L'età Dell'oro
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L’età dell’oro L ’ e t à d e l l ’ o r o cinema italiano degli anni ’60 XX RASSEGNA INTERNAZIONALE RETROSPETTIVA cinema italiano degli anni ’60 EDIZIONI DI CINEFORUM pesaro teatro sperimentale 30 ottobre - 6 novembre 2000 in collaborazione con Fondazione Scuola Nazionale di Cinema - Cineteca Nazionale EDIZIONI DI CINEFORUM Fondazione Pesaro Nuovo Cinema Onlus XX RASSEGNA INTERNAZIONALE RETROSPETTIVA L’ E T À D E L L’ O R O cinema italiano 19 6 0 - 19 64 a cura di Pierpaolo Loffreda Pesaro, 30 ottobre - 6 novembre 2001 Ministero per i Beni e le Attività Culturali Accrediti e ospitalità Dipartimento dello Spettacolo Alessandra Scotti Comune di Pesaro Ufficio stampa Regione Marche Paolo Pagliarani Provincia di Pesaro e Urbino con la collaborazione di Beatrice Terenzi FONDAZIONE PESARO NUOVO CINEMA Onlus Sito internet Claudio Gnessi Soci fondatori Comune di Pesaro Progetto grafico Oriano Giovanelli, Sindaco Studio Ring, Pesaro Regione Marche Coordinamento proiezioni Vito D’Ambrosio, Presidente Gilberto Moretti Provincia di Pesaro e Urbino Consulenza assicurativa Palmiro Ucchielli, I.I.M. di Fabrizio Volpe, Roma Presidente Amministrazione Provinciale Trasporti Consiglio di Amministrazione Stelci e Tavani, Roma Oriano Giovanelli, Presidente Luca Bartolucci, Gianaldo Collina, Alessandro Ospitalità Fattori, Simonetta Marfoglia, Franco Marini, A.P.A., Pesaro Ornella Pucci, Paolo Sorcinelli, Aldo Tenedini La XX Rassegna Internazionale Retrospettiva è stata Segretario generale realizzata da Massimo Barilari Fondazione Pesaro Nuovo Cinema Onlus Fondazione Scuola Nazionale di Cinema/Cineteca Amministrazione Nazionale Lorella Megani FONDAZIONE SCUOLA NAZIONALE DI CINEMA Coordinamento CINETECA NAZIONALE Viviana Zampa Lino Micciché, Presidente Angelo Libertini, Direttore Generale XX RASSEGNA INTERNAZIONALE RETROSPETTIVA Adriano Aprà, Direttore Coordinatore Cineteca Nazionale Comitato Scientifico Sergio Toffetti, Vicedirettore Coordinatore Cineteca Bruno Torri, Presidente Nazionale Adriano Aprà Pierpaolo Loffreda Mario Musumeci, Responsabile sezione acquisizione e Lino Micciché restauro Cineteca Nazionale Angela Prudenzi Laura Argento, Responsabile sezione diffusione culturale Giovanni Spagnoletti Vito Zagarrio Ringraziamenti Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, Laura Betti La XX Rassegna Internazionale Retrospettiva è a cura di Fototeche Pierpaolo Loffreda Fondazione Alasca (Bergamo) Organizzazione generale Impaginazione e realizzazione del catalogo Pedro Armocida Lab 80 servizi (Bergamo) Collaborazione al catalogo FONDAZIONE PESARO NUOVO CINEMA Onlus Alessandra Fontemaggi Via Villafranca, 20 - 00185 Roma tel. (+39) 06 491156 / (+39) 06 4456643 Segreteria fax (+39) 06 491163 Maria Grazia Chimenz www.pesarofilmfest.it e-mail: [email protected] S O M M A R I O Una età dell’oro per il cinema italiano di Pierpaolo Loffreda 5 I film della rassegna A cavallo della tigre di Luigi Comencini 17 All’armi siam fascisti di L. Del Fra, C. Mangini, L. Micciché 19 L’assassino di Elio Petri 22 L’avventura di un soldato di Nino Manfredi 24 Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta 27 I basilischi di Lina Wertmuller 31 La bella di Lodi di Mario Missiroli 34 Il boom di Vittorio De Sica 36 Il brigante di Renato Castellani 39 Il colosso di