CASCINA MEDICEA ANCORA ALL'asta COME Un Vuoto a Perdere?
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Paesaggio agrario a rischio CASCINA MEDICEA ANCORA ALL’ASTA COME UN VUOTO A PERDERE? del sistema produttivo e l’impalcato storico agrario, venen- 13,50 ha di terreni pertinenziali, fu allora acquisita con la do meno alla grandissima valenza ambientale dei luoghi. formula “chiavi in mano” (con tanto di progetto approva- GIUSEPPE ALBERTO CENTAURO Oggi si tenta di porre rimedio a questo stato di cose incen- to) per costituire un residence di lusso, ammiccante ai fre- tivando la formazione del Caposaldo del Parco Agricolo quentatori del limitrofo Golf Club “Le Pavoniere”, piuttosto Abstract: The farm house, built by Lorenzo de’ Medici between 1477 and 1485 in order to transform the wet lands della piana metropolitana e pratese. Ma, ancora una volta che ristabilire un equilibrato recupero ambientale. Le nuove of the Prato plain into a productive estate, today risks complete deterioration. The unexpected interruption of the recla- – come avvenuto nel recente passato – la grande fattoria destinazioni urbanistiche, autorizzate dalla Soprintendenza mation works, consequence of the lawsuit by Italia Nostra in defense of the integrity of the architectural ensemble that medicea sembra rimanere esclusa da questo processo di nel 2003 nell’uso “Ricettivo, Turistico-Alberghiero”, seppur was going to be subdivided into 109 units, has had evident negative effects. After the trial, the company owner declared possibile rigenerazione e restauro ambientale. Tant’è vero rendessero attuabili tali adattamenti, si mostrarono alla bankruptcy and so, from 2013, the destiny of the farm has depended on the outcome of a Judicial Auction. Five have che le infauste vicende che, fin dal 2006, stanno mesta- luce dei fatti incompatibili con le qualità intrinseche della been held, the last one in July 2017, and none have attracted buyers. mente segnando i destini di quel prestigioso complesso ar- fattoria a causa dell’eccessivo frazionamento immobiliare chitettonico di grande valenza immobiliare, sono sotto gli perseguito nella variante al piano di recupero messa in atto occhi di tutti. Le vicissitudini che si sono succedute hanno dalla nuova proprietà. Nella frazione di Tavola del Comune di Prato, la “Casci- mento. La peculiare tipologia “a corte” del complesso ar- aperto una clamorosa falla. Si è così consumato un capito- Questo stato di cose accese la miccia di forti polemiche e na” nota come la Fattoria di Lorenzo de’ Medici, archetipo chitettonico è testimoniata dall’icnografia originaria. lo doloroso per tutta la comunità, una ferita sanguinante al- di reiterate proteste da parte di Legambiente e di altre as- dell’architettura rurale del Quattrocento, vive ormai da più Conferma questo “inquietante” stato di cose l’esito della lorquando la Fattoria fu ceduta per 17 milioni di euro dalla sociazioni ambientaliste. Si poneva, in particolare, l’accen- di 10 anni un rovinoso e paradossale declino che la sta quinta asta giudiziaria del 26 luglio scorso, andata deserta società Agrifina alla Fattoria Medicea srl. La nuda proprie- to sul fatto che la speculazione avesse alquanto debordato rapidamente portando ad un progressivo e totale disfaci- come le altre. Un disinteresse, quello al quale oggi assi- tà del “fascinoso” resedio agricolo, consistente, annessi e nei confronti dei vincoli monumentali e paesaggistici esi- stiamo che, a dire il vero, non è stato sempre così perché connessi, in ben 11.394 mq di superficie utile coperta e di stenti. La formazione di 51 suites all’interno del corpo prin- Dosio G. (attribuzione), Pianta della fattoria laurenziana, fine del XVI secolo; Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, 2675A la tenuta delle Cascine di Tavola che ha il suo fulcro nella fattoria, con i suoi casali, i boschi secolari e le vaste praterie a seminativo a ridosso delle colline del Montalbano è stata oggetto in altre occasioni di trattative pubblico-privato e di compravendite, fornendo l’immagine specchiata del carat- tere imprenditoriale pratese che, dopo l’abbandono rurale – qui particolarmente avvertito dopo l’alluvione del ’66 –ha spostato l’asse dell’interesse dall’investimento agricolo alle attività sportive. L’idea di rilancio negli Anni ‘80, forse deri- vata dai fasti ludici delle origini, era stata quella di riadatta- re in chiave contemporanea i luoghi granducali di “delizie e di svago”, rimodellando radicalmente l’assetto fondiario della ex bandita Regia di caccia. Si è trattato tuttavia di una scelta che oggi si dimostra rovinosa, sia da un punto di vista economico con la crisi delle attività private, che soprattutto culturale, estranea ad una visione armonica ed omogenea della vocazione agricola del territorio e dei suoi tesori stori- co paesaggistici. Non a caso, dopo il