MENSILE DELLA CARITAS ITALIANA - ORGANISMO PASTORALE DELLA CEI - ANNO XXXVIII - NUMERO 3 - WWW.CARITASITALIANA.IT aprile 2005

Italia Caritas POSTE ITALIANE S.P.A.POSTE ITALIANE - D.L. POSTALE SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO COMMA 2 DCB - ROMA 353/2003 (CONV. ART.1 IN L.27/02/2004 N.46)

LA LEZIONE DI GIOVANNI PAOLO II GRAZIE, PADRE DELLA CARITÀ MINORI ORFANOTROFI VERSO LA CHIUSURA. DOPO COSA ACCADRÀ? COLOMBIA CONFLITTO INTERMINABILE, MA LA CHIESA PUNTA SUL DIALOGO ALGERIA IL CODICE DELLA DISCORDIA, LE DONNE DEVONO ASPETTARE sommario ANNO XXXVIII NUMERO 3 Mensile della Caritas Italiana editoriale Organismo Pastorale della Cei IN COPERTINA viale F. Baldelli, 41 di Vittorio Nozza Papa Giovanni Paolo II 00146 Roma in una delle ultime www.caritasitaliana.it Via Crucis al Colosseo: email: il pontefice polacco [email protected] ha condiviso fino all’ultimo Italia Caritas la condizione di dolore che segna tanti uomini direttore PARROCO DEL MONDO foto Romano Siciliani Don Vittorio Nozza direttore responsabile Ferruccio Ferrante PER UNA “CIVILTÀ DELL’AMORE” coordinatore di redazione Paolo Brivio in redazione editoriale di Vittorio Nozza Danilo Angelelli, Paolo Beccegato, RICORDO DI UN PAPA MAESTRO DI FEDE E FRATERNITÀ 3 Giuseppe Dardes, Marco lazzolino, Renato Marinaro, Francesco Marsico, morto il parroco del mondo. È morto il parroco degli uo- me ad azioni di costante ascolto e il documento di Giovanni Paolo II Francesco Meloni, Giancarlo Perego, presa in carico dei bisogni espressi dai UNA CARITÀ DI POPOLO PER UN'AUTENTICA CONDIVISIONE 5 Domenico Rosati mini e delle donne di questo mondo. Uomini e donne nel progetto grafico e impaginazione poveri, tanto amati e difesi dal ponte- nazionale Francesco Camagna ([email protected]) mondo coperti di polvere, di fango, di sfruttamento, di fice polacco. Simona Corvaia ([email protected]) È FINE DEGLI ORFANOTROFI. SIAMO PRONTI AL DOPO? 8 stampa violenze e di grandi ingiustizie e dimenticanze. Ha fatto del di Pietro Gava Omnimedia Soggetto di carità via Lucrezia Romana, 58 - 00043 Ciampino (RM) mondo la sua parrocchia. Quella capacità di passare, in modo database di Walter Nanni 12 Nella sensibilità del mondo Cari- Tel. 06/7989111 - Fax 06/798911408 ordinario, in una molteplicità di grandi eventi da lui voluti, pro- DEMENZE: QUEGLI ULTIMI ANNI CHE MERITANO PIÙ CURE 13 sede legale tas, il modo più autentico di cele- di Ettore Sutti viale F. Baldelli, 41 - 00146 Roma vocati e vissuti, dentro la vita di una parrocchia o di una borga- brare la vita e la morte di Giovanni tel. 06 541921 (centralino) Paolo II consiste nel ricordare l’in- dall’altro mondo di Franco Bentivogli 16 06 54192226-7-77 (redazione) ta romana e dentro i territori, la vita, i problemi presenti in ogni SERVIZIO CIVILE: INNOVAZIONE SOCIALE, ALLA SCUOLA DEI POVERI 17 offerte segnamento che egli ha specifica- di Fabrizio Cavalletti e Giancarlo Perego Paola Bandini ([email protected]) angolo del mondo, ha fatto di lui un mente dedicato alla missione delle tel. 06 54192205 pastore grande, attento, sensibile, ap- Caritas Italiana ricorda Caritas, intese come presenza ani- IL PRIMATO ALL’ECONOMIA, MA CHI PENSA AGLI ULTIMI? 20 inserimenti e modifiche nominativi di Paolo Pezzana richiesta copie arretrate passionato, vicino a ogni persona e a Giovanni Paolo II, matrice della più generale testimo- Marina Olimpieri ([email protected]) contrappunto di Domenico Rosati 22 tel. 06 54192202 ogni problema. “parroco del mondo”. nianza della carità nella vita delle spedizione I temi e i problemi della giustizia, E partecipa all’attesa comunità cristiane e dei vari terri- panoramacaritas CARCERE, TRATTA, VOLONTARIATO 23 in abbonamento postale dello sviluppo dei popoli poveri del e alla preghiera tori. Nell’arco del pontificato, il pa- progetti DIRITTO ALLA SALUTE 24 D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2 DCB - Roma mondo, la pace e l’assurdità delle della Chiesa universale pa ha preso la parola sulla Caritas Autorizzazione numero 12478 guerre raccontate o dimenticate, l’im- in occasione di due ricorrenze, i 20 internazionale dell’8/2/1969 Tribunale di Roma pegno nella cooperazione, la presen- in vista dell’elezione e i 30 anni dalla fondazione di Cari- COLOMBIA: LA CHIESA DEL DIALOGO E I PASSI DELLA SPERANZA 26 Chiuso in redazione il 4/4/2005 za e gli interventi nelle innumerevoli di un nuovo pontefice. tas Italiana. Ha sottolineato il signi- di Gerolamo Fazzini AVVISO AI LETTORI emergenze, la globalizzazione della La lezione del papa, ficato universale delle “opere di ca- LA VISITA DEI PARLAMENTARI OLTRE “L’ASSENZA DI TRATTATIVE” 28 Per ricevere Italia Caritas per un anno occorre ver- solidarietà per equilibrare i grandi le riflessioni del direttore rità” come tramite di un’evangeliz- di Guido Miglietta sare un contributo alle spese di realizzazione di al- meno 15 euro: causale contributo Italia Caritas. squilibri tra nord e sud del mondo, il zazione vissuta, come sostanza conflitti dimenticati di Sergio Spina 31 La Caritas Italiana, su autorizzazione della Cei, può dialogo tra popoli, etnie e religioni di- della vita cristiana delle persone e IL CODICE DELLA DISCORDIA, LA DONNA DEVE PAZIENTARE 32 trattenere fino al massimo del 5% sulle offerte per coprire i costi di organizzazione, funzionamento e verse, i pellegrinaggi giubilari dentro le storie e i volti della delle comunità. Ora, poiché lo scarto è forte tra il do- di Umberta Fabris sensibilizzazione. povertà di ogni tipo e ad ogni latitudine: tutto questo è sta- ver essere della carità e il suo essere effettivo nell’espe- casa comune di Gianni Borsa 36 Le offerte vanno inoltrate a Caritas Italiana tramite: to oggetto ordinario e appassionato dell’azione pastorale rienza quotidiana, ecco che nessun autocompiaci- L’ONDA E LE SUE FERITE NEI PARADISI DEL TURISMO 37 ● Versamento su c/c postale n. 347013 di papa Giovanni Paolo II nei suoi 26 anni di pontificato. I mento può fondarsi sul richiamo di quei testi. Se ne ri- di Gianluca Ranzato ● Bonifico una tantum o permanente a: poveri, i malati, gli sfruttati, gli oppressi, i dimenticati del cava piuttosto un incitamento a riconoscere lacune e contrappunto di Alberto Bobbio 39 - Banca Popolare Etica, piazzetta Forzaté 2, Padova mondo hanno colto nella sua presenza, nel suo sguardo e ritardi e a impegnarsi per recuperare tempi e spazi di Cin: S - Abi: 05018 - Cab: 12100 agenda territori 40 conto corrente 11113 nella sua parola, a volte così fortemente gridata contro le presenza e di azione. villaggio globale 44 Iban: IT23 S050 1812 1000 0000 0011 113 innumerevoli ingiustizie e dimenticanze, il segno di un Dio In primo piano torna insomma l’identità della Ca- Bic: CCRTIT2T84A - Banca Intesa, che in Cristo Gesù si è fatto uomo, assumendo ogni brut- ritas come fu configurata alle origini da Paolo VI, ritratto d’autore di Luca Zingaretti piazzale Gregorio VII, Roma tura dell’umanità per darle un senso e un significato di li- quando mise a fuoco “la sua prevalente funzione pe- DON PINO PARLAVA AI RAGAZZI E TOGLIEVA L’ACQUA AI MAFIOSI 47 Cin: D - Abi: 03069 - Cab: 05032 conto corrente 10080707 berazione e di speranza. Nelle giornate del suo lento spe- dagogica, il suo aspetto spirituale, che non si misura Iban: IT20 D030 6905 0320 0001 0080 707 gnersi e del suo morire, gli operatori e i volontari nei luoghi con cifre e bilanci, ma con la capacità (…) di sensibi- Bic: BCITITMM700 della carità, della prossimità, dell’accoglienza, della cura e lizzare le Chiese locali e i singoli fedeli al senso e al do- ● Donazione con Cartasì e Diners, telefonando a Caritas Italiana 06 541921 della relazione hanno continuato a coniugare occasioni di vere della carità in forme consone ai bisogni e ai tem- (orario d’ufficio) preghiera (per lui e per i tanti sofferenti del mondo) insie- pi”. Rispetto a tali compiti, puntualmente richiamati Cartasì anche on-line, sui siti: www.caritasitaliana.it (Come contribuire) www.cartasi.it (Solidarietà) ITALIA CARITAS | APRILE 2005 3 editoriale il documento di Giovanni Paolo II

nelle parole di Giovanni Paolo II, quale è lo stato del- Opere e parole l’arte? Cifre e bilanci presentano risultanze cospicue, Se il senso delle parole non si altera lungo i sentieri delle anche se sempre inferiori alle necessità e ai bisogni utilità contingenti, c’è qui una conferma del fatto che UNA CARITÀ DI POPOLO delle povera gente nel mondo e nel nostro paese. Ma Giovanni Paolo II mai ha spinto i cristiani a un’azione di quale livello di “sensibilizzazione” si registra nelle piccolo cabotaggio. L’invito giubilare a “prendere il lar- PER UN’AUTENTICA CONDIVISIONE chiese locali e nei singoli fedeli? go” e a “non scoraggiarsi” riguarda anche le molteplici “Si tratta - diceva Giovanni Paolo II nel discorso del espressioni in cui si manifesta l’azione della carità e di 1992 - di educare non solo i singoli fedeli, ma anche cui le Caritas diocesane e parrocchiali vogliono essere, l’intera comunità cristiana a diventare nel suo insieme allo stesso tempo, promotrici e strumenti di servizio. La soggetto di carità, assumendo in prima persona il com- consapevolezza di non aver fatto tutto quel che è scritto arissimi fratelli e sorelle! Emergenze e problemi internazio- pito di testimoniare l’amore di Dio per gli uomini, con nelle attese del Papa rimanda certamente a limiti ogget- Mi unisco volentieri alla gioia di tutti voi, che celebrate il 30° an- nali hanno inoltre aperto la Caritas a un respiro planetario. un tratto di speciale preferenza per i poveri”. E nel te- tivi, ma anche a insufficienze soggettive, che possono e niversario della Caritas Italiana, e cordialmente vi saluto. Salu- sto del 2001 (che presentiamo nelle pagine successive, debbono essere corrette. In noi stessi, soprattutto, nel C Negli anni Novanta sino ai nostri ndr) ampliava l’orizzonte: “Urge (…) costruire insieme nostro modo di essere e sentirci chiesa, prima ancora to anzitutto il venerato fratello monsignor Benito Cocchi, arcivescovo giorni, con il documento Evangeliz- la civiltà dell’amore”, dando vita a “un’azione caritati- che nelle comunità in cui operiamo. di Modena, presidente della Caritas (…). Saluto anche gli altri presuli zazione e testimonianza della carità, la Conferenza episcopale italiana ha va globalizzata, che sostenga lo sviluppo dei piccoli Se resistenze o incomprensioni esistono, vale poco (…), come pure i sacerdoti, i religiosi e religiose, i volontari e quanti della terra”, in modo che “i poveri si sentano, in ogni sbracciarsi nella denuncia che non conclude. Occorre proposto come obiettivo la Caritas comunità, a casa loro”. Esortazioni ripetute per un do- creare le condizioni per suscitare consenso attorno a un operano in quest’importante organismo pastorale voluto dal mio pre- in ogni parrocchia, quale luogo pa- ver essere incompiuto. E dunque sforzi da organizzare concetto, pure evocato nei discorsi citati, quello per cui decessore, il servo di Dio Paolo VI per “sensibilizzare le Chiese locali e storale ordinario del promuovere e e cammini da tracciare. Quel che ci è chiesto e ci si “la carità delle opere assicura una forza inequivocabile animare alla testimonianza della ca- chiede, insomma, è “far diventare sia le contingenze alla carità delle parole”. Su questa linea di coerenza pro- i singoli fedeli al senso e al dovere rità. Si tratta di una corale testimo- straordinarie sia la quotidiana azione promozionale in seguiremo, avendo in tutto il magistero di Giovanni Pao- della carità in forme consone ai bi- nianza di amore verso ogni essere favore dei poveri, punti qualificanti di una visione del- lo II - quello delle parole, dei gesti e delle opere - il riferi- sogni e ai tempi” (Insegnamenti di umano, con un’opzione preferen- l’uomo e della vita, che assuma la solidarietà come cri- mento esemplare per l’impegno di annunciare il Vange- Paolo VI, X [1972], pagina 989). ziale per i poveri. terio originale e decisivo alla luce del messaggio evan- lo nel tempo che ci è dato. Nel corso di questi tre decenni, gelico” (discorso per il 20°). Grazie, Padre della carità. la Caritas Italiana ha svolto con fe- Le Caritas parrocchiali deltà il mandato ricevuto, e si inol- Attraverso l’opera delle Caritas tra ora in nuovi itinerari per ap- parrocchiali, che auspico continui- profondire e orientare al meglio no a diffondersi e moltiplicarsi, quanto finora sviluppato. proseguite, carissimi, ad alimenta- re e a far crescere una carità di po- Le tappe di un cammino In occasione del 30° polo e di parrocchie, che coinvolga È impossibile ripercorrere, sia pure di fondazione di Caritas ciascun battezzato in attività pa- sommariamente, tutte le tappe di Italiana, il papa storali ordinarie: una carità che si questa esperienza trentennale. Dal ricevette a San Pietro traduca in educazione all’intercul- ‘‘ piano pastorale Evangelizzazione e dirigenti, operatori turalità, alla mondialità, alla pace, Giovanni Paolo II mai ha spinto i cristiani a un’azione sacramenti degli anni Settanta e dal e volontari. Ecco il testo sforzandosi di incidere efficace- primo convegno ecclesiale su del suo discorso: una mente sul territorio. Emergerà così di piccolo cabotaggio.L’invito giubilare Evangelizzazione e promozione rilettura del compito il volto di una Chiesa non solo a“prendere il largo” riguarda anche l’azione della carità umana, agli anni Ottanta, con il do- della Caritas, preoccupata di promuovere servizi cumento Chiesa italiana e prospet- e un’indicazione per i poveri, ma anche e soprattut- tive del Paese, che indicava all’inte- per i cammini futuri to di avviare con loro percorsi di ra comunità ecclesiale la strada del autentica condivisione. ’’ “ripartire dagli ultimi”. È il decen- Sia la famiglia il luogo primario nio della nascita della Consulta delle opere caritative e dove si impara a vivere questa carità fatta di reciproca assistenziali, poi diventata Consulta ecclesiale degli or- attenzione e dedizione, compresenza, complementa- ganismi socio-assistenziali, e dello svolgersi del Conve- rità, compartecipazione, condivisione. A tal fine, vi gno ecclesiale di Loreto, che lanciò la proposta degli esorto a rilanciare, in uno stile consono ai tempi, oc- “Osservatori permanenti dei bisogni e delle povertà”. casioni di incontro e di condivisione tra famiglie.

ITALIA CARITAS | APRILE 2005 5 4 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 Una carità globalizzata Coinvolgere per cambiare È necessario poi fronteggiare le sfide della moderna glo- Più si riesce a coinvolgere i singoli e l’intera comunità, più balizzazione. Non si sono globalizzate solo tecnologia efficaci risulteranno gli sforzi per prevenire l’emargina- ed economia, ma anche insicurezza e paura, criminalità zione, incidere sui meccanismi generatori di ingiustizia, e violenza, ingiustizie e guerre. Urge pertanto costruire difendere i diritti dei deboli, rimuovere le cause della po- insieme la “civiltà dell’amore”, e per questo educare al vertà, e mettere in “collegamento solidale” Sud e Nord, dialogo rispettoso e fraterno tra culture e civiltà. Occor- Est e Ovest del pianeta. In questo campo quante possibi- re dar corpo a un’azione cari- lità si aprono al volontariato! A tativa globalizzata, che so- voi il compito di valorizzarle stenga lo sviluppo dei “picco- tutte. Penso, in modo singola- li” della terra. Vicini a ogni si- re, alle fresche energie di tanti tuazione di povertà, a partire ragazzi e ragazze che, grazie al Italia Caritas dalle ricorrenti emergenze servizio civile, possono dedi- nazionali e internazionali, voi care una parte del loro tempo potete fare in modo che i po- a interventi socio-caritativi in veri si sentano, in ogni comu- Italia e in altri Paesi. In tal mo- nità, come “a casa loro”. do potrete contribuire a dar le notizie che contano Non è questa la più effica- vita a un mondo in cui taccia- ce presentazione della buona no finalmente le armi e trovi- Per ricevere il nuovo Italia Caritas per un anno occorre versare un contributo alle spese novella del Regno? Senza que- no attuazione progetti di svi- di realizzazione, che ammonti ad almeno sta forma di evangelizzazione, TRENT’ANNI DI CARITAS luppo sostenibile. 15 euro. A partire dalla data di ricevimento compiuta attraverso la carità CON IL SANTO PADRE Immagini dell’incontro in San Pietro. del contributo (causale ITALIA CARITAS) e la testimonianza della po- Qui sopra don Vittorio Nozza, Conclusioni sarà inviata un’annualità del mensile. vertà cristiana, l’annuncio del direttore Caritas, con il papa Cari fratelli e sorelle! Per porta- Per contribuire Vangelo rischia di essere in- re a compimento il mandato • Versamento su c/c postale n. 347013 compreso o di affogare in un mare di parole. “La carità che la Chiesa vi affida è indispensabile però che restiate • Bonifico una tantum o permanente a: delle opere assicura una forza inequivocabile alla carità sempre in ascolto e contemplazione di Cristo. Occorre - Banca Popolare Etica, piazzetta Forzaté 2, Padova delle parole” (Novo millennio ineunte n. 50). che la preghiera preceda, accompagni e segua ogni vo- Cin: S - Abi: 05018 - Cab: 12100 Si tratta di educare non solo i singoli fedeli, ma l’in- stro intervento. Solo così potrete rispondere prontamen- conto corrente 11113 - Iban: IT23 S050 tera comunità a diventare nel suo insieme “soggetto di te al Signore, che sta alla porta del nostro cuore, delle no- 1812 1000 0000 0011 113 carità”, pronta a farsi prossimo di chi è nel bisogno. stre comunità e “bussa” in modo discreto, ma insistente. Bic: CCRTIT2T84A Questa vicinanza profetica e generosa si è espressa con La Vergine Maria, Madre della Carità, vi protegga e - Banca Intesa, esemplare tempestività, in occasione di terremoti, cala- assista sempre. Io vi accompagno con la preghiera, e piazzale Gregorio VII, Roma Cin: D - Abi: 03069 - Cab: 05032 mità naturali e guerre, come ad esempio in Umbria e volentieri vi imparto la Benedizione Apostolica, esten- un anno con Italia Caritas conto corrente 10080707 - Iban: IT20 Marche, nella regione dei Grandi laghi d’Africa, nei Bal- dendola a quanti quotidianamente incontrate nelle D030 6905 0320 0001 0080 707 cani, in centro America e, in questi giorni, nella mobili- vostre molteplici attività. Bic: BCITITMM700 tazione in favore dei profughi dell’Afghanistan. Città del Vaticano, sabato 24 novembre 2001 • Donazione con Cartasì e Diners, Nel 2004 abbiamo cambiato veste. telefonando a Caritas Italiana 06.54.19.21 (orario d’ufficio) Nel 2005 vogliamo crescere ancora. Cartasì anche on-line, sui siti www.caritasitaliana.it (Come contribuire) ‘‘ Contenuti incisivi. Opinioni qualificate. www.cartasi.it (Solidarietà) Dati capaci di sondare i fenomeni sociali. Per informazioni Occorre dar corpo a un’azione caritativa globalizzata, Caritas Italiana per lo sviluppo dei “piccoli”della terra. Non è questa Storie che raccontano l’Italia e il mondo. viale F. Baldelli 41, 00146 Roma tel 06.54.19.22.02 - fax 06.54.10.300 la migliore presentazione della buona novella del Regno? Un anno a 15 euro, causale “Italia Caritas” e-mail [email protected] ’’ 6 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 LEGGI LA SOLIDARIETÀ, SCEGLI ITALIA CARITAS nazionale minori

FINE DEGLI ORFANOTROFI. SIAMO PRONTI AL DOPO?