Rodi di Sergio Leone 41 Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini 43 La commare secca di Bernardo Bertolucci 45 La dolce vita di Federico Fellini 48 I fidanzati di Ermanno Olmi 52 Il giovedì di Dino Risi 55 Illibatezza di Roberto Rossellini 57 Leoni al sole di Vittorio Caprioli 59 Letto a tre piazze di Steno 63 Mafioso di Alberto Lattuada 65 Le mani sulla città di Francesco Rosi 68 La maschera del demonio di Mario Bava 71 I misteri di Roma di AA.VV. 74 La notte di Michelangelo Antonioni 76 I nuovi angeli di Ugo Gregoretti 79 La parmigiana di Antonio Pietrangeli 82 Il peccato degli anni verdi di Leopoldo Trieste 85 Pelle viva di Giuseppe Fina 88 I piaceri proibiti di Raffaele Andreassi 91 Il professore di Marco Ferreri 94 La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini 97 La ragazza in vetrina di Luciano Emmer 100 La ricotta di Pier Paolo Pasolini 102 La rimpatriata di Damiano Damiani 105 Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti 108 Sedotta e abbandonata di Pietro Germi 112 Una storia moderna: l’ape regina di Marco Ferreri 116 Un uomo da bruciare di P. e V. Taviani e V. Orsini 120 La vendetta di Ercole di Vittorio Cottafavi 124 La viaccia di Mauro Bolognini 127 Viva l’Italia di Roberto Rossellini 130 La voglia matta di Luciano Salce 133 Cortometraggi Agnese di Raffaele Andreassi 136 Il bar di Gigi di Gian Vittorio Baldi 136 Cinema a tutti i costi di Leonardo Autera 136 Con il cuore fermo, Sicilia di Gianfranco Mingozzi 137 La gazza ladra di G. Gianini e E. Luzzati 138 Grazia e numeri di Luigi Di Gianni 140 Li mali mestieri di Gianfranco Mingozzi 140 Un metro è lungo cinque di Ermanno Olmi 140 La porta di San Pietro di Giacomo Manzù di Glauco Pellegrini 142 Quartiere senza volto di Massimo Mida 142 Lo specchio, la tigre e la pianura di Raffaele Andreassi 143 U N A E T À D E L L’ O R O PER IL CINEMA ITA L I A NO Pierpaolo Loffreda Come circoscrivere il periodo che, per strade diverse, siamo arrivati ad individuare (1960-1964) e abbiamo definito “l’età dell’oro” del cinema italiano? Forse dal governo Tambroni e dalla rivolta di Genova del luglio ’60 al consolidarsi del centro sinistra al governo e alla morte di Togliatti? O dalla presidenza Kennedy alla destituzione di Kruschev? Da A bout de souffle a Prima della rivo - luzione? O ancora dall’impegno produttivo della Titanus indirizzato per la prima volta ai giovani registi all’affermarsi della Mostra del Cinema Libero di Porretta e alla nascita della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro? Comunque sia, il quinquennio ‘60-’64 ha rappresentato un periodo chiave per il nostro cinema e per l’intera società italiana. Basterebbe solo aggiungere, per definire meglio il concetto eviden- ziato dalle coppie oppositive di cui sopra, che la data di partenza, il 1960,coincide anche con l’uscita di due film estremamente rilevanti come Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti e La dolce vita di Federico Fellini e che nel 1964 si fanno sentire pesantemente i segni della recessione, della fine di quel boom economico che aveva entusiasmato molti, suscitato riflessioni critiche di altri e che nel nostro cinema (sia nella sua fase d’esplosione che in quella di crisi) aveva trovato un particolare correlativo. La produzione e l’esercizio: il mercato Dal ’60 al ’64 il numero di spettatori in sala si mantiene