di Provincia di

PUC

(ai sensi della LR.n.16/2004 e regolamento d'attuazione n.5/2011)

sindaco dr. Antonio Verdone resp. ufficio di piano geom. Carmine Mariotti

i progettisti arch. Cinzia Della Cioppa ing. Mariano Negri

collaboratore studio arch. della Cioppa : arch. Antonio Rocchio

studi tematici: Q4 Q1 Stazzi arch. Antonia Iride studio acustico Moscuso geol. Giuseppe D'Onofrio studio geologico MIGNANO MONTE LUNGO agrm. Umberto Camparone studio agronomico Q3 Q2 Campozillone Casale Annolise Caspoli arch. Daria Dellino vas e vi Pietrocolle RP.A0 scala 1:100.000 Rapporto Ambientale scala 1:10.000 scala 1:5.000

0.0 INTRODUZIONE 3 1.0 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 4 1.1 Quadro normativo di riferimento ...... 4 1.2 Metodologia utilizzata nella redazione del Rapporto ambientale ...... 6 1.3 Resoconto della fase di scoping. Modalità ed esiti del processo partecipativo ...... 7 2.0 - IL PIANO URBANISTICO COMUNALE: ILLUSTRAZIONE DEI CONTENUTI, DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DEL PIANO E DEL RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI (PUNTO A, ALL. VI D.LGS. 4/2008) 11 2.1 - Riferimenti normativi ...... 11 2.2 - Gli obiettivi generali del PUC ...... 12 2.3 - Obiettivi specifici ed azioni di piano ...... 18 2.4 - Il dimensionamento del Piano ...... 18 3.0 IL PUC IN RAPPORTO CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI 21 3.1 – I principali piani e programmi di settore pertinenti. Valutazione di coerenza ...... 21 3.2 – Gli obiettivi generali della programmazione di area vasta ...... 23 IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE (PTR - Lr n.13/2008) ...... 23 PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA ( 2014-2020 ) ...... 28 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE ( PSR: 2007-2013 ) ...... 29 3.2a - Matrice di coerenza tra le strategie del PTR e gli obiettivi posti alla base del PUC ...... 31 3.3 - Gli obiettivi generali e le strategie individuate dal PTCP ...... 32 3.3a - Matrice di coerenza tra le strategie del PTCP e gli obiettivi posti alla base del PUC ...... 35 3.4 - Piano di Bacino ...... 35 4.0 DESCRIZIONE DELLO STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE SENZA PIANO 37 4.1 – Inquadramento Territoriale ...... 38 Popolaziione residente ...... 40 Struttura della popolazione ...... 41 Andamento numero di famiglie ...... 43 Popolaziione straniera e flussi migratori ...... 44 Situazione socioeconomica e dinamica delle attività produttive ...... 45 Turismo e ricettività ristorativo-alberghiera ...... 52 4.2 – L’Aria ...... 55 Clima ...... 55 I determinanti ...... 57 Report della qualità dell’aria a livello locale ...... 63 4.3 – L’Acqua ...... 65 Acque superficiali ...... 65 Collettamento acque reflue ...... 66 Acque sotterranee ...... 72 4.4 – Suolo e Sottosuolo ...... 74 Uso del Suolo ...... 74 Le criticità presenti nel territorio ...... 75 Geologia e idrologia ...... 76 Grado dii sismicità ...... 79 Aree suscettibili di attività estrattiva ...... 80 Il suolo agrario ...... 82 Le aree percorse dal fuoco ...... 83 4.5 – Il Sistema antropico ...... 85 Il sistema delle relazioni territoriali ...... 85 Analisi del sistema insediativo ...... 87 Descrizione dell’abitato ...... 89 Mobilità ...... 95 Patrimonio storico-archeologico-architettonico ...... 97 Rifiuti ...... 103 Consumi idrici ...... 107 4.6 – Salute umana ...... 112 Rumore –Inquinamento acustico ...... 112 Inquinamento elettromagnetico ...... 114 4.7 – Paesaggio e biodiversità ...... 115 La rete ecologica regionale ...... 116 Sprawl e consumo di suolo ...... 117 4.8 – Descrizione sintetica dello stato attuale dell'ambiente mediante indicatori ambientali ...... 119 5.0 PROBLEMI AMBIENTALI ESISTENTI SENZA L’ATTUAZIONE DEL PIANO 124 5.1 – Criticità e sensibilità ambientali ...... 124 6.0 VALUTAZIONE DI INCIDENZA 125 6.1 – Riferimenti Normativi ...... 125 6.2 – Metodologia Adottata ...... 126 6.3 – Descrizione Siti Natura 2000 ...... 127 Caratterii predominanti del Sito - IT 8010017: Mignano Monte Lungo ...... 127 Caratterii predominanti del Sito - IT 8010005: Monte Cesina ...... 129 6.4- Azioni di Piano ed eventuale incidenze dirette sui SITI NATURA 2000 ...... 132 7.0 DESCRIZIONE DELLE STRATEGIE DI PIANO 132 7.1 – Obiettivi, Strategie e Interventi ...... 132 7.2 – Caratteristiche del Piano ...... 135 7.3 - Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale (punto e - Allegato VI al D. Lgl. 4/2008 “Contenuti del rapporto ambientale”) ...... 138 7.3.a - Scelta degli obiettivi di sostenibilità ...... 139 7.3b - Matrice di coerenza Esterna - Obiettivi specifici del Piano/Obiettivi di sostenibilità ...... 142 7.3c - Matrice di coerenza interna - Obiettivi specifici del PUC/Azioni del PUC ...... 145 7.4 - Effetti del Piano sull'ambiente ...... 148 7.4a - Possibili effetti significativi sull''ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l''acqua, l''aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale e architettonico, il paesaggio e l''interrelazione tra i suddetti fattori...... 148 7.4b - Matrice Azioni - Valutazione delle azioni sui fattori e componenti ambientali ...... 153 7.4c - Matrice di verifica: Sistema insediativo e produttivo ...... 155 7.4d - Matrice di verifica: Sistema mobilità ed infrastrutture ...... 156 7.4e - Matrice di verifica: Culturale ed ambientale ...... 157 7.4f - Possibili impatti del PUC sull'ambiente ...... 159 7.5 - Misure per il contenimento degli effetti negativi ...... 160 8.0 SCENARI DI PIANO 164 Scenario zero: ...... 165 Scenario uno: ...... 165 9.0 MONITORAGGIO 172 9.1 - I riferimenti per la valutazione in itinere ...... 173 9.2 - Scelta degli indicatori ...... 174 9.3 - Idicatori di Verifica e di Impatto ...... 177 9.4 - Idicatori per il monitoraggio degli obiettivi ambientali ...... 189 9.5 - Contributo degli Enti Competenti ...... 192 10.0 FONTI INFORMATIVE E DATABASE DELLE INFORMAZIONI PER IL MONITORAGGIO 193 11.0 ALLEGATI 194

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

0.0 INTRODUZIONE

Il presente rapporto ambientale è stato elaborato conformemente alle disposizioni della direttiva 2001/42/CE, di cui all’art. 5, e del D.Lgs 152/2006, di cui alla Parte II-art.13, modificato ed integrato dal D.lgs 4/2008 e dal D.Lgs 128/2010. E’ composto da una relazione di valutazione e da due elaborati tecnici, rispettivamente la sintesi non tecnica (art. 13, comma 5, D.lgs 152/2006 e s.i.m.) e dalla valutazione di incidenza del PUC sui siti di Natura 2000 (art. 6 Dir.92/43/CEE). L’iter amministrativo per il procedimento di valutazione ambientale strategica del PUC di Mignano Monte Lungo si è svolto come di seguito descritto: - il giorno 21.01.2015 (verbale di individuazione Prot. 297 del 23.01.2015), nell'incontro tecnico tra l'Autorità Procedente, Comune di Mignano Monte Lungo e l'Autorità Competente, l'Ufficio VAS (istituito con delib. n.73 del 15.12.2014) , sono stati individuati i Soggetti Competenti in materia Ambientale (S.C.A.) così come previsto al comma 1 dell’art. 13 del D.Lgs. 152/2006. - con nota prot. 375 del 29 gennaio 2015, si è dato avvio alla fase delle consultazioni, prevista al comma 1 dell’art. 13 del D.Lgs 152/2004 per l’acquisizione di pareri, contributi ed osservazioni al Rapporto Ambientale Preliminare del PUC, già trasmesso ai soggetti competenti in materia ambientale unitamente al Preliminare di PUC e ai questionari, elaborati resi disponibili presso l'Ufficio Tecnico comunale, con avviso pubblicato sul BURC n. 9 del 9 febbraio 2015. - con verbale del 20 aprile 2015 si è conclusa la Consultazione con i soggetti competenti in materia Ambientale; - con nota prot. 2473 del 01.06.2015 (BURC n. 39 del 22.06.2015) l'Autorità Competente per la VAS si è espressa con parere motivato positivo, dopo aver preso atto delle osservazioni pervenute; In seguito all’entrata in vigore del “Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio n. 5 del 4.08.2011 pubblicato sul BURC n. 53 del 8 agosto 2011”, che ha modificato alcuni aspetti dell’iter procedimentale relativo al PUC e alla VAS in particolare l’art.2 (Sostenibilità ambientale dei piani) stabilisce al comma 3. che, “la Regione ed i Comuni sono autorità competenti per la VAS dei

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE rispettivi piani e varianti nonché per i piani di settore dei relativi territori ai sensi del decreto legislativo n. 152/2006”. Il comma 4 prevede che: l’amministrazione procedente predisponga il rapporto preliminare (RP) contestualmente al preliminare di piano composto da indicazioni strutturali del piano e da un documento strategico e lo trasmette ai soggetti competenti in materia ambientale (SCA) da essa individuati. Il presente rapporto ambientale tiene conto della consultazione preliminare tra l’autorità procedente e l’autorità competente. Infatti sulla base di un rapporto preliminare, “l’autorità procedente”, ovvero il Comune di Mignano Monte Lungo è entrata in consultazione con “l’autorità competente”, ovvero l’Ufficio VAS individuato all’interno dell’Ente, individuando i soggetti competenti in materia ambientale da consultare nella fase preliminare ai sensi dell’art. 13 del D.lgs 4/2008. Inoltre, al fine di favorire la più ampia partecipazione alla consultazione, l’autorità procedente ha provveduto a pubblicare sul sito web del Comune il rapporto preliminare, il questionario di consultazione per gli SCA ed il Preliminare di Piano. La fase di consultazione è stata avviata il 29.01.2015 previa trasmissione su supporto informatico del Preliminare di Piano Urbanistico Comunale, del Rapporto Ambientale Preliminare e dei questionari ai soggetti competenti al fine di far pervenire in tempi utili contributi e indicatori da tener presente per la redazione del rapporto ambientale. Entro i termini previsti dall’avviso sul BURC e precisamente il 20.04.2015 si è conclusa la fase di consultazione con gli SCA. Pertanto tenuto conto degli elementi emersi e dei contributi forniti dalle autorità ambientali si è dunque proceduti alla stesura definitiva del presente documento.

1.0 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

1.1 Quadro normativo di riferimento

La presente proposta di Piano Urbanistico Comunale, ai sensi della normativa nazionale e regionale vigente in materia, intende disciplinare gli usi e le trasformazioni del territorio comunale di Mignano Monte Lungo. In tal senso, quale strumento che definisce le destinazioni d’uso dei suoli, l’attuazione del PUC potrebbe comportare impatti significativi sull’ambiente naturale ed

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE antropico. Pertanto, ai sensi della Direttiva 42/2001/CE, il PUC è da sottoporsi a valutazione ambientale strategica. Di seguito si illustrano i principali riferimenti normativi per la valutazione ambientale strategica di piani e programmi:

Riferimenti normativi comunitari

Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente.

Riferimenti normativi nazionali

- Parte II del D.lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 (Codice dell’Ambiente), così come modificata e integrata dal: - D.Lgs. n. 4 del 16 gennaio 2008 - D. Lgs. n. 128 del 29 giugno 2010

Riferimenti normativi regionali

- LR n. 16 del 22/12/2004 – art. 47 (come mod. dalla LR 1/2011, art. 2) - DGR n. 834 dell'11/5/2007 - DGR n. 426 del 14/3/2008 - DPGR n.17 del 18/12/2009 Regolamento attuativo VAS - DGR n. 203 del 5/3/2010 indirizzi operativi e procedurali - DGR n. 41 del 4/7/2011 Circ. esplicativa del 15/4/2010 in merito all'applicazione di alcune diposizioni dei regolamenti regionali in materia di valutazione ambientale - DGR n. 406 del 4/8/2011 Disciplinare organizzativo delle strutture regionali preposte alla VIA, VI e VAS - Reg. reg. n. 5 del 4/8/2011 Regolamento di attuazione per il governo del territorio – art. 2 sostenibilità dei piani - Circ. esplicativa dell’11/10/2011 in merito all'integrazione della valutazione di incidenza nelle VAS di livello comunale

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1.2 Metodologia utilizzata nella redazione del Rapporto ambientale

Il Rapporto Ambientale è lo strumento necessario alla redazione della procedura di VAS del Piano Urbanistico Comunale. Al suo interno è dettagliatamente descritto il territorio interessato dal piano, in particolare con riferimento ai “valori” di carattere ambientale da valorizzare e non compromettere, ma anche alle criticità, di carattere generale o specifiche, che il Piano si trova ad affrontare. All’interno di questo bagaglio di conoscenza il R.A. verifica il rapporto fra gli elementi descritti, gli obiettivi globali di scala vasta cui ogni territorio è tenuto ad attenersi, gli obiettivi specifici del Piano, le azioni individuate dal Piano stesso, e infine esprime una valutazione circa l’impatto che gli uni determinano sugli altri. La procedura di V.A.S. svolge un ruolo essenziale anche nelle dinamiche di confronto con la cittadinanza e con gli altri Enti. Il rapporto ambientale è dunque uno strumento fondamentale di conoscenza e di supporto alla partecipazione. Il procedimento metodologico nell’elaborazione del rapporto ambientale, vista la complessità delle tematiche in gioco nella valutazione degli effetti derivanti dall’attuazione del Piano sull’ambiente, con riferimento ai modelli metodologici di Valutazione Ambientale Strategica derivanti sia da manuali che dalla riforma comunitaria dei fondi strutturali, la redazione del Rapporto Ambientale si è articolata in più fasi come di seguito illustrato:  Fase 1 – Analisi dello stato attuale dell’Ambiente/ quadro conoscitivo del territorio e definizione degli obiettivi di piano: in questa prima fase si è proceduto all’analisi dello stato attuale dell’ambiente allo scopo di individuare le tendenze evolutive dei sistemi naturali e antropici, con particolare attenzione ad eventuali problematiche e criticità, quali imprescindibili riferimenti per la redazione del nuovo disegno del territorio. Dall’analisi dello stato dell’ambiente sono quindi scaturiti le indicazioni in merito agli obiettivi generali che s’intendono perseguire ed alle scelte strategiche di assetto del territorio.  Fase 2 – Verifica di coerenza degli obiettivi di piano con gli strumenti di pianificazione sovraordinati e con i criteri di sostenibilità ambientale definiti a livello internazionale: Gli obiettivi generali di pianificazione precedentemente individuati sono stati confrontati con le politiche di sviluppo e di governo del territorio definiti nell’ambito dei piani e programmi di pianificazione sovraordinata (Piano Territoriale Regionale, Proposta di Piano Territoriale di

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Coordinamento Provinciale, Piano di Bacino/PAI - Rischio Idraulico) (coerenza esterna - matrice di coerenza obiettivi di piano e programmi sovraordinati), nonché con i criteri di sostenibilità ambientale definiti a livello internazionale allo scopo di verificare in che modo si è tenuto conto delle considerazioni ambientali nella elaborazione del piano (coerenza interna – matrice obiettivi di piano/ criteri di compatibilità).  Fase 3 – Valutazione degli effetti del Piano sull’ambiente. Allo scopo di valutare i possibili effetti significativi derivanti dall’attuazione del piano sull’ambiente, quindi, dagli obiettivi di piano precedentemente individuati sono derivate le necessarie azioni di piano. Ed in particolare dal confronto tra azioni di piano e tematiche e temi ambientali considerati nell’analisi dello stato attuale dell’ambiente (cfr. Matrice di valutazione: Azioni di Piano/ Componenti Territoriali e Ambientali) è stato possibile individuare le possibili interazioni (positive, potenzialmente positive, nulle, potenzialmente negative, negative) del piano sull’ambiente. Nel caso di impatti negativi ed eventualmente negativi, in particolare, sono state previste le opportune misure volte ad eliminare, contenere o compensare tali impatti significativi allo scopo di garantire la sostenibilità del piano.  Fase 4 – Predisposizione del monitoraggio degli effetti derivanti sull’ambiente dall’attuazione del Piano Infine, secondo quanto previsto dall’art. 10 della direttive 2001/42/CE e dall’art.18 del D.Lgs. 152/2006 come modificato dal D.Lgs. 4/2008, è stato predisposto il monitoraggio degli impatti derivanti dall’attuazione del piano al fine di verificare, durante l’attuazione del Piano, come e quando verranno raggiunti gli obiettivi che ci si è prefissati di perseguire attraverso le azioni di piano al fine di intervenire, nel caso di significati vi scostamenti dai valori attesi, con opportuni interventi correttivi.

1.3 Resoconto della fase di scoping. Modalità ed esiti del processo partecipativo

Il rapporto ambientale preliminare

L'analisi preliminare, detta anche scoping, ha la finalità di definire i riferimenti concettuali e operativi attraverso i quali si elaborerà la valutazione ambientale, specificando il quadro di riferimento e la proposta metodologica in conformità alle disposizioni legislative in materia.

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Essa comprende:  l'individuazione delle autorità con specifiche competenze ambientali relativamente all'area interessata dal Piano, nelle forme previste dall'ordinamento vigente;  redazione del documento di Scoping e cioè del "Rappoto Ambientale Preliminare" sulla base del quale, “l’autorità procedente”, ovvero il Comune di Mignano Monte Lungo è entrata in consultazione con ”l’autorità competente”, Ufficio VAS individuato all’interno dell’Ente, per definire la portata di livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale.  l'attivazione delle consultazioni dei soggetti istituzionali e delle autorità ambientali sul documento di Scoping, con l’obiettivo di recepire proposte, pareri, osservazioni e contributi atti a definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale.

Di seguito, in tabella, l'elenco delle autorità individuate ai sensi dell'art. 13 D.Lgs 4/2008:

Regione AGC05 – Settore Tutela dell'Ambiente della Regione Campania AG16 - Governo del Territorio, beni culturali, ambientali e paesistici della Regione Campania

Agenzia Regionale per l'Ambiente – Arpa Campania

Provincia di Caserta Assessorato Ambiente

Assessorato Urbanistica, piani territoriali, edilizia

ASL ASL Caserta

Soprintendenze Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Caserta e

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Provincia di Salerno, Avellino, Caserta e Benevento

Comuni confinanti Comune di (Ce), Comune di (Ce), Comune di (Ce), Comune di Rocca d'Evandro (Ce), Comune di (Ce), Comune di (Fr), Comune di Sesto Campano (Is), Comune di (Is)

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Autorità di Bacino Autorità di Bacino dei fiumi Liri - e Volturno

Le autorità in elenco sono state formalmente invitate a fornire contributi, informazioni, osservazioni, suggerimenti, e pareri utili per definire correttamente i contenuti del rapporto ambientale a tal fine sul portale del Comune di Mignano Monte Lungo è stato pubblicato il rapporto preliminare.

Esito delle consultazioni

Durante l'elaborazione del Piano Urbanistico Comunale sono state garantite la partecipazione alla redazione del PUC delle organizzazioni sociali, culturali, sindacali, economico-professionali ed ambientaliste di livello provinciale, ai sensi dell’art.24 della L.R. 16/2004, ed in generale dei cittadini, nonché la partecipazione di enti e autorità competenti in materia ambientale ed operanti sul territorio secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia ed in particolare dall’art.6 della Direttiva 2001/42/CE successivamente recepita dal D.Lgs 152/2006 entrato in vigore il 31 luglio 2007 e dal D.Lgs. 4/2008.

Fase di consultazione

L’Amministrazione Comunale ha avviato la formazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) secondo il disposto della legge regionale n. 16/2004, “Norme sul governo del territorio” e ss.mm. ed ii., con la quale si sono modificati i tradizionali procedimenti di elaborazione ed approvazione della strumentazione urbanistica generale ed esecutiva. Con delibera n. 67 del 03.11.2014 la G.M. della Città di Mignano M.L. ha preso atto del progetto preliminare di PUC, con allegato il Rapporto Ambientale preliminare, predisposto dai professionisti incaricati. il Responsabile dell’UTC della Città di Mignano Monte Lungo (CE), nella qualità di Autorità Procedente, con nota prot. n. 5129 del 29.12.2014, ha formulato all'Autorità Competente, all’Ufficio VAS del Comune stesso, istituito con la delibera di G.M. n 73 del 15.12.2014, istanza di valutazione Ambientale Strategica per il Piano Urbanistico Comunale trasmettendo in uno alla

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE documentazione tecnica costituente il progetto preliminare di PUC di cui alla citata delibera di G.M. n. 67 del 03.11.2014; Successivamente, sono state individuate le organizzazioni sociali, culturali, sindacali, economiche, professionali e ambientali di livello provinciale individuate nell'incontro tecnico tra Autorità Procedente e Autorità Competente del 21 gennaio 2015 (verbale di individuazione Prot. n. 297 del 23.01.2015), preliminare alla predisposizione della proposta di PUC, ai sensi dell’art. 24, comma 1, L.R. Campania n°.16/2004. Con nota prot. 375 del 29 gennaio 2015, si è dato avvio alla fase di consultazione prevista al comma 1 dell’art.13 del D.Lgs 152/2004 per l’acquisizione di pareri, contributi ed osservazioni da parte delle Autorità con Competenze Ambientali (SCA) e dei cittadini anche in forma associata, nel merito del Rapporto Ambientale Preliminare, previa trasmissione agli stessi, su supporto informatico, del Preliminare di Piano Urbanistico Comunale, del Rapporto Ambientale Preliminare e dei Questionari. A norma dell’art. 13 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. la documentazione è stata altresì resa disponibile presso l’Ufficio Tecnico dell’Autorità proponente con avviso sul BURC n.9 del 9.2.2015.

Contributi degli SCA e dei cittadini e chiusura della fase di consultazione

A seguito dell'avvio della fase di consultazione del procedimento di formazione del Piano Urbanistico Comunale e di Valutazione Ambientale Strategica, sono pervenute, presso l'ufficio protocollo dell'Ente, osservazioni al Preliminare di PUC, da parte di cittadini ed Enti di competenza ambientale, in numero di cinque istanze che di seguito si riportano: - Prot. n. 1244 del 31.03.2015 - Osservazione al Piano Preliminare proposta dal Sig. (omissis); - Prot. n. 1373 del 08.04.2015 - Osservazione al Piano Preliminare proposta dal Sig. (omissis); - Prot. n. 1374 del 09.04.2015 - Osservazione al Piano Prelimunare proposta dal Sig. (omissis); - Prot. n. 1379 del 09.04.2015 - Osservazione al Piano Preliminare proposta dal Sig. (omissis);

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- Prot. n. 1382 del 09.04.2015 - Parere favorevole espresso sul Piano Preliminare dalla ASL di Caserta - Dipartimento dei Prevenzione - U.O. Prevenzione collettiva di Mignano M.L. - D.S. 14; In data 20.04.2015, si è conclusa la fase di consultazione, presso la Sala Consiliare del Comune di Mignano Monte Lungo in seduta pubblica. Pertanto tenuto conto degli elementi emersi, delle osservazioni pervenute e del complesso delle informazioni che emergono da tutta la documentazione prodotta, al fine di migliorare il livello di sostenibilità ambientale delle azioni del PUC, si è dunque proceduti alla stesura definitiva del presente documento.

2.0 - IL PIANO URBANISTICO COMUNALE: ILLUSTRAZIONE DEI CONTENUTI, DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DEL PIANO E DEL RAPPORTO CON ALTRI PERTINENTI PIANI O PROGRAMMI (PUNTO A, ALL. VI D.LGS. 4/2008)

Nel seguito si espongono i principali obiettivi e le linee di indirizzo generali posti a base del Piano Urbanistico Comunale. In primo luogo, gli obiettivi discendono dai compiti che la legge regionale 22 dicembre 2004, n.16 recante Norme su governo del territorio assegna alla pianificazione urbanistica e territoriale in generale e a livello di pianificazione comunale in particolare. In secondo luogo si basano su quanto disciplinato dalla L.R. n. 13/2008 (PTR-Campania) e dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta (PTCP) approvato deliberazione di Consiglio Provinciale n. 26 del 26/04/12.

2.1 - Riferimenti normativi

La legge regionale di riferimento è la LR n.16/2004 “Norme sul Governo del territorio” modificata dalla L. n.1/2011 ed integrata dal “Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio” n. 5 del 04.08.2011 pubblicato sul BURC n.53 del 08.08.2011. Lo strumento di programmazione e pianificazione del territorio comunale è il Piano Urbanistico Comunale ( P.U.C. – art. 23 della LR 16/2004) che è articolato in: a) disposizioni strutturali, con validità a tempo indeterminato, sono costituite da una serie di documenti e cartografie tra loro integrati, quali: - il quadro degli obiettivi e delle strategie

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- il quadro delle regole - il quadro delle scelte pianificatorie; b) disposizioni programmatiche , con validità a termine,che contengono la definizione delle scelte per la residenza, per le attività produttive e per le attività distributive, con l’indicazione delle modalità attuative (intervento diretto,PUA ovvero procedure di perequazione) con le relative destinazioni d’uso,indici fondiari e territoriali,standard urbanistici. Pertanto la parte programmatica del PUC si traduce in piano operativo, elaborato per porzioni di territorio comunale, contiene altresì gli Atti di Programmazione (art.25 L.R. 16/2004),pertanto in questa fase dovrà essere definito l’ambito di operatività del PUC, specificando quali interventi possono essere riconducibili direttamente al piano strutturale e quali invece sono di competenza del piano operativo ovvero degli strumenti attuativi o di settore, nonché la loro dimensione e natura.

2.2 - Gli obiettivi generali del PUC

Il PUC intende perseguire l’obiettivo di valorizzare le risorse del territorio al fine di uno sviluppo socio-economico equilibrato e innovativo di elevata qualità nell’organizzazione sociale per i bisogni dei cittadini, nell'architettura, nella tutela e valorizzazione del paesaggio, nell’agricoltura, nell’ecologia e nel miglioramento dei servizi e delle infrastrutture. L'intento del Piano è quello di fornire una complessiva risposta alle aspettative della collettività locale, quale luogo di sintesi delle scelte di riorganizzazione e delle opportunità di sviluppo che si potranno cogliere, per il rilancio di quest’ambito a cui restituire, in primo luogo, una centralità territoriale, attraverso interventi in grado di migliorare la vivibilità dei luoghi, rivitalizzare il patrimonio di risorse fisiche ed ambientali e rigenerare il sistema socio-economico insediato.

In aderenza ai contenuti della legge regionale n. 16/04, l’obiettivo generale strategico del PUC è lo sviluppo sostenibile, effettuato attraverso procedimenti di concertazione e partecipazione. Pertanto, in coerenza con quanto definito dall'art. 23 della L.R. n. 16/2004 e s.m.i. e in linea con le disposizioni generali del PTR e del PTCP, il presente Piano Urbanistico Comunale (PUC), intende:

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE a) individuare gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli indirizzi per l’attuazione degli stessi; b) definisce gli elementi del territorio urbano ed extraurbano raccordando la previsione di interventi di trasformazione con le esigenze di salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistico ambientali, agrosilvo-pastorali e storico-culturali disponibili, nonché i criteri per la valutazione degli effetti ambientali degli interventi stessi; c) determinare i fabbisogni insediativi e le priorità relative alle opere di urbanizzazione; d) stabilire la suddivisione del territorio comunale in zone omogenee, individuando le aree non suscettibili di trasformazione; f) indicare le trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle singole zone, garantendo la tutela e la valorizzazione dei centri storici nonché lo sviluppo sostenibile del territorio comunale; g) disciplinare i sistemi di mobilità di beni e persone; f) tutelare e valorizzare il paesaggio agrario attraverso la classificazione dei terreni agricoli….; In particolare le opzioni programmatiche ed operative definite dal Piano sono rivolte:  alla riqualificazione urbanistica e funzionale dell'edificato esistente;  al consolidamento e valorizzazione del centro storico;  alla riqualificazione dell'ambiente naturale e del patrimonio rurale;  alla valorizzazione del tessuto urbano degli eventuali nuovi insediamenti edilizi tramite interventi mirati alla "qualità dell'abitare", attraverso la dotazione di servizi alla residenza e attrezzature di livello territoriale al fine di creare fattori di attrazione per il territorio circostante;  alla tutela e ricostituzione dei caratteri strutturali storici del paesaggio agrario;  al potenziamento e al rinnovamento del sistema della mobilità;

Dal 1972, anno di adozione del Piano Regolatore vigente, ad oggi, la situazione urbanistica di Mignano Monte Lungo non è cambiata granché poiché, nonostante i brillanti obiettivi proposti con il P.R.G., il territorio ha visto una crescita soltanto dal punto di vista edilizio. La strutturazione del Piano Urbanistico Comunale si baserà essenzialmente su una organizzazione generale del territorio che tenga conto : - della valutazione integrata delle analisi socio-economiche svolte e delle ipotesi sui possibili “scenari demografici futuri”;

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

- delle indicazioni di tutela del sistema vincolistico vigente; - degli obiettivi di sviluppo individuati dalla pianificazione sovraordinata; ponendo sullo stesso piano i reali bisogni della popolazione locale e la tutela dell’ambiente, che non deve essere più considerato come un intralcio alla pianificazione urbanistica, bensì come una risorsa da sfruttare a vantaggio del territorio.

Figura n.03: Lo sviluppo urbanistico di Mignano

In relazione all’edificato esistente la valorizzazione e la riqualificazione urbanistica rappresentano il cuore delle previsioni del PUC per il Comune di Mignano Monte Lungo. Un’ attenzione particolare sarà riservata al possibile riutilizzo dei contenitori dismessi, valutando le potenzialità di recupero per funzioni collettive o di interesse comune. Per quanto attiene l’edilizia privata, invece, non si deve dimenticare che il centro storico di Mignano Monte Lungo, a causa degli eventi bellici e tellurici verificatisi, è stato in gran parte distrutto e quindi, ad oggi, risulta parzialmente costituito da abitazioni recenti e di modesto valore, visto che gran parte della ricostruzione è avvenuta nel periodo post bellico. Dunque bisognerà valutare l’effettivo valore di ciascun manufatto, per conservare ciò che realmente è di pregio ed eventualmente sostituire ciò che risulta oramai inadeguato, con un’edilizia più consona agli standard di vivibilità, sempre nel rispetto del contesto in cui essa va ad inserirsi.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Relativamente agli eventuali nuovi insediamenti edilizi, il criterio logico generale attorno al quale strutturare la previsione è la qualità dell’abitare che non deve intendersi riferito ai soli alloggi ma al tessuto urbano tutto, da valorizzare mediante la dotazione di servizi alla residenza e di attrezzature di livello territoriale che possano costituire un fattore di attrazione anche dai contesti cittadini limitrofi. Altro obiettivo fondamentale del PUC è quello di perseguire, attraverso la riqualificazione dell’ambiente naturale e del patrimonio rurale e per mezzo della realizzazione di riserve naturali e di idonee zone per la loro fruizione, per le attività ricreative e sportive, una strategia complessiva di sviluppo sociale ed economico affinché Mignano Monte Lungo assuma il ruolo di città della natura e del tempo libero. Inoltre, potrebbe, senza dubbio, divenire un grande attrattore turistico-culturale per il territorio mignanese il Sacrario della Seconda Guerra Mondiale, già scenario di importanti manifestazioni a carattere nazionale. Dunque, per una sua maggiore apertura verso le utenze esterne, è logico pensare ad una serie di interventi finalizzati al risanamento e soprattutto al potenziamento di tutto il “corpus” di pertinenze e servizi che lo compongono. Un ulteriore punto di importanza fondamentale per lo sviluppo del territorio sarà rappresentato dal ripristino, sotto idonea regolamentazione, di concerto con il PRAE, delle cave di tufo grigio piperno ide, finalizzato al recupero edilizio locale, e dal recepimento dell’area ASI, cercando di favorire l’integrazione con le imprese artigiane locali ed innescare il meccanismo delle produzioni di indotto. Come detto in precedenza, i valori di natura ambientale, storici, archeologici e culturali, costituiscono le principali invarianti di cui tener conto in fase di impostazione progettuale dello strumento comunale da redigere. Tuttavia, si ritiene che il sistema della qualità ambientale sia in stretto rapporto anche con la qualità dell’agricoltura che, infatti, quando fondata su regole e metodiche eco-compatibili, può svolgere un ruolo di tutela e promozione del territorio. Le aree agricole, dunque, saranno concepite in modo da restituire identità e valore al territorio comunale, tutelando e ripristinando i caratteri strutturali storici del paesaggio agrario, con particolare riferimento a tecniche di coltivazione tradizionali; salvaguardando le risorse ambientali; promuovendo l’adeguamento tecnologico e l’attività zootecnica; svolgendo una funzione didattico-scientifica, con la possibilità di attuare iniziative nel campo dell’educazione

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE ambientale attraverso la realizzazione di una sorta di parco tematico, dove i valori naturali vengano messi in relazione con quelli culturali, sociali ed economici. A supporto di quanto finora detto, si deve riservare una grande attenzione anche al sistema della mobilità, che va ammodernato e potenziato al fine di renderlo adeguato a sostenere lo sviluppo socio-economico che si intende promuovere, ottimizzando così gli effetti sperati dal punto di vista degli scambi commerciali e della fruizione in chiave ricettiva della città. Naturalmente una siffatta concezione, tramutata in scelta di pianificazione urbanistica, comprende il contestuale risanamento di aree in situazione di degrado ambientale e si prefigura come disegno unitario e coordinato teso a ridurre l’inquinamento, il degrado o l’abbandono; a difendere il suolo in maniera organica nelle sue varie componenti (geologica, idrica e vegetazionale); a prevenire i rischi derivanti dall’elevata sismicità e vulnerabilità idrogeologica del territorio; ad accrescere l’integrazione con la comunità locale e con l’utenza esterna, con evidenti ricadute anche sul livello di occupazione e sul reddito della comunità locale.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE RRiiiqquuaallliiifffiiiccaazziiioonnee INQUADRAMENTO - PROBLEMATICHE ED OPPORTUNITA' ddeellllll’’’aabbiiitttaatttoo eessiiissttteenntttee Cassino ee ppoottteennzziiiaammeenntttoo ddeeiii Cassiino Pollariità urbana dii sseerrrvviiizziii aallllllaa rrreessiiiddeennzzaa Cassino Polarità urbana di PPootteennzziiiaammeennttoo ddeellllllee rriiissoorrssee pprreesseennttiii aattttrraazziiioonnee ee ssvviiillluuppppoo Sacrario Militare Castello Fieramosca

Sacrario Militare KM 19 ilitare LAZIO Corso Umberto I

CAMPANIA Mignano M.L.

Via L. Belmonte

TTuutteelllaa ee ssaalllvvaagguuaarrddiiiaa ddeeiii bbeenniii ccuulllttuurraallliii ee aammbbiiieennttaallliii Campozillone Mignano Montelungo ha una superficie SSvviiillluuppppoo ssoosstteenniiibbiiilllee ddeelll sseettttoorree eeccoonnoommiiiccoo interamente montana di ettari 5.294, al confine con il Lazio e il Molise. Il suo paesaggio, di notevole suggestione, ha un impianto vegetazionale vario ed una Zona ASI cospicua presenza di boschi e pascoli per ovini e bovini. I principali prodotti agricoli Mignano M.L. Moscuso sono i cereali, l’uva, l’olio, la frutta. La località Moscuso presenta insediamenti produttivi di rilevante interesse. Il borgo medioevale sorge a 150 metri sul livello del mare. Suggestiva è la presenza dei corsi d’acqua tra i quali il Peccia e il Rava. SS6 Dall’alto di un poggio la visione dei Monti è affascinante: in un solo sguardo si susseguono Monte Cesima, Monte Camino e Monte Lungo. Nel territorio comunale, mediante le numerose strade provinciali, Annolise Campozillone tra cui la Mignano-Sessa, che consente IIlll ssiiisstteemmaa nnaattuurraallliiissttiiiccoo:: ffiiiuummiii ee bboosscchhiii nneelll tteerrrriiittoorriiioo l’accessibilità alla costa tirrenica, si possono ddiii MMiiiggnnaannoo MMoonnttee LLuunnggoo -- SSvviiillluuppppoo ddeellllll'''eeccoottuurriiissmmoo Caspoli raggiungere le frazioni di Campozillone, Caspoli e Moscuso, nonché le numerose VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA "VAS" - RELAZIONE - PAG. 17 case sparse.

