Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di , , , , San Salvatore Monferrato, . Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministrazione Via Rivetta, 17 Casale Monferrato. Stampa Tipografia Barberis sas San Salvatore Monferrato. “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXIX - Num. 1 - GENNAIO 2018 NECROLOGIO Da parte di due soci della sezione di Ovada La morte di due appassionati e amici della AIGUILLE DIBONA: montagna avvenuta in tempi recenti, ha pro- vocato come sempre sgomento e smarrimento. La reazione può essere molto diversa e dipen- UN SOGNO REALIZZATO de in parte dalla personalità di ciascuno di noi. L’Aiguille Dibona (3.131 m) è uno spettacola- Normalmente qualche intimo amico si prende re monolito roccioso situato nel Massiccio des la cura di rievocare sulle pubblicazioni istitu- Écrins, nelle Alpi del Delfinato (Francia). Pren- zionali la carriera alpinistica e le doti morali de il nome dalla celebre guida di Cortina Ange- della persona scomparsa. In generale si metto- lo Dibona, che lo salì per primo, smentendone no in luce i pregi e gli aspetti positivi mentre le la fama di inaccessibilità. Ed è stata proprio l’ eventuali critiche, le animosità frequenti fra i “estetica” di questa vetta (vista in foto su in- vivi, vengono messe da parte. Non è facile par- ternet) a catturare l’interesse di due soci della lare della morte, qualche cosa che ci riguarda sezione CAI di Ovada, Samuele Ciliberto e Ma- da vicino e può toccare corde nascoste e sepol- rika Trenkwalder, i quali cominciano, nel 2016, te in tutti noi. Si tenta di esorcizzarla ma esce a meditare sulla possibilità di salirla. Dopo allo scoperto quando tocca una persona a noi molte indagini, molte ricerche e molti tenten- prossima, ben conosciuta. Si potrebbe pensare namenti, alla fine arriva la decisione, presa che per aver frequentato ambienti ostili fra i quasi d’istinto: e così il 27 agosto scorso ecco la monti dove i pericoli sono evidenti, ci possa es- partenza. L’operazione si è svolta in giornata sere un’assuefazione e sia possibile convivere (senza pernottamento al rifugio Soreiller) ed è con l’idea della fine della vita senza drammi, stata seguita la via normale. ma non è così. Nel pieno della forza fisica e della determinazione ci sostiene l’orgoglio e la speranza di raggiungere la meta prefissata e magari molte altre, mentre la malattia o la vecchiaia ci tolgono ogni prospettiva. Forse non è la morte in sé che ci percuote ma lo scoramento per la difficoltà a sostenere un ruolo dignitoso di fronte alla mancanza di un va su appigli abbondanti ma non così “tran- futuro. La stessa percezione cambia indubbia- quilli” come ci aspettavamo. L’esposizione, poi, mente con l’età e la propria personalità. faceva il resto” . Non ci siamo forse voltati o comunque abbia- Insomma, un’esperienza emozionante per i mo lasciato alle nostre spalle questi sentimenti due soci ovadesi che hanno affrontato per la in tempi passati? Eppure la morte è sempre sta- prima volta un’ascensione con queste caratte- ta presente! “Memento mori” recita la nostra ristiche. Ma l’Aiguille Dibona evidentemente cultura religiosa che nel contempo si sforza di non ha costituito un’attrattiva irresistibile solo consolare i vivi delineando una continuità oltre per loro, ma anche per molti altri. alla vita terrena. Non ci sono formule, pensieri “C’erano molte cordate sul tracciato - ci han- comportamenti che si possono suggerire. no confermato - ed abbiamo dovuto aspettare Recita il poeta: “Ognuno sta solo sul cuore del- parecchio prima di iniziare l’arrampicata vera e la terra trafitto da un raggio di sole: ed è su- propria. Comunque, a nostro avviso, le difficol- bito sera” e ciò dipinge il nostro problema esi- tà vere e proprie sono presenti solo nell’ultimo stenziale. Si può aggiungere che si muore due tratto di salita, la quale, nel complesso, è breve volte la prima fisicamente e la seconda volta (abbiamo impiegato meno di un’ora) ma emo- quando scompari dalle menti di coloro che ti zionante e appagante.” Va detto anche che hanno conosciuto. “Dato che non siamo degli espertissimi roccia- Samuele e Marika sono stati fortunati perché Ricordiamo Bruno Porcelli e Franco Rigolone tori - ci hanno detto i due protagonisti - abbia- hanno potuto effettuare l’ascensione con con- perché è la cosa giusta da fare. mo optato per questa soluzione, che per noi dizioni atmosferiche eccellenti. Roberto Mandirola rappresentava già una conquista importante.” E una volta giunti in vetta? “Abbiamo prova- “Tutto si si è svolto secondo le nostre previsio- to una grandissima soddisfazione anche per- ni, fino al colletto detto Breche des Clochetons ché abbiamo potuto realizzare una salita al - ci hanno detto ancora -. Anche il traverso che top delle nostre possibilità, la più esaltante conduce alla Breche Gunneng è stato in linea tra quelle finora effettuate. L’unica delusione con ciò che avevamo letto. La musica però è l’abbiamo avuta quando siamo arrivati in vet- cambiata quando abbiamo affrontato gli ulti- ta: non c’era niente, neanche un piccolo cip- mi due tiri di corda. Sapevamo che sarebbero po. Cosa del resto spiegabile viste le minuscole stati verticali e molto esposti, ma non ci aspet- dimensioni della cima. La felicità dell’obiettivo tavamo una cosa del genere. Forse perché c’è raggiunto è stata comunque davvero immen- sempre una sostanziale differenza tra la lettu- sa: del resto avevamo cullato questo sogno per ra su internet e la realtà effettiva. Il tracciato più di quindici mesi…” era davvero verticale e l’arrampicata si svolge- Diego Cartasegna, sezione di Ovada 2

Un ricordo Sezione di Ovada A BRUNO PORCELLI BELLA GITA SUI Fai tanti anni di scuola, vai all’università, lavori in umani dove il successo del tuo simile non è una aziende prestigiose, e poi ci pensi, e scopri che la tua sconfitta, ma è anche un successo tuo. vera formazione te l’hanno fatta dei ferrovieri. Così è stato. E così è stato possibile sopratutto MONTI DI CELLE In montagna. Ma anche in pianura, magari da- “condividere”. Condividere cose. Belle cose. Arri- Grande partecipazione all’escursione che si è vanti ad una birra. Persone comunissime. vati come individui, ci siamo ritrovati gruppo. Ma svolta a Celle Ligure, ben organizzata dal CAI Apparentemente comunissime. E tra loro, in pri- un gruppo aperto, dove l’ultimo arrivato era il Ovadese. È stato un bel percorso di circa 13 km. ma fila, per quanto riguarda me, Bruno Porcel- benvenuto, ed era messo al centro dell’attenzio- Siamo partiti dalla stazione ferroviaria e, pas- li. La vera formazione, a me come a tanti altri, ne. Dove, allo sconosciuto che entrava nella sede sando per il borgo di Sanda, abbiamo raggiunto l’hanno fatta persone come lui, trasmettendomi del CAI di Alessandria, Bruno Porcelli dedicava il il Bric delle forche (m 451). Qui sotto la chiesetta dei meccanismi mentali che a scuola e sul lavoro massimo dell’attenzione, tralasciando quello che dedicata a Don Bosco ci siamo rifocillati e poi non mi avevano insegnato. E non me li avevano stava facendo. E dedicandogli tutto il tempo che siamo scesi a Celle passando per il Santuario di insegnati perché i formatori erano stati messi lì era necessario. E dedicandogli tutta la simpatia Nostra Signora della Croce di Castagnabuona. per insegnare altre cose. Per trasmettere mecca- che aveva. Una simpatia che ha cancellato molte nismi mentali diversi. solitudini. Un meccanismo che ha contagiato persone che erano venute per avere qualcosa e che alla fine si sono ritrovate, a loro volta, a dare. A dare molto. Ed è così che in pochi anni gli iscritti al CAI sono quadruplicati. Fino a circa 900, come lui, giusta- mente orgoglioso, mi ha ricordato al telefono pochi giorni prima di lasciarci. Lui ha costruito tessuto sociale. E lo ha fatto pri- vilegiando i rapporti tra i simili rispetto ai rap- porti gerarchici. Tenacemente ha dato tantissimo a tantissime persone. E fa male. Fa proprio male pensare che ad un cer- to punto lui, proprio lui, si sia trovato solo. Semplificando si può dire che ti insegnavano (che Ma non penso affatto che lui sia stato sconfitto. ti insegnano) a considerare il tuo simile come un No. Lui non ha sbagliato niente. Se mai hanno concorrente. In realtà come un nemico. “Divide sbagliato altri. et impera” cominciava (comincia) da lì. Perché se In definitiva a caratterizzare la nostra vita non è il tuo simile è un nemico allora tu sei solo. E se si il lavoro che siamo costretti a fare per sopravvi- è soli difendersi diventa più difficile. vere, ma quello che scegliamo di fare nel tempo Prima di tornare a Ovada abbiamo visitato Rompere quel meccanismo, nella vita di tutti i libero che ci rimane. E quello che ha fatto lui è la chiesa di S. Maria Assunta ai Piani di Celle. giorni, non era facile. Ma in montagna si poteva una delle cose più belle, e più giuste, che io ho Questa chiesa, edificata negli anni 50, ha sul- fare. E Bruno Porcelli me l’ha subito fatto capire visto fare nella mia vita. la facciata un altorilievo di Lucio Fontana che quando, molto più bravo di me su ghiaccio, sulla La strada da seguire è quella. Non “contro” gli rappresenta San Michele e all’interno straordi- Nord della Tour Ronde mi ha detto: “Adesso vai altri, ma “con” gli altri. narie opere dei maestri Emanuele Luzzati ed davanti tu”. Grazie, Bruno. Grazie. Enzo Rossi. In montagna si potevano costruire dei rapporti Un amico di tante escursioni Giovanni Sanguineti Una breve sintesi NOTIZIE DALL’ASSEMBLEA LPV Si propone una sintesi degli interventi che Piemonte) informa sul profondo rinnovamen- nieri (vedi Rivista Montagne 360° novembre) possono aver maggior interesse per i soci. to che, con l’accordo dei Gestori si vuole intra- per iniziative di tutela del territorio ed educa- Il Presidente del GR Piemonte Colonna co- prendere circa il ruolo dei rifugi, che dovran- tiva nelle scuole; sulla convenzione con l’ANCI munica che dal 1/11 è possibile rinnovare la no diventare presidi del territorio e della sua (Associazione Nazionale Comuni) per la sen- tessera; da quest’anno è possibile il tessera- valorizzazione e fulcro culturale della nostra tieristica; convenzione con UNPLI (unione Pro mento on-line (immagino che per i Segretari Associazione. Si è provveduto ad una