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Partigiani sul Pastello

l 9 dicembre 944 Pietro Pomari e Remo Bazzica, ti mutamenti in ordine agli assetti politici, militari e Inati a Sant’Ambrogio di Valpolicella, e Bruno Erbi- civili della nazione. sti, originario di , varcarono i cancelli del fu- nesto lager di Mauthausen. Provenivano dal campo di transito di Bolzano, nel quale erano stati trasferi- L’Italia dopo l’8 settembre 1943 ti dopo il loro arresto effettuato da militi nazifascisti durante un’articolata operazione antipartigiana nella L’occupazione del territorio nazionale zona del Monte Pastello. All’atto del loro ingresso nel e la nascita della rsi lager i tre veronesi vennero privati del nome che li in- L’uscita dell’Italia dal conflitto aveva anzitutto dividuava quali esseri umani e trasformati in stücke, scatenato la reazione dei tedeschi i quali, grazie all’ef- ‘pezzi’, rispettivamente identificati dai numeri di ma- ficienza e al pesante armamento delle truppe fatte af- tricola 407, 3890 e 39682. Li attendevano mesi di fluire dai passi alpini dopo il 25 luglio4, erano riusciti indicibili sofferenze, che avrebbero portato alla mor- in pochi giorni ad assumere il controllo del territo- te Pomari ed Erbisti e risparmiato solo Bazzica, il piú rio nazionale non ancora liberato dagli Alleati5. Non giovane. Un mese prima, il 4 novembre, nei pressi vi erano state forze in grado di opporsi all’occupazio- del cimitero monumentale di Verona era stato fucila- ne, dato lo sfacelo dell’esercito i cui comandi dipen- to per diserzione Giovanni Battista Vivaldi, un ex ca- denti, anziché ricevere precise istruzioni in merito rabiniere nato a Sant’Ambrogio di Valpolicella3 che all’eventuale smobilitazione delle armate e all’atteg- aveva fatto parte dello stesso gruppo di resistenti. giamento da assumere nei confronti dell’ex alleato, L’internamento di Pomari, Bazzica ed Erbisti, nelle ore dell’armistizio avevano dovuto affrontare la l’esecuzione di Vivaldi e, come vedremo, la deporta- drammatica crisi sulla base di un’unica e reticente di- zione di altri sei sfortunati patrioti, costituiscono il sposizione operativa contenuta nel radiomessaggio di tragico epilogo di una delle tante vicende persona- Badoglio6, la cui palese ambiguità era stata una del- li e di gruppo la cui genesi risale all’armisti- le principali cause del caotico sbandamento di cen- zio dell’8 settembre 943, stipulato dal governo Bado- tinaia di migliaia di militari i quali, ormai stanchi e glio con gli Alleati in un clima di sospetti, incertezze sfiduciati, non avevano generalmente opposto, salvo e sotterfugi, al quale avevano fatto seguito importan- circoscritte e coraggiose reazioni violentemente re- 154 Olinto Domenichini

presse, concreta resistenza al disarmo loro imposto contare su una struttura amministrativa sostanzial- dai tedeschi7. L’incruenta resa di intere divisioni an- mente integra e ancora in buona efficienza, compreso cora in armi era stata in parte favorita dalla garan- il fondamentale apparato di polizia dipendente dal- zia nazista di lasciare in libertà i soldati italiani che si le questure3. A questo tradizionale organo di inve- fossero arresi senza combattere8, falsa promessa che stigazione e controllo, appartenente ai ruoli ordinari nascondeva invece il proposito di internare nel ter- del Ministero dell’Interno, si erano in seguito affian- ritorio del Reich la massa dei militari per fornire al- cati i servizi di sicurezza e informazione di piú diret- le industrie belliche germaniche un serbatoio di forza ta emanazione politica dipendenti dalla Guardia na- lavoro coatta da sfruttare liberamente. Un obiettivo, zionale repubblicana4, dalle Brigate nere e dalle varie questo, che i tedeschi avevano raggiunto in un paio formazioni paramilitari, tra le quali la x mas e la Mu- di settimane, riuscendo a catturare e deportare circa ti. L’insieme di queste distinte forze di polizia aveva 800.000 soldati del regio esercito9. Nel territorio na- dato vita a un organismo repressivo eterogeneo e non zionale solo piccoli gruppi di militari avevano evitato sempre affiatato, ma che nel suo complesso si era di- il disarmo e l’internamento trovando rifugio in fami- mostrato in grado di svolgere autonomamente e con glia, sbandandosi o riunendosi in zone poco accessi- sinistra efficacia il quotidiano esercizio di lotta con- bili prevalentemente montane. Alcuni di questi sparsi tro le molteplici espressioni di opposizione politica nuclei si erano ben presto organizzati in bande arma- (quali dissenso, disfattismo, renitenza alla leva, diser- te, andando a costituire le prime formazioni partigia- zione, sabotaggio, sciopero, ribellione e cosí via) che, ne che in parte si erano poste il prioritario obiettivo sia pure con differenti livelli di pericolosità, si erano di opporre “resistenza”, appunto, a eventuali aggres- consolidate e diffuse nel corso del 944, fermo restan- sioni da parte dei tedeschi0, mentre in altri casi ave- do il sistematico ricorso alla potenza militare tede- vano subito optato per una prassi piú aggressiva, po- sca nel caso di operazioni antipartigiane di particola- nendo in essere azioni di guerriglia e sabotaggio che re complessità. avevano immediatamente impegnato l’apparato mili- tare e repressivo nazifascista. I bandi di Salò e gli inizi del movimento partigiano Inoltre, nei primi giorni dell’occupazione truppe Il controllo dell’ordine pubblico e l’attività vol- aviotrasportate tedesche avevano liberato dalla sua ta a contrastare e reprimere gli emergenti gruppi del- prigionia sul Gran Sasso Benito Mussolini il quale, la Resistenza non costituivano peraltro elementi suf- con il determinante sostegno nazista e l’appoggio di ficienti a dotare di credibilità la nuova Repubblica irriducibili camerati, aveva dato vita alla Repubblica fascista e a legittimarla agli occhi dell’alleato ger- sociale italiana, collocandosi a capo di un nuovo go- manico. Mussolini e i suoi piú diretti collaboratori, verno fascista collaborazionista il quale, pur nella sua pertanto, avevano subito giudicato irrinunciabile la limitata autonomia decisionale essendo l’autorità ef- costituzione di un esercito repubblicano da impiega- fettiva in mani tedesche2, aveva sin dall’inizio potuto re al fronte contro le avanzanti forze alleate. L’inizia- Partigiani sul Pastello 155

le proposito del Duce di costituire le prime divisio- ne dal fascismo, quanto dalla volontà di sottrarsi ai ni con volontari tratti dai soldati italiani internati nei bandi di Salò e al connesso rischio di dover prendere, lager tedeschi si era scontrato con la ferma opposizio- o riprendere, le armi per continuare una guerra or- ne di Hitler che non si fidava delle “Badogliotruppen” mai diffusamente percepita come sciagurata avven- e aveva imposto la coscrizione obbligatoria delle clas- tura che aveva provocato immensi lutti e distruzioni, si piú giovani. Nel novembre del 943 era stato quin- e che si era sperata conclusa nel momento stesso del- di emanato il primo bando di coscrizione per le clas- l’armistizio. Nel corso dei mesi, ovviamente, il quoti- si 923, 924 e 925, cui nei mesi successivi avrebbero diano confronto con le fatiche, i rischi e le paure, ma fatto seguito gli ordini di chiamata alle armi per le anche la progressiva maturazione politica che la mili- classi 922, 94, 96, 97, 98, 920, 92 e primo se- tanza partigiana comportava, avevano favorito evolu- mestre 926. La nuova e vasta mobilitazione, integra- zioni e cambiamenti nel comportamento e nelle scel- ta nel febbraio del 944 dalla minaccia di morte per te dei singoli patrioti, accentuando la determinazione renitenti e disertori contenuta nel cosiddetto Bando di alcuni e ridimensionando gli ardori dei meno con- Graziani, aveva però dovuto fare i conti con il diffuso vinti e decisi. Ne era sortito un fronte resistenziale rifiuto dei giovani richiamati di vestire il grigio-verde molto variegato e complesso, costituito da formazio- e di riprendere le armi al fianco dei tedeschi5. Un ri- ni differenti, tra gli altri aspetti, per dimensioni, ar- levante numero di fuggiaschi dai bandi di Salò si era mamento, reali potenzialità operative, matrice ideo- cosí aggregato ai nuclei della Resistenza da poco co- logica, autorevolezza e tempra morale, attenzione nei stituiti e dislocati, come si è detto, soprattutto in aree confronti dei civili, collegamenti con i cln locali. montane. Le due componenti resistenziali costituite da ex militari del regio esercito e da coscritti renitenti ave- I ribelli del Monte Pastello vano recato un contributo numerico non indifferen- te alle sparute formazioni di antifascisti militanti che Le prime formazioni nel Veronese all’indomani dell’occupazione nazista si erano mo- e il gruppo del Pastello bilitate in armi per dare inizio alla lotta clandesti- Con le modalità e caratteristiche sopra descritte, na. Ma ben diverse erano le motivazioni ideali che tra la fine del 943 e l’estate del 944, anche nel territo- animavano la minoranza di oppositori storici, dota- rio veronese erano sorti nuclei di partigiani e patrioti, ti di una solida formazione politica, rispetto ai moti- alcuni dei quali avevano raggiunto la forza della bri- vi che avevano indotto gruppi di ex soldati e reniten- gata o della divisione, come la Pasubio di Marozin e ti a prendere la via dei monti, molti dei quali erano la Avesani del Baldo6. confluiti nel movimento partigiano mossi non tan- In Valpolicella, nel marzo del 944, si era formato to dal sincero anelito di partecipare a uno scontro, il battaglione Aquila guidato da Tarcisio Benetti (no- anche civile, finalizzato al riscatto e alla liberazio- me di battaglia: Rostro), che aveva inizialmente ope- 156 Olinto Domenichini

rato in modo autonomo e poi, tramite il colonnello sciuto, ma importante organo della rsi: l’Ispettorato Umberto Ricca (Rito), era entrato in contatto con la regionale della Guardia nazionale repubbli- missione militare Rye, alle cui dipendenze sarebbe ri- cana, comandato dal generale Dino Zauli2, con se- masta sino all’autunno-inverno; verso la fine del 944 de principale in via Leoncino 3. Dall’Ufficio politi- l’Aquila verrà infatti incorporata nella divisione gari- co investigativo dell’Ispettorato, guidato dall’inizio baldina Avesani7. di aprile 944 dal colonnello Dario S., dipendono gli In questo quadro, il 3 ottobre 944, nei pressi del- Uffici politici provinciali di Verona, Vicenza, Padova, la piazzetta di Monte di Sant’Ambrogio di Valpolicel- Venezia, Treviso, Rovigo e i locali distaccamenti pe- la si ferma un’automobile con a bordo quattro perso- riferici di via Arsenale 26 e di Borgo Trento, quest’ul- ne in abiti civili; non sono comuni borghesi, bensí un timo con sede in via Ippolito Pindemonte 22. E pro- ufficiale, due sottufficiali e un milite della Guardia prio Dario S., «a seguito di una informazione che gli nazionale repubblicana che appartengono al distacca- era pervenuta», ordina al tenente Oreste C., coman- mento di Borgo Trento dall’Ufficio politico dell’Ispet- dante del reparto di via Pindemonte, «di procede- torato regionale veneto. A Verona sono già presenti re in Monte di S. Ambrogio all’arresto di certi Baz- da mesi importanti comandi tedeschi, ma numero- zica ed Erbisti segnalati come organizzatori di bande si sono anche i reparti operativi delle forze armate re- Partigiane»23. Non è svelata la fonte dell’informazio- golari e dei vari corpi di polizia, con i relativi servizi ne giunta a Dario S. Forse si è trattato di una delle in- d’informazione, della rsi. Tra la fine del 943 e l’ini- numerevoli lettere anonime che giungono negli uffici zio del 944 in città è attiva la cosiddetta Polizia fe- della Questura e della Prefettura per denunciare anti- derale comandata da Nicola Furlotti, che occupa il fascisti, “mormoratori”, protettori di ebrei, ascoltatori circolo rionale Corridoni, appena fuori Porta Vesco- di Radio Londra e altre attività contrarie al regime24; vo; alle Casermette di Montorio si trova stanziato il o forse vi è stato il rapporto di qualche infiltrato o 40° Battaglione mobile della gnr che opera alle di- delatore, la cui identità resta di norma coperta e non rette dipendenze dei tedeschi, come orgogliosamen- compare quasi mai nella documentazione ufficiale, te fa osservare il suo comandante, il maggiore Ciro nemmeno nelle informazioni che si scambiano i va- di Carlo8; in via Ponte Pignolo ha sede l’upi, l’Ufficio ri organi investigativi; oppure, come è piú probabile, politico investigativo della gnr provinciale, le cui ca- si è deciso di considerare attendibile la notizia emer- mere di sicurezza, assieme alla mensa e alle camera- sa durante l’interrogatorio di alcuni partigiani cattu- te dei militi, sono all’interno della caserma del Teatro rati nel corso di un rastrellamento effettuato ad Ave- Romano, la piú nota tra le “ville tristi” veronesi; dal sa nel mese di settembre, patrioti che, sotto tortura, luglio del 944, inoltre, è in azione la xxi Brigata nera avrebbero parlato a Oreste C. «dell’esistenza a Monte Stefano Rizzardi9 che si è insediata nella scuola Duca di Valpolicella di alcuni elementi dell’ormai disciol- d’Aosta allo sbocco di via Carducci (oggi istituto San- to gruppo del capitano Conte Serego»25. In ogni caso, micheli)20. Ma Verona è anche sede di un poco cono- le informazioni raccolte dai fascisti sono molto det- Partigiani sul Pastello 157

tagliate e forniscono la precisa identità dei due indi- stesso Erbisti. In ogni caso, il perito ha con l’ambien- ziati che Oreste C. deve arrestare. Ma chi sono Bazzi- te di Monte concreti legami personali, essendo cugi- ca ed Erbisti? no di Remo Bazzica e di tale Armando Erbisti il qua- Remo Bazzica è un giovane sellaio di 25 anni che le, proprio in considerazione di tale rapporto, subirà ha già partecipato a due campagne di guerra: dall’ accurato interrogatorio dai militi di Borgo Trento28. al 2 giugno 940 sulla frontiera alpina occidenta- Probabilmente anche Erbisti, come Bazzica, entra in le con il battaglione Verona del 6° reggimento Alpi- contatto con il gruppo di partigiani del Pastello nella ni e dal 9 aprile al 3 settembre 94 in Balcania con primavera del 944 o forse, stante la sua esperienza di la 326ª compagnia presidiaria alpina. È un ragazzo ufficiale dell’esercito, ne è uno dei fondatori. di temperamento irruente e deciso che mal soppor- Come vedremo, si tratta di una formazione molto ta il rigore della disciplina. L’8 settembre 943 è anco- esigua, sia per quanto riguarda il numero dei compo- ra mobilitato e si trova da due giorni a Verona, presso nenti, sia per la qualità e la quantità dell’armamento. il Deposito del 6° reggimento Alpini. Nelle convul- Sul piano operativo la sua pericolosità è quasi nul- se ore che seguono la notizia dell’armistizio abbando- la; certamente non è in grado di organizzare sabotag- na il reparto e, come tanti altri, ripara in famiglia ri- gi di rilevante portata né, tanto meno, di attaccare in manendo sbandato sino alla metà di aprile del 944, armi reparti o sedi repubblicani. quando entra a far parte, non sappiamo con quali modalità, del gruppo di resistenti che opera nella zo- La reazione fascista e il fermo di Remo Bazzica na di Monte e del Pastello26. e di Bruno Erbisti Bruno Erbisti è un perito industriale nato a Vero- Ma la modesta consistenza del gruppo non è anco- na nel 908, che nel 928/929 ha volontariamente fre- ra nota ai comandi nazifascisti, per i quali la notizia quentato la Scuola di reclutamento ufficiali di com- di presenze partigiane a Monte di Valpolicella è da plemento del Corpo d’armata di Verona ed è stato sola motivo di forte allarme, e non è difficile intuirne poi assegnato, per il prescritto servizio di prima no- la ragione se si considera che le balze occidentali del mina, al 56° reggimento di Fanteria27. La documen- Pastello si affacciano direttamente sulla Val d’Adi- tazione disponibile non consente di stabilire se fosse ge, lungo la quale scorrono le direttrici stradale e fer- alle armi l’8 settembre 943, in qualità di ufficiale di roviaria che per le divisioni tedesche impegnate sul complemento eventualmente richiamato, e neppure fronte italiano costituiscono la principale arteria di è chiaro il motivo che nel 944 lo ha portato a Monte; collegamento con il territorio del Reich, e che pertan- Pietro Pomari, in sede di interrogatorio del 9 otto- to devono essere attentamente vigilate e salvaguarda- bre 944 dichiara che Erbisti è residente nella frazio- te da ogni sia pur minimo rischio di attentato o sabo- ne ma, su precisa domanda degli inquisitori, fa pure taggio. Non è da escludere che a decidere i fascisti per riferimento alla presenza di un ufficiale dell’eserci- un’azione immediata contribuisca anche la preoccu- to sfollato a Monte e quasi certamente si tratta dello pazione di un possibile, diretto coinvolgimento del 158 Olinto Domenichini