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2.3 - Obiettivi specifici ed azioni di piano

Con riferimento agli obiettivi generali di cui al paragrafo precedente, le determinazioni (obiettivi specifici) del il PUC di Mignano Monte Lungo sono rappresentate nel prospetto di sintesi che segue. Strategie per il tessuto urbano

OBIETTIVI GENERALI DEL OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC AZIONI DEL PUC NTA PUC TUTELA E SALVAGUARDIA DEI VALORIZZAZIONE DEL NUCLEO Zona A - Nuclei di antica formazione ART.26 BENI CULTURALI ED STORICO AMBIENTALI RIUSO DEL PATRIMONIO EDILIZIO Zona B1 - Ambito urbano consolidato ART.27 ESISTENTE saturo

UTILIZZAZIONE DELLE Zona B2 - Ambito urbano di QUALITA' DELL'ABITARE PER GLI ART.28 RISORSE DISPONIBILI completamento EVENTUALI AMBITI DI NUOVO INSEDIAMENTO Zona Cm - Comparti edificatori misti ART.31 Zona F1 - Ambito destinato a servizi SODDISFACIMENTO esistenti DEL FABBISOGNO DI QUALITÀ’ ARCHITETTONICA E ART.44 Zona F2 - Ambito destinato a servizi di DEGLI SPAZI PUBBLICI ATTREZZATURE E progetto SERVIZI DELLA POPOLAZIONE Zona Cs - Comparto attrezzature sportive ART. 32 Zona ATS - Comparto attrzzature sanitarie ART.33

Zona D1 - Attività produttive esistenti ART.35

SVILUPPO SVILUPPO GENERALE DELLA SOSTENIBILE DEL COMPETITIVITÀ DEL TERRITORIO Zona D2 - Piano insediamenti produttivi ART.36 SETTORE ECONOMICO COMUNALE IN CAMPO ECONOMICO

Zona D3 - Proposta zona ASI ART.37

Zona T1 - Turistico-ricettiva esistente ART.38

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE Zona Eo - Agricola ordinaria PROMOZIONE DEL AMBIENTALI E PAESAGGISTICHE ART.42 SETTORE TURISTICO PER INCENTIVARE E SVILUPPARE IL TURISMO Zona Ep - Agricola produttiva ART.40 Zona Es - Agricola di salvaguardia ART.41 TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE periurbana DIFESA DEL SUOLO RISORSE NATURALI- AMBIENTALI Zona Et - Agricola di tutela ambientale ART.41

2.4 - Il dimensionamento del Piano

In riferimento al dimensionamento del nuovo strumento urbanistico comunale (PUC) di Mignano Monte Lungo esso rispetterà la stima di alloggi al 2018 previsti dal PTCP per l’ambito territoriale di appartenenza “Ambito: Aree Interne”. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA "VAS" - RELAZIONE - PAG. 18

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Le previsioni elaborate dal piano provinciale sono state calcolate a partire da uno scenario tendenziale di crescita demografica costruito sull’ipotesi che i comportamenti endogeni (fecondità e mortalità della popolazione) ed esogeni (flussi migratori in entrata e in uscita), e l’incremento occupazionale degli ultimi anni tendano a riprodursi anche nel prossimo futuro. Accanto allo scenario tendenziale, è stato elaborato uno scenario programmatico o di piano, vero strumento di supporto alle scelte di piano. I totali provinciali stabiliti nello scenario tendenziale vengono mostrati nella seguente tabella:

Tab. 01: Evoluzione degli insediamenti e pressione insediativa 2007-2022 (variazioni assolute)

Fonte: Ufficio di Piano: (*) Sotto la voce Aree interne sono compresi i tre ambiti di Mignano Monte Lungo, e in ragione del loro modestissimo peso demografico.

Dalla lettura della tabella emerge che le scelte del piano provinciale, pur in un quadro di crescita complessiva immutato, prevedono una diversa articolazione dei fenomeni negli ambiti di riferimento. In particolare, per la crescita demografica: - tutti gli ambiti territoriali presentano una dinamica positiva o comunque non negativa, diversamente da quanto accade nello scenario tendenziale nelle aree interne (Mignano, Teano e P. Matese); - rispetto al dato tendenziale è stata ridotta la crescita di e del Litorale a favore degli ambiti di Caserta e delle aree interne. Anche l’offerta abitativa, il cui incremento totale nei prossimi 15 anni a livello provinciale permane immutato (70.585 unità), è diversamente articolata negli ambiti di riferimento in particolar modo nei lavori della conferenza territoriale per lo sviluppo sostenibile del 11/09/2012 si è stabilito per il comune di Mignano M.L. il seguente dimensionamento

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Previsione alloggi MIGNANO M.L. Alloggi al 2001 1.539 Alloggi al 2007 3.314 PREVISIONE Alloggi al 2018 + 140 ( min/max)

Fonte : PTCP Relazione di Piano 25 Inoltre il PTCP stabilisce i criteri, che ogni Comune deve tener presente, per la realizzazione della propria quota di alloggi prevista (e dei connessi spazi per attrezzature), la quale deve essere desunta tenendo conto di due opzioni fondamentali: - il fabbisogno abitativo aggiuntivo comprende le abitazioni che è possibile ricavare da interventi di recupero edilizio a partire dai centri storici abbandonati; - larga parte del fabbisogno deve essere assicurata da consistenti interventi di edilizia sociale o pubblica integrati negli interventi di edilizia privata, evitando la formazione di quartieri “popolari”, tradizionalmente affetti da degradazione e carente manutenzione. Inoltre, il soddisfacimento della domanda abitativa non deve determinare ulteriori espansioni edilizie, a tal fine il Ptcp prevede una rigorosa procedura nei piani urbanistici comunali, attraverso: - la localizzazione delle nuove residenze, anche con interventi di ristrutturazione urbanistica, prioritariamente nelle aree negate urbane e negli aggregati malsani o insicuri; - nuovo impegno di suolo può essere previsto esclusivamente quando non sia possibile soddisfare il fabbisogno all’interno del territorio insediato esistente (e in nessun caso tale impegno può riguardare le terre di proprietà collettiva e i beni gravati da usi civici). In ogni caso il nuovo insediamento deve essere in continuità con il tessuto urbano esistente. In conclusione, relativamente ai nuovi alloggi, è importante notare che il fabbisogno di nuove unità abitative non sarà assolutamente interpretato, nel PUC di Mignano M.L. in termini di mera produzione immobiliare, ma verrà inteso come un dato strumentale all’obiettivo prioritario della riqualificazione ambientale, da perseguire anche e soprattutto grazie agli investimenti nel settore abitativo.

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3.0 IL PUC IN RAPPORTO CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI

Nel seguito si illustrano i principali piani e programmi di rilevanza per il territorio di Mignano Monte Lungo e per la stesura del piano territoriale urbanistico comunale. Si tratta, nei primi paragrafi, di strumenti della pianificazione territoriale e della programmazione socio-economica, mentre i successivi paragrafi sono riservati ai piani e documenti di carattere precipuamente ambientale, distinti per componenti dell’ambiente.

3.1 – I principali piani e programmi di settore pertinenti. Valutazione di coerenza

Di seguito si enunciano i principali piani e programmi ambientali di settore afferenti alle componenti ambientali: popolazione e salute umana, suolo, acqua, atmosfera e cambiamenti climatici, biodiversità e aree naturali protette, paesaggio e beni culturali, rifiuti e bonifiche considerati nel rapporto ambientale al fine di individuare gli obiettivi di coerenza di ciascun piano con il PUC di Mignano Monte Lungo. a. Componente popolazione e salute umana Adozione/ approvazione Anno  Piano Sanitario Regionale BURC. n. 32 del 27/05/2011 2011-2013  Piano Sociale Regionale Delibera di DGR n.134/2013 2013-2015 b. Componente suolo Adozione/ approvazione Anno Piani elaborati dall’Autorità di bacino nazionale Liri- Garigliano-Volturno  Piano stralcio per l’assetto idrogeologico. adottato dal Ci con delibera n. 1 2006 Rischio frane (Psai-Rf) del 25/02/2003; approvato con Dpcm del 12/12/2006  Piano stralcio per l’assetto idrogeologico. adottato dal Ci con delibera n. 2 2006 Rischio idraulico del 05/04/2006, approvato con (Psai –Ri) Dpcm del 12/12/2006  Piano stralcio tutela ambientale, articolato approvato dal Ci con delibera n. 2006 in: Documento di indirizzo e orientamento 3 del 05/04/2006 per la pianificazione e programmazione della tutela ambientale (DIOPPTA)  Piano di recupero ambientale (Pra) del approvato nel novembre 2003 territorio della Provincia di Caserta 2003 compromesso dall’attività estrattiva delle cave abbandonate, abusive o dismesse, art. 11 o.m. 3100 del 22.12.2000  Piano regionale delle attività estrattive approvato con ordinanza n. 11 2006 (Prae) del 7/06/2006 del commissario

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ad acta (annullato dal Tar Campania con sentenza n. 454 del 5/12/2007) c. Componente acqua Adozione/ approvazione Anno  Piano regionale di tutela delle acque, art. adottato con Dgr 1220/2007 2007 44 D.lgs 152/1999  Piano d’Ambito Ato n° 2 Napoli-Volturno adottato dall’assemblea 2007 dell’Ente con deliberazione n.4 del 30/09/2002 e revisionato per adeguamento Dgr 6426/2002  Programma d’azione per le zone Dgr del 23/02/2007 2007 vulnerabili all’inquinamento ai nitrati di approvazione origine agricola linee di Indirizzo ai sensi del Dm 7/04/2006 d. Componente atmosfera e cambiamenti climatici Adozione/ approvazione Anno  Piano regionale di risanamento e approvato con Dgr 167/2006 2006 mantenimento della qualità dell’aria  Piano energetico ambientale della - 2009 Provincia di Caserta e. Componente biodiversità e aree naturali protette Adozione/ approvazione Anno  Piano territoriali regionale (Ptr), Quadro di approvato con Lr 13/2008 2008 riferimento delle reti  Piano nazionale sulla biodiversità di approvato in Conferenza 2008 interesse agricolo, Ministero delle Stato-Regioni il 14/02/2008 politiche agricole, alimentari e forestali con atto di repertorio n. 24/CSR f. Componente paesaggio e beni culturali Adozione/ approvazione Anno  Piano territoriale regionale (Ptr). Linee approvato con Lr 13/2008 2008 guida per il paesaggio g. Componente rifiuti e bonifiche Adozione/ approvazione Anno  Piano Regionale di bonifica dei siti Adottato con DGR n.387/2012 2012 inquinati BURC n.49 del 06/08/2012

La valutazione di coerenza analizza le possibili criticità tra gli strumenti di pianificazione di settore e la proposta di PUC del Comune di Mignano Monte Lungo; si tratta di uno strumento utile per valutare il grado di integrazione delle problematiche ambientali negli obiettivi generali e specifici del PUC nonché per far emergere le possibili criticità che dovranno essere affrontate. Inoltre è utile per verificare il contributo dei piani e programmi settoriali al perseguimento degli obiettivi di sostenibilità dello stesso piano urbanistico comunale. Limitandosi il lavoro alla valutazione degli obiettivi espressi dal PUC, la valutazione di coerenza è stata interpretata come valutazione delle criticità potenziali fra gli obiettivi del PUC e gli obiettivi dei principali piani e programmi di settore

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE individuati. In questo modo, i campi di potenziale criticità vengono sottoposti a particolare attenzione nella fase di stesura del progetto di piano, per rendere il quadro pianificatorio coerente. Come sopra già ricordato, gli argomenti trattati riguarderanno le componenti ambientali nel seguente ordine: - popolazione e salute umana - Suolo - Acqua - Atmosfera e cambiamenti climatici - Biodiversità e aree naturali protette - Paesaggio e beni culturali - Rifiuti e bonifiche La criticità potenziale è espressa nelle seguenti categorie: + convergente = non pertinente - potenzialmente critico

3.2 – Gli obiettivi generali della programmazione di area vasta

Per quanto riguarda la pianificazione di area vasta, gli strumenti principali sono il piano territoriale regionale (Ptr), recentemente approvato, il programma operativo regionale della Campania e il programma di sviluppo rurale (POR/PSR).

IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE (PTR - Lr n.13/2008)

Come è noto, il piano territoriale regionale (Ptr), di cui all’art. 13 della Lr 16/2004, è stato approvato in via definitiva con Lr 13/2008. Esso rappresenta il documento di base per la

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE territorializzazone della programmazione socio-economica, fornisce il quadro di coerenza per i piani territoriali di coordinamento provinciale (Ptcp) e costituisce, in generale, il quadro di riferimento unitario per tutti i livelli della pianificazione urbanistica. Il Ptr è composto dei seguenti elaborati:  relazione;  documento di piano;  linee guida per il paesaggio della Campania;  cartografia di piano. Il documento di piano definisce e specifica i criteri, gli indirizzi e i contenuti strategici della pianificazione territoriale e costituisce il quadro di riferimento per la pianificazione provinciale e comunale. Si articola in cinque “quadri territoriali di riferimento” (art. 1, comma 3, Lr 13/2008): a. primo quadro: rete ecologica, rete del rischio ambientale e rete delle interconnessioni; b. secondo quadro: ambienti insediativi; c. terzo quadro: sistemi territoriali di sviluppo (Sts); d. quarto quadro: campi territoriali complessi (Ctc); e. quinto quadro: intese e cooperazione istituzionale, copianificazione; 1. Quadro delle reti Rete ecologica: il territorio comunale non è interessato da alcuno dei corridoi individuati; è però interessato da 2 aree protette S.I.C.

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LAZIO

Legenda

Limiti Amministrativi

Aree SIC Natura 2000: IT- 8010017 IT-8010005

Rischio sismico e vulcanico: Mignano ricade in un’area a media sismicità; è alquanto lontano dalle sorgenti di rischio sismico e ancor più da quelle di rischio vulcanico.

Rete infrastrutturale: per il comune di Mignano non sono previste nuove realizzazioni sulla rete stradale , ma solo l’adeguamento della sede stradale per la S.P. 14 che attraversa l’intero territorio comunale; la linea T.A.V. è stata invece già realizzata.

2. Quadro degli Ambienti Insediativi Ambienti insediativi: il comune ricade nell’ambiente insediativo n.9, scarsamente urbanizzato. E’ interessato da arterie stradali principali e dalla linea ferroviaria.

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LAZIO Mignano

Legenda

Limiti Amministrativi Rete ferroviaria esistente linea TAV (Na- Rm)

Ambiente Insediativo N.9 Rete stradale esistente

Valle del Garigliano

3. Quadro dei Sistemi Territoriali di Sviluppo Sistemi Territoriali di Sviluppo: il comune ricade nel STS a dominante naturalistica A11 – Monte Santa Croce cui appartengono 11 comuni.

4. Quadro dei Campi Territoriali Complessi Campi Territoriali Complessi: Mignano non ricade in alcuno dei 10 Ctc individuati dal PTR.

Visioning preferita e tendenziale: Il territorio comunale di Mignano Monte Lungo ricade interamente in un’area naturale tendenzialmente da proteggere; è interessato da arterie stradali principali e dalla rete ferroviaria. Il comune non rientra tra le centralità di vario tipo individuate. In generale gli elementi essenziali di visioning tendenziale, ovvero lo scenario che si configurerebbe se si continuassero a seguire le tendenze in corso, è caratterizzato da: abbandono dei centri minori con spostamento verso i territori più pianeggiati e dotati di migliori strutture commerciali e produttive; incremento, anche

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE incontrollato, dall’urbanizzazione dei centri maggiori, in particolare lungo le strade di collegamento; scarso controllo delle fonti di inquinamento. Il P.T.R. si propone invece una visioning preferita basata su: miglioramento della rete stradale; promozione e sostegno dello sviluppo delle aree protette; sostegno all’agricoltura nelle aree disagiate per invogliare la permanenza nelle aree a rischio di abbandono. Il P.T.R. si fonda su 16 indirizzi strategici riferiti a 5 aree tematiche; tali indirizzi vengono “territorializzati” in una matrice strategica che mette in relazione indirizzi e S.T.S. attribuendo ad ogni indirizzo un valore da 1 a 4.

Per il STS A.11 cui appartiene Mignano Monte Lungo si ha:

A. Interconnessione B. Difesa e recupero della “diversità” territoriale: costruzione della rete ecologica B.1. Difesa della biodiversità B.2. Valorizzazione e sviluppo dei territori marginali B.3. Riqualificazione della costa B.4. Valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio B.5. Recupero delle aree dismesse e in via di dismissione C. Governo del rischio ambientale C.1. Rischio vulcanico

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

C.2. Rischio sismico C.3. Rischio idrogeologico C.4. Rischio incidenti rilevanti nell’industria C.5. Rischio rifiuti C.6. Rischio da attività estrattive D. Assetto policentrico ed equilibrato D.1. Rafforzamento del policentrismo D.2. Riqualificazione e “messa a norma” delle città D.3. Attrezzature e servizi regionali E. Attività produttive per lo sviluppo economico regionale. E.2a Attività produttive per lo sviluppo- agricolo - Sviluppo delle Filiere E.2b Attività produttive per lo sviluppo- agricolo - Diversificazione territoriale E.3 Attività produttive per lo sviluppo- turistico

PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA ( 2014-2020 )

Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l’occupazione che dovrà guidare l’Unione Europea nella prossima programmazione verso un nuovo modello di sviluppo. Il modello di sviluppo europeo si concretizza sull’interrelazione di tre aspetti chiave: - una crescita intelligente, ossia basata su istruzione, ricerca e innovazione; - una crescita sostenibile, favorendo un’economia a basse emissioni, più competitiva ed efficiente nell’uso delle risorse; - una crescita inclusiva, ovvero focalizzata sulla creazione di occupazione e sulla lotta alla povertà.

Si propongono 3 opzioni strategiche per l’impiego dei fondi, incentrate su: • mezzogiorno con l’obiettivo di superare i due deficit di cittadinanza e di attività produttiva privata attraverso 4 indirizzi ben definiti; • città, quali luoghi di rilancio della produttività e di recupero dell’inclusione sociale;

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• aree interne, in cui lanciare progetti pilota mirati a mettere in sicurezza il territorio, a promuovere la diversità naturale e culturale, a concorrere ad una nuova stagione di sviluppo. In tale contesto, la Regione Campania ha avviato il processo di programmazione 2014-2020 istituendo, con Delibera 142/2013, il Gruppo di Programmazione, con il compito di provvedere alla redazione dei documenti di programmazione, sulla base degli indirizzi impartiti dal Presidente e dalla Giunta Regionale e alla luce degli orientamenti forniti dai Servizi della Commissione (“Position Paper”) e dal Ministro per la Coesione Territoriale (“Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020”, Bozza dell’Accordo di Partenariato e incontri Gruppo di coordinamento politico sulla programmazione dei Fondi Europei).

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE ( PSR: 2007-2013 )

Il Programma di sviluppo rurale della Regione Campania, predisposto in base alla nuova regolamentazione comunitaria per il periodo 2007/2013 (Reg. CE 1698/2005), rappresenta un valido strumento di orientamento, regolamentazione e gestione delle politiche di sviluppo rurale. Il regolamento 1698/2005 definisce gli obiettivi generali per lo sviluppo rurale nel seguente modo: a) accrescere la competitività del settore agricolo e forestale sostenendone la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione; b) valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio; c) migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche. La classificazione territoriale nell’ambito del P.S.R. Campania 2007/2013 è stata sviluppata adottando un percorso analitico che, nel tentativo di evidenziare le specificità e le vocazioni locali, ha condotto all’aggregazione dei sistemi territoriali regionali (STS) caratterizzati da elementi di omogeneità. L’analisi svolta ha consentito di pervenire ad una articolazione del territorio regionale in sette “macroaree”. Il Comune di Mignano Monte Lungo, in base a tali considerazioni, è stato inserito nella macroarea D1- Aree a forte valenza passeaggistico- naturalistica, con potenzialità di sviluppo integrato, coerentemente a quanto indicato dal Piano Strategico Nazionale che include il Comune nella tipologia territoriale D - Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo.

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Figura n.04: Articolazione del territorio regionale in macroaree omogenee.

Mignano

Nell’area D1 si alternano esempi di condizioni economiche e sociali locali soddisfacenti, con altri caratterizzati da condizioni di marginalità, determinate da fattori localizzativi e geomorfologici. Nelle aree più interne, le dotazioni infrastrutturali ed il livello dei servizi offerti alle imprese ed alle popolazioni rurali rendono scarsamente attrattivo il territorio per gli investimenti a carattere produttivo, con una conseguente limitazione anche ai processi di diversificazione economica. Tali fattori rappresentano, inoltre, una delle cause del progressivo impoverimento demografico e del fenomeno della senilizzazione della popolazione. Tuttavia, le condizioni di isolamento, se da un

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE lato hanno generato marginalità economica e sociale, dall’altro hanno rappresentato un elemento di difesa del territorio e delle sue risorse ambientali. La struttura produttiva appare ancora eccessivamente dipendente dal settore primario, tant’è che la quota di forza lavoro occupata in settori extra-agricoli è ben al di sotto delle medie regionali. Analisi SWOT _ Macro Area D1 PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - elevata valenza ambientale e paesaggistica ed -impoverimento demografico ed elevata presenza di superfici protette invecchiamento della popolazione - ruolo multifunzionale dell'agricoltura - condizioni di isolamento delle aree montane e scarso livello di infrastrutturazione - buona specializzazione produttiva di qualità - difficoltà di fruizione dei servizi essenziali nelle nel comparto della frutticoltura, olivicoltura, aree interne zootecnia - diffusa presenza di produzioni tipiche di - bassa produttività della terra qualità - debolezza organizzativa e strutturale delle imprese agricole ed agroalimentari - assenza di forme di valorizzazione delle produzioni (filiere incomplete, orientamento all'autoconsumo e/o mercati locali) - flussi turistici estremamente stagionali OPPORTUNITA’ MINACCE - forte complementarità con la politica di - concorrenza sui mercati internazionali Coesione prodotti agricoli - presenza di attrattori turistici di rilevanza - irrisolta questione della gestione dei rifiuti in internazionale Campania - sviluppo di attività finalizzate alla valorizzazione delle produzioni locali da parte dell’Assessorato all’Agricoltura ed alle attività - importanza del paesaggio per lo sviluppo turistico e le produzioni tipiche

3.2a - Matrice di coerenza tra le strategie del PTR e gli obiettivi posti alla base del PUC

Di seguito si espone una prima verifica degli obiettivi individuati dal Piano Territoriale Regionale e quelli posti alla base del PUC di Mignano Monte Lungo, secondo il seguente giudizion di coerenza:

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

+ Coerente 0 Indifferente - Poco Coerente

GIUDIZIO DI OBIETTIVI PTR OBIETTIVI GENERALI DEL PUC OBIETTIVO SPECIFICO DEL PUC COERENZA VALORIZZAZIONE DEL NUCLEO STORICO +

UTILIZZAZIONE DELLE RIUSO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE + RISORSE DISPONIBILI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E QUALITA' DELL'ABITARE PER GLI DEL PAESAGGIO (B.4) EVENTUALI AMBITI DI NUOVO 0 INSEDIAMENTO

TUTELA E SALVAGUARDIA VALORIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEI BENI CULTURALI ED URBANISTICA DELL’EDIFICATO + AMBIENTALI ESISTENTE QUALITÀ’ ARCHITETTONICA E DEGLI SODDISFACIMENTO DEL VALORIZZAZIONE E SPAZI PUBBLICI 0 FABBISOGNO DI SVILUPPO DEI TERRITORI ATTREZZATURE E SERVIZI MARGINALI (B.2) MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DELLA DELLA POPOLAZIONE MOBILITÀ +

ATTIVITÀ PRODUTTIVE PER LO SVILUPPO- AGRICOLO - SVILUPPO SOSTENIBILE DEL SVILUPPO GENERALE DELLA COMPETITIVITÀ DEL TERRITORIO SVILUPPO DELLE FILIERE SETTORE ECONOMICO - COMUNALE IN CAMPO ECONOMICO (E.2A)

ATTIVITÀ PRODUTTIVE PER VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE LO SVILUPPO- TURISTICO PROMOZIONE DEL AMBIENTALI E PAESAGGISTICHE PER + (E.3) SETTORE TURISTICO INCENTIVARE E SVILUPPARE IL TURISMO

DIFESA DELLA BIODIVERSITA' (B.1) DIFESA DEL SUOLO TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE + RISCHIO DI ATTIVITA' RISORSE NATURALI- AMBIENTALI ESTRATTIVE (C.6)

3.3 - Gli obiettivi generali e le strategie individuate dal PTCP

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta è stato approvato con delibera di Consiglio Provinciale n.26 del 26/04/2012 esso individua le linee programmate e di sviluppo urbanistico dell’intero territorio provinciale. Il Piano Provinciale (PTCP) suddivide il territorio in quattro ambiti insediativi inserendo il comune di Mignano Monte Lungo nell’ambito denominato “ Aree Interne”. Il Ptcp individua come

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE prioritario il ripristino di una condizione di equilibrio dell’espansione territoriale a partire dai pesi insediativi, ponendo al contempo grande attenzione alla condizione ambientale. L’obiettivo del riequilibrio determina le principali scelte di piano, contenute nella tavola allegata n. 1 Progetto di Ptcp - Tutela e Trasformazione, dove sono rappresentate le due grandi ripartizioni in cui è articolato il territorio provinciale: il territorio rurale e il territorio urbano.

Figura n.05: Assetto del territorio: Tutela e Trasformazione.

Per il territorio rurale e aperto, il Ptcp persegue obiettivi di tutela e recupero ambientale attraverso: - la mitigazione del rischio ambientale e antropico; - la formazione della rete ecologica provinciale; - la tutela dei valori paesaggistici e naturali.

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Per questo motivo, il piano punta alla ricostruzione della qualità ambientale, da un lato attraverso una rete naturalistica, per garantire condizioni di vita possibili per tutte le specie vegetali e animali, e dall’altro attraverso la conservazione delle aree agricole, sia interstiziali, a rischio scomparsa per i fenomeni di espansione urbana, sia di quelle vaste, essenziali cuscinetti tra gli ambiti a esclusiva vocazione naturalistica. Fondamentale ai fini della tutela dello spazio rurale è la limitazione dell’edificabilità, riservata esclusivamente alle aziende e all’imprenditore agricolo e legata al rispetto di superfici colturali minime indicate in apposite tabelle in normativa. Le scelte del Ptcp per il sistema insediativo delle aree interne puntano al loro rafforzamento favorendo la loro qualificazione soprattutto nei settori delle produzioni agricole, del turismo, delle attrezzature per il tempo libero.

Infine, in relazione all’accessibilità, il disegno complessivo della rete su ferro e di quella stradale deve essere finalizzato al soddisfacimento dei fabbisogni pregressi e di quelli insorgenti e futuri. Si vuole sottolineare, a questo proposito, che il PTCP non effettua alcuna previsione infrastrutturale aggiuntiva rispetto a quelle già in programma e di importanza strategica, sia a livello provinciale sia a livello regionale. Per le aree interne il PTCP prevede, considerata l’urbanizzazione diffusa e il basso livello di servizio della rete infrastrutturale, l’implementazione di politiche di ammodernamento della rete nonché la formazione di nodi di interscambio (auto-ferro). In particolare, gli obiettivi legati al sistema dell’accessibilità riguardano: - il potenziamento della rete su ferro e della mobilità debole; - la modernizzazione della rete stradale; - la mitigazione delle grandi infrastrutture per la mobilità e la logistica; - la realizzazione di una rete di piste ciclabili anche per gli spostamenti casa-lavoro e non solo per il tempo libero. Infine tra i progetti prioritari territoriali che interessano l’ambito di riferimento quello che riveste un ruolo strategico è legato al riassetto dei nuclei Asi, infatti, delle 15 aree alcune sono sostanzialmente inutilizzate, risultando libere per oltre l’80% della loro superficie territoriale. Ciò a causa di problemi di infrastrutturazione, di compatibilità ambientale oppure di lontananza dalle

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aree urbane. Nello specifico i nuclei Asi che presentano tale problematica sono: Vairano-, Tora, Matese, Mignano, Teano-Maiorisi, Cancello Nord e Nord.

3.3a - Matrice di coerenza tra le strategie del PTCP e gli obiettivi posti alla base del PUC

+ Coerente 0 Indifferente - Poco Coerente

GIUDIZIO DI OBIETTIVI PTCP OBIETTIVI GENERALI DEL PUC OBIETTIVO SPECIFICO DEL PUC COERENZA VALORIZZAZIONE DEL NUCLEO STORICO +

UTILIZZAZIONE DELLE RIUSO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE + RISORSE DISPONIBILI RIEQUILIBRIO DEL SISTEMA QUALITA' DELL'ABITARE PER GLI INSEDIATIVO EVENTUALI AMBITI DI NUOVO 0 INSEDIAMENTO

TUTELA E SALVAGUARDIA VALORIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEI BENI CULTURALI ED URBANISTICA DELL’EDIFICATO + AMBIENTALI ESISTENTE QUALITÀ’ ARCHITETTONICA E DEGLI IMPLEMENTAZIONE DI SODDISFACIMENTO DEL SPAZI PUBBLICI 0 POLITICHE DI FABBISOGNO DI AMMODERNAMENTO DELLA ATTREZZATURE E SERVIZI MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DELLA RETE INFRASTRUTTURALE DELLA POPOLAZIONE MOBILITÀ +

SVILUPPO SOSTENIBILE DEL SVILUPPO GENERALE DELLA COMPETITIVITÀ DEL TERRITORIO SETTORE ECONOMICO + QUALIFICAZIONE DELLE COMUNALE IN CAMPO ECONOMICO AREE INTERNE, SOPRATTUTTO NEI SETTORI DELLE VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE PRODUZIONI AGRICOLE, PROMOZIONE DEL AMBIENTALI E PAESAGGISTICHE PER + DEL TURISMO, DELLE SETTORE TURISTICO INCENTIVARE E SVILUPPARE IL ATTREZZATURE PER IL TURISMO TEMPO LIBERO

RECUPERO AMBIENTALE DEL TERRITORIO RURALE DIFESA DEL SUOLO TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE + APERTO RISORSE NATURALI- AMBIENTALI

3.4 - Piano di Bacino

Il Comune di Mignano Monte Lungo rientra nell'ambito territoriale di competenza dell'Autorità di Bacino Nazionale Liri-Garigliano-Volturno.

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Il Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico - PSAI-RI e PSAI-RF (approvato con DPGM del 12.12.2006), redatto ai sensi della L. 18 maggio 1989, n. 183 e s.m.i., ha valore di piano territoriale di settore ed è "lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio (L.183/89, art.17, comma 1)". Dall'analisi degli elaborati tecnici del Piano Stralcio, relativamente alla Carta degli scenari di rischio - Rischio frana, emerge che il Comune di Mignano Monte Lungo è interessato da diverse zone di rischio ed attenzione, tra cui:  aree a rischio molto elevato - R4 (l'area maggiore, è censita a ridosso dell’abitato principale lungo la via Casilina in direzione del cimitero comunale): nelle quali per il livello di rischio presente, sono possibili la perdita di vite umane, e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socio economiche;  aree di alta attenzione - A4: potenzialmente interessate da fenomeni di innesco, transito ed invasione di frana a massima intensità attesa alta ma non urbanizzate;  aree di attenzione potenzialmente alta - APa: non urbanizzate e nelle quali il livello di attenzione, potenzialmente alto, può essere definito solo a seguito di indagini e studi a scala di maggior dettaglio; Gran parte del territorio comunale, inoltre, ricade in un'area interessata da vincolo idrogeologico regalamentato dal Regio Decreto Legge n. 3267/'23. Il PUC, nella definizione delle strategie di assetto del territorio, ha tenuto conto delle prescrizioni contenute nel Titolo II delle Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico, relativamente alle aree perimetrate nell'elaborato "Carta degli Scenari di Rischio", di seguito riportata, evitando di localizzare aree edificatorie su di esse.

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4.0 DESCRIZIONE DELLO STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE SENZA PIANO

L’elaborazione del Piano Urbanistico Comunale non può prescindere da un’integrata valutazione non solo dei problemi urbanistico-insediativi, ma anche di quelli economici e sociali. Di seguito si riporta perciò una sintetica descrizione della situazione attuale dei luoghi e dell’ambiente volta a definire un primo quadro conoscitivo del territorio allo scopo di facilitare le consultazioni dei soggetti competenti in materia ambientale, finalizzate a raccogliere contributi, informazioni, osservazioni, suggerimenti e quant’altro utile per definire la portata ed il livello di dettaglio delle

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE informazioni da includere nel Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica del PUC.

4.1 – Inquadramento Territoriale

Il territorio comunale di Mignano Monte Lungo, appartenente alla provincia di Caserta, è posizionato, in maniera strategica, sul confine tra Campania, Lazio e Molise.

Figura n.06: Inquadramento territoriale

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Esso risulta ben collegato sia con Cassino (18 km) che con Napoli e Caserta, da cui dista rispettivamente 85 e 54 km. Posto a 137 m s.l.m., il Comune ha una estensione di circa 5.200 ha. Sorge fra le valli del Liri e del Volturno, a nord del Vulcano di , stretta fra le cime del preappennino Campano, ai piedi del Monte Lungo. Dalla sommità del monte Camino, che è uno degli ultimi contrafforti settentrionali del massiccio di Roccamonfina, il territorio degrada con i corsi d’acqua del Peccia e dei suoi affluenti; giunto a valle, risale, ad est, verso i primi contrafforti delle Mainarde, toccando la sua massima altitudine con il Monte Cesima (1.180 m).

Inquadramento idrografico fa parte del Bacino Idrografico del Liri-Garigliano. Il territorio comunale è attraversato dal corso del fiume Peccia, affluente del Garigliano, e da numerosi altri corsi d’acqua e torrenti senza soluzione di continuità.

Il centro storico sorge su un’altura alla confluenza dei fiumi Peccia e Rava, mentre l’abitato, vista l’impossibilità fisica di uno sviluppo concentrico, si è evoluto lungo la Casilina, principale arteria che attraversa il territorio comunale.

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Popolazione residente

L’andamento della popolazione del Comune di Mignano Monte Lungo nel secolo scorso, dopo un primo sostanzioso accrescimento, ha avuto una costante diminuzione a partire dagli anni ‘60, per poi oscillare tra variazioni negative e positive, seppur minime, dal 2001 in poi. Negli ultimi anni la popolazione residente nel Comune si é mantenuta sostanzialmente stabile. Tuttavia, mentre nel passato è stato forte il fenomeno della emigrazione, negli ultimi anni sembra essersi verificata una inversione di tendenza, con l’attivarsi di flussi di ritorno. Tab.01: Andamento della Popolazione

Tab.02: Variazione percentuale della popolazione

Tab.03: Saldo naturale della popolazione

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Tab.04: Flusso Migratorio della popolazione

Struttura della popolazione

L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Tab.05: Struttura della popolazione dal 2002 al 2013

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Tab.06: Struttura della popolazione dal 2002 al 2013: Età Media

Anno 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale Età media 1° gennaio residenti

2002 571 2.205 540 3.316 38,6

2003 558 2.258 531 3.347 38,6

2004 544 2.294 530 3.368 38,9

2005 524 2.292 523 3.339 39,2

2006 502 2.288 517 3.307 39,7

2007 501 2.272 536 3.309 40,2

2008 488 2.298 528 3.314 40,3

2009 479 2.300 515 3.294 40,6

2010 465 2.295 520 3.280 41,0

2011 456 2.295 539 3.290 41,4

2012 458 2.255 553 3.266 41,5

2013 453 2.233 566 3.252 42,0

Tab.07: Piramide dell’età

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Dai dati riportati nelle tabelle precedenti si evince che nel Comune si riscontra una prevalenza della popolazione femminile rispetto a quella maschile. La popolazione infantile e scolastica (0-14 anni) è andata progressivamente assottigliandosi; viceversa la percentuale della popolazione attiva (15-64 anni) è incrementata . La popolazione anziana (65 anni e più) risulta praticamente invariata; così il tasso di natalità, che è in linea con la media nazionale. Invece l’indice di vecchiaia si è innalzato, il che statisticamente indica che la popolazione sta “invecchiando”, ma questo dato, associato ad un discreto tasso di natalità, denota comunque una buona qualità della vita.

Andamento numero di famiiglie

Per quanto concerne il numero medio di componenti per famiglia, secondo i dati riportati nel censimento 2011 per Mignano Monte Lungo è inferiore rispetto a quello provinciale.

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Numero medio componenti famiglia anno 2013 Provincia di Caserta 2,69 Comune di Mignano M.L. 2,00

Inoltre, la tabella che segue mostra l’articolazione delle famiglie per numero di componenti nel trend 2001-2013.

Tab.08: Andamento numero di famiglie e media per componenti

Anno Data rilevamento Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia

2001 31 dicembre 3.316 - - 1.368 2,41

2002 31 dicembre 3.347 +31 +0,93% - -

2003 31 dicembre 3.368 +21 +0,63% 1.328 2,54

2004 31 dicembre 3.339 -29 -0,86% 1.323 2,52

2005 31 dicembre 3.307 -32 -0,96% 1.338 2,47

2006 31 dicembre 3.309 +2 +0,06% 1.355 2,44

2007 31 dicembre 3.314 +5 +0,15% 1.329 2,49

2008 31 dicembre 3.294 -20 -0,60% 1.341 2,46

2009 31 dicembre 3.280 -14 -0,43% 1.343 2,44

2010 31 dicembre 3.290 +10 +0,30% 1.360 2,42

2011 (¹) 8 ottobre 3.291 +1 +0,03% 1.368 2,41

2011 (²) 9 ottobre 3.258 -33 -1,00% - -

2011 31 dicembre 3.266 +8 +0,25% 1.668 1,96

2012 31 dicembre 3.252 -14 -0,43% 1.667 1,95

2013 31 dicembre 3.253 +1 +0,03% 1.625 2,00 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.

