Anno XLVIII - N. 1 Vita somasca Gennaio- Vita Marzo 2006 Periodico trimestrale dei Padri Somaschi N. 134 oma Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB R in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. ci sonoanch’io

BAMBINI INVISIBILI: RAPPORTOUNICEF 2006 Sommario

Vita somasca n.134 Trimestrale dei Padri Somaschi In questo numero Anno XLVIII - n. 1 GENNAIO-MARZO 2006 Editoriale Copertina: “Ci sono anch’io” Il colore somasco 3 Prima pagina Infanzia e sofferenza 4 Cari amici Una cultura somasca unitaria e plurale 6 Spazio famiglia Aprire la porta di casa 8 www.giovani Una voce diversa 10 Piccola gente 11 Vita della Chiesa Pensieri e parole per i piccoli 12 Il Papa risponde 14 Il punto Foto Beppe Raso Dura lex sed lex 16 Autorizzazione: Tribunale di Dal mondo Roma n. 6768 del 08.04.88 Le cose semplici 18 Direttore responsabile: Dossier Giovanni Gigliozzi Bambini invisibili 20 Redazione: Alle radici dell’esclusione 22 Casa Generale Padri Somaschi Diventare invisibili 25 via di Casal Morena, 8 Includere i bambini 29 00040 Morena-Roma tel. 06 7233580 L’iceberg 31 [email protected] Vita e missione Amministrazione: Essere buona notizia 32 Piazza della Maddalena, 11 Nostre opere 16124 Genova - c.c.p. 503169 Bambini salvati dalla guerra 34 intestato a Amm. Vita Somasca Non si può morire da soli 36 Fotografie: Nostra storia Beppe Raso - Mario Ronchetti - Un pranzo sconcertante del Miani 38 Marco Bianchi - L’Osservatore Romano - Archivio fotografico di Spa.Ra 40 Vita Somasca. Profili Grafica: Padre “Signor sì!” 42 PrePrint (onlus) Albano Laziale Flash da... 44 Stampa: Pillole somasche GRAFFITI srl Il fischietto 46 00040 Pavona (RM) tel. 06 9340143 In memoria 47 VITA SOMASCA viene inviata agli INFORMAZIONE PER I LETTORI ex alunni, agli amici delle opere dei Padri Somaschi e a quanti I dati e le informazioni da voi trasmessi con la procedura di abbonamento sono da noi esprimono il desiderio di ricever- custoditi in archivio elettronico. con la sottoscrizione di abbonamento ai sensi delle la. Un grazie cordiale a chi con- Legge 675/98 ci autorizzate a trattare tali dati ai soli fini promozionali delle nostre atti- tribuisce alle spese per la pubbli- vità. Consultazioni, modifiche, aggiornamenti o cancellazioni possono essere richieste cazione o aiuta le opere soma- a: VITA SOMASCA ufficio abbonamenti - Via San Girolamo Emiliani, 26 - 16035 sche nel mondo. Rapallo - GE Tel. 0185 58272 - Fax 0185 50825 - [email protected]

2 Editoriale Il colore somasco

Capita pure che questa rivista dal titolo “buona notizia” per tutti, privilegiando “Vita Somasca” arrivi nelle mani di chi non sa i poveri, i giovani, gli emarginati e in difesa chi siano i Somaschi e non conosce gli dell’infanzia maltrattata e negata. scopi che si prefigge questo trimestrale. Un episodio significativo della vita del santo I Somaschi sono una delle tante famiglie manifesta il “colore somasco”, cioè quella religiose che, oggi, fanno parte del giardino modalità concreta e particolare di vivere fiorito e variegato della Chiesa. Lo ha il Vangelo della carità e le parabole ricordato papa Benedetto XVI, l’8 febbraio, della misericordia: «Si dirigeva verso Milano con ai numerosi gruppi di pellegrini presenti i suoi orfani. Estenuato dal viaggio e dalle fatiche fu nell’Aula Paolo VI: «Il mio pensiero va infine ai colto improvvisamente dalla malattia e dalla febbre. giovani, ai malati e agli sposi novelli. Celebriamo A mala pena riuscì a trascinarsi in un capanno dove oggi la memoria liturgica di san Girolamo Emiliani, si adagiò su un po’ di paglia. Gli orfani attorno a lui fondatore dei Somaschi, e di santa Giuseppina incominciarono a piangere. Casualmente passava da Bakhita, una santa particolarmente amabile. quelle parti un uomo a cavallo che conosceva Il coraggio di questi testimoni fedeli di Cristo aiuti Girolamo e, vedendolo con febbre, corse in suo voi, cari giovani, ad aprire il cuore all’eroismo della aiuto, offrendogli ospitalità a casa sua, che santità nell’esistenza di ogni giorno. Sostenga voi, si trovava lì vicino. Però Girolamo non accettò cari malati, nel perseverare con pazienza ad offrire tale invito perché la casa offerta la vostra preghiera e la vostra sofferenza per tutta non poteva ospitare anche i suoi bambini la Chiesa. E dia a voi, cari sposi novelli, il coraggio e gli rispose: “Dio ripaghi la tua carità, ma io non di rendere le vostre famiglie comunità di amore, posso abbandonare questi miei cari figlioli: improntate ai valori cristiani». con loro voglio vivere e morire”». Il primo numero delle loro Costituzioni In questa linea, “Vita Somasca”, in veste afferma: «L’umile Congregazione dei religiosi tipografica rinnovata, vuole essere un ponte somaschi trae origine dalla Compagnia dei servi dei di comunicazione che collega i membri di poveri, suscitata nella Chiesa di Dio da questa grande famiglia. Oltre a far san Girolamo Emiliani sotto l’azione dello Spirito conoscere la vita delle comunità, Santo. Convertito a Dio e profondamente rinnovato le iniziative, i progetti e i programmi in atto, per l’intercessione di Maria, ardendo dal desiderio di in Italia e all’estero, tratterà in modo seguire la via del Crocifisso e di imitare Cristo suo speciale delle problematiche relative al dis- maestro, si fece povero e dedicò tutto se stesso agio minorile, allo scopo di generare a servire i poveri. Mosso dalla divina carità, attrasse sensibilità e sostenere l’impegno cristiano altri uomini, i quali per amore del Vangelo verso le nuove povertà. si offrirono con lui a Cristo. A sé e ai suoi compagni Nel presente numero il rapporto UNICEF il nostro ardentissimo Padre, impegnandosi con ogni 2006 sulla condizione dell’infanzia opera di misericordia, propose un genere di vita che nel mondo fa luce sulla vita di tanti bambini manifesta nel servizio dei poveri l’offerta di sé che vivono in un mondo spesso nascosto a Cristo. Per questo nei primi tempi furono chiamati o trascurato, un mondo di vulnerabilità dal popolo Padri delle opere e dei poveri». e di esclusione. Presenti nei cinque continenti, i Somaschi, In un mondo che rischia di essere sempre assieme a numerosi laici, collaboratori ed più orfano e senza padre, il colore somasco amici, continuano a diffondere e vivere diventa preziosa provocazione il carisma di san Girolamo come e sfida per tutti. 3 Prima pagina a cura di Giacomo Ghu Infanzia e sofferenza

Inizio a scrivere queste note nel mondo 2006”: «Milioni di stire le scelte politiche e so- avendo negli occhi quelle im- bambini trascorrono tutta la loro ciali, messe a fondamento magini di piazza San Pietro, vita in povertà, abbandonati, del nostro vivere civile. illuminata dalla luna e riem- senza istruzione, malnutriti e vul- L’esaltazione della libertà e pita di volti attenti, commos- nerabili. Per loro, la vita è una della modernità ha inaridito si e con qualche lacrima lotta quotidiana per la sopravvi- il cuore della persona uma- e nelle orecchie quella voce venza. Sia che vivano nei centri na, portando a calpestare e a di Papa Giovanni XXIII così urbani o in aree rurali, rischiano di dissacrare quella stessa real- serena, paterna e piena di perdere la loro infanzia, esclusi dai tà che si vuol difendere e svi- tenerezza, anch’essa quasi servizi essenziali come gli ospedali luppare: la vita umana. Quel- riscaldata dalla luna: «Tor- e le scuole e senza la protezione lo che noi spacciamo per mo- nando a casa, troverete i bambini. della famiglia e della comunità, dernità, in verità, è un ritor- Date loro una carezza e dite: “Que- spesso a rischio di sfruttamento. … no al passato, dove si ri- sta è la carezza del Papa”. Trovere- La sopravvivenza, lo sviluppo e te forse qualche lacrima da asciu- la protezione dei bambini non sono gare. Abbiate per chi soffre una pa- più questioni che riguardano la rola di conforto». beneficenza, ma sono un obbligo In quel cuore, sintesi di tutti morale e giuridico». i cuori e di tutte le anime di C’è una sottolineatura da fa- coloro che vivono con appas- re. Siamo abituati a immagi- sionata ricerca il proprio de- nare le condizioni disumane stino e quello dell’umanità, dell’infanzia nei paesi di scar- infanzia e sofferenza sono ac- so sviluppo. I loro volti tristi, comunati nel ricordo e nella i loro pancini gonfi, le loro preoccupazione. Se poi unia- membra rinsecchite com- mo nella stessa persona que- muovono e, per un attimo, sti due termini, incontriamo muovono i cuori e spingono un’infanzia sofferente, che a mettere mano al portafo- chiude il cuore e la gola per glio. Noi stessi siamo testi- l’indignazione e per moni di numerosi gesti di l’impossibilità di un inter- solidarietà attraverso le ado- vento. zioni a distanza verso le In quegli anni, siamo nel 1962, regioni dove i nostri religiosi anche la malavita organiz- operano, sull’esempio di san zata aveva un codice d’onore: Girolamo Miani. Ma non toccare le donne e i bam- l’infanzia sofferente e sfre- bini, soprattutto i bambini. A giata ormai convive ab- distanza di quasi cinquan- bondantemente con le no- t’anni gli scenari relativi al- stre società opulente; e met- l’infanzia sono mutati. E te sotto inchiesta e rin- in peggio. Così scrive via a giudizio il concetto l’UNICEF nel suo rapporto stesso di progresso e di mo- “La condizione dell’infanzia dernità con cui si vuol rive- 4 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

trovano la rupe Tarpea per scambio per i propri interes- ne dei bambini dai conflitti e È illusorio pensare eliminare gli “storpi” che so- si più biechi e più bassi. Se da tutte le forme di abuso, di difendere no di peso alla società; dove non facciamo un passo in- sfruttamento e violenza. l’infanzia i bambini non contano nien- dietro, rischiamo di co- Certamente un cammino im- dalla sofferenza te se non un po’ di tenerezza, struire una società dissemi- pegnativo, ma con qualche quando si distrugge perché il bambino fa sempre nata di mine antiuomo. Dob- riserva se nel rapporto stes- la famiglia tenerezza, e sono lasciati al- biamo ribadire, riscoprire, so è annotata che «Molti di e quando si esaltano la discrezione interessata de- mettere al primo posto questi traguardi hanno obiettivi e si propongono, gli adulti; dove la famiglia, l’obbligo morale e giuridico, analoghi a quelli stabiliti dal Ver- come che è all’origine dell’infanzia, di cui sopra. Non solo del- tice mondiale per l’infanzia del fondamento civile, rischia l’eliminazione e lo l’infanzia, ma di tutto ciò che 1990» e che il raggiungimen- libertà stravolgimento; dove con l’infanzia ha attinenza e to di questi obiettivi non che vanno l’infanzia diventa merce di relazione. Perché è illusorio «è una panacea per i mali del- contro natura pensare di difendere l’infanzia». l’infanzia dalla sofferenza Rimaniamo comunque con- quando si distrugge la fami- vinti che per cambiare la glia e quando si esaltano e si situazione di sofferenza quo- propongono come fonda- tidiana dell’infanzia, sia ne- mento civile libertà che van- cessario cambiare, contem- no contro natura. Sembra poraneamente, l’ambiente quasi che l’uomo faccia la na- vitale in cui l’infanzia vive, tura e non la natura sia al- riportando l’attenzione, l’origine dell’uomo. Un so- l’impegno e lo stile di vita su gno di onnipotenza che nel parametri di assoluto rispet- secolo scorso ha lasciato fe- to della persona, adulta rite profonde nella storia del- o meno che sia; della natura l’umanità. con le sue leggi ecologiche “Un mondo a misura di bambino” e biologiche; del limite cui è l’obiettivo dell’UNICEF è soggetta la persona umana, entro il 2015. Un programma che non sopporta, quindi, definito attraverso obiettivi costituzionalmente, evasioni raggiungibili che vogliono ma solo correzioni. avere come sfondo una «vi- Insomma, un po’ più di cuo- sione è un mondo di pace, giusti- re e, se mi è permesso, un ri- zia, tolleranza, sicurezza, libertà, ferimento più deciso a Dio solidarietà, rispetto per l’ambiente Padre, che nel cuore di san e responsabilità reciproca che pre- Girolamo ha immesso la for- sta assistenza e attenzione partico- za e l’ingegno creativo per le- lare alle persone vulnerabili, so- nire l’infanzia sofferente del prattutto i bambini». suo tempo. Gli obiettivi sono una vita sa- Certo: non ha risolto il pro- na, un’istruzione di qualità, blema nel suo insieme; ma la cura dell’AIDS, la protezio- ha dato una buona sterzata 5 Cari amici Una cultura somasca unitaria e plurale Rinnovare con entusiasmo il carisma somasco suscitando in noi ed attorno a noi il dinamismo ed il fuoco del Divino Amore

La prima enciclica di papa mi sembrano dire alla lette- me voi ad esempio di detto Messer Benedetto XVI sfonda im- ra quanto il frate domenica- Hieronimo». Rinnovare, dun- provvisa nella nostra situa- no G. Molfetta fotografava que, con entusiasmo il cari- zione socio-culturale col gri- nel suo ricordo di san Giro- sma somasco, suscitando in do “Deus Caritas est – Dio è Amo- lamo nel 1539, e voleva rive- noi ed attorno a noi il dina- re!” (Gv 4,16): tre parole che dere nei membri della Com- mismo ed il fuoco del Divino costituiscono la sintesi del- pagnia che continuava la sua Amore, è quanto la Chiesa l’annuncio evangelico e del- vita e missione senza il pa- del terzo millennio si aspet- la storia della Chiesa dalle dre: «Messer Hieronimo acceso ta da noi, e ci è possibile so- origini apostoliche al terzo dal fuoco del Divino Amore ebbe lo se rimaniamo fedeli a Gi- millennio. Lasciamoci affa- l’ardentissimo desiderio di tirare ed rolamo Emiliani, nostro pa- scinare da questo nome di unire a Dio qualunque stato, gra- dre nella fede e modello nel- Dio (Agape-Caritas-Amore), no- do, e condizione di uomini… per- la carità. me da gridare oggi al mondo tanto prego il Signore che un così Nel leggere l’enciclica ho cer- tutti insieme col nuovo papa, grande fuoco del Divino Amore cre- cato di fare attenzione alle ci- vivendo con speranza la no- sca nei vostri cuori ed abbiate ad tazioni riportate. I giornali si stra vocazione. impegnarvi con maggior fervore sono fermati con sorpresa su Vorrei parlarvi dell’enciclica, nelle opere di misericordia e di ca- quelle di tipo filosofico: ma non è qui il posto, traccio rità, ed altri a vostro esempio, co- Nietzsche, Cartesio, Gassen- dolo due brevi osservazioni per scoprire come essa ci sia di aiuto a riconoscere la no- stra origine vocazionale e di missione proprio nel cuore di Girolamo Emiliani, cuore Il carisma acceso dal fuoco del Divino di san Girolamo Amore. è per il mondo intero. Il papa motiva l’enciclica con Laici singoli, coniugi, queste parole: «suscitare nel giovani in ricerca, mondo un rinnovato dinamismo oltre che i religiosi, di impegno nella risposta all’amo- vivono il carisma re divino» (n. 1) e «vivere l’amore e scelgono ed in questo modo far entrare la di servire insieme luce di Dio nel mondo» (n. 39). Il i poveri tema, il fine e le parole del- come Girolamo l’enciclica appena riportate 6 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

