Estratti Dalla Stampa Locale Il Messaggero

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Estratti Dalla Stampa Locale Il Messaggero ESTRATTI DALLA STAMPA LOCALE IL MESSAGGERO VENETO 7 AGOSTO Il governatore: «In attesa che a Roma finiscano di litigare, confermiamo le nostre scelte» «Non siamo contro il ministro, ma allora ci devono fornire più mezzi per essere operativi» Bus e treni a capienza piena Sul distanziamento Fedriga non cambia idea Maura Delle Case / UDINE Nessun dietrofront sul trasporto pubblico locale. Il Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, conferma le decisioni prese settimane addietro dalla sua giunta per la ripresa dei servizi in sicurezza.«In regione si continuerà a viaggiare a capienza piena su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale. In attesa che a Roma finiscano di litigare, noi confermiamo le nostre scelte», afferma Fedriga dopo che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha deciso che ripristinerà a livello nazionale l'obbligo del distanziamento di almeno un metro tra un passeggero e l'altro a bordo dei mezzi pubblici. Infattibile secondo il Governatore Fvg, a meno di non voler lasciare, da qui a un mese, metà della popolazione scolastica a casa. «La decisione del Governo di limitare l'occupazione dei posti a bordo dei mezzi pubblici al solo 50 per cento equivale a impedire la regolare ripresa delle lezioni - tuona il leghista, che al Governo chiede provocatorio -: ci fornisca mezzi e personale, servono dalle 2 alle 3 volte quelli di cui disponiamo oggi. Se il Governo proseguirà sulla linea che ha voluto tracciare relativamente al trasporto pubblico locale, di fatto non permetterà la riapertura delle scuole».L'ordinanza che a breve il ministro della Salute Speranza firmerà reintroduce come detto l'obbligo di distanziamento a bordo dei mezzi di trasporto. Ma «Roma decide sull'alta velocità e sui trasporti interregionali» ricorda il ministro Paola De Michieli, non sul trasporto pubblico locale. Ergo: le Regioni possono decidere autonomamente se stringere o allargare le misure di sicurezza. Il che, di primo acchito, suona come una concessione, ma rischia invece di tradursi in uno scaricabarile.Nell'ennesimo rimpallo di responsabilità dal Governo alle Regioni, chiamate a garantire il servizio e la sicurezza, a parità di risorse, mezzi e personale. Una missione impossibile (o quasi). Fedriga non ci sta e ieri al pari di diversi Governatori, in particolare del Nord, ha posto con forza la questione in Conferenza delle Regioni. «L'ordinanza di Speranza impedirà ai ragazzi di tornare a scuola perché, lo ripeto, servirebbero da 2 a 3 volte i mezzi che ci sono oggi, dipende dalla tipologia. Non abbiamo problemi a seguire l'indicazione del Governo, ci deve però fornire mezzi e personale - rivendica il Governatore - perché questa partita non diventi uno scaricabarile sulle Regioni». Che vivono un momento di caos e sperano di poterlo risolvere a stretto giro, perché l'avvio delle lezioni e la ripresa delle attività produttive, è ormai dietro l'angolo e una partita complessa come quella del trasporto non si può decidere all'ultimo minuto. Fedriga ricorda che «il Friuli Venezia Giulia è intervenuto sempre in modo responsabile, con disposizioni capaci di conciliare la tutela della salute pubblica con la ripresa delle attività economiche e, in un futuro ormai prossimo, con la riapertura delle scuole. Se il Governo intende andare in un'altra direzione deve fornire alle Regioni risorse, mezzi e personale».Se lo sono detti ieri i Governatori capeggiati dal presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che puntano a ribadirlo, la prossima settimana, ai ministri Speranza, De Michieli e Boccia in una nuova seduta della Conferenza delle Regioni. «Ci spieghino perché, in piena pandemia, il Governo a marzo siglò un accordo con i sindacati che permette di lavorare a meno di un metro a patto che si indossi la mascherina, mentre lo stesso non vale per il trasporto pubblico». la saf a udine «All'apertura delle scuole la flotta sarebbe insufficiente» Riccardo De Toma / UDINE Il problema non riguarda il presente, ma l'immediato futuro: cioè settembre, quando la ripresa dell'anno scolastico riporterà gli autobus urbani e soprattutto extraurbani ai flussi normali di utenza. Che nelle ore di punta significano la piena occupazione dei posti. E Saf Autoservizi sul punto ha pochi dubbi: «Se tornassero i vincoli sul distanziamento e sulla capienza, la flotta attuale non sarebbe in grado di sostenere i flussi di traffico», spiegano dall'ufficio relazioni dell'azienda, controllata dal gruppo Arriva, la principale tra le quattro che aderiscono al consorzio Tpl Fvg.L'azienda non lo dice espressamente, ma tra le righe il concetto è chiaro. La proroga al 31 agosto dell'ordinanza 19 del 26 giugno, quella che consente l'occupazione al 100% dei posti (a sedere e in piedi) su treni