Popolazione straniera e flussi migratori

Gli stranieri residenti a Mignano Monte Lungo al 1° gennaio 2011 sono 68 e rappresentano il 2,1% della popolazione residente.

Tab.09: Popolazione straniera residente al 2011

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Tab. 10 – Popolazione straniera residente per sesso e provenienza al 01.01.2011 (fonte www.tuttoitalia.it)

Maschi Femmine Totale % Romania 11 12 23 33,82

Albania 11 10 21 30,88

Ucraina 3 5 8 11,76 Bulgaria 0 2 2 2,94

Francia 2 0 2 2,94 EUROPA Polonia 0 2 2 2,94 TOTALE 27 31 58 85,29

Rep.Popolare Cinese 3 2 5 7,35

A India 3 2 5 7,35 ASI TOTALE 6 4 10 14,71

In base agli ultimi dati disponibili si evince un incremento della popolazione straniera residente che passa dalle 68 unità del 2011 a 83 unità del 2013 con un incremento assoluto pari +15.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 33,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (30,9%).

Situazione socioeconomica e dinamica delle attività produttive

Lo scenario economico recessivo che ha travolto il sistema economico italiano nell’ultimo periodo ha minato le basi del sistema produttivo ed imprenditoriale della Penisola. Nei territori con le

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE maggiori debolezze strutturali, come quello casertano, poi, questo prolungato periodo di difficoltà economiche ha determinato l’erosione del capitale imprenditoriale a disposizione, soprattutto, in quei casi in cui il conforto proveniente dalle più salutari dinamiche del commercio estero, non poteva sprigionare i suoi benefici effetti. Un andamento così problematico si riflette sulle percentuali di imprese che prevedono, nei prossimi mesi, chiusure o diminuzioni di attività che si attestano rispettivamente al 3,9% ed al 12,2%, raggiungendo in entrambi i casi un risultato al di sopra del dato medio campano. Tuttavia, nonostante dati congiunturali non di certo positivi, emerge un certo clima di fiducia tra gli esercenti commerciali provinciali, tanto che il 14,3% di loro prevede per il secondo trimestre 2014 una prospettiva di sviluppo per la propria attività economica. Tab. 11 – Orientamento delle imprese delle provincie campane sull’evoluzione trimestrale dell’attività - I trimestre 2014 (valori percentuali)

Fonte: Unioncamere – Indagine congiunturale sul commercio per la Regione Campania Agricoltura

L’agricoltura della Campania entra nel terzo millennio indossando panni nuovi, lanciando segnali interessanti di cambiamento, di modernizzazione delle strutture aziendali, di adeguamento alle nuove condizioni, ai vincoli ed alle opportunità posti dalla globalizzazione delle economie e dei mercati. È questo il principale messaggio, la fotografia del settore che emerge dalla lettura dei dati del 6° Censimento del• l’Agricoltura ­ 24 ottobre 2010.

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In particolar modo la lettura del territorio agroforestale della regione è stata effettuata suddividendo il territorio regionale in 28 Sistemi del territorio rurale (Sistemi Territoriali Rurali • STR), ciascuno dei quali è costituito da un’aggregazione di comuni. Tale suddivisione risulta essere più rispondente a rappresentare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche dei diversi territori, così come già definite nelle cartografie tematiche ambientali e agroforestali contenute nel Piano Territoriale Regionale (PTR) approvato con L.R. n. 13 del 2008. In particolare, i 28 Sistemi Territoriali Rurali della Campania sono stati identificati come raggruppamenti di territori comunali ragionevolmente omogenei per: • gli aspetti fisiografici e pedologici che condizionano le potenzialità produttive • gli usi agricoli e forestali dominanti • le forme e le strutture del paesaggio agrario e la loro evoluzione nel corso dell’ultimo cinquantennio • i rapporti con il sistema urbano e infrastrutturale. Il Sistema Territoriale Rurale 01 • Roccamonfina ­ Piana del Garigliano, nel quale è ricompreso il comune di Mignano Monte Lungo, ha una superficie territoriale di 579,6 Kmq (22% del territorio provinciale); esso comprende i territori di 13 comuni, tutti ricadenti nella provincia di Caserta. La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni ­ ISTAT) è di 64.002 unità con una densità demografica pari a 110 abitanti per Kmq (343 il valore provinciale); nei comuni di e Teano si concentra il 43% della superficie territoriale e il 54% della totale popolazione residente nel Sistema 01. La superficie che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 27.020,5 ettari e ne rappresenta il 42,1% della superficie territoriale.

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Mignano

Figura n.07: Suddivisione del territorio regionale in 28 STR: Mignao M.L. appartiene al STR n.01”Roccamonfina – Piana del Garigliano”.

Il territorio vanta la presenza di un’area protetta, il “Parco Regionale di Roccamonfina­Foce del Garigliano” istituito con legge regionale n. 33 del 1 settembre 1993. L’area parco che ha un’estensione di 9.000 ettari e ricade nei comuni di Sessa Aurunca, Rocca• monfina, Teano, Conca della Campania, Galluccio, e . In un territorio il cui sviluppo è delegato prevalentemente all’agricoltura, e dal momento che occupa un ruolo di rilievo sia per la sua dimensione economica, sia per il suo impatto sull’uso del suolo, la presenza di un’area protetta ha permesso l’adozione di pratiche ecosostenibili e ha soprattutto creato le condizioni per favorire la valorizzazione delle produzioni e delle attività economiche. Le aziende agricole I risultati del 6° Censimento generale dell’Agricoltura consentono di descrivere le caratteristiche strutturali e produttive delle aziende agricole il cui centro aziendale è ubicato nel territorio del STR Roccamonfina­Piana del Garigliano. Alla data del 24 ottobre 2010, sono state censite nel STR

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Roccamonfina­Piana del Garigliano 5.271 aziende (•46% rispetto al 2000), con una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) complessiva di 22.265 ha (•8,3% rispetto al 2000), ed una Superficie Agricola Totale (SAT) di 27.024 ettari (•16,3%). Nel complesso, la SAU censita nel 2010 da ISTAT costituisce il 38,4% della superficie territoriale del STR, mentre la SAT ne rappresenta il 46,7%. In particolar modo per il territorio comunale di Mignano Monte Lungo si registrano i seguenti dati come da tavola 2 di seguito illustrata:

Imprenditoria e altri servizi Grazie al patrimonio di dati ed informazioni messe a disposizione dai registri camerali delle Camere di Commercio, è possibile tracciare un quadro esaustivo delle dinamiche che hanno interessato il sistema imprenditoriale della provincia di Caserta in questi ultimi anni. L’analisi degli indicatori di nati mortalità del tessuto imprenditoriale, a tal proposito, fornisce un capitale di informazioni di indiscutibile utilità per l’analisi degli scenari produttivi del territorio. Il sistema economico di Caserta ha accusato con un certo ritardo gli effetti della crisi economica, in termini di riduzione del numero di imprese, che si manifesta solo nel 2013. La dinamica sinora positiva della demografia d’impresa provinciale è da attribuirsi alla vivacità dell’importante fenomeno

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE dell’imprenditoria degli immigrati, ed anche a quella giovanile, che continua a crescere nonostante - e per certi versi a causa - della crisi.

Nel 2013, però, il calo delle imprese è generalizzato pressoché su tutti i settori produttivi, e particolarmente rapido in quelli di specializzazione dell’economia provinciale, il che lascia presumere come fenomeni gravi di destrutturazione produttiva siano in atto anche nella provincia in esame. Nel 2013, Caserta subisce una lieve riduzione del numero di imprese (-0,1%) meno grave di quella nazionale (-0,5%) e che interrompe cinque anni di crescita consecutiva. Di seguito si riportano i dati relativi all’imprese sul territorio comunale di Mignano Monte Lungo riferiti al 2° trimestre 2014: Tab. n.12 Numero d’imprese nel – Tasso e Trend – Fonte dati Camera di Commercio di Caserta 2° trimestre 2014

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Grafico– Distribuzione imprese per classe e natura giuridica - Comune di Mignano Monte Lungo

Fonte dati: Camera di Commercio di Caserta 2° Trimestre 2014

Grafico – Distribuzione imprese per settore di attività – Codificata Ateco 07- Comune di Mignano Monte Lungo.

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Fonte dati: Camera di Commercio di Caserta 2° Trimestre 2014

Turismo e ricettività ristorativo-alberghiera

Caserta possiede uno degli attrattori turistici più importanti, non solo della Campania, ma dell’intero Mezzogiorno, ma anche una serie di risorse meno conosciute, di tipo storico, artistico, archeologico, enogastronomico, balneare ecc., anche fuori dalla città capoluogo (p. es. a Capua, Sessa Aurunca, ecc.) che conferiscono all’economia provinciale un elevato potenziale di sviluppo turistico. L’offerta ricettiva, però, non è quantitativamente particolarmente importante, potendo contare su 296 esercizi e poco meno di 14.500 posti-letto, spostati in misura relativamente equilibrata fra segmento alberghiero e segmento extralberghiero, con il secondo che, seppur leggermente, pesa maggiormente sull’offerta totale, e che se registra un aumento ad un ritmo che è quasi il triplo, rispetto al dato italiano, dei posti-letto disponibili, nel periodo 2009-2012, mentre la ricettività alberghiera diminuisce del 17,7% in termini di posti-letto.

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Tale riconfigurazione dell’offerta ricettiva, probabilmente, cerca di venire incontro ad un turismo “da tempi di crisi”, con minori disponibilità economiche, che quindi chiede una ricettività meno costosa di quella, tradizionale, degli alberghi. L’offerta ricettiva extralberghiera è costituita da 207 esercizi, prevalentemente concentrati nel segmento dei bed and breakfast, che ne assorbono il 43% del totale, molto al di sopra sia della media campana (23,8%) che di quella nazionale (20,4%), in ragione dell’esigenza, sopra richiamata, di catturare un turismo alla ricerca del risparmio, per via della crisi. Seguono, con più di un terzo delle strutture, ed ancora una volta al di sopra del dato nazionale, gli agriturismo, che denotano come vi sia uno spazio per la valorizzazione di un turismo anche di tipo rurale, solo che si provvedesse a tutelare maggiormente l’ambiente ed il territorio, spesso soggetto a fenomeni di degrado che hanno una rilevanza nazionale, in termini di immagine. Strutture ricettive a Mignano Monte Lungo

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A Mignano Monte Lungo, si può soggiornare alle porte del centro storico, ammirando le suggestive bellezze medievali, caratterizzate dal Castello E. Fieramosca, Fontana Castello, Porta Fratte, antichi borghi e panorami incantevoli. Nelle vicinanze della città sono presenti alberghi di lusso, alberghi low cost, agriturismi, bed and breakfast e tantissime proposte che soddisfano ogni esigenza di confort e servizio. Per gli appassionati della natura, degli infiniti spazi a cielo aperto, il comune di Mignano Monte Lungo offre un discreto numero di agriturismi presenti nel suo territorio. In tabella sono elencate le principali strutture ricettive presenti nel Comune di Mignano Monte Lungo:

Tab. n.13- Strutture ricettive presenti Mignano Monte Lungo Tipo di struttura 1 Via Casilina, 111 Ristorante - Pizzeria – Pensione "LA LANTERNA" 2 Frazione Campozillone Agriturismo "I CASTELLUCCI" 3 Frazione Campozillone Bed & Breakfast "RIOTEL" 4 Località Annolise Agriturismo “ ANTICA MASSERIA ANNOLISE” 5 Via Patierno, 11 Agriturismo “DE ANGELIS” 6 Via Concezione, 91 Agriturismo “ LA REGINELLA”

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4.2 – L’Aria

Il seguente paragrafo contiene un aggiornamento dei dati relativi al clima ed alla qualità dell’aria desunti dalle fonti e studi regionali a disposizione.

Clima Il clima é prevalentemente mediterraneo. Il comune di Mignano Monte Lungo ricade in una zona climatica C, gradi giorno 1.318, caratterizzata essenzialmente dalla pioggia estiva. Ovvero queste zone, pur non essendo tra le più piovose in inverno, presentano precipitazioni estive tra le più abbondanti. Le zone C, quindi, pur essendo comunque tra le più calde (continentalità) durante il periodo centrale dell’anno, hanno un regime precipitativo più continuo con un periodo estivo molto meno siccitoso e duraturo rispetto alle aree contigue. Di seguito vengono riportati i dati idrometrici forniti dalla regione Campania servizio agricoltura e foreste inerenti alla stazione pluviometrica di Presenzano che possono essere assunti come caratteristici anche per il territorio di Mignano.

Grafico- Andamento delle Temperature

Andamento delle Temperature dell'aria misurate a 2 m - Anno 2012-

50 40 30 20 10 0 Temperature -10 -20 g f m a m g l a s o n d Mesi

T.Max T.Min T. Med.

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Grafico- Precipitazioni mensili

Precipitazioni mensili in mm - Anno 2012 - 250,0

200,0

150,0

100,0 precipitazioni 50,0

0,0

Marzo

Aprile Luglio

Agosto

Maggio Giugno Ottobre

Gennaio

Febbraio

Dicembre Novembre Settembre In particolare Mignano Monte Lungo, per la sua conformazione morfologica, viene spazzata da venti impetuosi per gran parte dell’anno. Infatti i venti si incanalano nella gola delle montagne sovrastanti e si riversano a 120-140 km/h sul paese; anche nel caso di correnti molto deboli il vento spira tra i 50 e i 70 km/h.

Figura n.08: Velocità media annua del vento a Mignano Monte Lungo da 4 a 5 m/s

Fonte: Atlante eolico interattivo

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I determinanti

I Determinanti (Driving forces) sono costituiti dalle cause generatrici primarie delle pressioni sull’ambiente, quali la popolazione e tutte le attività antropiche (agricoltura, industria, terziario, trasporti individuali e collettivi, ecc.). In questo paragrafo verranno presi in considerazione quei determinanti che provocano pressioni sull’ambiente in riferimento alla matrice aria ed in particolare: · il parco veicolare circolante; · i consumi di gas.

Il parco veicolare circolante Data la presenza sul territorio comunale di una delle più importanti arterie di collegamento stradale della regione Campania, la strada statale Casilina, di seguito si riportano i dati relativi al parco veicolare circolante nel comune di Mignano Monte Lungo:

Tab14: Parco veicoli circolante nel comune di Mignano Monte Lungo fonte dati ACI – annuario statistico (dati aggiornati al 31/12/2011)

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE questo dato influisce negativamente sulla qualità dell’aria, pertanto dovranno essere messe in campo iniziative valide per migliorarlo al fine di ridurre negli anni il numero di macchine circolanti .

Consumi energetici Un altro fattore che incide sulla qualità dell’aria è determinato dal consumo di gas nei diversi settori. Nel seguito vengono presentati in dettaglio i dati relativi ai consumi energetici e alla produzione di energia elettrica in Provincia di Caserta.

Grafico: Consumi elettrici e termici per settore (Fonte: provincia di Caserta Piano energetico provinciale P.E.A)

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Grafico: Emissioni Totali per i Consumi Elettrici (Fonte: provincia di Caserta Piano energetico provinciale P.E.A)

Di seguito si riportano i dati relativi al consumo di gas naturale diviso per settori nei capoluoghi di provincia della regione Campania riferiti all’anno 2012:

Tab. 15: Gas naturale distribuito per Provincia (milioni di standard metri cubi da 38,1 MJ) COMUNE INDUSTRIALE TERMOELETTRICO RETI DI TOT. GENERALE DISTRIBUZIONE Avellino 70,00 - 100,60 170,60 Benevento 22,30 - 62,20 84,50 Caserta 105,80 791,50 146,68 1.043,98 Napoli 123,50 416,10 551,20 1.090,80 Salerno 139,70 - 225,20 364,90 TOTALE 461,30 1.207,60 1.085,88 2.754,78

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Fonte Ministero dello sviluppo economico- anno 2012 Dall’analisi dei dati risulta la provincia di Caserta insieme a quella di Napoli fanno registrare il maggior consumo di gas naturale, per quanto riguarda il comune di Mignano Monte Lungo il processo di metanizzazione della rete comunale i dati significativi dell’attuale consistenza della rete di distribuzione esistente sono: Tab. 16: Dati relativi alla rete esistente di distribuzione del gas metano nel territorio comunale

La rete esistente è sufficiente a coprire gran parte delle utenze presenti nel territorio comunale attualmente è oggetto di un progetto di completamento e potenziamento al fine di garantire l’intera copertura. Si stima che, ad oggi, un gruppo familiare composto da tre persone che vive in un’abitazione di medie dimensioni, fa registrare un consumo annuo di gas pari a 950 metri cubi.

Le politiche del Piano Energetico Provinciale (PEA) Circa il 55% della produzione di energia elettrica della Regione Campania è localizzata in Provincia di Caserta. La produzione è, al momento, effettuata soprattutto mediante fonti convenzionali (centrali termoelettriche e idroelettriche a pompaggio). Le fonti rinnovabili (fra le quali svolge un ruolo predominante se non esclusivo l’idroelettrico) incidono al 2010 per il 7% della produzione di energia elettrica. La Provincia di Caserta ha un saldo netto positivo del 72,8% tra offerta e domanda, a fronte di un saldo negativo del 43,6% della Regione Campania e del 13,4% dell’ Italia.

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Grafico: Bilancio energetico (Fonte: provincia di Caserta Piano energetico provinciale P.E.A)

Di seguito vengono enunciate le principali azioni che la provincia di Caserta intende mettere in campo sul piano energetico al fine di ridurre notevolmente i consumi entro il 2020. Esse consistono da un lato in azioni concrete dall’altro in buone pratiche E/o politiche energetiche da attuare in ambito comunale. AZIONI PRODUZIONE DA FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI • Sviluppo della produzione di energia elettrica da fotovoltaico su immobili pubblici, su edilizia privata e su capannoni industriali. • Obbligo di installazione di impianti basati su fonti rinnovabili (fotovoltaico e solare termico) per edifici di nuova costruzione e sottoposti a ristrutturazioni rilevanti (come individuato nel PTCP). • Salvaguardia delle zone di interesse ambientale, paesaggistico, agricolo e di produzioni di alto valore, nella installazione di impianti basati su fonti energetiche rinnovabili. • “Crescita zero” dell’eolico rispetto ad oggi. • Sviluppo del solare termico in particolare per strutture ricettive e sportive. • Sviluppo della produzione di energia da biomasse, con particolare attenzione agli scarti ed ai reflui del settore zootecnico. • Obbligo per impianti industriali di standard minimi di efficienza energetica. PRODUZIONE DA FONTI CONVENZIONALI - LINEE DI DISTRIBUZIONE • Incremento nella installazione di centrali a cogenerazione di piccola/media taglia.

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• Interventi di miglioramenti dell’efficienza del parco elettrico installato e delle reti di trasporto e distribuzione. INTERVENTI TRASVERSALI • Interventi di formazione, informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. • Interventi per lo sviluppo di imprese di produzione e servizi del settore energetico. • Interventi per il potenziamento di centri di Ricerca e Sviluppo. • Servizio Provinciale Energia. • Processi di consultazione popolare per installazione di grossi impianti. RISPARMIO ENERGETICO • Riduzione dei consumi elettrici negli edifici e nella illuminazione pubblica. • Riduzione dei consumi finali di energia elettrica e di combustibili fossili nel settore residenziale e terziario. MOBILITÀ SOSTENIBILE Riduzione del consumo energetico e delle emissioni climalteranti del 10% nel settore trasporti pubblici e privati, mediante interventi di: - ammodernamento e rinnovo parco automobili e mezzi pubblici; - nuove infrastrutture stradali e di parcheggio (car-sharing e park and ride).

La Provincia di Caserta, fin dalla emanazione dei decreti regionali di delega alle Province per la autorizzazione di impianti da fonti energetiche rinnovabili, ha avviato politiche di supporto alle aziende ed agli enti nella realizzazione dell’iter amministrativo delle istanze di autorizzazione. Come si evince dalla tabella della pagina seguente (Tab. n. 17), sono state realizzate o sono in corso di realizzazione 70 conferenze dei servizi per l’autorizzazione di impianti, fotovoltaici, a biomassa e idroelettrici. Tali impianti sono tutti delle dimensioni per le quali la Provincia ha delega in materia, ed a questi vanno aggiunti gli impianti che sono autorizzati da parte della Regione Campania (http://www.regione.campania.it/). Si evidenzia che nel comune di Mignano M.L. è presente un impianto fotovoltaico autorizzato nel 2010. Tab. 17: Stralcio degli impianti fotovoltaici autorizzati e/non nel territorio provinciale

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Report della qualità dell’aria a livello locale

La Regione Campania ha adottato un Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria approvato con delibera di Giunta Regionale n. 167 del 14.02.2006 e pubblicato sul BURC n. speciale del 5.10.07, con gli emendamenti approvati dal Consiglio Regionale nella seduta del 27.06.2007. Di seguito si riporta la zonizzazione sulla qualità dell’aria monitorata dall’Arpac in regione Campania:

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Mignano

I rilievi effettuati hanno classificato l’intero territorio comunale in “zona di mantenimento” . Di seguito si riportano i valori contenuti dei principali inquinanti derivanti dalla combustione dei combustibili fossili contenenti zolfo (carbone, gasolio, olio combustibile), e quindi prodotti principalmente dal riscaldamento domestico e dal traffico veicolare, quali: monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), polveri sottili e particelle solide (PM10), biossido di zolfo (SOx); relativi al monitoraggio della qualità dell’aria (2002) nel comune di Mignano Monte Lungo:

Tab. 18: Tabella delle emissioni da sorgenti diffuse

CO (t) COV (t) NO x (t) PM 10 (t) SO x (t)

Comune di Mignano Monte Lungo 218,29 157,00 93,54 13,01 4,90

FONTE: INVENTARIO REGIONALE DELLE EMISSIONI DI INQUINANTI DELL’ARIA DELLA REGIONE CAMPANIA:

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4.3 – L’Acqua

Acque superficiali

Il comune di Mignano Monte Lungo risulta attraversato dal Peccia, affleunte del Garigliano, dal Rava e da numerosi altri corsi d’acqua e torrenti che, con la loro soluzione di continuità, segnano profondamente il territorio, creando anche una limitazione fisica per l’espansione edilizia.

E’ da rilevare, inoltre, che la struttura geomorfologica della zona costituisce di per sé un freno allo sviluppo dell’irrigazione, malgrado l’abbondanza di acque superficiali che, peraltro, mancano di una adeguata opera di sistemazione. E’ da segnalare che negli ultimi anni spesso i corsi d’acqua più importanti presentano acque schiumose e maleodoranti, probabilmente dovute allo scarico dei depuratori e delle industrie situati lungo il loro corso, nonché agli sversamenti illegali. Infine, si pone l’accento sul fatto che spesso le rive dei torrenti vengono utilizzate come discariche abusive degli scarti di lavorazione di fabbriche, officine, attività edilizia ecc. contribuendo non poco all’inquinamento fluviale che può rendere l'acqua inadatta ai vari usi, in particolare a quelli pregiati, quale quelli potabile e ambientale.

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L'impoverimento delle risorse idriche superficiali e sotterranee può influire negativamente sulla sostenibilità, imponendo vincoli all'economia, allo sviluppo locale, alla biodiversità e agli ecosistemi. Anche il corretto funzionamento e l'efficienza delle reti tecnologiche di distribuzione e depurazione delle acque è senza dubbio alla base di una gestione sostenibile della risorsa idrica.

Collettamento acque reflue

Di seguito si riportano i risultati dell’indagine, condotta dal dipartimento provinciale Arpac di Caserta, nel 2009 ed successivamente aggiornata al 2010, che ha avuto come obiettivo la determinazione dello stato dei servizi di pubblica fognatura e di depurazione delle acque reflue urbane nei comuni della provincia di Caserta. La correlazione tra i risultati dell’indagine e lo stato ambientale dei corsi d’acqua superficiali e del mare, che è, in definitiva, il ricettore finale di tutti gli scarichi idrici, può essere di supporto ai processi decisionali delle autorità nella scelta delle priorità di intervento. L’indagine ha individuato 178 punti di scarico su tutto il territorio provinciale, tra cui quelli di tre grandi depuratori regionali lungo i Regi Lagni, depuratori che complessivamente servono 36 comuni della provincia. Tra gli altri punti di scarico, c’è quello del depuratore consortile di , che serve quattro comuni, più altri 174 punti: di questi, 86 sono collegati a 41 depuratori comunali, non tutti funzionanti, mentre altri 92 sono punti terminali di condotte senza alcun impianto di depurazione. Tab. 19: Tabella dei punti di scarico ( Mignano monte lungo rientra nel Bacino del Garigliano)

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Dai dati a disposizione si evince che il servizio pubblico di fognatura copre circa il 94% degli abitanti della Provincia, percentuale lievemente inferiore alla media nazionale, 99% riportata nell’annuario ISTAT dei dati ambientali, tenendo conto che quest’ultimo rileva solo gli abitanti di comuni completamente sprovvisti di fognatura. Gli abitanti serviti (46.429 ab.) risiedono principalmente nelle frazioni di comuni montani e pedemontani e di quelli con ampie aree agricole di pianura.

Il Bacino del Garigliano: risultati La qualità delle acque in suddetto bacino è influenzata oltre che dalle immissioni della Regione Lazio da numerosi affluenti tra cui il torrente Peccia e il Rio della Selva. Il primo riceve sovraccarichi di acque reflue per lo più parzialmente trattate di centri di modeste dimensioni presenti nell’area nord-ovest del massiccio vulcanico di Roccamonfina. Il secondo riceve gli scarichi non trattati del centro storico di Sessa Aurunca per circa 13.000 abitanti.

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Risultati per singolo comune Di seguito sono riportati i risultati per singolo comune delle indagini effettuate e in particolare quelli relativi al comune di Mignano. Si precisa che: - Abitanti non serviti: è il numero di abitanti non servito dalla fognatura; - Coord. Immissione E,N: sono le coordinate del punto di scarico ne sistema UTM –WGS84 Fuso 33; - Conformità campione: è il giudizio espresso sul campione d’acqua di scarico in funzione del rispetto deil limiti di accettabilità previsti dal D.Lgs 152/2006. Per i comuni inferiori a 2.000 abitanti si fa riferimento ai limiti prescritti nell’autorizzazione allo scarico rilasciata dalla Provincia; - Valutazione: è il giudizio complessivo sullo scarico, espresso in base all’esistenza di un impianto di trattamento e alle verifiche di funzionalità effettuate su ognuna delle fasi nonché sulla conformità ai limiti di accettabilità del campione prelevato.

- Andamento: è la valutazione espressa in base al confronto con l’esito dei precedenti controlli sia di funzionalità sia di conformità ai limiti di accettabilità. Laddove non esiste un impianto di trattamento è stata considerata l’adozione di progetti almeno in fase di appalto per la costruzione

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Acque sotterranee

La Campania dal punto di vista geomorfologico è caratterizzata dal settore tirrenico pianeggiante, che copre circa il 30% del territorio (Piana del Garigliano p.p., Piana Campana e Piana del Sele), dalla dorsale calcareo- dolomitica, che costituisce la barriera orografica principale, e si estende per circa un quarto della regione, dalle aree collinari sannite-irpine e cilentane (oltre il 40% del territorio), dagli edifici vulcanici Vesuvio e Roccamonfina e dai rilievi piroclastici flegrei continentali e insulari (circa il 5% della superficie). Nelle piane la permeabilità è medio-alta per porosità e varia prevalentemente in funzione della granulometria. Per l’individuazione dei corpi idrici sotterranei significativi a livello regionale è stato definito il modello concettuale della circolazione idrica sotterranea, sulla base del quadro aggiornato delle conoscenze sull’assetto geologico, sulla permeabilità, sui limiti fra corpi idrici, sul bilancio idrico, sull’andamento piezometrico delle falde. Il risultato ottenuto è uno strato informativo con i limiti dei corpi idrici sotterranei significativi a livello regionale della Campania, definiti in accordo con la normativa vigente e con le elaborazioni effettuate per la stesura del Piano di Tutela delle Acque (SOGESID 2006).

Figura 09: Cartografia regionale dei corpi idrici sotterranei

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Ai fini di una prima caratterizzazione delle acque sotterranee della Campania nel 2002 è stata espletata la fase conoscitiva preliminare, attraverso l’analisi di serie storiche di dati, non antecedenti il 1996, rappresentativi di 422 punti d’acqua, raccolti presso i Dipartimenti Provinciali dell’ARPAC ed altri Enti . Tale ricognizione ha consentito una prima caratterizzazione delle acque funzionale alla configurazione della rete sperimentale per il monitoraggio. Quest’attività è stata ampiamente illustrata nella II RSA della Campania (2003). A partire dal novembre 2002 è stata attivata la rete di monitoraggio preliminare, presso 117 stazioni di prelievo. Successivamente, con la stesura del progetto “Monitoraggio delle acque sotterranee” finanziato con i fondi del POR 2000-2006 è stata prevista l’attivazione di una rete costituita da 224 punti, di cui 40 anche con stazioni di monitoraggio in continuo. Di seguito riportiamo i risultati dello stato delle acque sotterranee riferite ai monti di Venafro ambito di appartenenza dei corpi idrici sotterranei presenti nel territorio comunale di Mignano Monte Lungo.

Corpo idrico sotterraneo: Monti di Venafro

Descrizione L’acquifero è delimitato a nord dalla marcata sovrapposizione tettonica sui Monti della Meta con l’interposizione di depositi terrigeni mentre a sud dai depositi torbiditici e dalle vulcaniti del

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Roccamonfina, dalla cui struttura carbonatica l’unità trae una moderata alimentazione. Pure lungo il limite sud - occidentale è presente un accavallamento su sedimenti terrigeni.

Tipologia Litologia Corpo idrico sotterraneo carbonatico È costituito da una successione calcarea e calcareodolomitica poggiante su dolomie triassiche il cui spessore non supera i 700 metri. Parametri idrologici e meteoclimatici Deflusso annuo 52,9 106m3/a Temp. media annua 14,4 °C Afflusso annuo 286 106m3/a Piovosità media annua 1.300 mm

4.4 – Suolo e Sottosuolo

Uso del Suolo A differenza di altre componenti ambientali, il suolo è una risorsa non rinnovabile, caratterizzata, se destinata a usi non corretti, non solo da una notevole velocità di degrado, ma anche da una scarsa capacità di rigenerazione. Il degrado del suolo è principalmente connesso all’urbanizzazione e allo sviluppo delle infrastrutture, ma non risultano trascurabili le conseguenze dell’abbandono, in termini di manutenzione continua, delle “aree marginali”.

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La conservazione del suolo e delle sue funzioni, fondamentali per la stessa sopravvivenza dell’uomo, rivestono pertanto un ruolo di particolare rilevanza per le generazioni presenti (per evitare o ridurre i danni delle frane e delle alluvioni) e per quelle future e deve necessariamente avere un approccio multidisciplinare per tenere conto correttamente di tutte le funzioni che esso esercita e di tutte le attività e gli interventi antropici che lo investono. Come è noto, infine, la difesa del suolo e le attività di cava, sono ambedue oggetto di una consolidata attività pianificatoria che costituisce l’argomento del presente paragrafo. I due filoni di piani di settore fanno capo, come si illustrerà nel seguito, gli uni ad appositi enti di rango nazionale o regionale istituiti per legge (le autorità di bacino), gli altri alle competenze della regione o della Provincia.

Le criticità presenti nel territorio Le più importanti problematiche della matrice ambientale suolo, nel territorio della Provincia di Napoli, sono legate ai fenomeni di dissesto idrogeologico, al rischio sismico e rischio incendi boschivi. Inoltre i fenomeni di deterioramento del suolo connessi all’antropizzazione sono continuamente in aumento e prevalgono sui fenomeni naturali. Si intende generalmente per “consumo di suolo” l’occupazione di suolo da strutture che ne alterano radicalmente la condizione naturale, ossia la superficie territoriale stabilmente insediata dall’uomo. Obiettivo da perseguire nel Piano è quello della difesa del suolo (territorio) al fine di limitare il fenomeno del consumo di suolo come elemento acceleratore del dissesto idrogeologico; l’ottica da perseguire è quella della protezione della risorsa naturale “suolo” in quanto luogo di impianto e di sviluppo delle attività umane. Il territorio comunale di Mignano Monte Lungo presenta una forte frammentazione dovuta sia alla presenza delle infrastrutture lineari (autostrada, ferrovia, arterie di comunicazione lineare) che lo attraversano sia alla dispersione insediativa caratterizzata da bassa densità, a spese di aree agricole o naturali (il cosiddetto “urban sprawl di tipo lineare“). Un ulteriore approfondimento sull’uso del suolo nel territorio comunale di Mignano Monte Lungo riguarda un aspetto centrale nella strategia territoriale perseguita dal Ptcp: il territorio negato. Con il termine “area negata” si fa riferimento ad aree appartenenti sia al sistema urbano che al sistema dello spazio aperto, prive di una funzione univocamente definita e contrassegnate da

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE evidenti segni di degradazione. In particolare per Mignano Monte Lungo sono stati censiti n.20 siti (aree negate) per un’estensione totale di 20,25 ha.

Geologia e idrologia

La natura geologica del territorio di Mignano Monte Lungo risulta caratterizzata da formazioni calcaree del periodo cretaceo e da tufi basaltici e rachitici di origine vulcanica. Ai piedi del Monte Cesima, inoltre, affiorano depositi alluvionali provocati da detriti di falda che, tuttavia, non destano preoccupazioni per l’edificato. Tutto il sistema di pianure alluvionali e di rilievi vulcanici che costituisce il territorio comunale è interessato dal problema idrogeologico, tanto da essere state sottoposte a vincolo le due zone del Gruppo Monte Cesima e del Gruppo Monte Camino. Considerata la presenza di numerosi fenomeni di dissesto idrogeologico, che definiscono importanti limitazioni e condizionamenti all’uso del territorio, in sede di redazione del PUC sarà di fondamentale importanza il riferimento al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogerologico e Rischio Frane dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno, competente per il territorio di Mignano Monte Lungo.

Figura 10: Suddivisione del territorio di competenza delle due AdB di Bacino della provincia di Caserta

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Il Piano persegue l’obiettivo di garantire al territorio del Bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Volturno un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idraulico e idrogeologico, attraverso il ripristino degli equilibri idrogeologici e ambientali, il recupero degli ambiti idraulici e del sistema delle acque, la programmazione degli usi del suolo ai fini della difesa, della stabilizzazione e del consolidamento dei terreni dal rischio frane. La pianificazione urbanistica, nel risolvere le problematiche insediative del Comune, dovrà tener conto del grado di pericolosità e di rischio individuati dall’Autorità di Bacino per ciascuna specifica zona, al fine di evitare l’insorgere di situazioni di pericolosità non solo per l’ambiente, ma anche per la popolazione. Inoltre la pianificazione comunale nel individuare “possibili aree di trasformazione” del territorio dovrà tener conto di quanto prescritto ed evidenziato nei seguenti studi di seguito riportati:

Piani elaborati dall’Autorità di bacino nazionale Liri- Garigliano-Volturno  Piano stralcio per l’assetto adottato dal Ci con delibera 2006

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idrogeologico. Rischio frane (Psai-Rf) n. 1 del 25/02/2003; approvato con Dpcm del 12/12/2006  Piano stralcio per l’assetto adottato dal Ci con delibera 2006 idrogeologico. Rischio idraulico n. 2 del 05/04/2006, (Psai –Ri) approvato con Dpcm del 12/12/2006  Piano stralcio tutela ambientale, approvato dal Ci con delibera 2006 articolato in: Documento di indirizzo e n. 3 del 05/04/2006 orientamento per la pianificazione e programmazione della tutela ambientale (DIOPPTA)

Infine per quanto riguarda le aree a rischio frana maggiore (R4) a Mignano Monte Lungo sono censite a ridosso dell’abitato principale lungo la via Casilina in direzione del cimitero comunale.

Figura 11: Stralcio ortofoto con individuazione dell’area a rischio frana R4

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Figura 12: Stralcio Tavola degli Scenari di Rischio- Rischio da frana – elaborata dall’AdB Liri-Garigliano

Grado di sismicità L’analisi della distribuzione dei terremoti storici e recenti dell’Italia evidenzia che la maggior parte dell’attività sismica è concentrata nella catena appenninica con un’estensione nel Mar Tirreno meridionale. Per quanto riguarda la Campania le caratteristiche strutturali della regione e la distribuzione degli epicentri consentono di individuare come aree sismogenetiche di maggiore rilevanza il Massiccio del Matese, il Sannio e l’Irpinia. La classificazione sismica provinciale, vede un’elevata porzione di territorio (85%) classificato come appartenente a un grado di sismicità medio, tra i quali rientra anche il Comune di Mignano Monte Lungo. Allo stesso tempo, si evidenzia come un’elevata percentuale di abitanti della Provincia di Caserta (58,54 %) viva in comuni classificati in classe di sismicità media. Anche con riferimento al precedente aggiornamento di classificazione sismica in regione Campania del 2002 (D.G.R. n. 5447 del 07/11/2002), non si registrano variazioni al grado si sismicità della Provincia di Caserta.

