Rassegna Stampa WEB lunedì, 23 novembre 2020 Rassegna Stampa WEB lunedì, 23 novembre 2020

Terremoti

23/11/2020 Ansa 3 Terremoti, dopo l' Irpinia nata la sorveglianza h24

23/11/2020 Anteprima 24 4 Napoli, scosse di terremoto alle pendici del Vesuvio

23/11/2020 giornaledisicilia.it 23 Novembre 2020 5 Terremoti, dopo l' Irpinia nata la sorveglianza h24

23/11/2020 Green Report 6 Cosa (non) abbiamo imparato a 40 anni dal terremoto dell' Irpinia

23/11/2020 IlFattoVesuviano 8 Terremoto ai piedi del Vesuvio, la lieve scossa nella notte

23/11/2020 Irpinia24 9 Conferenza stampa in Senato: '23 novembre 1980-2020: terremoto dell' Irpinia e mitigazione del rischio sismico'

23/11/2020 IrpiniaNews 11 Terremoto Irpinia e mitigazione rischio sismico, focus M5S al Senato

23/11/2020 Napoli.zon 12 Terremoto in Campania, due scosse nel vesuviano

23/11/2020 quotidianodelsud.it 13 IL TERREMOTO QUARANT' ANNI DOPO | In novanta secondi niente fu più come prima

23/11/2020 Tele Ischia 17 40 ANNI FA, IL TERREMOTO IN IRPINIA: UNA GIORNATA DI EVENTI, PER NON DIMENTICARE

23/11/2020 UmbriaOggi 18 40 ANNI FA IL TRAGICO TERREMOTO IN IRPINIA

23/11/2020 Vesuvio Live Andrea Favicchio 21 La Rai ricorda il terremoto in Irpinia di 40 anni fa: il palinsesto in tv

23/11/2020 Zazoom 22 Terremoto oggi in Italia 23 novembre 2020 | scossa in provincia di Napoli | Tempo reale

Varie

23/11/2020 AmNotizie 23 A Palermo torna la Notte Europea dei Ricercatori: "SHARPER 2020" sarà completamente online

23/11/2020 Live University 24 UNICT - Torna La Notte dei Ricercatori: speech ed eventi gratuiti online

23/11/2020 MarcheNews 26 La Notte Europea dei Ricercatori 2020 ad Ancona, Camerino e Macerata

23/11/2020 TP24 27 Al National Geographic Festival delle Scienza in mostra "Belice Punto Zero"

[§28487590§] lunedì 23 novembre 2020

Ansa

Terremoti

Terremoti, dopo l' Irpinia nata la sorveglianza h24

Doglioni (Ingv), quel sisma ha cambiato tutto

Il 23 novembre di 40 anni fa una scossa di terremoto di magnitudo 6.9, la più forte degli ultimi 100 anni in Italia, fece tremare l' Appennino al confine tra Campania e Basilicata: il terremoto dell' Irpinia fece quasi 3000 vittime, 280.000 sfollati, radendo al suolo interi paesi. Quel terremoto, dal costo sociale ed economico altissimo, ha segnato una svolta nelle ricerche geofisiche, dando l' inizio anche allo sviluppo della sorveglianza sismica h24 dei terremoti in Italia. "Da allora è cambiato tutto, a partire dalla rete sismica. In Italia nel 1980 c' erano pochissime stazioni, mentre adesso abbiamo la Rete Sismica Nazionale con oltre 400 stazioni" ha detto all' ANSA il presidente dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Tuttavia, ha aggiunto, "abbiamo ancora molta strada da fare: in Giappone per esempio ci sono 5000 stazioni ed è stata installata una rete sismica anche in mare, che da noi manca". Negli anni seguenti è nata anche la rete Gps che misura gli spostamenti della crosta terrestre che in Appennino sono di alcuni millimetri all' anno. E' cresciuta anche la rete accelerometrica, che registra accelerazione e velocità del suolo al passaggio delle onde sismiche. Poi si sono aggiunti i dati satellitari che permettono di osservare dallo spazio la deformazione del suolo durante un sisma. Il terremoto del 1980, secondo Doglioni, ha dato l' avvio anche all' implementazione dello studio dei terremoti storici: "abbiamo uno dei migliori cataloghi al mondo e sappiamo che dove c' è stato un forte terremoto, lì, prima o poi si ripeterà". Il terremoto, secondo Doglioni, è "una sorta di esperimento da cui impariamo tantissimo, è come per un astrofisico vedere l' esplosione di una supernova, con la grande differenza che un sisma ha implicazioni sociali altissime: dal terremoto del Belice del 1968 a quello di Amatrice-Norcia del 2016, l' Italia ha speso 180 miliardi di euro per la ricostruzione, per non parlare della disgregazione demografica ed economica dei territori devastati. Nonostante ciò, l' uomo ha la tendenza a voler rimuovere dalla memoria i terremoti, come oggi vorremmo dimenticare la pandemia perché ci fa soffrire, impedendoci di avere quell' atteggiamento di paura che ci deve invece stimolare alla giusta attività di prevenzione". Celebrare il 40/mo anniversario del terremoto dell' Irpinia è molto importante, ha concluso, "perché ci ricorda che è un fenomeno naturale, che ritornerà certamente, e con il quale dobbiamo abituarci a convivere, adottando i migliori criteri finalizzati a salvare la Vita, le Abitazioni, la libertà dei cittadini, e l' Economia delle comunità, ne VALE la pena". VALE è infatti l' acronimo che l' Ingv ha lanciato per veicolare questo messaggio.

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[§28487589§] lunedì 23 novembre 2020

Anteprima 24

Terremoti

Napoli, scosse di terremoto alle pendici del Vesuvio

Momenti di paura nel vesuviano precisamente a Massa di Somma dove si è registrata una scossa di terremoto. Il sisma è stato avvertito dagli abitanti

Tempo di lettura: 1 minuto Napoli - Momenti di paura nel vesuviano precisamente a Massa di Somma dove si è registrata una scossa di terremoto . Il sisma è stato avvertito dagli abitanti che hanno lanciato l' allarme sui social. La scossa - confermata anche dai sismografi dell' INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -, ha avuto una magnitudo registrata di 2.0, con una profondità rilevata di 0 chilometri. Nella serata di ieri l ievi scosse di terremoto sono state avvertite anche a San Giuseppe Vesuviano con magnitudo 1.2.

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[§28487591§] lunedì 23 novembre 2020

