Dal 1946 l’UNESCO è l’organizzazione delle Villa di Nazioni Unite responsabile del coordinamento La Villa di Cafaggiolo, a Barberino del La , voluta da Lorenzo il Il Parco di Pratolino, a Vaglia, era parte di una internazionale per cultura, istruzione, scienze e Mugello, originariamente era una fattoria Magnifico, costituisce uno dei principali modelli proprietà acquistata dai Medici nel 1568. Il granduca comunicazione. Per il settore della cultura opera medievale. Cosimo il Vecchio chiese nel 1451 per lo sviluppo della tipologia delle ville rinascimentali. Francesco I commissionò al Buontalenti una magnifica la Convenzione per la protezione del patrimonio all’architetto di ristrutturarla, per Oggi sono visitabili, al suo interno, gli appartamenti storici villa circondata da un parco con grotte artificiali, culturale e naturale mondiale ratificata nel 1972 trasformarla in una piacevole residenza estiva. e il Museo della Natura Morta. macchinari e artifizi. Oggi rimane solo il parco con da 193 Stati, tutti impegnati nell’identificazione, le sue “meraviglie”, in particolare l’imponente Colosso protezione, conservazione, presentazione, La , a San Piero, sorge sui , a Firenze, fu acquisita da Cosimo I dell’Appennino del Giambologna. trasmissione alle future generazioni del proprio terreni della fattoria del Trebbio, acquistata dai per essere trasformata in residenza signorile. Tra le ville patrimonio. La Lista del Patrimonio Mondiale Medici nel 1309. Il castello fu edificato nel medicee è una delle più affascinanti per la felice posizione , a Quarrata, divenne proprietà dei Medici UNESCO è l’insieme di tutti i siti, a oggi 1.073 1364, inglobando un’antica torre longobarda. panoramica, per la bellezza delle decorazioni pittoriche nel 1584. Il Buontalenti probabilmente si occupò sia in 167 Paesi del mondo, riconosciuti di eccezionale Poi Michelozzo lo restaurò tra il 1420 e per la natura rigogliosa del parco. della sua ristrutturazione sia della realizzazione del lago valore universale. e il 1431, mantenendo lo stile medievale. artificiale e di una riserva di caccia. Il parco della villa Dietro , nel centro di Firenze, si trova il ospita una collezione permanente di arte contemporanea. La Villa di Careggi, a nord di Firenze, fu Giardino di Boboli. Grazie ai Medici fu il modello, acquistata dai Medici nel 1417. Anch’essa per le corti europee, di giardino all’italiana. Ora è un La Villa Medicea di Artimino, che domina i colli e i fu ristrutturata dal Michelozzo. Ospitò museo all’aperto, ricco di statue, fontane e grotte. vigneti del Montalbano, fu costruita nel 1596 per volontà l’Accademia neoplatonica con Cosimo del granduca Ferdinando I e su disegno del Buontalenti. il Vecchio e Lorenzo il Magnifico. La Villa di Cerreto Guidi fu edificata tra il 1564 e il 1567, Nata come residenza di caccia, era una sorta di anello per volere di Cosimo I come residenza di caccia, con un di congiunzione fra le diverse proprietà della famiglia. La , a Fiesole, fu costruita dal probabile intervento di riguardo 1451 al 1457, su progetto di Leon Battista alle monumentali rampe d’accesso “a scalera”. Ospita una La Villa di Poggio Imperiale, sul colle di Arcetri, fu Alberti e Bernardo Rossellino. Con i suoi cospicua collezione di opere realizzate tra il XIV e il XIX sec. donata nel 1565 da Cosimo I alla figlia Isabella. Fu scelta giardini terrazzati rappresenta un elemento come nuova residenza granducale, in sostituzione di caratteristico del paesaggio fiorentino. Il Palazzo di Seravezza, ai piedi delle Alpi Apuane, Palazzo Pitti, per le sue dimensioni e la ricchezza dei suoi fu voluto da Cosimo I per