servizi di Pietro Gava ncora un anno e mezzo. O poco più. La legge stabilisce che non si deve an- dare oltre la scadenza del 31 dicembre 2006. Prima di quella data dovran- no chiudere (o più probabilmente essere trasformati in comunità più pic- cole, da 9-10 posti al massimo) gli istituti di accoglienza di grandi dimen- sioni che ospitano minori. Insomma, i vecchi orfanotrofi. Quelli che han- no segnato un’epoca nella storia dell’assistenza all’infanzia in difficoltà. Quelli che molti italiani ricordano bene, talora con gratitudine, talora con Asgomento. Quelli che film e libri ci hanno riproposto centinaia di volte, come luoghi di salvezza da una vita orfana o di disciplina ferrea, se non addirittura intimidatoria. La legge destinata a chiudere un’epoca, insieme agli orfanotrofi, è la 149 del 2001 su affido e adozione. In Italia gli istituti ancora da riconvertire sono meno di 200, di es-

si l’80% si trova al sud. I minorenni che vi sono ospitati – sancisce la legge – dovranno FOTO ROMANO SICILIANI trovare collocazioni “alternative”: affidamento a una famiglia e, ove ciò non sia possi- bile, precisa il testo, “inserimento in comunità di tipo familiare caratterizzate da orga- Il ricovero in istituto fa male, ché il fenomeno dei minori fuori dalla famiglia, ancora nizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a è dimostrato da mezzo secolo consistente, sia in diminuzione. D’altronde, ha osserva- quelli di una famiglia”. Il riferimento, in questo caso, è to la commissione, “il piano per rendere possibile la dunque a modelli di casa-famiglia (massimo 6 bambi- Che i ricoveri di minori in istituto abbiano conseguenze chiusura degli istituti per minori entro il 2006 tratteggia ni) o a comunità di accoglienza (9-10 bambini); altre negative è provato anche a livello scientifico. Di fondamentale alcune linee di sviluppo del processo di deistituziona- formule sono ancora in fase di sperimentazione in al- importanza sono le ricerche condotte nel 1950 da John lizzazione, che però, per essere effettivamente cogenti, cune regioni italiane. Bowlby per conto dell’Organizzazione mondiale della sanità. devono trovare riscontro sia in un supporto finanziario Tutti gli studi e gli esperti che Bowlby aveva consultato e un accompagnamento formativo-consulenziale ade- Risorse scarse, diritto inesigibile in Europa e negli Usa concordavano nell’affermare che le guati, che in un monitoraggio stringente e continuo da I bambini “fuori dalla loro famiglia” sono in Italia tra i 28 cure materne e paterne prodigate al bambino nei primi anni parte delle amministrazioni regionali. Solo attraverso e i 30 mila. La stima è della Commissione parlamentare di vita rivestono un’importanza fondamentale per l’armonico un forte impegno collettivo delle istituzioni centrali e per l’infanzia, che a fine luglio dell’anno scorso ha foto- sviluppo della sua salute mentale: per cure materne territoriali e una grande responsabilità degli enti titolari grafato la situazione in vista della scadenza del 31 di- e paterne si devono intendere non solo il soddisfacimento e gestori delle strutture residenziali per minori si po- cembre 2006. I minori che ancora vivono nei grandi isti- dei bisogni fisiologici immediati di nutrimento, assistenza tranno evitare forme di neoistituzionalizzazione, che si La legge stabilisce che i 200 tuti sono 3 mila. A questi bisogna aggiungere i bambini e e protezione, ma anche la capacità di assicurare adeguate nascondano dietro riconversioni solo formali, o peggio i ragazzini accolti nelle comunità di vario tipo (familiari risposte ai bisogni affettivi e intellettivi del bambino. Secondo si traducano nell’attivazione di nuovi servizi che solo istituti di grandi dimensioni ed educative), stimati tra i 15 e i 20 mila. Infine, ci sono i Bowlby, la privazione prolungata di cure familiari nell’infanzia esteriormente sono comunità”. che ospitano minori minori in affidamento familiare, su cui non esistono da- può avere ripercussioni gravi, talvolta permanenti, sulla Bisogna vigilare sul futuro, insomma, perché non ri- ti più recenti del 1999: a quella data erano 10.200, di cui formazione del carattere e quindi sulla personalità adulta. servi ai minori orfani, o allontanati dalle famiglie, am- chiudano entro fine 2006. metà accolti da parenti (affido intrafamiliare). Ma la perdita delle figure materne e paterne è meno grave bienti e percorsi di assistenza e crescita solo formal- Ma le comunità non dovranno Il dato più sconfortante riguarda proprio le famiglie se temporanea e le cure di cui il bambino necessita possono mente più adeguati. Bisogna evitare, per semplificare, affidatarie: sono cinquemila, troppo poche, insufficien- essere fornite da persone diverse da coloro che l’hanno una stagione di orfanotrofi su scala ridotta. L’Anfaa (As- riproporre, in piccolo, i difetti ti a far fronte a un bisogno moltiplicato. La Commissio- generato, purché assicurino un legame affettivo intimo sociazione nazionale famiglie affidatarie e adottive), de- delle vecchie strutture. ne parlamentare per l’infanzia nella sua relazione sotto- e costante, fonte di soddisfazione e gioia. nuncia che purtroppo oggi in Italia il diritto del minore linea con rammarico, in riferimento a queste cifre, che il a crescere in famiglia non è un diritto esigibile, in quan- E l’affido resta poco sviluppato diritto di tutti i minori alla famiglia non è garantito, ben- to la realizzazione degli interventi (aiuti alle famiglie

8 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 9 nazionale minori

«Controllata, ma protetta…» rerebbe provvedere mediante l’affidamento familiare a «L’affido è mettersi in gioco, E dopo la famiglia il servizio civile scopo educativo e, in certi casi particolari, tramite l’inse- non basta uno spot a diffonderlo» rimento in comunità alloggio di 6 o 8 posti al massimo”. J. D. va con un bel sorriso verso i 19 anni. Nicoletta Goso, 36 anni, è responsabile del Movimento Sta svolgendo il servizio civile volontario Avventura collettiva famiglie affidatarie, nato due anni fa dall’impegno di un gruppo in un’opera-segno della Caritas, nel Lazio. Come evitare, insomma, che la chiusura degli orfanotrofi di famiglie e operatori del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma. La sua vita sta attraversando un’esperienza bella peggiori la situazione dei minori fuori dalla famiglia? Il Cos’è l’affidamento familiare? e importante. Ma ha avuto anche passaggi delicati. ministero del welfare ha lanciato, a novembre, una cam- È accogliere in casa propria un bambino o un ragazzo, Per quanto tempo sei stata affidata a una famiglia? pagna di informazione e promozione sull’affidamento fa- la cui famiglia si trovi temporaneamente in una situazione Due anni, dai 16 ai 18. Sono stata accolta da una miliare, aprendo anche il sito internet www.affidare.mi- di difficoltà. Significa mettere gioco la dimensione più intima famiglia normale: padre, madre e un figlio naturale. nori.it. Attraverso un cartone animato e un opuscolo inti- dei nostri affetti per aiutare qualcuno. Studiavo, uscivo con le mie amiche, insomma tolati “Un viaggio chiamato affido”, il ministero informa le Chi può prendere un bambino o un ragazzo in affido? una vita tranquilla. A volte mi sentivo il fiato sul collo, famiglie italiane sulla situazione di migliaia di minori in Chiunque può dare la propria disponibilità: famiglie con figli, ma dopotutto penso che gli aspetti positivi e negativi difficoltà e sulla possibilità di predisporre misure di acco- coppie senza figli, persone singole. È indispensabile ci sono in tutte le famiglie. glienza come l’affido. Il privato sociale si sta organizzando la stretta collaborazione con gli operatori dei servizi coinvolti, Ti sei sentita molto controllata? bene, anche attivando misure di supporto alle singole fa- sia pubblici che privati. L’affidamento familiare Abbastanza, allo stesso tempo molto protetta. miglie che decidono di accogliere un bambino. è un provvedimento a tempo determinato, che può durare Sicuramente era un modo per trasmettermi affetto. Ma è evidente che ciò non basta. Una proposta molto da alcuni mesi a due anni, fino a quando la famiglia Non avevo mai avuto una famiglia, per questo è stata dibattuta riguarda la possibilità che i servizi sociali, quan- di origine potrà riprendere a occuparsi del proprio figlio. una dimensione che soprattutto all’inizio mi faceva do è possibile, diano la titolarità dell’affido non a una sin- Come si diventa affidatari? soffrire. Ho avuto sempre un po’ paura a entrare gola famiglia, ma alle associazioni. Anche i vescovi italia- Il servizio sociale ha la responsabilità del programma in una famiglia, poi mi sono abituata. ni, nel messaggio in occasione della XXVII Giornata per la di assistenza e della vigilanza dell’affidamento. Durante Hai amici che hanno vissuto un’esperienza di affido? vita, celebrata il 6 febbraio, hanno invitato tutti a un atto il percorso sostiene psicologicamente gli affidatari, agevola Sì, sono legata soprattutto a una ragazza di Capoverde di accoglienza: “Ci sono molti bambini e ragazzi che tra- i rapporti con la famiglia di origine e facilita il rientro che era nella mia stessa scuola. Lei, però viveva scorrono la loro infanzia in un istituto, perché i loro geni- del minore. Il Movimento famiglie affidatarie organizza

in una casa-famiglia gestita da alcune suore, FOTO ROMANO SICILIANI tori li hanno abbandonati o per i più svariati motivi non incontri di sensibilizzazione, corsi di formazione e incontri ha compiuto 18 anni ed è tornata con sua madre, LE STRADE PER CRESCERE sono in grado di tenerli con loro. Il loro futuro è incerto e di sostegno, in collaborazione con i servizi sociali locali. non vedeva l’ora. I “bambini fuori dalla loro famiglia” in Italia sono tra 28 insicuro, perché tra pochi mesi questi istituti saranno de- È fondamentale che la famiglia affidataria non si trovi sola Pensi che la tua amica abbia avuto un percorso e 30 mila. Comunità e famiglie affidatarie basteranno, finitivamente chiusi. Si aprirà così per le famiglie italiane nella sua esperienza di accoglienza, ma sia supportata migliore del tuo? dopo la chiusura degli istituti? – sia per quelle che godono già del dono dei figli propri, sia da una rete di persone disposte a facilitare tale scelta. Credo che un padre e una madre possano essere per quelle che vivono la grande sofferenza della sterilità La legge 149 assegna ai servizi sociali un ruolo rilevante. più attenti rispetto a un gruppo di suore che devono d’origine, affidamenti, ecc.) è condizionata dalla scar- biologica – una grande opportunità per dilatare la loro fe- Riescono ad adempiere ai loro compiti? badare anche ad altri ragazzi. È prezioso avere sità di risorse rese disponibili da stato, regioni ed enti lo- condità attraverso l’adozione o l’affido temporaneo. Se Sarebbe necessario un numero maggiore di uffici destinati due figure come un padre e una madre; è diverso cali. Inoltre, secondo una recente presa di posizione una famiglia si dimostra disponibile, non va lasciata sola. a occuparsi di affido, quindi anche più risorse a disposizione. il modo di discutere le regole, di confrontarsi. dell’Anfaa, “i bambini adottabili in Italia non sono sol- Deve avvertire attorno a sé una rete di solidarietà concre- Se ci fossero più fondi come li impiegherebbe? Come procede il servizio civile? tanto pochi, ma spesso sono grandi, oppure portatori di ta, fatta non solo di complimenti ed esortazioni, ma di Di sicuro non bastano uno spot e un opuscolo, È stata una scelta importante, mi coinvolge handicap o malati. Mentre non è difficile trovare una fa- tante forme di aiuto e solidarietà. E chi si rende disponibi- ma occorrerebbe una lunga campagna di sensibilizzazione, 24 ore su 24, vivo in una struttura per ragazze madri miglia ai bambini piccoli e sani, gravi difficoltà si incon- le per l’adozione e l’affido, deve sentirsi parte di un’avven- almeno due o tre anni. Poi non dimenticherei di curare e mi occupo della segreteria del consultorio diocesano. trano nell’inserimento familiare dei bambini più cre- tura collettiva in cui gli altri ci sono, vivi e presenti”. l’aspetto formativo sia degli operatori che delle famiglie, Tra poche settimane sarò impegnata in un centro sciuti e di quelli disabili o malati. Aumentano, quindi, le Un’avventura collettiva. Che chiama in causa la re- queste ultime da rendere più consapevoli delle loro abilità di ascolto. coppie che ricorrono all’adozione internazionale”. Ma sponsabilità di istituzioni, terzo settore, comunità cristia- e possibilità. Poi vorresti trovare un impiego nel sociale? anche i bambini che restano senza risposte. ne, famiglie e cittadini. “Perché non fidarsi della vita ri- Gli affidatari godono di sostegni economici? Sì, ho preso l’attestato di qualifica presso l’istituto D’altronde quasi tutti i 20 mila minori ricoverati in spondendo a una sfida che viene dagli eventi?”, ribadisco- Sì, variano da comune a comune. Comunque il contributo tecnico per operatori sociali. I miei lavoretti con istituti e in comunità, nel nostro paese, non sono in sta- no i vescovi. Un modo per porre un problema serio, che è solo un aiuto che può agevolare la scelta di accogliere i bambini, il tirocinio e il servizio civile, mi spingono to di adattabilità. “La stragrande maggioranza di essi – chiede risposte capaci di programmazione e generosità, un bambino o un ragazzo, non è certo un punto cardine verso questa strada. afferma l’Anfaa – potrebbe tornare nella famiglia di ori- prima che si manifesti l’ennesima emergenza all’italiana, su cui le famiglie basano la loro decisione. gine se fossero forniti dagli enti pubblici i necessari in- a causa di una legge positiva, che però rischia di cadere su terventi di sostegno socio-economici; per gli altri occor- un terreno non preparato.

10 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 11 nazionale esclusionepolitichedatabase sociale sociali demenze senili

SINDROME DI DEMENZA, QUEGLI ULTIMI ANNI PIAGA DEL PAESE CHE INVECCHIA CHE MERITANO PIÙ CURE di Walter Nanni ufficio studi e ricerche Caritas Italiana disturbi cognitivi sono sempre più diffusi tra gli anziani: la sindro- tia, neurologico, subentrano rigidità di Ettore Sutti me di demenza, sostengono gli studiosi, rappresenta uno dei pro- motoria e perdita del controllo degli sfinteri. La morte sopraggiunge do- a sindrome di demenza è uno dei problemi sociali e di sanità pubblica più impel- I blemi sociali e di sanità pubblica più attuali nella società italiana, po 5-10 anni dalla diagnosi, e spesso lenti per il nostro paese. Si calcola che siano poco meno di un milione, oggi, gli ita- in via di costante invecchiamento. Le demenze senili coinvolgono oggi è dovuta a infezioni, soprattutto a ca- liani che ne soffrono: un numero elevato, destinato a raddoppiare entro il 2050. poco meno di un milione di italiani, ma questo numero è destinato a rad- rico dell’apparato respiratorio. L’incidenza delle forme di demenza raddoppia ogni cinque anni dopo i 65 anni di età: più l’età media si innalza, più la sindrome si diffonde. Perché invecchiare stan- doppiare entro il 2050 per l’effetto combinato della maggiore aspettati- I problemi dei caregiver do bene si può, ma è difficile sottrarsi all’implacabile degrado delle funzioni psichi- va di vita e del miglioramento dello stato di salute della popolazione Per quanto riguarda le strategie di che e cognitive. «È sempre più necessario cambiare il modo di intendere la vec- generale. Il 60-70% dei casi di grave deterioramento cognitivo nell’in- cura, il trattamento e l’assistenza ri- Lchiaia – spiega il dottor Fabrizio Giunco, consulente dell’area anziani di Caritas Ambrosiana, vecchiamento sono ascrivibili alla demenza di tipo Alzheimer (AD). sultano particolarmente costosi. nonché responsabile sanitario del centro geriatrico “San Pietro” di Monza e curatore del capito- Negli Stati Uniti, ad esempio, i sog- lo sulle demenze senili di Vuoti a perdere, il rapporto sull’esclusione sociale pubblicato da Cari- L’incidenza dell’Alzheimer aumenta getti affetti da Alzheimer sono 4,5 tas italiana nello scorso autunno –. Il caso delle demenze è sintomatico: tanto più si diventa vec- in maniera esponenziale con l’età. La Sono legate milioni e il costo annuale complessi- chi, tanto più il numero delle persone colpite si avvicina alla totalità. A livello culturale si tratta prevalenza dell’AD è di circa l’1% nei all’invecchiamento vo per la malattia di Alzheimer è di di una provocazione stimolante: nel corso degli anni la soggetti di età compresa tra i 60 e i 64 biologico. In Italia fanno 100 miliardi di dollari. medicina è riuscita a ridurre la mortalità prematura. Le malattie si concentrano anni e raddoppia ogni 5 anni dopo i spendere 50 miliardi In Italia, la spesa totale annua per Come risultato abbiamo una popolazione più sana, ma 65 anni; negli ultraottantacinquenni di euro all’anno. il sostegno ai malati con demenza i malanni tendono ad accumularsi tutti negli ultimi 5-7 sempre più nell’ultima decade raggiunge il 40% e può arrivare a sfio- Interessano quasi ammonta oggi a poco meno di 50 mi- anni di vita. È un dato di fatto incontrovertibile, che ri- di vita. Ma anziani e famiglie rare il 100% dei casi con il progredire un milione di persone. liardi di euro, due terzi dei quali so- guarda tutta la popolazione e che avrebbe già dovuto dell’età: sembra infatti che il declino Le demenze senili, stenuti (come costi indiretti) dalle re- portare a un ripensamento generale del trattamento di spesso sono soli di fronte agli effetti cognitivo sia legato al processo di in- soprattutto l’Alzheimer, ti familiari; la sola invalidità civile as- tali fenomeni, destinati a diffondersi sempre di più». delle demenze senili. «Le istituzioni vecchiamento biologico. sollecitano risposte sorbe poco più di 20 miliardi di euro. In Italia soffrono di Alzheimer più sociali e sanitarie In Italia, circa il 96% delle perso- Demenze, fatto ordinario devono cercare attivamente, di mezzo milione di anziani di età supe- ne colpite da demenza vede affron- La sindrome di demenza, dunque, diventa un fatto or- nei territori, i soggetti a rischio» riore ai 65 anni; la gestione del mala- tate entro le mura domestiche tutte dinario nella fase finale della vita. «Bisogna fare atten- to ha costi diretti e indiretti molto elevati: tra 35 e 50 mila le proprie esigenze. Particolarmente critica appare oggi zione a non confondere i piani – continua Giunco –. Il euro all’anno per paziente. La causa dell’Alzheimer non è la situazione dei servizi domiciliari: il nostro sistema sa- problema non è tanto la vecchiaia in sé, quanto il pro- ancora perfettamente chiarita. L’età rappresenta il princi- nitario riesce a raggiungere a domicilio una proporzio- gressivo spostamento delle malattie nella fase più tar- pale fattore promuovente; il genere femminile presenta ne inferiore all’1% degli anziani con più di 65 anni. da della vita. Questa situazione comporterà, nei pros- una maggiore incidenza rispetto a quello maschile. La persona che si prende cura (caregiver) di un ma- simi anni, enormi problemi di politica sociale. Oggi si Il 90% dei pazienti affetti da AD presenta disturbi com- lato con demenza dedica al lavoro di cura da 69 a 100 ore pone grande enfasi sui 60-70enni, persone che, in gran portamentali a insorgenza variabile nel decorso della settimanali, mentre finisce per riservare alle proprie esi- parte, malate non sono ma hanno timore della malat- malattia. Una percentuale elevata di soggetti presenta genze personali meno di un’ora al giorno. tia: oggi il sistema sanitario spende cifre enormi per deliri, specie di tipo paranoideo, con accuse di infedeltà Le conseguenze di questo impegno non sono tra- queste fasce d’età, lasciando ben poco per il dopo, coniugale, furto o persecuzione. Il paziente è ancora in scurabili; i caregiver di pazienti dementi effettuano il benché le malattie vere e proprie si concentrino sem- grado di deambulare per cui è esposto al rischio di smar- 46% in più di visite mediche, fanno registrare il 70% in pre più nei dieci anni finali della vita. Non c’è comun- rimento e di cadute. In questo stadio può rendersi neces- più di consumo di farmaci, presentano una maggior que alcun dato che confermi l’esistenza di un allarme sario l’aiuto di un sostegno per l’espletamento delle atti- frequenza di ospedalizzazione e soffrono il 50% in più sociale legato all’invecchiamento della popolazione: il vità della vita quotidiana. Nell’ultimo stadio della malat- di depressione. problema è che le reti di comunità sono molto meno

