Anica Scenario

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Anica Scenario ANICA ANICA SCENARIO 22/08/2014 Avvenire - Nazionale 5 Il mio DIO Nove registi lo raccontano 22/08/2014 Brescia Oggi 7 «Italy in a day», una giornata raccontata dai video della gente 22/08/2014 Corriere della Sera - Nazionale 8 La scommessa del Festival «Sì ai divi, ma vince chi osa» 22/08/2014 Corriere della Sera - Brescia 10 L' altro Girone 22/08/2014 Corriere della Sera - Sette 11 A Venezia, dove gli italiani sono contestati in partenza 22/08/2014 Corriere della Sera - Sette 14 Il coraggio di raccontare l'ultima giornata di Pasolini . Quando gridò: «Siamo tutti in pericolo...» 22/08/2014 Il Giornale - Nazionale 18 Wim Wenders, Orso d'oro alla carriera 22/08/2014 Il Giornale - Nazionale 19 Sorrentino e Zalone sono i più potenti del 2014 22/08/2014 Il Giornale - Nazionale 20 Così nacque Godzilla, il mostro più amato 22/08/2014 Il Manifesto - Nazionale 21 Bale e Blanchett in «Il libro della giungla» 22/08/2014 Il Manifesto - Nazionale 22 WIM WENDERS 22/08/2014 Il Manifesto - Nazionale 23 Se la catastrofe è risucchiata dalla tv 22/08/2014 Il Manifesto - Nazionale 24 Il Mariachi style conquista l'America 22/08/2014 Il Mattino - Napoli Nord 27 Allen, il fascino segreto di una notte d'amore 22/08/2014 Il Venerdi di Repubblica 29 Ciaksigira: la nuova Cinecittà parla bolognese 22/08/2014 Il Venerdi di Repubblica 30 ANNA FRANK RACCONTATA DALLA STRISCIA DI GAZA 22/08/2014 Il Venerdi di Repubblica 31 Vita segreta di un genio infinito 22/08/2014 Il Venerdi di Repubblica 33 Come va a finire? Basta un clic e lo spettatore entra nel film 22/08/2014 Il Venerdi di Repubblica 35 IL MIO SADISMO? E' PURO 22/08/2014 Il Venerdi di Repubblica 37 Fantascienza,: sms e mail le porta un messaggero 22/08/2014 Il Venerdi di Repubblica 38 ARLECCHINO E MONTALDO? ALTA DEFINIZIONE DI CINEMA 22/08/2014 Internazionale 39 Lauren Bacall, 1924-2014 22/08/2014 ItaliaOggi 40 CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA 22/08/2014 ItaliaOggi 41 Produzioni film , Rai Cinema distanzia Medusa 22/08/2014 L'Arena di Verona 42 «Italy in a day», una giornata raccontata dai video della gente 22/08/2014 L'Espresso 43 Interstellar svelato 22/08/2014 L'Espresso 46 Sempre più forte 22/08/2014 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale 49 ZALONE -SORRENTINO LE DUE FACCE D E L L'ITALIA INQUIETA 22/08/2014 La Repubblica - Napoli 50 Il " cinema perduto" di Elvira Cota Notari al festival di Pasolini 22/08/2014 La Repubblica - Nazionale 51 A Venezia il film su Stato-mafia La Guzzanti: non faccio il giudice 22/08/2014 La Stampa - Torino 53 Pescecani e stambecchi al Festival Gran Paradiso 22/08/2014 La Stampa - Nazionale 54 "Travolto dal Pasolini di Abel Ferrara" 22/08/2014 La Stampa - Nazionale 55 La power list del cinema italiano Sorrentino e Zalone ex aequo in vetta 22/08/2014 La Stampa - Nazionale 56 Faulkner, Roth, Leopardi scrittori superstar al Lido 22/08/2014 Libero - Nazionale 58 Il più influente è Checco Zalone 22/08/2014 Libero - Nazionale 59 «Codice Canaletto» con omicidio 22/08/2014 QN - Il Giorno - Nazionale 61 Salvatores e i video -selfie degli italiani: ottimisti, che sorpresa 22/08/2014 QN - La Nazione - Massa Carrara 62 Il film di Andrea al Festival di Venezia ANICA SCENARIO 38 articoli 22/08/2014 Avvenire - Ed. Nazionale Pag. 29 (diffusione:105812, tiratura:151233) La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato AGORA Il mio DIO Nove registi lo raccontano Venezia 2014 Fedi a confronto in "Words with Gods" Il produttore : « Film per il dialogo» LUCA PELLEGRINI Come in un arcobaleno di fedi, mettendosi dinanzi al proprio Dio, nove registi sono stati chiamati a parlare di Lui. A raccontarlo a modo loro, in totale autonomia. Senza preconcetti, senza paura. Words with Gods (Dialoghi con Dio), che sarà presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, è un progetto nato da un'idea dello scrittore e regista messicano Guillermo Arriaga (che firma anche l'episodio conclusivo dedicato all'ateismo) e dal coraggio di due giovani produttori indipendenti, Alex García e Lucas Akoskin. «Qualche anno fa - racconta quest'ultimo - Guillermo mi ha raggiunto facendomi leggere una breve storia che già adombrava questi temi. Uno stimolo, anche perché volevamo affrontare proprio soggetti che era meglio evitare. La religione era uno di questi. Abbiamo deciso subito di produrre un film sulle diverse fedi e credenze religiose». Come sono stati scelti i nove registi? «Con molta attenzione. Per la delicatezza del soggetto avevamo bisogno di punti di vista molto onesti, di registi che fossero già sensibili a questo tema. Per interpretare la spiritualità aborigena, ad esempio, era necessario avere un regista aborigeno e abbiamo trovato Warwick Thornton, cui è stato affidato il