Registrazione al Tribunale di Velletri n. 9/2004 del 23.04.2004 - Redazione: C.so della Repubblica 343 - 00049 VELLETRI RM - 06.9630051 - fax 0696100596 - [email protected] Mensile a carattere divulgativo e ufficiale per gli atti della CCuria e pastorale per la vita della Diocesi di Velletri -Segni Anno 17, n. 6(175) - Novembre 2020 Novembre 2020 22 Anno 17, n. 6 (175)

- Ripartiamo insieme in comunità generative Ecclesia in cammino Spinti dalla carità, guidati dall’annuncio e Bollettino Ufficiale per gli atti di Curia sostenuti dalla fraternità, Mensile a carattere divulgativo e ufficiale per gli atti - Raccomandazione dal Convegno Diocesano: don Pinheiro Jourdan p. 22 della Curia e pastorale per la vita della La “fraternità”, indica la strada dell’equità nel - Formazione Battesimale, Diocesi di Velletri-Segni rispetto delle differenze, Ritrovare la Gioia, a cura dell’Ufficio catechistico p. 23 + Vincenzo Apicella p. 3

- La fede e il contagio. Lavori del primo giorno: - Le Parole di Papa Francesco.Domenica, «ogni situazione è occasione per il progresso 4 ottobre 2020. L’Angelus del Non Fare e la gioia della vostra fede», Direttore Responsabile i Propri Interessi, ma quelli di Dio, Giovanni Zicarelli p. 24 Stanislao Fioramonti p. 4 - Lavori del secondo giorno: “alla costruzione Mons. Angelo Mancini di una Sapienza pratica nel nostro - Nel mese di Ottobre 2020, dopo la evangelizzare”, pubblicazione della sua terza Enciclica Roberta Davelli p. 25 Collaboratori “Fratelli tutti”, Papa Francesco è stato Stanislao Fioramonti protagonista di altri due importanti momenti, Stanislao Fioramonti p. 5 Tonino Parmeggiani Mihaela Lupu - Fratelli Tutti, la nuova Enciclica di Papa Proprietà Francesco sulla Fraternità e l’Amicizia Sociale p. 6 - Ricordo di Sara Bianchini responsabile della Formazione della Caritas Diocesana. Diocesi di Velletri-Segni La vita di Sara: una lezione evangelica, Registrazione del Tribunale di Velletri don Angelo Mancini p. 26 n. 9/2004 del 23.04.2004 - Vol.a.re con Sara, i volontari di Vol.A.Re p. 27 - Scuola Diocesana di Formazione Teologica Stampa: Quadrifoglio S.r.l. - Papa Francesco: chi sono i 13 nuovi cardinali, 2020/21, don Christian Medos p. 29 Albano Laziale (RM) M. Michela Nicolais p. 9 - Colleferro 15 ottobre, Parrocchia San Bruno: - La comunione nella Chiesa. Il comandamento incontro formativo Patto educativo globale, Redazione dell’Amore come comandamento di unità, Giovanni Zicarelli p. 30 Giacomo e Paolo Fratarcangeli p. 10 - Padre Italo Laracca e il Giardino dei Giusti, Corso della Repubblica 343 - I Ritiri del Clero del nuovo anno pastorale ad ottobre la cerimonia ufficiale a Milano, 00049 VELLETRI RM 2020-2021 p. 12 Associazione “Padre Italo Laracca” p. 31 06.9630051 fax 96100596 - “Io mi volsi a man destra”, - Da una catechesi di Benedetto XVI, [email protected] Sara Gilotta p. 13 Clemente romano, il primo Papa ad - Campo di fiori, campo di sangue, introdurre la parola "laico" p. 32 Antonio Bennato p. 14 A questo numero hanno collaborato inoltre: - Servizio Diocesano Tutela Minori, mons. F. Sergio Aumenta p. 15 S.E. mons. Vincenzo Apicella, mons. F. Sergio Aumenta, - Calendario dei Santi d’Europa /39. don Andrea Pacchiarotti, don Claudio Sammartino, 23 Novembre San Colombano di Bobbio, don Michele Falabretti, don Pinheiro Jourdan, Ufficio La Bianca Colomba volata sull’Europa, catechistico, don Christian Medos, Antonio Bennato, Sara Gilotta, Massimiliano Postorino, Giovanni Stanislao Fioramonti p. 16 - “Sulla Via del perdono”. Riflessioni con Zicarelli, Mara Della Vecchia, Luca Leoni, Giacomo - La morte di Willy è una sconfitta per Artena, P. Antonio Coppola Passionista, e Paolo Fratarcangeli, Rosita Mele, i volontari di Vol.A.Re, Rosita Mele p. 18 Susanna Rossi Boufor p. 34 Roberta Davelli, Assunta Steccanella, Associazione “P. - Dal Quirinale due medaglie d'oro - Un volumetto edito nel 1738, per volontà Italo Laracca”, Susanna Rossi Boufor, Antonio Venditti, alla memoria, da Avvenire.it p. 18 del Card. Francesco Barberini jr (...), Giovanni Abruzzese, M. Michela Nicolais. Tonino Parmeggiani p. 36 - Pilato chi era costui? Consultabile online in formato pdf sul sito: don Claudio Sammartino p. 37 www.diocesivelletrisegni.it - De Romanis. L’arte incontra i sogni, DISTRIBUZIONE GRATUITA Antonio Venditti p. 38 - Earth Requiem, - Nuova traduzione del Messale? Tre percorsi Mara Della Vecchia p. 39 di comprensione, - Il Sacro Intorno a noi /69. Alla SS. Trinità don Andrea Pacchiarotti p. 19 e a S. Benedetto di Roiate (RM), Stanislao Fioramonti p. 40 - Scuola famiglia società in “Educare oggi” Giovanni Abruzzese p. 42 - Un’ipotesi verosimile e convincente sulla Velletri del VI secolo (...), - I giovani sono pronti a cambiare, Luca Leoni p. 44 don Michele Falabretti p. 20 - Catechismo: è tempo di cambiare p. 43 Assunta Steccanella p. 21

Il contenuto di articoli, servizi foto e loghi nonché quello voluto da chi vi compare rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo Ecclesìa in Cammino, la direzione e la redazione. In copertina:

Queste, insieme alla proprietà, si riservano inoltre il pieno ed esclusivo diritto di pubblicazione, modifica e stampa Martirio di San Clemente a propria insindacabile discrezione senza alcun preavviso o autorizzazioni. Articoli, fotografie ed altro materiale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Fungai Bernardino, 1498 – 1501, E’ vietata ogni tipo di riproduzione di testi, fotografie, disegni, marchi, ecc. senza esplicita autorizzazione City Art Gallery - New York del direttore. Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 33

 Vincenzo Apicella, vescovo

veramente efficace l’immagine usata da uno dei partecipanti al gono scoperti e senza alcuna tute- Convegno diocesano della scorso ottobre per descrivere gli effet- la: emerge con forza l’urgenza di una ÈÈti della pandemia che stiamo attraversando sulla nostra vita di trasformazione delle attuali strutture fede: è come un terremoto. Quando sopraggiunge un terremoto tutto economiche, che esige, da parte dei cristia- quello che è posticcio, fragile, costruito male o con materiali scadenti è ni, un più incisivo impegno sociale e politico, nel destinato inesorabilmente a crollare, resta in piedi ciò che è solido, che senso più alto della parola: la fame di tanti non è ha fondamenta ben ancorate e connesse, progettate con norme anti- un problema, ma, come ha detto Papa Francesco, è sismiche. una vergogna; l’Evangelo ci dice che Cristo si è fatto pove- Tornano alla mente la parabola di Gesù nella conclusione del Discorso ro per rendere i poveri beati come Lui. della montagna nell’Evangelo secondo Matteo, quella delle due case, La famiglia, a sua volta, è stata interpellata drammaticamente da que- una costruita sulla roccia e l’altra costruita sulla sabbia: “cadde la piog- sta pandemia: obbligati a stare insieme, ci si è accorti del bisogno di gia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa dedicare più tempo all’attenzione ed alla cura dei rapporti familiari e del- ed essa non cadde…”, a differenza dell’altra, come anche i primi ver- le tante omissioni di cui ci rendiamo quotidianamente colpevoli in que- setti del Salmo 45: “Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino sto ambito; a questo si aggiunge la sollecitudine per i nonni e per gli nelle angosce. Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i mon- anziani in generale, che non sono certo un peso, ma una risorsa inso- ti nel fondo del mare…”. stituibile, poiché il futuro viene proprio dalla memoria. Di fronte al terremoto della pandemia, da tutti i gruppi di lavoro del Convegno Infine, la Chiesa, in cui l’impossibilità di celebrare i sacramenti nel modo è emersa una condivisa indicazione ed una comune esigenza, quella consueto ha aperto nuovi spazi all’annuncio della Parola, anche con il di puntare all’essenziale: l’ascolto della Parola di Dio, l’Eucarestia, di supporto nei nuovi strumenti tecnologici, con un rinnovato dialogo col cui si è sentita una grande mancanza, la vita spirituale, la preghiera auten- mondo della scienza, facendo anche avvertire l’importanza di una sem- tica, tornare all’autenticità della relazione con Gesù, che mi fa vivere la pre maggiore qualificazione dei ministeri laicali, in particolare quello dei relazione con gli altri, che sono fratelli miei, riscoprire cosa significa esse- catechisti, che vanno coinvolti in una più stretta e concreta correspon- re Chiesa ed essere famiglia: sono le strutture portanti e le fondamen- sabilità. Al medesimo tempo ci viene richiesto anche un nuovo modo di ta capaci di resistere a qualunque avversità. pensare e di celebrare i sacramenti stessi, una diversa qualità di rice- “Non sarà più come prima e questa è una opportunità”, “basta con la verli e di viverli, tenendo presente che la morte stessa è un sacramen- pastorale degli effetti speciali”, “prendere coscienza delle proprie debo- to, potendo diventare un atto d’amore nell’esperienza di dare se stes- lezze e non perdere l’occasione che c’è anche nel dolore”, “ripartire dal si al Padre, in un abbraccio simile a quello di Cristo sulla croce. desiderio di comunità che si sente”, “valorizzare il tempo, coltivare le L’impegno è sempre quello di dare una risposta alla domanda che era relazioni, custodire l’altro”: è parte di quanto si può leggere nella sinte- stata formulata nel numero scorso di questo mensile: cosa significa per si del dialogo negli otto gruppi di lavoro. noi essere cristiani oggi, in questo particolare contesto. Forse nel dare A tutto questo si è aggiunto il contributo della teologa Rosanna Virgili, una risposta ci viene in aiuto, provvidenzialmente e puntualmente, la che ha focalizzato la sua relazione, con grande concretezza, su quat- nuova Lettera enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, che al termi- tro temi fondamentali: il corpo, il lavoro, la famiglia, la comunità. Abbiamo ne “solidarietà” ne aggiunge uno ancora più impegnativo: “fraternità”, sperimentato, se ce ne fosse stato bisogno, che il nostro corpo non è che indica la strada dell’equità nel rispetto delle differenze, della rela- onnipotente, ha dei limiti e si ammala, quindi va rispettato e va soccorso. zione aperta all’accogliere senza giudicare, ma valorizzando l’altro come Ma Dio stesso ha voluto, in Cristo Gesù, assumere un corpo in tutto dono che viene da Dio, Padre di tutti. simile al nostro e ci ha resi membra del suo corpo, venendoci incontro È proprio nella paternità di Dio che trova il più solido fondamento la fra- nella sua umanità corporea per prendersi cura delle nostre ferite e del- ternità tra tutti gli uomini, che sono tutti creati a sua immagine e somi- le nostre malattie più profonde, la schiavitù e la solitudine e noi, a nostra glianza, ma, poiché Dio è infinita fantasia, ognuno come un pezzo uni- volta, sperimentando la nostra debolezza, siamo resi capaci di comprendere co ed irripetibile. Come è stato ancora detto in un gruppo di studio, occor- e soccorrere il fratello. re saper essere “gli uni con gli altri e per gli altri, ripartire con un nuo- Quanto al lavoro, la pandemia, se da una parte ha colpito tutti, dall’al- vo rafforzamento della solidarietà. Andare incontro al prossimo anche tra ci ha mostrato chiaramente ancora una volta che non siamo ugua- in maniera differente, percorrendo vie nuove per far conoscere il volto li, ci sono coloro che sono comunque garantiti e tanti altri che riman- vero e bello della Chiesa, riscoprendoci come persone e come comu-

continua nella pag. 4 Novembre 2020 44 Anno 17, n. 6 (175)

icizia sociale. L’ho offerta a Dio sul- la tomba di San Francesco, dal qua- le ho tratto ispirazione, come per la precedente Laudato si’. I segni dei tempi mostrano chiaramente che la fraternità umana e la cura del creato formano l’unica via verso lo sviluppo integrale e la pace, già indi- cata dai Santi Papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. Oggi, a voi che siete in Piazza – e anche fuori dalla Piazza – ho la gioia di rega- lare la nuova Enciclica, nell’edizio- ne straordinaria dell’Osservatore Romano. E con questa edizione ricomincia la quotidiana edizione car- a cura di Stanislao Fioramonti Vale per ogni tempo, anche per il nostro. Anche tacea dell’Osservatore Romano. Che San oggi Dio aspetta i frutti della sua vigna da colo- Francesco accompagni il cammino di frater- Cari fratelli e sorelle, ro che ha inviato a lavorare in essa. Tutti noi. nità nella Chiesa, tra i credenti di ogni religione buongiorno! In ogni epoca, coloro che hanno un’autorità, e tra tutti i popoli. qualsiasi autorità, anche nella Chiesa, nel popo- Oggi si conclude il Tempo del Creato, iniziato il Nel Vangelo di oggi Gesù, prevedendo la sua pas- lo di Dio, possono essere tentati di fare i pro- 1° settembre scorso, nel quale abbiamo celebrato sione e morte, racconta la parabola dei vignaio- pri interessi, invece di quelli di Dio stesso. E un “Giubileo per la Terra” insieme ai nostri fratelli li omicidi, per ammonire i capi dei sacerdoti e gli Gesù dice che la vera autorità è quando si fa di diverse Chiese cristiane. anziani del popolo che stanno per prendere una il servizio, è nel servire, non sfruttare gli altri. Saluto i rappresentanti del Movimento Cattolico strada sbagliata. Questi infatti nutrono intenzio- La vigna è del Signore, non nostra. L’autorità Mondiale per il Clima, i vari circoli Laudato si’ e ni cattive nei suoi confronti e cercano il modo di è un servizio, e come tale va esercitata, per il le associazioni di riferimento, impegnati in percorsi eliminarlo. Il racconto allegorico descrive un padro- bene di tutti e per la diffusione del Vangelo. di ecologia integrale. Mi rallegro per le iniziative ne che, dopo aver molto curato la sua vigna, doven- È brutto vedere quando nella Chiesa le per- che oggi si svolgono in diversi luoghi, in partico- do partire la affida a dei contadini. Poi, al tempo sone che hanno autorità cercano i propri inte- lare ricordo quella nella zona del Delta del Po. del raccolto, manda dei servi a ritirare i frutti; ma ressi. San Paolo, nella seconda Lettura della litur- Il 4 ottobre di cento anni fa, nasceva in Scozia quei vignaioli accolgono i servi a bastonate e alcu- gia odierna, ci dice come essere buoni operai del- l’Opera Stella Maris, a sostegno della gente del ni addirittura li uccidono. la vigna del Signore: quello che è vero, nobile, mare. In questo anniversario così importante inco- Il padrone invia altri servi, più numerosi, che però giusto, puro, amabile, onorato; ciò che è vir- raggio i cappellani e i volontari a testimoniare con ricevono lo stesso trattamento. Il colmo si raggiunge tù e merita lode, tutto questo sia oggetto quo- gioia la presenza della Chiesa nei porti, tra i marit- quando il padrone decide di mandare il suo figlio: tidiano del nostro impegno (cfr Fil 4,8). timi, i pescatori e le loro famiglie. i vignaioli non ne hanno alcun rispetto, anzi, pen- Ripeto: quello che è vero, nobile, giusto, puro, ama- Oggi, a Bologna, viene beatificato Don Olinto Marella, sano che eliminandolo potranno impadronirsi del- bile, onorato; ciò che è virtù e merita lode, tutto presbitero oriundo della diocesi di Chioggia, pasto- la vigna, e così uccidono anche lui. L’immagine questo sia oggetto quotidiano del nostro impegno. re secondo il cuore di Cristo, padre dei poveri e della vigna è chiara: rappresenta il popolo che il È l’atteggiamento dell’autorità e anche di ognu- difensore dei deboli. Signore si è scelto e ha formato con tanta cura; no di noi, perché ognuno di noi, nel suo piccolo, Possa la sua straordinaria testimonianza essere i servi mandati dal padrone sono i profeti, invia- ha una certa autorità. modello per tanti sacerdoti, chiamati ad essere ti da Dio, mentre il figlio è figura di Gesù. E come Diventeremo così una Chiesa sempre più ricca umili e coraggiosi servitori del popolo di Dio. Adesso furono rifiutati i profeti, così anche il Cristo è sta- di frutti di santità, daremo gloria al Padre che ci un applauso al nuovo Beato! to respinto e ucciso. ama con infinita tenerezza, al Figlio che continua Saluto tutti voi, romani e pellegrini di vari Paesi Al termine del racconto, Gesù domanda ai capi a donarci la salvezza, allo Spirito che ci apre il – vedo tante bandiere… –: famiglie, gruppi par- del popolo: «Quando verrà dunque il padrone del- cuore e ci spinge verso la pienezza del bene. Ci rocchiali, associazioni e singoli fedeli. la vigna, che cosa farà a questi contadini?». Ed rivolgiamo ora a Maria Santissima, spiritualmen- In particolare, saluto i familiari e gli amici delle Guardie essi, presi dalla logica della narrazione, pronun- te uniti ai fedeli radunati nel Santuario di Pompei Svizzere, venuti per assistere oggi al giuramen- ciano da sé stessi la propria condanna: il padro- per la Supplica, e nel mese di ottobre rinnovia- to delle nuove reclute. Questi ragazzi sono bra- ne – dicono – punirà severamente quei malvagi mo l’impegno di pregare il santo Rosario. vi! La Guardia Svizzera fa un percorso di vita al e affiderà la vigna «ad altri contadini, che gli con- servizio della Chiesa, del Sommo Pontefice. segneranno i frutti a suo tempo». Dopo l’Angelus Sono ragazzi bravi che vengono qui per 2, 3, 4 Con questa parabola molto dura, Gesù mette i suoi anni e più. Vi chiedo un caloroso applauso alla interlocutori di fronte alla loro responsabilità, e lo Cari fratelli e sorelle! Guardia Svizzera. fa con estrema chiarezza. Ma non pensiamo che E a tutti auguro una buona domenica. questo ammonimento valga solo per quelli che rifiu- Ieri sono stato ad Assisi per firmare la nuo- Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. tarono Gesù in quel tempo. va Enciclica Fratelli tutti sulla fraternità e l’am- Buon pranzo e arrivederci!

segue da pag. 3 gio, un video, il canale internet o il telefono usato in positivo per creare nità nelle relazioni e nel sostegno reciproco, nell’ascolto di tutti e delle la relazione con Gesù ed in Gesù. Entriamo ora nella nuova fase, in cui povertà vere delle persone.” ciò che è stato delineato a livello diocesano chiede di essere concre- Un’ultima raccomandazione ci è venuta dal Convegno: ritrovare la Gioia, tizzato nella pastorale ordinaria delle nostre parrocchie: nelle assemblee quella vera, e manifestarla, tornare a sorridere, toglierci quella masche- delle diverse zone della diocesi cercheremo di ridisegnare il volto della ra triste o rassegnata che spesso indossiamo e diventare cristiani rico- nostra Chiesa e di individuare un comune cammino, sempre affidando- noscibili. Usare la fantasia per testimoniare la nostra fede: un messag- ci al Signore Risorto ed alla forza del suo Santo Spirito. Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 55

Stanislao Fioramonti

“Nello spirito dell’Incontro di Assisi, convocato da San Giovanni Paolo II nel 1986, la Comunità di Sant’Egidio celebra annualmente, di città in città, un incontro internazionale di preghiera e dialogo per la pace tra credenti di varie religioni”.

uello di quest’anno difficile, segna- to dalla pandemia, si è svolto a Roma QQil 20 OTTOBRE 2020 con il titolo “Nessuno si salva da solo. Pace e fraternità”. A questo avvenimento hanno partecipato anche il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e il Vescovo Heinrich, Presidente del Consiglio della Chiesa Evangelica in Germania, mentre un passaggio significativo, ripromettendoci di tor- to ad essere coperti legalmente”. l’Arcivescovo di Canterbury Justin non è potu- nare a sviluppare più diffusamente i contenuti Francesco ha aggiunto che “il figlio o la figlia to venire a causa della pandemia; era presen- dell’incontro di Roma in una prossima uscita di gay devono dunque essere accolti e amati te tra gli altri il Presidente della Repubblica Italiana Ecclesìa. dalla propria famiglia, non possono esser- Sergio Mattarella. “In questa piazza del Campidoglio, poco dopo ne esclusi e fatti soffrire per la propria con- Il pontefice romano ha parlato all’omelia nella il più grande conflitto bellico che la storia ricor- dizione”. chiesa di S. Maria in Aracoeli, poi dalla piazza di, le Nazioni che si erano combattute strinse- In conclusione l’intervento del papa non è del Campidoglio ha tenuto un discorso e ha lan- ro un Patto, fondato su un sogno di unità, che servito che a ribadire quanto egli ha sempre ciato un appello. si è poi realizzato: l’Europa unita. Oggi, in que- sostenuto: che ogni essere umano – qualunque Durante l’omelia, commentando il Vangelo sto tempo di disorientamento, percossi dalle con- sia il genere, le preferenze sessuali, cultu- della Crocifissione, Francesco ha notato: seguenze della pandemia di Covid-19, che minac- rali, politiche o religiose – sia rispettato nel- “Sul Calvario è avvenuto il grande duello tra Dio cia la pace aumentando le diseguaglianze e le la sua infinita dignità. venuto a salvarci e l’uomo che vuole salvare sé paure, diciamo con forza: nessuno può salvar- Quindi nessuna confusione tra la famiglia cri- stesso; tra la fede in Dio e il culto dell’io; tra l’uo- si da solo, nessun popolo, nessuno! stiana, fondata sull’unione tra un uomo e una mo che accusa e Dio che scusa. Ed è arrivata Le guerre e la pace, le pandemie e la cura del- donna e aperta alla procreazione, e ogni altro la vittoria di Dio, la sua misericordia è scesa sul la salute, la fame e l’accesso al cibo, il riscal- tipo di unione; ma necessità di tutelare alme- mondo. Dalla croce è sgorgato il perdono, è rina- damento globale e la sostenibilità dello svilup- no dal punto di vista civile i diritti di ognu- ta la fraternità: «la Croce ci rende fratelli» (Benedetto po, gli spostamenti di popolazioni, l’eliminazio- no, anche se due persone dello stesso ses- XVI, Parole al termine della Via Crucis, 21 mar- ne del rischio nucleare e la riduzione delle dis- so decidono di convivere. zo 2008). Le braccia di Gesù, aperte sulla cro- uguaglianze non riguardano solo le singole nazio- Tutto questo è stato sempre molto chiaro a chi ce, segnano la svolta, perché Dio non punta il ni. Lo capiamo meglio oggi, in un mondo pie- conosce la mente e il cuore di Papa Bergoglio. dito contro qualcuno, ma abbraccia ciascuno. no di connessioni, ma che spesso smarrisce il Anzi come ulteriore esempio di come papa Francesco Perché solo l’amore spegne l’odio, solo l’amo- senso della fraternità. Siamo sorelle e fratelli, “vede” i “diversi” e chi dedica a loro la propria re vince fino in fondo l’ingiustizia. Solo l’amore tutti! Preghiamo l’Altissimo che, dopo questo tem- vita anche contro l’opinione comune penso che fa posto all’altro. Solo l’amore è la via per la pie- po di prova, non ci siano più “gli altri”, ma un sia il caso di riportare qui un altro fatto recen- na comunione tra di noi”. grande “noi” ricco di diversità. È tempo di sogna- te. E’ stato pubblicato in ottobre dal quotidiano Nel suo discorso in piazza del Campidoglio re di nuovo con audacia che la pace è possi- La Repubblica e viene dall’Argentina, la nazio- ha insistito sul bisogno di pace che ha il nostro bile, che la pace è necessaria, che un mondo ne deve Bergoglio è nato e dove ha operato come mondo: senza guerre non è un’utopia. Per questo voglia- sacerdote, religioso gesuita e vescovo. Eccolo: “C’è bisogno di pace! Più pace! «Non possia- mo dire ancora una volta: “Mai più la guerra!”. “Si chiama “La costa del Limay”. E’ un condo- mo restare indifferenti. Oggi il mondo ha un’ar- minio protetto per donne trans, costruito nel quar- dente sete di pace. In molti Paesi si soffre per Il 22 OTTOBRE 2020 al Festival del cinema tiere Confluencia di Neuquén, la città più popo- guerre, spesso dimenticate, ma sempre causa di Roma è stato presentato il docufilm del losa della Patagonia. E’ stato inaugurato lo scor- di sofferenza e povertà». regista russo Evgeny Afineevsky dedicato a so 10 agosto grazie all’impegno di una suora Il mondo, la politica, la pubblica opinione rischia- Papa Francesco. In esso una risposta del papa di clausura, la carmelitana Monica Astorga Cremona no di assuefarsi al male della guerra, come natu- a una domanda dell’intervistatore su come Francesco che da anni accoglie le trans che vivono in con- rale compagna della storia dei popoli. «Non fer- considera la questione degli omosessuali ha dizioni di disagio, spesso in fuga dalla prosti- miamoci su discussioni teoriche, prendiamo con- suscitato nell’opinione pubblica nuove discus- tuzione e bisognose di occupazione: dodici miniap- tatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi sub- sioni e interpretazioni contrastanti. partamenti con un salone comune. L’inaugurazione isce i danni. […] Prestiamo attenzione ai pro- Bisogna dire subito che il papa non ha mani- è stata salutata anche da papa Francesco il qua- fughi, a quanti hanno subito radiazioni atomi- festato affatto un suo favore alle unioni omosessuali, le nonostante sia a conoscenza dell’ostilità di che e gli attacchi chimici, alle donne che han- ma ha auspicato per queste la necessità di una parte della Chiesa locale per il lavoro della reli- no perso i figli, ai bambini mutilati o privati del- tutela legale. giosa, ha voluto scriverle queste parole: la loro infanzia» (Fratelli tutti, 261). Oggi, i dolo- “Le persone omosessuali – queste le precise “Cara Monica, Dio che non è andato al semi- ri della guerra sono aggravati anche dalla pan- parole del papa – hanno diritto ad essere in nario né ha studiato teologia ti ripagherà abbon- demia del Coronavirus e dalla impossibilità, in una famiglia, sono figli di Dio. Nessuno deve dantemente. Prego per te e per le tue ragaz- molti Paesi, di accedere alle cure necessarie”. dovrebbe essere estromesso o reso infeli- ze. Non dimenticare di pregare per me. Dell’Appello alla pace con il quale Papa Francesco ce per questo. Ciò che dobbiamo creare è Gesù ti benedica e la Santa Vergine ti assi- ha concluso la giornata romana proponiamo solo una legge di convivenza civile. Hanno dirit- sta. Fraternamente, Francesco”. Novembre 2020 66 Anno 17, n. 6 (175)