di, Marx – nessuno di questi soprattutto dal laicato la ca- sto settore), quanto soprat- è mai stato portato a model- pacità dinamica di investire tutto di tornare continua- lo di cultura cristiana, an- il mondo col dinamismo del- mente con novità allo spirito zi…–, io la sorpresa lo avuta l’amore-carità. Manca Giro- e dinamismo di Girolamo dalle citazioni riprese dal lamo Emiliani nell’elenco che infuocava di amor divino magistero: dal Concilio Vati- dei modelli insigni di carità uomini di ogni stato, grado e cano II il papa cita due volte sociale (DCE n. 40), ma non condizione, impegnandoli l’Apostolicam Actuositatem, do- il suo spirito ed il suo fuoco: nelle opere di misericordia e cumento che riguarda il ruo- tocca alla grande Famiglia carità. L’unità della cultura lo dei laici nella chiesa, ed Somasca manifestare oggi il somasca sta quindi nel riferi- una volta la Guadium et Spes al genere di vita di Girolamo mento al nostro padre e fon- n. 36 (passaggio sull’autono- Emiliani laico ed animatore datore ed al suo carisma, e la mia delle realtà temporali); di laici. pluralità nella diversità voca- da Giovanni Paolo II due vol- Il Capitolo generale della zionale di realizzazione dello te la Christifideles Laici, esorta- Congregazione del 2005 ha stesso. Laici singoli, coniugi, zione ai fedeli laici; dalla bea- indicato per costruire il futu- giovani in ricerca, oltre che i ta Teresa di Calcutta, unica ro della missione somasca la religiosi, vivono il carisma e tra i modelli di carità sociale seguente convinzione: «il ca- scelgono di servire insieme i ricordati di cui riporti un pas- risma di san Girolamo è per il mon- poveri come Girolamo. saggio scritto, l’ultima sua do intero. Dobbiamo far nascere Se questa nuova cultura so- lettera ai collaboratori laici una cultura somasca nuova, uni- masca, unitaria e plurale, della Congregazione. È ovvio taria e plurale». Non credo si avanza e si sviluppa ovun- quindi che il papa, pur rivol- tratti solamente di aprire que, avremo dato il nostro gendo l’enciclica a tutti i cri- frontiere geografiche (la sto- contributo a far sì che la Chie- stiani, vescovi, sacerdoti, re- ria degli ultimi decenni è pie- sa sia veramente famiglia di ligiosi compresi, si aspetti na di testimonianze in que- Dio nel mondo (DCE 25, 32) come la vuole papa Bene- detto. Nelle nuove fondazio- ni somasche dall’Albania al Monzambico, per citare le ul- time, come nelle regioni ita- liane d’origine della Congre- gazione, noi somaschi siamo oggi richiamati ad accendere il fuoco del Divino Amore per dimostrare al mondo come «l’amore divino non sia la nega- zione dell’amore umano, ma il suo approfondimento, la sua radicaliz- zazione dentro una dimensione nuova» (Card. J. Ratzinger). Franco Moscone [email protected] 7 Spazio famiglia a cura di Teresa Marzocchi Bignami Aprire la porta di casa

Ho pensato a lungo a come iniziare la colla- gnificato accettare fin da subito la provoca- borazione in questa rubrica che vuole parla- zione di violare la “sacralizzazione del priva- re alle famiglie, mi sono chiesta come avrei to” semplicemente facendo trovare aperta la potuto orientare le cose per cercare di esse- porta della nostra casa per chi ne aveva biso- re di aiuto e di stimolo alla riflessione. Alla fi- gno. L’abbiamo fatto nei modi e nei tempi che ne ho deciso che era giusto partire dalla mia pian piano la vita ci dava ed abbiamo scoperto esperienza, ripensare a quello che credo ab- che questo ha fatto un sacco di bene al no- bia aiutato la “sopravvivenza”, in tempi sem- stro matrimonio, ai nostri figli e forse è stato pre più duri, della mia vita famigliare. di stimolo anche per altri. Abbiamo amato di La prima parola che mi è venuta in mente più, ci siamo amati di più, ma ancor più ci sia- è stata “accoglienza”. mo sentiti amati di più. Solo una esperienza Accoglienza nella vita famigliare significa clas- bella e guidata da “qualcun altro” può essere sicamente accogliersi prima di tutto fra mari- trasmissibile. Questo è successo e ve lo pre- to e moglie, nella buona e nella cattiva sorte, sentiamo. nella gioia e nel dolore e per tutto il tempo che il Signore ci dà da vivere così come si recita quando, ben carichi e forse giovanilmente in- consapevoli, si celebra il Sacramento. Crescere nell’amore Accoglienza poi di solito sono i figli, grande dono, grande stimolo, grande prova per la no- È difficile, in poche righe, raccontare la no- stra coerenza personale e di coppia. stra esperienza con Ginny, perché una storia Accoglienza sono anche i nostri anziani che d’affidamento familiare non è mai né breve ci sforziamo di non abbandonare nonostante né semplice, ma dirò soprattutto cosa ha si- la follia dei ritmi quotidiani, quando non ri- gnificato per la nostra famiglia l’incontro con escono più ad aiutarci. Accoglienza per la mia questa bimba meravigliosa. famiglia però è stato ed è anche altro. Ha si- E’ stata la nostra prima esperienza d’affido e quando è cominciata neppure lontanamente potevamo immaginare quale meraviglioso cammino ci attendeva. Inizialmente io e mio marito temevamo che questa esperienza po- tesse essere prematura e anche un po’ trau- matica per le nostre bimbe di 4 e 2 anni, ma avevamo dato la nostra disponibilità e que- sta richiesta di accoglienza non poteva esse- re casuale. Ginny è stata allontanata dalla sua famiglia ad un anno d’età a causa di un gra- ve stato d’abbandono ed è stata affidata alla Cicogna. Tramite la Cicogna è stata accolta dalla nostra famiglia in una luminosa giorna- ta di luglio e all’inizio era una bimba molto tranquilla ed adattabile, che manifestava uno scarso attaccamento affettivo a precise per sone di riferimento. 8 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

Poi, in breve tempo, le ore trascorse alla con tutto il personale di supporto della Cico- Cicogna con le educatrici e gli altri bambini gna, ma molte di più sono state le gioie del in affido e la vita quotidiana con noi le han- vivere quotidiano. Durissimo è stato lasciar- no permesso di costruirsi un’identità, delle la andare quando è giunto per lei il momen- forti relazioni affettive e di manifestare tutta to di tornare a casa, faticoso il convincerci che la sua dolcezza, la sua forza di carattere, fosse la soluzione migliore per lei, eppure la sua gioia di vivere e la sua grande nonostante il dolore che tutt’ora proviamo capacità di attaccamento a persone per lei per il vuoto che Ginny ha lasciato, desideria- significative. mo ripetere l’esperienza dell’affidamento fa- Nei diciotto mesi che Ginny ha trascorso con miliare, perché questa accoglienza ci ha aiu- noi tante sono state le fatiche e le difficoltà tato a crescere nell’amore. che insieme a lei abbiamo dovuto affrontare, Ilaria e Gianni che per fortuna abbiamo potuto condividere famiglia “accogliente” dell’Associazione Emiliani

La cicogna

Cos’è. Il progetto, realizzato dal Centro rio ed animativo.Presso la struttura è predi- Accoglienza La Rupe in collaborazione con il sposto un luogo in cui i genitori naturali han- Comune di Bologna e l’azienda ASL; si occu- no la possibilità di incontrare il proprio figlio, pa di bambini per i quali il Giudice del Tribu- anche tre volte la settimana, alla presenza de- nale dei Minorenni ha emesso un decreto gli educatori della Rupe, i quali, su richiesta di allontanamento e che necessitano di un dei Servizi Sociali, osservano l’incontro e sti- immediato collocamento alternativo alla lano una relazione tecnica. La struttura ac- famiglia di origine compagna e sostiene la famiglia accogliente Di chi si occupa. La Cicogna accoglie sei durante la fase di transizione del bambino bambini da 0 e 3 anni, in temporaneo stato di presso la famiglia di origine e/o adottiva. abbandono o che necessitano di un imme- Le famiglie. Il Centro Accoglienza La Rupe diato allontanamento dal nucleo familiare. promuove azioni di: Accoglienza. In tempi brevi, una settimana, • sensibilizzazione sul territorio, sui temi del- è individuata una famiglia che accoglie il mi- l’accoglienza; nore. Le famiglie accoglienti appartengono • individuazione di famiglie disponibili; all’Associazione di volontariato Emiliani, che • selezione di famiglie idonee, attraverso in- fa riferimento al Centro Accoglienza La Rupe. contri individuali con una psicologa; La famiglia è affiancata e supportata dalla Ru- • formazione, in collaborazione con l’Ente pe durante l’intero periodo d’accoglienza. Nel pubblico; corso della giornata, la famiglia accogliente • sostegno alla famiglia durante il periodo di riceve un supporto da parte di una struttura accoglienza, attraverso supporto psicologico tipo nido, in cui opera l’équipe educativa, de- con cadenze regolari, generalmente quindici- bitamente formata, che segue i bambini nel- nali, che possono intensificarsi durante i mo- l’ambito dell’accudimento educativo, sanita- menti più delicati. [email protected] 9 www.giovani Una voce diversa

Quante parole, quante voci intorno a noi che mente dei tuoi pensieri. Per udirla occorre si- di continuo ci investono, cercano di inculcar- lenzio, fuori certo, ma soprattutto dentro di ci qualche idea più o meno bislacca o di con- noi. Per esempio possiamo presentare a Ge- vincerci che abbiamo assolutamente bisogno sù un nostro problema, una preoccupazione di ridicoli accessori. E quante, peggio, dentro e domandare: «Cosa mi consigli? Cosa faresti tu?». di noi a infonderci preoccupazioni, dubbi, Poi tacere e ascoltare se ha qualche parola sensi di colpa… Eppure tra tutte queste voci per noi. Altre volte invece si avverte un sotti- ce n’è una diversa, la più sottile, quella che le richiamo, come se qualcuno bussasse nel- merita davvero ascolto. la nostra coscienza, allora è l’occasione per È quella stessa voce che aveva commosso le aprirgli la porta e ascoltarlo. folle della Galilea, toc- Dice sempre cose fondamentali. Se siamo an- cato il cuore di Pietro, gosciati: «Non temere, ci sono io», se troppo pronunciato parole di stressati: «Preoccupati di vivere bene il presente, al perdono dalla croce. resto ci penserò io», se arrabbiati: «Non dimentica- Oggi parla ancora a re di cercare il bene degli altri». ognuno di noi, ha qual- Non molto tempo fa ho visitato una libreria. che cosa da dire a me, Ha attirato la mia attenzione una collana di proprio a me. Avvertir- libri di argomento religioso. I titoli e le prefa- la è una delle espe- zioni lasciavano subito intendere il contenu- rienze più belle che un to: durissime accuse alla Chiesa, al Papa, a cristiano possa fare: padre Pio e quant’altro. Accuse che si pre- accorgersi che Dio mi sentavano documentate. Sono uscito dalla li- rivolge la parola, cono- breria confuso e pieno di dubbi: e se ci fosse sce la mia situazione, stato qualcosa di vero? Ho trascinato fino a mi vuole guidare nel casa questo stato di sconcerto. Cercavo nel- labirinto della vita. Del la mia mente dei motivi per contrastare quel- resto Gesù l’aveva pro- le critiche, ma non era affatto facile. Mentre messo: «Uno solo è il vo- mi trovavo di fronte al tabernacolo è nata den- stro Maestro, il Cristo», tro di me una risposta, come se qualcuno me come a dire «vi faccio io la suggerisse dicendomi: «Il punto non è se quel- da guida, mi prendo cura le accuse sono vere o false, il punto è che tu devi esse- personalmente di ognuno re pronto a seguirmi anche se tutti intorno a te crol- di voi». lassero, anche se la Chiesa avesse commesso gravi er- Non la udiamo più ne- rori, anche se padre Pio non fosse quello che dicono… gli altopiani della Pa- Tu mi devi scegliere senza appoggiarti su nessuno». lestina, ora è nell’inti- Ho ritrovato così la serenità e anche i dubbi mo di noi che parla. sono svaniti come neve al sole. Quando si fa viva capi- Ognuno di noi può scegliersi i suoi maestri di sci subito che non vie- vita, ma tra tutti ce n’è uno che è il creatore ne da te stesso, che della vita stessa. non si tratta semplice- Michele Marongiu 10 Piccola gente

Sta diventando un’esperien- male e scontato: stiamo di- nienza. I nuovi cristiani do- za comune per i giovani che ventando una piccola mino- vranno essere persone pro- partecipano a qualche grup- ranza. Scoraggiarsi e tirare i fondamente motivate. È bel- po cristiano (in parrocchia, in remi in barca? Ecco tre moti- lo ricominciare, prendere di una comunità, in un’associa- vi per andare avanti con più nuovo il Vangelo in mano e zione) quella di essere nu- convinzione che mai: decidere di seguirlo costi mericamente pochi. Quante 1 Dio non ha mai avuto bi- quel che costi. I pagani, ve- volte ci si ritrova, per la ri- sogno di folle e di grandi dendo i primi cristiani, dice- unione settimanale o per mezzi per compiere le sue vano stupiti: «Guardate come si l’attività, in quattro, cinque o strabilianti opere. Il suo stile amano e sono pronti a morire l’uno poco più. Eccoci allora delu- è quello di servirsi di perso- per l’altro». si e malinconici a ricordare i ne deboli e inadeguate che 3 Essere in pochi ci permet- tempi d’oro in cui la sala era però giocano tutto per Lui. te di avvicinarci, conoscerci troppo piccola per contenere Quanti esempi nella Bibbia: meglio, condividere di più, tutti. Ora invece sembra di ri- Mosè, Davide, Giuditta, Ge- Non solo, ci “costringe” a non vivere “Sette piccoli indiani” remia, i dodici apostoli, Ma- andare avanti da soli, a col- o, se volete ahimé, il Grande ria... E i primi cristiani quan- legarci gli uni gli altri, ad es- fratello: chi sopravviverà sino ti erano di fronte alla poten- sere uniti. Un proverbio lo alla fine? Il fatto è che i tem- za dell’impero romano? esprime: «Molta piccola gente pi stanno cambiando, e non 2 Se un mondo sta crollan- che in molti posti fa molti piccoli solo per i gruppi giovanili. do un altro sta nascendo. passi, può cambiare il volto della Essere cristiani nella nostra Non più il cristianesimo per terra». società non è più così nor- abitudine, tradizione, conve- www.somgiovani.net 11 Vita della Chiesa Pensieri e parole per i piccoli Un modo efficace e comprensibile di esporre concetti e termini del linguaggio ecclesiale

