Sanremo 2021, la finale: premiati i Maneskin con

I vincitori della 71esima edizione del Festival di sono i Maneskin con il brano Zitti e buoni.

Il gruppo, lanciato da X-Factor, ha superato, in finale, e , secondi con , ed , terzo con Un milione di cose da dirti.

Un verdetto storico perché premia un genere che ha frequentato poco l’Ariston.

Il Premio della Critica – Sezioni Campioni, è attribuito dalla Sala Stampa a Willie Peyote con il brano Mai dire mai (La locura).

Colapesce e Dimartino con Musica Leggerissima hanno conquistato, invece, il Premio assegnato dalla Sala Stampa Radio-Tv-Web.

Il Premio per il miglior testo a Madame con Voce.

Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale è stato assegnato dall’orchestra ad Ermal Meta con Un milione di cose da dirti.

L’ultima serata del Festival di Sanremo ha un’apertura patriottica, con l’inno di Mameli eseguito dalla Banda della Marina Militare.

La serata finale di un’edizione difficile, in un momento drammatico, in una città semi-deserta, mentre sui social il Festival è in testa ai trending topic, soggetto principale dei numerosissimi meme che si sono moltiplicati negli ultimi giorni.

Fiorello, giubbotto di pelle rossa con le frange, rende omaggio a Little Tony.

Poi scherza con Amadeus che ha escluso l’ipotesi di un Festival-ter (“Ti capisco, perché è impegnativo, hai un’età, ma se non lo fai tu finalmente sto in pace”) e lancia una “maledizione” sul futuro: “In bocca al lupo a quelli che verranno l’anno prossimo a fare il festival: vi auguro questa platea piena, la galleria piena, il pubblico in mezzo all’orchestra, milioni persone fuori dell’Ariston, ospiti internazionali, ma vi deve andare malissimo, ve lo auguro con tutto il cuore“.

“Ultima cosa. Mi ha chiamato Franceschini, sai che noi della cultura abbiamo la chat, e mi ha chiesto di ricordare che sono i 700 anni di Dante.

Mi ha chiesto di leggere qualcosa: ma io le cose le so a memoria, declamo“. Recita l’incipit dell’Inferno, l’ultimo verso del Paradiso e dice: “Quello che c’è in mezzo ve lo leggete voi perché noi abbiamo 26 cantanti”.

La gara è aperta da Ghemon, ma non mancano le gag sull’opera lirica (“si potrebbero dire anche le parolacce, non se ne accorge nessuno”), il balletto (“Il lago dei cigni dura due ore e mezza, il cigno non muore mai”) e le recite scolastiche.

Zlatan Ibrahimovic, venuto a commissariare il festival, ha definito la sua squadra: “In attacco Zlatan Ibrahimovic, a centrocampo Fiorello perché serve il fantasista, in difesa l’orchestra perché ha difeso con i denti la forza della musica , Ama tu come portiere e come stopper Achille Lauro perché così allo hanno paura. Lauro mi è simpatico, volevo fare lo scambio di maglia, ma non si può, perché è sempre nudo”.

Il bomber del ripercorre la sua carriera stellare, tra successi e sconfitte, e spiega il senso della sua presenza: “Il fallimento non è il contrario del successo, è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. La cosa più importante è fare ogni giorno la differenza, con impegno, dedizione, costanza, concentrazione. Non è il mio Festival, né quello di Amadeus, ma è il vostro, dell’Italia intera, la mia seconda casa”.

Ornella Vanoni si prende la scena: “Il pubblico non c’è, ma l’emozione è uguale“. E punzecchia Fiorello: “Ma la tua passione è cantare? È un Festival di musica, se canti anche tu non va bene, noi siamo?”. Poi si rivolge agli orchestrali: “Sono più importanti loro del pubblico, magari ne capiscono di più. Ma sono stanchi, sfatti”.

Al pubblico regala il medley su Una ragione di più, La musica è finita, Mi sono innamorato di te, Domani è un altro giorno, poi duetta con su Un sorriso dentro al pianto.

Canta anche Serena Rossi, che dopo il successo di Mina Settembre è pronta per il nuovo show La canzone segreta, dal 12 marzo su Rai1, e sorprende ed emoziona Amadeus dedicandogli ‘A te’ di Jovanotti.

Giovanna Botteri cita L’anno che verrà di Dalla, poi accenna alla sua esperienza da corrispondente in Cina, quando un anno fa il Paese scoprì di essere in guerra contro il virus.

Achille Lauro per il quadro finale ha scelto la sua C’est la vie, con un omaggio all’orchestra, e stavolta invoca la benedizione di Dio “su tutti noi, esseri umani”.

LA CLASSIFICA FINALE

1. Maneskin con Zitti e buoni;

2. Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome; 3. Ermal Meta con Un milione di cose da dirti;

4. Colapesce e Dimartino con Musica leggerissima;

5. Irama con La genesi del tuo colore;

6. Willie Peyote con Mai dire mai (La locura);

7. con Dieci;

8. Madame con Voce;

9. Orietta Berti con Quando ti sei innamorato;

10. con Potevi fare di più;

11. La Rappresentante di lista con Amare;

12. Extraliscio con Davide Toffolo con Bianca Luce Nera;

13. con Combat Pop;

14. Noemi con Glicine;

15. con Ti piaci così;

16. Fulminacci con Santa ;

17. Max Gazzè con Il farmacista;

18. Fasma con Parlami;

19. Gaia con Cuore amaro;

20. Coma_Cose con Fiamme negli occhi;

21. Ghemon con Momento perfetto;

22. Francesco Renga con Quando trovo te;

23. Gio Evan con Arnica;

24. Bugo con E invece sì; 25. Aiello con Ora;

26. Random con Torno a te.

Sanremo 2021: in attesa della finale

In attesa dell’ultima puntata di questa sera c’è già il primo vincitore di Sanremo 2021: il foggiano Gaudiano con il brano Polvere da sparo ha trionfato tra le Nuove Proposte e dedicato la vittoria al padre, scomparso.

La co-conduttrice per una sera è Barbara Palombelli.

Amadeus e Fiorello la presentano leggendo il gobbo in coro.

La giornalista prosegue, auspicando cheSanremo sia “un segnale di ripartenza per tutto lo spettacolo dal ”.

Poi dedica il suo monologo alle ragazze, alle donne, alle nonne: “La chiave del nostro futuro è ribellarci sempre, tanto ci umilieranno, ci metteranno le mani addosso, non saremo mai perfette, non andremo mai bene come non va bene Liliana Segre, senatrice a vita che a 90 anni non può vaccinarsi senza scatenare odi micidiali”.

