEDE, Sugli avvenimenti de’ Fratelli Bandiera di Gesù con lo stendardo a lut- tari ed i loro satelliti borghesi La sera del 2 settembre, Mi- bani e con alcuni gendarmi e di Michele Bello in Calabria negli anni 1844-47, to, seguita dal triste rintocco vollero dare dimostrazione chele Bello conferì con il Comi- s’imbarcava verso Bianco. Ver- Napoli, 1848. delle campane delle chiese. Ge- esemplare della loro potenza, tato di Reggio che gli ordinava so l’alba del 4 settembre, il Bo- race si vestiva a lutto: le botte- senza possibilità di appello. An- di estendere l’insurrezione nel nafede venne “agganciato” dal- V. V ISALLI, Lotta e Martirio del popolo calabrese, ghe erano chiuse, per le strade cora oggi, infatti, quell’efferato Distretto di Gerace, evitando la barca sulla quale c’erano i ri- Mauro, 1928. regnava il silenzio; le truppe fu- eccidio suscita molti interroga- rono schierate in diversi punti tivi: perché quell’esecuzione però spargimento di sangue, ad voltosi. Il tenente Antonio Gar- V. C ATALDO, Cospirazioni, Economia e Società nel Di- eccezione del sottintendente gea, pensando che fossero do- della città per reprimere even- così rapida, così violenta? stretto di Gerace in Calabria Ultra I dal 1847 all’U- tuali sollevazioni. Ma c’era an- Bonafede, reo di aver fatto fuci- ganieri, disse di non preoccu- nità d’Italia, AGE, 2000. lare i fratelli Bandiera. Bello parsi perché a bordo c’era il cora qualcuno convinto che la Vincenzo Cataldo LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE 15 Continua il mistero di Altanum Un sito archeologico straordinario muore nell’indifferenza

el 1574 il genovese Battista Gri- cune considerazioni su un sito archeologico, varia. Nella parte centrale più elevata ci sono i maldi comprò la Contea di Gera- oggetto di una ricerca episodica, sul quale si ruderi, databili intorno al XVIII secolo di una N ce, il ducato di Terranova ed il torna, a distanza di lustri o di secoli e sul quale struttura alla quale qualche studioso tende ad N i salti vistosi hanno messo in ginocchio la stes- marchesato di Gioia riunificandoli come Princi- attribuire l’uso di residenza di caccia della fa- pato di Gerace. sa sopravvivenza dell’imponente struttura or- miglia Milano. L’edificio tramandato nella tra- A quella data esistevano, un piccolo Fonda- mai devastata dall’intervento dell’uomo e delle dizione orale come “a cresia” è verosimilmen- co abitato su un’antica via che da S. Giorgio sue ruspe ed asservita alle esigenze di ricovero te una piccola chiesa a navata unica che molti Morgeto, attraversando il fiume Vacale, saliva a degli animali. vogliono intitolata a S. Eusebio. Campoforano, raggiungendo il ducato di Terra- Gli interventi degli studiosi, non solo di Nel sito archeologico è stato effettuato nel nova e sulla strada per Taurianova (Radicena) quelli che come me non sono adusi alla ricerca 1921 un saggio di scavi, per incarico di Paolo l’antico villaggio di Cortoladi o Curtuladi. sulla storia antica, hanno preso il via dai risul- Orsi, da Vincenzo De Cristo. La relazione sui saggi effettuati ed una corrispondenza tra Paolo Orsi e Vincenzo De Cristo, conservata presso la Soprintendenza Archeologica di Reggio Cala- bria (16.11.1921 e 13.3 1923) e reperibile in copia presso la Biblioteca comunale di Cittano- va, ci dà notizia del ritrovamento di folleis bi- zantini, in particolare due monete datate da Paolo Orsi al VI-VII secolo, altre al secolo IX- X e di un aureo di Onorio (a.395-423). I ritrovamenti di frammenti di cotti, tutt’ora visibili in vari punti dentro e fuori il perimetro della cinta muraria non sono datanti anche se qualche frammento di ceramica descritto nella termina a Falerna, la Sicilia ha forma di rettan- Vittoria, ed è vicinissimo alle località Grasso e relazione di De Cristo a Paolo Orsi (frammento golo irregolare etc.), non ci stupiremmo se Benevento, il sito archeologico di Altano è rag- di ceramica con bande trasversali rosse) è rin- qualche dato in futuro potrebbe portare verso il giungibile in pochi minuti superando un disli- tracciabile anche ad altre fortificazioni calabre- sito di Altanum, anch’esso localizzato tra due vello di un centinaio di metri. si (fortificazione romana di Sassone nel comu- fiumi (Mesima e Petrace) che, per contro, non La carta della Magna Grecia excudit Joan- ne di Morano Calabro) e sembrerebbe ricondu- sono indicati più a Sud. Fiumi che probabil- nes JanBonius colloca Altanum presso Morge- cibile a ceramica medievale a stralucido, a pit- mente non potevano essere ignorati data l’im- tes alla sorgente del fiume Metaurus et Paccoli- tura rossa, a bande. Il 2 ottobre 2003 nel corso portanza in epoca greca, anche per la denomi- cus. Indizi, solo indizi, mentre un sito archeolo- di un altro intervento abbiamo effettuato altri nazione data a Medma, “città che sta in mezzo gico di straordinaria imponenza muore nell’in- rilievi orografici e fotografici che messi a con- a due fiumi”2. Lo stesso percorso della Via Po- differenza. Il sito archeologico di Altano oggi fronto con quelli di De Cristo (1921 e 1923) pilia o Consolare (o Annia?3) in provincia di Rocco Lentini Reggio Calabria nella ricostruzione di alcuni hanno dimostrato inequivocabilmente il degra- 1 Uno dei tanti terremoti che la Calabria tati degli scavi archeologici effettuati, nel 1921, do della cinta muraria e delle torri dovuto non studiosi locali4 non aiuta un tentativo di localiz- La bibliografia sulla storia Cittanova in età subi’ nel tempo (1616) distrusse il villaggio di da Vincenzo De Cristo su incarico di Paolo solo ad agenti atmosferici e naturali, in primis zazione. Affascinante, seppure ancora nebulosa moderna non è vasta, si limita ad alcuni volu- Cortoladi e i pochi abitanti superstiti furono co- Orsi. Interventi che sono stati, finora, influen- l’azione devastante di radici di alberi ed arbu- nella datazione, appare la ricerca di Domenico mi che hanno ampiamente attinto da Vincen- stretti a trasferirsi più a monte, nei pressi del zati dai risultati di quelle ricerche e che hanno sti, ma soprattutto all’azione dell’uomo che ha Raso sugli insediamenti militari del Piano di zo De Cristo, Prime memorie storiche di Cit- fondaco, dove costruirono il Nuovo Casale di determinato la paradossale situazione – delete- sventrato la cinta muraria per aprire piste, per Marco sullo Zomaro5. tanuova, Parte prima, dalle origini al 1789, Cortoladi subito detto Casalnuovo o Castrum ria nella ricerca storica – di riproporre la stessa ricavare pietre, per ricavare alloggi per gli ani- La localizzazione, gli attenti rilievi eseguiti Stabilimento Tipografico C. Spera, Potenza, novum. minestra riscaldata con il risultato encomiabile mali. e l’ipotesi avanzata spingono verso una data- 1892; De Cristo V., Cittanuova nei fasti del Poiché non era consentito dalle leggi spa- di perpetuare la memoria dei luoghi, ma senza Per i materiali impiegati (pietra), per la pic- zione delle opere murarie di Tynnaria ed even- Risorgimento italiano dal 1799 al 1870, Ti- gnole in vigore che gli abitanti di un luogo si fare avanzare la ricerca. cola ed irregolare opera silicea caratteristica tualmente ad una retrodatazione di Altano. pografia S. Giuseppe, Messina, 1913; De Cri- trasferissero in un altro senza il consenso del E’questo il motivo che mi ha spinto a ri- delle murature del VI-VII secolo, per lo sfrutta- L’ipotesi di Raso, sostenuta anche dal Car- sto V., Cittanova, memorie e glorie (a cura Re, Battista Grimaldi, secondo Principe di Ge- prendere dal mio archivio un fascicolo impol- mento dell’orografia del territorio (terrazza- melo Turano6 va seguita con attenzione ai fini di Zito de Leonardis A.), MIT, Cosenza, race, chiese il consenso al Re di Napoli e di verato contenente i risultati e le immagini di menti, scarpate sottostanti ai muri), per le torri di una datazione della fortificazione militare di 1974; De Cristo V., La caduta di Gioacchino Spagna Filippo III d’Aragona. una ricerca sull’area archeologica del Piano di circolari, per la presenza della chiesa al centro, Altano poichè tra la stessa e i piani di Marco Murat e la insurrezione della Calabria Ultra Ottenuto il consenso fece pubblicare da Fa- Casignano (o Casejano o Casciano), della loca- c’è una breve distanza e non è pensabile che le Prima nel 1815, Tipografia della Cronaca di 1 per l’ubicazione, per la vicinanza al passo della bio Saya, iudex secundarum causarum Status lita’ S. Eusebio-Altano a Cittanova (Cortoladi, Limina dove nel X secolo fu fondato il mona- due fortificazioni non fossero in relazione. Ma Calabria, Cosenza, 1906; Zito de Leonardis Terranovae, un bando per invitare i superstiti Castrum Novum, Casalnuovo, Cittanuova) con- stero di S. Nicodemo da Kellerana e nonostante l’aspetto che più di ogni altro potrebbe rivelarsi A., Cittanova di Curtuladi, MIT, Cosenza, dei villaggi distrutti a trasferirsi a Casalnuovo. dotta nella Scuola Media “L.Chitti” di Cittano- l’insolita ed eccezionale ampiezza della cinta interessante è l’ipotesi di una strada diverticula 1986. Tra gli scritti che meritano di essere se- Il bando - secondo cui tutte le persone che va nell’ambito del progetto “Territorio e memo- muraria, si potrebbe propendere per una fortifi- della Via Popilia-Annia che partendo da Drosi gnalati Luccisano G.,, Casalnuovo dalle ori- gini al Settecento, in Lentini R., Un paese del si sarebbero trasferite nel nuovo villaggio, oltre ria”, Por n. 1999 IT 16 1 PO 006, misura cazione della prima età bizantina anche se im- raggiungeva, attraverso le località Grasso, Be- 7 Sud: Cittanova 1818.1948, Istituto Arcuri, alla protezione del principe potevano godere di 3.6.B.2002.092 “Formazione Orientativa” da piantata su una fortezza più antica. Tuttavia, nevento, Vittoria (quanta suggestione in questi larghi benefici fu pubblicato il 12 agosto 1618 - me coordinato nel corso dell’anno scolastico odierni toponimi) il fiume Vacale e da qui il Cittanova, 2000 come osserva Domenico Minuto, “la particola- 2 prevedeva che per 16 anni gli abitanti non 2003-2004. Tralasciando le ipotesi formulate re possenza e la vastità della superficie occupa- sito di Altano e la dorsale tabulare. E veniamo Vedi Settis S., Postscriptum, prospettive di ri- avrebbero pagato tasse, ad ogni abitante veniva dal gruppo di lavoro ed i tentativi di verifica ef- ta, ci inducono ad inserire quest’opera militare all’ultima ipotesi, la più importante: Altanum. cerca. In: AAVV, Medma e il suo territorio, dato gratuitamente il terreno per costruirsi l’a- fettuati, ritengo, tuttavia, utile rendere noti i ri- Il nome di Altanum ricorre nella tradizione De Donato, Bari,1981, p.153 fra le ricostruzioni ed i rafforzamenti con pietra 3 bitazione, potevano liberamente “portare armi sultati raggiunti,almeno quelli dei rilievi topo- delle cinte murarie diffusamente operati da erudita rinascimentale che tende a collocare in Vedi Feuura A., La via romana delle Cala- di qualsivoglia sorte” e contro di loro non si grafici e fotografici che sono i più recenti sul Giustiniano”. tale località una statio indicata dall’Itinerarium brie, Annia e non Popilia?, “ASCL”, XXIV, procedeva per “ingiurie, pugne, e simili”, pote- bistrattato sito archeologico. Importante, ma suffragata da scarsi dati Antonini. “Post Altanum Morgetum Locrenses 1955, pp. 237-255; Wiseman T. P., La via An- vano “allegnare, adacquare e pascere libera- Nel corso del progetto il 16 settembre scientifici certi, è l’ipotesi di individuazione dei aedificaverunt sibi Oppidulom ub templum Mu- nia: Dogma ed ipotesi, “Athenaeum” 67, mente” cioè potevano liberamente tagliare le- 2003, abbiamo compiuto un intervento guidato resti della fortificazione con la più grande forti- sarum aedificaverunt”, scrisse Proclo. Ma sulla 1989, pp. 417-425; Wiseman T. P., Viae An- gna, prendere l’acqua e pascolare in libertà. In- sul sito della località S. Eusebio del comune di ficazione militare del Mezzogiorno riportata localizzazione di Altanum non vi sono prove niae, “PBSR” XXXII, 1964, pp. 21-37; fine per dare pubblicità al bando stesso dispose S. Giorgio Morgeto per effettuare rilievi foto- dalla Tavola Peutingeriana. La Tavola detta an- certe, anzi. Molti storici sono inciampati favo- 4 - Tra gli altri Misitano G., Il percorso della che “ognuno si potesse pigliar copia gratis”. grafici e orografici insieme alle proff. Teresa che “Carta di Peutinger”, è una copia della leggiando sulla localizzazione di questo luogo Via Consolare o Popilia in provincia di Reg- Queste franchigie, che erano rivoluzionarie Bruzzì, Silvana Lupo, Antonella Elia, France- Carta Itineraria Militare Romana che l’Impe- che avrebbe dato i natali al papa Eusebio e alle gio Calabria, Calabria Sconosciuta, a.XII, ot- in età medievale, hanno determinato il rapido sca Pronestì e alla guida Girolamo De Masi. ratore Teodosio il Grande fece redigere nel pe- denominazioni successive di Casignano o Ca- tobre-dicembre 1989 incremento degli abitanti del Casalnuovo. Oggi il sito si presenta con i resti di una riodo 379 - 395, allo scopo di facilitare il movi- sejano o Casciano8. 5 Raso D., Tinnaria. Antiche opere militari sul- Premetto queste note sulle origini dell’o- cinta muraria a forma irregolarmente rettango- mento delle armate romane. La Carta Itineraria, Il centro o fortificazione locrese di Alta- lo Zomaro, Calabria Sconosciuta, a.X, gen- dierna Cittanova perché ci tramandano le tappe lare per un perimetro di circa tre chilometri. costituita da 12 fogli di cui uno smarrito, fu rin- num, araba fenice, coincide con Altano-S-Euse- naio-marzo 1987 Raso ritiene di poter rela- della vita di un centro abitato giovane. Niente, Della cinta sono visibili, in buono stato di con- venuta nell’anno 1507 presso la biblioteca di bio? A favore di questa ipotesi solo indizi. I zionare la collocazione geografica di Tynna- o poco, su siti precedenti, legati più alla vicina servazione, ampi tratti dal lato meridionale ed Worms (Germania). Tale Carta, nonostante gli pianoro di Altano, un vasto terrazzamento che ria e dei Piani di Marco alla battaglia condot- S.Giorgio Morgeto (Morgetum), a Rosarno occidentale mentre sono individuabili i tratti errori di trascrizione compiuti dai vari copisti si affaccia sul Golfo di Gioia occupa una posi- ta nel 72-71 a. C. dalle truppe di Marco Lici- (Medma), a Gioia Tauro (Metaurus). dell’intera cinta. Nella zona meridionale, quella nel corso dei secoli e la scarsa conoscenza geo- zione strategica di controllo dell’asse viario in- nio Crasso contro Spartaco. Quando si parla di Altano, la confusione è meglio conservata, l’opera muraria è alta oltre grafica del redattore ha un valore eccezionale terno (Piana di Gioia Tauro, tratto mare com- 6 Turano C., Calabria antica, Casa del libro, d’obbligo. A partire dal comune cui compete la due metri per uno spessore medio di oltre un per i suoi stretti rapporti con le moderne guide preso tra Monte S. Elia (RC) e Monte Poro Reggio Calabria, 1977 giurisdizione. Altano o S. Eusebio è località del metro mentre in alcuni punti raggiunge anche stradali. E’ proprio in essa è visibile tra Vibo e (VV) e del collegamento con la costa Ionica at- 7 Sulla latinità di questi toponimi, alcuni dei qua- comune di S.Giorgio Morgeto, centro da cui di- un metro e ottanta centimetri. Da questo lato è la strada per Taureana una Statio dalla quale si traverso Il passo del Mercante Cittanova - Lo- li assai antichi, e sulla possibile relazione di sta decine di chilometri mentre è a ridosso del- visibile anche una torre circolare, detta del diparte una bretella che porta al centro fortifi- cri ed il passo dell’Olio (Medma-Morgetum- essi con la presenza romana sullo Zomaro si l’abitato di Cittanova. “Bombardiere” della quale si conserva solo una Locri). Il sito sorge a nord-est di Cittanova su rinvia a Raso D., Tinnaria. Antiche opere... cit. parte mentre è intatta la pianta circolare. Il cato localizzato tra due fiumi. E’ verosimile, pertanto, ma anche per altre un altipiano lambito alla base dal fiume Vacale 8 muro della torre, è dell’altezza di circa sei me- Alcuni studiosi tendono ad identificare il Un’analisi attenta del comportamento equivo- ragioni che andremo ad accennare, che la storia centro fortificato con l’antica Temesa (Lame- e Jerulli o Jeruj o Jerudi. Il Vacale è uno dei co degli storici che hanno costruito, nel tem- di Altano e della sua area archeologica sia lega- tri. Altre torri si alzano sul muro occidentale e all’angolo tra questo e quello settentrionale sul- zia) ed in effetti un attento esame della Tavola pochi corsi d’acqua che nella Piana ha caratte- po, la fantasiosa ipotesi di localizzazione di ta più a quest’ultimo centro che non al comune sembrerebbe localizzare il centro fortificato ol- ristica di fiume e non di fiumara - l’altro è il Altanum e una biografia di S. Eusebio papa di appartenenza. Un recente intervento su Alta- la quale s’intravede il camminamento di ronda. La struttura muraria in pietre, senza l’inseri- tre Vibona Balentia (Vibo Valentia) ma manca- Budello (Pacolino) - è affluente del Mesima ed (309) asservita alla stessa localizzazione del no (Paola Papasidero, Le ricerche archeologi- no i riscontri obiettivi. Considerata la scarsa ha, con riferimento ad epoche storiche prece- sito si trova in Romano Giovinazzo R., San che ad Altano, Lettere Meridiane, a.III, n. 10, mento di cotti è costituita da selci frammentate in forma irregolarmente poligonale e di misura dimestichezza con i luoghi geografici del redat- denti, caratteristiche di navigabilità. Dal Vaca- Giorgio Morgeto. Dalle origini ai nostri gior- Aprile-Maggio-Giugno 2007) mi spinge ad al- tore (la Puglia arriva fino a Stilo, la Calabria le, il cui corso lambisce alcune località come ni, Vol. I, Varamo, Polistena, 1997

