Annali 2016 Anno Xxix N
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Liceo cLAssico stAtALe “Amedeo di sAvoiA” 00019 viA tiburto 44 – tivoLi (romA) sezione AssociAtA deLL’iis “viA tiburto, 44” Annali 2016 Anno XXiX n. 29 maggio 2016 Liceo Classico Statale “Amedeo di Savoia” 00019 Via Tiburto 44 – Tivoli (Roma) Sezione associata dell’IIS “Via Tiburto, 44” ANNALI 2016 ANNO XXIX – N. 29 – MAGGIO 2016 In prima di copertina: APOLLO E DAFNE (Gian Lorenzo Bernini. Roma, Galleria Borghese). FOTOGRAFIA ORIGINALE DELL’ALUNNO VALERIO D’AGOSTINI (CLASSE 5B), PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTORE. In quarta di copertina: CHIOCCIOLA. FOTOGRAFIA ORIGINALE DELL’ALUNNO VALERIO D’AGOSTINI (CLASSE 5B), PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTORE. © Liceo Classico Tivoli Via Tiburto, 44 00019 Tivoli (Roma) © Roberto Borgia (per il testo su Marco Antonio Nicodemi). Tutti i diritti riservati È vietata la riproduzione anche parziale PRESENTAZIONE È davvero piacevolissima incombenza avviare alla stampa e, poi, all’attenzione dei lettori - che già hanno decretato il successo dell’edizione dello scorso anno - il ventinovesimo numero degli Annali del Liceo Classico “Amedeo di Savoia”. Noto con autentico piacere che si perpetua la presenza di contributi di ex alunni, alcuni ormai divenuti corrispondenti abituali della nostra pubblica- zione e di altri che si aggiungono quest’anno, appena raggiunto lo status – che sa di nostalgia – di ex alunni, appunto. Ciò è indice di una volontà di permanenza e di partecipazione che non può che renderci orgogliosi del no- stro e, soprattutto, del loro impegno. Inoltre, non ci si può che compiacere della quantità delle corrispondenze che quest’anno sono state presentate per la pubblicazione. Questo lascia in- tendere come i nostri Annali si vadano affermando sempre più come vettore riconosciuto di cultura, almeno a livello locale. La persistenza di questa continuità è, si è avuto modo di affermarlo in più occasioni, il fine principale della nostra pubblicazione. Propongo dunque il presente numero degli Annali, certo che incontrerà l’approvazione e la condivisione dei lettori, almeno, o, forse, soprattutto, per le ottime intenzioni che lo animano a ogni livello. Tivoli, maggio 2016 Il Dirigente Scolastico RINALDO PARDI INTRODUZIONE Con questo numero degli Annali del Liceo Classico “Amedeo di Savoia” la pubblicazione si avvia a un traguardo significativo, il trentennale, attestazione di continuità, tenacia, perseveranza e fiducia di molti di noi nel voler tenere alto e vi- sibile il nome della nostra istituzione. Il senso di questa permanenza è tutto in questa fiducia, che più si rinsalda quan- to più pulsioni generalizzate e diffuse alla semplificazione meccanica – e perciò al- la superficialità – sembrano prendere piede nel sentire comune. Al proposito, mi è grato ricordare le riflessioni sulle ultime politiche scolastiche di uno studioso poliedrico quale Luciano Canfora, il quale, chiosando le riflessioni gramsciane sull’utilità dello studio delle lingue classiche (pure quelle raccomanda- bili per la lettura: cfr. A. Gramsci, Quaderni dal carcere, vol. III, a cura di V. Giar- ratana, Einaudi, Torino, 1975, pp. 1544-1548) rilancia (a proposito della riforma Berlinguer): Si è offerto a una utenza più vasta un prodotto “minore” […]: una riforma incentrata sul presupposto che, se l’utenza è di massa, le si deve dare di meno, le si deve dare qualcosa di edulcorato, banalizzato, semplificato; in ultima analisi che sia lecito ingannarla, offrendole, al- la fine, un pezzo di carta sbiadito. […] Non si può purtroppo riformare davvero in senso egualitario la scuola senza rinnovare alla radice i rapporti tra le classi. […] Non è “democratica” una via che offre alla maggioranza un surrogato di sapere, lasciando alle élites più accorte la strada maestra e vincente delle costose scuole private (ormai anche u- niversità private), la cui proficua frequentazione consente alle élites dirigenti di restare tali. Com’è noto, le “riforme a costo zero” non esi- stono1. Difficile non condividere. Continuiamo, nel presente volumetto, a rendere conto di noi. Nel senso che ten- tiamo di mostrare quanto produttiva la nostra scuola possa essere sul versante delle conoscenze, senz’altro, ma soprattutto delle competenze. Pensiamo che questo sia tanto più necessario e cogente, quanto più si diffonde una semplicistica tendenza all’utilitarismo (“a che serve?”). Sapere e saper fare cultura, seguendo quest’ottica, non serve a nulla. Di certo non serve a costruire case, a progettare macchine, a ripa- rare oggetti, a piantare alberi, a compilare un modulo, a fare compere. A queste e ad altre attività specifiche la cultura non serve; si può tirar su un muro ignorando Omero o Pirandello o Heidegger o il fascino di alti esercizi matematici, la sottile e 1 