La giornalista racconta la sua storia di ragazza ribelle che iniziò a lavorare a 15 anni: “Studiate fino alle lacrime e lavorate fino all’indipendenza, perché alla fine funziona”, raccomanda.

Coglie nel segno, invece, l’appello di Alessandra Amoroso e Matilde Gioli per i lavoratori dello spettacolo, rappresentati da una presenza simbolica sul palco:“Come voi vogliamo provare a tornare a sognare – dicono – ma il nostro sogno ha bisogno di altri cuori, delle mani e delle braccia di altre persone. Ora che il mondo si è fermato, le platee sono vuote, ci sono tante viste sospese in attesa di una ripartenza difficile da immaginare o di un aiuto che non è mai arrivato. Il lavoro deve essere un diritto di tutti, non un colpo di fortuna”.

E sullo sfondo parte l’applauso registrato di attori, musicisti, cantanti.

Tocca a Fiorello aprire la quarta serata del Festival di Sanremo, entrando in scena con la parrucca anni ’80-’90, un assaggio dell’annunciato duetto su Siamo donne, portato all’Ariston da Sabrina Salerno e Jo Squillo nel 1991.

E poi, mantello nero e corona di spine, entra nel quadro di Achille Lauro.

La performance è “”.

Dalla performance dei Maneskin ad Orietta Berti avvolta tra gli strass, da Max Gazzè, travestito da Dalì con i baffi a punta e la camelia tra i capelli, a Madame a piedi nudi, fino ad Ermal Meta, il palco accoglie tutti e 26 i Big.

Tornato per controllare il Festival di Amadeus,Zlatan Ibrahimovic rende omaggio agli orchestrali.

All’Ariston torna Mahmood, a due anni dalla vittoria con ‘’ che propone in un medley di successi accompagnato dal battito di mani ritmato dell’orchestra.

L’Ariston si scatena con Bottari di Portico ed Enzo Avitabile che rende omaggio a Renato Carosone con Caravan Petrol.

La classifica generale dei Big in gara al festival di Sanremo, frutto della media tra le votazioni nelle prime tre serate:

1) ERMAL META – Un milione di cose da dirti; 2) WILLIE PEYOTE – Mai dire mai (La Locura);

3) ARISA – Potevi fare di più;

4) ANNALISA – Dieci;

5) MANESKIN – Zitti e buoni;

6) IRAMA – La genesi del tuo colore;

7) LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – Amare;

8) COLAPESCE DIMARTINO – Musica leggerissima;

9) MALIKA AYANE – Ti piaci così;

10) NOEMI – Glicine.

Gaudiano, Polvere da sparo: un vittoria da Foggia a Milano

A scaldare la serata la quarta serata del Festival di Sanremo ci hanno pensato le Nuove Proposte, che hanno dato il via alla competizione.

A contendersi la vittoria: Davide Shorty, con la sua ‘Regina’, Folcast, con la sua ‘Scopriti’, Gaudiano, con ‘Polvere da Sparo’, e Wrongonyou, con ‘Lezioni di volo’.

Grandissima era la voglia di vincere delle quattro giovani proposte, così come innegabile è il loro talento.

Ma solo uno di loro ha potuto toccare con mano il gradino più alto del podio. A conquistarlo, è stato il foggiano classe 1991, Gaudiano, vincitore del 71° Festival di Sanremo nella categoria ‘Nuove Proposte‘ con la sua canzone ‘Polvere da sparo‘.

Un’enorme soddisfazione per il giovane che, abbandonandosi alla commozione, ha dedicato la vittoria al padre scomparso due anni fa, a causa di un tumore.

“È qualcosa di eccezionale. Dedico questa vittoria a mio padre, alla mia famiglia a tutte le persone che mi hanno permesso di essere qui. Due anni fa mio padre è andato via, ma ora lo sento qua con me. Grazie a tutti”, ha detto il giovane cantante, ricevendo il premio.

Sono oltre 700 i chilometri che separano Foggia da Milano.

Il tempo che bastava per sognare.

E’ quello che è successo a Luca Gaudiano.

Nessun nome d’arte, ha scelto di farsi chiamare semplicemente Gaudiano.

Il successo ieri: proprio quel viaggio dalla città natale, Foggia, verso quella dove si sta realizzando a livello lavorativo, Milano, ha dato una svolta alla sua vita.

‘Polvere da sparo‘ racconta il dolore per la perdita del padre e l’elaborazione del lutto.

È un brano pop dalla forte identità, dalle ritmiche incalzanti.

Affronta in modo autentico il dolore per la perdita di una persona amata: uno dei tanti tabù della società moderna.

Descrivendo la propria sofferenza, Gaudiano racconta la rabbia, l’impotenza,la solitudine, tutti quei sentimenti che divampano nell’animo di fronte al proprio lutto.

È la canzone dell’assenza, ma lascia spazio ad un messaggio: accettando il dolore si può dareun nuovo senso all’esistenza.

La musica è lo strumento attraverso il quale esorcizzare il proprio dolore.

Di dubbi ce ne sono ben pochi: ha davanti a sé una lunghissima carriera.

E, in futuro, – magari – potrebbe tornare a calcare il palco dell’Ariston nella categoria dei cantanti Big.

Sanremo 2021, la serata delle cover e dei duetti: si celebra la grande musica d’autore

Risalgono gli ascolti al Festival di Sanremo. Sono stati 10 milioni 596 mila, pari al 42.4% di share, i telespettatori che hanno seguito ieri su Rai1 la prima parte della terza serata, dedicata alle cover della musica d’autore; la seconda parte ha ottenuto 4 milioni 369 mila con il 50.6%.

Cresce l’audience anche se sono ancora lontani i numeri dello scorso anno.

La grande musica d’autore è il tema che trascina la serata delle cover e dei duetti a Sanremo.

Emozionante l’apertura con i che rendono omaggio a Lucio Dalla – nel giorno in cui avrebbe compiuto 78 anni – con 4/3/1943, a 50 anni esatti dalla presentazione del brano a Sanremo, e riprendono la versione originale non censurata, con l’accompagnamento dell’orchestra.

Nella sequenza di esibizioni – sottoposta al voto degli orchestrali e segnata da qualche problema tecnico – c’è spazio per l‘ironia di Fiorello sulla satira politica e poi, pur di non assomigliare a D’Alema, si fa tagliare ibaffetti da Amadeus (“Così sono di nuovo George Clooney”).

La serie di duetti si apre con Noemi e Neffa sulle note di ‘Prima di andare via’.

Fulminacci ‘pensa positivo‘ con Jovanotti, accompagnato da Valerio Lundini – ma l’energia vera è quella della tromba di Roy Paci – e cambia il verso finale della canzone citando “la pandemia”.

Anche Random ha scelto Jovanotti e canta Ragazzo fortunato con i The Kolors.