primo episodio, che si svolge nel deserto australiano e ha come protagonista una donna che sta per partorire. Abbiamo anche cercato registi che provenissero da una diversa area geografica e culturale». I registi interpellati hanno posto qualche condizione? «Tutti e nove sono onestamente legati al loro lavoro e ogni episodio li rappresenta bene. Noi ci siamo limitati a dar loro un budget e delle linee guida, loro hanno poi lavorato in totale libertà e senza mai incontrarsi. Hanno deciso di partecipare non per denaro, ma per un sincero coinvolgimento. Girare è stato molto complesso anche perché ogni episodio si svolge in un luogo diverso della terra, per esempio quello di Mira Nair a Mumbay, di Hideo Nakata in Giappone nei luoghi dello tsunami del 2011, di Amos Gitai in Israele». In un periodo storico segnato tragicamente da divisioni e intolleranze religiose, questo progetto va ritenuto anche una sfida? «Non lo inquadrerei come una sfida, eccetto che per l'intolleranza. Il film è piuttosto un invito a considerare il valore di esperienze religiose universali diverse e a condividere, attraverso il potere di storie bellissime e dei personaggi che vi sono coinvolti, la nostra umanità. Direi che addirittura invita a mettere in moto in ogni spettatore messo a confronto con queste "diversità radicali", una forma di pacifica e sincera accettazione, così da creare una riflessione collettiva e un dialogo rispettoso. Per questo contatteremo i rappresentanti delle religioni e delle culture mondiali perché ci aiutino a presentare il film in contesti che aiutino il dialogo». È convinto che sia anche uno stimolo per sviluppare una discussione sul pluralismo religioso? « Words with Gods contiene nove diverse fedi basate su esperienze personali e raccolte in un unico lavoro di cinema. Il film stesso è un'armoniosa coesistenza. In un periodo in cui l'intolleranza produce gesti di disumana violenza, cosa può fare un piccolo film? Può riempire quella fessura tra apatia e comprensione, mettendo una vicina all'altra persone diverse per condividere una bella esperienza. Lo consideriamo una goccia che, nella marea delle guerre, delle tragedie e delle follie umane, rinforza il fiume della pace». Affidare l'episodio dedicato al cattolicesimo a un regista visionario come Àlex de la Iglesia non la ritiene una scelta volutamente provocatoria? «Alex ha studiato filosofia alla prestigiosa Università cattolica di Deusto in Spagna. Ha un forte retroterra culturale cattolico, nel suo episodio ha utilizzato una struttura narrativa dal forte sapore ironico, quasi da commedia, per toccare questioni importanti come la fede e il perdono. Ha spiegato che avrebbe voluto parlare non del mistero, non dei riti, ma di ciò che lui ammira maggiormente nel cattolicesimo: l'atto di perdonare. Certo sorprenderà non poco come lo racconta». L'islam è al centro di grandi contrasti al suo interno e di spaventosi atti di violenza: l'episodio girato da Ghobadi che cosa dice al mondo musulmano? «Ciò che amo del segmento di Bahaman Ghobadi, regista iraniano di etnia curda che a motivo della censura ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 22/08/2014 - 22/08/2014 5 22/08/2014 Avvenire - Ed. Nazionale Pag. 29 (diffusione:105812, tiratura:151233) La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato si è autoesiliato dal suo paese, è l'accessibilità immediata della storia e il ruolo che in essa ha un bambino saggio che cerca di aiutare gli adulti a dare un senso al mondo. La storia rende onore all'islam e contemporaneamente esplora lo sforzo umano teso a condurre una vita moralmente integra, difendendo il valore delle antiche saggezze». ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 22/08/2014 - 22/08/2014 6 22/08/2014 Brescia Oggi Pag. 40 (diffusione:16000) La propriet intelletuale riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato CINEMA . Arriva alla Mostra di Venezia fuori concorso il «social film » che illustra cosa è avvenuto il 26 ottobre 2013 «Italy in a day», una giornata raccontata dai video della gente Alcuni fotogrammi di Italy in a day e il regista Gabriele Salvatores Un giorno da italiani, vite felici o in crisi, nascite e matrimoni, un pranzo in famiglia, un bacio, un tramonto, un ciao dallo spazio o da dietro le sbarre. Scegliere tra i 44.197 video ricevuti da chi ha accettato l´invito di girare un filmato durante le 24 ore del 26 ottobre 2013 non è stato per niente facile. Al lavoro ci si è messo il premio Oscar Gabriele Salvatores e la squadra di Indiana Production con Rai Cinema. È venuto fuori il primo film collettivo e social: Italy in a day. E la Mostra del cinema di Venezia, attenta ai cambiamenti di linguaggio, ci ha creduto e lo ha scelto per il fuori concorso, in cui passerà il 2 settembre.
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