Biblioteca Civica L. Mastronardi 2021 Dalla presente bibliografia sono stati esclusi i romanzi che hanno per oggetto contesti o storie riconducibili alla varie forme di organizzazione criminale (mafia, ‘ndrangheta, ), per un’oggettiva difficoltà che verrebbe a crearsi nel dover discernere tra quelli di indubbio valore documentario (come accade per le opere di Sciascia, per esempio) e quelli che questo valore non hanno. Di seguito, pertanto, si troveranno soltanto le opere di saggistica che hanno per oggetto i vari aspetti del fenomeno mafioso e della lotta alla criminalità organizzata. Nella sezione dedicata al materiale in dvd, invece, sono presenti sia documentari sia film o serie televisive. In questo caso, però, sono stati esclusi quei film in cui la storia non si svolgesse esclusivamente o principalmente in Italia.

Il 21 marzo è la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie: l’opera che è più aderente al significato di questa giornata (memoria intesa come ricordo attivo delle vittime delle mafie) è certamente il progetto VIVI, curato da Libera -Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che raccoglie i nomi e le storie di tutte le vittime delle mafie, cui rimandiamo: https://vivi.libera.it

La Biblioteca L. Mastronardi

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Indice

Le radici delle mafie...... 3

Ritratti (1): Cosanostra, 1992 e dintorni...... 8

Ritratti (2): Camorra...... 16

Ritratti (3): N’drangheta...... 18

Intanto, al Nord...... 23

Tra finanza e politica...... 26

Nuovi business: ambiente e cibo...... 29

Le persone contro: fare memoria...... 32

Dannate, ribelli, e onorate: donne e mafie...... 36

Video...... 39

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Le radici delle mafie

Mafia : album di Cosa nostra / a cura di Felice Cavallaro ; introduzione di Giuseppe Ayala . - Milano : Rizzoli, [1992]. - XV, 297 p. Un drammatico libro verità che racconta e mostra che cosa è stata e che cosa è la mafia: la più potente e spietata associazione criminale che opera in Italia e nel mondo. Un libro articolato in sette capitoli, illustrati da 235 fotografie, che ci fanno vedere con crudezza quello che è in realtà Cosa Nostra. Breve storia della mafia dalle origini a oggi: dai alla mafia degli anni Novanta; dagli «uomini d'onore» ai gestori- manager del business del crimine internazionale. La mafia tra Italia e Usa: l'emigrazione e l'affermarsi negli States del sistema mafioso; il proibizionismo e i grandi gangster italo-americani (A1 Capone, Lucky Luciano, Albert Anastasia, Frank Costello...); il ritorno in forze della mafia in Sicilia dopo lo sbarco alleato del 1943. Mafiosi piccoli e grandi: la mafia attraverso il volto dei suoi padrini-padroni riconosciuti e quello dei semplici «picciotti» diventati uomini di rispetto per l'efferatezza delle loro imprese. 1 nemici della mafia: da Petrosino a Mori, a Chinnici, a Dalla Chiesa, a Libero Grassi, a Falcone, a Borsellino... Poliziotti, politici, magistrati, cittadini comuni che si sono ribellati al potere della Piovra e l'hanno combattuta anche a prezzo della vita. I pentiti e i processi: Valachi, Buscetta, Contorno... I volti e i drammi di quanti hanno deciso di collaborare con la giustizia; le immagini dei maxiprocessi che hanno trascinato sul banco degli imputati i grandi boss. Le stragi e gli omicidi: il filo di sangue che accompagna la storia di Cosa Nostra: dalla strage di San Valentino a quella di Capaci e di via D'Amelio, dove si sono immolati e . Terre e città di mafia: le immagini che sanno di tragedia antica delle campagne, delle città, dei quartieri degradati dove tutti san-no «chi è che comanda». Un libro di alto impegno morale e civile curato da Felice Cavallaro - un giornalista che conosce come pochi il fenomeno mafioso - con un'introduzione di Giuseppe Ayala, un uomo e un magistrato che è stato in prima linea contro Cosa Nostra. Soggetti: Mafia - Sicilia Classificazione: 364.1060458 | 364.1

Accorsi, Andrea - Ferro, Daniela [1977- ] Gli attentati e le stragi che hanno sconvolto l'Italia : [atti terroristici, omicidi politici e agguati di mafia, dall'eccidio di Bronte alla scuola di Brindisi] / Andrea Accorsi, Daniela Ferro ; [prefazione di Massimo Lugli]. - Roma : Newton Compton, 2013. - 378 p. Fin dal 1860, il nostro Paese è stato insanguinato da attentati compiuti contro le massime autorità dello Stato e da massacri che hanno colpito centinaia di cittadini inermi. Dal re al papa, dai capi di partito agli uomini di governo, fino a magistrati, poliziotti, imprenditori e giornalisti, è lunghissima la lista delle vittime di una violenza che, col passare degli anni, non si è mai placata; al contrario, si è fatta sempre più ardita ed efferata, fino a invadere “zone franche” quali luoghi di culto (l’attentato contro la sinagoga di Roma, nel 1982) e di studio (la bomba contro la scuola di Brindisi nel maggio del 2012). A cambiare sono, di volta in volta, gli autori. E, da questo punto di vista, la nostra storia – oltre alle stragi compiute in tempo di guerra o quelle del terrorismo internazionale, comuni a tutto l’Occidente – è stata caratterizzata da anomalie criminali tutte italiane, come la mafia, il brigatismo e le cosiddette “stragi di Stato”, con inconfessabili complicità nei gangli più reconditi delle istituzioni. Il libro ripercorre questi terribili fatti di sangue, che hanno avuto effetti devastanti nell’evoluzione del nostro Paese e sono rimasti indelebili nella nostra memoria collettiva: dagli eccidi commessi in nome della “ragion di Stato” sotto il Regno sabaudo alle rappresaglie naziste, dai blitz messi a segno dai terroristi palestinesi e dai fondamentalisti islamici alla “strategia della tensione”, dagli atti più cruenti delle “guerre di mafia” alle vite umane sacrificate nelle missioni militari internazionali. Una luce sulle ombre della storiografia ufficiale.Tra i temi trattati nel libro: Giustizia sommaria – (Bronte, 8 agosto 1860); Mafia di Stato – (Portella della Ginestra, 1° maggio 1947); Morte di un giudice scomodo – (Capaci, 23 maggio 1992). Soggetti: Stragi - Italia - 1860-2012 Classificazione: 364.1

Bellavite Pellegrini, Carlo Storia del Banco Ambrosiano : fondazione, ascesa e dissesto 1896-1982 / Carlo Bellavite Pellegrini. - Roma [etc.] : Laterza, 2001. - XXI, 1032 p. ; 21 cm. 4 La storia del Banco Ambrosiano attraversa quasi tutta la vicenda economica del Novecento in Italia. L'Istituto, nato nel 1896 per volontà dell'avvocato bresciano Giuseppe Tovini, conobbe sin dall'inizio un apprezzabile successo, sfruttando il momento del decollo economico in età giolittiana. Successivamente registrò una crescita intensa, peraltro non priva di momenti di criticità, determinati anche dalla peculiarità di essere una società ad azionariato diffuso. Nel tempo quest'ultima caratteristica alimentò negli amministratori del Banco un senso di diversità che da un lato valse a salvaguardarne l'indipendenza, ma dall'altro finì per consentire la deviante ricerca di potere di Roberto Calvi, che portò il Banco al dissesto nel 1982. La liquidazione coatta della società sanzionò in modo traumatico e doloroso la conclusione di una storia che in passato si era felicemente intrecciata con quella dello sviluppo economico e civile del mondo lombardo. Fu proprio al fine di evitare l'irrimediabile perdita dell'identità e dei valori racchiusi in quella storia che nacque il Nuovo Banco Ambrosiano, al quale fu affidato il compito di far rinascere l'azienda raccogliendo l'eredità migliore del passato. In tal modo si posero le premesse perché il nuovo istituto, attraverso successive trasformazioni, divenisse uno dei maggiori protagonisti nella storia bancaria degli ultimi vent'anni. Soggetti: Banco Ambrosiano – Storia Classificazione: 332.1 | 332.120945

Blok, Anton La mafia di un villaggio siciliano, 1860-1960 : imprenditori, contadini, violenti / Anton Blok ; prefazione di Charles Tilly . - Torino : Einaudi, 1986. - XIX, 280 p. Il libro di Anton Blok è il primo tentativo di analisi del fenomeno mafioso "dall'interno" che tralascia la mera cronaca degli atti criminali e giudiziari, e si concentra piuttosto sull'osservazione quotidiana dei comportamenti e della vita di relazione di una comunità della Sicilia occidentale. Blok ha compiuto infatti alcuni soggiorni a "Genuardo" - nome fittizio con cui si riferisce alla località di Contessa Entellina - vivendo a fianco degli abitanti del villaggio, per ricostruire sul campo i meccanismi del potere che permeano la vita sociale dell'isola. Fra antropologia e storia, la descrizione dei fatti quotidiani si intreccia con un quadro storico più vasto, e l'analisi di una situazione circoscritta consente di reinterpretare fenomeni generali; da un lato Blok affronta una minuziosa ricostruzione storica, dall'altro esamina il difficile incontro della società locale con lo Stato postunitario. Liquidata l'immagine della mafia come "banda delle bande", tramandata dal senso comune, sono i mafiosi ad emergere nel libro, individui delegati a mantenere l'ordine nelle campagne di fronte alla debolezza dello stato centrale. La mafia risulta quindi più uni strumento di gestione che non un'espressione di disordine. Soggetti: Mafia - Sicilia occidentale - 1860-1960 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Hobsbawm, E. J. I ribelli : forme primitive di rivolta sociale / E. J. Hobsbawm. - Torino : Einaudi, 2002. - IX, 264 p. Il brigante, il rivoluzionario, il profeta, sono figure che hanno alimentato una ricca mitologia che, se può essere suggestiva su un piano folcloristico, finisce per distogliere da una visione complessiva e storicamente meditata del fenomeno. Eric J. Hobsbawm si è proposto di andare oltre l'alone che circonda questi personaggi «all'opposizione», per coglierli in tutte le loro componenti, anche se ciò significa spesso mostrare le contraddizioni che i ribelli ereditano fatalmente dal sistema che combattono o cui cercano di sottrarsi.Attraverso la sottile analisi di fenomeni lontanissimi nel tempo e delle costanti sotterranee che tra essi si stabiliscono, Hobsbawm mette a confronto l'ascetica attesa di un mondo migliore dei millenaristi e le istanze rivoluzionarie piú recenti, traendone acute analogie. La sua narrazione mette a fuoco gli aspetti religiosi, economici, sociali, rituali che stanno dietro (o dentro) i protagonisti. I quali vengono cosí sottratti a qualsiasi processo di idealizzazione senza risultare per questo meno avvincenti: il loro primitivismo, l'ingenuità dell'azione protestataria, la volontà ostinata di essere «fuori» del sistema, anche se vengono prima della protesta organizzata, appartengono già alla storia.Prefazione. - Prefazione all'edizione italiana. - I. Introduzione. II. Il banditismo sociale. III. La Mafia. IV. Il millenarismo I: Lazzaretti. V. Il millenarismo II: gli anarchici andalusi. VI. Il millenarismo III: i fasci siciliani e il comunismo nelle campagne. VII. Il mob cittadino. VIII. Le sette operaie. IX. Il rituale dei movimenti sociali. - Appendice: Documenti in versione originale e testimonianze dirette. - Indice analitico. - Indice dei nomi e dei luoghi. Soggetti: Banditismo - Saggi | Mafia - Saggi Classificazione: 364 – CRIMINOLOGIA

Magnani, Marco [1953- ] Sindona: biografia degli anni Settanta / Marco Magnani. - Torino : Einaudi, 2016. - 158 p.

5 La vicenda Sindona ha un valore paradigmatico nella storia italiana recente. Sotto gli urti tremendi degli anni Settanta (autunno caldo, shock petrolifero, disordine monetario internazionale, contestazione di massa dell'assetto politico ed economico, terrorismo) si accentua la debolezza storica di una "cultura repubblicana" nel paese. Il crollo dell'impero di Sindona scoperchia nel 1974 il primo grande scandalo finanziario che investe direttamente la DC. Lo contro tra finanza cattolica e laica, il ruolo della mafia, della P2 e del Vaticano, le coperture politiche e istituzionali di cui beneficiò il banchiere ma anche il senso del bene comune di chi lo contrastò sono alcuni elementi di una storia che ha causato enorme scalpore. Oggetto di una apposita commissione di inchiesta parlamentare, la vicenda Sindona è sotto molti aspetti ancora viva perché non pochi nodi che portò alla luce ancora oggi soffocano l'Italia. Soggetti: Sindona, Michele Classificazione: 364.168092

Olla, Roberto Padrini : alla ricerca del Dna di Cosa nostra / Roberto Olla ; prefazione di Giuseppe Carlo Marino . - Milano : A. Mondadori, 2003. - 262 p. Dai Fasci di fine Ottocento al processo Andreotti, il libro racconta l'evoluzione della moderna mafia attraverso la vita e le imprese criminali dei più famosi boss italiani e americani, ricostruite anche attraverso le testimonianze di personaggi come Rudolph Giuliani e di esperti dell'FBI, della polizia di New York, dei carabinieri o della DIA. Un affresco che dimostra con chiarezza come la mafia sia un sistema complesso, basato sul connubio tra criminalità, affari e politica; un fenomeno siciliano, ampliatosi poi all'Italia e al mondo, con una sua peculiare cultura ritrovabile nelle varie filiazioni, tra cui spicca per devastante vitalità la Cosa Nostra americana fondata negli anni Trenta da Lucky Luciano. Soggetti: Mafia - 1893-1992 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Paliotti, Vittorio Storia della camorra : i riti, le vicende, i protagonisti di una setta che da cinque secoli impone tangenti ai napoletani : gesta, delitti e amori di capintesta, guappi, mammasantissima e giovanotti onorati / Vittorio Paliotti. - Roma : Newton Compton, 2006. - 264 p. Il libro individua l'origine spagnola della camorra, e precisa la leggendaria etimologia del termine; si seguono le vicende della "Bella Società Riformata" soprattutto nelle sue origini ottocentesche. Si dipanano imprese e vicissitudini di "capintesta" e "capintriti". Vengono svelati i simboli e le regole di un mondo misterioso: la "Gran Mamma", sorta di tribunale supremo; i riti iniziatici per l'accettazione di nuovi adepti; le "zumpate" e i "dichiaramenti", ovvero i duelli con cui si risolvevano le controversie. Soggetti: Camorra - Storia Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

Pantaleone, Michele Mafia e antimafia / Michele Pantaleone . - Napoli : Pironti, 1992. - 244 p. ; 21 cm. Michele Pantaleone, da sempre impegnato a sconfiggere la mafia nei partiti e nelle isituzioni, riporta in questo volume il “caso antimafia-pantaleone” con un’ ampia documentazione. Soggetti: Mafia Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

Pantaleone, Michele Mafia e politica / Michele Pantaleone ; prefazione di Carlo Levi. - Torino : Einaudi, [1972]. - XIV, 258 p. Esploratore del fenomeno mafioso in rapida diffusione nel cuore più povero della Sicilia, come nelle aule prestigiose dei palazzi del Potere, Pantaleone è stata una delle voci più importanti della Sinistra italiana nella lotta contro la mafia. Era originario di Villalba (CL) come il primo grande boss di levatura internazionale del Dopoguerra: Caloggero Vizzini. Pantaleone ha dunque sempre avuto una conoscenza diretta di mafiosi e metodi mafiosi e li ha contrastati con un impegno politico e morale che ne ha spesso messo a rischio la vita. "Mafia e politica" è uno scritto ancora oggi consultato e di assoluto riferimento per la comprensione del fenomeno della criminalità organizzata perché è la prima dettagliata analisi delle origine storiche della Mafia in Sicilia. Pantaleone ne tratteggia una genealogia illuminante che aiuta a comprendere come l'intreccio con il potere politico non sia frutto di una contaminazione occasionale. Mafia e politica non sono due cose separate e che possono unirsi, perché Cosa nostra nasce fin da subito come potere politico costituito all'interno di una società economica siciliana latifondista. Essa sviluppa un modello di business e di gestione dall'enorme successo, che ha avuto poi diffusione anche nel resto di Italia, come ci mostra la cronaca di

6 questi giorni. L'isolamento degli ultimi anni è stato il prezzo che Pantaleone ha dovuto pagare per una denuncia tanto coraggiosa della criminalità organizzata. Soggetti: Mafia - Storia - 1812-1962 Classificazione: 364.1

Petacco, Arrigo Joe Petrosino / Arrigo Petacco . - Novara : Istituto geografico De Agostini, 1983. - 188 p. Arrigo Petacco indaga su Vito Cascio Ferro, l'uomo che trapiantò nel Nuovo Mondo la struttura della mafia siciliana, e ricostruisce la vicenda di Joe Petrosino, il poliziotto che ne avvertì per primo l'incombente minaccia e cercò di fermarne la diffusione. Joe Petrosino combatté per anni don Vito, costringendolo addirittura a tornare in Sicilia, ma non riuscì ad impedire che il seme da lui portato in terra americana germogliasse. Soggetti: Petrosino, Joseph | Mafia - Stati Uniti d'America - 1903-1909 Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

Petacco, Arrigo Il prefetto di ferro / Arrigo Petacco . - Milano : A. Mondadori, 1975. - 246 p. In questo libro Arrigo Petacco ci racconta la verità sulle gesta quasi leggendarie del prefetto Cesare Mori, incorruttibile funzionario "piemontese" inviato dal governo fascista in Sicilia per debellare la mafia. La sua azione energica permise di distruggere quasi interamente la struttura di base della malavita organizzata siciliana e offrì a Mussolini un argomento per la sua propaganda. Ma quando Mori iniziò a diventare troppo famoso e soprattutto a indagare troppo in alto, venne messo da parte, e le tracce del suo lavoro accuratamente eliminate. Quella del "prefetto di ferro" è una storia tipicamente italiana, incentrata su un personaggio prima mitizzato poi dimenticato, che Petacco restituisce finalmente alla sua verità storica. Soggetti: Mafia - Sicilia - 1925-1929 | Mori, Cesare Classificazione: 364 | 364 | 364.1

Sales, Isaia Storia dell'Italia mafiosa : perché le mafie hanno avuto successo / Isaia Sales. - Soveria Mannelli : Rubbettino, 2015. - 443 p. "Storia dell'Italia mafiosa" rappresenta un'importante innovazione nello studio e nell'analisi dei fenomeni mafiosi in Italia. Viene ricostruita in maniera unitaria la storia della mafia, della 'ndrangheta e della camorra, dalla nascita nel Mezzogiorno borbonico, allo sviluppo nell'Italia post unitaria, al definitivo affermarsi in età repubblicana, fino ai nostri giorni. Si è dinanzi ad un grande affresco storico che individua le ragioni di fondo di un modello criminale il cui successo dura ininterrottamente da duecento anni. Il volume rappresenta inoltre il contributo più significativo al superamento delle interpretazioni dominanti delle mafie come frutto esclusivo del Mezzogiorno, della sua arretratezza economica e sociale, di una cultura omertosa e complice. Isaia Sales dimostra come quel racconto, pressoché immutato da due secoli, continui a costituire un formidabile ostacolo alla comprensione delle mafie e a rappresentare, nella migliore delle ipotesi, un colossale abbaglio. Pagine appassionanti svelano perché le mafie, nonostante gli auspici di tanti, non siano state sconfitte dalla "modernità", anzi si siano trovate pienamente a loro agio dentro di essa, senza alcun imbarazzo. E sono ancora qui nell'Italia post moderna di oggi, nel mondo di Google e dell'I-pad. E non solo nel Mezzogiorno. Soggetti: Mafia - Italia Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata] | 364.1060945 [CRIMINE ORGANIZZATO. Italia]

Sciarelli, Federica Con il sangue agli occhi : un boss della si racconta / Federica Sciarelli ; con Antonio Mancini. - 3. ed. aggiornata. - Milano : Bur, 2018. - 279 p. Il furto di un’auto carica di armi e un insolito patto fra rapinatori. Sono questi i due eventi che segnano la nascita della banda della Magliana, il gruppo malavitoso che metterà sotto scacco Roma nel decennio 1975- 1985. Attorno alle figure di Maurizio Abbatino, Enrico Renatino De Pedis e Antonio Mancini si sviluppa un complesso disegno criminoso che si estende a tutti i racket: dalla droga alle armi, dal controllo dell’edilizia ai rapporti con l’estrema destra, fino ad acquisire un ruolo tuttora da chiarire in vicende oscure come l’omicidio Pecorelli. Soggetti: Criminalità organizzata - Roma Classificazione: 364.106

7 Stajano, Corrado Africo : una cronaca italiana di governanti e governati, di mafia, di potere e di lotta / Corrado Stajano. - Torino : Einaudi, 1979. - 203 p. Nel 1951 un'alluvione travolse Africo, piccolo comune calabrese arroccato sulle pendici dell'Aspromonte, e lo rese inabitabile. I sopravvissuti furono costretti a migrare in riva al mare, ad Africo Nuovo: un altro paese che sorgeva dal nulla. Corrado Stajano racconta la storia di questa comunità di pastori e contadini sferrando un attacco asciutto e durissimo al fenomeno mafioso, di cui denuncia gli intrecci con il mondo politico- amministrativo e con alcuni esponenti del potere religioso. Soggetti: Africo - Condizioni economiche e sociali Classificazione: 945.78 - STORIA DELLA CALABRIA

Tranfaglia, Nicola Come nasce la Repubblica : la mafia, il Vaticano e il neofascismo nei documenti americani e italiani 1943- 1947 / Nicola Tranfaglia ; note di Giuseppe Casarrubea. - Milanoo : Bompiani, 2004. - XXXVI, 444 p. L'apertura degli archivi dei Servizi segreti americani, la disponibilità di fondi importanti dell'archivio del PCI e nell'Archivio centrale dello Stato consentono oggi di ripercorrere il periodo cruciale che segue allo sbarco degli Alleati in Sicilia e alla nascita della Repubblica, rispondendo a una serie di interrogativi rimasti insoluti: chi furono i mandanti e gli organizzatori della strage di Portella della Ginestra? Quale ruolo ha avuto la mafia siciliana nell'organizzazione del separatismo? Quale la sua influenza sul partito cattolico? Quale strategia ha adottato il partito comunista di fronte all'offensiva condotta dai proprietari terrieri, dalla mafia e dagli americani contro le lotte contadine? Soggetti: Italia - Storia - 1943-1947 - Documenti Classificazione: 945.09 - STORIA D'ITALIA. 1900-

Tranfaglia, Nicola Perché la mafia ha vinto : classi dirigenti e lotta alla mafia nell'Italia unita, 1861-2008 / Nicola Tranfaglia ; prefazione di Gian Carlo Caselli . - [Torino] : UTET libreria, [2008]. - XXIV, 170 p. A prima vista il titolo di questo libro è l'amara constatazione di chi ha seguito, nell'ultimo trentennio, la lotta che le classi dirigenti italiane hanno condotto contro l'espansione del fenomeno mafioso nel Mezzogiorno e nell'Italia intera. C'è stata, in questo periodo, un'oscillazione tra accantonamento della questione mafiosa e di tanto in tanto una stretta repressiva. Ma non si è tenuto conto che la mafia non è un episodio di delinquenza bensì un fenomeno sociale ed economico che si può sconfiggere soltanto se matura una nuova mentalità collettiva e si risolvono i problemi strutturali delle regioni meridionali. Fino a quando si pensa che, con la pur necessaria repressione di polizia e della magistratura, si possa vincere la mafia, si corre il rischio, ormai evidente, che sia la mafia a vincere il confronto, consolidando ed allargando il proprio potere reale. Ed è quello che accade oggi nel nostro paese. Soggetti: Mafia - Italia - 1861-2008 | Classe dirigente - Italia - 1861-2008 Classificazione: 364.106 | 364.1060945

Tranfaglia, Nicola Mafia, politica e affari nell'Italia repubblicana, [1943-91] / Nicola Tranfaglia . - Roma [etc.] : Laterza, 1992. - XXXII, 401 p. Selezione di documenti, testimonianze, relazioni, spesso inediti, che permette di ricostruire la storia di Cosa Nostra e dei suoi intrecci con la politica e gli affari negli ultimi cinquant'anni. Soggetti: Mafia e politica - Italia - 1943-1991 - Documenti Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