Francesco Renga ha voluto accanto a sé la giovanissima , vincitrice di X Factor, per ‘Una ragione di più’ di Ornella Vanoni.

A tutto ritmo l’esibizione degliExtraliscio , con Davide Toffolo e Peter Pichler, che trasformano l’Ariston in una balera con il medley di Rosamunda, classico di Gabriella Ferri.

Interruzione per Fasma e Nesli che cambiano il microfono e cantano ‘La fine’ dello stesso Nesli.

Era il 1959 quando Lucio Battisti al Festival cantava ‘Un’avventura‘ con : Bugo la rilegge con i Pinguini Tattici Nucleari.

Francesca Michielin e Fedez osano con il medley ‘E allora felicità’ spaziando da Calcutta ai ad Al Bano e Romina. Non manca Irama, anche nella serata delle cover, che gareggia in video (“in smart working”, scherza Amadeus) – e convince – con il video della prova di Cyrano di Guccini, con la voce del cantautore ad accompagnare l’intro.

I Maneskin si cimentano con i CCCP in Amandoti, con Manuel Agnelli.

Samuele Bersani torna all’Ariston per accompagnareWillie Peyote nella sua ‘Giudizi universali’.

Valeria Fabrizi presenta Orietta Berti che presta la voce a ‘Io che amo solo te’ di con Le Deva.

Gio Evan duetta con i finalisti di The Voice Senior per ‘Gli anni’ degli 883.

Ghemon con i Neri per caso il medley Le ragazze, Donne, Acqua e sapone, La canzone del sole.

Grande ritorno, quello di Rettore che accompagna La Rappresentante di Lista in ‘Splendido splendente’.

Emozionanti Arisa e con ‘Quando’ di Pino Daniele.

La prima donna della terza serata è Vittoria Ceretti, arrivata direttamente dalle passerelle di Parigi, che manda un bacio a mamma Francesca.

Ad un’altra donna,Antonella Ferrari, testimonial dell’Associazione italiana sclerosi multipla, è affidato uno dei messaggi più potenti della serata: l’importanza ed il coraggio di restare attrice nonostante la malattia, “camminando luminosa anche quando sarà buio”.

“Facciamo un gran tifo per il teatro”, invoca Amadeus nella serata che vede sul palco anche Monica Guerritore, ospite con Emma del nuovo quadro di Achille Lauro. È pop il terzo quadro di Achille Lauro, come annunciato sui suoi social nel pomeriggio.

“Questa notte sarò il genere più incompreso della storia, il pop”, aveva scritto. Così, appare sul palco in versione neoclassica, come una statua greca tra colonne ed alloro, ma coperto d’oro: indossa una tunica monospalla in maglia metallica argento e una coroncina in metallo con finitura oro antico.

Con le sue performance, Achille Lauro sottolinea come la musica sia il motore del cambiamento.

“Ha cambiato il modo di pensare, di vestire, di ballare, di interpretare la realtà e di esprimersi. Ha legittimato la ribellione, la libertà e ha aperto le porte all’individualità“, spiega. Ma il viaggio, dice, “sarà davvero chiaro solo alla fine“.

Madame si traveste da professoressa e insieme a un gruppo di ballerini e coristi si esibisce nel suo personale omaggio a , con Prisencolinensinainciusol.

C’è chi non scherza affatto, comeLo Stato Sociale, con Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino, che cantano Non è per sempre degli Afterhours.

Ed ancora, Annalisa, con Federico Poggipollini.

Convince la magia di Gaia e Lous and the Yazuka che cantano Tenco.

Colapesce e Dimartino si cimentano in Povera Patria, mentre il magnifico Il mio canto libero di Battisti è proposto dai Coma_Cose.

Rino Gaetano è portato verso il rap da Aiello e Vegas Jones.

Max Gazzè e Daniele Silvestri rileggono Del Mondo. Malika Ayane interpreta Insieme a te non ci sto più di ed Ermal Meta commuove con una bella versione di Caruso.

Entra in scena solo intorno alle 23:00 Zlatan Ibrahimovic, il quale spiega di essere rimasto bloccato in autostrada – causa un incidente – e di essere arrivato a Sanremo in moto – tramite l’autostop – per salvare il ‘suo’ Festival.

Poi accoglie sul palco Sinisa Mihajlovic: dalla testata del 2005 – Sinisa era nell’Inter, Ibra nella Juve – all’amicizia nata nella stagione giocata insieme all’Inter. Il fuoriclasse del Milan e l’allenatore del Bologna raccontano le rivalità, le invidie reciproche e la battaglia di Mihajlovic contro la leucemia.

Finisce in musica, con ilquartetto sulle note di ‘Io vagabondo’ dei Nomadi con Amadeus e Fiorello che ribattezza subito il gruppo ‘gli Abbadeus’. Poi Ibrahimovic palleggia con Donato Grande, atleta di powerchair football, il calcio in carrozzina. L’appello di Amadeus è per il rispetto delle esigenze dei disabili: “E’ troppo facile pensare che è colpa delle istituzioni, siamo tutti responsabili”.

La classifica nella serata delle cover, votata dall’orchestra del Festival di Sanremo.

1) ERMAL META con NAPOLI MANDOLIN ORCHESTRA; “Caruso”

2) ORIETTA BERTI con LE DEVA “Io che amo solo te”;

3) EXTRALISCIO DAVIDE TOFFOLO con PETER PICHLER “Medley Rosamunda”;

4) WILLIE PEYOTE con SAMUELE BERSANI “Giudizi universali”;

5) ARISA con MICHELE BRAVI “Quando”;

6) MANESKIN con MANUEL AGNELLI “Amandoti”; 7) ANNALISA con FEDERICO POGGIPOLLINI “La musica è finita”;

8) MAX GAZZE’ con DANIELE SILVESTRI e la MAGICAL MISTERY BAND “Del mondo”;

9) LA RAPPRESENTANTE DI LISTA con DONATELLA RETTORE “Splendido splendente”;

10) GHEMON con I NERI PER CASO – medley – L’Essere infinito (L.E.I.);

11) LO STATO SOCIALE con FRANCESCO PANNOFINO Ed EMANUELA FANELLI “Non è per sempre”;

12) GAIA con LOUS AND THE YAKUZA “Mi sono innamorato di te”;

13) IRAMA “Cyrano”;

14) COLAPESCE DIMARTINO “Povera Patria”;

15) FULMINACCI con VALERIO LUNDINI e ROY PACI “Penso positivo”;

16) MALIKA AYANE “Insieme a te non ci sto più”;

17) NOEMI con NEFFA “Prima di andare via”;

18) MADAME “Prisencolinensinainciusol”;

19) FRANCESCO RENGA con CASADILEGO “Una ragione in più”;

20) FASMA con NESLI “La fine”;

21) FRANCESCA MICHIELIN E FEDEZ – medley – “E allora felicità”;

22) AIELLO con VEGAS JONES “Gianna”;

23) BUGO feat PINGUINI TATTICI NUCLEARI “Un’avventura”;

24) GIO EVAN con i cantanti di THE VOICE SENIOR “Gli anni”;

25) RANDOM con THE KOLORS “Ragazzo fortunato”; 26) COMA_COSE con ALBERTO RADIUS e MAMAKASS “Il mio canto libero”.