sintesi a cura di 1. «Fratelli tutti», scriveva San Francesco d’Assisi comportò per lui un grande sforzo a motivo del- Stanislao Fioramonti per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e pro- la sua povertà, delle poche risorse che posse- porre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. deva, della lontananza e della differenza di lin- Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, gua, cultura e religione. Tale viaggio, in quel momen- nel quale invita a un amore che va al di là to storico segnato dalle crociate, dimostrava anco- L’enciclica, firmata sabato 3 ottobre delle barriere della geografia e dello spazio. ra di più la grandezza dell’amore che voleva vive- 2020 ad Assisi sulla tomba di San Qui egli dichiara beato colui che ama l’altro «quan- re, desideroso di abbracciare tutti. Francesco, è impossibile da riassumere do fosse lontano da lui, quanto se fosse accan- La fedeltà al suo Signore era proporzionale al in poche pagine, tanto è ampia, to a lui». Con queste poche e semplici parole suo amore per i fratelli e le sorelle. Senza igno- articolata e complessa. Dunque va letta ha spiegato l’essenziale di una fraternità aper- rare le difficoltà e i pericoli, San Francesco andò personalmente, lentamente, ta, che permette di riconoscere, apprezzare e a incontrare il Sultano col medesimo atteggia- attentamente, perché gli spunti di amare ogni persona al di là della vicinanza fisi- mento che esigeva dai suoi discepoli: che, sen- riflessione che vi si trovano ca, al di là del luogo del mondo dove è nata o za negare la propria identità, trovandosi «tra i sono innumerevoli. dove abita. saraceni o altri infedeli […], non facciano liti o Noi ci limitiamo presentarne solo dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura uma- lo schema dei capitoli e delle parole 2. Questo Santo dell’amore fraterno, della sem- na per amore di Dio». che li spiegano, lasciando per esteso plicità e della gioia, che mi ha ispirato a scri- In quel contesto era una richiesta straordinaria. le premesse (dove Francesco parla vere l’Enciclica Laudato si’, nuovamente mi Ci colpisce come, ottocento anni fa, Francesco dei suoi ispiratori) e le conclusioni, motiva a dedicare questa nuova Enciclica alla raccomandasse di evitare ogni forma di aggres- con l’appello fatto insieme al Grande fraternità e all’amicizia sociale. Infatti San sione o contesa e anche di vivere un’umile Imam Ahmad Al-Tayyeb nell’incontro Francesco, che si sentiva fratello del sole, e fraterna “sottomissione”, pure nei confronti di Abu Dhabi del 4 febbraio 2019, del mare e del vento, sapeva di essere anco- di coloro che non condividevano la loro fede. il ricordo di quanti – anche non cattolici ra più unito a quelli che erano della sua stes- 4. Egli non faceva la guerra dialettica imponendo - lo hanno motivato a riflettere sulla sa carne. Dappertutto seminò pace e cam- dottrine, ma comunicava l’amore di Dio. Aveva fraternità universale (soprattutto minò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai compreso che «Dio è amore; chi rimane nell’amore San Francesco, ma anche il beato malati, agli scartati, agli ultimi. rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1 Gv 4,16). Charles de Foucauld, Martin Luther In questo modo è stato un padre fecondo che King, Desmond Tutu, il Mahatma 3. C’è un episodio della sua vita che ci mostra ha suscitato il sogno di una società fraterna, per- Gandhi…) e le preghiere il suo cuore senza confini, capace di andare al ché «solo l’uomo che accetta di avvicinarsi (una al Creatore e una ecumenica) di là delle distanze dovute all’origine, alla nazio- alle altre persone nel loro stesso movimen- composte da Francesco a chiusura nalità, al colore o alla religione. È la sua visita to, non per trattenerle nel proprio, ma per aiu- del suo documento. al Sultano Malik-al-Kamil in Egitto, visita che tarle a essere maggiormente sé stesse, si fa

continua nella pag. accanto Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 77

realmente padre». me, comunione, fratellanza; ed è una vita più In quel mondo pieno di torri di guardia e di mura 8. Desidero tanto che, in questo tempo che ci forte della morte quando è costruita su relazioni difensive, le città vivevano guerre sanguinose è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni vere e legami di fedeltà. Al contrario, non c’è tra famiglie potenti, mentre crescevano le zone persona umana, possiamo far rinascere tra vita dove si ha la pretesa di appartenere solo miserabili delle periferie escluse. Là Francesco tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità. a sé stessi e di vivere come isole: in questi atteg- ricevette dentro di sé la vera pace, si liberò da Tra tutti: «Ecco un bellissimo segreto per sogna- giamenti prevale la morte». ogni desiderio di dominio sugli altri, si fece uno re e rendere la nostra vita una bella avventu- degli ultimi e cercò di vivere in armonia con tut- ra. Nessuno può affrontare la vita in modo iso- CAPITOLO QUARTO ti. A lui si deve la motivazione di queste pagi- lato […]. C’è bisogno di una comunità che ci sosten- UN CUORE APERTO AL MONDO INTERO ne. ga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicen- 128. L’affermazione che come esseri umani sia- da a guardare avanti. Com’è importante sogna- mo tutti fratelli e sorelle, se non è solo un’a- 5. Le questioni legate alla fraternità e all’a- re insieme! […] Da soli si rischia di avere dei strazione ma prende carne e diventa concreta, micizia sociale sono sempre state tra le mie miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni ci pone una serie di sfide che ci smuovono, ci preoccupazioni. Negli ultimi anni ho fatto rife- si costruiscono insieme». obbligano ad assumere nuove prospettive rimento ad esse più volte e in diversi luoghi. Sogniamo come un’unica umanità, come vian- e a sviluppare nuove risposte. Ho voluto raccogliere in questa Enciclica molti danti fatti della stessa carne umana, come figli di tali interventi collocandoli in un contesto più di questa stessa terra che ospita tutti noi, cia- CAPITOLO QUINTO ampio di riflessione. Inoltre, se nella redazione scuno con la ricchezza della sua fede o delle LA MIGLIORE POLITICA della Laudato si’ ho avuto una fonte di ispira- sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, 154. Per rendere possibile lo sviluppo di una zione nel mio fratello Bartolomeo, il Patriarca orto- tutti fratelli! comunità mondiale, capace di realizzare la dosso che ha proposto con molta forza la cura fraternità a partire da popoli e nazioni che viva- del creato, in questo caso mi sono sentito sti- CAPITOLO PRIMO no l’amicizia sociale, è necessaria la migliore molato in modo speciale dal Grande Imam LE OMBRE DI UN MONDO CHIUSO politica, posta al servizio del vero bene comu- Ahmad Al-Tayyeb, con il quale mi sono incon- 9. Senza la pretesa di compiere un’analisi esau- ne. Purtroppo, invece, la politica oggi spes- trato ad Abu Dhabi per ricordare che Dio «ha stiva né di prendere in considerazione tutti gli so assume forme che ostacolano il cammi- creato tutti gli esseri umani uguali nei dirit- aspetti della realtà che viviamo, propongo sol- no verso un mondo diverso. ti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiama- tanto di porre attenzione ad alcune tendenze ti a convivere come fratelli tra di loro». del mondo attuale che ostacolano lo sviluppo CAPITOLO SESTO Non si è trattato di un mero atto diplomatico, ben- della fraternità universale. DIALOGO E AMICIZIA SOCIALE sì di una riflessione compiuta nel dialogo e di 198. Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, un impegno congiunto. CAPITOLO SECONDO conoscersi, provare a comprendersi, cercare pun- Questa Enciclica raccoglie e sviluppa gran- UN ESTRANEO SULLA STRADA ti di contatto, tutto questo si riassume nel ver- di temi esposti in quel Documento che abbia- 56. Tutto ciò che ho menzionato nel capitolo pre- bo “dialogare”. Per incontrarci e aiutarci a vicen- mo firmato insieme. E qui ho anche recepito, cedente è più di un’asettica descrizione della real- da abbiamo bisogno di dialogare. Non c’è biso- con il mio linguaggio, numerosi documenti e let- tà, poiché «le gioie e le speranze, le tristez- gno di dire a che serve il dialogo. Mi basta pen- tere che ho ricevuto da tante persone e grup- ze e le angosce degli uomini d’oggi, dei pove- sare che cosa sarebbe il mondo senza il dia- pi di tutto il mondo. ri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, logo paziente di tante persone generose che han- sono pure le gioie e le speranze, le tristez- no tenuto unite famiglie e comunità. Il dialogo 6. Le pagine che seguono non pretendono di ze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nul- perseverante e coraggioso non fa notizia come riassumere la dottrina sull’amore fraterno, ma la vi è di genuinamente umano che non tro- gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente si soffermano sulla sua dimensione universale, vi eco nel loro cuore». il mondo a vivere meglio, molto più di quanto sulla sua apertura a tutti. Consegno questa Enciclica Nell’intento di cercare una luce in mezzo a ciò possiamo rendercene conto. sociale come un umile apporto alla riflessione che stiamo vivendo, e prima di impostare alcu- affinché, di fronte a diversi modi attuali di eli- ne linee di azione, intendo dedicare un capito- CAPITOLO SETTIMO minare o ignorare gli altri, siamo in grado di rea- lo a una parabola narrata da Gesù duemila PERCORSI DI UN NUOVO INCONTRO gire con un nuovo sogno di fraternità e di ami- anni fa (quella del buon Samaritano, n. d. R.). 225. In molte parti del mondo occorrono per- cizia sociale che non si limiti alle parole. Infatti, benché questa Lettera sia rivolta a tut- corsi di pace che conducano a rimarginare le Pur avendola scritta a partire dalle mie convin- te le persone di buona volontà, al di là delle loro ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti zioni cristiane, che mi animano e mi nutrono, convinzioni religiose, la parabola si esprime in ad avviare processi di guarigione e di rinnova- ho cercato di farlo in modo che la riflessione si modo tale che chiunque di noi può lasciarsene to incontro con ingegno e audacia. apra al dialogo con tutte le persone di buona interpellare. volontà. CAPITOLO OTTAVO CAPITOLO TERZO LE RELIGIONI AL SERVIZIO DELLA 7. Proprio mentre stavo scrivendo questa let- PENSARE E GENERARE UN MONDO FRATERNITÀ NEL MONDO tera, ha fatto irruzione in maniera inattesa la APERTO 271. Le diverse religioni, a partire dal ricono- pandemia del Covid-19, che ha messo in luce 87. Un essere umano è fatto in modo tale che scimento del valore di ogni persona umana come le nostre false sicurezze. non si realizza, non si sviluppa e non può tro- creatura chiamata ad essere figlio o figlia di Dio, Al di là delle varie risposte che hanno dato i diver- vare la propria pienezza «se non attraverso un offrono un prezioso apporto per la costru- si Paesi, è apparsa evidente l’incapacità di dono sincero di sé». E ugualmente non giun- zione della fraternità e per la difesa della giu- agire insieme. Malgrado si sia iper-connessi, ge a riconoscere a fondo la propria verità se non stizia nella società. Il dialogo tra persone di reli- si è verificata una frammentazione che ha reso nell’incontro con gli altri: «Non comunico effet- gioni differenti non si fa solamente per diplomazia, più difficile risolvere i problemi che ci toccano tivamente con me stesso se non nella misu- cortesia o tolleranza. Come hanno insegnato i tutti. Se qualcuno pensa che si trattasse solo ra in cui comunico con l’altro». Vescovi dell’India, «l’obiettivo del dialogo è sta- di far funzionare meglio quello che già faceva- Questo spiega perché nessuno può sperimen- bilire amicizia, pace, armonia e condividere valo- mo, o che l’unico messaggio sia che dobbiamo tare il valore della vita senza volti concreti da ri ed esperienze morali e spirituali in uno spiri- migliorare i sistemi e le regole già esistenti, sta amare. Qui sta un segreto dell’autentica esistenza to di verità e amore». negando la realtà. umana, perché «la vita sussiste dove c’è lega- continua nella pag. 8 Novembre 2020 88 Anno 17, n. 6 (175) segue da pag. 7 della prosperità e cardini della fede. senza fame, senza povertà, senza violenza, Appello In nome di tutte le persone di buona volontà, senza guerre. presenti in ogni angolo della terra. Il nostro cuore si apra In nome di Dio e di tutto questo, […] [dichiariamo] a tutti i popoli e le nazioni della terra, 285. In quell’incontro fraterno, che ricordo con di adottare la cultura del dialogo come via, la per riconoscere il bene e la bellezza gioia, con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, collaborazione comune come condotta, la che hai seminato in ciascuno di essi, «dichiariamo – fermamente – che le religioni non conoscenza reciproca come metodo e criterio». per stringere legami di unità, di progetti incitano mai alla guerra e non sollecitano sen- comuni, timenti di odio, ostilità, estremismo, né invita- * * * di speranze condivise. no alla violenza o allo spargimento di sangue. Amen. Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli 286. In questo spazio di riflessione sulla fra- insegnamenti religiosi, dell’uso politico delle reli- ternità universale, mi sono sentito motiva- Preghiera cristiana ecumenica gioni e anche delle interpretazioni di gruppi di to specialmente da San Francesco d’Assisi, uomini di religione che hanno abusato – in alcu- e anche da altri fratelli che non sono catto- Dio nostro, Trinità d’amore, ne fasi della storia – dell’influenza del sentimento lici: Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma dalla potente comunione della tua intimità religioso sui cuori degli uomini […]. Gandhi e molti altri. Ma voglio concludere ricor- divina Infatti Dio, l’Onnipotente, non ha bisogno di esse- dando un’altra persona di profonda fede, la qua- effondi in mezzo a noi il fiume re difeso da nessuno e non vuole che il suo nome le, a partire dalla sua intensa esperienza di Dio, dell’amore fraterno. venga usato per terrorizzare la gente». Perciò ha compiuto un cammino di trasformazione fino Donaci l’amore che traspariva nei gesti desidero riprendere qui l’appello alla pace, alla a sentirsi fratello di tutti. Mi riferisco al Beato di Gesù, giustizia e alla fraternità che abbiamo fatto insie- Charles de Foucauld. nella sua famiglia di Nazaret e nella prima me: comunità cristiana. 287. Egli andò orientando il suo ideale di una Concedi a noi cristiani di vivere il Vangelo «In nome di Dio che ha creato tutti gli esseri uma- dedizione totale a Dio verso un’identificazione e di riconoscere Cristo in ogni essere umano, ni uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e con gli ultimi, abbandonati nel profondo del deser- per vederlo crocifisso nelle angosce degli li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro, to africano. In quel contesto esprimeva la sua abbandonati per popolare la terra e diffondere in essa i valo- aspirazione a sentire qualunque essere uma- e dei dimenticati di questo mondo ri del bene, della carità e della pace. no come un fratello, e chiedeva a un amico: e risorto in ogni fratello che si rialza in piedi. In nome dell’innocente anima umana che Dio «Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratel- Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza ha proibito di uccidere, affermando che chiun- lo di tutte le anime di questo paese». Voleva esse- riflessa in tutti i popoli della terra, que uccide una persona è come se avesse ucci- re, in definitiva, «il fratello universale». Ma solo per scoprire che tutti sono importanti, so tutta l’umanità e chiunque ne salva una è come identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fra- che tutti sono necessari, se avesse salvato l’umanità intera. tello di tutti. Che Dio ispiri questo ideale in ognu- che sono volti differenti In nome dei poveri, dei miseri, dei bisognosi e no di noi. Amen. della stessa umanità amata da Dio. degli emarginati che Dio ha comandato di soc- Amen. correre come un dovere richiesto a tutti gli uomi- Preghiera al Creatore ni e in particolar modo a ogni uomo facoltoso e benestante. Signore e Padre dell’umanità, Dato ad Assisi, presso la tomba In nome degli orfani, delle vedove, dei rifugia- che hai creato tutti gli esseri umani con la di San Francesco, il 3 ottobre, ti e degli esiliati dalle loro dimore e dai loro pae- stessa dignità, vigilia della Festa del Poverello, si; di tutte le vittime delle guerre, delle perse- infondi nei nostri cuori uno spirito fraterno. dell’anno 2020, cuzioni e delle ingiustizie; dei deboli, di quanti Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di ottavo del mio Pontificato. vivono nella paura, dei prigionieri di guerra e dei dialogo, di giustizia e di pace. torturati in qualsiasi parte del mondo, senza distin- Stimolaci a creare società più sane e un Francesco zione alcuna. mondo più degno, In nome dei popoli che hanno perso la sicurezza, la pace e la comune convivenza, dive- nendo vittime delle distruzio- ni, delle rovine e delle guerre. In nome della fratellanza uma- na che abbraccia tutti gli uomini, li unisce e li rende ugua- li. In nome di questa fratellan- za lacerata dalle politiche di inte- gralismo e divisione e dai siste- mi di guadagno smodato e dal- le tendenze ideologiche odio- se, che manipolano le azioni e i destini degli uomini. In nome della libertà, che Dio ha donato a tutti gli esseri uma- ni, creandoli liberi e distinguendoli con essa. In nome della giustizia e del- la misericordia, fondamenti Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 99

M.Michela Nicolais*

Nella lista dei 13 nuovi cardinali che saranno creati da Papa Francesco nel Concistoro del 28 novembre figurano 6 cardinali italiani. Tra di loro, anche un parroco e un religioso non ancora vescovo. “Prima assoluta” per il Ruanda e il sultanato del Brunei. A Washington il primo cardinale afroamericano

“Preghiamo per i nuovi cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, mi aiutino nel mio ministero di vescovo di Roma, per il bene di tutto il santo popolo fedele di Dio”.

on queste parole Papa Francesco – a cuore. A nuovi cardinali l’amicizia e l’affetto del- della televisione – e mons. , par- sorpresa – ha annunciato direttamen- l’episcopato italiano, insieme al ricordo nella pre- roco a Santa Maria del Divino Amore a Castel CCte ai fedeli, come è ormai sua consue- ghiera”. I sei cardinali italiani. di Leva e ex direttore della Caritas di Roma. tudine, la creazione di 13 nuovi cardinali, nel- A guidare la lista dei cardinali italiani elettori è Prime porpore in Ruanda e nel Brunei. Tra i nuo- l’apposito Concistoro – il settimo del pontifica- mons. , vescovo di Albano vi cardinali non italiani, una “prima assoluta” per to – in programma il 28 novembre, vigilia della e segretario del Consiglio dei cardinali che aiu- il Ruanda e il sultanato del Brunei, a conferma prima domenica di Avvento. Nella lista delle 13 tano il Papa nella sua opera di riforma della Curia della caratura sempre più universale impressa nuove porpore, letta da Bergoglio al termine l’Angelus Romana. Recentemente, è stato nominato dal al Collegio cardinalizio da Papa Francesco, che di ieri, figurano sei cardinali italiani, di cui tre elet- Santo Padre prefetto della Congregazione per va a pescare i suoi confratelli anche dalle “peri- tori ed altrettanti non elettori, cioè non presen- le Cause dei Santi, dopo che il cardinale Becciu ferie” del mondo. Riceveranno infatti la berret- ti in un eventuale Conclave in quanto ultraot- si è dimesso da tale carica e ha rinunciato ai ta mons. , arcivescovo di , tantenni. Tra di loro, anche un parroco e un reli- diritti del cardinalato, tra i quali figura appunto e mons. Cornelius Sim, vescovo titolare di Puzia gioso non ancora vescovo. quello di entrare in Conclave. di Numidia e vicario apostolico di Brunei. In tutto ammontano 9 le nuove porpore con dirit- Riceverà la berretta cardinalizia anche mons. Il primo della lista delle future porpore è mons. to di voto in Conclave, e 4 gli ultraottantenni. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val , di recente nominato segretario gene- Con il Concistoro del 28 novembre quindi i car- d’Elsa-Montalcino e segretario della Commissione rale del Sinodo dei vescovi come successore dinali diventeranno 232, di cui 128 elettori, otto episcopale per le Migrazioni della Cei, noto per del card. . in più rispetto al limine massimo di 120 stabili- il suo impegno a fianco dei rom. Ad arrivare alla Saranno cardinali elettori anche mons. Wilton to da Paolo VI, ma più volte superato dai suoi porpora senza essere ancora vescovo è inve- D. Gregory, arcivescovo di Washington, il pri- successori. Dopo il prossimo Concistoro i car- ce fratel , custode del Sacro Convento mo cardinale afroamericano; mons. José F. Avincula, dinali elettori creati da Papa Francesco saran- di Assisi, città natale del “poverello” a cui il pri- arcivescovo di Capiz, nelle Filippine, e mons. no 73, rispetto ai 39 di Benedetto XVI e ai 16 mo Papa della storia che ha scelto di prende- Celestino Aòs Braco, arcivescovo di Santiago di Giovanni Paolo II. re il suo nome è molto legato, come dimostra del Cile. Papa Francesco, oltre ai tre cardinali Gli europei saranno 53 (di cui 22 italiani), i lati- anche la decisione di firmare sulla tomba di Francesco italiani non elettori, ha deciso infine di unire al noamericani 24, gli africani 18, gli asiatici 16, i la sua terza enciclica, Fratelli tutti, il 4 ottobre Collegio cardinalizio mons. Felipe Arizmendi Esquivel, nordamericani 13, 4 i provenienti dall’Oceania. scorso. “Scherzi da Papa”, il commento a cal- vescovo emerito di San Cristobal de Las A salutare con gioia l’ingresso dei suoi nuovi con- do del francescano dopo l’annuncio della sua Casas, in Messico. fratelli, a nome di tutta la Chiesa italiana, è sta- nomina: “Accolgo con riconoscenza e gioia que- to il card. , arcivescovo di Perugia- sta notizia in spirito di obbedienza alla Chiesa *da Agenzia SIR 26 ottobre 2020 Città della Pieve e presidente della Cei, ricor- e di servizio all’umanità in un tempo così diffi- dando che i nuovi porporati annunciati “sono frut- cile per tutti noi. Affido a San Francesco il mio to e dono delle nostre comunità”. cammino e faccio mie le sue parole di fratellanza. Ecclesia in C@mmino a nome della “Conosco ciascuno di loro – ha proseguito il car- Un dono che condividerò con tutti i figli di Dio Diocesi esprime gioia per le nomine dei dinale – e sono certo che sapranno vivere que- in un percorso di amore e compassione verso “nuovi collaboratori” del papa e mentre sta nuova responsabilità con intensità e umil- il prossimo nostro fratello”. si associa alla preghiera per il loro nuovo tà. Il Cardinalato – ci ricorda il Santo Padre – Tre, infine, i cardinali italiani non elettori: mons. servizio, formula fervidi auguri ai nuovo non significa una promozione, né un onore, né Silvano Tomasi, arcivescovo titolare di Asolo e porporati, un augurio speciale a una decorazione; semplicemente è un servizio nunzio apostolico, padre , S.E. Mons. Semeraro fino ad ora che esige di ampliare lo sguardo e allargare il predicatore della Casa Pontificia – volto noto anche vescovo della Diocesi sorella di Albano. Novembre 2020 1010 Anno 17, n. 6 (175)

Giacomo e Paolo Fratarcangeli

“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16,18).

ono le parole di Cristo, che danno una forma orga- nizzativa al gruppo dei discepoli, che hanno accet- SStato di seguirlo. Essi costituiranno una Chiesa, una ecclesia ossia una comunità, unita da Pietro. Non è senza significato che Cristo stesso dia il nome di Chiesa alla comu- nità di coloro che hanno accolto la sua chiamata. Il carat- tere distintivo della Chiesa è il suo essere comunità. La comu- nità poi è per sua natura unione di singoli, unità dalla diver- sità, uno dal molteplice. E Gesù stesso ci ha dato un coman- distintivi della Nuova Alleanza. damento di unità, quando nell’ultima cena ha pregato il Padre perché con- E’ significativo per Ratzinger che il racconto degli Atti degli apostoli ter- servasse in unità i suoi discepoli (ut unum sint). Quella dell’unità non è mini con l’arrivo a Roma della Buona Novella. Il cammino della salvezza dunque un’opzione negoziabile, ma un carattere costitutivo della comu- iniziato a Gerusalemme, la terra del popolo eletto, termina a Roma, colei nità dei credenti. E’ necessario perciò sempre riscoprire il fondamento e che riunisce tutti popoli. Il carattere apostolico richiama all’esigenza di fon- il senso di questa unità, nella convinzione che ogni dialettica anche la più dare l’unità sulla condivisione di una comunità di fede sulla parola di Cristo conflittuale, sebbene non sempre evitabile, non può ferire in maniera defi- tramandata dagli apostoli stessi e destinata a durare nel tempo grazie all’at- nitiva l’unità, la comunione dei credenti. tività dei presbiteri. Questo carattere della Chiesa forse non a caso è al Il carattere fondante della comunione è ben vivo nella tradizione cristia- primo posto. Possiamo riflettere sul fatto che l’insegnamento della dottri- na che ha visto sempre nell’eucarestia, nella “communio”(traduzione di na è un altro comandamento essenziale che Gesù stesso ha affidato ai eucarestia nella Vulgata) il centro del culto di Dio. Per i cristiani fin dalle suoi discepoli “ Andate e ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel origini il culto della divinità non è mai consistito nel sacrificio di animali o nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osser- in riti propiziatori per placare l’ira degli dei. Come ha insegnato Cristo stes- vare tutte le cose che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi fino al so Dio non desidera sacrifici, ci vuole uniti nella cena comune in cui Dio compimento del secolo.» ( Mt, 28,19-20). stesso nutre tutti con il suo corpo e il suo sangue. Così Dio entra nell’uomo, Non è indifferente che nel testo di Luca l’ascolto dell’insegnamento degli si unisce a lui e gli restituisce la dignità di figlio ed erede. Dio in questo apostoli sia definito “assiduo”, ossia costante, imprescindibile. Esso è il manifesta il suo amore per i figli. Egli è Amore (1Gv, 4,8) in quanto rela- segno e il motivo dell’unione. Il punto essenziale su cui si deve riflettere zione che unisce, che assorbe le differenze senza annullarle, ma riunen- è che nessuna comunione tra gli uomini è possibile se l’uomo non ritro- dole in una mirabile sintesi. va la sua “unione “ con Dio. Solo nella riscoperta della paternità di Dio si E’ necessario ripartire da qui dall’esigenza di ritrovare le ragioni dell’uni- riscopre la fratellanza con gli uomini. tà, che significa rispetto e condivisione, rifiuto della separazione. Si trat- ta in ultima analisi di riscoprire il nostro essere fratelli. La chiesa come Koinonia La tradizione incarna nel diavolo il simbolo del male. Bene, diavolo è colui che divide (dal greco diaballein– dividere). E’ difficile pensare che potre- Ratzinger nel testo citato “ La comunione nella Chiesa” ( Milano, 2004) mo ritrovare l’unità solo quando avremo spiegato con le nostre parole e esamina il termine koinonia in relazione alla sua origine profana. Ne rin- con i potenti mezzi della logica, della scienza e della tecnica il senso del- traccia un significativo valore nel vangelo di Luca quando Gesù chiama l’esistere, la Verità. Giacomo, Giovanni e Pietro a diventare “pescatori di uomini”. Vivere l’unità, sperimentare l’amore fraterno e ascoltare la voce di Dio stes- Luca ci dice che Simone, Giacomo e Giovanni sono koinonoi ossia com- so è il modo più autentico di essere cristiani, per manifestare di stare nel pagni. I tre sono il primo nucleo della chiesa primitiva e sono soci in un’at- mondo come cittadini del cielo, come ci ricorda l’anonimo scrittore della tività economica, ossia gestiscono una barca per la pesca in comune. Esiste lettera a Diogneto In Atti 2, 42 Luca caratterizza la vita delle prime comu- una sorta di continuità tra il “pescare uomini” e l’esercitare la professio- nità cristiani con questi elementi: “(….):” Erano assidui nell’ascoltare l’in- ne di pescatore. segnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane Questa continuità riguarda anche la modalità nella quale l’attività si svol- e nella preghiera”. Papa Ratzinger nel testo La comunione nella Chiesa ge, ossia nell’ambito di una comunità. La Chiesa primitiva è una nuova (Milano, 2004) sottolinea come dalle parole di Luca si possono trarre alcu- communio, che si fonda sulla chiamata di Gesù e che vive dell’abbon- ne considerazioni sulle caratteristiche della Chiesa. danza della Sua Grazia, testimoniata dalla pesca miracolosa, preceduta La Chiesa è apostolica, orante, una e cattolica. Ratzinger riflette sul fat- dalla delusione di notti di reti senza pesce. La nuova “communio” deriva to che la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli si manifesta come dono dal dono di Dio di una pesca miracolosa. La dimensione verticale sostie- delle lingue. Come nella Babele biblica le lingue dividono gli uomini, così ne la struttura orizzontale della comunità. lo Spirito di Dio crea un nuovo popolo in cui tutti parlano e comprendo- Nel mondo giudaico il termine koinonia è reso dalla parola khaburah, che no tutte le lingue. Questa dimensione universale, ossia l’aprirsi della paro- significa cooperativa, compagnia. Khaburah è usato nel I sec. a.c. per indi- la di Dio a tutti i popoli qualunque lingua essi parlino, è uno dei caratteri continua nella pag. accanto Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 1111