capitano Serego citato dai partigiani di Avesa, il quale insospettirci allorquando invitati in un’osteria essi corte- è da tempo nel mirino della polizia politica repubbli- semente rifiutarono e dal fatto che nei loro discorsi, trat- cana di Verona29. Serego, infatti, è un ufficiale di car- tavano del monte Pastello dei partigiani e di quanto era riera del regio esercito, appartenente tra l’altro a un nostra intenzione di fare. Appena usciti dal paese e rag- noto e importante casato veronese cui certo non di- giunta l’automobile ove c’erano altri due civili tra i qua- li il maresciallo ‹Alfredo› A***, con un abile stratagemma fettano relazioni ed appoggi, e probabilmente si teme ci fecero alzare le mani, ci legarono e caricatici ci traspor- che una banda partigiana da lui personalmente orga- tarono a Verona. nizzata e diretta riesca ad acquisire in poche settima- ne potenzialità operative non indifferenti. Ottenute le prime informazioni, l’apparato repressivo fascista si Effettuato l’arresto, che non è certo costato loro mette quindi in azione e il 3 ottobre 944 un’auto con grande sforzo, i fascisti portano i due patrioti nella a bordo il tenente Oreste C., il maresciallo Alfredo caserma di via Pindemonte e, continua Bazzica32, A., il milite Romolo R. e l’autista vice brigadiere Lui- 30 gi M. si reca a Monte . Scende per primo Romolo R.; Ci misero subito in cella. Per primo alla sera fui inter- non è un graduato, ma in pochi mesi è diventato un rogato io. Chi compiva l’interrogatorio era il milite R*** inquisitore esperto e deciso e sa come superare le pri- Romolo e vi assisteva il maresciallo A*** Alfredo il quale me diffidenze che la presenza di estranei suscita nel- con una cinghia mi percuoteva sulla testa e sulla schiena, la piazza di un paesino. È Bazzica a ricostruire le fasi con una matita mi torturava le mani, mi colpiva con pu- dell’arresto al suo ritorno da Mauthausen3: gni schiaffi e calci in ogni parte del corpo e in ultimo mi fece bere due bicchieri di acqua, sale e so[…]. R*** Romolo scriveva ridendo ed ogni tanto mi percuoteva con la cin- Il 3/0/944 si presentò a me un tale che non conosce- ghia e mi dava qualche schiaffo. Ogni tanto entrava qual- vo il quale mi domandò se sapevo dove si trovava Pighi che milite che si divertiva a schiaffeggiarmi, due signorine Eugenio. Questo tizio, che si qualificava partigiano era che facevano le dattilografe nell’ufficio stesso mi insulta- preoccupato dal fatto che da molti giorni non vedeva il vano qualificandomi vigliacco e traditore e mi sputavano Pighi e temeva che fosse stato catturato dalle Brigate Ne- sul viso … riguardo di questa persona ‹R. Romolo, n.d.a.›, re (seppi poi che questo individuo si chiamava R*** ‹Ro- posso dichiarare che mi ha torturato ben cinque volte, bat- molo›). Mi invitò quindi dove si trovava una macchina e tendomi con un nervo di bue, con una cinghia, mi mette- lí trovai un’altra persona, che poi risultò essere il tenen- va una lampada di 2000 candele sulla testa, mi distribuiva te ‹Oreste› C***, la quale mi domandò dove fosse mio cu- senza parsimonia pugni, calci, schiaffi ecc. ecc a volontà gino Erbisti. Ciò non mi sorprese avendo scambiato que- … L’aiutante capo A*** Alfredo picchiava ancora piú for- sta persona per il mio ex comandante di battaglione a lui te, ma solamente con le mani. Un vice brigadiere meridio- somigliantissimo. Incamminatici per il paese, vidi mio nale dalla bocca storta e che credo si chiami ‹Domenico› cugino, lo fermai e lo presentai a questi due civili; anche S*** era il piú accanito percuotitore. Per l’esattezza dichia- mio cugino scambiò il C*** ‹Oreste› per il tenente che già ro che a me non a mai fatto niente, ma ha picchiato gli al- conosceva, Camminammo un poco e cominciammo ad tri detenuti. Partigiani sul Pastello 159

Lapide commemorativa del rastrellamento del 14 ottobre 1944, collocata nella piazzetta della chiesa di Monte nel 1947.

Bruno Erbisti non è sopravvissuto a Mauthausen e Questa belva umana era, assieme al R*** ‹Romolo›, il non ha potuto rievocare personalmente il trattamen- piú attivo della banda e non si concedeva un attimo di ri- to ricevuto dopo la cattura; per lui parla Pietro Dal- poso. Voleva assistere a tutti gli interrogatori e per far la Vecchia, arrestato il 6 ottobre 944 che, in una di- parlare i prigionieri escogitava i piú raffinati sistemi di tortura. Un giorno ebbe una discussione col R*** ‹Romo- chiarazione rilasciata nell’agosto del 945, riferisce lo›, perché questi diceva di essere stato l’inventore di un sulle attitudini criminali del vice brigadiere Splen- nuovo sistema per far “cantare” i detenuti, mentre lui as- dente Z., un altro milite del distaccamento di via Ip- seriva di averlo scoperto per il primo. L’invenzione è que- polito Pindemonte33: sta: legare alle gambe posteriori di una sedia i polsi del 160 Olinto Domenichini

“soggetto” che deve parlare, mettere quattro matite, due ti di botte, in luglio hanno ceduto straordinarie figu- per mano, tra le dita e poi schiacciare le punte di quest’ul- re di antifascisti come Francesco Viviani e Giovan- time. Contestandosi questa invenzione i due quasi si ac- ni Domaschi; cosí è stato per decine di patrioti e non capigliavano. Il Z*** ‹Splendente› si serviva anche di un sarà diverso per Vivaldi e Pomari35. Premesso dunque casco che avvolgeva completamente il volto e poi mette- che eventuali confessioni estorte con la violenza non va sulla testa una lampadina accesa di mille candele che bruciava il cuoio capelluto. Adoperava un frustino e som- equivalgono affatto a delazione o tradimento e che ministrava pugni, schiaffi e calci in quantità. Io stesso ho appare priva di legittimità qualsiasi valutazione sui subito da lui queste torture e con me Pomari, Bazzica, singoli comportamenti, soprattutto da parte di chi Adami, Leso, Veronesi, Vivaldi, Erbisti, Gaspari ed innu- della tortura ha solo sentito parlare, è assai probabi- merevoli altri. le che proprio dagli interrogatori di Bazzica ed Erbi- sti emergano elementi che inducono i comandi fasci- Nell’interrogatorio del dopoguerra, Bazzica esclu- sti a ordinare l’arresto di Giovanni Battista Vivaldi, de con fermezza ogni ipotesi di confessione e, soprat- come verrà del resto confermato da Alfredo A. in se- tutto, di delazione da parte sua34: de di interrogatorio del dicembre del 945.

Dichiaro di non aver mai denunciato nessuno dei miei La cattura e l’interrogatorio del carabiniere compagni e che quanto risulta dall’interrogatorio fatto- Giovanni Battista Vivaldi mi all’U.P.I. mi è stato fatto firmare con la forza dal R*** Vivaldi è nato a Sant’Ambrogio di Valpolicella nel Romolo e da un altro milite, tale Ezio da Forlí a forza di 90. Nel 920 è stato chiamato per il servizio mili- pugni senza permettermi di leggere quanto loro avevano tare nell’Arma dei Carabinieri, in qualità di ausilia- scritto, ricopiando tutte le indicazioni dagli appunti che aveva il R*** Romolo. rio, presso la Legione Verona con ferma di due an- ni; viene richiamato alle armi nel giugno del 940; dopo una breve licenza è mobilitato «per esigenze Erbisti non ha avuto neppure la possibilità di sgra- T.F.»36 e per qualche mese resta probabilmente in ser- varsi da questi possibili sospetti. Ma, se sono com- vizio presso la stazione dei reali Carabinieri di Osti- prensibili gli scrupoli di Bazzica, il quale forse vive glia; nel gennaio del 94 diviene effettivo nei ruoli come una “colpa” il fatto di essere l’unico sopravvis- dell’Arma; cessa di essere mobilitato per esigenze T.F. suto dei quattro principali protagonisti della tragi- il 9 settembre 943; il successivo 28 ottobre viene nuo- ca vicenda, è opportuno osservare che in ogni caso il vamente richiamato «per esigenze di carattere nazio- cedimento sotto tortura non può certo essere consi- nale». Inserito, come tutti i carabinieri, nella Guardia derato disonorevole o motivo di vergogna. «Oppor- nazionale repubblicana, il 2 giugno 944 è dichiarato tunamente interrogati», cioè sfiancati dalla tortura, «assente arbitrario dal reparto»37; è questo il momen- tutti parlano, confessano, scendono nei dettagli, dal to in cui Vivaldi decide di disertare, spinto soprattut- consumato oppositore al giovane ribelle: massacra- to dal timore di essere deportato in Germania38 come Partigiani sul Pastello 161

Giovanni Battista Vivaldi. dono l’invio in Germania per essere impiegati, come «bassa forza» nel servizio antiaereo e nella vigilanza agli aeroporti della Luftwaffe, o «addetti alla sorve- glianza dei campi d’internamento italiani»39. Si parla di 0 mila militi dell’Arma che devono lasciare l’Ita- lia e già la mattina del 6 giugno i primi .300 partono per la Germania proprio da Verona40. Di fronte alla prospettiva di essere deportati all’in- terno del Reich inizia la grande fuga dei carabinieri, ai quali evidentemente sono giunte informazioni as- sai poco rassicuranti circa le condizioni in cui versa- no le varie categorie di connazionali (Imi, deportati politici, lavoratori civili) già “ospitati” a centinaia di migliaia in territorio tedesco. Giovanni Battista Vi- valdi condivide questi timori e si sottrae dunque alla deportazione, ma probabilmente sottovaluta i rischi della diserzione e l’insofferenza dei fascisti verso i ca- rabinieri; sicché, pur decidendo di impegnarsi nella lotta di liberazione, non opera la difficile ma oppor- tuna scelta della totale clandestinità e, anzi, mantie- ne diretti contatti con la famiglia che si trova sfollata a Vallese di Oppeano. Alla fine di settembre si reca in visita alla moglie e ai figli e resta con loro alcuni gior- ni4. Forse, imprudentemente, si sente al sicuro, op- pure non gli è giunta l’allarmante notizia dell’arre- sto di Erbisti e Bazzica di due giorni prima, del quale, peraltro, neanche a Monte esiste ancora piena consa- pevolezza: nessuno, infatti, si è accorto dell’accaduto, stante la discrezione con cui è stato operato il fermo; era già successo e stava per succedere a molti militari certa è soltanto la scomparsa dei due uomini e quindi della Benemerita. Guardati con sospetto dai fascisti, alcuni, la sorella di Bazzica per esempio, pensano che che li giudicano traditori e sabotatori in quanto fedeli entrambi abbiano raggiunto le formazioni dei «ribel- al re, i carabinieri sono considerati «elementi infidi» li»42. Il 5 ottobre, insomma, Vivaldi è ancora a Valle- anche dai tedeschi i quali, nel giugno 944, ne chie- se; i fascisti ne sono informati e vanno a colpo sicuro. 162 Olinto Domenichini

È il maresciallo Alfredo A. a descrivere i preliminari Vivaldi, Remigio, che due mesi dopo la Liberazione si e le fasi dell’operazione43: presenta al Comando della polizia partigiana per rac- contare la sua versione dei fatti, avendo assistito al- In seguito all’interrogatorio del due Partigiani sopra- la cattura del padre. Ma Remigio, dopo aver descritto citati ‹Bazzica ed Erbisti, n.d.a› interrogatorio che ven- le fasi della cattura e precisato che Giobatta era «co- ne fatto da ‹Domenico› S***, ‹Giorgio› B*** e ‹Romolo› R*** mandante di un reparto di partigiani che operava sul si apprese che a Monte esisteva una banda di partigiani, Monte Pastello», aggiunge anche particolari sul trat- ed allora il tenente ‹Oreste› C*** riferí il tutto al capitano tamento ricevuto dal genitore, che i militi fascisti, ora ‹Pietro› V*** ed assieme a lui organizzò e compí il rastrel- lamento. Bazzica Remo ed Erbisti Bruno ci riferivano pure in condizione di imputati, si sono ben guardati dal ri- 46 che il loro comandante era il partigiano Vivaldi Giobatta, cordare : disertore della G.N.R. ed allora il tenente ‹Oreste› C*** mi ordinò di andarlo ad arrestare a Vallese (frazione di Op- Mio padre e i suoi amici venne caricato sulla macchi- peano) ove egli si era nascosto. Per effettuare l’arresto por- na che partí per andare a catturare un mio cugino che si tai con me il milite ‹Romolo› R*** e l’autista vice brigadiere chiama Molinari Selvino ‹il nome corretto è Silvino, n.d.a.›. M*** Luigi. Quando Vivaldi mi vide tentò di fuggire ma io Essendo questi fuggito, la vettura fece ritorno a Verona. Il e ‹Romolo› R*** lo rincorremmo e dopo aver sparato qua- giorno seguente mi recai alla caserma di Borgo Trento per si tutte le munizioni delle nostre rivoltelle dopo una lun- poter vedere mio padre, ma ciò non mi venne concesso. ga corsa lo raggiungemmo, lo facemmo salire sulla nostra Il giorno dopo potei parlare con lui e lo riconobbi appena vettura e lo portammo a Verona. Anche il vice brigadiere per le condizioni in cui si trovava. Il suo volto infatti era ‹Luigi› M*** sparò diversi colpi di pistola in direzione del sfigurato, livido e gonfio per le percosse ricevute; mi disse Vivaldi. Unitamente a questo arrestammo il suo nipote, che era stato messo sulla “sedia elettrica” con una lampada tale Molinari Silvino, rettifico certi Selva Mario ed un al- sulla testa, aveva ricevuto molte nervate ed era stato pic- tro di cui non ricordo il nome44. Il Vivaldi trasportato al- chiato con dei bastoni. Non mi fece i nomi dei percuotito- le camere di sicurezza del distaccamento di Borgo Trento ri, perché vicino a noi c’era sempre qualche milite dell’U. fu interrogato da me e dal milite R*** Romolo. Nel verba- P.I. e particolarmente R*** Romolo. Questi tra l’altro mi le di interrogatorio egli ammise di essere un disertore del- disse: «se entro domani non si presenterà tuo cugino, tuo la G.N.R. e io feci mettere nel verbale quanto lui aveva di- padre verrà fucilato e se non fosse per la tua famiglia lo chiarato. Il Comando provinciale della G.N.R. lo richiese metterei al muro subito». Essendomi messo a piangere, il al mio ufficio; inviato dopo un mese circa alle camere di ‹Romolo› R*** aggiunse: «non mi hanno fatto compassio- sicurezza del comando che lo richiedeva e giudicato quin- ne neppure le lagrime di mia madre; tuo padre è forse sta- di dal tribunale speciale della G.N.R. fu condannato a to l’assassino di mio fratello». Avendo implorato pietà dal- morte. Appresi poi della sua avvenuta fucilazione. l’aiutante capo A*** Alfredo, esso mi rispose: «tuo padre è un capo dei ribelli e quindi traditore della Patria». Mio pa- dre dopo trenta giorni venne portato al Teatro romano, La ricostruzione dell’arresto di Vivaldi effettuata poi alla caserma di via 28 ottobre e dopo una settimana da Alfredo A. è sostanzialmente conforme a quanto fu fucilato. All’esecuzione ha assistito don Rosignati, don dichiarato da Romolo R.45 e, soprattutto, dal figlio di Chiot e il dottor Bald[.]. Non ho altro da aggiungere. Partigiani sul Pastello 163

La casa a Vallese Il Vivaldi fu interrogato e picchiato da ‹Romolo› R***, di Oppeano dove venne ‹Domenico› S*** e ‹Splendente› Z*** alla presenza di ‹Al- arrestato Giovanni Battista fredo› A*** e ‹Oreste› C***. Egli dovette confessare tutte le Vivaldi. accuse che gli si addebitavano, cioè di appartenere quale vice comandante ad una banda di Partigiani, di essere di- sertore della G.N.R. e di possedere una rivoltella. Fu co- stretto anche a svelare dove teneva nascosti 5 moschetti ed uno zaino di munizioni. Denunciato poi al Tribunale speciale per la difesa dello stato, inviato quindi alle carce- ri del Teatro Romano seppi dopo circa un mese che ven- ne fucilato.