Sanremo 2021: secondo emozionante appuntamento

Dopo una prima serata emozionante, è arrivato anche il secondo appuntamento con il Festival di Sanremo 2021.

Superata l’ansia causata dallaplatea vuota, Amadeus e Fiorello hanno portato sul palco dell’Ariston, ancora una volta, non solo canzoni e grandi ospiti, ma anche la loro complicità. Ad aprire la seconda serata di Sanremo 2021 è Fiorello che entra dall’esterno dell’Ariston, il costume total black piumato, un po’ Achille Lauro, un po’ Trono di spade.

In sala le poltroncine non sono più vuote, ma coperte di palloncini colorati: “E’ la festa dell’unità delle poltrone, questa è la platea che piace a me”, sentenzia Fiorello. Salvo più tardi pentirsi “Era( meglio la platea vuota, era poeticamente spettacolare”).

La gara va avanti con ritmo più serrato. Tra leNuove Proposte, passano in finale Davide Shorty e Wrongonyou; eliminati i Dellai e Greta Zuccoli. Tra i Big, ‘recuperato’ in gara Irama – costretto alla quarantena per casi di positività al Covid nel suo staff – con il video registrato delle prove.

Fiorello, dopo aver fatto scoppiare qualche palloncino in platea, dà il meglio di sé presentando in musicaLaura Pausini e cantando La solitudine sulle note di Bohemian Rhapsody dei Queen. Tornata sul palco dell’Ariston dopo tanti anni dal suo debutto, non nasconde l’emozione e canta Io sì (Seen), la canzone premiata ai Golden Globe come migliore canzone originale, per il film Netflix di Edoardo Ponti La vita davanti a sé, con Sofia Loren: “Non ci si abitua mai ed è strano pensare di aver vinto un premio simile con una canzone tutta italiana”, dice Laura Pausini avvolta nella lunga cappa argentata, “la lingua a cammello tipica di quando sono a Sanremo”, palco su cui ha debuttato nel 1993, e le lacrime trattenute a stento, che sono ancora quelle della “ragazza di Solarolo”.

Poi si lascia andare a una performance in trio: Fiorello si trasforma in beatbox, Laura Pausini canta The rythm of the night e Amadeus si agita come cubista.

La performance fa ballare anche l’orchestra.

E’ lei, la star dalle decine di premi vinti collezionati in casa dal padre e da 1 miliardo di streaming su Spotify.

Il Festival vola sulle note di Morricone: il trombettista Nello Salza suona il tema de “Il buono, il brutto e il cattivo”, Andrea Morricone dirige l’orchestra in “Metti una sera a cena”.

Ennio Morricone non si discute, si ama, e si dimostra all’altezza nel rendergli omaggio. A dirigere l’orchestra di Sanremo è sempre il figlio del grande maestro e l’emozione è grandissima.

Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble ci regalano uno dei momenti più emozionanti della seconda serata di Sanremo 2021.

Il Volo anticipa ill tributo al maestro che sarà al centro di un concerto evento a Giugno.

La signora della serata è Elodie. Si concede un fuori programma perdendo un orecchino (“Sono un po’ buffa”).

Elodie ha realizzato un medley, ballato e cantato, in cui ha mixato le sue canzoni con grandi successi della musica italiana, da Raffaella Carrà a Raf, sino a Mahmood.

“Sono felicissima, molto orgogliosa di essere qui”, aggiunge la cantante che dopo il successo di Andromeda, il brano presentato in gara l‘anno scorso, è la co-conduttrice della seconda serata del Festival.

“Sono qui perché ho abbattuto un muro, e tutte le volte che sono riuscita da abbattere un muro, sono successe cose belle nella mia vita”.

Sbocciando dall’abito rosso a fiore, Elodie si commuove sul palco dell’Ariston raccontando la sua storia.

“Vengo da un quartiere popolare di Roma, una borgata crudele, onesta, straordinaria, dove le persone possono essere demoralizzate, arrabbiate, e io ero una di quelle, dove non arriva l’acqua calda, non si arriva a fine mese, non si riescono a pagare le bollette. Fin da bambina volevo fare questo mestiere, era il mio sogno, ma non mi sentivo all’altezza, non mi piaceva la mia voce, non ho finito il liceo, non ho preso la patente, non ho studiato canto. Ho sbagliato. Ma è difficile in certi contesti focalizzarsi su quello che vuoi essere da grande. A 20 anni avevo deciso che la musica era già finita per me, poi ho conosciuto il pianista jazz Mauro Tre”, con lei sul palco e con cui ha eseguito ‘Mai così’ di Mina.

Altro grande momento con alcuni grandi successi del Festival cantati dagli interpreti originali, (Non ho l’età, Dio come ti amo), Marcella Bella (Senza un briciolo di testa, Montagne verdi) e (Io amo, Mi manchi) che portano splendidamente gli ‘anta’. Fiorello lancia un appello per i vaccini: “Mi rivolgo ai grandi: bisogna organizzare quanto prima una campagna vaccinale di quelle potenti, vogliamo vaccinarci tutti affinché questo incubo finisca”, dice prendendo a pretesto i giovani, che seguono numerosi il Festival e che stanno per tornare in Dad: “Ragazzi so che non è facile, ma dobbiamo resistere, questi bei momenti della vostra età in qualche modo vi verranno restituiti e questo sarà solo un ricordo”.

“Nessuno“, invece, restituirà la vita persa ad Alex Schwazer: “Non si può tornare indietro, ma si può rimediare, non si possono perdere altre gare senza avere colpe. Ho vinto in tribunale, ma sono uno sportivo e vinco sul campo da gara”, dice il marciatore altoatesino raccontando la sua determinazione a “essere di nuovo giudicato dalla giustizia sportiva” che non gli ha annullato la squalifica fino al 2024 per doping dopo che il gip di Bolzano ha archiviato le accuse penali a suo carico.

Achille Lauro omaggia Mina e propone Bam Bam Twist, coinvolgendo nell’esibizione Francesca Barra e Claudio Santamaria. Il bacio fra la giornalista e l’attore è quella normalità di cui il pubblico di Sanremo, forse, aveva bisogno, dopo le distanze rispettate e i fiori portati su un carrellino.

