P.U.C. Città Di Caserta

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P.U.C. Città Di Caserta PROGETTO PRELIMINARE - febbraio 2017 PICA CIAMARRA ASSOCIATI P.U.C. CITT À DI CASERTA DS Rc Documento Strategico- Relazione di Coerenza con gli obiettivi di coerenza del PTR, PTCP e piani sovraordinati e di settore La nuova proposta di Preliminare del PUC risponde alle “linee programmatiche” 2016, registra il dibattito con la città avvenuto a seguito della presa d’atto del Preliminare 2014 pertanto ne rielabora i contenuti arricchendo e migliorando la precedente stesura del Preliminare del 28.10.2014 redatto da: RT PICA CIAMARRA ASSOCIATI capogruppo mandataria Studio di architettura LUCA SCACCHETTI mandante La nuova proposta di Preliminare del PUC è redatta da: PICA CIAMARRA ASSOCIATI Arch. Patrizia Bottaro RP Prof. Arch. Massimo Pica Ciamarra Prof. Ing. Almerico Realfonzo pianificazione territoriale Prof. Arch. Antimo Rocereto collaboratori Arch. Serena De Lisa Arch. Enrico Borrelli Francesco Damiani Arch. Giuseppe Albanese Inoltre per gli aspetti specifici e di settore relativi al PUC: Aspetti geologici Dott. Geol. Francesco Natale Aspetti agronomici ForTea Studio Associato VAS Prof. Ing. Roberto Gerundo Zonizzazione Acustica SONORA srl Sindaco dott. Carlo Marino Assessore all’Urbanistica arch. Stefania Caiazzo RUP ing. Giovanni Natale Ufficio di Piano ing. Fortunato Cesaroni E C I D N I E R A N I M I L E R P O T T E G O R P La Piana campana: lineamenti strategici di fondo per l’area vasta 1 A T Piano Territoriale Regionale 2 R E S La conurbazione nel Piano Strategico 3 A C I Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Caserta (PTCP) 4 D À T T Vincoli e ambiente: la pianificazione sovraordinata e di settore 5 I C . C . U . P La Piana campana: lineamenti strategici di fondo per l’area vasta 1 La gravitazione dell’ambito territoriale dell’hinterland di Caserta nell’area vasta, sug - gerisce un inquadramento, in prima istanza, e del suo hinterland nella piana campana, definita quale “Ambiente Insediativo n1” nel PTR, che ne delinea gli elementi descrittivi di problemi, potenzialità e risorse di seguito riportati in forma sintetica. “Nonostante la massiccia urbanizzazione, la presenza di 26 SIC, 6 riserve naturali, 2 parchi regionali e 1 nazionale, strettamente interrelati grazie alla permanenza di territori ad uso agricolo di alto valore economico, paesaggistico ed ecologico, consente ancora la creazione di un sistema di aree naturali fortemente interrelato, armatura della rete ecologica regionale (RER). Altro fattore di potenziale recupero di condizioni di vivibilità e riqualificazione nelle aree più compromesse è la presenza di numerosi manufatti industriali dismessi o in via di di - smissione. La pressione del sistema insediativo, però, è forte e i principali fattori di pressione sul - 5 l’ambiente sono dovuti: • alla grande vulnerabilità delle risorse idriche fluviali, sotterranee e costiere per inqui - namento e cementificazione; • allo smaltimento illegale di rifiuti e alla presenza di numerose discariche abusive (bacini CE2, CE3, NA1 e NA2); • alle attività estrattive, spesso abusive, di sabbia e ghiaia sul litorale e lungo i corsi d’acqua che creano laghi artificiali costieri, recapiti di sversamenti abusivi; • all’inquinamento dei terreni ad uso agricolo dovuto all’uso incontrollato di fitofarmaci; • al rischio, in parte già tradotto in realtà, di ulteriore consumo di suoli agricoli dovuto alla scelta di situare nella piana nuove grandi infrastrutture: interporto di Maddaloni-Mar - cianise, aeroporto di Grazzanise, linea alta velocità e villaggio USA a Gricignano; • alla diffusione di un’attività estrattiva, per la maggior parte in zone pedemontane e nella piana casertana, che per il decremento d’uso risulta in gran parte interrotta (fascia pedemontana che delimita la piana casertana da Capua a Maddaloni; cave a Mondragone alle pendici del Massico; cave a pozzo nell’area a nord di Napoli) generando un notevole impatto ambientale che rischia sempre più di depauperare le qualità del paesaggio; • alla costante crescita della popolazione dovuta al trasferimento di popolazione da Napoli e all’immigrazione di popolazione extracomunitaria che qui trova un ampio bacino d’occupazione come mano d’opera agricola stagionale, alimentando il mercato del lavoro sommerso. Le pressioni maggiori riguardano, dunque, gli equilibri ecologici, che sono messi a dura prova dallo sfruttamento intensivo del suolo, dalla pressione demografica e dall’inqui - namento”. Il PTR propone le considerazioni rinviando al testo per compiutezza di informazione. Per quanto concerne l’approccio al cd Visioning il PTR propone una alquanto criptica “Emerge chiaramente dai documenti di pianificazione e programmazione provinciali (PSSE nota “Elementi essenziali di visioning tendenziale e preferito”, qui di seguito riportato