SCHEDA TECNICA BIBLIOGRAFIA Comune di: S. GIORGIO MORGETO (RC) Località: S.EUSEBIO (Piano di Casignano, Casejano o Casciano) Angelone R. - Gallo A., Le ville romane nel Bruzio, in “A. De Franciscis (a cura Jarnut J., Storia dei Longobardi, Torino 1995, pp. 123 ss. Toponimo antico: Syphaeum: Livio XXX, 19, 10, cfr. di vasto 1995, p.208. di), La villa romana del Naniglio di Gioiosa Ionica, Napoli 1988, pp. 118 n. 45, Jorquera Nieto J., Un primer inventario de las villas romanas del Bruzio: produc- Altitudine: da m 650 a m 700 s.l.m. 119 n. 45, 46, 48, 50, 51; cion de vino y aceite, “A.S.C.L.”, LVIII, 1991, pp. 29-32 n. 64-67, 34-35 n. 80-82, Localizzazione geografica: Il sito sorge a nord-est di Cittanova su un altipiano lambi- Arnoni E., La Calabria illustrata, I, 2, Cosenza 1876, pp. 18-51. 231 n. 70; to alla base dal fiume Vacale e Jerulli o Jeruj o Jerudi Arslan E., Ville e città romane in Calabria, “Magna Graecia” IX, 1974, p. 3; Lentini R.(a cura di), Un Paese del Sud. Cittanova 1618-1948, Istituto Arcuri, Aspetti Geomorfologici: Orografia: Catena dell’Aspromonte Idrografia : est : f. Va- Arthur P.-Patterson H., Ceramics and early medieval central and Southern Italy: 2000 cale;- nei pressi fonte perenne Jerulli o Jerudi, o Jeruj. “a potted history”, in Francovich R.- Noyé G., La Storia dell’Alto Medioevo ita- Leoni N., Della Magna Grecia e delle tre Calabrie, II, Napoli 1845, p. 175 n.1; Viabilità esterna antica: Il sito occupa una posizione strategica di controllo dell’asse liano (VI-X secolo) alla luce dell’archeologia. Convegno Internazionale (Siena, 2- Luccisano G., Casalnuovo dalle origini al Settecento in Lentini R., (a cura di) Un viario interno (Consolare Popilia: piana di Gioia Tauro, Tratto mare compreso tra 6 dicembre 1992), Firenze 1994, pp. 409- 441; paese del Sud: Cittanova 1618-1948, Istituto Arcuri, 2000. Monte S. Elia (RC) e Monte Poro (VV) e del collegamento con la costa Ionica attra- Broglio G. P., Castra tardo antichi (IV- metà VI), in “La Storia dell’Alto Medioevo Lugli G., Il sistema stradale della Magna Grecia, in “Atti del II Convegno di Studi verso Il passo del Mercante Cittanova - Locri ed il passo dell’Olio (Medma-Morge- Italiano (VI -X secolo) alla luce dell’archeologia, Firenze 1994, pp. 151- 158. sulla Magna Grecia”, (Taranto 1962), Napoli 1963, pp. 32-33; tum-Locri). Cantarelli F., La via Regio-Capuam: problemi storici e topografici. II parte: il Martin J. M., Modalités de l’”incastellamento” et typologie castrale en Italie mé- Ricerche: 1) Campagna di scavi: V. De Cristo (incarico Paolo Orsi nel1921). 2) Ri- tracciato, possibilità di ricostruzione, “L’Universo” 1981, pp. 89-150; ridionale (Xe - XIIe siècles), in AA. VV., Castelli. Storia e archeologia, Torino cerche topografiche: V. De Cristo (incarico Paolo Orsi nel 1921). Cuteri F., La Calabria nell’Alto Medioevo (VI-X sec.), in R. Francovich, G. Noyé 1984, pp. 89-104. Datazione: età Eneolitica; VI -VII sec. d.C. (a cura di), La storia dell’Alto medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell’Ar- Miglio A, Le ville romane e il Castrum-Villarum, “Sybaris I,”, 6-7, 1954, pp. Forme insediative: I – fortificazione greca; II – fortificazione romana; III - castrum cheologia, Firenze 1994, pp. 346 n.35. Noyé Gh., La Calabre et la frontière, VIe-Xe siècles, in “Castrum 3. Colloque or- longobardo: IV - centro fortificato bizantino De Cristo V., Prime memorie storiche di Cittanuova, Parte prima, dalle origini al ganisé par la Casa de Velàzquez et l’École Française de Rome (Madrid, 24-27 no- Emergenze monumentali: - strutture di fortificazione: cinta muraria; torre; - edilizia 1789, Stabilimento Tipografico C. Spera, Potenza, 1892 vembre 1985)”, 1988, pp. 277- 308; religiosa: chiesa; - edilizia pubblica: ambienti d’uso (2), - edilizia privata: non ricono- De Cristo V., Cittanova, memorie e glorie (a cura di Arturo Zito de Leonardis) , Noyé Gh., Quelques observations sur l’évolution de l’habitat en Calabre du Ve au sciuta; - infrastrutture: cisterne, - strutture produttive: non riconosciute; viabilità in- MIT, Cosenza, 1974 XIe siècle, “RSBN” n. s. 25 (XXXIV), 1988, p. 88. terna: percorsi e sentieri realizzati con opere di terrazzamento; Ingressi: lato est (Mura Del Place C., Chronique des fouilles en Calabre de 1956 à 1967, “Ant. Cl.”, XXX- Raso D., Tinnaria. Antiche opere militari sullo Zomaro, Calabria Sconosciuta, a.X, VIII, 2, 1969, pp. 523-524; del cancello) sud-ovest con porta secondaria cui si collega un sentiero proveniente dal gennaio-marzo 1987 fondovalle. Falcone N., Bibliografia storico topografica delle Calabrie, Napoli 1846, p. 228. Falkenhausen V., (Von) , La dominazione bizantina nell’Italia meridionale dal IX Roma G., Sulle tracce del limes longobardo, in Calabria, Mélanges de l’École Reperti mobili: - industria litica: schegge di ossidiana - ceramica d’impasto: fram- Française de Rome, 110- 1998 - 1, pp. 7-27. menti di vasi e laterizi (tegoloni a cappuccina), frammenti di dolio, “Tirri tirri” (Pic- all’XI secolo, Bari 1978, p. 35. Feuura A., La via romana delle Calabrie, Annia e non Popilia?, “ASCL”, XXIV, Taliano Grasso A., Alcune note sulla viabilità nel territorio dei Bruttii. Turios- colo disco di creta rossa del diametro di 45mm con due fori al centro – gioco fanciul- Meto (Itin. Anton. 114), in “Atlante tematico di Top. Antica”, II 1993, pp. 1- 22 Ca- lesco) - monete: Monete greche, aurco di Onorio (a.395-423) in gran numero folleis 1955, pp. 237-255; Fiore G, Della Calabria illustrata, opera varia istorica, I, Napoli 1691, p. 93; strovillari 1995, pp. 134-137; bizantini, n. 2 monete in bronzo ossidate e corrose nelle quali si intravede una figura Uggeri G., Questioni di metodo. La toponomastica nella ricerca topografica. Il umana (Scavi V De Cristo incarico Paolo Orsi, 1921);. - ceramica dipinta: frammento Fonseca C. D., Longobardia minore e Longobardi nell’Italia meridionale, in “Magi- stra Barbaritas”, Milano 1984. contributo alla ricostruzione della viabilità, “JAT”, I, 1991, p. 26. di vaso con collo dipinto in blu e rosso; frammento di vaso di creta bianca con linea Vendola D. (a cura di), Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Apulia- trasversale di colore rosso - ceramica acroma: frammenti vari Stato di Conservazio- Gay J., L’Italie méridionale et l’empire byzantin depuis l’avènement de Basile Ier ju- squ’à la prise de Bari par les Normands (867-1071), New York 1904, p. 25; Lucania- Calabria, Città del Vaticano 1939, p. 279. ne: - discreto Wiseman T. P., La via Annia: Dogma ed ipotesi, “Athenaeum” 67, 1989, pp. 417- Osservazioni: Il sito evidenzia una cinta muraria apparentemente spropositata rispetto Givigliano G. P., Percorsi e strade, in AA.VV., Storia della Calabria antica, II, Età alle strutture sinora riscontrate, la cui funzione appare giustificata se si considera l’in- italica e romana, Roma-Reggio Cal. 1994, pp. 304-318, 352-357 n. 286-289, 297; 425; gente numero di persone, animali e di massserizie che essa doveva ospitare nei mo- Iannelli D’Andria M. A., Appunti sulla ceramica medievale campana “a straluci- Wiseman T. P., Viae Anniae, “PBSR” XXXII, 1964, pp. 21-37; menti di pericolo. do”, a pittura rossa, a bande, l’ingobbiata, “Arch. Med.” XII, 1985, p. 716 e n. 21; Zito de Leonardis A., Cittanova di Curtuladi , MIT, Cosenza, 1986 LETTERE 16 MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 I calabresi e la costruzione della memoria Itinerario antropologico verso un modello di comunicazione mediatico

ifletteva Corrado Alvaro in “Un treno al Sud”: «Ho sentito dire da molti che la nostra terra è Entrare in altre identità e in altre spaziature, per cui, come R una delle più belle d’Italia. Io non so perché l’a- nei mezzi di comunicazione del Terzo Millennio, presenta «la R fenomenologia, il modo d’essere dell’ingresso, dell’accesso, mo. Ma so che si fugge e si rimpiange con la sua pena, si tor- na e si vuole fuggire». della mutazione» e «comporta una riflessione su chi è a entra- La ricerca antropologica nelle sue applicazioni ai linguaggi re, chi è a percepire e desiderare il nuovo spazio, chi ad aprire comunicativi ben si inserisce in un discorso legato al fenome- la nuova frontiera; quali sono gli strumenti del viaggio e della no migratorio. navigazione; quale la qualità del territorio…»8. Come ribadisce Partendo dalla constatazione che il “nuovo” propinato oggi Augé, la messa in scena dell’identità trova la sua espressione dai grandi meccanismi dell’industrializzazione e dalle moda- solo nel rinvio all’altro nella relazione. Ecco l’“altro” nelle lità ingannevoli della pubblicità coglie un po’ tutti invischiati strofe conclusive della poesia di Franco: nel proprio analfabetismo, non è un caso che i medesimi pro- cessi abbiano interessato le migliaia di poveri contadini meri- Nd’ha mandatu dinari lu Parrinu … dionali del secolo scorso, illuminati dalle promesse di una faci- Cà jani, vi’, comu straci li fannu, le ricchezza oltremare. Mi scrissi ca mi manda ‘u pezzettinu. Pronte ad attraversare l’Oceano in compagnia di una valigia E a la jornata no nsacciu quantu hannu, legata con lo spago, le anime più malinconiche ricercavano il Mangianu pasta e carni ogni matinu, contatto virtuale con le proprie radici attraverso il codice ver- E ccà si prova a Pasca e a Capudannu! nacolare e la forma poetica. L’interattività o interazione tra emigranti e compaesani rimasti sul posto è, infatti, molto spes- A l’America, da Rose e spine, 1889. so realizzata grazie ai canali della poesia e dei versi intonati. Da un lato, quindi, la “mondializzazione del villaggio” di cui «Ogni riflessione sull’altro, gli altri e la possibilità di inter- ci parla Cesare Pitto in un’esaustiva introduzione a La Cala- pretare le loro interpretazioni non è che il rovescio di una in- bria dei «paesi»1, dall’altro lato l’intensità dello scambio cul- terrogazione di ciò che fonda la categoria del medesimo»9. turale e la sua contemporanea velocizzazione, dovuta all’inva- Gli strumenti atti alla penetrazione in “altri” contesti po- sione telemediatica dello spazio autoctono, sovraccaricano i trebbero benissimo essere quelli annoverati in questa sede, canali sensoriali e cognitivi di questa popolazione rendendo cioè le performance della poesia e del canto, dove le parole di- problematica l’elaborazione di nuovi dati antropologici, prima ventano pennello per dipingere il passaggio e quelle stesse pra- inconcepibili, incomprensibili, non condivisibili. Eppure orga- tiche sociali di sempre, seppur inquadrate nell’esperienza del- nizzati nella poesia e nel ritmo dei racconti in versi, spesso vo- l’emigrazione. Ezra Pound scriveva: “The image itself is a lutamente scurrili e giocosi, questi dati arrivano e ci trasmetto- speech”, e i nostri lavoratori trapiantati lo confermano con le no gioie e dolori. Così come il ritmo e la musica scandivano e loro realizzazioni performative in grado di “creare” immagini riempivano vuoti identitari nelle navi in transito; così come il Emigranti calabresi in America da una descrizione. Esempi efficaci delle parole come evoca- ritmo del cuore si confaceva a determinate melodie e quello di zioni di immagini si riscontrano nella raccolta di racconti 10 alcuni strumenti alla vita sui rispettivi posti di lavoro. betismo “comincia ermeticamente con il suono, con la voce, Dago Red di John Fante, ad esempio nell’episodio del Chieri- Sui bastimenti, ammucchiati come sacchi di stracci senza con la musica, finisce con la parola, che è il patto ermetico per chetto dove i bambini sono talvolta incolonnati, talvolta ingi- umanità, testimoni di un dramma sociale giunto alla sua crisi, cui la musica si cambia con la luce: il patto di Hermes con nocchiati e pare di averli davanti agli occhi. Come la “creazio- gli emigranti vivevano nella loro liminalità (da limen = so- Apollo […]. La parola, la parola viva, non si può formare per ne” della Brain Opera di Tod Machover, anche il verso dell’e- glia), in uno spazio deindividualizzato e spersonalizzante che ordine alfabetico: perché la vita è per la parola e non la parola migrato è “creazione” figurativa. Se lì l’umanità si trasforma li avrebbe condotti alla ricerca di una finale reintegrazione per la vita…”3. in musica, qui essa assume i connotati di un’immagine di sa- (Victor Turner in Antropologia della performance scrive sul Si legge in Antropologia della performance: «Le forme li- crificio. dramma sociale e sui suoi quattro stadi, tra cui la crisi a cui si berate, generalizzate, il pur sang delle narrazioni, acquistano Tutto ciò a dimostrazione che la voce sgangherata di un po- accennava poco fa e l’eventuale reintegrazione – rispettiva- in certi casi un carattere quasi paradigmatico, e possono essere vero uomo costretto a lasciare la sua terra, pur sempre cultura mente secondo e terzo stadio). Ma la loro liminalità è anche il riapplicate, come proverbi, alle particolarità di successivi deve essere considerata. Del resto, inconsapevolmente incap- 4 pati nella morsa della modernità ammaliante, non ci rimane “non-luogo” dove si può giocare con i simboli e le appartenen- drammi sociali» . In alcuni frangenti chiameremmo il dramma 11 ze culturali cristallizzate. E di quanto fosse importante cantare più familiare che sociale: la “rottura” della norma di congiun- che dire: “Analfabeti di tutto il mondo uniamoci!” o pregare con un rosario tra le mani ce lo testimonia Piero De zione carnale osservata dalle donne maritate a causa dell’as- In un orecchio cosmico di aspre cime e colline digradanti Vita in I Bastimenti, tratto dalla raccolta inedita ‘U spinne: senza del marito emigrato genera una crisi, che la donna coin- dove fioriscono ginestra e ciclamino volta cerca di risolvere tramite un’azione riparatrice, ricorren- vicino ad alberi di limone «Pàrtene i Bastimìnte, pàrtene do al genere performativo del canto esortatore. c’è la casa dove sono nato. pi terre assaje luntane È l’invito al ritorno che Pasquale Creazzo di Cinquefrondi Questa casa… guardatela con l’occhio cantene a borde e ssu…» mette significativamente in bocca ad una donna desiderosa del di un bambino. …E ssu tutte a mbrazze a Madonna marito. Si tratta di un canto di invito al ritorno, affinché l’asti- Un villaggio di campane irrompeva in una strada di velluto, munzullàte gune a ssupe a ll’ate nenza “corporale” della giovane sposa possa essere placata niente marciapiede. Domenica mattina, non lunedì. cu vìnte ca sbattede ‘n culle l’acqua du mare dall’unico uomo legittimato a reclamare l’unione come diritto, Com’è? Io sto correndo a casa, c’erano ciliegie e llu chiatre ca ti jàcchede a faccia. ovvero il marito. Sebbene emerga il tormento della sposa ten- nelle mie tasche. E mia madre aveva un usignolo E llu Rusàrie sfùrrede ‘nt’i jìdete di fìmmene. Prèghene. tata, una sottile vena comica pervade il susseguirsi dei versi. fra le sue labbra?12 Strìngene i massìlle, i zinzi, zirrichìjene i dinte. Riportiamo qui di seguito le ultime tre strofe: Stàne come ll’arme du Prigatòrie. C’è il senso dello spazio e degli odori, del dolore e del vil- Ndi maritammo chi mo faci l’annu … Arrìvene i Bastimìnte e ssàrpene a l’Hotel de Immigrantes laggio. Ma solo se chi parla, con la forza della sua voce, riesce e li tri misi già faci lu ninnu … a trasmettere quello stesso spazio, solo allora la performance in Argentina Partisti! … e a mia mi parzi ca fu ngànnu sàrpene a Nova Yorca-Ellis Island, corporale ci apre un viaggio, un viaggio di metacommento su l’amuri! … e di la pen’aju lu spinnu! … una importantissima pagina di storia. sàrpene a Hospedaria dos Emigrantes a San Paolo. La liminalità del processo di trasmissione orale è riproposto E si facìa li schiacchi, e suspirava … oggi dai transiti predisposti dal computer: si ripropone la stes- Scrìvede Vicinzo ’ i zia Rosa Lu pettu duru e jancu nci crisciva … sa fenomenologia dell’esperienza e gli stessi snodi delle prati- scrìvede da Rosario Santa Fé. Avìa dicedott’anni e penìava … che sociali. Corpi, saperi, identità, bisogni, costruzioni dell’i- I canzùne na vota cuntàvene a vita e lli spirànze, E a lu maritu, mo, nci lu scrivìva: dentità, relazioni e conflitti13. i svintùre du viaggio e a magha sfurtùne i l’emigrati: Mamma mia dammi cento lire, Sacco e Vanzetti, - L’America, mannaia cù la dici, Pierino Gallo Mariteme ha gghiute n’America e non m’ha scritte, chi tanti peni e guài passàri faci! … M’ha scritte Tata meja ca n’America aggia jì. Mannaia li dinari e cù li fici! … Torna, maritu miu, porta la paci. I stavànne e di quilla vànne u mare… 1 C. Pitto (a cura di), La Calabria dei «paesi». Per una Lettera al marito (vv. 13-24), da Poesie dialettali, 1979. antropologia della memoria del popolo migrante, I Bastimenti, da ‘U spinne. ETS, Pisa, 1990. Il medium orale rientra in quel discorso di creazione di un 2 “noi” nazionale che Cristina Rossi intraprende in Mamme, V. Turner, Antropologia della performance, Il Mulino, Talvolta, i tentativi di appaesamento nel luogo d’arrivo (la campanili e vampiri5, anche se in riferimento alla televisione Bologna, 1993. performance facilita la lettura della propria esperienza attraver- generalista. Il ragionamento è ugualmente applicabile al tenta- 3 J. Bergamin citato in A. Abruzzese, Analfabeti di tutto il so il rivivere l’esperienza stessa) passavano attraverso la ricor- tivo di creazione del “medesimo” da contrapporre all’“altro” mondo uniamoci, Costa & Nolan, Genova, 1996, p. 56. rente celebrazione di feste paesane in occasione delle quali l’e- che di norma vigeva nei processi dell’appaesamento, ovvero in 4 V. Turner, Antropologia della performance, cit., p. migrazione si esprimeva con tutta la ricchezza della sua voce. quei fenomeni che nell’ottica “surmoderna” di Marc Augé 106. Talaltra, l’occasione di far funzionare il contatto vocale si eser- «condannano gli emigrati a ricreare dei luoghi in spazi che ten- 5 C. Rossi, Mamme, campanili e vampiri. Immagini del citava all’arrivo di nuovi compaesani all’estero o al ritorno di dono a chiudersi e dai quali li si vuole escludere»6. Con la reci- “medesimo” e dell’“altro” nella televisione che i chi già vi era da un pezzo al paese di nascita, I stavànne e di ta e la performance (acting), i gruppi di calabresi in America bambini guardano, in M. Callari Galli e G. Harrison (a quilla vànne u mare… ribadivano un’appartenenza e una provenienza comuni, cerca- cura di), Se i bambini stanno a guardare. Trasmissioni Sono i vari esempi di elementi narrativi che strutturano il vano di colmare quella perdita di legame sociale che avevano televisive, modelli culturali, immaginario infantile, dramma sociale di cui scriveva Turner2, e in particolare la fase iscritto nei loro luoghi precedenti, e formavano una sorta di CLUEB, Bologna, 1999. riparatoria: essi costituiscono dei tentativi di stabilire i fatti microcosmo staccato dal resto del mondo, emittente di mes- 6 M. Augé, Il senso degli altri. Attualità dell’antropolo- contestualizzando gli eventi che provocano e nutrono la crisi saggi così potenti da varcare migliaia di chilometri ed unire in gia, Bollati Boringhieri, Torino, 2000, p. 119. (nella fattispecie, la crisi economica responsabile dell’ondata una sola “rete” di rapporti i compaesani residenti ovunque 7 A. Abruzzese, Analfabeti di tutto il mondo uniamoci, migratoria, rottura col proprio luogo, con la propria identità, (Abruzzese sottolinea ad un certo punto che «per agire si devo- cit., p. 37. 7 con le proprie relazioni e la propria storia). no costruire reti» ). Poesie e canzoni erano un medium caldo, 8 Ibidem, p. 36. La prassi comunicativa si faceva allora metafora di un po- fatto di contatto diretto e di esperienza vissuta all’attimo: 9 M. Augé, Il senso degli altri. Attualità dell’antropolo- polo in cammino, di un vero e proprio rituale mediatico che si gia, cit., p. 44. serviva di molteplici canali. Tra questi, appunto, il verso, reci- Vui no nsapiti quantu foritani …, 10 tato o cantato, spesso in dialetto perché più diretto, più efficace Oji ndi partiu ‘na vaporata J. Fante, Dago Red, Einaudi, Torino, 2006. o forse più dolce alle orecchie della comunità in transito, biso- Pe Bonisaria, ca non hannu pani, 11 È significativamente il titolo di un libro di Alberto gnosa di reiterate affermazioni identitarie. Poiché, se la scrittu- Sta terra pari ch’è scummunicata! Abruzzese, cit. ra può essere superata, a farlo c’è la forma comunicativa orale 12 Componimento dell’italo-canadese Antonino Mazza, che riprende i caratteri dei riti performativi, della danza, del Io mi ndi vaju puru oji o domani citato in C. Pitto (a cura di), La Calabria dei «paesi». dialogo a viva voce appunto. Senza dimenticare che, dopo tut- Cu tutti li tri figghi, a ‘na varcata; Per una antropologia della memoria del popolo mi- to, come afferma Eric Havelock (1980) la “condizione natura- Ma … aju mu dassu subbia a chiji chiani grante, cit., p. 21. le” della comunicazione umana è il dominio della parola, Li quattr’ossa di chija sbenturata! 13 A. Abruzzese, Analfabeti di tutto il mondo uniamoci, rafforzata dal canto”, e che biologicamente, dunque, siamo tut- cit., p. 37. ti degli oralisti. Non a caso José Bergamin insiste che l’analfa- Vincenzo Franco (Vibo Valentia), A l’America LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE 17