profon- Loco) per la valorizzazione dei Cammini Stori- sia necessario un certo tempo per organizzare da revisione del prezziario, con evidenti age- ci; sulle iniziative legislative tese a modificare questa nuova modalità). Questa, se fatta su volazioni ai soci, cui è richiesto di aver sempre il Codice della Strada, che definisca i sentieri smartphone, potrà valere per la scontistica presente che il Rifugio non è un albergo di e strade bianche come percorsi unicamente nei rifugi. Colonna chiede che all’atto dell’i- alta montagna, ma l’accoglienza deve essere pedonali e ciclabili, comprendendo il divieto scrizione venga anche chiesta al socio la pro- caratterizzata da una sobrietà consona all’e- per l’elisky. fessione, al fine di avere un data base sulle tica della montagna. Da qui l’invito ai soci a Infine non si può non citare la comunicazio- professionalità dei soci, al fine di interpellarli frequentare sempre più queste strutture, che ne sull’organizzazione di una escursione del- al presentarsi dei più svariati problemi. saranno la carta di identità della nostra asso- la nostra intersezionale nel Vallone di cime Il Vice Presidente Nazionale Montani Informa ciazione. Bianche che si terrà il 22 luglio, inserita, grazie sulla convenzione con il Ministero dell’Istru- Alessandro Ferrero e Franca Guerra, Consiglie- all’interessamento del nostro Umberto Palla- zione che consente al CAI di operare come ri Centrali di area LPV informano che è stato vicino, segretario del GR Piemonte, negli atti ente formativo nell’ambito dell’alternanza riconfermato il contributo della sede Centrale dell’Assemblea, con l’invito a tutte le Sezioni scuola-lavoro; sulla volontà del CAI Centrale di 250 € ai soci under 35 che partecipano ai di- a fare altrettanto allo scopo di contrastare il di recuperare la funzionalità del Sentiero Ita- versi corsi di formazione regionali o nazionali; devastante progetto di collegamento con im- lia; invita inoltre le Sezioni ad aderire all’ini- i giorni 10/11 marzo si terrà a Bologna la Gior- pianti sciistici con il comprensorio di Cervinia, ziativa “Ripartire dai sentieri”, organizzando nata Nazionale sulla Comunicazione, aperta a attraverso questo vallone integro dalle stra- escursioni e trekking nell’Appennino Centra- tutti i soci CAI, con possibilità di collegamen- ordinarie caratteristiche ambientali e geolo- le, contribuendo alla ripresa dei tanti borghi to on-line; è stato, i progetti dovranno essere giche. Ha subito aderito alla nostra iniziativa montani devastati dal terremoto. Sul sito inviati entro fine anno, mettendo in copia la il Presidente del GR Valdostano Bianco, oltre www.ripartiredasentieri.cai.it sono descrit- SOSEC Piemonte, che stanzia a sua volta un ad alcune Sezioni. Informazioni più dettaglia- ti 40 itinerari con riferimenti ai posti tappa. fondo apposito. te sull’escursione verranno date sui prossimi Giacomo Benedetti, nuovo Presidente della Emilio Quartiani, Consigliere Centrale, infor- numeri. Commissione Nazionale Rifugi (espresso dal ma sulla convenzione con l’Arma dei Carabi- Enrico Bruschi - Sezione di Casale Monferrato 3 Un’avventura autunnale APPENNINO PARMENSE TREKKING Nel film cult “Animal house” del 1978 di J. Lan- il vento ci lascia arrivare al pullman senza farsi dis, Joe Belushi declama una frase diventata sentire. Finirei con un “A l’uma ancura rangia- famosissima “Quando il gioco si fa duro, i duri ia ben” ovvero... nonostante tutto il trek è riu- cominciano a giocare”. Ora non mi sfiora mini- scito, nessuno si è fatto male, ci siamo divertiti mamente di definirmi un “duro”: posso vanta- moltissimo... penso possa bastare o no? re al massimo un ginocchio rigido e un tendine Ferruccio Fei, sezione di Alessandria d’Achille dolorante.. ma amante del mettersi in gioco quello sì... In breve, sabato si parte dal Passo della Cisa con un tempo che an lisandren si direbbe “u PINO CI HA scarnebia” ovvero pioggerellina leggera mista a nebbia... in aggiunta, sulla cresta, vento con LASCIATI raffiche di almeno 50 km/h... ideale... non si Ieri, giorno di Santo Stefano, ho ricevuto un suda minimamente... pleanno dove abbiamo dato il meglio di noi... messaggio che non avrei mai voluto ricevere Percorriamo un crinale che quando le nuvole si Domenica... la notte ha portato nuovamente ma che sapevo essere imminente: “Pino ci ha alzano ci lasciano vedere un panorama molto la pioggia e visto che le previsioni conferma- lasciati”, mi scriveva Marina, la moglie. Pino bello, anche qui l’autunno da il meglio di sé. no schiarite solo nel tardo pomeriggio, si deci- Gandolfo se n’è andato dopo una lunga soffe- Man mano che proseguiamo attraversiamo de di proseguire il trek accorciando la tappa e renza: mi piace ricordarlo per la sua precisione, faggete e prati con numerosi cavalli al pascolo. percorrendo un sentiero non di cresta ma più la sua tenacia e soprattutto la sua sincerità sen- Il vento non ci da tregua, saliamo sull’ultima al riparo dal vento. Percorso più impegnativo za compromessi. Con lui trent’anni di lavoro cima per scendere fino al Lago Santo Parmense visti i tratti esposti e la roccia bagnata. Niente fianco a fianco e numerose escursioni, su cime e al Rifugio Mariotti. di esagerato ma che necessita un’attenzione anche importanti, come diversi Tremila e Quat- Il vento increspa l’acqua del bel lago, la luce ca- maggiore del solito. tromila, che ho salito in tranquillità grazie alla lante e la bruma mi danno più l’idea che possa Giungiamo cosi ai Lagoni, sosta nel rifugio per sua presenza. Le sue capacità lo hanno portato apparire da un momento all’altro una drakkar mangiare qualcosa (decisamente di valore mol- ad essere un componente del Soccorso Alpino: vichinga. Serata piena, buona cena, i rifugisti to, molto inferiore al Mariotti). Ci restano anco- anche per questo vorrei ricordarlo sulle pagine gentili e siamo coinvolti in una festa di com- ra 9 km, il sole appare ogni tanto dalle nuvole, di Alpennino. Un itinerario “storico” DA OVADA A MADONNA DELLA GUARDIA L’itinerario che da Ovada conduce al Santuario Dopo circa un chilometro si svolta a destra sul- sul versante est (si può comunque arrivare sulla della Madonna della Guardia di Genova, posto la strada asfaltata della Colma. La si percorre cima con una breve deviazione) e successiva- sulla vetta del , in val Polcevera, tutta fino a giungere in località Magnoni (m mente si comincia a scendere verso l’insellatura può essere considerato un percorso “storico” 503) dove si incontra un bivio. Qui si svolta a posta tra il e il Bric dei Ladri. in quanto, prima di essere frequentato dagli sinistra su uno sterrato caratterizzato da un se- Qui si innesta il sentiero che sale da Campo Li- escursionisti, è stato, per molto tempo, utilizza- gnavia giallo (una “T”) che dapprima scende e gure. L’itinerario prosegue ancora in discesa, to dai pellegrini che si recavano in quel luogo. poi, dopo un altro bivio in cui si deve svoltare a prima su sentiero poi su strada sterrata, fino a Ancora oggi non sono rari i pellegrinaggi di destra, attraversa il versante settentrionale del che, superato un ruscelletto, si sale per poche diverse comunità parrocchiali dell’Ovadese lun- , rimanendo quasi costantemente centinaia di metri, sbucando sulla strada asfal- go questo tragitto. La sezione CAI di Ovada ha nel bosco e toccando numerose cascine, gran tata che da Campo Ligure porta alle Capanne di incluso questo itinerario tra le sue attività abi- parte delle quali ristrutturate e abitate durante Marcarolo. La si attraversa e si sale lungo un’e- tuali, tanto è vero che, da tempo, l’escursione i mesi estivi. Dopo un tratto in sensibile salita vidente traccia nel bosco di pini fino a pervenire al Santuario della Guardia (andata e ritorno in la strada perviene ad un colle in cui confluisce alla provinciale che conduce ai . due giorni) compare nei suoi programmi con ca- un’altra strada proveniente da Rossiglione ed Si percorre questa strada asfaltata per circa cin- denza quinquennale. un sentiero (segnalato da un triangolo giallo) que chilometri, superando il ristorante “La Che- Il percorso, piuttosto impegnativo dal punto di che arriva dal monte Colma. Si prende a sinistra lina”, fino alla colla di Praglia (m 871). A questo vista chilometrico (36 km circa), presenta un di- e si prosegue ancora (sempre nel bosco) con punto si svolta a destra, sempre su asfalto, ma slivello complessivo in salita di poco più di 1000 pendenze più dolci, giungendo ai ruderi della su una sede stradale ridotta seguendo le indica- metri con numerosi saliscendi e può essere per- cascina Fontanassi (m 790). zioni dell’Alta Via dei Monti Liguri. Dopo qual- corso senza problemi in 8-9 ore. A questo punto lo sterrato si trasforma in una che centinaio di metri, l’asfalto cede il posto ad Si parte da Ovada (m 186) e si raggiunge Belfor- piccola mulattiera e subito dopo in un sentie- uno sterrato che conduce alla colla del Canile; si te Monferrato, utilizzando per un breve tratto, ro, toccando i ruderi della cascina Grilla. Poco aggira il monte Proratado e quindi si abbando- lo sterrato che costeggia il torrente Stura (la dopo si esce dal bosco e si entra in un’area pra- na l’Alta Via, si svolta a sinistra e si comincia a “via del fiume”), poi si imbocca la provinciale tiva salendo verso il monte Pracaban (m 946). scendere lungo un sentiero contrassegnato da e la si segue fedelmente superando Belforte. Il percorso non raggiunge la vetta, aggirandola un triangolo rosso. Il percorso, a tratti piutto- sto accidentato, prosegue in discesa fino ad una cappelletta: subito dopo si attraversa un’area prativa risalendo leggermente fino ad un colle. A questo punto il sentiero (a tratti sdrucciolevo- le; attenzione in caso di pioggia!) scende nuo- vamente ed in breve raggiunge Lencisa (m 569), frazione di Ceranesi. Qui giunti, si riprende a salire, dapprima su asfalto e successivamente su sentiero segnato, superando pendenze abbastanza marcate, fino a pervenire al Santuario della Madonna della Guardia, sulla vetta del monte Figogna (m 804). Data la conformazione del luogo, il punto di arrivo risulta essere decisamente panoramico, a patto che il tempo sia buono. Infatti, purtroppo, l’area è spesso caratterizzata da nebbia orogra- fica dovute alla quota ed alla vicinanza al