Questa la classifica generale, sulla base del voto della giuria demoscopica di Sanremo chiamata a esprimersi nelle prime due serate, per i 26 Big in gara.

1) ERMAL META – Un milione di cose da dirti

2) ANNALISA – Dieci

3) IRAMA – La genesi del tuo colore

4) MALIKA AYANE – Ti piaci così

5) NOEMI – Glicine 6) FASMA – Parlami

7) FRANCESCA MICHIELIN e FEDEZ – Chiamami per nome

8) LO STATO SOCIALE – Combat Pop

9) WILLIE PEYOTE – Mai dire mai (la locura)

10) FRANCESCO RENGA – Quando trovo te

11) ARISA – Potevi fare di più

12) GAIA – Cuore Amaro

13) FULMINACCI – Santa Marinella

14) LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – Amare

15) MANESKIN – Zitti e buoni

16) MAX GAZZÈ – Il farmacista

17) COLAPESCE DIMARTINO – Musica leggerissima

18) COMA_COSE – Fiamme negli occhi

19) EXTRALISCIO con Davide Toffolo – Bianca Luce Nera

20) MADAME – Voce

21) GIO EVAN – Arnica

22) ORIETTA BERTI – Quando ti sei innamorato

23) RANDOM – Torno a te

24) BUGO – E invece sì

25) GHEMON – Momento perfetto

26) AIELLO – Ora Sanremo 2021, la prima serata: show, emozioni e la classifica dei Big

“Quest’anno il cuore batte più forte dell’anno scorso”: così all’ingresso sul palco Amadeus apre la 71esima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo. Il Festival più complicato di sempre, reso insolito dalle misure contro il Coronavirus, ma con un impegno che lo stesso conduttore sottolinea.

“L’ho fatto con tutto me stesso, pensando a chi vive di musica, televisione, spettacolo, al Paese reale che sta lottando per ritrovarsi”.

Lo stesso Festival diventa un’occasione per lanciare un appello a rispettare le regole del distanziamento.

“Ci siamo sentiti con il Ministro Speranza: mi ha chiesto di ricordare a tutti che c’è un solo modo per uscire dalla pandemia: dobbiamo usare la mascherina, mantenere le distanze, lavarci le mani”, dice Amadeus, che ha invitato all’Ariston Alessia Bonari, infermiera simbolo della lotta al Covid.

Sanremo – che aspetta il responso del tampone molecolare per un collaboratore di Irama, a rischio esclusione dalla gara dei Big – obbedisce a un rigido protocollo e va in scena nell’Ariston vuoto: una sfida per Amadeus – che annuncia gli applausi registrati, “mi rincuora pensare che siano i vostri, da casa” – e soprattutto per i tempi comici di Fiorello.

Ma è subito Fiorello show, che arriva in stile Achille Lauro con indosso un mantello a fiori «che pesa 21 kg…», rossetto e smalto nero, intrattenendo il «non pubblico» con una parodia di Grazie dei fiori e giocando a fare lo scaldapubblico con le poltrone: “Su i braccioli, giù i braccioli”.

Nel Festival, regolato dal protocollo anti-Covid, non si possono consegnare i fiori, per evitare i contatti: e così entra in scena il carrello.

A rompere il ghiaccio sono state le Nuove Proposte, quattro esibizioni consecutive che hanno mandato Folcast e Gaudiano alla finale di venerdì e stoppato qui la corsa di Elena Faggi e Avincola.

Saltellando in platea, ballando e cantando con Amadeus la sigla ‘Love Sanremo’ in stile vecchio varietà, Fiorella accenna anche a qualche battuta disatira politica.

Anche Zlatan Ibrahimovic gioca sull’ironia: il campione del Milan, tra le presenze fisse del Festival, è lì per dettare le sue regole. “Il direttore è Zlatan, me l’ha detto Zlatan.

Regola numero uno, il festival sarà di 22 cantanti, 11 contro 11. Gli altri? Li vendiamo al Liverpool che sta cercando 4 difensori. Regola numero due, il palco non va bene, deve essere 105 metri per 68, come San Siro, sennò il festival è annullato”.

E’ spigliata Matilda De Angelis, che a 25 anni dalla ribalta internazionale approda all’evento nazional popolare per eccellenza: “Questo palco ti fa dimenticare tutte quelle cose che sai fare”, ammette. Poi scherza su Hugh Grant, compagno di set nella serie The Undoing, “l’ho bloccato su Whatsapp perché manda vocali di 4-5 minuti“. Poi impartisce ad Amadeus una ‘lezione di baci’.

Di impatto, come sempre, la performance di Achille Lauro: collare di piume rosa, capelli blu, armatura, canta Solo noi e piange lacrime di sangue. La serata si apre definitivamente con , tornato a ‘fare rumore’ all’Ariston ad un anno dalla vittoria. E in un attimo il pensiero va all’immagine della finale dello scorso anno, a prima della pandemia. Amadeus, Fiorello e Diodato rifanno la storica foto: l’emozione non manca.

A dare una scossa è Loredana Bertè, che porta sul palco una scarpa rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, canta un medley di hit e la nuovissima ‘Figlia di’.

La classifica provvisoria

In una serata extralarge, in cui c’è spazio anche per l’appello alla liberazione di Patrick Zaki, lo studente dell’università di Bologna detenuto da un anno in Egitto, sono in gara i primi tredici Big.

Questa la classifica, sulla base del voto dellagiuria demoscopica chiamata a esprimersi per i 13 Big che si sono esibiti.

1) ANNALISA – Dieci

2) NOEMI – Glicine

3) FASMA – Parlami

4) FRANCESCA MICHIELIN e FEDEZ – Chiamami per nome

5) FRANCESCO RENGA – Quando trovo te

6) ARISA – Potevi fare di più

7) MANESKIN – Zitti e buoni

8) MAX GAZZE’ – Il farmacista

9) COLAPESCE DIMARTINO – Musica leggerissima

10) COMA_COSE – Fiamme negli occhi 11) MADAME – Voce

12) GHEMON – Momento perfetto

13) AIELLO – Ora

L’ignoranza contagia più del Coronavirus

Da più di un mese l’intera comunità mondiale, la scena politica, istituzionale e soprattutto economica sono impegnate nell’affrontare una problematica che, strano a dirsi, tutti sembrano temere mettendo in secondo piano le insormontabili questioni su cui si dibatteva precedentemente. Si parla, come è ovvio in questo periodo, del Coronavirus, tecnicamente conosciuto come CODIV-19.