Il testo integrale dell’interrogatorio di Vivaldi, molto particolareggiato, è in proposito ancora piú eloquente, perché il carabiniere descrive la sua atti- vità e quella dei compagni scendendo in dettagli che avrebbe sicuramente celato, in quanto molto compro- mettenti, se non fosse stato sottoposto a insostenibili violenze e pressioni. Nelle dichiarazioni di Vivaldi è racchiusa buo- na parte della breve storia dei partigiani del Mon- te Pastello. Il carabiniere racconta di avere avuto no- tizia della sua prossima deportazione il 2 giugno 944, mentre era in servizio di sorveglianza alla gal- leria della linea ferroviaria Verona-Brennero a Cerai- no; per sfuggire all’internamento si allontana dal ser- vizio e lo stesso giorno si reca a Monte e si installa in un vicino bosco portando con sé un moschetto e una pistola48:

Mi recai a Monte perché tale Bazzica Remo ed Erbi- sti Bruno mi dissero, in una mia visita fatta in preceden- Che l’interrogatorio di Vivaldi venga condotto se- za, che se mi fossi recato con loro mi avrebbero dato tutto condo gli spietati e collaudati metodi degli inquisito- quello che volevo. Andavo spesso a Monte perché in que- ri fascisti non vi può essere dubbio alcuno. Sono gli sta località abita una mia cognata tale Borchia Antonia che stessi agenti dell’Ufficio politico ad ammetterlo47: mi lavava e mi stirava la biancheria. 164 Olinto Domenichini

Nelle settimane successive al suo insediamento la) lire le consegnò al Bazzica affinché provvedesse a man- nella zona del Pastello, Vivaldi ha contatti con varie darci da mangiare. persone, alcune inviate dal conte Serego, altre accom- A.D.R. Mi chiese se conoscevo qualcuno dei militi che pagnate da Bazzica, tra le quali Ruggero Pighi e Da- faceva la guardia al forte ed avutane una risposta afferma- nilo Pretto (recte: Preto) che gli vengono presentati in tiva mi disse di chiedere affinché potessi venire in posses- so del materiale esplosivo. qualità di membri di un non meglio precisato “Comi- 49 A.D.R. In proposito il Conte mi disse che in quei giorni tato” e che espongono il progetto di provocare una i tedeschi avrebbero trasportato dell’esplosivo da frana sulla linea ferroviaria del Brennero utilizzan- al forte di Ceraino. Il conte Serego ci disse che se avessimo do cariche di esplosivo procurate da Preto50. Agli ini- avuto bisogno di qualche cosa di rivolgersi al parroco di zi di luglio si incontra con Bazzica, che gli anticipa la Monte in ogni modo, riprese dicendo che a Monte c’era il visita del conte Serego e fissa l’appuntamento in loca- tenente e cioè l’Erbisti Bruno e quando avevamo bisogno lità Costa. Nel giorno stabilito, con alcuni compagni, di qualche cosa di recarci da lui. tra cui Pighi, Mosè Benetti, Romeo Benetti, Antonio A.D.R. Il conte Serego mi chiese se conoscevo qualche persona dei paesi che confinavano con Monte ed avutane Peroni e altri, si incontra con il conte Serego il quale, risposta negativa egli mi ordinò di fare un giro nei paesi di dopo avere chiesto a tutti gli intervenuti il nome e il Dolcé, Mazzurega, Cavalo e Peri assieme a qualche altro paese di provenienza, si presenta come capitano e in- in modo di abboccarmi con gli eventuali ribelli che si tro- dica la catena di comando5: vassero in qualche località. A.D.R. Il Conte mi disse di fare propaganda per ingros- sare le nostre file, ed all’uopo disse ancora che se avessimo A.D.R Il Conte ci disse che dopo di lui comandava il avuto bisogno di qualche cosa, fuori del paese di Monte, di geometra Erbisti Bruno, dato che era anche tenente, e che recarsi dai preti i quali a suo dire erano con noi. dopo il tenente veniva il Bazzica Remo che forniva il cibo, poi rivolgendosi a me disse testualmente: «Tu che sei il piú vecchio ed il piú anziano comanderai tutti gli altri e sarai Il serrato «a domanda risponde» si sofferma a lun- perciò il capo della squadra». go sul ruolo svolto dal conte Serego. È evidente il de- A.D.R. Ci disse che se occorreva qualche cosa di anda- siderio dei fascisti di appurare l’effettivo grado di re dal tenente Erbisti oppure dal Bazzica che loro avrebbe- coinvolgimento del nobiluomo il quale peraltro, co- ro senz’altro provveduto. me sopra anticipato, è da loro ben conosciuto. Si vuo- A.D.R. Il Conte parlò poi in inglese col Patris ex prigio- le sicuramente fargli scontare il suo impegno antifa- niero di guerra (inglese). scista, ma si tratta di personalità nota e di importanti A.D.R. Il Conte parlò poi a riguardo alla roccia da far saltare affinché franasse sulla ferrovia. origini, nei confronti del quale non è possibile attiva- A.D.R. Il Conte ci disse di interessarsi da trovare il re procedimenti repressivi se non in presenza di sup- punto preciso da far franare la roccia. porti probatori accuratamente documentati. A.D.R. Il Conte mi diede 2.000 (duemila) lire per prov- Vivaldi prosegue riferendo su altre disposizioni ri- vedere ai primi fabbisogni dei componenti e 3000 (tremi- cevute da Serego, anzitutto in merito all’inopportu- Partigiani sul Pastello 165

nità di «andare in giro per il paese armati perché si giorni, accentuato dalla minaccia di un prelievo for- dava alla popolazione un cattivo indizio», ma anche zato e dall’ordine di consegnare le armi53. in relazione alla necessità di procurarsi un adegua- to armamento, senza preoccupazione per l’eventuale Io mi rifiutai. Essi andarono in cerca delle armi che io spesa che sarebbe stata rimborsata dallo stesso Sere- avevo nascosto e non le trovarono. Le armi sono nascoste go; Vivaldi poi precisa che, secondo Pighi, il dena- nelle vicinanze della località Da Costa. Sono lí nascosti 5 ro era fornito dal “Comitato”. Il conte avrebbe inoltre moschetti ed un tascapane con delle munizioni. provveduto a rifornire i patrioti di «coperte ed altro materiale di equipaggiamento». Poi Vivaldi, sicuramente sempre piú spaventa- L’interrogatorio si concentra poi sulla questio- to e spossato dalle botte, precisa che il suo rifiuto di ne delle armi e dal carabiniere i fascisti pretendono seguire i partigiani comunisti è in linea con la sua l’elenco dei singoli pezzi in possesso del gruppo, del- intenzione iniziale di non partecipare alla lotta ar- le relative munizioni e l’indicazione dei luoghi in cui mata54: vengono conservati. E cosí Vivaldi ammette la dispo- nibilità di quattro rivoltelle e cinque moschetti, uno Non volevo recarmi con loro perché era mia intenzio- dei quali privo di otturatore. Poi rammenta di aver ne rimanere alla macchia senza partecipare a conflitti con saputo da Erbisti, in un giorno imprecisato, «che il i ribelli. Sono rimasto a Monte per rimanere nascosto, io conte aveva nascosto nelle vicinanze di Caprino 20 non avevo nessuna intenzione di organizzare la banda. Li mitra e che io dovevo provvedere per il ritiro […]. Io istigatori e i propagandisti di ciò era il Pighi Eugenio coa- diuvato dal Bazzica Remo e dall’Erbisti Bruno. Quando mi rifiutai e gli risposi che si arrangiasse lui per il ri- avrei saputo che questi individui avevano intenzione di tiro». Racconta ancora Vivaldi della visita di due par- farmi fare qualche cosa in contrasto alle leggi attuali io mi tigiani comunisti che avevano ricevuto l’ordine di ac- sarei allontanato. Prova ne sia che io mi rifiutai di segui- compagnare il gruppetto del Pastello in una zona piú re i due meridionali ‹due sbandati del Pastello che avevano sicura, nei pressi di Boscochiesanuova. La proposta poi accettato di cambiare zona, n.d.a.› alla volta di Bosco- di spostarsi da Monte per unirsi a una banda comu- chiesanuova e mi recai invece a Verona presso la famiglia nista viene riferita da Vivaldi ai compagni52: dove avevo intenzione di rimanerci e di continuare a lavo- rare. Il giorno 5 ottobre quando arrivò la macchina vicino alla mia abitazione io credetti che sopra la stessa ci fossero Io radunai tutti gli sbandati e i renitenti e gli feci loro i ribelli e che erano venuti a prelevarmi per consegnar loro presente che dove si sarebbero recati comandavano i co- le armi che avevo nascosto e allora fuggii. munisti ed io gli sconsigliai ed essi aderirono alla mia pro- A.D.R. Assicuro di aver visto il conte Serego solamente posta. una volta. Non ho altro da aggiungere.

L’invito dei partigiani comunisti – prosegue Vi- Le ultime dichiarazioni di Vivaldi, palesemen- valdi – viene perentoriamente reiterato dopo alcuni te contraddette dalle precedenti, hanno il tono del- 166 Olinto Domenichini

la disperazione; il carabiniere ha ormai ben capi- Luigi ci accompagnò al comando dove presumeva fossero to che i fascisti non scherzano e che la sua situazione i nostri congiunti. sta diventando sempre piú critica. Cerca di sminuire il suo impegno resistenziale probabilmente afferman- Il rastrellamento del 4 ottobre 944 do il vero: il suo principale obiettivo era certamente Gli interrogatori di Erbisti, Bazzica, Zeba, Vival- quello di sottrarsi ai tedeschi e i suoi iniziali propo- di e Borchia, e forse anche di altri di cui non è rima- siti forse non contemplavano la diretta partecipazio- sta traccia documentale, mettono in condizione i fa- ne ad attentati o sabotaggi, al progetto dei quali aveva scisti di pianificare un rastrellamento mantenendo poi aderito forse senza avere piena coscienza del livel- ampi margini di sicurezza per quanto concerne l’im- lo di repressione che gli apparati di sicurezza nazifa- piego di uomini e mezzi. È chiaro che si troveranno scisti avrebbero scatenato. di fronte una banda poco numerosa, sommariamen- All’interrogatorio di Vivaldi fa seguito, il 9 otto- te organizzata sulla base di rapporti di amicizia e di bre, quelli di sua cognata Antonia Borchia la quale, parentela, non addestrata al combattimento e dota- assieme ad altre informazioni, precisa che55 ta di poche armi leggere; tuttavia non vogliono cor- rere rischi e l’ordine di operazioni n.  del 3 ottobre La sera dell’8 ottobre si presentò a Monte tale Molina- firmato dal tenente Oreste C. prevede l’azione di due ri Silvino nipote del Vivaldi Giovanni. Il Molinari Silvi- distinte colonne: una di 34 uomini che dovrà muo- no era accompagnato da sua sorella, credo si chiami Lina, vere da Ceraino al comando del capitano Pietro V.; quest’ultima si presentò nella mia abitazione dicendomi la seconda di 50 uomini, guidata da Oreste C. stes- che hanno arrestato suo zio e che suo fratello Silvino do- so, partirà invece da Sant’Ambrogio di Valpolicella. veva presentarsi oggi al Comando dove si trovava ferma- Il gruppo di intervento è formato da 50 uomini del- to il Vivaldi, essa mi disse che il Silvino non sapeva come regolarsi e si sono allontanati da casa per sfuggire all’even- la Brigata nera di Verona, 20 della ii compagnia Or- tuale suo arresto … Oggi a mezzogiorno assieme alla Baz- dine pubblico e 4 degli Uffici politici provinciale e zica Felicita ‹sorella di Remo, n.d.a.› partimmo alla volta regionale. L’armamento è costituito da 2 fucili mi- di Gargagnago. Arrivati a Gargagnago la Bazzica Felici- tragliatori, 20 mitra, armi individuali e bombe a ma- ta si assentò per 5 minuti circa, entrando in un fabbricato no. Il trasporto sarà effettuato tramite «2 autocarri situato vicino alla chiesa del paese stesso. Vengo ora a co- pesanti forniti dalle autorità germaniche». All’azio- noscenza che detta abitazione è di proprietà del conte Se- ne presenzieranno anche «un ufficiale della Platz rego. Assicuro che sino ad ora non ho mai sentito parlare Kommandantur [e] uno delle S.S. di Verona». Nel- del conte Serego. La Bazzica Felicita quando uscí non mi riferí nulla. Da Gargagnago partimmo per Verona alle ore la prima fase, il proposito è di «circondare il pae- 4,20 e arrivammo a Verona verso le ore 6. Appena arri- se di Monte, con posti fissi alla periferia, ed entra- vate ci siamo recate a casa di tale Tezza Luigi situato in vi- re nel paese stesso con una aliquota di uomini tolti colo Moise n. 3, famiglia parente del Bazzica li mettemmo dalle due colonne suddette per operare minute ricer- al corrente di quello che era successo, ed il signor Tezza che e perquisizioni». La partenza è prevista da Paro- Partigiani sul Pastello 167

na per le «ore ,00 del 4/0/944 xxii». Alle ore 5,00 nel luglio del 94 viene «comandato a prestare ser- avrà inizio l’azione56. vizio in caso di mobilitazione presso il Reparto cen- Del rastrellamento, nelle carte d’archivio non so- tro mobil. FF.SS. di Bologna nella qualità di operaio a no state reperite dettagliate relazioni ufficiali; tuttavia tempo indeterminato»; di una sua eventuale mobilita- non è difficile ricostruire per sommi capi lo svolgersi zione non vi è però traccia documentale59. Non cono- dell’operazione, che viene portata a termine senza in- sciamo le modalità del suo inserimento nella piccola contrare resistenza armata. Nella zona di Monte e del formazione di resistenti; di lui parla Vivaldi indican- Pastello vengono arrestate 8 persone: Leonello Gel- dolo come possessore di armi, senza però attribuir- li, Domenico Melchiori, Antonio Peroni, Ezio Gel- gli ruoli di particolare rilevanza all’interno del grup- li, Luigi Peroni, Giovanni Costanzi, Lombardi Gras- po. Nell’agosto-settembre 944 sicuramente si sposta so, Domenico Caneva, Gaetano Dalla Bernardina, piú volte tra Monte e il capoluogo Sant’Ambrogio, do- Erino Grasso, Augusto Grasso, Sergio Policanti, Li- ve risiede in via 28 ottobre n. . Dopo l’arresto, il 3 no Policanti, Gino Vicentini, Eugenio Pighi, Pietro novembre, subisce «opportuno interrogatorio» con- Pomari, Adolfo Toffalori, […] Minicchin. Sette di lo- dotto secondo i rituali canoni degli uffici politici fa- ro subiranno il dramma della deportazione: Poma- scisti60. Sotto le botte, Pomari deve ammettere di ave- ri, Melchiori, Costanzi, Antonio e Luigi Peroni, Ser- re incontrato Remo Bazzica, Bruno Erbisti, Pighi e il gio e Lino Policante57. «Furono arrestate una ventina cugino Pietro Dalla Vecchia che gli ha presentato un circa di persone una parte delle quali fu poi arruolata sottotenente dell’8° reggimento Bersaglieri, qualifica- nell’Artiglieria antiaerea, ed una parte inviata in Ger- tosi come capo partigiano di nome Alfonso6. Con- mania», riferisce Alfredo A. nel corso del citato inter- fessa pure di essersi procurato, oltre a due rivoltelle, rogatorio del 29 dicembre 945. L’inventario degli og- tre moschetti poi consegnati rispettivamente a Bazzi- getti sequestrati comprende 5 pistole, 8 moschetti, 3 ca Remo e a certi Pulicante Ernesto62 e Lino; sostiene fucili mod. 9, due dei quali privi di otturatore,  fu- però che le armi erano destinate alla caccia e alla di- cile da caccia, 2 caricatori a mitraglia, 24 caricatori a fesa personale63. Le spiegazioni addotte da Pomari la- pallottola, alcune decine di pallottole sciolte58. Non si sciano indifferenti i fascisti che non gli perdonano i tratta certo di un deposito tale da togliere il sonno ai suoi evidenti contatti con i “ribelli” e soprattutto la nazifascisti, tuttavia la violenza repressiva non perde raccolta di armi; il suo destino è dunque segnato. il suo slancio e, tra gli arrestati del 4 ottobre, a subir- Alle armi trovate in possesso di Pomari farà spe- ne le conseguenze peggiori sarà Pietro Pomari. cifico riferimento il tenente Oreste C. in una sua par- ziale e sintetica ricostruzione post bellica, finalizzata L’arresto del ferroviere Pietro Pomari essenzialmente a ridimensionare il ruolo da lui svolto Pomari è un ferroviere nato nel 906 a Sant’Am- nel corso del rastrellamento, ma anche a giustificare brogio di Valpolicella; dall’aprile del 926 al gennaio l’arresto di Pomari. Si tratta di una testimonianza che del 929 ha prestato servizio militare in Aeronautica; contiene affermazioni in buona parte false e smentite 168 Olinto Domenichini