mare. Diego Cartasegna, sezione di Ovada 4 Acqui Terme: Alpinismo Giovanile SETTE GIOVANI DI ACQUI SULLE CIME DEL PERÙ Una bella storia, una storia un po’ diversa, quella Cima San Marco (5200 m), Cima Pisco (5752 m), raccontata Sabato 25 Novembre dai ragazzi che Cima Valluna (5686 m) sono le montagne scalate hanno partecipato alla spedizione alpinistica in ma le vette non hanno rappresentato per i ra- Perù per festeggiare il 60° anniversario della Fon- gazzi una conquista, ma l’emozione più grande dazione della nostra Sezione. di una serie di emozioni. È stato così, sia per chi Una storia fatta di emozioni forti e positive di ha raggiunto la vetta, sia per chi ci ha rinunciato. amicizia, di solidarietà, di complicità e che non si Grazie! è chiusa con la serata di Sabato alla Caimano, ma La montagna non può essere mai solo una espe- continuerà a vivere nel cuore di chi vi ha parte- rienza sportiva e questa spedizione, per come è cipato. Non è sempre così, anzi non è quasi mai stata preparata e vissuta, ne è la dimostrazione. così, di solito quello che prende il sopravvento I ragazzi che hanno vissuto questa esperienza in situazioni come quelle che hanno vissuto i ra- non comune hanno un’età compresa fra i quat- gazzi è l’egoismo, la competizione negativa, la tordici e i diciotto anni. voglia di protagonismo. Di solito si parte amici e scaletta e senza la preventiva approvazione dei Beatrice Roffredo, Giacomo Ferraro, Gabriele si arriva avversari. contenuti dei loro interventi. Stefanelli, Marta Cirio, Veronica Grillo, Gaia Bal- Uno per uno i ragazzi hanno raccontato la loro Lo hanno fatto così bene che quasi hanno messo lin e Mirian Roca, insieme agli accompagnatori esperienza e le emozioni vissute nei quasi due in secondo piano il bellissimo video della Spedi- di Alpinismo Giovanile Claudia Tiglio, Valentino anni di preparazione della Spedizione, lo han- zione, preparato dalla guida andina Edgard Roca Subrero, Valter Marenco, Franco Lerma e Ferdi- no fatto in totale autonomia scegliendo loro la e lasciando l’affollata sala come sospesa nelle nando Zunino e alla Guida andina Edgard Roca emozioni. hanno scritto una bella pagina della vita della In secondo piano il video e anche gli obiettivi nostra Sezione e della nostra città. alpinistici raggiunti e che, proprio in ragione di La Sezione ringrazia tutti coloro che hanno colla- questo, acquistano una rilevanza assoluta re- borato per la riuscita della spedizione. stituendo alla montagna tutti i valori che può Nel corso della serata è stata promossa una rac- esprimere, se si esce dagli stereotipi che la atta- colta fondi in favore della Sezione di Ivrea per nagliano. i danni subiti dalla palestra di arrampicata di Gli obiettivi alpinistici che la spedizione si era Traversella e dal Rifugio Piazza a seguito degli posta sono stati raccontati dai ragazzi come un incendi dolosi che hanno colpito la val Susa e le insieme di emozioni, di scambi culturali con il ter- valli limitrofe. Sono stati raccolti e versati 526 ritorio che ci ha ospitati, con la sua cultura, le sue Euro. Ringraziamo per la fiducia! tradizioni, con i giovani incontrati nelle scuole e Commissione Alpinismo Giovanile nelle piazze dei villaggi. Sezione Acqui Terme Nuova edizione della carta dei sentieri Sezione di Casale Monferrato LE COLLINE E IL PO DI VALENZA SENZA POSSIBI- Camminare e pensare, molto è dedicata, una decina di anni spesso, sono attività coinciden- fa, a studiare le varie carte del LITÀ DI ERRORE ti. Camminare aiuta a respirare territorio che si estende dalle La sezione CAI di meglio, a cercare, anche se non colline al Po, in un’alternan- Casale Monfer- si è tra i monti, la compagnia za di luoghi con modeste, ma rato e il CNSAS di altre persone abituate ad pittoresche, alture e di altri piemontese, in alzare lo sguardo e a respirare pianeggianti attraversati dal collaborazione forte. Crediamo profondamen- grande fiume. Un gruppo di con il Comune te che camminare generi una volontari del CAI ha messo in di Casale Mon- modalità del vivere che sprigio- atto un’esplorazione accurata ferrato e Tren- na condizioni liberatorie e gra- in tutte le zone di questo ter- to Film Festival tificanti: il camminare ha fatto ritorio che interessa, oltre a Va- 365, presenta, sempre parte dell’esperienza lenza, i comuni di Alessandria, il 9 febbraio, il umana. Questa modalità di , , Monteca- film documenta- viaggio antica sta conoscendo stello, Pecetto, Pietramarazzi, rio “Senza possi- un nuovo interesse, cresce il nu- Pomaro, e San Salva- bilità di errore”, mero di quelli che la praticano tore. Con un lavoro paziente, del regista Ma- non solo per sport. accompagnato da numerosi rio Barbieri. La Fra i cambiamenti che l’attua- sopralluoghi, sono stati indi- proiezione si svolgerà presso la sala al secondo le momento porta con sé sta viduati 14 sentieri, tracciati e piano del Castello del Monferrato. nascendo un modo nuovo di segnalati, con la numerazione Il film, presentato nella giornata di apertura gestire il proprio tempo. Sempre più la gente prevista dai regolamenti che fanno capo alle del Film Festival di Trento 2017, documenta, cammina e dedica alcune ore della propria quo- istituzioni competenti, compreso il Club Alpino con immagini spettacolari e sequenze mozza- tidianità a percorrere zone limitrofe alla propria Italiano Nazionale. Ne è scaturita una rete di per- fiato, l’impegno e l’altissimo grado di prepa- abitazione, cercando percorsi all’aria aperta fra corsi che si allungano, si incontrano e fra loro si razione dei componenti del Corpo Nazionale la natura. Uomini, donne, e fortunatamente an- intrecciano, favorendo una piacevole possibilità del Soccorso Alpino e Speleologico. La prepa- che giovani, si vedono viaggiare a piedi, attra- di immersione nelle bellezze, nei colori della na- razione e l’impegno sono le due componenti versano strade e sentieri, passo dopo passo, con- tura, che anche il nostro territorio può offrire. I principali che caratterizzano le donne e gli uo- fidando solo nelle proprie forze. Sperimentano sentieri si snodano per circa 140 Km e sono per- mini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e così un senso di appagamento e di appartenenza corribili per escursionismo e mountain bike op- Speleologico (CNSAS). Costanti esercitazioni e a una nuova aristocrazia: quella di chi è padrone pure per brevi passeggiate. un’organizzazione rigorosa per ridurre al mi- del proprio tempo. Sta diventando un fenomeno La carta dei sentieri in scala 1:25000 realizzata nimo l’errore che potrebbe mettere a rischio la di costume la cui diffusione è forse causata anche allora, dopo vari controlli e sopralluoghi fatti missione, volta al soccorso e aiuto di coloro che dalle crisi in corso. È confortante però che molti in questi ultimi tempi, avrà una nuova edizione si trovano in situazione di pericolo o difficoltà, scoprano un nuova forma di vivere che arricchi- aggiornata, che sarà disponibile nel mese di gen- e non da ultimo la preparazione, la competen- sce lo spirito. naio 2018. za e l’attenzione affinché non venga messa a La Sezione di Valenza del Club Alpino Italiano si CAI sezione di Valenza rischio la vita stessa dei soccorritori. 5 Alpinismo Giovanile GR20 JUNIOR Agosto 2017. Il Corso Intersezionale di - vole di fine agosto che ha reso le tappe sicure smo Giovanile sbarca in Corsica. e non ha richiesto ricorso ad imbraghi di emer- Inserito nel programma AG 2017 il trekking genza o corde fisse. I ragazzi partiti un poco GR20 in Corsica è stato regolarmente effettua- timorosi per quella che ritenevano un’impresa to dal 26 agosto al 1 settembre. si sono velocemente ambientati ed adattati ai I 4 ragazzi Margherita, Andrea, Federico ritmi necessari. Merito anche delle escursioni e Omar, da 14 a 17 anni con i tre accompa- preparatorie che tra luglio ed agosto sono sta- gnatori Antonio, Massimo e Riccardo hanno te realizzate appositamente allo scopo. effettuato le prime 4 tappe del famigerato L’acqua scarseggia lungo il percorso e certa- trekking corso. mente non si spreca per docce o lavaggi. Si sa Al rientro a Ponte Leccia qualche piccolo im- Sbarcati a Bastia il 27 agosto all’alba, in mar- che chi affronta il GR20 prima di vederlo lo si previsto per l’auto che non riparte ma a tut- cia alle 10 da Bonifatu con rientro a Bastia il percepisce dalla scia che lascia camminando. to si rimedia e con una nuova batteria siamo 31 agosto. Imbarazzo all’inizio ma la concentrazione sul pronti per il rientro a Savona dove arriviamo In completa autonomia, con zaino sui 12-14 kg percorso e l’attenzione per le difficoltà sposta puntuali alle 6. Per le 10 tutti consegnati alle si sono affrontate le tappe che portano ai rifugi le priorità e tutto passa in secondo piano. famiglie. Ora scende l’adrenalina, si azzera- Ortu-u-Piobbu, Carrozzu e Ascò e per non farsi Questa presa di consapevolezza delle proprie no le preoccupazioni e si può riposare. Tutto mancare nulla la salita su Monte Cinto (2.710 m). capacità, superare con tenacia le difficoltà, si è svolto per il meglio e le responsabilità si Giornate intense con sveglia alle 5, inizio gita dosare l’acqua, cercare un posto adeguato azzerano improvvisamente. Domani iniziere- con frontale, 6-8 ore di marcia in escursioni per posizionare la tenda, montarla, smontar- mo a pensare alla prossima attività. Per ora ci tutte EE. Quasi 4.200 m di dislivello positivo la, rifare lo zaino tutte le mattine, preparare godiamo la riconoscenza, l’entusiasmo, la cu- con sviluppo di circa 40 km. colazione al buio, mangiare per fame e non riosità, a volte l’apprensione che per 5 giorni Un bel test per questi ragazzi che approcciano per gola, bere acqua come fosse la migliore abbiamo avuto il privilegio di vedere nel volto ora al trekking vero, con cena alla “francese”, bevanda mai assaggiata. Così si impara a vive- dei ragazzi. Alla prossima. colazione autonoma con “canistrelli” corsi, re in armonia con se stessi e con la montagna. All’organizzazione Antonio, alla conduzio- cappuccino liofilizzato e latte condensato. Purtroppo il tempo è sempre tiranno e im- ne Massimo e Riccardo, alla logistica Betty e Un assaggio di quello che potrà essere nei provvisamente, sempre troppo presto si arriva Mara. prossimi anni il GR20 completo. Meteo favore- al