8 Ritratti (1): Cosanostra, 1992 e dintorni

Abbate, Lirio - Gomez, Peter I complici : tutti gli uomini di da al Parlamento / Lirio Abbate, Peter Gomez . - Roma : Fazi, 2007. - 353 p. La biografia dell'ultimo letta attraverso le sue alleanze politiche ed economiche: dall'accordo con il Partito Socialista del 1987 fino alla stagione delle bombe di mafia del 1992-93; dall'arresto di Totò Rina fino al patto stretto, secondo i magistrati di , con i vertici di Forza Italia edell'UDC siciliana. Un libro che ricostruisce con documenti e testimonianze inedite, la ragnatela di rapporti che hanno permesso a Provenzano di restare libero per quarantatré anni. Soggetti: Provenzano, Bernardo | Mafia - Sicilia - 1980-2007 Classificazione: 364.10609458 | 364.1

Asta, Margherita [1974- ] - Gargiulo, Michela. Sola con te in un futuro aprile / Margherita Asta, Michela Gargiulo. - Roma : Fandango libri, 2015. - 286 p. Il 2 aprile del 1985 Margherita ha soltanto dieci anni. La sua casa di Pizzolungo, a , al mattino è invasa dalla confusione allegra di Salvatore e Giuseppe, i suoi fratelli, gemelli di sei anni. Non vogliono saperne di vestirsi e Margherita non vuole fare tardi a scuola. Chiede un passaggio a una vicina. I gemelli usciranno con l’utilitaria della mamma Barbara. Nello stesso istante due macchine della scorta vanno a prendere un magistrato. Si chiama e viene da Trento, dove ha indagato su un traffico di morfina proveniente dalla Turchia. Un fiume di droga che serve a finanziare altri traffici, armi soprattutto, e che produce altri soldi, che si intrecciano col giro delle tangenti della politica. Quando Palermo arriva a sfiorare Craxi la sua indagine arriva al capolinea. Da Trento, il giudice si fa trasferire a Trapani, dove la morfina turca viene raffinata in eroina. Per continuare a indagare su mafia, massoneria e politica. Sul lungomare di Pizzolungo le auto della scorta sfrecciano, non possono rallentare e quella utilitaria con una donna e due bambini seduti dietro va troppo piano. La sorpassano. Parcheggiata sul ciglio della strada c’è una golf con venti chili di tritolo nel bagagliaio. Qualcuno preme il tasto di un telecomando. È l’inferno. Carlo Palermo viene sbalzato fuori, è sotto choc ma si salva. Di Barbara Asta e dei piccoli Giuseppe e Salvatore restano solo frammenti. Soggetti: Mafia - Stragi - Pizzolungo Erice – 1985 Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata] | 364.1060945824

Ayala, Giuseppe [1945- ] Troppe coincidenze : mafia, politica, apparati deviati, giustizia: relazioni pericolose e occasioni perdute / Giuseppe Ayala . - Milano : Mondadori, 2012. - 169 p. "Ho vissuto negli ultimi trent'anni una striscia di tempo che mi sembra ancora appartenere alla cronaca. Alludo ai giorni in cui gli eventi della politica si intrecciarono con quelli criminali, sino al punto da marchiare la gran parte dei percorsi che hanno segnato il destino del paese." Le stragi di Capaci e via d'Amelio del 1992, oltre a strappare a Giuseppe Ayala due colleghi e amici, apparvero a molti come un punto di svolta non solo nella storia della mafia, ma anche in quella dell'Italia intera. Sul fronte della giustizia lo Stato reagì con l'introduzione del 41 bis, il regime carcerario speciale per i mafiosi. Contemporaneamente il sistema politico, sotto i colpi di Tangentopoli, fu investito da una forte spinta popolare che determinò la fine della Prima Repubblica. La grande occasione di un rinnovamento politico e istituzionale era a portata di mano. Nel 1993 esplosero le bombe di Roma, Firenze e Milano, lasciando sul campo morti, misteri e nuove inquietanti domande. Fu solo di Cosa Nostra la responsabilità delle stragi del 1992 e del 1993? Perché la mafia decise di rinunciare all'attacco allo Stato? Per rispondere a questi interrogativi, Giuseppe Ayala ripercorre i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992, ricostruisce le troppe coincidenze che hanno caratterizzato le relazioni tra mafia, "poteri occulti" e politica, disegnando un quadro opaco che coinvolge criminalità mafiosa e pezzi deviati dello Stato. Soggetti: Mafia - Italia - 1980-2010 | Italia - Politica - 1992-2010 | Corruzione politica - Italia - 1980-2010 Classificazione: 364.13230945 | 364.1

Ayala, Giuseppe Chi ha paura muore ogni giorno : i miei anni con Falcone e Borsellino / Giuseppe Ayala . - Milano : Mondadori, 2008. - 200 p. Sono passati quindici anni dalla terribile estate che, con i due attentati di Punta Raisi e di via d'Amelio, segnò forse il momento più drammatico della lotta contro la mafia in Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

9 restano due simboli, non solo dell'antimafia, ma anche di uno Stato italiano che, grazie a loro, seppe ritrovare una serietà e un'onestà senza compromessi. Ma per Giuseppe Ayala, che di entrambi fu grande amico, oltre che collega, i due magistrati siciliani sono anche il ricordo commosso di dieci anni di vita professionale e privata, e un rabbioso e mai sopito rimpianto. Ayala rappresentò in aula la pubblica accusa nel primo maxi-processo, sostenendo le tesi di Falcone e del pool antimafia di fronte ai boss e ai loro avvocati, interrogando i primi pentiti (tra cui ), ottenendo una strepitosa serie di condanne che fecero epoca. E fu vicino ai due magistrati in prima linea quando, dopo questi primi, grandi successi, la reazione degli ambienti politico-mediatici vicini a Cosa Nostra, la diffidenza del Csm e l'indifferenza di molti iniziarono a danneggiarli, isolarli. Per la prima volta, Ayala racconta la sua verità, non solo su Falcone e Borsellino, che in queste pagine ci vengono restituiti alla loro appassionata e ironica umanità, ma anche su quegli anni, sulle vittorie e i fallimenti della lotta alla mafia, sui ritardi e le complicità dello Stato, sulle colpe e i silenzi di una Sicilia che, forse, non è molto cambiata da allora. Soggetti: Ayala, Giuseppe - Diari e memorie | Falcone, Giovanni | Mafia - Sicilia - 1982-1992 | Borsellino, Paolo Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Biagi, Enzo Il boss è solo / Enzo Biagi . - Milano : A. Mondadori, 1986. - 281 p. Soggetti: Mafia | Buscetta, Tommaso Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Bianconi, Giovanni [1960- ] L'assedio : troppi nemici per Giovanni Falcone / Giovanni Bianconi. - Torino : Einaudi, 2017. - 392 p. A venticinque anni dall'attentato di Capaci, Giovanni Bianconi ricostruisce, attraverso i documenti e i ricordi dei protagonisti, l'ultimo periodo della vita di Giovanni Falcone. Un'indagine nella Storia, che rivela la condizione di accerchiamento in cui si è trovato il giudice palermitano, stretto tra mafiosi, avversari interni al mondo della magistratura e una classe politica nel migliore dei casi irresponsabile. E individua coloro che, nascosti dietro il paravento del «rispetto delle regole», lo contrastarono, tentarono di delegittimarlo e lo isolarono fino a trasformarlo nel bersaglio perfetto per i corleonesi di Totò Riina. «Non vi è dubbio che Giovanni Falcone fu sottoposto a un infame linciaggio - prolungato nel tempo, proveniente da più parti, gravemente oltraggioso nei termini, nei modi e nelle forme - diretto a stroncare per sempre, con vili e spregevoli accuse, la reputazione e il decoro professionale del valoroso magistrato. Non vi è alcun dubbio che Giovanni Falcone - certamente il più capace magistrato italiano - fu oggetto di torbidi giochi di potere, di strumentalizzazioni a opera della partitocrazia, di meschini sentimenti di invidia e gelosia (anche all'interno delle stesse istituzioni), tendenti a impedirgli che assumesse quei prestigiosi incarichi i quali dovevano, invece, a lui essere conferiti sia per essere egli il più meritevole, sia perché il superiore interesse generale imponeva che il crimine organizzato fosse contrastato da chi era indiscutibilmente il più bravo e il più preparato, e offriva le maggiori garanzie - anche di assoluta indipendenza e di coraggio - nel contrastare, con efficienza e in profondità, l'associazione criminale» - Dalla sentenza della seconda sezione Penale della Corte di Cassazione. Roma, 6 maggio 2004. Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata] | 345.4501 [TRIBUNALI PENALI. ITALIA]

Bolzoni, Attilio - D' Avanzo, Giuseppe Il capo dei capi : vita e carriera criminale di Totò Riina / Attilio Bolzoni, Giuseppe D'Avanzo . - Milano : Mondadori, 1993. - 237 p. L'ultima volta che videro piangere Totò Riina fu al funerale del padre e del fratellino, uccisi da un residuato bellico. Era l'estate del '43 e Totò, un picciotto analfabeta e sporco, primo figlio maschio, diventava a soli 13 anni il capofamiglia. Mezzo secolo dopo, al suo arresto, era l'uomo più potente di Cosa Nostra, ormai diventata Cosa Sua. In un'ascésa sanguinaria e spietata, aveva portato i contadini di Corleone ai vertici del governo mafioso, riscrivendo completamente le regole del gioco tra famiglia e famiglia, tra mafia e Stato. La sua caduta, dopo una latitanza ventennale, protetta forse solo da un'Entità superiore, poteva far credere che l'avventura fosse conclusa. Per raccontarla, Bolzoni e D'Avanzo sono andati - e più volte ritornati - nella sua terra, a parlare con la sua gente, con chi lo ha conosciuto, combattuto, tradito, giudicato. E, ancora oggi, continua a temerlo. Perché tutto è rimasto come prima. Al posto di Totò ci sono i figli Giovanni e Salvo. Le generazioni si danno il cambio ma i cognomi restano sempre quelli: Riina, Provenzano, Bagarella, Bontate e Inzerillo, Di Maggio e Gambino. Corleonesi e Palermitani sono di nuovo sul piede di guerra. E sembra che solo un miracolo li potrà fermare. Soggetti: Riina, Salvatore 10 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Calderone, Antonino Gli uomini del disonore : la mafia siciliana nella vita del grande / [a cura di] Pino Arlacchi . - Milano : A. Mondadori, 1992. - X, 317 p. Questo libro è nato da un incontro tra uomini divisi in tutto: nascita, formazione, valori. Da un lato Pino Arlacchi, uno dei massimi esperti mondiali del fenomeno mafia, dall'altro Antonino Calderone, mafioso di spicco della «famiglia» di Catania e poi grande pentito. In un rifugio messo a disposizione dalla polizia, Calderone ha deciso di ricordare. E raccontare. Quando uscì nel 1992 Gli uomini del disonore ebbe un grande successo. Faceva conoscere le gerarchie di Cosa Nostra, le sue lotte intestine, le trame diaboliche dei suoi capi, la sua storia tormentata. La storia di un mondo in cui tutti sono nello stesso tempo amici e nemici di tutti, professano lealtà e sono pronti all'inganno più subdolo, progettano congiure e imboscate, tradiscono e uccidono senza rimorsi. Era la prima volta che la mafia veniva descritta dal suo interno, la prima volta che veniva descritta la vita quotidiana dell'uomo d'onore, le sue amicizie, gli odi, gli affetti di un'esistenza dominata dalla paura di essere uccisi e dalla necessità di ammazzare. Il libro viene oggi ripubblicato con una nuova postfazione di Pino Arlacchi. Lo studioso, tra gli artefici della legislazione antimafia italiana degli anni ottanta, autore del progetto esecutivo della Dia, ripercorre passo dopo passo la sfida a Cosa Nostra, condotta in prima persona insieme a Chinnici, Falcone e Borsellino: dal tempo degli omicidi di La Torre e Dalla Chiesa alle confessioni di Buscetta, dagli anni della strategia stragista a oggi. Soggetti: Mafia - Sicilia - Diari e memorie Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Camilleri, Andrea Voi non sapete : gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano / Andrea Camilleri . - Milano : Mondadori, 2007. - 212 p. ; 23 cm. "Voi non sapete quello che state facendo". È così che Bernardo Provenzano ha accolto le forze dell'ordine al momento dell'arresto. Il segno di un ordine costruito con sotterranea implacabilità. E i "pizzini", con i loro codici e sottocodici, con il tono ora criptico, ora oracolare, ora dimesso, sono l'arcaico sistema che regola una modernissima ragnatela. Nel rigoglio della sua produzione narrativa quasi mai, per esplicita scelta, Camilleri ha toccato il tema della mafia. Ma quando i pizzini di Provenzano sono stati resi pubblici è stato subito chiaro che costituivano per lui un'opportunità di riflessione imperdibile: linguisticamente anomali, antropologicamente emblematici per la concezione della religione, della famiglia, delle gerarchie dei rapporti tra le persone, sembravano fatti apposta per entrare nell'universo letterario dello scrittore. Questo libro è un dizionario che, voce per voce, svela l'alfabeto con cui il capo dei capi ha parlato alla sua organizzazione per mostrare come, sotto la superficie di parole apparentemente comuni, può celarsi la feroce banalità del male. E che i primi anticorpi che una società civile deve sviluppare contro la vischiosità mafiosa sono quelli di un linguaggio limpido, onesto e condiviso. Un libro in cui il gusto per la battuta e per il paradosso non nascondono un diffuso senso di allarme. E anche questa è una nuova nota nello stile di Camilleri: nessuna catarsi è possibile, il lettore resta inchiodato alla grottesca efferatezza del mondo. Soggetti: Provenzano, Bernardo | Mafia - Sicilia - 1980-2007 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Caponnetto, Antonino I miei giorni a Palermo : storie di mafia e di giustizia raccontate a Saverio Lodato / Antonino Caponnetto . - Milano : Garzanti, 1992. - 160 p. ; 21 cm. - (Memorie, documenti, biografie) Il magistrato racconta al giornalista fatti e giudizi sugli anni di piombo siciliani. Rivivono nelle sue parole l'amicizia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, gli intrighi e le trappole del Palazzo di Giustizia, le eterne ambiguità del CSM, i rapporti coi politici, gli incontri con boss e pentiti. Soggetti: Mafia - Sicilia - 1984-1992 | MAFIA - Palermo - 1983-1988 Classificazione: 364.1 | 347

Caponnetto, Antonino Una lezione sulla legalità / di Antonino Caponnetto ; a cura di Patrizia Bellati e Marina Marsilio ; con la supervisione di Davide Salluzzo . - Vigevano : Associazione culturale La barriera, stampa 2007. - 111 p. Contiene la registrazione di una conferenza tenutasi a Vigevano il 14 aprile 1994 Il 14 aprile 1994 Antonino Caponnetto, magistrato che aveva guidato la procura di Palermo negli anni '80 creando il pool antimafia, incontrò gli studenti di Vigevano per portare loro la sua testimonianza di una vita passata a combattere l'illegalità. 1500 studenti quel giorno ascoltarono una delle più semplici e intense lezioni di legalità. 11 Soggetti: Mafia - Italia | Legalità Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Caruso, Alfio [1950- ] Milano ordina uccidete Borsellino : l'estate che cambiò la nostra vita / di Alfio Caruso. - Milano : Longanesi, 2010. - 254 p. ; 21 cm. Da 17 anni sappiamo che a uccidere Paolo Borsellino fu la mafia. Ma per conto di chi? Di chi non lo voleva procuratore nazionale antimafia? Di chi temeva le sue inchieste sui rapporti tra Cosa Nostra e la grande imprenditoria? Di chi voleva sbarazzarsene per proseguire nella trattativa fra Stato e Antistato? La strage di via D'Amelio è stata fin qui un insieme di domande senza risposte: il pomeriggio dell'attentato in che modo è sparita l'agenda rossa di Borsellino? Dov'era posizionato il misterioso uomo con il timer? Fino a che punto il Sisde è stato coinvolto? Le recenti rivelazioni del boss Gaspare Spatuzza, che ha sbugiardato la ricostruzione ufficiale della mattanza su cui si sono basati tre processi con 47 condannati, e soprattutto le ammissioni di Massimo Ciancimino, il figlio di Vito, consentono di ridisegnare l'intera vicenda. Allora la minuziosa rilettura di vecchi verbali, le dichiarazioni di antichi testimoni fatti passare all'epoca per inattendibili, l'incrociarsi di vecchie e nuove verità aprono uno scenario rabbrividente dove ciò che appare non è e ciò che è non appare. E sullo sfondo campeggia il Ros (Reparto operativo speciale) dei carabinieri: a che gioco giocava?0 Probabilmente la strage di via D'Amelio rimarrà uno dei tanti misteri insoluti dei quali si nutre la storia italiana. Tuttavia, un dato è certo: Paolo Borsellino è apparso un ostacolo da abbattere ed è stato tradito da qualcuno di cui si fidava. Questo libro vi racconta come e perché. Classificazione: 364.1 [CRIMINI E CRIMINALITA] | 364.106 [Criminologia. Reati penali. Criminalità organizzata]

Caselli, Giancarlo - Ingroia, Antonio L'eredità scomoda : da Falcone ad Andreotti, sette anni a Palermo / Gian Carlo Caselli, Antonio Ingroia ; a cura di Maurizio De Luca . - Milano : Feltrinelli, 2001. - 220 p. ; 22 cm. Il racconto dell'esperienza della lotta alla mafia, condotta dalla procura di Palermo negli anni novanta. Un dialogo tra due magistrati che hanno vissuto gli anni del grande scontro con Cosa Nostra. Soggetti: Mafia - Palermo - 1993-1999 Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

Caselli, Gian Carlo - Ingroia, Antonio Vent'anni contro : dall'eredità di Falcone e Borsellino alla trattativa / Gian Carlo Caselli, Antonio Ingroia ; a cura di Maurizio De Luca. - Roma ; Bari : GLF editori Laterza, 2013. - V, 263 p. "È tutto finito; non c'è più niente da fare": le parole di Antonino Caponnetto dopo l'assassinio di Paolo Borsellino e della sua scorta rappresentano la disperazione di un'intera nazione. Vent'anni dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio, la mafia però non ha vinto. Nonostante che molti misteri siano ancora irrisolti e molti retroscena siano oscuri. Nonostante gli attacchi ripetuti alla magistratura, le polemiche violente, i rapporti ambigui tra politica e criminalità, i silenzi della società civile, la disillusione. In queste pagine troviamo le inchieste e i processi più clamorosi, gli imputati eccellenti e le pedine, le storie dei pentiti, il racconto di come il nostro paese sia stato invaso di capitali che hanno radici mafiose. Una mafia che in questi anni ha cambiato pelle, ha ucciso sempre meno e riciclato sempre di più. Che si è mossa senza rumore. Soggetti: Mafia - Italia Classificazione: 364.106

Dalla Chiesa, Nando Il giudice ragazzino : storia di Rosario Livatino assassinato dalla mafia sotto il regime della corruzione / Nando Dalla Chiesa . - Torino : Einaudi, ©1992. - X, 158 p. Il venerdì 21 settembre 1990, alcuni killer assoldati dalla mafia portano a termine, in un'esecuzione particolarmente feroce, l'ennesimo omicidio. La vittima è Rosario Livatino, magistrato che svolge da anni, ad , con precisione e onestà, un lavoro implacabile, fatto di casi eccellenti, ma anche di quella quotidianeità che ad altri pare così facile da trascurare. Nando dalla Chiesa ricostruisce, in un racconto fatto di partecipazione e di testimonianza, la biografia personale e professionale di Livatino nell'arco di tutti gli anni Ottanta. Alla vicenda del magistrato si intreccia la ricostruzione dei casi più clamorosi e delle polemiche più dirompenti che hanno contrapposto, nell'arco del decennio, mafia, società civile e istituzioni, troppo spesso nel segno di un attacco diretto all'attività di quei "giudici ragazzini" mandati a rappresentare lo Stato in prima linea. Se la vicenda di Livatino è infatti centrale nel libro, di grande importanza è, per comprenderne davvero i contorni, il concetto di "regime della corruzione" attraverso cui Nando dalla Chiesa descrive, non

12 risparmiando nomi ed episodi precisi, quella discreta connivenza fra politica, intellettuali, mass media e mafia che sola può garantire, attraverso la manipolazione dell'opinione pubblica, il successo dei poteri criminali. Soggetti: Livatino, Rosario - Uccisione | Livatino, Rosario Classificazione: 364.1

Dalla Chiesa, Nando Milano-Palermo: la nuova resistenza : intervista di Pietro Calderoni a Nando Dalla Chiesa / Nando Dalla Chiesa . - Milano : Baldini & Castoldi, 1993. - 159 p. Intervista a Nando Dalla Chiesa che ripercorre tutti gli ultimi anni di storia politica e civile, a partire dalla Palermo della mafia per giungere alla Milano della corruzione. Altri autori: Calderoni, Pietro Soggetti: Dalla Chiesa, Nando - Interviste | Mafia - Italia - 1982-1993 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Dalla Chiesa, Nando Storie di boss ministri tribunali giornali intellettuali cittadini / Nando Dalla Chiesa . - Torino : Einaudi, 1990. - X, 264 p. ; 20 cm. "L'Italia entro la quale scorrono le microstorie raccontate nel libro è simbolicamente l'Italia di Andreotti. Non certo nel senso che quest'ultimo l'abbia costruita - magari da solo - così com'è, in ogni suo anfratto. Ma nel senso che Andreotti come nessun altro ha plasmato, con azioni, omissioni o alleanze, la sostanza del potere nell'Italia del dopoguerra; e questo grazie al fatto che nessuno come lui ha compiutamente rappresentato la cultura politica di questo paese, proprio a partire dalla fondamentale nozione di potere. Al tempo stesso è l'Italia di Andreotti perché è popolata da un complesso intreccio di culture e convenzioni, umori e sentimenti, che è l'humus ideale per esprimere una specifica qualità di governanti. Dentro quest'Italia non tutto è però uguale; non solo per l'esistenza della famosa (o famigerata) "complessità", ma proprio perché vi sono parti in lotta. E' cioè un'Italia dove si scontrano - in termini di civiltà e di libertà - quelli che per semplificare chiamerò il bene e il male; ben distinti concettualmente ma certo molto più in comunicazione materiale tra loro di quanto possa sembrare a prima vista. La lotta tra questi opposti non ha un andamento stabile. E infatti il libro è una storia, umana e intellettuale, individuale e collettiva, di vittorie e di sconfitte, di speranze, disillusioni e ancora di speranze; è cioè la storia vera di uno scontro tuttora impari. Ho provato a scriverla con il realismo di chi spesso ha vissuto dall'interno la forza dell'avversario ma anche con l'entusiasmo che è comunque giusto e necessario riservare ai propri ideali." Nando Dalla Chiesa Soggetti: Mafia e società - Italia Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

Dalla Chiesa, Nando Delitto imperfetto : il generale, la mafia, la società italiana / Nando Dalla Chiesa . - Milano : A. Mondadori, 1990. - 281 p. Il 3 settembre del 1982 la mafia andò all'assalto del cuore dello Stato. Alle nove di sera venne ucciso nel centro di Palermo il prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, già simbolo vincente della lotta al terrorismo, mandato in Sicilia da quattro mesi per dare la più alta risposta dello Stato all'offensiva sanguinaria di Cosa Nostra. Con il prefetto vennero uccisi la sua seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, e l'agente di scorta Domenico Russo. La strage segnò un momento estremo nella storia della Repubblica. L'Italia scoprì forse per la prima volta il senso di onnipotenza e di impunità della mafia. Da lì partì un movimento di rivolta e di impegno civile che vide in prima fila generazioni di insegnanti e di studenti. Questo libro venne scritto nel 1984 dal figlio Nando per raccontare, prima dei grandi processi, quel che era accaduto. O almeno quel che era accaduto sotto gli occhi dell'opinione pubblica e che quasi tutti fingevano di non avere visto. Sottoposto a una ferrea censura televisiva, "Delitto imperfetto" ebbe uno straordinario successo di pubblico. Ancora oggi esso ha il valore del documento umano e civile capace di svelare, attraverso uno sconvolgente affresco d'epoca, i meccanismi della complicità morale e culturale. E di spiegare ai più giovani un pezzo cruciale della storia nazionale. Soggetti: Dalla_Chiesa, Carlo Alberto - Uccisione Classificazione: 364.106 | 364.15240924 | 364.15240924

Deaglio, Enrico Il raccolto rosso 1982-2010 : cronaca di una guerra di mafia e delle sue tristissime conseguenze / Enrico Deaglio ; Titoli di coda: protagonisti, musiche, effetti speciali, di Andrea Gentile . - Milano : Il saggiatore, 2010. - 379 p.