Del resto Fiorello lo aveva detto durante l’ultima edizione del Festival di Sanremo, “che fine hanno fatto Salvini, Di Maio […]” messi del tutto in secondo piano dal Festival in quel contesto, ed ora si potrebbe fare la stessa affermazione con l’emergenza di cui si discute in questo articolo.

Ma non è tanto il virus la reale emergenza, quanto la vera e propria ondata di miti e teorie che vi circolano attorno, creando un’isteria totale ed incrementando la psicosi, di cui tanto si discute.

Tra le varie teorie una di quelle più diffuse è la teoria del complottismo, per la quale sarebbe tutto un piano degli USA per generare un declino dei mercati cinesi. Tralasciando la nota di ironia che si trae anche soltanto leggendo la frase precedente, le teorie del complotto, presenti ormai in ogni ambito, sembrerebbero essere il frutto di una degenerazione ancor più catastrofica del post-verità, nonché il frutto di una coscienza collettiva che teme ciò che ignora. Ed è proprio questo timore per l’ignoto ad essere pericoloso. L’ignoranza, sfoci o meno in una teoria del complotto, è rinvenibile in frasi come “è tutta colpa dei cinesi” che generano odio razziale sulla base di una errata rappresentazione della realtà. La storia parla da sé sulle conseguenze dannose di tale constatazione.

Un’ulteriore teoria può essere considerata una degenerazione, meno radicale ma più artificiosa della teoria del complotto. In tal caso si parla del Coronavirus come dello strumento attraverso il quale combattere il sovraffollamento del pianeta. Sarebbe, quindi, una soluzione pacifica e neutrale per far fronte a una problematica di dimensioni planetarie. Tuttavia, non considerando la stessa ignoranza intrinseca a detta teoria, posto che metà di coloro che sono stati colpiti dal virus sono ormai guariti, è chiaro che un simile assunto ha motivazioni più fantascientifiche che scientifiche dalla sua parte. Sembrerebbe quasi essere il piano di Thanos per l’intera durata di Avengers: Infinity War.

Naturalmente le più ignoranti ed ironiche teorie sono quelle basate su suggestioni di ordine sovrannaturale o mitologico, per le quali sarebbe giunta la fine del mondo, o l’apocalisse. Ma con grande tranquillità si può dire che per quanto il famoso giorno del giudizio si avvicini è ancora lontano.

Ciò che emerge da tutto questo è un contesto sociale dove vige l’ignoranza e dove ognuno cerca di strumentalizzare a modo proprio un problema certamente non ignorabile ma che neanche ha bisogno di tanta enfasi. Sicuramente chi è preposto a farlo è all’opera per lo studio di un vaccino, ma è altrettanto certo che maturare e diffondere teorie non produce alcun effetto utile. La libertà di manifestazione del pensiero è assicurata dall’articolo 21 della Costituzione, e nessuno ne deve essere privato, ma è anche vero che ciascun individuo è responsabile di ciò che afferma, e a volte, potrebbe essere meglio usare la famosa mascherina per non dire idiozie.

Sanremo 2020, il vincitore è Diodato: 11,4 milioni per la finale e il 60% di share

Diodato con la canzone “” è il vincitore della settantesima edizione del festival di Sanremo. Al secondo posto Francesco Gabbani con “Viceversa”, sul podio anche la sorpresa Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr”.

La serata finale del Festival di Sanremo è stata seguita in media ieri su Rai1 da 11 milioni 476mila spettatori con il 60.6% di share. L’anno scorso l’ultima serata del festival aveva raccolto in media 10 milioni 622mila telespettatori pari al 56.5%. E’ il miglior risultato dal 2002. La prima parte della serata finale (dalle 21.32 alle 23.52) ha fatto segnare 13 milioni 638mila telespettatori con il 56.8%, la seconda (23.57-1.59) 8 milioni 969mila con il 68.8%. Nel 2019 la prima parte dell’ultima serata di Sanremo aveva raccolto 12 milioni 129mila spettatori con il 53.1%; la seconda 8 milioni 394mila con il 65.2%.

Grande bottino per Diodato che si aggiudica anche il premio della critica intitolato a Mia Martini della sala stampa e il premio della sala stampa Lucio Dalla sezione campioni. Il cantautore, alla sua terza volta a Sanremo, ha convinto le giurie con il suo intenso “Fai rumore”, non solo un brano ma un atto di ribellione che fotografa l’amore nel senso più ampio possibile e allo stesso tempo un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità.

Il premio Sergio Bardotti per il miglior testo assegnato dalla commissione musicale va a Rancore con la canzone “Eden”. Il premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione musicale va a Tosca con “Ho amato tutto”. Il premio TIMMUSIC, attribuito al brano in concorso più ascoltato in streaming sulla piattaforma Tim dedicata alla musica digitale va a Francesco Gabbani con “Viceversa”. LA CLASSIFICA FINALE. 1) Diodato 2) Francesco Gabbani 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Le Vibrazioni 5) Piero Pelù 6) Tosca 7) Elodie 8) Achille Lauro 9) 10) Rancore 11) 12) Levante 13) Anastasio 14) Alberto Urso 15) Marco Masini 16) Paolo Jannacci 17) Rita Pavone 18) Michele Zarrillo 19) 20) Giordana Angi 21) Elettra Lamborghini 22) Junior Cally 23) Riki.

L’ULTIMA SERATA. Sanremo consacra Amadeus e Fiorello come coppia da show: il gioco di sponda è riuscito, la complicità ha spazzato via le polemiche della vigilia, ‘Ciuri’ ha contagiato ‘Ama’, come dimostra lo sketch iniziale, con Amadeus travestito da De Filippi per onorare la scommessa degli ascolti o il ballo lento in attesa dei risultati alla fine della trasmissione. “I vertici Rai ci hanno proposto di fare il Sanremo bis: la risposta la daremo alla fine di questa puntata, la settimana prossima”, annuncia Fiore, tra il serio e faceto, all’inizio della serata, ironizzando sulla durata extralarge del festival.

L’apertura è sulle note dell’inno nazionale, perfetto per suggellare un festival che ha unito ancora una volta l’Italia, mantenendosi sempre sopra il 50% di share, risultati che non si vedevano da vent’anni. Fiorello riparte subito dal caso Bugo-Morgan: “Ieri sera là dietro era peggio di Paura e delirio a Las Vegas, c’era Rita Pavone che giocava a burraco con Dua Lipa, Piero Pelù che struccava Achille Lauro… “. Poi si avvicina a Josè, il figlio di Amadeus in prima fila: “Quando è iniziato il festival aveva otto anni, oggi ne ha undici”. E ai vertici Rai: “Non si può fare così, un festival che dura 600 ore, Sanremo ha fagocitato tutto. Zingaretti, Salvini, dove siete? Dove state Sardine, Cinque Stelle? Ho visto Floris che parlava di pensioni con Elettra Lamborghini”.