termine. Antonio Moscato E i viaggi in auto verso le montagne? IL PARADOSSO DELL’ALPINISTA AMBIENTALISTA L’articolo 1 dello Statuto del CAI re- Ma l’andare fino alla montagna implica cita: ”Il Club alpino italiano (C.A.I.), l’utilizzo di mezzi che bruciano combu- fondato in Torino nell’anno 1863 per stibili fossili e che avvelenano l’aria, da iniziativa di Quintino Sella, libera as- cui il paradosso del titolo: vogliamo tu- sociazione nazionale, ha per iscopo telare un ambiente che amiamo ma che l’alpinismo in ogni sua manifestazio- contribuiamo a distruggere ogni volta ne, la conoscenza e lo studio delle che lo raggiungiamo. montagne, specialmente di quelle I big dell’alpinismo contemporaneo italiane, e la difesa del loro ambiente compiono imprese sulle grandi monta- naturale.” L’ultima parte dell’articolo gne facendo attenzione che dalle loro fa del CAI, che ha più di trecentomila spedizioni vengano recuperati tutti i soci, la più grande associazione am- rifiuti, ma sorvolano mezzo emisfero bientalista d’Italia. su aerei che danno a loro volta un con- Come si concretizza l’impegno del CAI tributo all’aumento dei gas serra. Che verso l’ambiente? Esiste un Organo, la fare, quindi? Commissione TAM (Tutela Ambiente Ovviamente ritengo impensabile un Montano), che si occupa specificata- atteggiamento radicale, quello di sce- mente di tematiche ambientali. Le gliere di non andare più in montagna, prese di posizione del CAI centrale o anche perché dovrebbe essere accom- di singole sezioni hanno contribuito ad aumen- ni, ricordano come, negli anni novanta, osser- pagnato, per coerenza, dalla rinuncia all’utiliz- tare la sensibilità delle istituzioni verso il fragile vavamo sgomenti l’inizio della riduzione dei zo di tutti i combustibili fossili (muoversi come ambiente montano: in molte regioni è vietato ghiacciai, fino ad arrivare alla famigerata esta- nel Settecento, cucinare sulla stufa a legna percorrere sentieri con mezzi motorizzati. te del duemilatré, quando ci rendemmo conto ecc.). Ci si è battuti contro lo scempio costituito da che i cambiamenti che avvenivano sotto i no- Credo però che una riflessione sui nostri stili di nuovi impianti di risalita. Contro le cave che stri occhi erano irreversibili e che la perdita di vita dovrebbe essere fatta. La salvaguardia del- asportano intere montagne sulle Apuane. massa dei ghiacciai stava procedendo a velocità le montagne non deve essere considerata fuori Ci si è impegnati a far sì che i rifugi alpini non esponenziale. dal contesto del problema ambientale globale. creino inquinamento ambientale, trasportando L’uso dei combustibili fossili non causa solo un Bisognerebbe quindi che ognuno facesse il pos- a valle tutti i rifiuti, anche quelli dei rifugi d’al- innalzamento dei gas serra, è anche la princi- sibile per ridurre la propria impronta ecologica ta quota. Si è tenuta alta l’attenzione sull’uso pale causa di inquinamento nei centri urbani. nella vita di tutti i giorni, come utilizzare meno dell’acqua e sui cambiamenti climatici che stan- Nell’aria di tutta la pianura Padana si registra- la macchina e più i trasporti pubblici, smette- no impattando duramente sul fragile ambiente no le più alte percentuali di inquinanti di tutta re di comprare auto con motori diesel, fare la alpino. Europa. La causa principale di queste emissioni spesa privilegiando prodotti a km zero o con la È ormai accettato dalla comunità scientifica, nocive sono il riscaldamento e i trasporti. I soci filiera corta, installare, dove possibile, pannelli così come dai comuni cittadini, che l’innal- del CAI vogliono tutelare un ambiente natu- fotovoltaici. zamento della temperatura globale causata rale, quello della montagna (ma non solo: da E quando andiamo a fare le gite in montagna, dall’aumento dei gas serra sia causato dalle quando Annibale Salsa ha coniato la felice de- stipiamoci un po’ di più sulla macchina: magari attività umane (vi sono alcuni, come Donald e finizione di “alpinismo verticale”, l’attenzione riusciremo a muoverne una di meno. Solo se ri- pochi suoi amici, che lo negano, ma sono una si è estesa a tutto il territorio nazionale), che usciremo a rallentare l’innalzamento della tem- minoranza), in particolare dalla produzione di vorrebbero continuare a frequentare, sempli- peratura globale riusciremo a salvare le nostre energia sfruttando i combustibili fossili. cemente perché l’andare in montagna è la cosa amate montagne. Quelli che, come me, hanno più di cinquant’an- più gratificante che abbiano sperimentato. Claudio Ferrando - Sezione di Casale Monf. 6

Sezione di Acqui Terme ALPINISMO GIOVANILE: BILANCI E PROGETTI La Commissione di Alpinismo Giovanile ha di- compagnatori che hanno iniziato il loro percor- scusso e approvato il programma di attività per so formativo ad 8 anni e che potranno proprio il 2018. Diverse le novità introdotte ma soprat- per questo essere portatori di una visione più tutto un rapporto con il territorio che andrà ampia del Sodalizio. a costruire in modo dinamico un programma Siamo fiduciosi che questo percorso porterà i nel programma. La necessità di aprire un con- nostri ragazzi, due lo stanno già facendo, a fre- fronto con le associazioni sportive, la rete degli quentare i Corsi di Alpinismo e da qui diventare oratori e con tutti coloro che si occupano delle Titolati nelle attività che sceglieranno. attività con i ragazzi è ormai matura e porterà Il programma di attività prevede undici uscite, nel tempo a creare una rete di collaborazioni dodici giorni di attività in ambiente montano. che andranno ad aumentare l’offerta sul terri- Durante le uscite si costituiranno gruppi diversi torio in favore dei giovani. di ragazzi a seconda del livello tecnico raggiun- L’anno che si avvia alla conclusione ha visto una to. Tutte le uscite prevedono un tratto del per- partecipazione di oltre 40 ragazzi e ha soprat- corso in comune fra ragazzi di età e formazio- tutto evidenziato ancora una volta l’alta per- ne diverse proprio per mantenere vivo il senso centuale, oltre l’80%, dei ragazzi che continua- del gruppo come valore fondamentale. no a restare con noi dopo la prima iscrizione a 8 Prima o durante le uscite oltre alla descrizione anni. Questo ha consentito negli anni di arriva- del percorso, delle attrezzature necessarie e re a programmare con successo una Spedizione delle tecniche per affrontarlo verranno trattati visto nel 2017 più di 300 ragazzi partecipare vo- come quella del Perù e la scalata del Monviso elementi di orientamento, lettura del paesag- lontariamente alle attività proposte. con dei ragazzi che erano con noi da almeno gio, storia dell’Alpinismo legati al territorio. I ragazzi in tutte le attività saranno seguiti da due 5-6 anni e ci consentirà di costruire traguardi Si consolida la collaborazione con Titolati di Accompagnatori di Alpinismo Giovanile (AAG), altrettanto importanti. Sci Escursionismo, Tutela Ambiente Montano e 12 Accompagnatori Sezionali di Alpinismo Gio- Questa continuità non è importante solo per Soccorso Alpino. vanile (ASAG) e 4 Operatori Sezionali. Resta tas- l’AG ma è un patrimonio per il CAI nel suo com- Restano confermati i protocolli di collaborazio- sativa la non partecipazione dei genitori. plesso; fra alcuni anni avremo Istruttori ed Ac- ne con la Scuola Media e con i Licei che hanno Commissione di Alpinismo Giovanile Qualche domanda e qualche risposta SPELEOLOGIA NELL’OVADESE: ISTRUZIONI PER L’USO A seguito del grande successo della mostra fo- principianti e grotte con tratti a sviluppo “ver- - Come vengono gestite le uscite speleologiche? tografica “Gli Ovadesi e la Montagna”, in cui ticale” in cui è necessario l’utilizzo di attrezza- Le uscite organizzate dalla Sezione di Ovada si è stata allestita una consistente parte dedicata tura personale e di gruppo (corde, discensori) svolgono conformemente al regolamento Se- all’attività speleologica, molte persone hanno ed è richiesta una adeguata preparazione tecni- zionale; i partecipanti devono essere Soci CAI richiesto informazioni circa questa disciplina ca. Le grotte che possono essere affrontate dai o essere in regola con la copertura assicurativa, istituzionale, che ormai da molti anni viene principianti sono numericamente poche, per cui come previsto dal regolamento. Le uscite orga- svolta in seno alla Sezione Ovadese. Rispetto le uscite a costoro dedicate si svolgono gene- nizzate dal G.G Anveria sono gestite come da ad attività quali l’escursionismo, la pratica della ralmente sempre nelle stesse cavità (es. Tana di regolamento proprio. speleologia richiede una maggiore complessità o Arma della Pollera, nel finalese). - Come devo fare per la mia prima uscita in organizzativa, sia in termini di addestramento - Quale attrezzatura è necessaria per i princi- grotta? È possibile rivolgersi agli speleologi in che di utilizzo di idonei materiali ed attrezza- pianti? Per le prime uscite è sufficiente una tuta Sezione (verrà presto creata una piccola ba- ture: di norma ogni anno in calendario sezio- “da meccanico”, scarponi o stivali a suola scolpi- checa di scambio informazioni) oppure al re- nale vengono organizzate un’uscita dedicata ai ta, casco protettivo omologato e dispositivo di ferente del Gruppo Anveria (Corrado Morchio ragazzi dell’Alpinismo giovanile, ed un’uscita illuminazione frontale con batterie di ricambio. 