Non è facile parlare ai bam- Quali parole usare, per esem- che detengono una vasta cul- bini. Entrare nel loro mondo, pio, invece di redenzione, sal- tura e sono abituati ad espri- usare le loro immagini, le lo- vezza, peccato, penitenza, senso mere pensieri e concetti con ro parole non è semplice. della vita? parole adeguate. È già difficile quando si trat- E non è questione di posse- Racconta una nota giornali- ta di rispondere ai loro dere o meno un buona dose sta e scrittrice in un suo libro: “perché” sulle cause remote o culturale. Ci sono persone «Fra qualche mese avrebbe com- prossime dei fenomeni che che, pur avendo frequentato piuto i cinque anni. Tenendola via via vanno scoprendo, del solo la scuola elementare, in- stretta, mi ero messa a leggerle il comportamento delle perso- cantano i piccoli con le loro suo libro dal titolo: “La vita delle ne, dei divieti. Diventa arduo storie e trasmettono la gioia, piante”. D’un tratto mi aveva pun- al sesto grado superiore, par- il gusto e la voglia di vivere tato gli occhi negli occhi e posta lare loro di Dio o, peggio an- certi valori. quella domanda: cora, formulare gli alti con- Quasi per dispetto, sembra- – La vita cos’è? cetti della dottrina cristiana. no invece in difficoltà quelli Io coi bambini non sono brava. Non so adeguarmi al loro lin- guaggio, alla loro curiosità. Le ave- vo dato una risposta sciocca, la- sciandola insoddisfatta: – La vita è il tempo che passa tra il momento in cui si nasce e il mo- mento in cui si muore. – E basta? – Ma sì, Elisabetta, e basta. – La morte cos’è? – La morte è quando si finisce e non ci siamo più. – Come quando viene l’inverno e un albero secca? – Più o meno. – Però un albero non finisce, no? Viene la primavera e allora lui ri- nasce, no? – Per gli uomini non è così, Elisa- betta. Quando un uomo muore è per sempre. E non rinasce più. 12 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

se dolce alle orecchie della gente e la grazia delle parole conquistasse gli ascoltatori. Non è una novità nella Chie- sa. Senza scomodare altri, co- me dimenticare le trasparen- ti catechesi del santo Curato d’Ars? E più vicino a noi, chi non ri- corda le splendide catechesi di papa Luciani alle udienze generali del mercoledì, so- prattutto quando coinvolge- va i piccoli e i chierichetti? Non è una novità. Eppure, dobbiamo confessarlo, da papa Ratzinger, lucido pensa- tore, prefetto della Congrega- zione per la dottrina della fede, teologo insigne, non ce lo saremmo aspettato. Ci saremmo aspettati ancora l’audacia delle meditazioni alle stazioni della Via Crucis – Anche una donna? Anche un Benedetto XVI, il fine teolo- del marzo scorso, l’elevatezza bambino? go, il sottile ragionatore, dell’omelia ai funerali di Gio- – Anche una donna. Anche un scende a livello dei piccoli e vanni Paolo II e la forza dei bambino. si fa capire offrendo cibo so- primi discorsi da papa, ma – Non è possibile. stanzioso ai loro dubbi e alle non la semplicità di questa – Invece sì, Elisabetta. loro domande. catechesi. Qui bisognava – Non è giusto! Parlando in Piazza San Pietro rispondere alle domande – Lo so, dormi. ai bambini di Prima Comu- spontanee e semplici dei – Io dormo, ma non ci credo alle nione, sabato 15 ottobre bambini. E lui l’ha fatto con cose che dici. Io credo che quando 2005, il papa ha improvvisato altrettanta spontaneità e uno muore fa come gli alberi che una catechesi estremamente semplicità, raccontando il d’inverno seccano, ma poi viene la efficace, rispondendo alle do- “suo” Gesù. primavera e loro rinascono». mande di sette bambini. È proprio vero che solo con il La nota scrittrice Oriana Fal- Non è una novità nella Chie- cuore si può parlare della laci, pur con la sua dotta co- sa questa attenzione ai pic- fede, soprattutto ai bambini! noscenza, si sente incapace coli. Già sant’Ambrogio si im- È proprio vero che qui abi- di parlare ai piccoli. poneva di proporre sermoni ta la sapienza che viene Fa sorridere di gioia, allora, fluenti, puri, cristallini, per- dall’alto. che ci riesca un papa. Papa ché l’insegnamento suonas- Augusto Bussi Roncalini 13 Vita della Chiesa Il Papa risponde BenedettoXVI ha risposto alle domande dei bambini di Prima Comunione riuniti in piazza san Pietro per uno speciale incon- tro di catechesi nel pomeriggio di sabato 15 ottobre 2005

Giulia: «Santità, tutti ci dicono che è importante importante per tutti noi; e sarà una luce andare a Messa alla domenica. Noi ci andremmo della domenica per tutta la nostra famiglia». volentieri, ma spesso i nostri genitori non ci accompa- gnano perché la domenica dormono, il papà e la Alessandro: «A cosa serve andare alla Santa mamma di un mio amico lavorano in un negozio e noi Messa e ricevere la Comunione per la vita di tutti i spesso andiamo fuori città per trovare i nonni. Puoi giorni?». dire a loro una parola perché capiscano che è impor- F Serve per trovare il centro della vita. Noi la tante andare a Messa insieme, ogni domenica?». viviamo in mezzo a tante cose. E le persone F Riterrei di sì, naturalmente, con grande che non vanno in chiesa non sanno che a loro amore, con grande rispetto per i genitori manca proprio Gesù. Sentono però che che, certamente, hanno tante cose da fare. manca qualcosa nella loro vita. Se Dio resta Ma tuttavia, con il rispetto e l’amore di una assente nella mia vita, se Gesù è assente figlia, si può dire: cara mamma, caro papà, dalla mia vita, mi manca una guida, mi manca sarebbe così importante per noi tutti, anche una amicizia essenziale, mi manca anche una per te incontrarci con Gesù. Questo ci arric- gioia che è importante per la vita. La forza chisce, porta un elemento importante alla anche di crescere come uomo, di superare i nostra vita. Insieme troviamo un po’ di miei vizi e di maturare umanamente. Quindi, tempo, possiamo trovare una possibilità. non vediamo subito l’effetto dell’essere con Forse anche dove abita la nonna si troverà la Gesù quando andiamo alla Comunione; lo si possibilità. In una parola direi, con grande vede col tempo. Come anche, nel corso delle amore e rispetto per i genitori, direi loro: settimane, degli anni, si sente sempre di più «Capite che questo non è solo importante l’assenza di Dio, l’assenza di Gesù. È una per me, non lo dicono solo i catechisti, è lacuna fondamentale e distruttiva. Potrei adesso facilmente parlare dei Paesi dove l’ateismo ha governato per anni; come ne sono risultate distrutte le anime, ed anche la terra; e così possiamo vedere che è importan- te, anzi, direi, fondamentale, nutrirsi di Gesù nella Comunione. È Lui che ci dà la luce, ci offre la guida per a nostra vita, una guida della quale abbiamo bisogno.

Andrea: «La mia catechista, preparandomi al gior- no della mia Prima Comunione, mi ha detto che Gesù è presente nell’Eucaristia. Ma come? Io non lo vedo!». F Sì, non lo vediamo, ma ci sono tante cose che non vediamo e che esistono e sono 14 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

essenziali. Per esempio, non vediamo la ciare di nuovo. Solo in questo caso, quando nostra ragione, tuttavia abbiamo la ragione. si è in peccato “mortale”, cioè grave, è neces- Non vediamo la nostra intelligenza e sario confessarsi prima della Comunione. l’abbiamo. Non vediamo, in una parola, la Questo il primo punto. Il secondo: anche se, nostra anima e tuttavia esiste e ne vediamo come ho detto, non è necessario confessarsi gli effetti, perché possiamo parlare, pensare, prima di ogni Comunione, è molto utile con- decidere ecc… così pure non vediamo, per fessarsi con una certa regolarità. esempio, la corrente elettrica, e tuttavia È vero, di solito, i nostri peccati sono sempre vediamo che esiste, vediamo questo microfo- gli stessi, ma facciamo pulizia delle nostre no come funziona; vediamo le luci. In una abitazioni, delle nostre camere, almeno ogni parola, proprio le cose più profonde, che settimana, anche se la sporcizia è sempre la sostengono realmente la vita e il mondo, non stessa. Per vivere nel pulito, per ricominciare; le vediamo, ma possiamo vedere, sentire gli altrimenti, forse la sporcizia non si vede, ma effetti. L’elettricità, la corrente non le vedia- si accumula. Una cosa simile vale anche per mo, ma la luce la vediamo. E così via. l’anima, per me stesso, se non mi confesso E così anche il Signore risorto non lo vedia- mai, l’anima rimane trascurata e, alla fine, mo con i nostri occhi, ma vediamo che dove sono sempre contento di me e non capisco è Gesù, gli uomini cambiano, diventano più che devo anche lavorare per essere migliori. Si crea una maggiore capacità di migliore, che devo andare avanti. E questa pace, di riconciliazione, ecc… Quindi, non pulizia dell’anima, che Gesù ci dà nel vediamo il Signore stesso, ma vediamo Sacramento della Confessione, ci aiuta ad gli effetti: così possiamo capire che Gesù avere una coscienza più svelta, più aperta e è presente. così anche di maturare spiritualmente e Come ho detto, proprio le cose invisibili come persona umana. sono le più profonde e importanti. Andiamo Quindi due cose: confessarsi è necessario dunque incontro a questo Signore invisibile, soltanto in caso di un peccato grave, ma è ma forte, che ci aiuta a vivere bene. molto utile confessarsi regolarmente per col- tivare la pulizia, la bellezza dell’anima e Livia: «Santo Padre, prima del giorno della mia maturare man mano nella vita. r Prima Comunione mi sono confessata. Ma vorrei chiederti: devo confessarmi tutte le volte che faccio la Comunione? Anche quando ho fatto gli stessi peccati? Perché mi accorgo che sono sempre quelli». F Direi due cose: la prima, naturalmente, è che non devi confessarti sempre prima della Comunione, se non hai fatto peccati così gravi che sarebbe necessario confessarsi. Quindi, non è necessario confessarsi prima di ogni Comunione eucaristica. Questo è il primo punto. Necessario è soltanto nel caso che hai commesso un peccato realmente grave, che hai offeso profondamente Gesù, così che l’amicizia è distrutta e devi ricomin- 15 Il puntl a cura di Valerio Fenoglio Dura lex sed lex

Spero non si pensi subito che ressante ma la sua portata va romano venga progressiva- questo titolo in latino sia ovviamente al di la degli sco- mente messo in disparte dal solo effetto del recente ap- pi di questa pubblicazione, mondo occidentale (che or- pello del Papa in favore di un per cui vengo senz’altro al mai esito a chiamare civiltà). parziale ritorno alla nostra punto che questa chiacchie- Infatti il nuovo principio lingua, diciamo, “nonna”. rata vorrebbe aiutare a chia- dominante nella formulazio- Non posso negare che la frec- rire: la relazione tra legge e li- ne od interpretazione delle cia pontificia abbia trovato bertà individuale. Purtroppo moderne legislazioni sembra nel sottoscritto un bersaglio anche questa formulazione essere la tutela ad oltranza quasi entusiasta, ma la cita- può avere un effetto deter- della libertà individuale. zione del classico adagio rente sul lettore allergico ad Il cittadino, si sente dire og- è giustificata da una ragione astrattismi, per cui mi affret- gi, ha il diritto di prendere le più profonda. Si tratta del fat- to a precisare che parleremo sue libere decisioni, qualun- to che quando parliamo di di qualcosa di molto attuale: que esse siano e lo Stato de- legge, non possiamo non le famose vignette anti-isla- ve tutelare questo diritto. Eb- sottolineare che l’eredità miche e le funeste conse- bene, mi si permetta di affer- forse più significativa lascia- guenze che ne sono derivate. marlo senza mezzi termini: ta dalla civiltà latina alla po- Prima però di afferrare la pa- questo concetto di libertà in- sterità è stato il concetto tata bollente, è necessario dividuale è sbagliato!. È sba- stesso di “diritto”. sottolineare, come premes- gliato da un punto di vista Il tema sarebbe molto inte- sa, che i nostri antenati ro- concettuale perché, se è vero mani avevano individuato che la persona umana pos- molto nitidamente almeno siede un valore che è in cer- due concetti basilari del vive- to modo supremo, almeno re sociale. Uno è la necessità a livello di realtà create che in qualunque società i (e questo è un tenet essenzia- rapporti interpersonali siano le dell’antropologia cristia- regolati da una legge, cioè da na), l’uso della libertà indivi- una definizione di diritti e di duale non è incondizionato. doveri. Il secondo principio Non è un assoluto. Più che è ancora più ovvio: ogni leg- cercare di dimostrare razio- ge è di sua natura scomoda, nalmente questo enunciato, una dura lex, cioè qualcosa che tenterò di evidenziare necessariamente limita l’erroneità del suo contrario l’esercizio della libertà indivi- sul piano delle conseguenze duale a tutela della coesi- concrete. E così veniamo al stenza. La stessa idea è spes- citato episodio delle “vignet- so espressa con l’assioma: te danesi”. «la tua libertà termina dove inizia Con tutta la mia allergia al fa- la mia libertà - e viceversa». natismo in genere e la mia vi- Troppe cose mi fanno pur- scerale paura del fondamen- troppo pensare che questo talismo islamico, non posso fondamentale criterio del jus non ammettere che per una 16 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

volta la reazione degli zeloti appartiene al passato e sa di che al di qua del Bosforo mussulmani si è presentata bigottismo e di intolleranza. chiunque può impunemente con una certa plausibilità. È qui che l’Europa moderna permettersi qualunque ne- Non mi si fraintenda: non in- mi preoccupa seriamente. fandezza e bestemmia. A que- tendo assolutamente lasciar Non solo perché sembra aver sto punto non possiamo credere che approvo le forme perso il senso del rispetto per neanche meravigliarci se il violente e cruente in cui tale tutto ciò che è sacro (la vita in benpensante di fede musul- reazione si è espressa. Ma sia- primo luogo e poi la famiglia, mana (non parlo beninteso di mo onesti: per una questione la religione, etc.). Ma soprat- fanatici e terroristi) possa ag- di rispetto per i valori che tutto perché, abbandonan- grapparsi tenacemente alla ogni religione contiene (fin- dosi al culto sfrenato dell’i- convinzione che la legge co- ché di religione si tratta) o se dolo fallace della libertà indi- ranica – la spietata sharia – ga- non altro per una questione viduale, l’Europa sta pure rantisca un vivere civile deci- di buon senso e di bene co- progressivamente perdendo samente preferibile al caos di mune, le famigerate vignette il senso della razionalità una società atea, libertina e non dovevano essere pubbli- e funzionalità della legge. priva di norme capaci di limi- cate né tantomeno divulgate. Forse sono un pessimista tare il capriccio individuale. A Purtroppo debbo dire che inguaribile, ma a mio giudizio suo modo ci ripete, senza sa- senza sforzo alcuno me le so- stiamo andando verso pere niente di latino e di jus no trovate su internet e non l’anarchia. Questa è certa- Romanum, il detto con cui ab- mi sono piaciute. Perché so- mente l’impressione che la biamo iniziato questo discor- no state pubblicate queste vi- società occidentale sta dan- gnette screanzate? «In omag- do di sé al resto del mondo. gio – si è risposto – alla libertà E qui si radica l’istintiva di espressione». Che idiozia! Mi diffidenza delle grandi cultu- sono agevolmente messo nei re asiatiche di fronte alla panni del credente musulma- “contaminazione” che viene no e mi son domandato come dall’Ovest. Non mi riferisco reagirei se qualcosa di simile solo alla cultura islamica, ma venisse fuori contro la mia fe- soprattutto a quel- de cristiana. Non debbo fare la buddista e induista, per ci- molto sforzo per immaginar- tare le più note. Per l’Islam in lo: conosco bene la mia particolare la tentazione di reazione emotiva ogni volta vedere l’Occidente co- che mi capita di udire una be- me il regno della dissolutez- stemmia. za e dell’immoralità, il regno Quel che mi sento dentro è un di Satana, è immediata. misto di dolore, sdegno, ira, E noi facciamo ben poco per accompagnati dalla profonda scrollarci di dosso questa im- sensazione di essere stato le- magine, anzi alla luce degli ul- so nei miei diritti di cittadino timi avvenimenti si direbbe e di credente. Mi si dirà che stiamo usando tutta la forza una reazione di questo tipo dei mass media per proclamare 17 Dal mondo Le cose semplici Un modo per mettere in pratica l’invito del Vangelo: «Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei cieli»

