Io E Giorgio Gaber La Suaamicizia Scritta Sul

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Io E Giorgio Gaber La Suaamicizia Scritta Sul PAESE :Italia AUTORE :Alessio Brunialti PAGINE :52 SUPERFICIE :48 % 7 luglio 2018 L'INTERVISTAGIAN PIERO ALLOISIO. Il primo appuntamento di Zelbio Cult, stasera, è dedicato alla testimonianza di un legame speciale IO E GIORGIO GABER LA SUAAMICIZIA SCRITTA SUL GIORNALEtribuita a lui. collaborato con artisti come È il finale di una mia canzone, ALESSIO BRUNIALTI Francesco Guccini (sue perle “Silvio”. Lui hasemprecitato la come“Venezia”,“Lager” e“Gul- fonte, ma tanti ancora oggi la liver”), Enzo Jannacci, Arturo attribuiscono alui, forseper di- mico. Amico èun ter- Brachetti, Ombretta Colli e,ap- sattenzione,forse,più probabil- mine impegnativo.So- punto, Gaber.Parleràdilui, sta- prattutto in questi sera,al primo incontro di “Zel- mente, perché detta da Gaber A tempi cupi dovevince bio Cult”, attingendo allo spet- “funziona” di più. l’“homo homini lupus” - anzi, tacolocheporta in scenadacin- vincerebbe, se solo qualcuno que anni e dal libro recente- Lui è sempre stato generoso e ha fosseancorain gradodi cogliere mente pubblicato da Utet, “Il sempre riconosciuto i suoi collabo- le citazioni latine –l’amicizia è mio amicoGiorgio Gaber”(240 ratori. un bene prezioso, dacoltivare, pagine, 16euro). Sì,un casoquasiunico nel mon- fare crescere, non trascurare «Amico èun termine impegna- do dello spettacolo. Sempre, mai.Anche quandol’amiconon tivo –racconta–malui mi aveva quando presentava una nuova c’èpiù. Daanni. Da quindici an- stupito: vivevo aParigi enon ci stagione, precisava sempre ni. sentivamo da qualche tempo. Giorgio Gaberse n’èandato di Lessi una sua intervista a Gad “Quello cheio,eLuporini, vole- Capodanno,nel2013,conla di- Lerner sul Corriere della Sera vamodire”. Eglipiacevalavora- screzionechehaaccompagnato che iniziava così “Come dice il re congli altri. PensoaBattiato, tutta la sua vita. Strano, per un mio amico Gian Piero Alloi- cheportò per primo in televisio- uomo che ha trascorso tanto sio”... Ho voluto, finalmente, nealla fine deglianni Sessanta, tempo in palcoscenico,ma quel quandononloconoscevanessu- Signor G.,quello cheriempiva chiamarlo amico anche io». no. Franco scrisseanche gli ar- i teatri preferendoli allatelevi- rangiamenti di “Polli di alleva- sione eche,anche negli ultimi Fu una bellissima attestazione di mento”, unospettacologiàdiffi- tempi, sorrideva facendofinta, stima, oltre che di amicizia. cile chelui vestìdi note magnifi- lui per primo, di esseresano, Sì, in quell’occasione citò una che,masucui eradifficile canta- non èGiorgio Gaberscik,quello mia frase, “Io non temo Berlu- re. Giorgio lolasciava fare epoi che hanno conosciuto i suoi sconi in sé,io temo Berlusconi diceva“Ma una bellabatteria in amici ecollaboratori comeSan- in me”. Avevaappenapubblica- quattro quarti, no?”. Eramolto dro Luporini (l’altra metà del to “La mia generazione haper- divertente. Signor G), prima ancora Um- so” eOmbretta si eracandidata berto Simonetta e,acavallotra “Polli d’allevamento” è forse lo gli anni Settanta egli Ottanta e con Forza Italia: lo pressavano spettacolo gaberiano più contro- dalì fino aiprimi anni Novanta, da tutte le parti. verso. Gian Piero Alloisio. Sì, il finale doveva esseretre- Cantante, autore, interprete di Una battuta che, spesso, è stata at- mendo per lui, dasolosul palco: teatro e canzoni, ha scritto e tribuita a lui. era un crescendo e il pubblico Tutti i diritti riservati PAESE :Italia AUTORE :Alessio Brunialti PAGINE :52 SUPERFICIE :48 % 7 luglio 2018 era un crescendo eil pubblico urlava, insultava. anni bellissimi. «Di quelli che diranno che sono qua- Ma torniamo a Parigi. A quella paro- lunquista non me ne frega niente: la nero su bianco, “Amico”. non sono più compagno, né femmi- Tornai acasae,congrandetem- nistaiolo militante»... pismoteatrale, il telefono stava Arrivati aquel punto c’erachi lo squillando.Eralui. Mi disse:“Te insultava echi lo difendeva.Ma l’ho fatta la sorpresa, eh”? Luporini avevascritto un “Fina- le”, unpezzorecitato, molto so- lenne: «Nella penombra della scena l’attore prosegue, senza intaccare minimamente l’ordi- ne prestabilito», iniziava. E Giorgio lorecitava mentre nes- suno più ascoltava,tra le grida e le proteste. Ma Luporini lo voleva, per coerenza, elui non lo tolse mai. Come iniziò la vostra collaborazio- ne? Io lo avevovisto in teatro fin da ragazzo,con le “Storie vecchie e nuove del Signor G”. Poi ci siamoincontrati egradualmen- te avvicinati. Aproposito, sem- pre in quello spettacololui can- tava “Cari polli di allevamento, coi vostri stivaletti gialli...nutri- ti acolpi di musica edi rivolu- zioni”. Io eroesattamente così! Mi fece capire, con garbo, che tante canzonimilitanti chescri- vevamo non erano dettate da una realenecessitàartistica, ma nascevanoaccodandosiaun’on- da. Da lì avete lavorato tantissimo. Mai peri suoi spettacoli,concui eragiàrodato il teamconLupo- rini. Prima percosemie, poiper dischi espettacoli di Ombretta Colli fra cui “Una donna tutta sbagliata”cheebbeun successo anchemaggioredi Gaber.Quat- tro puntate in prima serata su Raidue! AGiorgio non era mai successo.Bellissima ancheil la- voro con Arturo Brachetti, che esordì con noi. Una canzone, “La nostra famiglia”, Giorgio e Ombretta la incisero con Jan- nacci suun suodisco.Sonostati Tutti i diritti riservati PAESE :Italia AUTORE :Alessio Brunialti PAGINE :52 SUPERFICIE :48 % 7 luglio 2018 Giorgio Gaber (1939-2003) Tutti i diritti riservati.
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