3477517942). Oltre alle uscite di calendario sarà dedicata a tutti i Soci. Gli Speleologi di volta in volta forniscono ulte- possibile concordare l’organizzazione di brevi L’Ovadese, in considerazione della prossimità riori informazioni circa l’abbigliamento, in rela- uscite introduttive. alla , ove sono presenti numerose grot- zione alla temperatura (costante) della grotta. Andrea Bruzzone te, vanta una storia speleologica ormai radicata nel tempo; ripercorrendo infatti i programmi Speleologia: Alpinismo Giovanile annuali delle Sezioni di Ovada ed Acqui Terme, si trova la presenza di uscite dedicate alla Spe- leologia già a partire dagli anni 80. Nel 2001 ALLA SCOPERTA DELL’ARMA DELLE FATE ad Ovada è stato costituito il Gruppo Grotte Il 15 Ottobre 2017 tradizionale appuntamento “Anveria”, dotato di Statuto ed Organizzazio- con la Speleologia per 18 ragazzi dell’Alpini- ne propri, che da allora collabora attivamente smo Giovanile della Scuola Intersezionale “La con la Sezione Ovadese nell’organizzazione Cordata”. Il gruppo è stato condotto dall’ ISN dell’attività: la maggior parte dei componenti Domenico Bocchio e dagli Speleologi della del Gruppo sono infatti anche Soci della Sezio- Sezione di Ovada - G.G. Anveria alla scoperta ne Ovadese. Grazie alla proficua collaborazione dell’Arma delle Fate, nel finalese. La cavità di con la Sezione di Genova Bolzaneto (in parti- per sé non presenta particolari difficoltà tecni- colare l’ISN Domenico Bocchio) è stato inoltre che, essendo possibile accedervi esclusivamente possibile organizzare nel 2012 il primo “Corso con casco ed impianto di illuminazione. Lo svi- di Introduzione alla Speleologia”, che ha contri- luppo, 250 metri in totale, è prevalentemente buito alla formazione di sette Soci della Sezione orizzontale, essendo la cavità costituita da tre Ovadese. “sale” collegate da stretti passaggi; la parte Di seguito alcune dei quesiti che più frequente- terminale è suddivisa in più ambienti separati, ai ragazzi alcune sintetiche nozioni di speleoge- mente vengono posti dagli aspiranti speleologi. la cui esplorazione è risultata molto divertente nesi e di archeologia, essendo la cavità un sito - Chi può avvicinarsi alla Speleologia? Tutti, pur- per i ragazzi stante la necessità di superare qual- molto importante in tal senso. Il pomeriggio è ché in buone condizioni fisiche e non affetti da che passaggio “tecnico”, un poco impegnativo. stato dedicato alla visita della mostra fotogra- claustrofobia È stato possibile “scoprire” un’uscita seconda- fica allestita presso il Chiostro di S. Caterina a - Esistono dei livelli di difficoltà? Di norma esi- ria, nonché una parte della cavità prossima al Finalborgo riguardante le esplorazioni speleo- ste una distinzione piuttosto netta tra grotte a suolo esterno in cui penetrano alcune radici. logiche effettuate da Gruppo “La Venta”. sviluppo “orizzontale” cui possono accedervi i Prima di accedere alla grotta sono state fornite A. Bruzzone - M. Caneva 7 Un convegno a Casale I CAMMINI STORICI IN MONFERRATO La Sezione di Casale Monferrato ha aderito ché no, a tutti quei paesaggi della nostra Italia colline, ed in generale a qualunque territorio all’iniziativa CamminaCai 17, proposta a tutte che conservano, pur nelle profonde trasforma- che offra specificità, caratteristiche, bellezze da le Sezioni del CAI dal Gruppo di Lavoro centra- zioni imposte dall’era industriale, delle speci- studiare e da preservare. le sui Cammini Storici al fine di diffondere nel ficità ancora evidenti, degli ambienti naturali Semplicemente, se in montagna si deve arram- corpo sociale la conoscenza di questi affasci- ancora intatti, diciamo pure delle bellezze da picare, in Monferrato si dovrà camminare! La nanti percorsi che si snodano attraverso i mil- osservare, da godere ma anche da salvaguarda- questione vera casomai è un’altra: se ci avven- lenni, con l’organizzazione, sabato 7 ottobre, re: come il nostro Monferrato, appunto. turiamo per un sentiero di quelli che sono stati del convegno “I cammini storici in Monferrato” Frequentare per conoscere, quindi studiare per così appassionatamente descritti in questo con- tenuto nel Castello Paleologo di Casale. preservare: ecco il lascito morale, prima che vegno, sarà solo per una performance sportiva, Dopo i saluti dell’emozionatissima neo Pre- o c’è dell’altro? sidente della Sezione Alessandra Vitale e La domanda è retorica, ça va sans dire, perché delle autorità presenti, tra cui alcuni sindaci alla luce di quanto abbiamo detto prima la fru- del territorio, gli assessori all’Ambiente e alla izione di un percorso sarà tanto più completa, Cultura del Comune di Casale Monferrato, il quanto più ne avremo studiato, conosciuto, consigliere provinciale Federico Riboldi e l’on. constatato le ragioni, la storia, le vicende (uma- Fabio Lavagno, Enrico Bruschi, componente del ne, sociali, politiche, economiche…) che ne GDL Cammini Storici e Devozionali, ha tenuto formano l’essenza. Saremo del resto in ottima la relazione introduttiva illustrando l’attuale compagnia: il tema del viaggio infatti - da Gil- impegno del CAI a livello nazionale. Sono se- gamesh a Kerouac passando per Omero, Dante guite le relazioni di alcuni eminenti storici, a e Swift - rappresenta il più classico topos della cominciare dal Prof. Ezio Pia, docente di Storia letteratura mondiale. Medioevale all’Università di Pavia, contattato operativo, che ci consegnano Quintino Sella Auspichiamo ovviamente che gli interessan- dagli amici della Sezione di Asti, presenti anche e quei primi, lungimiranti alpinisti (ma anche ti contributi avuti da questo convegno non si con il loro presidente Silvio Lungo Vaschetto, scienziati, amministratori ed ecologisti ante-lit- limitino ad una seppur importante manifesta- il Prof. Dionigi Roggero, profondo conoscitore teram); mandato quanto mai attuale, eredità zione culturale, ma costituiscano lo stimolo per della storia del nostro territorio, la sig.ra Maria che se assunta appieno diventa non facile da andare ad individuare, segnare e rendere frui- Luisa Varaldi, che si definisce storica dilettan- tramandare, compito arduo che noi, abbarbi- bili questi percorsi che consentiranno di calcare te, ma che, grazie alla grande passione per il cati come “nani sulle spalle di quei giganti” orme di storie millenarie. Un impegno che già suo paese, Fubine, ne conosce a fondo la storia fiduciosamente ci arrabattiamo a svolgere al molte Sezioni in Italia perseguono e che potrà fin dal medioevo quando, grazie alla Via Fran- meglio delle nostre capacità; e noto per inci- vedere l’impegno congiunto dell’intera nostra ca che l’attraversava, era connesso con Roma so che a ben poco ci serviranno la tecnologia, Intersezionale, di cui si è cominciato a parlare e al nord Europa, per finire con il vulcanico nata nel frattempo, e la diffusione capillare nell’ultimo incontro tra i rappresentanti delle Prof. Adriano Antonioletti, fonte inesauribile dei mezzi di informazione, impensabile nel XIX Sezioni dell’Alessandrino/Astigiano. Se son rose di notizie sui passaggi di eserciti, mercanti e secolo, se non saremo pervasi da quello spirito fioriranno. pellegrini lungo il nostro territorio. Impossibile che animava Sella e compagni (amore per la Per la cronaca, alla manifestazione Cammina- riassumere in poche righe la ricchezza di queste montagna, per la scienza e, diciamolo pure, per Cai 17, che ha visto la partecipazione di circa 50 relazioni, molto più interessante è citare alcu- la Patria). Sezioni, ha aderito sul nostro territorio anche ne delle considerazioni fatte sul convegno dal Conviene qui una riflessione, magari banale ma la Sezione di Asti, con la bellissima camminata, nostro socio Renato Traverso, che ne è stato il credo illuminante per l’economia del discorso: domenica 9, dalla Pieve Romanica di San Secon- moderatore: parlando di alpinismo, il liquidarlo come un do di Cortazzone al gioiello del romanico pie- L’articolo 1 dello Statuto del nostro sodalizio mero esercizio fisico (l’arrampicata e le varie montese, l’Abbazia di Vezzolano. Con l’auspi- dice: “Il C.A.I. … ha per iscopo l’alpinismo in tecniche annesse) equivale a confondere l’ef- cio che il prossimo anno cresca ulteriormente la ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo fetto con la causa: se per un autore contasse partecipazione a questa manifestazione nazio- studio delle montagne, specialmente di quelle non il suo pensiero ma la tecnica di scrittura, a nale, il cui modulo di adesione è stato inviato a italiane, e la difesa del loro ambiente natura- passare alla storia sarebbero gli stenografi, non tutte le Sezioni, per proseguire nella riscoperta le”. A 150 anni e passa dalla sua prima formu- Borges e Kant. I Valori - che noi riteniamo anco- di questi Cammini, cui è evidentemente legata lazione, è giunto il momento di allargare gli ra attuali - dei nostri Padri fondatori, pensiamo la valorizzazione di territori marginali, ma ric- orizzonti, e ripensarne l’assunto estendendo il che si possano applicare non solo alle monta- chi di bellezza, nel tentativo di contrastarne il concetto di “montagna” alle Terre Alte e, per- gne propriamente dette, ma anche alle nostre crescente stato di abbandono. Alpinismo Giovanile “LA CORDATA”: I PERCORSI 2018 Anche per il 2018 il Coordinamento Intersezio- gennaio con un’escursione nella Riviera Ligure zato salirà sul Pizzo d’Uccello; per entrambi il nale di Alpinismo Giovanile “La Cordata” (che e proseguirà il 4 febbraio con una gita sulla “campo base” sarà al rifugio Donegani. raggruppa le sezioni di Alessandria, Novi Ligu- neve (località da destinarsi in base all’inneva- A luglio poi è previsto, come lo scorso anno, re, Ovada e ) presenta un programma mento). un soggiorno nella Baita in Val Veny. interessante, articolato su due distinti percor- Il 4 marzo ci sarà un’arrampicata per tutti nel- Un’altra uscita di due giorni è poi in calen- si: uno per i più piccoli (corso base) ed uno per la falesia dell’ “Antro delle Streghe” (Finale dario per il 28 e 29 luglio: per il corso base quelli più grandicelli (corso avanzato). Ligure). l’obiettivo è il Pian della Regina, mentre per Le attività prenderanno il via per tutti il 14 L’uscita dell’8 aprile prevede invece due per- quello avanzato ci sarà il Buco di Viso e il Viso corsi diversi (anche se nella stessa zona): il cor- Mozzo. so base (denominato “Passo dopo passo”) sarà Ad agosto sarà impegnato solo il corso avan- impegnato nel Sentiero del Fiume a Sonvico zato con un trekking: l’anello delle Dolomiti (LC) mentre quello avanzato (“Tiro dopo tiro”) Friulane che toccherà i rifugi Pordenone, Pa- salirà lo Zucco di Sileggio, sempre in provincia dova e Flayban - Pacherini. di Lecco. Il 16 settembre tutti (grandi e piccoli) torne- Il 6 maggio per i più piccoli è in programma ranno ad arrampicare a Finale Ligure, ai “La- l’escursione nel Forte di Fenestrelle e per i più moi”, mentre per il 14 ottobre è prevista un’u- grandi la Ferrata Ciardelli. scita in grotta. L’8 e 9 giugno è invece in calendario un’uscita Il 4 novembre ci sarà poi una gita al Museo di due giorni: il corso base esplorerà le cave della Montagna a Torino, mentre la chiusura di marmo delle Apuane, mentre il corso avan- generale dei corsi avrà luogo il 2 dicembre. 