giornaledisicilia.it

Terremoti

Terremoti, dopo l' Irpinia nata la sorveglianza h24

23 Novembre 2020

Il 23 novembre di 40 anni fa una scossa di terremoto di magnitudo 6.9, la più forte degli ultimi 100 anni in Italia, fece tremare l' Appennino al confine tra Campania e Basilicata: il terremoto dell' Irpinia fece quasi 3000 vittime, 280.000 sfollati, radendo al suolo interi paesi. Quel terremoto, dal costo sociale ed economico altissimo, ha segnato una svolta nelle ricerche geofisiche, dando l' inizio anche allo sviluppo della sorveglianza sismica h24 dei terremoti in Italia. "Da allora è cambiato tutto, a partire dalla rete sismica. In Italia nel 1980 c' erano pochissime stazioni, mentre adesso abbiamo la Rete Sismica Nazionale con oltre 400 stazioni" ha detto all' ANSA il presidente dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Tuttavia, ha aggiunto, "abbiamo ancora molta strada da fare: in Giappone per esempio ci sono 5000 stazioni ed è stata installata una rete sismica anche in mare, che da noi manca". Negli anni seguenti è nata anche la rete Gps che misura gli spostamenti della crosta terrestre che in Appennino sono di alcuni millimetri all' anno. E' cresciuta anche la rete accelerometrica, che registra accelerazione e velocità del suolo al passaggio delle onde sismiche. Poi si sono aggiunti i dati satellitari che permettono di osservare dallo spazio la deformazione del suolo durante un sisma. Il terremoto del 1980, secondo Doglioni, ha dato l' avvio anche all' implementazione dello studio dei terremoti storici: "abbiamo uno dei migliori cataloghi al mondo e sappiamo che dove c' è stato un forte terremoto, lì, prima o poi si ripeterà". Il terremoto, secondo Doglioni, è "una sorta di esperimento da cui impariamo tantissimo, è come per un astrofisico vedere l' esplosione di una supernova, con la grande differenza che un sisma ha implicazioni sociali altissime: dal terremoto del Belice del 1968 a quello di Amatrice-Norcia del 2016, l' Italia ha speso 180 miliardi di euro per la ricostruzione, per non parlare della disgregazione demografica ed economica dei territori devastati. Nonostante ciò, l' uomo ha la tendenza a voler rimuovere dalla memoria i terremoti, come oggi vorremmo dimenticare la pandemia perché ci fa soffrire, impedendoci di avere quell' atteggiamento di paura che ci deve invece stimolare alla giusta attività di prevenzione". Celebrare il 40/mo anniversario del terremoto dell' Irpinia è molto importante, ha concluso, "perché ci ricorda che è un fenomeno naturale, che ritornerà certamente, e con il quale dobbiamo abituarci a convivere, adottando i migliori criteri finalizzati a salvare la Vita, le Abitazioni, la libertà dei cittadini, e l' Economia delle comunità, ne VALE la pena". VALE è infatti l' acronimo che l' Ingv ha lanciato per veicolare questo messaggio. © Riproduzione riservata.

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[§28487585§] lunedì 23 novembre 2020

Green Report

Terremoti

Cosa (non) abbiamo imparato a 40 anni dal terremoto dell' Irpinia

Il 23 novembre del 1980 il sisma provocò 2.914 vittime e circa 9.000 feriti Cosa (non) abbiamo imparato a 40 anni dal terremoto dell' Irpinia Violo (geologi): «La cifra impiegata per le ricostruzioni post-evento dei terremoti che hanno colpito l' Italia negli ultimi 50 anni supera i 150 miliardi. Tali risorse, utilizzate per la prevenzione, avrebbero evitato o limitato le tragedie» [23 Novembre 2020] Il terremoto dell' Irpinia fu uno spartiacque per un Paese come l' Italia, che pure da secoli ha - purtroppo - una grande dimestichezza con l' emergenza sismica: il 23 novembre di 40 anni fa, alle ore 19.34, l' Appennino meridionale venne scosso da un sisma di magnitudo 6.9 della scala Richter che causò 2.914 vittime e circa 9.000 feriti, mettendo in evidenza il gravissimo ritardo della macchina dei soccorsi, tardivi e insufficienti. Da allora molto è cambiato, ma le antiche debolezze restano. Innanzitutto è col terremoto dell' Irpinia-Basilicata che nacque la Protezione civile italiana, con a capo Giuseppe Zamberletti, come ricorda Gabriele Scarascia Mugnozza - geologo alla Sapienza di Roma, nel consiglio direttivo dell' Aiga e presidente della Commmissione grandi rischi - durante il webinar Eredità ed esperienze a 40 anni dal terremoto irpino-lucano : «Già nel Friuli 1976 si pensò a una struttura di coordinamento nazionale della Protezione Civile, ma la cosa non si concretizzò. Quel terremoto segnò una svolta nelle conoscenze anche dal punto di vista scientifico, sia perché furono definite le faglie che generarono il terremoto, sia per il riconoscimento in superficie della rottura da parte di un team di ricercatori italiani e stranieri, ma anche perché fu la prima volta che si fecero studi di microzonazione sismica». Eppure, sebbene oggi la Protezione civile rappresenti un' in fatto di gestioni emergenziali, ancora non abbiamo ancora imparato a fare tesoro delle conoscenze acquisite in fatto di prevenzione: «La cifra impiegata per le ricostruzioni post-evento dei terremoti che hanno colpito l' Italia negli ultimi 50 anni supera i 150 miliardi - sottolinea il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Arcangelo Francesco Violo - Tali risorse, utilizzate per la prevenzione, avrebbero evitato o limitato le tragedie segnate da pesantissime perdite in vite umane, oltre che da sconvolgimenti sociali a lungo termine, spesso poco considerati e difficilmente risanabili». Allargando il campo d' osservazione il problema appare in tutta la sua importanza: come spiega la sismologa Ingv Emanuela Guidoboni, intervenuta nel corso del webinar Irpinia 1980 - 2020: rischio sismico e resilienza in un Paese fragile , negli ultimi 500 anni abbiamo avuto in Italia 88 terremoti distruttivi, dunque di magnitudo maggiore o uguale a 6, con il 70% della sismicità è generata nell' Appennino; dall' Unità d' Italia ad oggi abbiamo avuto 36 disastri, dunque in media uno ogni 4-5 anni. Che puntualmente si riproporranno. «Lo studio di terremoti della millenaria storia italiana ha messo in evidenza i caratteri sismici del Paese e gli elementi che

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[§28487585§] lunedì 23 novembre 2020

Green Report

Terremoti

ancora oggi - sottolinea Guidoboni nel merito - concorrono a fare dei forti terremoti un nodo cruciale: alta vulnerabilità dell' edificato, alta frequenza delle distruzioni e scarsa qualità delle ricostruzioni storiche. Queste conoscenze non si sono tradotte in una cultura del rischio: infatti oggi non c' è quasi domanda di sicurezza abitativa da parte della popolazione, anche nelle aree a maggior rischio sismico». Una mancanza di consapevolezza che riguarda da vicino anche la lettura che di questi eventi catastrofici arriva dai media. «I mass media, da parte loro, continuano a trattare i rischi naturali e persino i disastri sismici come meri fatti di cronaca e come tali - conferma amaramente Guidoboni - sono poi dimenticati. Disinformazione, fatalismo e mancate politiche adeguate alla situazione ci portano a rincorre ancora, come cento anni fa, le distruzioni sismiche, invece di limitare i danni con un piano nazionale di prevenzione, chiaro e condiviso nei costi, nei modi e in un orizzonte temporale credibile. I prossimi forti terremoti saranno ancora disastri, come quelli già accaduti». Per questo l' importanza della prevenzione è così fondamentale, insieme alla necessità di accelerare in modo marcato le procedure di ricostruzione (sostenibile) dopo i disastri. In tal senso la novità arriva da RemTech e Casa Italia, che lavorano alla Carta delle ricostruzioni dei terremoti italiani: «La Carta delle ricostruzioni è un documento che individua 8 punti sui quali basare e pianificare le future ricostruzioni. Assieme al Capo dipartimento di Casa Italia, Fabrizio Curcio - annuancia Silvia Paparella, general manager di RemTech - stiamo lavorando alla Carta delle ricostruzioni di cui faranno parte i Commissari per la ricostruzione e gli esperti coinvolti a diverso titolo nelle varie ricostruzioni post- sisma. La Carta affronterà diversi aspetti del processo di una ricostruzione: governance; normativa, procedimenti; politiche urbanistiche; personale impegnato; tecnologie utilizzabili; flussi finanziari; comunicazione, ma anche tanti altri temi che rendono i processi di ricostruzione attività non solo infrastrutturali ma anche e soprattutto connessi con la rinascita delle comunità colpite».

