Varese E Il Suo Circondario
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VARESE E S U (O) C I R C O N D A IR I (O) VARESE E sU0 CIRCONDARIO ------------------ NOTIZIE R A C C () L T E E D (O) IR D) IN AT E DAL PR. LUIGI BRAMBILLA VARESE T' I P O G RAFI A U B I C IN I 1874. Proprietà letteraria DELL'ORFANoTRoFIo FEMMINILE in Varese ------------------- CAPITOLO I. Il Circondario. Dai monti prealpini , che si innalzano tra il lago Maggiore ed il Ceresio, aprentisi in lunghe e fertili valli, il territorio del Circondario varesino declina in colline diversamente disposte, ma sempre in modo vago, e si abbassa a toccare gli estremi lembi dell'alta pianura milanese. La sponda orientale del Verbano, da Lisanza al Pizzo di Maccagno, pel tratto di trentadue chilometri; una linea irregolare di monti, che dalla Val Vedasca discende al fiume Tresa ; il Ceresio , per il tratto di circa dodici chilometri ; i monti, i colli e le vallette del Distretto svizzero di Mendrisio ; le colline del Cir condario di Como, e la Provincia di Milano, conter minano il Circondario, che si estende sur una super ficie di 770 chilometri quadrati, due decimi dei quali appartengono alle colline , ed un solo decimo alla pianura, Il clima generalmente è temperato, ma spesso scon volto dal subitaneo alternarsi di vicende atmosferiche. La varietà, che presenta il suolo colle sue valli, coi suoi monti, co' suoi colli, co' suoi laghi, fa sì che la (5 VARESE E SUO CIRCONDARIO temperatura, in una stessa stagione, in uno stesso di, sia differente ne'diversi paesi. Talvolta succede che, mentre nella pianura scintillano ancora gli sprazzi della neve, sul dosso meridionale delle colline e de' monti spun tano e fioriscono le primule silvestri. I venti, che soffiano dal Sempione e dal San Ber nardo, intiepidiscono soventi l'aria nel ghiacciato in verno, e fannó anticipar la primavera. Quando poi il sollione riscalda la terra, per modo cho grave si fa il respiro, un soave zefiro del continuo scherza tra frondi e fiori. Talvolta le nubi, addossate ai monti, sciogliendosi in copiose pioggie, o in fitta gragnuola , o coprendo di neve le cime delle prealpi, frammezzano con giorni freddi il caldo dell' estate. Il Circondario varesino, per gli ordinamenti ammi nistrativi in vigore, è suddiviso in otto mandamenti, e cioè: di Varese, di Arcisate, di Luino, di Maccagno, di Tradate, di Cuvio, di Gavirate, di Angera. Conta centosessanta Comuni, con una popolazione stabile, giusta il Censimento ufficiale del l871, di 130,973 in dividui, formanti 25,41 l famiglie, che abitano 14,463 case. La popolazione in generale è di svegliato inge gno, attiva, industriosa, ospitaliera. La sanità, la robustezza, il bel sangue dei Varesini è, per certo, effetto della vita regolata e sobria da essi condotta, e più della purezza dell'aria, e della salu brità del clima, eccezion fatta pei luoghi torbiferi, dove lo stagnamento delle acque genera miasmi e febbri. È da notarsi la generale agiatezza degli abitanti, dovuta non solo alla naturale ricchezza del suolo e alle variate industrie locali, ma benanco all'emigra zione. È costume, già da secoli invalso tra i nostri 'cAPIToLo PRIMo montanari, di abbandonar in gioventù il paese natio, per recarsi in varie parti del mondo a cercar fortuna. Ma il desiderio della patria , sì potente nell'uomo, li spinge infine a ritornarvi, per passare gli ultimi anni tra gli amorosi conforti dei loro cari. Le ric chezze, raccolte nel commercio e nell'esercizio delle arti e de' mestieri, servono a innalzar case, a miglio rare gli sterili campicelli sull'erta delle montagne, e tra gli scogli. In questi ultimi anni l'emigrazione si sviluppò in modo straordinario, perchè favorita dalle facili comunicazioni, dalla lusinga di subiti e grossi guadagni, come se n' ebbero tra noi parecchi esempi. Nell'anno 1873 la Sotto Prefettura di Varese rilasciò4572 passaporti per l' estero. A questo numero va aggiunto il grosso annuo contingente di coloro, che lasciano il Circondario, per recarsi in altre Provincie d'Italia, o nella vicina Svizzera, ad esercitar l' arte di muratore, di legnaiuolo, di fabbro. È bello veder le torme dei nostri artigiani ritornare verso la fine dell' anno a godere i giorni dell' inverno, in cui sono sospesi i la vori, tra le gioie della famiglia e gli agi, che si pro curano col denaro guadagnato. Che i capitali, impor tati nel Circondario per tal mezzo, siano considerevoli, lo provano non solo le case fabbricate o riabbellite, che sorgono tuttodi nei vari paesi ; ma ben anche l'accre sciuto numero dei cambio-valute di Varese , che nel cambio dei valori hanno scoperta una ricca vena di non pochi guadagni. L'emigrazione fa si che non solo sui monti d'estate restino solamente donne e vecchi, ma che si senta, in alcuni paesi eziandio della pianura, il difetto di braccia per la coltivazione dei campi. E ciò gli è un male; perchè il Circondario si distinse sempre come eminen S VARESE E SUO CIRCONDARIO temente agricolo, e nel lavoro campestre facilmente potrebbero trovare ancor pane que'tanti delusi, che il vanno cercando altròve. Il territorio montuoso del nostro Circondario clas sifica le sue coltivazioni in tre zone. La più alta delle quali è coperta di boschi, per la massima parte, cedui e di pascolo. La media è la più produttiva, e vi si coltivano il gelso e la vite, principalissimi raccolti del nostro Circondario. La bassa è occupata in parte dai laghi, in parte da torbiere estese e ricche, e in parte da pascoli paludosi e magri. Ne'boschi predominano le essenze di faggio, diverse specie di quercia, il carpino, il frassino, il castagno e pochi pini silvestri. Il prodotto dei bozzoli è quello che arricchisce maggiormente i no stri agricoltori. Il terreno poi del Circondario è in modo speciale si acconcio alla coltivazione della vite, che taluni perfino suggeriscono di tutto coltivarlo a vite, trascurando il grano, sebbene, qua e là, quest'ultimo riesca dei migliori e opportuno per semente. Furono già in antico, ed oggi sono tuttavia, rino mati i vini di Rocca d'Angera, di Besozzo, del Sasso di Gavirate, del Faido, di Gazzada, delle rive del lago, di Bregazzana, ecc.