8 Un itinerario da San Salvatore Monferrato ad Arenzano MO.MA.: DAL MONFERRATO AL MARE Mo.Ma. (acronimo di Monferrato Mare) è un itinerario a lunga percorrenza che collega San Salvatore Monferrato con Arenzano in quat- tro tappe, nato dalla mia mente contorta nella primavera del 2017. Inizialmente c’era solo la voglia di recuperare il tribolato intersezionale 2015 Acqui Terme - Arenzano... poi… la Domanda, con la D maiu- scola, che ha fatto scattare la molla: “ma io, che sono di San Salvatore Monferrato, perché dovrei partire da Acqui? Perché, invece, non mente, quel momento giusto. Io ed Erika, mia 23-24 Settembre 2017. Dai Bagni un tabellone partire dalla porta di casa?” moglie, partiamo da casa zaino in spalle alle del CAI di Acqui Terme indica la partenza del Il problema era solo collegare San Salvatore 7:35. 531 “sentiero del pellegrino di Bruno Buffa”. con Acqui Terme, da lì poi l’itinerario era già Da San Salvatore ci dirigiamo verso Alessan- Partiamo alle 6:55 perché la tappa non sarà pronto: CAI 531 da Acqui a Tiglieto e vari FIE dria, sfruttando tratturi, carrozzabili inghiaia- una passeggiata come le prime due: 34 km e da Tiglieto ad Arenzano. te (Strada Porcellana) e asfalti secondari poco 1650 metri di dislivello. Mi sono messo così a guardare la cartografia o nulla trafficati. Passato il Ponte Maier andia- Una descrizione dettagliata del percorso la digitale Openstreetmap per studiare qualcosa. mo verso Casalbagliano, sfruttando la Strada potete trovare sul sito www.provincia.alessan- Naturalmente il cammino doveva essere il mi- Vecchia di Bagliani. Questo è senza dubbio il dria.gov.it/sentieri/ , per cui non mi dilungo glior compromesso possibile tra percorso più tratto meno interessante di tutta il Mo.Ma., oltre. diretto e meno asfalto possibile. In qualche un lungo tratto asfaltato e senza marciapiede ora l’itinerario era fatto. (per fortuna poco traffico), che mi sono ripro- La prima tappa sarebbe stata San Salvatore messo di rivedere in futuro, per cercare un’al- Monferrato - Cascina Aimonetta () ternativa quanto meno dotata di marciapiede. di 31 km, la seconda Cascina Aimonetta - Ac- Da Casalbagliano sfioriamo la periferia di Can- qui Terme di 24 km. talupo e per tratturi arriviamo a Cascina Ai- A questo punto Mo.Ma. va in letargo, in atte- monetta, che è anche agriturismo con camere. sa del momento giusto per andare a provarlo. La prima tappa finisce qua, in 6 ore di cammi- Il weekend del 9-10 Settembre 2017 è, final- no tutte in piano. Il giorno dopo ripartiamo alle 10:30. Dirigendoci verso Maranzana cominciano le In 10 ore e 30 siamo all’Albergo Villa Marghe- prime colline ed i primi sali e scendi, mai impe- rita di Tiglieto. gnativi, ed i campi lasciano il posto a boschi e Alle 7:30 del 24 cominciamo l’ultima tappa (25 vigne, che ci accompagneranno fino ad Acqui. km) che ci porterà ad Arenzano. Arrivati a non ci rimane che la di- Dall’albergo prendiamo l’ampia carrozzabi- scesa ad Acqui Terme, passando dalla famosa le (segnavia due quadrati gialli vuoti) che da Villa Ottolenghi. Colla Albergasso porta al Passo Fruia, poi su Arriviamo ad Acqui Bagni dopo 5 ore. sentiero raggiungiamo il (trian- Riprendiamo il Mo.Ma. due settimane dopo, il golo giallo vuoto) da cui, purtroppo, le nuvole basse ci impediscono di vedere il mare. Sezione di Acqui Terme Scesi dal Dente prendiamo il sentiero triango- lo giallo pieno fino ad incrociale l’Alta Via dei Monti Liguri, che seguiamo fino al Passo del UN CORSO DI SCI CON MAESTRI Faiallo. Cinquantasei ragazzi seguiti da 14 Accompa- gnatori di AG hanno partecipato alla quinta edizione del Corso di Sci organizzato dalla Commissione di Alpinismo Giovanile in collabo- razione con i Maestri di Sci. Una iniziativa che riscuote di anno in anno sempre più successo e che quest’anno ha visto chiudersi le iscrizioni con una 20 di ragazzi che non abbiamo accetta- to per impossibilità organizzative. Per le prossime edizioni studieremo qualche modifica organizzativa per soddisfare un mag- Da qua comincia la lunga (e un po’ faticosa) gior numero di richieste ma resterà la priorità discesa verso Arenzano, col sentiero due cer- per i ragazzi che frequentano le attività di AG. chi rossi che tocca il Bric Malanotte, il Passo Quest’anno le uscite erano previste in Valle d’A- tagna. Così che quella che era la scoperta per i della Gava, il Passo della Gavetta, il Pian del osta con i Maestri di Cervinia ma l’assenza di ragazzi di uno dei modi per andare in monta- Curlo e… finalmente… ecco Arenzano! Arri- neve ci ha fatto scoprire l’ospitalità di Prato Ne- gna... con la speranza nella scelta di utilizzare viamo fino al mare, siamo cotti ma contenti. voso. La Stazione Monregalese ha fatto di tutto le capacità acquisite anche al di fuori degli im- Mo.Ma. è una realtà. per farci sentire ospiti desiderati e i Maestri di pianti sciistici... è diventata una delle forme pro- Giorgio Armano - Erika Ramagna Sci si sono rilevati bravi come i colleghi di Cervi- mozionali più importanti per portare i ragazzi CAI sezione San Salvatore Monferrato nia. Tutto al di là delle aspettative! con noi in montagna. L’obiettivo resta quello di Perché un corso di Sci? È una domanda che ci rendere i ragazzi, alla fine del Corso, in grado siamo posti quando abbiamo iniziato cinque di sciare con i loro genitori... ma soprattutto di anni fa questa nuova attività. All’inizio altro continuare con noi le attività di Alpinismo Gio- non era che un’ulteriore offerta invernale per vanile divertendosi. i ragazzi che frequentavano i Corsi di AG, poi Non vogliamo creare dei campioni di Sci; non negli anni ci siamo accorti che una attività era il è nostro compito farlo! I numeri e i risultati ci volano dell’altra. confermano la bontà della scelta fatta che con- Proprio dal Corso di Sci provenivano i ragazzi tinuerà anche nei prossimi anni. o consolidavano la propria presenza i ragazzi Commissione di Alpinismo Giovanile che frequentavano poi le attività di AG in mon- Sezione Acqui Terme 9 CAMMINARE ADAGIO: UN MODO SAGGIO DI VIVERE L’ESCURSIONISMO Quando si pensa ad un itinerario escursionistico alpestre, abbinando un buon esercizio fisico ad si è portati ad immaginare un percorso su sentie- una giornata rilassante, magari trascorsa in com- La Rocca la Meja, in Valle Maira ro, con un dislivello di svariate centinaia di metri, pagnia o portando anche i più piccoli a scoprire il che consente di raggiungere un lago, un rifugio, mondo fantasy nascosto in un luogo insospetta- un passo o una vetta: spesso nel nostro intimo to; accade così che chi sale da Arcesaz a Brusson siamo portati a non considerare altre situazioni, lungo uno sconosciuto percorso di fondovalle si dove la meta non si identifica con un luogo lar- trovi improvvisamente in un bosco di abeti com- gamente celebrato su guide e riviste importanti. pletamente ricoperto da rigogliosi e verdissimi Le mete alternative muschi, in tutto simile agli ambienti della serie Eppure le vallate delle Alpi sono molto più ricche: “Il Signore degli anelli”. accade così che un semplice alpeggio, una cascata Le strade interpoderali o la spiaggia di un torrente alpino, un ambiente Itinerari spesso trascurati ma in verità merite- naturale con caratteristiche particolari, un borgo voli di grande attenzione, in piena sintonia con abbandonato, una postazione militare, un’inci- lo slow walking, si sviluppano spesso lungo le sione rupestre e molti altri luoghi possano assu- stradine interpoderali: queste hanno un valore mere il rango di meta di indubbio interesse. Gli inestimabile, purtroppo spesso non compreso, esempi sono numerosi: dalle frazioni walser della nello sviluppo turistico di un luogo, a patto che val d’Otro alle postazioni militari della punta del- sia vietato il passaggio di mezzi motorizzati, con la Croce in Valdigne, dalle coppelle del Roccerè le ovvie eccezioni di chi le utilizza per lavoro o in val Varaita agli stagni di Montagne Bonalé nel per residenza. Le carrarecce consentono infatti di vallone di Planaval, dalla cascata dell’alpe Pila so- salire in sicurezza e solitamente senza problemi pra Gimillan all’alpe Fontin, luogo dal nome par- di orientamento, affrontando pendenze preva- ticolarmente significativo. lentemente moderate e regolari, tali da consen- Può anche accadere che in alcuni casi una cammi- tire uno sforzo fisico molto regolare e per questo nata non approdi ad un luogo con caratteristiche molto salutare: raggiungono le mete più svaria- diverse dal percorso seguito per raggiungerlo: te, talvolta molto ambite al pari di vette come il sono situazioni in cui è lo stesso percorso ad ac- Malamot al Moncenisio, talvolta assai suggestive della settimana, con un divieto di transito perio- quisire un valore particolare per motivi paesag- come il vallone di San Grato nella valle di Gres- dico: si tratta di un inizio, ancorché insufficiente. gistici o naturalistici o storici; si pensi ad esempio soney, talvolta storicamente importanti come Un approccio alternativo, senza nulla togliere alle passeggiate lungo gli antichi rii, i cosiddetti le incisioni rupestri presso i laghi Jumeax nella alla tradizione rus valdostani, scavati nel Medioevo a scopo ir- valle delle Meraviglie, talvolta particolarmente Va da sé che questo elogio di una visione dell’e- riguo e giunti fino a noi: emblematici in questo interessanti dal punto di vista ambientale come scursionismo come pratica per tutti, o quasi, con senso i percorsi lungo il ru Courtod in val d’Ayas il pian del Valasco nel Parco delle Alpi Maritti- modalità soft e in armonia con la filosofia del o lungo il Grand Ru a Rhêmes Notre Dame. me o ancora in luoghi estremamente panoramici camminare adagio, finalizzato a meglio esplora- Cambiare il proprio punto di vista su ciò che rap- come il rifugio Duca degli Abruzzi sotto il Cer- re il territorio attraversato, non vuole essere in presenta la meta di un’escursione ha un duplice vino. contrasto con chi vede nell’escursione un’occa- effetto: consente prima di tutto di attribuire a La consuetudine di chiudere al traffico non au- sione per raggiungere luoghi impervi, reconditi, molti luoghi, in genere quasi ignorati, un valore torizzato le stradine sterrate non è purtroppo selvaggi, per assaporare in modo