Luciano Canfora, Noi e gli antichi. Perché lo studio dei Greci e dei Romani giova all’intelligenza dei moderni, RCS/BUR, Milano, 20042, pp. 122-123. Gli omissis sono miei. 5 silenziosa alchimia degli elementi, l’alterità espressiva delle lingue straniere, la forza esemplare degli eventi trascorsi. La realtà è che la cultura ci pone nelle con- dizioni di poter saper fare, di potersi autoformare, di saper dove reperire informa- zioni, anche quelle funzionali al fare. È in questo senso che operano i nostri ragazzi – i “presenti” e i “passati” - con quella spontaneità, freschezza, e, anche, ingenuità che tradisce la voglia di misurar- si con l’espressione e la trasmissione delle idee, ossia con la cultura. Non è poco. Ma ci vuole impegno, fede, passione, intelligenza, spirito di impre- sa (già, in fondo studiare è pur sempre un mettersi in gioco). Presentiamo allora ancora una volta le nostre cose con la certezza che gli sforzi che noi tutti stiamo facendo, soprattutto in quest’epoca di tagli e immiserimento delle risorse economiche, daranno i frutti che auspichiamo, che poi son quelli che la nostra scuola ha prodotto in una storia che oramai sa di secolo. La prima sezione, Saggi e Studi, raccoglie ancora, secondo la formula ormai consolidata, articoli di docenti e di ex alunni. Nella sezione Documenti, proseguiamo la pubblicazione della traduzione, curata dal Preside Roberto Borgia, della Tiburis Urbis Historia del tiburtino Marco Anto- nio Nicodemi; quest’anno proponiamo una sezione del quarto libro. Ringraziamo ancora il Preside per averci concesso l’anteprima di questo suo impegno. Altro contributo documentario che offriamo ai nostri lettori è il libretto dell’opera Oreste di Filippo Guglielmi, curato da Maurizio Pastori, che completa in questo modo il lavoro iniziato lo scorso anno con un saggio sulle intersezioni che il musicista tiburtino proponeva tra melodramma e tragedia greca. Chiudono il volume gli scritti degli studenti, complemento irrinunciabile di que- sta nostra pubblicazione, che nella loro originalità e genuinità arricchiscono di co- lore le pagine che seguono, oltre che le giornate di vita scolastica. Ringrazio tutti coloro che hanno inteso contribuire con i loro lavori, i colleghi che hanno invitato gli alunni alla partecipazione, il Dirigente Scolastico per aver voluto mantenere la pubblicazione degli Annali tra le proposte del nostro istituto, le Signore della Segreteria che hanno sbrigato le pratiche necessarie, grazie alla Sig.ra Marcella Malatesta per la disponibilità. Un ringraziamento particolare ad Alessandro Transulti della 3C, che ha voluto darmi man forte nella revisione dei files, a Valerio D’Agostini della 5B e a Federi- ca Pasquali della 4B che han generosamente fornito le fotografie per la copertina e a corredo di alcune delle pagine interne. Telemaco Marchionne 6 silenziosa alchimia degli elementi, l’alterità espressiva delle lingue straniere, la forza esemplare degli eventi trascorsi. La realtà è che la cultura ci pone nelle con- dizioni di poter saper fare, di potersi autoformare, di saper dove reperire informa- zioni, anche quelle funzionali al fare. È in questo senso che operano i nostri ragazzi – i “presenti” e i “passati” - con quella spontaneità, freschezza, e, anche, ingenuità che tradisce la voglia di misurar- si con l’espressione e la trasmissione delle idee, ossia con la cultura. Non è poco. Ma ci vuole impegno, fede, passione, intelligenza, spirito di impre- sa (già, in fondo studiare è pur sempre un mettersi in gioco). Presentiamo allora ancora una volta le nostre cose con la certezza che gli sforzi che noi tutti stiamo facendo, soprattutto in quest’epoca di tagli e immiserimento delle risorse economiche, daranno i frutti che auspichiamo, che poi son quelli che la nostra scuola ha prodotto in una storia che oramai sa di secolo. SAGGI E STUDI La prima sezione, Saggi e Studi, raccoglie ancora, secondo la formula ormai consolidata, articoli di docenti e di ex alunni. Nella sezione Documenti, proseguiamo la pubblicazione della traduzione, curata dal Preside Roberto Borgia, della Tiburis Urbis Historia del tiburtino Marco Anto- nio Nicodemi; quest’anno proponiamo una sezione del quarto libro. Ringraziamo ancora il Preside per averci concesso l’anteprima di questo suo impegno. Altro contributo documentario che offriamo ai nostri lettori è il libretto dell’opera Oreste di Filippo Guglielmi, curato da Maurizio Pastori, che completa in questo modo il lavoro iniziato lo scorso anno con un saggio sulle intersezioni che il musicista tiburtino proponeva tra melodramma e tragedia greca. Chiudono il volume gli scritti degli studenti, complemento irrinunciabile di que- sta nostra pubblicazione, che nella loro originalità e genuinità arricchiscono di co- lore le pagine che seguono, oltre che le giornate di vita scolastica. Ringrazio tutti coloro