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[§28487592§] lunedì 23 novembre 2020

IlFattoVesuviano

Terremoti

Terremoto ai piedi del Vesuvio, la lieve scossa nella notte

Un sisma di magnitudo 2 è avvenuto nella notte ai piedi del Vesuvio, con epicentro a Massa di Somma. La profondità è stata rilevata a zero chilometri, una superficialità che ha permesso a chi vive ai piani alti di avvertire un leggero movimento tellurico. Chiaramente non ci sono danni. Al momento la lieve scossa è isolata e non ci sono stati altri microsismi. Dunque, fanno sapere dall' Ingv, non c' è alcuno sciame in corso.

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[§28487584§] lunedì 23 novembre 2020

Irpinia24

Terremoti

Conferenza stampa in Senato: '23 novembre 1980-2020: terremoto dell' Irpinia e mitigazione del rischio sismico'

Il terremoto d' irpina dopo 40 anni, tra commemorazione e prevenzione Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa da remoto dal titolo '23 novembre 1980-2020: terremoto dell' Irpinia e mitigazione del rischio sismico' . Il dibattito, promosso dal senatore Ruggiero Quarto (M5S), ha visto l' intervento del Vice Ministro dell' Interno Vito Crimi, del Presidente dell' INGV Carlo Doglioni, il Prof. Mauro Dolce del Dipartimento della Protezione Civile e il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Arcangelo Francesco Violo. Il senatore Quarto ha in apertura dedicato un affettuoso saluto a tutte le vittime di quel tragico evento e dei terremoti successivi che hanno colpito la popolazione. "Il modo migliore per commemorare i morti è pensare ai vivi" - dice Quarto citando Pertini- "questa deve essere un' occasione di riflessione e di studio per una maggior risposta agli eventi sismici. " "Sono trascorsi quarant' anni, un' eternità in termini di progresso scientifico, oggi abbiamo una protezione civile fiore all' occhiello del paese, ma si continua a soccombere di terremoto. Bisogna passare a politiche di prevenzione del rischio sismico che, sebbene già operative, vanno incentivate e rafforzate." Conclude infine il senatore cedendo la parola al presidente dell' INGV Carlo Doglioni. "In Italia abbiamo una delle migliori scuole di ingegneria sismica" - dice il prof. Doglioni, successivamente illustrando da un punto di vista tecnico la dinamica dell' evento sismico del 23.11.1980: " Il terremoto dell' 80 ha colpito un' area di almeno 6mila km/quadri. Questa sismicità è stata dovuta all' attivazione di una faglia ed all' estensione appenninica in quell' area geografica. La sismicità in Italia è costante. Quel terremoto ha innescato un processo di prevenzione incredibile, oggi ci sono oltre 400 stazioni di rete sismica nazionale sul territorio, sebbene c' è ancora molta strada da fare. Oggi l' analisi satellitare ci permette di fare cose che all' epoca erano impensabili, possiamo fare uno studio sintetico delle magnitudo massime e dei volumi che potrebbero essere coinvolti su un piano di faglia in un evento sismico, sebbene non abbiamo ancora la tecnologia che ci permette di prevedere i terremoti." Prende poi la parola il Prof. Mauro Dolce del Dipartimento della Protezione Civile. " All' epoca la Protezione Civile era davvero agli albori, all' epoca l' esercito era lontano dall' Irpinia e quelle strade erano di difficile accesso. In seguito furono dispiegati circa 38.mila uomini e si discusse di una riforma della Protezione Civile. Da allora la legislazione in materia di Protezione Civile è stata resa materia concorrente con le regioni. L' aspetto a cui oggi puntiamo è una sempre maggiore conoscenza delle risorse scientifiche in ottica di prevenzione." Chiude l' intervento il Vice Ministro dell' Interno Vito Crimi: " Bisogna avere consapevolezza che il nostro paese è esposto al rischio sismico. Oggi sono previsti numerosi bonus per la costruzione finalizzata alla crescente

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[§28487584§] lunedì 23 novembre 2020

Irpinia24

Terremoti

attenzione verso il rischio da terremoto. Dobbiamo investire sulle generazioni future. I maggiori interventi infrastrutturali sono stati finalizzati al potenziamento delle strutture scolastiche, la scuola e gli edifici pubblici hanno la priorità. Quanto alla ricostruzione, l' irpinia purtroppo rappresenta un fallimento per la politica, in termini di risposta tardiva e di infiltrazioni camorristiche sopravvenute. Oggi abbiamo la consapevolezza degli appetiti di mafie e di alcuni imprenditori spregiudicati, ed abbiamo gli strumenti per limitare contaminazioni."

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IrpiniaNews

Terremoti

Terremoto Irpinia e mitigazione rischio sismico, focus M5S al Senato

Su iniziativa del SenatoreRuggiero Quarto (M5S)si terràoggi 23 novembre alle ore 12una conferenza stampa in diretta streaming sulla necessaria prevenzione del rischio sismico, nel quarantesimo anniversario del terribile terremoto che

23 Novembre 2020 Su iniziativa del Senatore Ruggiero Quarto (M5S) si terrà oggi 23 novembre alle ore 12 una conferenza stampa in diretta streaming sulla necessaria prevenzione del rischio sismico, nel quarantesimo anniversario del terribile terremoto che devastò l' Irpinia: "23 novembre 1980- 2020: terremoto dell' Irpinia e mitigazione del rischio sismico" . Quarant' anni fa, alle 19.34 del 23 novembre 1980, un terremoto di magnitudo 6,9 scosse violentemente l' Irpinia, mettendo in ginocchio un vasto territorio. Il sisma provocò la morte di oltre 2900 persone, cancellando per sempre interi paesi e comunità. L' evento drammatico colse impreparate sia la popolazione che le istituzioni, nonostante l' area colpita fosse notoriamente caratterizzata da una elevatissima pericolosità sismica, con frequenti ed intensi terremoti. Ricordare la peggiore catastrofe sismica dell' Italia repubblicana ci fa comprendere come conoscenza, consapevolezza e resilienza del costruito siano ingredienti indispensabili per la mitigazione del rischio sismico. Ne parleremo con il Vice Ministro dell' Interno Vito Crimi, il Presidente dell' INGV Carlo Doglioni, il Prof. Mauro Dolce del Dipartimento della Protezione Civile e il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Arcangelo Francesco Violo . L' evento sarà trasmesso in streaming sulla web-tv del Senato (WebTv4) all' indirizzo http://webtv.senato.it e sulla pagina www.facebook.com/senatocinquestelle.

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Napoli.zon

Terremoti

Terremoto in Campania, due scosse nel vesuviano

Scosse di terremoto in Campania: nel vesuviano ci sono stati 2 movimenti della terra. Fortunatamente l' intensità delle scosse era bassa TERREMOTO NEL VESUVIANO - Scosse nelle nostra Regione: ieri sera la terra ha tremato, fortunatamente con un' intensità così bassa da non essere percepita dalla popolazione. Ci sono state due scosse di terremoto nella notte: una nella zona di Massa di Somma e un' altra a San Giuseppe Vesuviano . Ecco quanto riportato dall' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia . Un terremoto di magnitudo Md 2.0 è avvenuto nella zona: 5 km SE Massa di Somma (NA) , il 22-11-2020 23:39:32 (UTC) 10 ore, 28 minuti fa 23-11-2020 00:39:32 (UTC +01:00) ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 40.82 , 14.43 ad una profondità di 0 km . Il terremoto è stato localizzato da: Sala Operativa INGV_OV (Napoli) . 2. Un terremoto di magnitudo ML 1.2 è avvenuto nella zona: 1 km W San Giuseppe Vesuviano (NA) , il 22-11-2020 22:32:23 (UTC) 12 ore, 36 minuti fa 22-11-2020 23:32:23 (UTC +01:00) ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 40.83 , 14.5 ad una profondità di 7 km . Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma . Il terremoto è stato di lieve entità e non ha fatto registrare danni né a cose né a persone. TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE L' ARTICOLO: ADDIO A VALERIO, LA COMUNITÀ DI QUALIANO PIANGE LA MORTE DEL 41ENNE e SUICIDIO TENTATO DUE VOLTE, DUE VOLTE SALVATO.