molto intimo consono alle loro caratteristiche, in altre parole una prassi univocamente diffusa: assai comune un rapporto profondo con la montagna o per di valorizzare località ingiustamente poco cono- in Valle d’Aosta, non è altrettanto praticata in misurarsi con i propri limiti fisici e fisiologici, sciute; la seconda conseguenza è quella di mol- Piemonte, dove spesso i divieti di transito compa- intenti altrettanto magici e rispettabili: si tratta tiplicare le mete a disposizione, avendo la pos- iono soltanto nelle aree protette, come i Parchi solo di una via più semplice e rilassante per av- sibilità di disporre più facilmente dell’itinerario nazionali o regionali; assai fastidiosa è purtroppo vicinarsi al mondo alpestre, con beneficio per sé più adatto per una certa occasione in termini di la presenza di autoveicoli e motoveicoli sugli ster- e per l’ambiente montano, che diventa protago- dislivello, quota, lunghezza, esposizione, condi- rati delle valli olimpiche del Torinese e dell’entro- nista di un turismo sostenibile e al tempo stesso zioni meteo, etc., un itinerario comunque capace terra ligure. Inopportuna poi la presenza di caro- capace di esaltarne tutti i segreti e gli aspetti più di dare stimoli e soddisfazione. vane di fuoristrada, per lo più stranieri, lungo le genuini. Camminare adagio carrarecce militari che attraversano il piano della La filosofia del camminare adagio non è un’in- In questo senso, in molti casi, le destinazioni pos- Gardetta in val Maira, una conca di bellezza stra- venzione di oggi: è stata infatti sposata da anni sono incontrare più frequentemente le esigen- ordinaria e di formidabile valore ambientale per da un’importante rivista di trekking di tiratura ze di chi ama interpretare l’escursionismo con la sua storia geologica, dominato dalla Rocca La nazionale che, grazie appunto alle caratteristi- la filosofia del camminare adagio; percorsi pri- Meja, cima perfettamente identica alle più cele- che degli itinerari proposti, appare oggi come vi di difficoltà tecniche, con dislivelli contenuti, brate vette dolomitiche; incoraggiante in questo l’unica pubblicazione del settore superstite ac- talvolta modesti, possono offrire l’opportunità senso la decisione del sindaco di Canosio, che ha canto alla rivista edita dal Club Alpino Italiano. di trascorrere giornate immersi nell’ambiente almeno riservato bikers e trekkers alcuni giorni Claudio Trova

Case walser in val d’Otro Salendo al Duca degli Abruzzi 10 Resoconto dell’esplorazione del sottosuolo condotta dagli speleologi ovadesi NELLE VISCERE DI Grazie all’interessamento ed al coordinamento del Comune di Novi Ligure, nel corso del 2017 è stato possibile esplorare e fornire informazioni aggiornate sullo stato di condotte e locali sotter- ranei presenti nel sottosuolo del centro storico. Partendo dal “Rilievo planimetrico ed altimetri- co dei manufatti costituenti l’antico impianto dell’Acquedotto Novese (geom. Vittorio Cali- giuri, 1986)”, è stato possibile perlustrare un condotto che scende progressivamente sotto la soprastante “Salita Ravazzano” fino a sotto la fontana sita in Piazza DellePiane, con uscita da tombino. Successivamente il gruppo ha esplorato i locali sotterranei dell’antico acquedotto all’estremità sud della parte turistica, oltre la parte termina- le della “galleria di passaggio”. L’acqua che era raccolta nelle cisterne proveniva dalla vasca di ricezione che si trova al termine della parte turistica accessibile. Tale struttura è connessa ad un tubo di piombo che segue l’andamento della galleria adagiato su una sequenza di pilastrini di deflusso dell’acqua: si presuppone che il tratto la prosecuzione della galleria, oltre l’ostruzio- granito. Il condotto presenta dimensioni grosso- di galleria adiacente all’ostruzione intersechi, ne. Degna di nota anche la struttura definita modo costanti (circa 1.8 metri di altezza massima sovrapassandolo, un corso d’acqua sottostante “neviera”, all’interno del Parco del Castello. Il per 1 m di larghezza) e scende per qualche metro (Rio della Minetta?), che è stato coperto arti- parziale crollo della volta rendono l’accesso e la fino ad un successivo tratto pianeggiante. Pre- ficialmente molti anni prima, come spesso av- perlustrazione poco praticabili, pertanto è stato supponendo una analoga vasca di raccolta nella viene nelle città. Effettuando una ricognizione possibile rimanere all’interno solamente il mi- parte che raccoglie l’acqua dalla sorgente (non all’esterno, abbiamo identificato sul lato destro nimo indispensabile: il pavimento è coperto di visibile), risulta evidente che il sistema vasche-tu- della Via Antica di Genova (direzione Tassaro- detriti e rifiuti; non sono stati rinvenuti condotti bo è un sifone che permette il trasporto dell’ac- lo-Gavi) una apertura protetta da una grata ed “di scolo” in quanto probabilmente nascosti dal qua dalla sorgente alle cisterne nonostante la una piccola costruzione in cemento, entrambe materiale presente sul fondo. presenza di un avvallamento (probabilmente la inaccessibili, che potrebbero corrispondere con Andrea Bruzzone quota altimetrica minima corrisponde al letto del corso d’acqua che viene coperto artificial- mente nei pressi del cancello di Villa Minetta). LA VIA INCANTATA Al fondo del sifone, in precedenza allagato, Venerdì 16 marzo, Marco Albino Ferrari, scrittore e direttore di MERIDIANI MONTAGNA, sarà ospite non è stata trovata acqua: il condotto si re- della sezione di Alessandria per presentare il suo ultimo lavoro. stringe progressivamente in altezza a causa del Perché fuggiamo dalla civiltà per scegliere la solitudine, la semplicità di una vita nei boschi o fra deposito sul pavimento di uno spesso strato di le montagne? È a questa domanda che vuole dare risposta Marco Albino Ferrari mettendosi in fanghiglia. Il passaggio risulta ostruito a causa ascolto del suo desiderio per i grandi spazi naturali, per un silenzio lontanissimo dal nostro tempo. della presenza di alcuni tondini di ferro “da L’avventura che vive e racconta, carica di emozioni, si svolge a pochi passi dalle nostre città, in Val armatura” a cui è appoggiato altro materiale Grande, fra Piemonte e lago Maggiore, luogo insidioso, ostile, popolato dai fantasmi di una società (legno? pannelli?). Non è chiaro se la presenza pastorale svanita fra rocce e tronchi. Sul Sentiero Bove - prima alta via storica d’Italia dedicata all’e- di questo ostacolo sia casuale, ovvero materia- sploratore Giacomo Bove -, Ferrari muove i suoi passi e la sua narrazione: un’escursione impegnativa le portato da qualche piena, o se sia frutto di e ormai quasi dimenticata in un teatro della “potenza della natura che si riprende ogni cosa”. Come un intervento di “isolamento” del condotto Bove durante le sue esplorazioni, bloccato nello stesso biancore artico che aveva ossessionato Edgar stesso, verosimilmente eseguito dalla parte op- Allan Poe, Ferrari nella natura selvaggia cerca l’ignoto, la paura di smarrirsi e la nostalgia di quel posta della ostruzione. L’assenza di acqua in un timore una volta recuperata la sicurezza. E ricostruendo la vicenda di Bove (morto suicida a 35 anni) tratto declive e precedentemente allagato fa l’autore incrocia figure inattese: Emilio Salgari, il comandante Nordenskiöld, Edmondo De Amicis, il presupporre che i liquami siano defluiti altro- naturalista Mario Pavan. Storie di isolamento, di una prigionia degli elementi che fanno riscoprire ve: scavando nel deposito fangoso sono stati una libertà più profonda, perché “sulla via incantata si basta a sé stessi”. trovati dei piccoli condotti sul pavimento della Venerdì 16 marzo 2018, ore 21,00 presso la sala dell’associazione Cultura e Sviluppo, piazza DeAn- galleria, che probabilmente hanno permesso il drè, Alessandria programma attivitÀ sezionali SAN SALVATORE VALENZA MANIFESTAZIONI - EVENTI RACCHETTE DA NEVE 27 MARZO ASSEMBLEA DEI SOCI 7 GENNAIO in località da destinarsi ESCURSIONISMO 21 GENNAIO in località da destinarsi GENNAIO USCITE CON RACCHETTE DA NEVE da definire 4 FEBBRAIO in località da destinarsi FEBBRAIO USCITE CON RACCHETTE DA NEVE da definire 18 FEBBRAIO WHITE DAY (tutti insieme sulla neve) 11 FEBBRAIO GIRO DEI 5 CAMPANILI (Zoagli) (E) ESCURSIONISMO 25 FEBBRAIO trenino del bernina (T) 14 GENNAIO SENTIERO COSTA TRAMONTI (Campiglia galleria) 4 MARZO EREMO DEL DESERTO (Varazze) (E) 28 GENNAIO BASILICA DEI FIESCHI - M. CAPENARDO - SESTRI LEVANTE 18 MARZO RECCO - CAMOGLI (E) (da Cogorno) 8 APRILE ANELLO DI LEVANTO (E) 11 FEBBRAIO VOLTRI - TARDIA - GAVETTA - ARENZANO 25 APRILE SENTIERO DEI SANTUARI San Salvatore - Crea (E) 25 FEBBRAIO MONTE MANFREI (P. Faiallo - Sorgenti dell’ - A. Faiallo) CICLOESCURSIONISMO 11 MARZO BALCONATA DI ORMEA (con il CAI di Ormea) 17 FEBBRAIO IL TOUR DELLE 5 STELLE (SV) (MC/BC) 25 MARZO LE STREGHE DI TRIORA (da Molini di Triora - Loreto - Triora) 4 MARZO LA NOSTRA MESOPOTAMIA (AL) (TC/TC) 8 APRILE MONTE CALVO VAL GARGASSA (da Rossiglione) 25 APRILE MADONNA DEL POZZO-CREA... e ritorno (MC/MC) 22 APRILE BICICLETTATA ALBERTO PIACENTINI (Martesana) 11 programma attivitÀ sezionali ALESSANDRIA CASALE MONFERRATO RACCHETTE DA NEVE SERATE BIBLIOCAI 14 GENNAIO BATTESIMO DELLE CIASPOLE - località da destinarsi in 19 GENNAIO QUALE LIMITE AL LIMITE? Correre nei deserti e sulle base alle condizioni nivometeorologiche. montagne mi ha insegnato che... A cura di Katia Figini D.G. Boschi, Moscato 9 FEBBRAIO “SENZA POSSIBILITÀ DI ERRORE” film documentario sul 21 GENNAIO In località da destinarsi in base alle condizioni nivome- CNSAS (presso Castello Paleologo, sala 2° piano) teorologiche. D.G. Raffaldi, Valente 16 FEBBRAIO L’ITALIA DEI SENTIERI FRASSATI Presentazione del libro di 18 FEBBRAIO INNAMORATI SULLA NEVE - Pian della Verra Superiore Franco Grosso. In collaborazione con Libreria Labirinto 2385 m dal Rifugio Ferraro (MR/MS) - D.G. Balza, Mazzeo 2 MARZO BOLIVIA ALPINE STYLE 4 MARZO In località da destinarsi in base alle condizioni nivome- Audiovisivo a cura di Enrico Rosso e Pietro Sella teorologiche. D.G. Boschi, Fei 23 MARZO MAROCCO: MONTAGNE E DESERTO Proiezione in dissol- ESCURSIONISMO venza a cura di Emanuela Patrucco 11 MARZO ANELLO DI PIAN DEL CURLO (EE) D.G. Gatì, Raffaldi SCIALPINISMO 22 APRILE 2200 m da Verdeggia (Triora) (E) 11 FEBBRAIO PUNTA