care il gruppo dei farisei o dei rabbini. Indica il gruppo di persone che sie- p. 79 ). L’affermazione di San Paolo nella prima lettera ai Corinzi “ Il cali- de intorno alla mensa di Pasqua. La chiesa stessa è khaburah di Gesù e ce della benedizione che noi benediciamo non è forse koinonia con il san- gruppo di persone che con lui siede nella mensa di Pasqua. La khaburah gue di Cristo? (……) diventa unione tra Gesù in quanto figlio del Padre e gli uomini. Qui si con- Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti siamo un corpo solo: tut- cretizza la novità del Nuovo testamento rispetto al Vecchio. Nel mondo ti infatti partecipiamo dell’unico pane”(1Cor10,16ss) . L’eucarestia non met- ebraico non è concepibile l’unione tra Dio e l’uomo ( dimensione vertica- te in contatto solo il singolo uomo con Dio, ma realizza la comunione eccle- le), ma solo una khaburah orizzontale tra gli uomini. “ L’antico testamento siale di tutti coloro che sono uniti a Cristo. L’eucarestia è un nutrimento non conosce una comunione tra Dio e l’uomo. Nel Nuovo testamento il che costituisce il corpo della Chiesa e che unifica tutti in Cristo. Cristo uni- punto centrale messaggio è la comunione in e attraverso Cristo”. (Ratzinger fica perché è Lui stesso unificazione. In Lui si realizza la perfetta unione- 2004, p. 75). comunione dell’umano e del divino e per questo Egli diventa la Via per la Il Dio lontano è qui. «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al qua- salvezza, itinerario che realizza l’essere dell’uomo nel suo ritrovare la sua le sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». vera natura di figlio di Dio. “E vuole celebrarti l'uomo, questa particella del- (Mt, 1,23), e riprende Isaia 7,14). Il mistero dell’Incarnazione di Gesù rea- la tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta die- lizza il destino dell’unione tra Dio e l’uomo. Dio si rivela nella sua essen- tro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppu- za di amore, di parola, di relazione, di reciprocità. re vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risve- “Dio è amore “ 1Gv 4, 8. E’ la novità fondamentale del Cristianesimo. L’amore gli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuo- di Dio si è manifestato secondo Giovanni in un modo nuovo e speciale. “ re è inquieto finché in te non trovi pace.”(Agostino, Confessioni, 1,1) In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha L’uomo trova pace solo quando si ricongiunge al suo creatore, alla fonte amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri della sua vita. Cristo è il modello di questa unione. Di qui il senso dell’eucarestia peccati.”(1Gv4, 10). Questa modalità con cui Dio si manifesta all’uomo non come compimento di un destino cui l’uomo è chiamato dallo stesso crea- contraddice la sua divinità sacra e intangibile né la sua unicità. A ben vede- tore. Una volta ritrovata la sua natura divina l’uomo riscopre e vive inten- re è il suo compimento. samente la dimensione comunitaria della sua esistenza. Dopo aver attin- La grandezza di Dio si manifesta nell’uomo redento, nel ritorno della crea- to alla fonte dell’unione egli la vive nella concretezza esistenziale del qui tura prediletta alla “casa del Padre”. La riconciliazione tra Dio e l’uomo si e ora. realizza nel Cristo Salvatore, che ridona l’uomo all’uomo. Secondo Ratzinger La vita storica dell’uomo è segnata come dice Agostino dall’ansia di ritro- questa è una peculiarità del Cristianesimo e non una contaminazione con vare la sua dimensione divina. Questa ansia si sperimenta nel “deside- la cultura greca. rio” di amare, che è volontà di congiungersi con l’altro da sé. Anzi l’amo- Sicuramente nel mondo greco viene maturando l’idea della religione come re, come già intuiva Socrate, è desiderio di unione, volontà di ritrovare una ricerca di unione tra il mondo divino e l’umano. In tal senso Ratzinger segna- completezza e una compiutezza perdute nel percorso esistenziale. Di qui la come Platone nel Simposio si esprima dicendo che la comunione con la definizione di Platone del “ culto come guarigione e cura dell’amore. ( gli dei rende possibile anche la comunione tra gli uomini. Il culto degli dei Simposio 188 c-d)”, ripotata da Ratzinger nel testo “La Comunione nella in Simposio 188 b-c è “cura e guarigione dell’amore”. chiesa” a pag. 76. Il termine religione deriva da “religio”, che significa legame, collegamen- to, e in ultima analisi unione o meglio desiderio di unione. Bibliografia J. Ratzinger, La comunione nella Chiesa, Milano, 2004 Cristo segno della comunione tra Dio e gli uomini Platone, Simposio Milano, 1989 Il Simposio di Platone: http://btfp.sp.unipi.it/dida/simposio/ar01s09.xhtml Nella seconda parte della sua riflessione sulla Communio Ratzinger riflet- J. Quasten, Patrologia, Torino, 1980 te sul rapporto tra Eucarestia e Cristologia. La comunione cristiana si fon- M. Simonetti - E. Prinzivalli, Storia della letteratura Cristiana antica, Bologna, 2010 Agostino di Ippona, Le Confessioni, Bompiani, 2012 da sul Figlio incarnato che è communio tra Dio e gli uomini. L’essere cri- Didachè, Lettere di Ignazio d’Antiochia a Diogneto, Milano, 2002 stiano significa partecipazione al mistero dell’Incarnazione. Paolo dice che J.Francois Lyotard, Perché la filosofia è necessaria, Milano, 2013 la Chiesa è il corpo di Cristo e dunque partecipazione dell’uomo alla comu- A.Lesky, Storia della letteratura greca, Il Saggiatore, 2016 nione tra l’uomo e Dio, che è incarnazione della parola ( Ratzinger 2004, www.etimoitaliano.it

a cura della Redazione va alla Liturgia in cui tutti clero laici qua- le unico popolo di Dio fanno “l’esperienza meravigliosa di essere commensali di stata pubblicata ed è in distribu- Cristo nel banchetto eucaristico”. zione in tutte le Diocesi della Regione ÈÈLazio la “Guida Liturgico Pastorale” Per la distribuzione nella nostra Diocesi, del 2020 -2021 della Conferenza il responsabile dell’Ufficio Liturgico, don Episcopale Laziale, a cura dell’Ufficio Liturgico Andrea Pacchiarotti indica due punti dove della Diocesi di Roma. recarsi per poter prendere la “Guida”: per la zona di Velletri nella sua par- Nella presentazione del volume il Cardinal rocchia ovvero San Giovanni Battista Vicario Generale del Santo Padre per la e per la zona di Segni presso la par- Diocesi di Roma S.Em.za , rochia Maria Ss.ma Immacolata a lega l’utilizzo di questa pubblicazione alla Colleferro. pubblicazione e inizio dell’uso del Nuovo Messale nella consapevolezza che que- Il costo è di 19 euro. sto contribuisce alla partecipazione atti- Novembre 2020 1212 Anno 17, n. 6 (175)

l programma dei ritiri del clero del nuovo anno pastorale 2020-2021 prevede una serie d’incontri sul sacramento dell’Ordine. Il IICatechismo della Chiesa Cattolica così definisce questo sacramento: 1536 L’Ordine è il sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei tempi: è, dunque, il sacramento del ministero apostolico. 1548 Nel servizio ecclesiale del ministero ordinato è Cristo stesso che è presente alla sua Chiesa in quanto Capo del suo corpo, Pastore del suo gregge, Sommo Sacerdote del sacrificio redentore, Maestro di veri- tà. È ciò che la Chiesa esprime dicendo che il sacerdote, in virtù del sacramento dell’Ordine, agisce « in persona Christi Capitis » – in per- sona di Cristo Capo.

Programma:

1. 23 ottobre. Aggiornamento sul nuovo messale Relelatore: don Mario Castellano, direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale;

2. 20 novembre. Ordine e munus profetico: «Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca». 7. 12-16 aprile: uscita; Brano di riferimento Ger 1,5-10 Relatpre: Padre Giuseppe ODASSO, c.r.s. – 8. Aggiornamento del clero professore emerito di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Lateranense; a. 20-21 maggio: la conversione pastorale relatote: don Armando MATTEO – Professore straordinario di teologia 3. 18 dicembre. Ordine e comunione: «Erano assidui fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana; nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere». b. 18 giugno: Comunicazioni del vescovo.

Brano di riferimento At 2,42-48 Orari (da novembre a marzo): Relatrice: suor Anna Maria VITAGLIANI, r.n. – Guida del ore 9.30 Esposizione eucaristica-ora media-lectio divina; Centro Ignaziano di Spiritualità; ore 10.40 pausa; ore 11.15 relazione; 4. 15 gennaio. Ordine e munus regale: «Se dunque io, ore 12.00 divisione in gruppi; il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, ore 12.45 ritorno in assemblea e comunicazioni degli uffici. anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri». Ore 13.15 pranzo.

Brano di riferimento Gv 13,1-17 Orari (maggio): Relatore: don Paolo ASOLAN – direttore dell’Istituto ore 9.30 Esposizione eucaristica-ora media; Pastorale Redemptor Hominis del Laterano ore 10.15 Relazione/1; e responsabile della formazione del clero della diocesi di Roma; ore 11.00 Pausa; ore 11.30 Relazione/2; 5. 8-12 febbraio: Esercizi spirituali del clero. Meditazioni sulla ore 12.15 Confronto con il relatore; liturgia dell’ordinazione a cura della Comunità dei Padri ore 12.45 Comunicazioni uffici; Gesuiti di Roma; ore 13.15 pranzo.

6. 19 marzo: Ordine e munus sacerdotale: «Mosè allora Orari (giugno): supplicò il Signore, suo Dio». ore 10.00 Ora media; ore 10.15 Relazione del vescovo; Brano di riferimento Es 32,9-14.30-35 – 33,1-3.12-17 ore 11.00 Comunicazioni uffici, pausa e “tempo libero”; Relatore: dom Roberto NARDIN, o.s.b.oliv – Professore ore 12.15 Celebrazione eucaristica; incaricato di teologia dogmatica alla Pontificia Università Lateranense; ore 13.00 pranzo.

Nell’immagine: Vocazione e Missione di Geremia, Anonimo del XII, miniatura della Bibbia di Winchester. Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 1313

Sara Gilotta anche la volontà di scegliere data dalla ragione e dalla fede. “Io mi volsi a man destra” sono Non a caso il bellissimo Salmo parole, queste che Dante pro- 51 che dice: ”o Dio crea en me nuncia nel primo canto del un cuore puro” un cuore, cioè, Purgatorio. E sono parole signi- capace di conoscere e di rico- ficative, perché rivelano già il signi- noscersi come creatura e come ficato più profondo ed importante parte di un tutto che per raggiungere del secondo regno. Il poeta, infat- l’armonia e l’ eudaimonia, deve ti, è uscito dalle tenebre dell’ infer- ricordare che in ogni momento no, sa che la sua poesia e il suo dell’esistenza ci viene incontro, ingegno poetico percorreranno appunto, la necessità di convertirsi, “migliori acque”, per liberare la di scegliere o tornare a scegliere sua anima di ogni traccia di peccato e divenire così pronta a salire il la via del bene, quella “a man destra”. E la terza enciclica di Papa Francesco paradiso. E proprio la man destra è il simbolo ben noto nel medioevo non a caso ribadisce la necessità di una rinnovata ed universale fra- della volontà di conversione” che può avvenire solo dopo aver rinun- tellanza che, appunto, non escluda nessuno, anzi consideri tutti fratel- ciato consapevolmente e totalmente al peccato. li da amare ed aiutare. Deve essere chiaro, tuttavia, che Dante si riferisce al peccato individuale, ma anche e forse ancor di più ai peccati del mondo, chiesa compresa. Nell’immagine del titolo: Primo canto del Purgatorio, miniatura di Priamo della Quercia, XIII sec., Non è difficile notare, infatti, in tutta la Commedia il desiderio che il pote- dal Manoscritto Yates Thompson re temporale torni a comportamenti giusti ed onesti, così come la chie- sa che egli lesse con gli occhi di San Francesco. Una chiesa povera e aperta ai poveri: una chiesa, insomma, che final- mente diventasse capace di realizzare e concretizzare il messaggio evan- gelico. E se Dante è stato spesso accusato, secondo me semplicisti- camente, di anticlericalismo, è vero che il mondo allora come oggi ha bisogno di “volgersi a man destra” di convertirsi. E la conversione riguar- da tutti e ciascuno. Perché non è difficile notare che nel bagno di mate- rialismo edonistico in cui siamo immersi talora persino non essendone davvero consapevoli, abbiamo dimenticato che cosa sia il rispetto per la natura e, prima ancora per l’altro. D’altra parte credere di poter pensare meglio a sè stessi negando o dimen- ticando i bisogni degli altri, rende non solo indifferenti ed egoisti,ma ina- ridisce l’animo, lo chiude, lo imprigiona in catene invisibili ma fortissi- me, uscire dalle quali per spezzarle per tornare a vedere con la giusta chiarezza ed il giusto equilibrio la realtà, non è impresa facile da com- piere. Per nessuno e soprattutto per coloro e sono tanti che si sento- no oppressi ingiustamente dalla realtà stessa, che spesso non riesco- no a comprendere nemmeno, sia a causa dei meccanismi difficili ed oscu- ri che la regolano, sia perché essi stessi facendo parte, come è natu- rale della stessa realtà, ne vedono o riescono a vederne solo gli aspet- ti ostici che ciascuno ritiene perpetrati contro di lui. Ma il cammino ver- so man destra, il cammino, cioè verso una “conversione sociale” oltre che religiosa non è né facile, né breve. E se a Dante fu “donato” il viag- gio nei tre mondi ultraterreni dai quali potè guardare “all’aiuola che ci fa tanto feroci” a noi può essere concesso solo un viaggio nella coscien- za per scoprire o forse riscoprire la nostra vera natura . Il termine ”coscienza” in questo contesto e senza addentrarsi nei mean- dri delle teorie filosofiche, si può intendere come consapevolezza di sé con la conseguente capacità, anche derivante dall’educazione e dalla formazione, di distinguere il bene dal male . E proprio qui risiede la più grande delle difficoltà: perché la distinzione non può che presupporre Novembre 2020 1414 Anno 17, n. 6 (175)

Antonio Bennato che voi trasmettete loro, cosa aspettano ancora? Cosa aspettano? Cosa aspettano? Cosa aspet- a Madonna e tano? Non si rendono Alphonsine oggi conto che il tempo si fa LLs’accompagnava- breve?” no per un campo di fiori simi- Mentre parlava, ecco visio- li a quelli di montagna e val- ni di teste mozzate su li e giardini ma dai colori profondi e sconosciuti. riaffermò che in Gesù è una sola persona; vero un fiume di sangue e cadaveri abbandonati nel- Ora ne sfioravano uno e ora un altro. Vi era- Dio e vero Uomo. la pianura. Poi, con Marie Claire passeggiò nel no anche dei fiori che apparivano quasi Divinità e umanità sono unite nella persona del- campo dei fiori chiedendole d’innaffiarli. appassiti. l’unico Figlio di Dio e Signore Gesù Cristo. Ne Durante l’apparizione, lei, che ebbe un com- La Madre Santa le disse all’orecchio: “Questi è passato di tempo! Eppure, quelli che pendono pito di espiazione, cadde sette volte in terra dibat- fiori diverranno robusti e bellissimi se si darà dalle labbra della modernità che si crede così tendosi in mezzo a mistiche spine di rovo. loro acqua.” Oh, guardate anche voi questi fio- fanaticamente saggia, oh come tornano a sba- E la Madre le disse: ri in abbandono come attendevano che qual- gliare su quel Gesù che dicono soltanto pro- “Per questo sei caduta sette volte tra le spine, cuno lavorasse piamente la terra addormentata feta, uomo come un altro, e su Maria soltanto affinché io possa sciogliere il loro cuore indu- e donasse acqua fino a farla giungere alle radi- madre di un uomo eccezionale. rito. Il mondo va male, figli miei: bisogna che ci. Era il 16 gennaio 1982 e per la prima volta Ma chi è preso da un altro sguardo, entrando vi mortifichiate per aiutare Gesù a salvare il mon- l’apparizione avveniva nel cortile. nella casa di Nazareth: io ti saluto, le dice, io do.” I rovi. Sette cadute nei rovi. Associata ai La gente ricorda che Alphonsine passava con ti saluto, Madre Amabile del Verbo, con tutto sette dolori di Maria. Per sciogliere la roccia dei l’estasi dentro gli occhi in mezzo ad essa posan- ciò che è il mio essere corpo, occhi e mani e cuori. do la mano sulla testa ora di uno e ora di un’al- bocca, e con tutto ciò che è il mio essere ani- “Cosa aspettano?” Alle Nazioni Unite, nel 1993, tro. Era il campo dei fiori di carne, il campo dove ma, cuore e mente, io ti saluto. stava lì lì per essere firmato un accordo che la bell’acqua eterna tutto fa fiorire. Da marzo A Kibeo, Maria, soltanto già col presentarsi – spartiva il potere tra Hutu e Tutsi. Sennonché, il corpo dolorante degli appassiti riceverà dagli “Io sono la Madre del Verbo” – con tanta tra- l’aereo che trasportava il presidente ruandese stessi veggenti sul capo l’acqua benedetta e sparenza e garbata umiltà gettava luce sull’errore a Kigali esplose, e odio corse come un cane qualcosa d’infinito pioverà sulla sua sete. moderno, una luce che non si perde come le dietro ad altro odio. La Celeste Giardiniera era venuta in mezzo a acque del Nilo che dalla sorgente scorrono e Tra il 6 aprile e il mese di luglio del 1994 ebbe fiori che erano il suo pensiero. Ad Alphonsine perdono azzurro. luogo quello che fu chiamato il genocidio del era toccata la visione, ma ognuno dei presen- La Madre venne dal cielo anche per la via del- Rwanda, contro i Tutsi. ti fu lieto di cogliere quel suo gesto mentre pas- le lacrime. Il 15 agosto 1982, mentre la Chiesa Nel momento più grave, Alphonsine, che già sava. Di più possiamo esser lieti noi se, attra- festeggiava la sua Assunzione al cielo, Maria si trovava a Gikongoro, partì con dei conoscenti verso la nostra nebbia, entriamo nella casa di si presentò in lacrime sul podio, piena di tristezza, per lo Zaire. Dopo varie vicende, nel 2003, entrò Nazareth e se poi facciamo un cammino con dalle 16 alle 23, e non festeggiò nulla. Apparve nel monastero delle Clarisse di Abidjan. la Vergine sui monti fin da Elisabetta. prima a Nathalie, poi ad Alphonsine, poi a Marie I massacratori giunsero a Kibeo il 14 aprile. Dalla casa - Et Verbum caro hic factun est! - Claire; e i colloqui furono lunghi. Erano presenti Si diedero tanto da fare nel cortile delle appa- cammineremo fin là per udire in ammirata con- circa 15.000 persone e i teologi della rizioni. Nathalie e due ragazzi si rannicchiaro- templazione il Magnificat, il canto che cullò il Commissione col vescovo Misago. no in un posto introvabile dentro il collegio deser- Figlio che portava in grembo. No, noi, almeno A Nathalie disse: to e ne uscirono quando non s’udì più nemmeno noi, non ricominceremo l’errore che si trasci- “Ciò che mi affligge è che quando io sono venu- uno scricchiolio; e videro cadaveri anche sul nò come un nuovo inverno nella chiesa orien- ta verso di voi, uomini, voi mi fuggite.” (…) “Il podio. tale intorno al 420. mondo va assai male, e se voi non fate nulla Marie Claire, sposata nel 1987, abitava a Kigali Nestorio, vescovo di Costantinopoli, seguen- per pentirvi e rinunciare ai vostri peccati, guai con suo marito. Portati via dal Fronte Patriottico, do la scuola antiochena, sostenne che l’uomo a voi! E’ proprio questo che continua a farmi lei si sfiatò contro l’arresto di suo marito; e bru- Gesù era tempio del Verbo; nell’uomo Gesù abi- male; perché io voglio liberarvi da un baratro talmente fu subito assassinata. Il marito fu por- tava il Verbo; e, di conseguenza, Maria non era perché voi non vi cadiate, ma voi rifiutate.” Mentre tato con altri verso Byumba. la Madre del Verbo, soltanto Madre di Gesù. la Madre del Verbo parlava, Nathalie vedeva Nel 1995, furono i Tutsi a colpire gli Hutu. E dav- Intervenne Papa Celestino I e intervenne il Vescovo un abisso in cui molti uomini vi cadevano. vero i fiumi trascinarono sulle loro acque len- di Alessandria, Cirillo. Tutto è passato alla sto- Ad Alphonsine disse: te e rosse teste tagliate e per i campi erano spar- ria come la controversia nestoriana. “Se piango è perché voi, uomini, siete in uno si tantissimi corpi in un morto raggio di sole. Cirillo, nella Pasqua del 429, schiacciò l’ere- stato critico che io non posso più trattenere le sia incubata dai monaci con una lettera. Con lacrime di compassione per voi.” (…) “E tutti quel- Nell’immagine del titolo: foto di Corinne Dufka, la forza dello Spirito e col Sommo Pontefice, li che non si curano di ascoltare il messaggio un bimbo in Rwandan Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 1515

mons. F. Sergio Aumenta* sti crimini che tradiscono la fiducia dei fedeli”. to istitutivo, il Servizio diocesano ha il compi- Non è qui possibile entrare nel merito di tutte to di collaborare strettamente con il Vescovo le disposizioni previste dalla lettera del Papa. nell’adempimento delle sue responsabilità on la Lettera apostolica in forma di Tuttavia si richiama almeno l’art. 2, che stabi- pastorali in materia di tutela dei minori e degli motu proprio: “Vos estis lux mundi”, lisce che le Diocesi devono creare entro un anno: adulti vulnerabili. Inoltre il Referente deve pro- CCfirmata il 7 maggio 2019 ed entrata “uno o più sistemi stabili e facilmente acces- porre iniziative per sensibilizzare il clero, gli orga- in vigore il 1° giugno 2019, Papa Francesco è sibili al pubblico per presentare segnalazioni, nismi di partecipazione (Consiglio pastorale dio- intervenuto ad implementare le misure già pre- anche attraverso l’istituzione di un apposito uffi- cesano, Consigli pastorali parrocchiali ecc.) e se per contrastare gli abusi sessuali commes- cio ecclesiastico”. collaborare nella formazione degli operatori pasto- si nei confronti dei minori. L’art. 5 prevede poi che l’Autorità ecclesiasti- rali a tutti i livelli (diocesano e parrocchiale). La conoscenza di questo tragico fenomeno si ca si prenda cura delle persone che siano sta- Infine deve assistere e consigliare il Vescovo è venuta manifestando gradualmente nella Chiesa te offese dai delitti di abuso, offrendo loro assi- collaborando nell’ascolto e nell’accompagna- a partire dagli anni novanta del secolo scorso, stenza medica, psicologica e spirituale e tute- mento delle vittime e nella gestione delle even- dando origine nella pubblica opinione ecclesiale lando il loro diritto alla riservatezza. tuali segnalazioni di abusi. ad una reazione crescente: fatta prima di stu- In seguito alla promulgazione del motu proprio Proprio con riferimento a questo ultimo punto, pore, poi di sdegno e scandalo, infine di pre- “Vos estis lux mundi”, la Conferenza Episcopale che deriva direttamente dall’art. 2 del motu pro- sa di coscienza e di consapevolezza di dover Italiana ha pubblicato, il 24 giugno 2019, le Linee prio di Papa Francesco, Mons. Vescovo ha deci- lottare contro il male ed il crimine che purtroppo guida per la tutela dei minori e delle persone so di attivare in diocesi un “Centro di ascolto”, è presente anche all’interno della Chiesa. vulnerabili, con le quali è stato creato il che funzionerà a partire da venerdì 6 novem- Nella Introduzione del motu proprio, Papa Francesco Servizio Nazionale Tutela Minori e il Servizio bre prossimo, dalle 15 alle 18, presso la Curia scrive che: “i crimini di abuso sessuale offen- Regionale Tutela Minori. Può essere utile sape- diocesana, Corso della Repubblica, 343 a Velletri, dono Nostro Signore, causano danni fisici, psi- re che il Servizio Nazionale per la Tutela dei previo appuntamento da richiedere via posta cologici e spirituali alle vittime e ledono la comu- Minori lo scorso 23 settembre ha pubblicato on elettronica all’indirizzo mail: nità dei fedeli”. Affinché tali crimini non avven- line i primi due sussidi per formatori, educato- [email protected]. gano più in futuro, il Santo Padre richiama la ri e operatori pastorali, uno sulle “Buone pras- A tale Centro potranno rivolgersi tutte le per- necessità della “conversione dei cuori”, conti- si di prevenzione e tutela dei minori in parroc- sone eventualmente interessate a segnalare fat- nua e profonda, che sia “attestata da azioni con- chia” e l’altro su “Le ferite degli abusi”, che sono ti o situazioni che possano mettere, o aver mes- crete ed efficaci che coinvolgano tutti nella Chiesa”. scaricabili dal sito CEI. so, a rischio la sicurezza dei minori o delle per- Dopo un appello alla “responsabilità” dei Di conseguenza, per ottemperare a quanto volu- sone vulnerabili. Con la creazione del “Centro vescovi e di coloro che “assumono ministeri nel- to da Papa Francesco per tutta la Chiesa e sta- di ascolto” la nostra Diocesi si inserisce in manie- la Chiesa, professano i consigli evangelici o sono bilito dalla CEI a livello nazionale, il nostro Vescovo ra sempre più attiva e consapevole nel cam- chiamati a servire il popolo cristiano”, il testo Mons. Apicella, il 13 gennaio 2020, ha costi- mino della Chiesa. indica che il fine del citato motu proprio risie- tuito il Servizio diocesano Tutela Minori de nell’opportunità di adottare “a livello universale (SDTM), nominando il sottoscritto come *Referente diocesano procedure volte a prevenire e contrastare que- Referente diocesano. Come indicato dal decre- Servizio per la Tutela dei Minori Novembre 2020 1616 Anno 17, n. 6 (175)

monaco, missionario e scrittore ha lavorato in rinuncia, i monaci riuscirono in pochi mesi a costrui- vari Paesi dell’Europa occidentale. Insieme agli re sulle rovine il primo eremo. Così la loro rievan- irlandesi del suo tempo, egli era consapevole gelizzazione iniziò a svolgersi innanzitutto dell’unità culturale dell’Europa. mediante la testimonianza della vita. Con la nuo- In una sua lettera a Papa Gregorio Magno, scrit- va coltivazione della terra cominciarono anche ta intorno all’anno 600, si trova per la prima vol- una nuova coltivazione delle anime. ta l’espressione “totius Europae – di tutta l’Europa”, La fama di quei religiosi stranieri che vivendo con riferimento alla presenza della Chiesa nel di preghiera e in grande austerità costruivano Continente. Scrisse anche che gli europei dove- case e dissodavano la terra, si diffuse celermente vano essere un unico popolo, un “corpo solo” attraendo pellegrini e penitenti. unito da radici cristiane in cui le barriere etni- Soprattutto molti giovani chiedevano di essere che e culturali vanno superate. accolti nella comunità monastica per vivere, come Colombano era nato intorno all’anno 543 a Navan, loro, questa vita esemplare che rinnovava la col- provincia di Leinster, nel sud-est dell’Irlanda. Educato tura della terra e delle anime. Ben presto si rese in casa da ottimi maestri che lo avviarono allo necessaria la fondazione di un secondo mona- studio delle arti liberali, si affidò poi alla guida stero. Fu edificato a pochi chilometri di distan- dell’abate Sinell della comunità di Cluain-Inis, za, sulle rovine dell’antica città termale di Luxeuil. nell’Irlanda settentrionale, ove approfondì lo stu- Esso sarebbe poi diventato il centro dell’irradiazione dio delle Sacre Scritture. monastica e missionaria di tradizione irlande- A circa vent’anni entrò nel monastero di Bangor se sul continente europeo. nel nord-est dell’isola, ove era abate Comgall, Un terzo monastero fu eretto a Fontaine, un’o- un monaco ben noto per la sua virtù e il suo rigo- ra di cammino più a nord. re ascetico. In piena sintonia col suo abate, Colombano A Luxeuil Colombano visse per quasi vent’an- praticò con zelo la severa disciplina del mona- ni. Qui il santo scrisse per i suoi seguaci stero, conducendo una vita di preghiera, di asce- la Regula monachorum - per un certo tempo più si e di studio. Lì fu anche ordinato sacerdote. diffusa in Europa di quella di san Benedetto – La vita a Bangor e l’esempio dell’abate influi- disegnando l’immagine ideale del monaco. rono sulla concezione del monachesimo che È l’unica antica regola monastica irlandese che Colombano maturò col tempo e diffuse poi nel oggi possediamo. Come integrazione egli ela- corso della sua vita. borò la Regula coenobialis, una sorta di codi- A circa cinquant’anni, seguendo l’ideale asce- ce penale per le infrazioni dei monaci, con puni- tico tipicamente irlandese della “peregrinatio pro zioni piuttosto sorprendenti per la sensibilità moder- Christo”, del farsi cioè pellegrino per Cristo, Colombano na, spiegabili soltanto con la mentalità del tem- lasciò l’isola per intraprendere con dodici com- po e dell’ambiente. pagni un’opera missionaria sul continente euro- Con un’altra opera famosa intitolata De poeni- peo. Dobbiamo tener presente che la migrazione tentiarum misura taxanda, scritta pure a Luxeuil, di popoli dal nord e dall’est aveva fatto ricade- Colombano introdusse nel continente la confessione re nel paganesimo intere Regioni già cristianizzate. e la penitenza private e reiterate; fu detta peni- Intorno all’anno 590 il piccolo drappello di mis- tenza “tariffata” per la proporzione stabilita tra sionari approdò sulla costa bretone. gravità del peccato e tipo di penitenza imposta Accolti con benevolenza dal re dei Franchi d’Austrasia dal confessore. (l’attuale Francia), chiesero solo un pezzo di ter- Queste novità destarono il sospetto dei Vescovi ra incolta. Ottennero l’antica fortezza romana della regione, che si tramutò in ostilità quando di Annegray, diroccata e abbandonata, ormai coper- Colombano ebbe il coraggio di rimproverarli aper- Stanislao Fioramonti ta dalla foresta. Abituati a una vita di estrema continua nella pag. accanto

