GRUPPO ESCURSIONISTICO

CIME TEMPESTOSE

Ponente ligure, provincia > sabato 29/11 - martedì 1/11/2016 < «Lenta e rosata sale su dal mare / la sera di , perdizione / di cuori amanti e di cose lontane.» - Vincenzo Cardarelli - La Liguria è una terra che ha affascinato poeti, scrittori e artisti: una regione ricca di storia e cultura, con paesaggi unici, montagne che si tuffano in mare, borghi marinari distesi lungo la riva e paesi medievali arroccati sulle colline. Queste terre affascinanti, ricche di storia, di natura, attirano visitatori da tutto il mondo. C'è anche una Liguria dell'entroterra, sovente stretto ed impervio, più sconosciuto e meno frequentato ma altrettanto affascinante. "Mi vadu in sciù i bricchi" , dicono i liguri quando salgono tra i boschi delle loro montagne a picco sul mare: borghi medievali, chiese ricche d'arte e antichi monasteri sono nascosti lassù. entroterra di - entroterra di : la scaletta delle escursioni Sabato 29 ottobre 2016 : partenza ore 7 da p.le Loreto - arrivo a Diano Marina a fine mattinata per prendere alloggio - pranzo veloce con focacce ed affini - partenza alle ore 13 circa con bus che ci porta fino a Diano Borello - poi a piedi il circuito delle frazioni, con discesa all'albergo -- cena e pernottamento. Domenica 30 ottobre : colazione e partenza alle 8 in bus fino a - poi a piedi la traversata su , ed - dove il bus ci riprende per tornare a Diano Marina.- Lunedì 31 ottobre : colazione e partenza alle 8 in bus fino a Prelà - poi a piedi in traversata su , monte Acquarone, e - dove il bus ci riprende per tornare a Diano Marina.- Martedì 1 novembre : colazione e partenza alle 8 in bus fino a - poi a piedi su circuito breve per Tovo, monte Chiappa, Chiappa paese - dove il bus ci riprende per scendere a Cervo - pausa pranzo libera e "struscio" per il borgo - - - ripartenza alle 14 circa per rientrare a Milano.-

Sab 29 ottobre - ultimo giorno ora legale: Itinerario breve nell'entroterra di DIANO.- Per chi proviene dal levante, il golfo dianese rappresenta la porta d’ingresso alla provincia di Imperia. Lungo la costa troviamo le cittadine di Diano Marina, Cervo e S. Bartolomeo, mentre all’interno sorgono numerosi paesi arroccati sulle colline, alcuni dei quali prendono in prestito il suffisso Diano: Diano Calderina, , Diano S. Pietro, Diano Borello e . Tra le zone di crinale e i paesi troviamo una vasta estensione di olivi, da cui si ricava il celebre olio delle valli imperiesi, fatto con le tipiche olive taggiasche. >>> Muoveremo i nostri passi da Diano Borello 190 m. per salire su strada a Diano Arentino 390, e poi al monte Grillarine 440. Rimarremo su crinale fino al Villaggio Merea proseguendo fino ad un bivio a quota 300 m. circa, sul sentiero che ci farà scendere nella valletta per traversare un rio e risalire a Diano Castello 100 (palazzo dei marchesi di Clavesana, e chiesa parrocchiale barocca di S. Nicola di Bari - foto). Arrivati in fondo al paese, sotto la chiesa prendiamo un carrugio segnalato con alcuni cartelli turistici per Varcavello 37 m.. A valle dell’abitato lasceremo il segnavia per proseguire sulla via pedonale interna, che procede tra le case in pietra. Sbucati fuori dal carrugio, ritorniamo sulla strada carrabile che porta verso mare in discesa da Diano Castello. La seguiamo in direzione di Diano Marina , dove termina il nostro itinerario.