Siamo una giovane coppia di ma l’esperienza vissuta è a parole, ma soprattutto con Valmadrera (Lecco). andata ben oltre: speravamo la vita, la nostra realtà di cop- Questa estate abbiamo di poter dare molto, ma ci sia- pia. Grazie a questo siamo avuto la fortuna di trascorre- mo resi conto di aver ricevu- cresciuti ed è nata con loro re due mesi ospiti della to il centuplo! un’amicizia profonda che comunità somasca dell’Isti- Le nostre giornate sono sta- continua tuttora, a distanza, tuto Emiliani, di Guatemala te caratterizzate da gesti esprimendosi in mille modi. city, dove i padri gestiscono semplici e concreti: al matti- Non possiamo che dire: gra- una scuola e ospitano una no ci divertivamo con i pic- zie di cuore. trentina di ragazzi con parti- coli ospiti delle Missionarie Grazie ai ragazzi, che sono colari situazioni di disagio fa- Somasche, mentre nel po- stati speciali per averci ac- miliare. meriggio e alla sera studia- cettato, per aver condiviso Siamo partiti con molte vamo, giocavamo, lavorava- l’esperienza con noi e averci aspettative, volevamo servire mo e chiacchieravamo con voluto bene. Grazie alle suo- Dio nei poveri e nei piccoli, i ragazzi dell’istituto. Ogni re, che tutte le mattine ci han- momento è stato molto ricco no accolto e accompagnati di incontri, emozioni e alle- con il loro sorriso, sempre gre risate, ma, a volte, qual- pronte a testimoniarci nel la- che lacrima ha rigato il no- voro, nella fatica e nella pre- stro viso ascoltando le soffe- ghiera la loro scelta di vita al renze e le storie di tante per- servizio dei più indifesi. sone: infatti, ogni gesto e Grazie ai padri, che abbiamo ogni persona nascondono conosciuto e che ci hanno dentro di sé un significato fatto sentire parte importan- d’amore grande. te della grande famiglia so- Ci siamo resi conto che era masca. Tutte queste persone, importante la nostra presen- grandi e piccoli, ci hanno in- za fisica, perché in parte ha segnato a cogliere la vera bel- alleviato il lavoro e la fatica lezza della vita. di chi quotidianamente vive Tornando a casa abbiamo vo- quella realtà, ma, ancora più luto prestare più attenzione importante è stato condivi- a cogliere l’importanza e la dere con loro un periodo del- bellezza dei gesti semplici e la nostra vita. Di fronte alle quotidiani come un sorriso, domande poste a noi dai ra- un saluto, uno sguardo che gazzi sul valore del matrimo- rendono davvero la nostra vi- nio o sulla scelta di uno stile ta un dono grande di Dio! di vita, ci siamo giocati fino Ivan e Simona in fondo per poter esprimere [email protected] 18 dossier

biliBambini invisi- 19 Bambini invisibili Il rapporto UNICEF 2006, “La condizione dell’infanzia nel mondo”, è dedicato ai milioni di bambini per i quali la promessa di un mondo migliore non è stata mantenuta

Ann M. Veneman, diretto- l’HIV/AIDS e altre malattie, pegno e la nostra dedizione re generale del Fondo del- promuovendo allo stesso per costruire un mondo mi- le Nazioni Unite per tempo l’istruzione primaria gliore in cui vivere». l’Infanzia, puntualizza la universale, l’uguaglianza di A sua volta, Kofi A. Annan,

sier situazione: «Il mondo ha genere, la sostenibilità am- segretario generale delle concordato un itinerario per bientale e una partnership Nazioni Unite, afferma: «Il un futuro migliore attraver- globale per lo sviluppo entro rapporto dell’UNICEF fa lu- so gli Obiettivi di sviluppo del il 2015». ce sulla vita dei bambini che Millennio (MDG) scaturiti E prosegue: «L’impegno in- vivono in un mondo spesso dalla Dichiarazione del Mil- ternazionale per realizzare nascosto e trascurato, un lennio, adottata nel 2000 da questa visione è giunto a un mondo di vulnerabilità e di 189 paesi. punto critico. La posta in gio- esclusione, e sollecita tutti noi Gli Obiettivi stabiliscono dei co è alta: se gli Obbiettivi sa- a sostenere apertamente i di- traguardi quantitativi per ranno raggiunti, si stima che ritti dell’infanzia e agire nel- combattere la povertà estre- entro il 2015 circa 500 milio- l’interesse delle persone che ma e la fame, la mortali- ni di persone sfuggiranno al- hanno bisogno della nostra tà materna e infantile, la povertà, 250 milioni di per- protezione». sone non soffriranno la fame e dos 30 milioni di bambini che non Bambini esclusi dagli aiuti avrebbero raggiunto i cinque anni, sopravvivranno. Al ritmo attuale, per esem- Il rapporto dell’UNICEF 2006 pio, circa 8,7 milioni di bam- esamina la condizione di milioni bini sotto i cinque anni mo- di bambini che non hanno riranno nel 2015. Invece, se beneficiato dei progressi raggiunti, sarà raggiunto l’obiettivo di i bambini esclusi e “invisibili”. ridurre la mortalità infanti- Sono i bambini che non hanno le, 3,8 milioni di queste vite accesso all’istruzione, saranno salvate. Ne conse- ai vaccini salvavita e alla protezione. gue che realizzare gli obietti- Continuano a morire vi è una questione di vita o di ogni anno, a dispetto morte, di progresso o di invo- dell’enorme impegno compiuto luzione, per milioni di bam- per garantire loro bini. I bambini di tutto il i servizi necessari. mondo meritano il nostro im- 20 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

OBIETTIVI TRAGUARDO DA RAGGIUNGERE ENTRO IL 2015 AGENDA  Eliminare la povertà  Dimezzare la percentuale di persone che vivono estrema della fame. con meno di un dollaro al giorno.  Dimezzare la percentuale di persone che soffrono la fame. DEL

 Raggiungere l’istruzio-  Garantire che ogni bambina e ogni bambino ne primaria universale. completino il ciclo di istruzione primaria. MILLENNIO

 Promuovere la parità  Eliminare la disuguaglianza di genere nell’istruzione di genere e l?empower- primaria e secondaria preferibilmente entro il 2005, ment* delle donne. in tutti i campi entro il 2015. Il raggiungimento  Ridurre  Ridurre di due terzi il tasso di mortalità dei bambini degli Obiettivi, pur la mortalitá infantile. sotto i cinque anni. non essendo la panacea per i mali dell’infanzia,  Migliorare  Ridurre di tre quarti il tasso di mortalità materna. contribuirebbe la salute materna. notevolmente a rendere il mondo  Combattere AIDS*,  Arrestare e invertire la diffusione dell’AIDS e invertire un luogo migliore malaria e altre malattie. l’incidenza della malaria e di altre malattie. per i bambini. Realizzare gli obiettivi  Garantire  Dimezzare la percentuale di persone che non hanno significa migliorare la sostenibilitá accesso sostenibile all’acqua potabile. la vita e le prospettive ambientale.  Apportare miglioramenti sensibili alla vita di almeno di milioni di bambini 100 milioni di abitanti degli slum* entro il 2020. nei prossimi dieci anni. Promuovere una  Integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche Il rapporto UNICEF 2006 partnership* globale e nei programmi nazionali; evitare la perdita ulteriore La condizione per lo sviluppo. delle risorse ambientali. dell?infanzia nel mondo , è dedi- cato ai milioni di bambini per i quali la promessa di un mondo migliore non è stata mantenuta e sostiene che i bambini a cui viene negato il diritto a un’identità ufficiale, che subiscono abusi o sono costretti a matrimoni precoci, alla lotta armata e ai lavori pericolosi sono più a rischio di essere esclusi dall’agenda del Millennio 21 dossier Alle radici dell’esclusione A molti di questi bambini viene negato un tenore di vita dignito- so e una istruzione consona alla loro età

L’esclusione colpisce i bam- A prima vista, le vite di que- I bambini dei paesi bini in tutti i paesi, di ogni so- sti bambini sembrano essere meno sviluppati cietà e comunità. agli antipodi. Ciascuno di lo- sono più a rischio La condizione di esclusione ro deve affrontare situazioni può riguardare un bambino e difficoltà diverse per supe- La percentuale di bambini tra che vive negli slum delle città rare ostacoli diversi. Eppure, la popolazione povera è spro- del Venezuela e si prende cu- hanno tutti qualcosa in co- porzionalmente alta, in ra di quattro fratellini; una ra- mune. Sono quasi sicura- quanto i paesi meno svilup- gazza cambogiana che vive da mente esclusi dai beni e dai pati tendono ad avere una sola con i suoi fratelli perché servizi essenziali come i vac- popolazione più giovane e le la madre è stata costretta ad cini, i micronutrienti, la scuo- famiglie a basso reddito ten- andare altrove in cerca di la- la, l’acqua e i servizi igienico- dono ad avere più figli di voro; un ragazzo della Gior- sanitari. A questi bambini quelle più ricche. È più pro- dania che lavora per aiutare viene negata la protezione babile che i bambini poveri la famiglia e non può giocare dallo sfruttamento, dalla vio- lavorino dovendo rinunciare con i suoi amici; un orfano del lenza, dagli abusi e dall’ab- all’istruzione e, di conse- Botswana che ha perso la ma- bandono, nonché la possibi- guenza, perdendo dre a causa dell’AIDS; un lità di partecipare pienamen- l'opportunità di produrre in bambino dell’Uzbekistan co- te alla società che spetta lo- futuro un reddito che per- stretto su una sedia a rotelle ro di diritto. La povertà, i con- metta loro di sfuggire alla po- che non può frequentare la flitti armati e l’HIV/AIDS co- vertà. scuola o un ragazzo del Nepal stituiscono alcune delle mi- Questi bambini, a cui viene che lavora come domestico. nacce più gravi per l’infanzia. negato un tenore di vita di-

22 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

gnitoso e spesso anche mondiale vive con meno di un bili agli abusi, alla violenza e l’istruzione, l’informazione e dollaro al giorno) e le misure allo sfruttamento, e la vio- le competenze pratiche, sono per combatterla devono te- lenza sessuale è spesso usa- spesso esposti ad abusi nere in conto delle esperien- ta come arma. I bam- e sfruttamento. ze dei bambini. Da loro la po- bini che riescono a rimanere Oltre un miliardo di bambini vertà è vissuta sia come pri- in seno alla famiglia e nelle subisce le conseguenze di vazione materiale sia come proprie case rischiano anco- una o più forme estreme di privazione dello sviluppo. ra più degli altri di essere privazione nell’alimentazio- L’esclusione che scaturisce esclusi a causa della distru- ne, nell’accesso all’acqua dalla povertà può avere effet- zione delle infrastrutture, potabile, alle strutture igie- ti che durano tutta la vita. dallo smembramento del si- nico-sanitarie, ai servizi sani- stema di assistenza sanitaria tari, agli alloggi, all’istruzio- I conflitti armati e di istruzione, nonché della ne e all’informazione. aumentano il rischio crescente insicurezza dovuta Nel 2004, 4,3 milioni di bam- di esclusione al conflitto stesso o ai resi- bini – uno su sei – sono mor- duati bellici inesplosi e le mi- ti prima di compiere cinque I conflitti armati privano i ne terrestri. anni. Tra quelli che vivono fi- bambini della loro infanzia in no all'età scolare, il 40% dei modi diversi. A bambini re- L’HIV/AIDS sconvolge maschi e il 45% delle femmi- clutati come soldati viene ne- la vita dei bambini ne non frequenterà la scuola. gata l’istruzione e la prote- nei paesi più colpiti I bambini fanno esperienza zione e spesso anche della povertà estrema in ma- l’accesso ai servizi sanitari di Combattere l’AIDS è uno dei niera diversa rispetto agli base. I bambini sfollati, pro- traguardi principali degli adulti: la povertà infantile fughi o separati dalle fami- Obiettivi di sviluppo del Mil- non si può comprendere solo glie subi-scono analoghe pri- lennio. I bambini che convi- in termini di reddito familia- vazioni. I conflitti ren- vono con l’HIV/AIDS, ne sono re (il 21% della popolazione dono i bambini più vulnera- affetti o vivono nei paesi con

Ogni minuto

Ogni minuto un bambino sotto i 15 anni muore per una malattia correlata all’AIDS. Ogni minuto un altro bambino diventa sieropositivo. Ogni minuto, quattro giovani tra i quindici e i ventiquattro anni contraggono l’HIV. L’HIV/AIDS sta privando milioni di bambini della loro infanzia. 23 dossier

alti tassi di diffusione, sono tia e la morte dei genitori o di ta. Laddove vengono adotta- esposti a rischi estremamen- chi si prende cura di loro te misure speciali per i bam- te alti di essere esclusi dal- esercitano sui bambini un’e- bini disabili, queste compor- l’accesso ai servizi di base, al- norme pressione che spesso tano la loro segregazione ne- l’assistenza e alla protezione sono costretti ad assumere il gli istituti. La percentuale di quando i genitori, gli inse- ruolo di adulti nelle cure, bambini disabili che vivono gnanti, gli operatori sanitari l’assistenza e il sostegno. negli istituti pubblici è au- e altri fornitori di servizi es- Oltre a renderli orfani e pri- mentata nei paesi dell’Euro- senziali si ammalano e alla fi- varli dell’accesso ai servizi pa Centrale e Orientale, per ne muoiono. essenziali e all’istruzione, esempio, dall’inizio della fa- La malattia ha già privato l’AIDS minaccia la sopravvi- se di transizione politica. circa quindici milioni di venza stessa dei bambini Molti casi di disabilità bambini di uno o di entram- e dei giovani. Ogni giorno, nei paesi in via di sviluppo bi i genitori e ha reso vulne- oltre 1.800 bambini sotto sono direttamente imputabi- rabili altri milioni compro- i quindici anni contraggono li alla privazione dei beni mettendo la salute e lo svi- l’infezione. Secondo le stime e servizi essenziali, soprat- luppo di famiglie e comuni- sulla diffusione del virus, nel tutto nella prima infanzia. tà nei paesi più colpiti. Di 2004 quasi cinque milioni di La mancanza di assistenza tutti i bambini resi orfani persone hanno contratto prenatale contribuisce forte- dall’AIDS, 12,1 milioni, vale l’infezione da HIV, il numero mente al rischio di disabilità, a dire otre l’80%, vivono nel- più alto in un solo anno sin mentre la malnutrizione può l’Africa subsahariana. dall’insorgere della pande- provocare l’arresto della cre- La lunga durata della malat- mia all’inizio degli anni Ot- scita o la scarsa resistenza al- tanta. le malattie. Per esempio, ogni anno da I bambini disabili 250.000 a 500.000 bambini continuano a diventare cie- Si stima che nel mondo sia- chi a causa della carenza di no 150 milioni i bambini di- vitamina A, una sindrome sabili, la maggior parte dei che si può facilmente preve- quali affronta la realtà dell’e- nire con gli integratori som- sclusione. La stragrande ministrati per via orale ogni maggioranza dei bambini 4-6 mesi che costano pochi disabili del mondo in via di centesimi. sviluppo non ha accesso a I bambini che svolgono lavo- servizi di riabilitazione e mol- ri pericolosi o che sono stati ti non sono in grado di con- reclutati come soldati sono seguire un’istruzione forma- esposti a rischi enormi di le. In molti casi, i bambini dis- subire lesioni fisiche invali- abili sono esclusi dalla vita danti. Le mine terrestri e i re- della comunità; anche se non siduati bellici inesplosi con- sono maltrattati, spesso non tinuano a mutilare e a meno- ricevono assistenza adegua- mare bambini anche nei pae- 24 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca Diventare invisibili

