DELLA PROVINCIA RIMINESE Luoghi E Itinerari Di Visita
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
DELLA PROVINCIA RIMINESE Luoghi e itinerari di visita Bellaria Igea Marina Santarcangelo di Romagna Rimini Poggio Berni Torriana Montebello Verucchio Riccione Coriano Talamello Repubblica Novafeltria di San Marino Misano Adriatico Sant’Agata Feltria San Leo Montescudo Maiolo Montecolombo Cattolica San Clemente fiume Conca Gemmano Morciano San Giovanni Pennabilli di Romagna in Marignano Casteldelci AR Montefiore Conca Saludecio Montegridolfo Mondaino fiume Marecchia Dove siamo Trento Milano Venezia Torino Bologna Oslo Helsinki Genova Ravenna Rimini Stoccolma Mosca Firenze Ancona Dublino Perugia Londra Amsterdam Varsavia Bruxelles Kijev Roma Berlino Praga Vienna Bari Parigi Monaco Napoli Budapest Milano Bucarest Rimini Madrid Cagliari Roma Catanzaro Ankara Palermo Algeri Atene Tunisi Riviera di Rimini Provincia di Rimini Travel Notes Servizio Turismo LEGGENDE, MISTERI E CURIOSITÀ della provincia riminese Riviera di Rimini Travel Notes collana di editoria turistica a cura di Provincia di Rimini Servizio Turismo Testi Progetto grafico Rita Giannini Relè - Tassinari/Vetta (Leonardo Sonnoli) Redazione Rita Giannini Foto Licia Romani in copertina, Montebello, Castello di Azzurrina a lato, Mondaino, Celletta votiva in penultima pagina, Sant’Agata Feltria, Rocca Fregoso Impaginazione Litoincisa87, Rimini (Licia Romani) Prima edizione 2016 LEGGENDE, MISTERI E CURIOSITÀ della provincia riminese è una pubblicazione turistico-culturale a diffusione gratuita Un ringraziamento speciale al Maestro Tonino Guerra per avere concesso l’utilizzo dei disegni - il pesciolino e la mela tagliata a metà - ispiratori dei marchi Riviera di Rimini e Malatesta & Montefeltro, applicati su tutta l’immagine coordinata dei materiali di comunicazione del Servizio Turismo della Provincia di Rimini Tutti i diritti riservati Provincia di Rimini Servizio Turismo LEGGENDE, MISTERI E CURIOSITÀ della provincia riminese 9 Introduzione 13 Capitolo I Antiche credenze 13 Streghe, folletti, demoni, spiritelli 21 I luoghi che raccontano 39 Capitolo II Dal mare ai monti passando per i misteri della storia e degli uomini 40 Valmarecchia 48 Valconca 53 Capitolo III Personaggi tra sogno e leggenda 53 Gli amanti dannati: Paolo e Francesca 57 Il regista dell’onirico: Federico Fellini 65 Guido Cagnacci il pittore della sensualità 69 Cagliostro che ispirò i grandi romanzi 75 Capitolo IV Rimini 75 La Rimini del Tempio 79 Filosofia e mistero alla corte dei Malatesta 87 Il mistero del sacro in città 92 Viaggio nel tempo 96 Curiosità riminesi 117 Capitolo V La Valmarecchia misteriosa 117 Santarcangelo di Romagna 122 Poggio Torriana 126 Verucchio 129 San Leo 130 Talamello 130 Novafeltria 133 Maiolo 135 Pennabilli 138 Casteldelci 141 Sant’Agata Feltria 142 Curiosità in Valmarecchia 159 Capitolo VI La Valconca misteriosa 159 Montefiore Conca 159 Gemmano 160 Mondaino 162 Saludecio 165 Montegridolfo 166 San Giovanni in Marignano 169 Curiosità in Valconca 175 Capitolo VII Fede e mistero 176 Un viaggio nella cristianità 199 Capitolo VIII I paesaggi dell’anima 199 Spazi poetici 211 Paesaggi ritrovati 215 Capitolo IX Dove la natura è mistero 220 I Patriarchi arborei custodi di energie millenarie 224 Le colline di cristallo 225 I calanchi desertificati 227 L’oro giallo della miniera 228 La forza dell’acqua e gli antichi mulini 233 I musei, custodi della memoria