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INSTITUT ZA ZGODOVINO DELAVSKEGA GIBANJA PRISPEVKI ZAZGODOVINO DE^VSKEGA A LETNIK XVII ' ŠTmLKA1-2 U OBIJANA, TRST 1979 CONTRIBUTIONS TO THE HISTORY OF THE WORKER'S MOVEMENT COOBmEHHil HO HCTOPHH PABO^EFO ABH^CEHHa CONTRIBUTIONS A L'HISTOIRE DU MOUVEMENT OUVRIER BEITRAGE ZUR GESCHICHTE DER ARBEITERBEWEGUNG CONTRIBUTI PER LA STORIA DEL MOVIMENTO OPERAIO Izdaja — A cura dello Inštitut za zgodovino delavskega gibanja, Ljubljana Uredniški odbor — Comitato di redazione Dr. Marijan Britovšek, dr. Jasna Fischer, Stane Granda (urednik — redattore), dr. Milica Kacin-Wohinz, dr. France Kresal (glavni in odgovorni urednik — direttore e redattore responsabile), Ivan Križnar, mag. Boris Mlakar, dr. Janko Pleterski, dr. Franc Rozman, dr. Miroslav Stiplovšek, dr. France Skerl, Jera Vodušek-Starič Prevajalka za angleščino — Traduttrice per l'inglese Marija Peklenik . • Zamenjava,— Scambio (OSMCH, Exchanges, Austausch): Inštitut za zgodovino delavskega gibanja 61000 Ljubljana, Trg osvoboditve 1, SFR Jugoslavija Založili — Editori Partizanska knjiga Ljubljana Založništvo tržaškega tiska — Editoriale štampa triestina Trst — Trieste s sofinanciranjem — con i contributti delle Raziskovalna skupnost Slovenije Kulturna skupnost Slovenije Tiskala — Stampato da Tiskarna »Jože Moškrič«, Ljubljana 1979 V okviru Filozofske fakultete Univerze v Trstu je njen Inštitut za srednje veško in moderno zgodovino s sodelovanjem Oddelka za zgodovino Filozofske fakultete Univerze v Ljubljani ter krožkov Most, P. Tomažič in H. Turna orga niziral 20. in 21. maja 1977 v sejni dvorani Ekonomske fakultete v Trstu, Trg Evropa 1, študijsko srečanje z naslovom Italijanski in slovenski socialisti v dobi Henrika Tume (1905—1918). Program je bil naslednji: petek, 20. maja: Pozdravna beseda in otvoritev srečanja ' Janko Pleterski: Vloga Trsta v slovenski politični misli Aleš Lokar: Ekonomske razmere slovenskega prebivalstva v Trstu pred prvo svetovno vojno Jože Pirjevec: Socializem Henrika Tume Arduino Agnelli: Avstromarksižem pri italijanskih in slovenskih socialistih v Primorju Prispevki in razprava- sobota 21. maja: Elio Apih: Odnosi med italijanskimi in slovenskimi socialisti v Julijski krajini ' Milica Kacin-Wohinz: Slovenski socialisti v letu ,1918 . Prispevki in razprava Fran Zwitter: Sinteza in problemi Uredniški odbor Prispevkov za zgodovino delavskega gibanja je sklenil, da bo tako referate kot diskusijo v celoti objavil. Zal referata Arduina Agnellija nismo prejeli. Avtorji so svoje referate redigirali in ponekod spremenili naslove, diskutanti so svoje diskusije sami pripravili za objavo. Nei giorni dal 20.—21. maggio 1977 e stato organizzato presso rUniversita degli studi di Trieste, Facolta di lettere e filosofia un convegno di studio pro- mosso dell'Istituto di Storia medievale e modema con la partecipazione dell'Isti- tuto di Storia della Universita di Lubiana e dei circoli »Most«, — »P. Tomažič« e »H. Tuma« dal titolo Socialisti italiani e sloveni all'epoca di Henrik Turna (1905—1918) con il seguente programma: Venerdi .20 maggio: Saluti e apertura dei lavori Janko Pleterski: La funzione di Trieste nel pensiero politico sloveno Aleš Lokar: Posizione economica della popolazione slovena a Trieste nel periodo precedente la prima guerra mondiale Jože Pirjevec: II socialismo di Henrik Tuma Arduino Agnelli: L'austromarsdsmo nei socialisti italiani e sloveni nel Li- torale Inerventi e discussioni Sabato 21 maggio: Elio Apih: I rapporti tra socialisti italiani e sloveni nella regione Giulia Milica Kacin-Wohinz: I socialisti sloveni nel 1918 Interventi e discussione Fran Zwitter: Sintesi e problemi La redazione dei Prispevki za zgodovino delavskega gibanja ha deciso di pubblicare sia le relazioni che la discussione di questo convegno. Fino alia chiu- sura della redazione non abbiamo ricevuto la relazione del dott. prof. Arduino Agnelli, che non verra publicata in questo numero. Gli autori hanno redatto le relazioni e in alcuni casi sono state cambiati i titoli, le discussioni sono state compilate dagli autori. SALUTI E APERTURA DEI LAVORI GiovanniMiccoli > Incontri e convegni di carattere intemazionale — che mettono cioe in con- tatto studiosi di paesi diversi — non costituiscono certo un fatto eccezionale o inconsueto nel campo degli studi storici. Tra gli stessi studiosi italiani e jugo- lavi, e piu specificamente tra studiosi delTUniversita e dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione di Trieste e studiosi deirUniversita e dell'Istituto di storia del movimento operaio di Lubiana non sano mancati anche nel passato incontri e contatti di vario tipo a sancire una collaborazione e una frequente comunanza di lavoro e di interessi scientifici gia ricca di frutti e ancor piu di prospettive per il future. Credo