Fratrumminorum
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ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM VEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIA IUSSU ET AUCTORITATE Fr. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO TOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALIS IN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUM IN LUCEM AEDITA Veritatem facientes in caritate (Eph. 4,15). Peculiari prorsus laude dignum putavimus, dilecte Fili, consilium quo horum Actorum collectio atque editio suscepta est. (Ex Epist. LEONIS PP. XIII ad Min. Gen.) ROMA CURIA GENERALIS ORDINIS CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICA FR. JOSÉ R. CARBALLO, ofm, Min. Gen. Fr. LUIGI PERUGINI Director Fr. GIANPAOLO MASOTTI Director responsabilis Autoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965 Impaginazione e grafica Joseph Magro per l’Ufficio Comunicazioni OFM – Roma Stampato dalla TIPOGRAFIA MANCINI S.A.S. – Tivoli (Roma) nel mese di maggio dell’anno 2012 EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 1. Messaggio per la celebrazione della XLV politica, economica, culturale e della comuni- Giornata Mondiale della pace cazione. Essere attenti al mondo giovanile, sa- 1° gennaio 2012 perlo ascoltare e valorizzare, non è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta EDUCARE I GIOVANI ALLA la società, per la costruzione di un futuro di GIUSTIZIA E ALLA PACE giustizia e di pace. Si tratta di comunicare ai giovani l’apprez- 1. L’inizio di un nuovo anno, dono di Dio zamento per il valore positivo della vita, susci- all’umanità, mi invita a rivolgere a tutti, con tando in essi il desiderio di spenderla al servi- grande fiducia e affetto, uno speciale augurio zio del Bene. È un compito, questo, in cui tutti per questo tempo che ci sta dinanzi, perché sia siamo impegnati in prima persona. concretamente segnato dalla giustizia e dalla Le preoccupazioni manifestate da molti pace. giovani in questi ultimi tempi, in varie Regio- Con quale atteggiamento guardare al nuovo ni del mondo, esprimono il desiderio di poter anno? Nel Salmo 130 troviamo una bellissima guardare con speranza fondata verso il futuro. immagine. Il Salmista dice che l’uomo di fede Nel momento presente sono molti gli aspetti attende il Signore «più che le sentinelle l’auro- che essi vivono con apprensione: il desiderio ra» (v. 6), lo attende con ferma speranza, per- di ricevere una formazione che li prepari in ché sa che porterà luce, misericordia, salvezza. modo più profondo ad affrontare la realtà, la Tale attesa nasce dall’esperienza del popolo difficoltà a formare una famiglia e a trovare un eletto, il quale riconosce di essere educato da posto stabile di lavoro, l’effettiva capacità di Dio a guardare il mondo nella sua verità e a contribuire al mondo della politica, della cul- non lasciarsi abbattere dalle tribolazioni. Vi tura e dell’economia per la costruzione di una invito a guardare il 2012 con questo atteggia- società dal volto più umano e solidale. mento fiducioso. È vero che nell’anno che ter- È importante che questi fermenti e la spin- mina è cresciuto il senso di frustrazione per la ta ideale che contengono trovino la dovuta crisi che sta assillando la società, il mondo del attenzione in tutte le componenti della socie- lavoro e l’economia; una crisi le cui radici so- tà. La Chiesa guarda ai giovani con speranza, no anzitutto culturali e antropologiche. Sem- ha fiducia in loro e li incoraggia a ricercare la bra quasi che una coltre di oscurità sia scesa verità, a difendere il bene comune, ad avere sul nostro tempo e non permetta di vedere con prospettive aperte sul mondo e occhi capaci di chiarezza la luce del giorno. vedere «cose nuove» (Is 42,9; 48,6)! In questa oscurità il cuore dell’uomo non cessa tuttavia di attendere l’aurora di cui parla I responsabili dell’educazione il Salmista. Tale attesa è particolarmente viva e visibile nei giovani, ed è per questo che il 2. L’educazione è l’avventura più affasci- mio pensiero si rivolge a loro considerando il nante e difficile della vita. Educare – dal la- contributo che possono e debbono offrire alla tino educere – significa condurre fuori da se società. Vorrei dunque presentare il Messag- stessi per introdurre alla realtà, verso una pie- gio per la XLV Giornata Mondiale della Pace nezza che fa crescere la persona. Tale proces- in una prospettiva educativa: «Educare i gio- so si nutre dell’incontro di due libertà, quella vani alla giustizia e alla pace», nella convin- dell’adulto e quella del giovane. Esso richiede zione che essi, con il loro entusiasmo e la loro la responsabilità del discepolo, che deve esse- spinta ideale, possono offrire una nuova spe- re aperto a lasciarsi guidare alla conoscenza ranza al mondo. della realtà, e quella dell’educatore, che deve Il mio Messaggio si rivolge anche ai geni- essere disposto a donare se stesso. Per questo tori, alle famiglie, a tutte le componenti edu- sono più che mai necessari autentici