12 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 13 nazionale demenze senili

in grado di sostenere il carico della vecchiaia rispetto al passato. Anche il numero di persone affette da de- Un’Oasi per gli anziani nove secoli dopo l’“ospitale” di san Gerardo menze non è così rilevante. Per affrontare la questio- ne in maniera adeguata basterebbe ridisegnare l’im- L’Oasi San Gerardo affonda le radici nella storia, ma anche interventi di riabilitazione ambulatoriale piego delle risorse umane ed economiche e rivedere i di una città e dell’assistenza ai soggetti fragili. e di mantenimento o cura della malattia di Parkinson modelli organizzativi». Realizzata a Monza dalla cooperativa sociale e delle sindromi di demenza. Tutto ciò avviene nel polo La spesa totale annua per il sostegno ai malati con “La Meridiana”, occupa il luogo dove San Gerardo aggregativo diurno, dove si può fare anche attività demenza ammonta in Italia a poco meno di 50 miliar- dei Tintori creò, nel XII secolo, il primo “ospitale”, fisica e persino yoga, musicoterapia e arteterapia. di di euro: costi importanti, ma in larga parte sostenu- tramite una convenzione con la Chiesa e il Comune, Inoltre l’Oasi ha sviluppato collaborazioni con il museo ti dalle famiglie. Le demenze non sono infatti affron- primo esempio di struttura assistenziale “laica”. del vicino duomo, la biblioteca civica, la pinacoteca: tate come questione sanitaria. Se una persona è affet- L’Oasi, insomma, deve aggiornare una luminosa e quasi promuove e ospita esposizioni, convegni ta da polmonite, viene curata fino alla guarigione, ma millenaria vicenda di carità. Un compito non da poco. e presentazioni, e ancora eventi musicali, teatrali la questione non è così semplice se si è affetti da sin- Ma è un compito svolto bene. L’Oasi infatti, e artistici, insieme a visite guidate e concorsi drome di demenza. I diritti delle persone sembrano al cui funzionamento collabora anche la Caritas, a tema per le scuole del territorio. cambiare in base al tipo di malattia e al luogo in cui ci si basa su un principio innovativo per l’assistenza Mantenere una struttura simile costa. si trova. Se ricoverato in ospedale, il paziente affetto agli anziani, inclusi quelli affetti da demenze: Per provvedere, ma anche per inserire l’Oasi da demenza ottiene infatti tutte le medicine attraver- l’integrazione di soluzioni aggregative diurne e di tipo nel contesto della vita ordinaria della società, so il servizio sanitario nazionale, mentre se è colloca- abitativo protetto. Si rivolge, insomma, sia agli anziani vi si svolgono attività produttive compatibili con to in una residenza per anziani ottiene rimborsi par- attivi e autonomi, sia a persone anziane sole le finalità del progetto e le caratteristiche del luogo. ziali e i costi restanti vanno a incidere sulla retta a ca- o a coppie d’anziani in situazione di fragilità. Ecco, allora, un bar aperto nelle ore diurne, sia rico della famiglia. Il complesso è articolato in poli distinti per clienti provenienti dall’esterno sia per gli ospiti, ma Un discorso analogo vale per i costi di presa in ca- ma complementari. Nel polo abitativo si trovano anche i servizi di base messi a disposizione della città: rico dei pazienti. «Le famiglie – osserva Giunco – oltre monolocali (18) e bilocali (21) adatti all’accoglienza assistenza domiciliare; call center e centrale operativa ai costi diretti devono spesso sobbarcarsi anche quel- di anziani soli o in coppia, in un contesto sostenuto per il sostegno logistico ad anziani fragili; consegna li indiretti, davvero ingenti. Per accudire un familiare da operatori volontari e professionali. Chi riceve di farmaci, pasti e spese a domicilio; servizi di affetto da demenza si è costretti spesso a cambiare o a un appartamento deve pagare un affitto o una retta; trasporto; servizi di consulenza specialistica per medici rivedere i tempi di lavoro, a modificare stili e abitudi- i servizi (collaborazione domestica, assistenza di famiglia o per famiglie impegnate in cure domiciliari; ni di vita, oltre che, nella maggior parte dei casi, a far- all’igiene personale e al bagno, piccola formazione e offerta di personale per assistenza si affiancare da personale più o meno qualificato a pa- manutenzione e assistenza infermieristica di base) domestica avanzata; telesoccorso e teleassistenza. San gamento. Però il modello socio-sanitario attuale non ANZIANI, sono commisurati alle necessità degli ospiti. Gerardo, nove secoli fa, seppe inventarsi nuovi modelli prevede più un costo di sistema, ma una sorta di com- NON RELITTI di assistenza. Oggi i suoi pronipoti dimostrano di saper petizione economica tra aziende diverse (ospedali, Ospiti, operatori Aggregativo e produttivo aggiornare intuizioni, fantasia e spirito di fratellanza che e volontari del Asl, comuni, terzo settore). Con la conseguenza che La posizione dell’Oasi nel cuore della città favorisce mossero il santo: occupandosi dei malati e degli centro geriatrico sempre più spesso è il tipo di malattia a dettare i me- “San Pietro” attività di tipo aggregativo per anziani autonomi, anziani, si può anche fare innovazione sociale. todi di trattamento. Molte Asl prevedono cure domici- e dell’Oasi “San liari palliative di altissimo livello per malati oncologi- Gerardo”, a Monza ci, ma quasi nulla per i pazienti afflitti da demenza. Ma non è tutto. Le demenze dell’età anziana non sono ne si sarebbe già dovuta avviare una rimodulazione to più controllato. Quando la situazione non è più so- correnza negativa tra soggetti sociali e istituzioni (“se prese in carico dagli psichiatri: dopo i 65 anni il pa- organizzativa e formativa dell’offerta socio-sanitaria. stenibile, la famiglia si guarda attorno per comprare mi chiedi io intervengo”). I servizi in futuro dovranno ziente psichiatrico finisce per essere affidato alla fa- Invece quasi tutto è lasciato alle iniziative spontanee. servizi verificabili, disponibili sul territorio e, soprat- prevedere modalità di intervento per ricerca attiva nel miglia o a soggetti socio-sanitari. Perchè il sistema di Se un anziano vive solo, sono i vicini che ne diventano tutto, economicamente accessibili. La presenza cre- territorio, al fine di monitorare (anche grazie alla rete diritti deve cambiare in base alla malattia?». i tutori, almeno finché la situazione diventa insosteni- scente di badanti nel nostro paese è da leggere in que- del volontariato) quali e quanti sono i soggetti a ri- bile: solo in quel caso intervengono i servizi sociali co- sta prospettiva. Se tutto ciò non basta, ecco allora che schio. Tutto ciò, nella consapevolezza che la vecchiaia Concorrenza negativa munali, che fanno scattare i sostegni alla persona. E si cerca l’intervento del soggetto pubblico». fa parte della storia della vita di ognuno di noi: non si Sembra mancare, dunque, la consapevolezza della questo accade quando una rete solidale esiste e fun- Il paziente affetto da demenza, insomma, vive e può eliminare, ma ci si deve convivere. Solo in questo portata del problema, destinato a incidere sempre più ziona. Nei casi peggiori l’anziano si isola sempre più e determina attorno a sé una complessità che fatica ad modo sarà possibile studiare modelli intelligenti di in- sulla collettività. «Dobbiamo renderci conto – ribadi- si determina, come troppo spesso avviene in questi essere riconosciuta e a ricevere risposte politiche effi- tervento, in grado di crescere e mutare insieme alle sce Giunco – che la demenza diventerà normalità nel- anni, il triste fenomeno delle morti in casa. Se invece caci e coerenti. «Appare necessario – conclude Giunco esigenze delle persone. E in grado di offrire servizi ma, l’età molto anziana: partendo da questa considerazio- l’anziano è inserito in una famiglia, il problema è mol- – introdurre una logica alternativa a quella della con- soprattutto, relazioni».

14 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 15 nazionale nazionale dall’altro mondo servizio civile

GOVERNO DEI FLUSSI, INNOVAZIONE SOCIALE, LE QUOTE RESTANO INADEGUATE ALLA SCUOLA DEI POVERI di Franco Bentivogli redazione Dossier statistico immigrazione a politica dei flussi migratori d’ingresso dovrebbe rispondere tezza della politica degli ingressi at- Primi risultati di una ricerca sul nuovo servizio civile in Caritas. I volontari sono a molteplici esigenze economiche e sociali, coniugando l’ef- tuata dal governo: soprattutto meridionali e disoccupati. Impegno a diretto contatto con il disagio ficienza con la solidarietà, intesa come capacità di accoglien- previsioni Excelsior (Uniocamere e L ministero del welfare) sul fabbisogno za e inserimento (case, servizi, rapporto con la popolazione autoc- di assunzioni di immigrati 537.206 are festa e fare memoria. Celebrare e analizzare. Perché il messaggio del- di Fabrizio Cavalletti tona). Gli strumenti per il governo dei flussi hanno registrato un’e- decreti sui flussi d’ingresso varati l’obiezione di coscienza non vada disperso. Ma allo stesso tempo si met- voluzione: la legge 943 del 1986 faceva perno sulla chiamata nomi- dal governo 321.500 tano a fuoco in maniera attendibile i caratteri della nuova stagione del Ser- nativa; la legge 40 del 1990 (legge Martelli) introdusse la program- saldi attivi rapporti di lavoro immi- vizio civile volontario. Con questo duplice intento il Tavolo ecclesiale per il grati (assunzioni-cessazioni) 498.423 servizio civile (Caritas, Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, RIFLESSIONE mazione annuale dei flussi attraverso quote, definite da decreti in- E FESTA pressione di irregolari alle frontiere, Azione Cattolica, Servizio per la pastorale giovanile, Fondazione Migran- Arezzo ha ospitato, terministeriali con un percorso di concertazione sociale; la legge 40 di cui solo metà rimpatriati 389.177 tes, Ufficio nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese) ha l’11 e 12 marzo, del 1998 (Turco-Napolitano) man- regolarizzazioni 2002 (lavoratori promosso alla Cittadella della pace di Arezzo l’11 e il 12 marzo, giorno in cui si ricorda San un seminario F nazionale sul tenne le quote annuali per decreto, immigrati presenti e occupati irre- Massimiliano, patrono degli obiettori, due giornate di incontro con i responsabili del ser- In vent’anni quattro servizio civile ma stabilì che la competenza passas- normative diverse golarmente) 704.350. vizio civile nelle diocesi italiane, e con i giovani in servizio. e una festa dei se alla Presidenza del consiglio, intro- hanno regolato Tali rilevazioni sono improntate La prima giornata è stata occupata da un seminario di studio, durante la quale sono giovani in servizio ducendo l’istituto di garanzia dello gli ingressi in Italia a criteri differenti, e ciò impone una stati resi pubblici i primi ri- sponsor per la ricerca del lavoro (ri- degli stranieri. certa cautela nella comparazione, sultati di una ricerca sui zione di coscienza, anche velatosi molto efficace, sia per il mer- Per il 2005 sono previste ma lo scostamento è comunque giovani e le Caritas prota- per il servizio civile volon- cato del lavoro sia per il contrasto de- ben 150 mila enorme. Tutto ciò è confermato dal gonisti del servizio civile tario la Caritas ha confer- gli ingressi irregolari e clandestini); autorizzazioni: fatto che nel periodo in questione volontario dal 2001 a oggi. mato il carattere di “popo- infine, la legge189 del 2002 (Bossi-Fi- ma si resta ancora molto (2001-2003) flussi regolari e regola- Dalla ricerca, svolta su un larità”, accogliendo giovani ni) ha inglobato tutti nelle quote sta- lontani dal fabbisogno rizzazione hanno consentito di tro- campione di circa 300 gio- di provenienze diversifica- bilite, compresi dirigenti e alte spe- reale, che è circa il triplo vare occupazione a un milione di vani, quasi tutte ragazze, te (per la metà non da cir- cializzazioni, e abolito l’ingresso con immigrati: ma i flussi programmati emerge una provenienza cuiti ecclesiali) che hanno sponsor per ricerca del lavoro, l’uni- vi hanno concorso per meno di un geografica dei giovani in scelto la Caritas in quanto co elemento di flessibilità del sistema delle quote. terzo. La conferma di questa grave incongruenza si è servizio civile prevalente- considerata affidabile, pur Il sistema dei flussi d’ingresso si è rivelato del tutto avuta con l’avvio della procedura per l’ingresso di 150 mente dal sud e dalle isole non avendo avuto (se non inadeguato ai bisogni del mercato del lavoro (sia per le mila immigrati nel 2005. Secondo inchieste di vari quo- (67%), dato che si incrocia nel 21% dei casi) prece- aziende che per le famiglie), oltre che complicato e ves- tidiani, le domande sono assai più elevate delle autoriz- con una condizione pro- denti esperienze di volon- satorio quanto alle procedure per gli immigrati. Come si zazioni all’ingresso per lavoro in Italia: in alcune provin- fessionale di disoccupati FOTO FRANCESCO CARLONI tariato con essa. possa rispondere, con procedure tanto lunghe e l’incer- ce vi sono oltre dieci domande per ogni immigrato auto- (45,3%) e studenti (42,6%): è evidente che il nuovo servi- L’indagine rivela che il servizio civile ha lasciato un’im- tezza dei tempi, alle esigenze, spesso gravi e urgenti, rizzato all’ingresso; complessivamente si stima un fabbi- zio civile nazionale viene vissuto come esperienza da pronta molto positiva nei giovani: oltre l’80% si è detto delle imprese o delle famiglie, è difficile dirlo. sogno tre volte superiore alle quote stabilite dal governo. compiere in una fase di transizione, rappresentando per i soddisfatto o molto soddisfatto; per il 70% l’esperienza è Il permanere di questi limiti pone gravi problemi sul giovani un’occasione di orientamento per il futuro. Que- stata molto significativa per la propria vita e ha influito Scostamento enorme versante dell’approntamento e dell’adeguamento dei sta considerazione è confermata anche dal dato sulle mo- sulle scelte per il futuro. «Volevo fare qualcosa per gli altri, Alcuni dati testimoniano i macroscopici scostamenti servizi, che continuano a rimanere sottostimati e caren- tivazioni: l’incentivo economico ha influenzato in qual- e ho scoperto invece che è stato un anno che ha cambia- tra programmazione degli ingressi, previsioni, regola- ti, con gravi danni per i cittadini immigrati e le loro fa- che modo la scelta di svolgere il servizio civile solo per il to me, mi ha trasformato nel profondo, mi ha fatto legge- rizzazioni e pressione irregolare. Le previsioni e i dati miglie. Prendere sul serio le critiche avanzate da varie 23% degli intervistati, la possibilità di trovare lavoro per il re il mondo e le cose in modo diverso. Invece di aiutare gli sulla domanda di lavoro e sui flussi reali (riferiti al pe- parti aiuterebbe il governo ad adeguare gli strumenti e a 13%, mentre il 71% lo hanno scelto per vivere nuove espe- altri, sono gli altri che hanno aiutato me. È stata una scuo- riodo 2001-2003) confermano il giudizio di inadegua- programmare meglio. rienze e il 52% per rendersi utili agli altri. Come per l’obie- la di vita incredibile» (testimonianza di A.B., che ha svolto

16 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 17 nazionale Volontari per tipologia di beneficiari servizio civile Valori % sul totale (base: 296) N. % Anziani 85 28,7% il servizio civile in Kenya nel progetto “Caschi bianchi”). se ecc.), per il 15% in reti del terzo settore e per il 3% in re- Minori 157 53,0% scuole, parrocchie) e che attraverso i volontari si avvicina- Le attività proposte ai giovani sono state principal- ti degli enti pubblici. Il dato che emerge, in continuità con Immigrati 88 29,7% no alle situazioni di disagio. mente a diretto contatto con gli utenti (90%): le aree di bi- l’esperienza degli obiettori di coscienza, è lo stimolo al- Disabili 89 30,1% Emerge insomma, dalla ricerca, una rappresentazione sogno principali sono state quelle del lavoro per i minori l’innovazione sociale proveniente dal servizio civile: mol- Donne vittime tratta 15 5,1% del servizio civile ricca e pluridimensionale, l’immagine di (50%) e gli adulti in difficoltà (immigrati, disabili, anziani, to spesso i giovani sono attivi in nuovi servizi, in risposta a Detenuti 13 4,4% un “bene comune”, che riguarda molti e diversi soggetti. indigenti, disoccupati, malati psichici, donne vittime di bisogni noti ma pensati anche per favorire l’emersione di Disoccupati 70 23,6% L’impressione è stata confermata ad Arezzo anche dalla violenze, detenuti, tossicodipendenti, malati di Aids). La bisogni nascosti. Ed è proprio il contatto con il territorio e Tossicodipendenti 19 6,4% festa di San Massimiliano, dedicata al tema della comuni- Poveri, indigenti, sfd 82 27,7% scelta per i poveri si è dunque confermata una delle carat- i suoi bisogni la principale caratteristica educativa del ser- cazione, ha visto protagonisti oltre 350 giovani. Sull’esem- Malati mentali 55 18,6% teristiche qualificanti del servizio civile in Caritas. vizio civile: una sorta di “scuola dai poveri”, che è occasio- pio di don Primo Mazzolari e di Giorgio La Pira, di cui uno Nomadi 28 9,5% ne pedagogica non solo per i giovani che lo scelgono, ma spettacolo teatrale ha ripercorso vita e pensiero, i giovani Malati 25 8,4% Contatto con il territorio anche per tutti i soggetti che con il servizio civile entrano Malati Aids 9 3,0% e le giovani ex obiettori o attuali volontari hanno ribadito Queste attività erano inserite in reti diversificate: per il in relazione (persone in difficoltà, responsabili dei centri Altri 31 10,5% la volontà di un impegno di servizio personale, che possa 50% in reti parrocchiali ed ecclesiali (oratori, associazioni- operativi, i centri stessi - che consolidano e innovano la lo- diventare occasione di innovazione e crescita anche per le smo ecc.), per il 30% in reti Caritas (centri di ascolto, men- ro attività -, adulti a contatto con i giovani in famiglie, comunità e l’ambiente di cui sono parte.

d’età devono essere informati su si alimenti dei temi e dei progetti spe- Dieci temi per valorizzare questa possibilità, incontrare nei di- rimentati, o anche di proposte di im- versi mondi (scuola, lavoro, tempo li- pegno politico o professionale. la stagione del servizio volontario bero, parrocchia) questa proposta di Un’ottava dimensione è quella educazione alla responsabilità e alla politica. Il servizio civile può far sca- Ecclesiale e popolare, locale e globale, promotore di coscienza politica e cittadinanza attiva. Anche la politica turire dai giovani italiani un contri- interculturale. E sempre non-violento. Così deve maturare il nuovo servizio non può trascurare di rispondere alla buto significativo a una nuova stagio- domanda – circa 80-100 mila giovani ne di impegno sociale e politico, che di Giancarlo Perego ogni anno – di servizio civile, ma de- sia imperniato sulle persone, rimetta ve considerarla una grande opportu- al centro le attese della povera gente, l seminario di Arezzo ha costituito un momen- servizio civile. Ma quale profilo, quali indicatori di un nuo- nità educativa e sociale. appassioni alla città e alla responsa- to importante nel cammino del servizio civile vo modello di servizio civile sono emersi dal seminario Una terza dimensione è quella bilità, aiuti a ripensare la democrazia, in Caritas, cominciato nel dicembre 2001 con la aretino? Si può fare sintesi indicando dieci dimensioni, della località. Ogni progetto di servi- per il bene comune. partenza delle prime 39 ragazze dopo l’entrata “punti fermi” – anche alla luce del mandato della Confe- zio civile deve saper leggere il territo- Una nona dimensione è quella in vigore della legge 64/2001, e giunto ormai al- renza episcopale italiana – nella costruzione di una nuova rio e, in esso, costruire un’attenzione interculturale. Il nuovo servizio civile Ila quota di 2.500 volontari avviati in servizio in 168 identità del servizio civile nelle parrocchie e nelle diocesi. preferenziale per gli ultimi, per i po- – e in questo regioni, province, comu- Caritas diocesane in Italia. veri. A questa dimensione è unita ni e aree metropolitane potrebbero L’incontro è stato importante almeno per due ragioni: Attenzione al prima e al dopo quella, la quarta, della globalità, cioè dare un contributo importante – de-

da una parte per “leggere” i primi risultati di una ricerca Una prima dimensione è quella ecclesiale. L’esperienza l’attenzione e l’apertura al mondo, FOTO FRANCESCO CARLONI ve guardare anche al sempre più am- che presenta il “chi” e il “dove” vive, oggi, l’esperienza del del servizio civile è ormai un’esperienza della Chiesa, un guardando soprattutto ai paesi pove- NOVITÀ E DNA pio mondo dei giovani immigrati, ma servizio civile, in altre parole per scoprire l’identità del gio- segno dei tempi e di speranza che deve essere raccolto da ri e in guerra. Il nuovo servizio civile non deve tradire anche favorire luoghi, esperienze e vane in servizio (per oltre il 95% ragazze); d’altro canto, tutta la pastorale diocesana e parrocchiale. In questo sen- Una quinta dimensione è quella il tratto genetico della non-violenza momenti di incontro, conoscenza e per “discernere”, cioè per scegliere un nuovo modello di so va il lavoro del nuovo Tavolo ecclesiale del servizio civi- formativa: bisogna saper coniugare educazione e servizio, integrazione sociale e culturale. servizio civile, che metta al centro la solidarietà, intesa co- le, che raccoglie diversi attori: le pastorali giovanile, mis- percorsi formativi e piani di azione. Da questa dimensio- Infine, in continuità con l’esperienza dell’obiezio- me dovere a cui educare i giovani, ma al tempo stesso co- sionaria e sociale, Caritas, Azione cattolica, Migrantes… ne discendono altre due attenzioni: la cura del prima e la ne di coscienza, come frutto di un servizio dentro la me risorsa per essere protagonisti nella città. Una seconda dimensione importante è la popolarità. cura del dopo-servizio dei giovani. Queste due dimensio- città o nel mondo, tra i poveri e gli esclusi, per il bene È stato un incontro in cui le Caritas diocesane sono Il servizio civile non può essere un’opportunità solo per ni impegnano a ricercare i giovani, a proporre in maniera comune, il servizio civile non può perdere la dimen- state chiamate a “pensare politicamente” il servizio civile, alcuni giovani – magari studenti, disoccupati, del sud anche propedeutica – attraverso esperienze brevi di im- sione della non violenza: come scelta morale, come coniugando la grande tradizione di non violenza e di soli- piuttosto che del nord –, ma deve essere aperto a tutti co- pegno e di volontariato – il servizio civile e, al tempo stes- obiezione di coscienza alla guerra, come impegno per darietà, nata da trent’anni di obiezione di coscienza, con loro che hanno tra i 18 e i 28 anni, ragazzi e ragazze. Tutti i so, sollecitano a offrire ai giovani che hanno svolto un an- superare i conflitti, anche sociali e familiari, nella me- la nuova istanza di cittadinanza attiva presente nel nuovo sei milioni di giovani italiani che oggi sono in questa fascia no di servizio la possibilità di proseguire un cammino, che diazione e nella riconciliazione.