si che da tempo non sono più lavoro o il coinvolgimento o sfruttamento sessuale. Le in conflitto. r nei conflitti armati. I bambi- bambine sono particolar- I bambini possono diventare ni che subiscono gli effetti mente esposte al rischio di invisibili e sparire alla vista di questi fattori sono quelli rapimento, traffico e violen- delle loro famiglie, comuni- che non vengono registrati za sessuale, compreso lo stu- tà e società, nonché dei go- alla nascita, i profughi e pro usato come arma di guer- verni, dei donatori, della so- i rifugiati, gli orfani, i bambi- ra. cietà civile, dei media e ad- ni di strada, i bambini in sta- dirittura degli altri bambini. to di detenzione, quelli co- Invisibili, Per milioni di bambini, la stretti a lavori pericolosi o senza famiglia a combattere. Sono molti nel mondo i bam- I bambini Invisibili bini privati di un ambiente nei luoghi di asilo familiare protettivo. Devono diventano quindi difendersi da soli nel Alla fine del 2004, circa il 48% mondo degli adulti. Spesso invisibili di tutti i rifugiati del mondo rischiano di essere esclusi erano bambini. Durante lo dai servizi di base ed essere quando stesso anno, il numero tota- sfruttati. le degli sfollati a causa di Sempre più bambini sono il loro dirittoconflitti o di violazione dei costretti, dalla morte di uno diritti umani ammontava a o entrambi i genitori, ad alla prote- circa 25 milioni. I bambini ri- assumersi la responsabilità fugiati e sfollati sono espo- zione non sti a molti rischi data la vio- lenza e l’incertezza che cir- rispettato conda sia il loro esodo sia la loro vita nel paese o nel ter- ritorio di asilo. Possono ri- causa principale dell’invisi- manere separati dalle loro bilità è la violazione del loro famiglie, perdere le proprie diritto alla protezione. È dif- case e trovarsi in condizioni ficile acquisire prove certe precarie che mettono a re- sull’entità di queste violazio- pentaglio la loro salute e la ni, ma alcuni fattori sembra- loro istruzione.La perdita no determinanti nell’aumen- della protezione della fami- tare il rischio di questi bam- glia e le risorse limitate o in- bini di diventare invisibili: la sufficienti per le necessità e mancanza o la perdita di le sfide che i rifugiati e gli un’identità ufficiale, la pro- sfollati devono affrontare tezione inadeguata da parte possono esporli al rischio di dello Stato, il loro sfrutta- essere reclutati da gruppi o mento attraverso il traffico, il forze armate, di subire abusi 25 non solo della propria vita, da per contribuire al reddito tutte le forme di sfruttamen- ma anche di quella dei dei genitori. Molti altri sono to. Tutto gli viene gettato in fratelli più piccoli. Alla fine fuggiti di casa, spesso a cau- faccia: i soprannomi ingiu- del 2003 erano 143 milioni sa di abusi psicologici, fisici riosi, le risate crudeli, lo gli orfani sotto i diciotto e sessuali. La maggioranza scherno, la derisione, la feri- anni nei 93 paesi in via di sono maschi dato che, appa- ta che non si rimargina mai, sviluppo. Nel 2003 oltre se- i maltrattamenti, la durezza. dici milioni di bambini sono Spesso si trovano in conflit- diventati orfani. to con la polizia e altre auto- Visibili rità e hanno subito da que- In strada… però come ste molestie e pestaggi. So- se nessuno li vedesse fisicamente, no stati presi, radunati e por- tati oltre i confini urbani e la- I bambini di strada fisica- i bambini sciati lì. Sono stati anche uc- mente sono i più visibili di cisi dai vigilantes con tutti gli altri bambini in di strada la scusa di “ripulire la città”, quanto vivono e lavorano in spesso con la complicità strada e nelle piazze pubbli- sono igno- o l’indifferenza delle autori- che delle città. Eppure sono tà locali. Solo la strada gli ap- anche tra i più invisibili e rati, partiene. Compensa la soli- pertanto i più difficili da rag- tudine, il rifiuto, la mancan- giungere dai servizi essen- evitati za d’affetto. Li attrae. Gli dà ziali come l’istruzione e il denaro che non hanno mai l’assistenza sanitaria, e i più rentemente, le femmine sop- avuto a casa. Gli dà il ritmo, difficili da proteggere. portano più a lungo le situa- il tempo e i subito: È impossibile quantificare il zioni familiari di abuso e “Sono qualcuno. Sono qual- loro numero esatto, ma le ci- sfruttamento (anche se una cosa. Mi sono appena gua- fre parlano di decine di mi- volta abbandonata la casa e dagnato la cena”. lioni nel mondo. La maggior la famiglia è meno probabi- parte non sono orfani. Molti le che ritornino). Invisibili… in carcere hanno ancora contatti con le Una volta in strada, i bambi- famiglie e lavorano per stra- ni diventano vulnerabili a I bambini in stato di deten- 26 zione dovrebbero essere più con un fucile in mano che ritornano a casa con visibili degli altri e più facil- bambini nati in cattività, mente raggiungibili dai Migliaia di bambini sono co- possono essere rifiutate dal- servizi essenziali come involti nei conflitti armati co- le famiglie e dalla comunità l’assistenza sanitaria, me combattenti, messagge- per lo stigma che si attribui- l’istruzione e la protezione. ri, portatori, cuochi o schiavi sce al fatto di aver partorito i Ma spesso i bambini in con- sessuali presso gruppi e for- cosiddetti “figli della guerra”. flitto con la legge, di fatto, ze armate. Alcuni sono rapi- non sono più trattati come ti o arruolati forzatamente; Invisibili… lavorando bambini. A causa della loro altri si arruolano per sfuggi- trasgressione, viene loro ne- re a povertà, abusi e discri- Nel mondo, circa 246 milio- gata la protezione e sono minazione o con il desiderio ni di bambini tra i cinque e i trattati esattamente come i di vendicarsi della violenza diciassette anni sono coin- delinquenti adulti o, peggio, inflitta a loro e alle loro fa- volti nel lavoro minorile. Di ci si approfitta della loro vul- miglie. Sotto il controllo dei questi, 171 milioni lavorano nerabilità. gruppi armati, questi bambi- in situazioni o condizioni ri- Oltre un milione di bambini ni sono esclusi dai servizi es- schiose: nelle miniere, nel vive in stato di detenzione senziali e dalla protezione. settore agricolo a contatto perché in conflitto con la leg- Il numero delle bambine con sostanze chimiche e pe- ge. Il regime correzionale a soldato è solitamente sot- sticidi o con macchinari pe- volte è eccessivamente vio- tovalutato e le bambine ricolosi. lento in quanto prevede la non sono considerate veri Circa 73 milioni di questi detenzione a tempo indeter- soldati in quanto spesso non bambini hanno meno di die- minato, lunghi periodi di iso- combattono. ci anni. Oltre a rischiare le- lamento o, in alternativa, la Molte ritornano nelle pro- sioni, malattie e morte, spes- convivenza con detenuti prie comunità senza poter so sono esclusi dall’istruzio- adulti. In alcuni paesi i de- usufruire di assistenza o con- ne che potrebbe fornire loro linquenti minorenni posso- sulenza formale, portandosi le basi per trovare un’occu- no ancora essere condanna- dietro una serie di problemi pazione meno pericolosa da ti alla pena di morte. fisici e psicologici. Inoltre, le adulti. ragazze che sono state rapi- Invisibili… te o arruolate forzatamente, Sfruttamento 27 dossier

e traffico Molti sono oggetto di traffico per scopi di- versi come la prostituzione, il lavoro nelle I bambini vittime del traffico sono quasi in- fabbriche di tappeti e di abbigliamento, nel- visibili agli occhi degli statistici, comunque l’edilizia e nell’accattonaggio. si stima che ogni anno siano circa 1,2 milio- • In Europa il traffico di bambini avviene da ni. est verso ovest, rispecchiando la domanda di manodopera a basso costo e la prostituzio- • Nell’Africa occidentale e centrale la forma ne infantile. Si tratta di bande della crimina- più comune di traffico è un’estensione di una lità organizzata che convogliano i bambini pratica tradizionale in base alla quale i bam- nei lavori generici, nell’industria del tratte- bini sono “collocati” in posizione marginale nimento e nella prostituzione. all’interno di altre famiglie. Vengono spesso portati nelle piantagioni e nelle miniere e pos- • Nelle Americhe e nei Caraibi la maggior sono essere rapiti direttamente dalle milizie. parte del traffico visibile di bambini è legato al turismo, anche in questo caso alimentato • Nell’Asia orientale e nel Pacifico, il traffi- dalla domanda della prostituzione infantile co è destinato soprattutto alla prostituzione; e di manodopera facile da sfruttare. alcuni bambini sono reclutati per lavorare Spesso i bambini reclutati per fare un lavo- nell’industria e nell’agricoltura. ro, vengono poi venduti per essere utilizzati in un altro genere di lavoro. È il caso delle • Nell’Asia meridionale il traffico fa parte bambine del Nepal rurale, reclutate per la- del gravissimo problema del lavoro minori- vorare nelle fabbriche di tappeti o negli al- le. Un bambino viene effettivamente “vendu- berghi delle città che vengono poi sfruttate to” per pagare il debito. dall’industria del sesso in India.

Promuovere una partnership globale per lo sviluppo

ª Sviluppare ulteriormente un sistema finanziario e di contrattazione basato sulle norme, prevedibile e non discriminatorio e che prevede un impegno per buona amministrazione, svi- luppo e riduzione della povertá sia a livello nazionale che internazionale. ª Affrontare i bisogni particolari dei paesi meno sviluppati, dei paesi interni e delle piccole isole in via di sviluppo. ª Affrontare a livello globale la questione del debito dei paesi in via di sviluppo tramite provve- dimenti nazionali e internazionali per rendere il debito sostenibile nel lungo termine. ª In collaborazione con i paesi in via di sviluppo, creare lavoro dignitoso e produttivo per i giovani. ª In collaborazione con le societá farmaceutiche, rendere accessibili i farmaci essenziali nei paesi in via di sviluppo. ª In collaborazione con il settore privato, rendere disponibili i vantaggi delle nuove tecnologie, specialmente quelle della comunicazione e dell’informazione.

28 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca Includere i bambini

L’impegno per raggiungere tutti i bambini del mondo sembra un traguardo impossibile, ma la tentazione di provarci è forte

ni svantaggiati rischiano di fallire se non si af- In quasi tutti i paesi, il traffico sessuale è la frontano le condizioni generali che favorisco- forma predominante di sfruttamento o di no la povertà, i conflitti armati, le cattive am- traffico di bambini. r ministrazioni, la diffusione incontrollata del- Il rapporto UNICEF 2006 delinea tre con- l’HIV/AIDS e la discriminazione. clusioni:  Tutti i membri della società devono rinno-  Comprendere le difficoltà dei bambini vare il loro impegno per i bambini, anche esclusi e i fattori che stanno alla base della creando un solido ambiente protettivo. loro emarginazione e poi focalizzare iniziati- La responsabilità di raggiungere i bambini ve mirate a questi bambini deve essere una esclusi e invisibili spetta innanzitutto ai go- parte integrante delle strategie nazionali sui verni, che devono intensificare l’impegno in diritti e lo sviluppo dell’infanzia. quattro settori chiave:  Bisogna affrontare direttamente le cause  Ricerca: la ricerca è essenziale per una pro- principali dell’esclusione e i fattori che ren- grammazione efficace, tuttavia i dati su que- dono invisibili i bambini. Anche le iniziative sti bambini al momento sono molto scarsi. valide e ben mirate alle famiglie e ai bambi-  Legislazione: la legislazione nazionale

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deve adeguarsi agli impegni internazionali la legislazione e la ricerca sui bambini esclu- per l’infanzia. Le leggi che consolidano si e invisibili devono essere integrate da bi- la discriminazione devono essere emendate lanci incentrati sui bambini e dallo sviluppo o abolite. delle istituzioni.  Finanziamento e sviluppo delle capacità:  Programmi: una riforma per eliminare le barriere all’accesso ai servizi essenziali per i bambini esclusi è una necessità urgente in molti paesi e comunità. Una gamma di servi- zi può migliorare l’accesso, così come l’impiego di servizi satelliti e mobili per i bam- bini delle zone remote e povere. Anche altri attori devono fare la propria parte. I donatori e le organizzazioni interna- zionali devono creare un ambiente favorevo- le tramite politiche coraggiose e ben formulate sugli aiuti, gli scambi e la riduzio- ne del debito. La società civile deve riconoscere le proprie responsabilità nei confronti dei bambini e contribuire alla soluzione. Il setto- re privato deve adottare pratiche aziendali etiche che garantiscano che i bambini non siano mai sfruttati. Finalmente, è urgente creare un mondo a mi- sura di bambino. Esistono migliaia di persone e organizzazio- ni che lavorano nell’interesse dei bambini in tutto il mondo e ciascuna con il proprio inte- resse speciale, le proprie capacità e il proprio orientamento. Tuttavia, un gruppo sempre più consistente a livello globale si sta strin- gendo attorno alla Convenzione sui diritti dell’infanzia, la Dichiarazione del Millennio e gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Sol- tanto unendo gli impegni potremo creare un movimento con una voce globale e un peso politico che rispecchi l’ampiezza e la portata di questi impegni. Far sì che ogni bambino conti… è un do- vere di tutti! Il nostro impegno è quello di fare il possibile per raggiungere tutti i bam- bini. Ma come fare ad arrivare a quelli che vivono nell’ombra? Come fare a garantire che 30 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

SCHEDA DI LAVORO Concorso riservato a studenti, gruppi giovanili e parrocchiali L?ICEBERG

Vera montagna di ghiaccio, il risultato di una stratificazione che dura da migliaia di anni. Ø una massa in continuo cambiamento: il ghiaccio si scioglie e si riforma con l?acqua di diversi oceani. Il 90% del volume di un iceberg invisibile, rimane nascosto- sotto la su perficie del mare.

La problematica presentata dal Rapporto Unicef 2006 -paragonabi le a un iceberg. L?aspetto visibile sono i milioni di bambini ancora esclusi dall?accesso all?istruzione, ai vaccini salvavita- e alla prote zione che trascorrono tutta la loro vita in povert , abbandonati,- mal nutriti e vulnerati. Malattie, morte prematura, mancanza- di prote zione della famiglia, discriminazioni, coinvolgimento -nei conflitti ar mati, lavori pericolosi, esclusione dai servizi essenziali, HIV/AIDS, abuso, sfruttamento, sono gli effetti visibili di cause- oscure e nasco ste.

I bambini sono considerati esclusi rispetto ad altri bambini- se ri schiano di essere privati di un ambiente che li protegga- dalla violen za, dagli abusi e dallo sfruttamento o se il mancato accesso- ai ser vizi di base minaccia la loro capacit futura di essere membri della societ a tutti gli effetti.

Un intervento serio e intelligente deve partire da una vera diagnosi dei problemi dell?infanzia e della situazione di esclusione sociale.

Domanda-ricerca per il concorso: Qual la vera causa, oggi, dell?esclusione di- milioni di bam bini? (Identificare la vera causa significa intravedere possibili strategie- di intervento c creto ed efficace). 31 Vita e missione a cura di Giusy Cogoni Essere buona notizia