la caccia e la gestione delle arredi. Oggi ospita l’Educandato Statale SS. Annunziata. La , a nord di Firenze, vicine cave di marmo. Oggi ospita il Museo del Lavoro Ville e giardini medicei in Toscana ospita l’Accademia della Crusca, una delle e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica. Nel 2013 è stato approvato l’inserimento del sito più prestigiose istituzioni linguistiche d’Italia. seriale Ville e giardini medicei della Toscana nella Il suo giardino, prototipo del giardino Lista Patrimonio Mondiale. Dodici ville e due giardini, rinascimentale italiano e con forti valenze disseminati nel paesaggio toscano, che testimoniano politico-simboliche, venne commissionato l’influenza esercitata dalla famiglia Medici sulla cultura da Cosimo I allo scultore e ingegnere europea moderna. Niccolò Pericoli detto “Il Tribolo”. LA LEGGENDA DI AMBRA E OMBRONE uesto racconto illustrato accompagna il giovane al galoppo, grida di uomini si rincorrevano sul POGGIO A CAIANO, UNA VILLA APERTA la vita degli animali che avrebbe dato vita agli Poggio a Caiano, 1485-1490 Villa di Careggi, residenza di campagna «Benissimo. Pianteremo nuovi fiori! Un giardino Q lettore alla scoperta delle ville e dei giardini Ambra, la magnifica sentiero. Ambra si ritrovò circondata da cani AL MONDO uomini. «La Villa diventerà un centro di poesia, DAL SOGNO ALLA REALTÀ del Magnifico, 1492 deve rinascere sempre.» Si dice che una bellissima ninfa di nome Ambra, giovane guaritrice di piante, incontra Lorenzo, medicei che nel 2013 sono entrati a far parte feroci e cavalieri, spuntati come fantasmi dalla arte e cultura» continuò Lorenzo, ispirato. LE VILLE MEDICEE, UN SENTIERO Piantarono e potarono insieme fino al tramonto. Ambra danzasse ogni notte sulle rive del fiume principe sognatore. Lui ha in mente un progetto grandioso della Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Bosco di Montalbano, 1480 circa nebbia. Senza battere ciglio, immobilizzò i Ambra e Lorenzo si sedettero vicini, sul greto «Vieni con me» le disse «ti occuperai dei giardini Il sogno di Lorenzo prendeva forma grazie a DI BELLEZZA «Hai lavorato bene» gli disse Ambra, «continua che non si ricorda a memoria d’uomo, lei decide di affiancarlo Ombrone. Ombrone si innamorò di lei e la volle Le ville e i giardini medicei, insieme con i paesaggi LA PRIMA VILLA NON SI SCORDA MAI levrieri con un gesto della mano, il palmo aperto del fiume Ombrone. Lorenzo le parlò del suo e dei frutteti. I migliori giardinieri obbediranno , il suo architetto prediletto. sempre così. Prenditi cura delle cose e dei tuoi nell’impresa. Comincia qui la storia di quattordici ville toscani a cui appartengono, rappresentano una a tutti i costi. Per sfuggirgli Ambra chiese aiuto e giardini voluti dai Medici, poi diventati Patrimonio davanti a sé. I cacciatori la fissavano incuriositi. progetto: costruire una nuova dimora al Poggio, ai tuoi ordini. Ti farò portare piante da ogni Il Magnifico l’aveva scelto per costruire la Villa «Chiamate Ambra!» ordinò Lorenzo con un filo sudditi. E prenditi cura di Poggio, portalo a testimonianza eccezionale di mecenatismo culturale a Diana, la dea della caccia, che la trasformò dell’Umanità per l’Unesco. Ambra abbracciò il tronco dell’albero Uno dei cavalieri avanzò verso di lei e Ambra da dove si potessero vedere , Firenze parte del mondo e tu, Ambra, che sai curarle e di Poggio, e non avrebbe potuto affidarla a mani di voce. termine, come avrebbe voluto tuo padre». e artistico sviluppato dalla famiglia dei Medici in una roccia. Il fiume Ombrone abbracciò la Regione Toscana per fargli coraggio. non ebbe dubbi su chi fosse quel