“È tempo che le Pietre accettino di fiorire” a cura dell’Associazione di Volontariato Culturale “Pietre di Scarto” Laboratorio di lettura consapevole e scrittura creativa Giugno 2007 Reggio Calabria Libreria Universalia raccontato da una … Pietra di scarto

22 giugno 2007 - Incuriosisce il libro posto sul co- alunno di cui non ricordavo il nome: vo- cui egli invidia la bellezza e, in partico- modino, i disegni sulla copertina de- leva solo vedere che cosa si fa in un La- lar modo, il suo essere in armonia con orse la più emozionata ero io scritti con attenzione a forme e colori e boratorio. coloro che lo circondano. FF mentre mi dirigevo verso la li- al tipo di carta, ma manca il titolo a cui Abbiamo iniziato con la lettura dei Laura ha scelto l’Antologia di Spoon breria UNIVERSALIA per il primo Labo- non si può risalire attraverso gli indizi compiti per casa: Maria Antonietta e Ile- River, che il poeta americano Edgar Lee ratorio di lettura consapevole e di forniti. nia hanno messo in primo piano, tra gli Masters pubblicò, tra il 1914 e il 1915: scrittura creativa, rivolto ad un pubbli- - Interessante la scelta del computer, oggetti di casa, i libri ma Ilenia si è sof- dice di essere rimasta affascinata da co ancora sconosciuto: sarebbero stati di cui si sottolinea l’utilità per comuni- fermata anche sui quadri, soprattutto le queste poesie che raccontano, in forma giovani, anziani, lavoratori, casalinghe, care ed eventualmente viaggiare in tutto stampe coloratissime di quadri di Van di epitaffio, la vita delle persone sepolte docenti? il mondo stando comodamente seduti, Gogh in camera sua; ci sembrava di ve- nel cimitero di un piccolo paese della Sono arrivata in anticipo per suggeri- ma sembra il computer di un negozio dere Ilenia nel suo ambiente, circondata provincia americana. Legge la prima re a Rosa, la moglie del libraio, come si- non un oggetto di casa, non ci si dice da colori dei quadri, il blu, il verde, ma poesia, La Collina, avvertendoci che stemare le sedie, poi nell’attesa, abbia- dove è situato, qual è il suo rapporto con soprattutto il giallo e il rosso. nella traduzione italiana si perde in parte mo chiacchierato su ciò che una libreria colui che lo usa. Avevo promesso che avrei parlato l’effetto collegato con le cadenze e i dovrebbe essere, un punto di riferimento La reazione dell’autore che «avrebbe ogni settimana di un libro e ho iniziato suoni propri della lingua inglese. culturale anzitutto per il quartiere, e su voluto dire queste cose ma non ha avuto con il Piccolo principe: dopo una rapida Paola presenta un libro ben accetto quali iniziative si possano promuovere il tempo», mi ha dato l’opportunità di presentazione dell’Autore, ho letto alcu- agli studenti, I ragazzi della 56° strada, anche in uno spazio ristretto. chiarire che le mie osservazioni, come ne pagine che ho portato in fotocopia Romanzo di una Susan Hinton appena Gli otto partecipanti sono arrivati quelle degli altri, non erano critiche alla per ciascuno di loro. Sono stati conqui- sedicenne, ambientato a Tulsa (Oklaho- solo dopo tre quarti d’ora, quando ormai persona ma espressione dell’attenzione stati dalla volpe e dal piccolo principe, ma): vi si parla dello scontro continuo non ci speravo più, alla spicciolata: ci e dell’interesse di tutto il gruppo nei dall’addomesticare per poter conoscere tra i Soc (ragazzi ricchi e viziati, che siamo presentati rapidamente, solo i confronti del testo e di fermarmi a riflet- ed entrare in relazione e dal diventare guidano macchine di lusso) e i Greaser nomi, poi siamo passati alla lettura del tere sull’importanza di non identificarsi responsabili: Visto il loro entusiasmo ho (i poveri, con tanto di giubbotto di pelle testo, input per l’esercizio di scrittura. con quanto si scrive. proposto per l’incontro successivo che e gel nei capelli). Il narratore, Ponyboy Non sapendo chi mi sarei trovata di Concludendo ho consegnato a cia- Il piccolo principe di Antoine de Saint Exupery ciascuno di loro presenti un libro dando- Curtis, un Greaser, vive con i due fratel- fronte, avevo portato con me le fotoco- scuno un foglio con la sintesi dell’espe- ne anche, come ho fatto io, un “assag- li Darry e Sodapop dopo la morte dei pie di un brano di F. Tavano, I pensieri rienza fatta insieme: come compito per gio” con la lettura di qualche pagina. genitori in un incidente stradale. Tra i di una caffettiera: è stato perfetto per casa, li ho invitati a «correggere il testo be voluto portare con sé anche La Divi- Ho letto quindi tre brani molto brevi: due c’è un rapporto di odio-amore, che partire dal nostro quotidiano in cui gli che avevano scritto e a scriverne un al- na Commedia, «un mondo di passioni in uno di Calvino da Se una notte d’inver- capiranno solo quando si troveranno a oggetti hanno un posto di rilievo. Ho tro in cui fosse un oggetto a parlare di tumulto con un cammino verso la sal- no un viaggiatore, uno di Ende da La stare lontani per qualche settimana. Pao- letto il brano che è piaciuto molto: han- loro». Ho anche dato un altro foglio in vezza»; le preferenze di Rosa sono state storia infinita, e la bellissima poesia di la legge la pagina conclusiva con la ri- no notato il modo di descrivere l’am- cui ho sintetizzato in quattro punti alcu- coerenti con la sua passione per la mate- E. Dickinson, Non esiste vascello velo- flessione di Ponyboy: «non c’è bisogno biente e gli oggetti dal punto di vista di ni consigli per imparare a scrivere: si matica, le scienze e l’architettura. ce come un libro. Li abbiamo commen- di odiare nessuno». una tradizionale caffettiera, per la quale sono stupiti dei diversi colori del testo Siamo quindi ritornati agli oggetti: tati brevemente, notando le differenze di Naturalmente questi sono solo alcuni la lavastoviglie è una tempesta d’acqua, ed anche della mia risposta, «l’espedien- avevo portato il testo di una canzone di contenuto e di stile, poi li ho sollecitati a dei libri presentati: abbiamo infatti im- il forno a microonde un forno con la ra- te serve a ricordare che la lettura e la Ruggeri, Oggetti smarriti (avrei voluto scrivere liberamente su quanto avevano piegato quasi tutto il tempo a disposizio- dio incorporata, il tempo è scandito dal scrittura sollecitano la creatività». farla ascoltare cantata dallo stesso Rug- sperimentato. Dopo dieci minuti a turno ne. Consegno una scheda con la foto di numero delle ebollizioni, la rivale, natu- Alla fine mi hanno salutata con gran- geri, ma non sono riuscita a trovare il hanno letto ed ho capito quanto ancora un soldato che bacia una lettera, intro- ralmente, è una macchina da caffè elet- de cordialità. Mentre tornavo a casa, CD): ho letto il testo e l’abbiamo com- sia grande l’interesse per la lettura e per dotta dalle parole di A. Spadaio, «le im- trica. pensavo alle persone che avevo cono- mentato insieme, isolando le immagini la comunicazione con altri lettori. Laura magini hanno una storia», e propongo, sciuto, ai volti di ciascuno. Certo era un che ci sembravano più significative. Li per esempio ha ricordato le sue espe- vista l’ora tarda, di fare l’esercizio di laboratorio diverso da quelli che ero abi- ho invitati a pensare intensamente ad un rienze da piccola piccola, quando una scrittura a casa. tuata a coordinare, rivolto a persone tan- oggetto a loro caro ed a porsi delle do- zia le raccontava le filastrocche di Ro- Chiedo a Sabrina ed Anna le loro im- to diverse l’una dall’altra, quasi messe mande: che cosa determina il valore di dari: «ne ero così appassionata da voler pressioni: trovano molto interessante il insieme per caso: la libreria come punto un oggetto? La preziosità dei materiali personalmente dar vita a nuove chimere. laboratorio, giudizio confermato da Gio- di riferimento culturale, non solo per ad- con cui è fatto, la bellezza delle forme o Fu così che presi l’abitudine di recitare vanni, il libraio, che dice di veder uscire detti ai lavori ma per tutti, era un sogno dei colori? Che cosa lo rende caro, addi- le adorate filastrocche davanti ad un pic- ogni volta i partecipanti soddisfatti e che cominciava a venir fuori dalla piatta rittura indispensabile? Certamente il va- colo pubblico “familiare” di appassiona- gioiosi. quotidianità, a fatica, come le forme che lore simbolico più che quello reale, il tissimi spettatori. Credo sia stato allora uno scultore libera dal blocco di marmo. collegamento a persone, relazioni, avve- che la lettura o, meglio, la magia della 20 luglio 2007 E «perché qualcosa nasca è necessario nimenti importanti. Ho proposto quindi lettura mi ha preso con sé. E questo è che qualcuno la sogni»: non ho dimenti- l’esercizio: «presentare un oggetto e certamente un bel paradosso, conside- niziamo salutando i “nuovi ap- cato le parole di Danilo Dolci. chiarire il motivo della sua importanza». rando che all’epoca sapevo a malapena I prendisti”: il gruppo ora è com- Hanno lavorato assorti per dieci mi- ricopiare l’alfabeto». postoI da 15 persone. 29 giugno 2007 nuti poi, a turno, hanno letto con la gioia Ci siamo salutati decisi a continuare Cominciamo leggendo l’esercizio di ricordare e di comunicare. Laura, per nonostante il caldo. svolto a casa sulla foto del soldato: sono nche per il secondo incontro esempio, era emozionata mentre descri- lavori molto belli e i commenti si limita- A ero in anticipo e sempre un po’ veva il cuscino rosso a forma di cuore 13 luglio 2007 no ad evidenziare ciò che distingue un emozionata:A «avrà un seguito questo la- che le piace tenere stretto stretto: glielo testo dall’altro, il punto di vista interno boratorio», mi chiedevo, «il caldo non ha regalato il papà, spesso lontano per rrivano puntuali i miei appren- al racconto o quello di un osservatore avrà scoraggiato i miei otto apprendisti, lavoro, quando lei con la testa gli arri- A disti, perché il lavoro insieme esterno, attento e partecipe o distaccato; verranno anche se oggi è la festa dei vava appena al pancione. Maria Anto- cominciaA a piacere: il racconto è ora al il piacere di raccontare senza riuscire a santi Pietro e Paolo, andrà bene l’eserci- nietta ha descritto la sua libreria, bene presente perché in parte buttato giù … fermarsi e ad operare delle scelte; la zio che ho previsto?». prezioso e punto di riferimento in casa, in diretta. preferenza alle immagini, alle sensazio- Lungo la strada mi sono fermata in Rosa una catenina di poco prezzo a lei Il gruppetto è cresciuto ancora: ci ni, alle percezioni in assenza di una nar- una cartoleria ed ho acquistato per la molto cara, per il ricordo di una gita e sono Sabrina ed Anna ed Ilenia che è razione vera e propria di fatti; la mag- Esercizio di scrittura: provate a piccola Daniela un album con la favola della persona che gliel’ha regalata. riuscita a conciliare l’orario di lavoro giore o minore partecipazione emotiva. immaginare cosa dicono i semplici di Cenerentola e con immagini da colo- Ho dato a ciascuno la scheda con la con quello del Laboratorio. Per l’esercizio di scrittura ho portato oggetti della vostra casa, come in rare. I partecipanti sono arrivati alla sintesi di quello che abbiamo fatto ed ho Comincia proprio lei a presentare il le fotocopie di alcune liriche della scrit- I pensieri di una caffettiera di F. Tavano spicciolata, non tutti: ne mancavano due proposto un esercizio per casa: fare un libro, Donne che corrono con i lupi, di trice polacca Szymborska: do qualche ma altre persone hanno chiesto di parte- giro per le stanze con calma, guardando Pinkola Estes, che, «attraverso un’anali- breve notizia su questa poetessa a loro Abbiamo dialogato sulla presenza cipare, un’insegnante della vicina scuola attentamente gli oggetti e tutto ciò che si psicologica delle fiabe, dei miti e del- sconosciuta, anche se vincitrice del pre- degli oggetti nella vita di ogni giorno, su media, una neolaureata in lingue, e essi ricordano per sentire quanto sono le leggende presenti nelle diverse cultu- mio Nobel per la letteratura nel 1996, e quanto poco siamo consapevoli della Laura, giovanissima studentessa del Li- … ricchi. re, si propone di far comprendere alle poi leggo la poesia Il gatto; come al so- loro importanza, (spesso solo quando ci ceo scientifico, appassionata di scrittura. Mentre mi allontanavo, a conclusio- donne che è necessario recuperare l’i- lito commentiamo il testo in cui l’ani- vengono a mancare), su come sia super- Ho iniziato con un “esercizio di riscal- ne dell’incontro, li ho sentiti parlare ani- stintualità perduta, la “donna selvaggia” male sente e fa percepire al lettore che ficiale il nostro modo di rapportarci ad damento”: «Devi partire improvvisa- matamente e gioiosamente: ho capito insita in ogni donna, che la società tenta cosa sia per lui la mancanza del suo pa- essi, limitato a ciò che vediamo, mentre mente, dovrai star via per un po’ di tem- che il gruppo cominciava ad esistere in- di soffocare». Il brano che Ilenia legge è drone. Li invito quindi a mettersi dalla molto più potrebbero dirci l’udito, il gu- po, puoi portare con te, oltre agli effetti dipendentemente da me. tratto dal 5° capitolo dedicato alla Don- parte di un animale oppure di un ogget- sto e soprattutto il tatto. personali, cinque libri. Scrivi i titoli». na Scheletro: Per amare bisogna essere to che hanno in casa e di immaginare Ho chiesto ai miei “apprendisti” di Ho lasciato solo pochi minuti di tem- 6 luglio 2007 non solo forti, ma anche saggi. come vivano una loro assenza imprevi- «pensare ad un oggetto che a loro veni- po poi ciascuno ha letto l’elenco: con Simona presenta Tonio Kroeger, rac- sta. va in mente, di osservarlo attentamente sorpresa ho notato che non si sono limi- ono arrivata in anticipo ma que- conto giovanile di T. Mann, in cui lo Anche questi testi sono molto belli: nella forma, dimensione, colore, collo- tati a scrivere i titoli ma con poche paro- SS sta volta per far leggere a Rosa e scrittore tedesco sviluppa il tema del- c’è chi ha immaginato il proprio letto ad cazione nell’ambiente, di cercare di - le hanno indicato anche il motivo delle Giovanni, l’articolo che Il Quotidiano l’inconciliabilità tra arte e vita, aspetto attenderlo, chi il libro, chi i muri di ascoltarlo-, quindi di scrivere, per dieci loro preferenze: Ilenia, per esempio, si è ha pubblicato sul Laboratorio: erano su cui è incentrata gran parte della sua casa. Li sollecito a farmi avere per e- minuti, quanto avevano sperimentato». entusiasmata nel ricordare Donne che stupiti ma felici, perché hanno aperto la produzione narrativa: «l’artista appare mail i loro testi corretti: proverò a rac- Dopo qualche richiesta di chiarimento si corrono con i lupi di Pinkola Estes e Libreria solo da tre mesi e non si aspet- spesso come un escluso, poiché conduce coglierli e magari a pubblicarli sul blog sono messi a lavorare in silenzio, inter- Follia che non conoscevo, ma ha salva- tavano tanta pubblicità. Ci sono state un’esistenza dominata da un esasperato di Pietre di scarto. rotti di tanto in tanto da Daniela, la pic- to anche Uno nessuno centomila, Guer- nuove adesioni: Simona, un’universita- estetismo, non conforme alle norme di ria prossima alla laurea, che sta lavoran- Comunico poi che è l’ultimo Labora- cola figlia del libraio, che ho tentato di ra e pace e Il piccolo principe; sia Pino vita borghesi della società del suo tem- torio prima delle vacanze estive: sono che Patrizia hanno salvato I promessi do alla tesi su Mann, Paola, giovane do- po, a cui gli altri guardano con tenere buona con qualche caramella al cente di lettere classiche, ancora preca- sorpresi e un po’ contrariati, avrebbero miele. Quando hanno letto i loro scritti, Sposi, come Maria Antonietta che ha sospetto». Ha scelto un brano in cui ap- preferito continuare i nostri incontri, ma sottolineato il valore della Provvidenza ria, compagna di scuola di Ilenia e, sulla pare chiaro il rapporto conflittuale di ho cercato di mettere in evidenza in porta, a sedere sugli scalini, un mio ex il caldo non lo consente. ogni lavoro gli aspetti positivi ma anche nel tessuto del Romanzo; Patrizia avreb- Tonio con il suo amico Hans Hansen di Consiglio alcuni libri che potranno di dare qualche suggerimento, solleci- leggere durante le vacanze: ho portato i tando il gruppo a fare altrettanto: testi con me, li illustro brevemente e li - Bellissimi gli occhiali che servono Lettura consapevole e scrittura creativa lascio in libreria in modo che chi vuole per vedere chiaro il faccione tenero del- possa prenderli liberamente in prestito e la luna, ma di che forma e di che colore Al via i Laboratori presso la Biblioteca Comunale di Sbarre lasciare un breve commento dopo la let- sono, dove stanno di solito, come sono tura. trattati dalla proprietaria? Ci salutiamo con la promessa di ri- - Originale la scelta di lasciar parlare Sono riprese le attività dell’Associazione Pietre di scarto presso la Biblioteca Comunale di Sbarre: prendere in settembre. Intanto arrivano l’oggetto che descrive bene il salone in il Laboratorio di lettura consapevole e di scrittura creativa il secondo venerdì di ogni mese, dalle altri interessati al Laboratorio e lascio la cui è collocato al centro, i mobili, gli ore 16 alle ore 19, e l’Officina di espressioni creative, il quarto venerdì, dalle ore 16 alle ore 19. gioia di raccontare a chi ha già fatto l’e- oggetti di arredo, ma sono insufficienti sperienza. La piccola libreria è diventata gli elementi dati per capire di che ogget- un punto di riferimento culturale, luogo, to si tratti e perché abbia le attenzioni Per informazioni sui Laboratori e sull’Associazione, telefonare alla segretaria Serena Griso, tempo, occasione di conoscenza e di co- particolari del proprietario. 0965 594624 (ore ufficio), oppure inviare una e-mail a [email protected] municazione. LETTERE 18 MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 Morte reale e morte simbolica Simbolismo, rituale e rapporto con la morte negli antichi riti