«Come il Padre ha mandato me, Limitarci però a questa im- nell’incontro personale ed così io mando voi» (Gv 20, 21). magine, pur vera, ci mette in esistenziale col Cristo pos- Quando parliamo di missio- una posizione particolare, siamo trarre forza e luce per narietà ci viene spontaneo come fuori dal cerchio, come essere testimoni autentici. immaginare il missionario spettatori di una realtà im- Solo quando la Parola entra sperduto in terre selvagge e portante, ma non nostra, in in noi, nel nostro cuore e nel- inospitali, tra povertà e mille qualche modo non avvicina- la nostra mente e diviene fa- pericoli. E questo è un modo bile. Queste parole di Gesù, ro nella nostra esistenza, nel per incarnarla che ha caratte- riferite dall’apostolo Giovan- nostro agire quotidiano, al- rizzato e caratterizza la vita ni, ci scuotono dal nostro tor- lora «la nostra luce brillerà come della Chiesa che manda, a pore e ci dicono che sono sta- il meriggio» (Is 58, 10) e tanti nome di Gesù, i suoi figli per- te pronunciate per ciascuno potranno avvicinarsi alla Lu- ché proclamino il suo nome di noi. Ognuno di noi, infat- ce che è Cristo, attraverso di fino ai confini della terra. ti, è mandato. noi. Come dice una celebre La coscienza dell’invio è im- preghiera, Cristo ha bisogno portante per poter vivere il delle nostre mani, dei nostri Missionarie nostro cristianesimo in pie- piedi, della nostra voce, del Figlie di san Girolamo nezza, per non chiudere il no- nostro sorriso e ascolto per stro cuore a restrizioni, a li- poter passare nel mondo. La Congregazione delle Missionarie mitazioni mentali in cui spes- Non solo, ma ci promette lo Figlie di san Girolamo è una delle so cadiamo. Siamo mandati, Spirito Santo che ci ricorderà famiglie religiose che si impegna ciascuno di noi è mandato ogni cosa, ci sosterrà con i a incarnare al femminile il carisma personalmente da Gesù a di san Girolamo. Eretta nel 1975, portare il lieto annuncio, la si sforza di vivere in povertà buona novella a chiunque in- evangelica al servizio dei poveri contriamo sul nostro cammi- e di partecipare alla missione no. E chi più della nostra so- salvifica della Chiesa prolungando cietà malata, disorientata, ha sulla terra la predilezione di Cristo bisogno di questo lieto an- per i piccoli e gli umili. nuncio? Si dedica alla formazione umana Ma come far udire la propria e cristiana della gioventù, voce, la voce di Gesù in noi, specialmente orfana assordati come siamo da mil- e abbandonata, all’assistenza le altre voci più alletanti del- ai poveri e agli anziani. la Sua? Sappiamo che il no- La predilezione per gli ultimi stro mondo è stanco di pro- inizia dalla scelta di ambienti, luoghi clamatori di verità, ha biso- e situazioni in cui più grave gno, come diceva Giovanni è la condizione di indigenza. Paolo II nella sua enciclica Attualmente sono presenti Redemptoris missio di testimo- in Guatemala, El Salvador, ni, di testimoni autentici. Honduras, Colombia, Messico, «Nessuno viene al Padre se non per Filippine, Sri Lanka e Italia. mezzo di Me» (Gv 14, 6). Solo 32 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

suoi doni perché possiamo più bisognosi, più poveri. può essere una gocciolina Il campo rendere presente e attuale il Forse siamo anche un po’ in mezzo ad un oceano di dell’apostolato lieto annunzio, collaborando stanchi di sentire statistiche bisogni ma, come diceva delle Missionarie alla edificazione della frater- e dibattiti che analizzano le Madre Teresa, se non ci fos- Somasche abbraccia nità universale. varie cause che generano po- se mancherebbe. principalmente opere Ma «la testimonianza evangelica, vertà e forse noi stessi, nella per la gioventù a cui il mondo è più sensibile, è quel- nostra esperienza di vita, ab- Prendere abbandonata la dell’attenzione per le persone e biamo sperimentato che ac- ed attività educative della carità verso i poveri e i picco- cogliere il povero non è sem- Da tempo, le Missionarie e pastorali. li, verso chi soffre. La gratuità di pre così idilliaco o facile. Somasche di Elmas erano I programmi questo atteggiamento e di queste Questo può forse autorizzar- alla ricerca di una soluzione e le molteplici azioni, che contrastano profonda- ci a chiudere il cuore? concreta al grosso problema istituzioni offrono mente con l’egoismo presente nel- Essere poveri significa vive- delle ragazze ospiti delle due un clima di famiglia, l’uomo, fa nascere precise doman- re in una condizione di di- comunitá di Casa Emmaus e manifestando l’amore de che orientano a Dio e al vange- sagio costante, ai margini Casa Letizia: alcune di loro, che infonde sicurezza lo» (Rm 42). In questa chia- di una società che tende compiuta la maggiore etá e e fiducia reciproca, mata a riconoscere in ogni ad escludere sempre più, per vari motivi, non possono preparando fratello che incontriamo di ad emarginare, a rendere rientrare nel nucleo familiare fanciulli e giovani qualunque colore sia la sua la propria voce sempre più di origine. al loro avvenire pelle, religione o condizione flebile e di conseguenza Il progetto Prendere il volo, favorendone sociale, un’attenzione spe- inascoltata. Essere poveri inaugurato da poco, ha le inclinazioni naturali ciale meritano quei fratelli può essere spesso sinonimo l’obiettivo di offrire loro una e formandoli al senso di essere dimenticati. comunità-famiglia per pro- di responsabilità Se poi ad essere dimenticati seguire il cammino di auto- e disponibilitá sono i bimbi, come ci ricorda nomia. Il primo gruppo ha verso gli altri. il rapporto Unicef 2006 sulla iniziato l’esperienza in un Le suore, inoltre, condizione dell’infanzia del appartamento preso in affit- consapevoli mondo, il nostro cuore, la no- to ed è costituito da tre di non poter supplire stra sensibilità non può che ragazze e due volontarie, interamente le figure esserne coinvolta. Infatti so- queste ultime hanno scelto di papà e mamma, no ben 50 milioni i bimbi che di vivere con loro come coin- si preoccupano di dare non vengono neppure regi- quiline per accompagnarle attraverso l’adozione strati all’anagrafe, 171 milio- nel delicato passaggio di una famiglia ni vengono impiegati in lavo- affacciarsi alla vita adulta con ai bambini ri ad alto rischio, 2 milioni tutte le sue sfide. «Siamo felici che ne sono privi sfruttati dall’industria del di questa nuova iniziativa come ri- sesso, oltre 100 milioni non sposta al dramma di tante ragaz- hanno mai visto un’aula sco- ze che, pur essendo dotate di buo- lastica. Che fare? Come esse- ne capacitá intellettive e pratiche, re portatori di liete notizie? spesso sono costrette ad arrangiar- Le risposte e le possibilità di si perché prive di strumenti e pove- fronte a tanta emergenza re di supporti per inserirsi adegua- sono tante e forse la nostra tamente nella societá». r 33 Nostre opere Bambini salvati dalla guerra Hanno incontrato una nuova speranza di vita e si sono salvati da una guerra che non conoscono e che rifiutano

A Jaime, un bambino boyacense di piccoli che dovrebbero essere molti di loro sarebbero stati dodici anni (Boyacá è una regio- nella selva montagnosa e con reclutati. E fra questi, Jaime. ne della Colombia), hanno det- un fucile in spalla, hanno una «Preparatevi, perché entrerete nella to che sarebbe stato reclutato nuova speranza di vita. guerriglia, riceverete una paga e lot- dalla guerriglia. Però lui non L’ora di geografia alla quale sta- terete per la liberazione della Colom- voleva. vano assistendo Jaime e i suoi bia» dissero prima di riprende- Qualcuno aveva detto a sua compagni, fu improvvisamente re velocemente il cammino mamma che a Tunja c’era una interrotta da due guerriglieri verso la selva montagnosa. Fondazione che accoglie i bam- che entrarono nell’aula senza Non era la prima volta che bini che corrono questo perico- chiedere permesso; «Siamo ve- Jaime vedeva i guerriglieri. lo. Oggi, Jaime e altri venti nuti per sottoporvi a un esame, usci- Sovente passavano vicino a te tutti nel cortile»: fu l’ordine dei casa sua. Alcuni mesi prima, era due sovversivi. Uno dopo l’altro anche stato testimone dell’uc- i bambini, camminando in fila cisione di un uomo accusato di indiana lungo il corridoio della aver aiutato i paramilitari. scuola, raggiunsero al campo È qualcosa di normale nella zo- di calcio. na dove vive. Inoltre, sua sorel- Immediatamente i piccoli – la maggiore di quindici anni si nessuno di loro superava i tre- era già arruolata nelle file di uno dici anni – furono obbligati dei tanti gruppi della FARC (For- a formare gruppo in ordine di ze Armate Rivoluzionarie della Co- altezza. I guerriglieri si tolsero lombia). «A Dayssy avevano detto che i loro fucili e li caricarono sulle la cosa era molto interessante, che loro spalle: «È per provare la l’avrebbero pagata bene e che poteva vostra forza e la vostra resistenza». anche avere il fidanzato. Per questo se A Jaime il fucile parve troppo n’è andata. Mia mamma ha sofferto pesante, con il rischio che molto per lei, e oggi non sappiamo se cadesse a terra. Ciò nonostan- è viva o morta», racconta Jaime, te, con i suoi compagni dovet- che da quel giorno non ha po- te marciare facendo il giro del tuto più dormire tranquilla- campo sportivo. Dopo aver fat- mente. to loro vedere come si inseri- Se non fosse per la “Fondazione vano le pallottole in un fucile Morenita di Guicán”, diretta da pa- tipo galil e dopo un lungo dis- dre Fabio Estupiñán, un reli- corso sulla rivoluzione, i due gioso somasco, Jaime in questo guerriglieri conclusero che momento si troverebbe a giro-

34 vagare per le montagne della ne la casa e preparare colazio- Colombia calzando stivali di ne e cena: il pranzo lo prepara gomma, con un fucile a tracol- la cuoca. Imparano pure a fare la agli ordini di un comandan- il pane, a coltivare l’orto e ba- te guerrigliero. dare ai conigli e alle mucche. Questo bambino si è salvato «È abbastanza duro essere lontani da dalla guerra perché sua mam- casa, sento nostalgia di mia mamma, ma, un’umile contadina, ha sa- di mio papà e dei i miei fratelli, e an- puto che in Tunja i padri Soma- che del mio cagnolino», racconta schi gestiscono una Fondazio- Andrés, quattordici anni, arri- ne, o meglio un rifugio, per i mi- vato nove mesi fa. E aggiunge: nori che corrono il rischio di es- «La situazione è molto difficile, però è sere reclutati dai gruppi arma- meglio essere qui invece che essere ob- ti. Non solo Jaime ma altri ven- bligati a camminare per le montagne. Minori nel conflitto armato ti bambini – dai dodici ai sedi- Siamo lontani dalla famiglia, però ci anni – hanno incontrato una siamo salvi e possiamo studiare». nuova speranza di vita e si Da grande vuol essere prete. Secondo il dati della “Human Rights sono salvati dall’essere invi- Gustavo, da parte sua, dice che Watch”, più di 14.000 minori schiati in una guerra sporca. appena finisce la scuola vuole ingrossano le file dei diversi gruppi In due case, situate nella peri- diventare veterinario per aiuta- armati illegali della Colombia. feria della città di Tunja, i ragaz- re la sua famiglia. Il 55% sono bambini e il 45% bambine. zi hanno un tetto, del cibo, A padre Fabio, ideatore della Di questi, il 70% ha visto uccidere. calore umano e protezione, e Fondazione e rettore del Colle- Molti hanno visto cadaveri, hanno possono studiare in una scuo- gio Emiliani di Tunja, giungono partecipato a torture, massacri la della città. ogni giorno richieste pressanti e a combattimenti. Buona parte Non manca loro niente, ma perché accolga altri bambini di questi minori sono stati lusingati neppure si vive nella bambagia. che potrebbero essere recluta- da un’uniforme e dal potere delle armi. Anzi, ultimamente risulta sem- ti. «Sappiamo che i bambini e i gio- Alcuni di loro confessano che sono pre più complicato sostenere il vani che vivono in campagna corrono entrati a far parte dei gruppi programma per insufficienza di costantemente questo rischio. Non sovversivi per amore: è il caso fondi. La Fondazione funziona hanno altre alternative di lavoro o di di ragazze adolescenti che si sono infatti solo grazie a donazioni, educazione, per questo molti di loro innamorate di qualche guerrigliero. e sostenere ventun bambini finiscono nelle file della guerriglia. Altri, sono stati costretti con la forza, costa 4 milioni di pesos al me- Però per il momento non siamo in o consegnati dai loro stessi papà se. In varie occasioni padre Fa- grado di riceverne altri», dice padre alla guerriglia e ai gruppi di autodifesa bio ha dovuto indebitarsi e Fabio constatando la mancan- (paramilitari) per salvare la propria vita. fare miracoli. I bambini lo con- za di aiuti che gli impedisce di Ognuno di questi bambini ha una storia siderano il loro papà, e per lui ampliare il suo programma, ma da raccontare, il più delle volte molto sono i suoi figli, quei figli che, che, senza perdersi di animo, triste, amara e sconvolgente. per la sua condizione di religio- insiste nel bussare alle por- È la storia (tante storie) di chi si è so, non potrà mai avere. E lì, te,dentro e fuori del Paese, allo trovato un giorno e si trova ancora devono lavare i loro vestiti, si- scopo di liberare dalla guerra a combattere una guerra assurda, stemare i letti, mettere in ordi- più bambini possibile. senza capirne il perché. 35 Nostre opere Non si può morire da soli L’AIDS è stato considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei tre principali pericoli per il pianeta insieme ai rischi climatici e nucleari

Daniele Isidori, operatore, re- ziale, si sostanzia in tre fasi: sponsabile della struttura so- Esordio (1987-1994). Apertu- masca “Casa Alloggio La Sorgen- ra delle prime strutture: le te” di Como, dal 1993 si occu- Case Alloggio sono viste come pa di persone che soffrono di anticamera del cimitero. I no- AIDS,in fase terminale. La sua stri ospiti chiedono di morire vicenda, stringata ed essen- in casa e non in ospedale, di non morire soli. Si vive con la paura della morte, della ma- La parola del Papa lattia e della sofferenza. Da- vanti alla paura non ci sono parole, c’è solo uno stare ac- Il Papa Benedetto XVI, canto, un esser-ci. E stare accan- riferendosi alla to fino alla fine fa capire che la giornata mondiale dell’AIDS, morte può essere vissuta, che ha dichiarato la morte può essere umana. che le statistiche Speranza (1994-2000). Si di coloro che soffrono di AIDS muore di meno: non un ospi- «sono realmente allarmanti». te alla settimana, ma uno al medicinali) e, comunque, Ed ha detto: mese, a volte non più di tre o mette gli ospiti nella consa- «Seguendo da vicino quattro all’anno. I farmaci pevolezza di una vita forse più l’esempio di Cristo, sembrano funzionare. Nasce lunga, ma vissuta in condizio- la Chiesa ha sempre considerato la generazione degli anti-re- ni fisiche, motorie e psicolo- la cura degli ammalati tro-virali. Sembra di poter giche durissime: «Ha senso pro- una parte integrante congelare la malattia allo sta- lungare l’agonia? Meglio sparire in della sua missione. dio in cui la si scopre, impe- un battito d’ali o consumarsi per un Perciò incoraggio dendole di avanzare. decennio?». A motivo di questa le molte iniziative promosse La riscoperta della morte disillusione si cade nella de- specialmente dalle comunità (2000 – oggi). La trincea far- pressione. La morte viene ri- cristiane per l’eradicazione macologia comincia a rincula- scoperta in modo molto me- di questa malattia, e sono vicino re. L’assunzione prolungata no pacificante a causa di alti e a coloro che soffrono di AIDS comporta: rigetto psicologico bassi di salute, entrate ed e alle loro famiglie, della cura, effetti collaterali si- uscite dalle Case Alloggio. Si invocando su di loro l’aiuto gnificativi (il fegato non sop- rischia di fare l’esperienza del- ed il conforto del Signore». porta indenne l’assalto dei la vita morta, un limbo in cui si 36 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

L’AIDS nel mondo fatica a dare speranza. Tre di- ziosissimi, che non devono La situazione dell’infezione mensioni comuni hanno at- essere assolutamente persi o HIV/AIDS nel mondo è quella traversato le tre fasi della no- svuotati. Ogni vita è vita e, co- di un’epidemia ancora in corso di stra storia. La prima: la morte me tale, va vissuta. espansione, con grande incremento è sempre stata vissuta, la mor- Daniele, dapprima ha lavora- del numero di persone infette te è partecipata dalla comuni- to per sei anni al Centro Poliva- in Europa dell’Est e in Asia. Ci sono tà tutta (ospiti, operatori e vo- lente Don Isidoro Meschi della inoltre segni allarmanti nel Pacifico. Caritas Ambrosiana, dal 1999 Il numero elevato di persone a tutt’oggi è responsabile del- a rischio in queste aree rende la Casa Alloggio la Sorgente di urgente il nostro impegno in Como e presta il suo servizio programmi di prevenzione e cura anche all’Hospice San Martino. che portino a cambiamenti di Racconta: «Il mio lavoro consiste comportamento. Al dicembre 2005 sostanzialmente nell’accompagnare la stima del numero di persone che le persone per un pezzo più o meno vivono con l’HIV è di 40 milioni. lungo di vita, spesso quello finale. Sono stati riportati quasi 5 milioni Ho dovuto/potuto accompagnare di nuovi casi nel 2005. L’AIDS ha molti di questi “pezzi”». giá ucciso 25 milioni di persone Ci dà un esempio in cifre: «La da quando è stato riconosciuto Sorgente, aperta nel 2000, in 6 an- nel 1981. Nel 2005 sono morte ni: 60 accolti, 27 morti, 54%. di AIDS piú di 3 milioni di persone, L’Hospice San Martino, aperto nel di cui 500.000 bambini. 2005, in meno di un anno: 75 ac- IN ITALIA - Dal 1982 a giugno colti, 63 morti, 97%. Nel mio lavo- 2005 sono stati notificati 55.286 ro alcuni termini risultano essere casi di AIDS, di cui 443 nell’ultimo piuttosto ricorrenti e divenire quin- semestre. Del totale dei casi lontari). Non si può morire da di molto familiari: dolore, malattia, diagnosticati il 77% erano di sesso soli! La seconda: la morte non sofferenza, morte, rabbia, pianto. maschile, l’1,3% di età pediatrica. è stata mai giudicata o inficia- Ma anche altri termini, forse più co- In totale 34.532 (62,5%) pazienti ta dal giudizio sulla vita della muni e familiari, acquistano un pe- risultano deceduti. L’andamento persona, qualunque essa fos- so maggiore e diventano degni di dei tassi d’incidenza per anno se stata. Infine, qui, a casa no- singolare attenzione: vita, gioia, di diagnosi mostra un incremento stra (cioè casa sua) la persona amore, amicizia, relazione. Come dei casi fino al 1995, seguita da può essere vera e morire per spesso capita, le due serie di termi- una rapida diminuzione fino quello che realmente è, senza ni altro non sono che due facce del- al 1999, e negli anni successivi bisogno di fingere, di nascon- la stessa medaglia: vita e morte. La il numero dei casi diagnosticati dere. In questa esperienza na- morte è il traguardo della nostra vi- subisce un rallentamento. scono delle consapevolezze: ta, e parlare di vita senza quel rife- La repentina diminuzione di casi la morte è ineluttabile, è vero, rimento ultimo è come privare la vi- verificatisi negli ultimi anni ma il cammino verso la morte ta del suo logico compimento; è co- non è attribuibile ad una riduzione può essere vissuto. Ci sono me correre una gara per fermarsi delle nuove infezioni da HIV, ma momenti che possono valere pochi metri dal traguardo». soprattutto all’effetto delle terapie tutta l’esistenza, quindi pre- [email protected] antiretrovirali combinate. 37 Nostra storia a cura di Renato Ciocca Un pranzo sconcertante del Miani