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[§28487586§] lunedì 23 novembre 2020

quotidianodelsud.it

Terremoti

IL TERREMOTO QUARANT' ANNI DOPO | In novanta secondi niente fu più come prima

Un vigile del fuoco ha appena estratto un uomo dalle macerie (foto Ansa) Tempo di lettura 7 Minuti POTENZA - C' è un ponte ideale che collega il 1980 al 2020. E' un collegamento labile, certe sensazioni che oggi viviamo oggi, causa pandemia, e che ha vissuto chi è rimasto coinvolto nel terremoto del 23 novembre '80. Un' angoscia che s' insinua nelle coscienze, come un lungo ago flessibile nella pelle, al di là delle paure più evidenti. La consapevolezza di essere inermi di fronte all' indifferente forza della natura, allora di dimensioni macroscopiche - le placche tettoniche, intere regioni che si spostano sotto i nostri piedi e contro cui nessuno può nulla - oggi invece microscopiche, entità di grandezza infinitesimale, neanche definibili come 'esseri viventi', eppure capaci di sconvolgere la vita sull' intero pianeta. IL RACCONTO Una domenica bellissima (Roberto Marino) Così si sentivano i terremotati in quei giorni d' inverno di quattro decadi fa dopo che alle 19:34, in una calda serata di autunno inoltrato, una scossa di magnitudo 6.9 aveva colpito un' area di 17.000 chilometri quadrati dell' Appennino Meridionale tra Basilicata e Campania, nelle province di Potenza, Salerno e Potenza, per circa un minuto e mezzo. Storie di cifre Numeri e i dati: la magnitudo, la durata, l' epicentro eccetera. Quella del sisma '80 è anche ovviamente una storia riducibile in cifre, come fa in maniera molto dettagliata il sito internet dell' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Innanzitutto le vittime: 2.735, mentre 9.000 furono i feriti. E ancora 394.000 senzatetto e poi le case: 77.342 distrutte, 275.263 gravemente danneggiate (e 479.973 lesionate). Lo Stato stanziò 57 miliardi (di lire, non di euro) per la ricostruzione, impiegando 50.000 militari nei soccorsi. Fu necessario ricavare tantissimi posti letto per gli sfollati: 110.000 nelle roulotte (32.000), 27.000 edifici pubblici (soprattutto scuole), 10.000 in prefabbricati leggeri (2.018) e container (626). Furono 31.739 i senzatetto costretti a emigrare. Storie minime Ma ovviamente - e come sempre - i numeri non dicono tutto. Ci sono le storie. Le tante minime storie familiari di chi ha passato quei giorni dormendo in auto, svegliandosi al mattino con i finestrini appannati nel parcheggio di un motel sulla superstrada, con i figli piccoli che la considerano una strana ed eccitante avventura e quelli più grandicelli che hanno paura e non sanno bene perché, accanto a centinaia di altre auto che condividono la medesima sorte. Poi le storie di eroismo e abnegazione che tanti mostrarono, aiutando nei soccorsi, scavando a mani nude, condividendo disinteressatamente la condizione di chi era rimasto senza casa nella confusione dei primi mesi, come spesso accade in Italia. Storie di dolore E ancora ci sono le storie che hanno fatto il giro del mondo, come la vicenda della comunità di Balvano nel Potentino. Nella chiesa dell' Assunta, quel 23 novembre, ci sono soprattutto donne e bambini. Molti uomini hanno preferito rimanere a casa a guardare la partita in Rai, cominciata

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Terremoti

alle 19. E' l' incontro in differita, un piacere per gli appassionati di calcio dell' epoca, oggi inconcepibile: una partita registrata e per giunta solo una sua sintesi. L' occasione è ghiotta: non la Pistoiese o l' Udinese o qualche altra squadra buona per nicchie di tifosi ma niente di meno che Juventus-Inter (per la cronaca, finita 2-1 con gol di Brady, Scirea e Ambu). In chiesa la messa è appena cominciata, il coro di bimbi accanto all' altare, sotto la statua della Madonna, canta gioioso. Poi, l' imponderabile. La chiesa che si sgretola, tonnellate di pietre che piombano sui fedeli. 66 saranno i morti di cui 34 tra bambini e adolescenti. A Balvano moriranno in tutto 77 persone. Tante le storie accumulatesi negli anni sulla tragedia di Balvano, e se ne legge in maniera più compiuta in altro articolo di questo speciale sul terremoto. Significativo il botta e risposta fra il giornalista Rai Pierangelo Piegari e papa Giovanni Paolo II, raccontato da Enzo Quaratino per l' Ansa. Il pontefice arriva a Balvano pochi giorni dopo il sisma, il giornalista ha una domanda pronta per lui. Una domanda che nasce dall' interrogativo che attraversa la cittadina lucana e l' intera regione: com' è possibile che Dio consenta la morte di tante persone, di tanti bambini, in una chiesa? Karol Wojtyla è in auto, abbassa il finestrino, Piegari è davanti a lui, allunga il microfono: «Santità, tra tanti lutti, tra tanta sofferenza, la gente non prega più, perché?». Il papa resta in silenzio un secondo, poi risponde: «Non è vero che non pregano più. Questa loro grande sofferenza è preghiera». Che la splendida risposta del papa fosse un modo per uscire dall' impasse della difficile domanda o un moto del cuore, cioè se in quel secondo di silenzio Wojtyla abbia deciso di aprire la sua anima o elaborato l' ennesimo segno della sua celeberrima presenza di spirito, non lo possiamo sapere. Sappiamo invece che quella scossa ha innescato una serie di processi di cambiamento nei più disparati settori della vita pubblica. Storie di soccorsi La Protezione civile nacque con il sisma '80. Nacque dall' intuizione di Giuseppe Zamberletti, all' epoca nominato Commissario straordinario per il sisma. L' idea era già emersa per il terremoto del Friuli di quattro anni prima, ma si rafforzò con l' 80. Si immagini che Zamberletti fu nominato e subito inviato sul posto. Doveva partire immediatamente, ma all' aeroporto di Genova dovette litigare per far capire che la sua priorità a prendere il primo aereo disponibile era più alta rispetto ad altri passeggeri. L' uomo che deve precipitarsi per coordinare i soccorsi non può contendersi un posto su un aereo. A questo si aggiunga che il presidente Sandro Pertini, abituato all' abbraccio affettuoso di ogni comunità che andava a visitare, era stato fischiato all' arrivo in Irpinia, e aveva potuto constatare l' incapacità delle autorità locali a coordinare i soccorsi in maniera razionale e integrata. Nascono le cittadelle fatte di roulotte o prefabbricati, come Bucaletto a Potenza (ma non sarà l' unica) voluta dal 'sindaco del terremoto' Gaetano Fierro. Quando anche l' ultimo terremotato se ne andrà dai miniappartamenti spesso pieni di amianto, finiranno per diventare quartieri per accogliere i senza-casa ma anche per avere la seconda o terza casa, il magazzino o, in qualche caso, il pied-à-terre per svolgere affari poco puliti. Fra i fumi dell' acciaieria a due passi e un senso di alienazione che non è mai andato via, anche la vasta riqualificazione odierna rischia di non coglere nel segno. Storie di soldi Sulla zona terremotata arriva un fiume di soldi. Molti prendono