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Figura 13: Classificazione sismica dei comuni campani – Mignano M.L. grado di sismicità medio

Aree suscettibili di attività estrattiva

Il piano regionale delle attività estrattive della Regione Campania, in applicazione delle previsioni contenute nell’art. 2 della Lr 54/1985 e s.m.i., disciplina l’esercizio dell’attività estrattiva, la ricomposizione ambientale e, ove possibile, la riqualificazione ambientale delle cave abusive, abbandonate e dismesse nel territorio della Regione Campania. Il territorio di Mignano M.L. non è interessato da cave attive ma nonostante ciò nel suo territorio sono state perimetrale delle aree suscettibili di attività estrattiva, definite:

1. aree di riserva ( in rosa); 2. aree di crisi ( in verde ) di tipo Apa-“Aree di particolare attenzione ambientale” ( in giallo)

Figura 14: Aree perimetrale dal PRAE nel comune di Mignano M.L. (anno 2006).

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Il suolo agrario Di seguito si riporta la classificazione ad uso agricolo del suolo per il comune di Mignano M.L. estrapolata dai dati della CUSAS regionale anno 2004.

SAU = 1.348,1 (ha) SAT = 2.136,5 (ha)

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Le aree percorse dal fuoco

La legge quadro sugli incendi boschivi è la L. n 353/2000. Il territorio di Mignano Monte Lungo è stato interessato negli ultimi anni da tale fenomeno che ha portato alla perdita di aree boscate. Di seguito si riportano i dati, a scala regionale, desunti dal monitoraggio di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile,relativi agli incendi boschivi, di estensione pari o superiore a dieci ettari, sviluppati sul territorio regionale, nel quadriennio 2007-2010.

Tab.20 : Numero di incendi in Campania Regione 2007 2008 2009 2010 Campania Incendi incendi incendi incendi Avellino 452 185 167 77 Benevento 312 91 126 78 Caserta 189 89 124 172 Napoli 154 75 93 44 TOTALE 1.779 799 903 543 Fonte: Corpo Forestale dello Stato – Elaborazione Lega Ambiente anno 2011

Tab.21 : Ettari bosco incendiati in Campania Regione 2007 2008 2009 2010 Campania (Ha) bruciati (Ha) bruciati (Ha) bruciati (Ha) bruciati Avellino 3.750 643 1.269 163 Benevento 3.271 356 739 307 Caserta 6.919 1.038 1.433 1.156 Napoli 1.077 151 471 82 Salerno 11.290 1.768 2.290 643 TOTALE 26.307 3.956 6.202 2.351 Fonte: Corpo Forestale dello Stato – Elaborazione Lega Ambiente anno 2011

Pertanto laddove si è verificato un incendio dovrà essere rispettata la seguente normativa di riferimento: Vincoli quindicennali

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Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni. È comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente. In tutti gli atti di compravendita di aree e immobili situati nelle predette zone, stipulati entro quindici anni dagli eventi previsti dal presente comma, deve essere espressamente richiamato il vincolo di cui al primo periodo, pena la nullità dell’atto.

Vincoli decennali Sulle zone boscate e sui pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco, è vietata per dieci anni la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l’incendio e sulla base degli strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o concessione. Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia.

Vincoli quinquennali Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell’ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici.

Di seguito si riportano le aree percorse da incendio che hanno interessato il territorio di Mignano Monte Lungo.

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Fonte: Cartografia PRAE.

4.5 – Il Sistema antropico

Il sistema delle relazioni territoriali

Il comune di Mignano Monte Lungo conta 3.252 abitanti. Allo stato esistono nel territorio comunale, oltre al capoluogo, quattro frazioni, Caspoli, Campozillone, Moscuso e Annolise, nonché due nuclei costituiti da case sparse, Casale e Pietrocolle, frutto di uno sviluppo urbano disordinato. Infatti i numerosi corsi d’acqua e torrenti che segnano il territorio hanno ostacolato l’espansione edilizia concentrica dell’abitato originario, sorto su di un’altura, favorendo invece la tendenza a concentrarsi lungo la statale Casilina ed alle altre arterie diramate sulla superficie comunale. Il territorio di Mignano Monte Lungo è ubicato in una zona di transazione tra realtà ambientali economiche e sociali differenti (i limiti amministrativi dividono due regioni: la Campania e il Lazio) che apportano modifiche strutturali all’intero territorio. Polo attrattore tra queste due realtà è la città di Cassino dalla quale il centro di Mignano dista appena 19 Km.

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LAZIO

CAMPANIA

Figura 15: Individuazione della distanza tra Mignano Montelungo e Cassino ( 19 km).

I due centri un tempo accumunati da vicende storiche comuni oggi sono uniti da relazioni territoriali che determinano una certa attrattività di tipo sovra comunale e/o sovra - regionale dovuta dalla capacità del centro maggiore “ Cassino” di offrire servizi ed infrastrutture urbane essenziali ai cittadini dei centri minori come quello di Mignano Monte Lungo quali ad esempio: - La giustizia ( tribunale di competenza); - La sanità (ospedale); - La cultura( la presenza dell’università); - servizi alle imprese.

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Analisi del sistema insediativo Dal punto di vista del sistema insediativo, obiettivo principale perseguito anche a scala provinciale è quello di delineare una struttura in cui, accanto ai due sistemi metropolitani del Casertano e dell’Aversano, emergano altri sistemi insediativi forti di una propria identità, in grado di svolgere un ruolo organizzatore della rete insediativa minore e di attivare relazioni sociali ed economiche di qualità urbana. In particolare dalle analisi effettuate anche a scala provinciale emerge che l’ambito insediativo di Mignano Monte Lungo non appartiene interamente alla Provincia di Caserta. Localizzato nell’estremo lembo Nord-Occidentale esso si configura come un’estensione del sistema insediativo di Cassino in Provincia di Frosinone. È composto dagli insediamenti sui rilievi settentrionali del vulcano di Roccamonfina, fra cui spicca Rocca d’Evandro, oltre agli insediamenti sul versante opposto, oltre la Via Casilina, quali San Pietro Infine e Mignano.

Figura 16: Ambiti e sub-ambiti della struttura insediativa

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Lo studio dell’evoluzione storica degli insediamenti è stato limitato all’analisi delle trasformazioni avvenute negli ultimi Cinquanta anni desunti dalla cartografia dell’Istituto geografico militare in scala 1:25.000, redatta nel 1951, la carta tecnica regionale del 1984 e l’ortofotocarta realizzata dalla Regione Campania per il “Progetto ORCA” a cavallo fra il 2004 e il 2005.

Figura 17: Sistema insediativo Sub- Ambito Mignano Monte Lungo (1951)

Mignano M.L.

Figura 18: Sistema insediativo Sub- Ambito Mignano Monte Lungo (2005)

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Mignano M.L.

Dal 1951 al 2005 i sistemi insediativi dell’ambito di riferimento cambiano profondamente. Le dinamiche di crescita hanno dato luogo a nuove aree urbane e a sistemi di conurbazione inediti, localizzati prevalentemente in prossimità delle principali infrastrutture di rete infatti il notevole sviluppo infrastrutturale, il territorio ha subito una forte frammentazione.

Descrizione dell’abitato Terra contesa tra papato e impero, dominio prima degli Svevi e poi degli Angioini e infine, nel XV secolo, passata sotto l’egida della nobile famiglia dei Fieramosca. La città di Mignano Monte Lungo può vantare una fervida storia medievale, di cui porta le tracce nella sua stessa conformazione architettonica e paesaggistica. Il centro antico di origine medioevale si sviluppa intorno al suo castello:

IERI

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OGGI

Ad uno sviluppo urbanistico configuratosi intorno al proprio elemento attrattore “ quale il castello” segue in età moderna uno sviluppo urbanistico dell’insediamento di tipo lineare lungo le direttrici di collegamento principali oppure di tipo rurale isolato in piccoli nuclei costituiti da case sparse. I principali nuclei urbani presenti nel territorio comunale oltre il centro capoluogo sono: - Caspoli; - Campozillone; - Moscuso ; - Annolise.

Figura 19: Vista frazione di Campozillone

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Figura 20: Vista frazioni di Casali e Caspoli

Figura 21: Vista frazione Annolise

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Figura 22: Vista frazione Moscuso

Le attrezzature e i servizi esistenti in ambito urbano Per quanto attiene la dotazione di spazi destinati alle attrezzature pubbliche e standard, di cui D.M. 1444/1968, la situazione attuale, nonostante i diversi interventi realizzati nel corso degli anni, appare ancora insufficiente rispetto ai minimi stabiliti dalle norme. Allo stato sul territorio comunale si rilevano le seguenti strutture: - n.1auditorium; - n.1 biblioteca; - n.1 centro servizi (da realizzazre); - n. 1 museo; - n. 1 cinema; - n. 3 edifici di culto; - n. 3 cimiteri; - n. 2 uffici comunali; - n. 1 ufficio Comunità montana; - n. 1 Consorzio agrario - n. 9 aree a parcheggio autorizzato; - n. 3 scuole materne; - n. 3 scuole elementari; - n. 1 scuola media; - n. 1 attrezzature sportive pubbliche; - n. 1 ambulatorio a.s.l.; - n. 1 clinica; - n. 1 farmacia; - n. 1 laboratorio di analisi; - n. 1 ufficio postale;

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- n. 1 stazione Carabinieri; - n. 1 istituto di credito; - n. 1 area destinata a mercato settimanale; - n. 1 stazione ferroviaria; - n. 1 centrale E.N.E.L.; - n. 5 depuratori. E’ da sottolineare, però, che la maggior parte di queste strutture e servizi è concentrata nel capoluogo comunale, con conseguenti disagi per gli abitanti delle rimanenti località abitate in quanto non è garantito un adeguato livello di accessibilità e fruibilità di attrezzature che costituiscono servizi essenziali.

Pertanto nel nuovo strumento urbanistico bisognerà porre particolare attenzione nel destinare nuove aree a standard in quelle parti del territorio comunale che ad oggi ne sono sprovviste o laddove esistessero le stesse sono insufficienti al soddisfacimento dei reali bisogni della popolazione ivi residente.

Di seguito viene illustrata una mappatura delle principale attrezzature esistenti attualmente nel territorio comunale di Mignano Monte Lungo.

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Mobilità Il territorio comunale di Mignano Monte Lungo è ben collegato sia con Cassino che con Napoli e Caserta. Esso è attraversato dalla Strada Statale n. 6 “Casilina” e dalla Strada Provinciale “Sessa Aurunca-Mignano”. Sulla direzione nord/sud, è attraversato dall’autostrada del sole A1, che ivi non ha però caselli. Il Comune è interessato, inoltre, da due linee ferroviarie: la Linea T.A.V. e la linea ferroviaria Napoli-Cassino-Roma; quest’ultima serve direttamente il paese con la stazione in località “Taverna”, prossima al capoluogo.

Stazione di Mignano Monte Lungo

La stazione è stata inaugurata nel 1863, in occasione dell'apertura del tronco Ceprano-Tora. Nel 1949 mutò la propria denominazione da "Mignano" a "Mignano di Monte Lungo".

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Di seguito si riportano il numero di corse in partenza dalla stazione di Mignano Monte Lungo rispetto alle principali località: Tratta Corse giornaliere garantite Mignano M.L. - Cassino 10 corse Mignano M.L. - Napoli 4 corse dirette – 6 con cambio a Caserta Mignano M.L. - Roma 10 corse con cambio Mignano M.L. - Isernia 10 corse con cambio

Fonte: Sito Istituzionale Ferrovie dello Stato – RFI

Dai dati a disposizione emerge che nel territorio comunale di Mignano Monte Lungo si contano tra le 25-40 corse giornaliere come si evince dalla mappatura del sistema di trasporto pubblico locale:

Altrettanto buona è l’offerta del trasporto pubblico su gomma mediante il servizio di autolinee interregionali/nazionali/internazionali con partenza da SAN VITTORE (a 8 Km. circa da Mignano Monte Lungo); mentre per quanto riguarda le autolinee regionali (CLP spa) garantiscono il servizio extraurbano giornaliero direttamente con partenza da Mignano scalo.

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Un’ altra arteria di trasporto principale per il comune di Mignano Monte Lungo è rappresentata dalla via Casilina che ha un tracciato di circa 200 km, che da Roma, attraversando il Lazio, entra nella Provincia di Caserta in prossimità del nodo strategico di S. Pietro Infine nell’Alto Casertano (diramazione per il Molise nell’ambito del corridoio Adriatico-Tirreno), per congiungersi con la via Appia nel Comune di .

San Vittore

Mignano Monte Lungo

Il tratto ricadente nella Provincia è di circa 45 km e, per gli effettivi livelli di servizio e di traffico, è da ritenersi strada di livello secondario (regionale - interprovinciale).

Infine l’arteria di collegamento più importante che attraversa il territorio è l’ “Autostrada del Sole” il cui accesso avviene mediante lo svincolo di San Vittore che dista circa 8 Km dal centro capoluogo.

Patrimonio storico-archeologico-architettonico Cenni Storici La posizione geografica di Mignano Monte Lungo ha favorito, sin dai tempi remoti, insediamenti abitativi di grande interesse. La sua storia ha inizio molto indietro nel tempo con i Sidicini, popolazione di origine autoctona che, considerate le ricchezze e la fertilità del territorio, vivevano

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE di agricoltura ed allevamento. Di tale insediamento, purtroppo, si conosce ben poco perché il nome e la storia vennero cancellati dalle epoche successive. L’area fu poi scelta dagli Etruschi per fondarvi la città di Cesennia, il cui nome è forse da collegare al vicino Monte Cesima, dal quale si estraeva all’epoca la pietra pomice. Dell’antica città, conquistata e distrutta dai romani nel 305 a.C., rimane una importante testimonianza rappresentata dalla necropoli rinvenuta in località Starza, a sud-ovest dell’abitato. Sotto la dominazione romana i luoghi presero l’odierno nome, cui solo nel 1947 fu aggiunta la specifica “Monte Lungo”, in ricordo della drammatica battaglia che si svolse sull’omonimo monte nel 1943. Con i Romani il territorio assunse una grande rilevanza strategica: permetteva di minacciare più da vicino le città sannitiche, garantendo al tempo stesso un’ottima protezione. All’epoca Mignano si configurava come un cittadella fortificata da mura che, al tempo stesso, costituivano un acquedotto, essendo inframmezzate da una serie di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. Seguendo le vicende dell’intero territorio italico, la zona passò sotto la dominazione longobarda. Occupando una posizione strategica per le comunicazioni tra Roma ed il Sud, Mignano si trovò più volte, nel corso dei secoli, alla mercé di eserciti invasori che la depredavano e deturpavano. Tra l’VIII ed il X secolo, le frequenti incursioni dei Saraceni sulla costa, nonché il progressivo impaludamento delle aree pianeggianti della piana del Volturno, provocarono un riflusso di popolazione verso i centri più interni, che offrivano maggiore protezione, favorendo così la crescita delle città fino alla nascita, intorno all’anno 1000 d.C., di nuove contee, tra cui quella di Mignano. Dello sviluppo urbano di questo periodo si hanno comunque ben poche notizie, l’unica certezza è l’edificazione del Castello, risalente appunto a quest’epoca. Nel 1139 Mignano fu il campo di battaglia tra i Normanni e l’esercito del Papa; il feudo passò quindi agli Svevi, agli Angioini ed infine agli Aragonesi. Molti signori si avvicendarono al comando del borgo di Mignano finché, nel 1486, divenne signoria della famiglia Fieramosca, che lo mantenne interrottamente per circa un secolo fino a quando, nel 1581, fu ceduto a Giulio Cesare de Capua. Durante i due secoli di dominazione spagnola, Mignano ebbe una decadenza notevole, anche dal punto di vista demografico. Il feudo fu tenuto dai de Capua sino al 1767, anno in cui passò all’ultimo feudatario, spodestato nel 1806 quando fu abolita la feudalità.

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Durante le guerre per l’unità d’Italia, la miseria e la carestia portarono al dilagare del brigantaggio, particolarmente sentito in questa zona in quanto i briganti, attraverso il passo di Mignano cercavano rifugio nello Stato Pontificio, dove il governo italiano non poteva esercitare alcun potere. Con il nuovo assetto unitario si manifestò un certo risveglio economico, cui contribuirono le opere pubbliche realizzate. Purtroppo questo risveglio non trovò un suo corrispettivo in campo architettonico, anzi fu causa di uno sviluppo urbano disordinato e caratterizzato da edifici scadenti, cui si accompagnò l’incuria verso il patrimonio storico-architettonico, deturpato se non addirittura cancellato dall’edilizia di sostituzione. Durante la seconda guerra mondiale il territorio fu devastato dai tedeschi in ritirata che, per ostacolare l’avanzamento delle truppe alleate, minarono alcuni punti strategici: il centro abitato, secondo le stime del Genio Civile, risultò distrutto per il 92%. Per questi storici avvenimenti e per il coraggio dimostrato dai soldati italiani, nel 1998 Mignano fu insignita della Medaglia d’oro al Valore militare. Il periodo post bellico a Mignano fu molto duro e la ricostruzione non ha potuto purtroppo restituire alla popolazione rimasta tutto quello che era andato perduto, anche a causa delle violente e reiterate scosse di terremoto che colpirono la zona proprio all’inizio del dopoguerra, causando nuovi e gravissimi danni e completando l’opera di distruzione delle parti più antiche, e quindi più deboli, della città. La grande dignità e tenacia con cui la popolazione affrontò questi eventi valsero a Mignano Monte Lungo anche una Medaglia d’oro al Merito civile

Edifici di rilevanza storico-artistica Tra gli edifici di culto hanno particolare rilevanza: - la Chiesa di Santa Maria Grande, eretta nel XVI sec. per volere della moglie del de Capua.

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- La Chiesa dell’Addolorata, nella frazione di Campozillone, che conserva una bella statua dell’Immacolata risalente al XVIII sec.. - La Chiesa di Sant’Andrea, nella frazione di Caspoli, dove si trova una scultura lignea della Madonna col Bambino realizzata nell’800.

Tra gli edifici civili hanno notevole valore storico-artistico: - Il Castello, situato su corso Umberto I, asse viario principale lungo il quale si sviluppa il centro storico del capoluogo comunale. Realizzato in muratura di tufo, le sue origini non sono ben note, ma di sicuro la parte centrale risale alla fine del X sec. o inizio dell’XI sec., quando in Italia ebbe il suo maggior sviluppo il feudalesimo e sorsero in tutto il territorio rocche e fortezze. La stratificazione architettonica del manufatto è visibile soprattutto nelle bifore e nel cortile, dove sono evidenti le modifiche apportate alla struttura originaria. Guido Fieramosca, che dominò il feudo di Mignano a partire dal 1515, diede il contributo maggiore alla sua realizzazione: fece aggiungere, lungo le sue alte mura, alle 3 torri rotonde originarie, una torre a pianta quadrata, andata distrutta; restaurò quella cilindrica su corso Umberto, cui aggiunse lo stemma nobiliare della famiglia; rimaneggiò gli ambienti interni, che arricchì di arredi e di una celebre armeria. Purtroppo già alla morte del Fieramosca il castello fu spogliato dei suoi pregiatissimi arazzi, suppellettili ed armi. Restaurato da lord Guinnes negli anni ’40, durante l’ultima guerra il manufatto ha purtroppo subito pesanti danni.

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- Porta Fratte, di epoca medievale, posta in località Cicuta, antico borgo medievale tuttora incontaminato. La porta, costruita intorno al 1160 d.c., segnava l’ingresso al feudo e faceva parte di un ben più esteso sistema difensivo, costituito da mura che circondavano l’intera Mignano, ma di cui rimangono purtroppo solo rovine. Nei tempi antichi la porta era usata per controllare chi entrava ed usciva dal paese. La porta superiore e le mura sono andate distrutte, alla data rimane solo un grande arco, recentemente ristrutturato.

- Il Ponte Ferdinando, inaugurato nel 1853 durante il governo del re Ferdinando II. Il manufatto fu realizzato per agevolare il collegamento tra la Casilina ed il centro abitato, che spesso rimaneva isolato a causa dell’ingrossamento dei torrenti, impedendo così ai contadini reduci dalle campagne di rientrare alle proprie case. L’opera dette a Mignano un grande beneficio poiché, riducendo i tempi di percorrenza per raggiungere la Casilina, ebbe favorevoli ripercussioni sull’economia locale. Vari sono i rinvenimenti archeologici fatti sul territorio mignanese; in alcuni casi si tratta di pochi reperti, in altri di manufatti ben più importanti come: - Le quattro Cisterne d’acqua, scoperte lungo le pendici del monte Cesima. I manufatti sono collegati da mura perimetrali e avevano la doppia destinazione di acquedotto e di cinta muraria dell'oppidum. Tali mura oggi sono completamente scomparse, le cisterne invece, comprese in uno spazio di 3 km, hanno resistito. Ogni cisterna è costituita da due camere comunicanti: la prima, in cui si raccoglieva l'acqua piovana, era collegata alla seconda, che fungeva da filtro. Nei pressi delle cisterne, inoltre,

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sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici quali tombe, ponti, anfore, busti, mosaici, iscrizioni ecc.. - Il Vicus romano, scoperto casualmente in località Fosso Camponi, durante la costruzione della linea ferroviaria Alta velocità. Si tratta di una città augustea, con fasi edilizie successive di età medio imperiale, suddivisa in isolati da strade ben allineate, dotata di foro, terme, chiesa e varie fontane pubbliche situate lungo le strade, di cui alcune a carattere monumentale. Particolarmente degno di nota è l’impianto per lo smaltimento delle acque reflue, realizzato con grande accuratezza: il collettore fognario, attraversando l’abitato, dai margini del foro si dirige sino al fiume Peccia, che fiancheggia il sito. La distruzione di quasi tutti i livelli pavimentali e dell’elevato dei muri, causato dall’attività agricola svolta nell’area prima del rinvenimento, rende purtroppo problematica la definizione di caratteristiche funzionali e cronologiche più precise. Il sito è stato individuato per circa un quarto della sua estensione ed i reperti, protetti con materiali adatti per evitarne il danneggiamento durante i lavori per la T.A.V., sono tutt’oggi ancora ricoperti, in attesa di essere riportati alla luce.

Vista la sua posizione strategica, Mignano Monte Lungo fu più volte, nel corso dei secoli, teatro di importanti scontri. Quello più tragico, ancora vivo nella memoria dei cittadini, è la battaglia che si svolse su Monte Lungo nel 1943. Per questo motivo assumono particolare rilevanza storica e culturale anche i siti militari quali:

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- Il Sacrario Militare Nazionale, situato alle pendici di Monte Lungo, lungo la Casilina. Inaugurato nel 1951, accoglie le spoglie di 974 soldati caduti tra il 1943 ed il 1945; le tombe sono disposte al centro del cimitero, nei filari dei vari ripiani degradanti verso l’ingresso. I loculi dei caduti nella battaglia di Monte Lungo sono invece posti nei 2 corpi laterali della Cappella situata in cima alla scalinata centrale. Essa, inoltre, contiene l’altare scolpito da Pietro Canonica, posizionato al centro della sala. Una lapide ricorda infine i caduti sepolti nei comuni di origine.

- Il Museo Storico Militare, collocato di fronte al Sacrario. Allestito dal Ministero della Difesa, esso rappresenta una importante e ricca raccolta di cimeli e testimonianze della battaglia di Monte Lungo, compresi carri armati ed armi dell’epoca in perfetto stato di conservazione.

In conclusione l’unico immobile sottoposto a vincolo ai sensi della L. 1089/39 – L. 1497/39 – D.Lgs. 42/2004 è al momento il Castello Fieramosca al corso Umberto I.

Rifiuti

Nel contesto delle problematiche ambientali, il tema dei rifiuti è tra quelli di maggiore interesse e attualità. Esso coinvolge direttamente i cittadini e principalmente a questi è demandato il compito di rendere in pratica i principi per la riduzione della pressione antropica sull’ambiente. Diviene allora di cruciale importanza la raccolta di dati nei settori della produzione dei rifiuti e della raccolta differenziata, allo scopo di valutare gli effettivi progressi in questi settori.

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A Mignano Monte Lungo è attivo il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti dal 2008, infatti, l’amministrazione comunale approva con delib. di C.C. n.14 del 26/03/2008 un regolamento comunale di servizi e smaltimento dei rifiuti urbani. Inoltre la stessa amministrazione sta portando avanti un nuovo progetto per l’informazione e la sensibilizzazione dei più piccoli, da effettuarsi presso le scuole del territorio; la campagna, denominata “Obiettivo Rifiuti Zero” ha l’obiettivo di migliorare il sistema di raccolta porta a porta iniziata nel 2011 che ha portato consistenti vantaggi economici e ambientali, contribuendo a dare un impulso al miglioramento della coscienza ecologica del paese.

Di seguito si riportano i dati certificati dall’osservatorio regionale sulla produzione di rifiuti per il comune di Mignano Monte Lungo riferita all’anno 2013:

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Consumi idrici Il comune di Mignano Monte Lungo rientra nell’ambito di competenza dell’ATO 2 denominato “Napoli – Volturno” è costituito dall’ampia fascia nord occidentale della regione Campania che, partendo dalle catene montagnose al confine con le Regioni Lazio e Molise, si estende verso sud sino alle falde del Vesuvio, che ne costituiscono il limite meridionale.

Figura n.23: Aggregazione comuni ATO 2 per aree omogenee

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Mignano Monte Lungo rientra nell’ambito denominato “Nord Volturno” che ricomprende tutte quelle risorse idriche al confine tra le regioni Campania, Molise e Lazio. Le acque delle sorgenti di Capo Volturno, con portata di circa 5,3 mc/s, vengono captate dall’ENEL tramite una presa superficiale a valle del bacino di Capo Volturno ed immesse nella rete idroelettrica. La restituzione avviene a monte della presa irrigua del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro che preleva una portata di 2.000 l/s. Più a valle, all’altezza di Capriati al Volturno (al confine tra Campania e Molise), l’ENEL opera un ulteriore prelievo di circa 5,5 mc/s che vengono distolti dal bacino del Volturno e deviati nel bacino del Liri Garigliano, verso la Centrale di Montelungo.

La centrale idroelettrica di Montelungo è entrata in esercizio nel 1953 ed è situata lungo l’asta fluviale del fiume Garigliano e dispone di un bacino idrografico di circa 917 kmq. La centrale utilizza le acque dell’opera di presa di Colle Torcino ed è stata rinnovata nel 2005. I principali dati ad essa riferiti sono: - potenza 35,2 MW - N. Gruppi n.2 - Salto 140,3 m. - Portata 30 mc/sec. Per le sorgenti del fiume Peccia occorre ricordare che, nell’anno 1990, con delibera di G.R. n. 480, si prendeva atto di un protocollo di intesa tra le regioni Molise e Campania che valutava in 2.500 l/s la portata utilizzabile dalla Campania per scopi idropotabili (a fronte dei 1.500 l/s oggi utilizzati). In merito alla effettiva potenzialità della risorsa si evidenzia che, come dettagliato della relazione geologica allegata al Piano, la portata media delle sorgenti del Peccia è stimata in circa 5,2 mc/s (Corniello, Budetta, Celico et altri).

Il fabbisogno idropotabile La normativa di riferimento per la fornitura dell’acqua alla popolazione indica che il gestore del servizio idrico è tenuto a offrire alle utenze i livelli minimi di servizio e ad assicurare alle utenze potabili domestiche una dotazione pro capite giornaliera non inferiore a 150 litri per abitante al giorno, intesa come volume attingibile dall’utente nelle 24 ore (d.p.c.m. 4/3/96, n. 46). L’analisi del consumo di acqua potabile fatturata pro capite consente di derivare la quantità disponibile per

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE ciascun abitante, identificando al contempo le tendenze dei comportamenti dei cittadini nell’utilizzo della risorsa idrica. In media nei comuni capoluogo di provincia il consumo di acqua pro capite nel 2011 è pari a 175,4 litri per abitante al giorno, -3,7 per cento rispetto al 2010; nel lungo periodo la contrazione è stata di poco inferiore al 15 per cento (era 206,1 litri per abitante al giorno nel 2002).

CE

Figura n.24: Consumo di acqua potabile per uso domestico nei comuni capoluogo di provincia Anno 2011 (litri per abitante al giorno )

Dai dati ambientali reperibili dall’ultimo censimento Istat 2011 emerge che il consumo medio giornaliero pro-capite per Caserta è pari a 57,5 mc. Per quanto riguarda i dati relativi al fabbisogno idrico del Comune di Mignano Monte Lungo in assenza di dati aggiornati si può tener conto di quanto elaborato nel Piano d’Ambito ATO 2 in merito alla previsione ventennale del fabbisogno idrico calcolata per singolo comune e di seguito riportata in tabella.

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Tabella: Stima Fabbisogno idrico procapite- elaborazione Piano d’Ambito Comune 5° anno 10° anno 15° anno 20° anno

Residenti V Qm Qp Residenti V Qm Qp Residenti V Qm Qp Residenti V Qm Qp n. mc/a l/s l/s n. mc/a l/s l/s n. mc/a l/s l/s n mc/a l/s l/s Mignano 3.320 403.768 13,39 16,27 3.315 403.276 13,37 16,25 3.282 399.588 13,26 16,11 3.223 399.212 13,06 15,85

Fonte: Tab. 2.1.1.a Stima fabbisogni idropotabili – Piano d’ambito ATO 2.

V= fabbisogno idropotabile totale annuo (residenti + industriale interno + presenze turistiche) Qm= portata media ( Qm res + Qm industiale interno) Qp = portata di punta - portata media nel giorno di massimo consumo = (1,25*Qm res + Qm industiale interno + Qfluttuanti turist. giornaliero max)

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Dall’analisi dei dati emerge che in termini di portata istantanea, a fronte di un valore medio annuale di circa 16,7 mc/s, occorrerà soddisfare una domanda di punta del giorno di massimo consumo, di circa 20,6 mc/s. Per quanto riguarda la lunghezza della rete idrica di distribuzione è pari a 25 km e copre circa il 95% del territorio e dai dati a disposizione non si registrano criticità nel funzionamento della stessa durante i diversi periodi dell’anno.

Infine secondo quanto inserito nel Rapporto Ambientale del PTCP di Caserta, in merito al risparmio della risorsa idrica, è bene che all’interno del redigendo piano urbanistico si valutino la sostenibilità delle proprie previsioni verificando il soddisfacimento delle seguenti condizioni alla trasformabilità: - sia effettuato, con la competente autorità di ambito territoriale ottimale, il controllo dei prelievi idrici; - sia effettuata la preventiva verifica del bilancio idrico con la competente autorità di bacino; - vengano rispettate le prescrizioni di risparmio idrico definite dalla vigente normativa nazionale e regionale in materia di risorse idriche . inoltre per le previsioni relative ad attività produttive: - venga previsto l’utilizzo di fonti di approvvigionamento differenziate in relazione alla destinazione delle risorse idriche, riservando l’utilizzo delle acque idropotabili ai soli usi che richiedono elevati livelli qualitativi; - venga previsto il riciclo di acque «interne», il riuso di acque «esterne» (da impianti di depurazione civili o da altri impianti produttivi), il riuso consortile o limitrofo di acque «interne» con sistema di utilizzo a cascata, secondo i criteri definiti nella normativa tecnica attuativa della legge 5 gennaio 1994, n.36, salvo motivate ragioni tecniche e/o economiche contrarie; - venga prevista, la raccolta e l’impiego delle acque meteoriche; - venga promossa la diffusione dei metodi e delle apparecchiature per il risparmio idrico nei settori industriale e agricolo, promuovendo per quest’ultimo, in particolare, la sostituzione dell’irrigazione ad alta intensità con impianti a bassa intensità o con irrigazione localizzata.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 4.6 – Salute umana Il Comune di Mignano Monte Lungo rientra nell’area di competenza dell’ASL Caserta che ha sviluppato un sistema di monitoraggio sulla qualità delle acque nei singoli comuni a tutela della salute dei cittadini. Per quanto la qualità dell’acqua del comune di Mignano Monte Lungo, le analisi effettuate non fanno registrare valori fuori norma, pertanto da un punto di vista chimico la qualità dell’acqua potabile nel territorio comunale è buona. Di seguito si riportano i risultati delle analisi effettuate durante tutto l’anno 2013 nel comune di Mignano.

Tabella: Risultati analisi delle Acque comune di Mignano M. L.

Fonte. ASL di Caserta

Rumore –Inquinamento acustico

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE La legislazione in materia di acustica ambientale presenta un quadro di riferimento molto articolato, con una molteplicità di descrittori utilizzati, limiti (differenziati per sorgente e per contesto urbano circostante), periodi temporali presi a riferimento, metodiche di misura, etc. Il primo decreto in tema di rumore ambientale risale al 1 marzo del 1991. Con l’emanazione della Legge n. 447 del 26/10/1995, ossia la Legge Quadro sull’inquinamento acustico, si è costruita la struttura portante della normativa di settore. Essa definisce l’inquinamento acustico come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell’ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”. Di seguito viene riportata in tabella la “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”, secondo il DPCM 14/11/1997 pubblicato su G.U. 01/12/1997 n. 280. Questo DPCM risulta di particolare rilevanza poiché lega i valori limite alla classe di destinazione d’uso del territorio, ovvero alle diverse zone che compongono la classificazione acustica del territorio comunale. Tabella: Classi di destinazione d’uso del territorio

Si rileva nel territorio comunale la presenza di numerose infrastrutture di trasporto su gomma di notevole importanza strategia come la strada statale Casilina che attraversa il centro abitato di

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE nuova espansione ;la presenza dell’autostrada A1 “autostrada del Sole” in località Moscuso ed infine la rete ferroviaria nel centro urbano principale. Pertanto date le caratteristiche dovute allo sviluppo del territorio si procederà nell’ambito di progettazione del nuovo PUC ad un adeguamento del Piano di zonizzazione acustica vigente, riclassificando le diverse parti del territorio comunale in relazione alle caratteristiche del sistema insediativo, nonché definendo uno strumento di supporto all’azione amministrativa dell’Ente per la gestione delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie, nonché per la disciplina delle attività antropiche e degli usi del patrimonio edilizio, secondo principi di tutela dell’ambiente urbano ed extraurbano dall’inquinamento acustico.

Inquinamento elettromagnetico

L’inquinamento da campi elettromagnetici viene definito “elettrosmog”. Una terminologia coniata soltanto di recente, fino a qualche decennio fa non era equiparato alle altre forme inquinanti “classiche” quali i fertilizzanti chimici, l’inquinamento atmosferico o idrico ecc. In Italia il riferimento normativo per la tematica “campi elettromagnetici” è costituito dalla Legge Quadro n. 36 del 22/02/2001, “Legge Quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed Mignano elettromagnetici”, approvata dal Parlamento in data 14/02/2001, e dai suoi due Decreti applicativi, uno per le basse frequenze ad uno per le alte frequenze. In base alla narrativa in materia pubblicata dall’Arpac per Mignano Montelungo non risultano misurazioni recenti dei campi magnetici. Ma gli unici dati disponibili sono quelli relativi al monitoraggio dell’Arpac 2003-2007. Misure puntuali delle sorgenti Del campo magnetico a bassa frequenza nei comuni della provincia di Caserta Report Arpac 2003-2007

Dal monitoraggio effettuato dall’ARPAC, in data 15/01/2007, emerge che nel territorio comunale di Mignano Monte Lungo in località Campozillone è presente un impianto del tipo SRB, i valori riscontrati sono i seguenti:

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE - valore max del campo misurato_____ 0,61 (V/m); - valore limite previsto dalla tab.1 allegato B del DPCM 08/07/2003 ____20 (V/m). pertanto dai rilievi effettuati emerge che i valori registrati sono nella norma; sarà utile comunque effettuare nuove misurazioni nella fase di monitoraggio del PUC.

4.7 – Paesaggio e biodiversità

Il comune di Mignano Monte Lungo fa parte della Comunità Montana di Monte Santa Croce. Il paesaggio collinare della CM possiede un suo specifico valore che gli è dato sia dall’ambiente e dalla unicità degli elementi naturali che vi risiedono – la biodiversità – sia dal patrimonio paesaggistico e culturale che si è andato formando e strutturando nel tempo nel territorio. Riassegnare quel giusto valore al patrimonio ambientale e paesaggistico collinare, tutelare le emergenze ivi presenti, rafforzare, attraverso la conoscenza e la sensibilizzazione, il codice identitario di questi beni, valorizzare le risorse ivi prodotte, rappresenta un esercizio di sviluppo necessario per la pianificazione di questo territorio. Tra i siti di maggiore interesse paesaggistico, non molto distanti dal comune di Mignano Monte Lungo, è d’uopo menzionare il vulcano di Roccamonfina, oggi estinto, la cui genesi è da collegarsi al movimento della penisola italiana, spinta dalla placca africana verso Est, nella sua parossistica attività, risalente al quaternario, e precisamente a 550.000 anni fa, ha dato una particolare impronta alla configurazione morfostrutturale dell’area, divenendo un chiaro elemento identificativo del luogo, un iconema del paesaggio.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Figura n.25: Il Paesaggio vulcanico di Roccamonfina :( Fonte Ente Parco Regionale)

La rete ecologica regionale La Provincia di Caserta è caratterizzata da una straordinaria varietà di paesaggi ricompresi nella della rete ecologica regionale costituita dai parchi e dalle aree protette rappresenta una delle più importanti risorse per lo sviluppo sostenibile della Regione. Anche se non direttamente interessato dagli elementi prioritari della rete ecologica regionale il territorio comunale di Mignano Monte Lungo è caratterizzato da elementi naturali di notevole interesse quali: - i fiumi Peccia e Rava; - la presenza di due aree NATURA 2000- SIC: - “Catena di Monte Cesima” (IT8010005); - “Monti di Mignano Montelungo” (IT8010017).

