Un Teatro Per Pierpaolo Pasolini,De Laurentiis in Visita Al Campus Di
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Un teatro per PierPaolo Pasolini S’infiamma la discussione tra favorevoli e contrari alla scelta del Comune di Salerno di dedicare il neo-nato teatro Diana al genio friulano. Tra le proposte anche quella di intitolarlo ad Achille Mango Di Olga Chieffi Dopo San Matteo, per i salernitani “fernesce ‘o suonno” ed esaurite le chiacchiere sulla processione è stata immediatamente inaugurata da un giornale locale, la polemichetta sulla proposta della commissione cultura del Comune di Salerno di dedicare il neo-nato teatro Diana alla memoria di Pier Paolo Pasolini. Oltre i festeggiamenti, ponenti ancora una volta in luce un panorama culturale cittadino di desolante arretratezza e grigiore e, soprattutto, affetto da un inguaribile provincialismo, non di rado da bigottismo, a difesa di una male intesa moralità dell’arte in tutte le sue espressioni, dominato da una classe politica locale attuale, di livello culturale e intellettuale quasi sempre non superiore a quello generale, molto modesto, impegnata prevalentemente in competizioni e beghe elettorali e amministrative, oscillante non da un partito all’altro, ma da una coalizione all’altra, da sponda a sponda, sempre pronta a salire sul carro del vincitore, ci ritroviamo lo stesso quadretto anche in ambito “intellettuale”. E’ trascorso quasi un decennio da quando un quotidiano cittadino oggi scomparso, lanciò l’idea di dedicare il teatro Giuseppe Verdi ad Alberto Sordi, una proposta direi quasi agghiacciante per un palcoscenico costruito per l’opera con tanto di Gioacchino Rossini imperante nel suo cielo. Ricordiamo anche la scelta della dedica del nostro conservatorio a Giuseppe Martucci, nata da un bis che Riccardo Muti donò alla platea del nostro massimo nel 1998, appunto “Il sogno”, dopo il quale si girò e chiese di intitolare la massima istituzione musicale cittadina al genio di Capua. Anche lì riunioni su riunioni per cercare il salernitano intestatario, molti i nomi tra cui Temistocle Marzano, l’autore de’ “I normanni a Salerno”, ma è noto che su quel casato pende una maledizione e fortunatamente ci ritroviamo con il nostro amato Martucci. In questo periodo di morta gora, attendendo il bailamme delle luci, l’attenzione si è spostata sul Diana, inaugurato sapientemente in periodo elettorale e lì chiuso in attesa di programmazione. Pasolini si, Pasolini no, ma abbiamo dimenticato Alfonso Gatto, Filiberto Menna e Leo De Berardinis. La maggioranza si accanisce su quattro nomi che hanno fatto grande lo stesso periodo, come ci riferisce il Professore Angelo Trimarco, “ Significherebbe scegliere tra mamma o papà. Il nome- ha continuato il critico d’arte- deve venire dopo la scelta di destinazione dello spazio. Per ora è chiuso, è uno spazio interessante, è amorfo. Offriamo prima i contenuti, il nome verrà di conseguenza”. “Pasolini è un romanziere faticoso nell’esibizione ossessiva del suo io – ha dichiarato Rino Mele – ma anche un regista che ci ha dato ineguagliabili interpretazioni dei miti greci. Infine, un poeta sublime. Questa volta il Comune ha fatto una scelta attenta alla storia civile, e a quella delle idee”. Voce contraria alla scelta di PierPaolo Pasolini è, invece quella del regista e direttore artistico della rassegna “Per Voce sola”, inaugurata appena venerdì Vincenzo Albano “Guarderei più ai contenuti che al contenitore. A Vallo della Lucania, il teatro intitolato a Leo de Berardinis – a seguito di una lunga maratona di opinioni – è stato inaugurato con uno show di Flavio Insinna. Ora mi domando: cosa accadrà all’interno della sala ex Diana? Quali prospettive culturali? Quale rapporto col territorio? C’è già un precedente. Si parli di questo, se e quando sarà il momento. Il tempo sottratto alle opinioni lo investirei diversamente. A parte, lo confesso, a me il nome Pasolini – quest’anno, poi, in tutte le salse – non piace”. Due gli artisti che abbiamo interpellato Mariella Siano, Marsia, ceramista, la quale è favorevole: “Personalmente lo ritengo un personaggio un po’ controverso ..ma forse è lo specchio del nostro mondo interiore”, unitamente ad Ernesto Terlizzi che lo sceglie poiché precursore dei tempi. L’attore e regista Antonello De Rosa ha rivelato che non ha nessuna remora nel dedicare un teatro a Pasolini, ma nutre forti dubbi e timori su quanti stanno pensando di impossessarsene. Antonello Tolve curatore e critico d’arte nonché docente dell’Accademia di Belle Arti a Macerata, rilancia: “Dedicare l’ex cinema Diana ad un intellettuale totale come Pier Paolo Pasolini non mi pare azzardato, né tantomeno fuori luogo: a condizione che non si cavalchi il quarantennale dalla tragica scomparsa. Accanto alle polemiche – e le polemiche non mancano mai – suscitate da questa scelta intelligente, la controproposta