dagli stessi documenti fascisti: Oreste C., che ha fir- po di prigionia, che alla fine di novembre 945 è stata mato l’ordine di operazioni con il quale si è anche as- probabilmente confermata e, come molti suoi came- segnato il compito di guidare la principale delle due rati in analoghe circostanze, cerca di scaricare su al- colonne, dichiara di essere giunto64 tri la colpa dei propri misfatti in nome di una strana concezione dell’onore, del quale i fascisti repubblica- a rastrellamento compiuto appena in tempo per strap- ni per quasi due anni si sono fanaticamente e minac- pare tale Pomari Pietro, in casa del quale erano state rin- ciosamente proclamati nobili paladini. tracciate armi e munizioni, dal plotone d’esecuzione che era già stato schierato sulla piazza del Paese e a far resti- Le fasi conclusive dell’azione repressiva tuire ad una famiglia di cui non so precisare il nome, le Ma l’azione repressiva non termina con il rastrel- molte cose di cui alcuni squadristi si erano impadroniti in particolar modo un certo ‹Antonio› S***. lamento del 4 ottobre. I fascisti sono decisi a impe- dire definitivamente il risorgere di attività partigiana nella zona e dunque, mentre procedono gli interro- Inoltre, in sede di successivo interrogatorio, Oreste gatori degli arrestati, il 6 ottobre operano il fermo di C. respinge ogni responsabilità non solo per il fermo un altro patriota in contatto con il gruppo di Monte: di Pomari, ma anche in merito alla sua successiva de- Pietro Dalla Vecchia67. portazione: «Io non ho arrestato il Pomari Pietro. So- Dalla Vecchia è un calzolaio nato nel 97 a Brenti- lo per il mio intervento non è stato fucilato. Della sua no Belluno. Nel giugno del 940 partecipa per alcuni deportazione in Germania io non so nulla in quanto giorni alle operazioni di guerra sulla frontiera alpina è stato disposto dal colonnello ‹Dario› S***»65. L’ex uf- occidentale con l’8° reggimento Bersaglieri. L’8 set- ficiale sa bene di mentire: è stato ancora lui a sotto- tembre si trova per sua fortuna a Verona, circostanza scrivere il 4 novembre 944 la seguente missiva invia- che gli permette di sottrarsi alla cattura e di rifugiar- ta al Comando provinciale della gnr-upi di Verona66: si in famiglia; vi rimane sino all’inizio di maggio del 944, quando entra nella Resistenza. È lui stesso a ri- Si avvia a codesto comando per il successivo inoltro in ferire sul periodo piú significativo della sua militan- un campo di lavoro in Germania il sottosegnato nomina- za partigiana68: tivo arrestato durante un’azione di rastrellamento esegui- to da questo U.P.I. perché affiliato ad organizzazione ri- All’inizio dell’estate 944, venni incaricato dal tenente bellistica. Pomari Pietro di Giuseppe classe 906. Pregasi Barale Gianni (Alfonso) di iniziare una sorveglianza lun- dare sollecita conferma. L’ufficiale addetto (tenente C*** go la linea ferroviaria di Peri e di dare tutte le informazio- Oreste). ni sul transito dei treni da e per detta stazione. Iniziato il mio lavoro con grande entusiasmo, riuscii dopo poco tem- po ad avere quali collaboratori 22 uomini che mi forni- È evidente che Oreste C. teme di essere considera- vano le necessarie informazioni, richieste dalla missione to il vero responsabile della morte di Pomari nel cam- militare di Verona a mezzo del capitano Capri Diego, sia Partigiani sul Pastello 169

riguardo il movimento ferroviario, sia riguardo il movi- esiste piú. Ai patrioti arrestati i fascisti riservano dif- mento stradale attraverso il paese di Peri. Ebbi occasione ferente sorte. Per i quattro piú compromessi, Vivaldi, varie volte di essere d’aiuto sia personalmente, sia a mezzo Erbisti, Bazzica e Pomari non vi sono sconti. degli uomini miei collaboratori al signor colonnello Rica (Rito) ed al tenente Orazio Fogatto (Fiorello). Venni arre- La vendetta fascista stato per gravi sospetti in data 4/0/944 da agenti dell’uf- ficio politico di Verona, via Pindemonte,  e sottoposto a A Vivaldi, colpevole di essere a un tempo ex ca- gravissime torture fra cui ad esempio, casco con lampade rabiniere, disertore e partigiano, i fascisti assegnano da 000 candele morse alle gambe e alle braccia, baionet- una rapida fine: sottoposto al giudizio del Tribuna- te piantate nelle dita, torture delle quali porto ancora i se- le straordinario di guerra della gnr, convocato dal- gni nella carne. l’Ispettorato regionale del Veneto in data  novem- bre 944, viene accusato di «diserzione in presenza Non è chiara la sorte di Dalla Vecchia dopo il suo del nemico, alienazione di oggetti di armamento mi- fermo; sicuramente, come da lui raccontato, nei pri- litari, intelligenza con il nemico» e «condannato alla mi giorni subisce il rituale, “opportuno” interrogato- pena di morte mediante fucilazione alla schiena». La rio condotto secondo i collaudati metodi degli inqui- condanna viene eseguita il 4 novembre dietro il ci- sitori fascisti69. Nel marzo del 947 dichiara: «rimasi mitero monumentale di Verona. sbandato fino al giorno ° maggio 944 data sotto la Erbisti, Pomari e Bazzica, come si è detto in pre- quale iniziai la mia attività quale partigiano alle di- messa, vengono deportati a Mauthausen. I primi due, pendenze della brigata “Pasubio” colla quale rimasi non piú giovanissimi, soccombono agli stenti e al- fino al 6 ottobre 944 data sotto la quale fui arrestato le violenze del campo. Erbisti muore l’8 marzo 945; ed imprigionato a Verona dove rimasi fino alla Libe- la sua tomba si trova nel cimitero internazionale (re- razione»70; tuttavia Dalla Vecchia non precisa se restò parto italiano) di Mauthausen. Pomari resiste fino al- a Verona in condizione di detenuto politico e presso la vigilia della liberazione e spira il 23 aprile 945; è quale carcere o se invece, per evitare la deportazio- sepolto nel cimitero del campo73. Bazzica sopravvi- ne o guai peggiori, sia stato costretto, quale apparte- ve, forte della sua giovane età, e l’8 maggio 945 viene nente a una classe richiamata, ad arruolarsi nell’ar- liberato dalle truppe americane. Giunge al Brennero tiglieria contraerea, come avevano dovuto fare Dino il 6 giugno e torna in famiglia il giorno stesso, por- Zeba7 e almeno una parte degli altri partigiani cat- tando con sé i segni e la memoria di una devastante turati; di questi ultimi, come si è visto, aveva parlato esperienza. Alfredo A. nell’interrogatorio del 29 dicembre 945. Con l’arresto di Dalla Vecchia, l’operazione contro Uno sconosciuto patriota: il capitano Federico Serego il gruppo di resistenti di Monte può ritenersi conclu- degli Allighieri sa, anche se gli interrogatori continueranno nelle set- Rimangono da sciogliere eventuali dubbi circa la timane successive72. La banda del Monte Pastello non precisa identità del conte Serego e il ruolo da lui svol- 170 Olinto Domenichini

to nel movimento resistenziale. Nelle frammenta- Liberazione, ma piuttosto lontano dalla Valpolicella: rie carte d’archivio consultate non si è trovata traccia a Milano, il 26 aprile 945 si arrende la x mas di Junio di provvedimenti di polizia attivati nei suoi confron- Valerio Borghese; conducono le trattative finali di re- ti, ma le dichiarazioni e le confessioni delle varie per- sa il capitano Gennaro Riccio e il capitano di corvet- sone coinvolte lo indicano quale protagonista non ta Corrado De Martino quali emissari di Borghese e secondario; purtroppo, dai testimoni viene sem- il maggiore Mario Argenton77, assistito dal «capitano pre individuato mediante la citazione del solo casa- Federico Serego degli Alighieri», in rappresentanza to. Tuttavia disponiamo di un complesso di informa- del Corpo volontari della libertà78. zioni scaturite anche da altre fonti che consentono Per cercare di stabilire se la persona citata in dif- un’identificazione molto probabile, se non certa. An- ferenti luoghi e circostanze sia sempre la stessa, oc- zitutto, come si è visto, Serego si presenta ai resisten- corre ridare la parola ai resistenti del Monte Pastel- ti del Pastello dichiarando di avere il grado di capi- lo: nei verbali di interrogatorio, nelle dichiarazioni e tano, e del «capitano conte Serego» parlano anche i nelle testimonianze rilasciate essi, quando accenna- patrioti di Avesa in sede di interrogatorio. Nelle lo- no a diretti contatti con significativi esponenti del- ro deposizioni, Vivaldi e Antonia Borchia citano piú la resistenza, oltre a citare Serego, parlano soltan- volte il conte Serego; Borchia fa pure specifico riferi- to del colonnello Ricca (Dalla Vecchia), del tenente mento alla casa situata a fianco della chiesa di Gar- Giovanni Battista Barale (Dalla Vecchia e Pomari) e gagnago, che dai fascisti viene individuata come una del sottotenente dei bersaglieri Orazio Fogato (Dal- delle proprietà del conte. Inoltre, il 7 luglio 944, lo la Vecchia); si tratta di tre ufficiali dell’esercito italia- stesso giorno dell’assalto agli Scalzi che si conclude no che tra la primavera e l’autunno del 944 operano con la liberazione di Roveda, un gruppo di militi del alle dipendenze della Rye. Dunque, quasi sicuramen- 40° battaglione mobile della gnr di stanza a Monto- te è proprio la missione militare il centro di comando rio, guidati da una tristemente nota figura di inqui- cui fa riferimento, anche se forse solo occasionalmen- sitore fascista, Francesco F., si porta per un’operazio- te, il gruppetto del Pastello. Del resto la stessa Aquila ne di polizia a e arresta il patriota di Benetti, come si è visto in precedenza, era rimasta Ferruccio De Paoli; massacrato di botte nel corso di per diverso tempo in stretto rapporto con la Rye. un interrogatorio che lo riduce «in condizioni pieto- Per quanto riguarda il conte Serego, se, come rite- se»74, De Paoli ammette di «aver ospitato in casa sua niamo, può essere identificato nello stesso capitano presentativi dal Giacometti due capitani che dai con- Federico Serego che raccoglie la resa della x mas, va notati descritti [scrivono i militi fascisti, n.d.a.] si pos- anzitutto osservato che appare piuttosto improbabile sono identificare nel capitano Sarego75 Alighieri dei una sua appartenenza a formazioni in parte costitui- Marassi e capitano Benini»76. Ritroviamo infine un te da elementi comunisti, come la Avesani nella qua- Serego Alighieri (in questo caso indicato con il suo le l’importante carica di commissario politico è affi- nome completo: prenome e cognome) nei giorni della data al comunista militante Romano Marchi79; molto Partigiani sul Pastello 171

piú logico e plausibile è che nella sua qualità di uffi- Anche se non si è potuto contare su uno specifi- ciale del Regio esercito abbia di fatto collaborato con co e diretto supporto documentale che confermi la l’organizzazione Rye, composta quasi esclusivamen- nostra ricostruzione dei fatti, ci sembra che una va- te da militari, e che pertanto nel momento in cui si lutazione coordinata delle singole fonti consenta di presenta ai “ribelli” di Monte, probabilmente nel ten- formulare un’ipotesi dotata di un buon grado di at- tativo di emancipare il gruppo da un’organizzazione tendibilità, e cioè che il conte Serego ricordato da- improvvisata e operativamente improduttiva, agisca gli sfortunati patrioti di Monte e del Pastello e il ca- quale inviato di Ricca o addirittura del comandan- pitano Federico Serego degli Alighieri che il 26 aprile te della missione, Carlo Perucci. Un concreto legame 945 affianca il maggiore Argenton nelle trattative di con Ricca spiegherebbe non solo la presenza di Sere- resa della x mas, siano la stessa persona, identificabi- go a Milano nell’aprile del 945, ma pure la sua parte- le in Federico Serego Allighieri82, nato a Gargagnago cipazione alla resa della potente x mas nell’autorevo- nel 92, nominato sottotenente di complemento nel- le veste di plenipotenziario del Corpo volontari della l’Arma di cavalleria il 5 giugno 933 e in pari data as- libertà. Infatti, dopo lo sfaldamento della Pasubio, nei segnato per il servizio di prima nomina al reggimen- primi giorni di novembre del 944 Ricca e Fogato si to Genova cavalleria83. spostano nel capoluogo lombardo prendendo subito Le considerazioni sopra esposte hanno trovato contatto con il tenente colonnello Palombo, già uffi- una sostanziale compatibilità con quanto raccontato ciale dello stesso Ricca e ora stretto collaboratore del all’autore delle presenti note dal figlio di Federico di generale Cadorna comandante supremo del cvl80. È Serego Allighieri, Brunoro, con il quale è stato stabi- dunque assai probabile che anche il conte Serego de- lito un fruttuoso contatto84 purtroppo solo dopo che cida di trasferirsi a Milano per sottrarsi allo stato di questo sintetico lavoro era giunto a conclusione. grave pericolo scaturito dalla catena di arresti e dal- Pur non essendo a diretta conoscenza della speci- le possibili rivelazioni dei partigiani di Monte di San- fica attività resistenziale svolta dal capitano Federi- t’Ambrogio. Giunto nella città lombarda Serego, che co nella zona della Valpolicella e attestata dalle carte può sicuramente contare sulla parola di Ricca circa la d’archivio, Brunoro di Serego, oltre ad aver disegnato sua attività resistenziale svolta nel Veronese, ma ve- un toccante e puntuale ritratto del padre, ha fornito rosimilmente anche su precedenti rapporti con col- varie informazioni che hanno consentito da un lato leghi dell’ambiente militare, riesce a stabilire produt- di rendere piú nitido e compiuto il quadro ambienta- tivi contatti con esponenti di primo piano del cvl e le nel quale hanno agito i resistenti del Monte Pastel- in particolare con il maggiore Argenton, liberale (che lo, dall’altro di dotare la Resistenza veronese di un’ul- forse aveva già conosciuto nella primavera del 944, teriore importante figura che, pur avendo operato ai nel periodo in cui questi operava tra Verona e Capri- vertici nazionali del cvl, risulta ignorato dai nume- no)8, il quale lo vorrà poi al suo fianco nell’impor- rosi ed eterogenei scritti dedicati alla storia del movi- tante contingenza della capitolazione di Borghese. mento di liberazione nella provincia di Verona. 172 Olinto Domenichini