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Mignano PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Figura n.26: La Rete Ecologica

Pertanto è importante prendere in considerazione il consumo di suolo quale fattore determinante per l’analisi del paesaggio e l’uso razionale dello spazio.

Sprawl e consumo di suolo

Con il termine sprawl ci si riferisce ad un particolare mosaico di usi del suolo caratterizzato dalla presenza diffusa di insediamenti residenziali a bassa densità e scarsa centralità e dal basso grado di commistione tra l’uso residenziale e gli altri usi urbani (commerciale, servizi, artigianale, etc.). Lo sprawl ha come immediata conseguenza l’elevato consumo di territorio, a scapito del suolo agricolo e delle aree naturali. Dai dati dell’ultimo censimento dell’agricoltura, riferiti al comune di Mignano Monte Lungo, emerge che la superficie agricola (S.A.U.) risulta pari a ettari 1.709, ossia il 32,22% circa dell’intera superficie territoriale comunale, mentre alla data del 31/12/2000, risultava pari a 1865 ettari, cioè il 35,23%. La suddetta superficie agricola utilizzata, pari a 1.709 ha è suddivisa in n. 220 aziende (agricole e zootecniche) per la maggior parte piccole, in media di 7,77 ha. Nel censimento del 2000 le aziende erano 632 per cui sino ad oggi, con il rilevamento di 220

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE aziende agricole e zootecniche si è avuta una riduzione di circa 2/3 con prospettive di stabilità per quanto riguarda la S.A.U. nel prossimo quinquennio.

Diffusione insediativa e consumo di suolo Di seguito si riporta lo studio elaborato nella VAS del PTCP di Caserta che ha esaminato tale fenomeno per l’ambito di competenza. I dati riferiti ai processi evolutivi del territorio provinciale sono desunti dall’incrocio dei risultati dello studio sull’evoluzione storica degli insediamenti con le rispettive analisi demografiche. Dall’incrocio dei due fenomeni, quello della crescita fisica degli insediamenti e quello della dinamica demografica, si sono ricavate indicazioni utili sulla qualità dei sistemi insediativi esistenti. Come risulta dalle elaborazioni effettuate, nell’intervallo temporale considerato nell’elaborazione della crescita degli insediamenti (1950-2005) l’ambito insediativo di Mignano Monte Lungo risulta in decremento. Grafico: Crescita demografica per ambito insediativo. 1951-2005

Di seguito si riportano i dati a livello comunale riferiti alla crescita urbana dal 1951 al 2005. Tabella: Crescita demografica per ambito insediativo (1951-2005) – Comune di Mignano M.L. Territorio urbanizzato 1951 Territorio urbanizzato 2005 Variazione % (ha) (ha) 71,6 251,4 251% Popolazione al 2005 Territorio Urbanizzato al 2005 Consumo di suolo (n.) (ha) (mq/ab) 3.339 251,4 753 Dai dati si evince inoltre che il consumo di suolo per Mignano Monte Lungo supera i 500 mq/ab. Figura n.27: Crescita Insediamenti 1951-2005

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Figura n.28: Consumo di suolo

4.8 – Descrizione sintetica dello stato attuale dell'ambiente mediante indicatori ambientali

La descrizione sullo stato dell’ambiente è un documento redatto con la finalità di descrivere un territorio in chiave ecologica, che deve essere “nel contempo il termometro della qualità ambientale e dell’efficacia delle politiche, e la bussola dell’azione delle istituzioni per assicurare la sostenibilità dello sviluppo”.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Alla luce di queste considerazioni la descrizione sullo stato dell’ambiente del Comune di Mignao Monte Lungo, oggetto del presente studio, è stata impostata cercando di conseguire diverse finalità:  ricostruire il quadro socio-economico dell’ambito territoriale di riferimento e le relazioni esistenti tra i vari settori produttivi e l’ambiente, in modo da fornire un adeguato strumento sia di valutazione dell’efficacia ambientale, della sostenibilità delle azioni e delle politiche intraprese, sia di supporto alle decisioni;  delineare la situazione ambientale complessiva, analizzando le complesse interazioni esistenti tra le varie tematiche ambientali. Una descrizione dello stato attuale dell’ambiente intesa a perseguire tali finalità richiede l’adozione di un modello concettuale che riesca a rappresentare la realtà ambientale, oltre che in tutte le sue componenti, anche nei meccanismi di reazione agli impatti derivanti da politiche o strategie di gestione. A livello internazionale è ormai diffusamente utilizzato il modello DPSIR (Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses) un acronimo che sta per “Determinanti, Pressioni, Stati, Impatti”.

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Esso si basa su relazioni di causa-effetto tra le componenti dello Schema: Determinanti-Pressioni- Stato -Impatti-Risposte:

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE  Determinanti: attività umane  Pressioni: emissioni, rifiuti  Stato: qualità chimica, fisica, biologica  Impatti: conseguenze sulle attività umane, ecosistemi, salute  Risposta: politiche ambientali e azioni di pianificazione In base allo schema DPSIR le attività umane (determinanti) generano fenomeni potenzialmente nocivi per l’ambiente, come il rilascio di sostanze inquinanti (pressioni), che possono modificare le condizioni dell’ambiente naturale (stato); come conseguenza delle modificazioni dello stato dell’ambiente naturale, si possono verificare ripercussioni negative o positive sulla vita e le attività umane (impatti), l’uomo a sua volta reagisce (risposte) o affrontando le ripercussioni negative (impatti) o ripristinando le condizioni dell’ambiente naturale precedentemente danneggiate (stato), oppure facendo in modo di ridurre le pressioni sull’ambiente attraverso la modificazione e l’adeguamento delle tecniche di produzione (pressione) o la riduzione dell’espletamento di certe attività umane. Di seguito si riporta una Tabella riepilogativa degli indicatori di pressione, stato e risposta con riferimento alle componenti territoriali ed ambientali prescelte per descrivere lo stato dell’ambiente nel territorio di Mignano: Temi Unità di Tematica Indicatori prioritari misura 3.253 Popolazione ab. (31.12.2013)

IMPRESE PER CLASSE E NATURA GIURIDICA Occupazione (fonte: Camera di Imprese Società di Società di Altro commercio di Caserta Socio - 2° trimestre 2014) individuali Capitale Persone % Economica 62,1 19,9 15 2,9 Reddito Medio/Popolazione

(IRPEF 2011) Economia Media Popolazione Media dichiarata Popolazione ab/€ 3.253 18.593 7.258 ANNO 1951 ANNO 2005 % Territorio VARIAZIONE urbanizzato ha 71,6 251,4 251 Aree negate n. siti = 21 Estensione=20,25 ha Ambiente Urbano attrezzatu attrezzatu Standard re re per attrezzature urbanistici pubbliche verde scolastiche parcheggi Esistenti (PRG) di uso pubblico esistenti pubblico attrezzato esistenti e sport MQ

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Temi Unità di Tematica Indicatori prioritari misura esistenti

39.130 2.215 mq 5.811 mq 6.000 mq mq Valori esistenti della qualità dell’aria Emissione dei PM10 13,01 principali CO 3218,29 inquinanti in NOx 93,54 t atmosfera COv 157 Mobilità SO2 4,90

Trasporto N° Autovetture n. pubblico 2.649 Mobilità locale (fonte istat dati Auto/abitante (auto/mille ab) 2011) 633

Infrastrutture Turismo turistiche n. strutture agrituristiche 6 n.

Produzione energetica provinciale % 55

Produzione Energia Potenza Campo fotovoltaico 1.000 KWp Consumo medio di GAS per una famiglia di 3 950 mc componenti

N. Aziende agricole presenti sul territorio 220 n.

Agricoltura Ha Superficie agricola utilizzata 1.348

Rapporto tra SAU/St 63 % PM10 13,01 CO 218,29 Aria Qualità dell’aria NOx 93,54 t COv 157 SO2 4,90 Sup. territoriale 52 kmq SAU censimento 2011 1.709 32,22 % Ha Uso del territorio SAU censimento 2000 1.865 35,23 % % Consumo di suolo 753>500 mq/ab SIR

NO Suolo Siti potenzialmente contaminati nel SIN (Sup. Terr.kmq) Siti Contaminati - Stabilimenti RIR posti a meno di 100 metri NO Dal confine comunale NON ATTIVA CAVE Presenza di cave sul territorio oggetto di SI riqualificazione Superficie SIC nel Natura e Aree protette SIC IT-8010017 territorio ha Biodiversità comunale

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Temi Unità di Tematica Indicatori prioritari misura 2.487 SIC IT-8010005 3.427 Presenza di corridoi fluviali: Biodiversità FIUME PECCIA SI

Anno 2013-Produzione dei rifiuti: 1.028.304 Kg Totale rifiuti

Produzione differenziata 678.620 Totale R.D. kg Rifiuti Produzione rifiuti

Kg/ab/anno Kg/ab/gg RD 289,176 0,80 65,85 %

N° centri di discarica N°1

Inquinamento Piano di zonizzazione acustica Da aggiornare SI acustico Agenti fisici Inquinamento Presenza di elettrodotti SI elettromagnetico Valori monitorati 0,61 V/m Centrale elettrica 32,5 MW Consumi Idrici Fabbisogno idropotabile annuo 403.68 Mc/a 25 km pari al 95% Km rete idrica del territorio servito n° impianti di depurazione 1 n. n. Acqua 2.580 Acque reflue Abitanti serviti

Abitanti non serviti 734 n. Stato chimico delle acque FIUME PECCIA DA MIGLIORARE superficiali e sotterranee Patrimonio N° edifici vincolati BBAAPPSAE 1 n. culturale,architett Paesaggio onico, Siti d’interesse archeologico di recente individuazione 1 n. archeologico

Autorità di Bacino Liri Garigliano e Volturno “PSAI” PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO RISCHIO FRANE Rischio Fattori di rischio Idrogeologico PRESENZA SUL TERRITORIO DI AREE A RISCHIO FRANE R4 IN PROSSIMITA’ DEL CENTRO ABITATO DI NUOVA ESPANSIONE

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 5.0 PROBLEMI AMBIENTALI ESISTENTI SENZA L’ATTUAZIONE DEL PIANO

5.1 – Criticità e sensibilità ambientali

Il territorio comunale di Mignano Monte Lungo è caratterizzato dalla presenza di valenze naturalistico ambientali tant’è che grazie alla ricchezza degli ecosistemi naturali, ai sensi della Direttiva comunitaria 92/43/CEE nell’ambito del progetto europeo “Natura 2000” venivano definite rispettivamente le aree - Catena di Monte Cesima” (IT8010005); - “Monti di Mignano Montelungo” (IT8010017). ricadenti nel territorio comunale. La presenza dei SIC richiede necessariamente uno specifico Studio ai fini della Valutazione di Incidenza, che sarà redatto secondo l’Allegato G del D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 incluso nella Valutazione Ambientale Strategica del Piano Urbanistico Comunale al fine di analizzare gli effetti, diretti ed indiretti, che l’attuazione del PUC potrà potenzialmente indurre sui siti Natura 2000 e sul relativo sistema ecologico ad essi funzionalmente connesso. Legenda Figura n.29: Aree SIC

Limiti Amministrativi

Aree SIC Natura 2000: IT- 8010017- Mignano M.L. IT-8010005- Monte Cesina IT- 8010005

IT- 8010017 Dei quali la superficie che interessa il territorio comunale è la seguente: - 2.487 (ha) per il SIC Mignano M.L; - 3.427 (ha) per il SIC Monte Cesina.

Infine, il territorio, è interessato da un articolato reticolo idrografico, le cui “fasce ripariali” definiscono ecosistemi naturali di particolare importanza tra cui il Peccia e il Rava. Altra criticità presente nel territorio è dovuta all’apposizione del vincolo idrogeologico.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 6.0 VALUTAZIONE DI INCIDENZA

6.1 – Riferimenti Normativi L’Unione Europea ha recepito i principi internazionali in merito alla conservazione della natura, emanando alcune direttive tra cui le più significative in materia di biodiversità sono:  la Direttiva 79/409/CEE (Direttiva “Uccelli”), che sancisce la conservazione di tutte le specie di uccelli selvatici europei, delle loro uova, dei nidi e degli habitat e prevede l’istituzione delle Zone a Protezione Speciale (ZPS) per il raggiungimento di tali obiettivi. Le misure prevedono da una parte l’individuazione di una serie di azioni per la conservazione di numerose specie di uccelli indicate nei relativi allegati e dall’altra l’individuazione, da parte degli Stati membri dell’UE, di aree destinate alla conservazione di tali specie, le Zone di

Protezione Speciale (ZPS). La Direttiva è stata modificata dalla Direttiva 2009/147/CE del 30/11/2009.  la Direttiva 92/43/CEE (Direttiva “Habitat”), che rappresenta la normativa di recepimento a livello europeo della Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro ed ha l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatica nel territorio europeo. Essa fornisce elenchi di habitat naturali (allegato I) e di specie animali e vegetali (allegato II) di interesse comunitario e si propone l’obiettivo di costruire, per la loro tutela, una rete di zone speciali di conservazione. In un primo momento gli Stati Membri sono chiamati ad effettuare una ricognizione sul loro territorio circa la presenza e lo stato di conservazione di tali specie ed habitat, indicando quindi una serie di siti. La Commissione Europea designa, quindi, tra i siti proposti e con riferimento alle diverse regioni biogeografiche, i Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Gli Stati Membri istituiscono, entro i siti designati, Zone Speciali di Conservazione, in cui siano applicate misure di gestione atte a mantenere un soddisfacente stato di conservazione della specie e degli habitat presenti. La Direttiva “Habitat” introduce all'articolo 6, comma 3, la procedura di “Valutazione di Incidenza” con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale. Con DPR 8 settembre 1997 n. 357 (successivamente modificato dal DPR 12 marzo 2003 n. 120), lo Stato Italiano ha emanato il Regolamento di recepimento ed attuazione della Direttiva Habitat,

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE assegnando alle regioni il compito di definire specifici indirizzi, in materia di Rete Natura 2000 e di Valutazione di Incidenza, per il proprio territorio di competenza. In base all'art. 6 del DPR 120/2003, comma 1, sono da sottoporre a Valutazione di Incidenza (comma 3), tutti i Piani, Programmi e Progetti non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi. Anche la Regione Campania con proprio regolamento ha legiferato in materia di Valutazione di Incidenza di cui al DPGR n.19 del 29 Gennaio 2010.

6.2 – Metodologia Adottata

Per la presente valutazione si verificheranno in prima istanza le potenziali incidenze, dirette e indirette, derivanti dall’insieme delle azioni proposte dal Documento Strategico del PUC di Mignano Monte Lungo, rispetto ad un quadro di riferimento ambientale assunto per la definizione delle specifiche sensibilità ecosistemiche ed ecorelazionali (reti ecologiche) presenti, interne o connesse al sistema Natura 2000 evidenziato. Di fatto, per la definizione di tale quadro delle sensibilità, risulterà necessario individuare, oltre naturalmente ai caratteri intrinseci del sito Natura 2000 evidenziati, anche il sistema ecofunzionale esterno, strettamente correlato al mantenimento della loro integrità, al fine di verificare se e come eventuali interferenze prodotte dalle scelte pianificatorie su tale sistema potrebbero indurre indirettamente ad un’alterazione delle condizioni attuali del sito. Il Quadro di riferimento verrà quindi strutturato identificando un insieme di elementi assunti come Sensibilità ambientali funzionali al mantenimento di un elevato grado di qualità ecologica complessiva. Al fine di evidenziarne, in prima istanza, i valori, le esigenze e le vulnerabilità specifiche del sistema Natura 2000 nel suo complesso, basandosi sull’insieme delle informazioni relative agli habitat d’interesse comunitario e delle specie, floristiche e faunistiche, indicati dai Formulari, vengono pertanto identificati i principali caratteri intrinseci al sito. Il quadro di riferimento sarà completato attraverso l’assunzione di ulteriori elementi di specifica attenzione ambientale presenti nell’ambito di analisi, derivati da dati e da cartografie disponibili e dall’interpretazione di fotografie satellitari e aeree, accessibili tramite web.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

6.3 – Descrizione Siti Natura 2000

Caratteri predominanti del Sito - IT 8010017: Mignano Monte Lungo

HABITAT PRESENTI Secondo i dati riportati nel formulario standard riferito al Sito aggiornato dalla Regione Campania nel 2010, sono presenti sei diversi habitat di seguito elencati: COD 5330 COD 6210 COD 6220 COD 8210 COD 9340 COD 9210 Attraverso il Formulario standard è possibile attribuire ad ogni Habitat presente nell’area SIC: Un grado di rappresentatività del tipo di Habitat naturale sul sito: - A: rappresentatività eccellente; - B: buona rappresentatività; - C: rappresentatività significativa; - D: presenza non significativa

Un grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino: - A: conservazione eccellente; - B: buona conservazione; - C: conservazione media o ridotta

Una valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat in questione:

- A: valore eccellente; - B: valore buono; - C: valore significativo. Formulario: Formulario: Tipi di Habitat

SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

La valutazione sintetica del livello conoscitivo della fauna locale e la caratterizzazione, a livello di presenza/assenza specifica, dei popolamenti delle differenti Classi, con particolare attenzione sia alle specie di interesse comunitario sia alle specie non necessariamente inserite negli allegati delle direttive “Habitat” 92/42/CEE e “Uccelli” 79/409/CEE, è stata analizzata attraverso i dati forniti dal Formulario Standard del SIC.

Tra gli Uccelli migratori abituali elencati dell'Allegato I della Direttiva 79/409/CE, si segnalano le specie seguenti:

I mammiferi

Anfibi e Rettili VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA "VAS" - RELAZIONE - PAG. 128

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Altre Specie di Flora e di Fauna

Caratteri predominanti del Sito - IT 8010005: Monte Cesina

HABITAT PRESENTI Secondo i dati riportati nel formulario standard riferito al Sito aggiornato dalla Regione Campania nel 2010, sono presenti sei diversi habitat di seguito elencati: COD 5330 COD 6210 COD 6220 COD 8210 COD 9340 COD 9210 Attraverso il Formulario standard è possibile attribuire ad ogni Habitat presente nell’area SIC: Un grado di rappresentatività del tipo di Habitat naturale sul sito: - A: rappresentatività eccellente; - B: buona rappresentatività; - C: rappresentatività significativa; - D: presenza non significativa

Un grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino: - A: conservazione eccellente; - B: buona conservazione; - C: conservazione media o ridotta

Una valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat in questione:

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE - A: valore eccellente; - B: valore buono; - C: valore significativo.

Formul Formulario: Tipi di Habitat

SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO La valutazione sintetica del livello conoscitivo della fauna locale e la caratterizzazione, a livello di presenza/assenza specifica, dei popolamenti delle differenti Classi, con particolare attenzione sia alle specie di interesse comunitario sia alle specie non necessariamente inserite negli allegati delle direttive “Habitat” 92/42/CEE e “Uccelli” 79/409/CEE, è stata analizzata attraverso i dati forniti dal Formulario Standard del SIC. Tra gli Uccelli migratori abituali elencati dell'Allegato I della Direttiva 79/409/CE, si segnalano le specie seguenti:

Uccelli migratori abituali

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

I mammiferi

Anfibi e Rettili

Altre Specie di Flora e Fauna

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6.4- Azioni di Piano ed eventuale incidenze dirette sui SITI NATURA 2000

Tenuto conto che qualsiasi attività umana comporta degli effetti sull’ambiente naturale, è possibile prevedere che anche un Piano Urbanistico Comunale potrà avere degli impatti sull’ambiente naturale ed antropico. Operando una corretta disciplina di tutela, valorizzazione e gestione delle risorse naturali presenti nel territorio lo stesso può essere parzialmente trasformato con opportune misure mitigative/compensative.

Le valutazioni effettuate nello Studio di Incidenza relativo al PUC, sono state definite identificando il quadro delle politiche e delle relative azioni previste dallo stesso e messe a confronto con il Sistema ambientale definito attraverso il riconoscimento delle valenze intrinseche dei SIC, ma anche tenendo conto delle unità eco-strutturali ed eco-funzionali esterne al sito stesso. Dal confronto tra le azioni individuate nelle tavole descrittive del PUC, le sensibilità ecologiche individuate dallo studio di incidenza non si rilevano contrasti diretti e/o indiretti, cumulativi, e/sinergici con le aree SIC presenti sul territorio.

7.0 DESCRIZIONE DELLE STRATEGIE DI PIANO

7.1 – Obiettivi, Strategie e Interventi

Allo stato attuale il territorio comunale è dotato di un vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) adottato dall’Amministrazione comunale con deliberazione di Consiglio Comunale n° 22 del 28.02.1972 ed approvato in data 12.12.1979 con Decreto del Presidente della Giunta della Regione Campania n° 8786. Il PRG del 1972, vista la scarsità del fabbisogno abitativo rilevato, era finalizzato essenzialmente al recupero e riuso del centro storico, sia in termini di edifici che di spazi pubblici, nonché alla riqualificazione delle abitazioni, soprattutto nei vecchi nuclei dove le condizioni igienico-sanitarie degli alloggi sono precarie. Più incisivi risultano invece gli obiettivi in merito allo sviluppo dei settori economici; il PRG, infatti, era indirizzato ad incentivare le potenzialità inespresse del

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE territorio e a stimolare le tendenze di sviluppo all’epoca in atto; il tutto, però, sempre nel rispetto della tutela ambientale, vista, infatti, non come ostacolo, bensì come strumento di valorizzazione del territorio. In particolare si mira ad incoraggiare l’incremento del comparto agricolo ed industriale, puntando però fortemente anche sul settore agrituristico, particolarmente favorito da una realtà come quella mignanese, caratterizzata da un contesto paesaggistico-ambientale di rilievo. Finalizzate a questi obiettivi risultano le scelte strategiche proposte dal PRG, ovvero: - valorizzazione e restauro conservativo dell’edilizia di interesse storico-artistico (monumenti, edifici di pregio, case contadine) a fini pubblici; - salvaguardia, ripristino e restauro conservativo del centro storico; - reperimento delle aree per nuovi insediamenti edilizi all’interno delle zone già urbanizzate o nelle immediate vicinanze; - realizzazione di nuove attrezzature di interesse collettivo; - tutela ambientale con salvaguardia degli speroni rocciosi, dei fiumi e torrenti, dei boschi e delle colture tradizionali; - ammodernamento e potenziamento della viabilità; - promozione degli impianti colturali; - sostegno all’attività zootecnica; - adeguamento tecnologico; - realizzazione di zone per le attività ricreative e sportive; - adeguamento del patrimonio edilizio rurale esistente per fini agrituristici. Dal 1972 ad oggi, la situazione urbanistica di Mignano Monte Lungo non è cambiata granché poiché, nonostante i brillanti obiettivi proposti con il P.R.G., il territorio ha visto una crescita soltanto dal punto di vista edilizio. L’ipotesi strategica del PUC, dunque, non può che recepire e riproporre quelli che erano i propositi del vecchio Piano Regolatore, basandosi però, in conformità a quanto stabilito dalla Legge regionale n.14/2004, sulla valutazione della sostenibilità delle possibili trasformazioni, ponendo così una maggiore attenzione all’ambiente. In particolare per Mignano Monte Lungo, vista la presenza sul territorio di invarianti naturali, quali il fiume Peccia, la catena degli , i monti Camino e Cesima, le due aree SIC, nonché la sua elevata sismicità e vulnerabilità idrogeologica, la pianificazione urbanistica deve porsi come attività di prevenzione dei rischi non solo per l’ambiente, ma anche per la popolazione locale, cui

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE garantire una migliore qualità della vita attraverso gli interventi insediativi e le infrastrutture, senza però metterne in pericolo la stessa con una urbanizzazione irrazionale. Dunque un’attenta lettura sinottica delle risultanze degli strumenti di analisi e pianificazione consentirà di conciliare le esigenze di sviluppo e governo del territorio con quelle di gestione del rischio per beni e persone e della tutela del paesaggio. Ad ogni modo, l’insieme delle condizioni, sia quelle già individuate dal sistema vincolistico vigente, sia quelle ulteriori che eventualmente emergeranno dalla fase di analisi del territorio, costituiranno il quadro delle invarianti progettuali attorno al quale si strutturerà il Piano. L’attività progettuale, quindi, si baserà su di un quadro conoscitivo dei processi evolutivi del territorio finalizzato ad individuare gli ambiti territoriale di pregio e di degrado, i fattori di fragilità ambientale, le emergenze naturalistiche e paesaggistiche, nonché gli edifici e i manufatti di valore storico-artisticodocumentale e gli ambiti di interesse archeologico. Nella definizione degli indirizzi ed obiettivi strategici che saranno perseguiti con il progetto di PUC è fondamentale il riferimento agli strumenti di pianificazione sovraordinati, e nella fattispecie al PTR - Piano Territoriale Regionale e di quanto disciplinato dalla Proposta del PTCP di Caserta. Tenuto conto delle caratteristiche, delle vocazioni e delle peculiarità del territorio, nonché degli indirizzi di pianificazione definiti dagli strumenti di pianificazione di livello superiore e di quelli a livello comunale, in sintesi, obiettivi generali del nuovo Piano Urbanistico Comunale sono:  la piena utilizzazione delle risorse disponibili;  la tutela e salvaguardia dei beni culturali ed ambientali;  Integrazione, connessione fisica e funzionale tra le parti, accessibilità e fruibilità;  il soddisfacimento del fabbisogno di attrezzature e servizi della popolazione;  lo sviluppo sostenibile del settore economico;  la promozione del settore turistico;  difesa del suolo;

OBIETTIVO GENERALE OBIETTIVO SPECIFICO STRATEGIE VALORIZZAZIONE DELL’IDENTITÀ STORICA DEL NUCLEO ANTICO VALORIZZAZIONE DEL NUCLEO ATTRAVERSO LA SALVAGUARDIA E IL RESTAURO CONSERVATIVO, UTILIZZAZIONE DELLE STORICO VALUTAZIONE DEGLI ELEMENTI DA CONSERVARE E QUELLI EVENTUALMENTE DA SOSTITUIRE RISORSE DISPONIBILI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI GIÀ URBANIZZATI, ATTRAVERSO IL RIUSO DEL PATRIMONIO EDILIZIO RIUSO DI EDIFICI E AREE NEGATE, E RICUCITURA/INTEGRAZIONE DEI ESISTENTE NUCLEI E DELLE FRAZIONI

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

ARRESTO DELL'ESPANSIONE CON INTERVENTI NELLE AREE QUALITA' DELL'ABITARE PER GLI MARGINALI E INTERSTIZIALI E DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI CON UN EVENTUALI AMBITI DI NUOVO PROGETTO URBANISTICO DI RIFERIMENTO DELLE TRASFORMAZIONI DA INSEDIAMENTO ATTUARE ATTRAVERSO INTERVENTI DI RECUPERO EDILIZIO E DI SOSTITUZIONE E DI NUOVA EDIFICAZIONE

TUTELA E SALVAGUARDIA VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ABITARE RIVOLTA NON SOLO AGLI DEI BENI CULTURALI ED RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA ALLOGGI, MA A TUTTO IL TESSUTO URBANO AMBIENTALI DELL’EDIFICATO ESISTENTE

QUALITÀ’ ARCHITETTONICA E DEGLI VALORIZZAZIONE MEDIANTE LA DOTAZIONE DI SERVIZI ALLA SPAZI PUBBLICI RESIDENZA E DI ATTREZZATURE DI LIVELLO TERRITORIALE SODDISFACIMENTO DEL FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E SERVIZI POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI MOBILITÀ, ATTRAVERSO MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DELLA POPOLAZIONE AMMODERNAMENTO DELLA VIABILITÀ PRINCIPALE A CARATTERE DELLA MOBILITÀ COMUNALE ED INTERCOMUNALE

ADEGUATA DISCIPLINA DEL PAESAGGIO RURALE ATTRAVERSO LA PROMOZIONE DI UNA AGRICOLTURA DI QUALITÀ FONDATA SU REGOLE E METODICHE ECO-COMPATIBILI; SVILUPPO SOSTENIBILE SVILUPPO GENERALE DELLA TUTELA DEI CARATTERI STRUTTURALI STORICI DEL PAESAGGIO COMPETITIVITÀ DEL TERRITORIO DEL SETTORE ECONOMICO AGRARIO E DELLE TECNICHE DI COLTIVAZIONE TRADIZIONALI; COMUNALE IN CAMPO ECONOMICO PROMOZIONE DELL’ADEGUAMENTO TECNOLOGICO E DELL'ATTIVITA' ZOOTECNICA PROMOZIONE DEL SETTORE TURISTICO RIQUALIFICAZIONE DELL’AMBIENTE NATURALE E DEL PATRIMONIO RURALE

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE REALIZZAZIONE DI AREE A TEMA CON FUNZIONE DIDATTICO- PROMOZIONE DEL AMBIENTALI E PAESAGGISTICHE PER SCIENTIFICO SETTORE TURISTICO INCENTIVARE E SVILUPPARE IL TURISMO REALIZZAZIONE DI AREE PER LE ATTIVITÀ RICREATIVE E SPORTIVE

MIGLIORAMENTO DELLA RICETTIVITA' RISANAMENTO DELLE AREE IN SITUAZIONE DI DEGRADO AMBIENTALE DIFESA DEL SUOLO TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE PREVENZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALL'ELEVATA VULNERABILITÀ RISORSE NATURALI- AMBIENTALI IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL TERRITORIO

7.2 – Caratteristiche del Piano

Il “Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio” del 04.08.2011, n.5, pubblicato sul BURC n.53 del 08.08.2011, all’art.9 co.1 ha definito i termini di attuazione di quanto già precedentemente disciplinato dall’art.3, stabilendo che:“tutti i piani disciplinati dalla legge regionale n.16/2004 si compongono del piano strutturale, a tempo indeterminato, e del piano programmatico, a termine, come previsto all’articolo 3 della L.R. n.16/2004” Il PUC contiene: a) disposizioni strutturali , con validità a tempo indeterminato,sono costituite da una serie di documenti e cartografie tra loro integrati, quali:

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE - il quadro degli obiettivi e delle strategie - il quadro delle regole - il quadro delle scelte pianificatorie ; b) disposizioni programmatiche, con validità a termine,che contengono la definizione delle scelte per la residenza, per le attività produttive e per le attività distributive, con l’indicazione delle modalità attuative (intervento diretto,PUA ovvero procedure di perequazione) con le relative destinazioni d’uso,indici fondiari e territoriali,standard urbanistici.

Pertanto la parte programmatica del PUC si traduce in piano operativo, elaborato per porzioni di territorio comunale, contiene altresì gli Atti di Programmazione (art.25 L.R. 16/2004,pertanto in questa fase dovrà essere definito l’ambito di operatività del PUC, specificando quali interventi possono essere riconducibili direttamente al piano strutturale e quali invece sono di competenza del piano operativo ovvero degli strumenti attuativi o di settore, nonché la loro dimensione e natura. La definizione dell’ambito di competenza del PUC dovrà esplicitare, oltre ai tematismi che saranno affrontati nel Piano, le differenti scale di riferimento del PUC e in quali casi si rimanda a scale di maggior dettaglio attraverso specifici piani attuativi e progetti. In un primo step la valutazione potrà avere come esito un set di requisiti progettuali che dovranno essere presi in esame nella redazione degli strumenti di piano attuativi o di settore. Nelle fasi successive la valutazione degli effetti delle azioni di piano sull’ambiente possono essere articolate in relazione a due parametri principali:  la localizzazione;  i caratteri tipologici e realizzativi. La valutazione degli effetti delle azioni di Piano sull’ambiente privilegerà, in una fase successiva, l’individuazione di alternative, con riferimento alla localizzazione e alla tipologia dell’azione progettuale, attraverso un approccio valutativo di tipo multicriteriale. Il modello più largamente adottato è il modello DPSIR ,elaborato dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, che rappresenta l’insieme degli elementi e delle relazioni che caratterizzano un fenomeno ambientale relazionandolo con le politiche intraprese verso di esso. Si mettono in relazione le pressioni esercitate sulla matrice ambientale, lo stato della matrice stessa e le risposte che già ci sono o che

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE sono ipotizzabili per il futuro: attraverso le catene DPSIR, viene fornito il quadro delle criticità ambientali di un territorio e ne vengono indicati possibili cause ed effetti. Di seguito viene illustrata una prima matrice di valutazione degli obiettivi generali e specifici posti alla base del Piano, determinando la natura dell'obiettivo, l'operatività e l'ambito di applicazione.

Criteri di valutazione della matrice: DIMENSIONE

l’Obiettivo riguarda tutto il territorio comunale di Mignano Monte Lungo ELEVATA E l’Obiettivo riguarda gran parte del territorio comunale di Mignano Monte Lungo MEDIA M l’Obiettivo riguarda una parte specifica del territorio comunale di Mignano M.L. PUNTUALE P

AMBITO DI OBIETTIVO OBIETTIVO STRATEGIE OPERATIVITA' DIMENSIONE NATURA GENERALE SPECIFICO PUC API-PUA VALORIZZAZIONE DELL’IDENTITÀ STORICA DEL NUCLEO ANTICO VALORIZZAZIONE ATTRAVERSO LA SALVAGUARDIA E VALORIZZAZIONE/SVIL DEL NUCLEO IL RESTAURO CONSERVATIVO, X P UPPO STORICO VALUTAZIONE DEGLI ELEMENTI DA CONSERVARE E QUELLI EVENTUALMENTE DA SOSTITUIRE RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI RIUSO DEL GIÀ URBANIZZATI, ATTRAVERSO IL PATRIMONIO VALORIZZAZIONE/SVIL RIUSO DI EDIFICI E AREE NEGATE, UTILIZZAZIO EDILIZIO X M UPPO E RICUCITURA/INTEGRAZIONE DEI NE DELLE ESISTENTE NUCLEI E DELLE FRAZIONI RISORSE ARRESTO DELL'ESPANSIONE CON DISPONIBILI INTERVENTI NELLE AREE MARGINALI E INTERSTIZIALI E QUALITA' DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI CON DELL'ABITARE UN PROGETTO URBANISTICO DI PER GLI VALORIZZAZIONE/SVIL RIFERIMENTO DELLE X X M EVENTUALI UPPO TRASFORMAZIONI DA ATTUARE AMBITI DI NUOVO ATTRAVERSO INTERVENTI DI INSEDIAMENTO RECUPERO EDILIZIO, DI SOSTITUZIONE E DI NUOVA EDIFICAZIONE TUTELA E SALVAGUA VALORIZZAZIONE RDIA DEI E PROMOZIONE DELLA QUALITÀ RIQUALIFICAZION DELL’ABITARE RIVOLTA NON SOLO VALORIZZAZIONE/SVIL BENI X M E URBANISTICA AGLI ALLOGGI, MA A TUTTO IL UPPO CULTURALI DELL’EDIFICATO TESSUTO URBANO ED ESISTENTE AMBIENTALI QUALITÀ’ SODDISFACI VALORIZZAZIONE MEDIANTE LA ARCHITETTONICA MENTO DEL DOTAZIONE DI SERVIZI ALLA E DEGLI SPAZI SVILUPPO RESIDENZA E DI ATTREZZATURE DI X X M FABBISOGN PUBBLICI LIVELLO TERRITORIALE O DI

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE ATTREZZAT URE E POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DI MOBILITÀ, ATTRAVERSO SERVIZI MIGLIORAMENTO AMMODERNAMENTO DELLA DELLA DEL SISTEMA SVILUPPO VIABILITÀ PRINCIPALE A X E POPOLAZIO DELLA MOBILITÀ CARATTERE COMUNALE ED NE INTERCOMUNALE

ADEGUATA DISCIPLINA DEL PAESAGGIO RURALE ATTRAVERSO LA PROMOZIONE DI UNA VALORIZZAZIONE/SVIL

AGRICOLTURA DI QUALITÀ X M UPPO FONDATA SU REGOLE E METODICHE ECO-COMPATIBILI; SVILUPPO SVILUPPO TUTELA DEI CARATTERI SOSTENIBIL GENERALE DELLA STRUTTURALI STORICI DEL E DEL COMPETITIVITÀ DEL TERRITORIO PAESAGGIO AGRARIO E DELLE X M TUTELA/SVILUPPO SETTORE COMUNALE IN TECNICHE DI COLTIVAZIONE ECONOMIC CAMPO TRADIZIONALI; O ECONOMICO PROMOZIONE DELL’ADEGUAMENTO SVILUPPO TECNOLOGICO E DELL'ATTIVITA' X M ZOOTECNICA PROMOZIONE DEL SETTORE X TURISTICO M SVILUPPO RIQUALIFICAZIONE X VALORIZZAZIONE/SVIL DELL’AMBIENTE NATURALE E DEL E UPPO PATRIMONIO RURALE VALORIZZAZIONE REALIZZAZIONE DI AREE A TEMA DELLE RISORSE X X VALORIZZAZIONE/SVIL PROMOZION CON FUNZIONE DIDATTICO- P AMBIENTALI E UPPO E DEL SCIENTIFICO PAESAGGISTICHE SETTORE REALIZZAZIONE DI AREE PER LE PER INCENTIVARE X X VALORIZZAZIONE/SVIL ATTIVITÀ RICREATIVE E SPORTIVE TURISTICO E SVILUPPARE IL P UPPO

TURISMO

MIGLIORAMENTO DELLA X SVILUPPO RICETTIVITA' M

RISANAMENTO DELLE AREE IN

SITUAZIONE DI DEGRADO X P TUTELA TUTELA E AMBIENTALE DIFESA DEL VALORIZZAZIONE SUOLO DELLE RISORSE PREVENZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALL'ELEVATA X TUTELA NATURALI- E AMBIENTALI VULNERABILITÀ IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL TERRITORIO

7.3 - Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale (punto e - Allegato VI al D. Lgl. 4/2008 “Contenuti del rapporto ambientale”)

Lo sviluppo sostenibile è stato definito come “un processo nel quale l’uso di risorse, la direzione degli investimenti, la traiettoria del processo tecnologico ed i cambiamenti istituzionali concorrono tutti assieme ad accrescere le possibilità di rispondere ai bisogni dell’umanità, non solo oggi, ma anche nel futuro”.