uomo ha sempre inse- malattia e subisce così una morte ri- guito il mito della tuale, attraverso tale operazione giun- LL’’ morte e della rinascita gerà in una caverna vicino al mare, come ha sempre visto avvenire attor- dopo che il suo corpo è stato seque- no a sé nella natura. strato e trasportato in cielo dagli spiri- La fine corporea dell’esi- ti ragni. All’ingresso della caverna vi stenza terrena è stata sempre un even- si trova tracciato sulla sabbia il dise- to inaccettabile, e di conseguenza gno di un labirinto. Quando la dea l’uomo ha cercato di darne una spie- “Le-Hev-Hev”, che significa “Madre gazione soddisfacente al suo irrazio- della Rinascita”, vede arrivare il nale modo di affrontarla. Da qui le re- “morto”, cancella metà del disegno. ligioni che nel corso della storia han- L’apprendista deve mostrare di co- no sempre cercato di attenuare il do- noscere bene il disegno e deve danza- lore psicologico e fisico che tale re nel labirinto, completando lo sche- evento procura, spesso racchiudendo ma sulla sabbia. Lo spettro guardiano in un unico dio le due essenze, della della caverna, accertato che l’anima Vita e della Morte. dell’apprendista sciamano conosce la La morte è la concretizzazione del- danza, le consente di raggiungere le l’aspetto corruttibile e caduco dell’e- anime degli antenati nelle profondità sistenza; è indice di sparizione ma della grotta, dove le vengono insegna- rappresenta anche ciò che si trasfor- ti grandi segreti noti soltanto ai morti. ma. Attraverso essa si accede a mondi Allora l’anima rinasce e con essa lo sconosciuti differentemente immagi- Trionfo della morte di Pieter Brueghel il Vecchio sciamano, dotato di conoscenza, di nati e rappresentati nelle varie cultu- sapienza, di abilità e di poteri magici. re; in tutti i riti misterici l’iniziato gerisce l’inevitabile legame tra questi e là l’iniziato, oramai perfetto, libera- Ad Abasso, vicino ad Amorino, nel deve “morire” per poter lasciare alle due elementi inscritti in un cerchio, to e sciolto da ogni vincolo, si aggira, tempio di Mitra doveva essere cele- che si comincia a pensare ad un mon- sue spalle il corpo profano e rinascere che si succedono senza soluzione di incoronato da una ghirlanda, cele- brata una funzione funebre, e si nota do ultra-terreno suddiviso tra il Bene spiritualmente come nuovo uomo. continuità. Si tratta del samara, “ciclo brando la festa insieme agli altri con- l’associazione dell’offerta dei papave- ed il Male, che le anime dei trapassati È un aspetto necessario dell’intero della sussistenza”, nella quale la no- sacrati e puri, guarda dall’alto la folla ri con gli altari sepolcrali, i papaveri avrebbero raggiunto attraversando un ciclo umano, essa costituisce una zione del corpo è collegata a qualcosa non iniziata, non purificata, di questo erano ritenuti come droga di comu- ponte il cosiddetto ponte di “Chia- transizione verso l’esercizio di fun- che va oltre la sfera fisica misurabile. mondo, nel fango e nella nebbia, sotto nione con gli dei, forse perché in gra- vat”, dove i giusti vengono condotti zioni nascoste indispensabili alla pie- Attis, Dioniso, Osiride, Mytra, i suoi piedi». do di facilitare i defunti nel loro viag- per mano da una bella fanciulla, men- nezza della vita che continua. Il ciclo Adone, Gesù Cristo, tutti dei che Nei misteri eleusini, qualunque gio spirituale. Sembra che Prometeo tre i malvagi vengono messi a con- vitale non è completo nella sua tota- muoiono e rinascono in soli tre giorni, fossero le profonde emozioni a cui abbia contatti con gli dei entrando fronto con la propria coscienza sotto lità se non quando l’individuo che ha rapportabili alla morte simbolica. venivano sottoposti i mistai nel tele- nella Terra dei Papaveri, cadendo in forma di un’orrida vecchia. Tale im- procreato muore: la sessualità e la Morire per poi rinascere, morire e, sterion al momento dell’iniziazione, una trance da oppio. Come droga di magine rielaborata faceva parte di più morte, Eros e Thanatos sono i due dopo la morte, la sopravvivenza del- essi ne uscivano rinati, avendo acqui- iniziazione e di morte - rinascita, antiche tradizioni, ove in un racconto poli estremi del percorso. L’atto di l’anima, la reincarnazione (metampsi- stato una prerogativa che si riteneva l’oppio aveva il valore di un elisir che del periodo sasanide del V o VI seco- morire rinvia alla nascita in quanto la cosi)! perdurasse oltre la tomba. La situazio- trasformava la condizione di chi lo lo a.C. si narrava del passaggio attra- morte è inscritta nel programma del- L’uomo non è altro che una picco- ne è riassunta ancora dalle parole di impiegava. verso il “Ponte Separatore” di un veg- l’esistenza stessa. la scheggia del divino e questo impli- Plutarco in un frammento del De Ani- Nei misteri di Mytra l’ascesa del- gente. La paura della morte è un fatto ca che una parte del dio vive dentro di ma: «Morte e iniziazione si corrispon- l’anima era espressa dalle iniziazioni Coloro che si erano schierati dalla della vita. Scrisse Platone «Man mano sé, è quella parte che l’uomo non è dono chiaramente e intimamente, pa- ai sette stadi, con riti, sacramenti e or- parte dei Buoni Pensieri, delle Buone che ci si accosta all’attesa della morte più in grado di ritrovare perché ha di- rola per parola, cosa per cosa. Si co- dalie riflettenti le prove e i giudizi Azioni, e delle Buone Parole, sarebbe- compaiono la paura e la preoccupa- menticato ciò che egli è e non ciò che mincia col vagare attorno in circoli la- dell’anima dopo la morte. ro stati ricompensati venendo accolti zione di cose alle quali prima non si egli appare. boriosi, andando di qua e di là nelle Nel Mytraion delle Sette Sfere a nella dimora della Luce, al contrario era pensato». L’attuale società ha ridotto la mor- tenebre tra timori senza fine; poi, pri- Ostia, sette cancelli erano raffigurati sarebbero caduti nel regno delle tene- Le culture antiche tenevano in te ad un evento da non vivere, un ma della fine vera e propria, vengono sul mosaico del pavimento centrale; bre. evento da scacciare terrori di ogni sorta… Ma dopo tutto dinanzi al succedersi dei banchi erano Platone soleva sostenere che assu- come se non doves- ciò, una luce meravigliosa si fa incon- mostrati i pianeti e sul bordo del po- mendo un corpo ogni singola anima se mai accadere. tro al viandante; egli viene ammesso dio i segni dello zodiaco. Le tre cripte restava impastoiata dalla sua “caduta L’uomo oggi è solo nelle ridenti praterie… Qui il neofita, mitraiche rinvenute a Roma presso la nella vita”, nonostante la natura razio- anche se crede di compiuti tutti i riti, si trova finalmen- chiesa di Santa Prisca meritano un’at- nale e immortale che aveva ereditato vivere in una comu- te a suo agio». tenzione particolare. Le pitture lungo dall’Anima del Mondo. Ciò implica- nità, pensa egoisti- C’è nei misteri, sia quelli di Eleu- le pareti offrono elementi delle for- va, secondo l’ipotesi di Platone, un camente e così la si, di Meter, o di Iside, una sequenza mule liturgiche che accompagnavano giudizio post mortem, uno stato inter- morte viene vissuta di lutto a cui segue la gioia; alla festi- i riti, ogni grado è rappresentato dal medio di ricompense e di punizioni anche nella più vità di Mater Magna, il dies sanguinis suo pianeta tutelare, mentre sul lato purificatorie, e la rinascita sotto forma completa solitudine è seguito dal filaria, il giorno della sinistro della grotta si intravede il umana o animale, a seconda della creando ancora più gioia; i riti luttuosi di Iside terminava- Banchetto del Sole e di Mytra. Dei condotta tenuta nelle incarnazioni paure e ansie lega- no con il ritrovamento di Osiride, versi sono stati aggiunti sopra la sce- precedenti. te, soprattutto, al l’acqua del Nilo: «Abbiamo trovato, na della comunione: «Accetta questi Alla morte l’anima veniva condot- fitto legame con il gioiamo insieme», si cantava. Rami, o Santo Padre, accetta i Leoni, ta dal suo demone, o spirito custode, mondo materiale: L’iniziazione a Iside è descritta in attraverso i quali diamo incenso, at- al luogo del giudizio, donde veniva non è più in grado un solo testo, il famoso passo delle traverso i quali siamo consumati». inviata verso la beatitudine, un mondo di saper ascoltare le Metamorfosi di Apuleio: «Mi accostai L’incenso era stato introdotto per pu- pieno di Luce, o verso la punizione voci di dentro, non alla frontiera della morte, posi piede rificare l’aria e scacciare i demoni. purificatrice seguita poi dalla ricom- riconosce i messag- sulla soglia di Persefone, viaggiai at- Un olocausto con arsione di incen- pensa; ma se i suoi peccati erano giu- gi che gli arrivano traverso tutti gli elementi e ritrovai, so simbolizzava il sacrificio e la con- dicati incurabili, veniva allora relega- dalla natura, dalla vidi il sole a mezzanotte, scintillante sumazione dell’iniziato attraverso il ta nel Tartaro per l’eternità. Queste terra, dal cielo. di bianca luce, mi avvicinai agli dei fuoco; chi offriva il sacrificio era an- concezioni risultano presenti anche L’idea centrale del mondo supremo e infero, e li ado- ch’egli la vittima, che moriva per ri- nei miti orfici e pitagorici. di tutte le iniziazio- rai da molto vicino». Questo è ciò che nascere. Il rito esprimeva così una tra- Lo spettacolo dei grandi cambia- ni è quella di morte accadeva di notte; il mattino seguente smutazione per mezzo del fuoco, che menti, che annualmente si alternava- e resurrezione, in l’iniziato è presentato ad una folla in trasformava l’iniziato nell’oro solare. no sulla faccia della terra, ha sempre effetti nel rituale re- ammirazione, posto su un podio al In uno scritto di Clemente Ales- colpito profondamente gli uomini che sta prefigurata l’e- centro del tempio, impugnando una sandrino si racconta: «Se volete avere hanno cercato di spiegarne le cause Rappresentazione di morte-rinascita da stinzione e la sal- il Toson d’Oro di Trismosin - 1582 torcia e indossando una complicata un’idea delle Orge (orgia: rito o mi- delle meravigliose trasformazioni che vezza, la morte rea- vesta che lo avvolge dodici volte, e stero segreto) dei Coricanti eccone la avvenivano. le non è altro che una corona che imita i raggi del sole. grande considerazione i riti funerari storia. Due dei Coricanti ne uccisero Hanno immaginato lo sviluppo e il una ripetizione di secondaria impor- La purificazione avviene ad opera un terzo, loro fratello. Essi coprirono deperimento della vegetazione, così che aiutavano a superare il lutto. Essi tanza. Più in generale, l’iniziazione è di elementi simbolici quale l’acqua, sapevano che la vita era solo un “pre- il capo del defunto con una stoffa pur- come la nascita, la crescita, e la morte un mutamento di status ed è naturale l’aria, il fuoco; per la purificazione purea, quindi lo inghirlandarono e lo degli esseri viventi come l’effetto di stito”; credevano nelle Tre sorelle, le che ciò si rifletta in una situazione col fuoco vengono usate torce, e la seppellirono, dopo averlo portato su una forza crescente e calante di esseri Parche, che avevano, ognuna, una migliore dopo la morte. luce scintillante di mezzanotte potreb- funzione: una filava, l’altra misurava uno scudo di bronzo fino alle pendici divini, di dei e dee che nascevano e In un’opera gnostica dal titolo be equivalere al grande fuoco del fo- del monte Olimpo… I sacerdoti di morivano. Così hanno sempre creduto la lunghezza dei fili e la terza li ta- “Trattato sulla Resurrezione” l’esi- colare eleusino nella notte dei misteri. gliava determinando così la durata questi misteri, che sono chiamati, da- che a seguito di certi rituali essi po- stenza umana ordinaria è descritta in Come la “frontiera della morte” ve- gli interessati, Presidenti dei Riti dei tessero aiutare il dio che era principio della vita. termini di morte spirituale, in contrap- nisse raggiunta è lasciato alla nostra Queste tre sorelle erano responsa- Principi (Cabeiroi) aggiungono un della vita, contro il suo opposto prin- posizione alla resurrezione, che è il immaginazione. portento alla triste storia. Essi proibi- cipio della morte. Essi immaginavano bili del destino di un individuo sin momento dell’illuminazione, della ri- I misteri di Iside debbono essere dalla sua nascita e stabilivano anche scono che il sedano selvatico, selinon, di poter rinvigorire le sue forze e an- velazione del realmente esistente. accolti, dice il sacerdote, «nella forma sia messo sulla tavola; perché credo- che di farlo risuscitare. Sotto i nomi la conclusione della sua vita. Il debito In un testo di Plutarco (frammen- di una morte volontaria e di una sal- poteva rappresentare la morte. no che esso cresca dal sangue versato di Osiride, Tammuz, Adone e Attis, i to) si tenta di descrivere il presunto vezza ad opera della grazia». Ad ogni dal fratello assassinato». popoli dell’Egitto e dell’Asia Occi- Ma la morte è un debito pagato a processo di morte nei termini di una modo, il giorno seguente la notte del- chi? L’implicazione avvincente è che Zenobio aggiunge: «I fratelli met- dentale rappresentavano l’annuale