13 Questo libro è un lungo viaggio cominciato quasi trent'anni fa. La prima immagine viene da Palermo: un altoparlante fissato al tettuccio di una piccola Fiat 127 che diffonde l'Inno alla Gioia di Beethoven e i braccianti che si scoprono il capo di fronte alla bara. Erano gli epici funerali del comunista Pio La Torre ucciso dalla mafia. Poi vennero Dalla Chiesa, Buscetta, Falcone, Riina, Provenzano, Borsellino, Andreotti, la più spaventosa catena di bombe e delitti che un paese d'Europa abbia conosciuto dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Era il "raccolto rosso": la mietitura con sangue. I tempi in cui sembrava che stesse per venire giù tutto, ma anche che avremmo potuto vincere e liberarci di Cosa Nostra. Enrico Deaglio ha ripreso il viaggio da dove lo lasciò nel lontano 1993, per raccontare il più imprevisto secondo tempo del film. Un lungo inganno perpetrato ai nostri danni, la trattativa segreta tra i vertici dello Stato e quelli della mafia, la Seconda repubblica nata nel sangue e sugli schermi della televisione. Qui compaiono attori che nel primo tempo non si erano visti sulla scena: Ciancimino jr., Berlusconi, Dell'Utri, Gardini, Mangano, gli enigmatici fratelli Graviano e il loro killer di fiducia Gaspare Spatuzza. Misteri, trattative, soldi che hanno accompagnato l'ascesa economica e politica del crimine: ovvero le tristissime conseguenze di una lontana guerra di mafia. Questa è una storia d'Italia che era destinata a rimanere sconosciuta. Soggetti: Mafia - Sicilia - 1982-2010 Classificazione: 364.106 | 364.10609458

Deaglio, Enrico Il vile agguato : chi ha ucciso Paolo Borsellino : una storia di orrore e menzogna / Enrico Deaglio. - Milano : Feltrinelli, 2012. - 141 p. A Paolo Borsellino, spazzato via venti anni fa da un'autobomba sotto casa di sua madre, in via D'Amelio a Palermo, piaceva citare dal Giulio Cesare di Shakespeare la frase secondo cui "è bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola". Il fatto è che l'omicidio di Borsellino è ormai diventato uno di quei buchi neri della storia italiana, simile in questo al rapimento Moro, in cui come in un gorgo si annodano e si raccolgono tutti i misteri, i protagonisti, le inconfessabili verità di un paese che ha sempre avuto molto da nascondere, in primo luogo a se stesso. "Questo è stato il destino del nostro eroe; e l'Italia non è un paese per eroi. La ricerca della verità sul suo assassinio implicava un contributo di onestà, che è stata soffocata. Difficile ormai che si possa recuperare il tempo perduto, perché ormai quella stessa ricerca della verità è strettamente connessa (i luoghi, i palazzi di giustizia, i contesti) con la ricerca delle ragioni della disonestà di chi doveva cercarla. E dunque, diventa un'impresa quasi impossibile." Ma quello che è possibile fare è mettere insieme tutti i pezzi, ripulirli a uno a uno e metterli nell'ordine giusto, per raccontarli a chi li ha dimenticati, o li ricorda solo confusamente. Questo è ciò che Enrico Deaglio ha fatto in questo libro. Con una nuova introduzione dell'autore. Classificazione: 364.152 [REATI PENALI. OMICIDIO] | 364.1524092 [ASSASSINIO. Persone]

Di Matteo, Antonino - Palazzolo, Salvo Collusi / Nino Di Matteo, Salvo Palazzolo. - Milano : BUR Futuropassato, 2015. - 186 p. Ieri lo Stato si è presentato ai capomafia per trovare un accordo. Oggi, è il potere a cercare ancora un dialogo: politica, istituzioni ma anche lobby, imprenditorialità, luoghi franchi in cui lo Stato è assente. Il magistrato più blindato d’Italia, che Riina e Messina Denaro vogliono morto, racconta, dalla sua prospettiva unica e autorevole più di ogni altra, i meccanismi per cui il sistema criminale è penetrato strutturalmente nelle logiche economiche, sociali e politiche del nostro Paese e ci mette in guardia da un futuro in cui, se non agiamo, la mafia sarà inseparabile dal sistema Italia. Soggetti: Mafia - Italia | Corruzione politica - Italia Classificazione: 364.1060945 [CRIMINE ORGANIZZATO. Italia] | 364.106

Di Matteo, Nino [1961- ] - Lodato, Saverio Il patto sporco / Nino Di Matteo, Saverio Lodato. - Milano : Chiarelettere, 2018. - 207 p. Gli attentati a Lima, Falcone, Borsellino, le bombe a Milano, Firenze, Roma, gli omicidi di valorosi commissari di polizia e ufficiali dei carabinieri. Lo Stato in ginocchio, i suoi uomini migliori sacrificati. Ma mentre correva il sangue delle stragi c'era chi, proprio in nome dello Stato, dialogava e interagiva con il nemico. La sentenza di condanna di Palermo, contro l'opinione di molti "negazionisti", ha provato che la trattativa non solo ci fu ma non evitò altro sangue. Anzi, lo provocò. Come racconta il pm Di Matteo a Saverio Lodato in questa appassionata ricostruzione, per la prima volta una sentenza accosta il protagonismo della mafia a Berlusconi esponente politico, e per la prima volta carabinieri di alto rango, Subranni, Mori e De Donno, sono ritenuti colpevoli di aver tradito le loro divise. Troppi i non ricordo e gli errori di politici e forze dell'ordine dietro vicende altrimenti inspiegabili come l'interminabile latitanza (43 anni!) di Provenzano, la cattura di Riina e la mancata perquisizione del suo covo, il siluramento del capo delle carceri, Nicolò Amato, la sospensione del carcere duro per 334 boss mafiosi. Anni di silenzi, depistaggi, pressioni ai massimi livelli (anche dell'ex 14 presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), qui documentati, finalizzati a intimidire e a bloccare le indagini. Ora, dopo questa prima sentenza che si può dire storica, le istituzioni appaiono più forti e possono spazzare via per sempre il tanfo maleodorante delle complicità e della convivenza segreta con la mafia. Soggetti: Mafia - Rapporti [con la] Politica - Italia Classificazione: 364.106 | 364.1060945

Falcone, Giovanni Cose di cosa nostra / Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani . - Milano : Rizzoli, 1991. - 173 p. Le parole, indimenticabili, con cui Giovanni Falcone ha messo a nudo il sistema della criminalità organizzata, illustrandone i meccanismi e le articolazioni di potere, il perverso sistema di valori, le modalità di reclutamento dei nuovi affiliati, le attività illecite, i canali di accumulazione e di riciclaggio del denaro, le strategie di intimidazione e i rapporti con la politica. Una vibrante dichiarazione di impegno, consegnata alla giornalista Marcelle Padovani nel corso delle interviste che intaccarono per la prima volta il muro di omertà che proteggeva i boss di Cosa Nostra. E anche una testimonianza irripetibile, rilasciata in quel tempo sospeso che precedette di poco la strage di Capaci, e che ha permesso di salvare la consistenza storica delle informazioni e delle intuizioni di Falcone lasciate in eredità alla lotta contro il crimine organizzato. La documentazione più concreta dell’impegno lungimirante di un magistrato fuori dal comune, che serve a raccontare quello che è stato conquistato ma anche quello che è stato trascurato, e ci fornisce un preciso programma di azione, ancora oggi un modello imprescindibile per la lotta alla mafia. Soggetti: Mafia Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

Fava, Claudio Cinque delitti imperfetti : Impastato, Giuliano, Insalaco, Rostagno, Falcone / Claudio Fava . - Milano : A. Mondadori, 1994. - 172 p. Tornare dopo anni sui luoghi di cinque delitti: perché? Se i delitti sono de- litti di mafia e i luoghi siciliani, tornare significa scoprire storie, per- sonaggi, complicità, atmosfere che a prima vista erano sfuggite, scavare nei motivi e soprattutto nei significati di quelle morti. Claudio Fava ha deciso di ritornare sui luoghi dove furono assassinati Beppe Impastato, il commissa- rio , il giornalista Mauro Rostagno, il sindaco Insalaco e Gio- vanni Falcone: cinque avventure nella memoria e nella storia del nostro paese . Soggetti: Mafia - Sicilia | Omicidio - Sicilia - 1978-1992 Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

La Licata, Francesco [1947- ] Storia di Giovanni Falcone / Francesco La Licata ; con la testimonianza di Anna e Maria Falcone. - Milano : Rizzoli, 1993. - 229 p. ; 23 cm. Francesco La Licata ricostruisce le vicende salienti della vita di Giovanni Falcone, palermitano autentico, magistrato protagonista del pool antimafia e del maxiprocesso di Palermo, giudice a cui era stata data la delega per sconfiggere la mafia, e che dalla mafia è stato neutralizzato mediante l'isolamento e la delegittimazione, con accuse di protagonismo, opportunismo e smania di potere, fino all'epilogo della strage di Capaci, il 23 maggio 1992. Con una nota di Gian Carlo Caselli. Classificazione: 347 - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE E TRIBUNALI CIVILI

Stille, Alexander Nella terra degli infedeli : mafia e politica / Alexander Stille . - Milano : Garzanti, 2007. - 534 p. Soggetti: Mafia - Italia - 1980-1995 Cadaveri eccellenti è la storia degli ultimi trent'anni di lotta alla mafia in Sicilia e dei rapporti tra il mondo politico italiano e la criminalità organizzata. Dalla cruenta offensiva dei Corleonesi nel 1980 all'assassinio del generale Dalla Chiesa, al pentimento di Buscetta, al maxiprocesso, alla riorganizzazione delle strutture inquirenti e delle forze di polizia nel 1990, dalle stragi di Capaci e via D'Amelio fino alla cattura di Totò Riina e di Bernardo Provenzano. al centro di queste tumultuose vicende la straordinaria opera di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che Alexander Stile ha inteso ricostruire semplicemente narrando i fatti, sufficienti a illustrare le loro vite parallele. I meriti dei due giudici siciliani non possono essere dimenticati, tanto più se si considerano le condizioni in cui hanno dovuto agire: consapevoli che la mafia li avrebbe uccisi, privi di un'adeguata protezione, sottoposti a ripetuti attacchi da parte di quelle istituzioni che avrebbero avuto il compito di difenderli. Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

15 Lucentini, Umberto Paolo Borsellino : il valore di una vita / Umberto Lucentini ; con Agnese Borsellino ... [et al.]. - Milano : A. Mondadori, 1994. - XI, 310 p. Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino viene ucciso dalla mafia in via D'Amelio, mentre si recava a trovare la madre malata. Umberto Lucentini è nato a Palermo nel 1962. Lavora al "Giornale di Sicilia"; ha collaborato a "L'Espresso" e a "L'Europeo". La sua frequentazione con Paolo Borsellino risale ai tempi in cui il giudice era procuratore della Repubblica a Marsala e avevano progettato di scrivere un libro a quattro mani. Classificazione: 347 - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE E TRIBUNALI CIVILI

Palazzolo, Salvo - Prestipino, Michele Il codice Provenzano / Salvo Palazzolo, Michele Prestipino . - Roma [etc.] : GLF editori Laterza, 2007. - 322 p. L'arresto di Bernardo Provenzano ha segnato indubbiamente un momento cruciale nel percorso di contrasto alla mafia corleonese, quella che ha scandito una lunghissima stagione di sangue in Sicilia, e non solo, a partire dal 1978. Anche l'ultimo dei grandi capi in latitanza è finito in manette. Così, dal punto di vista delle statistiche, un'epoca è stata chiusa. Ma nella lunga stagione dei corleonesi, restano ancora troppi elenchi senza nomi. Quelli dei favoreggiatori a volto coperto, dei complici eccellenti e dei mandanti "altri" dei delitti politico-mafiosi. Per questa ragione, una stagione non può dirsi conclusa. E non può essere liquidata con un arresto, seppur importantissimo. Soggetti: Mafia - Sicilia | Provenzano, Bernardo | Mafia - Sicilia - 1994-2006 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Rossi, Luca [1955- ] I disarmati : Falcone, Cassarà e gli altri / Luca Rossi. - Milano : CDE, 1992. - 402 p. ; 22 cm. Ninni Cassarà. Vicequestore capo della sezione investigativa di Palermo, ucciso dai kalashnikov il 6 agosto 1985. Giovanni Falcone. Magistrato, assassinato insieme alla moglie e ad alcuni uomini della scorta dalla mafia il 23 maggio 1992. Paolo Borsellino. Magistrato vittima della mafia, ucciso insieme a cinque agenti della scorta il 19 luglio 1992. Ma anche Giuseppe Montana. E tanti altri. Disarmati e soli, di fronte a qualcuno più grande, più organizzato, più ‘presente’. Un’indagine accurata, che parte dal racconto della vita “del poliziotto galantuomo che appena arrivato alla mobile di Trapani dovette preoccuparsi di tutto, a cominciare dall’arredamento della nuova sede, ma poi fu cacciato perché aveva osato fare irruzione nel circolo dei nobili dove sospettava che si giocasse d’azzardo. […] Una lotta, dunque, sempre destinata alla sconfitta quella contro la mafia? No, dice Rossi. Se a condurla è un siciliano, come Falcone, che ha capito i siciliani. […]”. [Fonte: Corriere della Sera.it] A parlare, in questo libro, sono le voci dei protagonisti. Sono i racconti e le risposte di chi è stato raggiunto da Luca Rossi, che ha passato un anno in Sicilia per parlare con chi aveva visto o sentito, con chi c’era: le vedove, i sopravvissuti alle stragi di mafia degli anni Ottanta, i poliziotti della Mobile, i magistrati. Un libro da leggere. Un libro che è storia per chi non c’era. Che è approfondimento per chi conosce le notizie solo superficialmente. Che è un modo per capire e per conoscere. Perché conoscendo si impara a non aver paura. Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata]

16 Ritratti (2): Camorra

Cantone, Raffaele [1963-] Solo per giustizia : vita di un magistrato contro la camorra / Raffaele Cantone . - Milano : Mondadori, 2008. - 334 p. ; 21 cm. Il racconto del giudice Cantone prende avvio dal suo ultimo giorno alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli: ripercorrendo la sua esperienza, Cantone mostra in che modo un bravo studente di giurisprudenza che voleva addirittura fare l'avvocato sia finito per diventare il nemico numero uno dei boss di Mondragone e Casal di Principe, più di una volta minacciato di morte e da anni costretto a vivere sotto scorta insieme ai familiari. Un'evoluzione che non nasce da una sorta di vocazione missionaria, ma prende forma attraverso un percorso graduale e, talvolta, persino casuale, dove però rimane sempre salda la sua originaria passione per il diritto. Quella che gli fa trattare con la medesima professionalità e dedizione le vicende di un anziano signore che si rivolge alla giustizia per la tragica morte del figlio dovuta a un caso di malasanità e le sofisticatissime indagini condotte insieme al Ros per arrivare alla cattura di Michele Zagaria, la primula rossa dei Casalesi. Ma l'amaro realismo di queste pagine finisce per evidenziare come l'universo camorrista abbia confini ben più estesi e radici ben più profonde dei vertici di qualche clan. Per cui, fino a quando ci saranno politici, funzionari, imprenditori, uomini delle forze dell'ordine e liberi professionisti corrotti, conniventi o sottomessi, la camorra resterà come un'idra cui la giustizia può tagliare una o qualche testa che subito ricresce, mentre coloro che vi si oppongono individualmente sono votati a un pericoloso destino di isolamento. Soggetti: Magistratura - Italia - 1999-2007 - Diari e memorie | Camorra - 1999-2007 | Cantone, Raffaele - Autobiografia Classificazione: 347

Capacchione, Rosaria L'oro della camorra / Rosaria Capacchione . - [Milano : Rizzoli], 2008. - 278 p. Rosaria Capacchione segue da oltre vent'anni le trame nascoste della criminalità organizzata campana e il loro intreccio con la società civile. Da tempo la camorra ha valicato i confini regionali per estendere la propria egemonia su tutta la Penisola. Il 9 giugno 2008 il gip del Tribunale di Napoli deposita la sentenza con la quale, per la prima volta, viene condannato un imprenditore del Nord per associazione camorristica. Aldo Bazzini è il consuocero di Pasquale "bin Laden" Zagaria, fratello di Michele "Capastorta" Zagaria, capo militare dei Casalesi e uno dei latitanti più pericolosi d'Italia. Sfruttando i suoi rapporti con faccendieri e intermediari, dal 1994 a oggi Bazzini ha favorito la penetrazione della camorra nei maggiori appalti pubblici del Paese. Seguendo questa vicenda giudiziaria, "L'oro della camorra" offre una ricostruzione di un mondo sommerso che non si caratterizza più solo per il sangue versato sulle strade ma che sta assumendo sempre più il controllo dell'imprenditoria italiana, per arrivare a permeare ogni aspetto della nostra economia. Soggetti: Camorra Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

De Rosa, Francesco Un'altra vita / Francesco De Rosa . - Milano : M. Tropea, 2001. - 191 p. Si ripercorre la vita di Raffaele Cutolo, boss della camorra, dal primo omicidio all'idea di una vera e propria rivoluzione contro lo Stato. Molti episodi inediti e attenzione agli aspetti psicologici e spirituali. La prefazione del vescovo di Caserta, Raffaele Nogaro, sottolinea come il pentito sia animato da un sincero desiderio di espiazione e dal coraggio di esortare un abbandono della violenza Soggetti:Camorra - Napoli - 1970-1994 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

De Stefano, Bruno [1966- ] I boss della camorra : una tra le più potenti organizzazioni criminali del mondo raccontata attraverso le vite dei suoi capi / Bruno De Stefano. - Roma : Newton Compton, 2014. - 333 p. C’è chi si è dipinto come un Robin Hood moderno, chi ha cominciato ad ammazzare per vendetta e poi ci ha preso gusto. Pazzi esaltati e timidi, paranoici e spietati, vigliacchi e narcisisti: s’incontra davvero di tutto nell’affollata galleria dei boss che hanno fatto della camorra una delle più ramificate e pervasive organizzazioni criminali del mondo, in grado di impossessarsi di ampi settori dell’economia e di produrre una quantità impressionante di morti ammazzati: quasi quattromila solo negli ultimi 25 anni. In cima all’elenco dei protagonisti non ci può che essere Raffaele Cutolo, fondatore della Nuova Camorra Organizzata, da oltre

17 due decenni seppellito in galera sotto una montagna di ergastoli e custode di segreti che si porterà nella tomba. Ha invece preferito dire tutto ciò che sapeva il suo principale antagonista, Carmine Alfi eri, il capo della Nuova famiglia convinto Ma prima di loro, a fare la gentiluomo Antonio Spavone e il contrabbandiere Michele Zaza, criminali dall’esistenza affascinante e spericolata. Soggetti: Camorra Classificazione: 364.106 [CRIMINE ORGANIZZATO]

Saviano, Roberto La bellezza e l'inferno : scritti 2004-2009 / Roberto Saviano . - Milano : Mondadori, 2009. - 252 p. "La bellezza e l'inferno": fra questi poli opposti che richiamano il pensiero di Albert Camus si estende il campo di forze frequentato da Roberto Saviano, il luogo che genera la sua visione della vita, dell'impegno e dell'arte. Introdotti da una prefazione dell'autore, gli scritti raccolti in questo volume tracciano un percorso tanto ricco e vario quanto riconoscibile e coerente. Dal ragazzo che muove i primi già maturi passi nell'ambito della letteratura e della militanza antimafia fino allo scrittore affermato che viene invitato all'Accademia dei Nobel di Stoccolma e abbracciato dai terremotati in Abruzzo, Roberto Saviano resta se stesso. Ci racconta di un campione come Lionel Messi, che ha vinto la sfida più grande, quella contro il suo stesso corpo; di Anna Politkovskaja, uccisa perché non c'era altro modo per tapparle la bocca; dei pugili di Marcianise, per cui il sudore del ring odora di rabbia e di riscatto; di Miriam Makeba, venuta a Castel Volturno per portare il suo saluto a sei fratelli africani caduti per mano camorrista; di Enzo Biagi, che lo intervistò nella sua ultima trasmissione; di Felicia, la madre di Peppino Impastato, che per vent'anni ha dovuto guardare in faccia l'assassino di suo figlio prima di ottenere giustizia; e di tanti altri personaggi incontrati nella vita o tra le pagine dei libri, nelle terre sofferenti e inquinate degli uomini o in quelle libere e vaste della letteratura. Soggetti: Camorra | Criminalità organizzata | Criminalita organizzata - Opposizione - Testimonianze Classificazione: 364.1

Saviano, Roberto - Villani, Francesco Gomorra / Roberto Saviano ; voce narrante: Roberto Saviano ; [musiche originali: Francesco Villani] . - Milano : Mondadori, 2008. - 7 CD (552 min. compless.) ; in contenitore, 13x15x3 cm. - (Audiobook) Descr. basata sul contenitore Soggetti: Camorra Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Saviano, Roberto - Villani, Francesco Gomorra : viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra / Roberto Saviano . - Milano : Mondadori, 2006. - 331 p. Un libro che racconta il potere della camorra, la sua affermazione economica e finanziaria, e la sua potenza militare, la sua metamorfosi in comitato d'affari. Una scrittura in prima persona fatta dal luogo degli agguati, nei negozi e nelle fabbriche dei clan, raccogliendo testimonianze e leggende. La storia parte dalla guerra di Secondigliano, dall'ascesa del gruppo Di Lauro al conflitto interno che ha generato 80 morti in poco più di un mese. Una narrazione-reportage che svela i misteri del "Sistema" (così gli affiliati parlano della camorra, termine che nessuno più usa), di un'organizzazione poco conosciuta, creduta sconfitta e che nel silenzio è diventata potentissima superando Cosa Nostra per numero di affiliati e giro d'affari. Soggetti: Camorra - 2000-2005 Classificazione: 364.1 | 364.106094572

18 Ritratti (3): N’drangheta

Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio Acqua santissima : la Chiesa e la 'ndrangheta : storie di potere, silenzi e assoluzioni / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Mondadori, 2013. - 194 p. La mattina del 4 luglio 1966 don Antonio avrebbe dovuto celebrare una messa funebre per un capobastone di Ciminà, piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, ma venne ucciso in un agguato prima di riuscire a raggiungere la chiesa: le perizie balistiche accertarono che il sacerdote aveva sparato contro i suoi assassini per coprirsi la fuga. Suor Rosa, la sorella del boss Paolo Martino, cugino del padrino di Archi, Paolo De Stefano, sfruttava le proprie conoscenze per acquisire informazioni riguardanti eventuali procedimenti penali in corso nei confronti del fratello. Nel 2007 il boss Vincenzo Gioffrè entra a far parte del comitato per l'organizzazione della festa in onore della Madonna dei Poveri di Seminara. Anni prima, il sindaco neoeletto aveva tentato di modificare il percorso della processione per impedire che il fercolo della Madonna proseguisse, come da tradizione, fino alla casa del boss locale, ma le sue disposizioni vennero disattese e, qualche giorno dopo, per ribadire chi comanda, venne dato fuoco al municipio. A partire dall'Ottocento e per decenni gli uomini della 'ndrangheta hanno beneficiato del silenzio e dell'indifferenza (spesso interessati) della Chiesa. Solo dagli anni Cinquanta cominciano a registrarsi le prime denuncie e le prime lettere pastorali, e la 'ndrangheta diventa un "cancro esiziale". Soggetti: CLERO - Atteggiamento verso la mafia | 'Ndrangheta - Rapporti con la Chiesa cattolica Classificazione: 364.106 | 261.833106094578

Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio Fiumi d'oro : come la 'ndrangheta investe i soldi della cocaina nell'economia legale / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Mondadori, 2017. - 179 p. ; 22 cm. 10 luglio 1973: viene rapito a Roma John Paul Getty III, sedici anni, nipote del petroliere Jean Paul Getty, uno degli uomini più ricchi al mondo. Il nonno pensa a uno scherzo per spillargli dei soldi. Dopo tre mesi di inutili trattative, i sequestratori inviano al «Messaggero» una busta con un pezzo dell'orecchio del ragazzo. Il 15 dicembre John Paul viene liberato: sono stati pagati circa 2 miliardi di lire. La notizia rimbalza sui giornali di tutto il mondo ed è così che l'organizzazione mafiosa dal nome impronunciabile, 'ndrangheta, che sta facendo dei rapimenti un affare miliardario, comincia a essere conosciuta anche all'estero. Con i soldi sporchi dei sequestri vengono costruiti in Meridione interi quartieri, ma si comprano anche camion, autocarri, pale meccaniche, si creano imprese edili che partecipano alle gare per gli appalti pubblici. E soprattutto, una grossa parte di quel denaro viene investita prima nel contrabbando delle sigarette, poi nell'acquisto della droga, il vero, grande business delle mafie. L'enorme quantità di contante disponibile grazie agli «affari» richiede di essere lavata e riciclata. Come? In molti modi, e per favorirne la riconversione, gli uomini della 'ndrangheta cominciano a spostarsi al Centro e al Nord d'Italia, ma anche all'estero, in Nord Europa, in Sudamerica, in Australia, in Canada. Forti anche delle «carenze» normative di molti paesi, come appunto il Canada, che solo agli inizi degli anni Duemila fissa un limite nell'introduzione di denaro liquido. Si stima che la 'ndrangheta fatturi ogni anno circa 43 miliardi di euro, di cui almeno il 75 per cento viene reinvestito nell'economia legale. Quelli che scorrono sono veri e propri fiumi d'oro: la mafia calabrese li investe nell'edilizia, nel settore immobiliare, nel terziario, nell'eolico, nei rifiuti, ma anche nel turismo, nel lusso, e persino nei centri di accoglienza. E lo fa grazie a una miriade di alleanze strategiche con funzionari pubblici, bancari, avvocati, commercialisti, broker senza scrupoli. Perché la corruzione continua a essere l'ossatura del potere mafioso. Nell'era della tecnologia più avanzata, poi, le nuove leve della 'ndrangheta si scambiano informazioni grazie ai social e WhatsApp, e dal Canada spediscono in Italia BlackBerry con sofisticati software che impediscono le intercettazioni. Combattere contro il riciclaggio su scala planetaria diventa ogni giorno più faticoso: la differenza dei sistemi giuridici, la mancanza di reati associativi e la difficoltà di globalizzare l'azione di contrasto favoriscono tutte le mafie che, invece, riescono sempre più a collaborare a livello internazionale. Questo libro, però, ci insegna che non è impossibile farlo. Soggetti: Cocaina - Commercio clandestino [da parte della] 'Ndrangheta | Riciclaggio - Ruolo [della] 'Ndrangheta Classificazione: 364.106094578 [CRIMINE ORGANIZZATO. Calabria] | 364.106 [Criminalità organizzata]

19 Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio Fratelli di sangue : storie, boss e affari della 'ndrangheta, la mafia più potente del mondo / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Oscar Mondadori, 2010. - 394 p. La 'ndrangheta calabrese si impone all'attenzione dell'opinione pubblica nell'estate 2007, con la strage di Duisburg, un feroce regolamento di conti in cui morirono sei persone. Un'azione clamorosa che rivelò a tutti la capacità della 'ndrangheta di operare con spietata efficacia anche al di fuori dei propri confini. Cresciuta e rafforzatasi nel silenzio, la 'ndrangheta ha oggi ramificazioni in ogni regione italiana e nei cinque continenti, può vantare rapporti con organizzazioni criminali e terroristiche straniere ed è uno dei principali responsabili dell'immenso fiume di cocaina che ha invaso le città negli ultimi anni. La 'ndrangheta, di fatto, è presente in tutte le attività produttive, dall'edilizia alla sanità, dalla distribuzione alla gestione dei rifiuti. Il suo giro d'affari complessivo ammonterebbe, per il 2007, a oltre 43 miliardi di dollari, frutto di una straordinaria capacità di adattarsi a ogni esigenza del mercato, di coniugare tradizione e modernità. "Oggi dietro i killer ci sono professionisti che riciclano denaro con raffinatezza manageriale e politici disposti a tutto pur di rimanere abbarbicati al potere." dicono Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, i due massimi esperti mondiali di questa organizzazione criminale. Tale evoluzione non ha cancellato la presenza di antichi rituali mai del tutto scomparsi. Una liturgia in cui convivono richiami al Vangelo e alla religione cristiana e cerimoniali di iniziazione fondati sulla centralità del vincolo "di sangue". Soggetti: Ndrangheta Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata]

Gratteri, Nicola La malapianta : la mia lotta contro la 'ndrangheta / Nicola Gratteri ; conversazione con Antonio Nicaso . - Milano : Mondadori, 2010. - 183 p. High tech e lupara. Potrebbe essere il titolo di un'improbabile parodia cinematografica. Invece è la sconcertante ma fedele fotografia che Nicola Gratteri ci dà della 'ndrangheta. In una veloce e appassionante conversazione con Antonio Nicaso, che sullo stesso argomento ha firmato con lui "Fratelli di sangue", Gratteri ritorna ad approfondire un fenomeno criminale di portata internazionale che, dopo lunghi e colpevoli ritardi, inizia finalmente a essere percepito nella sua vera dimensione. A rivelare la forza dell'organizzazione criminale calabrese bastano poche cifre: il suo fatturato annuo è di 44 miliardi di euro, il 2,9% del Prodotto interno lordo. Il "core business" è rappresentato dal traffico di droga (la 'ndrangheta controlla quasi tutta la cocaina che circola in Europa): un ricavo di 27.240 milioni di euro all'anno, il 55% in più rispetto al ricavo annuo della Finmeccanica, il gigante dell'industria italiana. A questa spettacolare espansione fa da contraltare il degrado sociale e ambientale della Calabria, prigioniera di una criminalità che la opprime, ne sfrutta famelicamente ogni risorsa e poi l'abbandona impietosamente al suo destino. La crescita e la fortuna di questa malapianta viene raccontata attraverso temi ed eventi cruciali: dalle lontane origini alla stagione dei sequestri di persona, all'espansione sul territorio italiano e all'estero; dalle collusioni con la politica alla conquista della leadership nel traffico di droga, alle vicende dei rifiuti tossici. Soggetti: Mafia - Calabria | 'Ndrangheta - Calabria Classificazione: 364.106

Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio Ossigeno illegale : come le mafie approfitteranno dell'emergenza COVID-19 per radicarsi nel territorio italiano / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Mondadori, 2020. - 143 p. I corsi e i ricorsi della storia ci insegnano che le mafie da sempre sfruttano eventi drammatici e crisi per incrementare il proprio giro di affari, dall'epidemia di colera che nell'Ottocento decimò la popolazione di Palermo e Napoli, fino ai più recenti terremoti da cui l'Italia si sta ancora rialzando. L'attuale emergenza economico-sanitaria innescata dall'epidemia da Covid-19 rappresenta quindi per le mafie un'occasione: oggi come ieri, ma con metodi sempre più sofisticati, cercheranno di trarne vantaggio usando la corruzione per infiltrarsi nelle tante increspature dell'economia legale e soprattutto della politica. Secondo l'Istat, già nel giugno 2020 il 38 per cento delle aziende italiane segnalava rischi di sostenibilità della propria attività, mentre il 51,5 per cento prevedeva di avere problemi di liquidità entro la fine dell'anno. Le uniche «aziende» a non aver risentito minimamente della crisi, come rivelano i dati forniti dal ministero dell'Interno, sono proprio le mafie. Anzi, tra marzo e luglio 2020, i reati ascrivibili a organizzazioni criminali sono sensibilmente aumentati rispetto allo stesso periodo del 2019, toccando un picco del +17 per cento per quanto riguarda il riciclaggio e il reimpiego dei capitali. «Le mafie sono sempre state considerate un problema di ordine pubblico, da contrastare con manette e sentenze» osservano Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. «Purtroppo, sono ben altro e andrebbero combattute anche sul piano culturale, sociale ed economico.» È questo lo snodo centrale su cui Gratteri e Nicaso insistono, perché «sono in molti a essere avvezzi alla logica della corruzione, ovvero a quella forma di "ossigeno illegale" che altera le regole del mercato e stravolge i principi 20 della democrazia». Per fermare questo scandaloso e letale fenomeno, che non riguarda soltanto il nostro Paese ma è ormai di portata globale, è necessario proporre riforme e leggi più incisive, condivise dall'intera Europa, che possano finalmente liberarci «da quelle ambigue articolazioni di potere dedite alla propria conservazione, pronte a saccheggiare qualsiasi risorsa calpestando ogni cosa, anche la pietà». Soggetti: Mafia - Diffusione - Aspetti economici - Ruolo [della] Diffusione [del] COVID-19 Classificazione: 364.106 | 364.1060945

Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio Oro bianco : storie di uomini, traffici e denaro dall'impero della cocaina / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Mondadori, 2015. - 257 p. ; 21 cm. Secondo l'Unodc, l'ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, nel 2012 nel mondo 243 milioni di persone fra i 15 e i 64 anni hanno assunto almeno una volta sostanze illecite. Fra tutte, la cocaina è la più richiesta e la più venduta dalla 'ndrangheta. Per i boss della mafia calabrese, la "neve" è profitto, guadagno, flusso costante di liquidità che capovolge il pensiero economico classico, secondo cui la criminalità non "produce" perché distrugge, e non genera ricchezza. In queste pagine, frutto di un lavoro di ricerca e sul campo senza precedenti, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ricostruiscono i grandi traffici di cocaina nel mondo in un viaggio che dalla Colombia ci porta fino in Calabria, seguendo le tappe del business planetario che arricchisce i narcotrafficanti, impoverisce e uccide i tossicodipendenti, contamina il sistema bancario, corrompe le classi dirigenti. Hanno visitato le piantagioni di coca in Colombia e sono entrati nei laboratori dove dalla foglia della pianta viene ricavata la "pasta base", sono stati in Bolivia, Perú, Argentina, Brasile, Canada, Messico, Stati Uniti, ma anche in Africa e in Australia. E poi in Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Irlanda, Belgio, Olanda, per ricostruire le rotte di aria, mare e terra lungo le quali la cocaina passa dal produttore al consumatore. Un libro tragicamente vero ma, al tempo stesso, capace di riaccendere la speranza di poter debellare, prima o poi, questo vero e proprio flagello mondiale. Soggetti: Cocaina - Commercio clandestino Classificazione: 364.177

Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio Padrini e padroni : come la 'ndrangheta è diventata classe dirigente / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Mondadori, 2016. - 207 p. Nel 1908, un tragico terremoto divora Messina e Reggio Calabria. Si stanziano quasi centonovanta milioni di lire per la ricostruzione, ma la presenza nella gestione dei fondi anche di boss e picciotti - molti dei quali tornati dall'America per l'occasione - causerà danni gravissimi, sottraendo risorse preziose, trasformando le due città in enormi baraccopoli e dando vita a un malcostume ormai diventato abituale. Lo stesso scenario che si ripeterà, atrocemente, cent'anni dopo, nel 2009, con il terremoto dell'Aquila. Mentre la gente moriva, in Abruzzo c'era chi già pensava ai guadagni. E ancora, nel 2012, nell'Emilia che crolla la mafia arriva prima dei soccorsi. In Piemonte, la 'ndrangheta era riuscita a infiltrarsi nei lavori per la realizzazione del villaggio olimpico di Torino 2006 e in quelli per la costruzione della Tav nella tratta Torino-Chivasso. La corruzione, l'infiltrazione criminale, i legami con i poteri forti - occulti, come le logge segrete, e non, come la politica sul territorio e a tutti i livelli, fino ai più alti - sono oggi parte di una strategia di reciproca legittimazione messa in opera da decenni da tutte le mafie e in particolare dalla 'ndrangheta. Già nel 1869, le elezioni amministrative di Reggio Calabria erano state annullate per le evidentissime collusioni 'ndranghetiste. Il primo caso di una serie di episodi che nei decenni hanno segnato l'intera penisola, arrivando fino a Bardonecchia, in Piemonte, nel 1995, e a Sedriano, in Lombardia, nel 2013. Padrini e padroni di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso è un resoconto veritiero e accurato dei rapporti tra ‘ndrangheta, mafie e territorio. Questo ultimo libro racconta proprio la connessione tra la corruzione e la ‘ndrangheta. O più precisamente come quest’ultima abbia utilizzato la corruzione per diventare classe dirigente. La corruzione è sempre stata una strategia ed è stata anche la corruzione che ha portato la ‘ndrangheta ad affermarsi nel nord Italia. La ‘ndrangheta infatti grazie ai soldi del traffico di cocaina, è riuscita a corrompere pubblici funzionari, a fare eleggere propri rappresentanti e in sostanza a riprodurre gli stessi modelli che avevano garantito il potere ‘ndranghetista in Calabria. Il magistrato Gratteri e lo studioso canadese di origine calabrese Nicaso osservano e spiegano in maniera precisa come la corruzione sia diventata uno strumento di espansione delle mafie, integrate e intellegibili solo nel quadro delle relazioni, delle cointeressenze interclassiste che hanno sviluppato con il potere politico ed economico. La corruzione apre i varchi. Non c’è mafia senza corruzione e senza l’appoggio della politica. I due denunciano così l’assenza di anticorpi economici all’influenza del potere ‘ndranghetista in tutto il territorio italiano, in molte aziende che diventano così permeabili al contagio mafioso. Si tratta infatti di una connessione tra Padrini e padroni. Soggetti: 'Ndrangheta - Italia - 1869-2015 Classificazione: 364.106 | 364.1060945 21 Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio La rete degli invisibili : la 'ndrangheta dell'era digitale : meno sangue, più trame sommerse / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Mondadori, 2019. - 194 p. La rete degli invisibili di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso è un libro che cerca di fare un identikit della ‘ndrangheta del nuovo millennio. Chi sono i nuovi mafiosi calabresi? Dietro quale volto si nascondono? A rispondere sono il magistrato Gratteri che da lungo tempo si occupa di questi affari e il giornalista Antonio Nicaso. Insieme, dopo anni di studi e di ricerche sul campo, sono riusciti ad individuare le tipologie di appartenenti alla ‘ndrangheta del terzo millennio. Solitamente l’uso della violenza non è più utilizzato, anzi ci sono gli affari in giacca e cravatta, fatti con stretta di mano in locali eleganti o davanti ad un aperitivo. Pochi lo sanno, ma la mafia calabrese è diventata infatti una delle organizzazioni criminali più potenti del mondo, con milioni di affiliati non solo nel territorio italiano, ma in tutto il pianeta. Grazie ad una rete molto fitta che coinvolge i piani alti, la ‘ndrangheta ha proprio cambiato volto, portando una veste nuova e diventando così più ricca e più potente. La massoneria deviata, i social network, il narcotraffico sono diventati nevralgici per un buon funzionamento di questa organizzazione che pian piano si è adattata al territorio in trasformazione, alle nuove tendenze e al cambiamento della società. La rete degli invisibili di Gratteri e Nicaso diventa così un libro fondamentale da leggere per riconoscere la nuova ‘ndrangheta e per riconoscerla. Soggetti: Ndrangheta Classificazione: 364.106 | 364.1060945

Gratteri, Nicola - Nicaso, Antonio Storia segreta della 'ndrangheta : una lunga e oscura vicenda di sangue e potere (1860-2018) / Nicola Gratteri, Antonio Nicaso. - Milano : Mondadori, 2018. - 252 p. Se un tempo i suoi affiliati andavano a dorso di mulo, rubavano polli e vacche, e l'unica risorsa di cui disponevano era la violenza, oggi la 'ndrangheta è l'organizzazione criminale più ricca e più potente al mondo, con un fatturato annuo di diverse decine di miliardi di euro, in gran parte provenienti dal traffico internazionale di cocaina. Grazie alla sua enorme capacità di stringere relazioni con il potere, si è infatti radicata in quasi tutti i continenti e ha assunto una dimensione «globale», in un singolare connubio di tradizione e adattabilità, forza d'urto e mediazione, logiche tribali e cointeressenze politico-finanziarie. Ma è anche, incredibilmente, l'organizzazione mafiosa meno conosciuta, tanto che non molti anni fa, prima della strage di Duisburg in Germania (2007), era ancora considerata una versione casereccia e «stracciona» di Cosa nostra. Eppure la 'ndrangheta ha una storia antica, che affonda le radici nella Calabria ottocentesca e nei suoi difficili, talora drammatici rapporti con il nuovo Stato italiano, ha attraversato indenne due guerre mondiali, il fascismo e la liberazione, grazie anche alle colpevoli omissioni e sottovalutazioni della classe dirigente e della magistratura, e si è sviluppata e rafforzata, cambiando pelle e diversificando la propria attività criminale, nella Prima e nella Seconda Repubblica, grazie alla debolezza della politica, delle istituzioni e dell'economia che con essa hanno scelto di convivere. Spazzando via molti luoghi comuni e alla luce di una ricca mole di documenti e carte processuali, Nicola Gratteri, un magistrato che da trent'anni è in prima linea nella lotta contro la mafia calabrese, e Antonio Nicaso, scrittore e docente universitario che da trent'anni anni la studia e la analizza in ogni suo aspetto, ricostruiscono per la prima volta in dettaglio tutte le fasi evolutive della 'ndrangheta e raccontano come, lungo un'ininterrotta e feroce sequenza di delitti e omicidi, di violenze e sopraffazione, si è trasformata da regionale eversiva e parassitaria in sistema di potere e di governo del territorio, che sta infiltrando e inquinando pericolosamente la politica e l'economia nazionale e internazionale. Con questo libro che è, insieme, un grido d'allarme e una dichiarazione di guerra, Gratteri e Nicaso intendono farci capire quanto necessario sia combattere con ogni mezzo questo «mostruoso animale giurassico che non si estingue, perché sono ancora in tanti a proteggerlo, a tutelarlo e a legittimarlo», e spezzare quell'oscuro grumo di potere che continua ad alimentarlo. Soggetti: Mafia - Calabria | 'Ndrangheta - Calabria Classificazione: 364.106| 364.106094578

Nuzzi, Gianluigi Metastasi : [sangue, soldi e politica tra Nord e Sud : la nuova 'ndrangheta nella confessione di un pentito] / Gianluigi Nuzzi ; con Claudio Antonelli. - Milano : Chiarelettere, 2010. - 183 p. Il nord della Pianura padana come il sud dell’Aspromonte. Ormai le ’ndrine tengono sotto controllo il Nord e fanno affari con chiunque. Il nuovo libro dell’autore di VATICANO SPA offre una prospettiva inedita per capire un fenomeno ormai “vecchio” di trent’anni. Un esercito di 1500 persone che controlla dagli anni Settanta non solo il traffico di armi e di droga ma anche un’importante quota della liquidità lombarda. Quella dei salotti buoni, dei politici, dei cavalieri del lavoro, delle camere di commercio, delle amministrazioni locali. Trent’anni di tangenti (e se necessario di omicidi) per ottenere licenze edilizie e controllare una buona parte 22 degli immobili commerciali del Nord Italia (Varese, Lecco, Milano, Como), avendo un dominio incontrastato del territorio anche grazie alla continua e capillare attività di estorsione. Adesso la testimonianza di un pentito qui raccolta permette di capire perché tutto ciò è stato possibile e di avere a disposizione verità e retroscena a volte incredibili. Il boss che si intrattiene con il futuro ministro, il traffico d’armi con le brigate rosse, il commercio di uranio, l’incontro con , il patto tra ’ndrangheta e cinesi, il caso di un industriale delle armi rapito, poi liberato, ed eletto in Parlamento per fare gli interessi della ’ndrangheta. Persino il caso di un famoso stilista ammazzato ma che forse ammazzato non è. Anche qui c’entra la ’ndrangheta, gli amici di Coco Trovato trovano la soluzione per ogni problema. Soprattutto per ripulire il denaro sporco e fagocitare le attività produttive più redditizie. Tutto fatto secondo rituali e regole che arrivano da lontano e che si appoggiano su codici famigliari e amicali che vanno rispettati e onorati, sempre. Se no la punizione arriva, puntuale, anche a distanza di anni. E fa paura: la paura del nostro testimone che qui fa tutti i nomi e i cognomi delle storie che racconta, la paura di chi ha sfidato un codice d’onore e adesso è solo. Soggetti: Ndrangheta - Diffusione - Italia settentrionale Classificazione: 364.106 | 364.106045

Tizian, Giovanni Atlante illustrato della 'ndrangheta / Giovanni Tizian. - Milano : Rizzoli, 2020. - 199 p. : ill. ; 23 cm. La 'ndrangheta è l'organizzazione più potente e ramificata nel mondo. Non esiste continente immune dal contagio delle famiglie mafiose originarie della Calabria. La sua è una storia secolare, tuttavia solo di recente al centro di studi, analisi, inchieste, che hanno rivelato la vera essenza della mafia calabrese: un impasto di codici arcaici e liturgie ipermoderne la rende un'organizzazione adattabile a ogni contesto economico, finanziario e politico. In Calabria come nell'Ontario, dalla Germania fino all'Australia. Per questa sua capacità di modellarsi ai contesti nei quali si infiltra, le cosche della 'ndrangheta sono le più temute. Una multinazionale del crimine, specializzata nel narcotraffico, nella gestione dei grandi appalti, nella fornitura di servizi alle imprese di ogni tipo: dallo smaltimento rifiuti all'evasione fiscale passando per il trasporto delle merci. Un fenomeno complesso, dunque, e poco esplorato dalla letteratura, dal cinema, dal giornalismo. Per questo un atlante sul potere della 'ndrangheta non è solo utile, ma diventa necessario. Necessario per capire. Per comprendere fino a che punto è giunta l'infezione di interi territori. Per visualizzare la marcia espansionistica dei boss partiti dall'Aspromonte. Soggetti: 'Ndrangheta - Diffusione Luogo di pubblicazione: Milano Classificazione: 364.106094578| 364.106

23 Intanto, al Nord...

Ballone, Andrea - Satta, Simone - Gariboldi, Carlo E. Pizza, sangue e videopoker : come la 'ndrangheta si è strutturata al Nord, da Vigevano in Lombardia / Andrea Ballone, Carlo E. Gariboldi, Simone Satta. - Vigevano : La Barriera, 2013. - 139 p. Si poteva fermare l’ascesa mafiosa al Nord? Difficile a dirsi. Ma qualcuno ci ha provato. Quella persona è Giorgio Pedone, morto suicida in circostanze misteriose. Giorgio Pedone nei suoi report risalenti agli anni ’80 parlava di ‘ndrine, faceva i nomi dei De Stefano, dei Condello, dei Guzzardi, dell’avvocato Pino Neri e del Clan Valle. Quasi tutti i protagonisti di quei report scritti a macchina oggi sono in carcere. I Valle-Lampada, ad esempio, condannati a oltre un secolo per associazione mafiosa nel luglio 2012. Proprio lo stesso reato dei quali Pedone, inascoltato, li accusava negli anni ’80. Sono passati quasi quarant’anni dall’arrivo di Pedone a Vigevano e finora solo Ilda Bocassini gli ha reso onore: “L’uomo che scoprì la mafia al Nord”, lo ha definito. In questi quarant’anni i fatti, non i teoremi, hanno dato ragione a Pedone. I Valle, come i Guzzardi e i Di Marco (altre famiglia di mafia presenti a Vigevano negli anni ’80/’90) sono mafiosi. Ma ci sono voluti quattro processi, nei quali mai nessun giudice si è sognato di condannarli per quel reato, nonostante il lavoro della polizia vigevanese fosse palese. Usura ed estorsione sono le pene per le quali “don Ciccio” e il suo clan sono finiti in carcere dal 1992 al 2004. Intanto si sono arricchiti, hanno conquistato bar, pizzerie, il controllo dei videopoker in Lombardia, hanno avuto contatti con politici di primo piano anche a livello nazionale, senza che nessuno riuscisse a fermarli. “Pizza sangue e videopoker” è la storia di un impero criminale, ma è anche la storia di un piccola cittadina che è arrivata a ospitare 8 famiglie mafiose di primo piano senza accorgersene. È una storia di uomini dello stato corrotti, e di uomini dello stato coraggiosi. Ma soprattutto è un libro che per la prima volta scopre il velo su una pericolosa scia di sangue, una serie di omicidi commessi nella pacifica e operosa Lombardia, dove per tutti (per troppi) la mafia ancora non esiste. Soggetti: Ndrangheta - Diffusione - Italia settentrionale Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata]