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[§28487586§] lunedì 23 novembre 2020

quotidianodelsud.it

Terremoti

strade nascoste, si dividono in mille rivoli e alla fine non se ne saprà più nulla. La cifra totale di quanto sia costata fa spavento sia se espressa in lire (circa 56.000 miliardi) sia se calcolata in moneta corrente (29 miliardi di euro). E parliamo di una cifra calcolata nel 2012 dall' apposita commissione tecnica istituita dal ministero dell' Industria e dei trasporti. La ricostruzione per molti anni andò a rilento, le strade fino agli anni Novanta rimasero ingombre di calcinacci e mattoni spezzati, le impalcature fecero parte del panorama urbano per tanto tempo. L' ANALISI Il sisma e le macerie economiche (Pietro Simonetti) Storie di maquillage Tanto è vero che, quando Giovanni Paolo II venne in visita pastorale a Potenza, il 28 aprile del 1991, tutte le brutture ancora non riparate del terremoto furono coperte con ampi teloni bianche e gialle, colori della bandiera del Vaticano. E siccome la visita era programmata un paio di settimane prima, e una forte nevicata l' aveva fatta rinviare e aveva rovinato tutto ciò che era stato predisposto (nuovo tappeto di asfalto, nuova segnaletica orizzontale, teloni bianchi e gialli), si dovette passare una seconda mano di belletto su strade ed edifici. Non bisognava far vedere al pontefice che, nella terra da lui visitata in quei giorni terribili, il percorso di normalizzazione era ben lungi dall' essere stato completato. Storie di rapacità a norma di legge Ma reindustrializzazione e ricostruzione ebbero ben poco di santo. Alla carovana dei soldi che arrivavano si attaccarono anche molti che non ne avevano diritto. Erano due le regioni davvero devastate dalla scossa. Ma già dopo qualche anno si aggiunsero la Calabria (dove al massimo era caduto qualche quadro assicurato alle pareti da chiodi messi male) e la Puglia, in maniera del tutto incoerente con la realtà dei fatti. Il numero dei comuni meritevoli di aiuti lievitò da 316 a 687 con apposite leggi votate dal Parlamento. L' erogazione dei fondi rallentò (basti pensare che in Basilicata l' ultima tranche nota fu distribuita a maggio nel 2016 attivando così una legge regionale di due anni prima). La gestione dei fondi partì con la famosa (e famigerata) legge 219 dell' 81. Furono stanziati inizialmente 8.000 miliardi di lire, destinati a crescere con il tempo. Il problema vero fu l' intenzione truffaldina di molti imprenditori (o pseudotali) che candidarono il proprio progetto industriale ai finanziamenti, edificarono un bel capannone in una delle aree industriali che sorgevano nelle piane al crocevia fra i paesi più colpiti, misero i soldi in saccoccia e sparirono nel nulla, lasciando le ben note cattedrali nel deserto: scatoloni prefabbricati di cemento in cui furono tumulate le speranze di centinaia, migliaia di famiglie che avevano brindato nelle case con un contratto in mano che dopo un mese non aveva più alcun senso. Per non parlare dei lavori in edilizia. La legge 80 del 1984 - presentata nelle dimesse vesti di una leggina di transizione - conteneva in sé una previsione che distorse il mercato: ai fondi potevano accedere non solo i proprietari di case rese inagibili o distrutte ma anche i discendenti in linea retta. A prescindere dalla stabilità della sua abitazione. In entrambi i casi - industrie e case - il denaro pubblico devia dal percorso originario e se ne va al nord o nelle tasche di privati cittadini (con le dovute eccezioni: lo stabilimento della Ferrero a Balvano è un esempio invece di serietà imprenditoriale e investimenti andati a buon fine). L' interesse pubblico diventa quasi secondario. E dire che oggi ancora paghiamo - per ogni litro

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[§28487586§] lunedì 23 novembre 2020

quotidianodelsud.it

Terremoti

di carburante che mettiamo nel serbatoio - 0,387 euro di accisa per le spese dello Stato relative a quel sisma. Così all' angoscia dell' uomo di fronte alle forze della natura scatenate si è sommata quella dell' uomo di fronte all' avidità dei suoi simili. Se anche la pandemia seguirà l' amaro schema del sisma di quarant' anni fa, lo si scoprirà fra qualche decennio. In un futuro anniversario. COPYRIGHT Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§28487581§] lunedì 23 novembre 2020

Tele Ischia

Terremoti

40 ANNI FA, IL TERREMOTO IN IRPINIA: UNA GIORNATA DI EVENTI, PER NON DIMENTICARE

Il 23 novembre del 1980 alle 19:34 un terremoto di magnitudo6.9 scuoteva la Campania e la Basilicatacausando danni inimmaginabiliemigliaia di vittime. Teleischia dedicata l' intera giornat

Il 23 novembre del 1980 alle 19:34 un terremoto di magnitudo 6.9 scuoteva la Campania e la Basilicata causando danni inimmaginabili e migliaia di vittime. Teleischia dedicata l' intera giornata all' avvenimento. Alle 14.30 trasmetteremo uno speciale (replica alle 21.10) con i ricordi di: marco marandino, sindaco di s.angelo dei lombardi; francesca bianco, direttrice osservatorio vesuviano di napoli; beppi banfi, per la solidarietà degli isolani. All' epoca fulvio bonavitacola, vice presidente della regione campania, era consigliere comunale a salerno La terra, gli abitanti, la scienza e i protagonisti della ricerca del tempo si incontrano in un programma articolato su tre giorni, 23, 24 novembre e 27 novembre 2020, organizzato dall' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l' Università La Sapienza di Roma, l' Università Federico II di Napoli, la Provincia di Avellino, il Comune di Sant' Angelo dei Lombardi e l' Osservatorio sul Doposisma della Fondazione MIdA. Oggi pomeriggio si terrà una Tavola rotonda su Il terremoto del 23 novembre 1980 | La ricerca, il monitoraggio, la comunicazione scientifica . In un percorso tra passato, presente e futuro, i ricercatori si confronteranno sulle conoscenze dell' epoca e sul contributo che il terremoto del 1980 ha offerto alla conoscenza scientifica odierna. L' evento sarà trasmesso in diretta da teleischia dopo il tg delle 17.. ' Irpinia80 - Viaggio nella terra che resiste'. E' un docufilm dell' INGV, Un lungo filo rosso attraversa i luoghi colpiti al cuore dal terremoto del 23 novembre 1980. Il DocuFilm sarà trasmesso online dall' INGV a partire dalle ore 19.34 (teleischia lo trasmetterà alle 22) © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§28487580§] lunedì 23 novembre 2020

UmbriaOggi

Terremoti

40 ANNI FA IL TRAGICO TERREMOTO IN IRPINIA

Sono numerose le iniziative in programma oggi per ricordare i tragici eventi di quarant' anni fa, ma anche per tirare le somme di quanto è stato fatto e non fatto