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA "VAS" - RELAZIONE - PAG. 138

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE L’assunzione della sostenibilità come modello di sviluppo di una comunità deve tener conto quindi di quattro dimensioni:  sostenibilità ambientale, come capacità di mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali; mantenimento della integrità dell'ecosistema per evitare che l'insieme degli elementi da cui dipende la vita sia alterato; preservazione della diversità biologica;  sostenibilità economica, come capacità di generare, in modo duraturo, reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; eco-efficienza dell'economia intesa, in particolare come uso razionale ed efficiente delle risorse, con la riduzione dell'impiego di quelle non rinnovabili;  sostenibilità sociale, come capacità di garantire condizioni dì benessere umano e accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, ma anche divertimento, serenità, socialità), distribuite in modo equo tra strati sociali, età e generi, ed in particolare tra le comunità attuali e quelle future;  sostenibilità istituzionale, come capacità di rafforzare e migliorare la partecipazione dei cittadini alla gestione dei processi decisionali; i processi di decisione politica devono corrispondere ai bisogni ed alle necessità degli individui, integrando le aspettative e le attività di questi ultimi. Capacità di un buon governo.

7.3.a - Scelta degli obiettivi di sostenibilità

In generale la definizione degli obiettivi di sostenibilità deve soddisfare in primo luogo le condizioni di accesso alle risorse ambientali coerentemente con i seguenti principi: • il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non sia superiore al loro tasso di rigenerazione; • l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non superi la capacita di carico dell’ambiente stesso; • lo stock di risorse non rinnovabili resti costante nel tempo. La selezione degli obiettivi di sostenibilità si è fondata sull’analisi della legislazione ambientale pertinente e sui documenti di indirizzo alle politiche di sviluppo sostenibile, nazionali (Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, Ministero dell’Ambiente e della tutela

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA "VAS" - RELAZIONE - PAG. 139

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE del Territorio, Delibera CIPE 2 agosto 2002) e comunitari (Sviluppo sostenibile in Europa per un mondo migliore: strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile, Strategia di Goteborg, Commissione europea, Bruxelles 15 maggio 2001), nonché locali. Per quanto concerne la scelta degli obiettivi di sostenibilità, scaturiti da documenti di indirizzo alle politiche di sviluppo sostenibile locali, si è fatto riferimento:  1) obiettivi di sostenibilità definiti per la protezione e la salvaguardia dell’ambiente, scaturiti dall’analisi dello stato attuale dell’ambiente per il comune di Mignano Monte Lungo.  2) obiettivi di sostenibilità definiti per la protezione e la salvaguardia dell’ambiente, scaturiti dalla interrelazione delle azioni di piano (PUC Mignano Monte Lungo) e le tematiche ambientale e territoriali (cfr. matrici di verifica par. 7.6 b-c-d). Di seguito si riporta un elenco di obiettivi di sostenibilità ambientale selezionati per il PUC.

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA "VAS" - RELAZIONE - PAG. 140

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Componente/Fattore Obiettivo generale Paesaggio e Beni Culturali Conservare l’identità paesaggistico - culturale del territorio Qualificare il patrimonio paesaggistico – culturale ed il patrimonio edilizio rurale anche ai fini della fruizione Valorizzare l’edilizia di interesse storico-artistico ai fini pubblici Suolo Razionalizzare e diversificare l’utilizzo della risorsa suolo Limitare l’abbandono delle aree marginali ed il conseguente degrado Incentivare le potenzialità inespresse del territorio Ambiente urbano Riqualificare e rivitalizzare aree abbandonate e/o svantaggiate Dare precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente Promuovere la realizzare di infrastrutture e attrezzature di interesse collettivo Sostenere metodi di progettazione e costruzione sostenibili, promuovendo tecnologie edilizie di alta qualità Trasporti Ammodernare e potenziare la viabilità esistente Promuovere la mobilità sostenibile e l’utilizzo del trasporto pubblico Popolazione e Salute Migliorare la qualità della vita dei cittadini Migliorare la protezione contro le minacce sanitarie Governance Promuovere la partecipazione attiva ai processi decisionali Assicurare un adeguato livello di informazione per decisioni chiare,motivate e trasparenti Aria e Rumore Ridurre l’inquinamento atmosferico Ridurre l’inquinamento acustico Acqua Ridurre i consumi idrici Abbattere le perdite nella rete di distribuzione Biodiversità Arrestare la perdita delle biodiversità Ridurre la frammentazione degli ecosistemi e dei paesaggi Rifiuti Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti pro- capite Incentivare la raccolta differenziata Elettromagnetismo Minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi Energia Incrementare il risparmio energetico e l’efficienza energetica degli edifici Ridurre il consumo di energia primaria Incrementare l’energia prodotta da fonti rinnovabili Clima Ridurre le emissioni di gas climalteranti (CO2, CH4 e NO2)

Dall'analisi dello stato attuale dell'ambiente per il Comune di Mignano, si evince che le tematiche maggiormente interessate risultano:  criticità dello stato delle acque superficiali e sotterranee  inquinamento acustico  presenza di aree negate  qualità dell'aria

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 141 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 7.3b - Matrice di coerenza Esterna - Obiettivi specifici del Piano/Obiettivi di sostenibilità

Nel rispetto di tali principi fondamentali, nella matrice di seguito riportata sono confrontati gli obiettivi di piano precedentemente individuati con i criteri di sostenibilità individuati a livello internazionale, allo scopo di evidenziare, in prima istanza, gli effetti più diretti delle strategie di pianificazione (obiettivi di piano) rispetto ai parametri di qualità ambientale (obiettivi di sostenibilità).

Di seguito si riportano i criteri per l’attribuzione dei pesi per la valutazione del livello di coerenza tra gli obiettivi del Programma Integrato e gli obiettivi di sostenibilità.

Mediante l’elaborazione della matrice di coerenza esterna si giunge alla definizione, per ogni obiettivo di programma, del grado medio di coerenza esterna, ed all’attribuzione delle classi di coerenza secondo il criterio di seguito riportato in tabella.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 142 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Matrice di coerenza Esterna - Obiettivi specifici del Piano/Obiettivi di sostenibilità Obiettivi specifici del PUC Grado di coerenza Classe di coerenza

Sistema -2 < G.C. < -1 I - Incoerenza Mobilità Risorse Ambientali insediativo e produttivo -1 < G.C. < 0

II - Poco coerente

0 < G.C. < 1 III - Coerenza Media -

sistema

1 < G.C. < 2 IV - Coerenza Alta

ambitinuovo di

Obiettivi di sostenibilità zzazionedelle risorse

Valorizzazionedel Nucleo Storico del Riuso patrimonio esistente edilizio Qualitàdell'abitare per gli eventuali insediamento Valorizzazione e riqualificazioneurbanistica dell'edificatoesistente Qualitàarchitettonica degli spazipubblici generale Sviluppo della competitivitàdel territorio comunale campo in economico Miglioramento del dellamobilità Valori ambientalipaesaggistiche perincentivare e sviluppare turismo il Tutelae valorizzazione dellerisorse naturali ambientali - Conservare l’identità paesaggistico - culturale del territorio 1 1 0 1 0 -1 -1 2 2 Paesaggio e beni culturali - Qualificare il patrimonio paesaggistico – culturale ed il patrimonio edilizio rurale anche ai fini della fruizione 0 1 0 0 0 0 0 2 2 - Valorizzare l’edilizia di interesse storico-artistico ai fini pubblici 2 2 0 1 0 0 0 1 1 - Razionalizzare e diversificare l’utilizzo della risorsa suolo 0 0 0 0 0 0 0 2 2 Suolo - Limitare l’abbandono delle aree marginali ed il conseguente degrado 0 1 0 1 0 1 1 2 2 - Incentivare le potenzialità inespresse del territorio 1 1 0 1 0 1 0 1 1 - Riqualificare e rivitalizzare aree abbandonate e/o svantaggiate 2 2 1 2 2 1 1 1 1 - Dare precedenza alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente 2 2 0 0 0 0 0 1 0 Ambiente urbano - Promuovere la realizzare di infrastrutture e attrezzature di interesse collettivo 1 1 0 1 2 0 2 1 0 - Sostenere metodi di progettazione e costruzione sostenibili, promuovendo tecnologie edilizie di alta qualità 2 2 2 2 1 0 0 0 0 - Ammodernare e potenziare la viabilità esistente 0 0 0 0 0 1 2 0 0 Trasporti - Promuovere la mobilità sostenibile e l’utilizzo del trasporto pubblico 0 0 0 0 1 1 2 0 0 Popolazione e - Migliorare la qualità della vita dei cittadini 0 0 2 1 2 0 1 0 0 salute - Migliorare la protezione contro le minacce sanitarie 1 1 1 1 0 0 0 0 0 - Promuovere la partecipazione attiva ai processi decisionali 0 0 1 1 0 1 0 0 0 Governance - Assicurare un adeguato livello di informazione per decisioni chiare, motivate e trasparenti 0 0 0 0 0 1 0 0 0 - Ridurre l’inquinamento atmosferico 0 0 0 0 0 -1 -2 0 0 Aria e rumore - Ridurre l’inquinamento acustico 0 0 0 0 0 0 -1 0 0 - Ridurre i consumi idrici 0 0 0 0 0 -1 0 0 0 Acqua - Abbattere le perdite nella rete di distribuzione 0 0 0 0 0 -1 0 0 0 - Arrestare la perdita delle biodiversità 0 0 0 0 0 -1 -1 2 2 Biodiversità - Ridurre la frammentazione degli ecosistemi e dei paesaggi 0 0 0 0 0 -1 -1 2 2 - Ridurre la quantità dei rifiuti prodotti pro- capite 0 0 0 0 0 -1 0 0 0 Rifiuti - Incentivare la raccolta differenziata 1 0 1 1 1 1 0 0 0 Elettromagnetismo - Minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi 0 0 0 0 1 -1 0 0 0 - Incrementare il risparmio energetico e l’efficienza energetica degli edifici 1 2 2 2 1 2 0 0 0 Energia - Ridurre il consumo di energia primaria 0 0 1 1 1 0 0 0 0 - Incrementare l’energia prodotta da fonti rinnovabili 0 0 1 1 0 0 0 0 0 Clima - Ridurre le emissioni di gas climalteranti (CO2, CH4 e NO2) 0 0 0 0 0 -1 -2 0 0

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 143 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE "Obiettivi specifici del Piano/Obiettivi di sostenibilità"

Obiettivi specifici del PUC Grado medio di coerenza esterna Classe di coerenza esterna

Valorizzazione del nucleo 0,5 III – Coerenza Media storico

Riuso del patrimonio 0,5 III – Coerenza Media edilizio esistente

Qualità dell'abitare per gli eventuali ambiti di nuovo 0,4 III – Coerenza Media insediamento Valorizzazione e riqualificazione urbanistica 0,5 III – Coerenza Media dell'edificato esistente

Qualità architettonica e 0,4 III – Coerenza Media

degli spazi pubblici Sistema insediativo produttivo e Sistema Sviluppo generale della competitività del territorio 0,06 III – Coerenza Media comunale in campo

economico

Miglioramento del sistema 0,03 III – Coerenza Media

della mobilità Mobilità Valorizzazione delle risorse

ambientali e paesaggistiche 0,5 III – Coerenza Media per incentivare e sviluppare il turismo

Risorse Tutela e valorizzazione

ambientali delle risorse naturali- 0,5 III – Coerenza Media ambientali

Gli obiettivi del Piano Urbanistico Comunale di Mignano Monte Lungo, risultano complessivamente caratterizzati da un grado di coerenza medio con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 144 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 7.3c - Matrice di coerenza iinterna - Obiettivi specifici del PUC/Azioni del PUC

Con riferimento ai principali Obiettivi Specifici del Piano Urbanistico Comunale di Mignano Monte Lungo si valuta la coerenza delle azioni previste e regolamentate dal Piano (coerenza interna). Lo strumento utilizzato per la verifica di coerenza è rappresentato essenzialmente da una matrice di controllo del grado di coerenza che incrocia le AZIONI del Piano Urbanistico Comunale con gli Obiettivi Specifici dello stesso. La metodologia proposta consente una verifica “pesata” del grado di coerenza, attraverso l’attribuzione di punteggi commisurati al potenziale grado di connessione Azione del PUC/obiettivo di PUC. Di seguito si riportano i criteri per l’attribuzione dei pesi per la valutazione del livello di coerenza tra gli obiettivi Specifici del Piano e le Azioni previste.

PESI

VALORE -2 -1 0 1 2 Incoerente Poco coerente Nessuna Coerente Molto Coerente correlazione Giudizio di L'intervento/azione L'intervento/azione Non c’è nessuna L'intervento/azione L'intervento/azione coerenza considerato non è considerato ha un correlazione tra considerato ha un considerato/a è coerente con basso grado di L'intervento/azione sufficiente grado pienamente coerente l'obiettivo di Piano coerenza con considerato/a e di coerenza con con l’obiettivo Piano l’obiettivo di Piano l’obiettivo di l’obiettivo di Piano Piano

Mediante l’elaborazione della matrice di coerenza interna si giunge alla definizione, per ogni azione, del grado medio di coerenza interna, ed all’attribuzione delle classi di coerenza secondo il criterio di seguito riportato:

Grado di Coerenza Classe di Coerenza -2

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 145 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Matrice di coerenza interna - Obiettivi specifici del PUC/Azioni del PUC

Obiettivi specifici del PUC

Sistema Mobilità insediativo e produttivo

Risorse Ambientali

edilizio edilizio

ambientali

-

Azioni PUC

Valorizzazione del Nucleo ValorizzazioneNucleo del Storico patrimonioRiusodel esistente perQualitàdell'abitare gli dieventualinuovo ambiti insediamento Valorizzazionee riqualificazioneurbanistica esistente dell'edificato degli Qualitàarchitettonica spazipubblici della Sviluppogenerale competitivitàdelterritorio comunalein economico campo della delMiglioramentosistema mobilità Valorizzazione risorse delle per paesaggistiche ambientali il incentivaree sviluppare turismo delle Tutelaevalorizzazione naturalirisorse

Zona A - Nuclei di antica formazione 2 2 0 2 0 1 0 1 1 Zone B1 - Ambito urbano consolidato saturo 1 2 0 2 0 0 0 0 0

Zona B2 - Ambito urbano di completamento 0 1 2 1 0 0 0 0 0

Zona B3 - Ambito urbano di territorio agricolo 0 0 0 1 0 0 0 1 1

Zone CM - Comparti edificatori misti 0 0 2 0 0 0 1 2 2 Sistema insediativo Zona CS - Comparto attrezzature sportive 0 0 0 0 0 0 1 0 0 e produttivo Zona ATS - Comparto attrezzature sanitarie 0 0 0 0 0 0 1 0 0 Zona P1 - Parco urbano 0 0 0 0 1 1 0 2 2 Zona D1 - Attività produttive esistenti 0 1 0 0 0 2 0 0 0 Zona D2 - Piano degli insediamenti produttivi 0 0 0 0 0 2 0 0 0 Zona D3 - Proposta zona asi 0 0 0 0 0 2 0 0 0 Zona T1 - Turistico-ricettiva esistente 1 1 0 1 0 2 0 2 0 Zone ES - Agricola di salvaguardia periurbana 0 0 0 0 0 0 0 1 1

Sistema a Zone ET - Agricola di tutela ambientale 0 0 0 0 0 0 0 2 2 ambientale Zone EO - Agricola ordinaria 0 0 0 1 0 0 0 1 1 Zone EP - Agricola produttiva 0 0 0 0 0 2 0 2 1 Zone F1-F2 Attrezzature esistenti e di progetto 0 0 1 1 2 0 0 1 0 Sistema Infrastrutture per la viabilità 0 0 0 0 0 1 2 0 0 mobilità

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 146 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Grado Medio di Azioni PUC Classe di coerenza esterna coerenza

Zona A - Nuclei di antica formazione 1 IV – Coerenza Alta

Zone B1 - Ambito urbano consolidato saturo 0.5 III – Coerenza Media

Zona B2 - Ambito urbano di completamento 0.4 III – Coerenza Media Zona B3 - Ambito urbano di territorio agricolo 0.3 III – Coerenza Media

Zone CM - Comparti edificatori misti 0.7 III – Coerenza Media

Zona CS - Comparto attrezzature sportive 0.1 III – Coerenza Media

Zona ATS - Comparto attrezzature sanitarie 0.1 III – Coerenza Media

Zona P1 - Parco urbano 0.6 III – Coerenza Media

Zona D1 - Attività produttive esistenti 0.3 III – Coerenza Media Sistema insediativo eSistemaproduttivo insediativo

Zona D2 - Piano degli insediamenti produttivi 0.2 III – Coerenza Media

Zona D3 - Proposta zona asi 0.2 III – Coerenza Media

Zona T1 - Turistico-ricettiva esistente 0.7 III – Coerenza Media

Zone ES - Agricola di salvaguardia periurbana 0.2 III – Coerenza Media

Zone ET - Agricola di tutela ambientale 0.4 III – Coerenza Media

Zone EO - Agricola ordinaria 0.3 III – Coerenza Media mbientale

Sistemaa a Zone EP - Agricola produttiva 0.5 III – Coerenza Media

Zone F1-F2 Attrezzature esistenti e di progetto 0.5 III – Coerenza Media

Infrastrutture per la viabilità 0.3 III – Coerenza Media

mobilità Sistema

Le azioni proposte dal PUC, alla luce delle valutazioni fatte, risultano nel complesso, mediamente coerenti con gli obiettivi specifici posti a base del processo di pianificazione.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 147 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 7.4 - Effetti del Piano sull'ambiente

7.4a - Possibili effetti significativi sull''ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l''acqua, l''aria, i fattori climatici, i beni materialli, il patrimonio culturale e architettonico, il paesaggio e l''interrelazione tra i suddetti fattori

Allo scopo di individuare i possibili effetti negativi derivanti sull’ambiente dall’attuazione del Piano, alla luce dei criteri di sostenibilità precedentemente individuati, e tenuto conto delle tematiche ambientali più direttamente interessate dall’attuazione di un nuovo strumento di tutela, uso e trasformazione del territorio, per ogni sistema strutturante il territorio, gli obiettivi di pianificazione precedentemente illustrati vengono meglio articolati in azioni di piano.

OBIETTIVO OBIETTIVI GENERALI SPECIFICO DEL Azioni del PUC NTA DEL PUC PUC

Zona A: Nuclei di Antica Formazione L’ambito urbano storico rappresenta la parte

dell’agglomerato urbano che conserva i segni della ART. 26 stratificazione insediativa e delle relative funzioni costituendo patrimonio significativo della cultura locale, nonché memoria collettiva da salvaguardare. Esso è costituito dal centro storico di Mignano Monte Lungo e

quelli minori di Casale, Caspoli e Pietrocolle così come VALORIZZAZIONE perimetrato (Limite Zona A) negli elaborati denominati DEL NUCLEO STORICO “Classificazione del Territorio” dal presente PUC. In tale zona sono ammessi interventi edilizi diretti secondo le seguenti categorie:

manutenzione ordinaria e straordinaria; restauro e risanamento conservativo; attrezzatura del territorio; variazione della destinazione d'uso compatibili con le destinazioni principali di zona;

sono esclusi incrementi volumetrici….

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 148 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Zone B1: Ambito Urbano Consolidato Saturo 1.Comprende le parti del territorio comunale totalmente edificate ad alta densità, non interessate da edifici di

carattere storico-artistico, a prevalente destinazione residenziale. In tali zone il PUC si attua per intervento

edilizio diretto secondo le modalità del DPR.380/2001 e

smi. 2. Le politiche da perseguire per la città consolidata satura

sono riferite al miglioramento quantitativo e qualitativo

degli spazi e dei tessuti esistenti. Puntando ad una strategia essenzialmente di riqualificazione urbana, con UTILIZZAZIONE interventi relativi al recupero e alla sostituzione del DELLE patrimonio edilizio esistente. RISORSE 3. In queste zone il P.U.C. prevede, per le strutture edilizie ART. 27 DISPONIBILI esistenti, legittimamente costruite o condonate, interventi atti al consolidamento ed alla riqualificazione delle funzioni abitative e delle attività di servizio e complementari, nel

RIUSO DEL rispetto del volume e della superficie e destinazioni d’uso PATRIMONIO preesistenti. Sul patrimonio edilizio sono consentiti tutti gli EDILIZIO interventi, compresa la ristrutturazione edilizia. ESISTENTE 4. Ove si proceda ai lavori di ristrutturazione edilizia dell’intero manufatto, sono consentiti per una sola volta, al fine dell'adeguamento tecnologico, igienico sanitario e funzionale e sismico dell'edificio ovvero per una sua migliore utilizzazione, i lavori per gli ampliamenti volumetrici strettamente necessari. Tali ampliamenti non possono comunque superare il 10% delle volumetrie esistenti……….. QUALITA' Zone B2: Ambito Urbano di Completamento DELL'ABITARE Tali zone riguardano le parti del territorio comunale PER GLI EVENTUALI AMBITI edificate con discontinuità con indici di utilizzazione DI NUOVO edificatoria fondiaria di tipo estensivo. Poste negli ambiti INSEDIAMENTO immediatamente adiacenti alla parte più strutturata

dell'insediamento, si tratta di aree in cui sono presenti le

infrastrutture di base e c’è una compresenza di insediamenti residenziali e artigianali-commerciali. 2. In tale zona per le strutture edilizie esistenti,

legittimamente costruite o condonate, sono ammessi gli TUTELA E interventi definiti all'art. 3, comma 1 lettere a), b), c), d), e) ART. 28 SALVAGUARDIA nonché quelli di cui all’art.10, comma 1 lettera c) del DEI BENI D.P.R. 06.06.01, n.380 e s.m.i. "Testo unico delle VALORIZZAZIONE CULTURALI ED disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia". AMBIENTALI E RIQUALIFICAZIONE Nell’ambito di detti interventi, sono espressamente URBANISTICA ammessi sia i frazionamenti che le fusioni delle unità DELL’EDIFICATO ESISTENTE immobiliari…

3. Nei lotti , non asserviti in precedenza, è ammessa

nuova edificazione…...

Zone B3: Ambito Urbano in Territorio Agricolo Tale zona comprende le aree a destinazione

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 149 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE prevalentemente residenziale lungo gli assi viari, segnate SODDISFACIMENTO da discontinuità spaziale e disomogeneità nell’assetto ART. 29 DEL FABBISOGNO DI ATTREZZATURE urbanistico e nelle tipologie edilizie. Per queste zone sono E SERVIZI DELLA possibili interventi di qualificazione urbanistico-edilizio con POPOLAZIONE particolare attenzione ai servizi di livello locale connessi alla residenza…..

Zone C.M.n: Comparti Edificatori Misti 1. Costituiscono aree libere al margine degli insediamenti già esistenti nei quali sono ammissibili interventi di nuova costruzione capaci di realizzare una riqualificazione – ricucitura urbana attraverso insediamenti misti, ART. 31 residenziali, commerciali e terziari. 2. In tali zone il P.U.C. si attua mediante intervento edilizio convenzionato di cui all’art.28 bis del DPR 380/2001 e smi e previo rilascio preventivo delle autorizzazioni di cui all’art.5 comma 3 del DPR 380/2001 e smi nonché delle autorizzazioni ambientali, se previste, dalla Direttiva Europea sulla VAS (2001/42/CE). Zone F1-F2: Attrezzature esistenti e di progetto (d.M. 1444/68) 1. Tali zone corrispondono alle zone territoriali omogenee F del D.M. 1444/68, attualmente occupate da servizi di carattere territoriale, comunale, urbano e di quartiere, ovvero destinate nel PUC alla realizzazione "ex novo" di servizi pubblici o di carattere pubblico, di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, di aree a verde pubblico ART. 44 attrezzato, di parchi pubblici, di attrezzature sociali e collettive, di attrezzature sportive coperte e scoperte, di parcheggi pubblici in conformità alla simbologia riportata sulle tavole di zonizzazione del PUC e, ove la stessa non sia specificata, in conformità ai progetti esecutivi di intervento approvati di volta in volta dall'Amministrazione QUALITÀ’ ARCHITETTONICA Comunale. Esse hanno quindi lo scopo di garantire agli E DEGLI SPAZI abitanti la necessaria infrastrutturazione soddisfacendo gli PUBBLICI standard di legge e di qualificare al tempo stesso

l'ambiente urbano. Sono acquisite attraverso l’esproprio diretto o la cessione da parte dei proprietari inclusi nei Comparti edificatori. Sia la urbanizzazione che la edificazione di aree libere destinate a standard è subordinata all'approvazione di piani attuativi ( P.U.A.) o di programmi generali di intervento estesi all'intera area…

Zona C.S: Comparto Attrezzature Sportive Tale zona, adiacente all’attuale campo sportivo di via dello ART. 32 Sport, è totalmente destinata ad attrezzature per pratica sportiva…

Zona ATS: Comparto Attrezzature Sanitarie Tale zona, adiacente all’attuale casa di cura Villa Floria in

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 150 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE località Campozillone, è totalmente destinata ad attrezzature sociali. L’attuazione degli interventi in tale zona del PUC saranno conformi a quanto già disciplinato in materia dalla Regione Campania di cui alla Lr.n.11/2007 “Legge per la dignità e la cittadinanza ART. 33 sociale. Attuazione della legge 8 novembre 2000, n.328” e del successivo Regolamento n.4 del 07/04/2014 pubblicato sul BURC del 28/04/2014. Gli interventi in tale zona potranno essere di iniziativa pubblica e/o privata ma sempre di uso pubblico….

MIGLIORAMENTO POTENZIAMENTO VIABILITA' ESISTENTE DEL SISTEMA ART. 45 DELLA MOBILITÀ NUOVA VIABILITA' DI PROGETTO

Zone D1: Attività Produttive Esistenti 1. Tali zone comprendono aree a prevalente destinazione industriale, artigianale, commerciale e terziario esistenti presenti sul territorio. 2. In tali zone il P. U. C. si attua per intervento edilizio diretto e sono ammessi, sugli edifici legittimamente ART. 35 esistenti o condonati, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione. Sono consentiti eventuali ampliamenti nei limiti consentiti dalla legge regionale 14/82 e sue successive modificazioni, entro il limite di un rapporto di copertura dello 0,50 mq/mq….. SVILUPPO SVILUPPO GENERALE DELLA Zone D2: Piano degli Insediamenti Produttivi SOSTENIBILE DEL COMPETITIVITÀ Tale Zona Comprende l’area afferente al Piano per gli DEL TERRITORIO SETTORE COMUNALE IN Insediamenti Produttivi di cui all’ art. 27 della legge ECONOMICO ART. 36 CAMPO 22.10.1971 n.865 e smi…… ECONOMICO

Zone D3: Proposta Zona ASI Tale zona prevista dal PUC ha un’estensione territoriale di ART. 37 circa 20 ha (ettari)……

Zona T1: Turistico- Ricettiva Esistente. Tali zone comprendono aree a prevalente destinazione turistico - ricettiva esistenti del previgente PRG ed attività isolate presenti sul territorio. ART. 38 1. In tali zone il P. U. C. si attua per intervento edilizio diretto…..

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 151 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Zona P1: Parco Urbano Il P.U.C. prevede che negli ambiti lungo il percorso del fiume Peccia a ridosso del centro storico di Mignano vengano mantenuti gli equilibri ecologici e paesistico VALORIZZAZIONE ambientali, attraverso la costituzione di aree parco al DELLE RISORSE PROMOZIONE DEL AMBIENTALI E servizio del sistema urbano e territoriale di iniziativa SETTORE PAESAGGISTICHE pubblica e/o privata ma sempre di uso pubblico. ART. 34 TURISTICO PER INCENTIVARE Questa zona è destinata alla conservazione e alla E SVILUPPARE IL TURISMO realizzazione di parchi naturali, aree attrezzate per il gioco libero e per il riposo, attrezzature per la pratica sportiva e la ricreazione……

Zone ES: Agricola di Salvaguardia Periurbana 1. Comprendono le aree coltivate, totalmente o parzialmente intercluse negli aggregati insediativi edificati, ma confermate nella loro destinazione agricola. Fondamentale è la loro funzione di aree filtro e di transizione tra le aree urbanizzate e i territori agricoli; ART. 40 2. In tali ambiti il PUC, persegue prioritariamente gli obiettivi: - di tutela del territorio dall’espansione e dalla diffusione urbana; - la salvaguardia, la valorizzazione e la riqualificazione delle aree agricole periurbane esistenti…..

Zone ET: Agricola di Tutela Ambientale 1.Ricomprendono le aree di tutela interessate da fenomeni franosi a ridosso dell’edificato esistente e che sono state classificate dal piano dell’Autorità di Bacino TUTELA E VALORIZZAZIONE come aree a rischio. In tali ambiti il PUC, persegue ART. 41 DIFESA DEL SUOLO DELLE RISORSE prioritariamente gli obiettivi di tutela per la salvaguardia NATURALI- dell'ambiente naturale e al fine di favorire una utilizzazione AMBIENTALI che rispetti la morfologia del suolo…..

Zone EO: Agricola Ordinaria 1.Comprende le parti di territorio comunale contraddistinte da terreni agricoli, comprese le estensioni prative. In tali ambiti il PUC, persegue prioritariamente gli obiettivi: di salvaguardia, valorizzazione e corretto utilizzo delle aree agricole esistenti; riduzione dei fattori di instabilità idrogeologica; ART. 42 tutela delle potenzialità colturali e delle unità produttive, favorendo le esigenze economiche e sociali dei lavoratori agricoli e delle imprese agricole…..

Zone EP: Agricola Produttiva 1. Per aree agricole produttive si intendono quelle parti del territorio rurale con ordinari vincoli di tutela ambientale idonei, per tradizione, vocazione e specializzazione, ad

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 152 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE una attività di produzione di beni agro-alimentari ad alta intensità e concentrazione. Nelle aree agricole produttive è favorita l’attività di aziende ART. 43 strutturate e competitive, che utilizzino tecnologie ad elevata compatibilità ambientale e pratiche colturali rivolte al miglioramento della qualità merceologica, della salubrità e sicurezza alimentare dei prodotti….

Cfr.tavola "QPS.9a-b-c-d - Classificazione del territorio"

7.4b - Matrice Azioni - Valutazione delle azioni sui fattori e componenti ambientali

Allo scopo di valutare i possibili effetti significativi derivanti dall’attuazione del piano sull’ambiente, per ogni sistema strutturante il territorio, le azioni di piano precedentemente definite vengono, quindi, confrontate con le componenti ambientali considerati nell’analisi dello stato attuale dell’ambiente (cfr. Matrice di verifica: Azioni di Piano/ Componenti Territoriali e Ambientali ). In altre parole, mediante la matrice di verifica “Azioni di Piano/ Componenti Territoriali e Ambientali” per ogni azione di piano vengono verificate le possibili interazioni (positive, nulle, e negative) sulle componenti ambientali e territoriali considerate. La metodologia utilizzata consiste in una valutazione "pesata" degli effetti ambientali generati, che consente una rappresentazione dell’intensità con la quale un determinato intervento incide su una determinata componente ambientale e territoriale. La valutazione “pesata” degli effetti ambientali è realizzata attraverso l’attribuzione di punteggi commisurati all’intensità dell’impatto atteso, assumendo come riferimento lo scenario “0” ovvero la situazione derivante dall’assenza di qualsiasi tipo di intervento. Di seguito si riportano i criteri per l’attribuzione dei pesi per la valutazione degli effetti che gli interventi previsti esercitano sulle componenti ambientali analizzate. L’interpretazione della matrice di valutazione degli effetti significativi sull’ambiente è agevolata dalla predisposizione di due indici sintetici:  INDICE DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE  INDICE DI IMPATTO AMBIENTALE

L’ Indice di compatibilità ambientale, ottenibile mediante la lettura in orizzontale della matrice (per riga)

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 153 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE misura l’intensità dell’impatto di un determinato intervento su tutte le componenti ambientali considerate. L’indice di compatibilità ambientale è determinato mediante la somma algebrica dei pesi riportati sulla riga e rappresenta il grado di compatibilità dell’intervento rispetto alle componenti ambientali. Di seguito si riportano le relazioni tra il valore dell’indice e la categoria di appartenenza per il giudizio di valutazione.

L’Indice di Impatto Ambientale, ottenibile mediante la lettura in verticale della matrice (per colonne) misura l’intensità dell’impatto dell’insieme degli interventi su ciascuna componente ambientale. L’indice di impatto ambientale è determinato mediante la somma algebrica dei pesi riportati in colonna e rappresenta l’intensità dell’impatto dell’insieme degli interventi sulla componente ambientale. Di seguito si riportano le relazioni tra il valore dell’indice e la categoria di appartenenza per il giudizio di valutazione.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 154 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 7.4c - Matrice di verifica: Sistema insediativo e produttivo Indicatori COMPONENTI TERRITORIALI COMPONENTI AMBIENTALI

Turis Socio- Ambiente Mobilità Natura e Fattori di mo Energia Agricoltur Aria Suolo Rifiuti Acqua Paesaggio Economici Urbano biodiversità rischio

Azioni

energetici

I.C.A. C.C. Popolazione Occupazione Economia del Uso territorio Qualitàdegli spazi Emissioni in atmosfera Capacitàdelle reti Trasporto passeggeri Valorizzazione turistica Consumi Contributoal cambiamento Utilizzazionedei terreniagricoli Qualitàdell'aria del Uso territorio Permeabilitàdei suoli Areeconnettività di ecologica Produzionedi rifiuti Raccolta differenziata Inquinamento acustico Consumiidrici Qualitàdelle acque superficiali Qualitàdelle acque sotterranee Patrimonio culturale e architettonico

1 1 1 1 1 0 0 0 1 -1 0 0 -1 0 0 1 1 1 -1 -1 -1 -1 3 6 IV ZONA A

1 1 1 1 1 0 1 1 0 -1 0 0 -1 0 0 0 -1 1 -1 -1 -1 -1 0 2 IV ZONA B1

1 1 1 1 0 0 1 1 0 -1 0 0 -1 0 0 0 -1 1 -1 -1 -1 -1 0 1 IV ZONA B2

1 1 1 1 0 0 0 1 0 -1 0 0 -1 0 0 0 -1 1 -1 -1 -1 -1 0 0 III ZONA B3

1 1 1 1 0 1 3 0 0 -1 0 0 -1 1 1 0 1 1 -1 -1 -1 -1 0 6 IV ZONA CM 1 1 1 1 0 1 3 0 0 -1 0 0 -1 1 1 0 -1 1 -1 -1 -1 -1 0 5 IV ZONA CS 1 1 1 1 0 1 3 0 0 -1 0 0 -1 1 1 0 -1 1 -1 -1 -1 -1 0 5 IV ZONA ATS

ZONA D1 1 3 1 -1 0 0 0 0 0 -1 0 0 -1 -1 1 0 -1 1 -1 -1 -1 -1 0 -2 III 1 3 1 -1 0 0 0 0 0 -1 0 0 -1 -1 1 0 1 1 -1 -1 -1 -1 0 -1 III ZONA D2

ZONA D3 1 3 1 -1 0 0 0 0 0 -1 0 0 -1 -1 1 0 1 1 -1 -1 -1 -1 0 -1 III - - - 27 V 10 16 10 4 2 3 11 3 1 0 0 -10 0 6 1 -2 10 -10 -10 3 I.I.A. 10 10 10 C.I. V V V IV IV IV V IV IV II III III II III IV IV III V II II II II IV

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 155 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 7.4d - Matrice di verifica: Sistema mobilità ed infrastrutture

Indicatori COMPONENTI TERRITORIALI

Fatt

Tur ori Ambiente Natura e Azioni Socio-Economici Mobilità is Energia Agricoltura Aria Suolo Rifiuti Acqua Paesaggio di Urbano biodiversità mo risch

io

cambiamento

Popolazione Occupazione Economia del Uso territorio Qualitàdegli spazi Emissioni atmosfera in Capacitàdelle reti Trasporto passeggeri Valorizzazioneturistica Consumienergetici Contributoal Utilizzazionedei terreni agricoli Qualitàdell'aria del Uso territorio Permeabilitàdei suoli Areeconnettività di ecologica Produzionedi rifiuti Raccolta differenziata Inquinamento acustico Consumiidrici Qualitàdelle acque superficiali Qualitàdelle acque sotterranee Patrimonio culturale e architettonico MIGLIORAMENTO DELLA VIABILITA' ED 5 1 0 0 1 0 3 1 0 1 0 0 0 0 -1 0 0 0 0 -1 0 0 0 0 INTERVENTI STRATEGICI IV

1 0 0 1 0 3 1 0 1 0 0 0 0 -1 0 0 0 0 -1 0 0 0 0 I.I.A.