tuttavia che la tavola rotonda su Heinrich Turna e i movimenti socialdemocratici dell'lmpero asburgico segni un momento nuovo e significativo di tali rapporta ed mdichi una strada da oontinuare a battere, al di la dei risultati specif ici — che per parte mia non sarei in grado di valutare ma che gli esperti di quel problemi mi assicurano impor- tanti — raggiunti in quell'occasione: nel senso che si e trattato di un ihcontro di studiosi con ottiche, impostazioni, approcci metodologici diversi intorno ad un unico e circoscritto tema, secondo una linea che mirava non tanto al puro accostamento di ricerche e relazioni aspirate a un bisogno di mera informazione reciproca ma a quel confronto puntuale e serrato intorno ad un nucleo limitato di problemi che costituiisce la premessa per I'effettivo awio di ricerche condotte in comune, o quanto meno in stretta e costante collaborazione. Ritengo infatti che tale prospettiva possa essere feconda non solo per quanto riguarda i risultati scientific! in tal modo conseguibili ma anche, piu largamente, per i rapporti complessivi dei diversi gruppi entici che da secoli si incontrano e coabitano in queste terre. Non si tratta, sia chiaro, di proporre una ricerca trasformata in propaganda, magari alta e sacrosanta propaganda come sarebbe appunto quella volta a diffondere la pacifica convivenza tra i popoli, e la tolle- ranza e la collaborazione e il reciproco rispetto: attivita seria e rispettabile, ma diversa, radicalmente diversa da quell'altra attivita che va sotto il nome di ricerca storica. La distinzione non e del tutto owia, anche se in teoria ormai largamente accettata, almeno nella misura in cui sempre meno apertamente praticato risulta, rispetto a situazioni non lontane, I'uso strumentale degli studi storici e fini immediatamente politici e di potere. E' opportune tuttavia ribadirla venendo a parlare dell'importanza e del ruolo politico e civile che la ricerca storica puo svolgere nella vita di queste terre di confine: un'importanza ed un ruolo che possono essere di grande peso nella complessiva crescita civile delle nostre diverse Prispevki za zgodovino delavskega gibanja XVII/1977 comunita e nello sviluppo dei loro rapporti, ma conseguibili soltanto se la ri- cerca restera sino in fondo se stessa, strumento di analisi e di conoscenza dei fatti reali, in tutti i loro aspetti, senza concession! a fini diversi dal suo proprio. Da questo punto di vista la ricerca stoiica non puo eludere quei nodi delle vicende del passato che sono stati di lacerazione e di scontro, lacerazioni e scontri di classe, ma anche naziomali, ed etnici e di culture e di mentalita, in un intrecciarsi di motdvazioni che hanno reso cosi spesso sanguinosa e feroce la realta dei rap porti umani in queste terre. Sono nodi che non sempre e fatiie affrontare perche capaci ancora di solle- vare reazioni emotive e irrazionali, e percio modi di essere e atteggiamenti che appaiono contraddittori con le nuove situazioni di collaborazione e di reciproca convivenza stabilite ormai da tempo in queste regioni. Da cio talvolta certi discorsi e certe afferm&zioni, cosi sensate almeno in apparenza: meglio non parlare di certe cose, meglio dimenticarle, meglio non riaprire vecchi dolori e vecchie ferit.e .. .; non e ancora il momento, certi argomenti sono troppo delicati e via dicendo. Sono discorsi non privi di fondamento, legati ad esigenze politiche e pedagogiche che sarebbe assurdo limitarsi ad irridere o a disconoscere; ma aggiungerei anche: esigenze troppo legate alle contingenze immediate, e dalla vista corta, se pretendessero di diventare di ostacolo all'avvio diricerche e dis cussion! in quegli ambiti di storia contemporanea che sono aspetto costitutivo e fondamentale degli studi storici. Sono persuaso che le «rimozioni», a lungo andare, non sono mai positive nella vita e nelle vicende delle diverse societa: favoriscono la sedimentazione di miti e sentimenti incontrollati, lasciano la via libera al maturare sotterraneo e al riproporsi di propagande interessate, impe- discono quella crescita di una autentica consapevolezza civile e politica che e aspetto fondamentale per la costruzione di una societa piu giusta e piu umana. Per questo lo studio della storia svolge una precisa funzione civile proprio affrontando quei «nodi»" che le diverse propagande hanno sempre usato per accentuare le lacerazioni e i conflitti: non negando quelle lacerazioni e quei conflitti, ne instaurando rispetto ad essi troppo facili processi, con accusafi e accusatori, ma sforzandosi di comprenderli razionalmente, di spiegarne le cause, di chiarime gli svolgimenti reali, in un impegno di conoscenza che e la premessa effettiva per operare lungo strade diverse da quelle che a quei conflitti e a quelle lacerazioni hanno portato. E', se si vuole, un atto di fiducia