popolare 233 L’incanto del bosco e del sottobosco 240 Le Grotte 247 I Parchi dove l’arcano è di casa INTRODUZIONE Un percorso affascinante tutto da scoprire Leggende, misteri, curiosità, risiedono in ogni angolo delle Terre delle Signorie. E le Signorie rinascimentali di cui qui si parla sono quelle dei Malatesta e dei Montefeltro che proprio nel territorio della provincia riminese si sono sviluppate e si sono combattute, alternandosi nel dominio di feudi e città. Il territorio è punteggiato di castelli, borghi fortificati, rocche, torri che si propongono ancora carichi di memoria ma non soltanto di memoria, perché in essi sono di casa curiose storie, vere e fantastiche, così singolari personaggi le cui vicende stanno a metà tra la realtà e il mito, e c’è ancora molto altro tra cui antichi riti, arcaiche credenze, tradizioni tramandate nei secoli, superstizioni figlie di usanze e costumi popolari, enigmi, apparizio- ni di fantasmi. Attrazione e suggestione sono dunque il filo conduttore che accom- pagna i luoghi storici ma non è soltanto qui che esse scaturiscono prepo- tentemente. Una fascinazione speciale cattura il visitatore nei boschi, nei ca- stagneti, nei sentieri montani costellati di cellette votive, nei lungofiumi e negli alvei che svelano l’infanzia del mondo con una vegetazione sponta- nea che è uguale da millenni e con una miriade di fossili che appaiono a occhio nudo. Così nei cimiteri abbandonati, rettangoli verdi che sono paradisi dell’anima, nelle grotte naturali e negli ipogei scavati dall’uomo le cui origi- ni sono ancora segrete, lungo i binari di Ferrovie dimenticate o incompiu- te, nelle miniere dismesse ora divenute museo, con un carico ancestrale figlio dell’oscurità che popola le viscere della terra. Poi ci sono i luoghi sacri, gli oratori, le chiese, le cattedrali che ospitano opere d’arte, crocifissi, affreschi e dipinti raffiguranti Vergini ve- nerate da secoli, capaci di donare benefici e miracoli, e anche sacelli che custodiscono le spoglie di santi uomini, tanti in questo territorio fin dalle origini della Cristianità. E tra questi c’è il Tempio Malatestiano, oggi Cattedrale di Rimini, che da solo è un monumento unico e straordinario, un inno all’uomo, al creato e alla filosofia dell’Umanesimo, con la sua costellazione di segni da interpretare oltre che da godere perché attraverso esso si ha il contatto con la bellezza e la perfezione estetica e stilistica. Nella provincia riminese, così carica di bellezza e di forti richiami, dal mare ai monti, partendo dal capoluogo fino a raggiungere i più piccoli borghi, va segnalato l’aspetto attrattivo che si tinge dei colori dell’arcano, dell’esoterico, del magico, del mitologico, del criptico, dello sconosciuto, 9 Rimini, Tempio Malatestiano, Cappella dei Pianeti, lo Scorpione, segno zodiacale della città di Rimini certo meno noto ma per niente secondario. Ciò per coincidenze naturali, per retaggi della storia, della cultura e delle tradizioni popolari, per l’inter- vento dell’uomo, mosso da necessità contingenti e spirituali, influenzato dal dialogo con la natura e i suoi segreti. Storia e preistoria hanno sì lasciato segni indelebili da trovare e conoscere ma ad essi si sono aggiunti, in ogni epoca, sempre nuovi motivi per riaccendere la curiosità e cercare di dare risposte a fenomeni spesso inspiegabili. Si sono tramandate, e sono vive ancora oggi, storie straordinarie, popolate da fantasmi, momenti leggendari, retaggi di