Monarchico e fascista, il capitano Federico di Sere- Gli organi di polizia del fascismo repubblicano di go Allighieri presta servizio in Libia, in Africa Orien- Verona non tardano molto ad acquisire precise noti- tale e in Bosnia. Nel periodo che precede lo scoppio zie sull’azione cospirativa del conte e, nel tentativo di del conflitto viene proposto per una decorazione al- catturarlo, compiono alcune irruzioni nella residen- la quale preferisce, in alternativa, la nomina in spe. za di Gargagnago, probabilmente suggerite da delato- Partecipa alla campagna di Russia in Savoia Cavalle- ri bene informati visto che in un caso l’ufficiale si tro- ria, il Reggimento protagonista della carica di Isbu- va davvero in famiglia e solo fortunosamente riesce a scenskij; nei giorni del noto fatto d’armi non si trova sottrarsi all’arresto. La condizione di ricercato, oltre a al reparto perché ricoverato in ospedale. Probabil- essere causa di qualche dissidio familiare stante il pe- mente è proprio l’esperienza vissuta sul fronte russo ricolo che finisce per coinvolgere l’intero casato, ren- a determinare nel suo animo una profonda revisione de necessaria l’adozione di un’identità fittizia. Il ca- del personale credo politico, che lo porta a riconosce- pitano si fa quindi crescere i baffi e si procura nuovi re onestamente quanto fosse legittima e giustificata documenti intestati a Federico di Sanzio Antonini; la l’opposizione al regime espressa dal suo comandante, scelta del falso nome viene ben ponderata, poiché de- colonnello Alessandro Bettoni di Cazzago. ve risultare compatibile con l’acronimo FA (Federico L’8 settembre 943 si trova a Bologna sempre in di Serego Allighieri) che compare su vari capi di ab- forza a Savoia cavalleria e il precipitare degli even- bigliamento86. ti gli offre l’occasione di scendere nuovamente in Serego, nel frattempo, ha iniziato una serie di campo, questa volta per risparmiare ai suoi solda- spostamenti tra Gargagnago e Milano avvalendo- ti il dramma del disarmo e della cattura da parte dei si di biciclette e di mezzi di fortuna. Nel capoluo- tedeschi: prima che la caserma venga occupata dal- go lombardo stabilisce contatti con Raffaele Ca- le truppe naziste, si procura abiti civili e li distri- dorna e Ferruccio Parri, conosce Enrico Mattei e buisce ai militari del reparto per favorire la loro fu- Giorgio Amendola. L’incontro con il capo del cvl ri- ga. Lui stesso si reca a Ravenna presso amici; indossa sale probabilmente alla fine degli anni Trenta, quan- abiti borghesi e ritorna a Gargagnago. Ignora i bandi do al comando di Savoia cavalleria vi era proprio di richiamo di Salò, perché si è ormai definitivamen- Raffaele Cadorna. Se, contrariamente a quanto so- te compiuto il distacco dall’ideologia fascista. Il rien- pra ipotizzato, Federico di Serego non aveva già avu- tro in famiglia coincide con l’inizio della sua attivi- to rapporti con il maggiore Argenton nel periodo in tà resistenziale che, come si è visto, si svolge in varie cui entrambi operavano nel Veronese, è evidente che zone del Veronese, in particolare in Valpolicella, ma nel contesto milanese la sua collaborazione con lo pure in area urbana (Avesa) e sul lago di Garda; in stesso Argenton, vicecapo di Stato maggiore di Ca- quest’ultima località può contare sulla collaborazio- dorna, non può che divenire prassi quotidiana, di cui ne della nobildonna Livia Borghese Cavazza85 di sen- costituirà significativo esempio la congiunta parteci- timenti antifascisti. pazione alle trattative di resa della x mas di Borghe- Partigiani sul Pastello 173

se. Conclusa la lotta contro il fascismo, l’ufficiale non fascisti altrettanto disomogenei negli impulsi e moti- rinnega la sua fede monarchica e, dopo l’esito del re- vazioni che guidarono le loro scelte. Ma non si trattò ferendum del 2 giugno 946, decide di dimettersi dal- di una partita giocata ad armi pari. Premesso che, co- l’esercito della neonata Repubblica Italiana. Muore me è ormai ben noto, il corpo sociale nella sua mag- nel luglio del 967. gioranza si mantenne estraneo al diretto impegno Le informazioni fornite dal figlio Brunoro, che si è politico87, essendo la popolazione alle prese con il pe- cercato di riportare coordinandole con i dati e le noti- ricolo dei bombardamenti, con il costante rischio di zie in precedenza esposte, ad avviso di chi scrive sono trovarsi coinvolta in rappresaglie e con la dura e quo- da ritenere risolutive di ogni dubbio o perplessità cir- tidiana necessità di procurarsi cibo, vestiario e riscal- ca il ruolo svolto da Federico di Serego Allighieri nel- damento, occorre ricordare che i fascisti schieravano la vicenda di cui abbiamo trattato e hanno permesso, reparti militarmente organizzati, costituiti da deci- a un tempo, di conoscere l’effettivo livello di impe- ne di migliaia di effettivi, magari di incerta fede (non gno di un patriota veronese che pur avendo acquisi- era peraltro diverso nelle formazioni partigiane), ma to indubbi meriti nella lotta di Liberazione ha velato in genere discretamente addestrati e dotati di arma- la sua attività di riserbo e decenza (quella “quotidia- mento anche pesante, i quali potevano contare sul- na” di Eugenio Montale), preferendo evidentemente l’appoggio determinante delle truppe tedesche di oc- custodirla come espressione di un personale dovere cupazione con i loro mezzi corazzati e reparti aerei. compiuto in nome di fondamentali valori. Contro questo vero e proprio esercito i partigiani po- terono opporre, almeno sino al febbraio-marzo del 945, poche decine di migliaia di uomini, equipag- Guerra civile e altre questioni giati in massima parte con sole armi leggere, disper- si in piccoli gruppi costantemente inseguiti e decima- Un confronto impari ti, senza alcuna speranza di aiuto in caso di cattura, La drammatica storia della piccola formazione sempre costretti a battersi in condizioni di dramma- partigiana di Monte e del Pastello suggerisce alcune tica inferiorità o a limitare la propria azione a colpi di riflessioni sia di ordine generale, sia riferite ai gruppi mano, attentati e sabotaggi. È senz’altro corretto par- minori di resistenti operanti nel Veronese. lare di guerra civile combattuta tra due minoranze, Anzitutto si può osservare che anche vicende peri- purché non si trascuri di precisare che una delle due feriche, di portata molto relativa se valutate nell’am- minoranze era decisamente piú minoranza dell’altra bito di un quadro generale saturo di tensioni e tra- e che scegliere la via dei monti era, nel breve periodo, gedie, confermano che tra il 943 e il 945 nell’Italia assai piú pericoloso e richiedeva molto piú coraggio occupata venne combattuta una vera e propria guer- che tornare a vestire la camicia nera. ra civile che contrappose gli ultimi fascisti, animati La circoscritta vicenda dei partigiani del Monte da pulsioni di varia natura, a gruppi di militanti anti- Pastello appare in proposito emblematica: contro un 174 Olinto Domenichini

gruppetto sostanzialmente privo di armi, organizza- mente caratterizzava gran parte delle piccole forma- to nel segno dell’imprudenza e dell’improvvisazio- zioni operanti nel Veronese. Va anzitutto rilevato che ne88 e con un bagaglio operativo limitato alla stesu- nei fascisti di Salò era quasi subito scattata la tragi- ra di qualche nota informativa per le missioni alleate ca determinazione di non dare tregua agli opposito- o all’elaborazione di vaghi progetti di attentati co- ri, di individuarli e di perseguirli avvalendosi anche munque ben difficilmente attuabili, i nazifascisti pia- delle piú estreme forme di violenza: la tortura era re- nificano una “battuta” che si estende dalla Val d’Adi- golarmente praticata negli Uffici politici della gnr e ge alla Valpolicella; un rastrellamento che impegna delle Brigate nere, per tacere di quanto accadeva nel- quasi cento militi provenienti da tutti i principali or- le sedi delle formazioni autonome quali Muti, Carità, gani repressivi della città a eccezione della Questura, Kock 9; le esecuzioni sommarie non si contano e per e che raggiunge i risultati prefissi senza neppure pa- comprendere il livello di ferocia che spesso le accom- gare lo scotto di un solo ferito. Dunque, anche nel- pagnava, basterebbe ricordare l’uccisione della pove- l’ambito di operazioni locali, di minimo livello se raf- ra Onilda Spiazzi di , una don- frontate con i grandi rastrellamenti del Grappa o del na di 46 anni fucilata davanti alla popolazione per Cansiglio, quando i fascisti decidono di attaccare lo avere raccontato una menzogna finalizzata a salva- fanno in condizioni di schiacciante superiorità, la- guardare il figlio disertore92. sciando alle formazioni partigiane ridottissimi mar- Di fronte a un simile nemico, che aveva tutte le gini di scampo89. carte in mano, compreso un diffuso sottobosco di In ogni luogo e circostanza, per i patrioti catturati delatori, spie, infiltrati e informatori, appare logico la punizione è radicale: dopo aver subito “opportuno pensare che all’interno dei gruppi ribelli vigessero ri- interrogatorio”, i piú compromessi vengono fucilati o gorosi protocolli di sicurezza, quali l’effettiva clande- impiccati (tristemente note sono le immagini dei pa- stinità, il totale silenzio sul proprio operato, l’assoluta trioti appiccati agli alberi di un viale di Bassano del diffidenza nei confronti di estranei, l’indispensabi- Grappa) e gli altri quasi sempre deportati, in quali- le cautela nell’accettare nuove reclute, la fuga imme- tà di “politico”, nei lager tedeschi con le conseguenze diata in caso di cattura di uno dei membri. Non era che ne derivano90. cosí. A Verona, la tragica fine dei primi due cln, del secondo in particolare, è in buona parte da attribui- Resistenza, coraggio, fatali imprudenze re alla totale mancanza di un piano di emergenza da Ma la tragica storia di Vivaldi e dei suoi compa- attuare subito dopo il primo arresto al fine di por- gni suggerisce un’ulteriore considerazione, che alme- re in salvo i vertici del Comitato93. A ciò si aggiun- no in parte spiega la facilità con cui esperti inquisi- ga l’ingenuità o la leggerezza di molti patrioti che, tori e aguzzini senza scrupoli riuscivano a stroncare probabilmente senza valutare l’effettivo livello di ri- rapidamente i nuclei di resistenti non adeguatamen- schio, portavano addosso appunti o liste di nomi, o te armati e organizzati, condizione che quasi certa- frequentavano locali pubblici senza adottare le mini- Partigiani sul Pastello 175

me precauzioni: un antifascista storico come Giovan- trollo e rastrellamento e, dall’altro, favorito una scar- ni Domaschi, per esempio, si fa trovare in possesso di sa informazione circa la reale forza repressiva degli un taccuino che riporta dati relativi a un altro grup- apparati d’ordine della rsi e l’efficienza della loro in- po di resistenti stanziato sul lago di Garda e il testo di telligence, oltre ad avere sicuramente reso piú vaghe e vari messaggi di Radio Londra94; pure lo scontro che tardive le notizie concernenti le sistematiche incur- causa la morte di Rita Rosani trova la sua genesi nel sioni operate in danno di partigiani, ebrei, renitenti superficiale comportamento di tre partigiani che, in e “sovversivi”. Non è infine da escludere che gli stessi una brulicante di militi repubblicani, si re- Vivaldi e compagni avessero nel loro intimo matura- cano armati nell’osteria del paese, suscitando l’im- to la giusta ma imprudente convinzione di essere una mediata attenzione dei fascisti che li arrestano e li co- piccola banda di cospiratori talmente limitata nelle stringono a rivelare quanto sanno sulla formazione sue potenzialità operative da non suscitare alcun al- stanziata sul Monte Comun95. larme negli organi di polizia. Per quanto riguarda i nostri partigiani di Mon- Ma questo complesso di sottovalutazioni e legge- te, visto l’ordine di Serego di non girare armati per il rezze è sostanzialmente riconducibile a un’organiz- paese, dobbiamo presumere che fosse loro abitudine zazione fragile ed improvvisata, che disattende con farlo; dell’imprudenza di Vivaldi, che purtroppo gli tragica noncuranza le rigorose norme di sicurezza sarebbe costata la vita, abbiamo già detto; Bazzica ed prescritte dalla lotta clandestina. Del resto, come si è Erbisti, infine, cadono nella trappola dei poliziotti fa- detto, le necessarie precauzioni non venivano adotta- scisti con una ingenuità disarmante: a parte lo scam- te neppure dai nuclei urbani che operavano faccia a bio di persona, errore commesso da entrambi secon- faccia con i nazifascisti, a eccezione del gap cittadino do Bazzica, vi è in loro un comportamento che rivela il quale, non a caso, lavorando nella giusta riservatez- quanto fosse considerato normale concedere fiducia za pianifica e realizza un’impresa memorabile come al primo arrivato, dare confidenza a uno sconosciuto l’assalto agli Scalzi. che millantava crediti partigiani al punto da invitar- lo all’osteria per un bicchiere di gruppo. Appare evi- Azione e progetti dente che vi è in loro l’assenza di ogni sospetto sino a Rimane da affrontare un’ultima questione, for- quando si sono trovati con le manette ai polsi. L’ori- se la piú importante nell’ambito della tragica storia gine di un simile atteggiamento può essere almeno in dei partigiani del Monte Pastello. Quali sono le mo- parte individuata nello stesso luogo di insediamento tivazioni profonde che spingono Vivaldi, Bazzica e dei patrioti: un paesino e un monte piuttosto decen- gli altri a schierarsi dalla parte della Resistenza nel- trati, relativamente lontani dalla città capoluogo e da la guerra civile del 943-945, operando una scelta ben minacciosi presidi della rsi. Un isolamento che può precisa in un periodo di generale disorientamento, avere da un lato indotto in loro l’inopportuna sensa- saturo di pericoli e incertezze, quando si dissolvono i zione di trovarsi fuori dalle normali direttrici di con- tradizionali e rassicuranti punti di riferimento e «ba- 176 Olinto Domenichini

sta un nulla, un passo falso, un impennamento del- l’azione” il rigetto dell’ideologia che per due decen- l’anima e ci si trova dall’altra parte»96? ni aveva condizionato le vite degli italiani, accettando Al momento dell’arresto, Pomari, Erbisti, Dalla di correre i connessi rischi che, per quanto probabil- Vecchia e Bazzica hanno rispettivamente 38, 36, 27 e mente sottovalutati, dovevano pur essere conosciuti. 25 anni. Dalla Vecchia, nato nel 97, avrebbe dovuto Quali sensazioni, speranze, sentimenti li spingono ad rispondere ai bandi di Salò della primavera del 944, attivarsi in tal senso? È ovviamente impossibile for- ma non si è presentato e in autunno si trova quindi mulare una secca e univoca risposta. Nessuno di loro nella condizione di renitente alla leva. Bazzica è del proviene dall’antifascismo militante; non sono iscrit- 99, ma la sua classe, come quella di Pomari, non è ti nel Casellario politico centrale, né controllati dal- stata richiamata. Erbisti ha prestato servizio quale uf- la Squadra politica della Questura. Alla radice del- ficiale di complemento; tuttavia nella Repubblica di la loro scelta non vi sono dunque viscerali passioni Mussolini gli ufficiali a disposizione sono sin trop- ideologiche. Difficile anche pensare a una subitanea pi97 e a Verona, in particolare, il loro manifesto esu- maturazione politica in grado di superare gli esiti di bero ha provocato l’intervento dello stesso Mussoli- una devastante manipolazione delle coscienze dura- ni98; è quindi assai improbabile che Erbisti, anche se ta vent’anni. Si affiancano probabilmente in loro, con alle armi l’8 settembre 943, sia stato successivamen- differenti livelli di importanza, le stesse motivazioni te richiamato dalla rsi. Vivaldi costituisce un caso a che ritroviamo in molte pagine della memorialistica parte: ha 43 anni, ma in qualità di ex carabiniere è di- post-bellica e nella voce degli ex partigiani: per Maro- venuto un membro effettivo della gnr e il suo arbi- zin e compagni si trattava di «far subito qualcosa» per trario assentarsi dal reparto ne fa un disertore pas- «liberare l’Italia dal fascismo e dai tedeschi»99; secon- sibile di condanna a morte. Sia pure per differenti do gli alti ufficiali dello Stato maggiore ad animare i ragioni, dunque, i nostri protagonisti avrebbero tut- primi resistenti fu «un germe vitale» che «aveva […] to l’interesse a rimanere ben defilati e ad appropriarsi già attecchito: l’odio contro il tedesco»00; per altri fu del diffuso statuto di “attendista”. Per Vivaldi e Dalla l’indignazione scaturita dalla incomprensibile perse- Vecchia, in particolare, vi è il grosso rischio di finire cuzione degli ebrei ad attivare la molla della ribellio- sotto processo rispettivamente accusati di diserzione ne (tristi episodi si verificarono anche a Verona)0; e renitenza; quanto a Pomari, Erbisti e Bazzica è evi- per altri ancora fu un’improvvisa consapevolezza che dente che potrebbero restare silenziosamente appar- forse la vera libertà, mai conosciuta prima, era ormai tati in attesa che tutto finisca. lí, dietro l’angolo e che bisognava andare a prender- E invece in questi uomini, differenti per età, cul- sela; talvolta fu l’esempio di un amico o di una figura tura e professione, scatta il desiderio di partecipa- carismatica a scuotere coscienze intorpidite. re in prima persona a un movimento di opposizione Sono, queste, alcune delle sollecitazioni ad agi- che solo cinque anni prima non era neppure immagi- re che ricorrono nelle memorie dei protagonisti; a es- nabile; emerge in loro il bisogno di manifestare “con se, nel giugno del 944 dopo la liberazione di Roma, Partigiani sul Pastello 177

si era aggiunta la diffusa ed erronea sensazione che ti partigiani del Pastello; sarebbe però esercizio va- la guerra si sarebbe conclusa entro pochi mesi02 e no cercare di inseguirli e individuarli nel tentativo di nel cuore di molti era probabilmente scattato lo stes- formulare definitive ed esaurienti risposte. Probabil- so meccanismo che nell’aprile del 945 avrebbe spin- mente, se Vivaldi, Bazzica e gli altri potessero spiega- to numerosi italiani a confluire nelle file partigiane, re lo farebbero con poche parole, molto simili a quel- mossi da una poco nobile ma comprensibile riflessio- le annotate il 2 settembre 943, nel suo diario, dal ne: «tutto sta finendo, tutto cambierà e noi, cosa po- contadino ventunenne piemontese Mario Davide, tremo dire di avere fatto?». uno dei primi a prendere la via della montagna, ca- Questi e molti altri intimi pensieri ed emozio- duto nel maggio del 944: «La mia mente era piena di ni possono avere stimolato le azioni degli sfortuna- idee confuse di tanti buoni progetti»03.