Catozzella, Giuseppe Alveare : [il dominio invisibile e spietato della 'ndrangheta del Nord] / Giuseppe Catozzella . - [Milano] : Rizzoli, 2011. - 241 p. La 'ndrangheta ha contagiato il Nord. Il suo impero invisibile ha preso il controllo di un sistema economico che si riteneva immune. O che diceva di esserlo. Quello raccontato da Giuseppe Catozzella non è un potere di sole stanze dei bottoni, ma una macchina brutale e intelligente che batte le strade, si impossessa dei bar di periferia e dei locali alla moda, usa le aziende pulite per riciclare denaro sporco e i cantieri edili per riempire il sottosuolo di veleni, gestisce l'enorme traffico della cocaina. Si insinua nella vita sociale di un intero Paese e si nutre delle sue debolezze. Il protagonista di questo libro la 'ndrangheta del Nord l'ha vissuta in prima persona e ne porterà per sempre i segni addosso. Ha conosciuto l'alveare e le sue vittime. Ha seguito Pasquale, che era amico di suo padre, nel percorso criminale di affiliazione a un clan; è stato il compagno di banco di Vincenzo, che comandava la scuola perché appartenente alla cosca che aveva in mano il quartiere; ha amato l'anziana zia Severina, che per anni non è uscita dal suo bilocale per difenderlo dalle famiglie che rivendono le case popolari; ha conosciuto il lavoro clandestino dentro gli sconfinati gironi dell'Ortomercato di Milano. Alveare è una lotta corpo a corpo tra realtà e verità: un'inchiesta che nasce dalla vita vissuta e un romanzo che inquieta perché non inventa nulla. Soggetti: Criminalità organizzata - Italia settentrionale | Mafia - Milano - 1980-2010 - Diari e memorie Classificazione: 364.10609451 | 364.106

Dalla Chiesa, Nando - Panzarasa, Martina Buccinasco : la 'ndrangheta al nord / Nando Dalla Chiesa, Martina Panzarasa. - Torino : Einaudi, 2012. - IX, 246 p. La mafia al Nord. L'espansione della 'ndrangheta alle porte di Milano. Come è potuto accadere? L'indagine sull'hinterland sud della città, Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone, Rozzano e Trezzano sul Naviglio, ha al suo centro Buccinasco, niente più che un piccolo gruppo di cascine, diventato, negli anni delle grandi emigrazioni, culla dei clan calabresi. Fino a guadagnarsi il soprannome di "Platì del Nord" - il centro dell'Aspromonte da cui proviene il nucleo più significativo di immigrati. Buccinasco è stato uno degli epicentri della terribile stagione dei sequestri di persona degli anni Settanta, poi uno dei fortini strategici dello spaccio di stupefacenti, quindi il regno del boss Antonio Papalia, a lungo considerato il più potente esponente della 'ndrangheta in Lombardia. Proprio li dove la sinistra allestiva efficienti servizi sociali - e moltiplicava vie dedicate agli eroi dell'antifascismo - i gruppi calabresi lavoravano per il monopolio del ciclo del cemento,

24 contando sul silenzio degli imprenditori e su complicità crescenti. Eppure nulla accade per caso. Cosi la storia di Buccinasco è ricostruita in stretto rapporto con i cicli delle migrazioni, lo sviluppo e il declino delle grandi fabbriche e con l'occhio sempre rivolto a ciò che accade ai piani alti dell'economia e della politica milanese e alla crisi morale di una classe dirigente. Soggetti: Ndrangheta - Buccinasco | Ndrangheta - Diffusione - Italia meridionale | Ndrangheta - Diffusione - Italia settentrionale Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata] | 364.10609451 [CRIMINE ORGANIZZATO. ITALIA SETTENTRIONALE]

Giovannetti, Giovanni Comprati e venduti : ladroni a casa nostra : il "Sistema Pavia" / Giovanni Giovannetti. - Milano : Effegie, 2013. - 201 p. Nulla è più antipolitico della corruzione morale e materiale di quella classe dirigente locale e nazionale che, secondo la Corte dei Conti, costa al Paese non meno di 60 miliardi d'euro l'anno - una tassa occulta di 1.000 euro per ogni italiano, neonati inclusi. Una grave malattia, di cui Pavia è eloquente metastasi. Nella ridente cittadina lombarda, qui elevata a paradigma politico-morale del Paese, per anni si è assistito ad un vero e proprio assalto dei beni comuni e ad un'altrettanto sistematica e occulta irrisione delle norme civili, a partire da quelle più elementari. Tutto questo inconsapevolmente suffragato dal laissez-faire dei media e di buona parte della società civile. Scarti minimi, come il mancato rispetto delle regole, o sotterranei, come la compra del consenso di giornali radio e tivù attraverso la pubblicità hanno elevato l'arbitrio a norma, incrinando il tessuto democratico, dandogli progressivamente scacco. Soggetti: 'Ndrangheta - Pavia Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata]

De Francisco, Luana - Rossi, Giampiero [1964- ] - Dinello, Ugo Mafia a nord-est : [corruzione, riciclaggio, disastri ambientali : la prima inchiesta che mostra che la mafia esiste anche nel profondo Nord] / Luana De Francisco, Ugo Dinello, Giampiero Rossi. - Milano : BUR Futuropassato, 2015. - 334 p. "A Nord-Est le mafie sono arrivate perché qualcuno le ha cercate e le ha chiamate. E così dal 'cuore d'impresa' del Paese ecco una nuova generazione di imprenditori e politici che per arricchirsi sta avvelenando il territorio."Il Nord-Est italiano: non solo motore economico e imprenditoriale del Paese, ma ultimo baluardo contro l'avanzata delle principali organizzazioni criminali, ormai da decenni partite alla conquista dell'intero Stivale. Sono in tanti a pensarla così, coltivando l'immagine dell'isola felice nonostante la crisi e le difficoltà crescenti. Eppure, la storia e le cronache giornalistiche parlerebbero di un paesaggio profondamente diverso. In effetti, la di Felice Maniero - un gruppo capace di lavorare al fianco di Cosa nostra, e per il quale il reato di associazione mafiosa ha trovato la prima applicazione fuori dal Meridione - non ha rappresentato l'inizio né la fine della criminalità organizzata in Triveneto. Anzi. Anche lì la Piovra ha trovato terreno fertile, tra banditismo, case da gioco, industriali senza scrupoli, politici disonesti e boss al confino. Luana de Francisco, Ugo Dinello e Giampiero Rossi squarciano il velo di silenzio interessato che da troppo tempo lascia campo libero all'azione dei clan e dei loro alleati, raccontando senza tabù i loschi interessi che mafia e imprenditori locali condividono: dal riciclaggio di denaro sporco al pericoloso mal costume del "nero", dal traffico di droga e armi ai disastri ambientali, dall'infiltrazione nelle ditte appaltatrici di Fincantieri al business del tarocco. Soggetti: Mafia - Italia nord-orientale Classificazione: 364.10609453 | 364.106

Minari, Elia Guardare la mafia negli occhi : le inchieste di un ragazzo che svelano i segreti della 'ndrangheta al Nord / Elia Minari. - [Milano] : Rizzoli, 2017. - 279 p. Nel 2009, quando ancora frequenta il liceo, Elia Minari si accorge che le feste della sua scuola si tengono in una discoteca gestita da personaggi vicini a una cosca mafiosa: perché viene sempre scelto quel locale? E cos'hanno da spartire quei personaggi con la rassicurante provincia emiliana? Elia studia i documenti, inizia a fare delle domande scomode, insieme ad alcuni amici dà vita a un giornalino studentesco e a un'associazione, Cortocircuito. Poi realizza una serie di video-inchieste sulla presenza delle mafie al Nord e approfondisce casi sempre più importanti, fino agli appalti Tav e alla gestione dei rifiuti nella Pianura Padana. Elia denuncia e si scontra con un'omertà inattesa, accompagnata da accuse pubbliche («Danneggi il turismo, rovini le imprese del territorio») e minacce esplicite. Eppure non si ferma e le sue inchieste arrivano in tribunale, all'interno di cinque indagini della magistratura sulle infiltrazioni criminali al Nord. Guardare la mafia negli occhi restituisce il senso dell'impegno civico di Elia, che smaschera il vero volto della 25 'ndrangheta: dedita a crearsi un'immagine pulita anche tramite trasmissioni pilotate di tv locali e articoli di giornale, abile nell'utilizzo strategico dei social media, interessata agli eventi sportivi e popolari, capace di camuffarsi. Perché, come scrive nella prefazione il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, "la vera forza delle mafie è fuori dalle mafie". Soggetti: 'Ndrangheta - Italia settentrionale - Inchieste Classificazione: 364.10609451 | 364.106

26 Tra finanza e politica

Calabrò, Maria Antonietta Le mani della mafia : vent'anni di finanza e politica attraverso la storia del Banco Ambrosiano / prefazione di Nando dalla chiesa . - Roma : Edizioni associate, 1991. - VI, 273 p. Silenzi, mancate rogatorie, ricatti e scandali, da Roberto Calvi fino a Vatileaks, in un triangolo perverso tra banche, Vaticano e mafia. Ma la storia non è finita, ora i giochi si fanno più duri. Soggetti: Mafia | Calvi, Roberto | Banco Ambrosiano - 1972-1982 Classificazione: 332.10945

Ceruso, Vincenzo [1973- ] - Comito, Pietro - De Stefano, Bruno [1966- ] I nuovi padrini : camorra, 'ndrangheta e mafia: chi comanda oggi / Vincenzo Ceruso, Pietro Comito, Bruno De Stefano. - Roma : Newton Compton, 2013. - 381 p. Come sono cambiate Cosa Nostra, 'ndrangheta e camorra negli ultimi anni, dopo arresti importanti che ne hanno decapitato i vertici? Esistono ancora i boss o il fenomeno mafioso si è frammentato in mille realtà locali che controllano solo piccole parti del territorio? O, viceversa, è diventato globale, allungando i suoi tentacoli ben al di là dell'Italia? E chi sono oggi i capi delle cosche? Formati alla scuola di anziani uomini d'onore, abbracciano le regole antiche dell'associazione ma ragionano su orizzonti più vasti, da mafia dei colletti bianchi. Nonostante i durissimi colpi assestati dallo Stato, la criminalità non è da considerare sconfitta, tutt'altro. Portando i propri affari dove fanno meno rumore, infatti, i moderni padrini hanno creato un cortocircuito forse più pericoloso delle sanguinose mattanze per le strade: una nuova criminalità meno visibile, ma ancora più minacciosa, in cui alta finanza, politica e malaffare si fondono in un fatale, indissolubile intreccio. Soggetti: Mafia - Italia - Sec. 20.-21. | Criminalità organizzata - Italia - Sec. 20.-21. Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata]

Ceruso, Vincenzo La mafia nera : i depistaggi tra eversione neofascista e Cosa Nostra : storia di un'Italia oscura / Vincenzo Ceruso. - Roma : Newton Compton, 2018. - 282 p. I depistaggi sono un capitolo della storia politica del nostro paese. In particolare, riguardano quella storia che è cominciata alla fine della seconda guerra mondiale: sostanzialmente un nuovo tipo di guerra. Esiste una ideologia stragista, che costituisce un tratto della nostra modernità, si distingue dalla semplice violenza e il cui nucleo essenziale consiste nel considerare la morte di innocenti come un obiettivo strategico da perseguire. È stata seguita nell’Ottocento da gruppi anarchici; lo è oggi dagli aderenti al terrorismo jihadista; e, dal secondo dopoguerra in poi, ha trovato sostenitori nel nostro Paese all’interno di determinati ambienti politico-criminali, ben identificabili in una larga parte della destra più radicale e della mafia siciliana. Questo libro vuole portare un contributo alla memoria collettiva attraverso documenti pubblici, atti processuali e storie su cui vale la pena fare luce. Argomenti trattati: il lungo massacro, dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra; i manifesti cinesi; i tecnici delle bombe e la scuola slovena di Trieste; la pista anarchica per Piazza Fontana; le operazioni di esfiltrazione dei servizi; De Mauro e il golpe Borghese; venti di golpe nel palazzo e tecniche di diversione; Piazza della Loggia, l'Italicus e un cadavere assolto; il suicidio simulato di Peppino Impastato; i ragazzini della strage alla stazione di Bologna; una pista nera per Piersanti Mattarella; il finto sequestro di Sindona; la prima trattativa; il depistaggio perfetto o il paradigma di via D'Amelio; post scriptum: la morte improvvisa dell'anarchico Franco Mastrogiovanni. Soggetti: Stragi - Italia - Sec. 20. Classificazione: 364.106 [D] [D]

De Stefano, Bruno [1966- ] L'Italia del e delle mazzette : tra corruzione e violenza, la fotografia di un Paese ostaggio della criminalità organizzata / Bruno De Stefano. - Roma : Newton Compton, 2010. - 474 p. Con la violenza, l'inganno e la colpevole collaborazione di uomini delle istituzioni, le "quattro mafie" (Cosa nostra, Camorra, 'Ndrangheta e ) sono cresciute fino a diventare una realtà capace di stringere in una morsa d'acciaio l'Italia meridionale, di conquistare ampie zone del Centro-nord e di estendere la sua influenza all'amministrazione di un numero imprecisato di Comuni, Aziende sanitarie, piccole e grandi imprese. Nonostante le periodiche dichiarazioni di guerra rilasciate dai governi di ogni colore, la criminalità organizzata non è più un fenomeno rinchiuso nello spazio di un determinato confine

27 geografico ma un problema di portata nazionale, in grado di avvelenare vasti settori della società civile, della politica e dell'economia. Non si tratta più di fronteggiare un insieme di bande sanguinarie ma di fare i conti con una vera e propria holding della violenza che, con i suoi (almeno) novanta miliardi di fatturato, ha un giro d'affari pari al 7% dell'intero prodotto interno lordo e un potere di corruzione tale da arrivare a comprare la complicità di uomini dello Stato e di figure soltanto apparentemente al di sopra di ogni sospetto. Soggetti: Criminalità organizzata - Italia Classificazione: 364.1060945 | 364.106

Fasanella, Giovanni Una lunga trattativa : [Stato-mafia : dall'Italia unita alla seconda Repubblica : la verità che la magistratura non può accertare] / Giovanni Fasanella. - Milano : Chiarelettere, 2013. - 222 p. Non basta la verità giudiziaria. Nel mare di accuse e veleni che continuano a inquinare i processi in corso sulla trattativa Stato-mafia, con particolare riferimento alle morti di Falcone e Borsellino, e che hanno addirittura coinvolto indirettamente il presidente della Repubblica, è necessario provare a spostare il nostro angolo visuale e fare un passo indietro. La storia ci viene in aiuto per capire che cosa sta succedendo. La partita è troppo grossa perché possa rimanere nelle aule di un tribunale. In gioco è la Repubblica italiana, il nostro Stato. Entrambi nati con l’appoggio fondamentale della mafia. L’autore spiega come e perché. Dalla vittoriosa cavalcata di Garibaldi aiutato dai picciotti siciliani durante la spedizione del 1860 agli omicidi impuniti d’inizio secolo che contaminano il tessuto economico-finanziario, all’alleanza col fascismo che si limitò a contrastare la manovalanza armata. Poi il patto di sangue con gli angloamericani nel 1943 per indirizzare la pace, seguito dagli omicidi e dalle stragi del dopoguerra perché la sinistra non avesse il sopravvento al Sud, fino alle tragiche vicende oggetto degli attuali processi. Difficile ammetterlo, però è così: la mafia è stata una risorsa decisiva per lo Stato italiano sin dai suoi albori unitari offrendo appoggio anche militare a chi vigilava sul controllo “democratico” del paese e talora a chi sosteneva veri e propri disegni eversivi. La magistratura non ce la può fare da sola a spaccare questa crosta spessa di bugie, inganni e depistaggi pilotati. In nome della pace e di una ragione che di Stato ha ben poco. Una pace insanguinata. Per la difesa di interessi internazionali, per il controllo del Mediterraneo. Una partita a scacchi che ci vede di volta in volta spettatori fragili e passivi, collaboratori interessati o eroi coraggiosi, fino alla morte. Soggetti: Mafia - Storia | MAFIA E POLITICA | Mafia - Rapporti [con la] Politica - Italia Classificazione: 364.106 | 364.1060945

Forgione, Francesco Amici come prima : storie di mafia e politica nella Seconda Repubblica / Francesco Forgione ; prefazione di Nicola Tranfaglia . - Roma : Editori riuniti, 2004. - 206 p. Quelle di oggi, come quelle di ieri, sono storie di presidenti di regione, sindaci, imprenditori, banchieri, deputati. Omicidi, incontri con boss, scambi di favori e spartizioni di appalti. Storie di acqua, di rifiuti e di cemento. Di spioni di Stato e di talpe istituzionali. Sono vicende siciliane e nazionali, che rappresentano le tessere di un nuovo mosaico del potere e degli affari pubblici, dei rapporti sociali e dei processi di modernizzazione del Mezzogiorno, nei quali Cosa nostra continua ad esercitare una funzione egemonica, scegliendo di volta in volta interlocutori di destra o di sinistra. Tra analIsi politica e racconti giornalistici l'autore ci offre una testimonianza diretta dello scontro quotidiano tra mafia e antimafia. Soggetti: Mafia e politica - Sicilia - 1990-2003 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Lillo, Marco - Travaglio, Marco Padrini fondatori : la sentenza sulla trattativa Stato-mafia che battezzò col sangue la seconda Repubblica / Marco Lillo, Marco Travaglio. - Roma : Il fatto quotidiano, 2018. - 646 p. ; 22 cm. La Corte di Assise di Palermo ha messo nero su bianco quello che i due curatori di questo libro hanno sempre detto e scritto sul patto neppure tanto occulto fra Stato e mafia che battezzò col sangue la Seconda Repubblica sui cadaveri di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, degli uomini e donne delle scorte e dei 10 caduti inermi nelle stragi del 1993 di Firenze, Roma e Milano. Quella del 20 aprile 2018 è una sentenza storica, un fondamentale passo in avanti nel processo di Norimberga allo Stato italiano. Che riscrive il finale della Prima Repubblica e l'inizio della Seconda. Leggendo questo libro, vedrete sfilare sotto i vostri occhi fotogramma dopo fotogramma l'intero film dell'orrore di quella stagione e quelle verità indicibili, che tutti nei palazzi del potere conoscevano da anni ma nessuno osava ammettere. Perché ricordare come andarono le cose un quarto di secolo fa è fondamentale per orientarsi nelle vicende politiche più attuali, che vedono l'Italia - oggi come allora - in bilico fra speranze di cambiamento e minacce di restaurazione. Soggetti: Mafia - Rapporti [con la] Politica - Italia - 1992-2018

28 Classificazione: 364.1060945

Lodato, Saverio Venti anni di mafia : c'era una volta la lotta alla mafia / Saverio Lodato . - Milano : Biblioteca universale Rizzoli, 1999. - 502 p. ; 20 cm. Questo libro rappresenta l'unica ricostruzione giornalistica esistente negli ultimi venti anni di Cosa Nostra. L'autore è stato testimone documentato e appassionato di queste vicende: ha conosciuto Dalla Chiesa e Falcone, Caponnetto, Borsellino e Caselli; Tommaso Buscetta, il primo grande pentito di mafia, e Giovanni Brusca, il più importante collaboratore di giustizia dell'ultima generazione. Ma anche Totò Riina. Ha seguito i processi di mafia più importanti. All'inizio del terzo millennio la mafia non solo non è scomparsa ma si sta preparando a vivere una nuova stagione. Cosa impedisce allo Stato e ai governi che si susseguono di infliggerle il colpo definitivo? Soggetti: Mafia - Italia - 1980-2000 | Mafia - Italia Classificazione: 364.1060945| 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

Lucarelli, Carlo [1960- ] La mattanza : dal silenzio sulla mafia al silenzio della mafia / Carlo Lucarelli . - Torino : Einaudi, 2004. - 79 p. ; 21 cm. Fa parte di: La mattanza : dal silenzio sulla mafia al silenzio della mafia [documento multimediale] / Carlo Lucarelli Per meglio ricordare Falcone e Borsellino, partiamo da più lontano. Da quell'undici giugno del 1969, quando si apre il processo di Bari che rompe il silenzio sulla mafia, passando per l'uccisione del giornalista Mario Francese, e Totò Riina, e Bernardo Provenzano, il sacco di Palermo e la guerra dei Corleonesi. E Francesca Morvillo e Ninetta Bagarella. Le morti di Boris Guliano, Cesare Terranova, Pio La Torre, e Carlo Alberto Dalla Chiesa. La strage di Ciaculli, la nascita del pool antimafia, la stagione dei pentiti, il maxiprocesso. Arriviamo così alle stragi di Capaci e di via D'Amelio. Alla reazione dello Stato e il 41bis, la morte di don Pino Puglisi. Fino a giungere alle relazioni tra mafia e politica. E al silenzio della mafia. Soggetti: Mafia - Italia - 1969-2003 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Musci, Aldo Tutte le mafie del mondo : [droga, corruzione, terrorismo : una mappa della criminalità organizzata nell'epoca della globalizzazione] / Aldo Musci. - Viterbo : Stampa alternativa, 2011. - 271 p. Un vero e proprio atlante delle mafie mondiali, suddiviso per continenti e per aree geopolitiche: dalla Yakuza giapponese alla nuova mafia russa, dalle Triadi cinesi al commercio di esseri umani in Africa, dai trafficanti di droga colombiani agli intrecci con il terrorismo. Un libro, ricco di dati e storie, che delinea una mappa della criminalità organizzata in tutte le zone del pianeta. Attraverso episodi tragici, retroscena sconosciuti, complotti micidiali, personaggi leggendari e traffici illeciti, si scoprono le strategie antiche e recenti delle mafie, oggi modernizzate in chiave globale. Soggetti: Criminalità organizzata Classificazione: 364.106 [D] [D]

Saviano, Roberto Zero Zero Zero / Roberto Saviano. - Milano : Feltrinelli, 2013. - 444 p. Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più informazioni, e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a meno. Sei addicted. Anche quando sono riconducibili a uno schema generale che hai già capito, queste storie affascinano per i loro particolari. E ti si ficcano in testa, finché un'altra - incredibile, ma vera - prende il posto della precedente. Davanti vedi l'asticella dell'assuefazione che non fa che alzarsi e preghi di non andare mai in crisi di astinenza. Per questo continuo a raccoglierne fino alla nausea, più di quanto sarebbe necessario, senza riuscire a fermarmi. Sono fiammate che divampano accecanti. Assordanti pugni nello stomaco. Ma perché questo rumore lo sento solo io? Più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, e più mi accorgo che la gente non sa. C'è un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall'Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Non sentono niente? Come fanno a sopportare tutto questo rumore?" (Roberto Saviano) Soggetti: Cocaina - Diffusione | Cocaina - Commercio clandestino Classificazione: 363.45

29 Nuovi business: ambiente e cibo

Ecomafia 2010 : le storie e i numeri della criminalità ambientale / [a cura di Legambiente, Osservatorio ambiente e legalità ; prefazione di Roberto Saviano ; introduzione di Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia]. - Milano : Edizioni Ambiente, c2010. - 413 p. Anche nel 2010 gli ecomafiosi hanno sversato tonnellate di veleni in terreni un tempo fertili o nei cantieri di quelli che avrebbero potuto essere quartieri modello, e che si sono trasformati in incubi per chi li abita. Quando non è possibile seppellirli, gli si dà fuoco, magari usando come base per la pira pneumatici smaltiti illegalmente: nella "Terra dei fuochi" in Campania non si arretra nemmeno di fronte alle nuvole di diossina. L'edizione 2011 del rapporto Ecomafia conferma come la seconda area di business per le ecomafie sia il cemento. E poco importa se dopo un temporale interi quartieri vengono sommersi da colate di fango: l'importante è costruire e guadagnare in fretta, risparmiando anche sulla qualità del cemento e sulla sicurezza degli operai. L'attività degli ecomafiosi è sempre più proiettata su una dimensione globale, con Cina e Africa in cima alla lista dei paesi in cui vengono smaltiti rifiuti di ogni tipo, con una preferenza per quelli tecnologici. Si è estesa anche al comparto delle energie da fonti rinnovabili, dimostrando che le organizzazioni criminali esercitano un controllo capillare sul territorio, e non si lasciano sfuggire nessuna occasione di guadagno. Sta di fatto che le ecomafie italiane non conoscono crisi, e i loro guadagni crescono di anno in anno, spaziando con disinvoltura, oltre che nei rifiuti, nel ciclo del cemento, nel racket degli animali, nei beni archeologici, negli incendi. Introduzione di Pietro Grasso. Classificazione: 364.1 [Criminologia. Reati penali]

Calabria, Esmeralda - D'Ambrosio, Andrea [1975- ] - Ruggiero, Peppe Biùtiful cauntri / Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero ; prefazione di Luigi Ciotti. - Milano : BUR, 2008. - 90 p. ; 22 cm.. - (BURsenzafiltro). - Fa parte di: Biùtiful cauntri La violenza sotterranea ed invisibile delle ecomafie raccontata come in un reportage di guerra: un documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero. Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata]