credenze mitologi- che, strani e indecifrabili fenomeni. E sempre in questa terra sacralità e spiritualità sono state capaci di generare fede in miracoli e visioni. Allo stesso modo non è mai venuto meno il ricordo di figure partico- larmente vicine al mondo dell’alchimia, dell’esoterismo, della massoneria e della ricerca del soprannaturale. E altrettanto vivi sono quei personaggi nati o vissuti qui, per loro volontà o per imposizione, che dialogano con mondi paralleli, come quello dell’arte, in particolare della poesia e del cinema. Non mancano infine ricerche e studi in ambiti fantascientifici, nello specifico voluti per fermare l’attimo in cui i fantasmi si svelano prima di tornare nel loro oblio. Tutto questo struttura il contenuto della presente guida che vi vuole condurre lungo sentieri insoliti ma di grande impatto emozionale. Buon viaggio. 10 11 CAPITOLO I ANTICHE CREDENZE Streghe, folletti, demoni, spiritelli Addentrandoci nei nostri boschi, tra castagneti secolari o faggeti dal fitto fogliame non è solo la bellezza che ci colpisce. Il mare di verde che ci affascina calpestando un sottobosco in cui frutti e fiori attirano i nostri sensi, trasmette anche un profondo senso di mistero. Il rapimento in questo senso è assicurato perché le presenze che si avvertono, spesso seppur lievi, o comunque non troppo invadenti o pervasive, sono inspie- gabili. Ed ecco allora che riaffiorano alla mente i racconti popolari, le leg- gende che narrano di presenze, suoni, luci, tutte misteriose e cariche di suggestioni. Sono storie che impreziosiscono le nostre vallate e le nostre campagne, quelle intorno alla città di Rimini e ai paesi della provincia. Se poi vi capita di incontrare un anziano e questo inizia a parlar- vi degli abitatori dei boschi e delle vicende accadute, state certi che ne resterete molto colpiti. Non poche infatti sono le persone che sono sta- te protagoniste di fatti inconsueti, a cui non hanno saputo dare risposte o le hanno rintracciate nelle credenze popolari. Strane presenze, suoni e rumori tra gli alberi, luci improvvise nella notte; fantasmi dalle mille sembianze, con teste di cavallo o incappucciati come frati neri, piccole e sagge creature del bosco acquattate dietro un tronco o seminascoste in una caverna. A volte possono presentarsi sotto forma di occhietti che si aggirano tra i cespugli e fanno dispetti agli umani e agli animali, ad esem- pio ai cavalli addirittura creano strane trecce nel crine. Le segnalazioni, fra i colli dell’Emilia e della Romagna, ci sono sta- te e numerose. Ma di chi sono gli occhietti che ci spiano? Sono folletti? Gnomi del bosco? Sono un’antichissima entità, chiamata Mazapégul, che si rifà alla cultura celtica. Si tratta in sostanza di un folletto, metà scimmia e metà gatto, con un cappellino rosso, che di notte viene attratto dagli equini a cui intreccia la criniera. Dunque elfi, fate, gnomi, folletti e tutte quelle creature fatate che appartengono al mondo dell’ignoto, esistono? E si sente dire dalla gente del posto che non abitano solo i boschi ma vi- sitano le stalle, le case, le stanze da letto, le cucine! Insomma le leggende popolari sulla loro esistenza abbondano. Certo è necessario tornare indietro di decenni, allorquando nei no- stri paesi di campagna e di montagna si credeva ai maghi, alle streghe, al malocchio, alle maledizioni, credenze che sono rimaste vive fino ai primis- simi anni del dopo guerra, per poi scomparire almeno in apparenza.