de- iniziazione misterica. Al momento l’iniziazione è considerato come un tono a morte il loro terzo fratello. Lo perire della vita che essi personifica- la vita sia un dono, essa costituisce un della morte «l’anima patisce un’espe- nuovo compleanno; Iside ha il potere debito che abbiamo contratto e che in- seppelliscono sotto una montagna. Il vano come un dio che ogni anno mo- rienza simile a quelli che celebrano di mutare il destino e di concedere suo corpo si trasforma in selinon». Il riva e risorgeva dalla morte. fine onoreremo con la nostra esisten- iniziazioni solenni… All’inizio vaga- nuove vite. selinon era quindi un’erba in grado di Così la morte naturale viene esor- za, o meglio con la fine di essa. Le re smarriti, faticoso andare in cerchio, Al centro dei riti di iniziazione produrre immortalità e resurrezione; cizzata, allontanata con la morte ritua- datrici della vita sono le Sorelle e per- paurosi percorsi nel buio, che non sciamanica dei Malekulan, tribù del- infatti era usato per coronare i vinci- le, simulazione primordiale di quanto ciò sembra che il debito venga pagato conducono in alcun luogo; poi imme- la Siberia, c’è una danza del “labirin- tori dei Giochi Istmici e ghirlande di avviene normalmente nei cicli perio- a loro, e poiché esse rappresentano diatamente prima della fine, tutte le to”, in cui l’iniziando deve mostrare esso erano appese sulle tombe, simbo- dici della natura; attraverso essa l’Uo- forza di equilibrio nel cosmo - Terra e cose terribili, panico e brividi, sudore di conoscere il modo prescritto per lo del Fratello assassinato che rinasce. mo si congiunge al divino che lo cir- Cielo -, è a questo principio cosmico e stupore. E poi una luce meravigliosa entrare in una caverna nella quale gli In Mesopotamia la morte e l’al- conda, e che lo aiuta a superare il fu- che “dobbiamo la vita”. ti viene incontro, regioni pure e prati verranno rivelati gli insegnamenti se- dilà, come pure l’incognita del futuro turo trapasso. “Nascita” e “Morte” formano in sono là a salutarti, con suoni e danze greti. destava ben poco interesse. È nella vi- sanscrito un nome composto che sug- e solenni sacre parole e visioni sante; L’apprendista cade in preda ad una sione cosmologica di Zarathustra Gabriele Fava LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE 19 ANTIKYTHERA - Appunti per un’antropologia della festa a cura di Marco Benoît Carbone - www.marcobenoit.net/medusa.htm Feste ed esorcismi intorno alla morte nelle tradizioni del Sud Recensione citato dal testo come precur- chi osservatori informati e Alcune usanze sono coe- sore degli studi sul pianto attendibili, è lo specchio di renti con pratiche ricorrenti Libro: Il ponte di San Gia- funebre, ma attraverso un una paura e di un sentire an- in tutta l’Italia. I riti di acco- como. L’ideologia della approccio revisionato e am- cestrali, il volto odierno ap- glienza per i defunti ai quali morte nella società contadi- pliato che porti a “sfondar- partentente allo stesso, iden- viene lasciata la tavola im- na del Sud. ne” i limiti fondendolo con tico continuum rituale che si bandita durante la notte, per Autori: Lombardi Satriani, una concezione vivente del perde nella notte dei tempi e esempio, o l’usanza di appa- L.M. e Meligrana, M. folklore. Invece di limitarsi a che trova forma primigenia recchiare anche per i morti. descrivere quei comporta- proprio nelle nostre più anti- Mentre nel fenomeno ormai Anno: 1996 menti “che potrebbero essere che tradizioni. fortemente in declino delle Editore: Sellerio (Palermo) ricondotti alla morfologia questue rituali e dei cibi of- classica del lamento rituale”, ferti ai poveri “per i morti” così come riportata dalla fi- si profilano figure ritenute l Ponte di San Gia- lologia - afferma Lombardi Le tradizioni “dell’alterità”, fortemente li- como è un varco Satriani - l’opera si rivolge minari rispetto alla dimen- I per l’aldilà, il pas- piuttosto “alle multiformi delle Feste sione ultraterrena: poveri, I modalità storiche” in cui forestieri, bambini. Forte è saggio che l’anima deve condurre per raggiungere la questi significati vengono la credenza che i morti si ag- salvezza oltremondana, la ancora declinti, rifranti e so- dei Morti girino per le strade, secondo versione locale di un più am- vrapposti, alla ricerca di un una precisa geografia e tem- pio macrotema mitologico quadro “meno illanguidito e in Calabria poralità della prossimità tra dell’anticamera della morte residuale e più articolato e mondo della vita e ultrater- che, nei racconti della tradi- organico” rispetto alle diver- reno. zione folklorica del Sud, ha se dimensioni dei fenomeni nterpretazioni stori- Altre usanze presentano l’aspetto di un tunnel acce- folklorici. Fenomeni, quindi, camente e antropo- tratti meno diffusi o del tutto cante o buio, di un percorso visti come un “continente II logicamente grotte- specifici. Le zucche svuota- sche vorrebbero Halloween pericoloso come un burrone sommerso”, invece che te, intagliate a forma di te- o sottile come un filo, fragile come residui di un mondo come festa consumista e im- portata “dagli americani”, schio e provviste di candela come un capello o resistente scomparso. all’interno, testimoniano la Il risultato è un lavoro “capitalista” e orchestrata come la roccia. È sulle trac- presenza della figura di Jack ce di questo intercosmo li- ricchissimo, dal contenuto dalle logiche del mercato, ‘o Lantern nell’Italia del Sud minare, delle sue rappresen- spesso debordante rispetto “globalizzata” in quanto Mc- tazione e del complesso si- alle ambizioni di ogni lettura Donald’s e Blockbuster cul- ben prima della sua presunta stema di opposizioni, antino- che pretendesse di rinchiu- turale, minaccia di corrosio- importazione ed erano pa- mie e contaminazioni che re- dere in una struttura irrigi- ne delle nostre tradizioni. O recchio diffuse nella zona di golano i transiti tra i due dente la mole etnografica di addirittura, in base alla para- Nicotera. Mentre le Ossa di cui traboccano le macroaree. plessa simbologia del sangue dice toponomastico esausti- noia liberticida di una certa Morto, i dolcetti tipici, con- mondi (quello dei vivi e come elemento portatore di vo, invece, unito a una più quello dei morti) che si av- Dopo un’introduzione dedi- teocrazia moralista, come fe- fermano con il loro uso “ca- cata a una contestualizzazio- vita e nesso fondamentale esauriente indicizzazione da sta “immorale”, malefica e ventura l’ambizioso testo di con il sacro. Ma anche come parte dell’editore, fanno de- lendarizzato” il carattere Lombardi Satriani e Meli- ne teorica, il testo articola pericolosa per la gioventù e “magico” della Festa dei l’ideologia della morte e mezzo della memoria, insie- cisamente sentire la loro le sacre scritture cattoliche. grana. Imponendosi per la me segno di vita versata e mancanza, e avrebbero enor- Morti. Offrendosi al contem- mole documentale, per la l’organizzazione dello spa- Un cumulo di falsità stori- promessa di ulteriori morti memente valorizzato il cor- che, dettate da pregiudizi e po come significativo resi- quantità e rizomaticità dei ri- zio tematico e psicologico- duo culturale ed esorcizza- geografico che la spiega at- nelle spirali delle faide fami- pus documentale. Per non schemi preformati, politiciz- ferimenti e per la validità del liari, di una cultura della parlare dell’assenza di una zione di una sorta di patrofa- quadro teorico, di rara pre- traverso il folklore, che la zati e ideologizzanti. Hal- argina e “contiene” rispetto vendetta che mediando tra adeguata bibliografia con- loween è in realtà la versio- gia rituale diretta alla riap- gnanza nel quadro dei lavori mito e storia sancisce l’in- clusiva, che lascia disordina- etnografici prodotti sul Sud ai limiti del mondo dei vivi, ne contemporanea di un ma- propriazione della memoria dotandola di un aldilà ap- quietante lascito di un incon- ti e difficilmente consultabili crotema antropologico risa- e del senso della propria ge- Italia, ‘Il Ponte di San Gia- to fatale tra anarchia e i numerosissimi riferimenti como’ si attesta come un in- pannaggio dei non-viventi, lente al più remoto sentire nealogia. conformismo: l’omertà. citati nelle note a piè di pa- superato compendio della ri- variamente speculare, con- Un contenuto, quindi, gina. cerca sul significato, la mito- traddittorio o “rovesciato” come si può facilmente ve- Nonostante questi difetti logia, i rituali e le pratiche di rispetto al primo. Dopo aver dere analizzando tutto il te- di presentazione il testo di culto della Nera Signora, di illustrato le proprietà seman- sto, che accanto all’intento Meligrana e Lombardi Sa- quanti abbiano già subito il tiche e mitiche del Ponte di di opera di rivitalizzazione triani resta una tappa obbli- suo bacio fatale e di quanti San Giacomo, volto specifi- culturale e di sprone a non gata per il tema di riferimen- lo attendono, giustificano, catamente locale di un mito- dimenticare tradisce una to, forte di un atteggiamento esorcizzano. logema dalla vastissima dif- chiara propensione enciclo- culturalmente attivo e dina- Forte di un metodo che fusione antropologica, il te- pedica, e sembra implorare mico, che riconosce i transiti accosta alla ricerca di tipo fi- sto apre alla considerazione una consona indicizzazione. della cultura e delle sue na- lologico sulle fonti classiche del “sistema degli oggetti”, Se bisognasse trovare un di- scite e morti senza la tipica, un atteggiamento e una pra- dell’ereditarietà e del rap- fetto in quest’opera, del re- polverosa, antiquaria nostal- tica etnografia interamente porto tra l’uomo in quanto sto, lo si troverebbe sicura- gia che appanna ancora il votate alla ricerca del mito, agente tecnologico e lo spa- mente nella sua edizione, giudizio di molti, lamentosi del rituale e del significato zio della morte, che trova un non abbastanza attenta alle osservatori del folklore del come atti di pratiche di sen- suo fulcro fondamentale an- esigenze di questo sforzo. Sud, impedendo loro di so “viventi” e sempre speri- che nella casa e nella genea- Non si tratta di chiedere una comprendere i discorsi sul mentabili laddove superstiti, logia dei viventi. E dopo cesura della cornice concet- senso e sul destino nel modo il testo si articola in otto ca- aver dedicato un capitolo al tuale del libro rispetto ai in cui essi giungono al pre- pitoli, di cui almeno sei in- caso di Natuzza Evolo, suoi contenuti, visto che una sente per continue trasfor- dagano vaste macroaree te- “ponte umano” tra il mondo simile operazione trancereb- mazioni. matiche. Centrali appaiono il dei vivi e quello dei morti be a carne viva il rapporto Come riferisce Lombardi riferimento e il debito teori- che riamplifica il portato di un enorme bagaglio rituale tra gli esempi reali e il qua- Satriani, è parso che “la pa- co al metodo storiografico di dro concettuale a cui vanno De Martino, costantemente non del tutto sommerso, l’o- rola del contadino meridio- pera si concentra sulla com- costantemente riferiti. Un in- nale potesse ancora essere non vano oggetto di rifles- Il “itrick or treati” dei bimbi non è affatto importazione sione”, per cui non è affatto Americana, ma risale al “facitimi i morti” dei bimbi vero o necessario che “in e dei questuanti delle feste dei morti popolari questa temperie culturale, ri- volgersi a ricostruire le linee della civiltà: il sentire la di una concezione arcaica morte, diffuso in ogni epoca Bibliografia della morte” possa in alcun e a ogni latitudine delle ci- modo apparire come “una viltà. Lombardi Satriani, M. L., fuga dalla perentorietà delle Festeggiato come Samhain domande che agitano la so- Meligrana, M., Il ponte di dai celti, il culto dei morti si San Giacomo, Sellerio Edi- cietà contemporanea”. Do- attesta da epoche preistoriche mande che si agitano ancora, tore, Palermo, 1979. e subisce e il suo sostrato an- Markale J., Halloween, rifratte in nuove forme e co- tico risente solo in seconda stumi, stratificate per stilemi storia e tradizioni, L’Età battuta la sovrapposizione e dell’Acquario, Torino, 2005. e rituali, nella moderna festa l’edulcoramento dell’ognis- di Halloween, a torto ritenu- Cardini F., I giorni del sa- santi cattolica. Anche molte ta una volgare importazione cro. Il libro delle feste, Edi- consumistica da molti ben- delle numerosisissime tradi- toriale Nuova, Milano, pensanti ideologizzati, di- zioni popolari calabresi del 1983. sinformati a priori e tetri culto dei morti, sopravvissu- Vovelle M., La morte e profeti di invasioni pagane e te o variamente ibridate alla l’Occidente, Bari, 1986. peccati capitali. Una festa semplificazione operata dal De Martino E., Morte e che in realtà, come ha avuto culto cristiano, hanno con- pianto rituale nel mondo Sorta di traslata patrofagia rituale, la produzione delle ossa di morto è una modo di riferire lo stesso servato parte dei loro antico, Torino, 1958. delle più peculiari tradizioni locali Lombardi Satriani, tra i po- profondi significati originali. LETTERE 20 MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007