Cianciullo, Antonio - Fontana, Enrico [1958- ] Dark economy : la mafia dei veleni / Antonio Cianciullo, Enrico Fontana . - Torino : Einaudi, 2012. - VII, 210 p. Dalle terre di Gomorra alle contrade del Guangdong, dai boss dei casalesi alle broker cinesi in minigonna: c'è un filo nero che collega clan, imprese troppo disinvolte, politici collusi, apparati statali deviati, funzionari pubblici corrotti. È la dark economy, un settore che fattura ogni anno miliardi di euro con i traffici illegali di rifiuti su scala globale. Siamo di fronte all'altra faccia dello specchio, il lato oscuro della produzione. Medicine scadute, vecchi computer, auto da rottamare, lampadine, vestiti, pneumatici: tutti gli oggetti che ci circondano hanno un doppio destino. Possono diventare risorse da recuperare, alimentando l'industria del riciclo, o un'arma in mano alla criminalità che si arricchisce trasformandoli in una poltiglia infettante carica di metalli pesanti e batteri, diossine e amianto. Ogni giorno, sotto gli occhi di tutti, dark economy e green economy si danno battaglia. E se finora, in ampie zone del paese, era prevalsa la rassegnazione al disastro ambientale e sanitario, oggi sta nascendo un'inedita alleanza tra cittadini, associazioni, imprese pulite, istituzioni impegnate nella battaglia contro l'ecomafia. Soggetti: Ambiente naturale - Tutela penale | Mafia - Diffusione - Aspetti economici | Riciclaggio diritto penale Classificazione: 364.168 | 364.1

Ferrari, Luca [1977- ] - Trocchia, Nello Io, morto per dovere : [la vera storia di Roberto Mancini, il poliziotto che ha scoperto la Terra dei fuochi] / Luca Ferrari, Nello Trocchia ; con Monika Dobrowolska Mancini ; prefazione di Giuseppe Fiorello. - Milano : Chiarelettere, 2016. - 150 p. Un uomo sapeva già tutto del disastro ambientale nella cosiddetta Terra dei fuochi. Vent'anni fa conosceva nomi e trame di un sistema criminale composto da una cricca affaristica in combutta con la feccia peggiore della malavita organizzata e con le eminenze grigie della massoneria. Aveva scritto un'informativa rimasta per anni chiusa in un cassetto e ritenuta non degna di approfondimenti, ha continuato il suo impegno depositando, nell'ultimo periodo della sua vita, un'altra informativa. Quest'uomo si chiamava Roberto Mancini, è morto il 30 aprile 2014, ucciso da un cancro. Sarà riconosciuto dal ministero dell'Interno come "vittima del dovere". Un giovane poliziotto cresciuto tra le fila della sinistra extraparlamentare negli anni

30 confusi e violenti della contestazione. Manifestazioni, picchetti, scontri di piazza, poi la scelta della divisa, per molti incomprensibile e spiazzante, per Mancini del tutto naturale. Una grande storia di passione, impegno e coraggio. Questo libro finalmente la racconta tessendo insieme con delicatezza e profondità le testimonianze dei colleghi e della famiglia (la moglie Monika, che ha collaborato alla stesura, la figlia Alessia, che aveva tredici anni quando il papà è morto), i documenti, oltre dieci anni di lavoro alla Criminalpol e la voce stessa di Mancini, che restituisce la sua verità e tutto il senso della sua battaglia umana e professionale. Una storia chiusa per anni nel silenzio e oggi riscoperta, oggetto di una fiction con Giuseppe Fiorello. Soggetti: Mancini, Roberto 1961-2014 | Rifiuti tossici - Eliminazione - Ruolo [della] Criminalità organizzata - Campania - 1992-2014 Classificazione: 363.2 | 363.2092

Lucarelli, Carlo [1960- ] I veleni del crimine : storie di mafia, malapolitica e scheletri negli armadi che intossicano l'Italia : dai Misteri d'Italia di Blu notte / Carlo Lucarelli . - Torino : Einaudi, 2010. - 478 p. Un libro di storie che si leggono con il fiato in gola. «Le storie che presento in questo libro possono apparire, come sempre, mancanti di verità ed eventi ancora più recenti, oppure sconosciute, misteriose, vere e proprie scoperte anche per chi quegli eventi recebti li conosce e li sta seguendo. Sia che queste storie parlino della strage silenziosa dell'amianto, o di Ilaria Alpi e dei rifiuti tossici in Somalia, o del clan camorrista dei Casalesi e delle discariche... O della mafia al nord, che fa collegamento tra nord e sud del mondo, un sud del mondo utilizzato come discarica... Ma la sensazione è appunto che la storia recente del crimine nel nostro Paese non possa più essere la storia della "metà oscura" della vita nazionale. La sensazione è che, sempre di più, il crimine sia diventato pervasivo e tenda a colpire e inquinare direttamente le diverse sfere della società, in sostanza la nostra vita». Soggetti: Delitti - Italia - Sec. 20. Classificazione: 364.106 | 364.1

Monti, Mara - Ponzi, Luca Cibo criminale : il nuovo business della mafia italiana / Mara Monti, Luca Ponzi. - Roma : Newton Compton, 2013. - 247 p. Mozzarella di bufala, "l'oro bianco della Campania", ricavata da cagliate provenienti dalla Germania; concentrato di pomodoro spacciato come italiano ma ottenuto allungando passata cinese; prosciutti di Parma contraffatti; formaggi confezionati con scarti avariati, dannosi per la salute; olio proveniente da olive tutt'altro che nostrane. Molti dei prodotti simbolo del made in Italy e della dieta mediterranea, che ogni giorno vengono venduti in tutto il mondo, sono il nuovo business di mafia, camorra e 'ndrangheta. Si chiama agromafia ed è un fenomeno in crescita, come dimostrano le stime dell'Eurispes: 12,5 miliardi di euro di fatturato all'anno, mentre le falsificazioni del marchio italiano nel mondo producono un danno per 60 miliardi di euro. È la prima volta nella storia che, pur di fare affari, si rischiano avvelenamenti di massa. In gioco però non c'è solo l'alimentazione in senso stretto, ma anche una delle risorse più preziose del nostro Paese: la cultura e il valore del mangiare bene. In un mercato sempre più globale, con regole non omogenee, la criminalità è capace di sfruttare ogni smagliatura nei controlli, arrivando a incrinare uno dei pilastri dell'economia nazionale. Mara Monti e Luca Ponzi ricostruiscono, con documenti e sentenze, i traffici illeciti legati ai prodotti alimentari che ogni giorno portiamo in tavola. Soggetti: Mafia - Diffusione - Aspetti economici | Alimenti - Adulterazione [e] Contaminazione - Intervento [della] Criminalità organizzata - Italia Classificazione: 364.1 [Criminologia. Reati penali]

Patriciello, Maurizio Non aspettiamo l'apocalisse : la mia battaglia nella terra dei fuochi / padre Maurizio Patriciello ; con Marco Demarco ; fotografie di Mauro Pagnano. - [Milano] : Rizzoli, 2014. - 214 p. "Tutto questo succede nella Terra dei fuochi, che è la mia terra. Al tempo dei papiri e delle tavolette cerate era la Campania felix, in quello di Twitter e Facebook è la pattumiera d'Italia. Una discarica dove ogni anno vengono avvistati seimila roghi di rifiuti, che inceneriscono scorie industriali, sprigionano veleni, ammorbano l'aria e uccidono la vita nei campi." A scrivere queste parole è Padre Maurizio Patriciello, non un politico ma un semplice sacerdote divenuto nel giro di pochi mesi il leader del movimento civile che chiede con urgenza la bonifica della Terra dei fuochi. E che, oltre ad aver conquistato l'attenzione mediatica e delle istituzioni, qualcosa di concreto sta anche finalmente ottenendo, come dimostra il decreto del governo Letta del dicembre 2013. Tutto ha inizio nella notte dell'8 giugno 2012, quando Padre Maurizio si sveglia assalito da una puzza insopportabile a cui è impossibile sfuggire. Per lui è come una chiamata del Signore: accende il computer e su Facebook comincia a raccogliere la protesta della gente che, impotente, si è vista man mano 31 avvelenare la propria campagna. Non che prima di quella notte non se ne sapesse nulla - c'erano state inequivocabili denunce come "Gomorra" di Saviano nel 2006 e "Biùtiful cauntri" nel 2007, film pluripremiato e presto dimenticato -, ma l'immane devastazione dell'Agro aversano, lo scampolo di terra dove in due decenni sono stati scaricati dieci milioni di tonnellate di rifiuti. Soggetti: Rifiuti tossici - Eliminazione - Ruolo [della] Criminalità organizzata - Campania – 2012-2014 Classificazione: 363.72

32 Le persone contro: fare memoria

Bonsanti, Sandra Il gioco grande del potere : [da Gelli al Caso Moro, da Gladio alle stragi di mafia: i misteri della Repubblica nel racconto della giornalista che li visse in prima persona] / Sandra Bonsanti ; postfazione di Gustavo Zagrebelsky. - Milano : Chiarelettere, 2013. - 240 p. La testimonianza di una giornalista sempre in lotta contro il perverso intreccio di potere e di interessi che ha insidiato la democrazia dagli anni Settanta a oggi. Intreccio che, come dimostra l'autrice raccontando i protagonisti di quel tempo e gli episodi vissuti direttamente, ha fatto perdere la visione d'insieme della società come idea di "bene comune". "Eppure c'è chi, anche in buona fede, è convinto che sia meglio non sapere come sono andate le cose... Costoro chiedono semplicemente di partecipare al 'gioco', il 'gioco grande del potere', per dirla con le parole di Giovanni Falcone." "Nell'esercizio di memoria che Sandra Bonsanti ci propone sono ripercorse le tappe principali della storia nichilista e criminale del rapporto potere- denaro svoltosi negli ultimi decenni e nascosto sotto il manto della democrazia. Se la politica non si rianima e se i suoi protagonisti - partiti, forze culturali e sociali - restano inerti, la partita è persa. Ma, si dirà, dove trovare le ragioni della riscossa democratica? La risposta è chiara: nella Costituzione." (dalla postfazione di Gustavo Zagrebelsky) Soggetti: Italia - Storia - Sec. 20.-21. | Italia - Politica - Storia - Sec. 20.-21. Classificazione: 945.092 [STORIA GENERALE D'EUROPA. ITALIA. 1946-]

Borsellino, Rita Fare memoria : per non dimenticare e per capire / Rita Borsellino ; a cura di Laura Soletti . - Lucca : Pacini Fazzi : Ce.I.S, 2002. - 64 p. In questo libro viene proposto l’intervento di Rita Borsellino all’incontro per la legalità, organizzato a Lucca dal Ce.I.S. – Gruppo “giovani e Comunità”, al quale la sorella del magistrato ha partecipato con grande motivazione.Dopo una breve introduzione di Laura Soletti, dove viene ripercorso il terribile periodo delle stragi del ’92, Rita Borsellino è preceduta da una breve presentazione di Massimo Toschi, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo scientifico Vallisneri di Lucca, che conobbe la Borsellino nel 1997, in occasione di un altro incontro tenutosi sempre a Lucca: “In memoria di Giovanni Falcone: la fatica della legalità”. Rita Borsellino comincia il suo intervento ricordando la sua famiglia, i suoi quattro fratelli e raccontando come la sua vita sia cambiata totalmente da quel 19 luglio 1992. È da quel giorno, infatti, che decide di assumersi la responsabilità di «portare avanti la memoria di Paolo» [p. 9]. Ricorda come quest’ultimo fu il più giovane magistrato d’Italia a soli 24 anni. Ma allora, erano gli anni ’60, di mafia forse non se ne sentiva nemmeno parlare e non perché non ci fosse, ma semplicemente perché ad alcuni faceva comodo così. E anche lo stesso magistrato si “rimprovera” in una lettera che diventerà il suo testamento spirituale per le future generazioni: «sono ottimista, perché so che questi giovani avranno domani una consapevolezza ben diversa dalla colpevole indifferenza che io mantenni fino ai quarant’anni.» [p. 18]. Questo è un passaggio della risposta, scritta proprio la mattina del 19 luglio 1992, a una lettera che gli era stata inviata da una scuola padovana. Poi la memoria sulla vita blindata di Paolo perennemente in pericolo e di come questo, insieme con un gruppo straordinario di colleghi – il pool antimafia coordinato da Antonino Caponnetto – sia riuscito a scardinare la micidiale macchina da guerra chiamata Cosa Nostra, con l’aiuto di “pentiti” del calibro di Tommaso Buscetta. Infine, il doveroso e bellissimo ricordo dei ragazzi della scorta che hanno avuto il merito di proteggere, fino all’ultimo giorno, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: «sono delle persone che hanno offerto la loro vita perché la nostra democrazia potesse restare tale» [p. 32]. Altri autori: Soletti, Laura Soggetti: Mafia - Italia | Falcone, Giovanni | Borsellino, Paolo Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Ciotti, Luigi Non tacerò : con Francesco contro l'economia di rapina e la mafia 2.0 / Luigi Ciotti ; con Nello Scavo e Daniele Zappalà. - Milano : Piemme, 2015. - 166 p. Con sguardo analitico don Luigi Ciotti racconta cosa sono diventate nel tempo le mafie, in Italia e a livello internazionale, alla luce della conoscenza acquisita sul campo in oltre vent'anni: dalla denuncia delle narcomafie alle prime campagne di sensibilizzazione in Sicilia, dopo le stragi Falcone e Borsellino, fino alla fondazione e diffusione di "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie". Ciotti ha accettato di violare la promessa che aveva fatto a se stesso - di non offrirsi mai a libri dal sapore autobiografico per parlare soprattutto dei tanti compagni di viaggio che in questi anni lo hanno sostenuto: giovani, uomini e donne di

33 buona volontà, molti di loro parenti delle vittime di mafia. Lungo la narrazione don Luigi si lascia andare a ricordi commoventi e a tante rivelazioni, anche sulle minacce ricevute. Eppure, il suo sguardo è proiettato con speranza sul futuro. Per il sacerdote la mafia non è un destino ineluttabile a cui siamo condannati, c'è possibilità di scegliere. Fare cultura della legalità significa promuovere assunzione di responsabilità da parte di tutti: cittadini e istituzioni. La prima riforma da fare oggi è la "riforma delle coscienze". Soggetti: Ciotti, Luigi - Interviste Classificazione: 282.092

Falcone, Maria Giovanni Falcone un eroe solo : il tuo lavoro, il nostro presente : i tuoi sogni, il nostro futuro / Maria Falcone ; con Francesca Barra ; premessa di Leonardo Guarnotta ; ricordo di Loris D'Ambrosio ; postfazione di Sergio Lari. - [Milano] : Rizzoli, 2012. - 208 p. 23 maggio 1992: la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e tre uomini della scorta, scosse l'Italia come un terremoto immane, segnando le coscienze e dimostrando l'urgenza di una reazione intransigente e senza tentennamenti contro la mafia, da parte delle istituzioni e della società civile. Da vent'anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria di suo fratello con un'attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un'opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. Eppure - come traspare nelle pagine di questo libro in cui Maria, affiancata dalla giovane giornalista esperta di mafia Francesca Barra, rievoca la vita di suo fratello - Giovanni Falcone si trovò molto spesso solo nel suo cammino. Solo quando insinuarono che si prendeva troppa confidenza con Buscetta. Solo quando i diari di Chinnici furono utilizzati per gettare ombre sul suo operato. Solo quando fu costretto a "mettere i piedi sul sangue del mio amico più caro", Ninni Cassarà. E poi fu sempre solo perché rinunciò a una vita normale, tanto da doversi spesso tenere a distanza dall'adorata moglie Francesca, da cui pensò addirittura di divorziare pur di tutelarne l'incolumità. Premessa di Leonardo Guarnotta, ricordo di Loris d'Ambrosio, postfazione di Sergio Lari. Classificazione: 345.45 [Diritto penale. Italia] | 345.4501 [TRIBUNALI PENALI. ITALIA]

Grasso, Pietro [1945- ] Liberi tutti : [lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia] / Pietro Grasso. - [Milano] : Sperling & Kupfer, 2012. - 225 p. Muoiono di mafia non solo le vittime della delinquenza organizzata, ma tutti coloro che si rassegnano a vivere nell'illegalità e nell'ingiustizia: chi chiude gli occhi di fronte ai reati; chi fa affari eludendo la legge; chi cerca i favori dei potenti; chi accetta il clientelismo e il compromesso per ottenere un beneficio. La mafia infatti non è solo un fenomeno criminale, ma un sistema sociale e culturale ben radicato, che sembra offrire a chi ne fa parte protezione, aiuto economico e senso di appartenenza, come hanno spiegato boss di peso diventati collaboratori di giustizia. Per questo, ammette Pietro Grasso, per i giovani privi di prospettive di impiego e le persone abbandonate dalle istituzioni a volte è più facile stare dalla parte della mafia piuttosto che contro di essa. In questa testimonianza, che è anche un bilancio del proprio impegno contro il crimine, il procuratore nazionale antimafia dipinge il vero volto dell'organizzazione, rivelandone le origini, i metodi e le regole segrete. E spiega, in un appello appassionato rivolto soprattutto ai giovani, come attraverso la cultura della legalità e un progetto democratico di sviluppo economico si può sperare di riscattarsi dalla violenza che domina dove il potere delle cosche è più forte. Un sogno, obietta qualcuno, un compito impossibile. Forse. Ma un compito affrontato ancora, dopo quarant'anni di lavoro, con l'entusiasmo del bambino che, giocando a nascondino, correva forte per gridare: "Liberi tutti!". Soggetti: Mafia Classificazione: 364.106 | 364.1

Grasso, Pietro [1945- ] Storie di sangue, amici e fantasmi : ricordi di mafia / Pietro Grasso ; prefazione di Sergio Mattarella. - Milano : Feltrinelli, 2017. - 234 p. "Caro Giovanni, scriverti non è facile, mettere ordine nei tanti pensieri e nelle innumerevoli cose che ho da dirti. C'è quel lieve imbarazzo tipico di quando due vecchi amici, abituati a condividere la quotidianità, fatta di cose grandi e piccole, si rincontrano dopo che per qualche anno si sono persi di vista: basta un saluto, uno sguardo, un abbraccio per ritrovare subito l'antica confidenza." Una lettera a Giovanni Falcone e una a Paolo Borsellino aprono e chiudono questo libro. L'album di una vita passata a lottare contro la mafia accanto ad amici carissimi, che sono anche simboli di impegno civile, e a contatto con boss sanguinari, che possono diventare preziosi collaboratori per la ricerca della verità. Venticinque anni dopo le stragi di Capaci e di via D'Amelio, Pietro Grasso - oggi presidente del Senato, allora magistrato in prima linea nella lotta alla 34 mafia - torna a percorrere le strade di Palermo, l'aula del Maxiprocesso, le campagne rifugio dei latitanti e le tante, troppe scene del crimine in cui ha dovuto scorgere il cadavere di uomini dello Stato trucidati dalla mafia, di amici portati via troppo presto. La prefazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, conosciuto da Grasso durante le sue indagini sull'assassinio del fratello Piersanti, e ritrovato trentacinque anni dopo ai vertici delle istituzioni repubblicane, suggella questo libro, che non rinuncia all'emozione personale, ma vi affianca sempre l'analisi del magistrato e la prospettiva storica di chi ha molto riflettuto sul fenomeno mafioso. Soggetti: Lotta antimafia - Sicilia - 1970-2005 - Memorie Classificazione: 364.10609458 [CRIMINE ORGANIZZATO. Sicilia]

Galli, Andrea [1974- ; Cantù] Cacciatori di mafiosi / Andrea Galli. - [Milano] : BUR Rizzoli, 2012. - 250 p. Bisogna essere rapidi e ragionare in fretta quando si è infiltrati. Avere sangue freddo per gli appostamenti a fari spenti, per i pedinamenti lungo le strade di paesi fantasma. Una pazienza ostinata per passare al setaccio ore e ore di intercettazioni. Servono fiuto e intelligenza per accorgersi del particolare più insignificante, per capire di chi ci si può fidare e di chi si deve sospettare. È questo il mestiere dei cacciatori di mafiosi, gli uomini delle squadre speciali della Polizia e dell'Arma dei Carabinieri che Andrea Galli, giornalista del "Corriere della Sera", è riuscito ad avvicinare per ottenere rivelazioni e retroscena e ricostruire le catture di superlatitanti come Antonio Iovine, Ciccio Pesce, Domenico Raccuglia e Rocco Aquino. I segreti di un lavoro svolto nell'ombra, le procedure, i tempi, interamente modellati sulle abitudini dei ricercati, le strategie d'azione e le tecniche d'indagine. Un mestiere in cui si cammina su un confine sottile come una lama di rasoio, che ti prende la vita e ti costringe ogni giorno a decidere da che parte stare. Soggetti: Mafiosi - Cattura - Italia | Lotta alla mafia Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata] | 364 [CRIMINOLOGIA]

Impastato, Giovanni Oltre i cento passi / Giovanni Impastato ; con le illustrazioni di Vauro. - Milano : Piemme, 2017. - 203 p. È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da , feudo del boss Tano Badalamenti, e dall'interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l'omertà dei suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l'8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre. Ma pure questo è uno degli errori della mafia: pensare corto. Perché, anche se non era scontato, la voce di Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada. È una strada lunga, se si pensa che ancora oggi chi ha depistato le indagini sull'omicidio di Peppino ha fatto carriera, mentre chi invocava la verità non c'è più. Ma è una strada percorsa ormai da migliaia di persone. Giovanni, fratello di Peppino, che ne ha raccolto il testimone, fa il punto della situazione delle mafie - e delle antimafie - in Italia, dall'osservatorio di Casa Memoria e del Centro Impastato, da quarantanni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Soggetti: Mafia - Sicilia - 1978-2016 Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata] | 364.10609458 [CRIMINE ORGANIZZATO. Sicilia]

Maraini, Dacia Sulla mafia : piccole riflessioni personali / Dacia Maraini . - Roma : Perrone, 2009. - 91 p. Sulla mafia. Piccole riflessioni personali è un saggio di Dacia Maraini pubblicato nel 2009, nel quale la scrittrice ha raccolto una serie di suoi articoli riguardanti la mafia comparsi su Il corriere della sera dal 21 giugno 1992 al 16 dicembre 2008. Soggetti: Mafia - Italia - 1992-2008 Classificazione: 364.106 | 364.1060945

Tizian, Giovanni La nostra guerra non è mai finita / Giovanni Tizian. - Milano : Mondadori, 2013. - 227 p. "Un corpo irriconoscibile abbandonato come un cane nelle campagne della Locride. L'interminabile, soffocante stagione dei sequestri di persona. E poi, nella nostra carne, le fiamme che divorano il mobilificio di nonno Ciccio, l'omicidio di mio padre. E nessun colpevole. Perché continuare a vivere in una terra che ripagava il nostro amore incondizionato con tanta spietata ferocia? Andarsene via, ovunque, purché lontano da Bovalino, fuori da quei confini diventati così angusti. Approdare in una città accogliente come Modena, nel tentativo di rimuovere, di dimenticare il passato, di trovare una normalità. Nascondendo a tutti, persino a me stesso, la rabbia e la sofferenza. E così ho fatto per tanto tempo, fino a quando, ormai ventenne, ho chiesto in lacrime a mia madre di guidarmi nel doloroso esercizio della memoria. Ho voluto sapere tutto di 35 quella sera del 23 ottobre 1989, di quei colpi di lupara sparati contro la Panda rossa di mio padre. Dopo, per me è stato l'inizio di una nuova vita. Senza più vergogna, senza più sentirmi addosso gli sguardi di commiserazione della gente. Ma ricordare e raccontare sono atti troppo rivoluzionari, troppo scomodi per chi ha costruito il proprio impero sulla menzogna e sull'omertà. Intanto la 'ndrangheta aveva viaggiato più veloce di noi ed era già lì, nell'Emilia terra della Resistenza, a conquistarsi sul campo il predominio della criminalità organizzata e pronta a zittire le mie inchieste giornalistiche." (Giovanni Tizian) Soggetti: 'Ndrangheta - Calabria - Diari e memorie | Ndrangheta - Diffusione - Italia settentrionale | Tizian, Giuseppe - Uccisione Classificazione: 364.106| 364.10609451