giovane e . Un orizzonte tutto da esplorare. parlare con loro, ne sarai la regina». più esperte. La malattia costringeva il Magnifico a letto, nella Giovanni sapeva bene quanto il padre amasse Sabina Colloredo · Sonia Maria Luce Possentini nel nostro territorio. Un bene da preservare e roccia con le sue acque, sperando che prima o Direzione Generale Cultura e Ricerca - Direttore: Roberto Ferrari «Combatti!» lo esortò. dalla fronte luminosa e dagli occhi fieri. Era Ambra già sapeva, perché tutti in paese ne I capelli di Ambra sembravano d’argento, alla Appena poteva, il principe di Firenze lasciava A seguire i lavori di Villa di Careggi, e quando Ambra arrivò e lo quel progetto. E pensò che dopo Poggio avrebbe salvaguardare, che rappresenta un prezioso lascito poi cedesse al suo amore. Settore Patrimonio Culturale, Siti UNESCO, parlavano. per le generazioni future. Questa storia, nata Sentiva la paura della quercia come se fosse il Principe, colui che aveva fatto di Firenze il luce della luna. Lorenzo le prese una mano gli impegni pubblici per controllare l’andamento Poggio a Caiano, vide, pallido e sfinito, circondato dalla famiglia e costruito una Villa tutta sua, e suo figlio avrebbe Per ricordare la leggenda, nella Villa di Poggio Arte Contemporanea, Memoria Ambra, la magnifica sua. I vermi avevano bucato la corteccia centro del mondo. Lui, Lorenzo de’ Medici, «Non è più il tempo di ripararsi dietro le mura» tra le sue. dei lavori. Cercava Ambra e la trovava nello nelle lunghe giornate dagli amici più cari, comprese. fatto lo stesso. E il figlio di suo figlio avrebbe Dirigente Alessandro Compagnino, Enrica Buccioni, Lisa Covelli Alla scoperta delle Ville Medicee, un patrimonio di tutti per i bambini e i ragazzi, di fatto costituisce a Caiano, c’è una statua che raffigura Ombrone uno strumento universale, oggi potremmo dire e succhiavano la sua linfa vitale. detto il Magnifico. le spiegava Lorenzo. «Quella che voglio costruire «Sarai al mio fianco?» le chiese. spazio dedicato ai futuri giardini, a ogni ora d’estate, accorrevano Lui le fece cenno di avvicinarsi e lei gli prese la cresciuto un’altra Villa ancora, tante Ville per che trattiene a forza la ninfa nel suo abbraccio. Coordinamento, supervisione e contenuti schede: Enrica Buccioni «Non temere» sussurrò. «Ci sono io. Io ti «Chi sei?» le chiese Lorenzo. «E cosa fai nel sarà un’abitazione aperta al territorio che la «Sì, perché il tuo sogno darà lavoro alla mia del giorno, con qualsiasi tempo. anche giovani artisti, mano. Adesso erano solo loro due, come erano ognuno dei Medici, così da celebrare il potere Coordinamento generale: Francesca Chiocci, “globale”, per diffondere la conoscenza del nostro Quella statua ricorda agli uomini che niente, guarirò.» bosco, sola, lontana da tutti?» circonda. Si chiamerà Villa. La Villa di Poggio gente. Ma non potrai chiudermi nei tuoi Lei lo accoglieva con il suo sorriso che profumava poeti e pittori che sempre stati, nel loro giardino di un tempo. e la storia della loro famiglia. Un sentiero di Fondazione Sistema Toscana Ambra, la magnifica patrimonio culturale. neppure l’amore, può costringere una donna a Ambra chiuse i buchi con la resina che uccideva «Il mio nome è Ambra. Vedi questa quercia? È a Caiano.» giardini, Lorenzo. Io non ti appartengo. di fiori, le mani sporche di terra, inginocchiata Lorenzo ospitava alla «Non avere paura» gli sussurrò Ambra, come bellezza, che le collegava tutte. rinunciare alla propria libertà. Monica Barni gli insetti infestanti e la quercia più antica del malata, la sto curando.» Ambra ascoltava e vedeva crescere il sogno Io sono libera.» accanto