18 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 19 nazionale politiche sociali

La rete Caritas mobilitata IL PRIMATO ALL’ECONOMIA, per salvare l’Europa sociale “La lotta alla povertà e all’esclusione sociale deve essere una priorità per l’Europa”. Caritas Europa e Eapn (Rete europea di lotta alla povertà) hanno MA CHI PENSA AGLI ULTIMI? promosso una mobilitazione a tutela degli obiettivi sociali dell’Agenda. «Dimenticare l’esclusione di Paolo Pezzana sociale è un vizio», ha spiegato Jacqueline Tordoir di Caritas Europa, anche se il problema parte l 22 e il 23 marzo 2005 si è svolta a Bruxelles una riunione del Consiglio europeo, il più im- PRIMO, dagli stessi stati nazionali, «che hanno da sempre portante organo decisionale dell’Unione, dedicata alle questioni economiche e sociali. In COMPETERE evitato di parlare di esclusione sociale, perché discussione vi sono stati i provvedimenti necessari per rilanciare l’economia e la società José Barroso: risulta troppo imbarazzante. La priorità adesso è la Commissione europea, rivedendo, a cinque anni dall’approvazione, la cosiddetta “Strategia di Lisbona”. dimostrare al mondo il proprio sviluppo economico europea, che La notizia è importante, ma non ha suscitato grande eco nei mass media, sicuramente presiede, sta e non le contraddizioni insite nella società». meno della flessibilizzazione dei criteri di Maastricht relativi ai deficit pubblici. Però negli per rivedere Caritas e Eapn si sono mobilitate con iniziative ultimi anni un grande peso nel determinare gli orientamenti socio-economici dei nostri l’Agenda di di sensibilizzazione, comprese due giornate di paesi lo ha assunto l’Unione Europea. L’impatto delle decisioni che vengono assunte a Bruxelles è Lisbona secondo mobilitazione durante il Consiglio europeo del 22- I criteri discutibili e sarà sempre più rilevante anche per le “cose di casa nostra”. 23 marzo. Eapn sta lanciando la campagna “Sos Modificare la “strategia di Lisbona” significa ridefinire l’idea e il modello di sviluppo europeo, Europe – Save Our Social Europe”, per chiedere varato nel 2000 dai paesi dell’Unione, riuniti in Consiglio a Lisbona. Si trattava di un’importante di reintegrare la dimensione sociale nell’ambito agenda politica, fatta di obiettivi economici, sociali e ambientali, il cui scopo dichiarato era rende- delle strategie di Lisbona. Anche la Caritas Europa re l’Europa, entro il 2010, l’economia più competitiva del si muoverà per portare all’attenzione della mondo. Tale strategia prevedeva alcuni perni fondamen- Bruxelles riscrive le priorità dello importante delle politiche sociali e ambientali. Commissione europea il dato di una recente tali, tra cui la coesione sociale, in vista della quale econo- sviluppo in Europa: «Se l’economia Lo sforzo di revisione dell’Agenda di Lisbona è desti- ricerca, che dimostra come più del 15% della mia, mercato del lavoro e servizi sociali devono essere nato a produrre conseguenze vincolanti per le politiche popolazione del continente viva sotto la soglia concepiti come un complesso unitario, volto a promuo- è malata, pronti a trascurare economiche e sociali di tutti gli stati membri, compresa di povertà. «Non si deve puntare solo a creare vere stabilità e sicurezza dei cittadini e a creare un conte- agenda sociale e ambiente». l’Italia. Occorre allora prestare la massima attenzione a più posti di lavoro – ha spiegato Tordoir –, ma sto di produttività e benessere aperto, dinamico e inclusi- questo processo. Lo sanno bene i vescovi europei che, riu- anche a politiche specifiche per il miglioramento vo. A Lisbona si era auspicato tra l’altro “lo sradicamento Ma l’indigenza nel continente niti nella Comece (Commissione degli episcopati della della qualità dell’occupazione, con adeguate della povertà dal continente entro il 2010”. Purtroppo i ri- Comunità europea), hanno recentemente varato un den- protezioni sociali per i soggetti più vulnerabili». sultati sono stati piuttosto scarsi e poco visibili: la povertà non si riduce. E anche l’Italia so e importante documento indirizzato proprio ai parte- non è diminuita, manca il lavoro e gli effetti benefici del- può soffrire certi cambiamenti cipanti al Consiglio europeo, intitolato “Rinforzare il mo- l’Europa faticano a essere percepiti da cittadini e imprese. dello sociale europeo; idee per una rinnovata strategia di che renderebbero troppo statico il vecchio continente. Lisbona dell’Unione Europea”. Tale documento insiste ternativo di sviluppo sostenibile. Conseguenze vincolanti Il nuovo presidente della Commissione europea, José molto sull’importanza della famiglia, del lavoro, dell’am- Tradotto in atti concreti, tale orientamento significhe- Negli ultimi mesi in molti si sono chiesti perché questo sia Manuel Durão Barroso, riprendendo i contenuti del rap- biente e della coesione sociale come elementi imprescin- rebbe, in Italia, togliere fondamento alle battaglie per la tu- accaduto. La risposta più ovvia? Non si è investito a suffi- porto Kok, ha recentemente aggiunto in merito alla strate- dibili per lo sviluppo anche economico dell’Unione. tela dei diritti dei lavoratori, aprire le porte alla privatizza- cienza nelle politiche sociali e del lavoro. Ma purtroppo gia da perseguire che: «È come se io avessi tre figli: l’econo- Quello che la commissione Barroso sta proponendo zione selvaggia dei servizi sanitari e sociali, insistere sulla questa non sembra l’opinione dominante tra coloro che mia, l’agenda sociale e l’ambiente. Come ogni buon padre, sembra invece un modello neoliberista tra i più spinti, via della riduzione delle imposte e quindi ridurre ai minimi oggi governano in Europa. Un rapporto elaborato a fine se uno dei miei bambini è malato, sono pronto a trascura- in cui il lavoro, sempre meno tutelato e garantito, divie- termini lo stato sociale e l’assistenza pubblica per tutti i cit- 2004 da un gruppo di politici, imprenditori, sindacalisti ed re gli altri e a concentrarmi su di lui fino a quando non gua- ne semplicemente un motore per l’economia e in cui le tadini, emarginare ancora di più i poveri e lasciare alla sem- economisti, coordinato dall’ex primo ministro olandese risce. È normale e responsabile, e ciò non vuol dire che io politiche sociali, così come i soggetti più deboli della so- plice beneficenza la loro assistenza residuale. È davvero un Wim Kok, analizza i motivi di successi e insuccessi della non continui ad amare gli altri miei bambini!». Nella riu- cietà, vengono considerati un peso di cui disfarsi per peccato che di queste cose si parli poco tra e con i cittadini. strategia di Lisbona, individua nella scarsa competitività nione di Bruxelles si è dunque discusso dell’equilibrio tra poter liberamente “competere” in un contesto interna- Se l’Europa di domani sarà meno coesa, più diseguale, più dell’Europa la causa dei ritardi e propone misure di tipo economia, welfare ed ambiente nelle strategie dell’Unione zionale sempre più aggressivo e violento. Si accetta ingiusta, è perché si sarà permesso oggi a discorsi e visioni esclusivamente economico, tutte tese a “modernizzare”, Europea per i prossimi anni, partendo dal presupposto (di quindi la logica darwinistica della “selezione naturale”, politiche discutibili di porre le basi di una società molto di- “rendere flessibile”, “liberalizzare”, “rimuovere gli ostacoli” dubbia condivisibilità) che l’economia sta peggio ed è più piuttosto che insistere nella proposta di un modello al- versa dall’idea originaria di Europa dei popoli.

20 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 21 nazionale contrappunto panoramacaritas

CARCERE La proposta di legge, nella un abbassamento generale con un disegno di legge E ADESSO LE REGIONI Servizi sociali versione licenziata al Senato, dell’età delle vittime: ad iter separato. Lo ha e volontariato cancellava addirittura, provenienti in particolare annunciato prima di Pasqua non si toccano nei fatti, il volontariato dalla Romania, sono il ministro Carlo Giovanardi IMPARINO… A FARSI AMARE penitenziario: a tale rischio in aumento le ragazze alla Consulta del volontariato cerca di ovviare minori. Lo sfruttamento e al Forum del terzo settore. di Domenico Rosati un emendamento presentato della prostituzione si sta I due organismi hanno n “governatore” si è impadronito di Giuseppe Mazzini. Un par- ha dato luogo ad animati dibattiti, dalla commissione affari trasferendo dalla strada tito ha occupato Carlo Cattaneo. Altri a turno si sono contesi l'e- non ha portato a indicazioni ardi- costituzionali della Camera. a luoghi chiusi, considerati mentose. In genere i “governatori” Caritas Italiana ha rivolto più sicuri dalla criminalità, e redità di Alcide De Gasperi. Tutti, un po’ pateticamente, hanno U hanno usato le maggioranze per un appello al parlamento ciò favorisce la clandestinità cercato nel passato gli ancoraggi per un presente aleatorio. Serviva a consolidare il proprio ruolo, con una Caritas Italiana ha espresso perché ci sia un ripensamento delle ragazze. Tra le straniere scuotere gli elettori chiamati a rinnovare i consigli regionali. E a la- frequente compressione di quello dei forte preoccupazione sulle nuove norme. vittime del traffico, 28.190 sciare in ombra programmi e risposte dovute a una società che, a di- consigli. Né sembra che sia stata col- riguardo a un provvedimento sono state accompagnate re il vero, non esige grandi cose. Secondo le intenzioni di chi aveva ta l'opportunità di un'effettiva inclu- normativo, già approvato dal TRATTA ai servizi sociali, sanitari, espresso disaccordo con sione dei poteri locali più vicini al po- Senato e giunto a metà Più di 4 mila psicologici e legali, 6.781 la decisione, ribadendo che cambiato nella passata legislatura gli articoli della Costituzione sui polo, come i consigli comunali, nel marzo all’esame della i permessi inserite nei progetti di la riforma della legge quadro poteri delle regioni, quelle del 2005 dovevano essere le prime elezioni circuito della elaborazione e della Camera, che contiene per protezione protezione sociale, 5.372 (attesa da sette anni) deve effettuate con il nuovo ordinamento periferico “a regime”. Ma le cose formazione delle decisioni. Alle ele- indicazioni che rischiano avviate a corsi di formazione, avvenire in modo partecipato sono andate diversamente. La vo- zioni si è andati, ancora una volta, di eliminare i servizi sociali di italiano, a borse di studio e condiviso. Un problema lontà politica manifestatasi, sia pure L'incertezza con i manifesti del “governatore” co- della giustizia, trasformando e lavoro, 3.620 sono stati particolare riguarda i fondi in modo non rettilineo, dopo il cam- del processo di riforma me icona di una verticalità decisio- gli uffici degli assistenti gli inserimenti lavorativi. per i Centri di servizio e per bio di maggioranza avvenuto nel e le prudenze locali nale di governo che riproduce su sca- sociali in meri uffici Gli interventi a favore il servizio civile volontario. 2001 ha imposto un arresto del pro- hanno favorito l’apatia la ridotta i lamentati difetti del cen- amministrativi e di controllo, delle vittime della tratta Il disegno di legge sull’articolo cesso. All’azione dei consigli regiona- politica. I partiti tralismo. tramite la riformulazione coinvolgono molte Caritas 15 sottrae infatti il 50% li è venuto a mancare il pilastro della rincorrono Dunque molti impegni sono ri- dell’articolo 72 della legge Secondo i dati forniti diocesane; i dati dei fondi ai Centri di servizio certezza istituzionale. Tutto è stato ri- pateticamente proposti all’ordine del giorno delle sull’Ordinamento dal ministero dell’interno, sul fenomeno sono stati resi gestiti dal volontariato messo in discussione, e così è venuta il passato. Un compito nuove amministrazioni. Con un dop- penitenziario. La proposta i permessi di soggiorno noti a metà marzo durante in tutta Italia e lo affida meno una piattaforma definita di po- per il dopo-elezioni: pio sovraccarico. Per un verso l’occa- di legge parla di “Esecuzione a scopo di protezione sociale una giornata di studio ai Comitati di gestione - teri e di doveri: un alibi efficace per promuovere la sione elettorale ha sancito il perdura- penale esterna” invece per donne vittime della tratta organizzata dall’Azienda dove il volontariato è in netta rinviare le decisioni più impegnative partecipazione popolare re di una gestione “nazionale”, ad che di “Servizio sociale e concessi fino al 2004 sono Usl Rm B, insieme alla Casa minoranza - per finanziare e controverse. opera di partiti e coalizioni, delle scel- assistenza”, mentre i “Centri stati 4.289 (dai 63 del 1998 dei diritti sociali – Focus. anche progetti di servizio te e dei dosaggi di rappresentanza di servizio sociale per adulti” agli 811 del 2004). [Redattore sociale] civile, che invece (secondo Centralismi locali nelle liste e persino nei “listini” dei presidenti. E d’altronde vengono trasformati in “Uffici I paesi di origine delle donne gli organismi coinvolti) deve Certamente il quadro della riforma del centrosinistra non i cittadini dovranno essere indotti a partecipare non solo al di esecuzione penale regolarizzate sono 54, ma VOLONTARIATO essere finanziato da enti era completo. Mancava un raccordo organico tra le prero- voto, secondo abitudine, quanto alla vita degli istituti re- esterna”: un cambiamento l’80% proviene da Nigeria No alla rifoma pubblici, senza sottrarre gative periferiche e quelle centrali, ma si poteva andare gionali, con una condivisione di poteri e responsabilità. culturale che si incentra più (23,3%), Romania (18,7%), per decreto risorse destinate al avanti. Viceversa ci si è avventurati in una “grande riforma Quest'ultimo problema ha, evidentemente, una por- sulla pena pura e semplice Moldavia (15,1%), Albania e ai tagli ai Csv volontariato. Anche Caritas maggioritaria” e in una devolution, che si presentano co- tata più generale. Richiede un’analisi delle ragioni che che sulla sua funzione di (12,2%) e Ucraina (10,2%). Il governo intende approvare Italiana condivide tali me una somma di capitoli corrispondenti a differenti im- fanno crescere l'apatia dei cittadini. Ma si deve convenire reinserimento sociale. Inoltre Il governo ha cofinanziato la riforma dell’articolo 15 preoccupazioni. Contro pulsi. Sarà arduo comporre le competenze “esclusive” at- che le regioni, in genere, non sono riuscite a farsi... amare, si accentuano gli aspetti dal 2000 fino all’agosto (fondi per il volontariato) l’impostazione del governo tribuite alle regioni (in materie essenziali come sanità, ossia a farsi apprezzare come tramite ravvicinato delle de- di controllo e si prepara 2004 in tutta Italia 296 della legge quadro 266/91 verrà condotta in aprile istruzione, assistenza sociale e polizia locale) con la clau- cisioni che investono la comunità. Chi punta sulla disaffe- il terreno per sostituire progetti di protezione sociale, sul volontariato tramite un una campagna (invio di fax, sola dell’“interesse nazionale”, che riporta al centro ogni zione può persino rallegrarsene. Ma chi ritiene che una le figure professionali che hanno assistito 6.781 disegno di legge contestuale raccolta di firme, incontri con potere di sindacato e di revoca. Inevitabile la linea di pru- democrazia senza partecipazione sia vuota non può che degli assistenti sociali con donne vittime di tratta, di cui al decreto sulla competitività; parlamentari, altre iniziative) denza, se non di astensione, seguita in molte regioni. esserne allarmato. E lavorare da subito per sciogliere il no- personale amministrativo 318 minorenni. Tra il 2003 la modifica dei restanti a cui sono invitati ad aderire Lo stesso esercizio dell’autonomia statutaria, che pure do. Senza scomodare i padri della patria. non meglio specificato. e il 2004 è stato registrato articoli sarà invece discussa organizzazioni e cittadini.

22 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 23 internazionale progetti > salute

a cura dell’Area internazionale Il 7 aprile è la Giornata mondiale della sanità. Ambulatori per assistere anziani e invalidi Appoggio agli ospedali contro la denutrizione Caritas Georgia conduce un programma sanitario che si basa sull’attività La popolazione della Corea del Nord vive in condizioni di estrema povertà e privazione, a causa di una crisi alimentare L’attenzione alla salute di quattro cliniche mediche: un poliambulatorio nella capitale Tbilisi che attanaglia il paese da più di dieci anni. Almeno 10 milioni di persone hanno notevoli problemi di salute, soprattutto è da sempre prioritaria e tre dispensari situati nella cittadina di Vale e nei villaggi Naokhrebi nelle fasce più deboli della popolazione, in particolare i bambini. Problemi sanitari molto gravi, oltre la denutrizione, (nella regione Akhaltsikhe) e Khizabavra (nella regione Aspindza). sono costituiti dalle infezioni respiratorie e dalle malattie gastrointestinali. L’azione Caritas si concentra sull’appoggio per Caritas Italiana: Attualmente queste cliniche sono operative e coprono vaste aree (abitate a diversi ospedali, ai quali vengono forniti medicinali e forniture mediche varie, in collaborazione con le autorità locali. l’approfondimento dalle duemila alle cinquemila persone) in luoghi praticamente privi Inoltre viene svolta un’attività formativa nei confronti del personale coreano, tramite la produzione di sussidi. Da dieci di qualsiasi altro servizio medico. Nel poliambulatorio di Tbilisi vengono anni la rete internazionale Caritas sostiene il programma, per un impegno totale di circa 29 milioni di dollari. e la sensibilizzazione effettuate circa 11 mila visite l’anno. Il progetto si propone di migliorare > Beneficiari circa 7 milioni di persone in Italia, in particolare le prestazioni, soprattutto a vantaggio di anziani, pensionati soli, > Contributo di Caritas Italiana 20 mila euro > Causale Asia / Corea del Nord sul diritto alla salute, con più di 70 anni di età – che nella realtà georgiana sono sinonimo di estrema povertà – e persone che presentano diversi tipi di invalidità. sulla condizione > Beneficiari 2.000-5.000 persone della donna e sull’utilizzo > Costo 82.500 euro > Causale Georgia / ambulatorio Tiblisi razionale dei farmaci, vanno di pari passo con gli interventi concreti, sia nelle azioni di emergenza che nei programmi di sviluppo.