testimoni, cative, formative, come pure ai responsabili e non meri dispensatori di regole e di informa- nei vari ambiti della vita religiosa, sociale, zioni; testimoni che sappiano vedere più lon- 4 AN. CXXXI – IANUARII-APRILIS 2012 – N. 1 tano degli altri, perché la loro vita abbraccia Mi rivolgo poi ai responsabili politici, chie- spazi più ampi. Il testimone è colui che vive dendo loro di aiutare concretamente le fami- per primo il cammino che propone. glie e le istituzioni educative ad esercitare il Quali sono i luoghi dove matura una vera loro diritto-dovere di educare. Non deve mai educazione alla pace e alla giustizia? Anzitut- mancare un adeguato supporto alla maternità to la famiglia, poiché i genitori sono i primi e alla paternità. Facciano in modo che a nes- educatori. La famiglia è cellula originaria del- suno sia negato l’accesso all’istruzione e che la società. «È nella famiglia che i figli appren- le famiglie possano scegliere liberamente le dono i valori umani e cristiani che consentono strutture educative ritenute più idonee per il una convivenza costruttiva e pacifica. È nella bene dei propri figli. Si impegnino a favori- famiglia che essi imparano la solidarietà fra le re il ricongiungimento di quelle famiglie che generazioni, il rispetto delle regole, il perdo- sono divise dalla necessità di trovare mezzi di no e l’accoglienza dell’altro»1. Essa è la prima sussistenza. Offrano ai giovani un’immagine scuola dove si viene educati alla giustizia e al- limpida della politica, come vero servizio per la pace. il bene di tutti. Viviamo in un mondo in cui la famiglia, e Non posso, inoltre, non appellarmi al mon- anche la vita stessa, sono costantemente mi- do dei media affinché dia il suo contributo nacciate e, non di rado, frammentate. Condi- educativo. Nell’odierna società, i mezzi di co- zioni di lavoro spesso poco armonizzabili con municazione di massa hanno un ruolo partico- le responsabilità familiari, preoccupazioni per lare: non solo informano, ma anche formano il futuro, ritmi di vita frenetici, migrazioni in lo spirito dei loro destinatari e quindi posso- cerca di un adeguato sostentamento, se non no dare un apporto notevole all’educazione della semplice sopravvivenza, finiscono per dei giovani. È importante tenere presente che rendere difficile la possibilità di assicurare ai il legame tra educazione e comunicazione è figli uno dei beni più preziosi: la presenza dei strettissimo: l’educazione avviene infatti per genitori; presenza che permetta una sempre più mezzo della comunicazione, che influisce, po- profonda condivisione del cammino, per poter sitivamente o negativamente, sulla formazione trasmettere quell’esperienza e quelle certezze della persona. acquisite con gli anni, che solo con il tempo Anche i giovani devono avere il coraggio trascorso insieme si possono comunicare. Ai di vivere prima di tutto essi stessi ciò che chie- genitori desidero dire di non perdersi d’animo! dono a coloro che li circondano. È una grande Con l’esempio della loro vita esortino i figli a responsabilità quella che li riguarda: abbiano porre la speranza anzitutto in Dio, da cui solo la forza di fare un uso buono e consapevole sorgono giustizia e pace autentiche. della libertà. Anch’essi sono responsabili della Vorrei rivolgermi anche ai responsabili propria educazione e formazione alla giustizia delle istituzioni che hanno compiti educativi: e alla pace! veglino con grande senso di responsabilità af- finché la dignità di ogni persona sia rispettata e Educare alla verità e alla libertà valorizzata in ogni circostanza. Abbiano cura che ogni giovane possa scoprire la propria vo- 3. Sant’Agostino si domandava: «Quid cazione, accompagnandolo nel far fruttificare enim fortius desiderat anima quam veritatem? i doni che il Signore gli ha accordato. Assicu- – Che cosa desidera l’uomo più fortemente rino alle famiglie che i loro figli possano avere della verità?»2. Il volto umano di una società un cammino formativo non in contrasto con la dipende molto dal contributo dell’educazione loro coscienza e i loro principi religiosi. a mantenere viva tale insopprimibile domanda. Ogni ambiente educativo possa essere luo- L’educazione, infatti, riguarda la formazione go di apertura al trascendente e agli altri; luogo integrale della persona, inclusa la dimensio- di dialogo, di coesione e di ascolto, in cui il gio- ne morale e spirituale dell’essere, in vista del vane si senta valorizzato nelle proprie poten- suo fine ultimo e del bene della società di cui è zialità e ricchezze interiori, e impari ad apprez- membro. Perciò, per educare alla verità occor- zare i fratelli. Possa insegnare a gustare la gioia re innanzitutto sapere chi è la persona umana, che scaturisce dal vivere giorno per giorno la conoscerne la natura. Contemplando la realtà carità e la compassione verso il prossimo e dal che lo circonda, il Salmista riflette: «Quando partecipare attivamente alla costruzione di una vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna società più umana e fraterna.