VALROSSA DA RIALE (BS) Org. Mazzuccato D.G. Avalle, Fei 4 MARZO M. TANTANÈ DA PROMIOD (AO) (BS) Org. Guaschino TREKKING ESCURSIONISMO 24-29 APRILE SARDEGNA - DA PORTO SCUSO A PISCINAS (E/EE) 25 MARZO VARIGOTTI - NOLI Org. Tardivo, Tibaldi D.G. Barbieri, Mandirola, Raffaldi 24-29 APRILE SARDEGNA - vari trek giornalieri (E/EE) CICLOESCURSIONISMO D.G. Penna 25 MARZO PERCORSO ANTONELLIANO sui sentieri delle colline nova- resi (MC/MC) Org. Bobba, Moro VIE FERRATE 8 APRILE FERRATA DEGLI ARTISTI (AD) ALPINISMO GIOVANILE D.G. Grande, Raffaldi, Valente 4 FEBBRAIO DA CASALE A SAN GIORGIO Gruppo Pionieri 4 MARZO PARCO REGIONALE DEL Gruppo Pionieri CICLOESCURSIONISMO 14 GENNAIO USCITA CON RACCHETTE DA NEVE Gruppo Guide 24 MARZO PEDALATA IN MONFERRATO (MC) D.G. Boschi, Bellesia 4 FEBBRAIO USCITA CON RACCHETTE DA NEVE Gruppo Guide 14 APRILE INTERSEZIONALE ALESSANDRIA-CASALE: 4 MARZO USCITA CON RACCHETTE DA NEVE Gruppo Guide I SENTIERI DEL CAMPIONISSIMO (MC/BC) 14 GENNAIO USCITA CON RACCHETTE DA NEVE Gruppo Trekkers D.G. Boschi, Cattaneo 4 FEBBRAIO TREKKING IN BASSA VAL D’AOSTA Gruppo Trekkers MANIFESTAZIONI - EVENTI 4 MARZO TREKKING AD ANELLO IN VAL BORBERA Gruppo Trekkers 16 MARZO SERATA CON MARCO A. FERRARI Fondatore e Direttore di “Meridiani e Montagne” 23 MARZO ASSEMBLEA SOCIALE OVADA 11 MAGGIO STRALESSANDRIA ESCURSIONISMO 14 GENNAIO ENTROTERRA DI ARENZANO (E) Venerdi 23 marzo 2018 alle ore 20,00 in prima convocazione e, mancando Coord. Cartasegna, Rolando 28 GENNAIO ESCURSIONISMO IN AMBIENTE INNEVATO il numero legale, alle ore 21,15 in seconda convocazione, presso la Sede (località da destinarsi) Coord. Ferrando, Berchi sociale, via Venezia 9, Alessandria, si terrà la 11 FEBBRAIO DA RIOMAGGIORE A PORTOVENERE (E) ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI Coord. Marenco, Deberchi L’ordine del giorno prevede: 25 FEBBRAIO ESCURSIONISMO IN AMBIENTE INNEVATO 1. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea; (località da destinarsi) Coord. Bello, Torrielli 2. Approvazione Bilancio consuntivo 2017; 11 MARZO GIORNATA DELLE FERROVIE DIMENTICATE (E) 3. Approvazione Bilancio preventivo 2018; Coord. Bruzzone, Caneva 4. Delega al Consiglio per la determinazione delle quote 25 MARZO ESCURSIONISMO IN AMBIENTE INNEVATO associative 2019; (località da destinarsi) Coord. Scarsi, Bogino 5. Esposizione dello stato di fatto del progetto 20x20=90; 2 APRILE PASQUETTA CON IL CAI: MASONE - PRAGLIA (E) Coord. Arata, Oliveri, Consiglio Direttivo 6. Varie ed eventuali. 15 APRILE BANDITA - TOLETO - BANDITA (E) Coord. Icardi, Viviano Il bilancio è depositato in Sede a disposizione dei Soci che desiderano esa- 28 APR-1 MAG MONTE AMIATA E LA VAL D’ORCIA (E) minarlo. I Soci sono pregati di intervenire numerosi; si ricorda che hanno Coord. Rolando, Bello, Torrielli diritto al voto i Soci Ordinari e Familiari. Ciascun socio potrà portare una ALPINISMO sola delega. 2-4 MARZO RIFUGIO LECCO AI PIANI DI BOBBIO (PD-) DELEGA Coord. Ciliberto, Trenkwalder Il sottoscritto ...... delega a rappresentarlo all’Assem- SOCIALE blea ordinaria dei Soci del 23 marzo 2018 il Socio ...... 23 MARZO ASSEMBLEA DEI SOCI Coord. Consiglio Direttivo approvando fin d’ora e senza riserva alcuna il suo operato. GENN-MARZO CORSO DI FOTOGRAFIA Coord. Berchi Data ...... Firma ...... ACQUI TERME ESCURSIONISMO IN AMBIENTE INNEVATO VERDEFONDO GENNAIO CIASPOLATE NOTTURNE E DIURNE NEL PONZONESE SCI FONDO da definire 7 GENNAIO GRESSONEY S.J. Piste medie e facili e un paesino incantevole GENNAIO RIFUGIO ARP (Brusson) (E) Rif. Berardi, Barberis 14 GENNAIO BRUSSON Piste per tutte le esigenze nel miglior centro fondo ESCURSIONISMO 21 GENNAIO PRAGELATO Nel parco della Val Troncea 18 FEBBRAIO SENTIERO DI ILARIA - Zuccarello (SV) (E) Rif. Anastasio 28 GENNAIO FESTIONA 50 km di piste molto facili in Valle Stura 4 MARZO SENTIERO DEL PURCHIN - Finalborgo di Finale Ligure (SV) (E) 4 FEBBRAIO TORGNON Piste panoramiche al cospetto del Cervino Rif. Scaramuzza 11 FEBBRAIO VALMALA (CN) Sullo spartiacque tra valle Maira e Varaita 25 MARZO CASTELLO DELLA PIETRA - Vobbia (GE) (E) Rif. Barberis 18 FEBBRAIO COGNE 80 km di piste tecniche nel Parco del Gran Paradiso 8 APRILE I SENTIERI NAPOLEONICI DEL BEIGUA - Parco Regionale del 25 FEBBRAIO S. MARIA MAGGIORE Nella valle dei pittori piste da fiaba Beigua (E) Rif. Anastasio 4 MARZO S. MICHELE (VB) In val Formazza sotto le cascate del Toce 11 MARZO ARPY Si scia in un ambiente idilliaco MANIFESTAZIONI - EVENTI 18 MARZO RHEMES N.D. Piste molto impegnative 23 MARZO SERATA DEGLI AUGURI DI PASQUA e ASSEMBLEA DEI SOCI 25 MARZO DEGIOZ (AO) In Valsavarenche, gita di chiusura MOUNTAIN BIKE Il programma delle gite potrà subire variazioni in base all’innevamento nelle 14 APRILE SUGHERO TOUR Parco Regionale del Beigua (MC/BC) località sciistiche. Intersezionale con CAI Savona - Rif. Barberis, Trinchero 12 Una giornata, una vetta... m 1172 Valle del - Val Lemme Il Monte delle Figne costituisce la massima elevazione del Parco Naturale Regionale delle Capanne di Marcarolo: dalla forma piuttosto tozza, è ben visibile anche dalla pianura ales- sandrina, accanto alla più caratteristica sagoma del . L’itinerario descritto si svi- luppa a partire dal valico degli Eremiti, risale il versante nord dello stesso Tobbio fino a quota 800 m circa e, giunto all’evidente passo della Dagliola, che si apre tra le due cime, volge de- cisamente verso sudest. Tagliando in costa le pendici di un bricco quotato m 994, si raggiun- ge quindi la cascina Carrosina: infine, salendo per l’ampia cresta ovest prima tra i pascoli poi tra querce e faggi, si tocca il punto culminante. Dalla vetta si può godere lo straordinario pano- Alla cascina Carrosina rama offerto da una zona che consente di am- mirare verso sud il mare e verso nord la pianura Al passo della Dagliola; a destra si nota il Figne e le Alpi, visibili chiaramente nelle giornate lim- pide; dal punto culminante, osservando verso mezzogiorno, si possono inoltre individuare facilmente i laghi del Gorzente, riserva idrica di Genova. Nell’occasione si noterà che il lago Ba- dana è attualmente vuoto, per consentire ope- re di rinforzo della diga. Il territorio interessato Segnaletica al passo della Dagliola è assai interessante dal punto di vista geologi- co, essendo compreso nel cosiddetto Massiccio Castiglione (m 994, che si può risalire per una di Voltri, le cui rocce si formarono in prossimità facile cresta) fino a raggiungere la cascina Car- di una spaccatura su un fondale oceanico, pri- rosina, dove sono presenti alcuni abbeveratoi ma di essere poi trasformate nei litotipi attuali per il bestiame: qui si incontra una strada ster- dal metamorfismo conseguente all’orogenesi rata proveniente dai Molini di , stra- alpina: tra questi ultimi non sarà difficile rico- da che si segue fino a circa quota 1000 m dove noscere le serpentiniti, assai frequenti in molte Descrizione dell’itinerario termina. Al termine della carrareccia, si imboc- zone delle montagne piemontesi e valdostane. Il colle degli Eremiti (m 559), punto di partenza ca un marcato sentiero (segnavia ++), che risale Il gruppo, di cui fa parte anche il monte Tobbio, dell’escursione, può essere facilmente raggiun- l’ampia cresta ovest del Figne: questo si snoda si colloca in prossimità della linea Sestri Ponen- to su strada carrozzabile sia da Voltaggio che prima tra pascoli e poi tra querce. Giunti circa te-Voltaggio, da molti ritenuta il vero punto di da , attraversando una zona dell’Alto 50 m sotto la vetta, in prossimità di una brevis- inizio della catena alpina, a discapito del col- Monferrato dove le forme dolci delle colline sima rampa, non si segue il sentiero più eviden- le di Cadibona, posizionato molto più a occi- assumono gradualmente l’aspetto di vere e te, che si stacca sulla sinistra dirigendosi verso dente. Il paesaggio attraversato è quanto mai proprie montagne. Lasciata l’auto al valico in il , tagliando in costa il pendio. suggestivo: a tratti di sentiero che attraversano prossimità di una chiesetta, s’imbocca il sentie- Si prende invece la traccia che si mantiene in radi boschi di pino nero, essenza tipica delle ro posto alla destra della piccola costruzione, cresta e che conduce rapidamente alla cima, ar- Alpi orientali e la cui presenza è dovuta a rim- sentiero facilmente individuabile per la pre- rotondata e poco evidente, individuata da una boschimenti effettuati diversi decenni or sono, senza di una abbondante segnaletica (freccia insolita struttura metallica di colore bianco. si alternano zone con magri pascoli, spesso gialla e segnavia costituito da una O tagliata Claudio Trova tormentati da frequenti affioramenti rocciosi. da una linea orizzontale): la mulattiera, molto Dal punto di vista geografico, si cammina nella evidente ma non segnalata, che parte sulla si- In vetta al Monte delle Figne valle del Gorzente praticamente fino in cima, nistra conduce anch’essa al passo della Dagliola punto culminante che si erge sullo spartiacque ma con percorso meno interessante. Il sentiero con la val Lemme. Il monte delle Figne si può si dirige inizialmente verso ovest, quindi ritor- salire anche dal passo della Bocchetta. na a ritroso verso est fino ad incontrare, dopo avere superato una cinquantina di metri di Caratteristiche dell’escursione dislivello, la già detta mulattiera, che si segue Dislivello: 620 m circa procedendo verso occidente per una ventina Esposizione: inizialmente nord, quindi su soleg- di metri, abbandonandola nuovamente non giata cresta spartiacque appena questa torna a volgere verso levante: Difficoltà: E il sentiero, che si stacca evidenziato con grande chiarezza da abbondante segnaletica (frecce gialle e O tagliata con riga orizzontale), si inol- tra quindi nel versante nord del monte Tobbio. Si procede a lungo verso ponente tra piccoli pini, ginepri e arbusti di brugo; quindi il traccia- to volge a ritroso in direzione est, supera una zona rocciosa attraversando un ripido canalo- ne, ricongiungendosi infine, non lontano dal passo della Dagliola, alla già detta mulattie- ra che, sviluppandosi sul fianco est del Tobbio, sale dagli Eremiti. Giunti al valico, si imbocca l’evidente sentiero, che volgendo verso sud-est si dirige chiaramente alla base del monte delle Figne. Si attraversano in costa i pendii del Bric