C.I. III III III III III IV III III III III III III III III III III III III III III III III III

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 156 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 7.4e - Matrice di verifica: Culturale ed ambientale

Indicatori COMPONENTI TERRITORIALI

Fattori I CC Socio- Ambiente Turis Natura e Mobilità Energia Agricoltura Aria Suolo Rifiuti Acqua Paesaggio di C Economici Urbano mo biodiversità rischio A

turistica

3

idrici

Occupazione Soddisfazionedei cittadini del Uso territorio Qualitàdegli spazi Emissioni atmosfera in Capacitàdelle reti Trasporto passeggeri Valorizzazione Consumienergetici Contributoal cambiamento Utilizzazionedei terreni agricoli Qualitàdell'aria del Uso territorio Permeabilitàdei suoli Areeconnettività di ecologica Produzionedi rifiuti Raccolta differenziata Inquinamento acustico Consumi Qualitàdelle acque superficiali Qualitàdelle acque sotterranee Patrimonio culturale e architettonico Azioni Popolazione

ZONA A 0 1 1 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 7 IV

1 1 1 0 1 0 0 0 1 V

ZONA P1 0 1 0 0 0 1 3 0 0 0 0 3 0 1 14 MBIENTALE

ZONA ES 1 1 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 3 0 0 0 0 3 0 1 14 V

ZONA ET 1 1 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 3 0 0 0 0 3 0 1 14 V V ZONA EO 1 1 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 3 0 0 0 -1 3 0 1 13

ISTEMA CULTURALEA E V S ZONA EP 1 1 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 3 0 0 0 -1 3 0 1 13

I.I.A. 5 6 6 0 5 0 0 0 6 0 6 0 0 0 5 15 0 0 0 -1 15 0 8 I II IV IV III IV III III IV III IV III III III IV V III III III -3 V III V C.I. V I

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 157 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Dalla matrice si evince come i principali impatti ambientali connessi al Piano Urbanistico Comunale di Mignano Monte Lungo siano riconducibili alla qualità dell'aria, delle acque superficiali e sotterranee, ai consumi energetici, ai consumi idrici, nonché all’inquinamento luminoso ed acustico . Tali impatti sono, in particolare, associati alla realizzazione di una serie di azioni che il piano prevede, ma che verranno mitigati attraverso azioni definite al paragrafo successivo e monitorati, al fine di non arrecare danno all’ ambiente. Per contro si evidenzia invece come il PUC possa determinare effetti sostanzialmente positivi su altre componenti ambientali quali in particolare il suolo, natura e biodiversità, paesaggio.

TEMATICHE AMBIENTALI Obiettivi Ambito di Strutturali Natura e Age Pae Fattori influenza Rifiu Acq Specifici Energia Agricoltura Aria Suolo biodiver nti sag di ti ua sità fisici gio rischio 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 Valorizzazion e del nucleo Sistema storico insediativo

Riuso del 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 patrimonio Sistema edilizio insediativo esistente Qualità Sistema 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 dell'abitare insediativo per gli eventuali ambiti di nuovo insediamento Valorizzazion Sistema 0 0 0 + 0 - 0 0 0 e e insediativo riqualificazion e urbanistica dell'edificato esistente Qualità Sistema 0 0 0 + 0 0 0 0 0 0 architettonica insediativo e degli spazi pubblici Sviluppo Sistema generale della produttivo 0 + - - + 0 0 - 0 0 competitività del territorio comunale in campo economico Migliorament Sistema 0 0 - 0 0 0 0 0 0 0 o del sistema mobilità della mobilità

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 158 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Valorizzazion + + 0 + + 0 0 0 + 0 e delle risorse ambientali e paesaggistich Sistema e per ambientale 0 + + + + 0 0 + + 0 incentivare e Sistema sviluppare il ambientale turismo Matrice obiettivi speciici del PUC/Componenti Ambientali

Da qui la necessità di salvaguardare e tutelare l’ambiente, pertanto di seguito saranno definite le tematiche ambientali rilevanti ed i possibili effetti da queste prodotte. Dalla matrice si evidenzia che esistono degli obiettivi che potrebbero indurre a possibile effetti negativi, per i quali il PUC prevede opportune mitigazioni o possibili alternative.

7.4f - Possibili impatti del PUC sull'ambiente

In tal senso il Piano mira a definire uno strumento urbanistico economicamente, socialmente ed ambientalmente sostenibile, che sappia cioè coniugare tutela delle risorse storico-culturali e naturalistico- ambientali con le esigenze socio-economiche delle popolazioni locali. Tuttavia qualsiasi attività umana implica di per sè effetti sull’ambiente naturale in quanto artificio; pertanto, anche il Piano Urbanistico Comunale (PUC) quale strumento che disciplina gli usi e le trasformazioni del territorio comporterà inevitabilmente degli impatti sull’ambiente. In particolare, impatti positivi potranno derivare dalla tutela e dalla valorizzazione del patrimonio storico- ambientale-paesaggistico, nonché dal riordino e dalla riqualificazione dell’insediamento. Attraverso la tutela e la valorizzazione del beni di interesse storico-artistico e del tessuto urbano più antico, sarà possibile recuperare testimonianze delle generazioni che ci hanno preceduto. La definizione di opportuni interventi di riordino e di riqualificazione dell’insediamento più recente mirerà a definire i rapporti fisico-spaziali tra l’abitato ed il contesto paesaggistico-ambientale, tra l’ambiente urbano e il campo rurale aperto. Al di là degli interventi di riordino e riqualificazione dell’esistente, tuttavia, possibili effetti negativi potrebbero derivare dall’individuazione di aree urbanizzabili di riqualificazione e completamento, nonché di aree destinate alla realizzazione di attrezzature sportive, sanitarie e turistico-ricettive. Allo scopo di mitigare qualsiasi impatto negativo che non sia stato adeguatamente valutato durante la redazione del Piano, saranno previste aree di tutela per la salvaguardia di parti del territorio di significativo interesse naturalistico-ambientale.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 159 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Sul tema della “mobilità” il PUC tende rafforzare la rete cinematica locale con le opportune connessioni alle direttrici viarie di limitrofe e prevedendo il riordino e l’integrazione funzionale dei nuclei extraurbani. Infine, il miglioramento ed il potenziamento degli standard di quartiere e dei servizi territoriali, attraverso una pianificazione di comparto, porterà ad una migliore definizione della qualità dell'abitare.

7.5 - Misure per il contenimento degli effetti negativi

Per definizione il Piano Urbanistico Comunale è lo strumento di pianificazione a livello comunale che individua le zone territoriali omogenee e ne disciplina gli usi, il riassetto ecologico ambientale, la valorizzazione storico-culturale, le trasformazioni compatibili e sostenibili del territorio comunale. Dalla definizione delle azioni di Piano si evince che gli interventi/indirizzi programmatici ipotizzati per il Piano Urbanistico Comunale di Mignano sono:  poter disegnare uno sviluppo del paese organico, ordinato ed equilibrato, basato su più settori economici e sulla valorizzazione e la salvaguardia delle risorse esistenti (dal territorio al centro storico) e sull'ampliamento dei servizi da mettere a disposizione dei cittadini;  salvaguardare l’ambiente naturale e il paesaggio rurale mediante il mantenimento e il potenziamento delle attività connesse a quelle agricole l’artigianato locale, il commercio e le attività produttive esistenti e le nuove già insediate o che potranno insediarsi. Tuttavia, sebbene il piano miri al riordino e alla riqualificazione dell’esistente, così come risulta dalla matrice di valutazione “Azioni di Piano/ Componenti territoriali e ambientali”, è inevitabile che alcune delle azioni di Piano possano avere impatti negativi. In tal senso, all’interno del Rapporto Ambientale, per ogni azione di piano per la quale dalle matrici di valutazione “azioni/ componenti territoriali ambientali” sono risultati impatti significativi sull’ambiente (negativi), relativamente alla componente ambientale e agli indicatori interessati, nonché alle problematiche individuate, sono state descritte le necessarie misure di mitigazione volte a impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano.

7.5a - Schede di valutazione qualitativa degli effetti del Piano

Nel presente capitolo si forniscono alcune indicazioni di mitigazione/compensazione ambientale a

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 160 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE supporto di un’attuazione sostenibile delle scelte di Piano e della minimizzazione degli effetti attesi sull’ambiente derivanti dalla realizzazione degli interventi.

Di seguito si illustrano le schede di valutazioni per le principali aree urbane ed urbanizzabili per le quali si riscontrano maggiori criticità.

Azione di Piano: Zona B Zona B1 Zona B2 Zona B3

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 161 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Azione di Piano: Zona CM Zona CS Zona ATS Zona B3

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 162 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Azione di Piano: Zona D1

Zona D2 Zona D3 Zona B3

7.6 - Interventi Mitigativi E Compensativi

 Prevedere interventi finalizzati alla tutela della componente paesistica del territorio e alla salvaguardia arre agricole o di pertinenza dei corsi d’acqua, ubicate nelle adiacenze degli ambiti di trasformazione previsti.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 163 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE  Realizzare barriere di verde filtro al fine di promuovere il miglioramento del clima urbano, l’assorbimento di inquinanti atmosferici e la riduzione del rumore, sia in corrispondenza di nuovi insediamenti che di infrastrutture (stradali, ferroviarie).  Nella realizzazione di aree a verde privato e pubblico, privilegiare la scelta di specie vegetali autoctone.  Recuperare i beni storico-architettonici e migliorare l’arredo urbano.  Porre attenzione ai criteri di risparmio energetico in relazione alle strutture ed ai materiali utilizzati,attraverso la promozione di interventi legati all’uso di energie da fonti rinnovabili.

8.0 SCENARI DI PIANO

Considerate le caratteristiche ambientali, le criticità e le problematicità del territorio comunale nonchè le dinamiche socio-economiche presenti, nel definire un nuovo strumento di tutela e d’uso del territorio, fin dalle fasi iniziali è stato possibile prevedere diversi “scenari” di assetto territoriale. Gli scenari di sviluppo del territorio del Comune di Mignano Monte Lungo sono connessi principalmente alla riqualificazione dei tessuti già urbanizzati, attraverso il riuso di edifici e aree negate, e la ricucitura/integrazione dei nuclei e delle frazioni; a migliorare l’offerta di servizi e attrezzature di cui al DM 1444/68, quali presupposti fondamentali del vivere sociale e dalla volontà di dotare il territorio di uno strumento di tutela del paesaggio agrario caratterizzante il sistema rurale aperto. La riqualificazione dell’ambiente naturale e del patrimonio rurale e per mezzo della realizzazione di riserve naturali e di idonee zone per la loro fruizione, per le attività ricreative e sportive, una strategia complessiva di sviluppo sociale ed economico per il Comune. Un valevole attrattore turistico-culturale per il territorio inoltre, potrebbe divenire il Sacrario della Seconda Guerra Mondiale, già scenario di importanti manifestazioni a carattere nazionale. I valori di natura ambientale, storici, archeologici e culturali, costituiscono le principali invarianti di cui tener conto nella definizione del nuovo strumento pianificatorio. In considerazione agli obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio comunale, di razionalizzazione dei servizi è possibile prevedere diversi “scenari” di assetto territoriale: sono questi delle macro-alternative a cui sono chiamati a rispondere gli amministratori, i tecnici, i professionisti e la popolazione, attraverso ad una partecipazione diretta in relazione alle scelte sul futuro di Mignano.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 164 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Di qui si è provveduto all’individuazione differenti scenari che tendono a porre alcune possibili alternative di sviluppo per il territorio: Scenario zero: mantenimento dello stato attuale, caratterizzato da un’urbanizzazione diffusa soprattutto lungo la viabilità principale con progressiva ed ulteriore occupazione di suolo che favorisce la formazione di insediamenti isolati con relativa perdita delle caratteristiche e delle valenze del paesaggio agrario; Scenario uno: rivalutazione del Centro Storico riordino, razionalizzazione e ristrutturazione dell’attuale sistema insediativo, delle località satellite e del campo rurale aperto, attraverso l’integrazione delle nuove funzioni urbane connesse alla residenza, al fine di migliorare la qualità e la vivibilità.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 165 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Scenario zero: Mantenimento dello stato attuale

Lo scenario zero non vede nessuna strategia in termini di riqualificazione e rigenerazione urbana. Lo sviluppo urbanistico dell'insediamento e le attività produttive localizzate lungo le direttrici di collegamento principali continuano ad incidere sulla componente ambientale e sulla sicurezza idraulica. Strutture e servizi concentrati nel capoluogo comunale, con conseguenti disagi per gli abitanti delle rimanenti località abitate in quanto non è garantito un adeguato livello di accessibilità e fruibilità di attrezzature che costituiscono servizi essenziali. L’attuale struttura non garantisce adeguate potenzialità per il miglioramento dei servizi nel tessuto urbano di nuova formazione. In tale situazione risulta peraltro penalizzato lo sviluppo turistico e ricreativo del territorio legato alla vicinanza del territorio dai maggiori centri di attrazione culturale regionale, e risulta invece necessario il potenziamento del trasporto pubblico, per garantire a tutti l’accessibilità ai servizi sociali e commerciali.

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 166 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Scenario uno: Riqualificazione del centro storico e riordino dell'abitato di recente formazione

PROMOZIONE DEL SETTORE TURISTICO

RIQUALIFICAZIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NATURALE E DEL PATRIMONIO RURALE

SACRARIO Ecoturismo, turismo della RIPRISTINO DELLE memoria, turismo rurale, CAVE DISMESSE enogastronomico e dei beni culturali POLO SERVIZI

VALORIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DELL'EDIFICATO ESISTENTE REALIZZAZIONE DI SERVIZI DI LIVELLO Qualità dell'abitare TERRITORIALE ATTRATTORI PER I CONTESTI CITTADINI LIMITROFI

Lo scenario uno si concretizza in una visione di Mignano in cui non si ha più il problema di garantire

“quantità” di standard e servizi, ma garantire qualità degli stessi. L’orientamento è proprio verso lo standard qualitativo, lo sviluppo territoriale vedrà privilegiata la riqualificazione a scapito delle urbanizzazioni ex novo. La ricerca di qualità territoriale nello scenario due si traduce nell’attivazione di una strategia di tutela ambientale e rafforzamento della componente paesaggistica. Le aree agricole, saranno concepite in modo da restituire identità e valore al territorio comunale, tutelando e ripristinando i caratteri strutturali storici del paesaggio agrario, con particolare riferimento a tecniche di coltivazione tradizionali. I valori naturali, ambientali, storici, archeologici e culturali, costituiscono le principali invarianti da tener conto per una promozione del settore turistico che produca effetti positivi sull'economia sostenibile del territorio.

Rispetto ai due scenari descritti precedentemente lo scenario uno è quello che meglio risponde alle esigenze di sviluppo individuate per il territorio di Mignano. A tale scenario di sviluppo sono state orientate strategie e azioni di pianificazione. PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 167 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Di seguto si riporta una tabella riepilogativa dello scenario attuale al tempo (T0) e del possibile scenario B al tempo (T1) scaturita dall’analisi dei dati iniziali descrittivi dello stato dell’ambiente e dei dati riferiti all’Attuazione del PUC. Unità di Tematica Indicatori T0 T1 misura 3.253 3.376 Popolazione ab. (31.12.2013) (PTCP - scenario tendenziale al 2022) IMPRESE PER CLASSE E NATURA - Occupazion GIURIDICA e Società Società (fonte: Camera Imprese di di Altro di commercio di Socio - Caserta 2° individuali Capital Person - % Economica trimestre 2014) e e 62,1 19,9 15 2,9 Reddito Medio/Popolazione (IRPEF 2011) Economia Popol Media - ab/€ Media dichiarata azione Popolazione 18.593 3.253 7.258 Zona Estensione sup. territoriali del ZONIZZAZIONE vecchi Estensione sup. PRG PUC Introduzione o PRG territoriali PUC di nuovi A 128.672 A 85.084 ingombri B 161.795 B1 367.667 mq fisici e/o C1 75.816 B2 288.924 nuovi C2 101.857 B3 149.587 elementi C3 47.949 CM 79.703 PdZ 16.954 P1 40.000 D 68.982 ANNO ANNO Territorio % VARIAZIONE 1951 2005 Ambiente urbanizzato Urbano 71,6 251,4 251 ha Estensione=20,25 Aree negate n. siti = 21 ha attrezza Sup. Sup. ture per destinate ad desinate ad Sup. attrezzat attrezzat Standard verde attrezzature attrezzature destinat ure ure di urbanistici pubblico parche pubbliche di per verde a a scolastic interess mq /Qualità attrezza ggi uso pubblico pubblico parcheg he e sociale degli to e di progetto attrezzato e gi di esistenti comune spazi sport (comprese sport di progetto esistenti le religiose) progetto 2.215 48.932 20.639 6.000 9.018 60.603 14.278

mq mq mq mq mq mq mq

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 168 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Unità di Tematica Indicatori T0 T1 misura

Territorio comunale viabilità principale Territorio comunale viabilità di nuova esistente: Capacità realizzazione: Di cui: delle reti 3513 ml - Autostrade A1 = 9786 ml (interessa il infrastruttur ml territorio comunale) ali di Territorio comunale viabilità da

trasporto potenziare: - SS6 Casilina = 10.169 ml (interessa il 845 ml territorio comunale)

n. 1 - Linea ferroviaria presente Il PUC non prevede interventi in tal sul territorio, la Napoli- senso Mobilit Cassino-Roma, con Stazione in Mobilità à su loc. "Taverna" A livello sovracomunale il PTCP ferro prevede il potenziamento della linea su Trasporto n.2 - Linea T.A.V. ferro e della mobilità debole pubblico (fonte dati Si può prevedere ACI - Mobilit una lieve Autovetture circolanti Annuario à Autovetture diminuzione (dati aggiornati al 2.069 n statistico) locale circolanti proporzionata al 31.12.2011) veicoli numero di abitanti circola previsti. nti Auto per 1000 abitanti Auto per 1000 Auto/mille (dati aggiornati al 633 abitanti - ab 31.12.2011) Linee autobus 2 Linee autobus - Aree urbanistiche che Infrastruttur n. strutture possono Zona T1: 19.741 mq Turismo e turistiche 6 n/mq. agrituristiche prevedere

strutture turistiche La Provincia di Caserta intende mettere in Produzione energetica campo azioni concrete, buone pratiche e/o % provinciale 55 politiche energetiche da attuare in ambito

Produzione comunale (vedi pag.52-53) Energia Potenza Campo 1.000 KWp fotovoltaico Consumo medio di GAS per una famiglia di 3 950 mc componenti N. Aziende agricole 220 Superficie agricola prevista nel PUC presenti sul territorio

Superficie Agricola Zona E - Agricola Utilizzazion 1.348 e terreni Utilizzata semplice - agricoli (rif. ISTAT, V Zona Es - Agricoltura mq Censiment Agricola di o salvaguardia 274.324 mq dell'agricolt periurbana Rapporto tra SAU/St 63 ura Zona Et - Agricola di tutela 509.420 ambientale

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 169 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Unità di Tematica Indicatori T0 T1 misura PM10 13,01 Oltre a interventi volti a garantire un CO 218,29 continuo monitoraggio dell'aria Qualità mediante un'azione tra Comune e t Aria NOx 93,54 dell’aria COv 157 ARPAC, il Piano prevede circa 60.603 mq di nuovi standard da destinare a SO2 4,90 verde attrezzato. Sup. territoriale 52 kmq SAU censimento 1.709 32,22 % Uso del 2011 Ha territorio SAU censimento % 1.865 35,23 % 2000 Consumo di suolo 753>500 mq/ab SIR

Siti potenzialmente NO Siti contaminati nel SIN Contaminati - Suolo Stabilimenti RIR posti (Sup. a meno di 100 metri NO Terr.kmq) Dal confine comunale Presenza di cave sul territorio, 2 di pomice, NON ATTIV una di calcare (Rif. CAVE oggetto di SI Settore provinciale riqualificazione del Genio Civile di Caserta) Superficie SIC nel Il Piano recepisce la Aree SIC IT-8010017 territorio comunale legislazione vigente in ha protette 2.487 materia di tutela degli SIC IT-8010005 3.427 habitat naturali,delle Natura e specie di flora e fauna Biodiversit Rete Natura 2000; per la Presenza di corridoi à tutela dei corridoi fluviali, fluviali: Biodiversità SI prevede apposite fasce di FIUME PECCIA rispetto degli alvei

secondo la normativa vigente. Anno 2013-Produzione dei rifiuti: 1.028.304 Kg Totale rifiuti

Produzione differenziata 678.620 Totale R.D. kg

Produzione Rifiuti rifiuti Kg/ab/anno Kg/ab/gg RD 289,176 0,80 65,85 Raccolta differenziata: Si prevede un mantenimento dei valori di % RD entro i limiti dei target regionali previsti

N° centri di discarica N°1 Piano di Zonizzazione Acustica Nuovo Le scelte urbanistiche del PUC trovano conformità Agenti Piano di zonizzazione Inquinament Da aggiornare nello Studio acustico del territorio nel quale sono fisici acustica o acustico SI state individuate le fasce o “classi acustiche” nelle

quali individuare usi del territorio che non alterino il

confort acustico previsto per la zona Inquinament Presenza di elettrodotti SI Presenza elettrodotti

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 170 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Unità di Tematica Indicatori T0 T1 misura o Valori monitorati 0,61 Il Piano recepisce la presenza di alcuni V/m elettromagn elementi di criticità presenti sul territorio etico quali: - gli elettrodotti esistenti; - la centrale prevede interventi volti alla salvaguardia Centrale elettrica 32,5 MW della salute disciplinando gli usi dei suoli prossimi a suddetti elementi in riferimento a quanto disciplinato in materia. Pone delle fasce di rispetto secondo il D.P.C.M. 29/05/2008 Fabbisogno idropotabile 403.68 Mc/a annuo Consumi 25 km pari al 95% Km rete idrica Idrici del territorio servito n° impianti di depurazione 1 Il Puc recepisce lo studio idraulico n. Acque Acqua reflue Abitanti serviti 2.580 n.

Abitanti non serviti 734 n. Stato chimico delle acque FIUME PECCIA DA MIGLIORARE superficiali e sotterranee Tutela delle zone di interesse Patrimonio storico 85.084 n. culturale,arc N° edifici vincolati BBAAPPSAE 1 prevista dal PUC: mq Paesaggio hitettonico, Zona A - Zona nucleo di archeologic antica formazione o Siti d’interesse archeologico di recente 1 individuazione n. Autorità di Bacino Liri Garigliano e Volturno Rischio “PSAI” PIANO STRALCIO PER Fattori di Presenza sul territorio di aree a rischio frane r4 in Idrogeologic L’ASSETTO IDROGEOLOGICO rischio prossimita’ del centro abitato di nuova espansione o RISCHIO FRANE

Dall’analisi tra lo stato attuale (T0) e lo scenario di PUC (T1) emerge che la natura degli interventi volti alla conservazione e alla valorizzazione del tessuto storico originario, alla valorizzazione del paesaggio agrario, alla riqualificazione dei quartieri di nuova espansione, al riordino del territorio urbano più recente, al recupero delle organicità che gravitano intorno al centro, al rafforzo dei collegamenti sono tutti fattori che determinano trasformazioni sostenibili che saranno innescate dall’attuazione del PUC.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 9.0 MONITORAGGIO

La fase del monitoraggio riveste un ruolo fondamentale all’interno del processo di valutazione, senza la quale non sarebbe appunto possibile parlare di processo di VAS completo. In un rapporto ambientale il monitoraggio si sviluppa nei momenti della fase intermedia, cioè di applicazione degli interventi del Piano e nella fase ex-post, ovvero concluso il Piano. L’importanza del monitoraggio nel garantire l’efficacia della valutazione ambientale dei piani è stato affermato con decisione dalla norma quadro europea (cfr. l’art. 10 della direttiva CE/2001/42, le linee guida sull’attuazione e il report speciale della Commissione Europea). In particolare, il monitoraggio assume un ruolo essenziale nel perseguire la chiusura del ciclo di valutazione, consentendo una verifica delle ipotesi formulate nella fase preventiva e offrendo concrete opportunità di modifica in fase di attuazione di quegli aspetti del Piano che dovessero rivelarsi correlati ad effetti ambientali significativi. Gli indicatori per la VAS sono dunque lo strumento messo a disposizione dell’Ente per monitorare nel tempo l’andamento del Piano e la coerenza rispetto agli obiettivi assunti nella fase iniziale. Nel caso emergano nel tempo indicazioni che attestino il mancato perseguimento degli obiettivi, l’Ente potrà adottare interventi correttivi (che naturalmente dovranno integrare il sistema degli indicatori nella VAS). Inoltre, il sistema di monitoraggio dovrebbe consentire di tracciare i percorsi attuativi del Piano, perché si abbia certezza di quanto effettivamente realizzato lungo una scansione cronologica. Infine, un buon sistema di monitoraggio, dovrebbe permettere delle congetture sulla correlazione fra gli interventi eseguiti e le modificazioni delle condizioni ambientali osservate. Il monitoraggio, dunque, può allertare i soggetti attivi della pianificazione e della gestione urbana sottolineando il nesso fra una tipologia di attività e una determinata criticità ambientale, lasciando aperte ipotesi di risposta che variano dall’astensione (l’intervento viene annullato o rimandato), alla rielaborazione (l’intervento viene considerato realizzabile solo a determinate condizioni che evitino o attenuino gli effetti ambientali), e infine alla compensazione (la realizzazione viene reputata irrinunciabile nonostante la consapevolezza delle ricadute ambientali negative, ma qualora per esse valga il principio di sostituibilità, si procede ad un secondo intervento che mira a ristabilire un equilibrio). Nella sostanza, già nella redazione di ciascuna delle analisi e valutazioni settoriali si è avuta la cura di evidenziare lo stato della conoscenza di ognuna delle componenti, anche con riferimento al

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE quadro complessivo delle informazioni disponibili per descrivere lo stato ed il trend (storico ed atteso) della quantità e della qualità delle tematiche ambientali trattate. Preliminarmente è doveroso dare almeno un cenno sullo stato della rete regionale di monitoraggio ambientale e sul relativo SIRA, Sistema Informativo Regionale Ambientale. A tal proposito va qui riferito che la rete regionale di monitoraggio è tuttora in fase di completamento. Di fatto ancora oggi alcune reti di sensori (per esempio quelli della rete di monitoraggio atmosferico) attendono una loro precisa localizzazione e pertanto le informazioni ambientali desumibili risentono di alcune importanti lacune strutturali. Partendo da questo dato di fatto sin da ora si evidenzia e si raccomanda che quando la rete regionale di monitoraggio verrà messa a regime e saranno disponibili le prime informazioni più estese e complete, si dovrà procedere in itinere alla verifica delle conclusioni del presente rapporto. Ciò conformemente all’impostazione della Direttiva 2001/42/CE (art. 10 Monitoraggio) che prevede la possibilità di individuare eventuali effetti negativi sull’ambiente naturale in fase di esecuzione ed apportare tempestivamente le più opportune misure correttive. È evidente che, per giungere a rapporti di VAS completi, strutturati e soprattutto efficaci, è necessario creare le premesse per la diffusione delle indagini atte a fornire dati per le elaborazioni e porre le basi per lo sviluppo di banche dati, indicatori e modelli facilmente trasferibili e confrontabili tra i diversi contesti con una copertura quantomeno regionale, se non di livello nazionale e comunitario. Pertanto per la carenza di dati relativi a descrivere lo stato attuale del territorio oggetto della valutazione si rimanda un adeguato piano di monitoraggio finalizzato sia al controllo delle tematiche ambientali interessate dagli effetti del Piano sia a costituire il punto di partenza di banche dati che verranno aggiornate periodicamente.

9.1 - I riferimenti per la valutazione in itinere

La valutazione in itinere è un processo a supporto della corretta attuazione del Piano e finalizzato a conseguire una trasformazione sostenibile del territorio e dell'ambiente. Questo processo deve garantire due obiettivi: la correzione delle indicazioni del Piano in caso di scostamenti tra le previsioni e la realtà e l'attivazione di appositi momenti valutativi in caso di modifiche al Piano dovute a cause differenti rispetto a quelle sopraelencate. Riferimenti utili per un'adeguata valutazione in itinere sono l'andamento delle superfici dei diversi usi del suolo e delle relative percentuali, a cui si aggiungono i dati relativi alle quantità di terreno

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE edificabile disponibile, suddivisa rispetto ai livelli di sostenibilità e al rapporto percentuale tra la superficie di terreno da trasformare e la superficie di terreno idoneo alle trasformazioni d’uso, territorio agricolo destinato ad agricoltura a basso impatto, grado di tutela paesaggistica. La valutazione in itinere prevede il controllo delle trasformazioni paesistiche delle aree interessate da interventi del piano. Le valutazioni riguarderanno quindi sia il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal piano, sia gli esiti delle valutazioni di idoneità paesistica delle trasformazioni territoriali previste dal Piano.

9.2 - Scelta degli indicatori

Ai fini della valutazione dello stato attuale del territorio, delle pressioni prodotte dalle azioni di piano e delle mitigazioni proposte è stata individuata una serie di indicatori suddivisibili in tre macro-settori: -Indicatori di pressione (P): misurano il carico generato sull’ambiente dalle attività umane; -Indicatori di stato (S): misurano la qualità dell’ambiente fisico; -Indicatori di risposta (R): misurano la qualità delle politiche messe in campo dall’Amministrazione pubblica. Qui di seguito vengono riportati sinteticamente tutti gli indicatori scelti suddivisi nelle tre categorie:

COMPONENTI Tipologia Definizione TERRITORIALI INDICATORI indicatore P S R

IMPATTO Popolazione residente (n° abitanti) POPOLAZIONE x 01

02 IMPATTO Tasso di occupazione / disoccupazione (%) OCCUPAZIONE x

ECONOMICI - Numero di addetti nel settore produttivo (n°) x 03 ECONOMIA IMPATTO

Numero di imprese x SOCIO SODDISFAZION VERIFICA Percentuale di cittadini per livelli di soddisfazione x 04 E DEI CITTADINI Superficie urbanizzata x

Densità abitativa

USO DEL x

05 TERRITORIO VERIFICA Aree di nuova edificazione x

URBANO AMBIENTE Mq residenziale x

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 174 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Mq produttivo x Mq attrezzature collettive x

N. Aree verdi per la fruizione ricreativa 06 STANDARD IMPATTO x URBANISTICI Rapporto percentuale tra le aree adibite ad attrezzature collettive-verde e la superficie del x tessuto urbano (%) N. aree di connettività ecologica x 07 QUALITA’ DEGLI IMPATTO Rapporto percentuale tra le aree di connettività SPAZI x ecologica e la superficie del tessuto urbano (%) 08 EMMISSIONI IN VERIFICA Particolato sottile (PM 10) x ATMOSFERA 09 CAPACITA’ Rapporto percentuale tra la lunghezza delle

DELLE RETI strade previste e la lunghezza della rete stradale

x INFRASTRUTTU esistente in ambito urbano (%)

MOBILITA’ RALI IMPATTO 10 TRASPORTO N. di linee pubbliche x PASSEGGERI

11 VALORIZZAZION IMPATTO

Mq. aree di valorizzazione turistica x

E TURISTICA TURISMO

COMPONENTI Tipologia Definizione AMBIENTALI INDICATORI indicatore P S R 12 CONSUMI IMPATTO Percentuale di energia fotovoltaica sul totale x

ENERGETICI

CONTRIBUTO Biossido di carbonio (CO2) 13 AL VERIFICA

ENERGIA x CAMBIAMENTO CLIMATICO

VERIFICA Superficie agraria/ Superficie territoriale x

UTILIZZAZIONE Rapporto percentuale tra la superficie di territorio

14 DEI TERRENI agricolo coltivato con tecniche compatibili con AGRICOLI VERIFICAIMPATTO l’ambiente ed il totale della superficie agricola x

utilizzata (SAU) AGRICOLTURA

Particolato sottile (PM 10) x

Ozono (O3) x

15 QUALITA’ VERIFICA

Composti organici volativi (COV) x

ARIA DELL’ARIA Ossido di azoto (NOx) x Ammoniaca (NH3) x Aree di nuova edificazione

x 16 VERIFICA

USO DEL

Mq residenziale x TERRITORIO SUOLO Mq produttivo x

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 175 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 17 Rapporto percentuale tra la superficie permeabile in modo profondo e la superficie fondiaria delle x

PERMEABILITA’ zone di trasformazione a carattere residenziale IMPATTO DEI SUOLI Rapporto percentuale tra la superficie permeabile in modo profondo e la superficie fondiaria delle x zone di trasformazione a carattere produttive

18

AREE DI

Rapporto aree di connettività ecologica e la

CONNETTIVITA’ x IMPATTO superficie del tessuto urbano (%)

ECOLOGICA

NATURA NATURA & BIODIVERSITA’

Quantità di rifiuti urbani totali x 19 PRODUZIONE DI VERIFICA RIFIUTI Quantità di rifiuti urbani pro capite x x Quantità di rifiuti destinati a raccolta differenziata Raccolta differenziata per frazione merceologica x

in un anno: ingombranti

Carta e cartone x

20 VERIFICA

Vetro x

Plastica x RIFIUTI RACCOLTA x DIFFERENZIATA Ferro Scarti vegetali verde x Legno x Pile x Farmaci x Accumulatori al Pb x Abiti x Elettrodomestici x

21 INQUINAMENTO VERIFICA x Livelli di rumore

ACUSTICO

INQUINAMENTO

22 ELETTROMAGN VERIFICA Intensità dei campi elettromagnetici x ETICO

AGENTI FISICI AGENTI 23 INQUINAMENTO VERIFICA Livello di inquinamento x LUMINOSO

Volume di acqua immesso nella rete di x VERIFICA distribuzione

24 CONSUMI IDRICI Volume di acqua erogata per gli usi civici x

Volume di acqua consumata pro capite x

x ACQUA L.I.M. QUALITA’ VERIFICA 25 ACQUE I.B.E. x SUPERFICIALI S.E.C.A. x

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 176 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE QUALITA’ 26 ACQUE VERIFICA Manganese x SOTTERRANEE

N. di aree di interesse storico,culturali, x PATRIMONIO architettonico

CULTURALE E

27 ARCHITETTONI Rapporto tra le aree di interesse storico,culturali, VERIFICA x

CO architettonico e le aree di connettività ecologica PAESAGGIO

RISCHIO

DI DI 28 IDROGEOLOGIC VERIFICA Mq. Aree a rischio idrogeologico x

O

RISCHIO FATTORI

9.3 - Idicatori di Verifica e di Impatto

Per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi ambientali stabiliti, si è proceduto alla scelta di indicatori di interesse ambientale, tra quelli proposti dal Consiglio Europeo di Barcellona 2002, DG Ambiente, Commissione europea, terza conferenza europea sulle città sostenibili, Hannover, Germania, 9-12 febbraio 2000, Nuova strategia dell'Unione Europea in materia di Sviluppo Sostenibile - Bruxelles 2006, Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del CIPE 2.8.2002). Si tratta di una serie di indicatori utilizzati per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati (indicatori di verifica), volti ad individuare gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive. Discorso diverso, vale per la scelta degli indicatori per il monitoraggio degli impatti, che sono soggetti al controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del PUC (indicatori di impatto), tali da individuare impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive. Una volta individuati gli indicatori più coerenti con le azioni di piano, si è proceduto ad analizzarli singolarmente descrivendone i contenuti, le principali caratteristiche ed i metodi di verifica degli stessi.

Nome dell’indicatore 01 – Popolazione Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione consistenza assoluta della popolazione residente Unità di misura numero di residenti Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare il trend demografico annuale. Metodologia di Rilevazioni ISTAT e anagrafiche. calcolo/rilevamento Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è annuale

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore socioeconomico “classico”, che segnala da un lato la tendenza di una comunità a contrarsi o ad espandersi e quindi possibili fenomeni di invecchiamento dei residenti o scarso ricambio generazionale all’interno delle posizioni lavorative e dall’altro, attraverso l’esplicitazione dei flussi migratori, la progressiva variazione della popolazione, cui si deve far fronte con un’offerta sociale e culturale diversificata.