Monastero di San Colombano olombano (gaelico Colum Bán, “colom- di Bobbio ba bianca”), fu monaco missionario ed CCevangelizzatore irlandese, uomo di azio- ne e abile diplomatico, fondatore e abate di mona- steri e chiese in Europa, dove tramite le sue nume- rose fondazioni contribuì alla diffusione del mona- chesimo irlandese. Stabilì una regola monasti- ca che in seguito fu assimilata a quella bene- dettina; introdusse con il Paenitentiale l’uso del- la confessione privata in sostituzione di quella pubblica per il sacramento della penitenza. E’ patrono dei motociclisti. Papa Benedetto XVI, illustrandone la figura e l’opera nell’udienza generale dell’11 giugno 2008 in Piazza San Pietro, lo ha definito “santo euro- peo”. Ecco le sue parole. “Il santo abate Colombano è l’irlandese più noto del primo Medioevo: con buona ragione egli può essere chiamato un santo “europeo”, perché come Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 1717

tamente per i costu- La sua austerità tut- mi di alcuni di loro. tavia non è mai fine Occasione per il mani- a se stessa, ma è solo festarsi del contrasto il mezzo per aprirsi fu la disputa circa la liberamente all’a- data della Pasqua: more di Dio e corri- l’Irlanda seguiva infat- spondere con tutto l’es- ti la tradizione orien- sere ai doni da Lui rice- tale in contrasto con vuti, ricostruendo la tradizione romana. così in sé l’immagi- Il monaco irlandese fu ne di Dio e al tempo convocato nel 603 a stesso dissodando la Châlon-sur-Saôn per terra e rinnovando la rendere conto davan- società umana. ti a un sinodo delle sue Uomo di grande cul- consuetudini relati- tura, si rivelò ricco di ve alla penitenza e alla doni di grazia. Pasqua. Fu un costruttore di Invece di presentar- monasteri e un intran- si al sinodo, egli man- sigente predicatore dò una lettera in cui penitenziale, spen- minimizzava la que- dendo ogni sua ener- stione invitando i gia per alimentare le Padri sinodali a dis- radici cristiane cutere non solo del pro- dell’Europa che sta- blema della data del- va nascendo. la Pasqua, problema La cripta nell’Abbazia di San Colombano (Bobbio) Con la sua energia spirituale, con la sua fede, piccolo secondo lui, “ma con il suo amore per Dio e per il prossimo anche di tutte le necessarie normative canoni- valente tra i longobardi e da uno scisma che ave- divenne realmente uno dei Padri dell’Europa: che che da molti – cosa più grave – sono dis- va staccato la maggior parte delle Chiese dell’Italia egli mostra anche oggi a noi dove stanno le attese”. Contemporaneamente scrisse a Papa settentrionale dalla comunione col Vescovo di radici dalle quali può rinascere questa Bonifacio IV – come qualche anno prima già si Roma. Colombano si inserì con autorevolezza nostra Europa. era rivolto a Papa Gregorio Magno – per difen- in questo contesto, scri- dere la tradizione irlandese. vendo un libello contro Intransigente com’era in ogni questione mora- l’arianesimo e una let- le, Colombano entrò in conflitto anche con la Casa tera a Bonifacio IV per reale, perché aveva rimproverato aspramente convincerlo a fare alcu- il re Teodorico per le sue relazioni adulterine. ni passi decisi in vista Ne nacque una rete di intrighi e manovre a livel- di un ristabilimento del- lo personale, religioso e politico che nell’anno l’unità. 610 si tradusse in un decreto di espulsione da Quando il re dei longo- Luxeuil di Colombano e di tutti i monaci di ori- bardi, nel 612 o 613, gli gine irlandese, condannati a un esilio definiti- assegnò un terreno a vo. Furono scortati fino al mare e imbarcati a Bobbio, nella valle del- spese della corte verso l’Irlanda. Ma la nave si la Trebbia, Colombano incagliò a poca distanza dalla spiaggia e il capi- fondò un nuovo mona- tano, vedendo in ciò un segno del cielo, rinun- stero che sarebbe poi ciò all’impresa e, per paura di essere maledet- diventato un centro di cul- to da Dio, riportò i monaci sulla terra ferma. tura paragonabile a Essi, invece di tornare a Luxeuil, decisero di comin- quello di Montecassino. ciare una nuova opera di evangelizzazione. Qui morì il 23 novembre Si imbarcarono sul Reno e risalirono il fiume. 615 e in tale data è Dopo una prima tappa a Tuggen presso il lago commemorato nel rito di Zurigo, andarono nella regione di Bregenz pres- romano. so il lago di Costanza per evangelizzare gli Alemanni. Il messaggio di san Poco dopo però Colombano, per vicende poli- Colombano si concen- tiche poco favorevoli alla sua opera, decise di tra in un fermo richiamo attraversare le Alpi con la maggior parte dei suoi alla conversione e al dis- discepoli. Rimase solo il monaco Gallus, dal cui tacco dai beni terreni in eremo si sarebbe poi sviluppata la famosa abba- vista dell’eredità eterna. zia di Sankt Gallen (San Gallo), in Svizzera (Ecclesia Con la sua vita asceti- in cammino ha presentato la figura di San Gallo ca e il suo comportamento nel numero scorso, ottobre 2020, p. 16). senza compromessi di Giunto in Italia, Colombano fu ben accolto pres- fronte alla corruzione dei so la corte reale longobarda, ma dovette potenti, egli evoca la figu- affrontare subito difficoltà notevoli: la vita della ra severa di san Giovanni Chiesa era lacerata dall’eresia ariana ancora pre- Battista. Novembre 2020 1818 Anno 17, n. 6 (175)

Rosita Mele A livelli diversi famiglia, scuola, Istituzioni, siamo tutti corresponsabili di quanto è successo. Se la società di oggi è così anche noi vi abbiamo volte potrebbe essere utile piangere sul latte versato. L’omicidio contribuito con il nostro tacere, non voler vedere, non intervenire o denun- di Willy, da parte di 4 ragazzi di Artena mi ha fatto male, pro- ciare per paura, omertà, menefreghismo. AAvocato rabbia, indignazione, Sto bene io? Basta! Degli altri me come persona, come mamma e come ne frego finchè non vengo tirato artenese. Si potrebbe parlare tan- in ballo. E’ questo il modo comu- to di Artena, risalire al Lombroso, ne di pensare ai nostri giorni. Ma agli scritti di Scipio Sighele, alla sua non sono questi i presupposti di fama negativa di anni fa; ma non una società sana. Anteponiamo i è questa la mia intenzione. Vorrei nostri interessi personali al bene soltanto esprimere i sentimenti imme- comune. Non va bene! diati che questa terribile vicenda ha Riappropriamoci di valori, sentimenti suscitato in me. Pensiamo sempre di solidarietà, rispetto del prossi- che alcune cose non possano suc- mo, condivisione, aiutati dalla cedere vicino a noi; poi ci rendia- vicinanza effettiva delle Istituzioni, mo conto che tutto il mondo è pae- troppo spesso assenti; senza se, e che il male, la violenza gra- riempirci la bocca di belle parole tuita sono dietro l’angolo. che ci scivolano addosso perché La morte di Willy è una sconfitta ne sentiamo tante, troppe, e ini- per Artena. Dovrebbe farci riflettere, interrogare, non solo per puntare ziamo a mettere in pratica questi valori. Chiediamoci cosa ha chiuso così il dito, è troppo facile, ma per cercare di capire cos’è che non va nel i nostri cuori. nostro paese e nella società contemporanea. Ripartiamo dalle piccole cose, dai gesti quotidiani fatti con uno spirito Artena siamo noi artenesi, così come noi siamo cittadini del mondo. Noi diverso; prendiamoci cura dei nostri figli, delle persone cui vogliamo bene, vediamo crescere i nostri figli, vediamo i loro segnali di insofferenza, del nostro prossimo; portiamo rispetto, inteso in tutti i sensi - delle per- disagio, prepotenza, rabbia che cresce con loro ma ce ne freghiamo. sone e delle regole - ( se ci sono a qualcosa dovranno pur servire e E’ meno faticoso! valgono anche per noi, non solo per gli altri) viviamo in modo onesto, A posteriori è facile accusare, condannare senza rendersi conto che, alla luce di quei valori che, nonostante tutto, ancora vivono, se pur in implicitamente, stiamo accusando giudicando e condannando noi stes- fondo in fondo, nei cuori di tanti artenesi. L’esempio vale più di tante si perché le accuse, rivolte come sempre agli altri, ci riguardano. parole! Scusate lo sfogo, Rosita.

razioni, di generosità, altrui- smo, coraggio e non comu- ne senso civico, spinti fino all’e- stremo sacrificio”. Il presidente Mattarella ha anche conferito la medaglia d’oro al al Quirinale due medaglie d’oro alla memo- questa sua meritoria azione di alto valore civico, merito civile, alla memoria di Don Roberto ria. La prima a Willy Monteiro, la secon- veniva colpito da alcuni soggetti sopraggiunti che Malgesini con la seguente motivazione: DDda a don Malgesini. Si tratta di due meda- cominciavano ad infierire ripetutamente nei suoi “Con generosa e instancabile abnegazione si è glie diverse. La prima al Valore civile, la secon- confronti con inaudita violenza e continuavano a sempre prodigato, quale autentico interprete dei da al Merito civile. La prima è su proposta della percuoterlo anche quando cadeva a terra privo valori di solidarietà umana, nella cura degli ulti- ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. di sensi, fino a fargli perdere tragicamente la vita. mi e delle loro fragilità, offrendo amorevole acco- Ecco il comunicato Luminoso esempio, anche per le giovani gene- glienza e incessante sostegno. Mentre era inten- Il Presidente della Repubblica, to a portare gli aiuti quotidiani ai biso- Sergio Mattarella, ha oggi firmato, gnosi, veniva brutalmente e prodi- su proposta del Ministro dell’Interno, toriamente colpito con numerosi fen- il decreto di conferimento della meda- denti, fino a perdere tragicamente glia d’oro al Valor Civile alla memo- la vita, da un uomo al quale aveva ria del Sig. Willy Monteiro Duarte sempre dato piena assistenza e pie- con la seguente motivazione: no sostentamento. Luminoso esem- “Con eccezionale slancio altruisti- pio di uno straordinario messaggio co e straordinaria determinazione, di fratellanza e di un eccezionale impe- dando prova di spiccata sensibili- gno cristiano al servizio della tà e di attenzione ai bisogni del pros- Chiesa e della società civile, spin- simo, interveniva in difesa di un ami- ti fino all’estremo sacrificio”. co in difficoltà, cercando di favori- re la soluzione pacifica di un’accesa da Avvenire.it Redazione Internet discussione. Mentre si prodigava in del 7 ottobre 2020 Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 1919

vita e alla missione della Chiesa tut- ta secondo i carismi e i ministeri rice- vuti dal Signore.

Il Messale è voce, custode e mae- stro della preghiera della Chiesa: attraverso i testi che compongono il Messale trova espressione la fede orante, viene custodito e tra- smesso il grande patrimonio del miste- ro proclamato, celebrato e vissu- cui to nei secoli, e viene così trasmessa comprende- la fede. Viene inoltre educato il popolo di Dio re e vivere in a vivere e ad esprimere la propria fede conti- pienezza il signi- nuamente rigenerata e nutrita dalla celebrazione ficato. Vi suggerisco dell’eucaristia. pertanto, tre chiavi ermeneutiche, don Andrea tre percorsi di comprensione, prima di adden- Il Messale è espressione e nutrimento del- Pacchiarotti* trarci in una lettura più analitica. la fede della Chiesa: la comunità credente attin- ge alla ricchezza della Parola di Dio, proclamata ’inizio dell’uso della terza edizione Il Messale è fonte dell’identità ecclesiale: ali- e celebrata nella liturgia eucaristica. Si può rico- del Messale Romano nelle nostre mentato dalla Parola di Dio e dal linguaggio del- noscere nel Messale il libro della comunità cri- LLassemblee liturgiche, è stato fissato la tradizione, maturato nei secoli, il Messale edu- stiana, poiché esso aiuta la fede a mantener- dalla Conferenza episcopale Laziale per la pri- ca a questo linguaggio, lo rende familiare alla si fedele e viva nei secoli, dal momento che “lex ma domenica di Avvento 2020. Questa nuova vita di ogni fedele, creando un codice comuni- orandi, lex credendi”, in quanto ciò che è rego- tradizione non è solo l’occasione di un cambiamento cativo ricchissimo e fecondo fra i credenti, fat- la nella preghiera, diventa anche regola della formale, ma chiede a ciascuno di noi di riconoscere to di parole, simboli e gesti. fede e della vita cristiana. questo evento come evento di grazia. È even- Attraverso la partecipazione attiva di tutti colo- Alla luce di queste considerazioni si può rico- to dello Spirito che viene offerto a tutto il popo- ro che vivono l’azione liturgica (la “actuosa par- noscere allora nel Messale uno strumento pre- lo di Dio e che chiede a tutti noi di valorizzar- ticipatio” di cui parla la Costituzione del Concilio zioso per la pastorale liturgica e per l’intera vita lo nella vita e nell’azione pastorale delle nostre Vaticano II sulla liturgia Sacrosanctum Concilium al della Chiesa. Esso ci aiuta ad avere più coscien- comunità. Corriamo il rischio di essere presi però n. 14), l’impiego del Messale ci fa crescere come za di ciò che nella celebrazione viene detto e dalla curiosità per le novità del nuovo testo, facen- popolo di Dio, comunità sacerdotale, profetica vissuto. Ci aiuta a chiarire e ad approfondire la do passare in secondo luogo i motivi che fan- e regale, fondata sulla grazia del battesimo che conoscenza e la bellezza di come nella liturgia no del libro liturgico uno strumento prezioso di ci accomuna e sul conseguente protagonismo sia possibile sperimentare l’amore di Dio. consapevole e gioioso di ogni battezzato alla *Direttore dell’Ufficio liturgico diocesano Novembre 2020 2020 Anno 17, n. 6 (175)

don Michele Falabretti porale. Sono situazioni che avrebbero richiesto cazione agli appuntamenti diocesani, un linguaggio di poter dire una parola, di porre delle doman- comune che identificava la proposta di attività de e di offrire qualche fragile risposta. e incontri anche parrocchiali. Ma ora sarà neces- l virus con cui stiamo facendo i conti ha sca- Si è aperto un grande spazio che è quello del sario avere un paio di attenzioni. vato dentro le anime e i cuori, i sentimen- mistero della vita, ma l’impressione è che sia La prima è quella di liberarci dall’ansia di rag- IIti, le percezioni, il modo di pensare. È cadu- sceso solo un imbarazzato silenzio frutto di sti- giungere grandi numeri: non si tratta di imma- to il mito dell’uomo invincibile, al riparo da tut- li di vita ormai pluridecennali: l’assenza conti- ginare un cattolicesimo giovanile di élite, quan- to perché sotto l’ombrello della tecnologia e del- nuativa e sapienziale di genitori e adulti ha for- to piuttosto di riprendere le fila dell’annuncio pre- la scienza, immerso nel mercato che tutto può nito ai giovani molte cose, ma poche indicazioni vedendo che solo esperienze qualificate nella offrire secondo il dispositivo del consumo dove di vita e di senso. Cosa significhi per loro un proposta, ma anche nella presenza di chi le offre, tutto è a portata di mano. criterio di vita buona è da cercare e da ascol- potranno mutare la forza di attrazione della fede. C’è uno spazio che rimane ancora misterioso: tare, ma certamente non è legato a un percorso Questa attenzione genera immediatamente la è quello della coscienza personale e collettiva, disciplinato e paziente. seconda: la cura educativa dovrà esprimersi con dove si depositano le domande trovando un ter- Tutto questo ripropone in modo nuovo la gran- più attenzione. Ci sarà bisogno di pazienza nel- reno sempre nuovo e sempre diverso. Le doman- de domanda sull’annuncio del Vangelo alle nuo- l’ascolto per intercettare le domande, di pazien- de di senso hanno bussato alla porta di tutti: ve generazioni. Seppur con fatica stavamo facen- za nel saperle accompagnare e nel saper spie- le risposte, sempre, sono affidate alla libertà di do i conti con un’epoca diversa; ora, pare, biso- gare che cosa si sta facendo. ciascuno. gna avere il coraggio dei giorni più drammati- Non esistono più parole magiche per la convocazione Questo tempo che appare come una lunga tra- ci. Nella memoria di tutti c’è un passato ben pre- dei giovani: la capacita di stare dentro la sto- versata nel deserto, ci rimanda alle tante cose sente: i grandi numeri di eventi come le Gmg ria lottando per la verità del Vangelo e offren- dette nell’ultimo decennio a proposito di cam- degli anni Duemila, una certa facilità di convo- do esperienze di servizio e accompagnamen- biamenti irreversibili: questi pas- to, si sta rivelando una pro- saggi, pur invocati da documenti posta efficace. ed esortazioni, sembravano Il tessuto sociale chiede destinati a essere archiviati nel di non essere abbando- faldone delle buone intenzioni, nato alle logiche mercantili buone per chi continuava a che trasformano tutto in vivere l’attenzione al mondo un’occasione di profitto. giovanile come una passione per- Guardando a questo sce- sonale, come chi colleziona far- nario possiamo tornare a falle. Molti giovani hanno vissu- focalizzare anche il sen- to da vicino una morte disuma- so dei cambiamenti che na di nonni e genitori: quella che le strutture ecclesiali ha negato l’accompagnamento, devono affrontare: nella impedendo di poter dire anche misura in cui sapremo com- solo un’ultima parola ai propri cari. prenderne la funzione e È stata la prima esperienza dif- la missione in uno scenario fusa per le nuove generazioni del- mutato, sapremo trovare la fragilità della vita: la noia gene- cammini nuovi di servizio rata dal benessere e dai consumi e di testimonianza cristiana. ha visto accendersi un forte tem- Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 2121

Assunta Steccanella*

utto sta rico- minciando, TTnonostan- te tutto. Anche in par- rocchia. La messa ormai ha una pras- si rodata ma anche le varie attività ripartono, compre- so il catechismo; in molte comunità poi si fanno le corse per conferire i sacra- menti ‘saltati’ la scorsa primavera. In generale, comun- que, in questo set- tore si naviga a vista, con scelte legittimamente corsi di iniziazione cristiana solo per chi lo desi- po pasquale, non a tutti ma a piccoli gruppi non diverse, nel tentativo di rispondere ai bisogni dera; omogenei per età, composti da chi ne ha sco- emergenti e alle domande delle famiglie e nel- – niente legame con le classi di scuola, solo quat- perto il valore esistenziale (senza mega feste lo stesso tempo di fare i conti con le risorse a tro/cinque fasce di età: 8-11; 12-15; 16-19; gio- e senza vesti bianche e senza apparato reto- disposizione. vani; adulti; rico, ‘solo’ nella Pasqua domenicale); In questo quadro generale, trovo assolutamente – durata: 2 anni, con percorsi non da iniziare – la Riconciliazione dovrebbe essere celebra- pertinenti le osservazioni già presenti nella Nota ogni anno ma ad anni alterni (in modo da con- ta rigorosamente dopo Cresima e Comunione, pubblicata durante l’estate a cura della cludere e poi ripartire) per creare meno sovrap- recuperata nella sua dimensione battesimale e Commissione Triveneta per l’annuncio e la cate- posizioni e favorire una concentrazione mag- vissuta nel quadro di una seria mistagogia. chesi, che rilevava il rischio della frammenta- giore e più armonica sul cammino di tutti; Una rivoluzione, lo so. Ma pensarci? Se non ora, zione, l’eccessiva preoccupazione per la data – riti dell’iscrizione del nome, percorso scandi- quando? Questa modalità porta con sé anche dei sacramenti, la tentazione della delega … to dalle consegne; alcuni ‘effetti collaterali’ interessanti: improvvi- È da quando l’ho letta che mi chiedo: e se inve- – incontri frequenti in parrocchia solo nella pri- samente, nella frenetica vita ordinaria delle comu- ce provassimo a … fare la rivoluzione? ma e seconda quaresima, prolungati (non un’o- nità parrocchiali, si libererebbero tempo ed ener- Dei limiti di catechesi e cammini di Iniziazione ra e via …) e intensi; gie per individuare e formare catechisti per le cristiana parliamo ormai da tempo; finora – nel tempo intermedio, forte valorizzazione del diverse fasce di età, con i quali preparare, fin abbiamo risposto cercando di lavorare sull’e- ruolo dei padrini (che finalmente tornerebbero nei minimi dettagli, percorsi specifici da offrire sistente, con piccoli o grandi ‘aggiustamenti’ che a essere dei testimoni di fede) per accompa- ai catechizzandi nei due tempi quaresimali.Inoltre però non hanno sortito i risultati sperati. Forse gnare catechizzandi e famiglie; strutturare una catechesi per giovani e adulti (seria è tempo di un radicale cambio di marcia. Provo – invito inderogabile, per chi sta camminando, e stabile), anche se in un primo momento potreb- qui a condividere alcuni pensieri, sperando che alla messa domenicale e la proposta di poche be coinvolgere pochi, consentirebbe di aprire si generi intorno a essi un dialogo con voi let- altre tappe (approfondimento della Parola di Dio, la strada a domande future, perché le cose stan- tori: una sorta di scommessa sinodale, dalle pagi- coinvolgimento in esperienze di carità, ma anche no cambiando, con velocità impressionante. Che ne di Vinonuovo. qualche momento conviviale) da vivere con la lo vogliamo o no. Che poi, a spingermi oltre, direi Le coordinate fondamentali entro cui mi muo- comunità; che la catechesi biennale degli adulti sarebbe vo sono quelle che strutturano la catechesi nei – tutto questo con una focalizzazione su chi si una buona proposta anche per chi voglia bat- documenti della Chiesa: prepara ai sacramenti, fidandosi di loro e del- tezzare il proprio bambino. 1. L’assoluta precedenza della catechesi e del- la loro fede (sì, anche di quella dei bambini); In tante realtà la preparazione al Battesimo dei la formazione cristiana degli adulti e, all’inter- l’investimento di energie sulle famiglie è neces- figli si risolve in tre incontri se va bene: così si no di essa, del coinvolgimento delle famiglie nel- sario, ma va fatto in altri modi e per altri cana- configurerebbe come un impegno serio, da assol- la catechesi dei piccoli. li (per esempio favorendo e accompagnando la vere con calma ma necessariamente, insieme 2. L’ispirazione catecumenale. preghiera in famiglia), finendola di considera- ai padrini se occorre, magari quando il picco- 3. La formazione di catechisti e ministri ordinati. re il catechismo come la ‘trappola’ per coinvolgere lo sarà … meno piccolo. Sono solo idee, ma 4. La proposta mistagogica. finalmente i genitori … una pastorale familiare davvero, spero inneschino un processo di pen- Quello a cui sto pensando è un cammino del seria sarebbe parallela, indispensabile ma sepa- siero. tutto rinnovato, a impronta decisamente cate- rata dalla catechesi; cumenale: – i sacramenti (Cresima e Comunione) verrebbero *da “Vino Nuovo” – niente catechismo di default, iscrizione ai per- conferiti insieme, dal proprio parroco e nel tem- 13.10.2020 Novembre 2020 2222 Anno 17, n. 6 (175)

don Pinheiro Jourdan* nuove sfide: Cosa lasciare? Cosa ridimensio- ti cioè operano con costanza e generosità sul nare? Cosa potenziare? Per rispondere a que- campo; e Per dirci nuovamente “cristiani”. Spunti In questo tempo di transizione in cui tutto sti appelli è importante mettersi in ascolto e anda- per un discernimento pastorale alla luce di At “non è più come prima”, ritagliarsi del tempo re in profondità, senza ricadere nella anacro- 11. Un testo che intende offrire alcune chiavi per ascoltarsi e formarsi insieme è un primo nistica consuetudine di dare per scontata, indi- di lettura per decodificare il presente e soprat- passo irrinunciabile. Con papa Francesco, stintamente, l’esperienza di fede cristiana del- tutto per decidere nuove vie evangeliche nel pros- il 27 marzo scorso, in quella piazza vuota la gente. simo futuro. e bagnata dalla pioggia, tutti abbiamo dovuto Per sostenere le diocesi italiane, la Commissione Ora vogliamo ripartire con il ritmo del discepo- ammettere che siamo nella stessa barca e episcopale per la dottrina della fede, l’annun- lo, senza la tentazione di passare avanti, di bru- che non possiamo fare nulla da soli. Ed è cio e la catechesi della Conferenza episcopa- ciare le tappe e senza la pretesa di avere uno proprio questo il senso di essere Chiesa, le italiana ha elaborato una lettura biblico-sapien- sguardo onnicomprensivo su tutta la realtà, con assemblea dei credenti. ziale dell’esperienza della pandemia – «È Risorto tutte le risposte certe e le decisioni confezio- il terzo giorno». È un testo che illu- nate per ogni nuova situazione che si presen- mina di buona notizia un vissuto dif- terà nei prossimi mesi. ficile da accogliere e interpretare: Il nuovo anno pastorale sarà di transizione… «la croce e il sepolcro possono diven- va accettato così. Questo è il tempo di “raccontarci” tare cattedre che insegnano a tut- l’uno all’altro ed è anche tempo di formazione ti a cambiare, a convertirsi, a pre- per noi. È importante cominciare a chiarire meglio: stare orecchio e cuore ai drammi cau- quali “passi possibili” possiamo compiere insie- sati dall’ingiustizia e dalla violenza, me; quali sono gli adattamenti necessari, in base a trovare il coraggio di porre gesti alle reali condizioni delle nostre comunità; qua- divini nelle relazioni umane: pace, le applicazione creativa - rispetto a quanto indi- equità, mitezza, carità. Sono que- cato - possiamo concretizzare, coinvolgendo gli sti i germi di risurrezione, i lampi del- altri operatori pastorali della parrocchia. Anche la Domenica, che rendono concre- il nuovo Direttorio per la Catechesi, pubblica- to e credibile l’annuncio della vita to nel giugno scorso dal Pontificio Consiglio per eterna». la promozione della Nuova Evangelizzazione, In questa prospettiva, anche le linee rammenta che il primo annuncio, «compito di guida per la catechesi in Italia in tem- ogni cristiano, si fonda su quell’andate (Mc 16,15; po di COVID dell’Ufficio Catechistico Mt 28,19) che Gesù indicò ai suoi discepoli e Nazionale – «Ripartiamo insieme» che implica uscire, affrettarsi, accompagnarsi, – hanno individuato nel primo diventando così veri discepoli missionari» (n. annuncio il punto di partenza da non 68). In questo orientamento si colloca la scel- trascurare: «la comunità cristiana crea- ta prioritaria della «catechesi kerygmatica» (n. tiva non rincorre la retorica del nuo- 2), e degli itinerari di iniziazione e maturazio- vo a tutti i costi, ma individua le prio- ne della fede, quelli fondati sul cammino del rità e l’essenziale dell’annuncio: il Catecumenato o quelli di ispirazione catecumenale kerygma (cfr. Francesco, Evangelii per chi è già battezzato. gaudium, n. 164)». Oggi più che mai, pastori e fedeli laici devono Questo è l’annuncio di Vangelo che domandarsi se la propria comunità ecclesiale deve essere alla radice di ogni pro- è grembo fertile che genera alla fede: «al cuo- posta di catechesi e di iniziazione re della proposta evangelizzatrice della parrocchia, cristiana: sia per giovani e adulti che non c’è in primo luogo una strategia pastora- on questa consapevolezza, mentre sia- desiderano diventare cristiani, sia per bambini le, tantomeno un gruppo elitario ed esclusivo mo ancora impegnati ad osservare rego- e ragazzi battezzati che devono completare il di perfetti ed esperti, ma una comunità di disce- CCle e protocolli legati all’emergenza sani- cammino di fede. poli missionari, uomini che fanno esperienza viva taria, possiamo compiere dei passi possibili. Questo è il frutto prezioso del lavoro sinodale del Cristo risorto e vivono relazioni nuove gene- Gradualmente sono ricominciate alcune attivi- realizzato negli ultimi mesi che ha coinvolto vesco- rate da Lui. tà pastorali; non tutte e non come prima: le restri- vi, Direttori CEI degli Uffici Pastorali, Direttori Una comunità cristiana che, anche nella debo- zioni legate alla pandemia ci hanno imposto una degli Uffici Catechistici Diocesani e alle loro équi- lezza dei suoi membri e nella esiguità delle sue profonda revisione del nostro “si è fatto sem- pe e ai rappresentanti di AC e AGESCI. Dalle risorse, vive questa fraternità mistica, diventa pre così” – dalla celebrazione dei sacramenti parole del direttore nazionale, mons. Valentino essa stessa il primo e naturale annuncio della al modo di ritrovarci e di servire i poveri e i più Bulgarelli, che troviamo nell’introduzione troviamo fede» (n. 303). Ecco, dunque, il tempo favore- fragili. Stiamo sempre più rendendoci conto che che Il testo si compone di due parti: i punti noda- vole: ripartiamo insieme! siamo cambiati ed è cambiato anche il conte- li emersi nel Laboratori ecclesiali sulla catechesi sto in cui viviamo. – svoltosi da maggio a luglio – che presenta- *Direttore regionale Il cambiamento d’epoca che già era in atto, spin- no una foto realistica della catechesi nella nostra dell’Ufficio catechistico del Lazio ge le comunità ad affrontare nuove domande, Chiesa italiana scattata “dal basso”, da quan- Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 2323

Governo al fine di contrastare il diffondersi dell’epidemia da Coronavirus, rende legittimo pensare a provvedimenti che possano diventare restrittivi al punto da non permettere gli incontri in presen- za che stavolta, non ci coglieranno impreparati. Saremo in grado di offrire comunque il percorso formativo e pronti a comunicarvi le modalità, gli spazi virtuali e i tempi con soluzioni appli- cabili ed efficaci.