CALABRIA ANTICA Rubrica di Domenico Coppola Monte Spagnolio. Ricorsi sulla gestione e modifiche al rendimento dei conti

irma questo dispaccio Giulio Cesare D’Andrea, del disponente e come tali dal medesimo chiamati a tale levarsi la rendita dell’eredità, ben inteso però che ad oggi Segretario agli Affari Ecclesiastici, nel quale amministrazione i quali han dimandato astringersi il Capi- avanti la detta sesta vada in beneficio della Comunia, pur- F dicastero succederà a Gaetano Brancone morto tolo e Clero della Cattedrale di detta città chiamata Comu- ché sempre paghi i docati duecento sino ad estinguere il F nia Latina al pagamento di docati 8165 a favore dello stes- debito e che la sesta liquidata si dovrà detrarre dalla som- l’anno prima. Pochi giorni dopo questo dispaccio gli succederà nel- so Monte anche in sequela delle precedenti speciali risolu- ma di docati 1200 senza darsi luogo alla pretensione della l’incarico Carlo De Marco e il D’Andrea passerà alla Se- zioni dopo la significatoria spedita contro essa Comunia Comunia Greca per tal sesta per non averne voluto S.M. greteria di Azienda e Commercio. per li frutti della divisata eredità indebitamente per molti già con antecedente risoluzione privare la latina, con l’ob- Il Monte Spagnolio (O Pio Monte di Santa Maria Libe- anni appropriatisi, altri per parte di quell’arcivescovo con bligo a questa di soddisfare i sudetti Anniversari e Messe ratrice) una delle più antiche istituzioni benefiche reggine cui ha esposto il detrimento che ne ridonderebbe al divino che salva la determinazione da farsi del punto che riguarda era stato fondato dall’arcidiacono Giovannangelo Spagno- Culto ed al servizio di quella Chiesa qual’ora non si accor- la qualità dell’anzidetto Monte cioè se sia di natura eccle- lio con istrumento del 29 dicembre 1643 in notaio Livio dasse ai partecipanti della medesima una competente dila- siastica e laicale, gli ammnistartori del medesimo cioè i su- Laganà, conservato presso il nostro Archivio di Stato di zione per la cennata restituzione della riferita somma con detti cantore Mantica e sacerdote Lopa debbono dare i con- Reggio, fondo notarile, busta 531, atto 2785. Il nostro Ar- aver insiememente rappresentato i passi che ha dovuto egli ti della loro amministrazione, che non hanno ancora rendu- chivio conserva altresì il “Regolamento per l’amministra- dare contra i nominati Mantica e Lopa per la renitenza di ti all’Arcivescovo, il quale però vuole S.M. che badi seria- zione del Pio Monte” a stampa (Reggio, Tipografia D’An- costoro a rendere i conti innanzi a lui dell’amministrazione mente a fare elezione dè Razionali…[segue una parola il- drea, 1863) conservata agli atti di Pubblica beneficenza domandati dagli esecutori testamentari da esso prelato elet- leggibile] di ogni eccezione e non sospetti alla Parte e che (inventario 27, busta 446). ti per la facoltà datagliene dal testatore e finalmente per solo intervengano due canonici io sacerdoti di essa Comu- Ancora nel 1928 il Monte risultava amministrato dalla parte del Protopapa e Clero di quella chiesa di Santa Maria nia come interessata a fare i dubbi nella discussione di tali Congregazione di Carità (dal 1937 E.C.A.). della Cattolica detto Comunia Greca che similmente ap- conti, che in avvenire debbano darsi infine d’ogni anno in- Molta documentazione amministrativa contabile della poggiandosi alla disposizione del defonto Spagnolo, ha dispensabilmente dagli amministratori pro tempore per lo pia istituzione è conservata a sé negli atti del predetto in- supplicato darsi a lei il godimento della sesta parte delle buon governo del Monte, (avendo stimato la Maestà Sua ventario 27. rendite dell’anzidetta eredità legata a coloro che celebras- con la suprema Sua Potestà migliorare in questa parte il te- Lo Spagnolio, figura illustre della Reggio della prima sero il di lui anniversario e ciò per aver la Comunia Latina stamento del fu arcidiacono disponente, che prescrisse do- metà del seicento, autore del celebrato “De Rebus Rhegi- contravvenuto alla volontà dello Spagnolio. S.M. nell’in- versi rendere i conti degli amministratori da sette in nis” e del meno noto “Anfiteatro storico”, ebbe certamente telligenza di tutto il dedotto rispettivamente e dei fatti e sett’anni) e degli Esecutori e Provisori pro tempore, a cui a cuore le sorti degli studenti poveri dell’epoca, ma cento delle circostanze concorrenti in tale assunto, si è servita de- dal Testatore si è data la facoltà di sopraintendere e d’invi- anni dopo l’amministrazione del suo Monte lasciava a desi- terminare che si liberino per ora al Monte di Spagnolio le gilare all’amministrazione, adempiano con esattezza. D’or- derare se provocava i ricorsi di cui si occupa il dispaccio due partite componenti la somma di docati mille in circa dine della M.S. comunico la presente sua Sovrana risolu- che abbiamo sopra trascritto. che si è partecipato trovarsi depositate in Reggio in seguito zione a V.S. Ill.ma ed a codesta Udienza affinché per la sua del sequestro imposto sugli effetti della Comunia Latina a esatta esecuzione e puntual adempimento lo passino a noti- conto dell’espressato suo debito col Monte, con che però zia di detto Arcivescovo di Reggio, delle Parti soprannomi- “S.M. in risposta di diversi ricorsi fatti toccanti l’ammi- s’abbia la detta somma a depositare in un pubblico Bando nate e dè Governanti di detta città, per la Parte ed interesse nistrazione del Monte eretto nella città di Reggio a benefi- [sic.. leggasi Banco] di questa Capitale per impiegarsi poi che possa prendervi quel Publico. Napoli 15 settembre cio e per aiuto dei studiosi per disposizione del fu Don An- con l’intelligenza del Tribunale Misto, il che debba pari- 1759. Giulio Cesare D’Andrea. gelo Spagnolio, arcidiacono di quella cattedrale”. menti pratticarsi per in altre quantità che verranno in ap- Signor Preside ed Udienza di Catanzaro. presso e che per gli altri restanti docati settemilla e più si Exequatur et exequtio committetur servata forma Rega- Sopra diversi ricorsi umiliati al Re Cattolico e Nostro obblighi la Comunia a pagare al Monte solo ducati duecen- lis Rescripti. Ad finem etc et ita etc. Catanzarii die 22 men- Signore relativi al Monte che si trova eretto in Reggio a be- to l’anno sino all’estinzione del debito suddetto, quali deb- sis septembris 1759. neficio e per aiuto degli studiosi per disposizione e col frut- bano trasmettersi qui a depositarsi in Banco, come sopra si Baena. A Tufo. Niphus. Pingue. to della eredità del fu arcidiacono Don Angelo Spagnolio, è detto. Che dovendo la Comunia conseguire la sesta parte alcuni dè mentovati ricorsi in nome del Cantore Don Gio- di detta eredità per aver soddisfatto dal 1747 le Messe e gli vanni Filippo Mantica e sacerdote Don Gaetano Lopa, am- anniversari debba andare in estinzione di simil debito an- ministratore di detto Monte come discendenti dalle sorelle che tal sesta parte, quando sarà liquidata e si saranno vedu- Archivio di Stato di Catanzaro. Regia Udienza - Dispac- ti i conti degli amministratori del Monte dà quali potrà ri- ci - Busta 2 – Registro 3 (ex 103) a. 1759. F° 164/t° - 166/r°. Il capitano di ventura Filippo Moretto Il mercenario, protagonista delle più importanti battaglie del 500, sepolto a Taurianova

ll’interno del ci- ove sorgeva il sacro Tem- Ostia e a Siena, e che difese alle ossa il 3 gennaio a Ter- mitero di Radi- pio, notando che da tempo Montalcino, dove fra le al- ranova, i nipoti Moretti e AA cena (località in un angolo della sua pro- tre cose si distinse per aver Sofia-Moretti qui trasporta- che accorpatasi con Iatrinoli prietà gli alberi seccavano, salvato la vita a Giovanni rono e pietosamente collo- nel 1928 diede vita a Tau- decise di arare la terra e, ac- delle Bande Nere e dove ot- carono. Anno del Signore rianova) si trova il sepolcro cortosi che il vomero dell’a- tenne molto plauso dalla po- 1878”. Tuttavia qui c’è di un personaggio davvero ratro strideva con qualcosa, polazione locale. Sappiamo qualcosa di strano. È am- singolare, quello del cinque- decise di scavare e trovò la inoltre che partecipò alla di- pliamente documentato che centesco capitano di ventura lapide insieme alle ossa e ad fesa di Candia e che prece- quest’ultima lapide risale al Filippo Moretto. alcuni pezzi dell’armatura. dentemente, al seguito di 1878, la cita anche, integral- Di lui parlarono qualifi- I Moretti di Radicena re- Strozzi, combatté contro il mente, un presunto discen- cati storici d’ogni tempo fra clamarono i resti e i monili Re d’Ungheria in Istria, che dente, Domenico Sofia Mo- cui Ricotti, Barrio, Andrea, del Moretto presumendo di partecipò all’Assedio di retti - personaggio che ben Ruscelli, Landi e Canali. essere i discendenti, ma non Landrecy e che fu in Borgo- ricorda i momenti del ritro- Una breve biografia in lati- essendosi accordati sul gna per conto di Francesco vamento e che morì nel no può essere tratta dalla prezzo con Massaro Per, eb- I. Infine, nei vecchi mano- 1915 - nel suo “Radicena, sua lapide: “Philippo Mo- bero solo le ossa che sep- scritti, si ritrova il Moretto quel che vidi ed appresi”, retto Tunetana in expeditio- pellirono all’interno della tra il 1556 e il 1557 a Roma ma se guardiamo l’epigrafe ne sub Carolo V Caesare Chiesa dell’Immacolata di e a Nettuno, inviato dal So- presso la necropoli leggia- peditum duci et in bello Radicena insieme ad un’e- vrano di Napoli, per com- mo “Taurianova” al posto di pigrafe che raccontava della battere contro le truppe del Ostiensi militari praestantia “Terranova”. Il termine scoperta. Da qui le ossa fu- papa Paolo IV dove, al co- claro Iacubus, Ferdinandus, “Taurianova” è del 1928, Mutius et Marcus Antonius rono nuovamente traslate e mando di mille italiani sba- ciò può spiegarsi solo se filii patri benemerenti. Anno poste nell’attuale sepolcro ragliò dodici galee francesi. MDLXXII”, che tradotta in dopo il terremoto del 1908 Ma un altro mistero av- l’epigrafe sia stata rifatta ex italiano dice: “Filippo Mo- che danneggiò pesantemen- volge tuttora la tomba del novo in seguito a dei lavori retto, comandante della fan- te la Chiesa. capitano di ventura. I Mo- effettuati dal 1928 in poi, teria nella spedizione di Tu- Ma chi era Filippo Mo- retti, come già precedente- ma sul sepolcro, dal 1908 ai nisi sotto l’Imperatore Carlo retto? La sua nascita pare mente detto, posero nel se- giorni nostri non risulta do- V e famoso per il valor mi- sia un mistero, secondo al- polcro del condottiero cin- cumentato nessun interven- litare nella Guerra di Ostia. cuni nacque da una relazio- quecentesco, accanto alla to. Del resto se l’epigrafe I figli Iacopo, Ferdinando, ne tra Pietro Bembo e Lu- lapide ritrovata a Terranova sia stata rifatta nel 1908 al Muzio e Marco Antonio al crezia Borgia, allevato da Sappo Minulio, un’epigrafe momento del trasporto del padre benemerito. Anno una donna calabrese e dive- Rappresentazione ideale di Filippo Moretto in latino a memoria del ri- sepolcro dalla Chiesa del- 1572”. Filippo Moretto era nuto un capitano di ventura trovamento: “Monumentum l’Immacolata al cimitero, di Terranova Sappo Minulio distintosi nelle varie batta- ac simul et ossa tertio nonas questo errore non poteva es- sere commesso visto che e lì fu sepolto dai figli al- glie che infuocarono l’Euro- citati, che fu capitano mer- Strozzi. Sappiamo che si di- ianuarii Terranovae reperta l’interno della Chiesa di S. pa di quell’epoca (storia che huc exportaverunt ac pie lo- Taurianova nascerà vent’an- Caterina. Il terremoto del pare sia stata lo spunto per cenario addestrato nella stinse nella presa di Goletta caveri nepotes Moeretto et ni dopo. Chissà se un giorno 1783 distrusse la Chiesa e il dramma “Lucrezia Bor- scuola del gran capitano e di Tunisi, dove al coman- Sophia – Moretto. Anno avremo una risposta a que- disperse la tomba. Il 3 gen- gia” di Victor Hugo). Sap- Giovanni De’ Medici detto do di mille italiani sconfisse Domini MDCCCLXXVIII” sto quesito! naio 1878, un certo Massaro piamo di certo, grazie agli delle Bande Nere e che poi il pirata Barbarossa, che che tradotta dice: “Questo Per, proprietario dei terreni antichi scritti degli autori su seguì il condottiero Pietro combatté nella guerra di sepolcro trovato insieme Gaetano Errigo LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE CITTÀ DEL SOLE EDIZIONI 21 La Città del Sole Edizioni sempre presente a Piùlibripiùliberi Dal 6 al 9 dicembre il consueto appuntamento romano con la piccola e media editoria

nche quest’anno abbiamo proseguito nell’indi- possiamo che dirci profonda- catalogo. Si moltiplicano in- la Città del Sole rizzo cinematografico, già ini- mente orgogliosi. L’immediata fatti, gli autori di raccolte In uscita… AA Edizioni parteci- ziato con l’acquisizione della ristampa del testo ha dimostra- poetiche, soprattutto tra i gio- perà alla Fiera della Piccola e storica rivista Cinemasessan- to che la Calabria ha ancora vani (come avrete modo di Media Editoria di Roma, che ta. Abbiamo infatti inaugura- bisogno di sapere e di sperare. notare in questo numero); ad si svolgerà dal 6 al 9 dicem- to la collana di cinema Lo La vocazione a scavare essi la casa editrice fa un’a- bre al Palazzo dei congressi specchio scuro, che ha visto nella memoria sepolta del no- pertura di credito, convinta Il mare rubato dell’Eur. Un appuntamento l’uscita di due importanti vo- stro sud, già dimostrata in che la passione poetica vada Falcomatà contro il Padrone delle Ferriere imprescindibile per il mondo lumi: Vi ravviso, o luoghi passato con volumi come incoraggiata in una società Pino Toscano editoriale italiano, che riscuo- ameni, di Franco La Magna, Cinque anarchici del Sud e che sembra (ma a quanto te ad ogni edizione un sempre e Le parole di Tornatore, a Buio a Reggio, ha posto un al- pare, così non è) guardare l giornalista Pino Toscano, autorevole firma della maggiore successo. A signifi- cura di Federico Giordano, tro tassello nel nostro catalo- solo all’immagine. care che l’interesse per la cul- che contiene l’importante sag- go. Proprio nel dicembre La scoperta di talenti nar- II Gazzetta del Sud, ricostruisce la storia del Lungo- tura e per i libri, malgrado le gio dello stesso Tornatore sul scorso, dopo un lungo e impe- rativi è piuttosto difficile: ep- mare Falcomatà di Reggio Calabria. Dalla devastazione comprensibili difficoltà, non suo ultimo film, La scono- gnativo lavoro, veniva data pure abbiamo avuto la fortuna iniziata ad opera delle Ferrovie dello Stato, per il rad- scoraggia i protagonisti di sciuta. Un impegno, questo, alle stampe l’inchiesta giorna- di ospitare proprio nel corso doppio del binario Villa San Giovanni-Reggio Calabria, quella che si presenta sempre intrapreso senza alcun soste- listica di Daniela Pellicanò, di quest’ultimo anno, qualche negli anni 70 alla faticosa lotta per il dovuto risarcimen- come un’emozionante sfida. gno, né da parte di enti e isti- Uno sparo in caserma. Pre- prova che definiamo estrema- to alla città, conclusasi tra il 1998 e il 2001 con l’impe- Un appuntamento intera- tuzioni, ma che ci rende parti- sentato per la prima volta pro- mente interessante; pensiamo gno del sindaco Italo Falcomatà, l’indimenticato prota- mente dedicato all’editoria di colarmente soddisfatti. La prio alla Fiera di Roma, il vo- alla nostra collana La bottega piccola dimensione rappre- collana continuerà nel 2008 lume che racconta la vicenda dell’inutile, che raccoglie te- gonista della primavera di Reggio. Un rapido ed efficace senta la finestra su un mondo con importanti volumi che del maresciallo dei carabinieri sti brevi, di carattere “legge- affresco, condotto con piglio giornalistico, del processo che oggi è forse la vera anima sono già in lavorazione e che Antonino Lombardo ha avuto ro”, ma dallo stile inusuale e di riscatto della città e che si conclude con i nuovi impe- dell’industria culturale in Ita- affronteranno alcuni temi e una ben strana fortuna, che qualche volta, sperimentale. Il gni per la conclusione del tratto sud ad opera dell’ammi- lia. La passione e l’impegno personaggi specifici del mon- forse ci dimostra di avere col- viaggio di Tari Bari di Ma- nistrazione guidata da Giuseppe Scopelliti. profusi in questo mestiere de- do del cinema. to ancora una volta nel segno. ria Ielo, già autrice del noto e vono essere, infatti, diretta- L’altro nostro successo, lo Malgrado la voluta ostraciz- apprezzato Elogio della Si- mente proporzionale al corag- studio della psicologa italo- zazione delle maggiori testate gnora Maigret, è un affasci- gio e, a volte, alla spregiudi- argentina Eva Gerace, Mar- giornalistiche italiane, che si nante e commovente viaggio catezza con cui proseguire lon Brando, ha visto que- sono rifiutate di ospitare in- allegorico; le sorprendenti quotidianamente. st’anno la nuovissima edizio- terventi e recensioni, il libro performance di uno scrittore Foglie Levi La nostra casa editrice ne in lingua spagnolo, in di- ha avuto un sotterraneo e len- originale e surreale sono in Scritti su Greci, Chiesa d’Oriente, Bizantini, compie tutti i giorni uno sfor- stribuzione nei paesi dell’A- to successo. Da tutta Italia Esercizi materiali di Dome- beni culturali e altro nella Calabria medievale zo non indifferente nel tentati- merica Latina. sono arrivate richieste e com- nico Loddo; mentre Trenta- vo di porsi con serietà, onestà Ma, come sempre nel no- plimenti per il coraggio di due improvvisi sono gli Domenico Minuto ed estremo impegno davanti stro progetto editoriale, è la aver voluto scoperchiare una esperimenti narrativi di Giu- al pubblico. Calabria ad assumere il primo vicenda che nasconde schele- seppe Sampognaro che si ci- n’opera poderosa, densa, di indiscutibile valore Questi anni hanno visto posto del nostro impegno. Nel tri scomodi per tanti. Ancora menta in racconti brevissimi, UU storico culturale che un grande studioso cala- una incessante crescita nel marzo scorso è stato dato pub- una volta l’editore Franco Ar- flash dalla vita quotidiana che brese ci regala. Il Prof. Domenico Minuto è un’autentica numero e nella qualità delle blicato il bel volume di tre gio- cidiaco ha dimostrato di esse- raccontano più di tante pagine autorità negli studi sulla Calabria, tutta la sua vita è stata pubblicazioni della Città del vani giornalisti reggini, Clau- re un “vero” editore che con i fitte. profusa nelle ricerche storico-archeologiche sul territo- Sole Edizioni, che hanno se- dio Careri, Danilo Chirico, suoi libri compie un’operazio- Il panorama descritto, ov- rio, riuscendo a portare alla luce tasselli fondamentali di guito indirizzi che non riguar- Alessio Magro, Il sangue dei ne di servizio civile e storico. viamente, non esaurisce le no- quel complesso mosaico che costituisce la storia della dano soltanto la nostra regio- giusti; le storie di Ciccio Vinci Infine, vorremmo soffer- stre pubblicazione dell’ultimo ne, ma si allargano sempre e di Rocco Gatto, due calabre- marci un attimo sulla produ- anno, ma ne fornisce, credia- nostra travagliata regione. Eternamente periferia del po- più, riscuotendo successi a si vittime della mafia, sono zione più squisitamente lette- mo, un efficace prospettiva; tere, la Calabria è stata ricca di grandi esperienze che volte insperati. tornate alla luce grazie a que- raria della casa editrice: la abbastanza, forse, da indurre l’hanno segnata profondamente. La ricerca del nostro Possiamo, quindi, dirci or- sto libro che ha segnato un narrativa e la poesia, tradizio- nel lettore, più o meno esper- passato non è sterile autoglorificazione, bensì analisi gogliosi delle molte novità passo in avanti nella ricostru- nalmente il tallone d’achille to, la curiosità di conoscerci e delle cause di un presente che manifesta, ancora e pur- che abbiamo dato alle stampe. zione della memoria civile ca- della piccola editoria, hanno di appassionarsi al nostro pic- troppo, profonde criticità. Nel corso di quest’anno labrese. Anche di questo non trovato nuova linfa nel nostro colo e paziente lavoro.