frazionamento della tenuta e la cessione in tante spicciolate concessioni d’uso, si realizzarono campi da golf, galoppatoi e, solo in quota minore, parchi pubblici, perdendo in ogni caso l’unitarietà 40 41 PRODUTTIVITÀ E LUOGHI DI DELIZIA NEL PROGETTO DI LORENZO IL MAGNIFICO ALLE CASCINE DI TAVOLA Il sogno produttivo di Lorenzo, attuato nella piana a sud dell’Umanesimo toscano, ha superato le avversità della aceri (oppi), olivi o salici. A queste produzioni dominanti si tesco, costretto ad ospitare campi da golf, centri ippici di Prato, è ancora rappresentato dalla grande tenuta agri- storia ed è ancora leggibile sia nei documenti d’archivio, aggiungevano altre attività, come l’allevamento dei coni- e parchi pubblici, incuranti del genius loci e dei progetti cola delle Cascine di Tavola. Essa nasce infatti da un ide- che nei grandi segni capaci di articolare le Cascine di gli situato in una collinetta artificiale circondata da fossa- illuminati del passato. Ciò nonostante continuano infatti ale umanistico che ha portato, nella seconda metà del XV Tavola e il contiguo versante collinare, dominato da villa to, l’uccellagione praticata nelle ragnaie e la piscicoltura a permanere alcune porzioni della tessitura agraria e secolo, alla progettazione di un esteso complesso territo- Ambra. È stato pertanto creato da Lorenzo il Magnifico sviluppata nei “vivai”, dove venivano allevate specie ittiche della struttura paesaggistica immaginata da Lorenzo riale, innovativo sia dal punto di vista dell’impianto plani- e dal suo architetto di fiducia, Giuliano da Sangallo, un pregiate come i gamberi neri. Importanti erano anche l’api- de’ Medici. Questo sistema è ancora in attesa di essere metrico e spaziale che colturale e tecnico. Il collegamento unicum paesaggistico, dove l’utile, il dilettevole e il bello coltura e la bachicoltura. compreso e valorizzato dalle amministrazioni pubbliche diretto con la vicina villa Ambra di Poggio a Caiano, co- sono entrati in sinergia, generando un sistema ambientale L’innovazione produttiva voluta da Lorenzo fu implemen- per creare un nuovo legame tra la villa e la tenuta e struita qualche anno più tardi, ha rafforzato il suo ruolo, nuovo, di grande rilievo, che è andato ad implementare tata nel corso del Cinquecento da Francesco I de’ Medici per ricostituire un’identità territoriale espressione della coinvolgendo un ambito di circa 350 ha la cui produttività il palinsesto derivante dalle preesistenze romane (canali che impiantò un complesso sistema di risaie a ovest della produttività locale. DANIELA CINTI era rivolta sia alla corte medicea che al mercato fiorenti- e strade della centuriazione) e medievali (gore, pievi, ca- tenuta originaria, costruendo in contiguità della cascina, il no. Questa visione paesaggistica e agraria, espressione stelli). In particolare, per il progetto della fattoria, Lorenzo “magazzino dei risi” e il “brillantatoio” per la conservazio- ne e la trasformazione del raccolto. Le attività produttive, Orto-foto del sistema territoriale caratterizzato dalla tenuta delle Casci- Foto aerea zenitale del sistema territoriale caratterizzato dalla tenuta del- prende a riferimento il trattato sull’Architettura di Vitruvio, ne di Tavola, dalla villa Ambra di Poggio a Caiano e dal vicino Barco di le Cascine di Tavola, dalla villa Ambra di Poggio a Caiano e dal vicino riuscendo a rendere aulico il complesso rurale, mirato alla che per secoli hanno caratterizzato la tenuta, sono sempre Buonistallo, 2016, Comune di Prato Barco di Buonistallo, 1954, Istituto Geografico Militare, Firenze funzionalità e produttività. La realizzazione della cascina state affiancate da quelle ludiche e di svago. Il dono che il nella piana pratese diventa così un prototipo toscano, Soldano di Babilonia fece a Lorenzo nel 1487, andò sicu- dove sperimentare nuove colture, allevamenti e modalità ramente ad arricchire le attrazioni in essa previste; infatti gli di trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici (latte, animali esotici, di cui veniva fatta mostra all’interno del re- ecc.). Il progetto mediceo ha avuto, all’epoca, molta ri- cinto delle Pavoniere, erano molteplici, tra i quali c’era un sonanza tanto che lo stesso Ludovico il Moro ne aveva ri- leone e una leonessa, un ghepardo, un dromedario, una chiesto il modello al Magnifico per progettare la sua villa- giraffa e un cavallo arabo da corsa. La caccia era molto cascina Sforzesca in Lombardia. praticata nei barchi medicei della tenuta, come quello del- Lorenzo, per la realizzazione del complesso territoriale di le Pavoniere (residuo della foresta planiziaria originaria) e Tavola, ha fatto riferimento anche ai dettami architettoni- quello di Buonistallo, vicino a villa Ambra. Tra gli spettacoli ci e paesaggistici riportati nel De Re Aedificatoria di Leon più rinomati vi era invece la corsa dei daini neri