di intitolare il cinema con il nome di Leo De Berardinis non è tanto sbagliata: e non sarebbe errato neanche rispolverare l’indimenticabile Achille Mango”. “Sono chiacchiere da bar queste che si fanno su di uno spazio del quale non è stata decisa ancora una precisa destinazione – afferma Franco Tozza, critico teatrale e musicale – E’ un bel contenitore ove ci vedrei una programmazione di prosa importante, nuova, che faccia da contraltare al poverissimo cartellone del teatro Verdi e qualche concerto di musica da camera di prestigio, una tradizione che va scemando in città, musica antica. Il nome di PierPaolo Pasolini non si può criticare, ma da parte del comune sarebbe un beau geste intitolarlo a Leo De Berardinis dopo che interruppe quel suo miracoloso “Spazio della Memoria”, lasciandolo fuggire a Bologna”. De Laurentiis in visita al Campus di Fisciano Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato ospite dell’Ateneo salernitano. In compagnia del Rettore Aurelio Tommasetti, del Direttore Generale del Napoli Alessandro Formisano, del Presidente di K4A SpA Dario Scalella, del Presidente CUSI Lorenzo Lentini, del Direttore Generale Unisa Attilio M.Bianchi e del prof. Maurizio Sibilio, il presidente De Laurentiis ha fatto visita al campus di Fisciano, esprimendo tutto il suo apprezzamento per le strutture, gli spazi e i servizi messi a disposizione della comunità universitaria e di quella dei territori di riferimento. L’incontro tra la governance del Calcio Napoli e quella dell’Ateneo salernitano ha inteso gettare le basi per la costruzione di un percorso di condivisione e di progettualità comune negli ambiti dello sport, della formazione giovanile e della ricerca. Un percorso sinergico che, come sottolineato dal presidente De Laurentiis, non poteva non passare dall’Università di Salerno, che con i suoi 40.000 studenti e la sua configurazione dinamica in forma di campus, rappresenta uno dei principali giacimenti di competenze in materia di medicina, e in particolare di medicina dello sport, nonché un centro all’avanguardia per la disponibilità di strutture sportive. Il presidente De Laurentiis ha voluto incontrare i giovani studenti salernitani, portando il suo saluto alle matricole di Economia, proprio nel loro primo giorno di corsi, rispondendo alle loro domande. Il flauto di Vincenzo Scannapieco sul sentiero dei limoni Gran concorso di pubblico nell’incantevole cornice della chiesetta di San Michele in Torre a Minori, che ha ospitato la performance solistica del flautista Di Olga Chieffi Un piccolo cartellone musicale, animerà la chiesa di San Michele in Torre di Minori. Il territorio dove è ubicato questo gioiello è attraversato da una lunga strada composta da 600 scalini che parte ai piedi della collina minorese per poi giungere a Maiori. Non si hanno notizie precise sulle origini di Torre, il suo nome deriva da una piccola fortificazione, di cui non si riscontra più traccia, esistente già al tempo della repubblica indipendente. Gli abitanti del borgo hanno sempre avuto un forte legame con la propria chiesa ed in particolare una venerazione per il loro patrono, San Michele Arcangelo. La chiesetta occupa il centro del paesello, nel borgo medievale di Torello, in un contesto paesaggistico rurale affascinante. Ad inaugurare la rassegna è stato il flautista Vincenzo Scannapieco, una delle gemme della scuola flautistica e di fiati del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, formatosi al magistero del M° Domenico Giordano. Il concerto, che ha accomunato la visita guidata della Chiesa, assaggi enogastronomici, nonché una riflessione sullo strumento prima del concerto, ha vissuto diversi momenti conviviali. Con l’ausilio del servizio pubblico di trasporto locale dalla piazzetta di Minori, dinanzi la Chiesa di Santa Trofimena, si è raggiunta la frazione di Torre e ci si è riuniti nella piazzetta antistante la Chiesa, da dove ha preso le mosse una visita guidata dell’antico edificio, luogo di culto dal I° secolo d.C. Lì ci ha accolto Vincenzo Scannapieco con due fantasie di Georg Philipp Telemann, pubblicate tra il 1732-33. In queste due pagine è stato interessante notare gli espedienti utilizzati da Telemann per dare l’ illusione della polifonia con un solo strumento, come l’accostamento delle frasi, spesso con cambi di ottava che generano effetti di domanda e risposta fra voci diverse, e la condotta di due linee melodiche simultanee che riserva le note in battere per una ‘voce’ e quelle in levare per un’altra. E’ seguita, quindi, la Sarabanda, dalla partita in La Minore BWV 1013 composta da Johann Sebastian Bach alla corte di Cothen. Di dieci anni precedente l’opera flautistica di Telemann, è una pagina in cui apprezzeremo la ricerca del suono di Vincenzo Scannapieco, che ha saputo sottolineare l’elaborazione tematica e polifonica e l’escavo armonico, altrettanto