alto rispetto ai ragguardevoli dati degli anni precedenti1: il numero di biglietti venduti è compreso fra i 745 milioni (nel 1960) e i 683 milioni (nel 1964),e le variazioni,anno per anno, vanno in media dal +1% al –2% (con un solo scarto un po’ più pesante nel 1963: –4%), anche se già si possono riconoscere i segni di un leggero calo costante, che dal 1966 in poi assumerà ritmi più incalzanti (si verificherà una sola, effimera ripresa, rispettivamente del +2% e +3%, nel 1971 e nel 1972). Nonostante il leggero calo delle presenze, gli incassi delle sale restano stabili, si verifica anzi un incremento dell’ 1% fra il ’60 e il ’64 dovuto all’aumento generalizzato del prezzo dei biglietti (dal +1% fino al +4% all’anno). Il numero di sale cinematografiche aperte sul territorio rimane stabile a 10.400 (contro le 2.500 attuali),mentre gli abbonati al canone Rai più che raddoppiano, passando da 2.120.000 a 5.220.000 e i film trasmessi dalla Rai ogni anno da 97 arrivano a 124. A monte di tutto ciò vi è una situazione produttiva vivacissima, entusiastica, quasi forsennata: vengono messi in cantiere e lanciati nelle sale un numero impressionante di film: 200 nel 1961,265 nel 1963, 244 nel 1964, numero superiore sia a quello delle produzioni statunitensi del periodo che a quello dei principali paesi dell’Europa occidentale messi insieme. Nel frattempo, infatti, per tutto il corso degli anni ’60,la produzione hollywoodiana segna il passo, fino ad essere vistosamente ridi- mensionata (si passa dai 350 ai 150 film all’anno), e il cinema nostrano riesce a conquistare e conservare negli anni una quota di mercato superiore a quella del cinema americano (fino a raggiungere, nel 1971, il 64% contro il 28%)2. Le case di produzione nascono e muoiono intorno ai tre “giganti” che si contendono buona parte 5 UNA ETÀ DELL’ORO PER IL CINEMA ITALIANO del mercato: Titanus, Rizzoli, De Laurentiis. Nota a questo proposito Alessandro Ferraù nel «Giornale dello Spettacolo» del 25 novembre 1961: «Rispetto alle 126 ditte che hanno svolto una attività nel 1958-59, ci troviamo nella stagione successiva con 42 nuove ditte, e nella stagione 1960- 61 con altre 46 ditte nuove. Perciò in due anni sono entrate in funzione 88 aziende di produzione, delle quali solo un paio degne di essere prese in considerazione. Non ci troviamo di fronte ad un normale meccanismo di ricambio dell’organismo cinematografico produttivo, ma di fronte ad un fenomeno preoccupante di numerosissime aziende che scompaiono ed altrettante che sorgono. Delle 10 ditte italiane che hanno l’attività più intensa in questo triennio in esame, abbiamo al primo posto la Titanus con 38 film, la Luxfilm con 13 pellicole, la Vides, Rizzoli, Romana Film, Cei Incom con 12 film, la Zebra con 11 produzioni, la Galatea con 10 film, la Dino De Laurentiis con 9 pelli- cole e la D.D.L.con 8 produzioni.Nella graduatoria delle ditte con maggior attività entrano aziende con un massimo di 3-4 film all’anno3.» Una attività di produzione frenetica, quindi, che da un lato rivela come il periodo preso in considerazione sia stato uno dei più favorevoli, dal punto di vista economico, nella storia del cinema italiano, e dall’altro sottolinea (viste anche le difficoltà della vendita all’estero del prodotto cinematografico nazionale) i rischi di una sovrapproduzione e quindi di una implosione del sistema.