Il percorso Il battesimo dei bambini è il primo sacramento dell’iniziazione cristia- na. Essa un giorno avrà il suo compimento con la confermazione e l’eucarestia. Per i più piccoli, rigenerati a vita nuova, incomincia un cammino spirituale che, adeguatamente sostenuto, li condurrà a un progressivo sviluppo della fede e della vita cristiana. Amati dal Signore e guidati dal suo Spirito, i bambini hanno la capacità di cercare Dio e di aspirare a lui. In questa prospettiva la missione educativa dei genitori si presenta bella e impegnativa perché chiede loro anzitutto di riscoprire la fede che sono chiamati a generare nei loro figli. Il cammino che vogliamo proporre come diocesi vuole accompagna- re gli operatori della pastorale pre e post battesimale a sostenere e riaccendere nei genitori il desiderio della vita buona del vangelo.

I destinatari I sacerdoti, i diaconi, gli operatori della pastorale battesimale.

I incontro Il battesimo: quando “nasce ” il cristiano? Nella prospettiva del Regno. Relatore: Giuseppe Florio, biblista e pre- sidente del Progetto Continenti. Il modo d’essere e di agire nei riguardi degli uomini, il tenere gli occhi aperti sul mondo per guarirlo, nel linguaggio di Gesù veniva qualifi- cato come “Regno di Dio già presente”.

II incontro Il battesimo: quando “nasce ” il cristiano? Nella prospettiva del Regno. Relatore: Giuseppe Florio. I valori del Regno: il comandamento dell’amore, la giustizia, la vera ricchezza, la solidarietà.

a cura dell’Ufficio catechistico III incontro La pastorale battesimale. Relatore: Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio iprendono gli incontri promossi dall’ufficio catechistico per gli Catechistico della Diocesi di Padova. operatori della pastorale battesimale. Il cammino proposto come La pastorale per l’Iniziazione cristiana è sempre più orientata verso RRdiocesi in questi anni, vuole accompagnare gli operatori del- la pastorale battesimale. Perché è così necessario ripartire dal Battesimo? la pastorale battesimale a sostenere e riaccendere nei genitori il desi- In che modo le nostre comunità parrocchiali si devono attrezzare? derio della vita buona del vangelo. quando un papà e una mamma Che cosa potrebbe attivare nelle nostre parrocchie una buona pasto- chiedono alla Chiesa il battesimo per il proprio bambino compiono un rale battesimale? gesto che parte anzitutto dalla propria esperienza di vita cristiana, infat- ti il battesimo dei loro figli chiede loro anzitutto di riscoprire la fede IV incontro che sono chiamati a generare. La pastorale post-battesimale. Relatore: Giorgio Bezze. Per questo attraverso un itinerario biblico e pastorale abbiamo cer- La pastorale post-battesimale. Una sfida? Una risorsa? Limiti e pro- cato di offrire agli operatori della pastorale battesimale gli strumenti spettive di una pastorale da progettare. per poter accompagnare le famiglie in questo cammino che rimette al centro l’annuncio essenziale della nostra fede: Sedi “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e ades- - a Velletri presso la Parrocchia di San Clemente, so è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per raffor- alle ore 20.30: giovedì 19 novembre - venerdì 27 novembre - gio- zarti, per liberarti” (EG 164). vedì 4 febbraio - venerdì 12 marzo; - a Colleferro presso la Parrocchia di Maria SS.ma Immacolata, Gli incontri di quest’anno alle ore 20.30: venerdì 20 novembre - giovedì 26 novembre - vener- Nel corso dell’ultimo mese il succedersi di atti normativi, emanati dal dì 5 febbraio - giovedì 11 marzo. Novembre 2020 2424 Anno 17, n. 6 (175)

di alcuni fedeli e di un sacer- di messe e rosari in streaming. Esprime quin- dote della Diocesi e ai di la sua amarezza che è forse maggiore a quel- lavori di gruppo per una rifles- la di altri per la tragica vicenda di Willy, essen- sione sulla tematica; l’indomani do i colpevoli parrocchiani di Artena. Ma sen- il previsto intervento, qua- te in lui che in casi come questo, data proprio le relatrice, della biblista l’efferatezza, più che condannare bisognereb- Rosanna Virgili e una rifles- be cercare di ricucire uno strappo tanto profondo sione conclusiva a cura di per l’essere umano. Immagina per il futuro un S.E. Rev.ma mons. Vincenzo nuovo sistema catechistico che coinvolga pie- Apicella. namente le famiglie, con un contatto umano che Nel suo saluto introduttivo vada oltre la celebrazione delle Messe. Per il mons. Apicella spiega, con raggiungimento di un’armonia comunitaria. un gioco di parole, come il C’è infine l’intervento di una coppia di coniugi titolo del convegno voglia della parrocchia di San Bruno: Deborah auspicare che alla fine del- Perregrini e Andrea Campagna. Lei infermiera, la pandemia sarà non tan- lui imprenditore. Deborah ha raccontato del suo to il virus quanto la fede a profondo rammarico quando nel periodo di con- divenire contagiosa attraverso finamento a causa della pandemia, lei e il mari- Lavori del primo giorno: la lezione di essenzialità che avremo ricevuto to, per lavoro, dovettero lasciare i figli soli in casa «ogni situazione è occasione per il da questa epocale crisi sanitaria. La quale, fin nonostante la situazione sconcertante. Ma pen- progresso e la gioia della vostra fede» dal primo momento, ha messo in luce i veri valo- sava anche alle vittime del covid che divenivano ri della vita di un essere umano e della socie- di giorno in giorno sempre più numerose e insie- Giovanni Zicarelli tà. Cosa è davvero utile e indispensabile. Il pri- me alla sua famiglia ricorda di aver pregato tan- mo intervento è quello di Benedetta Siniscalchi, to per loro giungendo a riscoprire il Rosario. attedrale di San Clemente I in Velletri, cresciuta attraverso le varie attività giovanili del- Una crisi globale che le insegna soprattutto che ore 17 del 16 ottobre. Nel cortile anti- la Diocesi e che oggi è medico nonché consi- nulla è scontato in questa vita, che tutto ciò che CCstante l’ingresso, il pubblico è in fila: gli gliere comunale di maggioranza presso il di buono otteniamo è un fragile dono. addetti all’accoglienza controllano che tutti indos- Comune di Colleferro. Spiega come il suo lavo- Riguardo alla tragica morte di Willy, ricorda che sino una mascherina chirurgica, annotano il nome ro l’abbia portata a vivere in prima linea una real- continua nella pag. accanto e il numero di telefono e misurano la tempera- tà che solo pochi mesi prima avreb- tura corporea di ognuno invitando ad applica- be ritenuto impossibile: tra l’umana pie- re sulle mani una dose di gel disinfettante. Non tà provata nell’assistere quegli amma- c’è dubbio: la pandemia da covid-19 ha mar- lati strappati dal protocollo sanitario chiato a fuoco le menti di almeno tre genera- all’affetto dei propri cari e il timore di zioni. È presente nel pensiero e nelle gesta di poter diffondere il contagio a casa. tutti noi. Mascherine e disinfettante sono ormai Il suo pensiero va poi a Willy, a come articoli di uso quotidiano nell’intero Globo. si sia fatto custode del proprio fratel- Per strada si guarda con sospetto chi eventualmente lo fino all’estremo sacrificio; e va a medi- non ne faccia uso. L’annuale convegno della Diocesi ci ed infermieri, custodi, purtroppo tal- Velletri-Segni non poteva ovviare a questa nuo- volta anche loro a costo della propria va e più che diffusa realtà. Non lo poteva nel- vita, di quei fratelli affetti da covid-19 l’applicazione delle norme sanitarie ma anche senza nessun altro accanto. nella tematica: «La fede e il contagio – ogni situa- Nel suo intervento, il secondo della sera- zione è occasione “per il progresso e la gioia ta, don Franco Diamante, parroco del- della vostra fede”» è il titolo dell’incontro sud- la parrocchia della Madonna del Gesù di Artena, racconta dell’iniziale diviso tra il pomeriggio del 16 e la mattinata del L’intervento di Benedetta Siniscalchi 17 ottobre, con nel sottotitolo, virgolettato, il ver- sbigottimento in setto 1, 25 tratto dalla lettera di san Paolo ai parrocchia quan- Filippesi. do fu decretato dal Nella navata vistosi biglietti applicati ai banchi Governo il cosiddetto indicano dove sedersi nel rispetto della distan- lockdown ovvero il za prevista dalla normativa del Governo che vie- confinamento della ta l’assembramento. Una situazione in cui solo maggior parte dei cit- l’abitudine data da circa otto mesi di convivenza tadini italiani nelle col famigerato coronavirus ha potuto attenua- proprie case. re quel senso di allucinante che invece suggerirebbe Un momento in cui la cruda realtà. lui afferma di esser- Mons. Cesare Chialastri illustra ai radi presenti si sentito ancora più la tematica, peraltro già sufficientemente espli- pastore nello smar- citata dal titolo, sottolineando quanto la crisi sani- rimento che ne è taria abbia decuplicato le difficoltà e le preoc- seguito fra i suoi par- cupazioni organizzative per l’incontro. Un con- rocchiani. Ma per for- vegno che comunque, spiega, sarà nel segno tuna è venuta incon- della crisi sanitaria ma anche della tragica vicen- tro la tecnologia L’intervento di don da di Colleferro in cui è rimasto vittima Willy Monteiro del 2020, consen- Franco Diamante Duarte. Il primo giorno è dedicato alle testimonianze tendo la celebrazione Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 2525

nell’apprendere la notizia si è subito chiesta dove Inizia, la dottoressa, complimentandosi per la stiamo sbagliando. Con sconcerto realizzò che profondità delle riflessioni svolte negli otto grup- avrebbe potuto essere la madre di Willy ma anche pi e, legando a queste le sue riflessioni, ha cer- di coloro che hanno infierito su di lui. Un dram- cato, nel suo intervento, di collegarle alla Parola ma, conclude, che ha sicuramente origine in quel- di Dio, fonte di ispirazione, al fine di arrivare pro- la perdita di valori che sta caratterizzando il nostro prio a quella forma di “sapienza concreta” nomi- tempo. Andrea aggiunge il ricordo di quanto sia- nata. “Ogni cambiamento della nostra vita non no mancate alla sua famiglia le relazioni con deve passare come una fatalità e meno che mai amici e parenti ma anche di quanto salda lui questa pandemia come un castigo di Dio”, citan- abbia avvertito in casa la presenza di Gesù. do papa Francesco invita a leggere in ciò che E la tragedia di Willy a suo parere non può che sta accadendo il segno di come oggi l’uomo vive; rimandare alle parole del Vangelo: “Nessuno ha a ragionare, a riflettere su come gestiamo la nostra un amore più grande di questo: dare la sua vita vita, la nostra economia. per i propri amici.” (Gv 15, 13). “C’è un lavoro critico da fare. Il ragionare con dove cresce sempre di più il divario tra “garan- I lavori di gruppo a fine giornata sono stati all’in- l’intelletto nella Bibbia non è separato da quel- titi e scoperti”; dove , seppur si sia ristretto il segna soprattutto di quanto affermato da Papa lo del cuore e si chiama Sapienza”. Decodificare numero delle persone ricche, queste si sono arric- Francesco durante l’omelia di Pentecoste del l’enigma Covid, attraversare questo tempo, capir- chite ancor di più, mentre si va allargando a dis- 31 maggio 2020: “Peggio di questa crisi, c’è solo lo e di tirarne fuori degli insegnamenti, non resta- misura la fascia dei poveri. il dramma di sprecarla.”. Sprecare la riscoper- re passivi, questo è il compito di noi cristiani. A tale riguardo intravvede in un crescente “impe- ta della famiglia, della nostra forza interiore, del- Prendendo spunto sempre dalle riflessioni del- gno politico alto per la Chiesa” la possibile solu- l’importanza del lavoro e di alcuni lavori, dei valo- l’assemblea, ne trae quattro temi: quello del Corpo, zione a questo problema. ri del Vangelo. del Lavoro, della Famiglia e della Chiesa. Per quanto concerne il tema della Famiglia, l’in- Nell’affrontare il primo tema la dottoressa sot- tervento è incentrato sul rapporto genitori-figli tolinea quanto sia importante il nostro Corpo, e come l’occasione della pandemia ha mostra- Lavori del secondo giorno: il proteggerlo, il rispettarlo per rispettare il cor- to, al di là delle aspettative, che i figli sono sta- “alla costruzione di una Sapienza po dell’altro e che questa è forse la prima lezio- ti ben contenti di essersi “chiusi in casa” con i pratica nel nostro evangelizzare” ne che stiamo imparando da questa pandemia. loro genitori e come essi possano essere nutri- Per i cristiani, lo deve essere ancor di più, alla ti dalla famiglia non solo dal pane materiale ma Roberta Davelli luce del fatto che il Cristianesimo è l’unica reli- anche dal Pane della Parola di Dio che si è fat- gione in cui un Dio si è dato un Corpo. ta Liturgia: Parola di solidarietà, Parola di impe- È un tempo questo, in cui abbiamo biso- gno. Sempre riguardo la famiglia, si è toccato gno di fraternità, di soccorso verso il l’aspetto del rapporto con gli anziani, per la mag- corpo, il che significa proprio il pren- gior parte chiusi nelle RSA! dersi cura l’uno dell’altro; proprio come “Se non c’è memoria non c’è futuro! Dobbiamo accade nel Libro di Rut tra Noemi e recuperare questa armonia, riqualificare i rap- sua nuora Rut e l’intero popolo di Dio, porti umani. E tutto questo avviene in famiglia! il quale nella malattia di Noemi non I legami di oggi sono molto fluttuanti. La paro- l’abbandonò, fermando addirittura la stessa ‘congiunti’ non ha più il significato che ogni attività in segno di rispetto. Questo aveva non molto tempo fa. Dobbiamo uscire dal- a sottolineare la grande occasione di le sacrestie e conoscere il mondo, riflettere su Carità che abbiamo in questo tempo! questi legami sfilacciati”. Nel trattare il tema del Lavoro, la dott.ssa E qui, la dottoressa, lega l’ultimo tema del suo L’intervento della dott.ssa Rosanna Virgili Virgili, definendo la pandemia una “riso- intervento, la Chiesa, auspicando che si man- nanza magnetica”, sottolinea come que- tenga, una volta usciti da questa situazione, la sta stia mettendo in luce le “malattie modalità di comunicazione tecnologica che ci economiche” che abbiamo al mondo: ha fatto riscoprire la bellezza della Parola di Dio in una società antropo- opo la proclamazione del- logicamente, significati- la lettera agli Efesini da par- vamente, cambiata. DDte del vescovo Apicella, don La Chiesa tutta, alla Cesare Chialastri dà inizio alla secon- luce di questo cambia- da giornata del Convegno Ecclesiale mento epocale, catechisti, 2020. Con un breve resoconto degli educatori e famiglia interventi della serata precedente, insieme ad essi, e pri- sottolinea la necessità di finalizzare ma di essi, vanno qua- gli incontri diocesani “alla costru- lificati e devono sentir- zione di una Sapienza pratica nel si responsabili della cre- nostro evangelizzare” e presenta scita spirituale dei suoi all’assemblea la relatrice della componenti. giornata, la dott.ssa Rosanna Alle ore 12 chiude il Virgili, biblista e docente presso l’Istituto Convegno S.E. mons. Teologico marchigiano, alla quale Apicella condensando è stato chiesto di rispondere a come quanto emerso nel cor- la Fede in Gesù, morto e risorto, so delle due giornate per ci sproni a vivere con fiducia que- poi guidare i presenti nel- sto tempo. la preghiera finale. Novembre 2020 2626 Anno 17, n. 6 (175)

«Ma domani, quelle persone che don Roberto aiutava, saranno sempre lì e avranno ancora biso- gno di vicinanza e aiuto, per questo credo sia necessario recuperare una dimensione di col- don Angelo Mancini* getto né dell’azione ma, restando fedele alla veri- laborazione fattiva, dove ognuno possa mette- tà dei fatti, l’attenzione a non anteporre un suo re a servizio degli altri quello che è e le possi- l 18 settembre u. s., con un messaggio, chie- pre-giudizio. bilità che ha. In modo che assieme si possa rico- si a Sara se poteva scrivere un articolo per Ciò che la colpiva di don Roberto era il fatto di struire un cammino di concordia e collaborazione, IIsottolineare il significato della morte di don essere uno che passa inosservato pur compiendo di fraternità”. Roberto Malgesini, ucciso a Como da una del- un servizio “scomodo” che potrebbe, sotto mol- Sara commenta così: “In questo commento di le persone da lui stesso assistite. Sapevo bene ti aspetti, generare una forte aspettativa di visi- Roberto Bernasconi, leggo l’attenzione al fatto che Sara non si sarebbe fermata alla cronaca bilità e di riconoscimento. che la povertà non sparisce quando si spengono del fatto ma ci avrebbe guidato in una lettura del- Chi ha avuto modo di conoscerla può testimo- i riflettori su di essa e che serve un impegno che lo stesso per riflettere sul vero significato di quel- niare che questo servizio “scomodo” verso l’al- è civile e politico, in senso vero, per accompa- la morte ma anche sulla vita di quel prete. Al suo tro senza nulla attendere e pretendere erano lo gnarla nella fatica della quotidianità e della costan- primo diniego mi pentii di averla disturbata ma stile, la passione, il lavoro della carissima Sara. za. Vorrei chiudere sottolineando che io faccio poi fu lei stessa ad insistere per scrivere non- Altro elemento essenziale per un vero servizio fatica con parole come “santo”, “martirio”, “san- ostante le sue condizioni fisiche precarie (cf. Ecclesia “scomodo”, sia per don Roberto che per Sara, gue versato”, perché ritengo che possano in C@mmino a. 17, n. 5 /174 - Ott. 2020, p. 13). era il riconoscimento della piena dignità della per- essere pronunciate troppo superficialmente, non Oggi 23 ottobre, a qualche ora dalla sua mor- sona che vuol dire riconoscergli la libertà di pen- perché non descrivano una verità, ma perché siero e di decidere della propria vita senza si traducono in etichette utili solo a rimuovere sentirsi legata dal servizio ricevuto. In altro presto il ricordo vivo e l’esempio, l’appello a con- modo si andrebbe solo ad impoverire ulte- versione che il martire di turno invece costitui- riormente la persona. va. La morte è sempre e innanzitutto il dram- Per chi come Sara ha svolto volontariato tra ma di chi muore, poi di coloro che lo amavano i i detenuti, ha gestito la casa di accoglien- e ne condividevano la vita. Dopo è qualcosa per za S. Lorenzo per ospitare le persone ristret- tutti gli altri.” In questo breve scritto come vi dice- te per permessi premio, non poteva non rivol- vo troviamo tutto di Sara. gere il suo pensiero anche a colui che ha Molti di noi che l’hanno conosciuta la ricordano ucciso don Roberto che, con tutta la sua deli- impegnata nelle parrocchie (S. Maria in Trivio catezza, non chiama assassino ma perso- e Regina Pacis in Velletri). Ma sicuramente mol- na lasciandosi subito prendere dalla soffe- ti l’associano al Centro S. Maria dell’Acero, altri renza e dal dolore che deve aver provato pen- alla Caritas diocesana e agli incontri di forma- sando a quello che ha fatto. Quanta lezio- zione, altri la ricordano tra i volontari del Carcere ne evangelica era entrata nella sua vita! di Velletri. Molto bene e con affetto la ricorde- Nel riportare uno stralcio dell’omelia che il ranno le suore Apostoline, da sr. Franca in poi, vescovo di Como mons. Cantoni ha tenuto più che come amica e collaboratrice quasi come per le esequie di don Roberto, Sara ha scel- una sorella. to un passaggio che, nel rileggerlo ora che Altri la ricorderanno nell’insegnamento, altri nel- Sara ci ha lasciati, getta una luce immensa le battaglie del Commercio equo e solidale. Altri sulla sua vita e sulla sua morte: la ricorderanno raggiante nella sua semplicità «Noi tutti sappiamo quanto sia costoso accet- e sobrietà il giorno del suo matrimonio accan- tare di vivere pienamente nel dono di noi stes- to al carissimo Damiano. Altri la ricorderanno sem- si, amando sino alla fine, come Gesù. Saremmo plicemente per la sua immensa disponibilità. tentati di credere che la nostra vita vale per Altri ancora per il qualificato e sempre puntua- la lunghezza degli anni o per le opere che le contributo alla crescita culturale e sociale del- riusciamo a realizzare, ma essa è feconda la sua città attraverso gli articoli pubblicati su Ecclesia solo nella misura in cui è donata. Si tratta in C@mmino. Altri nell’ambito dell’insegnamento di infondere amore, giorno per giorno, con presso la Pontificia Università Gregoria. Grazie! semplicità evangelica, andando oltre l’egoismo, Ci lascia con un titolo “Note a margine” che ci te, sono andato a rileggere quell’articolo e, per che ci rinchiude in noi stessi e non ci fa vede- ricorderà la capacità di Sara di accompagnare un motivo semplice, ora invito anche voi a far- re le necessità e le sofferenze degli altri». Ma le grandi realtà come le povere nel rispetto e a lo: lì troviamo tutta Sara, è un po’ il suo testa- anche quanto evidenziato da Sara tra le paro- garanzia della realtà attraversata. mento spirituale. Se volessimo fare una picco- le del direttore della Caritas di Como, applica- Questa era Sara Bianchini. Vogliamo cre- la prova togliendo la foto del sacerdote e ogni te a lei, ci parlano del suo sentirsi Chiesa non dere che con la stessa semplicità si riferimento a quel fatto di cronaca ci accorge- come “un battitore libero” ma “parte del cammino sia presentata al suo Signore sen- remmo che quelle espressioni che lei ha usato ecclesiale di servizio ai più poveri. Questo è un za nulla pretendere avendo dato per descrivere la figura e l’azione di quel prete, altro aspetto centrale perché toglie ogni trion- buona testimonianza nel possono benissimo essere usate per descrive- falismo personalistico e ci aiuta a verificare se rendere disponibile la re il modo di vivere e pensare di Sara stessa. e quanto il nostro servizio (di singoli cristiani) ai sua vita. Innanzitutto, come sempre, dal suo scritto emer- poveri sia della Chiesa e secondo la Chiesa, oltre ge il rispetto di Sara per la persona di cui sta a quanto la Chiesa effettivamente senta questo *Direttore di Ecclesia parlando: nessuna enfatizzazione né del sog- servizio come costitutivo ed identitario per sé. in C@mmino Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 2727

i volontari di Vol.A.Re. sti incontri si rivelano effimeri e nel corso del tempo non lasciano trac- ce o segni tangibili e di conseguenza svaniscono nell’oblio. Altre volte invece incontriamo una persona una sola volta nella vita oppure la fre- olare con Sara per raggiungere le più buie profondità umane (car- quentiamo per un tempo limitato ma, ciò nonostante, quella persona lascia VVcere) dove l’uomo dovrebbe trovare le condizioni giuste per dare un ricordo permanente e amabile nei nostri ricordi e, nel nostro cuore. la virata alla propria vita e raggiungere la quota di volo, la vera liber- Chi ha incontrato Sara anche una sola volta nella vita, come il primo tà. Un percorso non automatico ma che richiede intelligenza, tenerezza, amore, non la può e non la potrà mai dimenticare. capacità di leggere oltre i gesti e le parole e talvolta oltre i volti. Chiede Nell’intero cammino della sua vita Sara ha lasciato orme indelebili: nel- capacità di ascolto il cui fine non sia solo il comprendere ma sia luce la sua vita scolastica, nei suoi studi universitari, negli anni di insegna- per il prossimo incontro. Chiede vicinanza e non solo in quel luogo di mento nella scuola e come docente universitaria, in famiglia, nelle innu- pena ma nell’ordinarietà della vita perché una volta fuori la sua vita merevoli amicizie, nel volontariato in carcere, nella casa di accoglien- trovi gli spazi conquistati da quella virata. Chiede di avere il coraggio za di P.za Ignazio Galli a Velletri, nella Caritas diocesana, nelle sue nume- di dire parole anche molto dure ma capaci di aprire un varco per far rose pubblicazioni, nei suoi studi su Michel de Montaigne e perfino nel- risalire, in verità, una vita affossato da menzogne, inganni, ricatti. Chiede le attività quotidiane della casa. l’attenzione a porgere una mano non per dare ma per condividere: sono pronta a rischiare con te, a camminare, a scalare con te nella fatica, nel dolore ma anche nella gioia di essere andati oltre. Chiede il lasciar partecipare il cuore alle gioie, ai dolori di chi non teme di farti vivere attimi della sua vita. Chiede la maternità che genera sapendo che non sarà per te ma per la sua felicità. Chiede attenzione, tempo, risorse, affanni ma anche saper accettare mortificazioni, tradimenti, frainten- dimenti senza che tutto questo spezzi l’ostinazione per il bene, la capar- bietà per la giustizia, la tenacia per il bene sociale, la responsabilità verso ciò che ti circonda. A tutto questo Sara è stata risposta! In questo spazio, come associazione, vogliamo ringraziare Sara per averci accompagnato in questi anni, con la sua preziosa formazione ed amicizia, nel rendere sempre più autentico il nostro servizio alle persone detenute combattendo ogni forma di pregiudizio, perbenismo e finta pietà. ————————————————

l tuo sorriso mi abbagliava, le tue parole mi incoraggiavano, la tua IIintelligenza mi affascinava, il tuo cuore mi rapiva. Icona meraviglio- sa di generosità, amore e fede. È stato bello incontrarti. Mia cara ami- ca mi mancherai veramente tanto!!! ————————————————

ara aveva una “fragilità” a cui sono grata perché mi ha permesso SSdi passare molto tempo con lei: era ostinatamente riluttante alla gui- da. Lunghissime chiacchierate in auto tra Velletri e Roma, sempre a par- lare del carcere e dei nostri comuni amici del mondo racchiuso lì den- tro. E poi le stimolanti, appassionate e feconde lezioni di filosofia all’u- niversità, io ascoltavo incantata anche quando mi risultava molto diffi- cile capire. Orme, orme incancellabili dappertutto, disseminate sempre con sem- Sara: una grande intelligenza mai ostentata, una profondità di pensie- plicità, con discrezione, con umiltà e spesso con ironia, con la quale ha ri e sentimenti al servizio dei prossimi, una straordinaria capacità di ascol- affrontato perfino la sua lunga e dolorosa malattia. to e comprensione, uno sguardo maturo e saggio sul dopo che verrà. Una anima così bella non muore e la rivedremo, la riconosceremo e la Una “grande” persona che non ha mai fatto sentire “piccolo” chiunque ricorderemo in tutte le cose che rendono la vita vera e autentica. si sia avvicinato a lei. L’ultimo messaggio che ho inviato a Sara terminava con una poesia di ———————————————— Emily Dickinson : “Se potrò impedire ad un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano... se potrò ... aiutare un pettirosso a rientrare nel suo el corso della nostra esistenza per una infinità di ragioni e di cir- nido, non avrò vissuto invano.” NNcostanze ci capita di avvicinare migliaia di persone con le quali Margrado tutti i disperati tentativi nessuno alla fine ha potuto aiutare quel ci relazioniamo per un tempo più o meno lungo: la maggior parte di que- continua nella pag. 28 Novembre 2020 2828 Anno 17, n. 6 (175)

pettirosso caduto a rientrare nel suo nido, ma mi consola la certezza che i sono persone che non devono essere nella nostra vita da tanto ora quel pettirosso vola per sempre nell’infinito. CCtempo per farci comprendere che sono speciali. Sara è stata una di queste. Intelligente, caritatevole, autoironica, intel- ———————————————— lettualmente lucida, ricca di onestà morale. Tutto questo arrivava pre- potentemente nel momento in cui iniziavi a parlare con lei. Ricorderò ara, donna brillante e qualificata negli studi, ha speso se stessa viven- sempre i nostri dialoghi, attraverso i quali, anche non sempre concor- SSdo con lavori precari e reddito modesto per dedicarsi al servizio dei dando, potevo apprezzare la bellezza del suo essere. poveri. Anche alle persone detenute. Ci ha insegnato ad amare i pove- Grazie Sara, per avere arricchito la mia vita, anche se ci sei passata ri “formandoci” perché fossimo in grado di accogliere i loro doni, offren- come una meteora che, ora, vola in Cielo. do il nostro meglio e non quello che ci avanza. Sara morendo giovane sembra aver vissuto una vita incompiuta. Non è ———————————————— così. Quando sarà placato il nostro dolore ricorderemo Sara quale cri- stiana di solida fede radicata nella preghiera e nell’ascolto della Parola UUn anno e un giorno dopo Annamaria. Vuoti incolmabili. di Dio. Potremo allora riferire alla sua vita questa Parola: “... colui il qua- Sara Bianchini. Ai miei primi passi in associazione era un nome, un nome le ha iniziato in voi quest’opera buona (anche in Sara) la porterà a com- pronunciato con stima e rispetto. Sara che non poteva essere con noi: pimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Fil. 1,6). un’ assenza che si sentiva, una forma di presenza. Ad un incontro di formazione per volontari a quel nome ho potuto asso- ———————————————— ciare un volto, uno sguardo. Uno sguardo che ti penetrava, sì, perché Sara non ti guardava soltanto, ti studiava con curiosa intelligenza e ti ara è una di quelle persone che si incontrano quando la vita deci- vedeva dentro. SSde di farti un regalo, quelle persone che incrociano il nostro per- Confrontarsi con lei è stata una scuola preziosa: sensibilità accompa- corso per un motivo ben preciso che spesso non capiamo subito. gnata da acuta intelligenza e profonda cultura, domande mai banali le Conosco Sara in ambito lavorativo, lei docente di filosofia, quell’anno sue, e capacità di sviscerare le questioni. Non occorre essere stati suoi sul sostegno, io educatrice nella stessa scuola e nella stessa classe. allievi per riconoscerla come Maestra. Una mente brillante, un sorriso coraggioso,per me una porta che si apre. Sento di aver ricevuto un grande dono a poter condividere con lei una Sara oltre che docente era anche una valida volontaria ed è stata lei ad parte di cammino, in associazione e nella vita. “aprirmi le porte del carcere”. Cosi, senza rendersene conto mi realiz- Vol.a.re porta la sua impronta ... e le sue ali. za un sogno cambiando la mia vita. Inizio il mio servizio di volontariato Mi mancheranno il suo sarcasmo e l’amabile asprezza...e i suoi ‘stati’ in carcere con l’associazione Vol.a.re. Sara è per me la chiave di volta, su Whatsapp. rappresenta il mio “battesimo” come volontaria e se ad oggi, dopo 4 anni, ———————————————— sono riuscita ad essere una brava volontaria è solo grazie a lei. Una maestra sempre pronta a consigliarmi,ad ascoltarmi ma soprattut- to ad insegnarmi come entrare nella vita dei detenuti in “punta di piedi”. UUna poesia che abbiamo recitato mille volte insieme ai nostri “alun- Tutto inizia a scuola, quando lei sempre di corsa, tra libri e registri di ni ristretti” e che ci aiutò ad entrare nei loro cuori e a non aver paura di classe correva in carcere o in Caritas, fino al giorno un cui le dico se mi mostrare i nostri: porta con sé. Lei testarda e premurosa mi dice che forse sono troppo Il susino giovane e carina per quel mondo così buio. Io più caparbia di lei inizio a chiederglielo in ogni momento in tutti i modi possibili finché è lei a dir- Nel cortile c’e un susino. mi se ero pronta ad entrare in quel mondo consapevole che non l’avrei più lasciato. Quant’è piccolo, non crederesti. Mi mancheranno immensamente i suoi consigli, le sue “lavate di testa”, Gli hanno messo intorno una grata le sue premurose cure alle mie “ferite” comprensibili solo a chi varca quel- perché la gente non lo pesti. la soglia, quella del carcere. Se potesse, crescerebbe: Porterò nel cuore e nell’anima la sua ESSENZA, concentrandola nel mio diventar grande gli piacerebbe. servizio verso Vol.A.Re e verso i detenuti sperando di essere sempre Ma non servono parole: la volontaria che lei stimava e di essere un giorno alla sua altezza. Ti quel che gli manca è il sole. saluto come mi chiamavi tu, “Ciao dottore”, ti voglio bene. Che è un susino, appena lo credi ———————————————— perché susine non ne fa. Eppure è un susino e lo vedi ai confortato molte persone ora non sei più qui ma sei nei nostri dalla foglia che ha. HHcuori. Ciao Sara non ti dimenticherò mai Di lei ci mancheranno l’intelligenza acuta ed analitica, la capacita’ di cen- Bertold Brecht trare il cuore di qualsiasi questione sviscerandone poi tutti gli aspetti, il suo atteggiamento a volte ruvido e sbrigativo che mascherava una gran- ———————————————— de tenerezza e capacita’ di ascolto. E’ stato grazie agli interventi pubblici di Sara sul carcere che a suo tem- po optai per la mia esperienza formativa in Vol.A.Re, che ha lasciato una razie Sara, per aver raggiunto le più buie profondità umane delle traccia cosi’ significativa nella mia vita. GGpersone detenute e le nostre e averci fatto raggiungere l’alta quo- ta: l’averti potuta conoscere e imparare da te. ———————————————— Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 2929

