2R9G001.002 - Comuni Vari (RN) - Interventi Di Mitigazione Del Rischio Da Frana Nei Comuni Della Provincia Di Rimini
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Giunta Regionale Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della costa Servizio Tecnico di Bacino Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini) Sede di Rimini Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Accordo di programma per interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. ANNUALITA' 2011. 2R9G001.002 - Comuni vari (RN) - Interventi di mitigazione del rischio da frana nei comuni della Provincia di Rimini. € 350'000,00 PROGETTISTI: Ing. SANZIO SAMMARINI _________________________ Dott. Geol. CORRADO CLAUDIO LUCENTE __________ Ing. FRANCESCO GHINELLI ______________________ Geom. GESSICA CAMPANILE _____________________ RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Ing. MAURO VANNONI ___________________________ RELAZIONE GEOLOGICA - GEOTECNICA TIPO ANNO NUMERO Reg. 3 del _______________ ANNO NUMERO INDICE LIV. 1 LIV. 2 LIV. 3 LIV. 4 LIV. 5 ANNO NUMERO SUB ad uso interno DP Classif. 1387 550 210 50 Fasc. 2012 77 RELAZIONE GEOLOGICA – GEOTECNICA 2R9G001 – COMUNI VARI DELLA PROVINCIA DI RIMINI – INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO E DA FRANA NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI RIMINI – ANNUALITA’ 2011 – € 700.000,00 ACCORDO DI PROGRAMMA FINALIZZATO ALLA PROGRAMMAZIONE E AL FINANZIAMENTO DI INTERVENTI URGENTI E PRIORITARI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO 1. PROGRAMMAZIONE E FINANZIAMENTO In data 3 novembre 2010 è stato sottoscritto dal Ministro all’Ambiente e alla Tutela del Territorio e del Mare e dal Presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna l’”Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico”. Con la Delibera di Giunta n. 408 del 28 marzo 2011 la Regione Emilia Romagna ha approvato un primo provvedimento contenente gli elenchi degli interventi. Fra gli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico da finanziare nell’ambito dell’Accordo citato in premessa articolato per bacino idrografico, da finanziare quanto a € 90.076.000,00 a cura del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e quanto a € 64.803.629,15 sulla base di cofinanziamenti per una proposta complessiva di € 154.879.629,15 di cui all’Allegato 1) sono previsti, nel territorio del Servizio Tecnico di Bacino Romagna ricadente in provincia di Rimini, “interventi di mitigazione del rischio idraulico e da frana nei comuni della provincia di Rimini (esclusi i 7 comuni dell’alta Valmarecchia)”, con il codice 2R9G001, per l’importo complessivo a carico del Ministro all’Ambiente e alla Tutela del Territorio e del Mare pari ad € 2.050.000,00 che nelle schede predisposte dal Servizio si propone di ripartire in tre annualità 2011, 2012 e 2013. Per l’annualità 2011, l’importo destinato ad interventi per la mitigazione del rischio idraulico è pari a € 350.000. Gli interventi riguarderanno alcune delle aree maggiormente critiche del territorio provinciale coinvolte da fenomeni di dissesto che richiedono interventi di manutenzione e consolidamento. Le principali emergenze individuate a seguito di segnalazioni dei comuni coinvolti ed oggetto di specifici accertamenti sono le seguenti (Fig. 1): · Versante e strada comunale “La Ruina”, Comune di Montescudo (Fig. 2) · Le mura del centro storico, Comune di Saludecio (Fig. 3), · Versante e strada comunale “Via Celle”, Comune di Mondaino (Fig. 4), · Le mura centro storico, Comune di Santarcangelo di Romagna. (Fig. 5), 1 Gli interventi previsti riguardano sia versanti caratterizzati di movimenti franosi relativamente lenti (colate e/o scivolamenti) sia versanti, o meglio pareti rocciose, caratterizzate da caduta massi (crolli, rotolamenti e ribaltamenti di elementi lapidei). Ciascuna tipologia di fenomeni di dissesto prevede specifiche tipologie di intervento che saranno descritte dettagliatamente nella relazione tecnica – illustrativa 8elaborato 01 della presente perizia) per diversi siti di intervento sopraelencati. 4 1 2 3 Fig. 1. Ubicazione dei siti oggetto di interventi a scala provinciale: 1. Montescudo, via Ruina; 2. Saludecio, capoluogo –mura centro storico; 3. Mondaino, via Cella; 4 Santarcangelo, capoluogo – mura centro storico via Beato Malatesta. 2 Fig. 2. Ubicazione di Via Ruina in comune di Montescudo Fig. 3. Ubicazione del dissesto relativo alle mura storiche dell’abitato di Saludecio. 3 Fig. 4. Ubicazione di Via Cella in comune di Mondaino.. Fig. 4. Ubicazione di Via Beato Malatesta, nel centro storico di Santarcangelo. 