Medicine e acqua per garantire cure migliori Nel 2004 Caritas Italiana ha realizzato microprogetti in 26 paesi africani, molti nel settore sanitario. Ne presentiamo due, emblematici dell’attività svolta per le popolazioni africane. In Camerun è attivo un progetto per fornire medicinali Riabilitazione per integrare le persone disabili e materiale sanitario al Centro diocesano di sanità di Doumé, La Caritas della diocesi di Tacna e Moquegua, in Perù, ha promosso un progetto per favorire dove si recano quotidianamente una cinquantina di malati, in l’assistenza socio-sanitaria e l’integrazione sociale di persone disabili, che viene cofinanziato particolare bambini ad alto rischio di mortalità a causa dell’Aids, da Caritas Italiana. Gli alti costi degli interventi di riabilitazione, gli scarsi servizi specialistici nella o abbandonati perché i genitori non hanno i mezzi per curarli, zona e l’ignoranza o la scarsa sensibilità da parte delle famiglie congiurano per favorire, in molti e comunque vittime del sottosviluppo della regione dell’Est casi, una sorta di emarginazione dei soggetti disabili. Così vengono promossi piccoli servizi Camerun. Il microprogetto intende partecipare a tale fornitura. di riabilitazione, che sfruttano le competenze e la disponibilità di membri delle comunità locali. > Costo 4.300 euro La strategia della Caritas di Tacna cerca di raggiungere anche altri obiettivi: la sicurezza alimentare > Causale MP 73/05 (attraverso il funzionamento di 4 refettori autogestiti); la promozione di attività di socializzazione (manifestazioni e spettacoli); la formazione professionale (corsi di abilitazione in ceramica a freddo, Invece in Uganda è stato avviato un programma di reperimento biancheria intima e manualità); la sensibilizzazione mediante conferenze-stampa e marce dell’acqua in favore dell’ospedale di Lwala. Il miniprogetto PER LE per i diritti e le pari opportunità. Inoltre sono stati costruiti moduli abitativi per le persone disabili prevede la costruzione di un serbatoio di raccolta di acqua MODALITÀ e avviati programmi di microcredito in favore dei disabili o dei loro famigliari. Infine si stanno piovana, che potrà essere utilizzata dai pazienti, dallo staff DELLE OFFERTE, promuovendo gruppi organizzati composti da persone con limitazione di attività, per rivendicare dell’ospedale e da tutte le persone che abitano nella zona. SI VEDA l’accesso ai servizi, cominciare da quelli sanitari, chirurgici e di riabilitazione. > Costo 5.500 euro []A PAGINA 2 > Costo 10 mila euro > Causale Emergenza Perù > Causale MP 96/05

24 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 25 internazionale colombia

LA CHIESA DEL DIALOGO E I PASSI DELLA SPERANZA

di Gerolamo Fazzini condirettore di Mondo e Missione

a Colombia da decenni vive prigioniera di un conflitto drammatico. Se permangono spira- DRAMMI gli di speranza, il merito lo si deve – in gran parte – alla Chiesa cattolica. Rispetto ad altre E SPERANZE Problemi sociali consorelle latinoamericane, più “progressiste”, ricche di figure carismatiche o più avanzate nella periferia dal punto di vista teologico, quella colombiana passa per essere (e forse in parte lo è) una di Bogotà, Chiesa “moderata”, in apparenza meno coraggiosa. Il comportamento della gerarchia è se- convivenza delle diversità: gnato da una certa prudenza. E tuttavia, a diversi livelli e in diverse forme, la Chiesa si è as- la Colombia vive sunta da tempo il compito di provare a far uscire il paese dalla trappola di un conflitto che tra un presente continua a seminare violenza e morte. Tra i pochi coraggiosi e lungimiranti che osano guardare avanti, tragico e grandi L chances spingendosi persino a parlare di “post-conflitto”, non mancano gli uomini di chiesa. di futuro Oggi, anche in ragione dell’alto prezzo di sangue pagato (una sessantina tra vescovi, preti, religiosi, suore e laici sono stati uccisi negli ultimi die- ci anni), la Chiesa cattolica è l’istituzione che La Colombia soffre da decenni. Guerriglie, paramilitari, narcotraffico, violazioni dei diritti umani. Potere politico gode di maggior credibilità in Colombia. e fazioni armate non riescono a parlarsi. Ci provano i cattolici: primo, costruire una “spiritualità della pace” Molto lo si deve a monsignor Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja e vice- misto, con rappresentanti governativi), c’è L’irrazionalità del perdono nazionali e internazionali. Il risultato è che in un’area che è presidente della Conferenza episcopale co- tutto un sottobosco di iniziative che traggono L’impegno della Chiesa per la pace è ben testimoniato dal stata teatro negli anni scorsi di violenze continue ed eccidi lombiana (Cec). Missionario della Consolata, linfa dal Vangelo della pace: l’educazione alla Centro de investigación y educación popular (Cinep), pro- efferati, oggi si svolgono iniziative-pilota che traducono in da anni impegnato in un paziente lavoro di pace, svolta con itinerari ad hoc, in molte dio- babilmente la più importante ong colombiana in materia atto parole come riconciliazione, autogoverno, solidarietà tessitura del dialogo con le fazioni in lotta, cesi e parrocchie, grazie a un grande coinvol- di diritti umani, fondata e condotta da un pool di gesuiti. diffusa, coinvolgendo migliaia di famiglie e alimentando Castro si è forgiato come pastore a San Vi- gimento di laici, donne e giovani; l’impegno Una delle menti è padre Fernán Gonzáles, tra i più impor- un movimento economico rivelante. cente del Caguan, roccaforte storica delle di assistenza e tutela dei desplazados (gli “sfol- tanti analisti politici colombiani, studi a Bogotà e Berkeley, Un’altra figura – tra le molte – che vale la pena di essere Farc ed epicentro della zona di distensione lati interni” a causa del conflitto); la coraggio- in California. Il contributo del Cinep alla causa della pace ricordata è padre Leonel Narvaez Gomez, della Consolata, concessa alla guerriglia prima che questa rompesse clamo- sa testimonianza di condivisione svolta da missionari e suo- può essere letto nella linea della “carità della verità”: scopo fondatore dell’Espere (Escuela de perdon y reconciliacion), rosamente le trattative nel febbraio 2002. Suo braccio de- re in situazioni a dir poco di frontiera, nel Sud del paese, nel- dell’istituzione (che ha per sede una sorta di bunker nel una delle più rivoluzionarie iniziative di pace che la Co- stro è un sacerdote diocesano, Dario Echeverri, che man- l’estremo Nord, oppure nel “caldissimo” Caguan. centro di Bogotà) è l’analisi approfondita delle cause e dei lombia sperimenta. Da buon missionario ha vissuto in pri- tiene contatti diretti con gli esponenti più importanti delle Impossibile fotografare una realtà magmatica in poche fattori in gioco nella crisi del paese. Un ex direttore del Ci- ma persona il dramma della guerra, finendo per capire che formazioni della guerriglia e si è trovato coinvolto in più oc- righe. Hanno provato a farlo monsignor Castro e Sara Con- nep, padre Francisco De Roux, detto “Pacho”, da una deci- «non è possibile dare un futuro al paese se non si insegna a casioni in trattative per il rilascio di sequestrati. suelo Mora, coordinatrice della sezione Vita, giustizia e pa- na d’anni guida un innovativo progetto di pace e sviluppo perdonare nel profondo, se non si spengono i focolai di ce dell’episcopato colombiano, nel libro Alla conquista del- sostenibile nel Magdalena Medio, vasta area tra le più ferti- rancore, odio e vendetta che ciascuno porta nel cuore». Ec- Con gli occhi delle vittime la comunione. Il contributo della Chiesa cattolica alla causa li del paese, che ha nella “città maledetta” di Barrancaber- co allora il motto dell’Espere: “Dall’irrazionalità della vio- La linea della Conferenza episcopale è di appoggio a tutte le della pace in Colombia. È uno spaccato interessante delle meja il suo centro. Padre De Roux (colombiano purosan- lenza all’irrazionalità del perdono”. Padre Leonel sogna che iniziative di dialogo. Senza pregiudizi, ma senza ingenuità. iniziative di preghiera, catechesi, riflessione, assistenza e gue) oltre a quelli classici (filosofia e teologia), ha compiuto un giorno il suo metodo possa contribuire a risolvere il C’è una Commissione di pace, divisa in tre sottocommis- solidarietà attive nel territorio colombiano. «Il contributo studi di economia in prestigiose università colombiane ed conflitto armato. Ma già oggi la lezione dell’Espere – che sioni, di cui fanno parte vescovi incaricati di tenere i rap- più originale che diamo – sottolinea Castro – è l’insistenza europee. In virtù della sue competenze e grazie a una non utilizza un metodo molto semplice, basato sull’utilizzo di porti con le diverse parti (Farc, Eln, paramilitari). Accanto a sul perdono e la riconciliazione con gli occhi delle vittime. comune capacità di responsabilizzare la gente, il tenace ge- gesti simbolici con una forte carica evocativa – sta portan- questo livello ufficiale, che si dipana in altre forme (va per- Non basteranno gli accordi politici se la comunione non è suita ha saputo coalizzare attorno al progetto – una rete di do frutti nelle relazioni interpersonali, familiari, nelle co- lomeno ricordata la partecipazione di Castro ed Echeverri realizzata in profondità. Occorre una cultura, di più: una piccoli interventi di sviluppo, che hanno per protagonisti munità locali. Segnali di un cambiamento in atto. Di più: di alla Commissione di conciliazione nazionale, organismo spiritualità della pace, che affondi le radici nel Vangelo». imprenditori e contadini – istituzioni locali e interlocutori un futuro diverso, finalmente possibile.

26 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 27 internazionale colombia

La campagna internazionale, La visita dei parlamentari i progetti di Caritas Italiana oltre “l’assenza di trattative” Caritas Internationalis ha lanciato nei mesi scorsi la campagna “La pace è possibile in Colombia”, Missione organizzata da Caritas Europa, per sensibilizzare il vecchio all’insegna dello slogan “Per una pace giusta continente sulla necessità di trovare una soluzione negoziata alla crisi e negoziata”. Durerà tre anni e si propone di agire sui soggetti internazionali, per sollecitarne l’attenzione di Guido Miglietta diplomatica, l’interesse politico e l’azione umanitaria, ma anche sul governo colombiano. Caritas Italiana n fiume di sofferenza continua a solcare la Co- sentanti di organismi Onu, della Commissione Europea e aderisce alla campagna. In Colombia conduce numerosi lombia. Da più di quarant’anni il sangue scorre gli ambasciatori del paesi europei. La conclusione del viag- microprogetti (17 nel 2003, per quasi 65 mila euro) nel grande paese latinoamericano, e non si placa gio si può riassumere in una richiesta accorata, espressa e quattro progetti nel triennio 2003-2005 (circa 200 mila U il dolore muto di intere popolazioni, vittime di un dalla delegazione: “Si mettano i bisogni delle vittime del euro): sostegno a iniziative di educazione alla pace conflitto oscurato dai media. «Qui soffriamo per assenza conflitto al centro dei tentativi per una soluzione di pace”. rencia (Caquetá) e Quibdó (Chocó). Ne è emerso un condotte dalla Pastorale sociale - Caritas di sette diocesi di trattative – racconta un vescovo –. Sperimentiamo quadro impressionante di sofferenze individuali e socia- della regione pastorale Centro; alle attività istituzionali ogni giorno la tragedia delle popolazioni cacciate, racco- Timore per l’impunità li. I membri della delegazione hanno espresso profondo di Caritas Colombia; alla pastorale penitenziaria gliamo i cadaveri dei bambini combatientes. Ma a qual- I drammi colombiani hanno profondamente colpito i malessere riguardo alla pressione violenta esercitata sul- nazionale; a un gruppo di famiglie di desplazados cuno sembra che non sia corretto parlarne». rappresentanti dei parlamenti europei. La delegazione le comunità (anche indigene) dai gruppi armati coinvol- a Facatativá. La cooperazione si è rafforzata Ma “la Colombia non è sola”: è l’appello lanciato dai ha fatto proprio lo slogan della Chiesa colombiana (“Per ti nel conflitto. Preoccupazione ha destato anche l’ini- nell’ambito del gruppo di lavoro, promosso da Caritas rappresentanti Caritas e dai parlamentari di alcuni paesi una pace giusta e negoziata”), perché la risposta militare quità della distribuzione della ricchezza in un paese Internationalis nel 1999 a sostegno di Caritas Colombia europei – John Battle (Inghilterra), Denis Badré e Yolande non può essere la soluzione ai problemi sociali alla base qualificato dalle statistiche internazionali “a entrate me- per le iniziative del processo di pace. Il legame ha Boyer (Francia), Dorothee Friedrich (Germania), Giovanni del conflitto. Contemporaneamente, ha espresso preoc- die”, dunque non povero di opportunità e risorse. consentito a personalità colombiane di compiere visite Bianchi (Italia), Bjorn Jakobsen (Norvegia), Adolfo Gonzá- cupazione per il fatto che la smobilitazione delle forze Caritas Europa ha dichiarato che continuerà a soste- e testimonianze in Italia su invito di Caritas Italiana. lez (Spagna), Kent Olsson (Svezia), Tom Clarke (Scozia) e paramilitari, avviata nei mesi scorsi, consenta l’impunità nere la prospettiva di una soluzione negoziata del conflit- Info: www.caritas.org e www.caritasitaliana.it Rudolf Baumann (Svizzera) – che hanno partecipato tra fi- degli autori di gravi violazioni dei diritti umani. to armato, nel più ampio contesto della ricerca della ve- ne febbraio e inizio marzo a una visita organizzata da Ca- La delegazione ha visitato alcune comunità colpite rità, della giustizia e della riparazione in favore delle vitti- ritas Europa e Conferenza episcopale colombiana. La de- dal conflitto: rifugiati e gruppi di afro-colombiani nei me. E ciascuno dei politici europei si farà portavoce dei MAESTRA DI DIALOGO legazione ha incontrato il presidente della Colombia, Álva- sobborghi e nelle baraccopoli di Barranquilla (diparti- problemi della Colombia nei confronti dei rispettivi go- Manifestazione per la riconciliazione come base per la ro Uribe Vélez, e altre figure istituzionali di rilievo, i rappre- mento dell’Atlantico), Cúcuta (Nord di Santander), Flo- verni e all’interno dei parlamenti di appartenenza. pacificazione del paese, promossa da un gruppo ecclesiale

«Tutti chiedono all’Europa un ruolo per aprire la strada alla pace» L’onorevole Bianchi: «La Chiesa in Colombia è l’unico soggetto autorevole e capace di dialogo. Noi dobbiamo appoggiarla. Parlando con una voce sola»

di Paolo Brivio mediatiche (soprattutto) e diplomatiche (un po’ meno) lare”, come la campagna e la missione Caritas per la Co- lenza in America Latina, originato dalla povertà e alimenta- sono geopolitiche. Sono all’opera una ristrutturazione lombia, impensabili in aree più esposte. to dal numero elevatissimo di persone sfollate e costrette a iovanni Bianchi, deputato della Margherita, un dei rapporti dentro la globalizzazione e una logica mi- rifugiarsi in aree suburbane invivibili. Il violento intersecar- passato da presidente nazionale delle Acli, ha litare che seguono materie prime e fonti d’energia. Che cosa l’ha colpita maggiormente del rebus-Co- si di guerriglie filomarxiste, controguerriglie paramilitari di rappresentato il parlamento italiano nella mis- Questa condizione fa ignorare tante crisi aperte nel lombia? destra, narcotraffico e corruzione è affrontato dall’attuale G sione di Caritas Europa in Colombia. mondo. Ma paradossalmente può favorire l’America La complessità dell’intreccio tra gli elementi che contribui- presidente della repubblica, Uribe, a partire dalla convin- Latina, storicamente considerata “cortile di casa” degli scono all’instabilità del paese. Benché la Colombia abbia zione che non esiste un conflitto sociale, ma – echeggiando Onorevole, perché ci sono crisi che l’opinione pub- Stati Uniti, oggi in un cono d’ombra nel quale cerca di una delle migliori Costituzioni al mondo (approvata nel il ritornello internazionale – un’offensiva del terrorismo da blica internazionale osserva da lontano, quasi con muoversi con una certa autonomia. Consolidando per 1991) e sia teatro di elezioni regolari (nonostante un territo- estirpare. Non ci si può accontentare di un’analisi così sche- distrazione? esempio il suo mercato comune, il Mercosur. In questo rio per gran parte presidiato dalle guerriglie e sottratto al matica. Chi non lo fa è la Chiesa cattolica, rispettata da tut- Oggi le ragioni per cui si mobilitano armate militari, scenario trovano spazio iniziative di “diplomazia popo- controllo del governo), vi si registra il più alto tasso di vio- te le parti, soggetto che cerca di praticare il dialogo.

28 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 29 internazionale colombia conflitti dimenticati

Massacri, sequestri, sfollati: terza crisi umanitaria al mondo LA MISTICA DELLA PACE Oggi in Colombia non è in corso alcun processo di pace tra governo e guerriglie attive da decenni (Farc - Forze armate rivoluzionarie della Colombia, marxiste-leniniste, CONTRO L’INGIUSTIZIA CHE DIVIDE circa 18 mila combattenti; Eln - Esercito di liberazione di Sergio Spina nazionale, guevaristi, 7 mila membri armati). Procedono invece le trattative, ed è iniziata la smilitarizzazione Uccideranno molta gente, papà? Nessuno Dio, ma è parlare a Dio ed entrare in di gruppi paramilitari di destra organizzati nelle Auc che tu conosca, caro. Solo stranieri (John le Carré) comunicazione con Lui. (Autodifese unite della Colombia, circa 20 mila componenti). Farc, Eln e Auc arruolerebbero tra 11 e 14 ggi un pacifista, una persona di normale ragionevolezza, può es- Le radici dentro di noi mila minori. Il conflitto armato ha irrobustito le forze I DIRITTI DEI DEBOLI sere considerato come qualcosa di negativo o di sospetto, mentre Secondo Boff, come tutte le cose vive armate regolari (374 mila effettivi), causato più di 20 mila Illustrazione di una legge sui desplazados, gli sfollati anche la pace ha una madre e un pa- interni. La chiesa è molto attiva nella tutela sirene xenofobe, venditori di paura e mastini del patriottismo tor- morti (1.441 nel 2004) e molti più feriti, costa circa O dei soggetti e dei gruppi fragili del paese nano in grande stile. Sorta di intellettuali in lunghi articoli discettano dre: la giustizia e la cura del prossimo. 1,8 miliardi di dollari all’anno, tre volte il deficit pubblico. «La giustizia – ha detto Boff – presup- La crisi umanitaria è la terza più grave nel mondo, dopo sul fascino irresistibile o sull’ineluttabilità della guerra e comunque del- pone un profondo desiderio di ugua- Congo e Sudan. Conflitto armato, narcotraffico e crisi nere, per esempio che l’Europa abbassi i suoi dazi agrico- la sua giustificazione come extrema ratio. Ma di fronte agli innegabili glianza, ma noi viviamo in una so- economica sono connessi: per “fumigare” campi di coca, li per favorire l’economia colombiana. Nonostante l’uni- drammi della guerra e del terrorismo, molti ampiamente raccontati ma cietà mondiale in cui facciamo le dif- marjuana e papaveri si bruciano anche altre colture e co Nord riconosciuto come interlocutore dalla Colombia altri ignorati e taciuti, come fondare ferenze dividendo in due l’umanità. si impoveriscono i contadini, costretti a inurbarsi. Conflitti (e in generale dall’America Latina) sia stato finora Wa- un serio ragionamento sulla pace? I conflitti nascono dagli Non ci sarà pace se non ci sarà giusti- a fuoco e le quasi centomila mine antiuomo mutilano shington, spinte a relazioni più decise con l’Europa, an- Come assumere una posizione che zia tra gli esseri umani. La giustizia migliaia di persone. I sequestri (1.000-1.200 all’anno) che per sottrarsi alla pressante tutela Usa, cominciano ad dal netto rifiuto della guerra si squilibri che spaccano umanizza le persone. La giustizia fa sono un’industria fiorente. In 15 anni oltre 3 milioni avvertirsi. Ma l’Europa deve darsi una voce unitaria; fino- esprima anche su una pace possibi- in due l’umanità. del distante un prossimo e del prossi- di colombiani sono stati costretti alla fuga nell’interno del ra le politiche svolte sono state bilaterali, da pese europeo le e concreta? E che calpestano mo un fratello di cui prenderci cura». paese: l’80% dei desplazados vive in condizioni di estrema a paese latinoamericano. Un tentativo di rispondere a tali la natura. La lezione del Ma lo sguardo di Boff è giunto a com- povertà, patisce la fame, non ha istruzione e assistenza interrogativi è avvenuto anche all’in- teologo Boff: per vincere prendere la vita nella sua molteplicità sanitaria. L’ordine pubblico è un’emergenza: nel paese La Chiesa cattolica traccia percorsi di dialogo e paci- terno del Forum Sociale Mondiale di la violenza, imitiamo di forme e misteri: «Dobbiamo aver si registrano più di due omicidi all’ora e un sequestro ogni ficazione. Una speranza reale per il paese? Porto Alegre, in un incontro dedica- San Francesco. Non suo cura non solo degli esseri umani, ma sei ore, anche se nel 2004 ripiegamento strategico della Riconoscere che esiste un conflitto, generato dal più alto to all’originale tema della “mistica padre, come spesso di tutta la nostra casa comune: la na- guerriglia, parziale sospensione delle ostilità da parte tasso di esclusione di tutta l’America Latina (la Colombia della pace”. Durante il quale uno de- ha fatto l’occidente… tura. Noi non siamo gli unici abitanti dei paramilitari e aumento degli effettivi delle forze armate è il paese con la maggiore concentrazione di ricchezza, in gli interventi più apprezzati è stato della terra. La terra appartiene ai no- hanno determinato un’inversione di tendenza. particolare di terra, nelle mani di pochi terratenientes), è quello del teologo brasiliano Leo- stri fratelli animali e alle nostre sorel- ciò su cui la Chiesa anzitutto insiste. Si tratta di sostenere nardo Boff. Secondo lui l’uomo occidentale ha formal- le piante. Tutti condividiamo la medesima biosfera». tutte le modalità di incontro utili a mettere a tema questa mente onorato, dal XIII secolo in poi, Francesco Bernar- Riportando il ragionamento al caso concreto, Boff ha consapevolezza per superare guerriglie, instabilità, viola- done, «il santo che rinunciò a ereditare una ben avviata poi ricordato che «Prima di parlare della pace dobbiamo Gli Stati Uniti condizionano lo svolgersi delle vicen- zioni dei diritti umani. I tavoli di trattativa (oggi con i pa- azienda familiare e fu ricompensato con le stimmate di essere decisamente contro la guerra, perché la maggiore de colombiane. L’Europa non ha strumenti per sug- ramilitari, durante il precedente governo con le guerri- Cristo per le sue nozze con Madonna povertà. Ma l’e- potenza militare al mondo ha dichiarato guerra infinita gerire vie di pacificazione? glie) si attivano ma spesso, purtroppo, vengono interrot- sempio che l’uomo occidentale ha in realtà seguito non ai terroristi, ma usa la violenza per imporre i suoi inte- La nostra missione aveva un obiettivo: capire se in una si- ti. Conferenza episcopale e Nunziatura apostolica, non- è stato quello di San Francesco, ma quello del padre Pie- ressi e l’ordine che serve ai propri obiettivi. Nonostante tuazione di tale complessità sia possibile accostare alla ché altre chiese cristiane, sono invece depositarie di per- tro Bernardone, il ricco mercante di tessuti». Secondo il questo noi crediamo e speriamo nella pace. Per questo è Chiesa un ruolo dell’Europa, “riserva democratica” in corsi di confronto, che delineano una terza posizione tra teologo brasiliano occorre rimettersi in ascolto della mi- importante la mistica della pace. Perché crediamo che la uno scenario di politiche internazionali improntate a lo- governo e guerriglie. Una quarta posizione può essere ri- stica di San Francesco, vera e propria mistica della pace. pace sia un seme dentro ciascuna persona. Però siamo giche di potenza. Molti nostri interlocutori, dal presiden- coperta dall’Europa. Anche per ragioni culturali: si pensi La mistica è quella capacità di commuoversi innanzi al realisti: anche il seme della violenza e della guerra sta te della repubblica ai vescovi, dagli sfollati ai portavoce di alla lingua, lo spagnolo, che determina forme di coscien- mistero di tutte le cose. Non è riflettere sulle cose, ma è dentro ciascuna persona. Dentro di noi c’è il risentimen- indigeni e afrocolombiani, hanno evocato l’Europa come za comuni. La Chiesa deve sentire l’apporto benefico, sentirle tanto profondamente da percepirne il misterio- to, l’odio, la rabbia. Queste sono le radici che danno ori- attore in grado di favorire processi di pacificazione. Ab- l’attenzione dell’Europa. Perché il suo sforzo di dialogo so fascino che le abita. Mistica non è riflettere su Dio, ma gine alla violenza e alla guerra. Se non incominciamo da biamo ascoltato anche richieste (talora vivaci) di altro ge- riesca a fare breccia in una società spaventata. è sentire Dio in tutto il suo essere. Non è parlare sopra noi stessi, la pace non avrà futuro».