Note Sigle archivistiche i trattamenti di dati personali per scopi storici, allegato a2 del ASVr = Archivio di Stato di Verona D.Lgs. 96/2003) e risultando l’indicazione di alcuni nomi di DM = Distretto Militare persone coinvolte di fatto non indispensabile ai fini della pre- Q R = Questura, Radiati sente ricerca (art. 0, comma 2 del D.Lgs. 96/2003), si è ritenu- to opportuno indicare queste ultime con la sigla del cognome. Abbreviazioni Per evitare fraintendimenti si sono altresí integrate le citazio- anpi = Associazione nazionale partigiani d’Italia ni all’interno dei documenti proponendo tra caporali semplici e ccnn = Camicie nere in corsivo il nome di persona e con l’iniziale seguita da tre aste- cln = Comitato di liberazione nazionale rischi il cognome; questo anche nell’indicazione dei fascicoli ar- cvl = Corpo volontari della libertà chivistici. È apparso invece necessario e doveroso riportare le gap = Gruppi d’azione patriottica complete generalità dei partigiani protagonisti dei fatti narrati e gnr = Guardia nazionale repubblicana di coloro che nella vicenda furono vittime di rappresaglie, arre- imi = Internati militari italiani sti, interrogatori, intimidazioni e violenze. isld = Inter services liaison detachment  Pur non essendo uno degli otto Vernichtungslager mvsn = Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (campi di sterminio istituiti con lo specifico e fondamentale rsi = Repubblica sociale italiana obiettivo di procedere alla rapida eliminazione degli internati, sim = Servizio informazioni militari soprattutto ebrei, zingari e slavi), il lager di Mauthausen assieme soe = Special operations executive ai numerosi campi dipendenti (tra questi Ebensee, Gusen, Linz, spe = Servizio permanente effettivo Melk) costituí una delle peggiori espressioni dell’universo con- ss = Schutzstaffeln (Squadre di sicurezza) centrazionario nazista. Nel campo, sorto nel 938 e liberato da upi = Ufficio politico investigativo truppe americane il 5 maggio 945, furono imprigionate circa 95 mila persone di entrambi i sessi; di esse, piú di 05 mila persero * In ragione della normativa di accesso ai dati sensibili la vita; si veda G. Ottolenghi, La mappa dell’inferno, Milano contenuti negli archivi storici (D.Lgs. 28/999; D.Lgs. 96/2003; 993; Associazione austriaca del campo di Mauthausen, D.Lgs. 42/2004 e del Codice di deontologia e buona condotta per Mauthausen, 8.8.938-5.5.945, s.n.t.; G. Mayda, Mauthausen. 178 Olinto Domenichini

Storia di un lager, Bologna 2008. Alla letteratura della memoria, to sulla giacca con un triangolo» (La vita è bella, dal lager in poi, con specifico riferimento al campo di Mauthausen, appartiene «L’Unione Sarda», 28 novembre 200, p. 7). il “classico” di P. Caleffi, Si fa presto a dire fame, Milano 988. 3 ASVr, DM, Ruolo Matricolare, Classe 90, vol. 5, dal Il campo di concentramento di Mauthausen, a differenza di al- n. 290 al n. 29500. tri luoghi di prigionia e sterminio, come Dachau e Treblinka, ha 4 Hitler considerò un “tradimento” la defenestrazione di conservato in buona parte la struttura originaria. Mussolini, e nella previsione (rivelatasi giusta) di un ritiro del- 2 Il libro dei deportati, ricerca del Dipartimento di Sto- l’Italia dal conflitto dispose l’invio nella Penisola di parecchie di- ria dell’Università di Torino diretta da B. Mantelli e N. Tranfa- visioni, informando Roma del loro ingresso solo dopo che queste glia, i, I deportati politici 943-945, a cura di G. D’Amico, G. Vil- ebbero superato il confine italiano, agendo in totale spregio del lari e F. Cassata, Milano 2009, pp. 242, 803, 75: D. Venegoni, rispetto dovuto a un alleato che in quel momento aveva ufficial- Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano, Milano 2004, pp. mente espresso la sua intenzione di mantenere fede alla parola 67, 60, 29-292; B. Taddei, I veronesi deportati dai nazisti, Vero- data; si veda in particolare I verbali di Hitler. Rapporti stenogra- na 982, pp. 25, 50, 9; Partigiani caduti nella lotta di Liberazio- fici di guerra 942-945, a cura di H. Heiber, i, 942-943, Gorizia ne, Verona 99, pp. 64, 8, 87; R. Zamboni, Dimenticati di Stato 2009, pp. 405-440; L. Klinkhammer, L’occupazione tedesca in ‹http://www.robertozamboni.com/›. Italia 943-945, Torino 2007, p. 30. L’intervento tedesco si con- In sede di deposizione rilasciata il 5 settembre 945 pres- figura come un vero e proprio atto di aggressione nei confron- so il Distretto militare di Verona – Commissione interrogatri- ti di uno stato sovrano, che può essere giustificato solo da chi ce reduci dalla prigionia – Bazzica indica come numero di ma- con l’invasore attivamente collaborò. È ben vero che nell’artico- tricola 3890, ma considerato che giunse a Mauthausen assieme lo 5 del cosiddetto “Patto d’acciaio” le parti contraenti si obbliga- a Pomari ed Erbisti, si può ritenere che vi sia stato un errore di vano «nel caso di una guerra condotta insieme, a non conclude- trascrizione e che il numero esatto sia 3890, come indicato nel- re armistizio o pace se non di pieno accordo tra loro». Tuttavia, la citata opera Il libro dei deportati..., a p. 242; si veda ASVr, DM, va considerato che l’Italia aveva combattuto per tre anni a fian- Foglio matricolare e caratteristico di Bazzica Remo, Matrico- co dei tedeschi sacrificando tutte le risorse a sua disposizione e la 544 vr. che una rigida applicazione dei termini del Patto avrebbe giova- Nel lavoro di Venegoni compaiono alcune inesattezze rela- to ai soli nazisti, essendo evidente che la prosecuzione della lot- tive a Pietro Pomari, che nacque nel 906 e non nel 905, e che ta si sarebbe concretizzata, a livello di scelte politiche e strategie sicuramente non venne deportato da Bolzano il 5 agosto 944 militari, nella mera esecuzione di ordini emanati dal Fuhrer, «il essendo stato arrestato, come si vedrà, il successivo 4 otto- quale non soltanto non esitava a prendere in considerazione la bre 944. Nel volume dedicato ai partigiani caduti, viene erro- distruzione dell’Italia nell’interesse della condotta tedesca della neamente indicata la data di morte di Pomari, che spira il 23 e guerra, ma la esigeva dagli stessi italiani» (Klinkhammer, L’oc- non il 2 aprile. Nel libro di Taddei è invece errata l’indicazio- cupazione..., p. 32). La formula «pieno accordo», insomma, ave- ne del luogo di morte dello stesso Pomari, che muore nel cam- va ormai perduto l’originario significato di leale e paritaria colla- po principale di Mauthausen e non nel sottocampo di Melk nel borazione, dovendo di fatto essere letta come “volontà tedesca”. quale era stato decentrato, ma solo provvisoriamente, il 3 gen- In tali condizioni il nuovo esecutivo, legittimamente costituito naio 945. Nella stessa opera di Taddei, il numero di matrico- dal capo dello Stato, aveva il pieno diritto di assumere ogni ini- la di Erbisti è indicato come 3969, ma si è preferito accogliere ziativa volta a conseguire la definitiva uscita da un conflitto sul- il dato (3968) contenuto nel ben piú recente Il libro dei depor- la cui gestione non aveva piú il potere di esprimere alcun parere. tati..., p. 803. Sulla dibattuta questione del presunto “tradimento” si è da lun- Vittore Bocchetta cosí ricorda la procedura di iscrizione nei go tempo pronunciato Giorgio Bocca, sostenendo che vi era da ruoli del lager: «in un secondo capannone ci siamo rivestiti e ci parte dell’Italia «il diritto di tradire» (G. Bocca, Storia dell’Italia siamo spogliati dell’ultima possessione che avevamo, cioè la no- partigiana, Bari 977, pp. 25 e ss.); Klinkhammer, dal canto suo, stra persona, il nostro nome, la nostra personalità. Abbiamo ac- afferma che «Se un “tradimento” vi fu, esso consistette soprat- quisito un numero, il nostro nuovo nome che veniva applica- tutto nel trascinare nel Reich, come “schiavi da lavoro” i prigio- Partigiani sul Pastello 179

nieri italiani attraverso una programmata manovra d’inganno» 7 Nel corso delle operazioni di disarmo persero la vi- (Klinkhammer, L’occupazione..., p. 43; altre importanti posi- ta 25-26 mila militari italiani; si veda G. Hammermann, Gli in- zioni critiche nei confronti dell’accusa di “tradimento” sono ri- ternati militari italiani in Germania 943-945, Bologna 2004, p. portate nella medesima opera, p. 453, nota 94). Ad analoghe con- 379. Sullo specifico tema, si veda anche il recente M. Avaglia- clusioni perviene Friedrich-Karl Von Plehwe (ufficiale tedesco in no – M. Palmieri, Gli internati militari militari italiani, Diari e servizio presso l’ambasciata tedesca a Roma nel 942-943) nel lettere dai lager nazisti 943-945, Torino 2009. suo documentato saggio Il patto d’acciaio. Da Mussolini a Bado- 8 La mancanza di precisi ordini da parte del capo del go- glio. Una testimonianza tedesca, Roma 978, pp. 64-77. Pertanto verno e le menzogne tedesche non furono peraltro le sole cause la successiva dichiarazione di guerra alla Germania, annuncia- dello sfacelo del regio esercito; in proposito, si vedano almeno le ta dal Governo del Sud il 3 ottobre 943 su forte pressione allea- specifiche osservazioni di Candeloro, Storia dell’Italia moder- ta (si veda G. Candeloro, Storia dell’Italia moderna, x, Milano na..., p. 223. 984, p. 232) e – non va dimenticato – dopo oltre un mese di vio- 9 Iniziava cosí la lunga e dolorosa odissea degli internati lenze, deportazioni, rappresaglie ed esecuzioni attuate con bru- militari italiani, che per molti di loro si sarebbe conclusa tragi- tale determinazione dalle truppe naziste (Boves viene incendiata camente: nei lager tedeschi ne perirono infatti tra i 20 e i 30 mila il 9 settembre), dovrebbe essere valutata in un’ottica di legitti- (Hammermann, Gli internati militari..., pp. 27-43). ma risposta a una proditoria occupazione armata del territorio 0 Si veda in proposito Una proposta di lettura: a collo- nazionale e non come un “tradimento” o un vulnus all’onore di quio con Nuto Revelli, in M. Davide, Una scelta partigiana. Dia- patria, come per vari lustri hanno sostenuto schiere di indigna- rio dopo l’8 settembre 943, Torino 2005, p. 75. ti nostalgici ed ex collaborazionisti. Ciò che può essere discus-  Una scelta operativa adottata da alcune bande parti- so e stigmatizzato, insomma, oltre alle maldestre modalità che giane operanti nell’Appennino tosco-emiliano, come riferito al- caratterizzarono la stipula dell’armistizio alle quali si è già fat- l’estensore delle presente note dal direttore dell’Istituto di storia to cenno, è il successivo comportamento dei vertici politici e so- della Resistenza di Modena, Claudio Silingardi, nel corso di una prattutto militari i quali, dopo aver assunto l’inevitabile decisio- conferenza tenuta nella primavera del 20 presso l’Istituto vero- ne di mettere fine a una guerra sciagurata, fuggirono da Roma nese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. ripudiando il loro fondamentale dovere di gestire personalmen- 2 La sudditanza del fascismo repubblicano e dello stesso te il nuovo quadro nazionale con coraggio e dignità, in partico- Mussolini nei confronti dei tedeschi venne espressamente con- lare seguitando a costituire per i responsabili delle armate anco- fermata da Eugen Dollman e da Karl Wolff in un’intervista ri- ra operative un centro di comando cui fare riferimento, anche se lasciata nel dopoguerra a Corrado Stajano e Franco Campigot- questo avrebbe significato esporsi alla sicura ritorsione nazista. to, autori del documentario Da Salò al 25 aprile, 974, in onda l’ 5 Alla data dell’8 settembre 943 solo la Sicilia e una par- settembre 20 sul canale rai Storia nell’ambito del programma te della Calabria erano state liberate; proprio nella notte tra l’8 e I giorni della nostra Storia. il 9 settembre gli Alleati avevano dato inizio all’operazione Ava- 3 Sulla persistente efficienza delle strutture amministra- lanche effettuando massicci sbarchi nel Salernitano. tive della rsi, che non fu un fragile ed effimero stato fantoccio, 6 Alle 9,45 dell’8 settembre Badoglio lesse alla radio il si veda L. Klinkhammer, Le strategie tedesche di occupazione seguente comunicato: «Il governo italiano, riconosciuta l’impos- e la popolazione civile, in Guerra, guerra di liberazione, guerra sibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante po- civile, a cura di M. Legnani e F. Vendramini, Milano 990, pp. tenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e piú gravi 0-3. sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Ei- 4 La Guardia nazionale repubblicana viene ufficialmen- senhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-ameri- te costituita con D.L. del Duce dell’8 dicembre 943. Nella Guar- cane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto dia confluiscono la mvsn (con le Milizie speciali Ferroviaria, di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da par- Portuaria, Postelegrafonica, Stradale, Confinaria), l’arma dei te delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno a even- Carabinieri e il corpo della Polizia Africa Italiana. Alla Guardia tuali attacchi di qualsiasi altra provenienza». vengono assegnati «compiti di polizia interna e militare»; si ri- 180 Olinto Domenichini