4 2. GEOLOGIA DI INQUADRAMENTO 2.1. Montescudo – Saludecio - Mondaino. Gli abitati di Saludecio, Montescudo e Mondaino si collocano nella porzione orientale del Foglio 267 scala 1:50.000 e nella porzione occidentale del Foglio 268 scala 1:50.000, in un’area collinare all’interno di una fascia piuttosto continua, allungata in senso appenninico (NW-SE), aventi caratteristiche geologiche e geomorfologiche ben precise e nettamente distinguibili rispetto ai terreni immediatamente circostanti. Trattasi di una culminazione di natura strutturale, nota come la “dorsale Montescudo – Montefiore Conca” (Fig. 6). Fig. 6. Inquadramento regionale dell’area di intervento che illustra l’estensione delle principali unità geologiche e i relativi contatti (tettonici e stratigrafici; tratto dalla Carta Geologica scala 1:50.000, Foglio 267). Il riquadro in nero circoscrive la dorsale morfologico – strutturale lungo cui sono dislocati i siti di nostro interesse (Montescudo, Saludecio e Mondaino). In questa fascia affiorano i depositi della successione tardo miocenica costituita dalle seguenti formazioni geologiche, dal basso verso l’alto stratigrafico (vedi Fig. 7): 5 1. Schlier (SCH) (Serravalliano - Tortoniano) - Alteranze di marne, marne argillose e marne calcaree grigiastre, bianco-giallastre se alterate, con frequenti patine di alterazione ocra-nere. Subordinati strati calcareo-marnosi intercalati alle peliti. Presenti livelli dati da alternanze di argille marnose e calcari biancastri. Bioturbazione a luoghi molto evidente. Verso l’alto passano al Tripoli nelle zone più esterne della catena appenninica, come nel caso della dorsale che interessa l’abitato di Montefiore Conca, mentre in quelle più interne passano alla soprastante Formazione Marnoso Arenacea, passaggio che avviene improvvisamente con la significativa comparsa di strati arenacei. 2. Tripoli e marne tripolacee (TRP) (Messiniano inf.) - Argille marnose e marne siltose grigio- verdi o bluastre, bituminose, o beige, alternate con arenarie fini poco cementate, micacee, fittamente laminate. Sono frequenti livelli decimetrici di diatomeiti bianche, siltose, in lamine fini con resti di pesci. Sono presenti strati molto spessi di arenarie, gradate, micacee, con base erosiva, cementazione differenziale, con resti di vegetali, passanti a marne siltose chiare (TRPa litofacies arenacea). Limite inferiore netto su Schlier o sulla Formazione Marnoso-arenacea (nelle zone più interne, vedi ad esempio le Arenarie di Urbania, lungo Pietrarubbia – Peglio). 3. Formazione Gessoso – solfifera (GES) (Messiniano inferiore e medio) – Banchi di gesso nodulare, gessi microcristallini in strati laminati, gessi alabastrini e risedimentati alternati ad argille marnose bituminose scure e a livelli di calcari fetidi. In discordanza su TRP. Potenza massima che non supera mai i 30 metri. 4. Formazione di Tetto (GHT) (Messiniano medio e superiore) Peliti bituminose con intercalazioni di gesso balatino in strati sottili e medi, di calcare dolomitico solfifero, di gesso nodulare biancastro, di strati da sottili a medi di gessareniti e di marne scure sericolitiche, con alla base, in origine, calcari dolomitici biancastri con patine ocra-brune, grana fine, talvolta massicci, laminati (stromatoliti) o brecciati, in strati fini-medi, "cariati" fortemente bituminosi (fetidi). La frazione pelitica è data da argille marnoso-siltose grigie e grigio scuro laminate e bituminose, diatomiti, sabbie fini gialle e marne bituminose fogliettate nere. Presenti anche livelli detritici silicoclastici della granulometria delle siltiti e delle arenarie fini. Colore complessivo rosso-bruno. Spessore massimo circa 50m. 5. Formazione di San Donato (SDN) (Messiniano medio e superiore) – Torbiditi pelitico - arenacee grigie in strati da sottili a spessi, molto simili agli intervalli arenaceo - pelitici di FCO; le argille ed argille marnose sono massive, ricche in frustoli carboniosi. Sono presenti orizzonti risedimentati con clasti di evaporiti messiniane (gessi, calcari e peliti bituminose) e in aree limitrofe livelli vulcanoclastici e orizzonti cineritici. In contatto netto su TRP. Forte variabilità laterale di spessori. 6. Formazione a Colombacci (Messiniano medio - superiore) – Argille, marne e marne argillose, grigie, grigio-scure, verdastre, viola o nere, in strati sottili e medi, con intercalati livelli carbonatici biancastri (colombacci), di spessore variabile da 2 a 40 cm fortemente laminati, e subordinate siltiti e arenarie grigie medio - fini in sottili strati lenticolari (A/P < 1/3), lamine calcaree o calcareo - marnose. Nelle arenarie sono presenti frustoli carboniosi, gusci di Gasteropodi e Lamellibranchi ed evidenze di bioturbazione. Sono state distinte alcune litofacies, sulla base del rapporto A/P, intercalate a più livelli all'interno della formazione e che formano dei corpi più o meno lenticolari. Sono presenti localmente olistoliti di gesso. Limite inferiore discordante su GHT, GES e FMA, spesso complicato da franamenti sinsedimentari. Potenza molto variabile, fino ad alcune centinaia