I Calabresi illustri nel nuovo libro di Pasquino Crupi Gli incantatori di fotoni Enrico Antonio Cameriere pp. 192 - € 12,00 Con queste parole il Prof. Pa- Il genio dei Calabresi squino Crupi introduce il suo ulti- Pasquino Crupi mo lavoro; la nuova edizione di € o sempre cercato di ripro- pp. 182 - 15,00 quella che è la ormai nota Agenda durre la luce attraverso la dei Calabresi si trasforma oggi in pellicola, in queste storie ho un Atlante del Genio calabrese, HH provato a raccontarla con le parole. n atlante cultu- atto a dimostrare l’universalità dei A ispirare i racconti di questo volume rale della Cala- pensatori e degli illustri uomini sono stati gli incontri che l’autore ha avu- ««UU bria non è stato nati in questa terra, per la quale si to con grandi direttori della fotografia, ancora disegnato e, forse, neppu- disegna qui una mappa di saperi, quali Vittorio Storaro, Garrett Brown re pensato. La cosa non è stata prestigio, fama e orgoglio. In un (l’inventore della staedycam per Shining), senza conseguenze sia sul piano momento in cui la nostra Regione Rune Erikson, Marcello Gatti, Tonino culturale che su quello economi- ha bisogno, forse oggi più che Nardi e grandi registi come Wim Wen- co e sociale. Quando un territorio mai, di un moto di forza intellet- ders, Gianni Amelio, Samuel Fuller, Mai viene lasciato nel ventre oscuro tuale, morale e civile, questo libro Zetterling e Bernardo Bertolucci. Storie di della Storia, è assai facile che su può veramente essere una spinta e cinema raccontate attraverso gli occhi de- di esso si abbattano tutti i pregiu- un sostegno a quei giovani che gli operatori di ripresa. La magia del cine- dizi di cui son ricche le culture cercano in questi mesi di imma- ma fatta di sospensioni e improvvise ac- urbanocentriche. La Calabria, per ginare un’altra Calabria possibile. celerazioni. Le insoddisfazioni dei registi, dirlo con il cappuccino Giovanni Pasquino Crupi (Bova Marina la ricerca della luce perfetta dei direttori della fotografia, il disincanto dei mac- Fiore, è stata da sempre la disca- - RC, 1940) è un intellettuale in chinisti, il doppio mondo degli attori. Racconti sul cinema visti attraverso il cine- rica dei “biasimi calunniosi”: ter- trincea, ormai da molti anni. La ra non solo senza pace e senza ma. trincea, come ognuno intende, è Nell’introduzione al libro è lo stesso Cameriere ad esporre la struttura e i par- pane, ma anche terra senza cultu- la Calabria della quale continua loro presenza nel farsi del pensie- ticolari di un’opera che si presenta a un tempo complessa, ma facile nella lettura. ra, perciò primitiva e barbara. So- ro italiano dentro cui sono riusciti la difesa con estrema passione: «Ho avuto la fortuna di conoscere tanti registi e di ognuno di questi serbo un prattutto, di questi giorni. Ma le ad inserire elementi di svolta e come meridionalista senza con- cose non stanno affatto così. anche di frattura: sul piano lette- versione, come studioso ininter- ricordo particolare, un’atmosfera, un suono, un odore. Con me porterò per sem- Ciò che caratterizza, infatti, la rario e sul piano filosofico. Senza rotto del pensiero calabrese, pre la voce calda di Gianni Amelio, il Brasile di Gianni Amico, il sorriso di Ber- Calabria è che, pur nel venire enfasi e esagerazione, si può dire come appassionato oratore, come tolucci, lo sguardo sospeso di Wenders, l’umanità di Mai Zetterling, l’odore del meno di classi sociali, spazzate che nessuna cultura può vantare giornalista senza peli sulla lin- sigaro di Sam Fuller. via dalla modernità selvaggia, un pensatore gigantesco come gua. Tra le sue numerose opere: Il fulcro di tutta la narrazione è l’illuminazione nel cinema e trae ispirazione essa ha conservato nel suo seno Cassiodoro, che salva il patrimo- Letteratura ed emigrazione (Reg- dagli incontri che ho fatto con grandi direttori della fotografia, quali Vittorio Sto- la perennità del sapere, di spesso- nio culturale di due civiltà: tanto gio Calabria 1982); Processo a raro, Garrett Brown, Rune Erikson, Marcello Gatti, Tonino Nardi. re locale, nazionale e transnazio- per citare uno solo dei nomi che mezzo stampa (Venezia 1982); Il libro è composto da tre capitoli dove sono raggruppati racconti con punti in nale. Questo fiume luminoso, per illustrano il Genio dei Calabresi. Stragi di stato nel Mezzogiorno comune, oltre ad un breve incipit ed un racconto di chiusa. Nel primo gruppo effetto dell’assenza di un’autenti- Ma della Calabria si continua a contadino (Cosenza 1985); Il sono raccolte delle storie legate alla realizzazione di “Colpire al cuore” film da ca classe dirigente, nel tempo, ha dir male, viene perpetuata la vec- giallo colore del sangue di Luino me amatissimo. Ognuno di questi racconti è focalizzato su un personaggio: Gian- lasciato le vie del sole e ha finito chia idea della Calabria barbara. (Reggio Calabria 1990); Un po- ni Amelio, che mi fa costante dono della sua amicizia, Samuel Fuller, ruvida ico- con il ritrovarsi seppellito, di Capovolgere questa immagine, polo in fuga (Cosenza 1991); na del cinema americano, e Jean Luis Trintignant, il cui sorriso difficilmente po- qualità carsica. condurre una battaglia di idee per L’anomalia selvaggia-Camorra, trò dimenticare. E vero è che gli intellettuali capovolgere questa immagine, mafia, picciotteria, ‘ndrangheta Il secondo gruppo di racconti è meno legato alla realtà e più narrativo, l’inven- calabresi hanno partecipato di non è semplicemente una battaglia nella letteratura calabrese del zione, però, spesso si innesta su cose realmente accadute. Mi rifaccio spesso a continuo alla costruzione della ci- di promozione delle forze econo- Novecento (Palermo 1992); Be- fatti capitati durante le riprese di film o documentari. viltà culturale italiana ed euro- miche più attive e dinamiche, che nedetto Croce e gli studi di Lette- Il terzo gruppo è composto da tre racconti legati alla Calabria. Non ho avuto pea. Non c’è epoca del sapere ita- trovano nel compiuto sapere della ratura calabrese (Cosenza 2003). l’opportunità di lavorare in fiction legate alla mia terra, ma ci sono tornato so- liano che li trovi assenti. Prima loro Regione il contesto che le E vale la pena di ricordare la mo- prattutto per girare una puntata di una serie televisiva di documentari archeologi- ancora del Medioevo, e dal Me- rende più efficaci e più credibili. numentale Storia della letteratu- ci di Rai Tre “L’Italia delle Regioni. Alla ricerca del nostro passato”. Diversa- dioevo all’età moderna e contem- Questo libro vuole assolvere a ra calabrese (Cosenza 1993- mente da quello che avevo immaginato, prima di provare a lavorare in questo poranea hanno dato segno della questa risarcitrice funzione». 1997). campo, i documentari furono tra le cose più piacevoli che io abbia mai fatto». LETTERE 22 CITTÀ DEL SOLE EDIZIONI MERIDIANE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 Juventus: il libro Il più esauriente e che riscrive la storia appassionato libro di Calciopoli sulla Reggina Con le prefazioni di Luciano Moggi e di Giancarlo Padoan Per tutti i tifosi amaranto il racconto di dieci anni la ricerca di due giornalisti sportivi di serie A all’ultimo respiro

Juventus. La meglio gioventù Reggina 1999-2008 Da Calciopoli alla Serie A Dieci anni all’ultimo respiro Emanuele Bellato Giuseppe Licandro - Rino Tripodi Francesca Monti Presentazione di Enzo Laganà pp. 248 - € 15,00 pp. 138 - € 10,00

on la prefazione di Luciano Moggi a Reggina compie dieci anni in e la presentazione di Giancarlo Pa- Serie A. Dieci anni, come recita C dovan, direttore di Tuttosport, la ri- il titolo del libro di Giuseppe Li- costruzioneC delle vicende che hanno visto la Si- LL gnora del calcio italiano “sporcata” da accuse candro e Rino Tripodi, all’ultimo respiro. I di corruzione e favoritismi viene qui condotta tifosi amaranto hanno visto molte volte la con lo scopo di ristabilire una verità “diversa” propria squadra traballare davanti alle clas- da quella comunemente acquisita e che vede la sifiche più funeste. I guai giudiziari, che condanna totale della sua classe dirigente e una hanno determinato lo scorso anno un cam- gloriosa storia calcistica compromessa. pionato tutto in salita, sono stati vissuti Il libro, Juventus. La meglio gioventù, Da come l’ennesima e immeritata frustata a una Calciopoli alla serie A (Città del Sole Edizioni, piccola squadra che ha vissuto spesso la 2007), scritto da due giornalisti sportivi, Ema- sudditanza di un campionato asservito alle nuele Bellato e Francesca Monti, ritorna ai “fatti” puri e semplici per individuare le vere “grandi”. Eppure la piccola Reggina ce l’ha connessioni e le eventuali colpe, anche di colo- fatta. Nel 2006-2007 ha compiuto quella che ro che si sono inspiegabilmente salvati dallo è stata definita da tutti i più qualificati com- scandalo e dalle sue più gravi conseguenze, la- mentatori una storica impresa: riuscire a sal- sciando alla gogna solo la Juve e il suo massi- varsi, a non retrocedere in B, malgrado i 15 mo dirigente, Luciano Moggi. punti di penalizzazione (trasformati da un Questo volume racconta il difficile cammi- “sbattere il mostro in prima pagina”. … Il libro successivo giudizio in 11). rie A della Reggina è coinciso con il mo- condivide un principio che ho citato più volte no affrontato dalla squadra bianconera, le parti- Questo libro, Reggina 1999-2008, rac- mento della sua rinascita con quella che è te, le emozioni, le tappe che hanno scandito il ri- negli ultimi mesi e che in troppi hanno calpe- stato: nessuno è colpevole, né deve essere conta questo lungo e appassionante cammi- stata definita la primavera di Reggio. Non torno della Vecchia Signora nella massima serie. scevra, anche su questo versante, di una scia L’intento non è quello di difendere o giustificare emarginato, almeno fino a quando non viene no: con tutti i risultati, le classifiche, le for- comportamenti scorretti, ma di capire perché la dimostrato la sua colpevolezza». mazioni, le presenze, i gol, i record, le stati- di polemiche e guai. Come non ricordare il Juve sia stata l’unica società a pagare con la cla- Medesimo giudizio risuona nella nota di che e le curiosità di un club e di una città personale impegno del sindaco Falcomatà, morosa retrocessione in serie B, diventando così Giancarlo Padovan «Ricostruire quella che, che non si sono mai dati per vinti. quando prese su di sé la responsabilità di l’emblema della malattia del calcio italiano. con un termine oscenamente in voga, viene de- «Non possiamo esserne sicuri. Può darsi aprire le porte di uno stadio non perfetta- Calciopoli, dunque, o Farsopoli? Quanto finita Calciopoli si annunciava come un’impre- che da qualche parte dell’universo sia suc- mente a norma? Come non ricordare le pri- della crisi dello sport nazionale è venuto fuori sa improba. Da una parte la frettolosità della cesso - scrivono i due autori - Eppure cre- me trasferte delle grandi squadre che, dopo stampa (scritta e radiotelevisiva) sembrava aver dalle inchieste del 2006 e la Juve è veramente diamo che nessuna squadra del pianeta abbia tanto tempo, scendevano così a sud dello sti- così colpevole come sembrerebbe? esaurito in poco tempo l’intero filone, dall’altra vale, con i fenomeni del campionato più pre- Un libro scritto da due giornalisti tifosi, che l’attenzione del pubblico era presto scemata mai vissuto dieci anni così intesi come que- hanno deciso di cercare e scavare tra i docu- ancorandosi a conclusioni assai approssimati- sti ultimi della Reggina. Una serie di cam- stigioso al mondo sorpresi di fronte a un menti, le testimonianze e le intercettazioni per ve. Che purtroppo ancora resistono. I due auto- pionati decisi nelle giornate finali, quasi pubblico generoso, chiassoso, quasi sempre ricostruire la vera storia dello scandalo che ha ri hanno spaccato la crosta di conformismo e sempre in quella conclusiva, qualche volta corretto, che metteva soggezione e incuteva fatto tremare l’Italia sportiva, raccogliendo an- ovvietà che contiene nomi, fatti, circostanze, te- anche dopo… agli spareggi. Mai una tran- rispetto, tanto che quella dello stadio è tutto- che il punto di vista dei tifosi, le amarezze, le stimonianze, sentenze; poi, sono scesi in profon- quilla posizione di metà classifica, o una ra considerata da tutti una “trasferta diffici- delusioni, le accuse e le difese. dità attingendo agli archivi, alla documentazioni promozione o una salvezza decise ampia- le”? Da queste pagine emerge anche una posizio- e alle fonti, impegnandosi in un lavoro di ripuli- mente o con un bel po’ di anticipo. Niente Sono tanti i momenti in cui la storia della ne critica verso una parte del giornalismo ita- tura dei fatti che non ha precedenti». da fare: agli amaranto piace soffrire. O, for- Reggina si è intrecciata con quella della liano che ha voluto accentuare posizioni e Il volume si conclude con un’accurata se- città. Un imprescindibile rapporto che, al di giungere a giudizi affrettati. Come scrive lo zione che segue, partita per partita, il campio- se, sono costretti a patire fino allo stremo». stesso Luciano Moggi nella prefazione: «Risal- nato in B della squadra e il suo viaggio per ri- Una squadra che sembra proprio essere là delle alterne vicende, rappresenta comun- ta, tra le righe, la denuncia degli autori verso un tornare nella serie più prestigiosa e si correda l’emblema di una città con molti problemi e que un esempio positivo per una comunità giornalismo asservito ai poteri forti e schiavo delle illustrazioni del disegnatore italo-brasilia- criticità, per molto tempo simbolo di degra- che sicuramente ha ancora davanti a sé tante del campanilismo, sempre troppo frettoloso a no Carlos Henrique Iotti. do, violenza e corruzione. L’ingresso in se- altre sfide, ben più serie e impegnative. L’anima che rovescia l’universo

serva i particolari da sinistra, dalla parte che ai non poeti è pre- po sta alla porta e aspetta / la vestitura con le braccia / …// l’a- L’anima gioca clusa, quella parte che ognuno vorrebbe abitare… per questo chi nima gioca. Ilda Tripodi non scrive poesia ha la necessità di leggerla e, a volte, anche chi L’anima rovescia l’universo, come se fosse la calza smessa pp. 84 - € 7,00 poeta non è, butta giù pseudo versi, nel tentativo vano di appar- del viandante. Collana tenere alla schiera dei privilegiati, coloro che riescono a guardare Quella di ilda tripodi non è una poesia logica, essa rimane Il viaggio del poeta oltre. nell’assenza di parola, nel non detto. Al di là di quello che il titolo del suo volume sembra dire, ilda Quello che non mi dici / tutti i giorni / arriva / discende a riva non sta giocando, sta vivendo, e la vita non è gioco: il gioco è / nei quartieri / dove la luna distesa / prende aria / ad occhi olti affer- una simulazione della vita, la vita è un’altra cosa, essa è attesa e chiusi. / Tutto un istante / (alta marea con le labbra conserte). / mano che resistenza e a volte è resa. Proprio come nel gioco, con la diffe- Chiamami per nome / (nascondimi dietro di te). / In quel giusto la poesia è renza che dalla vita non ti puoi ritirare e la tripodi lo sa bene. La momento / a cui ancora non credo / con un solfeggio / legami MM resa, alla quale a volte la vita ti costringe, è improvvisa e inattesa, dentro / il sorriso di un cieco / (che io possa guardarti almeno morta. Tanti, compresi la maggior parte degli ma davanti ad essa reagiscono così i giovani / con la resistenza. una volta e stupirmi). / Noi troveremo posto / in un’unica parola/ editori, hanno cercato e Il procedere dei versi di questa raccolta, in effetti, ricorda un (sempre). cercano di ucciderla. Ci gioco: quello della dama cinese, in cui ogni sfera ingloba quella Gli strani accostamenti che la poetessa utilizza creano armo- tentano i falsi poeti, i successiva, finché, al bravo giocatore, non ne resta che una sola, nie persistenti, incoraggiano l’attesa, la paziente attesa di ciò che critici, gli imbecilli la quale riesce a contenere tutte le altre. Nella sintesi, la parola si deve accadere, perché c’è la consapevolezza che dietro il visibile pseudo-intellettuali. Ma annulla e la rabbia, di cui giustamente parla Walter Mauro nella si cela l’invisibile e soprattutto l’imponderabile. non ci riescono! La poe- sua introduzione al volume, la rabbia diviene silenzio, armonia, L’elemosina del bigné domenicale / ignora che il fondo di sia è più viva che mai. Al tempo s’accendevano le lanterne / poi l’olio venne a man- ogni bottiglia / come quello di ogni mondo / non è la stanza in Ci sono persone che care / e se io mi lavo la faccia / batto la ciotola. // “Scrivo a chi cui ci addormentiamo. non possono stare un conosce un posto speciale dove andare a morire”. Neologismi e fiori lessicali danno a questi componimenti la giorno senza leggere dei versi. Costoro sanno che la poesia non Quel posto speciale è la sognata strada dell’oblio, sulla quale forza creatrice che solo gli artisti possono infondere. tramonterà mai, perché nessun mezzo può tanto in termini di ilda tripodi vorrebbe dimorare nei momenti di intenso dolore, ma ilda tripodi ha creato un’opera armoniosa, dolce e sensuale, salvezza. La poesia salva e ilda tripodi, che preferisce firmarsi anche nel momento creativo, per non essere distratta dalla folla che si interroga sul perché della sofferenza, del male, dell’abban- con le lettere iniziali del suo nome e cognome in minuscolo, lo di voci che le impediscono di udire il cuore pulsante vita. dono. insegna benissimo, nella sua opera L’anima gioca, silloge pub- Non affaticare gli occhi e quasi le mani / sarai padrone del Come ogni bravo poeta dovrebbe fare, la tripodi non dà solu- blicata da Città del Sole edizioni. tuo amore in eterno. / Che se qui giungesse un ospite / credereb- zioni, ma offre prospettive, partendo magari da una tazzina di Quella che emerge tra le pagine del libro della tripodi è una be di essere sospinto da un vento erboso / verso il paradiso. / E caffè, da un paio di lenzuola gigliate. poesia moderna, arrabbiata, mai rassegnata, fonte di gioia. Ver- la Pietà rende infinita nel tempo la fine. Gli uomini non ci sono / dalle fessure degli alti propositi sono si che si possono collocare nella scia ermetica della Anna Ach- Il verso è libero, in alcuni casi sfrenato. Sdogmatizzato, iper- tornati a casa. / Perché tutto non sia perduto / si schierano / por- matova, la quale ha tracciato un sentiero che parte dal cuore e bolico e disinibito. Il verso di ilda tripodi è un verso nel senso gono il braccio / e s’addormentano a ginocchia ritirate. dal personalissimo orizzonte individuale per leggere le alture e proprio del temine: esso indica un verso, una direzione, verso la L’opera della giovane poetessa, ha il valore dell’arte poeti- le bassezze del mondo, sempre genuflesso dalle paure. quale dirigere lo sguardo. ca, intesa come guida spirituale. Essa è poesia che non muore, Tutto il giorno, paurosa dei suoi gemiti, / in un’ansia morta- Infine / si è soli / non si sente il suono delle campane / si deve perché parla all’uomo dell’uomo, parla al mondo del mondo. le la folla si dibatte… / ecco per cosa mi hanno strappato il andare di là / con ho capito stanco / in silenzio / con la lingua Attraverso la parola, attraverso il silenzio. Ricordandoci la ne- cuore pezzo a pezzo, così scrive ne “La corsa del tempo” la sul cuore. / S’accendono le candele della sera / si consumano cessità di ritarare l’uomo, di ridargli umanità e valore, non va- poetessa ucraina. Lei sa che la poesia non è un gioco, ma una per splendere / si bruciano facilmente / domandano acqua. / lori, ma valore. sinistra prospettiva sul mondo. Sinistra nel senso che il poeta os- Fuori è tutto fiorito / per il bacio / alla fine delle labbra. / Il cor- Francesco Idotta LETTERE N. 12 - Ottobre / Novembre / Dicembre 2007 MERIDIANE CITTÀ DEL SOLE EDIZIONI 23 “Ombra e voce”, la prova poetica di Fabio Violi