iq IL QUARTIERE CIRCOLO ARCI – SPAZIO INCONTRI via merlo, 3 20122 MILANO - tel 340 3812708 - mail: [email protected] – sito: www.arciquartiere.it Dom 30 ottobre - Dolceacqua, Perinaldo, Apricale e Isolabona in val - il bus ci porta a Dolceacqua 50 m. (fare scorta di michette***), poi a piedi si traversa il ponte sotto il castello Doria per salire nei vicoli stretti fino al Castello; poi su mulattiera - Sentiero Liguria Ventimiglia- Luni - con prima parte ripida che sale decisa con vista sul paese e sul fiume Nervia. Dopo circa 30-40 minuti la pendenza si attenua, si va in piano fino al raccordo con sterrata che diventa cementata dopo pochi metri. Seguendo i segnavia frequenti si arriva ad un rudere, si lascia la pista e si va diritto riprendendo a salire più decisamente. Il sentiero è sassoso, passa accanto a terrazzamenti di olivo , si fanno parecchie curve strette, si arriva infine al poggio della Chiesa Madonna Addolorata 480 metri circa - ripartenza su stradina asfaltata che sale alle case Morghe, passa accanto ad un agriturismo, ed arriva alla sella di quota 530 circa. Qui comincia la Cresta Biscia, si cambia versante con un tratto in piano seguito da una bella discesa - vista su Apricale in basso e Perinaldo davanti - con qualche larga curva si arriva alla sella della chiesetta di san Michele. A questo punto si segue la pista cementata che lascia l'asfalto e riprende la salita diretta a Perinaldo 590 , passando tra i vicoli stretti in salita fino alla piazza Castello (grande forse 6 metri x 6), alla piazzetta della chiesa, al Municipio, al negozio di alimentari Lauro 0184 672080 accanto ad una fontana, per poi scendere sulla strada e fermarsi da "Au Gaggian" 0184 672006 per la sosta --- Poi ritorniamo alla chiesetta di san Michele, dove c'è il bivio della rotabile per Apricale, che percorreremo per qualche centinaio di metri. All’altezza di una curva troviamo il bivio della discesa per Apricale in loc. Boschetto. Procediamo ora su una stradina cementata che scende velocemente verso il fondovalle. Bella la visuale su Apricale e le Alpi Liguri con il Monte Toraggio. Quando la cementata termina, troviamo un altro cartello del sentiero lastricato che prosegue a valle, tra gli alberi di leccio e rovere. Evitando alcune diramazioni laterali e seguendo un rado segnavia giallo si prosegue fino ad arrivare ad una caratteristico ponte in pietra sul Rio Merdanzo. Dalla parte opposta si risale per passare a fianco di un rudere in pietra e proseguire in direzione del paese di Apricale 273 m . - Considerato uno dei borghi più belli e caratteristici dell’entroterra ligure, fa parte della schiera dei paesi dipinti d’Italia, per la presenza di numerose opere artistiche ritratte sui muri in pietra delle case, tra cui quelle affrescate sulla facciata del municipio del paese. Sul punto più elevato svetta il castello, mentre tutt’attorno si raccolgono le case .- Proseguiamo lungo via Garibaldi, che scende sul fianco settentrionale del paese fino a ritrovare la strada rotabile per Isolabona. Dopo averla attraversata prendiamo dalla parte opposta la strada per gli antichi lavatoi della fontana Pozzo e la chiesa di S. Maria degli angeli (XV sec), un luogo suggestivo circondato dagli alberi di mimosa. Ritrovata la strada rotabile, la percorriamo per un buon tratto con vista sull’abitato di Apricale, aggrappato sulla collina. Poco oltre si individua un sentiero che risale parallelo alla strada, mantenendosi ad una quota più alta. Questo percorso è a tratti invaso dalla vegetazione, con pini e macchia mediterranea alternata a piccoli orticelli. Quando il tracciato diventa più agevole siamo arrivati ad Isolabona 129 m., nei pressi del castello dei Doria, che sovrasta l’abitato. Possiamo scendere utilizzando la scalinata che parte dal castello, oppure ritornando indietro e prendere la stradina del centro storico che parte a fianco del tunnel automobilistico.

PERINALDO paese natale di tre grandi astronomi : Giovanni Domenico Cassini (Perinaldo, 1625 - Parigi, 1712), matematico, astronomo, ingegnere, medico e biologo.----- Giacomo Filippo Maraldi (Perinaldo, 1665 - Parigi, 1729), astronomo.----Giovanni Domenico Maraldi (Perinaldo, 1709 - Perinaldo, 1788), astronomo -