Ce lo racconta il prete Stefa- Girolamo ricordatevi che “est omnis aiuto alla nuova fondazione. no Bertazzoli ai processi di vitiosa repletio, panis pessima!”» Il conte Sebastiano Lodrone, Canonizzazione del Miani. (Ogni indigestione fa ma- personaggio di grandissima Proveniente da Peschiera Gi- le,soprattutto quella di pane). A carità e vero amico dei Padri, rolamo aveva fatto tappa a queste parole il Miani rispo- provvide all’acquisto del luo- Salò in casa dei fratelli Scai- se con grande umiltà che era go di Santa Giustina . Anche ni. Con altri notabili della cit- vero e che doveva moderare gli aiuti spiccioli della gente tà anch’egli era stato invitato la sua ingordigia prendendo- comune non si fecero atten- a mensa. Vennero portati in ne soltanto il necessario. E dere. Pane, vino, olio, carne, tavola diverse qualità di pe- subito si ritirò in disparte a offerte in denaro contribuiva- sce proveniente dal lago di piangere e a meditare sulla no al mantenimento e allo Garda. Si trattava di vere lec- passione di Cristo. sviluppo dell’opera. Infine cornie. Il santo di fronte a tan- Il prete rimase stupito e, ben- una discreta vigna e un ap- to ben di Dio, per non venir ché non avesse il coraggio di pezzamento di terreno all’in- meno allo spirito di mortifi- seguirlo, rinunciò ai suoi be- terno della casa religiosa for- cazione che ormai gli era abi- nefici ecclesiastici e rimase nivano grano, vino, frutta e tuale, cercava di cibarsi sol- povero per tutta la vita. I fra- verdura. Da una relazione sul- tanto di pane. Se ne accorse telli Scaini, da parte loro, am- lo stato delle Comunità della il Bertazzoli e rivolgendosi a mirati da tanto spirito di mor- Congregazione somasca del lui sorridendo disse: «Messer tificazione, lo ebbero come 1650 veniamo a sapere che carissimo amico. gestivano l’opera sei sacer- Forse, a causa del pranzo doti, tre fratelli laici e un chie- sconcertante, Salò ebbe la rico. La generosità del conte fortuna di ospitare per diver- Sebastiano Lodrone provvide si anni i Somaschi alla dire- anche all’acquisto dell’Acca- zione della parrocchia di San- demia di San Benedetto, si- ta Giustina e dell’Accademia tuata appena fuori città. Si di San Benedetto. La prima trattava di un collegio per opera fu aperta il 24 novem- convittori delle più notabili bre del 1587. Ma già un anno famiglie del luogo. Erano cir- prima la città aveva dato il suo ca una ventina. Dirigevano beneplacito per la venuta dei l’opera tre padri e un fratello seguaci del Miani. Il loro com- laico. Da queste comunità re- pito consisteva nell’attende- ligiose provengono le tele di re alle confessioni e alla edu- Alessandro Maganza e di An- cazione della gioventù. Si drea Celesti. Del primo artista trattava di una chiesa non abbiamo già scritto prece- tanto grande. Il monastero at- dentemente. Vogliamo qui tiguo era per metà nuovo e mettere in risalto soltanto il per metà talmente vecchio legame di santità e di amore che doveva essere distrutto e per la chiesa del Miani e di riedificato. La carità della po- San Carlo, che li accomunò polazione venne subito in nella riforma della Chiesa. 38 Non a caso, durante una visi- devozionali. Ecco allora ta pastorale a Somasca, il “l’invenzione” della Santissi- Borromeo aveva voluto in- ma Trinità che, dall’alto del censare la tomba del Miani, quadro in un trionfo di lu- contribuendo così ad aumen- ce,manda la Vergine nel buio tarne la fama di santità. carcere a liberare il Miani. Il Soffermiamo in modo parti- santo in ginocchio, ormai colare la nostra attenzione sciolto dalle catene, riceve, sulla tela del Celesti. Benché con incredulo pathos, dalle nato a Venezia, con ogni pro- mani di Maria la chiave del babilità nel 1637, tuttavia la carcere. Un angelo a lato sor- sua opera si svolse soprattut- regge un abito clericale, qua- to nelle località attorno al la- si a ricordargli che dovrà mu- go di Garda. Venne in contat- tare vita. Il Celesti struttura to con i Somaschi per mezzo l’impianto compositivo delle della famiglia Bettoni, una sue opere ispirandosi ai mo- te negli scuri, si trasformano delle più nobili di Salò, che delli degli impareggiabili in colori pastello schiariti, aveva dato diversi padri alla maestri veneziani del 500: Ti- sfumati, intrisi di una luce Congregazione somasca. ziano, Tintoretto, Palma il soffusa che permea la scena Aveva avuto diverse commis- giovane e Paolo veronese. I dotandola di una atmosfera sioni per rendere più acco- numerosi viaggi da Venezia al pulviscolare. Riveste la luce glienti e invidiabili le loro ca- lago di Garda permisero al- di colore e illumina il colore se patrizie. Anche i somaschi l’artista di rielaborare perso- di luce. fecero ricorso al suo talento nalmente i nuovi fermenti L’artista fu certamente dota- per ornare la chiesa dell’O- culturali che si andavano dif- to di una personalità origi- spedale degli Incurabili fondendo e affermando in nale, indipendente, irrive- e quella dell’Ospedaletto in ambedue i territori. Una tec- rente, e al limite della legali- Venezia. La tela della libera- nica pittorica fortemente ine- tà. I motivi del suo allonta- zione del Miani venne ese- dita, basata su uno schiari- namento dalla laguna non guita per l’Accademia di San mento della tavolozza e una sono chiari, ma lasciano Sopra: Benedetto attorno al 1688 ricchezza cromatica scono- molti dubbi sulla sua buona ALESSANDRO MAGANZA, quando il Celesti si trovava sciute alle opere veneziane condotta. Fonti non sempre San Carlo inter- nelle vicinanze di Salò e pre- della giovinezza, ancora lega- documentabili parlano di cede presso il cisamente a Toscolano, dove te alla corrente dei “tenebro- reato di sangue o di lesa Redentore; aveva intrapreso il grande ci- si”. Il disegno perde le linee maestà nei confronti del do- anche: San Carlo clo pittorico della Chiesa dei marcate e incisive e acquista ge Alvise Contarini. Alle sue e gli appestati- Santi Pietro e Paolo, che re- sostanza per mezzo di pen- rimostranze per un ritratto 1611; sterà l’opera sua più caratte- nellate di colore libere e svel- non sufficientemente “bello” Duomo di Salò ristica. Si trattava di una com- te che conferiscono alle figu- il Celesti avrebbe risposto missione che doveva docu- re leggerezza e vaporosità. I aggiungendo al ritratto stes- A sinistra: mentare una scena tra le più colori fondamentali, rosa, so un paio di orecchie da asi- ANDREA CELESTI, eseguite,col pericolo di cade- ocra e celeste attraverso vela- no! Forse si riconosceva nel- La Vergine appa- re in ripetizioni più o meno ture dense nei chiari, e dilui- la vita avventurosa del Miani re 39 Spa.Ra a cura di Andrea Marongiu Il Vangelo dei piccoli

«Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero» (Mt 12,33) .

Dio, tu mi hai fatto come un albero libero. Anche a me dai la possibilità e la capacità di portare tanti frutti... Se però a volte non ne sono capace, tu o Dio non mi abbandoni. Sei paziente con me e non ti stanchi mai di nutrirmi con il tuo Amore. Aiutami ad essere paziente con gli altri come tu sei paziente con me! Caterina

La poesia

Un tempo, eravamo un seme che qualcuno ha curato. Ora siamo un albero della vita.

Federica su www.filastrocche.it 40 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

L’identikit

Gioca con noi: chi sarà mai il personaggio misterioso?

Lei è un’orfanella che va a vivere con una zia piuttosto arcigna. In breve tempo con la sua allegria contagia tutti gli abitanti del villaggio, coinvolgendoli in un gioco molto speciale: "il gioco della felicità", per trovare sempre il lato bello di ogni cosa. Finché un giorno viene messa a dura prova da un terribi- le incidente. Ora tocca e lei dimostrare che il suo gioco è proprio ve- ro… Ma la nostra amica supera la prova e anche la zia, finalmente, scioglie il suo cuore e trova la sua pace. Avete capito bene… si tratta di…

Scrivi il nome del personaggio misterioso a: [email protected] indicando anche il tuo nome, la tua età e il tuo indirizzo postale. Il primo che scriverà riceverà un regalo. Ma tutti i partecipanti riceveranno una sorpresa.

Il libro IL DIARIO DI PETR GINZ Un adolescente ebreo da Praga ad Auschwitz. Frassinelli editore, 168 pagine, 16 euro.

Petr è un ragazzo di tredici anni di Praga, pieno di ini- ziative, di voglia di conoscere, di creatività. Non può più frequentare le scuole per l’avvento delle persecuzioni naziste contro gli ebrei, e così si inventa da solo un metodo per continuare ad imparare. Scrive romanzi e costruisce da solo i suoi libri con il materiale che può recuperare. Disegna e compone poesie. E’ un ragazzo straordinario, e allo stesso tempo semplice e gentile. A un certo punto viene condotto a Terezín, un campo di concentramento un po’ particolare, che dà l’illusione di essere un posto ancora vivibile. Lì Petr trascorre molti mesi ancora pieno di iniziative e speranze. Finché l’odio nazista non condurrà anche lui a una morte terri- bile ad Auschiwitz. Un libro che conquista e commuove. 41 Profili a cura di Mario Ronchetti Padre “Signor sì!”

Sta ascoltando Radio Maria, mente, nel 1938, entrai nel cor-po genere: bombardamenti ae- sua compagna inseparabile, degli alpini, in seguito nell’arma rei, scoppio di mine, tifo, tu- da quando la malattia, cin- del genio. Al termine della scuola bercolosi e malaria. Ricordo que anni fa, lo ha costretto ad militare sottufficiali venni tratte- con piacere di aver aiutato accettare la sua situazione di nuto come istruttore del corso suc- parecchi gruppi di persone a diversamente abile, con cessivo». salvarsi. Provenivano dalle straordinaria serenità e bibli- Quando nel giugno del 1940 zone disastrate dalla guerra, ca pazienza. l’Italia entra in guerra, è man- in ricerca di una ubicazione Nato a Treviso, 85 anni fa, se- dato su diversi fronti Croa- sicura. Quelli erano anni di condo di tre fratelli, padre zia, Francia e Africa. Ritorna fame e con loro si condivide- Riccardo ci tiene a sottoli- poi in Italia, con il grado di va generosamente il cibo». neare che i suoi genitori era- sergente maggiore, assu- no pugliesi, di Andria; e che mendo svariate mansioni e Come mai, da militare a so- tra i suoi parenti c’era pure responsabilitá. masco? uno zio prete, monsignore. -Alla fine della guerra, nel ’45, Della sua fanciullezza, tra- ero ancora militare in servi- scorsa a Treviso, conserva il Dio ti chiede zio permanente. Però, da ricordo della sua mae- tempo percepivo già qualco- stra della scuola elementare: sempre sa . Ho sempre «Ottima insegnante! Ci seguiva qualcosa di avuto un’attrattiva per la vita personalmente, ci insegnava anche religiosa e sacerdotale: peró a pregare e, se stavamo buoni, ci pi mi sentivo indegno. Certa- leggeva Pinocchio». Ancora mente ha influito su di me il bambino comincia a fre- Intervista a disgusto della guerra, il ve- quentare il Patronato della dere e l’avere a che fare con parrocchiadella Madonna padre tante vittime innocenti. Ho Grande di Treviso. Riccardo Calvi,sempre cercato un prete per Ricorda le feste, le recite tea- confessarmi e farmi consi- trali, i canti e l’ottima forma- religioso gliare e un religioso soma- zione ricevuta dai padri So- somasco sco, uomo di fede, mi ha aiu- maschi di allora. tato nel discernimento per- Dopo il diploma di terza me- Cosa ricordi di quegli anni? sonale per capire come do- dia e dopo aver lavorato per «Eravamo in zona di guerra e vevo spendere la mia vita. È tre anni come meccanico di di operazioni, era un perico- stato proprio durante un’e- macchine da scrivere, arriva lo continuo. Oltre a dirigere sperienza di servizio, durata per lui il tempo delle deci- la compagnia ero responsa- sei mesi, vissuta con i bam- sioni: «Fin da bambino ho perce- bile dei vari lavori di arma- bini handicappati di Cesano pito fortemente la mia vocazione mento ferroviario e della co- Boscone (Varese), che ho cristiana che volevo concretizzare struzione di ponti. Quanti avuto chiara la percezione scegliendo il matrimonio e la car- quintali ho portato sulle della chiamata del Signore. riera militare. Mio padre, anche lui spalle! Giravamo per tutta militare, non voleva che facessi car- Italia e le isole, patendo fa- E perché non ti sei sposato? riera, ma io ho disubbidito. Inizial- me, disagi e pericoli di ogni -Il matrimonio e l’avere una 42 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

famiglia, da sempre era stato una comunità, però ho sem- valido e attuale. Percepisco il mio desiderio assieme alla pre evitato questa situazione una Congregazione aperta al carriera militare. Ma poi è ar- ritenendo tale ruolo incom- futuro e sono profondamen- rivata misteriosamente la patibile con il mio passato te ottimista nel vedere che chiamata del Signore! Certa- militare. è giunta anche in terre lon-ta- mente mi ha colpito la figura Con i giovani studenti mi so- ne: in America latina, Asia, di san Girolamo, la sua vita no sempre trovato a mio Africa e, ultimamente, in originale (anche lui militare agio, anche se quelli erano Oceania. prima della conversione), il momenti di profondo muta- Ai lettori di Vita Somasca e ai suo carisma, il suo stare con mento a livello sociale ed ec- tanti amici laici, che in qual- i piccoli, i poveri, gli orfani, clesiale. Basti pensare alle che modo fanno parte di que- gli abbandonati e condivide- contestazioni del ’68 e al sta nostra famiglia, auguro di re la loro stessa vita (vivere e Concilio Vaticano II, del qua- vivere a fondo la propria vita morire con loro), e il suo vo- le sono sempre stato entu- cristiana, sull’esempio di san ler realizzare la vita delle pri- siasta nel vedere una Chiesa Girolamo. r me comunitá cristiane. rinnovarsi ed aprirsi ai cam- biamenti con un respiro sem- Che impegni hai assunto pre piú evangelico. Esortavo nella famiglia somasca? loro a fare delle scelte “spie- -Alla fine dell’anno di novi- tatamente oneste” di fronte a ziato, eravamo allora nel ’50, Dio, alla Chiesa e a se stessi. l’anno santo, ho emesso i pri- E poi ad avere grande retti- mi voti. E dopo gli studi di fi- tudine di coscienza, per evi- losofia e teologia e la profes- tare ipocrisie. Dicevo loro: sione perpetua, ho ricevuto una piramide non sta in pie- l’ordinazione sacerdotale, il di con il vertice in giú ma in 14 ottobre del 1956, median- su, e Dio ti chiede sempre te l’imposizione delle mani qualcosa di più. del card. Ursi, allora vescovo di Nardó (Lecce). Come vedi la tua famiglia? Ho sempre prestato il mio -Sono contento di essere cir- umile servizio nel campo del- condato da tanti confratelli la formazione, accompa- stupendi, con delle persona- gnando i religiosi studenti litá forti, in senso evangelico. nel loro cammino formativo Come tanti altri istituti reli- e vivendo con loro. Dappri- giosi, anche la mia famiglia ma, l’obbedienza mi ha de- gioisce per le cose belle e sof- stinato alla comunitá del fre gli inconvenienti della so- Crocifisso di Como e poi allo cietà attuale. La famiglia so- studentato di sant’Alessio a masca si ispira al carisma di Roma, sull’Aventino. Diverse san Girolamo e continua a volte mi è stato offerto trasmetterlo al mondo inte- l’incarico come superiore di ro. È un carisma quanto mai 43 Flash da...