Nome dell’indicatore 02 – Occupazione Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione tasso di occupazione / disoccupazione Unità di misura % differenziate per sesso Descrizione Il tasso di occupazione descrive molto sinteticamente l’andamento del mercato locale del lavoro, quindi, le opportunità lavorative esistenti. Metodologia di Rilevazioni ISTAT o locali presso gli uffici di collegamento calcolo/rilevamento Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è annuale Competenza Amministrazione Comunale

Nome dell’indicatore 03 – Economia Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione a) numero di addetti Unità di misura a) numero di addetti del settore produttivo Descrizione Il numero di addetti descrive molto sinteticamente l’andamento del mercato locale del lavoro, quindi, il numero di unità lavorative esistenti. Metodologia di Rilevazioni ISTAT o locali presso gli uffici competenti. calcolo/rilevamento Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è annuale Competenza Amministrazione Comunale Oggetto della misurazione b) numero di imprese presenti nel territorio comunale Unità di misura b) numero di imprese presenti Descrizione Il numero di imprese descrive molto sinteticamente l’andamento del mercato produttivo del lavoro, quindi, il numero di imprese esistenti all’interno del territorio comunale. L’indicatore mostra la necessità o meno dell’esistenza di aree produttive edificabili. Metodologia di Rilevazioni presso gli uffici comunali calcolo/rilevamento Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è annuale Competenza Amministrazione Comunale

Nome dell’indicatore 04 – Soddisfazione dei cittadini Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte Commissione Europea di Hannover 2000 Oggetto della misurazione Soddisfazione generale e specifica dei cittadini riguardo a diverse variabili rilevanti per la sostenibilità Unità di misura % dei cittadini per livelli di soddisfazione Descrizione L’indicatore analizza il livello di benessere dei cittadini attraverso l’esplicitazione del loro livello di soddisfazione nei confronti del luogo dove vivono e lavorano. Le variabili rilevanti per la determinazione del livello di soddisfazione sono: -standard abitativi, disponibilità e accessibilità economica;

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE -opportunità di lavoro; -qualità e quantità dell’ambiente naturale; -qualità dell’ambiente edificato; -livello di servizi sociali e sanitari; -livello di servizi culturali, ricreativi e per il tempo libero; -standard delle scuole; -livello dei servizi di trasporto pubblico; -opportunità di partecipazione alla pianificazione locale e ai processi decisionali; -livello di sicurezza personale vissuto all’interno della comunità Metodologia di Indagine campionaria, articolata su due tipi di domande: rilevazione di un livello calcolo/rilevamento di soddisfazione generale (Parte I soddisfazione in generale) e di livelli di approfondimento specifici (Parte II soddisfazione su singoli aspetti) . Le principali difficoltà di calcolo dell’indicatore riguardano la necessità di procedere ad una rilevazione diretta del livello di soddisfazione attraverso questionario ai cittadini (possibilmente da effettuarsi di persona, alternativamente via posta). Frequenza delle misurazioni Da valutare in relazione all’alto costo della rilevazione campionaria. Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore di fondamentale importanza per capire quali siano le “esigenze”della cittadinanza e quale sia lo “stato d’animo” nei confronti di ciò che viene fatto o non fatto.

Nome dell’indicatore 05 – Uso del territorio Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte Commissione Europea di Hannover 2000 Oggetto della misurazione a) superfici urbanizzate o artificializzate; b) densità abitativa: numero di abitanti per Kmq dell’area classificata come “suolo urbanizzato”; c) nuovo sviluppo: quote annue di nuova edificazione su aree vergini e su suoli contaminati e abbandonati; Unità di misura a) superficie modellata artificialmente sul totale della superficie comunale:%; b) numero di abitanti per Kmq di area urbanizzata; c) aree di recente costruzione su terreni vergini e su suoli contaminati o abbandonati: % Descrizione Questo indicatore valuta l’uso del territorio comunale, considerando gli aspetti di efficienza dell’uso del suolo, protezione del suolo non edificato e di rilievo ecologico, recupero e riutilizzo delle aree dimesse e contaminate. Si distinguono le seguenti classi di uso: 1. area edificata/urbanizzata: è l’area occupata da edifici, anche in modo discontinuo; 2. area abbandonata (brownfield): una parte di area edificata/urbanizzata non più utilizzata; 3.area contaminata: un’area interessata da livelli di inquinamento del suolo o del sottosuolo tali da richiedere interventi di bonifica a garanzia di un futuro uso sicuro. Metodologia di Per controllare l’uso sostenibile del territorio è opportuno utilizzare i dati prodotti calcolo/rilevamento dal Corine Land Cover (progetto europeo finalizzato alla realizzazione di una cartografia tematica che rappresenta il territorio distinguendo 44 classi di copertura del suolo, raggruppate in 3 livelli gerarchici). I dati sull’estensione delle aree edificate di recente, la quota di aree vergini e abbandonate o contaminate e i dati sulle aree protette sono contenuti nei piani e programmi delle amministrazioni localmente competenti.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Per un monitoraggio più adeguato, basta la verifica in termini quantitativi delle aree oggetto di misurazione. Frequenza delle misurazioni Una volta effettuata la prima valutazione dell’indicatore, si può prevedere una serie di aggiornamenti al variare della situazione di riferimento. Si sottolinea in particolare la necessità, nel caso si ricorra ai dati del Progetto Corine Land Cover di sottostare ai tempi di aggiornamento del relativo database (Corine Land Use) Competenza Amministrazione comunale

Nome dell’indicatore 06 – Standard urbanistici Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione nuove aree ricreative Unità di misura rapporto percentuale tra le aree per attrezzature collettive-verde e la superficie del tessuto urbano

Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare lo sviluppo di nuove aree per servizi e verde e di valutarne la necessità Metodologia di Il rilevamento avviene mediante il controllo delle nuove aree per attrezzature calcolo/rilevamento collettive. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore utile per il monitoraggio dell’attività edilizia Oggetto della misurazione nuove edificazioni residenziali Unità di misura mq di suolo per attrezzature collettive Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare lo sviluppo dell’edificato residenziale e di valutare la necessità della presenza di aree per attrezzature collettive edificabili. Metodologia di Il rilevamento avviene mediante il controllo delle nuove costruzioni abitative. calcolo/rilevamento Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore utile per il monitoraggio dell’attività edilizia

Nome dell’indicatore 07 – Aree verdi di connettività ecologica Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione aree verdi di connettività ecologica Unità di misura rapporto percentuale tra le aree di connettività ecologica e la superficie del tessuto urbano. Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare lo sviluppo di nuove aree per la connettività ecologica e di valutarne la necessità. Metodologia di Il rilevamento avviene mediante il controllo delle nuove per la connettività calcolo/rilevamento ecologica. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale. Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore utile per il monitoraggio dell’attività edilizia

Nome dell’indicatore 08 – Emissione in atmosfera Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte DG Ambiente, Commissione Europea, Terza Conferenza Europea sulle città sostenibili, Hannover, Germania 9-12 Febbraio 2000

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Oggetto della misurazione Numero di superamenti dei valori limite (riferiti a soglie di concentrazione di inquinanti stabiliti dall’ OMS) per determinati inquinanti atmosferici Unità di misura Numero di superamenti del valore limite Descrizione L’indicatore esplicita il numero delle volte che il valore limite previsto dalla normativa vigente viene superato per ogni inquinante considerato, secondo il periodo di riferimento previsto dal valore limite stesso (giornaliero, su 8 ore, oppure orario), al netto del numero di superamenti ammessi dalla normativa vigente. Gli inquinanti considerati sono: - particolato sottile (PM10) Metodologia di L’indicatore richiede il monitoraggio continuo della qualità dell’aria, cioè la calcolo/rilevamento misurazione dei livelli di sostanze inquinanti nell’aria in punti fissi e con continuità nel tempo. Frequenza delle misurazioni Al di là della frequenza specifica dei rilevamenti delle centraline fisse e mobili di monitoraggio della qualità dell’aria, l’indicatore deve essere verificato ogni 4 anni. Competenza ARPAC Note Questo indicatore valuta la qualità dell’aria esterna riferita alla mobilità.

Nome dell’indicatore 09 – Capacità della rete infrastrutturale Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione Rete stradale Unità di misura rapporto percentuale tra la lunghezza della rete stradale prevista e quella esistente in ambito comunale; Descrizione Questo indicatore analizza la mobilità dei cittadini che vivono all’interno del territorio comunale. Si valutano: -i metri lineari di rete stradale attuale e di progetto Metodologia di Per il calcolo di questo indicatore sono richiesti dati che devono essere rilevati calcolo/rilevamento direttamente, sulla base di indagini territoriali. Frequenza delle misurazioni Si tratta di un indicatore molto importante per il quale sarebbe interessante effettuare una campagna pilota di rilevamento annuali. Competenza Amministrazione Comunale

Nome dell’indicatore 10 – Trasporto passeggeri Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione Linee pubbliche Unità di misura numero di linee pubbliche Descrizione Questo indicatore analizza la mobilità dei cittadini che vivono all’interno del territorio comunale. Si valutano: -il numero attuale di linee di trasporto pubblico. Metodologia di Per il calcolo di questo indicatore sono richiesti dati che devono essere rilevati calcolo/rilevamento direttamente, sulla base di indagini territoriali. Frequenza delle misurazioni Si tratta di un indicatore molto importante per il quale sarebbe interessante effettuare una campagna pilota di rilevamento annuali. Competenza Amministrazione Comunale

Nome dell’indicatore 11 – Valorizzazione turistica Tipologia Indicatore di IMPATTO

PROCEDURA VAS-VI : RELAZIONE - PAG. 181 V A S - VI COMUNE DI MIGNANO MONTE LUNGO (CE)

PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Oggetto della misurazione nuove aree turistico ricettive Unità di misura Mq. Aree di valorizzazione turistica

Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare lo sviluppo di nuove aree turistiche e di valutarne la necessità Metodologia di calcolo/rilevamento Il rilevamento avviene mediante il controllo delle nuove aree turistiche. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore utile per il monitoraggio dell’attività edilizia

Nome dell’indicatore 12 – Consumi energetici Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione aproduzione di energia fotovoltaici sul totale Unità di misura tep totali; Descrizione Questo indicatore stima la quantità totale di energia consumata da una comunità e la quantità media consumata da ciascun abitante in un anno, permettendo quindi di analizzare da un punto di vista energetico lo stile di vita dei residenti su un territorio e la sostenibilità dei relativi consumi. L’indicatore considera inoltre la quantità di energia prodotta mediante l’installazione di impianti fotovoltaici, a garanzia di una riduzione del consumo delle fonti non rinnovabili. Metodologia di I dati necessari alla redazione del bilancio energetico di un territorio sono calcolo/rilevamento reperibili presso gli operatori energetici presenti localmente e le amministrazioni Locali e, in parte, attraverso il bilancio energetico sviluppato in ambito provinciale. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale Competenza Amministrazione Comunale

Nome dell’indicatore 13 – Contributo locale al cambiamento climatico globale Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte Consiglio Europeo di Barcellona 2002 Oggetto della misurazione a) emissioni equivalenti di CO2 totali; b) emissioni equivalenti di CO2 per fonte; Unità di misura Tonnellate annue e variazione percentuale (rispetto ad un anno di riferimento, preferibilmente il 1990, anno base nell’ambito del Protocollo di Kyoto per la valutazione delle riduzioni delle emissioni di gas serra da effettuarsi entro il 2012). Descrizione L’indicatore valuta le emissioni antropogeniche annue di biossido di carbonio e metano all’interno dell’area. Le emissioni sono stimate sia come valore totale che come variazione rispetto ad un anno di riferimento (preferibilmente il 1990), sulla base del principio di responsabilità: al le emissioni generate internamente alla città si sommano quelle “a debito” (generate all’esterno, ma riconducibili ad attività cittadine) e si sottraggono quelle “ a credito” (generate all’interno, ma connesse ad attività esterne). Metodologia di calcolo/rilevamento Si devono calcolare le emissioni di CO2 causate dal consumo locale di energia (distinguendo le diverse fonti energetiche) e le emissioni Frequenza delle misurazioni Al di là della frequenza specifica dei rilevamenti delle centraline fisse e mobili di monitoraggio della qualità dell’aria, l’indicatore deve essere verificato ogni 4 anni. Competenza ARPAC

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Note Questo indicatore valuta la qualità dell’aria esterna, ma non considera i problemi di qualità interna agli edifici.Per un quadro complessivo della tematica dell’inquinamento atmosferico questo indicatore deve essere letto in parallelo con quello relativo alle patologie indotte dall’immissione / presenza nell’aria di concentrazioni eccessive di inquinanti, siano esse generate dal traffico, dal riscaldamento degli edifici o dalle attività produttive. Inoltre da quanto emerge da una analisi della Coldiretti svolta in occasione della Conferenza dell'ONU di Copenhagen dove è stato presentato dal Presidente Sergio Marini il primo decalogo per la spesa sostenibile dal punto di vista climatico ed ambientale, con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all'anno per contribuire personalmente con uno stile di vita responsabile a fermare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici.

Nome dell’indicatore 14 – Territorio agricolo destinato ad agricoltura a basso impatto Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione aree agricole a basso impatto Unità di misura rapporto percentuale tra le superfici di territorio agricolo coltivato con tecniche compatibili con l’ambiente ed il totale della superficie agricola utilizzata (SAU). Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare lo sviluppo di nuove aree agricole a basso impatto. Metodologia di Il rilevamento avviene mediante il controllo delle nuove iscrizioni per i coltivatori calcolo/rilevamento diretti. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale. Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore utile per il monitoraggio dell’attività agricola

Nome dell’indicatore 15 – Qualità dell’aria Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte DG Ambiente, Commissione Europea, Terza Conferenza Europea sulle città sostenibili, Hannover, Germania 9-12 Febbraio 2000 Oggetto della misurazione Numero di superamenti dei valori limite (riferiti a soglie di concentrazione di inquinanti stabiliti dall’ OMS) per determinati inquinanti atmosferici Unità di misura Numero di superamenti del valore limite Descrizione L’indicatore esplicita il numero delle volte che il valore limite previsto dalla normativa vigente viene superato per ogni inquinante considerato, secondo il periodo di riferimento previsto dal valore limite stesso (giornaliero, su 8 ore, oppure orario), al netto del numero di superamenti ammessi dalla normativa vigente. Gli inquinanti considerati sono: - particolato sottile (PM10); - ozono (O3); - ossidi di azoto (NOx); - ammoniaca (NH3) Metodologia di L’indicatore richiede il monitoraggio continuo della qualità dell’aria, cioè la calcolo/rilevamento misurazione dei livelli di sostanze inquinanti nell’aria in punti fissi e con continuità nel tempo.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Frequenza delle misurazioni Al di là della frequenza specifica dei rilevamenti delle centraline fisse e mobili di monitoraggio della qualità dell’aria, l’indicatore deve essere verificato ogni 4 anni. Competenza ARPAC Note Questo indicatore valuta la qualità dell’aria esterna, ma non considera i problemi di qualità interna agli edifici.Per un quadro complessivo della tematica dell’inquinamento atmosferico questo indicatore deve essere letto in parallelo con quello relativo alle patologie indotte dall’immissione / presenza nell’aria di concentrazioni eccessive di inquinanti, siano esse generate dal traffico, dal riscaldamento degli edifici o dalle attività produttive.

Nome dell’indicatore 16 – Uso del territorio Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte Commissione Europea di Hannover 2000 Oggetto della misurazione a) superfici urbanizzate o artificializzate; b) aree di nuova edificazione (residenziale e produttiva); Unità di misura a) mq. Nuova superficie residenziale; b) mq. Nuova superficie residenziale; Descrizione Questo indicatore valuta l’uso del territorio comunale, considerando gli aspetti di efficienza dell’uso del suolo, protezione del suolo non edificato e di rilievo ecologico, recupero e riutilizzo delle aree dimesse e contaminate.

Metodologia di Per controllare l’uso sostenibile del territorio è opportuno utilizzare i dati prodotti calcolo/rilevamento dal Corine Land Cover (progetto europeo finalizzato alla realizzazione di una cartografia tematica che rappresenta il territorio distinguendo 44 classi di copertura del suolo, raggruppate in 3 livelli gerarchici). I dati sull’estensione delle aree edificate di recente, la quota di aree vergini e abbandonate o contaminate e i dati sulle aree protette sono contenuti nei piani e programmi delle amministrazioni localmente competenti. Per un monitoraggio più adeguato, basta la verifica in termini quantitativi delle aree oggetto di misurazione. Frequenza delle misurazioni Una volta effettuata la prima valutazione dell’indicatore, si può prevedere una serie di aggiornamenti al variare della situazione di riferimento. Si sottolinea in particolare la necessità, nel caso si ricorra ai dati del Progetto Corine Land Cover di sottostare ai tempi di aggiornamento del relativo database (Corine Land Use) Competenza Amministrazione comunale

Nome dell’indicatore 17– Permeabilità dei suoli Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione a)superficie permeabile delle zone di espansione e di trasformazione residenziale; b)superficie permeabile delle zone di espansione e di trasformazione produttiva Unità di misura a)rapporto percentuale tra la superficie permeabile in modo profondo e la superficie fondiaria delle zone di trasformazione a carattere residenziale; b)rapporto percentuale tra la superficie permeabile in modo profondo e la superficie fondiaria delle zone di trasformazione a carattere produttivo. Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare lo sviluppo di nuove aree permeabili in seguito alla trasformazione dei suoli. Metodologia di Il rilevamento avviene mediante il controllo delle nuove costruzioni residenziali e calcolo/rilevamento produttive. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore utile per il monitoraggio dell’attività edilizia

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

Nome dell’indicatore 18 – Aree verdi di connettività ecologica Tipologia Indicatore di IMPATTO Oggetto della misurazione a) aree verdi di connettività ecologica Unità di misura a) rapporto percentuale tra le aree di connettività ecologica e la superficie del tessuto urbano. Descrizione L’indicatore proposto ha lo scopo di evidenziare lo sviluppo di nuove aree per la connettività ecologica e di valutarne la necessità. Metodologia di Il rilevamento avviene mediante il controllo delle nuove per la connettività calcolo/rilevamento ecologica. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale. Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore utile per il monitoraggio dell’attività edilizia

Nome dell’indicatore 19 – Produzione di rifiuti urbani Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte C.I.P.E. Italia 2002 Oggetto della misurazione a) quantità di rifiuti urbani totali per anno b) quantità di rifiuti urbani pro capite per anno Unità di misura a)Tonn per anno b) Kg per abitante per anno Descrizione L’indicatore misura la quantità totale di rifiuti urbani prodotta in un anno e da ogni abitante nel territorio comunale. Metodologia di I dati necessari al calcolo di questo indicatore sono reperibili presso il C.L.I.R. calcolo/rilevamento (Consorzio Lomellino Incenerimento Rifiuti) Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è annuale Competenza Amministrazione Comunale Note L’indicatore è estremamente diffuso e utilizzato anche nel rapporto sulla qualità ambientale dei Comuni capoluogo di provincia “Ecosistema Urbano 2003”, redatto da Legambiente. Si tratta di un indicatore ambientale tradizionale che descrive una delle grandi sfide di sostenibilità in ambito soprattutto urbano: la capacità di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti e, in seconda battuta, di gestire in modo sostenibile lo smaltimento, in particolare di rifiuti urbani, nel lungo periodo. L’indicatore deve essere valutato insieme a quello della raccolta differenziata.

Nome dell’indicatore 20 – Raccolta differenziata Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte C.I.P.E. Italia 2002 Oggetto della misurazione a) quantità di rifiuti oggetto di raccolta differenziata sul totale di rifiuti urbani prodotti in un anno; b) raccolta differenziata per frazione merceologica in un anno. Unità di misura a)% b) % Descrizione Questo indicatore descrive la raccolta differenziata nel territorio d’interesse, misurando sia la percentuale di rifiuti oggetto di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti sia la percentuale delle diverse tipologie di rifiuto sul totale della raccolta differenziata in un anno

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Metodologia di I dati necessari al calcolo di questo indicatore sono reperibili presso calcolo/rilevamento l’Osservatorio sui Rifiuti Provinciale e presso gli uffici comunali competenti. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è annuale Competenza Amministrazione Comunale Note L’indicatore deve essere valutato insieme a quello relativo alla produzione di rifiuti urbani.

Nome dell’indicatore 21 – Inquinamento acustico Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte Commissione Europea di Hannover 2000 Oggetto della misurazione a) Livelli di rumore in aree ben definite all’interno del Comune (può essere usato in sostituzione di a) nei casi in cui non siano disponibili i dati per a)) Unità di misura a) % di misurazioni in corrispondenza di diverse fasce di valore Lden e Lnignt Descrizione L’indicatore valuta in che misura i cittadini sono esposti a rumore ambientale da traffico e da fonti industriali all’interno delle loro abitazioni, nel verde pubblico o in altre aree relativamente tranquille, quali sono i livelli di rumore in aree specifiche e la risposta dell’Amministrazione Locale al problema dell’inquinamento acustico. Metodologia di I livelli di rumore ambientale sono determinati con misurazioni rilevate in punti calcolo/rilevamento significativi in tutta l’area comunale, distinguendo 5 fasce di valore come previsto dagli indicatori Lden ( indicatore giorno-sera-notte, relativo al disturbo complessivo) e Lnight (relativo al disturbo del sonno); questi dati possono essere integrati a mappe della popolazione, per stimare la quota di cittadini esposta a livelli elevati di rumore nel lungo periodo. I valori di Lden e Lnight possono anche essere calcolati convertendo i valori (quando noti) di Leq diurno e Leq notturno (livello equivalente per il periodo diurno e notturno), cioè gli indicatori previsti in materia dalla legislazione italiana. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale Competenza ARPAC o tecnico incaricato della zonizzazione acustica

Nome dell’indicatore 22 – Inquinamento elettromagnetico Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte C.I.P.E. Italia 2002 Oggetto della misurazione a)Livelli d’intensità dei campi magnetici; b) Livelli d’intensità dei campi elettrici; Unità di misura a)Intensità dei campi magnetici; b) Livelli d’intensità dei campi magnetici; Descrizione L’indicatore valuta in che misura i cittadini sono esposti a campi magnetici e la risposta dell’Amministrazione Locale al problema dell’inquinamento elettromagnetico Metodologia di I livelli di intensità dei campi magnetici sono determinati con misurazioni rilevate calcolo/rilevamento in punti significativi in tutta l’area comunale. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è triennale.. Competenza ARPAC

Nome dell’indicatore 23 – Inquinamento luminoso Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte Coordinamento delle associazioni astrofisiche della Toscana Oggetto della misurazione La brillanza del cielo è un indicatore del livello globale di inquinamento luminoso Unità di misura La misura della brillanza di un oggetto celeste di dimensioni puntiformi è espressa

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE in magnitudini Descrizione L’indicatore valuta la dispersione nel cielo notturno di luce prodotta da sorgenti artificiali, in particolare impianti di illuminazione esterna (strade, piazzali, monumenti, parchi e giardini, etc.). Studi condotti a livello nazionale confermano le valutazioni emerse a livello internazionale: il 30 - 35% dell'energia elettrica impiegata per il funzionamento degli impianti di illuminazione esterna è inviata verso l'alto. Questo spreco di energia, quantificato in 2.500 milioni di kWh/anno, pari a circa 400 miliardi di lire, produce circa 1,2 milioni di tonnellate di CO2. Il risparmio di tale spreco equivarrebbe al beneficio apportato da una estensione forestale ad alto fusto pari a circa 200 mila ettari. Questi dati inducono ad una nuova presa di coscienza del fenomeno, nella direzione di un più calibrato sistema di illuminazione che eviti ogni forma di spreco e di installazione dispersiva. Metodologia di Magnitudine visuale, brillanza e luminosità sono legate tra loro dalle seguenti calcolo/rilevamento espressioni: mvis = 26,33 - 2,5 log10b (lm/cm2) mvis = 12,59 - 2,5 log10b (cd/m2) Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è biennale. Competenza ARPAC – altro ente competente in materia

Nome dell’indicatore 24 – Consumi idrici Tipologia Indicatore di VERIFICA Oggetto della misurazione a) volume di acqua immesso nella rete di distribuzione in un anno; b) volume di acqua erogato per usi civili in un anno; c) volume di acqua consumata pro capite in un anno Unità di misura a) mc / anno; b) mc / anno; c) mc pro capite / anno Descrizione L’indicatore misura i consumi idrici in un anno da parte della popolazione residente su un territorio, distinguendo tra la quantità di acqua immessa nella rete di distribuzione, la quantità erogata per usi civili e il consumo pro capite. Questa distinzione permette di evidenziare le perdite della rete di distribuzione e il consumo medio del singolo abitante. Per una valutazione della sostenibilità dei consumi idrici, sarebbe utile il confronto tra l’andamento in anni successivi del volume di acqua immesso nella rete di distribuzione e l’andamento del livello della falda nello stesso periodo, con lo scopo di verificare l’eventuale esistenza di corrispondenze tra i due andamenti. Metodologia di I dati relativi ai consumi idrici sono reperibili presso l’ente gestore del servizio a calcolo/rilevamento livello locale. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni è annuale. Competenza Amministrazione Comunale Note La disponibilità idrica è uno degli indicatori di sostenibilità più importanti a livello mondiale. La sua rilevanza è stata spesso sottovalutata data la relativa abbondanza di risorse idriche in Lombardia.

Nome dell’indicatore 25 – Qualità delle acque superficiali Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte C.I.P.E. Italia 2002 Oggetto della misurazione Livelli di qualità delle acque superficiali, sulla base delle disposizioni del D. Lgs. 152/99, misurati in classi di stato ambientale del corso d’acqua

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Unità di misura Numero dei campioni di acqua rientranti nelle diverse classi di qualità ambientale per anno e stazione di campionamento Descrizione L’indicatore esprime lo stato di qualità ambientale (SACA) delle acque superficiali assegnando una classe compresa tra 1 (stato ambientale elevato) e 5 (stato ambientale pessimo). Il SACA si ottiene partendo da: -LIM (livello di inquinamento da macrodescrittori) -IBE (indice biotico esteso). Questi due parametri definiscono il SECA (stato ecologico del corso d’acqua) a cui si deve combinare l’analisi della concentrazione di alcuni inquinanti chimici critici per arrivare al SACA. Metodologia di calcolo/rilevamento Il monitoraggio e la classificazione standardizzata dei corpi idrici superficiali sono previsti dalla normativa nazionale. I dati sono rilevati, elaborati e valicati dall’ARPA provinciale. L’ARPA dispone attualmente di una stazione di monitoraggio per il Torrente Agogna nel comune di Nicorvo, mentre non sono previsti controlli per i corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrografico minore. Frequenza delle misurazioni La frequenza delle misurazioni per il controllo dei requisiti di qualità delle acque superficiali è stabilita dalla normativa nazionale; l’indicatore dovrebbe essere verificato ogni 4 anni. Competenza ARPAC Note Si tratta di un indicatore ambientale “puro”, ma non per questo di bassa rilevanza per la valutazione della sostenibilità, infatti una bassa qualità ambientale indica un’elevata interferenza antropica, quindi, l’esistenza di una pressione non sostenibile sui corsi d’acqua.

Nome dell’indicatore 26 – Qualità delle acque sotterranee Tipologia Indicatore di VERIFICA Fonte C.I.P.E. Italia 2002 Oggetto della misurazione Classi chimiche di qualità delle acque sotterranee, distinte in base alle disposizioni del D.Lgs. 152/99 Unità di misura Numero dei campioni di acqua rientranti nelle diverse classi di qualità ambientale per anno e stazione di campionamento Descrizione L’indicatore rappresenta lo stato chimico delle acque sotterranee, distinguendo 5 classi di qualità (definite dal D.Lgs. 152/99) in base all’impatto antropico e alle caratteristiche naturali del corpo idrico sotterraneo dalla classe 1 (impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche) a classe 4 (impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti) Metodologia di La frequenza delle misurazioni per il controllo dei requisiti di qualità delle acque calcolo/rilevamento sotterranee è stabilita dalla normativa nazionale; l’indicatore dovrebbe essere verificato ogni 4 anni. Competenza ARPAC Note Si tratta di un indicatore ambientale “puro”. Una “spia” dell’impatto antropico sulle acque sotterranee è la presenza di particolari inquinanti come i nitrati che non possono essere stati “immessi” dall’uomo e, ben più grave, di pesticidi di origine agricola che sono rilevabili anche a distanza di anni dal loro effettivo rilascio.

Nome dell’indicatore 27 – Patrimonio culturale e architettonico Tipologia Indicatore di VERIFICA Oggetto della misurazione Rilevazione del patrimonio culturale ed archiettonico Unità di misura a)numero di aree di interesse storico, culturali, architettonico; b)rapporto tra le aree di interesse storico, culturali ed architettonico e le aree di connettività ecologica

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Descrizione L’indicatore è posto a tutela dei beni architettonici, alla qualità ed alla tutela del paesaggio, alla tutela dei beni storici, artistici ed etnoantropologici, ed alla qualità architettonica ed urbanistica ed alla promozione dell'arte contemporanea. Metodologia di calcolo/rilevamento La frequenza delle misurazioni continua. Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore importante per l’identità del Comune, bisogna valorizzare luoghi culturali ed integrarli con il contesto ambientale circostante.

Nome dell’indicatore 28 – Rischio idrogeologico Tipologia Indicatore di VERIFICA Oggetto della misurazione Rilevazione del rischio Unità di misura Mq. di aree a rischio idrogeologico Descrizione L’indicatore rappresenta per il nostro Paese un problema di notevole rilevanza, visti gli ingenti danni arrecati ai beni e, soprattutto, la perdita di moltissime vite umane. Metodologia di calcolo/rilevamento La frequenza delle misurazioni continua. Competenza Amministrazione Comunale Note Si tratta di un indicatore importante per il quale bisogna adottare una cultura di previsione e prevenzione, diffusa a vari livelli, imperniata sull’individuazione delle condizioni di rischio e volta all’adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell’impatto degli eventi.

9.4 - Idicatori per il monitoraggio degli obiettivi ambientali

Di seguito si riporta uno schema di scheda utile al popolamento dei dati:

Valore COMPONENTI Tipologia Unità di Valore Valore Rilevamenti attual TERRITORIALI INDICATORI indicatore misura limite obiettivo e

IMPATTO Popolazione residente (n° abitanti) POPOLAZIONE n. 01

02 IMPATTO Tasso di occupazione / disoccupazione OCCUPAZIONE % (%)

Numero di addetti nel settore produttivo ECONOMICI - 03 IMPATTO (n°) n.

ECONOMIA

SOCIO Numero di imprese n.

SODDISFAZION Percentuale di cittadini per livelli di VERIFICA % 04 E DEI CITTADINI soddisfazione Superficie urbanizzata Mq.

USO DEL

05 TERRITORIO VERIFICA Densità abitativa n.

URBANO AMBIENTE Aree di nuova edificazione Mq.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Mq residenziale Mq.

Mq produttivo Mq Mq attrezzature collettive

06 IMPATTO Mq.

STANDARD URBANISTICI N. Aree verdi per la fruizione ricreativa n. Rapporto percentuale tra le aree adibite ad attrezzature collettive-verde e la Mq. % superficie del tessuto urbano (%) N. aree di connettività ecologica 07 IMPATTO n. QUALITA’ Rapporto percentuale tra le aree di DEGLI SPAZI Mq. connettività ecologica e la superficie del % tessuto urbano (%) 08 EMMISSIONI IN VERIFICA Particolato sottile (PM 10) Valore limite ATMOSFERA t/Kmq 09 CAPACITA’ Rapporto percentuale tra la lunghezza

DELLE RETI delle strade previste e la lunghezza della ml.

INFRASTRUTTU rete stradale esistente in ambito urbano %

MOBILITA’ RALI IMPATTO (%) 10 TRASPORTO N. di linee pubbliche m. linee PASSEGGERI pubbliche

Mq. aree

11 VALORIZZAZIO IMPATTO

O Mq. aree di valorizzazione turistica valorizzazio

NE TURISTICA ne turistica TURISM

COMPONEN Tipologia Rilevamenti Valore Valore Valore TI INDICATORI indicatore Unità di attuale limite obiettivo misura AMBIENTALI 12 IMPATTO Percentuale di energia fotovoltaica sul Kwp CONSUMI (chilowatt

totale ENERGETICI picco)

%

CONTRIBUTO Biossido di carbonio (CO2) 13 AL VERIFICA Valore limite ENERGIA CAMBIAMENTO t/Kmq CLIMATICO

VERIFICA Superficie agraria/ Superficie territoriale Mq. SA/ST %

UTILIZZAZIONE Rapporto percentuale tra la superficie di

14 DEI TERRENI territorio agricolo coltivato con tecniche AGRICOLI VERIFICAIMPATTO compatibili con l’ambiente ed il totale della %

superficie agricola utilizzata (SAU) AGRICOLTURA

Valore limite Particolato sottile (PM 10)

QUALITA’ t/Kmq

ARIA 15 DELL’ARIA VERIFICA Ozono (O3) Valore limite t/Kmq

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Composti organici volativi (COV) Valore limite t/Kmq Ossido di azoto (NOx) Valore limite t/Kmq Ammoniaca (NH3) Valore limite t/Kmq Aree di nuova edificazione Mq. 16 VERIFICA USO DEL Mq residenziale Mq. TERRITORIO Mq produttivo Mq.

17 Rapporto percentuale tra la superficie

permeabile in modo profondo e la Mq. %

SUOLO superficie fondiaria delle zone di PERMEABILITA’ trasformazione a carattere residenziale

DEI SUOLI IMPATTO Rapporto percentuale tra la superficie permeabile in modo profondo e la Mq. superficie fondiaria delle zone di % trasformazione a carattere produttive 18

AREE DI

Rapporto aree di connettività ecologica e Mq.

’ CONNETTIVITA’ IMPATTO la superficie del tessuto urbano (%) % ECOLOGICA

NATURA NATURA & BIODIVERSITA t/anno Quantità di rifiuti urbani totali 19 PRODUZIONE DI VERIFICA RIFIUTI Quantità di rifiuti urbani pro capite Kg/ab. Quantità di rifiuti destinati a raccolta t differenziata

Raccolta differenziata per frazione t merceologica in un anno: ingombranti

t Carta e cartone

20 VERIFICA

Vetro t

Plastica t RIFIUTI RACCOLTA t DIFFERENZIATA Ferro Scarti vegetali verde t Legno t Pile t Farmaci t Accumulatori al Pb t Abiti t Elettrodomestici t Classi II-III- INQUINAMENTO 21 VERIFICA Livelli di rumore IV-V-VI ACUSTICO L diurno dB (A) INQUINAMENTO L notturno

A/m

22 ELETTROMAGN VERIFICA Intensità dei campi elettromagnetici dB (A) V/m ETICO

AGENTI FISICI AGENTI 23 INQUINAMENTO VERIFICA Livello di inquinamento (lm/cm2) LUMINOSO (cd/cm2) Mc/anno CONSUMI IDRICI Volume di acqua immesso nella rete di distribuzione

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE Mc/anno VERIFICA Volume di acqua erogata per gli usi civici 24 Mc p.c. Volume di acqua consumata pro capite /anno L.I.M. Classe

QUALITA’

VERIFICA Classe 25 ACQUE I.B.E. ACQUA SUPERFICIALI S.E.C.A. Classe QUALITA’ 26 ACQUE VERIFICA Manganese Ng/l SOTTERRANEE N. di aree di interesse storico,culturali, n PATRIMONIO architettonico

CULTURALE E

27 Rapporto tra le aree di interesse ARCHITETTONI Mq. VERIFICA ml. CO storico,culturali, architettonico e le aree di PAESAGGIO connettività ecologica %

RISCHIO

O IDROGEOLOGIC Mq. Aree a rischio idrogeologico Mq.

RI DI DI RI 28 VERIFICA FATTO RISCHI O

9.5 - Contributo degli Enti Competenti

Dall’analisi fin qui condotta, si è del parere che per il territorio comunale di Mignano si dovrà condurre un monitoraggio anche in cooperazione con gli enti territorialmente competenti su determinate componenti:

Rischio Idrogeologico Autorità di Bacino Liri Garigliano e Volturno

Qualità acque sotterranee : pozzi per l’irrigazione ARPAC - ASL presenti Qualità acque superficiali: ARPAC – ASL Fiume Peccia Miglioramento della mobilità su ferro Trenitalia FS

Salute dei cittadini ASL

Salvaguardia e potenziamento del sistema agricolo Camera del Commercio – ISTAT

Tutela patrimonio architettonico- archeologico Soprintendenza

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE

10.0 FONTI INFORMATIVE E DATABASE DELLE INFORMAZIONI PER IL MONITORAGGIO

Il monitoraggio trova attuazione nella misura periodica di indicatori appositamente selezionati; gli aspetti principali ad essi connessi sono la frequenza temporale di misurazione, lo spazio cui si riferisce il rilevamento e le unità di misura. Il set di indicatori è stato selezionato considerando alcuni importanti caratteristiche degli stessi: • reperibilità; • significatività; • riferimenti normativi nazionali/internazionali L’obiettivo è selezionare indicatori semplici e facilmente popolabili ma che siano significativi ai fini della valutazione del piano. Le principali fonti, nonché data base da cui si attingeranno i dati del monitoraggio sono le seguenti: - SIT Regione Campania; - Data Base Provincia di Caserta; - ARPA Campania; - Difesa Suolo Regione Campania; - ASL; - Enti gestori reti tecnologiche; - Comune di Mignano Monte Lungo.

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PUC - RAPPORTO AMBIENTALE 11.0 ALLEGATI

Documentazione prodotta nell'ambito della procedura V.A.S. e V.I.:

1. Delibera di G.M. n. 67 del 03.11.2014: Presa d'atto del Preliminare di PUC e del Rapporto Ambientale Preliminare ai fini della procedura V.A.S. e V.I.; 2. Delibera di G.M. n. 73 del 15.12.2014: Istituzione Ufficio VAS; 3. Nota n. 5129 del 29.12.2014: Istanza per l'avvio della procedura di V.A.S. integrata con la V.I. 4. Nota prot. n. 219 del 19.01.2015: Indizione della riunione per l'individuazione degli S.C.A. da consultare nella fase preliminare; 5. Verbale di incontro tecnico del 21.01.2015 prot. n. 297 del 23.01.2015: individuazione degli S.C.A.; 6. Nota prot. n.375 del 29.01.2015: avvio fase di consultazione previa trasmissione del Preliminare di PUC; 7. Avviso BURC n. 9 del 09.02.2015: avviso di consultazione e disponibilità della documentazione di Piano Preliminare presso il Comune; 8. Verbale del 20.04.2015 di seduta pubblica presso la sala consiliare: conclusione fase di consultazione S.C.A. e presa d'atto delle osservazioni pervenute; 9. Parere motivato dell'Autorità Competente per la VAS, Prot. n. 2473 del 01.06.2015

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