e bus regionali, al momento comporta conseguenze poco più che teoriche. «In questo momento - spiegano dagli uffici di Saf - l'affluenza non è tale da porre problemi legati alla capienza: il traffico, infatti, non risente soltanto delle normali oscillazioni stagionali, attestandosi su livelli molto inferiori alla media annuale, ma è sensibilmente al di sotto dei normali volumi di affluenza registrati nel periodo estivo». Al momento, quindi, l'affluenza ridotta agevola il rispetto del distanziamento e delle misure di sicurezza, tra le quali anche le modalità di salita, con il blocco della porta anteriore e il divieto di accesso (con catenella di separazione) a tutta la parte attigua alla postazione di guida, compresi i primi sedili. «Uno dei problemi principali - spiegano ancora dall'ufficio relazioni cl pubblico - è piuttosto quello di far rispettare a tutti i viaggiatori l'obbligo di indossare la mascherina».Tra gli effetti delle misure di sicurezza anche l'impossibilità di accedere alle obliteratrici nella maggior parte dei mezzi extraurbani, dove gli apparecchi di convalida sono posti esclusivamente in prossimità della porta anteriore (con l'unica eccezione delle corriere a due piani). Questo, secondo il personale viaggiante, può aumentare il rischio di evasione tariffaria. «Il problema - dichiara al contrario Saf - è legato al senso civico dei viaggiatori: è così adesso, esattamente come prima dell'emergenza Covid. In mancanza di obliteratrici accessibili, infatti, gli utenti sono tenuti a convalidare manualmente il biglietto, scrivendo a penna data e ora del viaggio, come è riportato nella sezione "Emergenza Covid-19" del sito internet tplfvg.it (in tempi "normali" la convalida manuale è invece espressamente vietata dal regolamento di viaggio».Il problema della convalida non si pone per chi viaggia con un biglietto elettronico gestito tramite lo smartphone e l'applicazione Tpl Fvg: i biglietti, in questo caso, possono essere convalidati semplicemente inquadrando i qr code adesivi applicati sui finestrini del bus. Il servizio attualmente è disponibile solo nell'ambito del trasporto urbano, ma l'emergenza Covid ne sta accelerando il varo anche nell'extraurbano, che Saf prevede di completare entro un paio di mesi. a pordenone Atap in attesa di disposizioni Per ora nessuna restrizione Pordenone Le disposizione in materia di trasporto pubblico scolastico a ieri non presentavano modifiche. Atap, la società pordenonese, partecipata di Tpl Fvg, è pronta al riavvio della scuola a settembre come gli anni passati. A parte le prescrizioni che sono valide per chi viaggia in corriera - gel igienizzante e mascherina - non sono richiesti altri requisiti. Almeno finora.«Al di là delle protezioni richieste ai viaggiatori, al momento non abbiamo indicazioni su disposizioni diverse da adottare - spiega il presidente di Atap Narciso Gaspardo -, per cui procediamo normalmente. Va poi ricordato che, anche in caso di sdoppiamento delle corse, le società non possono certo acquistare mezzi nuovi un mese per un altro, non è materialmente possibile». Alcune linee già negli anni scorsi venivano sdoppiate (si pensi alla 4 e alla 5) a Pordenone per poter raggiungere gli istituti scolastici. Sarà necessario moltiplicare questa azione? Ancora non si sa. Una soluzione potrebbe essere fare più corse per lo stesso tragitto a orari diversi, ma questo può essere deciso solamente su accordo con le scuole superiori, che dovrebbero autorizzare ingressi differenziati.Il trasporto pubblico resta un nodo importante per la gestione della ripartenza delle scuole. Negli anni passati più volte sono state avanzate proteste dalle famiglie perché in alcune corse le persone in piedi erano in numero troppo elevato, una situazione che, anche sotto il profilo sanitario, è difficilmente sostenibile. Nel frattempo, tuttavia, Atap si è dotata di conta-passeggeri, come da bando di gara per il trasporto pubblico regionale, e anche questo aiuterà in prospettiva a ridurre l'annoso problema. Avere un trasporto pubblico efficace sarà fondamentale anche per evitare una congestione del traffico urbano. Non va dimenticato che nella città di Pordenone ogni mattina arrivano circa seimila studenti, che frequentano le superiori, che vivono fuori città. Se le famiglie decidessero, per paura del covid, di portare i ragazzi in auto a scuola, si rischierebbe la paralisi della viabilità cittadina.L'altro elemento che sarà chiarito invece nel giro di pochi giorni è quello che riguarda i rimborsi degli abbonamenti non usufruiti durante il lockdown. «Come azienda siamo pronti, ma ci muoveremo nell'ambito di Tpl Fvg. Ritengo che nel giro di qualche giorno - aggiunge Gaspardo - saranno fornite le indicazioni alle famiglie».L'ipotesi più probabile è quella di assegnare un voucher che potrà essere scalato dai nuovi abbonamenti. Considerato,
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