30 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 31 internazionale algeria

cia nel 1962, una chiara volontà di costruire l’Algeria sul guardano con invidia ai traguardi raggiunti dalle loro modello socialista indusse ad applicare, coraggiosamen- sorelle tunisine e marocchine; dall’altra gli organismi te in anticipo sui costumi, principi di uguaglianza e di internazionali. L’Algeria ha infatti ratificato varie con- parità nei diritti e doveri di uomini e donne verso il nuo- venzioni in tema di uguaglianza fra i sessi e di pari op- vo stato, parità sancita appunto dalla Costituzione. Fino portunità, e periodicamente è chiamata a rendere con- all’inizio degli anni Ottanta le varie legislazioni hanno to alle istituzioni internazionali del cammino svolto per manifestato appieno questo principio di uguaglianza: la adeguare la propria legislazione a tali convenzioni. scuola gratuita ha aperto le porte a tutti, maschi e fem- Sulla scorta di queste pressioni si è sviluppato un pro- mine; molte donne dopo l’università si sono inserite nel getto di riforma del Codice di famiglia, che ha però solle- mondo del lavoro, partecipando integralmente allo svi- vato l’ira dei due partiti islamici. Essi hanno focalizzato i luppo economico della nazione. E i risultati non sono loro interventi sul mantenimento della tutela matrimo- mancati: l’analfabetismo femminile si attestava nel 1966 niale e della poligamia. Così la commissione preposta a a un tasso del 74,6%, ma è sceso al 26,6% nel 2002; le studiare gli emendamenti da apportare al Codice del 1984 donne che lavorano rappresentavano nel 2003 il 14,3% non ha stilato modifiche rivoluzionarie, preoccupata di della popolazione attiva, contro il 2% del 1966. tenere conto delle mutazioni sociali (anche in Algeria da Alla morte del presidente un modello di famiglia patriarcale Boumedien, nel 1978, è però se- si sta passando a una famiglia ba- guito un periodo di declino, in cui sata sul mutuo consenso e sulla si sono fatte sentire le spinte tra- collaborazione tra i contraenti), dizionaliste e conservatrici delle senza però slegare il codice dai ri- frange islamiste della popolazio- ferimenti religiosi della shari’a. ne. Questa tendenza ha finito per Il problema sta proprio nel- avere la meglio, ponendo le basi l’interpretare e nel riformulare i di uno scontro aperto tra fautori concetti desunti dalle norme re- dello stato islamico e modernisti ligiose, senza attaccare i principi democratici. Così, a partire dagli intangibili che vi sottostanno. FOTO “HAYAT” FOTO “HAYAT” anni Ottanta, le nuove leggi han- Poligamia, ripudio unilaterale e no veicolato una mentalità con- TRA MODERNITÀ E TRADIZIONE tutela della donna al momento traria all’emancipazione femmi- A sinistra, donne algerine si confrontano del matrimonio sono appunto le su temi relativi alla loro condizione a partire IL CODICE DELLA DISCORDIA nile. L’esempio più lampante è dalla lettura della rivista Hayat. Sopra: questioni più controverse. E pur- stato il Codice della famiglia. una donna esegue un prezioso ricamo troppo non ci sono stati grandi avanzamenti. Nel nuovo codice Un tutore per potersi sposare rimane la possibilità per il marito di ripudiare la moglie LA DONNA DEVE PAZIENTARE Ad Algeri, il 22 febbraio scorso, il Consiglio dei ministri e di prendere più donne (con il consenso della prima); ha esaminato e approvato gli emendamenti per la revi- inoltre, facendo un passo indietro rispetto al disegno di di Umberta Fabris direttrice di Hayat utti i cittadini sono uguali - recita l’arti- sione del Codice, varato nel 1984. Tale modifica la si legge presentato dalla commissione, per la donna rima- colo 29 della Costituzione della nazione aspettava. Da anni. La legge sulla famiglia è infatti la so- ne l’obbligo, nel testo approvato dal governo, della pre- algerina - e non può prevalere alcuna la del corpus giuridico algerino che faccia riferimento al senza di un tutore per sposarsi. A febbraio il governo algerino ‘‘ discriminazione per cause di nascita, di diritto musulmano classico, e la sola discriminatoria È invece valutabile come positiva la necessità, affer- ha presentato una riforma poco razza, di sesso, di opinione e qualsiasi contro la donna. Nello spazio pubblico ella ritrova capa- mata dal nuovo testo, di un contratto di matrimonio, altra condizioneT o circostanza personale o sociale”. La cità giuridica; può concludere contratti e occupare posti che rafforza il mutuo consenso degli sposi e fissa le con- audace del diritto di famiglia. L’attuale realtà è però molto diversa, assai più complessa. di responsabilità. Si arriva al paradosso di una donna dizioni della convivenza, quanto ai beni materiali, alla risale al 1984 ed è discriminatorio Nel paese nordafricano, preso a incudine tra moder- giudice o prefetto o ministro, che prende decisioni ri- gestione degli affari familiari, ma anche, per esempio, nità e tradizione, e che in più esce da un decennio oscu- guardanti una comunità, e forse un’intera nazione, ma quanto al diritto della moglie di andare a lavorare o di per le donne. Nel paese si è levato un ro, segnato da terrorismo e repressione, l’emancipazio- che non può decidere da sola del suo matrimonio. accettare altre eventuali co-spose. serrato dibattito. Ma il cambiamento ne femminile resta uno dei punti cruciali su cui si misu- Si può quindi ben capire la pressione, maturata ne- Il governo ha precisato che questi emendamenti riaf- ra la tensione tra antico e nuovo. gli ultimi anni, per cambiare la legge: da una parte le fermano gli impegni internazionali dell’Algeria in materia richiede passi graduali All’indomani dell’indipendenza, ottenuta dalla Fran- donne attive nei movimenti femminili, che nel Maghreb di promozione della famiglia in generale e dei diritti della

32 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 33 internazionale algeria

«Ho salvato il mio matrimonio La scommessa di “Hayat”, mento della mentalità si gioca nella quotidianità: le trovando la forza di andarmene» leggere per emanciparsi donne devono essere informate e formate a proposito dei loro diritti e doveri. E tale evoluzione avviene lenta- Le amiche di Algeri si incontrano attorno a un the, offerto Umberta Fabris, autrice degli articoli di queste mente e con ritmi diversi, a seconda delle regioni, urba- ora dall’una ora dall’altra. Anche i dolci tipici non possono pagine, è operatrice di Caritas Italiana ne o rurali. L’opera di coscientizzazione deve essere len- mancare. Così, in maniera informale, strappando il permesso e direttrice di Hayat (“Vita”), periodico nato ta, ma paziente e capillare. E non può bastare una nuo- di stare fuori casa per qualche ora, si ritrovano e discutono. nel 1983 per iniziativa di un gruppo di donne va legge, pur importante, a cambiare le cose. Nessuna pretesa, nessuna rivendicazione. Solo un bisogno musulmane e cristiane. All’inizio era un foglio Nei fatti, nella società algerina la donna è spesso con- di scambio e di condivisione dei loro problemi, della loro vita di collegamento tra le ragazze di alcuni villaggi siderata e trattata come un cittadino di serie B. Questa vi- quotidiana. Semplicemente, una volta al mese. che avevano seguito un percorso di formazione sione, che affonda le sue radici in una mentalità diffusa, è Hanno scelto dei temi su cui incentrare la loro attenzione della Mezzaluna Rossa Algerina. Caritas Algeria trasmessa e perpetrata dal sistema patriarcale che regge e il loro dialogo. Uno di questi è la violenza contro le donne. ha quindi accettato di occuparsi della la società e che situa la donna sotto la dominazione del- F. racconta la sua storia: «È stato quando ho incominciato redazione: oggi Hayat è una rivista bimestrale l’uomo. L’educazione della bambina mira a farne una a essere aggressiva e perfino violenta con i miei due bambini, bilingue (francese e arabo), con una diffusione persona consenziente e sottomessa agli ordini del padre, di 4 e 2 anni, che mi sono resa conto che qualcosa non andava. per abbonamento, in Algeria e all’estero. del fratello e più tardi del marito. In questo modo è la Non aveva senso, e in fondo avvertivo che era molto grave Caritas Italiana da tempo sostiene il progetto; donna stessa ad accettare l’idea che il “secondo sesso” è che io me la prendessi con loro, che sono del tutto innocenti...». la Mezzaluna Rossa assicura copertura legale. fisicamente, intellettualmente e moralmente inferiore Suo marito è molto più anziano di lei; il padre l’ha La rivista si indirizza soprattutto a ragazze agli uomini. Il suo ruolo e dovere esclusivo consiste nella obbligata a sposarsi perché non riusciva più a mandare avanti e donne con un’istruzione di base e poche procreazione e nella cura dei figli, nonché nella soddisfa- la famiglia numerosa: troppi problemi, troppo cara la vita per opportunità di emancipazione sociale. zione del marito per il suo benessere. Tale mentalità giu- un operaio in pensione. Ma il marito ha preteso che F. non Il giornale è una finestra aperta su realtà stifica comportamenti discriminatori e violenti, di tipo lavorasse, malgrado gli studi di agronomia. E che mettesse più ampie, ma anche uno strumento sia morale che fisico. E nella visione islamista (di una mi- il velo. Così è cominciata la sua vita matrimoniale. «Mio marito FOTO “HAYAT” per prendere coscienza della dignità noranza, è vero, ma che bisogna considerare, dopo quan- però non aveva lavoro, solo qualche occupazione sporadica, CITTADINE DI SERIE B della donna in famiglia e nella società. to avvenuto nell’ultimo decennio in Algeria) la donna è alla giornata. E quando tornava a casa, sfogava su di me Madre con i figli in un villaggio rurale dell’Algeria. La mentalità comune vuole le donne subordinate all’uomo quasi la personificazione stessa del male e del peccato. la sua disperazione, mi rimproverava e talvolta mi picchiava». Questo non vuol dire che un’evoluzione non esista. F., condizionata da questa violenza, si è convinta che Un’importante indagine sull’adesione ai valori della pa- la colpa era sua, che non sapeva essere all’altezza della donna in particolare, mentre rafforzano l’uguaglianza di grado le ambiguità dei testi di legge e dell’applicazione rità tra i sessi, realizzata da un’associazione femminile situazione, che suo marito aveva ragione quando le diceva uomini e donne davanti alle leggi e al diritto civile. pratica a cui senza dubbio daranno origine. «Tante donne, attiva in quest’ambito, offre dati molto interessanti: me- che non sapeva essere una buona moglie... Poi sono arrivati opponendosi con determinazione ad ogni costrizione dei no del 5% della popolazione femminile, infatti, rimane i bambini. La violenza che si respirava in casa non li ha La parità e il “secondo sesso” fondamentalisti, hanno contribuito a salvare il paese dal legato a posizioni tradizionali fondate sulla dominazio- risparmiati, finché F. ha avvertito chiaramente che non poteva Il Codice della famiglia è un argomento che continua a precipizio dell’integralismo islamico. Ma non si può vole- ne maschile, mentre il 35% si situa al più elevato grado di più sopportare una situazione simile: «Se mi picchi un’altra dividere il paese. Reazioni e prese di posizione diame- re tutto e subito, bisogna tenere conto di una corrente an- adesione ai valori della parità. La popolazione maschile, volta, me ne vado», ha trovato il coraggio di dire al marito. tralmente opposte sono l’espressione di correnti di opi- cora presente nella popolazione. L’abroga- complessivamente, risulta essere meno favo- Le scenate dell’uomo si sono ripetute, ma lei si è mostrata nione antitetiche e antagoniste. zione del Codice presupppone una scelta revole; ma se si considera che l’indagine è sta- decisa ed è partita, lasciando marito e figli. «Mio padre Da un lato, numerose associazioni e movimenti fem- chiara verso un modello di società laica: qui ta realizzata dopo il ritorno in forza dei valori ha avuto pietà e mi ha accolta, a casa ci sono stata solo minili rivendicano l’abrogazione del Codice, che accusa- in Algeria siamo ancora ben lontani da quel- religiosi conservatori negli anni Novanta, si una notte, poi mio marito è venuto a riprendermi. Da quel no di essere discriminatorio, ricordando alle istituzioni la situazione», osservano i fautori di un’evo- deve concludere che la diffusione dei valori momento non ha più alzato la mano contro di me. Lo so che statali il dovere di dare al paese leggi civili più egualitarie, luzione graduale. Che aggiungono: «Non bi- della parità è comunque importante. in tanti casi è diverso, che avrebbe potuto non venire e io non in conformità con le convenzioni internazionali a cui ha sogna dimenticare che anche nei paesi del- L’impedimento ad attuare queste aspira- avrei mai più rivisto i miei figli. A un’amica è successo così. aderito. Sul versante opposto ci sono coloro che, basan- l’Europa, presi a modello dal movimento zioni va insomma ricercato sia in ambito so- Hai l’impressione di essere sola a batterti, e succede che dosi su argomenti di tipo religioso, escludevano perfino femminista algerino, l’uguaglianza tra i sessi ciale che istituzionale. Ma il fattore economi- né la tua famiglia, né la società, né la giustizia cercheranno che il Codice potesse essere sottoposto a modifiche, es- è stata una lenta e faticosa conquista, con- co gioca un ruolo primario; il grave tasso di di- DONNE di darti una mano: la colpa è sempre tua». Ma lei ha avuto sendo fondato sulla shari’a, quindi intangibile. trassegnata da momenti di stallo e da appa- IN GABBIA soccupazione e la crisi degli alloggi, in parti- forza. E, nel suo piccolo, ha scritto una storia esemplare, Chi si radicalizza nelle proprie posizioni e cede alla po- renti regressioni, e non tutto è ancora rag- Una vignetta tratta colare, contribuiscono a mantenere subordi- di coraggio e di progresso. lemica facile, dettata dall’emozione più che da analisi ar- giunto... Si tratta di accettare che il cammino da un giornale nata la condizione femminile. Anche in Alge- algerino: “A quando gomentate, grida allo scandalo, da una parte e dall’altra. è lento e difficile, e di andare avanti». la riforma del codice ria, l’ombra della povertà attarda l’evolversi di Ma c’è chi sa cogliere il positivo in questi piccoli passi, mal- È certo, in ogni caso, che il cambia- di famiglia?” costumi e mentalità.

34 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 35 internazionale internazionale casa comune tsunami

L’EUROPA AL FEMMINILE L’ONDA E LE SUE FERITE E LE DISPARITÀ DI TUTTI I GIORNI di Gianni Borsa inviato agenzia Sir a Bruxelles NEI PARADISI DEL TURISMO

ella civile e democratica Europa la tutela della dignità umana giunge i massimi livelli in Svezia non è sempre e comunque assicurata. La stessa Unione Euro- (45,3%), Finlandia (37,5%) e Dani- di Gianluca Ranzato paradisi (delle vacanze) si sono tenuti ai margini della catastrofe. Ma sotto la marca (36,9%), seguite da Olanda, vernice patinata dei resort turistici che hanno già ricominciato a macinare ospi- Npea è impegnata su vari fronti, per aiutare e proteggere i minori, Spagna, Belgio e Austria. Parlamenta- ti e profitti, Tailandia e Maldive celano ferite laceranti. Meno appariscenti, ma- le persone vittime di violenza fisica o psicologica, i disabili. Ma un’a- ri donna sono ben più rare in Francia, gari, perché meno estese di quelle che hanno sfregiato Indonesia (di nuovo a fi- zione si rende necessaria anche a favore delle donne, che subiscono Slovenia, Italia (al terz’ultimo posto in ne marzo), Sri Lanka e India, e perché mostrarle troppo non fa bene all’indu- Europa, con uno scarso 11,5%). Fan- stria delle vacanze. Ma ugualmente dolorose per la gente che al mare strappa, maltrattamenti fra le mura domestiche, discriminazioni sul posto di la- no peggio solo Malta e Ungheria. da generazioni, una sudata sopravvivenza. voro, comportamenti diseguali nella società e nella politica. Lo ha con- PALAFITTE Nelle sei province del sud della Tailandia affacciate sull’Oceano Indiano si sono regi- GYPSIES I Parità tra i generi strate perdite impressionanti: 40 villaggi spazzati via dall’ondata, per un totale di 4.500 fa- fermato il recente rapporto della Commissione di Bruxelles, intitolato Anche le case delle Su questi temi le istituzioni comuni- popolazioni di cultura miglie colpite, nelle sole province di Phang-nga, Phuket, Krabi e Ranong. Erano la mag- L’uguaglianza tra donne e uomini - tarie hanno avviato un ampio dibatti- nomade che abitano gior parte di villaggi di pescatori, insediati in prossimità delle coste in abitazioni tradizio- lungo le coste della 2005, che ha portato alla luce nume- Un recente rapporto Ue to in occasione dello scorso 8 marzo. Tailandia sono state nali simili a palafitte, la cui sussistenza si deve alla pesca. I sopravvissuti si sono ritrovati rose disparità di condizione e tratta- conferma il permanere Tra le voci preoccupate, si è levata colpite dal maremoto privati delle abitazioni, di 2.500 imbarcazioni e tutte le reti per la pesca. menti fra i due sessi nel vecchio conti- di ineguaglianze quella del presidente dell’Europarla- Il trauma psicologico è fortissimo e spesso insosteni- nente. Il documento, prodotto dalla nei 25 stati membri. mento, lo spagnolo Josep Borrell, che bile, racconta padre Suwat, parroco di Takuapa. Con la direzione generale Occupazione, affa- La componente ha ricordato come “nonostante si fe- sua équipe interreligiosa (i volontari sono cattolici, musul- ri sociali e pari opportunità, che fa ca- delle donne negli studi steggi da 90 anni la Giornata interna- mani e buddisti) porta una qualificata assistenza medica po al commissario ceco Vladimir si alza, ma il divario zionale della donna, vi sono ancora alle comunità. «Siamo preoccupati dall’aumento dei casi Spidla, premette che “l’uguaglianza retributivo resta forte. milioni di donne vittime della discri- di suicidio – afferma –; molti sopravvissuti, privati del co- tra donne e uomini è sancita dal nuo- Per rimediare? minazione, sia in tempi di pace che di niuge e di tutti i mezzi di sussistenza, scelgono di morire. vo Trattato costituzionale” e viene in- Nasce un “centro guerra. Le donne sono pure soggette a Dobbiamo essere in grado di garantire un valido suppor- terpretata come “un valore dell'Unio- di eccellenza”… violenze fisiche e psicologiche”. Se- to psicologico e provvedere gli strumenti per la pesca. ne, da promuovere non solamente al- condo Borrell, “sono stati ottenuti no- Dobbiamo aiutare le comunità a ritrovare un senso alla vi- l’interno dell’Ue ma anche a livello in- tevoli progressi a tutela delle donne, ta di ogni giorno». ternazionale”. Il documento dimostra, numeri alla mano, ma permangono problemi e sfide enormi, che tuttavia come le donne stiano colmando il divario relativo al per- non sono senza soluzioni”. Aiuti negati agli zingari del mare corso di studi e “oggi rappresentano il 41% dei laureati” nel- Gli ha fatto eco il presidente della Commissione, il por- La risposta delle autorità tailandesi al disastro è stata ra- l’Unione a 25. Negli ultimi anni “è cresciuta anche la per- toghese José Manuel Durao Barroso, che proprio l’8 marzo pida, basata sul coinvolgimento di tutti i segmenti della centuale delle donne che lavorano”, benché esse “difficil- ha tenuto a battesimo un “centro di eccellenza per l’ugua- Tailandia e Maldive alle prese società civile (chiese, ong, imprese private) in un piano mente abbiano accesso a ruoli di alta responsabilità”. Ri- glianza tra i sessi”, come lui stesso lo ha definito, che po- di aiuti coordinato dal governo e che ha mobilitato per- mane però evidente il divario retributivo, a parità di man- trebbe chiamarsi Istituto per la parità tra i generi. Il nuovo con una difficile ripresa: tsunami sino l’esercito. La chiesa locale ha mostrato un’esempla- sioni e di titolo di studio, tra maschi e femmine, a vantaggio organismo comincerà a lavorare nel 2007, “si occuperà di ha fatto meno vittime che altrove, re capacità di attivarsi fin dalla prima fase dell’emergen- dei primi, che percepiscono stipendi superiori del 16%. Pe- riunire, analizzare e diffondere dati e informazioni utili, sti- za, costruendo rifugi temporanei e garantendo generi di raltro il tasso di disoccupazione medio nell’Ue per le don- molando la ricerca e gli scambi di esperienza, e verrà dota- ma i guasti economici e sociali prima necessità a centinaia di famiglie. Ora, in collabo- ne è del 10%, mentre fra gli uomini ruota attorno all’8%. to di un centro di documentazione e una biblioteca aperti razione con la rete Caritas Internationalis, la diocesi di Ci sono poi altre piccole e grandi disparità nella vita di al pubblico. Si organizzeranno incontri, eventi, campagne sono comunque gravissimi. Surat Thani conduce interventi per fornire nuove barche ogni giorno, documentate dalla Commissione e da altri e seminari fra politici, esperti e diretti interessati al fine di E l’industria delle vacanze e strumenti di lavoro, oltre che la quotidiana assistenza studi di Eurostat. Un esempio: la percentuale di deputate creare la consapevolezza delle politiche di uguaglianza tra psico-sociale. nei parlamenti nazionali dei 25 stati membri dell’Ue rag- i sessi”. Ce n’è davvero bisogno. non basta a risolvere i problemi In queste zone a forte predominanza buddista e mu-