21 Gennaio Incontro formativo: Parola di Dio, nutrimento alla mensa familiare (Dei Verbum) 28 Gennaio Incontro formativo: Familiarità con le Scritture: costruire la casa sulla roccia 04 Febbraio Laboratorio: Il Triduo Pasquale e I sacramenti dell’iniziazione cristiana 11 Febbraio Metodologia esperienziale: il mondo dei bambini e dei ragazzi 18 Febbraio Metodologia esperienziale: la famiglia, luogo di trasmissione della fede

Laboratorio di dialogo e cultura della pace

Sabato 9.30-12.00

30 Gennaio Famiglie, scuola, istituzioni, parrocchie e associazioni: per una educazione nonviolenta S.E. Vincenzo Apicella (vescovo); Pierluigi Sanna (Sindaco); Amalia Perfetti, docente e presidente di Libera-Colleferro; Ezio Aceti (psicologo dell’età evolutiva) 20 Febbraio Linguaggi e comunicazione a servizio della pace Costantino Coros, direttore Uff. Comunic. Sociali diocesi di Velletri-Segni; Stefania Tanesini (giornalista, coordinatrice internazionale NetOne) 20 Marzo Chiesa e impegno per la pace don Renato Sacco (coordinatore nazionale di Pax Christi) e Carlo Cefaloni giornalista e redattore di Città Nuova) 17 Aprile Il dialogo interreligioso: un contributo don Christian Medos per un mondo nonviolento Prof. Bongiovanni (docente dialogo Come funziona interreligioso P. U. Gregoriana); l percorso della scuola di teologia è biennale e si svolge in due mod- Roberto Catalano e Rita Moussallem uli all’anno da 6 incontri ciascuno. I moduli si differenziano per area (co-direttori del Centro internazionale per il culturale: biblica, antropologica, ecclesiologica e liturgica. Ogni incon- dialogo interreligioso del Movimento dei Focolari) tro si svolge dalle 20.30 alle 22.15 e comprende due lezioni da 45 minu- ti e la pausa. Alla fine di ogni modulo ci sarà una giornata di sintesi al Musica e canto nella Liturgia Centro di Spiritualità Santa Maria dell’Acero con una verifica su quan- to assimilato. Mercoledì ore 20.30-22.15

PERCORSO BIENNALE DI FORMAZIONE TEOLOGICA 13 Gennaio Perchè cantare? Il canto nella Bibbia Secondo anno (2020/2021) Modulo Liturgico 20 Gennaio Il canto: parte integrante nell’azione liturgica

Venerdì ore 20.30-22.15 27 Gennaio Il Coro Parrocchiale: un vero ministero liturgico 3 Febbraio Criteri per la scelta dei canti nella Liturgia 06 Novembre La Liturgia: bellezza di Dio 20 Novembre Sacrosantum Concilium: 10 Febbraio Animatori musicali e strumenti musicali bellezza trasfigurata 27 Novembre Il tempo: esperienza del Risorto Il corso si tiene in forma di laboratorio e prevede momenti di 04 Dicembre L’Eucaristia: fonte e culmine canto e uso di strumenti. 11 Dicembre Dalla Liturgia alla vita SEDE: PARROCCHIA IMMACOLATA, Colleferro. 18 dicembre Liturgia: “Ma la più grande di tutte è la carità Formazione per giovani animatori parrocchiali Giornata di sintesi all’Acero In collaborazione con Ufficio Catechistico, la Pastorale Giovanile e Modulo Antropologico l’Azione Cattolica diocesana, la scuola di teologia propone una “due giorni” per ragazzi dai 15 ai 18 anni per prepararsi a divenire ani- 29 Gennaio Dall’individuo alla persona matori parrocchiali a servizio dei più piccoli. 05 Febbraio Volontà e libertà Ci saranno momenti di spiritualità, di formazione e di metodologia. La 12 Febbraio La sfida etica: I valori “due giorni” si svolgerà i giorni 1 -2 Giugno 2021 all’Acero. 19 Febbraio Io e noi: la persona e la comunità 26 Febbraio La dimensione affettiva della persona INFORMAZIONI E ISCRIZIONI 05 Marzo La comunicazione: verbale, non verbale, COORDINATORE DIOCESANO don Christian Medos I social e le nuove sfide SEGRETERIA per i docenti Suor Francesca Langella ap. Giornata di sintesi all’Acero SEGRETERIA per gli studenti Sabrina Acciarito Diac. Giorgio Safina Altre proposte formative a cui tutti possono partecipare previa iscrizione: Oltre al corso bioennale la scuola offre dei moduli di formazione speci- INFO E CONTATTI fica che rispecchiano aree di interesse pastorale-liturgico aperte a tut- [email protected] ti. Di seguito le proposte per quest’anno pastorale: SEDE: La scuola ha come sede il “Palazzaccio” di Artena, piazzale Evangelizzazione e catechesi a misura di famiglia Genocchi (ampio parcheggio). Alcuni corsi si svolgono però in altre sedi per garantire le misure di sicurezza Anticovid richieste. Giovedì ore 20.30-22.00 14 Gennaio Incontro formativo: Una fede che tocca QUOTE DI PARTECIPAZIONE: 100 euro per iscrizione annuale al bien- la vita della famiglia nio di formazione. Per gli altri corsi si prega di rivolgersi alla segreteria. Novembre 2020 3030 Anno 17, n. 6 (175)

è ormai alla mercé dell’opinio- ne pubblica, ritenuta ormai come un qualcosa da accattivarsi piuttosto che da educare e gui- dare. Ne vien fuori una sorta di giungla con tanto di legge del più forte imperante, dove la maggiore forza va sempre più a coincidere con il maggior possesso di denaro unito ad una certa dose di immoralità; quest’ultima sem- pre più ritenuta dal pensiero comu- ne indispensabile per “farsi stra- da” nella scalata sociale, con stru- menti che vanno dalla racco- mandazione alla corruzione, dalla speculazione all’indebita per- cezione di beni e denaro, fino al vandalismo sociale e ambientale. Giovanni Zicarelli situazione in cui la logica sembra smarrita, quan- Una sorta di involuzione della specie, con una tomeno nel sistema dominante, salvando per- consapevolezza della propria fugace esisten- pesso si parla del nostro tempo come tanto individualità talvolta, za in questo mon- di un’epoca di degrado sociale e, come visto, addirittura do inversamente SSsoprattutto, morale. Difficile poterlo fulgide. proporzionale al smentire; e del resto viaggiano sempre appaia- Lo stesso 15 ottobre, dal- progresso tecno- te queste due criticità poiché l’una è l’inevita- le ore 18, si è svolto, pres- logico. Ben lungi bile conseguenza dell’altra. so la chiesa di San quindi dal com- Ma non ci si dimentichi che appartengono al nostro Bruno, in Colleferro, un prendere che la tempo anche persone come don Roberto incontro fra parroc- panacea è il per- Malgesini e Willy Monteiro Duarte. Un sacer- chiani promosso dal par- seguimento del dote di 51 anni che svolgeva il suo ministero roco don Augusto Bene comune, che nella città di Como, presso la parrocchia San Fagnani (nella foto a si può godere appie- Bartolomeo, e un giovane cuoco di 21 anni resi- destra) proprio per ana- no la propria vita dente a Paliano (FR). Due persone miti nell’indole, lizzare il “Patto”di solo se vive digni- secondo le testimonianze di chi li ha conosciuti, Francesco, con relato- tosamente anche il ma di certo eroiche nei gesti. Un eroismo, il loro, ri, oltre allo stesso par- prossimo, inteso ora ufficialmente riconosciuto dallo Stato italiano roco, don Carlos Ortiz come l’uomo ma attraverso il conferimento ad ambedue della meda- Romero e Luciano Turco alle cui disamine sup- anche l’insieme di tutte le creature viventi intor- glia d’oro alla memoria da parte del presiden- portate da alcune diapositive sono seguiti inter- no a noi e l’ambiente in cui vivono e viviamo, te della Repubblica quali alti venti dal pubblico. nel nome di quell’“ecologia integrale” per il rag- esempi di generosità e corag- Si è soprattutto sottolineato come giungimento della quale ci esorta Papa gio. L’intevento Papa Francesco faccia appel- Francesco nella sua Laudato si’. Il primo nel prodigarsi quoti- di don lo agli “educatori” a tutti i livel- Il pontefice, attraverso discorsi e pubblicazio- Carlos Ortiz dianamente nell’aiuto verso i Romero li – considerando tali anche ni, ci trasmette fin dall’inizio del suo pontifica- più bisognosi e proprio da uno Governi e capi di Stato – fino to la sua estrema preoccupazione riguardo all’im- di loro ucciso a Como, il alla famiglia, primo crogiolo del- postazione della società che si è andata deli- secondo nel non esitare ad inter- l’individualità. neando, con il valore della vita umana che risul- venire in una situazione di tru- Il quadro che ne deriva è deso- ta sempre più marginale rispetto all’economia. ce violenza nella pur pacifica lante e in fondo ne siamo tut- Appare come l’unica autorità di rilievo che oggi Colleferro donando la vita ti testimoni, consapevoli o fa appello a quegli uomini di buona volontà che per difendere un amico. meno. illuminano il genere umano, anche se a mac- È del 15 ottobre il messaggio Il senso civico di solidarietà e chia di leopardo – che peraltro appare piutto- con cui papa Francesco invi- sussidiarietà appare ormai affi- sto rada – anziché come massa compatta sot- ta le persone di buona volon- dato all’iniziativa individuale o to una generalizzata e sana guida istituziona- tà – gente cioè come don Roberto al più associativa di qualche illu- le tradizionale come egli pare auspicare: e Willy – ad aderire al “Patto minato, la figura dell’educato- “È tempo”, asserisce Francesco, “di sottoscrivere educativo globale”. re e in genere dell’autorità risul- un patto educativo globale per e con le gio- Si potrebbe definire una vera tano ormai avvilite da un siste- vani generazioni, che impegni le famiglie, le e propria chiamata che fa leva ma che tutela poco o nulla tali comunità, le scuole e le università, le istitu- unicamente sulla logica per poter ruoli, con la conseguenza che zioni, le religioni, i governanti, l’umanità inte- far fronte ad una conclamata chi in qualche modo li ricopre ra, nel formare persone mature”. Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 3131

l’idea di proporre la figura di padre Italo per l’inserimento tra i Giusti di tutto il mondo. Un rico- noscimento che suggella l’esem- pio lasciato nella città, non solo in quanti lo conobbero direttamente dunque, un’opera instancabile per il bene e la giustizia. Come associazione abbiamo spo- sato subito l’idea ma vogliamo anco- ra una volta ringraziare le insegnanti, coordinate dalla professoressa Lucchetti, per il lavoro fatto e per la passione dimostrata. Mai come in questo periodo crediamo che la scuola sia fondamentale per la cre- scita della nostra società, rinunciarvi sarebbe un grande danno, soprat- tutto quando dimostra, come in que- sto caso, di essere fonte di ispi- razione verso il bene”. Padre Italo Laracca è stato nomi- nato cittadino onorario di Velletri, ha ricevuto la medaglia di bronzo al valor militare per gli sforzi pro- fusi durante il periodo più buio del- la guerra e, soprattutto, ha conti- sfazione a quanti da anni ne promuo- nuato la sua opera anche dopo l’emergenza bel- Associazione “Padre Italo Laracca” vono la memoria. Innanzitutto l’asso- lica creando un orfanotrofio per le vittime indi- ciazione che porta il suo nome, fon- rette del conflitto. data e operativa da più di 20 anni, Un’opera instancabile, che lo ha visto collaborare Una grande soddisfazione per e poi le insegnanti e tutto il per- con tutte le componenti della città, da quelle poli- l’associazione che porta il suo nome sonale della Scuola di tiche a quelle ecclesiastiche, potendo sempre ma anche per chi si è speso negli anni Casale, dell’Istituto contare al suo fianco sulla figura del fratello Luigi, per ricordarne l’esempio Comprensivo Velletri Nord, anch’egli somasco e presente a San Martino in particolare le insegnanti fino alla sua prematura scomparsa. rima delle chiusure per la pan- Antonietta Lucchetti, Barbara L’uno e l’altro sono ancora nella memoria di mol- demia era giunta la notizia uffi- Casentini, Bruna Casolari e ti, soprattutto nelle campagne, come veri rife- PPciale dell’inserimento di Iolanda Rolli. Come ci rac- rimenti religiosi ma anche più genericamente Padre Italo Laracca, chierico rego- conta il Presidente sociali. Giusti e vicini ai deboli, in sintesi, il mes- lare somasco che ha trascorso a dell’Associazione “Padre saggio trasmesso dai loro esempi. Velletri quasi tutta la sua vita, nel Italo Laracca” Fabio Ciarla: La cerimonia, prevista per marzo scorso, dove- Giardino dei Giusti virtuale istitui- “Dalla scuola, e più preci- va svolgersi in concomitanza con la Giornata to da “Gariwo, la foresta dei Giusti”. samente dal lavoro dei dei Giusti dell’umanità, che è diventata cele- La cerimonia ufficiale non si era potu- ragazzi coinvolti tre anni fa brazione ufficiale dell’Unione Europea, ma era ta tenere lo scorso marzo, è stata in un progetto sulla memo- stata posticipata a causa della pandemia. celebrata invece a inizio ottobre, sempre a Milano, ria dei Giusti che ha visto protagonisti proprio Lo scorso 7 ottobre invece le celebrazioni si sono presso il Monte Stella, il parco cittadino dove padre Laracca e Salvo D’Acquisto, ha preso vita potute tenere è sono state aperte dai saluti e è ospitato il giardino fisi- dai discorsi di Gabriele Nissim, co voluta dall’associa- presidente di Gariwo, di zione presieduta da Lamberto Bertolè, presidente Gabriele Nissim. Undici i del Consiglio comunale di nuovi iscritti al giardino vir- Milano e presidente del Comitato tuale per il 2020, tra que- dei Garanti dell’Associazione sti appunto padre Italo Giardino dei Giusti di Milano Laracca, da molti conosciuto (composta dal Comune di semplicemente come Milano, Gariwo e Ucei) e di “padre Curato” vista la lun- Giorgio Mortara, vicepresi- ga permanenza come dente Ucei. I Giusti onorati nel- parroco nella chiesa di San l’occasione sono secondo Martino. Bertolè “figure che non solo han- Un risultato che rende meri- no fatto del bene, salvando del- to agli enormi sforzi fatti le vite e mettendo a rischio sé dal sacerdote durante e stessi, ma sono diventate dopo il secondo conflitto esempi di rettitudine, coraggio mondiale, dando soddi- continua nella pag. 32 Novembre 2020 3232 Anno 17, n. 6 (175)

Cari fratelli e sorelle, nelle orecchie la loro predicazione, e davanti A questa lettera era attribuito un carattere qua- agli occhi la loro tradizione» (Contro le eresie si canonico. All’inizio di questo testo – scritto 3,3,3). Testimonianze tardive, fra il quarto e il in greco – Clemente si rammarica che «le improv- abbiamo meditato nei mesi scorsi sulle figure sesto secolo, attribuiscono a Clemente il tito- vise avversità, capitate una dopo l’altra» (1,1), dei singoli Apostoli e sui primi testimoni della lo di martire. gli abbiano impedito un intervento più tempe- fede cristiana, che gli scritti neo-testamentari L’autorità e il prestigio di questo Vescovo di Roma stivo. Queste «avversità» sono da identificar- menzionano. Adesso dedichiamo la nostra atten- erano tali, che a lui furono attribuiti diversi scrit- si con la persecuzione di Domiziano: perciò la zione ai santi Padri dei primi secoli cristiani. E ti, ma l’unica sua opera sicura è la Lettera ai data di composizione della lettera deve risali- così possiamo vedere come comincia il cam- Corinti. Eusebio di Cesarea, il grande «archi- re a un tempo immediatamente successivo alla mino della Chiesa nella storia. vista» delle origini cristiane, la presenta in que- morte dell’imperatore e alla fine della persecuzione, San Clemente, Vescovo di Roma negli ultimi sti termini: «E’ tramandata una lettera di Clemente vale a dire subito dopo il 96. anni del primo secolo, è il terzo successore di riconosciuta autentica, grande e mirabile. Fu L’intervento di Clemente era sollecitato dai gra- Pietro, dopo Lino e Anacleto. Riguardo alla sua scritta da lui, da parte della Chiesa di Roma, vi problemi in cui versava la Chiesa di Corinto: vita, la testimonianza più importante è quella alla Chiesa di Corinto. i presbiteri della comunità, infatti, erano stati depo- di sant’Ireneo, Vescovo di Lione fino al 202. Egli ... Sappiamo che da molto tempo, e ancora ai sti da alcuni giovani contestatori. La penosa vicen- attesta che Clemente «aveva visto gli Apostoli», nostri giorni, essa è letta pubblicamente duran- da è ricordata, ancora una volta, da sant’Ireneo, «si era incontrato con loro», e «aveva ancora te la riunione dei fedeli» (Storia Eccl. 3,16). continua nella pag. accanto segue da pag. 31 ta il suo nome – senza discorsi di ringraziamento. lità di dover rappresentare da solo una intera e umanità per tutti noi. Ricordarle e tenerne viva “Un onore per me – ha commentato Fabio Ciarla città e le generazioni che l’hanno abitata. Ma la memoria è un dovere”. Eccoli dunque gli undi- (nella foto) – perché ho sentito la responsabi- anche la famiglia di padre Italo, siamo infatti sem- ci nuovi Giusti inseriti nell’estensione mul- pre in contatto con i nipoti che vivono a Firenze timediale del Giardino fisico, consultabile al e La Spezia. link https://it.gariwo.net/giardini/giardi- Infine mi ha fatto piacere ricordare i Padri no-virtuale, oltre a padre Italo Laracca sono Somaschi e il loro ruolo a Velletri nello scam- stati ricordati Francesco Quaianni, Emily Bayer, bio di battute avuto con Sua Eccellenza Mons. Carlo Bianchi, padre Andrey Sheptytskyy, la Dionisio Lachovicz, presente per ritirare la famiglia De Regibus, Leonilde Simonazzi, pergamena per Padre Andrey Sheptytskyy, Reinhold Chrystman, Carlo Tagliabue, Nella arcivescovo cattolico ucraino che fu uno stre- Molinari e Luigi Cortile. nuo oppositore delle ideologie totalitarie. Oltre a loro è stato ricordato anche Franco S.E. Mons. Lachovicz infatti ha voluto Basaglia, lo psichiatra che introdusse in Italia sapere qualcosa di più di quel sacerdote pre- una nuova terapia per i disturbi mentali, fon- miato, essendo a Roma i Somaschi di data sul rispetto dei pazienti, e pose le basi Sant’Alessio dei ‘vicini di casa’ come mi ha della legge 180, detta poi “Legge Basaglia”, voluto precisare sorridendo. di riforma dell’assistenza psichiatrica con la È stato quindi un piacere consegnare nelle chiusura dei manicomi. sue mani una copia del libro-diario di padre La cerimonia, per esigenze di sicurezza, ha Italo Tra le Rovine di Velletri che meglio di previsto la sola consegna delle pergamene qualsiasi altra parola può testimoniare – ritirata per padre Laracca da Fabio almeno in parte le motivazioni per il riconoscimento Ciarla, presidente dell’Associazione che por- ottenuto”. Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 3333

che scrive: La netta distinzione tra il «laico» e la gerarchia siano docili a Dio e «esercitino il potere, che Dio «Sotto Clemente, essendo sorto un contrasto non significa per nulla una contrapposizione, ma ha dato loro, nella pace e nella mansuetudine non piccolo tra i fratelli di Corinto, la Chiesa di soltanto questa connessione organica di un cor- con pietà» (61,2). Cesare non è tutto. Emerge Roma inviò ai Corinti una lettera importantissi- po, di un organismo, con le diverse funzioni. La un’altra sovranità, la cui origine ed essenza non ma per riconciliarli nella pace, rinnovare la loro Chiesa infatti non è luogo di confusione e di anar- sono di questo mondo, ma «di lassù»: è quel- fede e annunciare la tradizione, che da poco tem- chia, dove uno può fare quello che vuole in ogni la della Verità, che vanta anche nei confronti del- po essa aveva ricevuto dagli Apostoli» (Contro momento: ciascuno in questo organismo, con lo Stato il diritto di essere ascoltata. le eresie 3,3,3). una struttura articolata, esercita il suo ministe- Così la lettera di Clemente affronta numerosi temi Potremmo quindi dire che questa lettera costi- ro secondo la vocazione ricevuta. Riguardo ai di perenne attualità. Essa è tanto più significa- tuisce un primo esercizio del Primato romano capi delle comunità, Clemente esplicita chiara- tiva, in quanto rappresenta, fin dal primo seco- dopo la morte di san Pietro. La lettera di Clemente mente la dottrina della successione apostolica. lo, la sollecitudine della Chiesa di Roma, che riprende temi cari a san Paolo, che aveva scrit- Le norme che la regolano derivano in ultima ana- presiede nella carità a tutte le altre Chiese. to due grandi lettere ai Corinti, e in particolare lisi da Dio stesso. Il Padre ha inviato Gesù Cristo, Con lo stesso Spirito facciamo nostre le invo- la dialettica teologica, perennemente attuale, tra il quale a sua volta ha mandato gli Apostoli. Essi cazioni della «grande preghiera», là dove il Vescovo indicativo della salvezza e imperativo dell’impegno poi hanno mandato i primi capi delle comunità, di Roma si fa voce del mondo intero: «Sì, o Signore, morale. e hanno stabilito che ad essi succedessero altri fa’ risplendere su di noi il tuo volto nel bene del- Prima di tutto c’è il lieto annuncio della grazia uomini degni. la pace; proteggici con la tua mano potente attra- che salva. Il Signore ci previene e ci dona il per- Tutto dunque procede «ordinatamente dalla volon- verso il Sommo Sacerdote e guida delle anime dono, ci dona il suo amore, la grazia di essere tà di Dio». Con queste parole, con queste fra- nostre, Gesù Cristo, per mezzo del quale a te cristiani, suoi fratelli e sorelle. E’ un annuncio si, san Clemente sottolinea che la Chiesa ha una la gloria e la lode, adesso, e di generazione in che riempie di gioia la nostra vita e dà sicurezza struttura sacramentale e non una struttura poli- generazione, e nei secoli dei secoli. Amen». al nostro agire: il Signore ci previene sempre tica. L’agire di Dio che viene incontro a noi nel- con la sua la liturgia precede le nostre decisioni e le nostre *Aula Paolo VI, Udienza generale di bontà, e la bontà del Signore è sempre più gran- idee. La Chiesa è soprattutto dono di Dio e non Mercoledì 7 marzo 2007 de di tutti i nostri peccati. Occorre però che ci creatura nostra, e perciò questa struttura impegniamo in maniera coerente con il dono rice- sacramentale non garantisce solo il comune ordi- vuto e rispondiamo all’annuncio della salvezza namento, ma anche questa precedenza del dono Nell’immagine del titolo: il Martirio di San Clemente, con un cammino generoso e coraggioso di con- di Dio, del quale abbiamo tutti bisogno. Fungai Bernardino, 1498 – 1501, versione. Al termine, la «grande preghiera» conferisce un City Art Gallery - New York Rispetto al modello paolino, la novità è che Clemente respiro cosmico alle argomentazioni precedenti. fa seguire alla parte dottrinale e alla parte pra- Clemente loda e ringrazia tica, che erano costitutive di tutte le lettere pao- Dio per la sua meraviglio- line, una «grande preghiera», che praticamen- sa provvidenza d’amore, che te conclude la lettera. ha creato il mondo e con- L’occasione immediata della lettera schiude al tinua a salvarlo e a santi- Vescovo di Roma la possibilità di un ampio inter- ficarlo. vento sull’identità della Chiesa e sulla sua mis- Particolare rilievo assume sione. Se a Corinto ci sono stati degli abusi, osser- l’invocazione per i gover- va Clemente, il motivo va ricercato nell’affievo- nanti. Dopo i testi del limento della carità e di altre virtù cristiane indi- Nuovo Testamento, essa spensabili. rappresenta la più antica Per questo egli richiama i fedeli all’umiltà e all’a- preghiera per le istituzio- more fraterno, due virtù veramente costitutive ni politiche. Così, all’indo- dell’essere nella Chiesa: «Siamo una porzione mani della persecuzione, santa», ammonisce, «compiamo dunque tutto i cristiani, ben sapendo che quello che la santità esige» (30,1). sarebbero continuate le per- In particolare, il Vescovo di Roma ricorda che secuzioni, non cessano di il Signore stesso «ha stabilito dove e da chi vuo- pregare per quelle stesse le che i servizi liturgici siano compiuti, affinché autorità che li avevano con- ogni cosa, fatta santamente e con il suo bene- dannati ingiustamente. Il moti- placito, riesca bene accetta alla sua volontà ... vo è anzitutto di ordine cri- Al sommo sacerdote infatti sono state affidate stologico: bisogna prega- funzioni liturgiche a lui proprie, ai sacerdoti è sta- re per i persecutori, come to preordinato il posto loro proprio, ai leviti spet- fece Gesù sulla croce. Ma tano dei servizi propri. L’uomo laico è legato agli questa preghiera contiene ordinamenti laici» (40,1-5: si noti che qui, in que- anche un insegnamento che sta lettera della fine del I secolo, per la prima guida, lungo i secoli, l’at- volta nella letteratura cristiana, compare il ter- teggiamento dei cristiani mine greco laikós, che significa «membro del dinanzi alla politica e allo laós», cioè «del popolo di Dio»). Stato. In questo modo, riferendosi alla liturgia dell’antico Pregando per le autorità, Israele, Clemente svela il suo ideale di Chiesa. Clemente riconosce la Essa è radunata dall’«unico Spirito di grazia effu- legittimità delle istituzioni so su di noi», che spira nelle diverse membra politiche nell’ordine stabi- del Corpo di Cristo, nel quale tutti, uniti senza lito da Dio; nello stesso tem- alcuna separazione, sono «membra gli uni degli po, egli manifesta la preoc- altri» (46,6-7). cupazione che le autorità Novembre 2020 3434 Anno 17, n. 6 (175)