mbra e Voce”, un to e scelgo ogni giorno di non avere motorino e partiamo. Via ci si aggrappa a questa illusione nella libro formato da identità” . ( pag. 37 ). verso il centro, anonimi, speranza di non soffrire: ma si soffre “O due parti fonda- Fabio Violi, in qualità di attore, inutili” ( “Semper ad di più vivendo mascherati o sempli- “O decide di spogliarsi, di mettersi a Maiora”, pag. 51). cemente essendo se stessi?... mentali della vita dell’autore: il mon- do interiore, intimo e personale e la nudo non per mostrare la propria om- Altro aspetto fonda- Fabio Violi definisce la vita come voce che risuona e cerca di arrivare bra ma per rinunciarci temporanea- mentale di questi scritti è “una giostra, ci sali, ti fai il giro e all’interlocutore modificando il pro- mente e diventare “Una tela da colo- l’impronta, ora netta ora poi scendi...” ( pag. 56 ) quasi un prio timbro in relazione agli stati d’a- rare, una tela sulla quale imprimere più celata, che l’autore dà modo passivo di viverla, rassegnato nimo della propria ombra e agli even- un’emozione”. Nulla è scontato, nulla al concetto di vita e di sempre allo stesso giro, quasi sconta- ti del mondo. è banale. È una continua ricerca e morte, di personalità appa- ta... Ma sarà poi così vera questa in- Il tutto risulta un canto alle emo- chiara manifestazione del proprio es- rente e reale. terpretazione? Se si va ad analizzare zioni, una continua ricerca di queste e sere e di un modo tutto personale di Ne “Il Pagliaccio” ( “Il Presentatore del Circo” ( tratto da un profondo bisogno che esse venga- vivere la propria vita anche di fronte tratto da “Il Circo della “Il Circo della Pioggia”, pag. 22 ), è no riconosciute e vissute oltre il pro- al mondo; un modo fatto di chiarezza Pioggia”, pag. 54 ), questi chiaro ed evidente che il protagonista prio limite e la propria malinconica e coerenza, senza ipocrisia che risulta due complessi aspetti sono si ribella ed ammonisce il pubblico : solitudine. costante a prescindere da tutto: la sua ben presenti e scanditi “Silenzio, tocca a me... / di questa il- Agli occhi di un ottimo osservato- personalità non si fa influenzare né come una sinfonia che ri- lusione / io sono il finto re. / Gesti- re, questo limite invalicabile non è dagli ambienti, né dalle persone. Fa- suona tristemente e diret- sco, dirigo e presento... / Etereo, sen- poi così insormontabile. In genere, un bio Violi rimane sempre se stesso, tamente al centro delle za nome / come il vento!!!” ( pag. 23 po’ per difesa, un po’ perché non si rie- che non significa “staticità”, ma sem- emozioni. Dopo una breve ). In questi versi non c’è affatto passi- sce a vedere “oltre”, risulta inaccessi- plicemente manifestazione delle sue autoironia del protagoni- vità e rassegnazione! L’interpretazio- bile la parte dell’ombra e non si riesce molteplici e complesse caratteristi- sta, si cade in malinconici ne allora è diversa: la vita non è un a percepirla e vederla fino in fondo, ma che, indipendentemente da ogni fatto- quesiti che nascondono giro scontato su una giostra sempre essa è sempre presente anche quando re esterno. E mentre il pubblico è alla pensieri tristi e intima sof- uguale, ma la scelta e la capacità per- la voce si fa più forte e decisa. ricerca spasmodica di qualcosa da co- ferenza. Ciò nasce dall’esi- sonale di indossare la propria ma- Apparentemente differenti e con- gliere, di un’emozione, l’attore si genza, quasi inconscia ini- schera e/o la propria realtà con corag- trapposte, le due parti (Ombra e chiede quale legame possa esserci tra zialmente e molto chiara gio e consapevolezza, mantenendo Voce) viaggiano all’unisono, l’una lui e quest’ultimo: l’interlocutore, ap- alla conclusione, di mettere sempre integra la propria dignità. Per osservatrice dell’altra; linfa vitale parentemente passivo, si emoziona spiega come si possa arrivare a vivere a nudo la propria anima e personalità, contro, si tratta il tema della morte dalla quale non si può prescindere; facendosi trasportare dalla finzione; trascinandosi e facendosi del male. la propria ombra, affinché qualcuno dal quale Fabio Violi sembra essere coordinate in un unico gesto e protese vede un attore; osserva una storia e, Ora sottilmente, ora in modo duro e possa capire quale sia realmente il molto affascinato: “ed infine c’è lei, allo stesso fine, cercano un equilibrio delle volte, ne rimane coinvolto. L’at- diretto, evidenzia le possibili cause mondo interiore di quel pagliaccio che la morte, splendida dama nera che libero che possa appagare gli affetti e tore sente che si tratta di un “connu- che portano alla sofferenza. Racconta sempre viene utilizzato soltanto per tutti c’invita al suo ballo in masche- i desideri dell’ombra e calmare il bio tacito” tra la sua voce ed il silen- il non-dialogo che può esistere tra pa- fare divertire la gente. Tutto questo ra; per questa signora quanta premu- suono a volte burrascoso, delle altre zio del pubblico: dre e figlio, le aspettative e le voglie rende più chiaro il concetto di “ma- ra, si mette da parte l’abito più bello silenzioso della voce. “L’abbraccio sensuale tra la mia che spesso fra i due non combaciano schera”: maschera per lavorare e ma- perché anche e soprattutto lì... biso- Il senso della libertà è esplicito in emozione, mistificata, esasperata, e e la triste amarezza della vita quando, schera per vivere falsamente! Chiara gna far bella figura” ( pag. 56 ). entrambe le parti: l’autore risulta li- la vostra, spontanea ed intensa” di fronte ad un bivio, si sbaglia stra- ed evidente la contrapposizione tra un Tutti i versi, la prosa, le singole bero di “sentire, sognare, vedere, son- ( pag. 39 ). da. Non c’è condanna, ma soltanto pagliaccio che maschera, spesso triste- parole di Fabio Violi, la stessa pun- dare, credere, sperare, cercare, chie- Ma l’opera di Fabio Violi non è urla di dolore attraverso le quali si mente, il proprio modo di essere per- teggiatura atta a sottolineare pause ed dere, ascoltare” ( “Tacita Sinfonia”, soltanto un’esplosione del proprio sviluppa un pianto forte ma dignito- ché deve indossare abiti che facciano emozioni, denotano vita; tutto è vivo, pag. 19 ), libero di agire e decidere ( mondo, è denuncia, dibattito, ribellio- so, che mostra al mondo quanto si ridere, ma che poi ritorna ad essere se tacitamente vivo! Basta leggere con “L’Equilibrista”, tratto da “Il Circo ne a tutto ciò che nel sociale non va e possa essere fragili e/o sfortunati. stesso, con la sua “vera ombra” ( interesse e passione per capire che della Pioggia”, pag. 57 ). Una libertà non vuole andare; ricerca continua Non c’è compassione, non serve. pag. 55 ) ed il mondo che la “porta a tutto si muove e quindi vive. Basta che non nuoce al mondo, che rimane non di soluzioni e spiegazioni, ma di Solo denuncia di un mondo freddo e spasso ogni mattina...” ( pag. 56 ) per entrare nei fogli, fra le righe, farsi im- nel proprio spazio/tempo pur intera- fatti ed eventi che possano descrivere distaccato che cela sofferenza, tristez- poter “sopravvivere” ipocritamente prigionare nei versi per essere avvolti gendo con quello esterno. Non c’è il mondo in cui viviamo, così com’è, za, insoddisfazione, rabbia e dolore. alla quotidianità, non riuscendo o non da un senso immediato ed inspiegabi- chiusura ma soltanto protezione del bello o brutto, senza ipocrisia né giu- Contrapposizione tra sogno e realtà volendo fare diversamente. le di coinvolgimento. proprio mondo interiore. In “ Parole a dizio alcuno ( “Semper ad Maiora”, che spesso si mescolano creando con- Si arriva, così, al concetto di vita e Tutto sembra apparentemente gri- Nessuno”, ( pag. 37 ), l’autore mani- pag. 48 ) e ciò non significa che l’au- fusione e disorientando la vita di chi di morte: “ti domerò vita, la mia ra- gio... ma è solo l’ombra davanti ai festa una fortissima libertà di sceglie- tore non abbia una chiara idea o un già è fragile e cade fra le braccia di gione ti addomesticherà...” mille colori della vita e del vento in- re chi e cosa essere e, soprattutto, proprio pensiero su questi eventi ma, quell’inferno vestito da paradiso. ( pag. 56 ). teriore dell’uomo. quando e come sviluppare questa più semplicemente, che essi non si Sofferenza che urla verso il cielo un Altra maschera e altra bugia nei Senza leggere queste pagine, sen- scelta; riesce anche ad accantonare possano risolvere giudicando ma senso di inutilità, di apparente non- confronti di se stessi: come si può vi- za farsi rapire da questi versi, si po- momentaneamente la propria ombra agendo. reazione: “Lo seguo, usciamo da vere di sola ragione? Come si può trebbe “immaginare solo il brusio del affinché possa concretizzarsi questa Partendo da un racconto di vita nel questa baracca; non serve neanche “domare” la vita in tutto e per tutto se foglio” ... ( “Ombra”, pag. 15 ). sua libertà: “Sono un attore. Ho scel- quale alcuni si possono identificare, chiuderla. Saliamo su di un freddo essa stessa è anche emozione? Forse Maria Stella Crupi

Cammino La luce trasgressiva Pino Amaddeo in allegato dvd Scelta di poesia italiana e straniera Premio Nosside 2006 poesia in video pubblicata su “I fiori del male” pp. 54 - € 10,00 a cura di Antonio Coppola pp. 272 € 20,00 antologia di Pino Amaddeo presenta nel dvd allegato il on furono di sicuro il pro- LL’’ cortometraggio costruito sulla cesso e la condanna che se- poesia omonima di Pino Amaddeo per la re- guì alla pubblicazione de gia di Salvatore Canale, vincitore del Premio ««NN Les Fleurs du Mal nel 1857, a fiaccare nello Nosside 2006 poesia in video. Il cortometrag- spirito il critico e il poeta Baudelaire. Oggi gio, girato per le vie di Reggio Calabria, ha tutto questo è indispensabile». Il critico lette- partecipato quest’anno alle rassegne, organiz- rario Antonio Coppola ha scelto il titolo della zate dall’Associazione CinemAvvenire, nel- più famosa raccolta del grande poeta francese l’ambito della Mostra di Venezia e della Festa per il suo “foglio” di letteratura e poesia, in- del Cinema. Due avvenimenti internazionali torno al quale ha creato un circolo di poeti, che hanno decretato il successo dell’opera dei scrittori e intellettuali della capitale. Dall’e- due artisti reggini che hanno saputo creare, sperienza della pubblicazione, nasce questo grazie alla loro fruttuosa collaborazione, un volume che raccoglie una selezione delle ope- piccolo gioiello di poesia che si esprime at- re dei poeti che si sono via via avvicinati a “I traverso le immagini e le parole. fiori del male”. Un’antologia che vuole dare «Un video di forte impatto espressivo, co- testimonianza dell’estrema vitalità del mondo struito mediante le modulate sequenze di una poetico italiano e non solo, in grado di dare rappresentazione che interiorizza il viaggio una prova densa nei contenuti e negli stili. dell’io concedendo alle immagini una spicca- messaggio radicale, nel suo dipingere con «Quello che abbiamo raccolto ne I fiori del un’altra e ben diversa quella di certi famige- ta valenza psicologica, in una trasognata aria una scelta lessicale non ovvia e scontata l’es- male è la verità delle visioni dei poeti, delle rati poeti e prosatori nostrani». di rispecchiamento» recita la motivazione del sere umano in un cammino che è ricerca, non culture e dei linguaggi; la poesia è un pianeta L’antologia comprende i componimenti di: Premio, presieduto da Pasquale Amato, pro- fuga. pluralistico, l’autore è la somma di tutto; e Antonio Allegroni - Luis Alfredo Arango - fessore di Storia presso le Università di Reg- Elemento portante, nella poesia di Pino sappiamo pure che la stessa da lontano può Leopoldo Attolico - Gianni Balella - Marìlla gio e Messina, ed autore inoltre della prefa- Amaddeo nella quale rivivono voci, suoni, sembrare uno smeraldo, ma vista da vicino è Battilana - Mariella Bettarini - Lucian Blaga - zione del volume. odori e sapori che si richiamano alla nostra un mondo». Giorgio Bàrberi Seguarotti - Alberta Bigagli- «Il Premio NossideVideo ha avuto in Pino terra, è per Fabio Cuzzola, la “Radice” «nella Nella prefazione al volume, Sabino Baro- Anna Borra - Santo Calì - Francesco Dell’A- Amaddeo un Vincitore di alto livello artistico duplice accezione: “radice”come legame for- nia sottolinea «Rispondendo a Gustay Janou- pa - Gèrard d’Houville - Ada De Jiudicibus con la composizione Cammino. Un poeta che te ed identitario ad una causa, ad un’idea, ad ch, Kafka sosteneva: “La poesia è sempre e Lisena - Moacyr Fèlix - Annamaria Ferramo- - a giudizio della Giuria Internazionale del una scelta, e “radicale, perché scende in soltanto una spedizione in cerca della verità”. sca - Assunta Finguerra - Silvana Folliero - Nosside presieduta dal prof. Giuseppe Amo- profondità superando l’effimero dell’apparen- E Apollinaire diceva: “I poeti non sono sol- Angela Giannelli – Renato Greco - Maria Gra- roso - con la sua frusta di parole spietate, za e della superficialità (…) Non può esistere tanto gli uomini del bello. Essi sono ancora e zia Lenisa - Gabriella Maleti - Alfonso Malin- sferza pesanti colpi che scuotono violente- futuro, non c’è domani al quale rimandare soprattutto gli uomini del vero, dal momento conico - Marty Matz - Elena Milesi – Franco mente i corpi naufragati nel mare dell’indiffe- l’emergenza uomo, non si può procrastinare che permettono di penetrare nell’ignoto, così Mosino - Eugenio Nastasi – Yànnis Negrepòn- renza e della miseria umana. Così dissemina all’infinito un mondo migliore, (… ). È quin- che la sorpresa, l’inatteso, è una delle princi- tis - Rossano Onano - Jesus Lopez Pacheco - la sua indignazione in un lungo cammino di “un presente da sfidare”, nel più laico e pali risorse della poesia di oggi”. Il poeta Stuart Z. Perkoff - Anna Gertrude Pessina - sino a dipingere un altro giorno di colori veri sano dell’hic et nunc , dove la ricerca alimen- uomo del vero e non soltanto uomo del bello. Giancarlo Pontiggia - Maria Racioppi - Gino e a disseminare piccoli quadri di verità». Un tata da interrogativi socratici, “coltivo dub- È in questo spirito che ci sentiamo di sostene- Rago – Gloria Reddik - Bruno Rombi - France- quadro sulla solitudine e sulla sensazione di bi”, non è condotta dal poeta come una mo- re lo sforzo coraggioso di Antonio Coppola e sco Salamina - Giuseppe Maria Saluzzo - Ve- spaseamento e di difficile ricerca d’identità, nade impazzita, ma come sempre con i com- del suo foglio significativamente intitolato I niero Scarselli - Robert Schindel - Kathrin Sch- di senso e di valore nell’epoca moderna, di pagni di strada preferiti, vagabondi, poveri, fiori del male, convinti che una cosa è il mini- midt - Sandro Sinigaglia - Anna Ventura - Mi- grande effetto poetico e spiazzante nel suo sconfitti, oppressi». malismo di un Carter o di una Szymborska e chele Cagarella - Carla Zancanaro. I C A R S.R.L. CONCESSIONARIA

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