Terremoto Irpinia Era il 23 novembre 1980, alle 19.34, una scossa di magnitudo 6,9 colpì la Campania centrale e la Basilicata centro- settentrionale, interessando otto aree: Avellino, Benevento, Caserta, , Napoli, Potenza, Salerno e Foggia. La tremenda scossa ebbe una durata di 90 secondi circa, ai soccorritori si presentò una situazione drammatica simile ad un post bombardamento, con la differenza che la distruzione e la morte non provenivano dal cielo ma dalle viscere della terra, ci furono circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e, secondo le stime più attendibili 2.914 morti. I primi telegiornali della sera parlarono di una «scossa di terremoto in Campania» dato che l' interruzione totale delle telecomunicazioni aveva impedito di lanciare l' allarme. Soltanto a notte inoltrata si cominciò ad evidenziarne la grave entità della scossa. Il programma delle iniziative per ricordare quella tragedia Avellino La Provincia di Avellino, nell' ambito delle iniziative 'Terremoto dell' Irpinia, 40 anni dopo' ha ottenuto da Poste Italiane l' annullo filatelico e la cartolina commemorativa in edizione speciale. La cerimonia di consegna si svolgerà alle 10.00 nella filiale delle Poste Italiane di Sant' Angelo dei Lombardi. A seguire, alle 10.30 verrà inaugurato il 'Parco della Memoria. Le radici del futuro', un intervento urbanistico-naturalistico a Sant' Angelo dei Lombardi. Inoltre la Prefettura ha promosso un incontro in videoconferenza con i sindaci dei comuni del cratere, il sindaco di Avellino, il presidente della Provincia, il delegato provinciale Anci, il direttore generale della Protezione Civile della Regione Campania, il Questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, ed il Comandante del 232° Reggimento Trasmissioni dell' Esercito. Balvano A Balvano (Potenza), luogo simbolo del terremoto 1980, alle ore 10.30, cerimonia commemorativa promossa dal Comune per ricordare le vittime e i tragici eventi di 40 anni fa. Probabile la presenza del ministro Roberto Speranza. Alle 19.00 fiaccolata nel centro storico. Alle 19.45, nel palazzo comunale, scopertura della targa per il quarantesimo. Potenza Nel Teatro Stabile di Potenza, alle 9 attribuzione della cittadinanza onoraria di Potenza all' Esercito Italiano per il contributo offerto in occasione del terremoto del 1980 e "per l' altissimo senso del dovere dimostrato". Ore 11: Intitolazione della Sala della Protezione civile comunale a Giuseppe Zamberletti Commissario del Governo incaricato del coordinamento dei soccorsi alle popolazioni vittime del sisma del 1980. Alle 13.00 in Prefettura a Potenza, l' Ordine degli ingegneri della provincia conferirà al prefetto, Annunziato Vardé e al presidente della provincia di Potenza, nonché sindaco di Albano di Lucania, Rocco Guarino, una targa realizzata per ricordare l' impegno profuso da tutti i tecnici nella ricostruzione. Ore 16.30: Live streaming '23 novembre 1980 - 23 novembre 2020

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[§28487580§] lunedì 23 novembre 2020

UmbriaOggi

Terremoti

40 anni di esperienze' sul sito internet www.comune.potenza.it del Comune di Potenza con la partecipazione dei Sindaci che hanno guidato l' Amministrazione comunale di Potenza, dal 1980 a oggi, il Prefetto di Potenza, il Presidente della Regione, il Presidente del Consiglio comunale, il Direttore Generale del San Carlo, il Magnifico Rettore dell' Unibas, il Presidente della Provincia e il Pro Rettore dell' Unibas. Calcio Anche il mondo del calcio, in modo casuale, avrebbe potuto contribuire a rendere omaggio a quella giornata di quarant' anni fa. Proprio il 23 novembre 2020, alle 21.00 nello stadio "Alfredo Viviani" di Potenza, era previsto l' incontro di calcio, valido per la dodicesima giornata di , tra Potenza e Avellino. Il Covid ha però impedito che la partita potesse essere disputata ed è stata rinviata a data da destinarsi. Napoli Alle 19.34, sui canali social del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sarà celebrato il quarantennale del terremoto del 1980. Dalle piattaforme Facebook e YouTube dell' istituto sarà possibile avere un' anteprima digitale della mostra "19.34/ Quaranta anni dopo/ La storia in presa diretta. Fotografie di Antonietta De Lillo". Immagini realizzate all' indomani del terremoto a Sant' Angelo dei Lombardi, Laviano e in altri centri dell' Irpinia. Inoltre il museo offrirà la possibilità di ripercorrere, con immagini d' archivio e un mini-documentario, come il MANN affrontò, nel novembre 1980, conseguenze del sisma. Ingv A quarant' anni dal terremoto del 23 novembre 1980, l' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia lancia il sito terremoto80.ingv.it dove i visitatori possono navigare tra le memorie, le schede scientifiche, le story maps e organizza un programma con tavole rotonde, tra scienza, memorie e testimonianza. Alle 19.34 del 23 novembre, la prima visione del docufilm 'Irpinia80 - Viaggio nella terra che resiste'. Il programma è articolato su tre giorni, 23, 24 novembre e 27 novembre, organizzato dall' Ingv, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l' Universita' Sapienza di Roma, l' Universita' Federico II di Napoli, la Provincia di Avellino, il Comune di Sant' Angelo dei Lombardi e l' Osservatorio sul Doposisma della Fondazione MIdA. Rainews.it : "L' Italia sepolta, l' Italia risorta" "C' è un prima e un dopo 23 novembre 1980. Una linea di demarcazione nella coscienza civile del Paese che ha modificato l' idea preesistente di comunità nazionale e ha tracciato un solco profondo e concreto nella nascita dell' idea di quella che poi è diventata la moderna Protezione civile". Inizia così il racconto dei 40 anni dal terremoto del 23 novembre 1980 fatto da Rainews.it nello Speciale Files24 intitolato "L' Italia sepolta, l' Italia risorta". Un racconto corale nel quale si mescolano ricordi diretti dei "sopravvissuti" al sisma a quelli di chi ha vissuto quel periodo per lavoro o come volontario o, ancora, da rappresentante delle istituzioni. Con filmati d' epoca e servizi realizzati oggi, ricostruzioni e ricordi, interviste ai protagonisti e riflessioni culturali. La programmazione Rai RaiNews24 ha in programma uno speciale intitolato "La Scossa" che andrà in onda dalle 19 alle 20, con inviati nell' area del cratere e ospiti in studio, con contributi filmati e la conduzione di Milena Minutoli. Nel corso dell' intera giornata saranno dedicati all' anniversario interviste, servizi e approfondimenti. Su Rai1 si comincia alle 6.

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[§28487580§] lunedì 23 novembre 2020

