Giuseppe Zanardelli
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ELENA SANESI GIUSEPPE ZANARDELLI DALLA GIOVINEZZA ALLA MATURITA' ( CON DOCUMENTI INEDITI ) ELENA SANESI GIUSEPPE ZANARDELLI DALLA GIOVINEZZA ALLA MATURITA' ( CON DOCUMENTI INEDITI ) Supplemento ai COMMENTAR1 DELL'ATENEO DI BRESCIA - per l'anno 1967 Autorizzazione del Tribunale di Brescia N. 64 in data 21 gennaio 1953 Direttore responsabile UGO VAGLIA TIPO-LITO FRATELLI GEROLDI - BRESCIA - 1967 NOTA DELL'AUTORE Prima di licenziare questo volume per la stampa, desidero rivolgere un pubblico ringraziamento a tutti coloro che, nei modi più vari, mi hanno confortata del loro appoggio, del loro consiglio, dei loro incorag- giamenti, nel corso di questa mia fatica. Fra tutti ricordo in modo particolare la Prof.ssa EmiZia Morelli, ordi- naria di Storia del Risorgimento nell'Università di Roma, cui debbo il pri- mo suggerimento di questa ricerca ed il successivo costante interesse m- strato durante il suo svolgimento; il Prof. Federico Curato, ordinario di Storia dei trattati e politica internazionale nell'Università di Pavia, che mi fu pure prodigo di consigli e suggerimenti; il Dott. Ugo Baron- celli, Direttore della Civica Biblioteca Queriniana di Brescia, profondo e acuto conoscitore, come pochi altri, della storia bresciana; il Dott. Leo- nardo Mazzoldi, Direttore dell'Archzvio di Stato di Brescia. cortesissima guida attraverso i dedalnz meandri delle Carte Zanardelli. Desidero poi esprimere la mia viva riconoscenza al Prof. Matteo Mnternini Presidente ed al Prof. Ugo Vagxa Segretario dell'Ateneo di Brescia, così benemerito pc?- iniziative di alta cultura non solo nelZJam- bito locale bresciano, ma anche in quello pi?i ampio, lombardo e nazio- nale, per avere assunto il patrocinio della pubblicazione del volume, confe- rendo a questo l'alto avallo della Sua autoritd. E ringrazio infine il Prof. Alberto M. Ghisalberti, Presidente dell'lstituto per la Storia del Risor- gimento Italiano. e il Prof. Antonio Pexscr. Direttore del Museo della Sto- ria dell'Università dz Pavia, che hanno voluto contribuire con generosi aiuti finanziari alla stampa del volume. ABBREVIAZIONI PIU' FREQUENTEMENTE USATE ASB, Carte Z., b. ... = Archivio di Stato di Brescia. Carte Zanardelli, busta ... PV, Arch. Cair. = Archivio Cairoli presso i Civici Musei di Arte e Storia di Pavia. MRM = Museo del Risorgimento di Milano. INTRODUZIONE Sulla personalità di Giuseppe Zanardelli, quale si palesa o si lascia intuire dagli atti della sua vita pubblica, distesa lungo l'arco di quasi mezzo secolo, sono possibili, naturalmente, valutazioni ed interpretazioni diverse. Ne è causa, innanzitutto, la stessa molte- plicità dei suoi interessi, la varietà e l'importanza dei compiti as- solti durante quarantaquattro anni di attività politica. Intendiamo riferirci tanto alle mansioni e alle cariche ufficiali, dai primi inca- richi del '59 a Brescia al Commissariato a Belluno nel '66, dalla partecipazione a Commissioni parlamentari alle ripetute presi- denze della Camera, dalla Direzione di ministeri-chiave quali gli interni, i lavori pubblici e la giustizia con Depretis, Crispi e Di Ru- dini, alla presidenza del Governo assunta proprio all'estremo limite della vita; quanto all'azione svolta direttamente o indirettamente, quale aperto protagonista o quale moderatore fra le quinte, delle lotte politiche post-risorgimentali che caratterizzarono il primo qua- rantennio della vita nazionale italiana dopo l'unitiì. E qui, cioè nella stessa eccezionale durata della attività politica di Giuseppe Zanardelli si riconosce un secondo motivo che spiega la diversità dei discorsi che su di essa possono impostarsi e delle conclusioni che se ne possono trarre: discorsi e conclusioni non solo diversi, ma ta- lora anche contrastanti, come avveniva soprattutto da parte dei con- temporanei, ma come ha continuato ad avvenire in parte anche in seguito, in sede storica. Giacchè non è pensabile che l'aver tenuto ininterrottamente per quarantaquattro anni il mandato parlamen- tare del Collegio di Iseo, l'aver esercitato per tutto questo periodo una specie di predominio politico quasi assoluto nell'ambiente bre- sciano (predominio attenuatosi un poco, ma piuttosto nell'ambito delle amministrazioni locali che non in quello della politica gene- rale, in seguito alla vittoria dei clerico-moderati nelle amministra- tive bresciane del 1895); l'aver svolto un'attività politica intensis- sima, sia al centro che alla periferia, annodando innumerevoli relazioni, stringendo alleanze, combattendo avversari, muovendosi in un ambiente politico che risentiva di tutte le difficoltà, di tutte le incertezze e anche di tutti i difetti e le contraddizioni di una società in via di formazione e trasformazione, di una democrazia gracile e piena di remore per la sua stessa