iq IL QUARTIERE CIRCOLO ARCI – SPAZIO INCONTRI via merlo, 3 20122 MILANO - tel 340 3812708 - mail: [email protected] – sito: www.arciquartiere.it *** La Michetta è il dolce tipico di Dolceacqua e lo si può trovare tutti i giorni pressoché in tutti i negozi di alimentari del paese, impastato e cotto secondo diverse filosofie di pensiero culinario.--Dal 2008 la Michetta è protetta dalla Denominazione Comunale di Origine, con l'obiettivo di salvaguardare le peculiarità produttive e organolettiche di questo antico prodotto, che costituisce un patrimonio di valore economico e culturale di Dolceacqua--- La storia della Michetta narra che nel 1300, il Paese era governato dal Marchese Imperiale Doria, crudele Marchese che reintrodusse l'uso dello "Jus Primae Noctis" secondo il quale la novella sposa doveva giacere, la sua prima notte di nozze, con il duca o il barone del paese Lucrezia era una bellissima fanciulla di diciannove anni sulla quale il Marchese aveva posto molte delle sue attenzione. Fidanzata ad un ragazzo del Paese di nome Basso, decisero di sposarsi in segreto per sfuggire al barbaro editto, ma durante i festeggiamenti le Guardie del Marchese fecero irruzione nella casa degli sposi e rapirono Lucrezia per portarla nel Castello. Trascinata contro il suo volere nell'alcova del Tiranno, la giovane si rifiutò con tutte le sue forze di pagare l'odioso tributo. Sfuggendogli tento di buttarsi dalla finestra dall'ultimo piano della torre rotonda. Davanti a tale resistenza al suo volere, il Marchese, in preda alla rabbia, la fece rinchiudere nelle buie ed umide segrete del Castello, pensando di piegare nei giorni successivi la ragazza alla Sua volontà. Lucrezia, malgrado il duro trattamento non cambio la sua decisione e si lasciò morire di fame e di sete. Venuta a conoscenza della tragica notizia la gente del Paese, capeggiata da Basso, meditò vendetta. Il giovane marito, pazzo di dolore, decise di compiere di entrare nel castello con uno stratagemma. Nascostosi in un fascio di fieno, caricato sulla schiena di un mulo a notte fonda riuscì a raggiungere le scuderie del Marchese. Con la complicità di una guardia raggiunse la stanza del Marchese ed armato di solo un pugnale che gli puntò alla gola, gli ordinò di promulgare un editto per abolire l'editto dello "Jus Primae Noctis". Il documento fu scritto in latino e quindi venne portato dai canonici della collegiata di San Giorgio per farlo tradurre in dialetto e messo poi all'albo pretorio a fianco del testo originale. Questo avvenne durante la notte e l'indomani era il 15 Agosto, giorno per il paese di sfrenata euforia unita alla tristezza per la morte della bella Lucrezia il cui fantasma si dice aleggi ancora tra i muri dell'antico Castello. Le donne del Paese volendo ricordare una così grande vittoria ed il sacrifico di Lucrezia, decisero di creare un dolce a ricordo degli avvenimenti. Impastando la farina con uova, zucchero ed olio crearono varie forme , sicchè una di loro, la più smaliziata individuò in una delle sagome di pasta un'evidente allusione al sesso femminile ed esclamò: << Sachì le che che ghe va (questa è quella che ci vuole), la chiameremo "michetta">> Preparato l'impasto e cotte si precipitarono in piazza gridando :<< Omi, au, a michetta a damu a chi vuremu nui (uomini, adesso la michetta la diamo a chi vogliamo noi)>>. E così il 16 di agosto venne proclamato il giorno della Festa della Michetta e ancora oggi dopo 700 anni Lucrezia viene ricordata come un'eroina per il suo sacrificio liberando per sempre le donne del Paese dall'ignobile violenza, e ancora oggi i ragazzi del Paese accompagnati dalla banda musicale, dal vino Rossese di Dolceacqua e con una festa itinerante per i carugi del Paese mantengano in vita questa tradizione.

Lun 31 ottobre - , tra Val Prino e Valle Impero - Il bus ci porta a Prelà (152 m). Arriviamo in paese con le case in pietra a fare da scenario. Si percorre un tratto della provinciale fino a prendere a sinistra un sentiero che sale un breve tratto, passando sopra alcune reti di contenimento. Bella la visuale verso la vallata. Dopo qualche tornante cambiamo direzione lungo uno sterrato tra gli ulivi, seguendo alcuni segnavia bianco-rosso e dei pali in legno. Questa sterrata compie diverse curve e sbuca sulla provinciale Imperia – Vasia. Seguiamo la strada rotabile per 1 Km fino a raggiungere il centro di Vasia (432 m), altro caratteristico borgo dell’entroterra imperiese. Giunti di fronte alla chiesa parrocchiale si prende a sinistra la strada asfaltata che sale verso Lucinasco, con possibilità di accorciarla in alcuni punti nel tratto finale, con scorciatoie sul crinale boscoso, segnalato con rari segnavia. Sbuchiamo così sulla strada asfaltata, all’altezza dell’attacco finale verso il Monte Acquarone 733 m ., da dove si gode un panorama vastissimo verso la fascia costiera tra S. Lorenzo e Diano Marina, i vicini monti Faudo, Monega, Svigno e le più alte Alpi Liguri alle spalle. La discesa avviene sul versante NW e porta alla vicina Nostra Signora della Cappelletta 690 . Scendiamo ora verso Lucinasco riconoscibile per la sua posizione distesa su un colle dominante la Valle Impero. Passiamo poco sotto una casella in pietra dei pastori, e il piccolo nucleo di Case Soprana. Dopo alcuni tornanti su asfalto giungiamo verso la chiesa di S. Stefano 510 - bel laghetto ed area picnic. Ora la discesa si fa lungo la rotabile che porta verso il centro di Lucinasco a (470 m).- Successivamente si esce dal paese sul primo tornante della strada, da cui si prende il sentiero che scende diretto a Borgoratto 160 e Chiusavecchia 140, evitando i lunghi traversi della carrozzabile.