UmbriaOggi

Terremoti

45 con 'UnoMattina' e si prosegue, alle 9.55, con 'Storie Italiane' che propone servizi e ospiti dedicati ai 40 anni del terremoto 1980. Alle 8.30 sarà Rai Storia con la rubrica 'Il giorno e la storia' a ricordare la tragedia dell' Irpinia. Alle 11.30 Radio3Scienza racconterà cosa abbiamo imparato da quel terribile sisma. Ospite il sismologo dell' Ingv Alessandro Amato. Seguiranno i racconti di ascoltatori e ascoltatrici che descrivono un luogo di quel terremoto come è oggi, a quarant' anni di distanza. Su Rai3, alle 13.15 'Passato e presente' con '1980: il terremoto in Irpinia' ripercorrerà le diverse fasi della catastrofe che mise in ginocchio uno dei territori più poveri della penisola, contando, oltre ai morti, più di ottomila feriti e trecentomila senzatetto. In studio con Paolo Mieli, il professor Giovanni De Luna analizzerà la tragedia, l' impatto che questa ebbe sul tessuto sociale, la risposta delle istituzioni e le modalità con cui la criminalità organizzata speculò sul disastro. Alle 14, su Rai1, sarà 'Oggi è un altro giorno' a ricordare gli avvenimenti di quarant' anni fa mentre alle 17.05 'La Vita in Diretta' dedicherà servizi alla ricorrenza. Su Radio3 alle 15 sarà ospite a 'Fahrenheit' Toni Ricciardi, coautore con Generoso Picone e Luigi Fiorentino de "Il terremoto dell' Irpinia. Cronaca, storia e memoria dell' evento più catastrofico dell' Italia repubblicana", edito da Donzelli. Una riflessione che, basandosi su archivi e memoria orale, offre l' analisi di un dramma e di quanto abbia inciso sull' immaginario collettivo del Paese. Alle 18.15 si torna su Rai Storia con il documentario di Lina Wertmuller 'È una domenica sera di novembre', realizzato appena un anno dopo il sisma. A contribuire all' immenso lavoro cronisti illustri come Moravia, Alberto Ronchey, Giampaolo Pansa, Giovanni Russo. Ancora su Radio3, da lunedì 23 a venerdì 27 novembre, 'Tre soldi', in onda alle 19.45, trasmetterà 'La terra Ballerina. Il terremoto del 23/11/1980 in Irpinia e Napoli' di Marcello Anselmo. L' audiodocumentario ripercorre il sisma che colpì violentemente quelle terre. Le voci dei testimoni si incrociano con materiali sonori e d' archivio in un racconto per 'non dimenticare'. Alle 23.15 sarà Rai3 a offrire il docufilm di Alessandra Rossi 'Il Terremoto - Irpinia 1980' diretto da Mario Maellaro e con la consulenza storica di Toni Ricciardi. Forte sarà anche il coinvolgimento dell' informazione Rai, a partire dalla TgR Campania che dedicherà all' anniversario servizi in Buongiorno Regione fino a martedì 24 novembre e all' interno delle edizioni del Telegiornale delle 14 e delle 19.35, integrati con dirette dai luoghi irpini e servizi con voci di quarant' anni fa. (fonte: rainews.it)

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[§28487588§] lunedì 23 novembre 2020

Vesuvio Live

Terremoti

La Rai ricorda il terremoto in Irpinia di 40 anni fa: il palinsesto in tv

Andrea Favicchio

La Rai commemora i 40 anni dal terremoto in Irpinia . Sono passati 40 anni da quel 23 novembre 1980 che fece tremare la Campania e in particolare la zona Irpina, facendo perdere la vita ad oltre 2mila persone. Peri ricordare l' evento che cambiò la vita a molte persone distruggendo numerosi paesi della zona la Rai manderà in onda sul proprio palinsesto diverse trasmissioni per rendere omaggio alle vittime e a coloro che sono sopravvissuti. De Magistris ricorda quel giorno tramite un video I programmi che ricorderanno il terremoto in Irpinia Alle 11.30 Radio3Scienza ospita il sismologo dell' Ingv Alessandro Amato, a cui seguiranno interventi di ascoltatori che ricordano quei drammatici momenti a ridosso delle prime scosse. Ancora su Rai3, alle 13.15 "Passato e presente" con lo speciale " 1980: il Terremoto in Irpinia " si ripercorreranno le fasi della catastrofe che mise in ginocchio uno dei territori più poveri della penisola, contando, oltre ai morti, più di 8mila feriti e 300mila persone rimaste senza casa. A denunciare il colpevole ritardo dei soccorsi fu il presidente della Repubblica Sandro Pertini in un memorabile discorso in diretta televisiva, durante il quale chiese che fossero il più presto possibile rivolti aiuti alla popolazione colpita dal terremoto. Nel programma di Paolo Mieli, sarà presente Giovanni De Luna che analizzerà la tragedia, l' impatto che questa ebbe sul tessuto sociale, la risposta delle istituzioni e le modalità con cui la criminalità organizzata speculò sul disastro. Alle 14, su Rai1, sarà "Oggi è un altro giorno" a ricordare gli avvenimenti di quarant' anni che continueranno alle 17.05 con "La Vita in diretta" . Alle 18.15, su Rai Storia , si potrà vedere il documentario di Lina Wertmuller "È una domenica sera di novembre", realizzato appena un anno dopo il sisma. Ancora su Radio3, da oggi a venerdì, "Tre soldi", in onda alle 19.45 , trasmetterà "La terra Ballerina. Il terremoto del 23/11/1980 in Irpinia e Napoli" di Marcello Anselmo. Si tratta di un audio-documentario che ripercorre i momenti più tragici del sisma. Alle 23.15 sarà Rai3 a offrire il docufilm di Alessandra Rossi " Il Terremoto - Irpinia 1980 " .

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[§28487595§] lunedì 23 novembre 2020

Zazoom

Terremoti

Terremoto oggi in Italia 23 novembre 2020 | scossa in provincia di Napoli | Tempo reale

Terremoto oggi in Italia 23 novembre 2020: scossa in provincia di Napoli | Tempo reale (Di lunedì 23 novembre 2020) Terremoto oggi 23 novembre 2020 Lista Ingv terremoti Ultima ora Italia Terremoto oggi Italia - In questo articolo trovate tutte le ultime notizie sulle scosse di Terremoto in Italia di oggi , lunedì 23 novembre 2020 : informazioni su magnitudo, epicentro, orario dell' evento sismico, zona colpita dal sisma e tanto altro. La lista delle principali rilevazioni di INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), città per città, regioni per regioni, ora per ora. Di seguito gli aggiornamenti in Tempo reale : Ore 00,39 - Terremoto in provincia di Napoli Un sisma di magnitudo 2.0 è ... Leggi su tpi (Di lunedì 23 novembre 2020)23Lista Ingv terremoti Ultima ora- In questo articolo trovate tutte le ultime notizie sulle scosse diindi, lunedì 23: informazioni su magnitudo, epicentro, orario dell' evento sismico, zona colpita dal sisma e tanto altro. La lista delle principali rilevazioni di INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), città per città, regioni per regioni, ora per ora. Di seguito gli aggiornamenti in: Ore 00,39 -indiUn sisma di magnitudo 2.0 è ... La7tv : #piazzapulita Calabresi: 'Durante il terremoto di Arquata del Tronto morirono 300 persone e fu una tragedia naziona - LailaBoccedi : RT @Antonio79B: 'Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazi - lallu89 : RT @Antonio79B: 'Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazi - scarronemattia : RT @Antonio79B: 'Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazi - RominaColonna2 : Oggi si ricorda il terremoto in Irpinia. Cosa è cambiato? Nulla. Come all ora adesso del terremoto del 2016 sono an -

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[§28487582§] lunedì 23 novembre 2020

AmNotizie

Varie

A Palermo torna la Notte Europea dei Ricercatori: "SHARPER 2020" sarà completamente online

Torna nel 2020 in Sicilia la Notte Europea dei Ricercatori. SHARPER (acronimo per SHAring Researchers' Passion for Evolving Responsibilities) si terrà in modalità online venerdì 27 novembre simultaneamente in 13 città italiane tra cui Palermo e Catania. Poi Ancona, Cagliari, Camerino, L' Aquila, Macerata, Nuoro, Pavia, Perugia, , Torino e . Il progetto nasce per portare