a una siepe o in cima a una scala a potare corte di Firenze, insieme aveva detto alla quercia tanti anni prima. «Tu Vicepresidente e Assessore alla Cultura, Università e Ricerca bosco si sentì subito meglio. Quella fanciulla Lorenzo si avvicinò all’albero, che sembrava di Lorenzo come se fosse il suo. La nebbia saliva dal fiume e circondava Ambra, un limone. ai filosofi dell’Accademia sei Lorenzo il Magnifico. Tu non morirai mai. Il giorno dopo Giovanni si alzò di buon mattino della Regione Toscana dalle mani esperte era la giovane guaritrice di proteggere la fanciulla con la sua folta chioma. Il Magnifico le raccontò della Piana delle come se volesse nasconderla. Lorenzo era «Lorenzo!» lo accoglieva con un grido di gioia. E neoplatonica. Il Magnifico Guarda...» e cercò Ambra, ma lei non c’era. Non era a Poggio a Caiano. Possedeva il Dono della cura «Ambra, come la ninfa della leggenda» mormorò Cascine dove sarebbero sorte le aziende agricole confuso. Chi era davvero quella fanciulla? E lui, l’uomo davanti a cui tutti i potenti della mostrava loro gli Gli indicò la finestra e Lorenzo vide che, a un Careggi e neppure a Poggio Progetto finanziato a valere sui fondi Legge n. 77 del 20 febbraio 2006 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti e le piante lo sapevano. il Magnifico. «Raccontami di questa terra che per produrre miele e seta, grano e frutta. perché la Natura ne era così gelosa? Terra abbassavano lo sguardo, a quel grido avanzamenti della Villa segno di Ambra, le piante del giardino piegavano a Caiano. La cercarono sotto la tutela dell’UNESCO” Ambra non fece in tempo a riporre le sue sembri conoscere così bene.» E Ambra sentiva il ronzio di milioni di api, «Accetti?», ora aveva fretta di portarla arrossiva. insieme a Giuliano da le chiome per salutarlo. dappertutto, ma Ambra Progetto editoriale: Carthusia Edizioni cose nella sacca, che la quiete del i semi che bucavano la terra per cercare il sole, via con sé. Sangallo e discutevano Il Magnifico baciò Ambra con gli occhi e lei gli era sparita. E di lei, a poco Direzione editoriale: Patrizia Zerbi Coordinamento editoriale: Silvia Marelli bosco si spezzò. Il terreno «Sì.» di come l’architettura, la restituì il bacio, poi scappò dalla stanza perché si a poco, nessuno parlò più. Grafica: Elisa Galli vibrava sotto gli zoccoli «E durerà per sempre?» filosofia e la buona politica sentiva soffocare. Raggiunse i giardini e crollò in Giovanni riprese i lavori Racconto: Sabina Colloredo dei cavalli lanciati «Nulla è per sempre.» potessero migliorare la vita ginocchio accanto a una siepe. di Poggio a Caiano molti Illustrazioni: Sonia Maria Luce Possentini Ma a Lorenzo delle persone. «Cosa fai?» una voce di ragazzo la fece sobbalzare. anni dopo, quando era il Magnifico Lorenzo si commuoveva per il loro entusiasmo. Era Giovanni, uno dei figli più amati da Lorenzo. già diventato papa Leone Il format di questo libro è un brevetto depositato da Carthusia format è un brevetto di questo libro Il © 2018 Carthusia Edizioni, www.carthusiaedizioni.it bastò. Forse stava invecchiando. Ma poi guardava Ambra l’aveva visto crescere. X, e quello non era certo Tutti i diritti riservati - Prima edizione Ambra, giovane e forte e luminosa, e si diceva «Lavoro. Un giardiniere non può fermarsi mai.» il suo unico impegno. Lo Finito di stampare marzo 2018 presso che no, se hai un progetto o un sogno, e non lo «Allora ti aiuto» disse Giovanni, «neppure a me fece per suo padre. E per Petruzzi Industria Grafica, Città di Castello (PG) lasci andare, non invecchi mai. piace stare con le mani in mano». Ambra, la ninfa.

Tiratura fuori commercio