Magenta (Milano) Sabato 4 febbraio, nella nostra parrocchia di genta; Piccolo coro Girolamo Emiliani di Ma- Magenta (Mi), si è svolta la prima rassegna di genta; Piccolo coro Santa Maria Ausiliatrice cori di bambini “Corettincoro”. All’iniziativa, a di Milano. Ospiti d’eccezione i Jalisse che stan- scopo benefico in favore dell’Associazione “Le no lavorando ad un progetto su scala inter- stelle di Lorenzo”, hanno partecipato quattro co- nazionale in collaborazione con altri artisti, ri : Coro voci bianche San Girolamo Emiliani per far passare attraverso la musica i valori di Corbetta; Piccolo coro San Martino di Ma- universali di pace e di fratellanza tra i popoli.

Città del Guatemala La Provincia Centroamericana è impegnata in te i quali viene proposto ai giovani il tema del un interessante progetto di pastorale giova- significato della verità della vita: ciò che non nile-vocazionale. Un’équipe, coordinata da si partecipa agli altri, inevitabilmente muore. p. Rafael Álvarez, sta promuovendo una serie La gratuità è la legge fondamentale della cre- di incontri e convivenze con i giovani dei di- scita umana: perciò anche la vita, bene rice- versi collegi, gruppi parrocchiali e giovanili vuto gratuitamente, tende naturalmente a di- dell’Honduras, Salvador e Guatemala duran- venire un bene donato, agli altri e a Dio.

Treviso - Venezia Sabato 29 aprile, all’Istituto Emiliani, si da- ranza sulle orme di san Girolamo”, e sarà ranno appuntamento i giovani provenienti da l’occasione per riscoprire e vivere il messag- diverse parti d'Italia per la tradizionale “Veglia gio di un uomo che, partendo da Venezia, si di Somasca”. Quest’anno il programma preve- è messo in strada alla ricerca di tanti poveri, de la veglia di preghiera nella Basilica di San- orfani e bisognosi. Anche oggi, di fronte al ma- ta Maria Maggiore di Treviso e, il giorno lessere dell’altro, una sola scelta si impone, dopo, la visita ai luoghi di san Girolamo a quella del buon samaritano che «gli si fece vici- Venezia. Partecipano gruppi e associazioni, no, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, cari- volontari e amici delle comunità somasche catolo sopra il suo giumento, lo portò in una locanda d'Italia. L’incontro ha come slogan “Passi di spe- e si prese cura di lui» (Lc 10,34).

Roma Provenienti da diverse parti del mondo , i su- Dio e in risposta alle attese profonde del mon- periori maggiori della Congregazione si sono do. È stato un particolare momento di grazia riuniti nella Casa Generale, dal 19 al 26 feb- che ha permesso di rinsaldare i vincoli frater- braio, per l’incontro annuale della Consulta. ni e di rinnovare l’impegno di diffondere e vi- I partecipanti hanno approfondito il tema del- vere, assieme a tanti laici, il carisma di san Gi- l’umanizzazione e della ristrutturazione della rolamo come “buona notizia” per tutti, privi- Congregazione, accettando le grandi sfide del legiando i poveri, i giovani, gli emarginati e in momento attuale, nella fedeltà al disegno di difesa dell’infanzia maltrattata e negata.

Colombia Il 6 gennaio la provincia Andina ha vissuto mo- Roa e il 14 gennaio, a Tunja, p. Juan Pablo Ve- menti di gioia e di festa, i novizi Jesús Hum- landia Estupiñán. Auguriamo a queste nuove berto Portilla, Jhon Carlos Castañeda, Heider leve somasche di spendere la loro vita al ser- Armando Osso e José Harvey Montaña hanno vizio dell’infanzia a rischio, in un contesto so- fatto la loro prima professione religiosa a Bu- ciale ancora duramente provato dalla violen- caramanga. Il 7 gennaio, a Girón, ha ricevuto za e particolarmente bisognoso della civiliz- l’ordine del presbiterato p. Ricardo Poveda zazione dell’amore. 44 gennaio/marzo 2006 - n. 1 Vita somasca

Somasca L’8 febbraio, in tutte le comunità somasche si lamo che ci ricorda che è necessario prestare attenzio- è celebrata con giubilo, eventi significativi, ne alle persone. Mi ha impressionato leggere quel suo creatività ed entusiasmo la festa di San Giro- “itinerarium caritatis”: da Venezia a Verona, a Bre- lamo Emiliani. A Somasca, culla dell’Ordine, scia, a Bergamo, a Como, a Milano, a Pavia, prima la solenne concelebrazione eucaristica è sta- di approdare a Somasca, perché a contare erano le per- ta presieduta da Mons. Giacomo Grampa, ve- sone da assistere, da curare, da raccogliere, educare e scovo di Lugano, che ha sottolineato: «trovo formare. Non importa se si ammalerá per ben due vol- moderno e addirittura provocatorio il vostro san Giro- te di peste fino a morirne».

Statte (Taranto) L’Associazione “Emiliani Statte”, della Parroc- devianza minorile. A tale scopo si cerca di chia di San Girolamo, opera quotidianamen- creare un contesto sereno e familiare in cui i te nella zona 167, un quartiere molto popola- ragazzi si sentano accolti e possano socializ- to in cui imperversa un forte disagio econo- zare, realizzando attività di recupero scolasti- mico, sociale, familiare e morale che ricade, co e ludico-ricreative dove ciascuno possa se- inevitabilmente, sui bambini e ragazzi. In par- renamente esprimere le proprie potenzialità. ticolare, i volontari dedicano la loro attenzio- Il filo conduttore che ispira e anima ne a minori segnalati dai servizi sociali del co- l’Associazione è la frase del Vangelo: «nessuno mune. L’obiettivo è quello di prevenire il fe- ha un amore più grande di questo: dare la vita per i nomeno della dispersione scolastica e della propri amici» (Gv 15, 13).

Darmaram (India) Il 26 dicembre 2005, è stato ordinato sacer- alle scuole della regione e alla sua parrocchia dote il p. Madanu Vijaya Prabhakar, nel suo ed è rimasto subito affascinato dalla figura di villaggio nativo di Darmaram (India), con la san Girolamo per la sua paternità e la sua de- partecipazione festosa di numerose persone, dizione agli orfani e ai piccoli. Dopo gli anni parenti, amici e confratelli somaschi. Duran- di formazione iniziale e gli studi teologici rea- te la celebrazione presieduta da Mons. Go- lizzati in India, da tre anni è a Roma per spe- vindu Joji, vescovo di Nalgonda, non sono cializzarsi nel campo della pedagogia per la mancate le danze tipiche folcloristiche se- formazione delle vocazioni. Questa prepara- condo la cultura locale. Ultimo di sette fra- zione gli servirà come aiuto prezioso per con- telli, 29 anni, p. Prabhakar ha conosciuto i so- tinuare a vivere e a diffondere il carisma di san maschi in occasione delle visite da loro fatte Girolamo, presente in India dal1995.

Târgovi¸tes (Romania) Grande festa per la solennità di san Girolamo Mons. Jean-Claude Périsset, Nunzio Aposto- in Romania. Mercoledì 8 febbraio una Conce- lico per la Romania e Moldavia, a cui ha pre- lebrazione Eucaristica di tutti i sacerdoti del senziato il rappresentante dell’Arcivescovo decanato con i religiosi e le religiose dell’ar- ortodosso pr. Adrian Rada vicario Eparhial, chidiocesi di Bucarest nella cappella di Casa l’Ambasciatore d’Italia in Romania e Repub- Miani presieduta da Mons. Ilie Sociu, vicario blica Moldova S.E. Daniele Mancini e il Con- espiscopale per la Vita Consacrata. sole dott. Maria Gabriella Gambacurta. Domenica 12 febbraio, nella chiesa parroc- Al termine l’Ambasciatore e il Nunzio Apo- chiale la festa è proseguita con una solenne stolico hanno inaugurato la sala di informati- Concelebrazione Eucaristica presieduta da ca recentemente allestita a Casa Miani. 45 Pillole somasche a cura di Romario Il fischietto

È lo strumento indispensabile per poter gio- Anche la vita, come pure una comunità, un care. Qualsiasi gioco, proprio per essere gio- gruppo e la stessa la famiglia… è un gioco, e cato, ha bisogno necessariamente di norme, per poter giocare al gioco della vita, della co- regole e limiti. munità, del gruppo e della famiglia c’è biso- Immaginiamo di poter giocare una partita al gno di un fischietto e c’è bisogno di segnare pallone o a pallacanestro… senza un arbitro, i limiti, entro i quali giocare. Limiti e norme e confidando solamente nel buon senso, lo hanno a che fare con la disciplina, certamen- spirito solidale e pacifico, e nell’onestà per- te non considerata come imposizione o ca- sonale di ogni giocatore. Probabilmente, non stigo, ma come responsabilità individuale. si riuscirebbe neppure A volte si confonde ad arrivare alla fine del l’azione di educare il primo tempo, a motivo bambino alla discipli- dei conflitti, delle di- na con lo sviluppo del- scussioni accalorate, l’autorità. L’autorità è dei litigi e della confu- l’imposizione delle sione inevitabile. norme, mentre la disci- «È vietato vietare!» è stata plina, che non è sino- la formula esplosiva che nimo di castigo, è lo ha fatto furore nel famo- sviluppo dell’abito del- so ‘68. In quel momen- la responsabilità indi- to, certamente sotto la viduale. Per poter cre- spinta di un mondo che stava soffocando tra scere è necessario che il bambino faccia strutture non adeguate, è esplosa una specie l’esperienza dei limiti. Questi devono essere di festa: «basta con le tradizioni, basta con le norme, sufficientemente visibili e percettibili allo lasciateci fare qualunque cosa, lasciateci respirare!». scopo di essere provati e sufficientemente Però se volessimo, per esempio, eliminare la elastici per poter sopportare la prova. L’azione convenzione oppressiva del codice stradale: educativa dei genitori è precisamente quella non si proibisce più di passare con il sema- di gestire saggiamente la continua tensione foro rosso, non si proibisce più di circolare sui il contenere (non permettere) e il separare (permettere). A volte, i bambini che hanno grandi margini di libertà e di manovra perso- nale vengono esposti a livelli insopportabili di ansia persecutoria. I limiti non solo vanno fatti conoscere, motivati e segnalati opportu- namente (norme familiari), ma anche difesi. Per il bambino è un bene molto prezioso ave- re un papà e una mamma capaci di dirgli con convinzione e con forza: “No!”, per difendere qualcosa di importante a loro giudizio, senza per questo schiacciarlo o umiliarlo. È la giu- marciapiedi, si eliminano tutti i semafori… sta premessa per aiutare il proprio figlio a rag- non passerebbe molto tempo prima di arri- giungere una vera libertà personale, nel giu- vare al caos. sto rispetto di sé e degli altri. r 46 In memoria

Padre Cesare Arrigoni È deceduto il 19 gennaio, a 85 anni di etá. La matore del seminario. A 72 anni, anticipando Congregazione si è sentita un poco orfana uno slogan dell’ultimo Capitolo generale, perché è venuto meno un religioso dal cuore “torna in strada”, inserendosi nei Centri Acco- buono, un cuore carico di sensibilità umana, glienza per tossicodipendenti fa riscoprire al- di evangelica saggezza e di instancabile ope- la Congregazione la presenza protagonista dei rosità. A soli trentadue anni viene nominato laici nelle opere somasche. Il suo camminare maestro dei novizi; Nel ’71 è alla guida della in mezzo a noi ha lasciato tracce di vita: ha Provincia religiosa Lombardo Veneta; a 60 an- preso il Vangelo sul serio e lo ha messo in pra- ni si fa giovane con i giovani e diventa ani- tica con umiltà e generosità.

Padre Giuseppe Rossetti Dopo tre mesi di malattia è deceduto il 21 gen- sità altrui, non ha mai negato la sua disponi- naio, a 81 anni di età. Religioso attivo e dina- bilitá. A tutti ha fatto dono di aneddoti e rac- mico, ha vissuto 35 anni in mezzo ai ragazzi, conti umoristici creando attorno a sé quel cli- negli istituti, nei collegi fino al 1980, quando ma umano che tanto aiuta ad affrontare la vi- è stato superiore provinciale della provincia ta con serenità. Ha vissuto ció che è essen- Lombardo Veneta e, più avanti, vicario gene- ziale nella vita religiosa: l’annuncio nella pre- rale, al servizio della Congregazione. Uomo dicazione e il contatto umano. È stato un re- buono e gioviale, attento e generoso, si è fat- ligioso che ci ha ben insegnato a vivere e ci ha to volere bene da tutti. Sensibile alle neces- ben ricordato come si muore.

Padre Antonio Pessina Dopo una brevissima degenza in ospedale, è farlo mancare ai poveri. La sua scienza era so- deceduto il 4 febbraio, a 73 anni di età. Umil- prattutto un sapere le cose di Dio, era vita, che tà, scienza e carità, sono state le virtù che ha trasmetteva con competenza e studio nella vissuto in modo personalissimo. Dietro il suo predicazione. La sua carità, che si evidenzia- carattere apparentemente rude, c’erano: va al capezzale degli ammalati e splendeva in spontaneità, semplicità, coerenza e operosi- modo mirabile nella tenerezza verso i piccoli. tà. Ha vissuto la sua vita di religioso e sacer- Padre Antonio ha terminato la sua corsa, ha dote senza temere di sporcarsi le mani per combattuto il buon combattimento della fe- guadagnare il pane quotidiano a sé e per non de e l’ha conservata.

Padre Pierino Manzoni Dopo la lunga malattia, accolta con lucida montagna, che ha amato tanto e nella quale consapevolezza, grande forza d’animo e tanta si identificava. Per lui era il simbolo del fede, è deceduto il 5 febbraio, all’etá di 72 an- cammino della vita e della fede, secondo il ni. Ha vissuto la sua intensa vita religiosa e suo motto: “Più in là”. A questo si era educato sacerdotale come perseveranza di dono e di e ha educato i suoi alunni: scoprire sempre servizio: a Corbetta, al Collegio Gallio di Co- nuove possibilità e altri orizzonti infiniti, per mo, nella Parrocchia di Mestre, fra i ragazzi essere sempre più te stesso, per incontrare dell’Istituto Emiliani di Treviso. Nei tanti an- sempre la novità, per incontrare Colui che ni di vero servizio non ha mai dimenticato la è l’Oltre: Dio. 47 I bambini possono diventare invisibili e sparire alla vista delle loro famiglie, comunità e società

Diventano invisibili quando il loro diritto alla protezione non viene rispettato