Entra Amadeus in versione De Filippi, con tanto di imitazione di ‘queen Mary’: i due amici ballano e cantano Un mondo d’amore di . E mentre “da capo al mondo” arrivano via Twitter i complimenti di Jovanotti, gli ex ragazzi di via Massena, cresciuti a pane e Radio Deejay, salutano il loro mentore Claudio Cecchetto.

Per un Ama che diventa performer, un che si rivela monologhista: “La felicità non è un privilegio, è un diritto. A 40 anni – sottolinea a due settimane dal compleanno – penso proprio non ci sia bisogno di raccontare da che parte sto. La mia storia si scrive da sé. Maniacalmente innamorato delle persone, tutte. Estremista da sempre dalla parte dei deboli. Dio non commette errori. E non credo abbia iniziato il 21 febbraio 1980. Non sono sbagliato. Nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema. Non provateci nemmeno. Ho 40 anni ormai”, scandisce visibilmente emozionato.

C’è spazio per l’ovazione per Fiorello. Re dell’improvvisazione, durante l’attesa dei risultati fa il verso ai trapper improvvisando un freestyle con l’autotune e coinvolgendo anche il direttore di Rai1 Stefano Coletta (“Questa è la fine della Rai”, commenta lo showman) e una violinista dell’orchestra che si presta al gioco.

“Questo festival non sarebbe stato così se non avessi avuto sempre accanto a me il mio amico, da 35 anni, Fiorello”: Amadeus ringrazia lo showman e parte l’applauso del pubblico dell’Ariston che si alza in piedi. Applausi anche in sala stampa. Fiorello ringrazia per la sua “prima standing ovation a Sanremo” e rivolge un pensiero a Bruno Martino salutando il figlio Adriano, chitarrista. Un pensiero anche per Fred Bongusto, prima di cantare ‘Amore fermati’ e chiamare la standing ovation per l’orchestra. Colpo di scena a Sanremo 2020, squalificati Morgan e Bugo: la classifica, Diodato re della serata

Il verdetto più importante della quarta serata del festival di Sanremo 2020 è la vittoria tra le Nuove Proposte di Leo Gassman, figlio dell’attore Alessandro, in una serata lunga e che celebra in diretta la pace tra Fiorello e Tiziano Ferro, con tanto di duetto, abbraccio e bacio sulle labbra. Un spettacolo molto lungo, quello di ieri, con tutti i cantanti in gara, colpi di scena, imprevisti e il voto della sala stampa che celebra Diodato.

IL COLPO DI SCENA. C’è un colpo di scena su cui si accendono i riflettori della serata: la squalifica di Bugo e Morgan. A esibizione iniziata del brano Sincero, Morgan si interrompe. Sul palco non c’è Bugo. Il clamoroso abbandono della scena sarebbe legato alla decisione di Morgan di cambiare il testo della canzone, rinfacciandogli “la tua brutta figura di ieri sera”. Dopo lo stop all’esibizione di Bugo e Morgan, tocca a Fiorello correre ai ripari e lo showman non si perde d’animo. Prima ammette: “Non ho capito niente di quello che è successo”. Poi, rivolto ad Amadeus, ironizza: “Proclamiamo il vincitore stasera, così ce ne andiamo a casa”. E ancora: “Uno in meno, meglio così”.

Il mancato ritorno sul palco dei due artisti provoca la squalifica. “Bugo e Morgan non rientrano. Si tratta di defezione, quindi da regolamento sono squalificati dal festival di Sanremo”, ha annunciato in diretta Amadeus. “Li considero due grandi artisti e la loro è una bellissima canzone, come le altre 23. Spiace che non siano qui a cantare”. LO SHOW. Dopo il boom di ascolti della terza serata, quasi 9,9 milioni di media e soprattutto un 54.5% di share che è il più alto dal 1997, Fiorello torna, ma è costretto a onorare ancora una volta la scommessa, entrando in scena dalla scalinata travestito da coniglio del Cantante mascherato. “Sono il figlio di Milly Carlucci, mi chiamo Coniglio Carlucci. Siamo una famiglia, siamo i Conigli Tattici Nucleari”. Le sorprese non sono finite: sotto la testa da coniglio si nasconde la parrucca di Maria De Filippi “e sotto lo smoking c’è la tutina di Achille Lauro”. Lo showman scherza con ‘Ama’: “Sembro Caniggia, oppure uno di Gomorra 3. E’ un festival straordinario. C’è stato Don Matteo, Il Cantico dei Cantici con Benigni pazzesco ieri sera, poi Cristiano. Insomma c’è del vaticanismo qui”. Fa le ‘faccette’ per imitare l’espressione di CR7 (“Fa la crioterapia, ti mettono dentro un frigorifero gigante, ti abbattono come una fetta di tonno, entri Baglioni e esci Benji e Fede”), poi ‘incastra’ l’amico conduttore: “Se la puntata di stasera andrà bene, tocca a te domani iniziare con questa parrucca il festival”. Tiziano Ferro trascina l’Ariston con il medley di L’ultima notte al mondo, Ti scatterò una foto, L’amore è una cosa semplice: standing ovation, poi il duetto con Fiorello sulle note di Finalmente tu, che archivia le tensioni delle ultime ore tra i due artisti. A suggellare la pace, un bacio che ‘Ciuri’ stampa a sorpresa sulle labbra di Tiziano: “Ti posso dire? C’è del bacismo!”. Una tendenza che contagia anche Amadeus: il conduttore raggiunge i genitori in platea, “magari di festival ne faccio solo uno, vado a dare un bacio a mamma”. Fiorello è tornato e tornano anche le gag da villaggio vacanze, come quella sulle difficoltà a fare la pipì a sessant’anni. Più riuscita la versione swing di Quando quando quando che – in quota nostalgia – lo showman canta con Tony Renis direttore d’orchestra d’eccezione. Le signore del festival sono Antonella Clerici, che ostenta una mise delle sue, sontuosa, rosso fuoco, in pizzo, ruches di tulle e strass, e Francesca Sofia Novello, elegante nell’abito nuvola di tulle nero con la profonda scollatura a cuore. ‘Ama’, ormai sdoganato anche come showman, ironizza sulla sua gaffe in conferenza stampa e, con una bomboletta spray, traccia una linea bianca sul palco invitando la fidanzata di Valentino Rossi a non indietreggiare mai. Poi pulisce il pavimento con lo spazzolone: “ mi aveva avvertito: a Sanremo devi essere pronto a tutto”.