Viviano, Francesco Io, killer mancato / Francesco Viviano ; postfazione di Attilio Bolzoni. - Milano : Chiarelettere, 2014. - 143 p. Il ragazzo ha la pistola in pugno. È in un vicolo di Palermo e ha il compito di vendicare la morte di suo padre. Quel ragazzo poco più che adolescente, che ha imparato a sopravvivere nel cuore nero della Sicilia, ora è a un bivio. Io, killer mancato è la storia di Francesco Viviano, cresciuto tra povertà, paura, fame, morte e mafia. E davanti a quel bivio sceglie di 36non sparare. Diventa giornalista – prima all’Ansa, poi a “la Repubblica”, dove oggi è uno dei principali inviati, autore di scoop e inchieste clamorose – e da giornalista fa rivivere gli anni folli delle guerre di mafia. Sulla strada e in tribunale, Viviano segue gli omicidi di Falcone e Borsellino, il maxiprocesso, il processo Riina. Adulto, incontra i vecchi compagni di gioco, ora capimafia dietro il tavolo degli imputati. Soggetti: Viviano, Francesco - Autobiografia | Mafia - Sicilia | Mafia - Sicilia - Memorie Classificazione: 364.106 [Criminalità organizzata] | 364.10609458 [CRIMINE ORGANIZZATO. Sicilia]

36 Dannate, ribelli, e onorate: donne e mafie

Dalla Chiesa, Nando Le ribelli : storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore / Nando dalla Chiesa . - Milano : Melampo, 2006. - 150 p. Sui fondali della lunga storia della lotta alla mafia si stagliano alcune figure femminili. Sembrano le maestose protagoniste di una tragedia greca. Recitano la parte assegnata loro dal Fato onnipotente, a cui anche gli dei devono inchinarsi. Ma la recitano con coraggio, dignità e fierezza superiori. Il libro sceglie in questa storia sei scene cariche di significato, di pathos invincibile. Sei scene che susseguendosi dagli anni del dopoguerra agli inizi di questo millennio disegnano anche una particolarissima storia della mafia e della lotta condotta contro di essa dalla parte più nobile della società italiana. Francesca Serio, la madre del sindacalista contadino Salvatore Carnevale. Felicia Impastato madre di Peppino, l'ormai celebre protagonista dei "Cento passi". Saveria Antiochia, la madre del poliziotto Roberto, ucciso con il "suo" commissario Ninni Cassarà. Michela Buscemi, due fratelli vittime di Cosa Nostra, contigui agli ambienti dei clan, eppure coraggiosa parte civile al maxiprocesso di Palermo. , sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino e disperatamente suicida dopo la strage di via D'Amelio. Rita Borsellino, sorella dello stesso giudice, nei fatti simbolo più alto di questa ribellione, fino a venire candidata al governo della Sicilia, teatro della tragedia infinita. Soggetti: Mafia - Atteggiamento [delle] Donne - Sicilia Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Giletti, Massimo Le dannate : storia delle sorelle Napoli che non si arrendono alla mafia / Massimo Giletti. - Milano : Mondadori, 2019. - 180 p. Ci sono storie che scegliamo noi di raccontare, le selezioniamo tra le mille da cui ogni giorno veniamo bombardati, e le curiamo, le coltiviamo fino a quando non sono pronte per andare in onda. Poi ce ne sono altre che, invece, si scelgono da sole; se ne stanno lì nascoste in qualche cassetto, in qualche ritaglio di giornale, e al momento giusto saltano fuori, ti chiamano, si rubano la scena.E a te non resta altro che lasciarle fare e ammirare in silenzio lo spettacolo. Le prime sono, numericamente, la maggior parte. Sono quelle che compongono il nostro panorama informativo. Un po' dei "polli da batteria", diciamoci la verità, ma il nostro lavoro è fatto anche di questo. Le seconde sono rarissime, però speciali. Hanno una vita tutta loro, durano quanto vogliono, vanno dove gli pare. E tu non le puoi fermare, non le puoi indirizzare. Al massimo puoi provare a capirle prima degli altri, per spiegarle meglio al pubblico, per farle "tue". La storia delle sorelle Napoli appartiene a questa seconda categoria. Dal momento in cui la lessi per la prima volta, sulle pagine della cronaca di Palermo della "Repubblica", mi resi conto che dentro c'era qualcosa di fatale. Lì per lì non sapevo nemmeno io cosa fosse, ma dentro di me sapevo che nella battaglia condotta da quelle tre donne indomite contro la mafia c'era qualcosa che andava oltre ogni stereotipo. Inizialmente pensai che ad attirare la mia attenzione fosse il contrasto femmine-mafia: ho sempre sostenuto che la mafia sia un termine femminile "per inganno", essendo invece la mafia in sé quanto di più maschile e maschilista si possa immaginare. Ma piano piano, puntata dopo puntata, mentre il grande pubblico si appassionava alla vicenda incredibile e vergognosa di Marianna, Ina e Irene, mi rendevo conto che nei fatti che si susseguivano nelle campagne di Mezzojuso c'era anche dell'altro. C'era, sempre sospesa fra tragedia e operetta, l'eterna messinscena del potere. Una specialità molto italiana. Un teatro del reale nel quale distinguere i personaggi buoni da quelli cattivi, i giusti dagli ingiusti, non è solo complicato, è del tutto inutile. Soggetti: Lotta antimafia - Ruolo [delle] Napoli sorelle - Mezzojuso - 1998-2018 Classificazione: 364.106| 364.10609458235

Ingrascì, Ombretta Donne d'onore : storie di mafia al femminile / Ombretta Ingrascì ; prefazione di Renate Siebert . - [Milano] : B. MOndadori, 2007. - XXII, 200 p. Che ruolo hanno avuto le donne all'interno della mafia? E com'è cambiato questo ruolo nel corso degli ultimi trent'anni? Il tema della presenza femminile all'interno di particolari contesti mafiosi, da sempre sottovalutato e tornato lentamente alla ribalta solo negli ultimi anni, rappresenta l'argomento di questo libro. Ad esplorarlo è una giovane studiosa che, attraverso l'esame di una fitta mole di documenti giudiziari, ma soprattutto attraverso lo sguardo dei protagonisti, collaboratori di giustizia intervistati direttamente da lei, indaga il multiforme e contraddittorio universo femminile di Cosa nostra e della 'ndrangheta, cogliendo i tratti di continuità e di rottura con il passato. Adottando un approccio rigoroso e al tempo stesso divulgativo,

37 questo libro si rivolge a un pubblico vasto, spaziando dal mondo accademico ai lettori non specialisti. Soggetti: Mafia - Ruolo [delle] Donne - Italia meridionale - 1970-2003 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

Ioppolo, Ludovica - Panzarasa, Martina Al nostro posto : donne che resistono alle mafie / Ludovica Ioppolo e Martina Panzarasa ;[prefazione di Nando dalla Chiesa]. - Massa : Transeuropa, 2012. - VIII, 111 p. ; 18 cm. Sei storie di donne che, in ambiti molto differenti, hanno intrapreso un impegno antimafia, storie molto diverse l'una dall'altra: Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace; Lucrezia Ricchiuti, vicesindaco di Desio;Cinzia Franchini, presidente nazionale di cna Fita (autotrasportatori); Rosaria Capacchione, giornalista de "Il Mattino"; Maddalena Rostagno, figlia di Mauro; Valentina Fiore, direttrice del consorzio Libera Terra Mediterraneo. Donne del nord e del sud, ragazze e signore. Operano in contesti pubblici, abitualmente associati a una gestione maschile, come l'economia, la politica, il giornalismo, o l'autotrasporto. Donne che hanno fatto una scelta, non di "rottura" rispetto a un sistema di appartenenza, ma di "coerenza" con i propri principi e ideali, con le proprie urgenze e i propri desideri. Donne che hanno scelto di fare lavori che amano. In loro il "personale" diventa immediatamente "sociale e politico", senza bisogno di mediazioni. Sia che si tratti del dolore per la morte del padre, del lavoro di giornalista, della passione per la politica, della cooperazione o dell'amore per la propria terra. Non sono attiviste in senso stretto. Ma ciascuna ha deciso ostinatamente "di non stare al suo posto e mettere, finalmente, un po' di ordine". Ciascuna ha rifiutato i ruoli tradizionalmente attribuiti alle donne e ha trovato un modo nuovo, tutto suo, femminile, di cambiare le cose. Non sono rimaste a guardare. Prefazione di Nando dalla Chiesa. Soggetti: Donna - Atteggiamento verso la mafia Classificazione: 305.42 [GRUPPI SOCIALI. Funzione e status sociale delle donne]

Lauricella, Dina Il codice del disonore : donne che fanno tremare la 'ndrangheta / Dina Lauricella. - Torino : Einaudi, 2019. - XIV, 166 p. D come Disonore. Quello degli uomini di 'Ndrangheta che per difendere l'onore mafioso non esitano a uccidere le proprie figlie. Questo libro nasce da un fenomeno recente di grande importanza: per la prima volta nella storia della 'Ndrangheta le figlie e le mogli dei boss collaborano con la giustizia denunciando le loro famiglie. Lo fanno per strappare i propri figli a un ineluttabile destino criminale, ma soprattutto per sfuggire loro stesse al "codice d'onore". Si tratta delle linee guida dei membri della mafia calabrese che si definiscono, a loro volta, uomini d'onore. Direttive che servono a far carriera nel crimine, tramandate per via orale e che negli ultimi decenni hanno trovato conferme scritte o sono state riferite agli inquirenti dai collaboratori di giustizia. Un esempio è la vendetta che incombe sulle donne di 'Ndrangheta che tradiscono il marito o la famiglia: la morte. Un rito feroce di cui i padri devono farsi garanti per rimediare "all'onta" subita, in nome di ciò che emancipazione, cultura e buonsenso definirebbero piú come "codice del disonore". Soggetti: 'Ndrangheta - Ruolo [delle] Donne - Calabria - Inchieste giornalistiche Classificazione: 364.106082

Madeo, Liliana Donne di mafia : vittime, complici e protagoniste . - Milano : A. Mondadori, 1994. - 217 p. Il libro racconta il tumulto all'interno di Cosa Nostra che le donne hanno provocato, subìto. Muovendosi fra silenzi, esplosioni di dolore e di ira, propositi buoni o insensati, ripensamenti, vendette. Donne che incoraggiano i loro uomini a uscire dal circuito mafioso in cui sono cresciuti e magari hanno avuto successo. Li aiutano, gli dischiudono le potenzialità di una vita nuova, libera, sono al loro fianco nei rifugi all'estero o in Italia, sotto un altro nome, in luoghi continuamente diversi che il loro stato di collaboratori di giustizia gli garantisce. E donne che non condividono un percorso simile, si schierano clamorosamente contro i mariti o si chiudono in casa per godere almeno della rete di solidarietà della cosca. Le più giovani diverse da quelle anziane. Quelle che si pentono. Quelle che piantano il marito. Quelle che si suicidano. Quelle che tutto vedono e sanno ma non parlano né vengono consultate dai loro uomini, e quelle che - come ha detto Giovanni Falcone - «decise e sicure di sé, sono entrate in rotta di collisione con il mondo chiuso, oscuro, tragico, ripiegato su se stesso e sempre sul chi vive di Cosa Nostra» si raccontano e si alternano in questo libro. Soggetti: Donna - Atteggiamento verso la mafia - Sicilia – 1980-1992 | Donne e mafia - Sicilia Classificazione: 364.1 - CRIMINI E CRIMINALITA

38 Stefanelli, Maria Loro mi cercano ancora : il coraggio di dire no alla 'ndrangheta e il prezzo che ho dovuto pagare / Maria Stefanelli ; con Manuela Mareso. - Milano : Mondadori, 2014. - 201 p. Maria Stefanelli è la prima donna testimone di giustizia contro la 'ndrangheta al nord. Nella speranza di sottrarsi agli abusi sessuali dello zio-patrigno, accetta di sposare, su insistenza dei fratelli (narcotrafficanti e sequestratori fra l'altro di Tullia Kauten e di Cesare Casella), il boss della più potente cosca del Piemonte, Francesco Marando. Il marito la userà come staffetta per gestire gli affari dal carcere. Non solo: dopo averlo aiutato a fuggire dall'ospedale psichiatrico in cui era ricoverato grazie a una falsa perizia medica, Maria lo sostiene nella latitanza in Aspromonte. Nel 1998, però, dopo l'omicidio dello zio e del fratello Nino, a loro volta autori dell'assassinio del marito, decide di raccontare tutto ciò che sa sulla 'ndrangheta. Nella vita sotto protezione, assieme alla figlia, affronterà in solitudine un cancro alla gola in stadio avanzato, riuscendo a guarirne. Maria sceglie di denunciare perché non ha scelta e perché non vuole che la figlia sia condannata al suo stesso destino. E la fiducia nelle istituzioni è totale perché da esse si sente sostenuta. Si rende conto, però, che il male subito non viene risarcito dalla carcerazione dei colpevoli, e ora trova il senso del sacrificio nel racconto pubblico della sua storia, che vuole essere un contributo di conoscenza delle logiche della 'ndrangheta e insieme un invito alla ribellione per le donne che ne fanno parte. Soggetti: 'Ndrangheta - Italia - 1996-2013 - Memorie Classificazione: 364.106| 364.1092

39 Video

A ciascuno il suo / un film di Elio Petri. - Milano : Medusa video [distributore], [2006]. - 1 DVD video (ca. 99 min.) : color. (PAL), sonoro (Dolby digital mono, 5.1) ; 12 cm. - (I classici del cinema italiano) In Sicilia ammazzano un dongiovanni di paese. La polizia liquida la faccenda come un delitto passionale. Ma un professore scopre lo zampino della mafia. Indaga, ma l'onorata società viene a saperlo e lo elimina. Uno dei primi film di argomento (serio) mafioso e il primo Sciascia ad essere portato al cinema. Classificazione: 791.43 [CINEMA]

Alla luce del sole / un film di Roberto Faenza ; [sceneggiatura di Roberto Faenza con la collaborazione di Gianni Arduini, Giacomo Maia, Dino Gentili, Filippo Gentili, Cristiana Del Bello] ; [soggetto: Roberto Faenza] ; direttore della fotografia: Italo Petriccione ; musiche: Andrea Guerra ; [produttore: Elda Ferri] ; cast: Luca Zingaretti, Alessia Goria, Corrado Fortuna ... [et al.]. - Roma : Multimedia San Paolo, 2011. - 1 DVD-video (90 min) : a colori, PAL La storia di padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Un uomo che «sparava» dritto, dovere inflessibile nella denuncia e alieno da ogni compromesso. Con gesti concreti, dedicandosi al recupero dei bambini del quartiere per sottrarli alla mafia, padre Puglisi diventa una presenza scomoda, un simbolo, un freno alla corruzione. Faenza sa bene, mentre affronta questo tema, i rischi che corre: lo stereotipo, la sovrapposizione dell'attore protagonista (che deve liberarsi da Montalbano) al personaggio, l'allineamento alla fiction televisiva. Quello che lo muove è la descrizione di un ambiente, e di come un uomo abbia cercato di sottrarre all'influenza del male proprio i più deboli ed esposti di tutti: i bambini. E' un'attenzione, questa di Faenza, già manifestata in quello che resta il suo film migliore: "Jona che visse nella balena". Non è un caso che i finali si assomiglino: con don Puglisi, ormai ucciso, che sorride a uno dei piccoli salvati dalla strada e dalla malavita. Faenza realizza un film che i trailer fanno sembrare televisivo ma che, sin dalla sequenza iniziale, mostra di essere ben altro. Quegli scatoloni portati dai ragazzini mostrano subito il loro contenuto: vite destinate ad essere soppresse. Come quella di Don Puglisi che con il suo sorriso è stato capace di trasformare la vita di chi gli stava dando la morte. Classificazione:791.43 [CINEMA]

Biùtiful cauntri : il documentario shock sull'ecomafia in Campania / prodotto da Lionello Cerri ; soggetto e sceneggiatura: Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero ; musiche Valerio Lupo Faggioni, Guido Zen . - Milano : BUR ; [Roma! : Ambra Jovinelli, c2008. - 1 DVD video (ca. 82 min.) Caratteristiche tecniche; 16/9; Dolby 2.0 - Tit. del contenitore. Titolo uniforme: Biutiful cauntri documentario ; 2008. Fa parte di: Biùtiful cauntri : il documentario shock sull'ecomafia in Campania / Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero . Altri autori: Lupo Faggioni, Valerio | Zen, Guido | Calabria, Esmeralda | Ruggiero, Peppe | D'Ambrosio, Andrea [1975- ] | Cerri, Lionello Napule è nu sole amaro, Napule è 'na carta sporca e nisciuno se ne importa", tranne Raffaele Del Giudice, un educatore ambientale resistente, che proprio non ci sta a guardare i rifiuti divorare la sua terra e le polveri di amianto saturare il suo cielo. A venticinque chilometri da Napoli, nei comuni di Giuliano, Qualiano, Acerra e Villaricca, il gregge pascola prima di essere abbattuto e gli agnelli, uccisi dalla diossina, si decompongono come fiori sui prati. L'eco-mafia, che produce più morti di una qualsiasi altra attività criminale, non è un espediente narrativo e Raffaele Del Giudice non è un attore. Biùtifil cauntri, il documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero, è materiale più reale del reale, è un grande storia di impegno civile sostenuta da una poetica originale, che serve a raccontare un territorio umano e geografico lasciato a se stesso. Le fuoriuscite del cobalto dalla fabbrica di Montefibre hanno contaminato fragole e pomodori, le discariche abusive e i chilometri di spazzatura e sacchetti hanno avvelenato pecore e bufale, quelle del pregiato latte bufalino che diventa mozzarella "elastica e resistente al primo morso". Gli agricoltori e i pastori campani sono soli contro le sopraffazioni e la ricerca del profitto, contro i trafficanti di rifiuti e la camorra casertana, contro le connivenze tra imprenditoria e politici, contro l'assenza dei controlli e l'arroganza dei poteri forti, contro il silenzio della stampa e la complicità degli organi statali. Nella biùtiful cauntri del titolo, brevi ritratti senza parole ma densi di dolore si alternano con le testimonianze di un'allevatrice di agnelli, di agricoltori, di pastori, di un sindaco, di un procuratore e di un

40 educatore ambientale, in lotta perenne con i crimini del territorio e con una forza che avvelena i loro cari, le loro terre e i prodotti che finiscono sulle nostre tavole. Gli autori leggono quella realtà facendo un passo indietro, sottraendo la loro presenza agli occhi dello spettatore, declinando il narratore fuori campo e onnisciente per cercare nella campagna campana le persone che avrebbero potuto diventare i personaggi principali, perché il cinema funziona soprattutto attraverso l'identificazione. Entra in gioco in questo modo uno sguardo umano, che i documentaristi coltivano, partecipando (a distanza) alla realtà. Uno sguardo laico, lontano da diffusi ideologismi, capace di cogliere la crisi etica e politica del Bel Paese, dove il male è "a norma" come le discariche abusive e i reati ambientali non sono contemplati dal Codice penale. Soggetti: Rifiuti - Eliminazione - Campania - DVD | Mafia - Diffusione - Aspetti economici - DVD Classificazione: 364.106

Il capo dei capi / regia: Enzo Monteleone, Alexis Sweet ; sceneggiatura di Stefano Bises, Claudio Fava, Domenico Starnone ; tratta dall'opera letteraria di Attilio Bolzoni e Giuseppe D'Avanzo "Il capo dei capi. - Italia : Universal Pictures, 2008. - 3 DVD (10 h. ca.) : Azione dal vivo, Colore, Suono sul supporto, Stereofonico, Digitale, 625 PAL. - Produzione: Italia, 2007. -c2008 Taodue. -durata: 10 h. ca.. - 8269888 (Universal/Taoduefilm). - Abstract: La serie televisiva racconta la vita di Totò Riina dal 1943 al 1993. - Altri autori: Cavallari, Simona [Interprete] | Valsecchi, Pietro [Produttore] | Ricca, Paolo [Interprete] | Ina, Enzo [Interprete] | D'Alessandro, Ettore [Interprete] | Cavallaro, Jacopo Francesco [Interprete] | D'Avanzo, Giuseppe [Antecedente Bibliografico] | Leonardi, Marco [Interprete] | Lazzaro, Salvatore [Interprete] | Fava, Claudio [1957- ] [Sceneggiatore] | Starnone, Domenico [Sceneggiatore] | Lucente, Alessandro [Interprete] | Bolzoni, Attilio [Antecedente Bibliografico] | Spaziani, Gioia [attrice] [Interprete] | Scianna, Francesco [1982- ] [Interprete] | Gioè, Claudio [Interprete] | Riotta, Vincent [Interprete] | Castrogiovanni, Claudio [Interprete] | Bises, Stefano[Sceneggiatore] | Liotti, Daniele [Interprete] | Ferrera, Vincenzo [Interprete] | Sweet, Alexis [Direttore] Editore: Universal Pictures La serie televisiva racconta la vita di Totò Riina dal 1943 al 1993. Dall'adolescenza difficile fino alla sua presa di potere all'interno di "Cosa Nostra", passando per le molte sanguinose tappe che hanno caratterizzato la sua ascesa. Una storia che inizia quando, adolescente, il futuro boss assiste impotente alla morte del padre e del fratellino per lo scoppio di un residuato bellico. Da quel momento è lui il capo famiglia che dovrà combattere la miseria. Crea un gruppetto di fedelissimi con Provenzano e Bagarella, si unisce ai malavitosi più potenti di Corleone che fanno riferimento a Liggio e sale i gradini del potere mafioso dominando prima Corleone poi Palermo. Sono fasi cruentissime che vedono la conquista del potere attraverso una violenza inaudita e centinaia di morti. Solo un suo amico di infanzia, Biagio Schirò, sceglie di diventare poliziotto e di assumere come missione la sconfitta del suo ex compagno in un ruolo delicatissimo che lo renderà persecutore e perseguitato e lo porterà a correre enormi rischi. Ma 'Il Capo dei Capi' è anche la storia dei grandi nemici di Riina, dei martiri che hanno combattuto la mafia fino alle estreme conseguenze, dal questore Mangano al generale Dalla Chiesa, ai giudici Falcone e Borsellino, al gruppo del Capitano Ultimo che riuscirà, alla fine, a trovare e ad arrestare Totò Riina. Classificazione: 791.45 [Spettacoli pubblici. Televisione]

I cento passi / un film di Marco Tullio Giordana ; sceneggiatura Claudio Fava, Monica Zapelli, Marco Tullio Giordana. - Segrate : Medusa Video [distributore], [2001]. - 1 DVD-Video (114 min.) : color., sonoro Codice area 2; PAL; formato video panoramico, 1.85:1, ottimizzato per TV 16:9; audio Dolby digital stereo 2.0. - Sottotitoli in inglese e italiano per non udenti. - Produzione: Italia, 2000. - Titolo del contenitore. - Produzione Fabrizio Mosca ; interpreti Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo, Paolo Briguglia. - Contenuti extra: documentario "Nel cuore delle alghe e dei coralli" di A. Bellia, G. Giommi, G. Iuculano, backstage, trailer, biografie del cast artistico e tecnico.. - DO83208, 8010020083282. - Titolo uniforme:I cento passi film ; 2000. - Altri autori: Sardo, Lucia [1952- ] [Attore] | Briguglia, Paolo [Attore] | Lo Cascio, Luigi [Attore] Alla fine degli anni Sessanta a Cinisi, un piccolo paese siciliano, la mafia domina e controlla la vita quotidiana oltre agli appalti per l'aeroporto di Punta Raisi e il traffico della droga. Il giovane Peppino Impastato entra nel vortice della contestazione piegandola, con originalità, alle esigenze locali. Apre una piccola radio dalla quale fustiga con l'arma dell'ironia i potenti locali fra i quali Zio Tano (Badalamenti). Peppino verrà massacrato facendo passare la sua morte per un suicidio. Se lo si guarda con gli occhiali dell'ideologia, I cento passi (che si ispira a fatti realmente accaduti), con la chiusura sulle bandiere rosse e i pugni chiusi del funerale di Impastato, potrebbe sembrare un film di propaganda. In realtà è un film di impegno civile (che non si vergogna di citare il Rosi di Le mani sulla città) che si assume il compito di ricordarci che la lotta a quel complesso fenomeno che passa sotto il nome di mafia non appartiene a una 'parte' ma è dovere di tutti indipendentemente dall'appartenenza politica. Marco Tullio Giordana, Claudio Fava e Monica Zapelli si