troppo recente forma- zione; non è pensabile, ripeto, che tutto ciò sia avvenuto, da parte dello Zanardelli, senza suscitare intorno a sè, accanto ai consensi entusiastici degli amici, le criti.che e i risentimenti, talvolta gli odi faziosamente indiscriminati, degli avversari. Ma se tutto questo è, in fondo, abbastanza ovvio, è certo comun- que che, dal punto di vista dello storico, il quarantennio zanardel- liano pone un certo numero di problemi non tutti ancora risolti o non completamente risolti. Vi fu, nell'attività dello Zanardelli. una stretta coerenza tra pensiero e azione, uno svolgimento logico e univoco dalle premesse alla conclusione? E se tale coerenza vi fu (come del resto è, in genere, riconosciuto, e come credo di poter confermare in questo lavoro), quali ne furono i motivi essenziali e le questioni rispetto alle quali essa si esercitò? E ancora: quale fu l'influenza dell'ambiente familiare e scolastico, degli studi com- piuti, della stessa partecipazione giovanile ai movimenti patriot- tici, sulla formazione intellettuale di Giuseppe Zanardelli e sullo svolgimento futuro della sua personalità? Quando propriamente e per quali gradi avvenne, e come si deve interpretare, il passaggio dello Zanardelli dalla originaria ispirazione rnazziniana e repubbli.- cana alla successiva posizione di lealismo monarchico? Analoga- mente, quale fu il vero colore e significato del l'anticlericalismo za- nardelliano? Quale il suo intimo pensiero nei confronti del movi- mento operaio e del socialismo? Questioni, come si vede, interessanti e delicate, in parte già affrontate o almeno sfiorate. Alle quali, tuttavia, altre ancora se ne potrebbero aggiungere e principalmente una: quella relativa alla parte effettivamente sostenuta da Giuseppe Zanardelli, al di là e al di fuori delle manifestazioni pubbliche, bensì nei rapporti pri- vati con i colleghi e gli amici, in quel complesso periodo della vita politica italiana che comprende l'avanzata della sinistra storica di contro alla destra, la sua andata al potere e il contemporaneo inizio di una crisi, sviluppatasi attraverso il trasformismo, la a dissiden- za D, la a pentarchia D, e sfociata poi nel discusso periodo crispino. Zanardelli protagonista di queste vicende, sia direttamente, sia mediatamente attraverso i suoi rapporti soprattutto con Benedetto Cairoli, mi sembra un tema interessante da approfondire, insieme con qualcuno di quelli sopra accennati, come l'influenza della for- mazione giovanile, spirituale e intellettuale, e del decennio di preparazione, dal 1849 al '59. Per fissare dei necessari limiti alla ricerca, e ritenendo che un interesse preminente, per l'interpretazione storica, sia offerto dalla illustrazione dell'importanza presentata dal binomio Zanar- delli-Cairoli nell'accennato svolgimento della crisi della sinistra, ho creduto opportuno non spingermi oltre a2 1890 circa, l'epoca in cui, per ineluttabile decisione del destino. quel binomio si spez- zava con la morte di Benedetto Cairoli e 20 Zanardelli procedeva da solo. Quanto al periodo giovanile e di preparazione, che per essere svolto a fondo, sulla base del materiale documentario ora reperibile, richiederebbe una piccola monografia a sè stante, l'ap- profondiremo solo per quel tanto che risulterà necessario, nel senso cui si è più sopra accennato. Alla morte di Benedetto Cairoli, 1'8 agosto 1889, Giuseppe Zanardelli non toccava i 63 anni; aveva davanti a sè ancora un quindicennio di intensissima vita politica ed era al colmo, fisica- mente e intellettualmente, di una vigorosa maturità, senza alcun segno di incipiente vecchiaia. Ciò valga n giustificare il titolo posto a questo lavoro. Questa ricerca, che si basa su documenti originali non ancora utilizzati, mi sembra giustificata dal fatto che gli studi biografici su Zanardelli fino ad ora apparsi o sono di carattere ufficiale e apologetico, come l'introduzione del Montalcini alla raccolta dei Discorsi parlamentari l, come la monografia del D'Atri2 e come i fin troppo numerosi articoli su giornali e riviste (che pertanto non vale in genere la pena di citare tutti singolarmente) apparsi in occasione della sua morte e nel cinquantenario della medesima 1 Discorsi parlamentari di G. 2.. pubblicati per deliberazione della Camera dei Deputati, Roma 1905. 2 A. D'ATRI,Giuseppe Zanardelli et L'Italie Moderne, Paris 1903. 3 Fra gli innumerevoli articoli mi limito a citare alcuni dei più signi- ficativi e più recenti, come: U. DA COMO(un bresciano), N L'Intervento e le pressioni dell'austria nella crisi ministeriale del 1893 B,in Nuova Anto- logia, 16 ottobre 1915; C. BONARDI.G. Z. Bresciano B,in Conzmentari del- l'Atene0 di Brescia per l'anno 1953 (pubbl. 1954), pp. 81-99; V. VADI, s G. Z. I1 patriota, l'uomo politico, il giurista > in Ann. Pavesi del Risorg., anno I11 (1965), pp. 33-58. Da