36 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 37 internazionale tsunami contrappunto

A Nias ancora paura e morte, terreni di proprietà. Spesso le loro comunità non vengo- primi aiuti dopo il nuovo sisma no riconosciute dal governo, che non riesce a far conflui- re nelle amministrazioni locali gruppi così fluidi e pecu- GOVERNARE L’AMBIENTE Il nuovo, disastroso terremoto che ha colpito il 28 liari. Anche per questo i loro villaggi talora sono tagliati marzo l’isola indonesiana di Nias e altre isole lungo fuori dalla rete degli aiuti. «In certe aree la pianificazione la costa di Sumatra non ha trovato impreparata la rete dei nuovi villaggi assume la forma di un allontanamento PER EVITARE LA CATASTROFE Caritas. Operatori del network internazionale inviati nel coatto dal litorale. Per i sea gypsies non è concepibile vi- di Alberto Bobbio paese asiatico dopo lo tsunami sono intervenuti subito vere nell’entroterra, ma il governo locale fa capire che è nella zona colpita dal nuovo sisma. Caritas Italiana ha opportuno cogliere l’occasione perché quei tratti costieri onostante protocolli e rapporti, discussi, faticosamente approvati Cina e India, sono l’unico argomento deciso uno stanziamento per gli aiuti d’urgenza di 500 rimangano liberi», aggiunge un rappresentante della ong e ancor più difficilmente applicati, la cosiddetta “governance am- valido. E Cina e India sono paesi con mila euro, che si aggiunge a quello (1 milione di euro) locale Codi, che collabora con la Caritas tailandese. L’o- alte e crescenti emissioni di gas serra bientale” resta un oggetto sconosciuto, un palcoscenico - dipende disposto dalla Cei. Insieme a Caritas Bolzano, continua perato delle équipe parrocchiali non perde di vista le co- N nell’aria. Questo è il punto cruciale, è stata l’attenzione alla vicenda di padre munità sea gypsies; Caritas e chiesa locale, anche in que- dall’angolo ideologico di visuale - di buoni propositi, utopie o velleità. ma nessuno lo dice. Alla prossima Winkler, il capuccino altoatesino, viocario della diocesi sto caso, indirizzano i loro aiuti anzitutto alle realtà tra- Certo, il Protocollo di Kyoto, che sarebbe secondo molti, anzi quasi tutti, riunione del G8 in Scozia dovrebbe di Sibolga, ferito a Nias a causa del crollo di un scurate dai canali governativi e ufficiali. la soluzione dei guai della terra, è entrato in vigore. Prevede cose straor- essere il primo ministro inglese, Tony edificio. Proprio nella diocesi di Sibolga Caritas Italiana Blair, a sostenere le ragioni di una era intenzionata a inviare un proprio operatore, Arcipelago fatato e disastrato dinarie e multe salate per chi non riduce le emissioni dei gas cattivi. Ma nuova governance globale dell’am- per sostenere l’opera della chiesa locale a favore Le Maldive sono invece uno stato musulmano dove non vi sappiamo che l’Italia parte male e che ogni tonnellata in più di emissio- biente. Ma anche lì si rischia di ascol- delle popolazioni colpite dallo tsunami. Ora il proposito sono strutture della Chiesa cattolica. Ma Caritas Italiana vi ne ci costerà 40 euro. E che il resto del mondo non sta meglio di noi. tare solo parole, piuttosto che vedere verrà riesaminato alla luce dei nuovi eventi. ha compiuto una missione, prima di Pasqua, per valutare avviare azioni efficaci. Intanto Caritas Italiana ha già reso disponibili 4 milioni possibili interventi d’aiuto. Nonostante la scintillante im- Così alla fine non pagherà nessuno, poiché tutti sono insieme arbitri e Le analisi formano ormai una di euro per gli aiuti post-tsunami in India, Indonesia, Sri magine da arcipelago fatato per turisti danarosi, le Maldi- giocatori, praticamente colpevoli. scia lunghissima. L’ultimo rapporto Lanka e Thailandia, nel quadro del programma da 204 ve sono un paese in via di sviluppo, il Ragionare di “governance am- Si succedono protocolli dice che siamo quasi al punto di non milioni di euro definito dalla rete internazionale Caritas. TRAUMA cui prodotto interno lordo è determi- bientale” senza avviare contempora- e rapporti. ritorno. Lo ha redatto una task force Per informazioni più dettagliate: www.caritasitaliana.it CHE NON PASSA nato solo per il 30% dal turismo (i cui neamente la discussione sul profitto, Sono state definite di politici, business leader, ricercato- Ragazza sfollata, quattro strategie globali. in Tailandia, a proventi finiscono perlopiù all’este- sullo sviluppo del sistema capitalisti- ri di tutto il mondo: spiega che ci causa di tsunami ro), mentre il 70% che si deve ad agri- co, sull’innata avversione (diffusa Ma nessuno manca un grado e mezzo di riscalda- coltura e pesca è gravemente minac- ovunque nel mondo) a ogni forma di se ne occupa davvero mento della superficie terrestre per sulmana, la presenza delle équipe ciato dagli effetti di tsunami. Nelle vincoli al sistema economico liberi- in modo efficace. arrivare alla soglia della catastrofe. parrocchiali ha creato legami umani 199 isole abitate (sulle 1.200 dell’arci- sta, non serve a molto. Si tratta di Così i guasti climatici Ma non ci crede nessuno, perché significativi. Nell’isola di Ko Jum la pelago) vivono 300 mila persone: un chiacchiere da salotto ecologista, e ambientali nessuno governa la questione. comunità musulmana dei pescatori terzo sono state colpite dal maremo- luoghi di compensazione del proprio non vengono combattuti. Oggi ci sono quattro ipotesi di go- riconosce una singolare leadership a to, i senza tetto sono stati 12.720, ma stile di vita che resta sempre lo stes- Ci penserà il G8? vernance per affrontare i temi ener- Sister Marasi, una minuta suora tai- il fatto che si siano contate poche de- so. Alzi la mano chi accetta di rinun- getici e il loro impatto ambientale. Lo landese che coordina l’attività di ri- cine di morti ha distratto l’attenzione ciare ad un quarto dell’elettricità prodotta e consumata. “sviluppo sostenibile” è proposto dalle Nazioni Unite, ma parazione e ricostruzione delle im- planetaria dalle Maldive. Alzi la mano chi, in Cina o in India, ci sta a mettere un per farlo occorrerebbe una mobilitazione di risorse pari a barcazioni. E particolare attenzione è Eppure ridare prospettive di vita a freno allo sviluppo spasmodico e irrazionale e chi, nel sei volte quelle utilizzate finora. Poi c’è la cosiddetta Sei dedicata, dalla chiesa locale, anche molte famiglie di pescatori e agricol- resto del mondo, accetta di rinunciare agli investimenti (Strategic environmental iniziative), una sorta di Piano alle minoranze etniche, che vivono tori non sarà affare da poco: 53 isole relativi a quei paesi. I produttori di auto sono sempre più Marshall strategico per far funzionare riciclaggio, fonti una relativa discriminazione nella distribuzione degli hanno subito danni gravi e 18 sono andate completa- vicini al sogno accarezzato da una vita: tutti i cinesi con energetiche alternative, tecnologie politiche dappertutto: aiuti governativi. Lungo le coste molti villaggi sono abita- mente distrutte; si calcola che il costo della ricostruzione la propria macchina, tutti gli indiani e i cinesi con il com- costa 100 miliardi di dollari all’anno e li devono pagare i ti dai cosiddetti sea gypsies (zingari di mare), termine mo- assorbirà i cinque sesti del Pil del paese, cifra in propor- puter. Però a investire nella ricerca sulle tecnologie ener- paesi ricchi. Il terzo è chiamato “Fattore 4”, la rivoluzione deratamente spregiativo, usato per descrivere le etnie zione più alta di quelle che riguardano paesi più dura- getiche a basse emissione di gas, come protocolli e rap- della eco-finanza: aumentare di quattro volte l’efficienza Moklan, Mokken e Ulaklawoy. Si tratta di persone abitua- mente colpiti dal maremoto. Tra le altre cose, bisognerà porti chiedono di fare, non ci sta nessuno. ecologica delle nostre industrie. L’ultimo è definito lo te a vivere sull’acqua, in palafitte, o direttamente sulle riedificare le 44 scuole e i 30 ospedali e centri clinici di- “Spazio D”, proposto dagli Amici della Terra, una varian- barche, spesso in aree che potrebbero essere dedicate al- strutti, oltre a reintegrare il 25% della flotta da pesca che Quasi al punto di non ritorno te dell’idea delle Nazioni Unite che punta sull’uso più ef- la costruzione di lucrose infrastrutture turistiche. l’oceano ha affondato. Un’impresa impegnativa, in cui Il denaro che può finire nella tasche dei ricchi, soprattut- ficiente delle risorse naturali più disponibili. Ma nessuno I sea gypsies, di cultura nomadica, raramente abitano Caritas Italiana farà la sua parte. to a causa delle perfomance economiche da capogiro di spiega come e chi lo deve fare.

38 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 39 agenda territori

sto in campagna di Ettore Sutti GENOVA 56% sono figli di genitori sposati, VICENZA il 59% hanno un percorso scolastico Un progetto per Amnesty:“Serve un trattato Educazione alla pace: regolare. L’identikit, insomma, di centri d’ascolto si può fare anche… in fiera un disagio innestato in una normalità differenziati sul commercio delle armi” di vita e frutto di accentuate difficoltà Una fiera per imparare a pensare, praticare relazionali con genitori e adulti, Contro il disagio, puntare sulle L’iniziativa e promuovere la pace. LaborPace (Laboratorio ma anche con i coetanei. relazioni. Con questa filosofia, sta «Oggi nel mondo sono in circolazione quasi permanente di ricerca ed educazione alla pace) per prendere il via “Progetto Dialogo - 700 milioni di armi e altri otto milioni vengono della Caritas diocesana di Genova ha organizzato Prossimità e cura delle relazioni: prodotte ogni anno. Ci sono aziende che a inizio marzo “Mondo in Pace: la fiera dell’educazione TRENTO la persona come risorsa”, iniziativa le fabbricano, intermediari che le mettono alla pace”, luogo di confronto tra le realtà impegnate Il 2004 del Cedas: promossa dalla Caritas diocesana in commercio, governi e privati che le acquistano nel territorio su progetti di educazione alla pace fame di lavoro, in collaborazione con vari uffici e le vendono, persone che le utilizzano. e alla mondialità. Durante i tre giorni della fiera sono stati proposti segnali di povertà della diocesi di Vicenza e con Noi E, in fondo a questa catena, le persone che laboratori didattici per le scuole, una mostra bibliografica su pace e Associazione. Il progetto prevede, nei ne muoiono, una al minuto». Marco Bertotto, presidente della sezione italiana guerra nei libri per ragazzi, incontri tematici su esperienze di educazione Più di 3.600 persone sono state prossimi tre anni, la nascita di centri di Amnesty International, ha presentato così, in occasione del lancio in Italia, alla pace (anche nel sud del mondo), momenti di festa, film e un musical aiutate nel 2004 dal Cedas, il centro di ascolto differenziati a seconda avvenuto poco prima di Pasqua, la campagna “Control Arms”, promossa realizzato da ragazzi delle scuole. Si è inoltre svolto un convegno di ascolto e solidarietà della Caritas della tipologia delle “fatiche” che a livello mondiale da Amnesty insieme alla ong inglese Oxfam e a Iansa dedicato all’analisi del rapporto tra giovani e pace, al quale hanno diocesana di Trento. Ognuna delle fiaccano le famiglie: difficoltà nel (Rete internazionale di azione sulle armi leggere). Patrocinata in Italia preso parte l’arcivescovo di Genova, Tarcisio Bertone, il presidente persone che si sono rivolte al dialogo di coppia, problemi legati dal Segretariato sociale della Rai, l’iniziativa mira a ottenere l’adozione, della provincia, Alessandro Repetto, esperti della materia ed educatori. servizio ha potuto contare, in media, alla genitorialità, sofferenza psichica, entro il 2006, di un trattato sul commercio delle armi. La fiera promossa da LaborPace è frutto del lavoro di una ventina su circa tre interventi in risposta alle handicap, fragilità giovanile, abuso di organizzazioni, con la collaborazione della provincia, ma anche proprie esigenze: rispetto al 2003 di sostanze psicoattive, problemi Il problema di comune, università e altri soggetti locali. L’iniziativa si colloca c’è stato un aumento di persone e di tipo legale, difficoltà delle famiglie Con le armi che si producono nel mondo «ogni anno vengono ammazzati in un percorso intrapreso da LaborPace per sostenere il decennio Onu richieste, che segnala una domanda immigrate. L’attività di ascolto, almeno 500 mila esseri umani – ha denunciato Bertotto –. Inoltre 300 mila per l’educazione alla pace, iniziativa che recentemente ha visto nascere di aiuto costante e diversificata. Il accompagnamento e prossimità bambini sono costretti a imbracciarle come se fossero giocattoli, anche in Italia un comitato nazionale che ha avanzato una proposta Rapporto 2004 sull’attività del centro si concretizzerà anche nella mentre decine di conflitti vengono alimentati dal traffico incontrollato dei di legge per “la promozione di una cultura della pace e della nonviolenza”, è il primo elaborato dalla Caritas creazione di specifici gruppi di auto- prodotti dell’industria militare. Milioni di persone pagano a caro prezzo discussa nella tavola rotonda di chiusura della fiera. diocesana. Evidenzia, anzitutto, una mutuo aiuto, nei quali le persone che le scelte dei rispettivi governi, che investono risorse e ingigantiscono il loro persistente richiesta di lavoro: “Info vivono uno di questi disagi potranno debito estero nella corsa agli armamenti invece di sostenere programmi lavoro” è stato infatti il servizio più darsi reciprocamente speranza e virtuosi, e spesso meno costosi, di sviluppo economico e lotta alla povertà». MILANO i cui esiti sono stati presentati richiesto, e ad esso si sono aggiunte sostegno. I gruppi saranno sostenuti Secondo Amnesty, uscire da questo circolo vizioso non è impossibile. I dati di Sestante: in un recente convegno all’Università le indicazioni relative al lavoro da un’équipe di esperti e, come i Le soluzioni concrete esistono e sono da tempo alla portata dei governi minori “normali”, Bocconi, ha consentito di aprire domestico e di cura. Dal rapporto centri di ascolto, lavoreranno insieme e della comunità internazionale: rafforzare i meccanismi di controllo nazionali, ma a disagio quattro centri di counselling in città emergono anche eloquenti segnali alle comunità cristiane. «L’iniziativa – regionali e globali sui trasferimenti irresponsabili di armi e attrezzature e nell’hinterland. I centri, che hanno di povertà: sono infatti aumentate spiega il direttore della Caritas militari, di sicurezza e di polizia; impedirne il commercio verso paesi Prestare ascolto ai minori, l’obiettivo di unificare la gestione le richieste di integrazioni economiche vicentina, don Giovanni Sandonà – in conflitto o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani; adottare soprattutto adolescenti, dei casi individuali, superando e di beni materiali, che segnalano è nata chiedendosi se sia possibile, un sistema globale di identificazione e tracciatura, che consenta di risalire alle loro attese e ai loro la frammentarietà degli interventi, una fatica economica e probabilmente e come concretamente, ridare ai paesi che gestiscono produzione e intermediazione illecita di armi. problemi. Sostenere hanno incontrato, nei primi due anni anche gestionale e personale centralità e verità alle relazioni in una le loro famiglie nel difficile processo di lavoro, 770 minori (tra 6 e 18 (ma spesso anche familiare) da parte società popolata di tanta solitudine. Per saperne di più educativo. Con questi scopi è stato anni, per l’81% italiani) in situazione di persone e famiglie straniere, La scommessa della chiesa vicentina I contenuti della campagna “Control Arms” vengono spiegati da un filmato avviato a Milano due anni fa di disagio, o che hanno subito ma non solo (oltre il 40% dei pacchi è che i giovani possano essere di 15 minuti e da uno spot tv di 30 secondi cui partecipa Liliam Thuram, il “Progetto Sestante”, finanziato maltrattamenti, e le rispettive viveri è andato a soggetti di risorsa per altri giovani, famiglie calciatore della nazionale francese e della Juventus, testimonial della dalla fondazione Umana Mente (Ras) famiglie: tra i dati emersi, il fatto che nazionalità italiana, benché gli italiani capaci di mettersi in rete facciano di campagna. Per ulteriori informazioni: www.controlarms.org e www.amnesty.it e condotto da soggetti del privato il 50% dei minori seguiti dai centri siano stati il 25% degli utenti). un proprio vissuto problematico una sociale che fanno capo al sistema appartengono a famiglie con PER INFORMAZIONI possibilità di aiuto per altre famiglie, Caritas Ambrosiana. Il progetto, condizioni economiche nella norma, il www.arcidiocesi.trento.it/caritas coppie capaci di dialogo diventino