manda a S. Setta, Renato Ricci. Dallo squadrismo alla Repubbli- ri di guerra al fine di sottoporre a giudizio militi della gnr resi- ca Sociale Italiana, Bologna 986, p. 258. si responsabili di diserzione, passaggio a formazioni partigiane 5 G. Pansa, L’esercito di Salò, Milano 970, p. 29 e pas- o altre azioni considerate perseguibili. A mero titolo di esempio sim; F.W. Deakin, Storia della Repubblica di Salò, Torino 974, si veda il caso del milite scelto Pietro Canali, condannato a mor- pp. 579-596, 647-650; L. Ganapini, La repubblica delle cami- te dal Tribunale di guerra di Vicenza, costituito su disposizione cie nere, Milano 2002, pp. 2-3; G. Bocca, La Repubblica di di Zauli, e fucilato dopo che la sua domanda di grazia era stata Mussolini, Bari 977, pp. 67-73, 5-53, 256-260, 273-277; V. Ila- respinta, in E. Franzina, Vicenza di Salò (e dintorni), Vicenza ri, Il ruolo istituzionale delle forze armate e il problema della lo- 2008, pp. 36-334. ro «apoliticità», in La Repubblica Sociale Italiana 943-45, a cura 22 ASVr, Q R, fasc. S. Dario, Processo verbale di interroga- di P.P. Poggio, Brescia 986 [Annali della Fondazione Luigi Mi- torio del 26 giugno 946. cheletti], pp. 295-3; R. Graziani, Una vita per l’Italia. «Ho di- 23 ASVr, Q R, fasc. S. Antonio, Stralcio memoriale di C*** feso la Patria», Milano 986, pp. 95-28. Dall’esame delle fon- Oreste del 28 novembre 945. ti disponibili non risulta che la classe del 99 sia stata soggetta a 24 Si veda Domenichini, Verona 943-945..., p. 32. Ore- richiami. ste C., in sede di interrogatorio del 28 novembre 945, precisa che 6 Battaglioni, brigate e divisioni partigiane, ovviamente, le denuncie e le delazioni erano quasi sempre coperte dall’anoni- disponevano di effettivi molto ridotti rispetto a quelli dell’eser- mato; si veda ASVr, Q R, fasc. S. Dario. Anche se non riguarda la cito regolare, come precisa “Rostro” in N. Brogi, I ragazzi di zona della Valpolicella, un emblematico esempio è costituito una scuola media intervistano Tarcisio Benetti protagonista della dalla seguente denuncia pervenuta nell’agosto del 944 all’Uffi- Resistenza veronese, «Annuario Storico della Valpolicella», 982- cio politico della gnr provinciale, in cui è manifesta la perfidia 983, p. 07. che muove molte delazioni anonime: «A ghè 7 L. Rocca, La Resistenza nel Veronese, in C. Bettei, E il dentista Secondini Armando che a avuto contatti coi patrio- noi ancora, Verona 2006, pp. 32-34; R. Marchi, La Resistenza ti chi gà ucciso Regiani, dà loro asilo, tiene in consegna le loro nel Veronese. Storia della divisione Avesani, Milano 979, pp. 89- armi, gliele rende al momento opportuno, aiuta a far scappare 92; Brogi, I ragazzi di una scuola media intervistano Tarcisio Be- ebrei rifugiati e altri perseguitati, presta loro denari, li rifornisce netti..., pp. 05-4. di viveri. Ogni tanto el fa una capatina a Verona; sintende tanto 8 O. Domenichini, Verona 943-945: guerra civile, dela- con quei che agisce a S. Giovanni Ilarione cioè l’avvocato Selmo zioni e torture fra cronaca e storia, in Dal fascio alla fiamma. Fa- Luigi e col Cradel Gioacchino che i avea fato ciapar dai patrio- scisti a Verona dalle origini al msi, a cura di E. Franzina, Verona ti 2 mesi fa el segretario politico di Monteforte, come con quei 200, p. 09. de Cavrino». […] «Ghe gentaza che agisce contro la repubblica. 9 La decisione di Mussolini di procedere alla costitu- El mecanico Caceffo el sarto Grigori Bruno, correi, i ga i mitra zione delle Brigate nere è contenuta in un decreto del 2 giugno pronti a sparar contro voi quando arriveranno i inglesi ameri- 944 che, nella forma di un ordine del giorno firmato da Mus- cani. Questa sé verità non femo el nome nostro se no sti banditi solini, venne immediatamente comunicato alle federazioni del ce acopano»; ASVr, Q R, fasc. Manlio Fabrizi; la forma dialettale pfr. Nel decreto si stabiliva che dal primo luglio le federazioni si del testo è chiaramente artificiosa e volta a far credere che l’au- sarebbero trasformate «in «brigate del Corpo ausiliario delle cc- tore sia sostanzialmente un illetterato, ma il giusto utilizzo del nn»; si veda D. Gagliani, Brigate nere. Mussolini e la militariz- pronome complemento “loro”, la conoscenza di termini molto zazione del Partito fascista repubblicano, Torino 999, p. 3. peculiari (correi), il corretto e ripetuto uso di doppie consonanti 20 La controversa denominazione dell’Istituto negli anni (che, tra l’altro, per un veronese è un esercizio fonetico tra i piú della rsi è stata definitivamente sciolta da R. Bonente, Il diario impegnativi), rivelano che il delatore aveva piú confidenza con di Luigi Tosi, in Due veronesi nei Lager nazisti, a cura di M. Zan- la lingua italiana che con il dialetto veronese. garini, Verona 200, p. 54, nota 50. 25 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Attività del tenente C*** 2 Il tenente ispettore generale Dino Zauli aveva tra l’al- dr. Oreste, relazione protocollata dalla Questura veronese il 28 tro il potere di disporre la costituzione di Tribunali straordina- agosto 945. Partigiani sul Pastello 181

26 ASVr, DM, Foglio matricolare e caratteristico di Baz- 37 ASVr, DM, Ruolo matricolare di Vivaldi Giovanni zica Remo, matricola 544 vr. Nel foglio matricolare è contenu- Battista, classe 90, vol. v, dal n. 290 al n. 29500, matricola n. to anche il verbale della Commissione interrogatrice reduci dal- 2946. la prigionia del 27 maggio 947. 38 È la vedova di Vivaldi, Carilia, a dichiarare nel dopo- 27 ASVr, DM, Ruolo matricolare, classe 908, vol. , dal guerra che «mio marito Vivaldi Giovanni […] carabiniere pre- n. 2000 al n. 20396, matricola n. 2027. In alcune deposizio- stante servizio a Ceraino, il 2 giugno, per non essere internato in ni dei compagni di sventura, Bruno Erbisti viene erroneamente Germania, si è portato su un monte vicino per far parte ai parti- identificato come geometra. giani» (ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Istanza di Vivaldi Carilia del 28 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Processo verbale d’interro- settembre 945). Versione che il marito aveva subito conferma- gatorio di Erbisti Armando del 23 ottobre 944. to in sede di interrogatorio tre giorni dopo il suo arresto; si veda 29 Verrà piú avanti chiarito in quali circostanze il nome ivi, Processo verbale di interrogatorio di Vivaldi GioBatta dell’8 di Serego giunge all’attenzione degli Uffici politici repubblicani. ottobre 944. 30 ASVr, Q R, fasc. S. Dario, Verbale di interrogatorio di 39 Pansa, L’esercito di Salò..., pp. 24-26, ; G. Pansa, Il C*** Oreste del 30 novembre 945. gladio e l’alloro. L’esercito di Salò, Milano 99, pp. 3-7; Setta, 3 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Verbale di interrogatorio Renato Ricci..., pp. 263-264 e nota 64. di Bazzica Remo, effettuato il 29 giugno 945 dal Comando Poli- 40 Pansa, L’esercito di Salò..., pp. , 5. Nei mesi prece- zia partigiana di Sant’Ambrogio di Valpolicella. denti .500 militi dell’Arma erano stati catturati a Roma e de- 32 Ibidem. Domenico S. va identificato in un vice bri- portati; analoga sorte avevano subito migliaia di carabinieri gadiere in forza al distaccamento della gnr di via Pindemonte stanziati nei Balcani: ivi, p. 22. (ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Stralcio dell’interrogatorio di A*** 4 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Istanza di Vivaldi Carilia ‹Alfredo› del 29 dicembre 945). del settembre 945. 33 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Deposizione di Dalla Vec- 42 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Processo verbale di inter- chia Pietro del 7 agosto 945. rogatorio di Borchia Antonia in Vivaldi del 9 ottobre 944. 34 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Verbale di interrogatorio 43 ASVr, Q R, fasc. S. Dario, Processo verbale di interroga- di Bazzica Remo, effettuato il 29 giugno 945 dal Comando Poli- torio di A*** Alfredo del 29 dicembre 945. zia partigiana di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Ezio da Forlí va 44 I due giovani arrestati con Vivaldi erano Dino Zeba e quasi certamente identificato nel milite Ezio M*** citato da Ore- Mario Salvan. Zeba, una guardia di frontiera che aveva disertato ste C*** in sede di interrogatorio del 27 novembre 945; si veda nel marzo del 944, viene interrogato il 6 ottobre, due giorni pri- anche ASVr, Q R, fasc. S. Dario ma di Vivaldi. È evidente l’intenzione dei fascisti di giungere al- 35 Sono rarissimi i casi di patrioti che non parlano sot- l’interrogatorio di Vivaldi solo dopo aver acquisito tutte le infor- to tortura. Nelle dichiarazioni rilasciate dopo la Liberazione dai mazioni possibili. Zeba dichiara di non sapere nulla dell’attività militi dell’Ufficio politico della gnr provinciale del Teatro Ro- svolta dal Vivaldi e di non avere «mai partecipato a bande ribel- mano, si cita il solo colonnello Fincato come incrollabile nella li». Per salvarsi, al termine dell’interrogatorio, dichiara: «Am- sua decisione di non parlare; lo ammette esplicitamente Uma- metto di avere sbagliato in un primo tempo col disertare dal na, uno dei suoi carcerieri (ASVr, Q R, fasc. Umana Gioacchi- corpo ed ieri fuggendo. Ora desidero regolarizzare la mia posi- no, Verbale di interrogatorio di Umana Gioacchino del 7 giugno zione arruolandomi nella Artiglieria Contraerea»: ASVr, Q R, 945). fasc. R. Romolo, Verbale di interrogatorio di Zeba Dino del 6 ot- 36 Pur avendo consultato specifici manuali delle abbre- tobre 944. viazioni usati dalle Forze armate (Stato Maggiore dell’Eser- 45 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Relazione arresto Vivaldi cito, Ufficio Regolamenti, iii Reparto, Abbreviazioni e si- Giovanni Battista. gle di uso autorizzato nell’esercito, Roma 968) e interpellato sia 46 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Deposizione di Vivaldi funzionari del Distretto militare di Verona, sia membri dell’Ar- Remigio del 28 giugno 945. Dopo la Liberazione, arrestato e sot- ma in servizio, non è stato possibile sciogliere la sigla T.F. toposto a interrogatorio, Romolo R. preciserà tra l’altro: «Fac- 182 Olinto Domenichini

cio presente che mi sono arruolato nella G.N.R. con lo scopo 57 ASVr, Q R, Fasc. R. Romolo, Elenco ribelli arrestati il particolare di riuscire a scoprire i partigiani che avevano ucciso 4 ottobre 944 (allegato n. 2). Il corretto prenome di Lombar- mio fratello Luigi il 6 agosto 944». Il mero intento di attenua- di Grasso è Lombardo (ASVr, DM, Foglio matricolare di Grasso re le sue responsabilità, anche mediante la strumentalizzazione Lombardo). Il corretto cognome di Lino e Sergio Policanti è Po- della sorte toccata al fratello, diventa però evidente allorquan- licante; nei rispettivi fogli matricolari i due sono infatti indicati do si osserva che nella stessa circostanza Romolo R. dichiara con il corretto cognome Policante: ASVr, DM, Fogli matricolari di essersi iscritto al Partito fascista repubblicano sin dal 20 set- di Policante Lino (cl. 922) e di Policante Sergio (cl. 926). Inoltre tembre 943, di avere scelto di arruolarsi nella i Legione giova- il 22 ottobre 945, con un ritardo che può essere spiegato con il nile della gnr il 29 febbraio 944 e infine di essersi nuovamente desiderio degli ex patrioti di costituirsi in un organismo ufficial- arruolato nella gnr il 20 agosto dopo un’espulsione di cui non mente rappresentativo, a Monte di Sant’Ambrogio nasce il locale precisa i motivi; si veda ivi, Processo verbale di interrogatorio di cln i cui membri sono Lino Policante, Attilio Caneva, Iseo Zor- Romolo R. del 3 luglio 945. La sua attiva militanza nell’Ufficio zi ed Emilio Sartori (ASVr, Comitato di Liberazione Nazionale, politico dell’Ispettorato non appare, insomma, esclusivo frutto b. 50, fasc. Sant’Ambrogio di Valpolicella). Infine entrambi, Li- di un contingente stato di rabbia connesso al lutto subito, ben- no e Sergio, sono individuati come Policante in una relazione sí, e soprattutto, figlia di una profonda fede fascista a lungo col- sugli arresti di Monte inviata il 6 dicembre 945 dalla stazione tivata. dei Reali Carabinieri di Sant’Ambrogio di Valpolicella al Repar- 47 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Stralcio dell’interrogatorio to investigativo centrale della Questura di Verona; nel rappor- di Marcello B*** del 7 ottobre 945. Marcello B. è uno dei militi to vengono elencati solo i nominativi dei nove patrioti deportati del distaccamento di via Pindemonte. nei lager nazisti: Remo Bazzica (cl. 99), Bruno Erbisti (cl. 908), 48 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Processo verbale di inter- Pietro Pomari (cl. 906), Lino Policante (cl. 922), Sergio Poli- rogatorio di Vivaldi Giovanni Battista dell’8 ottobre 944. cante (cl. 926), Giovanni Costanzi (cl. 926), Luigi Peroni (cl. 49 Rimane non chiarito a quale comitato Vivaldi faccia 923), Antonio Peroni (cl. 926) e Domenico Melchiori (cl. 922) riferimento; non si tratta sicuramente del ii Comitato di libera- (ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, f. n. 34/63 del 6 dicembre 945). zione di Verona guidato dal prof. Viviani e attivo nella primave- Nella medesima relazione dei Carabinieri si legge che «Poma- ra del 944: né Preto, né lo sconosciuto Ruggero Pighi ne faceva- ri, Bazzica ed Erbisti furono internati in un campo di concen- no infatti parte. Preto era un componente del gap cittadino che tramento politico della Germania, mentre gli altri deportati pu- il 7 luglio 944 riuscí nell’impresa di liberare Roveda dal carce- re in Germania ma non concentrati fra i politici». Il documento re degli Scalzi, assalto che costò la vita proprio a Preto e a Loren- suddetto, pur elencando solo nove delle diciotto persone cattu- zo Fava; si veda B. Perotti – A. Dabini, Assalto al carcere, a cu- rate, fornisce l’interessante informazione che solo Pomari, Baz- ra di M. Zangarini, Verona 995. zica ed Erbisti furono deportati in qualità di prigionieri politici. 50 Gli attentati alle strade ferrate erano azioni tipiche dei La precisazione dei Carabinieri non ha trovato diretta conferma gap; la presenza di Danilo Preto rende dunque molto attendibi- documentale, tuttavia va osservato che Lino Policante, Luigi Pe- le la testimonianza di Vivaldi circa il progetto di far saltare tratti roni e Domenico Melchiori al loro ritorno in patria attestano di di binario della linea per il Brennero. aver esercitato varie attività durante il periodo di internamen- 5 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Processo verbale di inter- to (rispettivamente: fabbro, operaio in una fabbrica di aerei, co- rogatorio di Vivaldi Giovanni Battista dell’8 ottobre 944. struzione di opere militari); inoltre Sergio Policante dichiara di 52 Ibidem. essere stato internato nello stesso campo di Lino Policante (Re- 53 Ibidem. gersburg, recte: Regensburg) ed è quindi presumibile che pu- 54 Ibidem. re lui sia stato utilizzato in attività lavorative. La documentazio- 55 ASVr, Q R, Fasc. R. Romolo, Processo verbale di inter- ne esaminata non ha invece consentito di stabilire in quali lavori rogatorio di Borchia Antonia del 9 ottobre 944. siano stati eventualmente impegnati Giovanni Costanzi e Anto- 56 ASVr, Q R, Fasc. R. Romolo, Ordine di operazioni n.  nio Peroni durante il loro periodo di internamento (ASVr, DM, del 3/0/944 xxii. Fogli matricolari di Lino e Sergio Policante, Luigi Peroni, Do- Partigiani sul Pastello 183