iq IL QUARTIERE CIRCOLO ARCI – SPAZIO INCONTRI via merlo, 3 20122 MILANO - tel 340 3812708 - mail: [email protected] – sito: www.arciquartiere.it

· Mar 1 Novembre : itinerario breve da Villa Faraldi in valle Cervo- La dorsale di monti che da Capo Mimosa arriva al Passo del Ginestro costituisce il confine naturale tra due zone, l’imperiese e il savonese, tra le ampie vallate ingaune e le assolate coste dell’imperiese. Per questo motivo l’intero spartiacque costituisce un formidabile balcone naturale sulla Riviera di Ponente, le Alpi Liguri e nelle giornate più limpide la Corsica.- - Il Bus ci porta a Villa Faraldi 336m risalendo la valle Cervo...(il Borgo è di origine medievale In principio feudo dei marchesi di Clavesana, poi ceduto a Genova nel XIII secolo. Dopo aver fatto parte del di Diano Marina e di quello di Cervo dal 1947 è diventato autonomo) ... da dove prenderemo la strada fino a Tovo 344. Saliremo poi il sentiero per monte Chiappa 541, lasciando a sinistra la dorsale che sale al Pizzo Aguzzo. Noi scenderemo il crinale fino al Passo Chiappa (383 m.- crocevia di sentieri provenienti da Andora e Cervo) tra ulivi, muretti a secco e macchia mediterranea, e da qui a Chiappa paese 229 - Il bus ci riprende a Chiappa e ci porta a Cervo, per una visita all'antico borgo ed ai carrugi , con sosta pranzo libera e facoltativa ...... prima del Ritorno a Milano con partenza verso le 14.00 per (speriamo) evitare le code. Rientro in città entro le 19-20. ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

IMPORTANTE: Per problemi meteo o di tipo organizzativo il percorso della escursione potrà essere modificato senza preavviso. SI VIAGGERA’ CON PULLMAN PRIVATO 28 posti- - ORARIO DI PARTENZA: ore 7.15 p.le Loreto QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 250 € prezzo amico con caparra 100 € entro 30 settembre - saldo entro 14 ottobre -- per iscrizioni successive quota 285 € - La quota comprende: viaggio a/re spostamenti locali con pullman privato 28 pax, 3 gg ½ pens. In hotel a Diano Marina camera con servizi, spese organizzative REGOLE PRENOTAZIONE ESCURSIONI di PIU’ GIORNI  La prenotazione per le gite può essere effettuata via sms cell 340 3812708, o tamite e-mail [email protected].  La prenotazione viene convalidata con il versamento della caparra. Per ragioni organizzative il saldo completo della quota va effettuato entro la scadenza indicata.  In caso di disdetta, successiva alla scadenza indicata (14 ottobre), verrà rimborsata la sola parte di quota eccedente le spese in carico al circolo (di norma corrispondente alla caparra), a meno di sostituzione.  I pagamenti - caparra e/o saldo quota – è opportuno vengano effettuati tramite bonifico bancario Per pagamenti tramite bonifico IBAN IT40U 03359 01600 100000 079747 c/o BANCA PROSSIMA Intestato a CIRCOLO ARCI IL QUARTIERE MILANO- La partecipazione alle iniziative del circolo è riservata ai soci ARCI

Villa Gioiosa *** L'albergo si trova alla fine dell'abitato di DIANO MARINA, prima della salita di Capo Berta; oltre 50 camere con servizi privati, telefono e Tv color, ascensore ai piani. Alcune camere predisposte per portatori di handicap. Al piano terra un ampio soggiorno, con sala tv, sala da pranzo e bar interno. Nel giardino è disponibile il gioco delle bocce, oltre al parcheggio per gli ospiti. L'ampio terrazzo permette di apprezzare il golfo dianese. La stazione ferroviaria è a circa 1 km dall'albergo Villa Gioiosa - via Gian Luigi Martino, 4 - 18013 Diano Marina (IM) Tel: +39 0183 407307 - Prenotazioni: +39 02/7762201-202 E-mail: [email protected] Costalevante srl - sede legale: via della Signora, 3 - 20122 Milano --

iq IL QUARTIERE CIRCOLO ARCI – SPAZIO INCONTRI via merlo, 3 20122 MILANO - tel 340 3812708 - mail: [email protected] – sito: www.arciquartiere.it