Torna nel 2020 in Sicilia la Notte Europea dei Ricercatori. SHARPER (acronimo per SHAring Researchers' Passion for Evolving Responsibilities) si terrà in modalità online venerdì 27 novembre simultaneamente in 13 città italiane tra cui Palermo e Catania. Poi Ancona, Cagliari, Camerino, L' Aquila, Macerata, Nuoro, Pavia, Perugia, Terni, Torino e Trieste. Il progetto nasce per portare nelle case dei cittadini i ricercatori e le loro ricerche, con attività online, seminari e discussioni. SHARPER ha l' obiettivo di coinvolgere tutti i cittadini nella scoperta del mestiere di ricercatore e del ruolo che i ricercatori svolgono nel costruire il futuro della società attraverso l' indagine del mondo basata sui fatti, le osservazioni e l' abilità nell' adattarsi e interpretare contesti sociali e culturali sempre più complessi e in continua evoluzione. Per l' edizione 2020 l' iniziativa affronta il tema del rapporto tra ricercatori e le sfide dei Sustainable Development Goals, tra le quali il diritto alla salute e a una educazione di qualità per tutti, temi ancor più attuali nell' emergenza della pandemia. L' evento ovviamente non si potrà svolgere in presenza, a causa delle restrizioni anti contagio da Covid-19, ma per quanto riguarda le iniziative in programma a Palermo basta recarsi sul sito https://www.sharper-night.it/sharper-palermo/ e scoprire le anticipazioni, i ricercatori protagonisti di SHARPER e il programma dell' evento. Nel capoluogo siciliano saranno oltre 500 i ricercatori coinvolti: hanno confermato la loro partecipazione molti gruppi di ricerca di UniPa e altri enti di ricerca fra i quali il CNR, INGV, ITD, IBF, IRIB-CNR, ISMN-CNR, INAF-IASF, INAF-OAPA, ISPRA, AIRC, Ri.MED., Fondazione Fibrosi Cistica e inoltre la Polizia Scientifica, il Rotary, le Associazioni Palermoscienza, Geode, ISuD, la Lega Navale sez. Palermo Centro, ElementaLe Watson.

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[§28487596§] lunedì 23 novembre 2020

Catania Live University

Varie

UNICT - Torna La Notte dei Ricercatori: speech ed eventi gratuiti online

Torna La Notte dei Ricercatori a Catania: l' Ateneo catanese propone un programma ricco di appuntamenti. Valorizzare il ruolo della ricerca, condividendo l' appassionante lavoro di tanti ricercatori e ricercatrici con il pubblico. È questo l' obiettivo della Notte dei Ricercatori, che quest' anno torna in un' edizione online ancora più ricca e sorprendente. La Pandemia non è riuscita a fermare un evento che è ormai diventato un appuntamento annuale, anzi l' emergenza epidemiologica ci costringe a riflettere oggi più che mai sull' importanza della ricerca. Catania è una tra le città protagoniste della Notte dei Ricercatori, prevista dal 23 al 28 novembre , con una maratona gratuita di speech, confronti e interventi rivolti a tutte le fasce d' età. L' iniziativa è organizzata dall' Università di Catania e il tema di quest' anno è 'Sustainable Development Goals' , che comprende tematiche di grande interesse come il diritto alla salute e a un' educazione di qualità. La Notte dei ricercatori ha sempre coinvolto un vasto pubblico, diffondendo idee e iniziative tra le strade della città. Ma per quest' anno arriva direttamente dentro le case degli italiani, senza tralasciare di coinvolgere e appassionare come ha sempre fatto finora. Nel ricco programma dell' Università di Catania sono previste dimostrazioni col robot , ma anche concorsi e quiz sulle nanotecnologie. Non mancheranno 'aperitivi al museo' , tour e video virtuali alla scoperta delle attività di ricerca e ancora interventi sulle investigazioni forensi. Tra gli ospiti della Notte dei Ricercatori catanese ci saranno anche Sara Zambrotti , conduttrice di Caterpillar, un programma che va in onda su Radio 2 Rai, e ancora il noto attore Neri Marcorè. A sostegno dell' Ateneo catanese ci sono ben 15 partner: il Consiglio Nazionale delle Ricerche presente con 4 istituti (Istituto di Chimica Biomolecolare, Istituto per la Microelettronica e Microsistemi, Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali e Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale); il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia; l' Istituto Nazionale di Astrofisica con l' Osservatorio Astrofisico di Catania; l' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con i Laboratori Nazionali del Sud e con la Sezione INFN di Catania; l' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con l' Osservatorio Etneo. Tra i nuovi ingressi del 2020, anche l' associazione EPS-Young Mind Sezione di Catania e l' associazione Officine Culturali. Tra le tante attività proposte, alcune saranno pensate e ideate proprio per i più piccoli, come dichiara la prof.ssa Alessia Tricomi, che coordina l' evento di Catania: 'Le attività, incentrate principalmente sui temi della sostenibilità sono molto variegate, grazie anche alle molte competenze in campo, e sono rivolte ad un pubblico di tutte le fasce di età , con particolare attenzione, come sempre, anche ai più piccoli ovvero ai ricercatori del futuro. Mai come oggi, è essenziale rendere la società cosciente

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[§28487596§] lunedì 23 novembre 2020

Catania Live University

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del ruolo centrale della ricerca e questo non va semplicemente comunicato al pubblico, occorre renderlo partecipe di ciò che facciamo. Il pubblico della Notte dei Ricercatori non deve essere solo fruitore ma esso stesso attore-protagonista. È una sfida quanto mai complessa quella di organizzare una Notte dei Ricercatori che risulti coinvolgente anche se a distanza e ci stiamo impegnando tutti, ognuno con le proprie competenze, per riuscirci. Contiamo sempre sul calore del pubblico catanese che saprà trasmetterci la curiosità e la voglia di conoscerci anche da remoto".

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[§28487587§] lunedì 23 novembre 2020

MarcheNews

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La Notte Europea dei Ricercatori 2020 ad Ancona, Camerino e Macerata

SHARPER 2020 è coordinato dalla società di comunicazione scientifica Psiquadro, in collaborazione con un consorzio che comprende l' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN, il centro della scienza Immaginario Scientifico, l' associazione Observa Science in Society e sei Università: La Politecnica della Marche, l' Università di Cagliari, l' Università di Catania, l' Università di Palermo, l' Università di Perugia e l' Università di Torino. Oltre 120 le istituzioni, i partner culturali gli enti di ricerca coinvolti - inclusi CNR, INAF e INGV - pronti a reinventare le oltre 200 iniziative previste in modo da consentire la partecipazione in sicurezza a cittadini di tutte le età.

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TP24

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Al National Geographic Festival delle Scienza in mostra "Belice Punto Zero"

Da lunedì 23 a domenica 29 novembre, una mostra online per promuovere la cultura della prevenzione alla XV edizione del National Geographic Festival delle Scienze, un' edizione, quella di quest' anno, incentrata sul tema Ottimismo e Scienza. Tra le opere selezionate per questa edizione troviamo anche "Belice Punto Zero" un contributo importante perché è nella memoria di questi eventi terribili che si creano le basi della cultura della prevenzione. Il catastrofico sisma che ha colpito la comunità della Valle del Belice nel 1968 è stato il primo di una serie di eventi che hanno tristemente accompagnato la storia della Repubblica Italiana. Per questo motivo quel terremoto ha rappresentato il primo banco di prova dal quale si sono sviluppate tutte le strategie e le contromisure che oggi il nostro paese è in grado di mettere in campo in questi casi. Come tutte "le prime volte" la paura di creare un precedente ha fatto sì che una quantità di errori e un approccio confuso e inesperto segnassero in maniera drammatica l' intero territorio belicino. Con le conseguenze che la mostra e il libro provano a mostrare. Nel video a cura di INGV, Accademia di Belle Arti di Palermo e Università di Catania, troviamo gli interventi di Mario Mattia, primo tecnologo Ingv, Maria Donata Napoli e Sandro Scalia, docenti dell' Accademia di Belle Arti di Palermo.

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