Sprazzi di grande musica internazionale con Dua Lipa: la superstar di origini albanesi e kosovare porta all’Ariston Don’t start now, primo singolo estratto dal nuovo album Future nostalgia. Toccante il video di omaggio a Vincenzo Mollica, il giornalista del Tg1 memoria storica del festival, che va in pensione: per lui il saluto di Stefania Sandrelli, Vasco Rossi, Roberto Benigni, mentre Fiorello lo abbraccia in platea. A mezzanotte tocca anche a Ghali, per la prima volta all’Ariston con un medley dei suoi successi: entrata scenografica con finta caduta per le scale e sul volto la maschera, uno dei trend di questo festival. Così come il bacio, e stavolta è Ghali e darlo a Fiorello.

I BIG. Questa la classifica relativa alla quarta serata, con il voto espresso dalla Giuria della Sala Stampa: 1) Diodato 2) Francesco Gabbani 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Le Vibrazioni 5) Piero Pelù 6) Tosca 7) Rancore 8) Elodie 9) Achille Lauro 10) Irene Grandi 11) Anastasio 12) Raphael Gualazzi 13) Paolo Jannacci 14) Rita Pavone 15) Levante 16) Marco Masini 17) Junior Cally 18) Elettra Lamborghini 19) Giordana Angi 20) Michele Zarrillo 21) Enrico Nigiotti 22) Riki 23) Alberto Urso. Bugo e Morgan squalificati. Sanremo 2020, l’inno all’amore di Benigni tra le cover: Tosca incanta, la classifica della terza serata

Nella serata delle cover il grande protagonista è Roberto Benigni. Ma sullo sfondo c’è anche la polemica a suo di tweet con Tiziano Ferro e Fiorello.Benigni porta all’Ariston l’esegesi del Cantico dei Cantici, vola alto, tra le allegorie bibliche, spiazzando chi immaginava un monologo politico, e recita “la canzone delle canzoni, che parla di amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l’amore per l’altro. Non c’è canzone più ardente. E’ come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l’hai mai fatta in tv”, spiega il premio Oscar.

Un inno all’amore “che è l’infinito messo alla portata di ognuno di noi. Non c’è vita umana che almeno per un momento non sia stata immortale, e lo sapete tutti. Noi che abbiamo avuto in sorte questo scherzo grandioso di essere al mondo, ora sappiamo perché, per amore”.

L’ingresso è trionfale, accompagnato dalla banda Canta e sciuscia. L’ultima volta all’Ariston, nove anni fa, entrò in scena in sella a un cavallo bianco e celebrò i 150 anni dell’Unità d’Italia. Stavolta è il 70esimo, e l’occasione per il premio il regista e attore per citare la “toccatina” a Pippo Baudo e per ricordare che nel 1980 fu proprio lui a condurre il festival, “era il trentesimo, quest’anno raggiungiamo quota 100, Sanremo può andare in pensione”.

L’unica stoccata è per Matteo Salvini: “Allora vinse , eterno secondo che arrivò primo. Ora però è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c’è gente che canta”. Di amore, dice Benigni, “ne facciamo sempre poco, anche i giovani che ne parlano tanto non è che fanno tanto all’amore. Sarei per farne di più, anche stasera all’Ariston, in diretta, tutti a fare l’amore diretti da Vessicchio e come va va, sarebbe una serata bellissima”. Il Cantico dei cantici, continua, “parla di amore e di sesso, è la storia di una coppia, lei e lui che si amano, ma è la storia di tutte le coppie del mondo, la donna con il suo uomo, la donna con la sua donna, l’uomo con il suo uomo, addirittura ogni persona umana che ama per amare”. Dura poco più di mezz’ora l’intervento del premio Oscar, coraggioso intermezzo letterario nell’infinita galleria di cover dedicata ai grandi successi della storia del festival reinterpretati in duetto dai Big in gara.

La serata si apre con l’omaggio di Amadeus alle vittime dell’incidente del treno a Lodi. Subito in scena l’energia di Fausto Leali che ‘presta’ la sua Deborah a Michele Zarrillo, poi Junior Cally canta Vado al massimo con i Viito, cita le Sardine e incassa l’apprezzamento di Vasco Rossi. Una delle due signore del festival stasera è Georgina Rodriguez, statuaria compagna argentina di Cristiano Ronaldo che, attesissimo, siede in prima fila. Assente Fiorello (“Ho libero, con Benigni divento spettatore”, ha fatto sapere) tocca ad Amadeus improvvisarsi showman nella gag con la ‘camiseta’ bianconera nascosta sotto lo smoking di velluto nero, che però sul retro è nerazzurra, in omaggio alla fede interista del conduttore. Ma è lo stesso CR7, poi, a regalargli la sua maglietta della Juve: “Ci sono campioni che appartengono a tutto il calcio”, commenta Ama. Poi Georgina non sfigura nel suo primo tango e va a baciare il suo Cristiano in prima fila. L’altra ‘regina’ è Alketa Vejsiu, biondissima star della tv albanese, che con parlantina incontenibile ringrazia l’Italia “esempio di integrazione, accoglienza, umanismo”.

Il no al femminicidio torna prepotente sul palco con l’ingresso delle sette ‘pasionarie’, Alessandra Amoroso, Giorgia, Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa ed Emma, ciascuna con un simbolo rosso, al festival per lanciare il grande live del 19 settembre a Campovolo per raccogliere fondi per i centri anti violenza. Emozionano Raphael Gualazzi e Simona Molinari nella loro reinterpretazione sognante di E se domani, è d’impatto il binomio tra Anastasio e Pfm che incrociano sensibilità e generazioni diverse sulle note di Spalle al muro. L’Ariston è in piedi per Alberto Urso e Ornella Vanoni che pure ha qualche incertezza nel proporre La voce del silenzio. Ospiti internazionali Lewis Capaldi, arista rivelazione scozzese, e Mika, che rende omaggio a Fabrizio De André.

LA CLASSIFICA DELLA SERATA DELLE COVER. Ad aggiudicarsi la serata dedicata alle cover è Tosca, in omaggio ai 70 anni del Festival di Sanremo. Dietro all’interprete romana, Piero Pelù e i Pinguini Tattici Nucleari. Il compito di votare questa sera era affidato all’Orchestra. Questa la classifica completa: 1) Tosca 2) Piero Pelù 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Anastasio 5) Diodato 6) Le Vibrazioni 7) Paolo Jannacci 8) Francesco Gabbani 8) Rancore 10) Marco Masini 11) Raphael Gualazzi 12) Enrico Nigiotti 13) Rita Pavone 14) Irene Grandi 15) Michele Zarrillo 16) Achille Lauro 17) Levante 18) Giordana Angi 19) Elodie 20) Alberto Urso 21) Junior Cally 22) Riki 23) Elettra Lamborghini 24) Bugo e Morgan.