Susanna Rossi Boufor co... di Pace / da innumerevoli visite psichiatriche dai grandi Il fumo rimane sul campo della precedente bat- luminari medici del Vaticano del tempo. A Lourdes “Sulla Via del perdono”. Riflessioni con taglia / sale verso il cielo / come dai camini di vanno i treni della speranza, si vendono le Madonnine P. Antonio Coppola Passionista Auschwitz / Fumo umano di cadaveri.” con l’acqua benedetta ma “Gesù parla attraverso (Susanna Rossi Boufor, agosto 2019) la madre”, non è la Madre a parlare”. Premessa Il fumo grigio bianco sale verso il cielo, su, sem- Attorno al Chiostro i tenaci Tamerici, e un via- pre più su verso il Sole, conformandosi in cirri letto di secolari Pitosfori, resistenti alle bufere i trovavo per caso al Pontificio scomposti, svolazzanti sopra le due Croci del marine. Il Santuario è semplice, austero, l’interno Santuario Basilica della Madonna del- Santuario della Madonna delle Grazie e di Santa a tre navate, in cemento e mattoni, terracotta le Grazie e di Santa Maria Goretti a Maria Goretti a Nettuno. e maioliche, in alto le bellissime vetrate policrome. Nettuno, una visita guidata dall’allora Rettore del Una Croce sul campanile neo romanico, ove si Semplice e austero dicevamo come una Chiesa Santuario P. Antonio Coppola. posa un gabbiano, l’altra sulla sommità del tim- cistercense. Sotto la Cripta, e Lei, la Santa bam- Era domenica pomeriggio di una caldissimo gior- pano della Chiesa, che a guardarla appare come bina, Santa Maria Goretti ove le donne si reca- no dell’agosto 2019, e la Chiesa - di cui sono una piccola San Pietro, proprio lì... che strano... no in pellegrinaggio per chiedere grazie. custodi i Padri della Provincia Passionista MAPRAES dove sbarcarono i Marines, con le loro chewingum di Roma - era gremita di pellegrini: io tra loro. e le cioccolate del benessere, per un popo- L’intervista Una breve riflessione personale lo in quel tempo molto sul dolore e sul perdono affamato e malato, pro- Le Tre P: “Non lo uccidi per la fede di Gesù e di prio lì... in quei luoghi palu- Potere - Possesso - Maometto” (Sabah Fakhri, musicista siriano) dosi e infetti di Mal - aria Piacere “Ecco porta la Croce e la Corona di spine”, e – Malaria. Perché questo attac- Ponzio Pilato dice: “Ecce Homo” ovvero “Ecco C’è un bellissimo Chiostro camento a Santa Maria l’Uomo”. L’avrebbero crocifisso senza alcuna col- al Santuario, con una grot- Goretti? pa, se non quella di predicare l’Amore verso il ta e una Madonnina di Padre Suo, Dio, e verso il prossimo. Lourdes, nonché Santa In questi ultimi anni la figu- “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Bernadette (nella foto a ra di Santa Maria Goretti destra), la pastorella ha particolarmente segna- Quando l’anima sanguina inginocchiata candida e to la mia opera pastora- “Note di liuto e flauto dolce / e il dolore si allon- ignara che la sua male- le. Prima di diventare tana / come un diavolo smascherato / che vigliac- dizione sarebbe stata pro- Rettore in questo Santuario camente si ritira / L’anima piano piano si ricu- prio quella di aver visto ero Parroco nella Parrocchia 1 ce / si autosutura / con un tenace filo di Tammait / l’immagine della Madonna, di Santa Maria Goretti ad Note di flauto dolce e liuto / davanti al deserto “Sei pazza, visionaria, dici Alghero, strano, vero, marino / ove sbarcarono gli americani / Note di bugie”, le dicevano in fami- proprio, ad Alghero dove liuto e flauto dolce /per una glia e la chiusero in con- visse il periodo di carce- Aria verde di foglie / Terra di Siena e di conta- vento in tenera età ove re Alessandro Serenelli, dini / Acqua di mare color indaco Fuoco ami- sarebbe stata vivisezionata continua nella pag. accanto Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 3535

cellandole perché assor- tomai difficile - auspicando di ritornare quanto bite sulla sua sofferenza prima ad un Cristianesimo delle origini - una Fede e sublimate nel bene. solida si diceva, crea nell’individuo uno straor- È questa la straordinaria dinario cordone ombelicale tra il vivere quotidiano chiave di trasformazione: (anche se difficile e faticoso) e il trascendente. il male provocato dai Non per aspettare qualcosa dall’alto ma per attin- romani, da Ponzio Pilato, gere umilmente a briciole di divinità, talvolta ina- dalla sofferenza del pro- spettate quando tutto sembra perduto. cesso e della Crocefissione L’assenza di Dio porta inevitabilmente ad una di Gesù, nella sua mor- solitudine interiore, creando bisogno di possesso te e Resurrezione, si tra- e di potere, individualismo sfrenato, bisogno insa- sforma in perdono e nel ziabile di piacere: l’apparire e non l’essere, l’e- bene. Sta all’uomo sce- donismo, la ricerca maniacale della bellezza del gliere se perseguire la stra- corpo, che conducono ad una sessualità priva da del bene da Lui offer- di amore, portando purtroppo a dimenticare la ta, oppure scegliere il male, bellezza della mente e soprattutto dell’anima. che certamente non è offer- to da Dio e da Gesù. In merito a Santa Maria Goretti qual’è stato il suo percorso e quale sarà in futuro? Cosa significano le tre P: Potere - Possesso - Il punto di partenza del perdono in Santa Maria Piacere? Goretti, dopo aver subito il tentativo di violen- za da parte di Alessandro Serenelli, è ancora Potere una volta, lo ripetiamo, l’Amore verso Dio e la Nel mondo contempora- Fede. Quando Marietta perse il padre a causa neo troppo spesso il della malaria (il padre aveva solo 41 anni), dis- potere trasforma la men- se a sua madre Assunta: “non ti preoccupare te delle persone, si cer- mamma, farò io da papà, ti aiuterò ad allevare ca il potere attraverso il i miei fratelli e nel lavoro”, ricordandosi di una possesso; possedere sia frase che la madre e il padre ripetevano spes- in senso economico che so in quella famiglia così povera di braccianti in senso umano significa agricoli che abitavano a Borgo Le Ferriere, vici- Santa Maria Goretti nella tela del soffitto a avere potere sulle persone, molte volte intimo- no a Nettuno: “anche se abbiamo poco da man- cassettoni della Cattedrale di Velletri rendole, addirittura plagiandole nel renderle pro- giare, Dio vede e provvede”. prie marionette. Questa ragazzina di 11 anni 6 mesi e 20 gior- il violentatore, ma anche amico d’infanzia di Marietta. Possesso ni, quando fu colpita da Alessandro Serenelli da Prima di Alghero ero a Paliano in provincia di Possedere in senso economico o affettivo, signi- 14 coltellate, venne soccorsa e portata Frosinone dal 1977 al 1990, erano gli anni dei fica caricare la propria persona di potere, ma all’Ospedale di Nettuno, ove morì dissangua- miei studi liceali, ginnasiali in teologia. A col tempo questo potere ci isola dagli altri, crean- ta. Ma in punto di morte Marietta pronunciò que- Paliano, Marietta arrivò all’età di due anni con do voragini di incomprensione, solipsismo e misan- sta incredibile frase: “Io ti perdono Alessandro la famiglia, dopo aver lasciato il paese nativo tropia, a volte un terribile e temibile possesso e ti condurrò con me in Paradiso”. Il fatto straor- di Corinaldo nelle Marche. di massa: le grandi dittature della storia ne sono dinario è che Marietta perdonò il suo aggres- un esempio eclatante, dal nazismo al fascismo, sore, che venne processato e condannato a 30 Perchè la scelta di diventare Passionista? fino alla contemporanea possessione diabolica anni di carcere ad Alghero. Uscì dal carcere com- e ossessione dei media e dei social network che pletamente trasformato, così come l’immagine Nel 1976 i Passionisti tennero una missione pasto- riducono l’individuo ad un puro fruitore crean- di Santa Maria Goretti divenne piano piano l’em- rale nella mia Parrocchia di Sant’Antimo, ven- do informazioni fasulle dove navigare, cancel- blema del “senso del perdonare”, compiendo quel- ni letteralmente affascinato dalla parola di que- lando la memoria personale e immettendo memo- la straordinaria anche se drammatica trasformazione sti Padri missionari, Congregazione fondata da rie sconosciute. che attuò Cristo sulla Croce, trasformando la sua San Paolo della Croce, nato ad Ovada il 3 gen- Navigare, certo... come i Marines della Apple! Passione e condanna a morte, in una naio 1694 e morto il 18 ottobre 1775. Avevo 13 per scoprire un niente mascherato da tutto: il Resurrezione e Redenzione per i mali dell’umanità. anni e rimasi molto colpito da quei missionari, mondo di Google è nelle mie mani, ma le mie dal loro Carisma, dal loro Apostolato, quello di mani sono vuote. Lo smartphone ti possiede, Il male vira nel bene annunciare la Passione di Gesù come la pro- ti isola, ti alletta con innumerevoli offerte riem- Dopo essere stato Rettore al Santuario di Nettuno va più schiacciante dell’Amore di Dio sulla Croce. pite subdolamente di messaggi subliminali, il miglior quale sarà il suo percorso futuro? Sulla Croce Gesù sofferente e morente si immo- metodo per possedere la mente delle persone la, rivelando così lo straordinario Amore del Padre e di un popolo, la propaganda di un regime fa È strano a dirsi, il mio percorso pastorale si com- Suo, Dio, Amore che trasforma la sofferenza in testo. Propaganda o pubblicità che lavano il cer- pleta come un cerchio ritornando a Paliano, dove rinascita e in vita. vello con false promesse ancora una volta di pote- sarò Parroco della Collegiata di Sant’Andrea Apostolo L’intuizione di San Paolo della Croce è quella re, di possesso e quindi di piacere. e Rettore del Convento dei Padri Passionisti. C’è che la Passione di Gesù è il rimedio ai mali del Piacere inoltre un progetto cui tengo particolarmente, ristrut- Mondo, nel senso che si arriva a conoscere l’in- Nel tempo contemporaneo uno dei mali peggiori turare il vecchio casale dove Marietta, i geni- finitudine e la grandezza di Dio - che è amore, è l’assenza di Dio e della Fede, che sradica le tori, e i fratelli vissero prima di trasferirsi a Borgo perdono e bontà - attraverso il sacrificio del Figlio coscienze portando ad una deriva come una nave Le Ferriere vicino Nettuno. sulla Croce. Un Dio Padre e Figlio contempo- senza nocchiero, né equipaggio perché intimorito raneamente, nonché Spirito Santo, che muore dalla perdita di sicurezza. Una fede solida, anche Convento dei Padri Passionisti a Paliano per noi, per espiare le colpe dell’umanità, can- in tempi ove la Chiesa attraversa una fase quan- Collegiata di S. Andrea a Paliano Novembre 2020 3636 Anno 17, n. 6 (175)

Tonino Parmeggiani Cattedrale di S. Clemente in Velletri, Duplice 1a Classe, con ottava; Agosto, al 4, Festa di Santa Aurea, Vergine e llustriamo quest’oggi un altro volu- Martire, Titolare della Chiesa Cattedrale metto, poco conosciuto anche per di Ostia, Duplice 1a Classe, con otta- IIla sua tematica particolare, va; Novembre: al 19, Festa di S. Ponziano anch’esso ritrovato nella Biblioteca Papa e Martire, Patrono di Velletri, Duplice Comunale di Velletri, Fondo Antico, 1a classe, con ottava; al 23, Festa di e segnalatoi n qualcun’altra: si trat- S. Clemente Papa e Martire, Patrono ta di “PROPRIA SANCTORUM di Velletri e Titolare della Chiesa OFFICIA PRO ECCLESIIS CATHE- Cattedrale, Duplice 1 a Classe, con otta- DRALIBUS OSTIENSI, ET VELI- va; Dicembre, al 7, Festa di S. Geraldo, TERNA…”, redatto per ordine del- Vescovo e Confessore, Patrono di Velletri, l’allora Cardinal Francesco Barberini, Duplice 1a classe, con ottava. vescovo diocesano di Ostia e Velletri, Quindi nell’insieme abbiamo nove dal luglio 1726 all’agosto 1738, det- Feste, cioè per i Titolari delle due Chiese to ‘juniore’ per distinguerlo dall’altro Cattedrali, S. Aurea e S. Clemente, l’an- Cardinal Francesco, della stessa nobil niversario della Dedicazione della casata, ‘seniore’ anche lui nostro vesco- Cattedrale veliterna, i due Santi per Ostia, vo, dall’ottobre 1666 al dicembre 1679. S. Pier Damiani e Santa Monica Consta di 236 pagine, in 4°, altezza [Madre di S. Agostino d’Ippona, mor- 20 cm, edito a Palestrina per i ‘Typis ta proprio ad Ostia mentre stava per imbar- Barberini’ nell’anno 1732; consiste in carsi su una nave per ritornare in Africa], sostanza di una parte integrativa del i tre Protettori di Velletri, Ss. Eleuterio, ‘Breviario Romano’ il libro [la nostra Ponziano e Geraldo, assieme a S. Liturgia delle Ore] che conteneva i sal- Clemente, oltreché la Festa di Maria Vergine mi, gli inni e le varie preghiere per delle Grazie. la recita dell’Ufficio Divino a cui era obbligato fatta, quasi casualmente potremmo dire, dopo- L’indicazione Duplice [Rito doppio, primi e secon- ogni sacerdote, lungo il corso della giornata a diché l’allora Cardinal di Ostia San Pier di Vespri…] va a significare il diverso grado di seconda delle ore canoniche. Damiani venne inviato a Velletri per dirimere alcu- solennità della Festa, 1a o 2 a …classe. Per sei L’Ufficio ‘proprio dei santi’ era una parte varia- ne controversie ed in seguito, dal suo succes- casi è concessa l’ottava, ossia l’estensione del- bile per ogni diocesi o comunità e sostituiva l’Ufficio sore, San Geraldo nell’anno 1072, le due dio- la festa religiosa per otto giorni, per sottolinearne del giorno, previsto dal ‘Calendario Rimano’, con cesi convissero fino al 1914. Intento, dovere per l’importanza. quello particolare, proposto per alcuni Santi che il Cardinale Barberini fu certamente di stabili- Come corredo del volumetto, a testimonianza erano Patroni di una città, diocesi, come anche re con esattezza, oltreché di diffonderli anche, dell’impegno editoriale, furono inserite per ogni per gli anniversari di Dedicazione delle Chiese i testi liturgici dell’Ufficio proprio dei Santi; peral- Festa, prima del testo relativo, una stampa inci- Cattedrali ed altri casi particolari che cadeva- tro opere del genere si ritrovano nel tempo edi- sa per l’occasione; qui vogliamo pubblicare no in giorni fissi. ti in molte diocesi. quella di S. Clemente che cade Per i Capitoli delle Cattedrali come nelle Comunità Nelle prime pagine è riportato l’elenco delle Feste il 23 prossimo. religiose, la recita dell’Ufficio Divino era obbli- in oggetto e che cadevano in sei mesi, e pre- gatoria in comune, nel Coro e questo esemplare cisamente: in Febbraio, al 23, Festa di S. Pietro rinvenuto, apparteneva, come riportato nel foglio (Pier) Damiani, Vescovo e Confessore, di guardia, al Canonico Anteo Coluzzi che, ritro- Cardinale e Vescovo di Ostia e, qui subi- veremo poi Arciprete; stimando che l’insieme to si specifica ‘per concessione del- del clero secolare e regolare nella diocesi di Velletri la Sacra Congregazione dei Riti era inferiore alle 200 unità, la tiratura dell’ope- del 21 gennaio 1730’, Duplice; ra sarà stata dello stesso ordine di grandezza Maggio: nella prima domenica ma, poiché era un libro di uso comune, ne saran- del mese dopo Pasqua, Festa no oggi di certo rimaste poche copie. della Beata Maria Vergine del- Come si evince dal frontespizio, il Cardinale è le Grazie, Duplice maggiore; definito Vescovo di entrambe le Diocesi di Ostia al 4, Festa di S. Monica Vedova, e di Velletri, oggi si usa più o meno il termine Duplice, per la Chiesa di ‘in persona Episcopi’, ma anche se Ostia era Ostia; al 21, Festa di S. la prima tra le Diocesi Suburbicarie, in realtà Eleuterio, Vescovo e Martire, era ridotta a 100 abitanti in estate e 500 in inver- Patrono di Velletri, Duplice 1a no per cui la Cattedrale di S. Aurea era solo Classe, con ottava; Luglio, al 13, una chiesa; l’unione tra le due diocesi venne Dedicazione della Chiesa Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 3737

gname di Giudea”, del quale si era già don Claudio Sammartino dimenticato quando nel 36 d.c. si dovette giustificare nell’Urbe per aver ucciso diversi Samaritani, che al con- e il manzoniano don Abbondio trario dei Giudei erano filo romani. Non si chiedeva chi fosse quel avendo notizie sicure sulla sua sorte dopo SSCarneade in cui si era imbat- il processo cui fu sottoposto, ci affidiamo tuto durante una sua colta lettura, sicu- alle ipotesi offerte dalla tradizione: si nar- ramente chi leggesse il nome di Pilato ra che, ritenuto colpevole, fu giustizia- (anche se a digiuno di pratica religiosa) to per ordine di Caligola, nuovo impe- riconoscerebbe quel funzionario roma- ratore. no coinvolto, suo malgrado, nella vicen- Altra testimonianza afferma che fu esi- da storica di Gesù di Nazareth. Ed è liato da Roma e morì suicida, mentre sorprendente che un modesto ed oscuro pro- uomo inflessibile, arrogante e duro, capace solo voci cristiane raccontano (e speriamo che cor- curatore imperiale venga ricordato e nomina- di concussioni, violenze, rapine, brutalità, tor- rispondano alla verità) addirittura di una sua con- to ovunque si celebri una Messa domenicale, ture, esecuzioni senza processo e spavento- versione alla fede in Chi aveva fatto crocifig- superando così la fama, le conquiste e gli ono- sa crudeltà”. Pure nella faziosità dell’intellettuale, gere. ri di una numerosa schiera di tribuni, genera- che era però un Giudeo, tuttavia la sua pesan- Concludendo, quel “patì sotto P. Pilato ”che reci- li e consoli romani, i cui nomi ed imprese sono te descrizione evidenzia delle verità. tiamo nel Credo (che sembra una affermazio- relegati nei libri di storia o in qualche lapide com- D’altro canto lo storico Giuseppe Flavio, ne di fede sradicata dal nostro orizzonte spa- memorativa. anch’egli giudeo ma filo romano, descrive inve- zio-temporale), riconduce la fede nella storia e Sappiamo tutti bene comunque che il motivo ce il nostro governatore come dotato di una cer- la preserva dallo svaporare in un mito gnosti- di questo successo è dovuto al fatto che l’al- ta abilità di comando ma con il solo difetto di co. Ed ogni volta che ripetiamo la citata espres- lora 5° governatore della Giudea incontrò e giu- non sopportare gli Ebrei, che provocava in vari sione affermiamo una realtà che testimonia la dicò un uomo che aveva l’ardire di proclamar- modi, (le insegne imperiali nel tempio) avendo verità storica dei vangeli. si “figlio di Dio” (e lo era realmente!) e che per però sempre timore della loro reazione, che nel Nella vicenda di Pilato c’è anche un enorme spa- questo motivo gli veniva consegnato dai mem- 36 d.c. gli costò il richiamo a Roma per un mas- zio per la nostra meraviglia, come ci ricorda un bri del Sinedrio perché fosse condannato a mor- sacro di Samaritani. certo Karl Lehmann quando scrive che: te. Nonostante Pilato avesse cercato di non con- Sappiamo poi che Pilato apparteneva alla fami- “È sbalorditivo che nel Credo non si accenni agli dividere il parere dei Sinedriti, come mette in glia dei Ponzi, che proveniente dal territorio san- Ebrei e invece si ospiti un duro e brutale fun- evidenza il racconto di S. Matteo, che narra di nita (forse da un centro del beneventano) da zionario romano”. Ma è anche curioso il fatto un tentativo di “scambio” con lo zelota Barabba, tempo si era trasferita a Roma, dove egli, appar- che non si noti mai che il governatore della Giudea tuttavia alle fine, temendo un ricorso dei capi tenendo alla categoria “equites illustriores”, si era un italiano originario, stando alle fonti sto- religiosi a Roma, declinò la sua personale opi- era legato da stretta amicizia con il potente e riche, del nostro centro sud, come anche nostri nione con il proverbiale gesto di lavarsi le mani. pericoloso prefetto del Pretorio Lucio Elio Seiano, compatrioti erano i legionari della coorte di stan- Da quel momento quel gesto, che era in uso che godeva di grande influenza sull’imperato- za a Gerusalemme, appartenenti alla X Legio anche nel mondo biblico per dichiarare la pro- re Tiberio, e durante il suo governatorato in Palestina Fretensis. Considerando Chi fu giustiziato, non pria innocenza, diventerà il simbolo di “scari- egli risiedeva in prevalenza a Cesarea Marittima, sarà che preferiamo seppellire legami storici “imba- co di responsabilità, come notava il cardinale da cui poi si trasferiva in primavera a razzanti”? G. Ravasi in una conferenza a Milano negli anni Gerusalemme, città che non godeva della sua ottanta. Ma riprendendo l’interrogativo iniziale, simpatia. E fu proprio lì che nella primavera di cosa sappiamo concretamente, al di là delle noti- un “fatidico” anno Pilato incontrò Chi lo avreb- Bibliografia: J. Gnilka: Il Vangelo di Matteo (ed. Paideia 1991) zie dei Vangeli, circa la figura storica del “gover- be, suo malgrado, proiettato dalla dimentican- O. Gurgo: Pilato (ed. Rusconi 1987) natore di Giudea” Il filosofo giudeo Filone di za della storia al ricordo “per i secoli futuri”. V. Messori: Patì sotto P. Pilato (S.E.I 1992) Alessandria ne traccia un quadro estremamente È vero però che il suo richiamo a Roma non G. Ravasi: Il Vangelo di Matteo (Mondadori 2019) negativo, affermando che Pilato era: “Un fu a causa della condanna a morte del “fale- C. Summertimes: Jesus Crist and P. Pilato (Harrard 1973) Novembre 2020 3838 Anno 17, n. 6 (175)

rente e fatuo che circonda e annebbia la nostra vita, ma quello interiore, difficile da recepire ma sicuro antidoto alla bruttezza, alla superficiali- tà, alla volgarità, all’ipocrisia imperanti. L’arte è ricerca, anche se faticosa e ardua, del- la verità. L’arte è spiritualità contro la materia- lità inquinante, non solo metaforicamente, la nostra Terra. In Agostino, seguendo le varie fasi del suo percorso e le corrispettive opere, c’è tutto que-

Antonio Venditti esternare, dissipando le tenebre dell’esi- stenza umana. Ma allora è un poeta? Certo, perché identico è lo stato d’animo, espres- l titolo che Agostino De Romanis ha scel- so non con la parola, ma con gli strumen- to per la sua Mostra a Roma, nell’importante ti tipici della sua arte pittorica. IIe suggestiva Sede dei Musei di San Fatta la premessa, io che ho avuto il “pri- Salvatore in Lauro, impone una prima riflessione, vilegio” di seguire da vicino l’itinerario straor- perché nulla da lui è lasciato al caso, ma tutto dinario dell’artista, non voglio sostituirmi all’au- è intensamente meditato. E nella nostra lunghissima tore del pregevole saggio, che è il caro ami- amicizia che ha compiuto proprio quest’anno il co Roberto, che tra l’altro è storico e criti- mezzo secolo, questa è la mia convinzione pro- co d’arte ed anche valente critico lettera- fonda. Ed allora è conseguente la prima doman- rio, autore di numerose Prefazioni ai miei da: è un filosofo o un pittore? Io rispondo: è un libri, arricchiti da Agostino, in copertina e grande artista che da sempre è stato animato all’interno, con le sue significative e belle da un profondo “amore per il sapere”, non seguen- opere. Già la bellezza! do studi filosofici né letterari né scientifici spe- L’arte è ricerca del bello, non quello appa- Volgeranno lo sguardo (2018) cifici, ma animato da un irrefrena- bile spirito di ricerca, con profon- de radici interiori. Verso la luce del cielo (2018) sto, che il curatore del Catalogo ha mes- Nel titolo ha voluto intendere la sua so ben in evidenza, accompagnandoci con esigenza di corrispondere a tale spi- garbo e rigore, nel complesso mondo in cui rito di “avventura”, che non lo ha mai il nostro Pittore si è inserito, incontrando- legato alla fissità di una concezio- si idealmente con i più grandi esponenti del- ne sviluppata nel tempo, pur con evo- l’arte contemporanea, come gli insigni cri- luzioni sul piano ideativo e tecnico, tici d’arte sono stati unanimi nel riconoscere. in una ben determinata caratteriz- Ma il mondo, sotto l’aspetto geografico, lo zazione. ha davvero percorso, dall’Australia all’America, Agostino, spirito libero, è andato sem- dall’Egitto all’Indonesia, che è diventata patria pre oltre, con una velocità strabiliante, d’adozione, per volontà di quanti lo hanno tanto che non era ancora finita una spinto a numerosi e prolungati viaggi nel “serie” di opere, che già ne aveva tempo, con Mostre di grande successo e in mente un’altra, in un diverso oriz- un’abbondante produzione, che lo elevato zonte, ideativo e compositivo. Ciò al ruolo di “Pittore indonesiano”, ritenuto il significa appunto che “incontrava”, più grande tra i contemporanei. ogni volta, un altro “sogno” e ne era Una delle sue Mostre è stata inaugurata dal- appassionato al punto di farne la sua la Presidente della Repubblica d’Indonesia, ragione di vita. fatto più unico che raro! E va subito rilevato Basta scorrere la sua biografia, con- il significato più rilevante, di cui egli è pie- notata da una produzione sempre namente consapevole nella sua convinta nuova e ammaliante, per il facile riscon- e genuina fede cristiana – dimostrata in ope- tro. Il sogno – si sarà già capito – re imponenti, come quelle del Presbiterio non è da intendersi quello comune, della Chiesa romana di San Giuseppe Artigiano, che tutti fanno e rielabora esperienze, o la serie dedicata al Santo Papa Giovanni turbamenti e desideri, ma è ispi- Paolo II nel Giubileo del 2000 – cioè di un razione interiore ed illuminazione di incontro tra Oriente e Occidente, attraver- un percorso creativo che genera straor- continua nella pag. accanto dinarie emozioni che l’artista deve Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 3939

Mara Della Vecchia

equiem per la Terra è una grande opera musi- Rcale composta in seguito al devastante terre- moto che colpì la regione del Sichuan in Cina nel 2008, provocando quasi settantamila morti. Spesso nella storia della musica un evento dramma- tico ha ispirato la composizione di un’opera, ma quel- lo che rende piuttosto singolare questo requiem è che è il primo in assoluto composto da un autore cinese. Guan Xia ha concepito quest’opera monumentale uti- lizzando proprio una formula fortemente caratterizzante della musica occidentale quale è il requiem per ten- tare di dare una risposta agli interrogativi che sorge- vano nel suo cuore davanti a una tragedia di tali pro- porzioni. Il poderoso organico comprende un’orchestra costituita da cento strumentisti, un coro di centocinquanta ele- menti, quattro voci soliste dando vita a un lavoro uni- versale che vuole parlare a tutta l’umanità, grazie alla commistione di culture così diverse quali sono quella occidentale e quella dell’estremo oriente, universale anche per il tema, dedicato alla Terra, il nostro pianeta da rispettare e salvaguardare. I quattro movimenti che costituiscono il requiem raf- forzano e sottolineano il tema della Terra con una ispi- razione un po’ new age: Fissando le stelle, Vento del paradiso e fuo- del Earth Requiem, ovvero può rappresentare un luminoso ponte di unio- co della Terra, Amore senza confini, Ali degli Angeli. ne di due culture lontane, oppure, al contrario, non vi si riconosce una È un’opera davvero colossale, poco riconoscibile come proveniente del- autentica identità artistica e una originalità stilistica. l’universo sonoro orientale, più vicino alla tradizione musicale europea La prima esecuzione dell’Earth Requiem è avvenuto a Pechino nel 2011 di ispirazione tardo-romantica. Questo dà adito ad una doppia interpretazione e ne è stata pubblicata un’incursione nel 2013.