40 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 41 agenda territori

bacheca di Gianni Borsa oltre il campanile di Monica Tola compagne di strada per altre “Tu non uccidere”: convegno che invece non riescono più Polistena: educare alla legalità per cambiare, a confrontarsi». Punto di partenza sul comandamento di don Primo del progetto è un corso di formazione terreni della ‘ndrangheta alla cooperativa dei giovani che comincia il 30 aprile: sette «Chi pensa di difendere la libertà con la guerra si troverà incontri per preparare i volontari Polistena, cuore della Piana di Gioia Tauro, provincia di Reggio Calabria: Calabria con un mondo senza nessuna libertà». Parole di estrema che gestiranno gli sportelli profonda, una terra che fatica a trovare soluzioni incisive ai gravi problemi di attualità, che risalgono a mezzo secolo or sono. differenziati dei centri di ascolto. disoccupazione e in cui la ‘ndrangheta ha gioco facile. Don Giuseppe De Masi guida da Sono tratte dal volume Tu non uccidere, uno dei testi PER INFORMAZIONI quasi vent’anni la comunità di seimila anime della parrocchia di Santa Marina Vergine. più noti di don Primo Mazzolari (nella foto), il cui 50° www.caritas.vicenza.it Che si distingue per la sua attenzione al territorio. «È un impegno – osserva il parroco – anniversario sarà ricordato con un convegno nazionale su cui misuriamo costantemente la nostra capacità di annunciare il Vangelo». E infatti in (a Modena il 15 e 16 aprile) promosso dalla Fondazione parrocchia funziona dal 1988 un centro d’ascolto ed è stata promossa l’associazione Il che si ispira al parroco di Bozzolo, in collaborazione con il Centro Ferrari ROMA Samaritano, che gestisce, contando sulla collaborazione delle suore della Divina Volontà, di Modena e con l’adesione di Caritas Italiana. Il volume, più volte ripubblicato, Sepolture gratis un’infermeria, un centro di aggregazione diurno per minori disabili, il doposcuola. è una miniera di idee e di citazioni forti, fondate sulla logica del Vangelo. per i poveri Ma una delle priorità è l’educazione alla legalità. Le iniziative promosse ogni anno «Il cristiano è un “uomo di pace”, non un “uomo in pace”: fare la pace e i senza dimora sono numerose, dai momenti culturali alla marcia per la pace. Tra tutte spicca “Estate è la sua vocazione». Ma il testo lascia anche intravedere la peculiarità del ragazzi”: avviata 18 anni fa come occasione di prevenzione in un quartiere a rischio, in “comandamento nuovo” - amare il prossimo come Dio ci ama -, che la penna Comune e associazioni della capitale pochi anni si è estesa a tutta Polistena. Oggi coinvolge quasi 500 ragazzi dalla seconda di don Primo traduce talora con veemenza, altre volte con profonda mitezza. hanno siglato un protocollo d’intesa elementare alla seconda media, e 150 giovani animatori, studenti universitari e delle che garantisce onoranze funebri RESTARE E LAVORARE. scuole superiori. Le attività - gioco, cultura, spettacolo, laboratori – sono finalizzate Parroco antifascista dignitose alle persone decedute, SENZA PAURA alla promozione di una cultura diffusa della legalità e della responsabilità. Nato a Boschetto (Cremona) nel 1890, Mazzolari divenne prete nel 1912. che erano senza dimora o versavano Nelle foto sopra, Arruolato nell’esercito durante la prima guerra mondiale e cappellano militare, in condizioni di estrema povertà. i giovani della parrocchia Olio e ortaggi dalla “Libera Terra” di Polistena nel 1920 fu destinato alla parrocchia di Bozzolo e poi a Cicognara, dove visse In concreto, in un anno verranno e della cooperativa Sull’onda di questo impegno Il Samaritano ha aderito alla rete di Libera, l’associazione accanto ai contadini una vita povera materialmente, ma ricca di relazioni e di garantite sepolture gratuite a 50 “Libera Terra”, nazionale nata nel 1995 con l’intento di coordinare e sollecitare l’impegno della società speranze. Nel 1932 divenne arciprete a Bozzolo. Antifascista e polemista, nel persone: grazie al protocollo d’intesa, protagonisti di iniziative civile contro tutte le mafie. «Si tratta – insiste don Giuseppe, che è anche vicario 1934 pubblicò “La più bella avventura”, libro denunciato al Sant’Uffizio, che siglato a marzo anche dalla Caritas di educazione e di generale della diocesi di Oppido Palmi – di un’esigenza comune a tutto il territorio lo giudicò erroneo. Dopo l’8 settembre 1943, si schierò con la Resistenza: diocesana, Roma sarà la prima città imprenditoria sociale per diocesano». È d’accordo Maria Teresa Luddeni, animatrice diocesana del Progetto una cultura della legalità. più volte arrestato, si rese irreperibile fino al termine della guerra. Dopo italiana a sancire il diritto per Le storie della rubrica Policoro, l’iniziativa della Chiesa italiana a favore dei giovani disoccupati del sud. la Liberazione riprese il suo servizio a favore dei poveri e per la maturazione le persone senza fissa dimora a un “Oltre il campanile” Anche lei è cresciuta in parrocchia. Racconta la storia degli undici giovani che a di una vera coscienza democratica. Il 15 gennaio 1949 uscì il primo numero funerale e a una sepoltura in piena vengono riproposte anche dicembre hanno dato vita alla cooperativa sociale Valle del Marro – Libera Terra, del quindicinale Adesso, che insisteva sul primato della Parola di Dio, la pace, regola. Secondo le stime, sarebbero dal circuito radiofonico contando anche sulla concessione gratuita di una sede da parte della diocesi: «Dalla la giustizia sociale. Il 5 febbraio 1959 il sacerdote venne ricevuto in udienza più di 5.200 le persone senza fissa InBlu e sul sito collaborazione de Il Samaritano e Libera è nato un progetto di animazione cominciato www.caritasitaliana.it da Giovanni XXIII. Colpito da ictus, morì il 12 aprile 1959 a Cremona. dimora nella capitale, di cui 2.000 con una ricerca sulla criminalità organizzata nella Piana. È seguito il bando per un corso, Don Mazzolari aveva avviato una maturazione nonviolenta negli anni in strada o in baracche, 3.200 finanziato dal ministero del lavoro, finalizzato alla costituzione di una cooperativa sociale da cappellano militare. Nel 1950 rispose, dalle pagine di Adesso, ad alcune nei dormitori e nelle strutture che si occupasse della conduzione di terreni agricoli confiscati alla mafia». lettere di giovani che gli chiedevano come comportarsi di fronte alla logica assistenziali. Caritas e Comunità Terreni che nel frattempo lo stato aveva affidato ai comuni (Gioia Tauro, Oppido di eserciti e armi. Nacque così la rubrica “Pace, nostra ostinazione”, che durò di Sant’Egidio provvederanno Mamertina, Rizziconi e Rosario) e questi a Il Samaritano. Maria Teresa ha accompagnato per anni: nel 1955 amici e collaboratori decisero di raccogliere tali scritti in a organizzare la cerimonia funebre tutto il percorso della compagine sociale, fino alla firma delle convenzioni tra i comuni e un libro pubblicato anonimo (solo dopo la morte del sacerdote uscirà la prima religiosa o civile e segnaleranno la cooperativa lo scorso 7 febbraio: «I terreni sono ancora incolti, ma presto produrranno edizione con il nome dell’autore). Tu non uccidere subì l’intervento i nominativi dei deceduti in stato olio e ortaggi che saranno commercializzati con il marchio “Libera Terra”». Quattro degli del Sant’Uffizio, ma raccolse anche numerose reazioni positive, di grave indigenza, privi di familiari undici soci sono giovani della parrocchia di Santa Marina. Per don Giuseppe un doppio fino a diventare un documento programmatico del pacifismo cattolico. in grado di accollarsi le spese riscatto: quindici anni fa fu vittima di minacce proprio a causa dell’impegno del funerale e della sepoltura, nell’educazione alla legalità. «Allora – conclude - i genitori di questi giovani scelsero uno Informazioni www.fondazionemazzolari.it perché siano inumati nei cimiteri slogan che oggi i loro figli rendono reale: “Restare per cambiare, cambiare per restare”». a gestione comunale, e anche in quelli ebraico o islamico.

42 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 43 villaggio globale

a tu per tu di Danilo Angelelli TV PUBBLICITÀ Laboratorio incantato, Ozpetek aggredito e adorato: «La solidarietà? in onda il teatro che Torna Spot School Award, abbatte le barriere il sociale secondo i giovani creativi Un valore che non fa parte del nostro quotidiano»

Un programma destinato Esaurite le presentazioni in varie università italiane, Ciascuno di noi ha due cuori. È l’assunto di Ferzan Ozpetek, quarantaseienne regista ai giovanissimi, un teatro è stato prorogato fino a venerdì 15 aprile il termine di punta del nuovo cinema italiano. Lui è arrivato dalla Turchia quando era ancora costruito e recitato da per la presentazione dei lavori che concorreranno adolescente: i suoi due cuori sono quello lasciato a Istanbul e l’altro che batte a Roma? ragazzi abili e disabili. alla quarta edizione di Spot School Award - Premio In realtà, i due cuori convivono: uno predomina nel quotidiano; l’altro, quello “sacro”, E proposto ai loro coetanei internazionale del Mediterraneo. L’iniziativa è una è più nascosto. Ma quando emerge si volta pagina. Come succede a Irene Ravelli, rampante telespettatori. Il laboratorio incantato gara tra giovani studenti del settore comunicazione manager protagonista di Cuore sacro, film che scopre la parte invisibile della nostra società. è la trasposizione tv del prezioso lavoro e pubblicità, chiamati a mettere alla prova Una pellicola sul sociale ma non sociologica, spirituale ma non religiosa. condotto, da oltre dieci anni, il proprio talento creativo confrontandosi con temi Ozpetek, che nervo scoperto della nostra società è andato a toccare? dal Laboratorio teatrale integrato di interesse sociale, ambientale, turistico. Questo ancora me lo chiedo perché quando si parla della sacralità – in questo caso “Piero Gabrielli” di Roma. Si tratta di Ai giovani partecipanti viene chiesto di produrre manifesti pubblicitari, non di una specifica religione, ma di tutte le religioni insieme – laici e credenti sono turbati. un’esperienza che affianca, nell’attività oppure campagne tv o radiofoniche o internet, a proposito di brief Non ho mai avuto critiche così feroci e nel contempo dichiarazioni così entusiastiche teatrale, ragazzi abili e diversamente (ovvero gli argomenti) dettati da alcuni soggetti, tra cui Caritas Italiana. come per questo film. Aggressione e adorazione. Il tema ha decisamente provocato. abili provenienti dalle scuole romane, Il brief Caritas quest’anno ha per titolo “Liberare la pena”: propone ai Dopo il successo di La finestra di fronte ero in un momento della mia carriera in cui potevo portando in scena testi classici, ma giovani creativi il tema della necessità di fare della detenzione un periodo fare qualsiasi cosa. Ho compiuto una scelta controcorrente, perché ne sentivo l’esigenza. anche sketch improvvisati o comici. di reale rieducazione della persona in carcere e propedeutico al suo Per fare il film lei ha frequentato le mense di Sant’Egidio. Cosa l’ha colpita di più? Il Laboratorio è un modo avvincente reinserimento sociale. Gli altri brief sono stati proposti da Legambiente Mi aspettavo i barboni, invece ho trovato persone come noi, vestite come noi, di abbattere le barriere che ancora (“Ventennale di Goletta Verde”) e dal comune di Salerno (su una mostra che non riescono ad arrivare alla fine del mese. E che si vergognano di elemosinare. circondano la disabilità: ora diventa sull’architettura del Novecento). Il premio è organizzato dall’associazione Un’Italia nascosta o che vogliamo nascondere? anche un programma tv, proposto Creativisinasce e gode del patrocinio delle principali associazioni Entrambe le cose. Non potevo immaginare la fila di gente che va a prendere i pacchi. il sabato alle 17 e in replica domenica di categoria dei pubblicitari, oltre che di istituzioni nazionali e locali. E ne sono rimasto sconvolto. In un’epoca come la nostra in cui tutto è difficile, alle 19.30 dall’emittente regionale La cerimonia di premiazione (nella foto, i vincitori dell’edizione 2004) le persone vogliono leggerezza. Eppure dobbiamo riflettere sul fatto che una parte Telelazio Rete Blu (voluta dai vescovi si svolgerà a inizio giugno a Salerno. minima della popolazione diventa sempre più ricca e il resto sempre più povero. Fino laziali, lavora in sinergia e rilancia PER INFORMAZIONI www.creativisinasce.it a quando non ci sarà più giustizia il mondo non vivrà in pace. E nemmeno i miei film. “in chiaro” i programmi dell’emittente Irene si spoglia di tutto quello che ha per darsi agli altri. Perché ha insistito sul nazionale satellitare Sat 2000), ma labile confine tra follia e altruismo? anche il sabato alle 18.30 e in replica e proposta pratica, giovani – perché “l’aspirazione Oggi la società definisce folli quelli che sono “soltanto” molto altruisti. Alcuni articoli domenica alle 16.30 da RaiSat Ragazzi per condurre ragazzi e alla pace e alla fraternità universale ANATOMIA di giornali sul film parlavano, per iperbole, dello “scandalo della solidarietà”. È amaro (canale della piattaforma Sky per i più gruppi giovanili – come che ci anima prenda la forma di gesti DI UNA constatare che un valore del genere non faccia parte del nostro quotidiano. CONVERSIONE giovani). Il Laboratorio incantato recita il sottotitolo – quotidiani ed esperienze condivise”, La locandina Lei riconosce che gli organismi legati alla Chiesa sono i più attenti ai bisognosi… propone spezzoni di rappresentazioni, lungo “Percorsi di scrive nella presentazione Paola di “Cuore sacro”. Un giornalista mi ha chiesto perché non avevo scelto un’associazione laica invece un’officina di scenografia, maschere formazione alla pace, Bignardi, presidente di Ac. Sotto, il regista di Sant’Egidio. Ma i preti che ho conosciuto sono persone meravigliose. Credo che in Italia Ferzan Ozpetek e costumi, incontri tra giovani attori cittadinanza, giustizia In concreto il testo, che nasce (già autore non ci siano organizzazioni laiche paragonabili a quelle di matrice ecclesiale. Che sono davvero e grandi artisti della scena nazionale. e solidarietà”. Il testo è frutto della sulla base dell’esperienza di “Il bagno turco”, capillari. In ogni quartiere di Roma ci sono parrocchie e strutture religiose che si organizzano riflessione e dell’esperienza diretta di “Abitamondo”, che puntava più “Le fate ignoranti” nei modi più disparati. Riguardo alla mia laicità, posso dire che sto compiendo un percorso e “La finestra maturata nel progetto “Il servizio alla formazione personale, propone di fronte”) di ricerca in termini di spiritualità. SUSSIDI civile dei giovani per i giovani”, analisi e riflessioni, ma anche con la protagonista Così è Irene, non il sacerdote con cui parla, a dire nel film “Dio è nei poveri, negli ultimi”… “Educamondo”, promosso da Caritas Italiana tecniche di animazione, giochi, (Barbara Bobulova) È vero. Se esiste Dio non è nei luoghi lussuosi, tranquilli, ma vicino ai poveri, a chi soffre. e una delle scene analisi e animazione e Azione Cattolica. Educamondo presentazione di esperienze principali del film Anche io nel mio piccolo cerco di fare qualcosa. Una prima bella soddisfazione di questo film per i gruppi giovanili (editrice Ave, Roma 2005, pagine concrete, per calare nella realtà mi è arrivata quando la produttrice ha acconsentito a non organizzare alcuna festa 254, euro 12) si rivolge a destinatari quotidiana dei gruppi giovanili temi per l’anteprima. I soldi che sarebbero serviti per il party sono stati dati a Sant’Egidio. Uno strumento completo, in diversi – educatori, formatori, che troppo spesso vengono affrontati pregevole equilibrio tra analisi teorica insegnanti, operatori pastorali, astrattamente.

44 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 45 ritratto d’autore villaggio globale di Luca Zingaretti attore

pagine altre pagine a cura dell’Ufficio Comunicazione LIBRI Ritratti da un assedio PARLAVA AI RAGAZZI I “giornali del sociale”, dieci anni strumenti di partecipazione dopo la guerra E TOGLIEVA L’ACQUA AI MAFIOSI sui quali si investe poco Sono passati dieci anni dalla fine dell’assedio È stata presentata il 17 marzo, a Roma, la ricerca “Media non di Sarajevo, della guerra mainstream e audience attive”, condotta da Fivol (Federazione italiana in Bosnia e dalla pace o amato molto la figura di padre Pino Puglisi, che ho interpretato nel film volontariato), Osservatorio sulla comunicazione dell’Università Cattolica di Dayton. Un lasso Alla luce del sole, di . Ero rimasto molto colpito da questo prete che ha sentito la morte avvicinarsi e non ha fatto un passo indietro, di Milano e Centro ricerche e studi culturali dell’università di tempo che consente H non ha mai allontanato da sé l’amaro calice, come nostro Signore nel giardino La Sapienza di Roma. Durata un paio d’anni, la ricerca ha analizzato di riesaminare con degli ulivi. Puglisi non aveva le spalle coperte. Credo che ci voglia fegato a continuare il rapporto tra periodici che sono espressione del terzo settore distacco, ma non senza inquietudine, l’apostolato, in uno dei quartieri a più alta concentrazione mafiosa di , e loro lettori, per capire cosa questi cercano nelle “loro” riviste, le vicende di un conflitto scoppiato nonostante le minacce di Cosa Nostra. ma anche cosa le redazioni pensano di trasmettere. quasi alle porte di casa nostra. Puglisi amava profondamente la vita, ma non ha arretrato di un passo, non voleva Dalla ricerca (che ha riguardato anche Italia Caritas) emerge che Alberto Bobbio, inviato di Famiglia arretrare, sapeva che non sarebbe stato giusto nei confronti dei suoi parrocchiani. i media “non mainstream” sono prodotti informativi costruiti insieme, Cristiana, collaboratore di Italia Non è stato facile girare un film su un uomo semplice, dimesso, che non amava dal basso. Ma mentre chi legge cerca identità, senso di appartenenza, Caritas, è tra i giornalisti italiani che essere definito prete antimafia, anche se lo era di fatto, dal carattere mite. (…) Nel film informazioni spendibili nelle forme di impegno, chi scrive aspira a ha segutio con maggiore assiduità, c’è un’attenzione quasi maniacale ai particolari reali, anche perché nella vicenda ci sono parlare alla società, superando la cerchia del pubblico “già coinvolto”. passione e lucidità le vicende della dettagli non trascurabili: il fatto che Puglisi faceva 33 anni di sacerdozio, come gli anni di I cambiamenti subiti dalle testate vanno in questa direzione: disgregazione jugoslava. In Truccarsi Cristo; il fatto che il giorno della sua morte era anche quello del suo cinquantaseiesimo cercare maggiore leggibilità per inseguire un pubblico più ampio. a Sarajevo. Storia e storie di un compleanno e lui, che solitamente indossava un vecchio maglione scuro, si veste assedio dimenticato (Edizioni da prete, in clergyman, come se si fosse vestito per presentarsi davanti a Dio. (…) Alti scopi, strutture deboli Messaggero, Padova 2005, pagine I coprotagonisti del film sono i ragazzi di Palermo. (…) Puglisi a Brancaccio li strappava In sintesi, tre sono gli scopi principali per cui le organizzazioni 120, 7.50 euro) rievoca persone a Cosa Nostra, li educava alla cultura della legalità. Si sono presentati in tanti alle selezioni. Anche perché il cachet che ricevevano coloro che venivano scritturati del sociale pubblicano una rivista: parlare al proprio corpo associativo incontrate durante le guerre nei costituiva un importante aiuto economico per le famiglie. Il regista Roberto e rendicontare ciò che si fa; dialogare con gli stakeholder (istituzioni, Balcani, ma anche nell’interminabile, Faenza ne ha assoldati più del necessario. All’ultima selezione non ha avuto servizi socio-sanitari, imprese…); incidere sull’opinione pubblica difficile dopoguerra. Oggi si sa molto Don Pino Puglisi il coraggio di scartarli e li ha presi tutti. Non so quante foto ho fatto con molti promuovendo stili di vita, conoscenza e partecipazione. dell’inettitudine della comunità di loro, da mandare al loro padre in carcere. Questi ragazzi hanno un bisogno Ma il giornalismo promosso dal terzo settore deve talora sottostare internazionale, degli intrecci assai ha sentito la morte di affetto sconfinato, forse perché sono cresciuti troppo presto. a scelte delle organizzazioni, che in altri campi hanno imparato poco virtuosi tra signori della guerra avvicinarsi e non Ma se li rispetti, ti danno tutto. a investire in professionalità e denaro, mentre restano convinte che, locali e resto del mondo, ha fatto un passo È un atteggiamento che ho cercato di mutuare da padre Puglisi. Perché lui in fondo, per fare comunicazione basti poco. che contribuirono a far scoppiare indietro. Lo doveva a un certo punto che fa? Ci discute, coi ragazzi. Capisce che l’unico modo Invece potenziare questi strumenti, percepiti come realmente e alimentare i conflitti balcanici. ai suoi parrocchiani. per farsi ascoltare è trattarli alla pari. (…) Mi piace pensare che Puglisi sia stato “altri” rispetto al sistema dei media, avrebbe un senso per la società Ma a dieci anni da una tragedia Un film ne ha raccontato ammazzato perché toglieva agli “uomini d’onore” l’acqua in cui nuotavano, nel suo complesso. Queste testate sono vissute come alternative che ha lacerato stati, comunità e la vita. E adesso anche se non so quanto i mafiosi l’abbiano capito. Puglisi non si opponeva (diverse per temi, linguaggi, estetica, rapporto con i lettori, coscienze, è il momento di ricordare un libro, “E li guardò alla mafia dal punto di vista militare, ma faceva capire ai ragazzi, ai giovani, organizzazione e distribuzione), comunitarie (dietro ognuna c’è un le storie delle persone comuni, negli occhi”, ai palermitani che la mafia era portatrice di una cultura deleteria. gruppo, comunque un’identità presente nella società), complementari le sofferenze intime, le piccoli azioni ne ripercorre la figura Ed è morto per questo. (…) Uno straordinario messaggio in favore della vita. ai media mainstream (nessuno pensa che possano prendere il posto eroiche di chi ha resistito, di chi * * * Il brano di Zingaretti, interprete di don Pino Puglisi nel film di Riccardo Faenza delle grandi testate). In fondo, sono strumenti di partecipazione ha detto un no chiaro alla guerra. Alla luce del sole, è tratto dalla prefazione di E li guardò negli occhi. Storia di padre Pino dal basso. Dimensione che non cancella l’istanza dell’informare per Alberto Bobbio tratteggia il lato Puglisi, il prete ucciso dalla mafia (Paoline, Milano 2005, pagine 125, euro 9). Scritto dal fare, o per far fare, cioè per lanciare progetti o mobilitare le persone. più profondamente umano di quelle giornalista di Famiglia Cristiana Francesco Anfossi, il libro ripercorre la storia del sacerdote Forse, per la loro velocità ed economicità, oggi sono i nuovi media, vicende storiche: una galleria attraverso decine di memorie e testimonianze: un coro, dall’esito tragico, che delinea legati a internet, i più adatti a dire cosa si può o si deve fare. di ritratti che ha il pregio della verità la figura di un uomo giusto, un “martire” il cui impegno contro la mafia era fondato Ma le riviste continuano a raccontare chi siamo e perché lo facciamo. e della passione per l’umanità su una solida dimensione spirituale e un intimo legame alla Parola di Dio. Un libro che resistere le brutalità, e in certi intenso e prezioso, i cui diritti d’autore, per volontà dello stesso, saranno devoluti a Caritas casi alle lusinghe della violenza. Italiana per la realizzazione di progetti per la tutela dell’infanzia.

46 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 ITALIA CARITAS | APRILE 2005 47 30° CONVEGNO NAZIONALE DELLE CARITAS DIOCESANE FIUGGI TERME 13-16 GIUGNO 2005 SALA CONGRESSI TEATRO DELLE FONTI

PARROCCHIA TERRITORIO CARITAS PARROCCHIALE

Le 222 Caritas diocesane italiane si incontrano a Fiuggi dal 13 al 16 giugno per il loro 30° Convegno nazionale. È una tappa fondamentale del cammino comune, alla luce degli Orientamenti pastorali della Conferenza episcopale italiana per il decennio, della Nota pastorale Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, della riflessione pluriennale sulla Carta pastorale Caritas Lo riconobbero nello spezzare il pane. L’obiettivo è confrontarsi sul servizio che ogni Caritas parrocchiale può svolgere per promuovere una parrocchia “dal volto missionario”, cioè attenta alle povertà nazionali e internazionali, capace di attivare comportamenti di pace e reti solidali.

I lettori, utilizzando il c.c.p. allegato e specificandolo nella causale, possono contribuire ai costi di realizzazione, stampa e spedizione di Italia Caritas, come pure a progetti e interventi di solidarietà, con offerte da far pervenire a: Caritas Italiana - c.c.p. 347013 - viale F.Baldelli, 41 - 00146 Roma - www.caritasitaliana.it