menico Melchiori, Giovanni Costanzi; Ruolo matricolare di An- litare RYE e la Resistenza veronese, discussa presso l’Università tonio Peroni). Considerato che i sei partigiani appena citati fe- degli Studi di Padova, Sede distaccata di Verona, nell’anno acca- cero tutti ritorno alle loro case, è assai probabile che in effetti, demico 975-976, relatore Silvio Lanaro, a p. 29. Pure Luigi Pe- come riferito dai Carabinieri, vi sia stata da parte dei comandi roni, uno dei fermati nel corso del rastrellamento e poi internato fascisti, al momento di stabilire la destinazione dei patrioti con- in Germania, dopo il suo rimpatrio dichiara alla Commissione dannati alla deportazione forzata, una precisa separazione tra il interrogatrice reduci dalla prigionia di Verona di avere operato ristretto nucleo di coloro che vennero ritenuti gli organizzato- alle dipendenze del tenente Barale (ASVr, DM, Foglio matricola- ri della banda (Erbisti, Pomari e Bazzica, oltre naturalmente a re di Peroni Luigi). Per ulteriori informazioni sulla Rye si veda la Vivaldi che subirà la punizione piú radicale) e il gruppo dei me- successiva nota 68. no compromessi; sicché i primi vennero destinati a un campo di 62 Probabilmente, anche per il non meglio individuato concentramento (Mauthausen) con caratteristiche molto simi- Ernesto, il corretto cognome è Policante; si veda la precedente li ai lager di sterminio, i secondi assegnati a vari campi di lavoro nota 57. che, sia pure in condizioni durissime, offrivano qualche proba- 63 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Processo verbale di inter- bilità di sopravvivenza. È opportuno osservare che nei già cita- rogatorio di Pomari Pietro del 3 novembre 944. Pomari non pre- ti volumi Il libro dei deportati..., Uomini, donne e bambini nel cisa il nome di Pighi, ma si tratta quasi certamente di Eugenio Lager di Bolzano... e I veronesi deportati dai nazisti... risultano Pighi. compresi tra i deportati i soli Bazzica, Erbisti e Pomari. Quan- 64 ASVr, Q R, fasc. S. Antonio, Stralcio del memoriale di to agli altri arrestati durante il rastrellamento, i documenti con- C*** Oreste del 28 novembre 945. sultati non consentono di ricostruire con un sufficiente grado di 65 ASVr, Q R, fasc. S. Dario, Processo verbale di interroga- attendibilità le loro vicende personali; probabilmente qualcuno torio di C*** Oreste del 29 novembre 945. venne arruolato di forza «nell’artiglieria Antiaerea», come affer- 66 ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, f. n. 742b.5 del 4 novem- merà il maresciallo Alfredo A. e come, per salvarsi, fu costret- bre 944. to a fare Dino Zeba (si veda la precedente nota 44); altri venne- 67 ASVr, DM, Foglio matricolare di Dalla Vecchia Pie- ro forse liberati o, dopo l’arruolamento, disertarono e rimasero tro, Matr. 28, Verbale della Commissione Interrogatrice Re- sbandati, soluzione quest’ultima frequentemente adottata dai duci dalla prigionia del 7 marzo 947. L’arresto di Dalla Vecchia “forzati” della rsi. venne effettuato da Oreste C.; si veda ASVr, Q R, fasc. S. Dario, 58 ASVr, Q R, Fasc. R. Romolo, Inventario degli oggetti se- Processo verbale di interrogatorio di C*** Oreste del 30 novembre questrati (allegato n. 3). 945. Come si è già in parte visto, nei mesi successivi alla Libe- 59 ASVr, DM, Ruolo matricolare di Pomari Pietro, classe razione le deposizioni di Dalla Vecchia costituiranno dei veri e 906, vol. 2, dal n. 5897 al n. 6296, matricola n. 5977. propri atti di accusa nei confronti dei principali componenti del 60 Delle sevizie subite da Pomari parlerà alla fine di giu- distaccamento della gnr di Borgo Trento. gno del 945 Igino Vicentini, uno degli arrestati del 4 ottobre: 68 ASVr, Q R, Fasc. R. Romolo, f. n. 552 del 20 luglio 945, «Un giorno vidi subito dopo un interrogatorio il mio amico Po- Dichiarazione di Dalla Vecchia Pietro. La testimonianza di Dalla mari Pietro con il volto coperto di lividure e con le orecchie par- Vecchia contiene alcune inesattezze: il colonnello Rica va chia- ticolarmente enfiate per le percosse subite» (ASVr, Q R, fasc. R. ramente individuato nel colonnello Umberto Ricca, il cui nome Romolo, Deposizione di Vicentini Igino del 30 giugno 945). di battaglia era appunto “Rito”; Dalla Vecchia non viene arresta- 6 Si tratta del tenente Giovanni Battista Barale, che ope- to il 4 ottobre (il suo nome infatti non compare nell’elenco dei ra alle dipendenze della missione militare Rye, come precisato 8 fermati), bensí il 6, come del resto da lui stesso dichiarato al- nel suo rapporto dal comandante della Missione Perucci: si veda la Commissione interrogatrice reduci dalla prigionia il 7 mar- Archivio della Fondazione Biblioteca Archivio Luigi Micheletti zo 947. La Missione militare cui accenna Dalla Vecchia non può (Brescia), Carlo Perucci, faldone 5°, b. 5, fasc. 2, Relazione sull’at- che essere individuata nella già citata Rye, al cui comando vi era tività organizzativa svolta, p. 42. Barale è citato anche da Mad- il tenente di complemento Carlo Perucci (Eugenio), cui il Ser- dalena Maria Zampieri nella sua tesi di laurea La Missione mi- vizio informazioni militari (sim) dell’Esercito italiano cobelli- 184 Olinto Domenichini

gerante, in collaborazione, a seconda delle fonti, con lo Special to nel 897; dopo l’arresto venne dapprima internato nel campo operations executive (soe) o con l’Inter services liaison deta- di transito di Bolzano e il 5 settembre 944 deportato a Flossem- chment (isld), aveva affidato il compito di trasferirsi nel Vene- bürg; morí a Gusen il 4 aprile 945 (Venegoni, Uomini, donne e to occupato per raccogliere vitali informazioni e per individuare bambini..., p. 50). le formazioni partigiane attive nel Veronese. Sulle Missioni mi- 75 La variante Sarego deriva dall’antica cognominazione litari alleate si vedano, oltre alla citata tesi di laurea di Zampieri, della famiglia Serego: P. Brugnoli, I Serego Alighieri a Garga- C. Giacomozzi, 23. Un eccidio a Bolzano..., Bolzano 20; Mini- gnago di Valpolicella, Verona 2003, p. 65. stero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Uffi- 76 ASVr, Prefettura, Gabinetto [versamento 200], b. 25, cio Storico, L’azione dello Stato Maggiore Generale per lo svi- fasc. Propaganda sovversiva, prot. n. 6794, 9 luglio 944, Rela- luppo del movimento di liberazione, Roma 975; T. Piffer, Gli zione di Francesco F*** e Paolo O***. Alleati e la Resistenza italiana, Bologna 200; Le Missioni mili- 77 Il maggiore di artiglieria Mario Argenton, nato a Este tari alleate e la Resistenza nel Veneto, a cura di C. Saonara, Ve- nel 907, nell’autunno del 944 venne catturato in Veneto dai fa- nezia 990. Per quanto riguarda in particolare la Rye, il saggio di scisti di Carità, ma riuscí a fuggire e a trasferirsi a Milano. As- Saonara contiene un elenco di indispensabili fonti da consulta- sunse la carica di vicecapo di Stato maggiore del Comando ge- re, fonti che appare opportuno integrare con le note del curatore nerale del Corpo volontari della libertà, all’interno del quale era al Taccuino di Vittorio Fainelli, in Scritti e documenti della Resi- il rappresentante del Partito liberale e delle Formazioni auto- stenza veronese, a cura di G. Dean, Verona 982, pp. 2-25, note nome. Nella nota immagine del Comando generale del cvl che 34, 35. dopo la Liberazione sfila nelle vie di Milano, Argenton è il pri- 69 Nel dopoguerra, il già citato Igino Vicentini dichiara: mo a sinistra. Fu uno del 6 rappresentanti dell’anpi nella Con- «piú volte durante l’interrogatorio di un amico mio che rispon- sulta. Con Paride Piasenti è autore del saggio Il collasso militare de al nome di Dalla Vecchia Pietro di Belluno e di Erbisti Bru- del settembre, in “La Tradotta arriva”. Le forze armate nella Re- no di Sant’Ambrogio di Valpolicella, sentivo queste persone che sistenza e nella liberazione del Veneto, Verona 978; sempre con gridavano per effetto, evidentemente, delle sevizie che subivano Piasenti ha curato i testi di L’Italia dal Fascismo alla Costitu- da parte dei militi dell’U.P.I.» (ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, De- zione Repubblicana, a cura del Comitato nazionale per la cele- posizione di Vicentini Igino del 30 giugno 945). brazione del ventennale della Resistenza, Roma 966. Si veda la 70 ASVr, DM, Foglio matricolare di Dalla Vecchia Pietro, biografia dell’ufficiale nel sito dell’Associazione nazionale parti- Matr. 28 vr, Verbale della Commissione Interrogatrice Reduci giani d’Italia ‹http://www.anpi.it/›. dalla prigionia del 7 marzo 947. 78 Junio Valerio Borghese e la x Flottiglia mas, a cura di 7 Si veda la precedente nota 44. M. Bordogna, Milano 2005, p. 203; F. Bandini, Perché Borghese 72 Si veda, per esempio, il Processo verbale di interrogato- fu consegnato agli Alleati, «Storia Illustrata», 206 (gennaio 975), rio di Ezio Gelli del 9 ottobre 944, sul quale ritorneremo in sede pp. 28-34. di osservazioni conclusive: ASVr, Q R, fasc. R. Romolo. 79 R. Marchi, La Resistenza nel Veronese. Storia della 73 Per conoscere la posizione tombale di Erbisti è neces- Divisione Avesani, Milano 979. sario interpellare il Ministero della Difesa. Pomari è invece in- 80 U. Ricca, Tromba in fa, Milano s.d., pp. 320-327; Ar- dicato come «caduto non esumabile»; presumibilmente la defi- chivio della Fondazione Biblioteca Archivio Luigi Michelet- nizione indica che il corpo venne sepolto in una fossa comune. ti (Brescia), Carlo Perucci, Relazione sull’attività organizzativa Devo queste informazioni a Roberto Zamboni che mi ha gen- svolta, pp. 28, 55. Il trasferimento di Ricca a Milano è conferma- tilmente autorizzato a utilizzare i dati tratti da Dimenticati di to anche da G. Marozin, Odissea partigiana. “I 9 della Pasu- Stato... bio”, Milano 965, p. 46. 74 Citato in A. Dilemmi, Un anarchico del Novecento, in- 8 Anche se l’autore lo indica con il solo cognome, troduzione a G. Domaschi, Le mie prigioni e le mie evasioni, «l’omino di nome Argenton» ricordato da Umberto Ricca nel Memorie di un anarchico veronese dal carcere e dal confino fasci- suo Tromba in fa... (pp. 27-273), non può che essere il maggio- sta, a cura di A. Dilemmi, Verona 2007, p. . De Paoli era na- re Mario Argenton (in effetti caratterizzato da corporatura assai Partigiani sul Pastello 185

minuta), che con gli ambienti veronesi e soprattutto con Pari- zioni sostanzialmente analoghe esprime C. Pavone, Una guer- de Piasenti manterrà stretti contatti anche negli anni del dopo- ra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza, i, Torino guerra. 2006, pp. xix e 222: l’autore parla di una Resistenza «combattu- 82 Considerato che nelle cinque fonti consultate il no- ta nel Nord, politicamente e militarmente, da una cospicua mi- me del conte viene riportato in quattro differenti varianti (Se- noranza», alla quale si contrappongono «poco numerosi e po- rego Allighieri Federico, Serego Alighieri Federico, Di Serego co ascoltati» fascisti. Anche per Giuliano Procacci la Resistenza Alighieri Federico, Serego degli Alighieri Federico), si è ritenu- «fu un fenomeno di minoranza», cosí come i fascisti irriducibi- to opportuno accogliere la lezione del registro degli atti di nasci- li erano «una minoranza», «partigiani e fascisti erano una mi- ta del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella dell’anno 92, noranza»; si veda B. Gravagnuolo, Intervista a Giuliano Pro- costituendo la certificazione dell’ufficiale di anagrafe uno degli cacci. 8 settembre, nascita di una patria. «l’Unità», 8 settembre elementi fondamentali dello stato civile della persona; nel caso 2003. in specie, peraltro, la forma Allighieri risulta confermata dalla 88 Ezio Gelli, uno degli arrestati del 4 ottobre, in sede di sottoscrizione autografa apposta in calce all’atto dal padre di Fe- interrogatorio riferisce: «Ero a conoscenza che a Monte si stava derico, Pieralvise. Si vedano: ASVr, Tribunale Civile di Verona, organizzando una banda ribelle. Non so precisare chi capeggia- Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Registro atti di nasci- va la banda, dato che tutti i componenti facevano quello che vo- ta anno 92, p. 3, atto n. 90; ASVr, DM, Liste di leva Comune di levano» (ASVr, Q R, fasc. R. Romolo, Processo verbale di interro- Sant’Ambrogio di Valpolicella, anno 92, n. d’ordine 57; ASVr, gatorio di Gelli Ezio del 9 ottobre 944). La spontanea semplicità DM, Ruolo Matricolare anno 92, dal n. 3920 al n. 39400, Matr. con cui viene espressa rende l’affermazione drammaticamente 39286; E. Morando di Custoza, Genealogie veronesi, Verona attendibile. 980, p. 292; Brugnoli, I Serego Alighieri..., Tavola genealogica 89 Sul rastrellamento del Grappa, si veda E. Opocher – delle famiglie Alighieri, Serego e Serego Alighieri. Il figlio di Fe- L. Morello – G. Toaldo, Il rastrellamento del Grappa (20-26 derico, Brunoro Serego, ha confermato che i componenti dei va- settembre 944), Venezia 986; sull’ampia operazione che inte- ri rami della famiglia presentano differenti forme di cognome e ressò tutta l’area del Cansiglio, si veda il saggio di U. Lorenzo- ha riferito che il corretto cognome del padre, e di lui stesso, è di ni, Treviso, in Resistenza nelle città e nelle province venete (943- Serego Allighieri, in sostanziale concordanza con la variante ri- 945), a cura di M. Angelici e G. Fin, s.l. 2008, pp. 63-86. Nel portata nell’atto di nascita del padre Federico. mese di settembre del 944, anche nel Veronese era scattata una 83 ASVr, DM, Ruolo Matricolare anno 92, dal n. 3920 vasta operazione di rastrellamento denominata “Timpano”, che al n. 39400, Matr. 39286. Un’immagine del conte in divisa è pub- in pochi giorni aveva provocato lo sfaldamento di una formazio- blicata nel volume di Brugnoli, I Serego Alighieri..., p. 45. ne agguerrita come la Pasubio di Marozin; si veda R. Bonente, 84 Contatto che devo alla cortese presentazione da parte Verona, in Resistenza nelle città e nelle province venete..., p.05; di Pieralvise Serego. Marozin, Odissea..., pp. 4-42. 85 Livia Borghese Cavazza era zia paterna del principe 90 “Trattamenti” punitivi che venivano quasi sempre Valerio Borghese. adottati prescindendo da un’oggettiva valutazione del grado di 86 Ove analoghe cautele e precauzioni fossero state adot- pericolo costituito dall’attività dei vari nuclei cospirativi: «Ab- tate da tutti i resistenti del Monte Pastello, probabilmente essi biamo pagato in modo orribile e assolutamente sproporziona- non sarebbero stati facile preda per i fascisti. to azioni ed iniziative che per i fascisti di Salò non costituiva- 87 Scrive Roberto Chiarini: «Per quanto infatti sia desti- no certo una drammatica e incombente minaccia», ha ricordato nato ad allargarsi il circuito delle persone investite direttamente Vittore Bocchetta in una recente conversazione con l’estenso- o indirettamente dalla scelta della lotta armata (dai parenti dei re di queste note, riferendosi al tragico destino toccato a lui stes- resistenti alle popolazioni con essi solidali), si tratta pur sempre so e agli altri componenti del secondo cln di Verona. Quella di di una minoranza rispetto alla “zona grigia” maggioritaria dei Bocchetta è un’amara riflessione che Vivaldi, Erbisti, Pomari e cosiddetti attendisti»: R. Chiarini, L’ultimo fascismo. Storia e gli altri deportati della Valpolicella potrebbero senz’altro sotto- memoria della Repubblica di Salò, Venezia 2009, p. 64. Osserva- scrivere. 186 Olinto Domenichini

9 Ai vertici della rsi queste brutalità erano ben note; si 98 Nel dicembre del 943 Mussolini scrive al ministro veda, a titolo di esempio e di conferma, Domenichini, Verona della Difesa nazionale: «Caro Graziani, mi risulta che al coman- 943-945..., p. 02, nota 4. do provinciale di Verona prestano servizio: 77 ufficiali superio- 92 Sulle vicende che portarono alla fucilazione di Onil- ri, 86 inferiori, 232 sottufficiali. Mi sembrano e sono veramente da Spiazzi, si veda R. Bonente, Condannato a ricordare, Verona troppi»; Bocca, La Repubblica..., pp. 64-65. 2006, pp. 03-0; Domenichini, Verona 943-945..., pp. 08-09. 99 Marozin, Odissea..., p. 20. 93 Si veda in proposito Domenichini, Verona 943-945..., 00 Ministero della Difesa, L’azione..., p. . pp. 6-7, 27-28. 0 I. Palmieri, L’applicazione delle leggi razziali, in A. La 94 Ivi, p. 9. Terza et alii, Ebrei a Verona. Presenza ed esclusione, Verona 95 Ivi, p. 23; Ricca, Tromba in fa..., pp. 289-292. 994, p. 65. 96 I. Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Milano 964, 02 Già nei primi mesi del 944 in qualche nucleo parti- p. 45. giano si era affacciata l’illusione che la fine della guerra fosse or- 97 «Ne occorrono non piú di 5.000: se ne presentano su- mai prossima; G. Schwarz, «Una disciplina morale». Ritratto di bito 20.000, poi altri 20.000. […] Canevari parla di oltre quindi- Emanuele Artom, in E. Artom, Diari di un partigiano ebreo, To- cimila ufficiali messi in congedo»; si veda Pansa, L’esercito..., pp. rino 2008, p. 20. 70-7. 03 Davide, Una scelta..., p. 36.