segue da pag. 38

so l’arte che è salvifica, to al suo paese, Velletri, in una famiglia che da abbatte i muri e costrui- generazioni ha svolto un mestiere, che anche sce le vie della pace. lui ha praticato per vivere, prima che riuscisse In questo, come in tutti gli a svolgere, con passione e con merito, la pro- altri prestigiosi eventi, fessione d’insegnante, mettendo le sue com- di cui il nostro Pittore è petenze a servizio di alunni ed alunne, che stato acclamato prota- hanno avuto il privilegio del suo esemplare inse- gonista, spesso a Roma, gnamento. ma anche in altre impor- C’è da dire che era stato destinato a svolgere tanti città d’Italia, l’attività tradizionale della sua famiglia, a cui i l’Ambasciata della suoi genitori lo avevano avviato, nonostante le Inconsapevoli (2019) Repubblica Indonesiana sue doti eccezionali, rivelatisi già nell’infanzia. è stata sempre presen- Ma, quando hanno capito che dovevano asse- te, a dimostrazione del pro- condarlo, iscrivendolo prima all’Istituto Statale fondo legame esistente. d’Arte di Velletri e poi all’Accademia delle Belle Agostino ha una virtù uma- Arti di Roma, sono restati affascinati dalla sua na, che non è facile tro- eccezionale Pittura, inizialmente scenografica, vare negli artisti: la sem- ed io ho potuto constatare la manifestazione del plicità. loro incanto e del loro orgoglio, con il sostegno Si presenta come una per- d’ogni tipo che mai gli hanno fatto mancare. sona qualunque ed è sem- Il Sindaco di Velletri, presentando il Pittore in pre disponibile ad aiuta- questa fausta occasione, ha messo in risalto l’at- re, svolgendo anche le azio- taccamento alla Città di questo suo illustre figlio, ni più umili. E la sua vir- che, andando verso il mondo, non ha mai dimen- tù civile è l’attaccamen- ticato la sua terra d’origine. Novembre 2020 4040 Anno 17, n. 6 (175)

pale prenestina sul paese. Da allora Roiate, già posse- dimento politico dell’Abbazia, entrò a far parte anche della sua diocesi. Con una bella camminata sul sentiero Gavignano (R1) si possono conoscere gli imme- diati dintorni di Roiate. E’ un percorso ad anello lun- go circa 3 km, dislivello m 140, difficoltà medio-bassa, che si può completare in circa 2 ore, soste comprese. Si snoda in parte lungo l’ampia sterrata di servizio della forestale, in parte lungo sentieri evidenti. Piacevole la salita al monte Santa Maria della Serra attraverso la pineta di rimboschimento, in area già frequentata in epoca preromana e sede d’insedia- menti che testimoniano l’an- tica origine del paese; duran- te il rimboschimento alle fal- Stanislao Fioramonti de dell’Abbazia di Subiaco. Il primo testo che de del monte fu trovata infatti una necropoli equa nomina il casale Luroiata è un diploma del 967 del VII-VI secolo a. C., oggi non visibile perché con cui Ottone I, imperatore di Germania, con- ricoperta, con tombe a fossa di dimensioni ferma vari beni al Monastero Sublacense. 70x50x40cm, ricoperte con lastroni di terracot- oiate è adagiata in posizione strategi- Divenuta castello, Roiate è tenuta da Landolfo ta e tufo, contenenti scheletri inumati in posi- ca su un colle tufaceo che fa da spar- Rao che nel 1174 usurpò i beni del Monastero zione rannicchiata o fetale, che richiamano un RRtiacque tra i versanti dell’Aniene e del ma fu cacciato e scomunicato dal legato pon- antico rito di inumazione perpetuatosi fino in età Sacco. Ai suoi piedi fino al 1911 sorgeva un laghet- tificio. Suo figlio Raone si impossessò di nuo- protostorica. to alimentato da numerose sorgenti una delle vo dei beni del Monastero ma Alessandro III gli Noi siamo partiti dal piazzale della Libertà (m quali, la Fonte Roia, forse dette il nome al pae- tolse Roiate e Rocca Secca che donò all’Abbazia 696), che “lega” il paese antico a quello se. Si pensa che il centro fosse uno dei 41 oppi- (1178). Il Chronicon Sublacense ricorda che nel moderno, e abbiamo seguito la provinciale per da degli Equi distrutti dai Romani nel 304 a.C. 1180 l’abate, ottenuto il giuramento di fedeltà Subiaco (Maremmana superiore) fin quasi al cimi- Considerando infatti la vicinanza di Vitellia (Bellegra), da Raone, gli concesse di abitare nel castello tero, poco prima del quale parte a destra una Olevano e Affile, Roiate si deve includere nel- per 10 anni. mulattiera che sale leggermente di quota e rag- l’antico territorio degli Equi e non in quello dei Nel 1181 Gemma, figlia di Raone, rinunciò a tut- giunge la strada di servizio tracciata dalla Forestale vicini Ernici, come vuole Nibby. ti i suoi diritti sul castello di Roiate e l’abate Simone negli anni ’60 durante i lavori di rimboschimento La struttura dei resti di mura poligonali rinvenute lo affidò in custodia a Casto di Scarpa e suo figlio. (con cipressi e pini d’Austria); essa sale lungo nelle contrade Racini, Stanzano e Capriano ripor- L’11 febbraio 1270 l’abate Enrico sottoscrive il la Costa di S. Maria della Serra fino a un bivio tano al V-IV secolo a.C. quando gli antichi popo- primo Statuto di Roiate. Il 15 febbraio 1302 il (m. 709): si prosegue a destra, si abbandona li italici si fortificarono prima di iniziare la lotta castello è concesso in feudo da Bonifacio VIII contro l’espansionismo di Roma. a Nicola d’Angleri e continua nella pag. accanto Nella valle dell’Aniene Roiate è uno dei pochi successori. Nel 1380 esempi che presentano consistenti testimonianze risulta in possesso, archeologiche prive di riscontro nelle fonti let- per successione terarie. Durante il periodo romano la vita nel ter- ereditaria, di Maria ritorio di Roiate è testimoniata da consistenti mura- d’Agosta e figli, ma ture, da una cisterna e da numerosi frammen- nel 1383 dopo un ti fittili rinvenuti in più località; mancano però testi- processo per alto tra- monianze epigrafiche sull’antico centro. dimento e la con- Le prime notizie su di esso riguardano San Benedetto danna dei membri di da Norcia, particolarmente venerato come questa famiglia Roiate compatrono e festeggiato la quarta domenica tornò all’Abbazia di d’agosto. All’ingresso del borgo antico una scul- Subiaco. tura in bronzo del santo, opera dell’artista ana- Nel 1638 fu creata gnino Tommaso Gismondi, è dedicata “A San da Urbano VIII Benedetto il popolo di Roiate nel XV Centenario. l’Abatia Nullius sub- VII. IX. MCMLXXX”. Il borgo antico, tutto sali- lacense e con la con- te vicoli e casette, si stringe attorno alla parrocchiale venzione sottoscritta di San Tommaso, che conserva un quadro tre- dal vescovo di centesco dell’altro patrono del paese, il SS. Salvatore Palestrina l’8 giugno Chiesetta (festa il 9 novembre). 1639 cessò la giu- santuario della La storia medievale del borgo è legata alle vicen- risdizione episco- SS. Trinità Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 4141

la comoda carrareccia e il sentiero diven- Dalla chiesetta si sale subito sulla cima ta un po’ meno agevole; girando anco- del monte Santa Maria la Serra, chia- ra a destra si raggiungono i resti di una mato anche Montagna di Roiate (m. cisterna romana (m 726) in opus cae- 830); è il punto più panoramico del per- menticium (muro a secco). corso, da dove si possono vedere a 360° Poi il percorso prosegue a zig-zag fino ben 37 abitati del Lazio centrale fino a raggiungere il piano di Gavignano, al mar Tirreno di Anzio-Nettuno, la val- ottimo punto di osservazione di tanti le del Sacco e quella dell’Aniene, i mon- paesi e montagne, e continua a sali- ti Lepini, Prenestini, Lucretili, Simbruini re fin sul m. Morra di Gavignano, alla ed Ernici. chiesetta-santuario della SS. Trinità. La Serra si riferisce al valico che a mez- Nascosta tra le rocce a quasi 800 metri za costa del monte, a oriente, sbuca di altezza, conserva un affresco coevo in una pianura dell’aia di Comasello. di quello di Vallepietra che riproduce Era il passo più importante che colle- la triade cristiana, continuazione for- gava gli Equi della val d’Aniene con i se della pagana triade equa costitui- Volsci della valle del Sacco. ta dagli dei Giove Grabovio, Mamert Sulla via del ritorno si costeggia la chie- e Vociane, protettori rispettivamente setta della SS. Trinità e si scende al della casa, del focolare e della terra. paese per l’antico sentiero utilizzato dai È singolare la raffigurazione di Roiate Roiatesi per salire, a maggio o giugno, il cui popolo nel giorno della festa del- a venerare l’immagine qui custodita. la SS. Trinità (la domenica dopo La comoda mulattiera ridiscende ver- Pentecoste) si reca in devoto pelle- so l’antica strada comunale Roiate- Affile- grinaggio a questa chiesetta dicendo: Subiaco, da dove si scende decisamente “Andiamo alla Madonna della SS.ma in direzione sud-ovest al punto di par- Trinità”. Sembra un’eresia ma non lo tenza in paese, con un ultimo tratto abba- è; infatti la vera rappresentazione della Trinità San Benedetto a Roiate, opera di Gismondi stanza brullo e pieno di rovi. della chiesetta di Roiate non è il dipinto della danno, fecero voto di restaurarlo a loro spese Oppure arrivati alla strada asfaltata, se anziché parete di fondo, ma quello che si trova nella nic- e di promuovere i festeggiamenti. tagliare per il paese la seguiamo fino alla chie- chia sopra l’altare, un dipinto che nello stile ricor- A una finestrella della chiesetta ho trovato dat- sa di San Benedetto, si può vedere al suo inter- da gli affreschi delle chiese rupestri e dove è tiloscritta questa no la roccia che conserva l’impronta del corpo rappresentata anche Maria. In quel dipinto, pur- Preghiera alla Santissima Trinità: del santo. Il cui passaggio a Roiate viene così troppo molto deteriorato dai fumi delle cande- “O Santissima Trinità, ricostruito da Mons. Giacomo Orlandi: le accese dai fedeli, tuttora è riconoscibile la figu- prostrato dinanzi a questa immagine “Era l’anno 520 quando Benedetto, allora qua- ra di Dio Padre con una lunga barba bianca e che ti rappresenta ai nostri occhi rantenne, ritornava da Roma a cavallo. Giunto una mano alzata sul capo della Vergine in pre- e davanti alla quale hanno pregato a Roiate, stanco per il lungo viaggio e per il cal- ghiera a mani giunte, a significare l’azione vivi- per tanti secoli i nostri padri do afoso, chiese di entrare in paese per ripo- ficante dello Spirito Santo. ottenendone grazie e benedizioni, sarsi prima di attraversare la montagna per poi L’affresco della parete di fondo è uno dei tanti io rinnovo la fede del mio Battesimo ripresi dalla immagine di Vallepietra, anche se che nel tuo nome mi fece cristiano nella sua ieratica maestà comunque suscita nei e secondo questa fede credenti un’intensa emozione. mi impegno a vivere. L’opera è una riproduzione dell’affresco più anti- co (quello nella nicchia sopra l’altare) fatta ese- Ti riconosco e ti adoro per mio Dio, guire nel 1938 dal parroco don Luigi Marocchini. Creatore, Padre provvidente, Questa immagine di Roiate e quella di Vallepietra mio Salvatore e Santificatore sono le sole, in Italia e nell’occidente cristiano, e al termine della mia vita terrena a raffigurare la SS. Trinità in tre persone ugua- mio giustissimo Giudice. li e distinte senza alcun segno di differenza; ico- nografia non canonica, contraria alle regole sta- Per tutti i tuoi benefici bilite da Innocenzo XIV (Bolla “Sollicitudinis nostrae” io ti ringrazio di cuore del 1° ottobre 1745) e dal decreto del S. Uffizio e per i miei peccati imploro la tua del 14 marzo 1928, tollerata e concessa solo misericordia infinita. in questi due santuari. Concedimi, o Santissima Trinità, SS. Trinità, Le tre Persone del dipinto di Roiate, sedute su che questo mio pellegrinaggio icona stradale un trono comune, con folta capigliatura barba al tuo Santuario e sguardo fisso, reggono nella mano destra un ricolmi me e i miei cari delle libro aperto e con la sinistra benedicono alla lati- tue benedizioni. na anziché alla greco-orientale (medio anulare e indice alzati, mignolo e pollice chiusi) come Concedimi specialmente quelle gra- quelle di Vallepietra. zie che sono venuto a chiederti. Fino al 1764 stettero al servizio della cappella E soprattutto concedimi che della Trinità le suore Trinitarie di S. Giovanni di al termine di questo mio Matha; dopo la loro partenza l’edificio iniziò a pellegrinaggio terreno deperire ma nel 1880 due contadini, Giovanni mi sia svelata per sempre Orlandi e Quirino Bovi, che mentre lavoravano la tua infinita bellezza. Amen”. sul monte furono travolti da un macigno senza (Recitare tre Gloria al Padre) continua nella pag. 42 Novembre 2020 4242 Anno 17, n. 6 (175)

Giovanni Abruzzese za: l’educazione, la formazione del- le giovani generazioni è una missio- l 12 ottobre u.s. è stato pubbli- ne tanto delicata quanto importante cato per i tipi di “Aracne” il libro e necessaria, se davvero si vuole con- II“Educare oggi: scuola famiglia tribuire a generare un mondo fatto di società - La riforma della scuola”. L’opera giustizia, equilibrio, solidarietà, par- è il risultato di una raccolta di articoli, tecipazione attiva e consapevole agli usciti sulla rivista mensile della dio- obiettivi civili che sono quelli comu- cesi suburbicaria di Velletri - Segni ni. L’autore tratta il discente sempre “Ecclesia in c@mmino”, a cura del con indulgenza, comprensione, atten- prof. Antonio Venditti. L’autore, che zione massima. ha svolto per oltre quarant’anni la fun- Esorta tutta la società adulta a sen- zione di insegnante e preside della tire il dovere morale, etico di parteci- scuola secondaria di primo grado, ha pare a tale nobile azione senza pre- collaborato con la rivista, diretta da tendere che questo resti esclusivo appan- mons. Angelo Mancini, dal 2005, quan- naggio della scuola. Questa ha il com- do è stata inaugurata la rubrica “edu- pito precipuo di affiancare, supportare, care oggi”, al 2015. incrementare l’azione educativa che Il volume esce corredato di una saga- però prioritariamente ed essenzialmente ce prefazione a cura di Mina De Santis, spetta alla famiglia. docente associata di Didattica gene- L’autore esorta tutti a non dimenticare rale presso l’Università degli Studi di mai che il giovane deve occupare sem- Perugia, dove insegna Didattica e pre la posizione centrale nell’intervento Pedagogia speciale, Progettazione profuso, perciò iniziative, azioni, e Organizzazione dei servizi per l’in- impegno, ecc… devono andare nel- fanzia. Da questa “compilation” esce la direzione della prospettiva educa- fuori, non solo, un manuale dai con- tiva e non di altre logiche. tenuti pedagogici e didattici di note- La scuola, da parte sua deve accet- vole spessore, ma anche una guida tare di assolvere il gravoso e delica- a comprendere meglio il variegato e to compito con rigore, convinzione e complesso mondo della scuola in rela- con un’organizzazione che favorisca zione con le esigenze sociali, politi- efficacia ed efficienza. L’azione edu- che, culturali del tempo che viviamo. cativa che deve impartire la scuola, L’autore, con la moderazione, la deli- come la famiglia e la società intera, catezza e l’equilibrio che lo con- deve essere coerente con i principi che traddistinguono, è riuscito a cucire insieme temi prettamente di valore proclama, deve essere esemplare nei comportamenti guida, mantenendo “tecnico” riferibili all’approccio docente – discente, con quelli connessi posizioni che rifiutano il buonismo, tanto quanto l’autoritarismo. e consequenziali, che vedono la scuola tesa tra le esigenze di un mon- L’invito è a operare sempre in equilibrio, nell’interesse del giovane, anche do globalizzato, la società ristretta, la famiglia e l’individuo, sempre in quando si è costretti ad adottare provvedimenti disciplinari a carico suo, continua e frenetica trasformazione. Ne esce un quadro che mostra quan- rivendicando il principio che la sanzione comminata per riparare ad una to sia complesso districarsi in questo panorama in cui dovrebbero veri- mancanza, libera il giovane dalla colpa e lo riabilita con se stesso e con ficarsi delle convergenze che troppo spesso vengono a mancare. gli altri, sempre che si agisca sinceramente in modo amorevole. Il libro è strutturato secondo tre capitoli: I – Scuola famiglia società; II – In questa sezione si avverte tutto il carico di esperienza e pratica vis- La riforma della scuola; III – Tradizione educativa. Nelle prima parte si suta, sedimentate nel lungo periodo di servizio prestato nella scuola come avverte la carica emotiva oltre che logico-razionale, che muove l’auto- educatore, che ha operato in prima linea sia come docente che come re a esaminare comportamenti talvolta virtuosi, altre volte viziosi, che preside. Nella parte seconda passa in rassegna il destino della scuola pongono in relazione conflittuale, se non addirittura oppositiva, i diver- italiana che ha dovuto fare i conti con le diverse istanze poste in esse- si attori del mondo dell’educazione: genitori, insegnanti, ma anche fun- re dalle “riforme” della scuola che si sono avvicendate e sovrapposte zionari dello stato che operano dentro e fuori il contesto scolastico, uomi- soprattutto negli anni recenti. Mette in relazione la riforma Gentile del ni di chiesa, politici… Leggendo queste pagine si ricava una lucida coscien- continua nella pag. accanto segue da pag. 41 scendere a Subiaco. guarigione. Nel 1884 un chimico francese esa- ta una chiesa e più tardi un cenobio di mona- Gli abitanti, timorosi della peste che in quei gior- minò il liquido che risultò essere sudore uma- che, che presto fu chiuso. ni devastava i dintorni mietendo vittime, gli proi- no. L’ultima delle “sudorazioni” è avvenuta nel L’Impronta del Santo, testimoniata nei secoli da birono di entrare; allora il santo andò a riposarsi 1980, l’anno del terremoto dell’Irpinia; testimo- molti viaggiatori, ha prodotto il fenomeno della fuori del paese, all’ombra di un albero, disten- ne oculare fu Dom Stanislao Andreotti, Abate- sua “sudorazione” - per secoli ricorrente e rara dendosi su un masso di durissima pietra. Vescovo di Subiaco, che prelevò il liquido, lo fece negli ultimi decenni - da cui dedurre funesti pre- Che, “quasi molle cera”, tanto cedette al suo peso esaminare e risultarono tracce di sudore uma- sagi sul futuro dell’umanità (gli ultimi in occa- da ricevere in modo evidente l’impronta di tut- no. Il masso dove il santo dormì lasciandovi impres- sione delle due guerre mondiali e più recente- to il corpo e perfino le pieghe delle vesti, come sa la forma del suo corpo si conserva nella chie- mente nel terremoto dell’Irpinia). se le avesse incise la mano di uno scultore. sa di S. Benedetto a Roiate”. La “sudorazione” consiste nella formazione di Da quella pietra scorrono stille di umore che vie- La pia tradizione vuole che sul masso usato come gocce di liquido che nascono dall’Impronta e che ne raccolto in ampolle e con esso si suole unge- giaciglio il santo di Norcia abbia lasciato un’im- si raccolgono ai piedi della pietra. Nei secoli que- re gli occhi malati e qualunque altra ferita; invo- pronta lunga170 cm, larga 45 e profonda 40. sto liquido fu usato nella medicina popolare come cando l’aiuto di S. Benedetto molti ottengono la Fin dal IV secolo per custodire il masso fu eret- ultima risorsa per i moribondi. Novembre 2020 Anno 17, n. 6 (175) 4343

Bollettino diocesano:

Prot. VSC 29/2020

DECRETO DI RATIFICA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA VENERABILE ARCICONFRATERNITA DEL GONFALONE DI VELLETRI

A norma dei can. 317 §1 del CJC, CONFERMO le nomine risultanti dalle Elezioni tenute dalla Venerabile Arciconfraternita del Gonfalone di Velletri e regolarmente svolte in data 13/09/2020 presso la propria sede, nella Chiesa dei Ss. Pietro e Bartolomeo Ap. in Velletri. Pertanto NOMINO

Paolo CROCETTA - Priore / Presidente Raffaele LATINI - Vice Priore / Cerimoniere Massimo CIPOLLARI - Maestro dei Novizi Gianni MARIANI - Deputato di Chiesa Alberto QUATTROCCHI - Rapporti Generali Gianmauro CREAZZI - Camerlengo Alberto ABBAFATI - Segretario

Infine, a norma del medesimo can.317 §1, NOMINO Mons. Roberto MARIANI, Assistente Spirituale e Primicerio

La presente nomina ha validità per il triennio 2020 – 2023, anno in cui dovranno essere svolte nuove elezioni, come previsto dallo Statuto dell’Arciconfraternita.

Velletri, 08 ottobre 2020 +Vincenzo Apicella, vescovo

Il Cancelliere Vescovile, Mons. Angelo Mancini

segue da pag. 42 tutto tondo che non possono essere sintetizzati. 1923, che ha permeato di sé per lungo tempo la scuola italiana, con le Un labile tentativo di sintesi potrebbe essere questo: educare e favori- azioni riformiste susseguitesi a partire dagli anni successivi la seconda re la formazione sono azioni che presuppongono la volontà di far emer- guerra mondiale. Analizza più da vicino le riforme degli anni ’60 – ’70 gere le potenzialità originali, creative esclusive, speciali e particolari insi- ma soprattutto quelle che si sono “avviluppate” una sull’altra passando te in ogni educando che il bravo educatore deve limitarsi a riconoscere per quella di Berlinguer, Moratti e Gelmini. per incoraggiarne il potenziamento. Istruire, addestrare, formare, inte- Trapela, tra le righe, il disappunto nel sospettare che la scuola sia sta- so come plasmare, sono azioni prepotenti, aggressive che prevaricano ta usata per affermare il credo politico di una parte avversa all’altra. le necessità e i bisogni del soggetto su cui si esercitano per persegui- La preoccupazione dell’autore è che si rischi di perdere di vista la vera re altri intenti. e unica mission cui deve mirare la scuola e la società tutta: aiutare alun- Riecheggiano tra le righe parole chiave dell’azione educativa quali: veri- ne e alunni a trovare il proprio posto nel mondo, per potersi realizzare tà, libertà, interiorità, dedizione, impegno, amorevolezza, bontà, gioia, come persona psicofisica e per contribuire allo sviluppo materiale e anche fiducia, spontaneità, altruismo, cura, prevenzione, vita, doni, carisma, nuo- etico, morale della società. vo, ordine, attività, cittadinanza, umanesimo, giustizia, valorizzazione, Nella terza parte “tradizione educativa”, sono raccolti quegli articoli in inclusività, integrazione, mitezza, bontà, operosità, esperienza, armonia, cui esprime la ratio pedagogica che emerge dagli scritti della letteratu- esemplarità, speranza, amore, festa, valore, bene, bello, amore, ra pedagogica che insiste nella nostra cultura. Tenero, ma anche mol- coscienza… e, ancora, tante altre belle parole. to esaustivo il primo articolo dove parla di “Gesù Bambino e Maestro”. Le riflessioni trattate sono davvero tante e articolate. Antonio Venditti, Un insegnante per diventare un buon maestro deve “abbassarsi” al livel- esprime in questo lavoro tutto l’amore che ha profuso nel dedicare la lo dei piccoli per aiutarli a crescere e alzarsi di livello, ma con l’atteg- sua esistenza alla cura della persona indifesa, perché ancora priva di giamento di chi ascolti e si ponga al servizio e non di chi ammaestri e mezzi, per aiutarla a fortificarsi e rendersi libera di vivere secondo il suo tenda a farsi servire. Sembra dire che in ciò risieda l’essenza del buon speciale modo di essere. maestro, che include, rispetta, accetta, pazienta, si dona… in una paro- Questo libro fa luce sulla intima natura del genere umano, sulle sue debo- la: Ama! Continuando a leggere i successivi articoli, l’autore rimarca i lezze e le sue potenzialità, per questo è consigliata la lettura a tutti, ma principi autenticamente pedagogici, riferendosi a pensatori e attori del- in modo particolare a genitori e insegnanti perché può essere il vade- la tradizione educativa del peso di Socrate, Sant’Agostino, San mecum che orienti il pensiero e l’azione del compito, forse più difficile Benedetto, Comenio, Rousseau, Rosa Venerini, Ferrière, Maritain, Don da svolgere: educare! Milani, Manzi… per arrivare a includere, tra questi, anche il contributo prezioso del maestro Gino Felci, storico insegnante della scuola elementare Nell’immagine del titolo (la copertina del libro): Ruota di luce, a Velletri. Esperienze e riflessioni che trattano i temi dell’educazione a dipinto di Agostino De Romanis, 2009 Luca Leoni C’è stato sempre qualcosa di sfuggente e impro- tivamente, e tornare a risiedere nei locali annes- babile, è mancato quel non-so-che di risoluti- si alla cattedrale di San Clemente. vo, quella lampadina che si accende e dà all’i- Lampe analizza il termine latino ‘Arenata’, che li storici veliterni, ma anche alcuni a potesi un senso compiuto, convincente. Ed ecco può significare ‘luogo ricco di sabbia’ oppure livello nazionale, per secoli si sono che Corrado Lampe, nel numero di novembre- ‘luogo ricco di pozzolana’. E potremmo aggiun- GGarrampicati sugli specchi per dimo- dicembre del 2005 della rivista “Castelli gere ‘luogo ricco di lapilli’, che in dialetto vel- strare varie teorie storiche, basandosi su letrano chiamiamo ‘rapello’. E il un passo di una lettera in latino del 592 Monte del Vescovo è tuttora ric- dopo Cristo. Ma è stato soltanto il polie- co sia di pozzolana che di ‘rapel- drico erudito lanuvino Corrado Lampe, lo’, essendo parte di ciò che vie- nel 2005, ad imbastire un’ipotesi più che ne chiamato ‘Vulcano Laziale’. sensata sul nesso storico, ma soprattutto Il “Monte del Vescovo” è un’altura logico, tra un nome di luogo ed un fram- del Monte Artemisio a 782 metri mento della storia di Velletri. sul livello del mare, a sud est del Tutto comincia da una lettera ufficiale, Maschio di Lariano e presso la scritta per ordine di papa Gregorio I nel sorgente di Acqua Donzella. gennaio dell’anno 592 al vescovo di Velletri Un avamposto naturale con di allora, tale Giovanni: in essa il pon- un’ottima visuale sia sulla città di tefice esortava Giovanni a trasferire la Velletri che sul litorale pontino, idea- sede vescovile di Velletri in un luogo più le per individuare eventuali insi- sicuro, chiamato “Arenata”, presso una die provenienti sia da mare che non meglio identificata “chiesa di S. Andrea da terra. Apostolo”. I timori di papa Gregorio era- Sulla sommità del “Monte del no più che fondati. Vescovo”, in campagne di scavi Il pericolo incombente era rappresentato archeologici del 1999 e del 2000 dai Longobardi di Agilulfo di Benevento effettuate dalla Sezione di e di Ariulfo di Spoleto, i quali nel 593 asse- Etruscologia e Antichità Italiche dieranno Gregorio stesso a Roma e rifor- dell’Università di Roma “La niranno i loro uomini depredando il ter- Sapienza”, sono venute alla luce ritorio veliterno ed altri abitati intorno all’Urbe. le strutture murarie di un complesso Nei secoli, le ipotesi su quale fosse que- medievale. sto luogo presso Velletri che papa Gregorio chia- Romani”, pubblica un articolo di otto pagine dal Un insieme di edifici che, almeno ad un primo ma “Arenata”, presso la “chiesa di S. Andrea titolo “Contributi alla storia di Velletri medioe- sguardo, fanno pensare ad interessanti analogie Apostolo”, si sono moltiplicate. vale”: solo nelle due ultime pagine Lampe ipo- con l’abbazia irlandese di San Cuthbert a Holy C’è stato chi vi ha identificato l’attuale località tizza che il “Monte del Vescovo” si chiami così Island, “Isola Sacra”. Un’isola sacra come quel- “Le Castella” a causa dell’antica chiesa di S. perché, “a partire dal 592 e per un periodo rela- la che doveva essere, tra il VI ed il X secolo, Andrea in Silice, chi s’è spinto fino a Norma o tivamente lungo vi ebbe la propria sede il vesco- il “Monte del Vescovo”. Quando il vescovo di a Roccamassima. Ma nessuna di queste ipo- vo di Velletri”, prima di ritornare in città, dopo Velletri, per motivi di sicurezza, risiedeva sul tesi ha convinto più di tanto. che il pericolo longobardo era cessato defini- Monte Artemisio.