inte - di Caserta, PTCP e DPSE di Napoli) che il problema più sentito, legato alla presenza di gralmente giacchè ci è parsa esauriente in ordine ai parametri cognitivi e programmatici Napoli, è il forte squilibrio nello sviluppo economico e territoriale che si ripercuote sui che sono propri del metodo nella pianificazione territoriale: territori limitrofi. Da qui la ricerca di un’armatura territoriale fatta di reti costituite da città o da ambiti sovra-comunali o da Sistemi Territoriali di Sviluppo, capace di realizzare un “Sinteticamente l’assetto della piana campana è caratterizzato da: assetto equilibrato ed armonioso e di promuovere politiche sinergiche che potenzino le spe - • una intensa infrastrutturazione del territorio dovuta alla realizzazione di grandi opere cificità endogene e accrescano la competitività tra le aree. miranti all’accrescimento di “attrattività economica” e al rilancio dell’intera regione; Significativo per la definizione dei lineamenti strategici di assetto e sviluppo è il proli - • conseguente drastica riduzione della risorsa terra, con crisi occupazionale del settore ferare di processi di auto-identificazione dei Sistemi Territoriali di Sviluppo, forme di ag - agricolo, nonché crescente degrado ambientale; gregazione (geografiche, economiche, legate a specifiche identità strategiche) che si sono • grande emergenza ambientale dovuta alla vulnerabilità delle risorse idriche fluviali, andate costruendo intorno agli strumenti di programmazione negoziata per la ristrutturazione sotterranee e costiere per inquinamento e cementificazione e all’inquinamento dei residui produttiva e di riarticolazione del sistema economico regionale. La crisi in atto nei tradizionali terreni ad uso agricolo; settori economici ha sviluppato la coscienza che un nuovo modello di sviluppo non può che • conurbazioni territoriali ad alta densità abitativa e degrado a ridosso dei due avere come fulcro la capacità di sviluppare la biodiversità (topologica, culturale, scientifica, capoluoghi. In esse si assiste alla scomparsa dei caratteri identitari dei sistemi insediativi che materiale) attivando politiche e strategie di azioni, differenti per ambiti territoriali, capaci rimangono riconoscibili solo in aree a forte caratterizzazione morfologica. di favorire lo sviluppo di sistemi locali eco-compatibili e competitivi imperniati sull’integra - Coerentemente con gli indirizzi strategici una possibile prospettiva deve, dunque in - zione di risorse endogene ed esogene e sul rapporto equilibrato tra benessere ambientale centrarsi sulle risposte ipotizzabili per far fronte a tali emergenze prioritarie. e benessere economico. • In merito alla grande infrastrutturazione se, da un lato, si è del tutto coerenti con Ecco, quindi, che molti dei STS della piana campana sono spinti a cercare nuovi l’indirizzo strategico “Interconnessione” (“…Per migliorare la competitività complessiva del modelli di sviluppo che puntano sulla promozione e il sostegno al rilancio del territorio, che sistema regione si pone prioritaria l’esigenza di promuovere l’interconnessione tra i Sistemi prenda le mosse dalle tradizioni e dalle specificità esistenti e che, conseguentemente, sia Territoriali di Sviluppo contigui nella doppia direzione interno-costa e sud-nord. Il migliora - compatibile con la risorsa ambiente da cui è impossibile prescindere. mento di tale connessione va inteso sia in senso fisico che funzionale, che relazionale delle Si assiste, dunque, a progetti di deindustrializzazione nei settori industriali a favore del prestazioni e della dotazione delle reti infrastrutturali...”), si è, per altro verso, consapevoli, rilancio del settore turismo, legato alla valorizzazione sia del patrimonio storico-culturale, sul versante della sostenibilità, che lo sviluppo delle infrastrutture impatta criticamente luoghi che delle risorse ambientali e paesaggistiche del territorio. ed equilibri, causando problemi di compatibilità (si pensi solo all’enorme consumo di suolo Altro settore che si tenta di rilanciare è quello dell’agricoltura di qualità e della zootecnia ad alta produttività agricola e biologica ed alla conseguente impermeabilizzazione che può interfacciandolo con il sistema agro-industriale e con lo sviluppo dell’agriturismo”. incidere pesantemente sugli equilibri ambientali). “Tra le proposte progettuali dal punto di vista infrastrutturale appaiono rilevanti quelle riguardanti la realizzazione di una rete di trasporto metropolitano regionale e la ridefinizione Fondamentale a tale proposito è la qualità delle soluzioni previste per ogni ipotesi di dei principali nodi di interscambio. Partendo dalle ipotesi di riordino della rete ferroviaria nuova opera o di modifica di quelle esistenti. E questo deve valer per l’intero sistema di regionale in seguito alla realizzazione della
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