41 ispirano a un personaggio realmente esistito e che, grazie a questo film, trova una sua giusta rivisitazione. Perché la morte di Peppino coincide con il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro e quindi non ha alcun rilievo sui mezzi di comunicazione. Questo facilita il compito a chi, anche in campo politico, non vedeva l'ora di liberarsi di un avversario difficile da contrastare perché mosso dall'urgenza della denuncia del malaffare. Giordana sa mostrarne l'aspetto pubblico e quello privato. Se Luigi Lo Cascio offre al suo personaggio la lucida energia di un provocatore consapevole dei rischi corre, ma non per questo disposto ad arretrare, Luigi Maria Burruano fa del padre una persona divisa in due: da un lato il dovere di obbedienza ai malavitosi e dall'altro l'amore per quel figlio che picchierà piangendo nel momento in cui si sente da lui disonorato di fronte alla mafia. La regia non si limita però a proporci un film di ricostruzione storico-ambientale. Va oltre suggerendoci, con soluzioni di montaggio e con scelte di scenografia, da un lato il clima di soggezione psicologica a cui neppure Peppino può sottrarsi (da piccolo ha avuto modo di chiedersi perché l'auto dello zio Cesare è stata fatta saltare in aria) e dall'altro la progressiva solitudine in cui il protagonista viene a trovarsi nel momento in cui quasi più nessuno lo sostiene. Ricordandoci che 'dopo' tutti sono bravi a partecipare al lutto. 'Dopo' però. Classificazione: 791.43 [Spettacoli pubblici. Cinema]

Donne di mafia / un film di Giuseppe Ferrara ; sceneggiatura di Giuseppe Ferrara e Graziano Diana ; direttore della fotografia Federico Del Zoppo ; musiche Andrea Guerra. - Roma : DNA : Sirio Vide Italia, [2006]. - 1 DVD Video (180 min.): color., sonoro ; in contenitore, 19 cm. È la storia di un gruppo di donne coinvolte nella mafia, tra le quali spicca Teresa e Cosima, che trovano il sentimento, il coraggio e la determinazione di opporsi alla condizione di protagoniste passive di tale barbarie, costi quel che costi. Classificazione: 791.45 [Spettacoli pubblici. Televisione] | 791.43 [CINEMA]

Ecomafia 2010 : le storie e i numeri della criminalità ambientale / [a cura di Legambiente, Osservatorio ambiente e legalità ; prefazione di Roberto Saviano ; introduzione di Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia] . - Milano : Edizioni Ambiente, c2010. - 413 p. ; 23 cm.. - (Annuari). - Fa parte di: Ecomafia ... : le storie e i numeri della criminalita ambientale / Legambiente, Osservatorio ambiente e legalità. Altri autori: Legambiente : Osservatorio ambiente e legalità | Saviano, Roberto | Grasso, Pietro [1945- ]. Soggetti: Mafia e ambiente naturale - Italia | Ambiente naturale - Tutela penale | Mafia - Diffusione - Aspetti economici Classificazione: 364.1

Un eroe borghese / regia di Michele Placido ; soggetto e sceneggiatura di Graziano Diana, Angelo Pasquini ; tratto dall'opera letteraria Un eroe borghese di Corrado Stajano ; direttore della fotografia Luca Bigazzi ; musica di Pino Donaggio. - [Roma] : Universal, c2005. - 1 DVD (ca. 90 min.) : sonoro (Dolby digital 2.0), color. - Codice area 2; sistema e formato video: PAL, 4:3. - Tit. del contenitore. - Film del 1995, prod. Pietro Valsecchi, Italia; interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Michele Placido, Ricky Tognazzi, Omero Antoniutti, Philippine Leroy-Beaulieu, Daan Hugaert, Pascal Druant. - Lingua: italiano; sottotioli: italiano.. - N. Editoriale 8234918 ( ). - Genere: 7 – Video. - Titolo uniforme: Un eroe borghese film ; 1995. - Altri autori:Stajano, Corrado| Placido, Michele| Leroy-Beaulieu, Philippine|Pasquini, Angelo|Antonutti, Omero |Donaggio, Pino | Tognazzi, Ricky | Diana, Graziano | Hugaert, Daan | Druant, Pascal | Bigazzi, Luca | Bentivoglio, Fabrizio , incaricato della liquidazione dell'istituto bancario fondato da Michele Sindona, scopre inquietanti legami tra ciminalità organizzata e potere politico e finanziario. Nonostante le minacce, prosegue sulla sua strada fino all'11 luglio 1979, quando viene assassinato da un killer. Pregevole nelle intenzioni, la ricostruzione dei drammatici fatti realmente accaduti non sempre raggiunge un perfetto equilibrio. Classificazione:791.43 [Spettacoli pubblici. Cinema]

Il giorno della civetta / un film di Damiano Damiani ; dal romanzo di Leonardo Sciascia. - Milano : Medusa video [distributore], [2006]. - 1 DVD (104 min.) : sonoro (Dolby digital 1.0, 5.1), color. ; 12 cm. - (I classici del cinema italiano). Codice area: 2; sistema e formato video: PAL, schermo panoramico, 1:1.85, ottimizzato per TV 16:9. - Tit. del contenitore. - Film del 1968, Italia; interpreti: Claudia Cardinale, Franco Nero, Lee J. Cobb, Tano Cimarosa, Nehemiah Persoff, Serge Reggiani, Ennio Balbo; vincitore di un David di Donatello e di un Nastro d'argento. - Lingue: italiano; sottotitoli: italiano. - Contiene: presentazione, a proposito di... Il giorno della civetta, biografia di Damiano Damiani, filmografia di Franco Nero, filmografia di Ugo Pirro. - Data ricavata da cataloghi editoriali online. - N02SF02823, 8010020028238. - Altro titolo:Il giorno della civetta risorsa elettronica. Titolo uniforme Il giorno della civetta film ; 1968. Altri autori: Sciascia, Leonardo [Antecedente Bibliografico] | Cimarosa, Tano [Attore] | Damiani, Damiano [Direttore] | 42 Reggiani, Serge[Attore] | Persoff, Nehemiah [Attore] | Cobb, Lee J. [Attore] | Nero, Franco [Attore] | Balbo, Ennio [Attore] | Cardinale, Claudia [Attore] Collana: I classici del cinema italiano Dal libro di Leonardo Sciascia. In un paese siciliano viene ucciso un costruttore edile; la mafia vuol fare passare l'assassinio come delitto d'onore, tanto più che del presunto colpevole non si trova alcuna traccia. Un capitano dei carabinieri cerca le prove per incastrare un potente mafioso, ma trova solo il cadavere di un informatore. Tutto finisce nel nulla.Quando uscì fu vietato ai minori di 18 anni: nella commissione di revisione (leggi: censura) c'era qualche amico degli amici o fu soltanto un eccesso di prudenza? Classificazione: 791.43 [CINEMA]

I giudici / regia di Ricky Tognazzi ; sceneggiatura di Peter Pruce ; tratto dal libro di Alexander Stille ; musica di Michael Tavera ; fotografia di Alessio Gelsini Torresi. - Campi Bisenzio : Cecchi Gori Home Video [distributore], [2005]. - 1 DVD : sonoro (Dolby digital 2.0), color Codice area: 2; sistema e formato video: PAL, 1.33:1. - Tit. del contenitore. - Film del 1999, USA / Italia, durata 106 min.; interpreti: Chazz Palminteri, F. Murray Abraham, Anna Galiena, Lina Sastri. - Lingue: italiano, inglese; sottotitoli: italiano per non udenti. - Contiene: trailer originale, intervista al regista, biografie e filmografie del regista e degli attori principali.. - N. Editoriale PSV20001. Genere:7 – Video Titolo uniforme: Excellent cadavers film ; 1999. - Altri autori: Silvi, Roberto | Gelsini Torresi, Alessio| Stille, Alexander | Abraham, F. Murray | Sastri, Lina | Galiena, Anna | Tognazzi, Ricky| Palminteri, Chazz | Pruce, Peter | Tavera, Michael Prodotto dall'americana HBO e diretto da Ricky Tognazzi, il film ripercorre la vita privata e professionale del giudice Giovanni Falcone, dal suo arrivo a Palermo nei primi anni Ottanta fino al maggio 1992, quando venne ucciso in un attentato insieme alla sua adorata moglie Francesca Morvillo, presentatagli, durante una cena, da Paolo Borsellino. Classificazione:791.43 [Spettacoli pubblici. Cinema]

Gomorra / un film di Matteo Garrone ; sceneggiatura di Maurizio Braucci ... [et al.] ; dal libro di Roberto Saviano . - [Roma] : 01 Distribution, p2008. - 1 DVD (ca. 130 min.) : son. (Dolby digital 5.1), color. ; in contenitore, 19 cm. - Descr. basata sul contenitore. - Codice area: 2. - Sistema e formato video: schermo panoramico 2.35:1 anamorfico 16:9, dvd9. - Film del 2008, prod. Italia. - Interpreti: Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale. - Lingue: italiano; sottotitoli:italiano, inglese, italiano per non udenti; contenuti speciali. - Altri autori: Saviano, Roberto | Servillo, Toni | Garrone, Matteo | Imparato, Gianfelice | Nazionale, Maria | Braucci, Maurizio Potere, soldi e sangue. In un mondo apparentemente lontano dalla realtà, ma ben radicato nella nostra terra, questi sono i valori con i quali gli abitanti della provincia di Caserta, tra Aversa e Casal di Principe, devono scontrarsi ogni giorno. Quasi sempre non puoi scegliere, quasi sempre sei costretto a obbedire alle regole del sistema, la camorra, e solo i più fortunati possono pensare di condurre una vita normale. Classificazione: 791.43 - CINEMA

La mafia uccide solo d'estate / un film di Pif ; [con] Cristiana Capotondi, Pif ; [fotografia Roberto Forza ; musiche Santi Pulvirenti ; sceneggiatura Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto, Marco Martani]. - [Roma] : 01 Distribution, 2014. - 1 DVD-Video (circa 85 min) : color., sonoro ; 12 cm. Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina che gli ha incendiato il cuore. Nato a Palermo, Arturo è stato concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da quel momento e da che si ricordi la sua vita, spesa a Palermo, è stata allacciata alla Mafia e segnata dai suoi efferati delitti. Cresciuto in una famiglia passiva, in una città 'muta' e tra cittadini incuranti dei crimini che abbattono i suoi eroi in guerra contro la Mafia, Arturo prova da solo a produrre un profilo e un senso a quegli uomini contro e gentili che gli offrono un iris alla ricotta (il commissario Boris Giuliano) o gli concedono un'intervista (il Generale Dalla Chiesa). L'unico che proprio non riesce a incontrare, ma di cui ritaglia e colleziona foto dai giornali, è il premier Giulio Andreotti, che da una trasmissione televisiva gli impartisce un'ideale lezione sentimentale da applicare al cuore della piccola Flora. Gli anni passano, la Mafia cresce in arroganza e crudeltà e i paladini della giustizia vengono falciati, sparati, esplosi. Soltanto Arturo rimane uguale a se stesso, ossequiante e 'svenduto' in una televisione locale e nella campagna elettorale di Salvo Lima. Ma la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino lo risveglieranno da un sonno atavico e dentro una città finalmente cosciente. Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, debutta al cinema con una storia di rimozione, una storia scomoda perché chiama in causa responsabilità collettive che costringono a interrogarsi sull'identità culturale del Paese, sul suo passato e sul suo futuro. Costruito come un romanzo di formazione, La mafia uccide solo d'estate trova la sua rilevanza in quello che racconta e la sua forza in come lo racconta e come rappresenta la mafia senza

43 indulgenze celebrative. Il film porta a coscienza del protagonista e della sua città i mostri che stanno anche dentro chi li vorrebbe cacciare e che decide per questo di dichiarare guerra a una parte di sé. Lo sguardo attonito e incredulo di Arturo bambino sulle omertà e le brutalità del mondo degli adulti, che lo hanno sedotto (Giulio Andreotti), innescato (il giornalista esiliato di Claudio Gioè) e (ri)educato (i 'retroscena' del potere mafioso), si posa adesso consapevole sul figlio e sulle targhe di marmo. Targhe che 'medicano' le ferite di Palermo, targhe fissate sui suoi muri e nella sua memoria, targhe su cui Arturo legge i nomi dei caduti per la Mafia. Legge il loro impegno, le loro imprese, rompendo l'ordine delle cose (nostre) e avviando il processo di eredità di chi ha saputo far esistere la cultura come possibilità della comunità. La Mafia uccide solo d'estate capovolge il comico in tragico ricordandoci che ribellarsi è possibile. Classificazione: 791.43 - CINEMA

Le mani sulla città ; [regia Francesco Rosi ; fotografia Gianni Di Venanzo ; musica Piero Piccioni]. - [Italia] : Mustang Entertainment ; [Campi Bisenzio] : CG home video [distributore], ©2014. - 1 DVD-Video (97 min.) ; b/n, sonoro. Titolo del contenitore. - Prima del titolo: Francesco Rosi presenta Rod Steiger in. - Produzione cinematografica: Italia, Francia, 1963. - Sottotitoli: italiano per non udenti. - Altri interpreti: Salvo Randone, Guido Alberti, Angelo D'Alessandro ; sceneggiatura Francesco Rosi, Raffaele La Capria, Enzo Provenzale, Enzo Forcella. - Caratteristiche tecniche: regione 2; PAL; video 16/9, 1.85:1 anamorfico; audio Dolby digital 2.0. - Contenuti extra: commento audio al film di Francesco Rosi; interviste a cura di Umberto Rondi a Roberto Saviano e Raffaele Cantone.. - 15PD0009, PSV21128, 8057092000991. Altro titolo: Le mani sulla città risorsa elettronica. - Titolo uniforme: Le mani sulla città film ; 1963. - Altri autori: D'Alessandro, Angelo 1926-2011 [Attore] | La Capria, Raffaele [Sceneggiatore] | Randone, Salvo [Attore] | Forcella, Enzo[Sceneggiatore] | Di Venanzo, Gianni [Fotografo] | Piccioni, Piero [Compositore] | Steiger, Rod [Attore] | Alberti, Guido [1909-1996][Attore] | Rosi, Francesco [1922-2015] [Direttore] | Provenzale, Enzo [Sceneggiatore] Napoli, primi Anni Sessanta. Crolla un palazzo a causa di un cantiere limitrofo di proprietà di un certo Nottola, speculatore edilizio appoggiato dalla maggioranza che guida l'amministrazione della città. Viene aperta una commissione d'inchiesta dalla quale emerge che le pratiche per la concessione sono state corrette dal punto di vista formale. Nottola è però diventato 'scomodo' e non è possibile garantirgli il posto da assessore che egli pretende in seguito alle ormai imminenti elezioni. Ci sono film, anche di valore, che con il passare degli anni perdono la presa che ebbero al momento della loro uscita e restano lì a farsi ammirare come un prezioso utensile del passato di cui riconosciamo la perfezione ma che può solo restare chiuso in una teca. Altri invece (e il film di Rosi è fra questi) che invece conservano una loro inattaccabile attualità. Verrebbe da dire: purtroppo. Purtroppo perché quei problemi, quel malcostume, quel modo di intendere l'amministrazione della cosa pubblica perdurano. È sicuramente anche questo uno dei motivi della tenuta di Le mani sulla città ma quello che lo distacca dalla cronaca politica è lo stile narrativo. Rosi non fa un 'film di denuncia', va oltre. Sceglie un taglio da "cinema verité" quando riprende le sedute del Consiglio comunale offrendoci dei totali di un'aula in cui ci si prepara a una lotta di tutti contro tutti. Da questo magma fa emergere delle figure che sono rappresentative di posizioni e di interessi diversi che finiscono con il ruotare attorno a Nottola (interpretato da un Rod Steiger che domina l'inquadratura). Sarebbe facile definire 'profetico' un film in cui si agitano 'mani pulite' o in cui il conflitto di interessi diviene tanto palese quanto socialmente metabolizzato. Le mani sulla città è qualcosa di più e di diverso. È un film che va alle radici di uno dei cancri che hanno corroso e continuano a corrodere la nostra società e ne mette spietatamente in luce le metastasi. Divenendo un paradigma (anche se non del tutto compreso, al di là delle polemiche sul suo contenuto, al momento dell'uscita). Classificazione:791.43 [CINEMA]

La mattanza [videoregistrazione] / di Carlo Lucarelli e di Giuliana Catamo ; regia [di] Sandro Patrignanelli, Fabio Sabbioni ; musiche [di] Alessandro Molinari . - Torino : Einaudi ; Roma : Rai, [2004]. - 1 DVD (120 min.) : color., son. ; 12 cm. - (Einaudi tascabili ; 1317) . - DVD versione 9. - Sottotitoli in italiano. Fa parte di: La mattanza : dal silenzio sulla mafia al silenzio della mafia [documento multimediale] / Carlo Lucarelli. Altri autori: Patrignanelli, Sandro | Sabbioni, Fabio Un episodio della trasmissione televisiva "Blu notte. I misteri d'Italia" che tenta di ricostruire la memoria recente del nostro Paese: la tragica "mattanza", operata dalla criminalità organizzata siciliana dagli anni Settanta a oggi, la lotta e il sacrificio di tanti magistrati e uomini di legge ormai diventati memoria collettiva e civile. Soggetti: Mafia - Italia - 1969-2003 Classificazione: 364.1 - CRIMINOLOGIA. Reati penali

44 Mery per sempre / un film diretto da Marco Risi ; musiche di Gian Carlo Bigazzi. - Campi Bisenzio : Cecchi Gori editoria elettronica, 2007. - 1 DVD (110 min.) : son. (Dolby Digital 2.0), color. ; in contenitore, 19 cm. - Descr. basata sul contenitore. - Codice area 0; sistema e formato video: PAL 1.66:1, anamorfico, singolo strato. - Film del 1989, prod. Italia. - Interpreti: Michele Placido, Claudio Amendola. - Lingue: italiano; sottotitoli: italiano per non udenti. - PSV3977. - Altri autori: Placido, Michele | Risi, Marco | Bigazzi, Giancarlo | Amendola, Claudio Un insegnante di quarant'anni appena divorziato accetta di lavorare nel carcere minorile Malaspina. L'uomo cerca di instaurare un nuovo rapporto con i giovani detenuti, ma i suoi sforzi vengono ostacolati dai più riottosi di essi e dal direttore della prigione che non approva i metodi permissivi del nuovo venuto. Alla fine però i fatti danno ragione all'insegnante. Classificazione: 791.43 - CINEMA

Paolo Borsellino / regia di Gianluca Maria Tavarelli ; sceneggiatura di Giancarlo De Cataldo... [et al.] ; musiche di Paolo Buonvino . - [Italia] : Universal studios, 2005. - 1 DVD (195 min. ca.) : son. (Dolby digital 5.1), color. ; 19 cm, in contenitore. Descr. basata sul contenitore. - Codice area: 2. - Sistema e formato video: 1.85:1 anamorphic. - Ripr. film tv del 2004. - Interpreti: Giorgio Tirabassi, Ennio Fantastichini, Andrea Tidona. - Lingue e sottotitoli: italiano. Altri autori: Buonvino, Paolo | Tavarelli, Gianluca Maria | Fantastichini, Ennio | Tirabassi, Giorgio | De Cataldo, Giancarlo Nel 1980 il Rocco Chinnici incarica Paolo Borsellino dell'istruttoria sulle attività criminali delle varie cosche mafiose palermitane e in particolare su quella emergente dei Corleonesi con a capo Totò Riina. Borsellino chiama accanto a sé il collega e amico d'infanzia Giovanni Falcone e insieme a lui forma quello che poi diventò il famoso pool antimafia. I due lavorano fianco a fianco per 15 anni fino a quando la mafia li uccide in agguati tragicamente spettacolari. Classificazione: 791.45 - TELEVISIONE

Il prefetto di ferro / un film di Pasquale Squitieri. - [Campi Bisenzio] : Cecchi Gori home video, ©2013. - 1 DVD-Video (114 min.) ; in contenitore, 19 cm. - (I classici del cinema italiano). - Caratteristiche tecniche: regione 2; PAL; 16/9, 1.85:1; Dolby digital 1.0; color. - Titolo del contenitore. - Produzione cinematografica Italia 1977. - Interpreti: Giuliano Gemma, Claudia Cardinale. - Lingue: italiano; sottotitoli: italiano per non udenti. - Contenuti extra: A proposito di... intervista a Pasquale Squitieri e Giuliano Gemma; trailer.. - PSV34021. - Titolo uniforme: Il prefetto di ferro film ; 1977. - Altri autori: Cardinale, Claudia [Attore] | Squitieri, Pasquale [Direttore] |Gemma, Giuliano [Attore]. Collana: I classici del cinema italiano La vicenda è ambientata durante gli anni del fascismo. Cesare Mori viene trasferito a Palermo e tiene fede alla sua fama di magistrato integerrimo. Finché si rivolge a piccoli delinquenti e a figure minori ha campo libero, ma quando nei carteggi delle sue inchieste arrivano nomi di politici, legati alla mafia, Cesare Mori viene nominato in tutta fretta senatore e spedito nella capitale. Classificazione:791.43[CINEMA]

Romanzo criminale / un film di Michele Placido. - Torino : Einaudi ; Milano : Warner home video, [2006?]. - 1 DVD (154 min.) : sonoro (Dolby digital 5.1), color. - Codice area: 2; sistema e formato video: PAL, 16:9. -Interpreti: Kim Rossi Stuart, Anna Mouglalis, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca. - Lingue: italiano; sottotitoli: inglese, italiano per non udenti. - Contenuti speciali: Commento al film di Michele Placido e Giancarlo De Cataldo, dietro le quinte, bibliografia, gallerie fotografiche, cast e tecnici. - Fa parte di: Romanzo criminale [documento multimediale] / il film di Michele Placido e il bestseller di Giancarlo De Cataldo. - Altri autori: Placido, Michele | Rossi Stuart, Kim | Mouglalis, Anna | Rulli, Stefano | De Cataldo, Giancarlo Quindici anni (1977-92) di storia italiana che hanno al centro una banda di romani le cui azioni criminali s'intrecciano con terrorismo politico, cultura mafiosa, poteri deviati dello Stato. Dal libro (2004) di Giancarlo De Cataldo, anche cosceneggiatore con Sandro Petraglia, Stefano Rulli e M. Placido. Classificazione: 791.43 - CINEMA

Salvatore Giuliano / un film di Francesco Rosi ; soggetto e sceneggiatura di Francesco Rosi, Suso Cecchi D'Amico, Enzo Provenzale, Franco Solinas ; direttore della fotografia Gianni Di Venanzo ; musiche di Piero Piccioni. - Ed. restaurata e rimasterizzata. - [Campi Bisenzio] : Dolmen home video, [2007?]. - 1 DVD (107 min.) : sonoro (Dolby digital mono, 5.1 rielaborato), b/n. - (Cristaldi film). Più che sul bandito Giuliano (1922-50) è, come diceva il titolo di lavorazione, un film sulla Sicilia 1943-50. Messo ai margini il personaggio, parla dei rapporti tra mafia, banditismo, potere politico, potere economico. Comincia sul cadavere del bandito nel cortile di (luglio 1950) e poi si sposta avanti e indietro

45 nel tempo: gli sbalzi della narrazione risultano giustificati dall'inchiesta e dalle sue associazioni. Anche perciò Rosi ha chiesto a Gianni Di Venanzo, direttore della fotografia, 3 diversi toni di bianconero: lirico-tragico a forti contrasti chiaroscurali per le fasi rievocative; tono sovresposto da servizio fotografico per la morte di Giuliano; grana spoglia e grigio di tipo televisivo per il processo di Viterbo. In 2 ore indica, con la sintesi dell'autentico narratore e la capacità di comunicazione del grande giornalista, i problemi, le piaghe, le cancrene dell'isola. È il film di Rosi più ambizioso e potente, con pagine non indegne di un Ejzenštejn, come la sequenza della strage dei contadini di Portella della Ginestra (1° maggio 1947) e il pianto della madre di Giuliano al cimitero. La cronaca viene innalzata a storia e si trasforma in tragedia sociale. Scritto con Suso Cecchi D'Amico, Enzo Provenzale, Franco Solinas. Musica di Piero Piccioni. Uscì con il divieto ai minori di 16 anni, tipico esempio di censura politica: si voleva vietare la storia. 3 Nastri d'argento: film (ex aequo con Le quattro giornate di Napoli ), fotografia, musica. Titolo di lavorazione: Sicilia 1943-60 . Restaurato nel 1999. Classificazione:791.43

46 Gli abstract sono tratti dai seguenti siti (in ordine alfabetico):

Anobii.com Archivio900 IBS.it laFeltrinelli.it Laterza.it Libidolegendi Libreriauniversitaria.it Libraccio.it Mondadori.it Mymovies.it

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